martedì 10 febbraio 2009

Insegnamenti Magisteriali sul sacerdozio (card Ratzinger e Giovanni Paolo II)

Lettera "Sacerdotium ministeriale"
Circa alcune questioni riguardanti il ministro dell'eucaristia


l. Introduzione

l. Nell'insegnare che il sacerdozio ministeriale o gerarchico differisce essenzialmente e non solo di grado dal sacerdozio comune dei fedeli, il Concilio Ecumenico Vaticano II espresse la certezza di fede che soltanto i vescovi e i presbiteri possono compiere il mistero eucaristico. Benché infatti tutti i fedeli partecipino dell'unico e identico sacerdozio di Cristo e concorrano all'oblazione dell'eucaristia solo il sacerdote ministeriale, in virtù del sacramento dell'ordine, è abilitato a compiere il sacrificio eucaristico nella persona di Cristo e ad offrirlo a nome di tutto il popolo cristiano (1).
2. Negli ultimi anni sono però cominciate a diffondersi delle opinioni, talvolta tradotte nella prassi, che negando il suddetto insegnamento ledono nell'intimo la vita della Chiesa. Tali opinioni, diffuse sotto forme e con argomentazioni diverse, cominciano ad attirare gli stessi fedeli, sia perché si afferma che godrebbero di un certo fondamento scientifico, sia perché vengono presentate come rispondenti alle necessità della cura pastorale delle comunità e della loro vita sacramentale.
3. Pertanto questa sacra congregazione, mossa dal desiderio di offrire ai sacri pastori, in spirito di affetto collegiale, il proprio servizio, intende qui richiamare alcuni tra i punti essenziali della dottrina della Chiesa circa il ministro dell'eucaristia, trasmessi dalla viva tradizione ed espressi in precedenti documenti magisteriali (2). Presupponendo la visione integrale dei ministero sacerdotale presentata dal Concilio Ecumenico Vaticano II, essa giudica urgente, nella presente situazione, un intervento chiarificatore a proposito di questo particolare compito essenziale del sacerdote.



2. Opinioni errate

1. I fautori delle nuove opinioni affermano che ogni comunità cristiana, per il fatto stesso che si riunisce nel nome di Cristo e perciò beneficia della sua presenza indivisa (cfr. Mt 18,20), è dotata di tutti i poteri che il Signore ha voluto accordare alla sua Chiesa.
Ritengono inoltre che la Chiesa è apostolica nel senso che tutti coloro che nel sacro battesimo sono stati lavati e incorporati ad essa e resi partecipi dell'ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo, sono realmente anche successori degli apostoli. Dal momento poi che negli apostoli è prefigurata la Chiesa intera, ne conseguirebbe che anche le parole dell'istituzione dell'eucaristia, dirette ad essi, sono destinate a tutti2. Ne consegue anche che, per quanto necessario al buon ordine della Chiesa, il ministero dei vescovi e dei presbiteri non differirebbe dal sacerdozio comune dei fedeli quanto alla partecipazione al sacerdozio di Cristo in senso stretto, ma solo in ragione dell'esercizio. Il cosiddetto compito di moderare la comunità - che include anche quello di predicare e di presiedere alla sacra sinassi - sarebbe un semplice mandato conferito in vista del buon funzionamento della comunità stessa, ma non dovrebbe essere "sacramentalizzato". La chiamata a tale ministero non aggiungerebbe una nuova capacità "sacerdotale" in senso stretto - e per questo il più delle volte si evita lo stesso termine di "sacerdozio" -, né imprimerebbe un carattere che costituisca ontologicamente nella condizione di ministri, ma esprimerebbe soltanto davanti alla comunità che l'iniziale capacità conferita nel sacramento del battesimo diventa effettiva..
3. In virtù dell'apostolicità delle singole comunità locali, in cui Cristo sarebbe presente non meno che nella struttura episcopale, ciascuna comunità, per quanto esigua, qualora venisse ad essere privata a lungo di quel suo elemento costitutivo che è l'eucaristia, potrebbe "riappropriarsi" la sua originale potestà e avrebbe il diritto di designare il proprio presidente e animatore e di conferirgli tutte le facoltà necessarie per la guida della comunità stessa, compresa quella presiedere e consacrare l'eucaristia. Oppure - si afferma - Dio stesso non si rifiuterebbe, in simili circostanze, di accordare, anche senza sacramento, il potere che normalmente concede mediante l'ordinazione sacramentale.
A tale conclusione porta anche il fatto che la celebrazione dell'eucaristia viene spesso intesa semplicemente come un atto della comunità locale radunata per commemorare l'ultima cena del Signore mediante la frazione del pane. Sarebbe di più un invito fraterno, nel quale la comunità si ritrova e si esprime, che non la rinnovazione sacramentale del sacrificio di Cristo, la cui efficacia salvifica si estende a tutti gli uomini, presenti o assenti, sia vivi che defunti.
4. D'altra parte, in alcune regioni le opinioni errate circa la necessità di ministri ordinati per la celebrazione eucaristica hanno anche indotto taluni ad attribuire sempre minor valore nella loro catechesi ai sacramenti dell'ordine e dell'eucaristia.



3. La dottrina della Chiesa

l. Anche se proposte in forme abbastanza diverse e sfumate, le suddette opinioni confluiscono tutte nella stessa conclusione: che il potere di compiere il sacramento dell'eucaristia non è necessariamente collegato con l'ordinazione sacramentale. E’ evidente che tale conclusione non può assolutamente comporsi con la fede trasmessa, poiché, non solo si misconosce il potere affidato ai sacerdoti, ma si intacca l'intera struttura apostolica della Chiesa e si deforma la stessa economia sacramentale della salvezza.
2. Secondo l'insegnamento della Chiesa la parola del Signore e la vita divina da lui donata sono destinate fin dall'inizio a essere vissute e partecipate in un corpo unico, che il Signore stesso si edifica nel corso dei secoli. Questo corpo è la Chiesa di Cristo, da lui continuamente dotato dei doni dei ministeri "ben fornito e ben compaginato per mezzo di giunture e di legami, riceve l'aumento voluto da Dio" (Col 2,19) (3). Questa struttura ministeriale nella sacra tradizione si esplicita nei poteri affidati agli apostoli e ai loro successori, di santificare, di insegnare e di governare in nome di Cristo.
L'apostolicità della Chiesa non significa che tutti i credenti siano apostoli (4), fosse pure in modo collettivo; e nessuna comunità ha la potestà di conferire il ministero apostolico, che fondamentalmente viene accordato dal Signore stesso. Quando la Chiesa nei simboli si professa apostolica esprime, dunque, oltre all'identità dottrinale del suo insegnamento con quello degli apostoli, la realtà della continuazione del compito degli apostoli mediante la struttura della successione, in forza della quale la missione apostolica dovrà durare sino alla fine dei secoli (5).
Tale successione degli apostoli, che costituisce apostolica tutta la Chiesa, fa parte della viva tradizione, che per la Chiesa è diventata fin dall'inizio, e continua ad essere, la sua forma di vita. Perciò si allontanano dal retto sentiero coloro che oppongono a questa viva tradizione talune singole parti della Scrittura, dalle quali pretendono di dedurre il diritto ad altre strutture.
3. La Chiesa cattolica, che è cresciuta nei secoli e continua a crescere per la vita datale dal Signore con l'effusione dello Spirito santo, ha sempre mantenuto la sua struttura apostolica, fedele alla tradizione degli apostoli che vive e perdura in essa. Imponendo le mani agli eletti con l'invocazione dello Spirito santo, essa è consapevole di amministrare la potenza del Signore, il quale rende partecipi in modo peculiare i vescovi, successori degli apostoli, della sua triplice missione sacerdotale, profetica e regale. A loro volta i vescovi affidano, in vario grado, l'ufficio del loro ministero a vari soggetti nella Chiesa (6).
Perciò, anche se tutti i battezzati godono della stessa dignità davanti a Dio, nella comunità cristiana voluta dal suo divin Fondatore strutturata gerarchicamente, esistono fin dai suoi primordi poteri apostolici specifici derivanti dal sacramento dell'ordine.4. Fra questi poteri che Cristo ha affidato in maniera esclusiva agli apostoli e ai loro successori figura quello di fare l'eucaristia. Ai soli vescovi e ai presbiteri, che essi hanno resi partecipi del ministero ricevuto, è quindi riservata la potestà di rinnovare nel mistero eucaristico ciò che Cristo ha fatto nell'ultima cena (7).
Perché possano svolgere i loro compiti, e specialmente quello così importante di compiere il mistero eucaristico, Cristo Signore contrassegna spiritualmente coloro che chiama all'episcopato e al presbiterato con un particolare sigillo mediante il sacramento dell'ordine, sigillo chiamato "carattere" anche in documenti solenni del magistero (8), e li configura talmente a sé che essi, allorché pronunciano le parole della consacrazione, non agiscono per mandato della comunità, ma ""in persona Christi", il che vuol dire di più che "a nome di Cristo" oppure "nelle veci di Cristo"... poiché il celebrante, per una particolare ragione sacramentale, si identifica con il Sommo ed eterno Sacerdote", che è l'autore e il principale attore dei suo proprio sacrificio, nel quale in verità non può essere sostituito da nessuno" (9).
Poiché rientra nella natura stessa della Chiesa che il potere di consacrare l'eucaristia è affidato soltanto ai vescovi e ai presbiteri, i quali ne sono costituiti ministri mediante la recezione dei sacramento dell'ordine, la Chiesa professa che il mistero eucaristico non può essere celebrato in nessuna comunità se non da un sacerdote ordinato come ha espressamente insegnato il concilio ecumenico Lateranense IV (10).
Ai singoli fedeli o alle comunità che a causa di persecuzioni o per mancanza di sacerdoti sono private della celebrazione della sacra eucaristia per breve tempo, o anche a lungo, non viene comunque a mancare la grazia del Redentore. Se animati intimamente dal voto del sacramento e uniti nella preghiera con tutta la Chiesa invocano il Signore e innalzano a lui i loro cuori, essi in virtù dello Spirito santo vivono in comunione con la Chiesa, corpo vivo di Cristo, e con il Signore stesso. Perciò, uniti alla Chiesa mediante il voto del sacramento, per quanto sembrino lontani esternamente, essi sono intimamente e realmente in comunione con essa e di conseguenza ricevono i frutti del sacramento, mentre coloro che cercano di attribuirsi indebitamente il diritto di compiere il mistero eucaristico, finiscono per chiudere in se stessa la loro comunità (11).
Tale consapevolezza non dispensa però dal grave dovere dei vescovi, dei sacerdoti e di tutti i membri della Chiesa di pregare perché il "Padrone della messe" mandi operai secondo le necessità dei tempi e dei luoghi (cfr. Mt 9,37s) e di adoperarsi con tutte le loro forze perché venga ascoltata e accolta con umiltà e generosità la vocazione del Signore al sacerdozio ministeriale.



4. Invito alla vigilanza

Nel richiamare questi punti all'attenzione dei sacri pastori della Chiesa, la S. Congregazione per la dottrina della fede desidera offrire loro un servizio nel ministero di pascere il gregge del Signore con il nutrimento della verità, di custodire il deposito della fede e di conservare integra l'unità della Chiesa. E' necessario resistere, forti nella fede, all'errore, anche quando si manifesta sotto l'apparenza di pietà, per poter abbracciare gli erranti nella carità del Signore, professando la verità nella carità (cfr. Ef 4,15). I fedeli, che pretendono di celebrare l'eucaristia al di fuori del sacro vincolo della successione apostolica stabilito con il sacramento dell'ordine, si escludono dalla partecipazione all'unità dell'unico corpo del Signore, e perciò non nutrono né edificano la comunità, ma la distruggono.Ai sacri pastori incombe quindi il compito di vigilare perché nella catechesi e nell'insegnamento della teologia non continuino a essere diffuse le suddette opinioni errate, e soprattutto perché non trovino concreta applicazione nella prassi; e qualora si verificassero casi del genere incombe loro il sacro dovere di denunziarli come del tutto estranei alla celebrazione del sacrificio eucaristico e offensivi della comunione ecclesiale. Lo stesso dovere essi hanno nei confronti di coloro che sminuissero l'importanza centrale, per la Chiesa, dei sacramenti dell'ordine e dell'eucaristia. Anche a noi, infatti, è detto: "Predica la parola, insisti a tempo debito e indebito, confuta, esorta con tutta longanimità e volontà d'istruire... vigila attentamente, reggi alla prova, predica il Vangelo, adempi il tuo ministero" (2Tm 4,2-5).
La sollecitudine collegiale trovi, dunque, in queste circostanze una concreta applicazione, tale che la Chiesa indivisa, pur nella sua varietà di Chiese locali che collaborano insieme (12), custodisca il deposito affidatole da Dio tramite gli apostoli. La fedeltà alla volontà di Cristo e la dignità cristiana richiedono che la fede trasmessa rimanga la stessa e così porti a tutti i fedeli la pace nella fede (cfr. Rm 15,13).
Il sommo pontefice Giovanni Paolo II, nel corso dell'udienza concessa al sottoscritto cardinale prefetto, ha approvato la presente lettera, decisa nella riunione ordinaria di questa s. congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione.
Roma, dalla sede della Sacra Congregazione per la dottrina della fede, il 6 agosto 1983, nella festa della trasfigurazione del Signore.


+ Joseph card. RATZINGER
prefetto
+ fr. Jéròme HAMER o.p., arcivescovo tit.di Lorium
segretario
_____________________

La lettera fa esplicito riferimento a "Comunità" i cui insegnamenti e prassi si allontanano dalla fede cattolica.
C'è un movimento, in particolare che riproduce per intero la casistica contemplata nella lettera...
Dobbiamo chiederci anche il perché due anni dopo - il 9 dicembre 1985 - Giovanni Paolo II, parlando direttamente proprio ai sacerdoti neocatecumenali, rivolgesse loro queste parole: ""La prima esigenza che vi s’impone è di sapere mantener fede, all’interno delle Comunità, alla vostra identità sacerdotale. In virtù della sacra Ordinazione voi siete stati segnati con uno speciale carattere che vi configura a Cristo Sacerdote, in modo da poter agire in suo nome (cf. Presbyterorum ordinis, 2). Il ministro sacro quindi dovrà essere accolto non solo come fratello che condivide il cammino della Comunità stessa, ma soprattutto come colui che, agendo “in persona Christi”, porta in sé la responsabilità insostituibile di Maestro, Santificatore e Guida delle anime, responsabilità a cui non può in nessun modo rinunciare. I laici devono poter cogliere queste realtà dal comportamento responsabile che voi mantenete. Sarebbe un’illusione credere di servire il Vangelo, diluendo il vostro carisma in un falso senso di umiltà o in una malintesa manifestazione di fraternità. Ripeterò quanto già ebbi occasione di dire agli assistenti ecclesiastici delle associazioni internazionali cattoliche: “Non lasciatevi ingannare! La Chiesa vi vuole sacerdoti, e i laici che incontrate vi vogliono sacerdoti e niente altro che sacerdoti. La confusione dei carismi impoverisce la Chiesa, non la arricchisce” (Giovanni Paolo II, Allocutio, 4, 13 dicembre 1979: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, II/2 [1979] 1391).""


24 commenti:

  1. Il ministro sacro quindi dovrà essere accolto non solo come fratello che condivide il cammino della Comunità stessa, ma soprattutto come colui che, agendo “in persona Christi”, porta in sé la responsabilità insostituibile di Maestro, Santificatore e Guida delle anime, responsabilità a cui non può in nessun modo rinunciare. I laici devono poter cogliere queste realtà dal comportamento responsabile che voi mantenete. Sarebbe un’illusione credere di servire il Vangelo, diluendo il vostro carisma in un falso senso di umiltà o in una malintesa manifestazione di fraternità. Ripeterò quanto già ebbi occasione di dire agli assistenti ecclesiastici delle associazioni internazionali cattoliche: “Non lasciatevi ingannare! La Chiesa vi vuole sacerdoti, e i laici che incontrate vi vogliono sacerdoti e niente altro che sacerdoti. La confusione dei carismi impoverisce la Chiesa, non la arricchisce”

    come si giustifica il ruolo da 'boss' anche nei confronti dei sacerdoti affidato ai catechisti del Cammino NC con queste parole di Giovanni Paolo II e con TUTTO il Magistero della Chiesa cattolica sul Sacerdozio ministeriale?

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  2. Cari fratelli, vi supplico, riflettiamo TUTTI su questa parola, perche' e' davvero illuminante:

    Mc 9,38-43
    In quel tempo, Giovanni rispose a Gesù dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e GLIELO ABBIAMO VIETATO, perché NON ERA DEI NOSTRI. Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un mi­racolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi, è per noi.

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  3. Per una consultazione piùcompleta e approfondita, sul sito, nella Sezione "Documentazione" il documento è completo delle note e di alcuni link ai documenti che cita

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  4. In quel tempo, Giovanni rispose a Gesù dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e GLIELO ABBIAMO VIETATO, perché NON ERA DEI NOSTRI. Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un mi­racolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi, è per noi.

    non riuscite proprio a perdere la BRUTTA abitudine di SERVIRVI della Parola di Dio!

    Questa Parola si attaglierebbe al Cammino, se DAVVERO esso facesse miracoli in nome di Cristo...
    perché quelli che appaiono e vengono fatti passare come 'miracoli': conversioni (al Cammino dove si parla di Cristo, ma se ne conosce un simulacro...): famiglie ricostruite e 'apertura alla vita' (ma indiscriminata non con responsabilità come richiesto dal Magistero e a che prezzo non viene detto!) e mi fermo qui... sono tutti risultati di 'tecniche' e prassi e costruzioni soltanto umane introdotte dai vostri iniziatori... ma non lo rinoscerai mai, perché da come parli sei totalmente fagocitato

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  5. Faccio notare a Cristiano che il documento parla chiaramente del VERO ruolo dei sacerdoti, completamente espunto dalla prassi del cammino, con i danni e risultati già preconizzati dal card Ratzinger nel documento stesso e lui come contribuisce?

    Senza recepire di un'acca il dettato del Magistero (che notoriamente - parola di catechisti - non riguarda il Cammino) ma citando un brano della Scrittura strumentalizzato ad usum cammini, come se in tanti anni e in un nutrito sito non avessimo documentato una marea di storture e come se noi non lo conoscessimo!!!

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  6. sono felice che Gianluca Cruccas abbia scritto sul nostro blog

    L'ho incontrato nella pagina dedicata a Eluana e spero che continui a intervenire spesso con la sua esperienza e sensiblità

    Ciao Gianluca, che con A.Rita hai testimoniato e gridato - insieme a noi - anche se da agorà diverse, la stessa esperienza, lo stesso dolore, la stessa sofferenza, ma anche la stessa fiducia nel Signore nella Sua e per la Sua Chiesa

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  7. Non vorrei travisare le intenzioni di Cristiano che forse qualche domanda riesce a farsela.
    Mi riesce però difficile non dirmi che malgrado le testimonianze ineludibili di a.rita, strl, Michela, Aldo, Stefano (e altri di cui dimentico il nome in questo momento) che descrivono la loro esperienza all`interno del cnc, testimonianze che concordano sul fatto che nulla è cambiato, nemmeno i testi catechetici, quando si è nati all`interno del cnc, quando per di più i genitori sono catechisti, "i dogmi" nc fanno parte dell`ADN, sono indiscutibili , è come se ci fosse un marchio sulla coscienza, "appartiene al cnc", "appartengo al cnc" e nel cnc troverò la mia salvezza, il cnc è la mia via, la mia vita la mia verità.

    E chi dall`esterno pone domande, interroga, cerca di spiegare, di suscitare al minimo la riflessione, è da subito l`oggetto di una sentenza se possibile tirata dal Vangelo.
    Manipolazione odiosa delle coscienze.
    Prigionia mentale.
    È così che viene citato a noi il Vangelo per far passare l`idea che è chi scrive qui ad essere strumento di divisione.

    Non dubito dell`onestà e sincerità di Cristiano, come non dubito che all`interno del cnc, sempre più persone riescano ad aprire le porte e finestre, ad interrogarsi, accettando così anche di fare il bilancio talvolta, se non sovente, doloroso del loro soggiorno all`interno del cnc.

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  8. Caro Mic, il motivo della non "ricezione" è semplice.

    La Sola Scriptura.

    Il metodo di Lettura della Scrittura, per i Cattolici, è "dogmaticamente" multiforme.

    La Scrittura deve essere Letta per Analogia e Sinossi.

    Dunque Gesù dice: "Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un mi­racolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me."

    E Gesù dice anche:

    "Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno.
    ...
    Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: E' là, non ci credete.Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti.Ecco, io ve l'ho predetto."

    Tenendo conto della Esegesi Cattolica come elemento NECESSARIO per leggere la Scrittura (infatti lo Spirito Santo agisce per mezzo della Chiesa!), allora affermiamo che quando Gesù dice "perché non c'è nessuno che faccia un mi­racolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me" sta dando ancora un volta un Criterio per discernere chi è REALMENTE suo "servo" e chi no!
    Infatti se uno fa un Miracolo, e non segue e annunzia la Verità tutta intera, ALLORA NON E' DA DIO e non è da Cristo!

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  9. Cristiano, condividi ciò che ho citato?

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  10. Carissimo Mic, ti ringrazio per la tua calorosa accoglienza.
    Volevo ancora intervenire sul caso di Eluana e mandarvi questa sconvolgente lettera che rivela che il padre ha mentito a tutti, (anche se non l’avesse fatto rimane il fatto che Eluana è stata uccisa vergognosamente con la complicità sia del padre, sia dei giudici che hanno decretato in maniera veramente luciferina la fine di Eluana, sia da parte di alcuni uomini di politica, in particolar modo il capo dello stato che si è rifiutato di firmare il decreto per salvare Eluana, e sia da parte dei medici che hanno posto fine alla vita di Eluana togliendogli il bere e il mangiare).
    Che Dio abbia pietà di tutti quelli che hanno compiuto questo gesto ripugnante contro Dio, Offendendolo gravemente e contro la vita.
    Che Dio abbia pietà di noi ogni qual volta non abbiamo soccorso chi non poteva provvedere a se stesso.
    Che Dio abbia pietà di noi ogni qual volta non abbiamo gridato sui tetti le Verità di Dio.
    Che Eluana ora che sta nelle braccia di Dio sia pietosa verso di noi e interceda per la nostra salvezza.
    Amen.
    Fonte tratta da : http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo440590.shtml
    "Eluana non voleva morire"
    Lettera aperta di Pietro Crisafulli
    La redazione di Tgcom ha ricevuto questa lettera da Pietro Crisafulli (fratello di Salvatore che nel 2005 si risvegliò dopo due anni di stato vegetativo nel quale era caduto dopo un grave incidente stradale) e ha deciso di pubblicarla integralmente:
    mercoledì 4 febbraio 2009
    In questi giorni di passione e sofferenza, nei quali stiamo seguendo con trepidazione il “viaggio della morte” di Eluana Englaro, non posso restare in silenzio di fronte a un evento così drammatico.

    Era il maggio del 2005 quando per la prima volta ho conosciuto Beppino Englaro. Eravamo entrambi invitati alla trasmissione “Porta a Porta”. Da quel giorno siamo rimasti in contatto e amici, ci siamo scambiati anche i numeri di telefono, per sentirci, parlare, condividere opinioni. Nel marzo del 2006 andai in Lombardia, a casa di Englaro, in compagnia di un conoscente.

    Dopo l'appello a Welby da parte di Salvatore, Beppino capì che noi eravamo per la vita. Da quel momento le strade si divisero.

    All'epoca anch'io ero favorevole all'eutanasia. Facemmo anche diverse foto insieme, e visitai la città di Lecco. Nella circostanza Beppino Englaro mi fece diverse confidenze, tra le quali che i rappresentanti nazionali del Partito Radicali erano suoi amici. Ma soprattutto, mentre eravamo a cena in un ristorante, in una piazza di Lecco, ammise una triste e drammatica verità.

    Beppino Englaro si confidò a tal punto da confessarmi, in presenza di altre persone, che non era vero niente che sua figlia avrebbe detto che, nel caso si fosse ridotta un vegetale, avrebbe voluto morire. In effetti, Beppino, nella sua lunga confessione mi disse che alla fine, si era inventato tutto perché non ce la faceva più a vederla ridotta in quelle condizioni. Che non era più in grado di sopportare la sofferenza e che in tutti questi anni non aveva mai visto miglioramenti.

    Entrò anche nel dettaglio spiegandomi che i danni celebrali erano gravissimi e che l'unica soluzione era farla morire e che proprio per il suo caso, voleva combattere fino in fondo in modo che fosse fatta una legge, proprio inerente al testamento biologico.

    In quella circostanza anch'io ero favorevole all'eutanasia e gli risposi che l'unica soluzione poteva essere quella di portarla all'estero per farla morire, in Italia era impossibile in quanto avevamo il Vaticano che si opponeva fermamente.

    Ma lui sembrava deciso, ostinato e insisteva per arrivare alla soluzione del testamento biologico, perché era convinto che con l'aiuto del partito dei Radicali ce l'avrebbe fatta.

    Questa è pura verità. Tutta la verità. Sono fatti reali che ho tenuto nascosto tutti questi anni nei quali comunque io e i miei familiari, vivendo giorno dopo giorno accanto a Salvatore, abbiamo fatto un percorso interiore e spirituale. Anni in cui abbiamo perso la voce a combattere, insieme a Salvatore, a cercare di dare una speranza a chi invece vuol vivere, vuol sperare e ha diritto a un'assistenza e cure adeguate. E non ci siamo mai fermati nonostante le immense difficoltà e momenti nei quali si perde tutto, anche le speranze.

    E non ho mai reso pubbliche queste confidenze, anche perché dopo aver scritto personalmente a Beppino Englaro, a nome di tutta la mia famiglia, per chiedere in ginocchio di non far morire Eluana, di concedere a lei la grazia, fermare questa sua battaglia per la morte, pensavo che si fermasse, pensavo che la sua coscienza gli facesse cambiare idea. Ma invece no.

    Lui era troppo interessato a quella legge, a quell'epilogo drammatico. La conferma arriva, quando invece di rispondermi Beppino Englaro, rispose il Radicale Marco Cappato, offendendo il Cardinale Barragan, ma in particolare tutta la mia famiglia. Troverete tutto nel sito www.salvatorecrisafulli.it

    Noi tutti siamo senza parole e crediamo che il caso di Eluana Englaro sia l'inizio di un periodo disastroso per chi come noi, ogni giorno, combatte per la vita, per la speranza.
    Per poter smuovere lo stato positivamente in modo che si attivi concretamente per far vivere l'individuo, non per ucciderlo.

    Vorrei anche precisare che dopo quegli incontri e totalmente dal Giugno del 2006, fino a oggi, io e Beppino Englaro non ci siamo più sentiti nemmeno per telefono, nonostante ci siamo incontrati varie volte in altri programmi televisivi.
    Preciso che sono in possesso anche di fotografie che attestano i nostri vari incontri.

    (Pietro Crisafulli)

    (Gianluca Cruccas)

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  11. Sì Gianluca.

    E' chiaro che in quella triste storia, come in altre, i cosiddetti "radicali" (un ATOMO della società che in modo assurdo quanto incredibile determina e IMPONE scelte che si riversano sulla collettività!) hanno una responsabilità TERRIBILE!

    Siccome è una bandiera idologica, queste vicende delicate e tragiche si trasformano come manganelli mediatici e idologici, branditi dai già citati...

    I "Radicali" hanno responsabilità gravissime davanti a Dio e agli Uomini!

    L'umano sconforto e l'umano "limite di sopportazione" che Giuseppe Englaro ha raggiunto, è stato INFESTATO dalla presenza di certi gruppi che puzzano di zolfo da chilometri!

    Stando in una situazione già critica, è stato strumentalizzato da quegli imbecilli (Dio mi perdoni), che hanno portato il tutto sul LORO piano politico-ideologico.

    Non vorrei essere nei panni dei radicali...Davvero.. Che si ravvedano..SUBITO!

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  12. Stephanos78 ha detto...
    Cristiano, condividi ciò che ho citato?

    continuo a non perdere il vizio di scrivere.E ammetto di non resistere alle domande quando mi vengono poste, anche dopo ore buttate a scrivere risposte poi censurate...
    Ma ringrazio Steph per la sua richiesta diretta a cui non posso resistere ;) :

    Si Steph, condivido l'interpretazione che hai citato, ma fammi spiegare meglio:

    Dunque, basta per favore con questa storia di "Sola Scriptura". Sapete bene che, per fare un esempio, come minimo TUTTE LE MATTINE leggiamo
    un brano del magistero (II lettura dell'ufficio).
    Ma d'alta parte e' terrificante quello che dice mic:
    "..perdere la BRUTTA abitudine di SERVIRVI della Parola di Dio"

    Ma Come? dovrei smettere di usare la Parola di Dio?, dovrei spegnere la "lampada per i miei passi"? la "luce sul mio cammino"?
    ha piu peso una elucubrazione tripudiana (*) che un brano del vangelo? Ma non eravamo noi gli eretici che distoglievano da Cristo?

    SPECIFICO che - per giunta- nel mio post precedente NON HO DATO ALCUNA INTERPRETAZIONE.
    ho postato un brano del vangelo intatto, supplicando di rifletterci. Ognuno poi ci rifletta come vuole.
    Quindi la solita menata di "usum cammini" e' quanto piu che mai delirante, una specie di automatismo che scatta di riflesso appena associate un nostro nick a un versetto, senza nemmeno rifletterci sul MODO in cui lo citiamo. E meno male che il "fagocitato" ero io.. ;)

    Giustamente Steph ci ha fatto la SUA riflessione rispettabilissima e ora ci faccio la mia. Sara' sbagliata, sara' stupida sara' superficiale, ma sara' certamente illuminata dal magistero che ho letto -come voi- e non sara di certo una strumentalizzazione.

    ma il punto e' che CONCORDO perfettamente con Steph.
    E' chiaro quello che fa Gesu Cristo in quel brano: da UN CRITERIO per distinguere dai falsi profeti.
    ed e' ESATTAMENTE QUELLO che volevo dire io:
    Non dice di utilizzare chissa quale discriminante, come l'APPARTENENZA a questo o quel gruppuscolo o fazione che ci siamo creati noi.
    Dice semplicemente di vedere se "parla bene di Lui", se annuncia Cristo e Cristo Crocifisso, se testimonia il Suo Amore, se da lode a Lui e non ad altri.
    E in tal caso di NON PREOCCUPARSI e di NON IMPEDIRE che Cristo sia annunziato ( vedi anche Paolo).

    In poche parole conclude "chi non e' contro di noi e' per noi."
    Qui si capisce perche' Benedetto XVI ha manifestato cosi tanta premura per l'unita' dei cattolici. Ha porto la mano alla FSSPX , nonostante le disobbedienze passate e presenti, in modo UNILATERALE. Ha accolto anche noi neocatecumenacci, nonostante i nostri errori le nostre superbie, ele nostre disattenzioni etc.
    Vuole compattare il suo esercito. A qualsiasi costo. Si e' coperto di ridicolo davanti a tanti per quest'ultimo gesto magnanimo . Eppure e' andato a vanti, perche' la posta in gioco, evidentemente, e' ALTISSIMA.

    NON POSSIAMO PERMETTERCI DI ESSERE DIVISI per motivi non fondamentali. Quindi non vi dico di smettere di MA VI PREGO DI DOMANDARVI SE I MOTIVI sono fondamentali. DISTINGUETE fra laceranti problemi che effettivamente sussistono come alcuni di quelli -rispettabilissimi- postati da annarita, e puri divertissement polemici o semplici deliri in liberta come quell'assurda querelle sui vescovi in galilea, o la fantomatica storia degli statuti non corretti o ancora spudorate falsita' come negare che ci sia gente davvero convertita a Cristo (e non TUTTI e solo al cammino) o addirittura le impalcature di pretesti incollati da odio tripudiane (*). Tenete e sviluppate le une, sfrondate le altre. Correggetevi e censuratevi anche a vicenda, se necessario,-cosa MAI vista in questa sede- la posta in gioco e' altissima, tutti sono in grado di dire fesserie anche se sono nostri amichetti o della nostra FAZIONE,, al diavolo il bon ton.

    Non so se avete visto i sondaggi sul corriere della sera ( mica sull'unita), il giornale "moderato" italiano: 70% a favore dell'uccisione di Eluana.
    - per inciso mi ha addolorato veder censurata perfino la mia preghiera per lei..mah, strumentalizzazione anche un eterno riposo?-
    Dunque SIAMO POCHI a credere nella vita, dono di Dio, SIAMO POCHI a non pensare che il papa sia un rompi.., e che possa darci luce in questa generazione, SIAMO POCHI a credere che la Chiesa non sia un'associazione a delinquere. E fra quei pochi ci siamo noi e voi.
    Se ci sono dei problemi e' giusto affrontarli. ma teniamo fisso lo sguardo sul fine fondamentale che non e' riempirci di cacca a vicenda, ma e' il COMBATTERE INSIEME in questa generazione accanto a Pietro, ANCHE A COSTO - come ha fatto Pietro stesso- di andare oltre alle nostre umiliazioni e sofferenze, perche Cristo trionfi.

    chiudo specificando che mi scuso per l'off topyc. Infatti il mio intervento era relativo a un brano che mi aveva colpito e pensavo potesse fare lo stesso con voi. Ma non aveva nulla a che vedere con il bellissimo discorso postato. Per inciso sulla "non confusione" dei Carismi, io -e certamente anche kiko arguello - sono perfettamente d'accordo.

    una buona giornata in Cristo
    cristiano

    (*) noto che ogni volta che cito l'amico di mic, lui si sente obbligato a censurare per non fargli dispiacere...vediamo se pure stavolta.. :)

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  13. Quindi la solita menata di "usum cammini" e' quanto piu che mai delirante, una specie di automatismo che scatta di riflesso appena associate un nostro nick a un versetto, senza nemmeno rifletterci sul MODO in cui lo citiamo. E meno male che il "fagocitato" ero io.. ;)

    caro Cristiano,
    la tua citazione era più che chiara, inequivocabile, diretta a spegnere le contese dicendo che chi non è "dei nostri" (!?) "se non è contro di noi è con noi"

    Ebbene, queste parole di Gesù un appartenenete al Cammino non le può sostenere con noi, che abbiamo ascoltato TUTTI (non solo io) mille volte criticare aspramente la Chiesa - Sposa di Cristo - con la finalità ormai non più nemmeno occulta di sostituirvi il Cammino!
    E, del resto, nel post precedente avevo anche spiegato come nel Cammino si parli del Signore, ma in realtà se ne presenti il simulacro e non il VERO Volto!

    ed e' ESATTAMENTE QUELLO che volevo dire io:
    Non dice di utilizzare chissa quale discriminante, come l'APPARTENENZA a questo o quel gruppuscolo o fazione che ci siamo creati noi.


    il problema è che voi non siete un "gruppuscolo" e noi non siamo una "fazione", ma stiamo parlando di DUE CHIESE diverse...

    NON POSSIAMO PERMETTERCI DI ESSERE DIVISI per motivi non fondamentali. Quindi non vi dico di smettere di MA VI PREGO DI DOMANDARVI SE I MOTIVI sono fondamentali

    credi che sarei ancora qui a scrivere e a risponderti se non pensassi che i motivi sono FONDAMENTALI?
    Puoi fare centomila statistiche, ma non potremo mai accettare un rimedio peggiore del male

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  14. Si e' coperto di ridicolo davanti a tanti per quest'ultimo gesto magnanimo . Eppure e' andato a vanti, perche' la posta in gioco, evidentemente, e' ALTISSIMA.

    ah si? è questo che pensi? Ma forse non hai inquadrato bene i termini precisi del problema...

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  15. SIAMO POCHI a non pensare che il papa sia un rompi.., e che possa darci luce in questa generazione, SIAMO POCHI a credere che la Chiesa non sia un'associazione a delinquere. E fra quei pochi ci siamo noi e voi.

    chiedilo a Kiko se il Papa è o non è un 'rompi' per lui, che poi continua a farvi fare cose diverse da quelle che dice il Papa

    sei sicuro che la tua generazione neocat prenda luce dal Papa?

    sei sicuro che Kiko non pensi (e non abbia mai detto) che la Chiesa è un'associazione a delinquere (magari non con questi termini, ma forse anche peggio!!!!)???

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  16. Per inciso sulla "non confusione" dei Carismi, io -e certamente anche kiko arguello - sono perfettamente d'accordo

    certo, perché il vostro di carìsma non può essere CONFUSO con nessun altro, no? Ma certo non era questo che intendeva il Papa... qui si stava parlando del ruolo dei sacerdoti e di quello dei catechisti nel Cammino NC...

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  17. Caro Cristiano,
    Le battaglie insieme vanno fatte e si fanno per contrastare questo totalitarismo della cultura di morte, quindi ben vengano.
    Al Family Day, contro l'eutanasia ecc.
    c'è molta più gente di quanto si creda. Così come su questi temi ci sarà sempre la porta spalancata, voglio sperare che l'impegno in questo senso non sia
    considerato di esclusiva neocatecumenale.

    Dire che il papa sì è coperto di ridicolo per un atto "unilaterale",
    riflette la mentalità di sudditanza
    all'unica religione rimasta, quella
    alla quale è consentito il giudizio
    su tutto il resto del mondo, papa
    compreso, ma mai su se stessi.
    Purtroppo quando sarà il momento
    non basterà scimmiottare il giudaismo nella speranza di cavarsela a buon mercato.
    Non servirà aver storpiato passi
    e concetti per presentare "la vera chiesa", la presunta chiesa delle origini. Chi sta in alto queste cose le sa benissimo. I delirii di
    Carmen di fronte ai papi li conoscono tutti. Quindi vogliamoci bene come persone, collaboriamo pure, ma evitiamo di intonare certe
    filastrocche perchè la realtà è nota a tutti.

    RispondiElimina
  18. cristiano ha detto...
    Cari fratelli, vi supplico, riflettiamo TUTTI su questa parola, perche' e' davvero illuminante:

    Mc 9,38-43
    In quel tempo, Giovanni rispose a Gesù dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e GLIELO ABBIAMO VIETATO, perché NON ERA DEI NOSTRI. Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un mi­racolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi, è per noi.

    **************************

    ^___^
    bè veramente NESSUNO qui sta impedendo si "scacciare demoni" in SuoNome perchè "sono con noi anche se non sono dei nostri" ^___^

    Mi chiedo se è stato letto il Documento scritto dall'allora cardinale Prefetto Ratzinger e mi chiedo a quali Comunità si stesse rivolgendo dal momento che a parte i Movimenti del dopo Concilio, nessun gruppo ecclesiale seminava cotanta eresia?
    ^__^
    e come mai quelle coincidenti parole di Giovanni Paolo II al clero associato al CN due anni dopo il Documento da lui voluto sulle definizioni di sacerdozio, ministeri e COMUNITA'?

    San Padre Pio ci insegna che il "caso" non esiste....e noi gli crediamo...evitiamo di usare il Vangelo a sproposito...^__^

    ergo quando Cristiano dice a Mic:

    Ma d'alta parte e' terrificante quello che dice mic:
    "..perdere la BRUTTA abitudine di SERVIRVI della Parola di Dio"

    Ma Come? dovrei smettere di usare la Parola di Dio?, dovrei spegnere la "lampada per i miei passi"? la "luce sul mio cammino"?
    ha piu peso una elucubrazione tripudiana (*) che un brano del vangelo? Ma non eravamo noi gli eretici che distoglievano da Cristo?

    ******

    ^___^
    non interpretare malamente il consiglio che ti è stato dato, non ti è stato detto di NON usare la Parola di Dio, ma di NON usarla a sproposito...anche i Farisei conoscevano la Legge e le Scritture, anche Satana dimostra a Gesù di conoscere le Scritture, il loro problema qual'era? L'INTERPRETAZIONE E IL COME LE USAVANO...^___^

    Credi forse che i Protestanti non leggono ogni giorno la Bibbia? come mai allora non la interpretano come la insegna LA CHIESA?

    Se dunque "io", uno, ti mette il testo integrale di un Documento di Ratzinger che richiama all'obbedienza e alla correzione degli errri, che cosa c'azzecca il tuo monito con una frase del Vangelo qui dentro?^__^

    Perchè invece non affrontare passo dopo passo il Documento sempre valido che è stato riportato anche perchè sconosciuto ai più?


    ma concludi dicendo:

    Per inciso sulla "non confusione" dei Carismi, io -e certamente anche kiko arguello - sono perfettamente d'accordo.

    *****************

    sei il suo portavoce? ^__^
    tu sarai d'accordo e non lo metto in dubbio, il tuo protetto no...primo perchè crede che tutti i Carismi siano confluiti esclusivamente nel CN tanto da fargli dire che SOLO il CN è l'unico metodo INFALLIBILE per salvare la Chiesa....
    secondo perchè ha modificato i PRESBITERI NELLE CHIESE, li ha eliminati dove glielo hanno lasciato fare....nelle chiese di struttura NC SONO SCOMPARSE LE STATUE E SONO AMMESSE SOLO LE SUE ICONE...^__^
    Terzo perchè lo ha detto lui nel 2002 e riportato da agenzia fides che i sacerdoti LI REGALA LUI AI VESCOVI....quando noi abbiamo sempre saputo che che sono un dono di CRISTO alla sua Sposa, la Chiesa...^__^

    Ti basta per dirti che ti ti stai sbagliando su cosa crede Kiko? e bada bene, ti ho riportato le parole dai suoi DISCORSI non voci di sentito dire...^__^

    Restiamo sul testo di Ratzinger e chiediamoci a chi era e a chi è indirizzato...e chi sono quelle comunità che predicano gli errori da lui denunciati...??

    Buon lavoro....

    Fraternamente CaterinaLD

    RispondiElimina
  19. Trascrivo dal Foglio di oggi

    Sacerdote e saggista, don Francesco Ventorino approfondisce ulteriormente i motivi di una vulnerabilità “che è del popolo cristiano”. Riflette: “Più che la domanda sul perché la chiesa non faccia delle battaglie culturali, io farei la domanda sul perché le perda quasi sempre. E la risposta è perché non c’è più un popolo cristiano che quelle verità cristiane le incarni, ne sappia dare ragione in una società in cui il cristianesimo è minoranza. La voce dei vescovi si è anche alzata, ma non è alzando la voce che si vincono le battaglie culturali. Si vincerebbero, semmai, se ci fosse un popolo con un’adeguata coscienza culturale della propria fede. Ma manca il popolo e manca la cultura”.

    se contueranno a perpetuarsi le catechesi neocatecumenali e quelle catto-progressiste, - che hanno inciso pesantemente sulle passate generazioni e continuano a farlo anche su questa - non potrà ridestarsi né il popolo (attraverso una retta Fede) né la cultura davvero cattolica perché mancano le adeguate agenzie di annuncio ed educative

    Tuttavia su questa generazione sembra comincino a brillare le Luci della Tradizione ancora viva, nostra unica speranza....

    RispondiElimina
  20. Montmirail dice
    Dire che il papa sì è coperto di ridicolo per un atto "unilaterale"...

    caro montmirail,
    se mic non aspettasse ogni volta 24 ore a pubblicare le mie risposte, pure quando non c'e' nulla di eccepibile, si eviterebbero queste incomprensioni, che appesantiscono inutilmente la discussione.
    Infatti nella mia risposta di ieri a mic -misteriosamente ancora inedita- avevo gia provato a chiarire quella frase e credo di esserci riuscito:

    Nel dire che il papa si e' coperto di ridicolo in quella vicenda, ovviamente NON INTENDEVO un giudizio al papa, ne tantomeno l'effetto che aveva avuto ai MIEI occhi, ma la semplice descrizione di quello che era avvenuto AGLI OCCHI DI MOLTI: Ebrei, capi di stato, estremisti progressisti o tradizionalisti etc. tutta gente che NON LO HA CAPITO. Non mi sembra di aver detto nulla di nuovo, se non il resoconto, triste di un fatto - la reazione del mondo a questa sapiente revoca- che ci ha disgustati.
    Anche Gesu Cristo si e' coperto di ridicolo agli occhi di molti, e cosi tantissimi santi. Quindi per me quel fatto gli fa solo ONORE.

    Ripeto a te l'invito fatto ad altri fratelli: se vogliamo spulciarci le parole a vicenda per trovarci del male che EVIDENTEMENTE non c'e',
    - come dire che in quelle parole accuso il papa, quando e' chiaro che dico il contrario-
    possiamo farlo,sara pure un esercizio divertente, ma perderemo tempo ed energie che potrebbero essere spese per chiarire i tanti punti controversi che EFFETTIVAMENTE CI SONO fra noi e voi. COSE SERIE.

    Ma ribatto: la critica costruttiva non attecchira' mai finche non si condanna e si evita quella distruttiva e pretestuosa.

    un caro saluto di buona giornata
    cristiano

    RispondiElimina
  21. Cara caterina, meriteresti una dettagliata risposta, ma devi scusarmi, purtroppo continuo a sperimentare la mancanza totale di rispetto della moderazione per il tempo altrui, speso a trovare parole chiare, corrette ed educate per risposte che evidentemente non interessano.

    non posso permettermi l'ennesima cestinazione di mezzora del mio tempo .
    al volo dunque ti invito semplicemente a rileggere meglio il mio post scampato alla censura, ove vedresti che
    1) mi sono scusato per l'off topyc
    2) ho gia chiarito che e' IMPOSSIBILE parlare di mala interpretazione perche'
    -a) nel primo messaggio NON C'E' alcuna interpretazione.
    -b) nel secondo c'e' la STESSA di Steph

    fraternamente

    RispondiElimina
  22. se mic non aspettasse ogni volta 24 ore a pubblicare le mie risposte, pure quando non c'e' nulla di eccepibile, si eviterebbero queste incomprensioni, che appesantiscono inutilmente la discussione.

    ecco il vero responsabile di ogni problema: che per caso oggi è lo yom kippur? ;)

    RispondiElimina
  23. Ciao Cristiano,
    visto che ho la sensazione che tu sia un non (almeno non totalmente) Zombificato, mi piacerebbe ricevere da te un commento su quanto ho postato sul blog in risposta a A.Rita "testimonianza ineludibile di A. Rita".
    Forse con te si riesce ad avere un dialogo costruttivo...
    Posso chiederti da quanti anni sei in cammino? E, boh, quanti anni hai, tanto per capire come mai, apparentemente, non sei Zombificato?
    Ti assicuro che sei una eccezione!
    ciao

    RispondiElimina
  24. Caro Cristiano,
    ovviamente sono perfettamente d'accordo con il fatto che i cristiani si debbano compattare (pur nelle loro diversità).
    Ti ho invitato però a leggere quello che ho scritto nell'altra discussione perché nel CN si parla sempre dei miracoli e mai dei problemi che, questa è la mia opinione, ci sono e sono anche molto ma molto grossi!
    Oltretutto sempre nel CN si richiama la bibbia dove viene detto "che li riconoscerete dai frutti"... beh, putroppo io ho all'inizio del CN ho visto frutti buoni ma con l'andare avanti sono sempre più aumentati i frutti cattivi!
    E questo non lo possiamo trascrurare. Con "lo" intendo anche te perché, se non penserai che mi sono inventato tutto, inizierai ad avere un desiderio di protezione nei confronti dei fratelli più deboli psicologicamente; almeno lo spero.
    ciao

    RispondiElimina

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