sabato 4 luglio 2015

Una crescita maligna che uccide le parrocchie, desertificate e impoverite...

Riportiamo qui sotto l'articolo "Catecumenali, la Chiesa poco cattolica che sfida Francesco", pubblicato da Marco Marzano il 28 giugno 2015 su Il Fatto Quotidiano.

Marzano è anche autore del libro: "Quel che resta dei cattolici. Inchiesta sulla crisi della Chiesa in Italia", edizioni Feltrinelli, 2012, ISBN 978-8807172311, che dedica ampio spazio agli aspetti settari del Cammino Neocatecumenale.


Al family day di sabato scorso ha parlato per ultimo come sempre fanno i capi nei comizi. E ha parlato tantissimo, quasi un’ora, molto più a lungo di tutti gli altri oratori. È Kiko Argüello, il leader assoluto dei neocatecumenali, il gruppo che egli stesso ha fondato quasi mezzo secolo orsono: un’organizzazione ipergerarchica, con una catena di comando rigidissima e quasi militare che in tutto e per tutto risponde a lui, il lider maximo, l’ex pittore spagnolo non propriamente di successo, rivelatosi al contrario uno straordinario evangelizzatore; prima nei quartieri popolari di Madrid e poi in Italia, sua patria di elezione.

Per molti anni, all’inizio, i seguaci di Kiko hanno vissuto nella semi clandestinità, coagulati attorno a poche parrocchie e in particolare a quella romana intitolata ai Martiri canadesi. La svolta, anche per loro, come per gli altri movimenti ecclesiali, è arrivata con il pontificato di Giovanni Paolo II. Il papa polacco sviluppò infatti verso l’organizzazione di Kiko un affetto tutto particolare, ovviamente ricambiato: tantissime le volte in cui li ha incontrati, soprattutto nelle parrocchie romane e sempre massiccia la loro partecipazione alle Giornate Mondiali della Gioventù o alle grandi adunate di massa indette dal wojtjliano Cardinal Ruini.

Si dice anche che il braccio destro di Kiko, Carmen Hernandez, avesse un accesso talmente privilegiato in Vaticano durante il papato polacco da vedersi consentita, privilegio rarissimo, la possibilità di trascorrervi la notte, che disponesse lì di una sua cameretta.

In ogni caso, il favore con cui Giovanni Paolo ha guardato al movimento ne ha consentito, negli anni passati, l’enorme crescita, il grande radicamento. Una crescita maligna però, perché uccide tutte le creature sociali circostanti, a partire dalle parrocchie, desertificate e impoverite quando arriva il Cammino.

Esempio di un parroco "convertito al Cammino": celebra
la liturgia kikiana col bislacco menorà a 9 fuochi
sul tavolone ipertrofico con l'insalatiera designed by Kiko:
alle sue spalle gli altari preconciliare e postconciliare
Provo a spiegare perché. Iniziamo col dire che quello neocatecumenale è un vero e proprio percorso iniziatico finalizzato a giungere, così sostiene Kiko, a riscoprire la purezza della propria fede cristiana. Le tappe di questo lunghissimo cammino (dura più di dieci anni) sono state tutte partorite dal genio organizzativo di Kiko, al pari dei canti (molto importanti nella vita dell’organizzazione) e della simbologia, delle immagini che appaiono nei luoghi dove il Cammino si è insediato. Kiko è anche l’autore delle catechesi, cioè degli ammaestramenti che i dirigenti dell’organizzazione regolarmente somministrano agli adepti di grado inferiore.

In questo modo, nel Cammino sono ridotte al minimo le differenze locali, gli elementi contestuali e, insieme a questi, la creatività e l’intelligenza personali: le parole del capo echeggiano ad ogni latitudine. Sempre uguali, sempre quelle. Le nenie ripetute all’infinito si fanno gergo, diventano standard, finiscono col sostituire il linguaggio comune.

Un prete mi disse una volta che lui riconosceva i catecumenali in confessione dal modo in cui si esprimevano, dall’uso ossessivo di certe parole. Sempre uguali, sempre quelle. E’ un lento processo di svuotamento della soggettività e della libertà quello che praticano i neocatecumenali.

Da principio, il futuro adepto non sa quel che gli toccherà in sorte. Egli viene attirato da uno striscione posto all’esterno di una parrocchia dove si invita a frequentare una “catechesi per adulti”. O, più spesso, convinto a parteciparvi da qualche parente o conoscente. All’origine della scelta di andare alle catechesi c’è sovente una crisi personale o semplicemente il desiderio di compiere un’esperienza spirituale intensa, un’ansia di conversione. Le prime catechesi sono introduttive, ancora vaghe, generiche, il nome di Kiko e della stessa organizzazione non viene fatto mai o quasi.

Le catechesi terminano con un weekend di convivenza, nel quale nasce ufficialmente “la comunità”, quella cellula sociale destinata a vivere insieme per decenni. E a condividere tutto: le convinzioni profonde, prima tra tutte “l’apertura alla vita” e cioè il figliare senza limiti, la fedeltà a Kiko, il denaro (i membri del Cammino sono caldamente invitati a devolvere all’organizzazione una parte del loro stipendio) e soprattutto la vita intima, i segreti più riposti. Già negli incontri settimanali tutti i “fratelli” e le “sorelle” rivelano agli altri gioie e patimenti, problemi e speranze. Ma è durante i famigerati “scrutini”, nel passaggio da un livello iniziatico a quello superiore, che la vita degli adepti viene scupolosamente vivisezionata, che costoro sono invitati ad elencare di fronte al resto della comunità le loro malefatte, i loro peccati. Ai quali si aggiungono quelli indicati dagli altri membri che, esortati dai catechisti, riferiscono, faccio un esempio che mi è stato riportato da un partecipante, di aver visto lo scrutinando in compagnia di una donna che non era la moglie o di averlo udito bestemmiare. Eccetera, eccetera.

Chiesa neocatecumenalizzata di san Tomà a Venezia:
nascosto l'altare e sparite le immagini dei santi,
vi compaiono le "sedie neocat" e l'icona Maria-Kiko
Ovviamente anche la liturgia è stata ridefinita da Kiko. Se un cattolico “normale” entrasse in Chiesa durante una messa neocatecumenale non si raccapezzerebbe. Penserebbe di essere finito in un tempio non cattolico. E forse è proprio così. Per questo motivo, le funzioni si svolgono il sabato sera, alle 21. Sulla carta sono aperte a tutti i cattolici, ma di fatto ci vanno solo i membri della comunità. In ogni caso, per organizzarle serve il consenso del prete. Ancor meglio se il prete medesimo diventa catecumenale, in modo che possa consegnare al movimento l’intera parrocchia.

I sacerdoti contano pochissimo nel Cammino: sono sostanzialmente equiparati agli altri fratelli; devono, al pari degli altri, far parte di una comunità e percorrere le tappe dell’iniziazione. La principale funzione loro attribuita in esclusiva è ovviamente quella della celebrazione eucaristica, che però nella peculiare versione catecumenale vede il ruolo del prete ridotto al minimo. I preti servono in realtà al Cammino soprattutto per penetrare in parrocchia, per colonizzarne ogni interstizio.

Un certo numero di preti si è in questi anni convertito al Cammino: molto spesso in conseguenza della solitudine o della disperazione di fronte allo svuotamento delle chiese. I nuovi preti si stanno invece formando nei seminari Redemptoris Mater che Kiko ha ottenuto l’enorme privilegio di aprire per formare propri sacerdoti.

Un ultimo punto merita di essere affrontato. E riguarda le donne. L’allergia al “genere” che Kiko condivide con tanti partecipanti alla manifestazione di sabato è, almeno nel suo caso, soprattutto allergia alle donne, alle loro aspettative di contare come i maschi. Anni fa ho intervistato una ragazza single ex catecumenale che mi raccontò di essere stata invitata dai dirigenti del Cammino ad accompagnare una “famiglia in missione” di evangelizzazione all’estero e lì di essere stata costretta ai lavori più umilianti, alla completa sottomissione all’uomo capofamiglia. E questo non è certo un caso isolato.

Per questo non stupiscono le parole che Kiko ha usato sabato quando ha implicitamente indicato nelle “donne che privano i loro mariti dell’amore” le principali responsabili dei femminicidi, cioè delle loro stesse morti violente. Più sorprendente è stata, nell’intervento di Kiko, la nota polemica verso il segretario della CEI Galantino, accusato di pensare troppo alla “cultura” e al “dialogo” e meno alla drammatica situazione della fede in Europa. Credo che si tratti di un attacco a nuora per colpire suocera, cioè di un attacco al papa, le cui intenzioni riformatrici Kiko e tutto lo schieramento conservatore vedono come gratuito omaggio alle forze del male, ai nemici del cristianesimo.

Se fosse davvero così, se il papa fosse il nemico numero uno di tutti costoro, rimane da chiedersi perché, prima o poi, con calma certo, ma non troppa, il papa non riservi loro il trattamento che Giovanni Paolo II, da una posizione esattamente opposta, riservò ai suoi avversari più tenaci, al gesuita Padre Arrupe o a quei teologi della liberazione a suo tempo sconfessati ed emarginati. Certo sarebbe un’azione autoritaria. Ma forse salverebbe la Chiesa Cattolica dal diventare quella di Kiko.

96 commenti:

  1. https://www.facebook.com/photo.php?fbid=655122464589534&set=gm.708299105964038&type=1&theater io non ho veramente più parole

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  2. mons Galantino ha lanciato una frecciatina a kiko dallo stadio col rns

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  3. https://www.facebook.com/photo.php?fbid=655122464589534&set=gm.708299105964038&type=1&theater io non ho veramente più parole

    Autogol per loro.
    Il denaro di solito cambia in peggio, photoshop cambia in meglio, ma è una finzione... Accostare il CN a queste due cose è un autogol.

    Anzi quando l'ho vista ho seriamente pensato si trattasse di qualche gruppo anti-neocat. Solo dopo mi sono reso conto chi fossero in realtà.

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  4. "mons Galantino ha lanciato una frecciatina a kiko dallo stadio col rns"
    Più di una, ne ha lanciata. Ci sono segnali importanti, negli ultimi tempi. L'impressione è che a Roma, finalmente, si stiano rendendo conto che nelle Chiesa ci sono troppi galletti laici a cantare fuori coro.

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  5. sono un ex neocat. ho seguito la convocazione rns in diretta ieri e oggi qui su internet, quanto amore! Mi si è aperto il cuore! Come è lontano purtroppo il cammino dal parlare così come ho sentito in questi giorni, senza moralismi..cero non metto in dubbio che ci saranno sicuramente problemi anche nel rns di cui non faccio parte, ma si percepisce una apertura di cuore di relazione con la Chiesa che è meravigliosa, ho ascoltato anche l'intervento di Martinez quando ha detto che in piazza loro ci sono eccome per le famiglie... so di miei fratelli ex che l'hanno fatto nero il rns per non aver partecipato al family day, ciao a tutti Mirella

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  6. “Testimoniare con gioia che il Vangelo è vero e possibile; ripensare la leadership evitando la ‘sindrome del padreterno’; vivere in modo nuovo le relazioni interpersonali”: sono queste le tre prospettive che il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, ha indicato agli oltre 30mila fedeli del Rinnovamento nello Spirito Santo che oggi sono radunati presso lo Stadio Olimpico di Roma per la loro 38ma convocazione nazionale, che ha avuto ieri, in piazza San Pietro, un prologo con l’udienza di Papa Francesco. Il segretario generale della Cei, partendo proprio dalle parole del Pontefice, ha esortato i presenti alla “testimonianza della riconoscenza e della gioia. Sono contento quando vedo una comunità di persone che con gioia testimonia e dice agli altri che il Vangelo è vero e possibile. Il carattere ecclesiale di un gruppo e di un movimento - ha aggiunto - è fatto di gesti concreti. E questa testimonianza sarà tanto più efficace ma soprattutto sarà evangelica quanto più sarà resa con mitezza e rispetto - ha dichiarato mons. Galantino - quando sento o leggo espressioni violente o poco rispettose delle persone sulla bocca di alcuni credenti, mi sorge il dubbio che a dettarle non sia il Vangelo o l’amore per valori evangelici, ma che a suggerirle siano solo interessi personali”. (segue)
    12:15
    Nel suo intervento il segretario della Cei ha poi insistito sulla “necessità di un ripensamento della leadership. Non è opportuno - ha detto parafrasando Papa Francesco - pensare ai ruoli di guida e di responsabilità in termini di comando, ma di servizio. È quanto chiede Gesù ai suoi discepoli: ragionare non come il mondo, nel quale chi ha autorità spesso spadroneggia sugli altri, ma come lui stesso, che essendo il Signore si fa piccolo e serve. La Chiesa deve rinnovarsi secondo questo spirito evangelico; lo devono fare le parrocchie, i movimenti e tutta la compagine sociale”. Compito faticoso soprattutto quando ci si deve “convincere che non siamo noi i salvatori del mondo! Qualche volta, anche nei nostri ambienti può insinuarsi la tentazione di crederci gli unici ad avere la parola e i modi giusti, gli unici, per far crescere il regno di Dio. Vigiliamo - ha ammonito mons. Galantino - per non cadere vittime inconsapevoli, singole o collettive, di una brutta sindrome: la ‘sindrome del padreterno’, senza evidentemente esserlo. È un contagio che ci rende pericolosi oltre che allontanarci dal Vangelo”. (segue)
    12:16
    Circa il “vivere in modo nuovo le relazioni interpersonali”, mons. Galantino ha ripetuto l’ammonimento di Papa Francesco, ieri in piazza san Pietro: “Non cercate soprattutto i grandi raduni. Essi sono importanti, come l’incontro di oggi conferma. Ma ciò che merita di più la nostra attenzione sono gli incontri più ristretti e quotidiani, nei quali è possibile guardare negli occhi le persone e ascoltarle, pregare insieme e ascoltare la Parola, condividendo le difficoltà della vita e la gioia della fede. Il nostro mondo diviene migliore solo a partire da questo insostituibile aspetto dell’attenzione all’altro e della qualità delle relazioni vicendevoli. Incontrare l’altro con la sua diversità, talvolta segnata come la mia dal peccato, mi rende meno arrogante, mi impedisce di giudicare a cuor leggero e di condannare e mi rende capace di costruire l’unità attraverso la diversità e i doni di ognuno. Dobbiamo essere solidali perché siamo stati redenti da un unico Signore; siamo chiamati a costruire l’unità perché uno solo è lo Spirito, che dà a ognuno doni diversi per l’utilità comune”.

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  7. Pietro (NON del Cammino)4 luglio 2015 alle ore 15:23

    Ho letto il discorso del Papa al Rinnovamento. Ha parlato chiaramente che nella Chiesa tra i gruppi laicali, anche se il carisma del fondatore rimane per sempre, i leader (i servitori li ha chiamati il Papa) devono cambiare. Voler essere leader a vita (e che leader nel caso del Cammino, dei veri dittatori) è, secondo il Papa, una tentazione del demonio.

    Queste parole le ha dette al Rinnovamento, ma in quel frangente ha parlato in GENERALE. Infatti ha detto che nella CHIESA universale i leader non possono essere a vita (tra i gruppi laicali).

    Io penso che il Rinnovamento si adeguerà, là dove non c'è ricambio di leader. E il Cammino? Se si adeguerà, probabilmente si salverà. Altrimenti ritengo che una grande grazia andrà sprecata a causa della superbia degli uomini.

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  8. Se mi è consentita una battuta, l'ira di Galantino si vede nella citazione sbagliata.

    Sulla "leadership come servizio" avrebbe dovuto piuttosto citare l'esempio di Giovanni Battista, capace perfino di rinunciare a tutto ciò che ha costruito pur di far "crescere" la gloria di Nostro Signore: «Egli deve crescere e io invece diminuire» (Gv 3,30).

    Fra parentesi, si può essere assolutamente certi che i seguaci del Battista non abbiano avuto nulla da ridire - ed anzi proprio in quel momento hanno riconosciuto l'autorevolezza del Battista: "era così vero ciò che il nostro leader ci ha sempre insegnato, che ora in nome di quella stessa verità rinuncia alla sua leadership per mandarci da Gesù il Nazareno, che dev'essere necessariamente il Messia a cui non si sentiva degno neppure di sciogliere i legacci dei sandali..."

    Lo scopo di un qualsiasi "leader" di movimento ecclesiale (dal più grande leader fino all'ultimo dei più sperduti capigruppo) è solo quello di rendere gloria a Dio e di mettere i propri sottoposti in condizioni di rendere almeno altrettanta gloria.

    Questo significa che ogni "leader" deve incessantemente interrogarsi se stia servendo Dio oppure se stia portando avanti il proprio progetto di gloria personale. Nel giorno del giudizio, non ti verrà chiesto se sei stato un buon capo: piuttosto, dovrai rendere conto di quante anime si erano affidate a te e hanno dovuto seguire le tue paturnie piuttosto che la gloria di Dio. Ai parroci non verrà chiesto conto del successo delle iniziative personali, ma di quante anime hanno trovato la pagliacciata anziché la liturgia, trovato il parroco "impegnato" anziché disponibile a confessare, trovato noiose e boriose prediche anziché il retto insegnamento dell'unica vera fede... Ai cosiddetti "catechisti" neocatecumenali - molti dei quali finiranno all'inferno - verrà chiesto conto di quante anime hanno ricevuto da loro l'unica vera fede dell'unica vera Chiesa, quante anime hanno ricevuto da loro sostegno spirituale e materiale anziché un fracco di regole assurde, di richieste di denaro, di carnevalate liturgiche, di favolette kikiane-carmeniane, di gesti contrari alla vera carità, di veri e propri inganni e piccole e grandi menzogne...

    Insomma, il problema non è la "durata della leadership": il problema è come il leader concepisce la propria leadership. I grandi santi sono sempre stati mossi dall'urgenza di dare alle anime loro affidate ogni possibilità di santificarsi e salvarsi - e questa urgenza durava perfino quando venivano espulsi dagli ordini da loro fondati (come ad esempio sant'Alfonso de' Liguori, espulso dai Redentoristi che lui stesso aveva fondato, continuò a preoccuparsi della salvezza delle anime - compresa la sua - finché ebbe respiro).

    E non dimentichiamo il motto dei Pontefici: «servus servorum Dei»: "servo dei servi di Dio".

    Infine, una nota ironica: la Chiesa è oggi visibilmente allo sbando e uno degli indizi di ciò è il fatto che l'autorità è stata sostituita quasi ovunque dall'autoritarismo, col risultato che sentiamo usare parole straniere come "leader, leadership" e che si invocano come cura quei patetici metodi laici come la "leadership a scadenza" (sottinteso: "puoi spadroneggiare ma solo per un prefissato numero di anni, in modo da limitare i guai che vorrai fare") e quei ridicoli slogan come "la leadership come servizio"...

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  9. Scusate, siate onesti se non ho capito male nella parte finale del discorso sul sevizio......
    Il Papà ha precisato che per i fondatori il discorso è diverso,o no?

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  10. Scusate, siate onesti se non ho capito male nella parte finale del discorso sul sevizio......
    Il Papà ha precisato che per i fondatori il discorso è diverso,o no?

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  11. Non c'è bisogno di spaccare il capello in quattro: basta ricordare ciò che leggiamo nel Vangelo (a chi più è dato, più verrà chiesto).

    C'è un concetto che la predicazione attuale ha completamente dimenticato: quello dei "doveri di stato". Se il tuo stato di vita è "padre di famiglia", è tuo dovere essere padre di famiglia, hai responsabilità nei confronti della tua famiglia, ecc., a cui non puoi venir meno neanche se hai un ottimo alibi "molto religioso".

    In questo i cosiddetti "catechisti" inducono all'errore, facendo credere che la partecipazione alle cosiddette "convivenze" valga più dei propri doveri di stato. Si veda ad esempio quando ti dicono di andare alla "convivenza" a costo di non studiare per l'esame («se vieni, è trenta»: come se la partecipazione alla "convivenza" rendesse l'esame improvvisamente banale e i professori esaminatori improvvisamente bonaccioni).

    Insomma, se uno è "leader" - di un gruppetto di tre persone o di un movimento di mezzo milione di persone - ha una responsabilità davanti a Dio delle anime che dipendono da lui.

    Dato che oggi c'è enorme confusione, si fanno discorsetti semplicistici sull'essere "leader", sulla "leadership", sull'attenuare la "leadership" ricordando che deve essere "di servizio"...

    Il fatto di essere "leader" o "fondatore" non cambia i termini della questione: i doveri di stato, la responsabilità che uno ha di fronte a Dio.

    Aggiungo un commento che scandalizzerà molti stupidi: penso che Marcial Maciel, benché abbia dedicato la propria vita a fare i porci comodi suoi, avrà un notevole "sconto di pena" (permettetemi il termine colorito) a causa del fatto che ha indotto i suoi seguaci (i Legionari di Cristo e il movimento del Regnum Christi) a prendere sul serio il Magistero della Chiesa, a celebrare con dignità la liturgia, a vivere degnamente i sacramenti e le virtù cristiane, a sforzarsi di non commettere peccati, ecc. Maciel, ricordiamolo, ha perfino copiato libri di spiritualità altrui spacciandoli per suoi - e però ha copiato materiale cattolico, non ha diffuso schifezze protestanti (come invece fanno Kiko e Carmen).

    Insomma, alla luce della parabola dell'amministratore disonesto (la cui scaltrezza viene lodata da Nostro Signore), anche se contro Maciel ne ho sentito di cotte e di crude, mi viene da pensare che sarà trattato assai diversamente di quei cialtroni che dietro l'apparenza di "iniziatori" e "fondatori" cercano invece la propria gloria, dietro l'apparenza di "catechesi" insegnano invece emerite corbellerie, dietro l'apparenza di "morale cristiana" trasmettono invece autolesionismo, scarnificazione delle coscienze, confessioni pubbliche, divisioni in famiglia, ecc.

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  12. Ex.Felix ha detto: "Il Papà ha precisato che per i fondatori il discorso è diverso,o no?"

    Pubblica qui la precisazione del Papa per i fondatori, secondo te. Così analizziamo il testo :-)

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  13. "Altra cosa sono i fondatori che hanno ricevuto dallo Spirito santo il carisma di fondazione. Essi per averlo ricevuto hanno l’obbligo di curarlo facendolo maturare nelle loro comunità e associazioni. I fondatori rimangono tali a vita, cioè sono quelli che ispirano, danno l’ispirazione, ma lasciano che la cosa vada avanti."

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  14. Queste parole non cambiano nulla della responsabilità che i fondatori (veri o presunti tali) hanno di fronte a Dio.

    Nostro Signore ispira continuamente, ma gli uomini possono anche capire male.

    Per esempio, sia Pietro Valdo che Francesco d'Assisi promossero una vita cristiana di povertà e semplicità: ma il movimento valdese finì nell'eresia (l'eresia valdese), e quello francescano fece fiorire santità.

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  15. "Altra cosa sono i fondatori che hanno ricevuto dallo Spirito santo il carisma di fondazione. Essi per averlo ricevuto hanno l’obbligo di curarlo facendolo maturare nelle loro comunità e associazioni. I fondatori rimangono tali a vita, cioè sono quelli che ispirano, danno l’ispirazione, ma lasciano che la cosa vada avanti."

    "I fondatori rimangono tali a vita": certo, se uno ha fondato, mica può diventare uno che non ha fondato?
    "Ma lasciano che la cosa vada avanti": vale a dire "fatti da parte", lascia che la cosa prosegua indipendentemente da te. Fai maturare [il carisma della fondazione] nella tua comunità, non è roba tua, non ti appartiene, tu soltanto devi curarne la crescita, facendo maturare il carisma della fondazione in altre persone. Tu limitati a "ispirare". E' una richiesta di passaggio di mano ai vertici delle associazioni e dei movimenti, non si discute.

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    1. Grazie Lino questo mi sembra il modo corretto di commentare una notizia.

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  16. P.S.
    Ho ritrovato il discorso. Questo passaggio conferma la mia lettura: "Io ho conosciuto a Buenos Aires un bravo fondatore, che a un certo punto è diventato spontaneamente l’assessore, e lasciava che i leader fossero gli altri".
    Il discorso, in ogni caso, è generale, perché al RnS è stato detto: "Rinnovamento non è un movimento nel senso sociologico comune, non ha fondatori...". La richiesta di passare la mano, di assegnare la leadership ad altri è quindi rivolta ad altri movimenti, ad altre associazioni.

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  17. Pietro (NON del Cammino)4 luglio 2015 alle ore 21:54

    Ex Felix: i fondatori sono fondatori a vita (Leopardi è l'autore della poesia "infinito" per sempre). Ma non devono fare i responsabili per sempre. Parola del Papa

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  18. Pietro (NON del Cammino)4 luglio 2015 alle ore 21:59

    Lino: hai ragione, il Rinnovamento, come "corrente di grazia" non ha fondatori. Però ci sono fondatori di gruppi o di comunità. Vicino a dove io vivo esiste una comunità di suore "carismatiche" il cui iniziatore è stato un religioso francescano.

    Il problema di Kiko non è che è il fondatore del Cammino, è che è anche il capo indiscusso.
    San Francesco ha fondato i francescani, poi, però, ha rinunciato ad esserne il capo.

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  19. Quali sono state le parole del papa nell'incontro con il Rinovamento nello Spirito?

    «Si deve mettere un tempo limitato agli incarichi che, in realtà, sono servizi. I leader laici devono fare crescere materialmente e spiritualmente chi verrà dopo». «Il potere ti porta alla vanità, ti senti capace di fare qualsiasi cosa».

    Queste le parole dette, poi chi riporta, aggiunge o toglie e manipola!

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  20. Nel suo lungo discorso a Piazza San Giovanni, davanti a 200.000 persone, Kiko Arguello, il megalomane fondatore del Cammino neocatecumenale, invece di parlare della famiglia, ha colto l'occasione per fare politica.
    Attaccando il Vescovo Galantino, non ha agito da galantuomo, ma ha cercato di dividere la Chiesa. In ultima analisi, ha cercato di mettere il Vescovo Galantino, contro Papa Francesco.
    Poteva andare da Galantino a protestare, anche a litigare. No, come apparire è il suo hobby, ha cercato, pubblicamente, di dividere.
    Speriamo che questa volta Papa Francesco non glie la fa passare liscio. Le sue forti parole, pronunciate durante il raduno con il Rinnovamento dello Spirito:
    «Si deve mettere un tempo limitato agli incarichi che, in realtà, sono servizi. I leader laici devono fare crescere materialmente e spiritualmente chi verrà dopo». «Il potere ti porta alla vanità, ti senti capace di fare qualsiasi cosa».
    «tutti i servizi nella Chiesa è conveniente che abbiano una scadenza»;
    «non ci sono leader a vita»;
    «L'unico insostituibile nella Chiesa è lo Spirito Santo e l'unico Signore è Gesù Cristo. Ciò che conta non sono le capacità e gli sforzi degli uomini, le loro abilità o i loro protagonismi, quanto piuttosto il loro sapersi decentrare da se stessi per guardare e confidare nell'unica vera roccia, Gesù Cristo».

    Sembra proprio che queste parole - oltre ad essere indirizzate a qualche longevo elefante della Curia Romana o a qualche "insostituibile" Vescovo diocesano - siano rivolte, in questo momento particolare della Chiesa, al leader Maximo, "l'unto da Maria", Kiko Arguello.

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  21. Kiko Arguello, attaccando in pubblico, davanti a 200.000 persone, il Vescovo Galantino,non ha agito da galantuomo. Non si divide la Chiesa in piazza. Questa volta il fondatore megalomane dei neocatecumeni ha sbagliato mira. Poteva andare privatamente da Galantino parlargli, eventualmente scontrarsi con lui; ma fare politica ecclesiale in piazza, tentando di dividere la Chiesa, i Vescovi tra di loro, i Vescovi dal Papa, spero che questa volta Papa Francesco non glie la fa passare liscio.

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  22. Pietro (NON del Cammino)5 luglio 2015 alle ore 09:40

    Vorrei condividere una osservazione. Non so quanto esatta.

    Perché il Papa parla di ricambio di responsabilizzi al raduno del Rinnovamento e non quando incontra il Cammino?

    Penso che quando incontra il Cammino egli stia molto attento a non scandalizzare i piccoli, a cercare di recuperare le grazia degli inizi, da qualche incoraggiamento, qualche colpo di volante per correggere, per quanto può, la direzione, e per il resto OSSERVA.

    Dell'incontro col Rinnovamento mi ha invece colpito la sua partecipazione. Ha parlato quasi come ne fosse all'interno. Sicuramente lo conosce e sa che ci saranno stati dei problemi con qualche leader. E lui si sente libero di parlarne in piena libertà, come un fratello maggiore.
    Il presidente del Rinnovamento italiano, Salvatore Martinez. è lì da molti anni. E' bravo e ha cordiali rapporti col Papa. Eppure il Papa ha toccato il punto dei responsabili a tempo. Ha parlato con grande affetto e proprio per questo senza tante "forme" diplomatiche.
    E sono sicuro che Salvatore Martinez alle prossime elezioni non si candiderà e lascerà il testimone a qualcun altro.

    Col Cammino, invece, si sente meno libero. Non perché abbia paura, ma perché non vuole creare una spaccatura nella Chiesa. Ma tutti i nodi verrano al pettine. Tutto sta nelle mani di Kiko: come lui ha fondato il Cammino (che io penso essere stato un progetto di Dio), così può distruggerlo.
    Purtroppo pare che il Cammino dipenda da Kiko molto di più di quanto i Legionari di Cristo siano dipesi da Maciel. Questi ultimi infatti si sono salvati.
    Forse occorre un "colpo di stato" all'interno del Cammino

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  23. Ieri sera a la7 ho visto l'intervento di Kiko a san Giovanni. Penoso è dir poco. La Miriano ha fatto i salti mortali per "interpretarlo" in chiave cattolica. Ma purtroppo il messaggio che è passato è che i cattolici sono stati identificati con kiko e la parola più ricorrente è stata "fanatismo". A questo siamo...

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    1. Veramente, cristero, la Miriano ha asfaltato quei tre su tutta la linea (soprassediamo sulla scorrettezza di organizzare un talk show tre contro uno) e anche per quanto riguarda il discorso di Kiko li ha messi a tacere spiegandone benissimo il senso. C'è anche da dire che in quel pessimo talk show - tanto per farla ancora più scorretta - hanno anche tagliato la parte iniziale del discorso di Kiko in modo da manipolarlo ancora di più. E la miriano ha detto anche questo.

      Saluti
      Jeff m.

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  24. Per non mettere in bocca al papa parole non sue, all'incontro con i carismatici ha detto

    «Si deve mettere un tempo limitato agli incarichi"
    quindi, l'ha detto a Martinez!

    Non facciamo il giochetto della solita stampa deviante|

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  25. Se davvero non vogliamo fare il giochetto della stampa, dovremmo prendere sul serio le questioni.

    E la questione non è "come migliorare la leadership", ma a cosa serve la leadership.

    La questione non è "il leader ha o non ha il carisma", ma quel tanto vantato carisma è compatibile con la Chiesa?

    Altrimenti si finisce a dar spazio alle solite ingannevoli filastrocche neocatecumenali: "il Papa dice che il fondatore è per tutta la vita - ma Kiko è un fondatore - dunque Kiko ha il carisma!"

    "Il Papa dice che i leader devono imparare a farsi da parte - ma Kiko è un iniziatore - dunque sono gli altri a dover farsi da parte, Kiko invece è eterno!"

    "Il Papa dice che i movimenti devono ubbidire ai vescovi - ma il Cammino è un itinerario - dunque sono i vescovi a doversi adeguare al Cammino!"

    "Tu critichi la bruttura dei nostri canti - ma i nostri sono canti biblici - tu dunque critichi la Bibbia!"

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  26. @Curiosa, è la seconda volta che intervieni negando quello che sarebbe chiaro a una studentella al primo approccio con un esercizio di comprensione di un testo. La prima volta ti ho lasciata perdere, la seconda no. E la cosa è davvero divertente. Quando papa Francesco fece le tre tirate di orecchie nell'incontro con il CNC, allora si riferiva a tutti, non specificamente al Cammino. Ora che ha proferito frasi scomode nell'incontro con il RnS, l'ha detto riferendosi a Martinez? Ma come ragionate?
    L'ha detto a tutti, in primo luogo ai "pavoni". Se "tutti i servizi nella Chiesa hanno bisogno di scadenza", ci riferisci chi è il leader che non scade da cinquant'anni e che si pavoneggia anche con il Papa, spiegandogli cosa è una iniziazione cristiana?

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  27. È ovvio che uno rimane fondatore a vita! Non è mica una carica, è una qualità! Se uno è padre può forse smettere di esserlo? È diverso dire leader e fondatore. Uno può essere fondatore ma non essere il leader. San Francesco fu il fondatore dei francescani ma non ne fu il superiore. È chiaro il concetto? Uno può essere padre ma non è detto che sia capofamiglia. Kiko sarà per sempre il fondatore del Cammino ma è detto che dovrebbe essere ancora il leader a quasi ottant'anni. Specialmente considerando le assurdità che dice

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  28. E ora facciamo il "giochetto della stampa deviante", Sandavi. Chi è quel fondatore che in una sola ora su un palco ha mandato a carte quarantotto tutta la comunicazione di Francesco mirata all'unità della Chiesa e a un rapporto dialettico con talune realtà laiche? Non entro nella discussione se condividere o no la corrispondenza con Scalfari e altre questioni, mi limito alla sostanza. Chi è quel leader che ha causato una baraonda mai vista sulle pagine dei principali quotidiani e nelle reti televisive nazionali, mostrando un'immagine fondamentalista del cattolicesimo?
    E, dopo tutto questo, il Papa si sarebbe rivolto a Martinez? Roba da sbellicarsi dalle risate.

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  29. Non ho neanche finito di ironizzare sulle tautologie neocatecumenali (mio intervento delle 10:24) che nemmeno un'ora dopo interviene il caro fratello Jeff a spararne una, proprio della stessa forma di quelle che avevo indicato.

    Oooh, la Miriano "ha difeso Kiko", oooh, hanno manipolato il discorso di Kiko, oooh, la Miriano ha detto che Kiko è stato censurato, oooh... Nel 1938 si diceva: «Mussolini ha sempre ragione». Nel 2015 invece dicono: «Kiko ha sempre ragione».

    Chissà, magari la Miriano sa anche che il caro fratello Kiko Argüello, autonominato "iniziatore", proclama eresie oltre che gigantesche vaccate. Ma per motivi di opportunità politica le conviene "difendere Kiko"...

    Fra parentesi, nessuno si è interrogato sul fatto che Kiko non aveva alcuna necessità di alludere al femminicidio durante un "Family Day". Kiko ha perso - come al solito - una buona occasione per tacere. E la Miriano e gli altri organizzatori lo sanno bene.

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  30. Per Jeff
    È vero che la Miriano se l'è cavata egregiamente. Ma solo perché è una person intelligente oltre che un'autentica testimone. Ovvio che difendesse kiko che conosce solo per l'aura di carismatismo che lo accompagna e perché le circostanze lo richiedevano. E comunque, anche se fosse andata in onda la premessa, kiko ha detto cavolate immani mentre la Miriano ha dato una versione commestibile del suo disarticolato discorso. Il che non ha impedito ad osservatori già prevenuti di coglierne il fanatismo, esteso poi indiscriminatamente a tutti i cattolici.
    La performance del tuo idolo ha vanificato gli interventi coraggiosi competenti e intelligenti degli altri relatori.

    RispondiElimina
  31. Caro Jeff, lasciamo perdere i talk show. Quello che interesserebbe è un tuo parere su questa affermazione INNEGABILE, non confutata anzi ribadita dalla Mirano in termini teologici e antropologici. Un uomo che non ha un rapporto con Dio, prende il suo essere dall'amore di una donna perché non possiede l'amore di Dio? Teologicamente, l'amore di Dio è solo per i credenti, oppure Dio ama la sua creatura? L'amore di Dio è condizionato dall'amore dell'uomo, è un do ut des? Per fare l'essere, l'amore incondizionato di Dio non è sufficiente, occorre quello di una donna? La "coscienza dell'essere" viene annullata dall'abbandono di una donna, in un non credente?

    "Antropologicamente" lo lascio perdere. La ripetizione costante di questo vocabolo è ridicola. L'antropologia è una scienza. Quando Kiko dimostrerà che scientificamente, statisticamente, il femminicidio è più probabile in un non credente che in un credente, allora ne discuteremo. Poi, quando lo avrà dimostrato scientificamente, ne faremo un saggio di antropologia criminale affinché possa servire da attenuante per gli uxoricidi, anzi per prova non colpevolezza: ""Incapacità di intendere e di volere per perdita dell'essere a causa di abbandono di donna amata", potremo intitolarlo.

    Vergognatevi per queste "belinate": io sono stato ateo e pazzamente innamorato, ma alla mia prima moglie (tornata in età giovane al Padre) non avrei torto un capello in nessun caso, nemmeno se per mestiere avessi fatto il parrucchiere! Non avete il senso della realtà, a difendere quel pasticcione.

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    1. Quello che interesserebbe è un tuo parere su questa affermazione INNEGABILE, non confutata anzi ribadita dalla Mirano in termini teologici e antropologici. Un uomo che non ha un rapporto con Dio, prende il suo essere dall'amore di una donna perché non possiede l'amore di Dio?

      Lino, come ben sai - credo - io non sono un teologo e non pretendo quindi di fare elevati discorsi teologici. Il discorso di Kiko per quanto profondo è molto semplice: una persona che cerca il proprio essere nell'amore di un'altra persona puó finire con lo sperimentare un vuoto esistenziale capace di spingerlo al più atroce degli atti (omicidio o suicidio). È tutto qui il nocciolo. È chiaro che:
      1. Dio ama tutti, compresi gli atei, gli anticlericali e i neocatecumenali, quindi tutti hanno l'amore di Dio (ma pochissimi cercano sè stessi in quell'amore infinito, bensì in forme di amore molto più limitate)
      2. Questo discorso non si applica a tutti gli atei: pochissimi cercano interamente il loro essere nell'amore di un'altra persona. Tra questi, pochissimi si lasciano schiacciare da questo inferno esistenziale al punto da compiere quegli atti orribili.

      Che Kiko sia un pasticcione è indubbio. Dire a me che non ho il senso della realtà, non devi permetterti.

      Saluti
      Jeff m.

      P.s. Mi pari proprio un neocatecumenale: "siccome io non avrei ammazzato mia moglie per gelosia quando ero ateo, nessuno lo farebbe". Ma per cortesia! :)

      Elimina
  32. Il famoso David Maria Turoldo, prete «santificato» dai media, un giorno del 1971, entrò nel Santuario di Tirano e distrusse un rosario scagliandolo contro i fedeli: «basta con queste superstizioni del medioevo».

    RispondiElimina
  33. Qualcuno di voi ha visto un prete parlare dal palco del 20 giugno? No, ci hanno rifilato, alla fine, un’ora di quel che, sia pur nella patente bestemmia, può assomigliare di più ad un sacerdote: quel Kiko Argüello delirante e blasfemo, canterino e prepotente, con funzione di alter-Bergoglio, sommo pontefice dell’eresia neocatecumenale.

    RispondiElimina
  34. Spulciando su youtube ho trovato questo:


    https://youtu.be/ZhcXqyOxgHs

    RispondiElimina
  35. Non capisco perché i vari Jeff, Curiosa e c. si agitino tanto.
    Sankiko parla per ispirazione divina, come da lui stesso proclamato. Perciò quel che dice non può essere frainteso ed è sempre giusto e veritiero.

    Prego ascoltare la faccenda dell'ispirazione al minuto 15,40,
    qui

    In Kiko veritas...

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  36. Alter bergoglio?! E infatti è per quetao che il papa lo definisce un sant'uomo?

    RispondiElimina
  37. Pietro (NON del Cammino)5 luglio 2015 alle ore 15:33

    Curiosa:

    per non far dire al Papa quello che non ha detto, basta riportare esattamente le parole del Papa. Il, Papa ha detto: " non ci sono leader a vita nella Chiesa". Non solo nel Rinnovamento, ma nella Chiesa. Penso che tu, che leggi tutte le catechesi di Kiko, non hai mai letto un discorso del Papa. Forse lo hai letto riportato da Kiko.
    E i fondatori? I fondatori, ha detto il Papa " hanno ricevuto dallo Spirito santo il carisma di fondazione. Essi per averlo ricevuto hanno l’obbligo di curarlo (ma non è detto che lo facciano, vedi padre Maciel)... I fondatori rimangono tali a vita, cioè sono quelli che ISPIRANO, danno l’ispirazione, ma LASCIANO CHE LA COSA VADA AVANTI" .
    Cioè ispirano (se fanno il loro dovere in UMILTA') ma NON DECIDONO nulla. Non sono più responsabili.

    Questo tanto per mettere in bocca al Papa quello che il Papa ha detto veramente.

    RispondiElimina
  38. Ma poi se i frutti del cammino fossero che nel rapporto di coppia Dio fosse il primo azione Dell amore.
    Sono testimone come il cammino non guarisca le coppie ma dove c è un problema di non amore (meglio di difficoltà) la persona non amata (x capirsi) tende all' autodistruzione e non sia certo aiutata dal Dio così come portato dal cammino.
    La Mariano? E' come il fenomeno di Adinolfi: saranno osannati dalle folle neocatecumenali fino a che diranno quello che vuole il cammino.




    RispondiElimina
  39. Spulciando su youtube ho trovato questo:


    https://youtu.be/ZhcXqyOxgHs


    Al minuto 21:46


    JV

    RispondiElimina
  40. Quando il Papa avrebbe detto che Kiko è un sant'uomo?

    RispondiElimina
  41. Pochi giorni fa, l'ho spiegato in un commento qualche ora fa che ovviamente è stato censurato. Il papa lo ha detto eccome.

    RispondiElimina
  42. Il caro fratello Eliseo che si vanta di essere stato censurato, ha censurato sé stesso evitando di rispondere sulle eresie di Kiko.

    Inoltre, dopi aver mentito su una inesistente "approvazione" liturgica del 2005 è sparito per alcuni giorni dal blog. Confermando così che il Cammino va difeso solo con menzogne e inganni.

    RispondiElimina
  43. Evitando di rispondere? Ahahahah! L'approvazione liturgica sarebbe lo Statuto che, anche se per voi è scomodo, è un documento ufficiale della Chiesa che bisogna avere sempre in mano se si vuole criticare il Cammino (parole del papa). La data ho sbagliato, è 2008. Ma ora ditemi, dov'è il mio commento delle 13 circa?

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  44. Parrocchie desertificate e impoverite....ahahahahah! Ma lo sapete che riuscite a mentire per qualsiasi cosa? Le parrocchie con il cammino sono le più vive (e questo lo dico io né Kiko, lo dicono tutti, Vaticano compreso). È inutile che utilizzate questo blog come unico obiettivo della vostra vita, volete solo sfogare la vostra frustrazione (e il fatto che gli articoli siano davvero ridicoli ne è una prova). Il Cammino Neocatecumenale fa parte della Chiesa e che vi piaccia o no voi non siete gli Organi ecclesiali che hanno il compito di decidere. Il papa è con noi e si vede da come haparlato di noi e di Kiko ai vescovi in occasione di una visita pastorale, dicendo appunto che Kiko è un santo, che il Cammino va incoraggiato e criticato, ma solo con gli Statuti in mano. Se il papa vedesse questo blog probabilmente farebbe a voi una bella lavata di testa. Ahahah. Il bello di discutere con voi è che si è certi di aver ragione avendo l'intera Chiesa "alta" dalla nostra parte (fatta eccezione per qualche vescovo). Il brutto è che non sapete tenere un dibattito, perché non ascoltate le risposte e fate finta di niente.

    RispondiElimina
  45. Bravi, bravi, censurate. Ah, comunque non sapete l'italiano, inogni vostro articolo ci sono almeno cinque errori... In particolare: l'aggettivo "neocatecumenale" non si riferisce a persone, ma a cose. Non è questione di dire: non è il vero catecumenato,è questione di italiano! E nemmeno il latino...mper esempio il gloria non dice "sicumera" come avete scritto voi qualche giorno fa ahahah! Ma è "sicut erat"....

    RispondiElimina
  46. Anonimo ha detto...
    Veramente, cristero, la Miriano ha asfaltato quei tre su tutta la linea (soprassediamo sulla scorrettezza di organizzare un talk show tre contro uno) e anche per quanto riguarda il discorso di Kiko li ha messi a tacere spiegandone benissimo il senso. C'è anche da dire che in quel pessimo talk show - tanto per farla ancora più scorretta - hanno anche tagliato la parte iniziale del discorso di Kiko in modo da manipolarlo ancora di più. E la miriano ha detto anche questo.

    Saluti
    Jeff m.
    ---
    Jeff, la Miriano, "moscia com'è", non è in grado di "asfaltare" chicchessia; e sopratutto, in un talk show, non si possono riportare circa 60' di "farneticazioni di Kiko", contro un tempo utile disponibile di 30/40 minuti per la trasmissione.

    Anche il Papa, normalmente, viene "tagliato"!....

    RispondiElimina
  47. Spulciando su youtube ho trovato questo:


    https://youtu.be/ZhcXqyOxgHs


    Oh mamma, certi "laici" come questo Cruciani sono quasi peggio die kikos in quanto a ottusaggine e intransigenza. Non mi riferisco solo all'argomento di quella trasmissione radiofonica (il famoso passo di Kiko sul femminicidio), in cui sbriga una faccenda complessa come quella interiore di un uomo che arriva a commettere un omicidio spacciandola banalmente per pazzia... Addirittura si mette a dire che fare 13 figli non è normale in senso assoluto, e che è più normale una cosa come la perversione feticistica di leccare i piedi piuttosto che avere tanti figli.

    Noi sappiamo che tra i NC chi fa tanti figli spesso spesso lo fa indotto dai catechisti, e quindi è un'aberrazione. Ma lui non lo sa, perché del CN non sapeva nulla fino all'altro ieri, e si mette a giudicare in senso assoluto tutte le persone al mondo che decidono di avere tanti figli. Evviva la liberté del nuovo ordine mondiale.

    RispondiElimina
  48. Le censure dimostrano chiaramente la vostra malafede!

    RispondiElimina

  49. Sebastian ha detto...
    Spulciando su youtube ho trovato questo:


    https://youtu.be/ZhcXqyOxgHs

    Oh mamma, certi "laici" come questo Cruciani sono quasi peggio die kikos in quanto a ottusaggine e intransigenza. Non mi riferisco solo all'argomento di quella trasmissione radiofonica (il famoso passo di Kiko sul femminicidio), in cui sbriga una faccenda complessa come quella interiore di un uomo che arriva a commettere un omicidio spacciandola banalmente per pazzia... Addirittura si mette a dire che fare 13 figli non è normale in senso assoluto, e che è più normale una cosa come la perversione feticistica di leccare i piedi piuttosto che avere tanti figli.

    Noi sappiamo che tra i NC chi fa tanti figli spesso spesso lo fa indotto dai catechisti, e quindi è un'aberrazione. Ma lui non lo sa, perché del CN non sapeva nulla fino all'altro ieri, e si mette a giudicare in senso assoluto tutte le persone al mondo che decidono di avere tanti figli. Evviva la liberté del nuovo ordine mondiale.


    Sono l'anonimo che ha trovato questo video. La mia intenzione non era quella di offendere qualcuno, io sono Ex-Nc ed ora sono ancora credente, ma non mi definisco più di nessuna religione. Io non ho niente contro chi fa 13 figli, anzi conosco da molto tempo una famiglia NC anche prima di entrare in cammino che ne ha 7, tutti bravi ragazzi (senza sarcasmo, lo penso veramente)il video ve l'ho postato semplicemente per combattere la disinformazione, almeno più girano le notizie meglio è. E poi alla fine dice anche del 2 passaggio, quindi mi sembrava importante far girare questo video.

    Carissimi Saluti

    JV

    RispondiElimina
  50. Ovviamente non ce l'avevo con te JV, mi riferivo a Cruciani. Siamo nella stessa barca io e te.

    RispondiElimina
  51. Sebastian ha detto...
    Ovviamente non ce l'avevo con te JV, mi riferivo a Cruciani. Siamo nella stessa barca io e te.

    Stessa barca in ke senso?

    JV

    RispondiElimina
  52. A Pietro (NON del Cammino)
    Io non seguo Kiko, ma il papa, quindi spero che le sue parole non vengano usate e decontestualizzate o annotate con aggiunte, per uso improprio.

    RispondiElimina
  53. Per favore, c'è qualcuno che vuole spiegarmi cosa ha scritto Eliseo nel suo commento 5 luglio 2015 19:22? Non mi riferisco alla punteggiatura, per la quale il ragazzino dovrebbe leggere i divertentissimi consigli di scrittura di Umberto Eco; non mi è chiara la lezione "l'aggettivo 'neocatecumenale' non si riferisce a persone, ma a cose". Cosa intende Eliseo, c'è qualcuno che ha capito? Io no :-)

    RispondiElimina
  54. Eliseo Bucaria ha detto...
    Bravi, bravi, censurate. Ah, comunque non sapete l'italiano, inogni vostro articolo ci sono almeno cinque errori... In particolare: l'aggettivo "neocatecumenale" non si riferisce a persone, ma a cose.
    ---
    Magari spiegati meglio;

    il termine "neocatecumenale", può nascere come aggettivo(ottimo per le cose), e dall'aggetivo stesso, diventare magari "aggettivo sostantivato"(ideale per le persone), e di lì "sostantivo" a tutti gli effetti....

    Eliseo, scegli tu....

    RispondiElimina
  55. http://www.treccani.it/vocabolario/neocatecumenale/

    Eliseo, te lo riferisco nella lingua di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio (in arte Totò): «Nce sta ggente ca 'e figur' 'e mmerda 'e tene p'applause». Traduci pure Eliseo, è semplice.

    RispondiElimina
  56. @ Eliseo Bucaria o chi per lui ;-)

    che ha scritto: "...il papa è con noi...".

    Normalmente sono i cattolici a essere con il papa.

    Comunque non è colpa tua, poverino, se vedi le cose alla rovescia. È un frutto del cammino...

    RispondiElimina
  57. Salvatore Martinez ha indicato le piste future del movimento: “Fare spazio all’altro. Chi cerca posti nel Rinnovamento è fuori strada”; custodire l’altro. Chi non ha umiltà di dipendere da Dio vedrà solo se stesso e perderà l’altro; fare crescere l’altro, ponendosi a servizio”.

    Un vero e proprio richiamo, quello di Martinez agli oltre 30mila aderenti presenti sugli spalti dell’Olimpico, “a intensificare il cammino comunitario, a crescere nella comunione fraterna e a condividere maggiormente la grazia del RnS”. Nella sua relazione il presidente del RnS ha passato in rassegna le parole di Papa Francesco all’udienza, in modo particolare quelle rivolte ai leader messi in guardia dal sentirsi indispensabili, passando da “servitori a padroni”.

    Martinez ha così continuato: “Al termine di questa stagione avremo il 50% di nuovi responsabili”. Momenti di rinnovo “delicati”, ha ammesso Martinez, “c’è chi si offende, chi lascia, chi comincia a parlare male. Il metodo carismatico è il discernimento comunitario, cioè la sottomissione agli altri. Siano gli altri a decidere. Noi dobbiamo attendere con apertura di cuore e libertà interiore. Non siamo una dittatura, non siamo un partito politico, non siamo dei pavoni, non siamo un club dove se non rinnovi la tessera scaduta sei fuori. Nessuno faccia soffrire i fratelli”. Questo è possibile solo “rimanendo saldi in Cristo”.

    “Il Papa - ha proseguito il presidente del RnS - è un padre esigente che mette in guardia e che richiama con grande enfasi i principi fondamentali. Un principio per il Papa è molto chiaro: percepirsi come corrente di grazia. Ci riporta alle origini, perché ogni realtà tende a invecchiare ed è giusto richiamare la freschezza del carisma”.

    “Noi siamo una corrente di grazia che matura in un movimento ecclesiale - ha ribadito Martinez - nel 2017 festeggeremo il nostro Giubileo, 50 anni di matrimonio con la Chiesa. I pontificati di San Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI sono stati per noi e per tutti i movimenti la stagione della maturità ecclesiale. In questa stagione noi siamo entrati nel 1996 quando per discernimento ecclesiale dei vescovi italiani, siamo stati accolti dalle realtà ecclesiali e salutati come quella chance - di cui parlava Paolo VI - che viene a maturazione. La nostra è una storia che racconta di un’amicizia e di una collaborazione meravigliose con i nostri vescovi. Nessuna corrente di grazia, infatti, può muoversi e crescere nella Chiesa senza una comunione organica con la gerarchia secondo le forme proprie della Chiesa. Corrente di grazia - ha spiegato Martinez - indica la missione, movimento indica le modalità attraverso cui questa può avvenire nella Chiesa”. Ne consegue per il presidente del RnS che “le strutture non devono condizionare il cammino ma sono necessarie. Ma è chiaro che il RnS non può identificarsi con la struttura. Occorre stare attenti ai pericoli. Il pericolo è che il fuoco si spenga. Se il cielo rimane oscuro, allora c’è un problema”. “Lasciatevi guidare dallo Spirito - è stata l’esortazione finale del presidente del RnS - lasciate fluire questa corrente di grazia. Il fiume deve perdersi nell’oceano di Dio, altrimenti il RnS lavora per se stesso”. .....................................................................................................................................................invece i catechisti del cammino non li smuove nessuno

    RispondiElimina
  58. PIETRO (NON del Cammino)6 luglio 2015 alle ore 00:00

    Curiosa:
    OK, non avevo capito bene. Volevo solo dire che parlando di responsabili il Papa si riferiva a tutta la Chiesa e non solo a Martinez. Come lui stesso ha specificato.

    Eliseo:
    sono d'accordo con te sull'approvazione. Non la contesto né mi da fastidio. La cosa importante è che mettiate in pratica lo statuto (la Comunione va consumata nel momento in cui si riceve e perciò va consumata in piedi). Inoltre dovete mettere in pratica, oltre allo statuto, anche quello che è richiesto a tutti i cattolici. Un esempio su tutti: per la Chiesa la paternità e maternità responsabile NON consiste nel non fare mai "calcoli". Per un ripasso leggi l'Angelus di Papa Giovanni Paolo II del 17 luglio 1994: c'è tutto l'essenziale, è chiarissimo tanto da sfondare le orecchie e si legge in 5 minuti

    RispondiElimina
  59. Io voglio sapere quando il Papa avrebbe definito Kiko sant'uomo. Voglio il link a parole ufficiali. Non sentito dire.

    RispondiElimina
  60. @sandavi
    Ti basta, come garanzia, che l'abbia riferito Kiko?
    Più fonte certa di lui.... ; -)

    RispondiElimina
  61. Non l'ha riferito Kiko, ma l'arcivescovo emerito della Repubblica Dominicana... Voi state disubbidendo alla Chiesa perché vi ponete sopra gli organi ecclesiali e credete che il papa e tutti coloro che sostengono il cammino siano degli stupidi che non si accorgono che il Cammino è un male per la Chiesa. Se nel cammino ci fossero tutte le eresie che dite voi o queste liturgie, secondo voi, non permesse perché il cammino è qncora considerata una realtà ecclesiale? Perché ci sono gli statuti? Secondo voi c'è tutto un giro di soldi in Vaticano? Come si fa a garantire l'omertà di persone come papa Francesco o altri vescovi e cardinali molto carismatici? Mi dispiace per voi, ma, come ho già detto, in questo dibattito il papa sta con noi. Fate anche ridere perché di queste cose che ho appena detto ve ne accorgete anche voi, non siete stupidi, eppure continuate a combattere una battaglia persa in partenza. Io qui nei commenti potrei essere anche zittito tutte le volte che volete, posso fare tutte le figure di m... che volete, ma ho comunque ragione nel dire che il Cammino non è eresia, né male per la Chiesa, perché è un dibattito finito che si deve tenere fra gli addetti ai lavori. Io mi fido dei più esperti di me, di coloro che hanno il compito di controllare il cammino e non faccio storie. Riporto semplicemente le parole del papa o di chiunque abbia voce in capitolo. È vero, c'è anche qualcuno contro il cammino, ma sono una decina contro quanti centinaia di migliaia di teologi, cardinali, ecc? L'indagine da profani funziona così: si fanno dibattere gli esperti e poi la maggioranza vince (e qui è una maggioranza schiacciante).

    RispondiElimina
  62. Pietro (NON del Cammino)6 luglio 2015 alle ore 09:03

    Sandavi:

    neanche io credo che il Papa abbia definito Kiko un sant'uomo. Neanche, come a volte fa, a modo di battuta. E poi sant'uomo non significa propriamente "Santo" come pover'uomo non significa "povero" e buon'uomo non significa "buono" in senso stretto. E' solo un modo di dire.
    Ma anche lo considerasse un santo, non significa affatto che lo considera infallibile, quasi fosee Papa Kiko I.

    Io stesso non giudico Kiko e dico che è probabile che un giorno, in Paradiso, dove spero vivamente di andare, sarà davanti a me insieme a tanti pubblicani e prostitute. Io non intendo contravvenire al Vangelo giudicando, ma giudico, alla luce del Vangelo e della Chiesa, quello che vedo e che sento.
    Così, ad esempio, se Kiko, che è un laico, esorcizza parlando direttamente al demonio, dico con sicurezza assoluta che sbaglia, perché la Chiesa proibisce di parlare col demonio a chi non è esorcista. Non solo, dico che se Kiko agisce così non ha la protezione del Corpo di Cristo. Ha solo la protezione dell'ignoranza per cui potrebbe agire in buona fede. E, di conseguenza, sant'uomo o non sant'uomo,rischia lui stesso di rimanere posseduto dal diavolo.

    RispondiElimina
  63. Pietro (NON del Cammino)6 luglio 2015 alle ore 10:37

    Nella mia esperienza personale, quando io definisco qualcuno sant'uomo, c'è anche dell'ironia. Ma questo non pretendo che valga anche per Papa Francesco, anche se al Papa piace fare battute.

    Perché la battuta sui conigli per il Cammino è una battuta e quella sul sant'uomo no?

    Chi può dire con certezza che il Papa, definendo Kiko "sant'uomo", non volesse affatto essere spiritoso, ma in tutta serietà voleva dire che Kiko è un santo già in questa vita?

    Anche io ho detto più di una volta di qualcuno che è un sant'uomo, ma non per venerarlo. Ma io, certo, non sono il Papa

    RispondiElimina
  64. Centinaia di migliaia di "voci in capitolo"!! Voi avete problemi coi numeri.
    Ad ogni modo tu hai detto che IL PAPA avrebbe detto che Kiko è un sant'uomo. Ora incalzato correggi in: "uno ha riferito che il Papa avrebbe definito Kiko un sant'uomo".
    Tu! Il cavaliere oscuro che combatte le bufale dell'universo! Il distruttore dei malvagi diffusori di dicerie! Il paladino difensore del Cammino nell'Internet!!
    Oh qual gaudio! Il Papa vede Kiko come un sant'uomo perché tu hai sentito dire che un vescovo emerito avrebbe sentito dire che il Papa lo avrebbe detto! GENIALE!

    RispondiElimina
  65. Sospeso iter parlamentare decreto cirinna' secondo Adinolfi. Ora sentirai che propaganda..... Abbiamo bloccato la distruzione della famiglia!

    RispondiElimina
  66. Il caro fratello Eliseo è uno dei tanti «zombificati» del Cammino.

    Prima dice che il Cammino era autorizzato a fare la "comunione seduti" almeno fino al 2005. Poi corregge e dice "2008", data dello Statuto che la nega, e che perciò fino a quel momento sarebbe stata (nei suoi sogni) "autorizzata".

    Ma non ha mai portato le prove della "autorizzazione" precedente: del resto, specialmente per uno che si spaccia per «appassionato di debunking», è impossibile portare le prove di qualcosa che non esiste.

    Stesso discorso per la questione delle eresie di Kiko verificabili perfino su youtube. Evidentemente la realtà dei fatti non è sufficiente a indurre il fratello Eliseo ad almeno rivedere il proprio giudizio su Kiko. I fatti concreti non contano nulla, se intaccano il prestigio dell'autonominato "iniziatore". Per il caro fratello Eliseo è più importante essere kikiano che essere cristiano: per lui le eresie sono sante o inesistenti, se le pronuncia Kiko. La fede di Eliseo accetta anche le eresie, purché le dicano Kiko, Carmen, e i loro fedelissimi.

    E infine il fratello Eliseo ci somministra la patacca del "vescovo emerito" che qualifica Kiko come un "sant'uomo". Vediamo un po'. A Roma c'era il vescovo emerito Fukahori, morto a settembre 2009 a 84 anni, che ha il "merito" di aver aperto il seminario R.M. di Takamatsu che i suoi successori hanno sudato per chiuderlo. Eh, sì, un "vescovo neocatecumenale" al pari del vescovo Apuron a Guam: anche quest'ultimo - magari anche prima di diventare "emerito" - dirà certamente che Kiko è un sant'uomo. Ed anche il vescovo di Callao, (in Perù), Del Palacio y Pérez-Medel, è un "fratello nel Cammino", essendo un "itinerante" neocatecumenale fin da quando non era nemmeno ventenne nel 1970.

    Essendo neocatecumenali, sono convinti che la menzogna è santa se fa bene al Cammino, e perciò saranno indubbiamente dispostissimi a dire che il Papa definisce Kiko "un sant'uomo" (se il Papa dicesse una cosa del genere di padre Zoffoli, subito i neocatekikos si accenderebbero d'ira e direbbero che il Papa sta esprimendo una propria opinione personale che non coinvolge il Magistero e nemmeno l'infallibilità...).

    I vescovi neocatecumenali - quelli che si qualificano "fratelli nel Cammino" - lasciano dietro di sé ancor più danni e devastazione di quelli semplicemente "oliati". Ma è perfettamente normale, alla luce dell'eresia del neocatecumenalismo.

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  67. Caro Jeff, forse non ti è chiaro un concetto: Kiko il suo discorso l'ha fatto come discorso onto-antropologico. L'ontologia filosoficamente riguarda l'essere in quanto tale, l'antropologia concerne l'essere umano. Nel momento nel quale tu scrivi "Questo discorso non si applica a tutti gli atei", stai affermando un concetto che è millenni luce da quello esposto da Kiko. La premessa all'argomentazione di Kiko è: "Se quest’uomo è ateo, secolarizzato, non va messa nessuno gli conferisce l’essere come persona, ha solo una moglie che gli dà un ruolo...".

    Allora, se proprio non vuoi che io mi permetta di dirti che sei fuori della realtà, non difendere come hai fatto la Miriano, la quale anche si è appesa al filo della ragnatela dei paroloni antropologico e teologico, ragionando lei stessa genericamente di "uomo". Sul teologico, poi, citami il nome di un solo teologo che abbia difeso la concezione di Kiko. Solo laici sono intervenuti.
    E non dirmi che Kiko è un pasticcione, Jeff: è peggio, è un sincretista. Ha elaborato una propria concezione esistenzialista mettendo insieme un poco di mito platonico di Amore che ha bisogno della sua metà originale non posseduta, un po' di Sartre e un po' di Girard sull'esistenza umana come mancanza ontologica (mancanza rivisitata in termini di abbandono, da Kiko). Teologico cosa?

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  68. P.S. Il neocatecumenale non farlo tu Jeff. Io non ho scritto che siccome non l'ho fatto io nessuno lo farebbe. E' Kiko che ha scritto che "Se quest’uomo è ateo, secolarizzato, non va messa nessuno gli conferisce l’essere come persona...". E' il Creatore che dona l'essere, e lo dona all'uomo in quanto creatura, non in quanto credente.

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  69. @Eliseo Bucaria ha detto...
    Non l'ha riferito Kiko, ma l'arcivescovo emerito della Repubblica Dominicana...
    ---
    Nome, cognome e circostanze!...

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  70. "Che Kiko sia un pasticcione è indubbio. Dire a me che non ho il senso della realtà, non devi permetterti."
    Saluti
    Jeff m.
    ---
    Jeff, è meglio che Kiko non sia un "pasticcione"; o che "tu" non abbia il "senso della realtà"? Magari scegli tu, è completamente ininfluente.

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  71. Certo che pubblicare un link dove è contenuta una bestemmia.
    Continuate a censurare me.... ma che vi dice la coscienza?

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  72. Censurare "te" chi? Anonimo? Qui sopra leggo che "i commenti totalmente anonimi verranno cestinati".

    Link con bestemmia? Vorresti insinuare che noi qui intendiamo pubblicare bestemmie? Ci stai calunniando gratuitamente: chi sei tu per leggere i nostri cuori? Credi di essere uguale a Dio?

    Io ho visto i neocatecumenali ridere alle barzellette blasfeme e poi diventare improvvisamente tristi e sconsolati quando qualcuno ha fatto una battuta su Kiko. E in questi giorni il fratello Eliseo ha esibito lo stesso comportamento, facendo finta di niente sulle eresie di Kiko e poi correndo qui a giudicarci come "disubbidienti alla Chiesa" (giudizio temerario): per i neocatecumenali è più importante essere kikiani che essere cristiani.

    Ed in particolare, gli adepti dell'idolo Kiko credono che la menzogna sia legittima, quando si tratta di difendere il Cammino. Esattamente il metodo che ha insegnato loro il Padre della Menzogna.

    RispondiElimina
  73. Personalmente penso, che se in italia, che non "è" il Vaticano, ci potrebbero essere leggi, a favore di una "piccola parte" di fratelli, chiamiamoli "differenti"(?); al Popolo Italiano, non gliene può fregare di meno....

    In ogni caso,

    già tempo fa, ho proposto sul blog: che si approvi la legge; matrimoni, non matrimoni, unioni civili con annesse adozioni, di tutto e di più!....Dopo di ché, una volta approvate queste leggi dal Parlamento, quant'è di più facile per gente che raduna "milioni" di persone in piazza, raccogliere il "minimo" di 500.000 firme per il referendum, ed abrogare tutto?!

    Ragazzi, odio l'ipocrisia! Pannella, queste cose le faceva! Raccolgo le firme, ed attraverso i referendum abrogo le leggi che non mi piacciono!

    Non capisco, perché per noi Cattolici, dev'essere tutto così complicato!....

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  74. Tripudio, eviti sempre di rispondere, deviando sempre il discorso negli stessi argomenti utilizzando spesso ipotesi. Peccato per te il papa ha detto che Kiko è un santo, non padre Zoffoli (chissà perché) quindi non ha senso quello che dici. Come se io dicessi che l'aborto è un male, ma se il papa dicesse il contrario direi che ha sbagliato il papa. Il papa però non lo dice, quindi il problema neanche si pone. Il tuo problema più grande, Tripudio, è che attacchi la persona senza guardare le argomentazioni. Qui stiamo parlando di cose concrete, non di ipotesi, quindi per una volta prendi le mie argomentazioni e confutale con metodo rigoroso. Coraggio, prova a rispondere per esempio alla mia domanda: se il cammino ha tutte le eraie che dite, perché la Chiesa non interviene? Non mi sembra che nel corso della storia la Chiesa abbia avuto particolari problemi a condannare eresie, anche molto sottili, figuriamoci se si presentassero le eresie che voi dite essere appartenenti al cammino. Perché per il cammino è diverso??? Anche mettendo che il papa ogni tanto rimproveri il cammino: questo non è il modo di trattare con le eresie. Rispondi a questa domanda con fatti concreti e documentazione sufficiente e posso iniziare a pensare che su questo blog ci possa essere un briciolo di verità

    RispondiElimina
  75. Chi si crede Dio non sono evidentemente io, ma chi si è autoproclamato detentore della Verità e di parlare secondo essa. Dio è Verità. Tripudio parli secondo Dio? Sei Dio?

    Una volta mi firmavo, ma mi hai detto che era il "sistema" che bloccava automaticamente il mio I.P. E come mai il commento di prima è passato?
    Tripudio hai la coscienza sporca, se ce l'hai.


    Vogliamo parlare della foto di san Tomà a Venezia. Le cose te le ho ripetute decine di volte, ma tu non le hai pubblicate. Te lo ripeto per l'ultima volta. La chiesa è sconsacrata per un atto vandalico/dissacratorio/profanatorio commesso prima ancora che esistesse il cammino. Di proprietà della diocesi è stata concessa in uso al Cammio per la prima volta dal beato Giovanni Paolo I. E da lì confermata con atto formale dai suoi successori.

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  76. Comunque poi sarei io quello che usa due pesi e due misure in base alle circostanze? Ruben ha chiesto nome, cognome e circostanze, ma per il frate non c'erano problemi ad accettare la testimonianza. Io invece ho detto chiaramente che non credo né all'una né all'altra, ma visto che, dopo aver chiesto le prove per la testimonianza di fra Carmelo, queste mi sono state negate, ho pensato che allora per chiudere il dinattito bastasse una testimonianza un po' più autorevole. Usate due pesi e due misure discriminando fra fatti che tornano comodo alle vostre idee e quelli scomodi. E io, a proposito di questa affermazione porto questa frase appena detta da Ruben, mentre voi, quando lo avete detto a proposito di me, avete fatto ipotesi, rivelatesi false.

    RispondiElimina
  77. @ Eliseo Bucaria o chi per lui ;-)

    "...il papa ha detto che Kiko è un santo..."

    Altro che, ed è in ottima compagnia!

    Come non associare Sankiko ad altri santi suoi pari: Santo & Johnny, il vin santo, Sanremo, Pippo Santonastaso, e via santificando.

    Bisogna però riconoscere a Sankiko un primato: è il primo santo nella storia della Chiesa che si è confezionato da sé il proprio santino, distribuendolo mentre è ancora in vita. Grande!

    Eliseo Bucaria, il tipico camminante duro e puro, che pensa e dice sempre e solo quel che gli raccontano i catechisti.

    RispondiElimina
  78. ricordo, con profondo rammarico, quell'esprimersi omologato utilizzando espressioni fatte prese in prestito dai "capi". Concordo con quanto espresso nell'articolo, sullo svuotamento di personalità degli appartenenti a questa congrega.

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  79. x Eliseo Bucaria: quando il papa avrebbe dato del santo al fondatore? esiste un documento?

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  80. Il frate che ha testimoniato su Kiko che fracassò un crocifisso aveva non solo il video, ma anche una pagina Facebook con tanto di nome e cognome e possibilità di mandare messaggi in italiano.

    In particolare il frate è credibile proprio perché Kiko tipicamente fa "provocazioni" di quel genere, come ad esempio quando dice - spacciandosi "ispirato" dallo Spirito - che se Nostro Signore voleva essere adorato, «si sarebbe fatto pietra, che non va a male».

    Se la testimonianza del frate avesse riguardato un gesto "estraneo" all'andazzo di Kiko, sarebbe stata molto più difficile da credere.

    Gesti e parole di Kiko vanno considerati nel loro contesto. Kiko disprezza la Chiesa, il suo Magistero («noi portiamo nuovi significati nell'Eucarestia...») e la Tradizione (Kiko e Carmen mettono "fra parentesi" sedici secoli di storia della Chiesa, come se fossero aria fritta, come se non ci fosse stata santità da Costantino al Vaticano II). Per questo è perfettamente credibile l'esistenza di quell'atto blasfemo (fracassare e calpestare un crocifisso).

    Perfino il famoso David Maria Turoldo si esibì in un gesto del genere (fracassando una corona del rosario, 1971), contraddetto pochi anni dopo da Giovanni Paolo II («il rosario è la mia preghiera preferita», 1978). Turoldo, al pari di Kiko, credeva erroneamente che il Vaticano II avesse portato "novità" tali da far spazzare via tutto ciò che c'era stato prima. Col sottinteso menzognero che la fede di prima non era buona, e la "nueva" fede sarebbe invece buona e adeguata "ai tempi odierni" (come se la fede cambiasse anno per anno, cioè come se fosse eternamente falsa).

    Ho utilizzato l'ipotesi ("immaginiamo che il Papa dica che padre Zoffoli è un sant'uomo...") soltanto per far notare che i neocatecumenali usano due pesi e due misure.

    Infatti il fratello neocatecumenale Eliseo se l'è presa a morte, perché dopo essersi tanto vantato come "appassionato di debunking" (qualcosa che lui pare ritenga significare "desideroso della verità"), ha fatto un gran numero di figuracce (poiché se uno desidera davvero la verità, è disposto a cambiare idea qualora la verità lo contraddica... ma per il fratello Eliseo il prestigio di Kiko vale più della verità).

    Sul fatto che il Cammino contiene eresie ha già risposto in maniera accurata ed estensiva padre Enrico Zoffoli, di cui il fratello Eliseo pur non avendone letto neppure una pagina pretende di negarne la validità. Padre Zoffoli non è stato né l'unico né il primo, ma solo il più completo e il più rigoroso teologicamente, e i suoi testi sono ancora reperibili (quantomeno su internet e in certe biblioteche).

    Infatti padre Zoffoli non è mai stato smentito, ma solo zittito. Perfino Kiko Argüello tentò un giochetto sporco per annullare la portata dei suoi scritti (tentando di spacciarli come un malgovernato "amore alla Chiesa"). Ora, il fatto che il caro fratello Eliseo esiga da noialtri "dimostrazioni" che sono state già pubblicate vent'anni fa in tutte le librerie, è un tentativo di estenuare gli interlocutori.

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  81. Pietro (NON del Cammino)6 luglio 2015 alle ore 21:22

    Eliseo:

    ognuno la pensi come vuole ma, se siamo cattolici, su qualcosa dovremo pur pensarla allo stesso modo. Ad esempio riguardo al Papa.

    Io, ad esempio, che per parecchi anni ho seguito e ho diffuso i messaggi di Medjugorje, sebbene ancora il Papa non si sia ancora espresso in proposito, da alcuni segnali, poiché appare ormai chiaro che a fine estate ci saranno delle restrizioni su Medjugorje, ho fin da subito deciso di chiudere il mio blog e di rinunciare a distribuire l'Eco di Maria.
    E, ti assicuro, senza problemi e volentieri, perché adeguarmi alla voce della Chiesa per me è un onore e una gioia.

    Se tu sei disposto a fare altrettanto, andiamo d'accordo. Ma su cosa dovresti fare altrettanto? Ad esempio sul fatto che la paternità e maternità responsabile NON è non fare calcoli. Anzi, fare figli senza discernimento per il PAPA da IRRESPONSABILI. A quella signora del Cammino che scioccamente si faceva bella davanti al Papa vantando 8 cesarei, il Papa prima l'ha ripresa personalmente, poi l'ha ridicolizzata davanti al mondo intero.
    Vorrei perciò che tu sottoscrivessi ESATTAMENTE le parole del Papa che non si possono fare figli come conigli. Per non sbagliarti puoi fare il copia incolla con le esatte parole del Papa.

    Se vuoi fare a gara a chi è più papista, ti sfido (con quelli del Cammino si devono usare certe espressioni che sicuramente non piacerebbero a Papa Francesco).

    Il Papa lo si deve prendere integralmente, altrimenti lo si strumentalizza ipocritamente per i propri fini.

    RispondiElimina
  82. Quanto alle eresie, è ovvio che si nascondono nell'ambiguità, altrimenti verrebbero condannate subito. Non vale solo per il neocatecumenalismo.

    Ricordiamo che nella storia della Chiesa le eresie sono state combattute solo dopo che si erano diffuse. L'autorità della Chiesa non sta ad inseguire fenomeni locali che spesso si spengono da soli senza troppa pubblicità. Per esempio, Lutero ricevette la scomunica solo nel 1520 (ebbe tre anni di tempo per pentirsi), solo quando l'eresia già dilagava.

    E addirittura l'eresia ariana conquistò la maggioranza assoluta dei vescovi, e praticamente solo qualche "padre Zoffoli" dell'epoca si levò contro. Era sant'Atanasio di Alessandria, e oggi sappiamo che Atanasio aveva pienamente ragione (benché ripetutamente condannato da imperatori e da sinodi, esiliato, incarcerato, ecc., in un periodo di scismi, antipapi, eresie di ogni genere).

    Come già ripetutamente dimostrato - non solo tra le pagine di questo minuscolo blog - la preoccupazione dei Pontefici è quella di far leva sul buon cuore dei fratelli del Cammino dello strato più basso, quelli che ancora credono che il redentore sia Cristo anziché Kiko, quelli che ancora credono che il Papa sia il successore di Pietro anziché l'iniziatore del Cammino.

    I rimproveri fatti al Cammino fino ad oggi sono rimasti sostanzialmente lettera morta, il che conferma che il Cammino procede secondo un suo "programma" piuttosto che secondo le direttive della Chiesa.

    Quando il Papa fece mettere nero su bianco le sue «decisioni» il 1° dicembre 2005, Kiko diede ordine ai suoi scagnozzi di seguire solo quelle che gli facevano comodo (ripristinare Gloria, Credo, ecc.), ma mantenne gli errori principali (la "comunione seduti", ecc.) perché erano quelli il vero nocciolo della Nueva Liturgia de Kiko e Carmen.

    Insomma, non solo il Cammino contiene eresie, ma contiene sempre le stesse eresie difese coi denti a costo di disubbidire al Papa (si veda la lettera di Kiko-Carmen-Pezzi del 17 gennaio 2006). In questo bisogna dire che i due eretici spagnoli Kiko Argüello e Carmen Hernàndez portano avanti da più di mezzo secolo sempre lo stesso programma: è l'inossidabile coerenza degli eretici (o, se volete, degli arroganti).

    Il caro fratello Eliseo tira fuori nuovamente il solito trucchetto neocatecumenale del fare confusione fra verità e condanne ufficiali: per affermare che una qualsiasi proposizione "X" è eretica, è sufficiente confrontarla con il Magistero della Chiesa e vedere se è incompatibile. Dunque anche un bambino del primo anno di Catechismo dei fanciulli può essere in grado di riconoscere tante eresie: gli basta prendere sul serio l'insegnamento della Chiesa.

    Invece per i furbetti come Eliseo, uno sarebbe eretico solo dopo la condanna. Pertanto - per esempio - per Eliseo, Lutero sarebbe stato pienamente cattolico fino al 1520, anche se nel 1517 aveva già proclamato le sue 95 tesi ambigue ed eretiche.

    Quanto alla chiesa di san Tomà bisognerebbe capire come mai i neocatekikos avrebbero avuto tanto bisogno di devastarla riempiendola di seggiole Plia e occultando l'altare e spazzando via tutti gli altri segni sacri. I neocatecumenali ovunque conquistano una chiesa, ne fanno scempio.

    Ma su san Tomà sono sufficienti le fotografie: guardate e rendetevi conto voi stessi che dove arriva il Cammino, viene eliminato tutto ciò che non discende da Kiko.

    p.s.: chissà se Eliseo sarà così gentile da indicare con quale decreto e da quale vescovo sarebbe stata sconsacrata la chiesa di san Tomà. Visto che Eliseo è così ben informato su san Tomà, non dovrebbe essergli difficile documentare le sue affermazioni.

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  83. Scusate, un po' di buon senso;
    magari facciamo, con della "buona volontà", mente locale, sul Concetto di Santità, che ognuno di noi può avere nei confronti di "Santi" passati, presenti e futuri, nonostante l'inflazione 78'/ 2015 dove hanno canonizzato di tutto e di più.
    ---

    RispondiElimina
  84. P.S

    E sono stato BUONO!
    Infatti, vedere "Santi", a braccetto con dittatori sanguinari, è quanto meno sconcertante!...

    RispondiElimina
  85. E secondo te un'eresia viene ben accolta per cinquant'anni e poi ufficializzata? Siete veramente patetici con i vostri confronti del menga. E ancora la tua è tutta aria fritta... Due pesi e due misure, ma non dimostri. Fra Carmelo è rintracciabile ed io l'ho fatto, ma lui non mi sapeva nominare l'amico che gli aveva riferito la testimonianza né qualche particolare dell'incontro, quindi non è nome e cognome. Serve nome e cognome della fonte primaria. Io invece vi ho detto l'arcivescovo emerito della repubblica dominicana. Non so come si chiama, cercatevelo e mandategli una lettera o un'email, così come io ho rintracciato fra Carmelo. Padre Zoffoli mai contestato? Gli Organi che hanno il compito di giudicare non hanno trovato contrasto con il Magistero,quindi lo hanno contraddetto. E ancora: voi avete letto Zoffoli, ma quanti di voi hanno letto l'altra parte? Oppure quanti di voi sono teologi e hanno letto padre Zoffoli capendo esattamente tutto? Se non siete addetti ai lavori, guardate il numero di pro e il numero di contro e fidatevi. Io non cambio opinione, perché la verità è come la penso io. Oppure se non è così, non mi avete fornito documentazione o argomentazioni sufficienti.

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  86. Io vi ho detto queste cose e non ho intenzione di andare avanti in questo dibattito in cui io dico le cose e voi ripetete all'infinito le stesse cose. Adesso che io ho parlato o accettate la realtà e obbedite alla Chiesa oppure il prezzo da pagare sarà alto.

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  87. Come tutti i fratelli attivisti neocatecumenali, anche il caro fratello Eliseo adopera il trucchetto neocatecumenale del prendere fischi per fiaschi insinuando che l'eresia di Kiko e Carmen sarebbe stata «ben accolta per cinquant'anni e poi ufficializzata».

    Anzitutto non è stata sempre "ben accolta", visto che sono arrivati - e continuano ad arrivare - richiami, critiche e correzioni da sacerdoti, vescovi e papi.

    In secondo luogo l'ufficializzazione - cioè lo Statuto del Cammino - non è un premio all'eresia ma solo l'indicazione di una strada che il Cammino deve seguire. È paragonabile alla patente di guida, che autorizza a guidare ma non ad infrangere le leggi e il Codice della Strada.

    Quanto a fra' Carmelo, si può essere certi che tutte le molestie neocat che ha ricevuto gli avranno confermato lo spirito settario e idolatrico del Cammino. E chissà, magari non vuole "ricordare" il nome perché si tratta di qualche alto esponente del Cammino che comincia a nutrire dubbi su Kiko...

    Quanto all'arcivescovo emerito della Repubblica Domenicana (perbacco!), le eventuali opinioni positive su Kiko non cambiano l'essenza degli errori neocatecumenali. Sarebbe divertente se lo stesso arcivescovo emerito mandasse a dire al fratello Eliseo "Tripudio è un sant'uomo": al fratello Eliseo verrebbe un travaso di bile...

    Ugualmente, per le opinioni positive su Marcial Maciel (sì, quel tizio che Giovanni Paolo II difendeva in ogni modo), non cambiano di una virgola le malefatte di Maciel. Allora come mai bisogna condannare Maciel nonostante l'opinione positiva di GP2 e bisogna elogiare Kiko grazie all'opinione positiva di GP2? Come mai due pesi e due misure?

    Vedo poi che il fratello Eliseo applica il trucco neocatecumenale del confondere il "prima" col "dopo".

    Negli anni '80 e '90 padre Zoffoli ha pubblicato una valanga di articoli, studi, libri, documenti sulle eresie del neocatecumenalismo, nessuno dei quali è mai stato smentito.

    Il Direttorio Catechetico di cui è stata «approvata la pubblicazione» il 26 dicembre 2010 (e che finora non è stato pubblicato) contiene tutta una serie di correzioni intervenute nei quindici-vent'anni successivi alle pubblicazioni di p.Zoffoli (e ancor oggi nessuno può verificare che i cosiddetti "catechisti" le abbiano recepite e portate avanti).

    Dunque l'approvazione alla pubblicazione («questo PCL... approva la pubblicazione del Direttorio Catechetico come sussidio...»: approvata la pubblicazione, solo la pubblicazione è stata approvata) non intacca per niente ciò che ha scritto padre Zoffoli.

    Infine: qui la verità siamo disposti a ripeterla all'infinito. Proprio perché siamo ubbidienti alla Chiesa. Proprio perché per noi la verità non può essere sacrificata in nome di una malintesa "pace" o un malinteso "dialogo".

    Il fratello Eliseo si lamenta dicendo: «io dico le cose e voi ripetete all'infinito le stesse cose». Sottinteso: le cose dette da Eliseo dovrebbero farci dimenticare la verità... o almeno lui così pretende.

    Comica la minaccia finale di sapore mafioso: «Adesso che io ho parlato o accettate la realtà e obbedite alla Chiesa oppure il prezzo da pagare sarà alto».

    Lui, il caro fratello Eliseo, ha parlato: o accettate Eliseo, oppure ve la farà pagare.

    RispondiElimina
  88. "Il memoriale che Egli lascia è il Suo Spirito resuscitato dalla morte, presente con tutto il suo mistero di morte e resurrezione, fatto vita per portare al Padre tutti quelli che celebrano la Pasqua, tutti quelli che celebrano la cena con Lui. La Chiesa primitiva non ha problemi a proposito di questa presenza". (Or. fase di conversione, catechesi Eucarestia))

    Dunque, Eliseo, ci fai un po' di "debunking" della catechesi NC?
    1) "Il memoriale che Egli lascia è il Suo Spirito resuscitato dalla morte". Davvero? Ce la vuoi spiegare meglio?
    2) "Il Suo Spirito resuscitato dalla morte". Davvero? Lo Spirito con la S maiuscola era morto?
    3) "La Chiesa primitiva non ha problemi a proposito di questa presenza". Quale presenza? Quella dello Spirito lasciato nel memoriale, cioè nell'Eucarestia?

    Dai, Eliseo, spiegaci perché la catechesi NC è giusta e, di conseguenza, p. Zoffoli sbagliò a criticarla. Poi magari, se sarai bravo, potremo discutere dei tabernacoli inutili e della Presenza Reale che sarebbe il Carro di fuoco.

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  89. Pietro (NON del Cammino)6 luglio 2015 alle ore 23:48

    Eliseo:
    non mi hai risposto. Tu accetti o no che non bisogna fare figli come conigli, così come dice il Papa? Accetti o no di fare la Comunione in Piedi, come ti ordina la Chiesa e come dicono gli statuti approvati?

    Se lo accetti, se segui il vero Cammino neocatecumenale, cioè quello degli statuti approvati, e se segui quello che dice il Papa a tutti i cattolici, compresa la storia del non fare figli come conigli (perché NON siamo conigli), sei cattolico. Se non lo accetti "il prezzo da pagare sarà alto".

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  90. Ho letto da qualche parte che il Cammino ha desertificato le parrocchie. La verità è un'altra. Le parrocchie si sono desertificate per il processo di secolarizzazione della Chiesa ( in pratica il credere sempre meno al sacro e al divino). Il Cammino neocatecumenale agisce in senso inverso perchè riporta nella Chiesa chi si era allontanato e fa nascere la fede in chi non ha mai frequentato la Chiesa. Il neocatecumenale continua a frequentare la Parrocchia, riconosce il Parroco come il suo Pastore e con lui collabora in tutte le attività che ivi si svolgono. I problemi sorgono quando il Parroco si sente disturbato dal Cammino. Il problema, credetemi, non è la presenza nella Parrocchia di una Comunità Neocatecumenale, il problema è quello che nasce appunto quando il Parroco non accetta il Cammino. Lo dico per esperienza vissuta e che sto vivendo.

    RispondiElimina
  91. Giacomo è vero che le parrocchie soffrono della secolarizzazione.
    Ma quando i pastori sono attivi e vogliono fare qualcosa per la gente la parrocchia non diventa un deserto.
    Il problema non nasce con il parroco che non accetta il cammino, ma nasce quando il parroco vuole fare qualcosa per la gente chiedendo al cammino di rinunciare all'esclusiva della parrocchia.
    Ci sono parrocchie dove il cammino ha distrutto tutto quello che ha trovato, ci sono parrocchie dove il cammino pretende di fare il bello ed il cattivo tempo, ci sono parrocchie in cui i catechisti del cammino vogliono dare ordine ai parroci.
    Ecco perchè il parroco entra in collisione con il cammino, perchè non può farne a meno se vuole essere il parroco di tutti.
    Io ammiro quei parroci che fanno i parroci e non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno, meno che mai da 4 laici ignoranti di cose di Chiesa, superbi, arroganti , presuntuosi e legati al loro idolo Kiko Arguello.
    LUCA

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    Risposte
    1. E te lo dico anche io per esperienza vissuta in prima persona.
      LUCA

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