martedì 30 agosto 2016

Il regime dittatoriale che filtra le notizie

E questa carnevalata sarebbe una liturgia «approvata»?
Le notizie nel Cammino Neocatecumenale sono filtrate dai catechisti. Come nei regimi dittatoriali.

Ricordo benissimo l'annuncio in cui ci parlarono della lettera di Arinze, e si parlava di concessioni per altri due anni. Non di divieti o di correzioni.

E ricordo quando ci dissero che lo Statuto annullava la lettera.

E poi che la liturgia sarebbe stata approvata, quando ad essere approvato furono i riti dei passaggi. Ma nessun Kiko chiese scusa per il "malinteso".

E quanti sono andati ad indagare? Quanti non si sono bevuti tutte le storie di Kiko?

Provate a dire a un Coreano del Nord che Kim Jong Un non è un campione di sport.

(da: Sebastian)

44 commenti:

  1. Come non essere d'accordo?
    Si parlò di concessioni, aggiungendo le stesse parole di Kiko: "è la prima volta che la Santa Sede concede variazioni liturgiche" (replicate da Gennarini).

    Si disse anche che la lettera era stata sollecitata dallo stesso Kiko, con un tono di sfida, facendo intendere che lui avesse preteso a gran voce una risposta a cinque domande specifiche sul cammino.

    Si disse anche però che Kiko coinvolse 22 Cardinali e Vescovi amici suoi (ecco i "potenti appoggi") per sottoscrivere una lettera al Papa, nella quale chiedere che fossero approvate le loro variazioni, e la pronta giustificazione fu che "si va bene essere cristiani, ma non siamo mica scemi". Curioso per un santo(ne) che tira fuori la "provvidenza" ogni volta che gli fa comodo.

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  2. Intanto a Guam il Cammino continua a rimediare colossali figuracce.

    C'è il caso di un parroco neocatekiko che pubblica i nuovi orari delle Messe... dimenticando furbescamente di mettere anche gli orari delle messe neocatecumenali del sabato sera, quelle che in teoria sarebbero "aperte al pubblico".

    C'è il caso del rettore del seminario neocatecumenale che afferma che il seminario serve a preparare "preti diocesani"... e subito viene smentito da qualcuno che gli ricorda che lo Statuto del Seminario prevede la formazione di "presbiteri per la Nueva Evangelizzazione secondo la vita e il metodo del Cammino Neocatecumenale".

    E quel seminario neocatecumenale Redemptoris Mater «è una vera farsa», viene ricordato sui giornali, perché manca di una vera formazione teologica e i preti che vengono ordinati sono in gran parte andati in missione secondo le esigenze del Cammino infischiandosene della diocesi.

    Insomma, come al solito, il Cammino viene danneggiato dalla verità.

    Gli adepti della setta neocatecumenale usano continuamente e ossessivamente il metodo della menzogna, e perciò altrettanto continuamente e accanitamente occorre ricordare la verità.

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  3. Aggiungo che lo scopo di tutto questo è indurre le anime alla verità della fede cattolica.

    Nel Cammino ci sono tanti fratelli che cominciano a nutrire dubbi sulla bontà del kikismo-carmenismo, cominciano a sentire puzza di bruciato nelle cosiddette "catechesi", cominciano a capire di essere solo dei poveracci che verranno spremuti fino all'ultimo centesimo... la verità li aiuta ad uscire dal Cammino!

    E attenti ai trucchi dei kikos, poiché qui non sono in gioco le opinioni dei singoli ("la mia verità contro la tua verità"), ma l'immutabile verità di fede cattolica. Quello che valeva per padre Pio, per santa Teresa, per padre Kolbe, ecc., vale anche per noi e per coloro che ci seguiranno.

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  4. Ricordo quei mesi quando la notizia veniva data dai media mentre i neocat tacevano.
    Papa Benedetto li aveva smascherati annunciando la pubblicamente la lettera di Arinze, e dopo l'intervista di quest'ultimo alla radio vaticana non era stato più possibile tenere nascosta la lettera, come avevano fatto.

    Quello che mi ha 'aperto gli occhi' non è stato il presentare la lettera come un riconoscimento di quanto il cammino già faceva, perchè l'ho considerato la normale propaganda fanfarona a cui il cammino ci aveva abituato.

    Ho trovato intollerabile che mentre a noi venivano raccontate queste cose, i catechisti responsabili di regioni/nazioni erano andati dai vescovi per imporre il loro modo di presentare la cosa agli adepti, ribadendo di volere utilizzare tutti i due anni di moratoria prima di adeguarsi alle norme sulla distribuzione dell'Eucarestia.
    L'altra cosa che mi ha fatto vedere le menzogne del cammino è stata l'introduzione delle preghiere della Messa che il cammino aveva sempre omesso senza una parola di spiegazione. Allora Kiko si era sbagliato quando aveva tolto il Credo, il Gloria, i riferimenti al sacrificio/offerta.
    Ma se si era sbagliato una volta chi poteva garantirmi che non si fosse sbagliato anche su altre cose?

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  5. @ Michela

    che ha detto:
    Allora Kiko si era sbagliato quando aveva tolto il Credo, il Gloria, i riferimenti al sacrificio/offerta.
    Ma se si era sbagliato una volta chi poteva garantirmi che non si fosse sbagliato anche su altre cose?


    Infatti! Avevi perfettamente ragione! Kiko si è sbagliato su moltissime altre cose, ed ha preteso e pretende ancora non solo di avere ragione, ma soprattutto di nascondere i suoi errori con la menzogna!
    Spero che presto tutti i neocatecumenali ed i "figli del Cammino" aprano gli occhi (e la testa) come abbiamo fatto noi, e possano conoscere la bellezza della Chiesa... quella vera.

    Annalisa

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  6. "L'altra cosa che mi ha fatto vedere le menzogne del cammino è stata l'introduzione delle preghiere della Messa che il cammino aveva sempre omesso senza una parola di spiegazione. Allora Kiko si era sbagliato quando aveva tolto il Credo, il Gloria, i riferimenti al sacrificio/offerta. "

    E qui un grande sentito applauso, perché, anche se anni dopo, è ciò che convinse anche me. Mi ci è voluto il blog per capirlo, ma alla fine...

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  7. "... l'introduzione delle preghiere della Messa che il cammino aveva sempre omesso senza una parola di spiegazione..."

    I primi, unici e veri responsabili sono stati i cosiddetti presbiteri, che non avrebbero mai dovuto piegarsi alle pretese di un laico qualunque.

    Ricordo un sacerdote non RM che seguì per un certo tempo la mia ex comunità.

    La prima volta si stupì che non veniva recitato il Credo, si interruppe, chiese spiegazioni. Dopodiché disse: non mi piace che non si dica il Credo. E ordinò: recitatelo!

    E così si continuò a fare finché venne.

    Allora, perché i cosiddetti presbiteri hanno obbedito ad un laico e disobbedito alla Chiesa, verso la quale avevano fatto voto di obbedienza?

    Perché?

    Qualche presbitero Redemptoris Mater ci può svelare l'arcano?

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  8. Parole sante, Apostata! Sono indulgente con me stessa, nata e cresciuta in cammino, sono indulgente con i lontani che non frequentavano la Chiesa e si sono trovati in questa esperienza nuova dando per scontato che andasse bene visto che era proposta nelle Parrocchie. Ma non mi dò pace di questo: non riesco a capacitarmi di come diamine hanno fatto due laici dalla Spagna a inventarsi una liturgia diversa, che prevedeva tra l'altro il ricevere l'Eucarestia sulle mani in anni in cui non era ancora concesso dall'Episcopato italiano, e a convincere i sacerdoti ad adeguarsi. Ancor più dei presbiteri Redemptoris Mater sarebbe interessante la testimonianza di qualcuno dei parroci che hanno accolto il cammino nei primi tempi, e chiedere se oggi sarebbero così elastici con qualunque pinco pallino bussasse alla loro porta proponendo stravolgimenti nella celebrazione della Messa.

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  9. Tra l'altro la cosa buffa è questa: che proprio i vertici del cammino, che hanno dimostrato di essere così "elastici" nei confronti delle tradizioni e delle regole, poi siano terribilmente conservatori quando si tratta delle proprie tradizioni e le proprie regole. "Noi abbiamo la responsabilità di consegnarvi il cammino così come l'abbiamo ricevuto e quindi dobbiamo vigilare che facciate le cose come vanno fatte..." Quante volte lo abbiamo sentito dai nostri catechisti quando magari rompevano le scatole per delle banalità tipo i fiori o come preparare la celebrazione della Parola? E invece la Tradizione, il Magistero e il Messale non sono poi così importanti, non sono frutto di ispirazione come quella di Kiko, non sono e devono rimanere immutabili, non impongono obbedienza, vero fratelli Nc?

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  10. Negli anni '60 era tutto un fervore di "novità in arrivo" e quando Giovanni XXIII a sorpresa annunciò l'intenzione di avviare un Concilio che rinnovasse la Chiesa (e la liturgia), si scatenarono entusiasti tutti i diavoli dell'inferno.

    Negli anni '60, quanto alla liturgia, se ne videro di tutti i colori: gente che sostituiva le letture con gli scritti del Che Guevara, preti che con assoluta serietà "consacravano" birra e crackers sul tavolinetto di plastica, religiosi che non vedevano l'ora di ridimensionare drasticamente i voti di povertà, castità e ubbidienza, ecc. C'è una storica foto dell'epoca con Scola (il cardinale che era quasi diventato Papa al posto di Bergoglio) che distribuisce l'Eucarestia sulle mani ad altri ciellini, in cappotto e in borghese come loro. Il caos di quegli anni è tale che l'abbandono dell'abito religioso fu paradossalmente il problema minore.

    Tutto quel fermento rivoluzionario sulla liturgia fu in parte dovuto a quello che oggi con disprezzo viene indicato come "ingessatura": tanti preti sciattoni celebravano in fretta il quarto d'ora di latinorum perché avevano "ben altro a cui pensare", cosicché ovunque si cominciò (erroneamente) a pensare che i laici dovessero assolutamente fare qualcosa (di scenografico) nella liturgia allo scopo di "ravvivarla" (cioè rianimarla), e a pensare che l'intralcio fosse il latino anziché la mitragliata ultrafrettolosa di formule (dimenticando che se celebrata normalmente, era proprio la liturgia che aveva nutrito la spiritualità dei santi).

    Quanto al canto liturgico, vale la pena rileggere l'allucinante testimonianza «Il gregoriano soffocato nella sua culla», per capire come ha fatto il demonio a vincere la battaglia.

    Per cui, quando Kiko e Carmen hanno cominciato a celebrare con le pagnottone e le canzonette, con la "comunione seduti" e l'alluvione parolaia, spazzando via Credo, Gloria e quant'altro, ci fu perfino qualche alto ecclesiastico (non solo l'esecrabile massone Bugnini) che li qualificò come comunità cristiana impegnata, fervente, riscopritrice, bla bla bla.

    Per tagliar corto e per evitare danni maggiori, nel marzo 1965 fu pubblicato un nuovo Messale che consentiva la liturgia della Parola anche in italiano, prevedeva il Padre Nostro "tutti insieme" (fino a quel momento lo recitava solo il sacerdote, e i fedeli vi si univano solo nell'ultimo verso «et libera nos a malo»), l'esecranda "preghiera dei fedeli", e altre modificazioni.

    Naturalmente per i rivoluzionari non era abbastanza, e perciò i lavori delle commissioni liturgiche proseguirono: nel 1967, per un centinaio di padri conciliari, fu celebrata la Messa "nuova" (ma in latino), bocciata dalla maggioranza di loro (che votò o "non piace", oppure "piace solo un poco"). Nonostante l'opposizione, la commissione bugniniana proseguì fino al termine dei lavori e carpì l'approvazione di Paolo VI, che stabilì l'obbligatorietà del nuovo Messale a partire dalla prima domenica di Avvento del 1969 (toccherà aspettare fino al 2007 per sapere che tale obbligatorietà non implicava l'abolizione della liturgia tradizionale in latino).

    Il bello è che Bugnini documentò accuratamente - in un pesante librone intitolato La riforma Liturgica - che la nuova liturgia era stata fabbricata a tavolino, tagliuzzando, inserendo, omettendo, imbottendo.

    Ora, tutte queste cose hanno fatto leva principalmente sull'idea diffusissima che la liturgia "doveva" assolutamente cambiare. Per cui si può pensare che tutti i rivoluzionari liturgici - compresi Kiko e Carmen - abbiano inteso in buona fede rinnovare la Chiesa.

    Solo che non basta avere buone intenzioni per avere buoni risultati. Sono esattamente le vie dell'inferno ad essere lastricate di buone intenzioni.

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  11. Quando dicono che il Concilio Vaticano II sarebbe stato un "dono dello Spirito", stanno parlando delle più pure e caste intenzioni, non dei fatti (infatti, coloro che hanno preso sul serio il Vaticano II "alla luce della Tradizione", non sono caduti nello sfascio liturgico e dottrinale; coloro che invece non vedevano l'ora di cavalcare il cosiddetto "spirito del Concilio", sono stati i primi a creare danno: Ratzinger, da cardinale prima e da papa poi, lo ha ripetuto un'infinità di volte).

    Quando in giro c'è troppa "voglia di rinnovamento", l'unica cosa da fare è non rinnovare niente punendo gli eccessi e frenando i volenterosi, perché dietro ogni tambureggiante "voglia di rinnovamento" c'è sempre un giudizio negativo sul "passato", fondato per lo più sull'ignoranza, e un giudizio positivo sul "futuro", fondato per lo più sulle proprie illusioni e sul proprio ottimismo.

    Un sincero riformatore dirà: per vivere meglio la liturgia eliminiamo ciò che non è previsto dai documenti liturgici validi per tutta la Chiesa, e tentiamo di imitare i santi.

    Un impostore dirà invece: per vivere meglio la liturgia eliminiamo ciò che ci sembra inadeguato ai tempi odierni, e tentiamo di imitare l'idea che abbiamo dei primi cristiani, perché l'unica Chiesa "pura" sarebbe quella delle origini cristiane dei primi cristiani delle origini...

    I due eretici Kiko e Carmen hanno poi stabilito che non bastava fare come "i primi cristiani", ma bisognava aggiungere le dodici "X" sulle pagnottone "eucaristiche" (quelle la cui ricetta prevede la bottiglia di Ferrarelle), bisognava aggiungere i canti esclusivi di Kiko, le fascette reggichitarra di Kiko... (è noto che tutti i primi cristiani delle origini cristiane avevano la fascetta reggichitarra con caratteri ebraici scelti da Kiko).

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  12. Per una discussione più approfondita (e rigorosa), suggerirei i libri di mons. Brunero Gherardini ("la volpe in Vaticano", come lo etichettano sprezzantemente i modernisti e i neocatekikos):

    - Concilio Ecumenico Vaticano II. Un discorso da fare
    (edizioni Lindau, 2009)

    - Concilio ecumenico Vaticano II. Il discorso mancato
    (edizioni Lindau, 2011)

    - Vaticano II. Alle radici di un equivoco
    (edizioni Lindau, 2012)

    - Contrappunto conciliare
    (edizioni Lindau, 2013)

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  13. A Barletta si è conclusa la perdonanza celestiniana al monastero di San Ruggero e le monache(monache???)neocatecumenali hanno rilasciato alcune interviste su you tube sul canale di teleregione,vi invito a guardare!! In un video che riguarda la conclusione della perdonanza si vede in primissimo piano quell'odioso coprileggio kikiano...il tappetino neocatecumenale sta ancora lì sotto al leggio.E il video che riguarda il cammino che ha portato suor Emanuela a diventare monaca? Nessun riferimento al movimento neocatecumenale di cui a fatto parte fin dall'adolescenza perché è da lì che proviene,come d'altronde tutte le nuove monache arrivate dal monastero di Sant'Angelo in Pontano,fa riferimento alla giornata mondiale della gioventù di Madrid quindi mi vengono in mente le famose alzate neocatecumenali di Kiko!! Perché non dite chiaramente di essere kikiane?ci fate tutti stupidi??sono molto abili a mistificare la realtà,maestre dell'inganno...non c'è che dire!!bisogna saper leggere fra le righe..e a me è già tutto chiaro da parecchio tempo..nonostante i riferimenti velati ai neocatecumenali ma neanche tanto perché basta essere buoni osservatori e avere un po'di intelligenza per capire chi sono davvero!andate a guardare voi stessi! Chiedo scusa perché so che il mio commento non c'entra nulla con questo articolo nello specifico ma ci tenevo a segnalarvi questa cosa! Buonaserata

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  14. La descrizione di Tripudio sullo sfascio dovuto alla strumentalizzazione del Vaticano II è ineccepibile.

    Però continuo a chiedermi perché i cosiddetti presbiteri insistono nel disobbedire alla Chiesa come se nulla fosse.

    Salvo, come ha scritto Donna Carson, obbedire in tutto e per tutto alle invenzioni di un laico qualunque.

    Insomma, dai fatti sembra che abbiano fatto voto di obbedienza non alla Chiesa ma al signor trettre dottor (h.c.) dittator Arguello.

    Eppure, nonostante tutto il background post-conciliare, sempre preti della Chiesa cattolica sono.

    Come hanno potuto ignorare le chiarissime parole papali?

    Seguire i Libri Liturgici senza omettere né aggiungere nulla mi sembra un monito assolutamente non fraintendibile.

    E invece? Tutti seduti a manducare, tutti a ballare, tutti a trincare latte e miele.

    Come faranno i cosiddetti presbiteri a considerarsi tali se continuano a disobbedire alla Chiesa?

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  15. Ed è quello che accadde con la riforma liturgica di san Pio V: Tagliare io non necessario e consolidare la tradizione.

    Tripudio al solito ds applausi.

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  16. Mi sento di condividere le osservazioni di Apostata e Donna Carson, in quanto è un pensiero che ho spesso fatto mio, sulla responsabilità dei sacerdoti in merito alla liturgia. Anzi, proprio questo silenzio-assenso porta la gente "semplice" (dove per semplice intendo ignorante in materia di liturgia o i cosiddetti "lontani") che vede nel sacerdote un riferimento autorevole a dire "ah be ma se padre NN celebra così senza obiettare, allora è tutto ok..."

    Aneddoto: Anni fa, parlando con un fratello NC di un'altra parrocchia in città, si lamentava che spesso celebrava da loro un sacerdote (di origine NC, per giunta!) il quale però "si impuntava" nel celebrare diversamente da come i catechisti avevano consegnato a loro la celebrazione... All'epoca pur ancora abbastanza "preso" dal CN, risposi molto semplicemente "non vedo dove stia il problema...è pur sempre una celebrazione eucaristica..." e lui mi disse che non capivo, che il CN va fatto come viene consegnato... che non può alzarsi la mattina un presbitero e fare come vuole lui... (sic!) ...che ci voleva più obbedienza verso i catechisti...che molti presbiteri di formazione NC (non per forza dei Redemptoris) si sentivano depositari della fede... Anni dopo - con diverso spirito - ripenso ogni tanto a quella surreale discussione

    Etneo

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  17. Vorrei se possibile consigliare la lettura di un post preso da un blog ortodosso. L'articolo che Pasolini scrisse su CdS quando Paolo VI - che per molti versi è stato un Papa molto serio - indossò il copricapo dei nativi americani.

    A riguardo del CN, mi colpisce assai la frase che Pietro C. scrive: "(Pasolini) Intravvide, dunque, in questo mascheramento la tragedia di una Chiesa che, sempre più ignorata dal mondo, iniziava a rincorrerlo assumendone modi e atteggiamenti"

    Il CN è una forma di rincorsa del mondo: ha pressochè eliminato i riferimenti cristici e cristiani per sottolineare quelli ebraici, ma in un orizzonte gnostico, non di Fede in un Dio persona. Il CN pensa Dio come una meccanismo, e il cristiano come un ingranaggio che o funziona bene oppure deve essere eliminato....non certo guarito!

    Consiglio caldamente la lettura dell'articolo del Pasolini e anche la breve introduzione di Pietro C.

    http://traditioliturgica.blogspot.it/2016/08/la-maschera-della-mondanita.html

    grazie

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    1. Ciao Anonimo Ortodosso,

      Mi hai aiutato a considerare meglio i presbiteri (e qui mi associo a l'apostata e a Donna Carson) parte del sistema del CNC che ha anche il merito di eliminare i cristiani della Domenica (quelli che non s'inginocchiano davanti al "cammino" nc).
      Si spiega anche così secondo me l'agire spregiudicato di questi presbiteri RM che non ci pensano piú di due volte a spazzare via dalle loro parrocchie chi non si adegua al CNC.
      Cosa ci si puó aspettare da chi é stato kikovagliato per fare il presbitero ad uso esclusivamente della setta neocatecumenale comandata e reggimentata da Kiko e dai suoi compagni nc piú intimi?

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  18. Un commento sul topic.
    A chi, a cosa è da ascrivere la pratica neocatecumenale della menzogna e della censura?
    Su questo io non ho dubbi: al catechismo NC e ai suoi ideatori, viventi e defunti.
    Se nel testo più letto, imparato a memoria, si comanda di non dire niente "alla gente", tanto non capirebbe, anzi la diffusione sarebbe di nocumento al proselitismo, è evidente che vengono messe in moto varie strategie varie per la difesa del segreto. La menzogna e la censura sono tra queste, come gli attacchi, gli svilimenti, le offese a chi le notizie rivela, ex o non ex che siano.

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  19. Considerate che il primo RM , a Roma, è stato aperto nel 1987/88 quando ormai il CN aveva giàquasi 20 anni di vita. Quindi i primi preti che hanno accolto il cammino (primi anni 70) non erano RM ma preti postconcilio che vedevano nel CN la soluzione ai problemi della parrocchia svuotata! Infatti i primi NC sono quasi tutti estremisti politici di destra o sinistra, ex AC o è x scouts. Questi preti per primi hanno infranto la liturgia puntando sul rinnovamento. Ricordo un padre cappuccino liturgista che celebrava senza problemi la Messa nc ma stava attento che i canti (nc) fossero giusti per i vari momenti (introduzione, pace, ecc) e tutto il resto? Auto approvato. Ci sono poi tanti preti che non accettano assolutamentedi fare loro iil CN ma prestano "regolarmente servizio" per.l'eucarestia NC, ovviamente"pagati". Ex 85

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  20. A me questa storia delle parrocchie vuote pare una barzelletta.
    Mi spiego: la mia non è vuota, ma di tanto in tanto qualche volto scompare. Lo avevo rivisto nelle catechesi iniziali (per me quasi è diventato un rituale la presenza, anche perché soffrirebbero la mia assenza, specie quando parlano del fango sul cieco nato e mostrano il disegnino con diciassette secoli di Tradizione omessi :-).

    Mi chiedo allora: vuoi vedere che i neocatecumenali svuotano le parrocchie, secondo il
    principio dei vasi comunicanti, nelle salette per poter dire che le chiese sono vuote?

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    1. 40 anni fa il Parroco chiamó il cammino perché stanco di pagare, lui, le tessere di AC, per mascherare il fatto che la partecipazione, da dopo il '68, caló irrimediabilmente. Posso dire che si trattava di un prete santo, nella vita e per l'aiuto che dava, specie in confessionale. É stato per tutta la sua vita la guida morale e religiosa della parrocchia, compresi i fratelli delle comunità.
      Posso dire che quando sorgono problemi nelle comunità, é perché, spesso, manca un bravo prete, che sia guida, capo ed esempio. Il carattere che il sacramento imprime é indispensabile per i fedeli. Ove i sacerdoti si limitano a dispensare sacramenti, la comunità, come anche tutta la parrocchia, cammina male. E purtroppo sono molti anche i parroci di parrocchie dove non c'è il cammino,che esulano dai loro compiti morali, seguendo il pensiero comune...
      Un prete molto considerato in Diocesi, che dice "i rapporti prematrimoniali? Bé, se non vi sposate non sono prematrimoniali...", sinceramente... Poi potete proseguire nel parlarvi addosso, ma spesso inseguite gossip

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  21. Ciao Lino,
    se ti ricordi nelle catechesi è presente il "progetto" della "perfetta" parrocchia dove esista il cammino: comunità di comunità. Per fare questo se si attinge dalla parrocchia ovviamente la svuoti, se si attinge da fuori avrai invece le due realtà che non si incontrano mai e da li tutti i problemi che spesso portate alla luce.
    Per quanto riguarda il post, sono assolutamente d'accordo con voi, esiste solo la "verità" ufficiale, da sempre, non solo ora. Per portare all'estremo questo concetto vi posso assicurare che se intervistate in giro nelle comunità tutti sbagliano, il Papa compreso, ma Kiko & Co mai, mai si può contraddire un catechista, non solo in sede di scrutinio, che potrebbe anche starci, ma in tutte le altre occasioni, per intenderci le varie riunioni di catechisti, dove invece dovrebbe essere addirittura normale, perché altrimenti sale sul piedistallo e ti propina tutta la solfa...

    Mav

    Questo è quello che intendo quando vi dico che sono daccordo con moltissime cose che scrivete. A volte, parere mio personale e di conseguenza opinabile, mi sembra che per strafare diventate faziosi

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  22. @Anonimo di Barletta

    ho trovato i video cui ti riferivi:

    https://www.youtube.com/watch?v=W9VgzidiLc8

    https://www.youtube.com/watch?v=9BT_rrRF0Og

    Come già saprai, il quartier generale nc di Barletta....è la Sacra Famiglia, a cui si aggiungono S. Pasquale, s. Andrea, S. Giacomo. Se ne conosci altre, scrivilo qui

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    1. Sono l'anonimo di Barletta e mi chiamo Francesca.Sempre in Internet su barlettalive.it c'è un articolo che risale al 3 giugno 2016 in cui si parla di suor Emanuela,siciliana, che sin dall'adolescenza ha fatto parte del cammino neocatecumenale e proprio grazie al cammino ha scoperto la sua vocazione monastica...insomma le solite affermazioni di stampo kikiano!non è un caso che dalla Sicilia sia finita proprio al monastero delle rose di Sant'Angelo in Pontano..un monastero di chiara appartenenza neocatecumenale,esattamente la stessa cosa che accade nei Redemptoris mater dove si trovano tutti i futuri preti(preti???)kikiani! Dove ci sono loro c'è tutto il corredo di kiko leggio,coprileggio,copribibbia ,segnalibri,libri di canti neocatecumenali e l'immancabile chitarretta cose viste con i miei occhi...e la solita mentalità kikiana sempre gli stessi slogan,le stessa storielle imparate oramai a memoria,gli stessi inganni.Sono arrivate a Barletta un anno fa per riempire un monastero che altrimenti sarebbe stato destinato alla chiusura dato che le poche monache già presenti sono anziane.In pratica hanno voluto fare i tappabuchi piazzando all'interno del monastero le nuove arrivate neocatecumenali,importa soltanto fare numero,riempire un vuoto ma a quale prezzo??Tutto questo mi disturba... io avrei preferito che il monastero fosse chiuso piuttosto che vedere degli eretici insinuati al suo interno..perché questo sono i neocatecumenali!essi vivono solo per il Dio Kiko! Sicuramente se verrò a conoscenza di altre notizie interessanti ve lo farò sapere,lo scriverò qui nel blog!

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  23. Attenzione a non cadere nella trappola propaganda neocatecumenale.

    Il primo seminario neocatecumenale a Roma è stato aperto il 14 febbraio 1988 con decreto del cardinal vicario Ugo Poletti (che già da più di dieci anni era pubblicamente in odor di massoneria), quando il Cammino - pur esistendo da quasi ventiquattro anni - era una realtà numericamente ed ecclesialmente irrilevante, per di più sprovvista di qualsiasi approvazione o Statuto.

    L'apertura di un seminario implica la capacità di preparare al sacerdozio e contemporaneamente la necessità di farlo indipendentemente dalle strutture già esistenti.

    In realtà nel 1988 non c'era alcuna necessità - tanto meno a Roma (tappezzata di seminari e case di formazione, per la formazione diocesana, quella missionaria, e quella religiosa). Inoltre il Cammino era guidato da laici - cioè fondamentalmente persone incapaci di vagliare vocazioni al sacerdozio.

    I preti neocatecumenali - ossia quelli che pur essendo stati formati fuori dal Cammino sono stati poi ammaliati da Kiko e "convertiti al Cammino" - quando non erano maliziosamente interessati a cavare guadagni non proprio spirituali, erano tutti del "modello Pezzi", cioè il comboniano-mummia che dopo vent'anni di disubbidienza nel 1992 riuscì a farsi espellere proprio dall'ordine religioso in cui l'anarchia regnava solennemente.

    Fra parentesi i seminari neocatecumenali sono stati inventati perché il Cammino non riusciva a comprarsi abbastanza preti nemmeno con ampie bustarelle e lusinghe di altro genere. Le vocazioni neocatecumenali (cioè quelli che si "alzavano" davanti a Kiko) venivano sistematicamente mandate via da seminari e congregazioni che, benché rilassatissimi nei costumi, negli studi e nella spiritualità, erano allergici a questi giovanottoni che credevano che la fede consistesse esclusivamente nelle deiezioni di Kiko e Carmen. Del resto è una regola che vale per tutti: se sei "così tanto legato" al tuo movimento ecclesiale, allora perché sei entrato in questo seminario/congregazione/ecc.? vuoi colonizzarlo a nostre spese per convertire tutti al tuo "movimento"? qui siamo aperti a tutti e accogliamo tutti, tranne quelli che credono di avere il sacro inderogabile dovere di convertirci al tuo "movimento".

    Il 1° ottobre 1990 lo stesso massone Poletti, alle soglie del pensionamento da cardinal vicario di Roma, con cinque mesi di anticipo rispetto al triennio di prova da lui stesso fissato decretò in fretta e furia che il periodo «ad experimentum» era da considerarsi concluso, lasciando così la fastidiosa eredità di un seminario neocatecumenale Redemptoris Mater al suo successore Ruini, creando un precedente sfruttabile anche altrove (ed infatti: "cento seminari!" - tutti controllati e guidati da scagnozzi di Kiko, per lo più laici, anche se sulla carta fosse scritto che dipendono dall'ordinario del luogo).

    Non conosciamo il motivo per cui il massone Poletti - che non era certo un fedelissimo seguace di Kiko - al termine della sua carriera ecclesiastica aveva così tanta pressante urgenza di favorire la crescita Cammino inventando i seminari di Kiko.

    Però possiamo certamente ritenere che senza tali fabbriche di "presbiteri kikiani", il Cammino sarebbe rimasto numericamente fermo ai livelli degli anni Ottanta e gli autonominati "iniziatori" avrebbero dovuto inventarsi chissà che cosa pur di poter crescere. Magari avrebbero inventato l'Eucarestia Senza Presbitero, anche se questo significava farsi riconoscere come protestanti travestiti da cattolici (ciò che in realtà sono sempre stati).

    A dispetto del nome altisonante "Redemptoris Mater", la storia di quei seminari è stata dunque la storia di una truffa ai danni dei cattolici.

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  24. E quando il seminario neocatecumenale di Guam verrà chiuso (cioè quando Kiko, mentendo come al solito, dirà che "per volere del Papa è stato trasferito"), sarà stato "creato un precedente" ancor più consistente della chiusura (che Kiko, mentendo come al solito, diceva "per volere del Papa è stato trasferito") del seminario R.M. di Takamatsu in Giappone, allora tanti altri vescovi desidereranno togliersi la palla al piede - e la maggior parte di loro potrà anche giustificarsi dicendo che dopotutto un "seminario" con soli 5 o 6 seminaristi (come avviene nella maggior parte dei "cento" Redemptoris Mater), non è un seminario, ma solo un insignificante dormitorio.

    Apro una parentesi. Le leggende neocatecumenali vengono costruite ad arte e ne resta traccia perfino nei documenti governativi.

    Secondo la leggenda:

    - nel 1998 Apuron avrebbe intensamente volut un seminario missionario perché "la Chiesa in Oceania ha come compito più importante la Nuova Evangelizzazione" (kikiana);

    - subito dopo, miracolosamente, certi "catechisti" e presbiteri del Cammino (tra cui i perfidi Sammut, Cristobal, Quitugua, oggi noti alle cronache per malversazioni e certificati falsi), propose ad Apuron di aprire un seminario neocatecumenale a Guam;

    - la proposta ovviamente incontra il favore del vescovo neocatecumenale pedofilo Apuron (ma guarda un po'!), cosicché i sullodati Quitugua e Cristobal con la benedizione di Apuron scrivono una lettera a Kiko il 2 febbraio 1999;

    - a settembre 1999 Apuron è a Porto San Giorgio alla convivenza con Kiko; Kiko come suo solito annuncia che «entro un mese» arriverà l'approvazione definitiva dello Statuto del Cammino (previsione puntualmente smentita dai fatti); Apuron è preoccupato perché anche la diocesi di Dallas vuole aprire un seminario neocatecumenale, e perciò le chance diminuiscono;

    - invece, dall'alto della sua magnanimità Kiko Argüello accoglie subito e generosamente la richiesta, l'8 settembre 1999, con grande sorpresa di tutti, decidendo ben 12 apostoli, pardon, 12 seminaristi, di cui due italiani, due spagnoli, due filippini;

    - appena 3 mesi dopo Apuron erige ufficialmente il seminario neocatecumenale a Guam, e nello stesso mese un presbitero neocatecumenale americano viene a installarvisi come rettore, più un seminarista polacco come "aiutante" del rettore (sic);

    - nel 2002 fu acquisita dall'arcidiocesi la property a Yona (l'ex Accion Hotel), quella che in modo truffaldino a novembre 2011 è stata regalata all'entità Seminario RM di Guam (cioè al tripode Gennarini e Gennarini e Pochetti, più Apuron ultima ruota del carro);

    - nel 2004 i seminaristi kikiani erano già diciotto, dei quali quattro italiani, quattro dalla Colombia, e comincerà la non proprio diluviante pioggia di ordinazioni.

    Se ci fate caso, è come nelle cronache dell'Unione Sovietica:

    - Stalin in segreto fa cominciare i lavori di un nuovo aeroporto;

    - al congresso del Partito Comunista, molti vorrebbero presentare qualche proposta, ma non avendo tempo di mettersi d'accordo chiedono a Stalin indicazioni;

    - Stalin, piacevolmente sorpreso, si degna di accettare la richiesta, e pronuncia un discorso che aveva già preparato per l'occasione;

    - le parole di Stalin trascinano i membri del partito in una valanga di applausi che si trasforma in ovazione;

    - l'assemblea viene perciò conclusa, con tutti i membri che non vedono l'ora di applicare le illuminanti direttive di Stalin;

    - viene perciò annunciata la costruzione di un nuovo aeroporto così tanto voluta dal proletariato, sostenuta con orgoglio da tutti i membri del partito, e benedetta dallo stesso Stalin, padre di tutti i lavoratori.

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  25. @ Mav
    Caro Mav, credimi: non ti ho capito.
    1) "se attingi da fuori". Da fuori dove? Dai baraccati del borghetto latino? Nelle comunità della mia parrocchia non ho visto un solo "lontano". Da quando si è esaurito il fondo parrocchiani al quale attingere, non se ne costituisce più una nuova. Ovunque il Cammino decresce: sono diminuiti i "lontani", forse, oppure hanno raschiato il fondo del barile?
    2) "Per strafare diventate faziosi". Questa è la tipica argomentazione che mi irrita. Soggetto, verbo e complemento, per favore. Specificare lo "strafacimento" che conduce alla faziosità. Di affermazioni general-generiche già i neocatecumenali ingolfano il blog.

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  26. Per Mav, andando sul particolare e non sul general-generico, aggiungo in relazione all'incipit del suo commento: mi riferisci dove è avvenuto il miracolo di comunità costituite da "lontani"?.

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  27. A proposito dell'alzamiento di vocazioni neocatecumenali femminili, come al solito anziché un percorso personale guidato dal direttore spirituale e sostenuto da qualche suora o monaca, nel Cammino si fa tutta la pubblica pagliacciata: prima lo show davanti a Kiko, quindi i cosiddetti "catechisti" i quali - benché laici arroganti e teologicamente ignoranti, possono nientemeno che avere opinione contraria:

    Le ragazze alzate a Cracovia confermino la CHIAMATA nelle rispettive convivenze di settore o in quelle di riporto della propria comunità.

    Di questo avvertano i loro catechisti che se hanno opinione contraria telefonino direttamente a Giovanni St***** (06863*****). In ogni caso comunicare i dati per mail.

    La pace

    Giovanni e Annamaria

    Stefano e Giuliana

    don Giuseppe Petrioli


    Orbene, se c'è uno che può avere "opinione contraria", è solo il direttore spirituale - che peraltro non può impedirti di chiedere di entrare in convento: essendo "direttore spirituale" può solo chiarirti i pro e i contro, in base alla conoscenza che ha della tua anima attraverso il segreto della direzione spirituale e della confessione.

    L'ingresso in convento o monastero, infatti, è soggetto alla decisione della superiora, che decide liberamente se accettarti o meno.

    Nella Chiesa Cattolica vigono infatti la libertà e il buonsenso, sconosciuti ai neocatecumenali. Per loro le vocazioni sono solo uno show diretto dai cosiddetti "catechisti".

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  28. Ma come Lino,non conosci la comunità' di `lontani`di Palomeras formata da `zincari` prostitute,assassini ,`parricidi`?
    Negli anni 80 come gia' detto,le comunità' sono nate grazie ai cristianianuc ci della domenica che hanno abboccato al succulento amo del prestigio (responsabile(sic) corresponsabile, cantore,capo cantore,osticoario,Kikatekista),tutto il resto comparse per il mega circoshow de kiko

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  29. @ Francesca da Barletta

    Cercando sul web il monastero neocatecumenale di s. Angelo in Pontano, ho trovato anche un articolo che denuncia la presenza - nel monastero - di una piscina costruita appositamente, forse per il sollazzo delle suore oppure è un necessario orpello neocatecumenale, per evangelizzare? Qui l'articolo

    http://www.corriereadriatico.it/macerata/sant_39_angelo_pontano_piscina_fantasma_suore_convento-1350146.html

    Francesca, se puoi, linka l'intervista a suor Emanuela, grazie!

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  30. Sulla faccenda della piscina neocatecumenale nel convento neocatecumenalizzato, voglio sperare che si tratti del solito giornalista disonesto che mette in bocca alla suora parole che la suora non ha detto... perché altrimenti è la tipica arroganza neocatecumenale, che ha come primissimo risultato garantito l'attirare tempeste di fango contro tutte le donne consacrate.

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  31. @ anonimo 19:58

    Già, dimenticavo le comunità di lontani della mitica Palomeras; ero partito dai lontani del borghetto latino i quali, come si sa, entrarono nelle parrocchie dei quartieri disagiati dove Kiko si insediò. Anzi: non disagiati, molto disagiati :-)

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  32. Sono Francesca di Barletta!Almeno per quanto riguarda la questione della piscina abusiva possiamo sperare che la giustizia faccia il suo corso..vedremo come finirà,che paghino le conseguenze dei loro atti!qui a Barletta non potranno far costruire una piscina male che vada...il mare ce l'hanno a due passi!!Carlo mi spiace ma non riesco a postare il link cmq si trova su you tube,canale teleregione se ne trovano anche altre risalenti a un anno fa quando sono arrivate a Barletta,luglio 2015!la cerimonia venne presieduta da Mons.Pichierri!basta cercare su Google.Curiosa fra l'altro la storia che riguarda il monastero delle rose anch'esso destinato alla chiusura tanto che stavano per ricevere una lettera che ordinava la chiusura del monastero e poi guardacaso il giorno precedente all'invio della lettera ecco che arriva una giovane donna a bussare alla porta del convento reduce da una MISSIONE IN OLANDA,e da quel giorno è stato un fiorire di vocazioni...il Signore è stato fedele!!miracolo!!! Il Signore aveva altri progetti!! Ma fatemi il piacere! e poi la sponsorizzazione dei loro preziosi manufatti neocatecumenali?? A proposito...sono arrivate anche in Olanda ad insinuarsi pure lì in un monastero destinato alla chiusura e con poche monache anziane il motto è questo:«Siamo venute in Olanda per annunciare che esiste l'amore»,Dio c'è..Dio esiste!!!le frasi sono sempre quelle, così si legge nell'articolo pubblicato su CAMMINO.INFO e su ZENITH in data 29 marzo 2014 da cui traspare chiaramente la loro posizione neocatecumenale nonché protestante sulla concezione dell'uomo e sul rapporto dell'uomo con Dio! E che dire del riferimento,nell'articolo, ad una profezia di San Vincenzo Maria Strambi riguardante il monastero delle rose che pur fra mille sofferenze non sarebbe mai stato chiuso??? Ma non è che San Vincenzo Maria Strambi quando parla delle sofferenze del monastero faceva riferimento alla piaga dei neocatecumenali??? Mah...non avevo mai sentito parlare di questa profezia! E che dire del conto corrente bancario intestato a due monache per le donazioni al loro monastero??? Sì col cavolo...non dovete avere manco un centesimo!anzi invito caldamente i benefattori a non fare donazioni a questi pseudo-monasteri! Tutto questo materiale è reperibile in Internet..per cui indagate,leggete,informatevi!

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  33. per Francesca.....
    Se non sbaglio la multa che pagheranno le suore si aggirerà sull'irrisoria cifra di 1500 euro per mancata documentazione di permessi a costruire,un giretto di sacco nero ,dopo di che presenteranno il progetto e tutto finirà a tarallucci e vino.
    Io invece mi chiedo come possono delle suore di clausura sposate alla povertà permettersi l'allestimento di una mega piscina,ma voi ce le vedete delle suore di clausura sollazzarsi in piscina?

    A che serve e a chi serve?

    Mi sorge un dubbio, non è che sono altri che usufruiscono di quella struttura?
    Qualche vescovo,cardinale,iniziatore del cnc?

    Poi giustamente quando gli altri condannano lo sperpero e l'inutilità dell^8 x 1000 non sappiamo rispondere a queste accuse.

    Ps
    Anche a Castelgandolfo esiste una piscina olimpionica fatta costruire per il Santo Papa Giovanni Paolo II,anche lì queste suore che ci fanno con una piscina?

    potrebbero almeno aprirla ai residenti.


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  34. @ Lino
    Penso che Mav quando parla di attingere da fuori intende dire da fuori il territorio della parrocchia. Nella mia città in alcune parrocchie le comunità sono formate per larga parte da persone che non risiedono fisicamente nel territorio della parrocchia.

    Andrea

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  35. @ Anonimo delle 19.29 che ha scritto "Posso dire che quando sorgono problemi nelle comunità, é perché, spesso, manca un bravo prete, che sia guida, capo ed esempio. Il carattere che il sacramento imprime é indispensabile per i fedeli. Ove i sacerdoti si limitano a dispensare sacramenti, la comunità, come anche tutta la parrocchia, cammina male."
    Voglio credere che tu sia in buona fede e hai un'esperienza così parziale del cammino da credere in quel che scrivi. La realtà però, è un'altra. In cammino i sacerdoti devono necessariamente limitarsi a dispensare sacramenti. Se un sacerdote ha una sua comunità lì deve essere fratello come tutti ovvero mostrare (finanche ostentare) tutti (ma proprio tutti) i suoi limiti e debolezze, porsi come l'ennesimo poveraccio incapace di non fare il male come tutti gli altri (e questo può fare davvero male-chiariamoci, non sto dicendo che bisogna alimentare il mito del sacerdote che solo perchè è sacerdote è perfetto e immune da ogni difetto, ma ti assicuro che in cammino si esagera nel senso opposto) delegando come sempre ai catechisti il ruolo di vera guida e direzione spirituale. Quando un sacerdote alza la cresta in questo senso e magari e assume un ruolo di guida troppo palese nella comunità i catechisti intervengono, i fratelli sono espressamente invitati a non cercare guida spirituale nei sacerdoti perchè la guida spirituale per i fratelli del cammino è il cammino stesso (Kiko dixit). Del resto basta guardare come funziona il tripode, secondo quello che hai scritto allora il tripode funziona male perchè lì è chiarissimo che il sacerdote non ha affatto il ruolo di guida e di esempio, ma di semplice gregario e spalla all'unico che in cammino davvero conta.

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    1. Per esperienza ho visto che le comunità più ricche di doni e animate nella fede erano quelle che avevano la certezza di un sacerdote fisso, che prestava un servizio continuo, anche alla liturgia della Parola, e più, che questo prete non abdicava al ruolo che il suo carattere imprimeva. La vita della comunità va oltre i mamotreti, come diceva Jeff tempo fa, e in questo spesso vi sbagliate. Personalmente le svolte della mia vita le ho avute da sacerdoti in omelie, confessioni e pure scrutini.
      Non capisco perché sia stato eliminato il mio commento di critica alla condanna previa, perché provenienti dal cnc, di giovane monache di clausura, donne che contro ogni conformismo, e critica anche in comunità, hanno scelto di sposare il signore vivendo per lui.
      Pino

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  36. Il fatto è che i troll si riconoscono a prima vista.

    Il fratello Pino descrive le suore Francescane dell'Immacolata, e poi invece dice che sarebbero le suore kikiane (sì, quelle che fanno la "comunione sedute" e si attrezzano con una bella piscina - questa sì che è vita di povertà, ragazzi!).

    Quanto alle comunità neocatecumenali "ricche di doni", stava evidentemente parlando dei doni fatti ai cosiddetti "catechisti" (leggi l'articolo: «il miracolo della macchina»).

    Se vogliamo parlare di spiritualità neocatecumenale, dobbiamo necessariamente partire dagli strafalcioni liturgici e dalle ambiguità e vere e proprie eresie in campo dottrinale.

    Se c'è un "presbitero" che segue la comunità, allora è corresponsabile di quello scempio davanti a Dio. Altro che "doni".

    Se qui citiamo continuamente i "mamotreti", è perché fino ad oggi nessuna comunità neocatecumenale ha saputo (o voluto) uscire dal recinto fissato e invalicabile stabilito da quei "mamotreti".

    Nel Cammino la liturgia "si fa così e basta". Si celebra il sabato sera, e basta, senza eccezioni. Si fa come dice Kiko, quando vuole Kiko, come vuole Kiko, senza alternative.

    Per esempio non si è mai vista - tanto per fare un esempio - una comunità neocatecumenale che celebri la Messa senza strafalcioni, senza "comunione seduti", o almeno con qualche canto che non sia un canto di Kiko e qualche icona che non sia icona di Kiko.

    Il fratello Pino, che finge di avere enormi fette di salame rosa davanti agli occhi, crede che l'attivismo neocatecumenale valga come "animazione della fede". Come se i santi riconosciuti tali dalla Chiesa Cattolica si fossero sempre sbagliati ad "animare nella fede" la loro vita - con gesti come l'inginocchiarsi, come l'adorazione silenziosa, con stili di vita totalmente ridicolizzati dal Cammino e dai suoi autonominati "iniziatori" ("sei un religioso naturale!" "questo è retaggio pagano!" ecc.)

    Un esercito di santi si è nutrito della Parola di Dio senza leggere la Bibbia ma semplicemente partecipando alla liturgia, pregando, imparando il Catechismo, leggendo gli scritti dei santi, ecc. E soprattutto senza fare quelle ridicole sedute psicoanalitiche da quattro soldi che sono le cosiddette "risonanze" neocatecumenali, senza "fare l'ambientale", senza "monizioni", senza tutto quel ridicolo fiume parolaio che il Cammino esige.

    Il Cammino Neocatecumenale è fondamentalmente sbagliato, poiché i suoi due autonominati "iniziatori" hanno ubbidito alla propria superbia, non a Dio stesso, ed hanno adoperato la menzogna e l'inganno fin dagli inizi, promuovendo una fede inventata da loro e sempre disubbidendo alla Chiesa, sia pure in modo astuto e sottile.

    L'unico modo per guarire il Cammino è rinnegare le liturgie degli strafalcioni (per seguire la liturgia della Chiesa «senza aggiunte né omissioni», come comanda lo Statuto, art.13, nota 49), rinnegare gli insegnamenti dei mamotreti (e sostituirli col Catechismo, senza aggiunte né omissioni), mettere totalmente da parte i cosiddetti "catechisti" (e sostituirli con sacerdoti che abbiano a cuore la sorte delle anime e l'ubbidienza alla Chiesa).

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  37. Ti ha già risposto Tripudio,

    (Al Pino delle 19:20).
    Alla fine dei 30 anni di "cammino" nc avrai fatto un percorso di "fede" in Kiko che non ti avrá portato a Dio. Per te Kiko, Carmen e don Pezzi sono "santi" e a te non importa sapere se disubbiscono alla dottrina della Chiesa Cattolica, tanto ne sanno piú di tutti gli altri santi apparsi fino ad ora.
    Nelle parole confermi il menefreghismo tipico di diversi neocat che non si curano del fatto che la Chiesa, da sempre, ha costantemente e maternamente indirizzato tutti i cristiani ad altro rispetto a quello che si vede nel "cammino" nc:
    - una preghiera diversa dal CNC (mentre i neocat venerano le icone eretiche di Kiko e questo è solo un esempio ,senza parlare delle pseudo preghiere dettatevi da Kiko, canti inclusi);
    - una Liturgia diversa dal CNC (invece nel CNC ci si ostina a offendere Dio avendo fabbricato una liturgia come non l'ha comandata Cristo, e lo dice la Chiesa non io);
    - una dottrina che allontana da Dio (assicurato per iscritto dalle tante discrepanze nc che allontanano dagli insegnamenti di Cristo: fatti un giro nell'internet).
    Come reagisci di fronte a certa superbia?
    Le "svolte" come dici della tua vita ad opera dei cosidetti catechisti del CNC dimostrano bene a chi ti affidi).

    A te é Kiko che deve entrare nella testa: piú rimani nel CNC e piú diventerà per te indispensabile lui e tutti i catechisti che orienteranno la tua libertà. Libertà che sarà sempre piú al servizio del "cammino" e sempre meno disponibile per il tuo libero arbitrio.
    Un consiglio compara la vita di qualche santo con quella dei tuoi tre guru (Kiko, Carmen e don Pezzi) e a scendere fino ai tuoi catechisti: e scegli da solo, come da cristiano adulto nella fede.
    Dato che domenica verrà canonizzata madre Teresa di Calcutta: ma te la immgini madre Teresa a disobbedire a ripetizione al papa come hanno fatto i tre autoreferenziati fondatori del cosidetto cammino neocatecumenale nel quale la tua anima è inciampata?

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  38. Pino, voglio parlarti a cuore aperto e essere molto sincera con te, spero lo apprezzerai. Leggo i tuoi interventi e un po’ ti capisco e proprio per questo mi arrabbio: rivedo in molti dei tuoi i miei ragionamenti fino a qualche tempo fa, quando mi aggrappavo disperatamente a quel che di buono avevo visto e ricevuto in cammino (o perlomeno creduto tale) cercando di ignorare e allontanare tutti gli altri campanelli di allarme. Ed era una fatica tremenda, sottile, logorante e quotidiana di cui mi rendo pienamente conto solo ora che me ne sto liberando.

    Il tuo incipit è molto esplicativo “Per mia esperienza”… che tu ne sia consapevole o no questo è un trucchetto inculcato nel cammino, l’invito perenne a ridurre tutto alla propria esperienza, a farsi andar bene l’equilibrio che ci si è creati e alienarsi da tutto il resto. Io ti credo quando dici che hai avuto esperienze positive di sacerdoti in cammino, so che possono crearsi equilibri virtuosi (ma anche alla luce del percorso che sto facendo ora aggiungo: o che paiono tali), però non puoi in virtù di questo bendarti gli occhi, chiudere le orecchie e spegnere il cervello su come funziona davvero il cammino. Lo sai anche tu che se accadesse qualche frizione tra catechisti e sacerdoti, sono i catechisti che prevalgono nel ruolo di guida dei fratelli, buon per te che nella tua parrocchia non è successo ma la storia di Don Fabio Rosini la conosci? Lo sai che Kiko disse ufficialmente che i fratelli in cammino non devono avere direttori spirituali perché la guida spirituale è il cammino stesso? Li conosci i seminaristi o sacerdoti Redemptoris Mater? Quanti di loro effettivamente si percepiscono a servizio del Vescovo e non del cammino? Per quanti di loro la volontà dei catechisti è molto più importante di quella dei Vescovi? Li hai mai visti con che spirito poi affrontano l’eventualità di non poter partire in missione perché la Diocesi ha bisogno di loro in altro modo? Magari ne conosci qualcuno che miracolosamente non è così ma le eccezioni non confermano la regola.

    Dici con Jeff che la vita in cammino va oltre i mamotreti. Io posso capire cosa intendete. Sono figlia del cammino, camminante io stessa per 20 anni arrivata alla soglia dell’elezione e non ne ho mai visto uno, né ho mai cercato l’occasione di averlo tra le mani, non mi interessava. Così come non mi interessava approfondire le notizie che riguardavano il cammino a livelli alti, la vicenda degli statuti, le critiche autorevoli, ecc. Pensavo di essere una camminante anomala che riduceva tutto alla vera essenza del cammino senza impelagarsi coi giochi di potere. Ma la realtà è che nella mia formazione i mamotreti che non ho mai conosciuto direttamente, hanno avuto comunque un ruolo fortissimo, senza che io me ne rendessi nemmeno conto. E questo vale per tutti i camminanti. La catechesi della cognata ammalata nel secondo passaggio io neanche me la ricordavo, eppure posso dire con certezza che ha condizionato me e altri tantissimo nella mia vita nel cammino, tantissime se non tutte le cose che sembrano casualità o banalità in cammino (per i camminanti un po’ ingenui come ero io e come sono tutti quelli che pensano che Kiko sia marginale e che il cammino sia molto altro) in realtà non lo sono affatto!
    Quindi tu puoi pensare che di Kiko, dei mamotreti, della faccenda degli statuti, delle mancate obbedienze, delle faccende poco chiare di Guam ecc non ti interessi granchè perché non ti riguardano direttamente e tu cerchi solo di fare un’esperienza di fede (in buona fede) ma in realtà queste cose, molto profondamente, ti stanno insozzando anima e coscienza.

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