domenica 30 settembre 2007

Nessun indulto per il Cammino. Ecco le prove! Parte II

Andiamo avanti in questo triste approfondimento.

L'altra Norma fondamentale da approfndire, sebbene sia chiarissima, è la Lettera recente del Culto Divino, datata 2005. La linko per comodità: Lettera Arinze

Evidenzio anche in questa i riferimenti citati:

1. Institutio Generalis Missalis Romani (nn. 105 e 128), relativamente alle Monizioni previe le letture.
2. Praenotanda dell’”Ordo Lectionum Missae” (nn. 15, 19, 38, 42), idem.
3. “Ecclesiae de Mysterio” art. 3, §§ 2 e 3 (già esplicitata in lettera), relativamente alle "risonanze" che la Chiesa chiama "testimonianze".
4. Istruzione “Redemptionis Sacramentum”, n. 74 , idem.

Senza tralasciare gli altri aspetti della Lettera, che chiedono chiaramente di seguire la Liturgia Cattolica istituita, senza aggiungere od omettere nulla (hai detto niente!), questi meritano un approfondimento.

276 commenti:

  1. Non c'è bisogno di essere più specifico. Purtroppo sai bene quali problemi abbiamo passato con mia Moglie. E non è questo il luogo per parlarne.

    Il problema rimane l'inganno che abbiamo subito. E non può essere motivato da nulla! Neanche dalla più nobile delle intenzioni!

    RispondiElimina
  2. scusa ste' e' uno dei nostri n'po prolisso....HEHE....
    sicuramente ce n'avevi pure tu in comunita'........di gente ...lunghina....

    RispondiElimina
  3. Ratzinger parlaa di TENTATIVI e di CONDIZIONI affinchè possano essere vera Chiesa! Quello è il problema! Tutti ci lamentiamo del relativismo, ma poi tutti facciamo come ci pare!

    RispondiElimina
  4. no ste...io non so nulla....ma ho la mia esperienza matrimoniale che forse ti potrebbe aiutare....ma non qui sopra...non diamo le perle...mi capisci???

    RispondiElimina
  5. Sai bene che il lunghino sono io!

    E non c'è bisogno di fare sti giochini..

    RispondiElimina
  6. Il mio aiuto è nel Signore e nella sua Chiesa. Che mi ha soccorso quando stavo sotto un treno a causa del Cammino e degli uomini! Non certo di altro...
    Grazie a Dio la scialuppa è venuta da Maria.... E ora sono nel suo grembo materno...
    Ma se vuoi aiutarmi amami anche così! Come io amo te, che sei rimasto in Comunità!

    RispondiElimina
  7. ma che dici...parlavo per scherzare....ho intravisto che stai messo male e mi dispiaceva,,,,,,,

    RispondiElimina
  8. Qui si continua a spiegare la Divina commedia agli asini.

    RispondiElimina
  9. ERO messo male! Ora no! Grazie a Dio! ORA NO!

    RispondiElimina
  10. e non solo rimasto.....sapessi ste'........che fantastica avventura......

    RispondiElimina
  11. Me la immagino... Per te ci saranno ruoli da Catechista e da chissà cos'altro! Spero solo che tu rimanga semplice... E non ti trasformi in un clone di tutti quelli che ho sentito... Spero che rimange te. Col tuo cuore.

    RispondiElimina
  12. ma che dici scemo...io sono l'ultimo della terra...anche in termini di .distanze :-))
    ...che pensi alla carriera?????
    ha ha ha
    sapessi quante umiliazioni passo io...quassu'

    RispondiElimina
  13. ...Anche perché, fu proprio Benedetto XVI, allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ad esprimere serie perplessità sulla piena adesione del Cammino al magistero della Chiesa.
    E che il rapporto del nuovo pontefice con i movimenti, e con quello neocatecumenale in particolare, non sia più così idilliaco come ai tempi di Wojtyla, deve averlo compreso anche don Gerardo Raul Carcar, vicario cooperatore della parrocchia di San Girolamo a Corviale, il sacerdote che, il 22 febbraio scorso, nel corso della tradizionale udienza di inizio Quaresima concessa dal papa al clero di Roma, ha chiesto al pontefice chiarimenti circa il rapporto tra la Chiesa cattolica e i suoi movimenti.
    "In questi mesi – ha premesso il papa nella sua risposta – ricevo i vescovi italiani in visita ad limina": "Alcuni sono critici e dicono che i movimenti non si inseriscono" nella vita della Chiesa, ha aggiunto mostrando di non essere insensibile alle perplessità che arrivano da molte diocesi. Ma, ha aggiunto Ratzinger, "se il Signore ci dà nuovi doni dobbiamo essere grati, anche se a volte sono scomodi". "In tutti i secoli sono nati Movimenti", ha spiegato, ed essi "si inseriscono nella vita della Chiesa non senza sofferenze, non senza difficoltà". Così anche nel nostro secolo "il Signore, lo Spirito Santo, ci ha dato nuove iniziative con nuovi aspetti della vita cristiana: vissuti da persone umane con i loro limiti, esse creano anche difficoltà". Ma, "se i Movimenti sono realmente doni dello Spirito Santo, si inseriscono e servono la Chiesa e nel dialogo paziente tra Pastori e Movimenti, allora nasce una forma feconda dove questi elementi diventano elementi edificanti per la Chiesa di oggi e di domani". In alcuni casi questo dialogo, rileva il papa, ha dato frutti fecondi. "In altri si sta ancora studiando. Ad esempio, ci si domanda se dopo cinque anni di esperimento, si debbano confermare in modo definitivo gli Statuti per il Cammino Neocatecumenale o se ancora ci voglia un tempo di esperimento o se si debbano forse un po' ritoccare alcuni elementi di questa struttura". "In ogni caso, io ho conosciuto i Neocatecumenali dall'inizio. È stato un Cammino lungo, con molte complicazioni che esistono anche oggi, ma abbiamo trovato una forma ecclesiale che ha già molto migliorato il rapporto tra il Pastore e il Cammino. E andiamo avanti così!". "Lo stesso", ha concluso Benedetto XVI, vale per gli altri Movimenti".
    E che il rapporto tra gerarchia cattolica e neocatecumenali torni ad essere più difficile di quanto sia stato sotto il pontificato wojtyliano, lo mostra anche la lettera indirizzata ai membri del Cammino, del 25 febbraio, scritta dal patriarca latino di Gerusalemme, Michel Sabbah, e dagli altri vescovi cattolici di Terra Santa (dove i neocatecumaneli hanno una fortissima presenza, specie da quando la loro "cittadella" alle pendici del Monte delle Beatitudini, la "Domus Galilaeae", fu solennemente inaugurata nel 2000 da Giovanni Paolo II di fronte a 50.000 membri del movimento, divenendo meta di intenso pellegrinaggio). Nella lettera ai neocatecumenali si fanno le tradizionali accuse; di fare gruppo a sé, di celebrare la messa separati dalle parrocchie, di non osservare i riti liturgici, di estraniarsi dalla lingua e dalla cultura della gente del luogo. Ma – tra le righe – si imputa loro anche di avere un atteggiamento eccessivamente filoisraeliano in un contesto di equilibri delicatissimi ed in cui, tra l'altro, c'è tra i cattolici una forte presenza araba.
    "Siete benvenuti nelle nostre diocesi", scrivono i vescovi nell'incipit della lettera, ma dopo le formule di circostanza la lettera cambia tono: "Vi domandiamo di prendere posto nel cuore della parrocchia nella quale annunciate la Parola di Dio". Perché, spiegano i vescovi, il vostro primo dovere "se volete aiutare i fedeli a crescere nella fede, è di radicarli nelle parrocchie e nelle proprie tradizioni liturgiche nelle quali sono cresciuti da generazioni". E di rispettare in particolar modo la liturgia e le tradizioni orientali. Perché "il rito è come una carta d'identità e non solo un modo tra altri di pregare". E bisogna "avere la carità di capire e rispettare l'attaccamento dei nostri fedeli alle proprie liturgie". E poi: "L'Eucaristia è il sacramento di unità nella parrocchia e non di frazionamento. Chiediamo pertanto che le celebrazioni eucaristiche, in tutti i riti orientali, nonché nel rito latino, siano sempre presiedute dal parroco, o, nel caso del rito latino, in pieno accordo con lui. Celebrate l'Eucaristia con la parrocchia e secondo il modo della Chiesa locale".
    "Vi chiediamo inoltre di mettervi seriamente allo studio della lingua e della cultura della gente, in segno di rispetto per loro e quale strumento di comprensione della loro anima e della loro storia". "Inoltre, nei nostri paesi, Palestina, Israele, Giordania, tutti sono alla ricerca della pace e della giustizia, una ricerca che fa parte integrante della nostra vita di cristiani. Ogni predicazione dovrebbe guidare i nostri fedeli negli atteggiamenti concreti da assumere nel diversi contesti della vita e nella stessa situazione di conflitto che continua in Palestina: atteggiamento di perdono e di amore per il nemico, da un lato, e dall'altro, esigenza dei propri diritti: specialmente la dignità, la libertà e la giustizia".

    RispondiElimina
  14. Le tue distanze si colmano con un treno... ;-)

    RispondiElimina
  15. Intervento del Cardinal Joseph RATZINGER in apertura del Convegno mondiale
    27 maggio 1998

    (...)

    Da tutto questo emergono nettamente due degli elementi costitutivi di quella realtà che è un "movimento":

    a) Il papato non ha creato i movimenti, ma è stato il loro essenziale sostegno nella struttura della Chiesa, il loro pilastro ecclesiale. In questo si fa forse visibile come non mai il senso più profondo e la vera essenza del ministero petrino: il vescovo di Roma non è solo vescovo d’una chiesa locale; il suo ministero investe sempre la Chiesa universale. In quanto tale, ha carattere apostolico in un senso del tutto specifico. Deve mantener vivo il dinamismo della missione ad extra e ad intra. Nella Chiesa orientale era stato l’imperatore a pretendere in un primo tempo una sorta di ministero dell’unità e dell’universalità; non a caso si volle insignire Costantino del titolo di "vescovo ad extra" e di "quasi apostolo". Ma la sua poté essere tutt’al più una funzione suppletiva a termine, la cui pericolosità è di evidenza palmare. Non è un caso che fin dalla metà del secondo secolo, con l’estinguersi degli antichi ministeri universali, i papi manifestino sempre più chiaramente la volontà di tutelare in particolar modo le già menzionate componenti della missione apostolica. Movimenti, che travalicano l’ambito e la struttura della Chiesa locale, e papato vanno sempre, e non per caso, fianco a fianco.

    RispondiElimina
  16. Intervento del Cardinal Joseph RATZINGER in apertura del Convegno mondiale
    27 maggio 1998


    (...)

    3) Fin nel vivo dei nostri giorni è vitalmente attiva la forza spirituale di quel movimento evangelico che nel Duecento esplose con Francesco d’Assisi e Domenico di Guzman. Quanto a Francesco, è del tutto evidente che egli non intendeva fondare un nuovo ordine, una comunità separata. Voleva semplicemente richiamare la Chiesa al Vangelo intero, raccogliere il "popolo nuovo", rinnovare la Chiesa in base al Vangelo. I due significati dell’espressione "vita evangelica" s’intrecciano inseparabilmente: chi vive il Vangelo nella povertà della rinuncia all’avere e alla discendenza, deve per ciò stesso annunciare il Vangelo. a quei tempi vi era penuria e bisogno di Vangelo, e Francesco considera compito essenziale suo e dei suoi fratelli annunciare agli uomini il nudo nucleo del messaggio di Cristo. Egli e i suoi volevano essere evangelisti. E di qui risulta poi automaticamente l’esigenza di valicare i confini della cristianità, di portare il Vangelo sino ai confini della terra.

    Nella sua polemica coi preti secolari che all’Università di Parigi si battevano, quali campioni d’una struttura ecclesiale localistica grettamente chiusa, contro il movimento d’evangelizzazione, Tommaso d’Aquino sintetizzò il nuovo e, insieme ciò che aveva antica radice dei due movimenti (il francescano e il domenicano) e il modello di vita religiosa che vi aveva preso forma. I preti secolari pretendevano che vigesse solo il tipo monastico cluniacense, nel suo tardivo e irrigidito assetto: monasteri separati dalla chiesa locale, rigorosamente chiusi nella vita claustrale e dediti unicamente alla contemplazione. Comunità del genere non potevano perturbare l’ordine della chiesa locale, mentre con i nuovi predicatori era inevitabile che si addivenisse ovunque a situazioni di conflittualità. In questo contesto, Tommaso d’Aquino evidenzia come modello Cristo stesso e, muovendo da lui, sostiene la superiorità della vita apostolica rispetto a un tipo di vita puramente contemplativo. "La vita attiva, che inculca agli altri le verità attinte con la predicazione e la contemplazione, è più perfetta della vita esclusivamente contemplativa". Tommaso sa d’essere erede delle ripetute rifioriture della vita monastica, che si richiamano tutte alla vita apostolica. Ma, nell’interpretare quest’ultima in base alla esperienza degli ordini mendicanti, da cui proveniva, egli compie un notevole passo in avanti, proponendo qualcosa che era stato, sì, attivamente presente nella tradizione monastica, ma su cui s’era riflettuto scarsamente fino allora. Tutti, a proposito della vita apostolica, s’erano richiamati alla Chiesa delle origini; Agostino, per esempio, abbozzò tutta la sua regola muovendo, in definitiva, da At 4, 32: erano "un cuore solo e un’anima sola". Ma a questo modello essenziale ora Tommaso d’Aquino aggiunge il discorso d’invio che Gesù tiene agli apostoli in Mt 10, 5-15: la genuina vita apostolica è quella che segue gli insegnamenti di At 4 e Mt 10: "La vita apostolica sta in questo: dopo aver abbandonato ogni cosa, gli apostoli percorsero il mondo annunciando il Vangelo e predicando, come risulta da Mt 10, dove viene imposta loro una regola". Ecco quindi che Mt 10 appare addirittura come regola di ordine religioso, o, per meglio dire: la regola di vita e missione, che il Signore ha dato agli apostoli, è in se stessa la regola permanente della vita apostolica, una regola di cui la Chiesa ha perpetuo bisogno. È in base ad essa che si giustifica e convalida il nuovo movimento d’evangelizzazione.

    La polemica parigina tra il clero secolare e i rappresentanti dei movimenti nuovi, nel cui ambito si originarono i testi citati, è di permanente importanza. Un’idea angusta e impoverita della Chiesa, per cui si assolutizza la struttura della chiesa locale, non può tollerare il nuovo ceto di annunciatori, che dal canto loro, però, trovano necessariamente il loro sostegno nel detentore d’un ministero ecclesiale universale, nel papa, quale garante dell’invio missionario e dell’istituzione d’una chiesa. Ne consegue logicamente il nuovo impulso allo sviluppo della dottrina del primato, che nonostante tutto - di là di ogni coloritura legata ai tempi - fu ripensata e ricompresa nelle sue radici apostoliche.

    RispondiElimina
  17. STE'???PERCHE MI CANCELLI??

    RispondiElimina
  18. Intervento del Cardinal Joseph RATZINGER in apertura del Convegno mondiale
    27 maggio 1998



    (...)

    Sintetizzando il tutto, potremmo affermare addirittura che IL PRIMATO DEL SUCCESSORE DI PIETRO esiste al fine di garantire queste componenti essenziali della vita ecclesiale e connetterle ordinatamente con le strutture delle chiese locali.

    A questo punto, a scanso di equivoci, va detto a chiare note che nella storia i movimenti apostolici appaiono IN FORME SEMPRE NUOVE, e necessariamente, poiché SONO PRECISAMENTE LA RISPOSTA DELLO SPIRITO SANTO ALLE MUTEVOLI SITUAZIONI IN CUI VIENE A TROVARSI LA CHIESA. E quindi, come le vocazioni al sacerdozio non possono esser prodotte, né stabilite amministrativamente, così, men che meno, i movimenti possono esser organizzati e lanciati sistematicamente dall’autorità. Devono esser donati, e sono donati. A NOI TOCCA SOLO ESSER SOLLECITAMENTE ATTENTI AD ESSI, GRAZIE AL DONO DEL DISCERNIMENTO, ACCOGLIERE QUANTO HANNO DI BUONO, IMPARARE A SUPERARE QUANTO VI È DI MENO ADEGUATO. Uno sguardo retrospettivo alla storia della Chiesa ci aiuterà a constatare con gratitudine che ATTRAVERSO TUTTE LE DIFFICOLTÀ SI È SEMPRE RIUSCITI A DAR POSTO NELLA CHIESA ALLE GRANDI NUOVE REALTÀ CHE IN ESSA GERMOGLIANO.

    RispondiElimina
  19. Non ci sono solo io ad amministrare..

    E comunque voltiamo pagina.

    COsì stiamo solo sviando gli altri e parlando di fatti personali..

    RispondiElimina
  20. L'ultimo post non c'entra un cavolo:

    1. perché il cammino (affermazione categorica ribadita recentemente da Kiko a La Razon) NON E' UN MOVIMENTO. Se talvolta si definisce tale lo fa per mimetizzarsi con i movimenti che notoriamente non sono eretici, non hanno loro complesse strutture, gerarchie, celebrazioni, metodi ecc. ecc. ecc.

    2. perché anche i movimenti, se non obbediscono al Magistero, non si possono definire Ecclesiali, restano eventualmente movimenti e basta

    RispondiElimina
  21. ... E poi questi Interventi di Ratzinger non fanno che confermare quello che penso...Tra l'altro già li conoscevo

    RispondiElimina
  22. OK CONTINUIAMO COME SEMPRE.....??

    RispondiElimina
  23. Anonimo ha detto...
    DIALOGO........:-))

    no chat!!!

    RispondiElimina
  24. Intervento del Cardinal Joseph RATZINGER in apertura del Convegno mondiale
    27 maggio 1998




    (...)

    Da qui si fanno visibili tanto i pericoli, quanto le vie di superamento che esistono nei movimenti. Vi è la minaccia di unilateralità che porta ad esagerare il mandato specifico che ha origine in un dato periodo o in forza d’un particolare carisma. Che l’esperienza spirituale cui si appartiene sia vissuta non come una delle plurime forme d’esistenza cristiana, bensì come l’essere investiti dalla pura e semplice integralità del messaggio evangelico, È UN FATTO CHE PUÒ INDURRE AD ASSOLUTIZZARE IL PROPRIO MOVIMENTO, che viene a identificarsi con la Chiesa stessa, a intendersi come la via per tutti, mentre di fatto quest’unica via può esser fatta conoscere in modi diversi. Del pari È QUASI INEVITABILE che dalla fresca vivacità e dalla totalità di questa esperienza nuova derivi ad ogni piè sospinto ANCHE LA MINACCIA DI SCONTRO CON LA COMUNITÀ LOCALE: UNO SCONTRO IN CUI PUÒ DARSI COLPA DA ENTRAMBE LE PARTI, ONDE ENTRAMBE LE PARTI SUBISCONO UNA SPIRITUALE SFIDA ALLA COERENZA CRISTIANA. Le chiese locali possono esser venute a patti col mondo in un certo quale conformismo, IL SALE PUÒ DIVENTARE SCIPITO, come, nella sua critica della cristianità del suo tempo, a quest’ultima con pungente crudezza rinfaccia Kierkegaard. anche là dove la distanza dalla radicalità del Vangelo non è arrivata al punto aspramente censurato da Kierkegaard, L’IRROMPERE DEL NUOVO VIENE AVVERTITO COME PERTURBATIVO, TANTO PIÙ SE ACCOMPAGNATO, COME NON DI RADO AVVIENE, DA DEBOLEZZE, INFANTILISMI ED ERRONEE ASSOLUTIZZAZIONI D’OGNI SORTA.

    LE DUE PARTI devono lasciarsi EDUCARE DALLO SPIRITO SANTO e anche dall’AUTORITÀ ECCLESIASTICA, devono apprendere una dimenticanza di sé senza la quale non è possibile il consenso interiore alla molteplicità delle forme che può assumere la fede vissuta. LE DUE PARTI DEVONO IMPARARE L’UNA DALL’ALTRA A LASCIARSI PURIFICARE, A SOPPORTARSI E A TROVARE LA VIA CHE CONDUCE A QUEI COMPORTAMENTI DI CUI PARLA NELL’INNO ALLA CARITÀ PAOLO (1 Cor 13, 4ss). Ai movimenti, quindi, va rivolto un monito: anche se nel loro cammino hanno trovato e partecipano ad altri la totalità della fede, essi sono un dono fatto alla totalità della Chiesa, e alle esigenze di questa totalità devono sottomettersi, per restare fedeli a ciò che è loro essenziale. Ma occorre che si dica chiaramente anche ALLE CHIESE LOCALI, ANCHE AI VESCOVI, CHE NON È LORO CONSENTITO INDULGERE AD ALCUNA PRETESA D’UNIFORMITÀ ASSOLUTA NELLE ORGANIZZAZIONI E PROGRAMMAZIONI PASTORALI. NON POSSONO FAR ASSURGERE I LORO PROGETTI PASTORALI A PIETRA DI PARAGONE DI QUEL CHE ALLO SPIRITO SANTO È CONSENTITO OPERARE: DI FRONTE A MERE PROGETTAZIONI UMANE PUÒ ACCADERE CHE LE CHIESE SI RENDANO IMPENETRABILI ALLO SPIRITO DI DIO, ALLA FORZA DI CUI ESSE VIVONO. Non è lecito pretendere che tutto debba inserirsi in una determinata organizzazione dell'unità; MEGLIO MENO ORGANIZZAZIONE E PIÙ SPIRITO SANTO! Soprattutto NON SI PUÒ SOSTENERE UN CONCETTO DI COMUNIONE IN CUI IL VALORE PASTORALE SUPREMO CONSISTA NELL’EVITARE CONFLITTI. La fede è sempre ANCHE SPADA E PUÒ ESIGERE PROPRIO IL CONFLITTO PER AMORE DI VERITÀ E DI CARITÀ (cf Mt 10, 34). Un progetto di unità ecclesiale in cui i conflitti fossero liquidati a priori come polarizzazione e la pace interna fosse ottenuta a prezzo della rinuncia alla totalità della testimonianza, ben presto si rivelerebbe illusorio. NON È LECITO, INFINE, CHE S’INSTAURI UN CERTO ATTEGGIAMENTO DI SUPERIORITÀ INTELLETTUALE PER CUI SI BOLLI COME FONDAMENTALISMO LO ZELO DI PERSONE ANIMATE DALLO SPIRITO SANTO E LA LORO CANDIDA FEDE NELLA PAROLA DI DIO, e non si consenta nient’altro che un modo di credere per il quale il "se" e il "ma" sono più importanti della sostanza di quanto si dice di credere. Per finire, tutti devono lasciarsi misurare col metro dell’amore PER L’UNITÀ DELL’UNICA CHIESA, che rimane unica in tutte le chiese locali e, in quanto tale, si palesa continuamente nei movimenti apostolici. Chiese locali e movimenti dovranno, le une e gli altri, costantemente riconoscere e accettare che è vero tanto l’ubi Petrus, ibi ecclesia quanto l’ubi episcopus, ibi ecclesia. Primato ed episcopato, struttura ecclesiale locale e movimenti apostolici hanno bisogno gli uni degli altri: il primato può vivere solo tramite e con un episcopato vivo, l’episcopato può salvaguardare la sua dinamica e apostolica unità solo in costante collegamento col primato. Quando uno dei due è indebolito o sminuito, è la Chiesa tutta a soffrirne.

    RispondiElimina
  25. ciao bello allora vado....non ci crederai ma dove siamo noi...................gia' abbiamo iniziato catechesei..e stasera abbiamo adorazione prima di cominciare....................
    mamma mia.i nc che fanno l'adorazione?????
    hehe

    RispondiElimina
  26. "È QUASI INEVITABILE che dalla fresca vivacità e dalla totalità di questa esperienza nuova derivi ad ogni piè sospinto ANCHE LA MINACCIA DI SCONTRO CON LA COMUNITÀ LOCALE: UNO SCONTRO IN CUI PUÒ DARSI COLPA DA ENTRAMBE LE PARTI, ONDE ENTRAMBE LE PARTI SUBISCONO UNA SPIRITUALE SFIDA ALLA COERENZA CRISTIANA. Le chiese locali possono esser venute a patti col mondo in un certo quale conformismo, IL SALE PUÒ DIVENTARE SCIPITO, come, nella sua critica della cristianità del suo tempo, a quest’ultima con pungente crudezza rinfaccia Kierkegaard. anche là dove la distanza dalla radicalità del Vangelo non è arrivata al punto aspramente censurato da Kierkegaard, L’IRROMPERE DEL NUOVO VIENE AVVERTITO COME PERTURBATIVO, TANTO PIÙ SE ACCOMPAGNATO, COME NON DI RADO AVVIENE, DA DEBOLEZZE, INFANTILISMI ED ERRONEE ASSOLUTIZZAZIONI D’OGNI SORTA."

    altra cavolata immane (perché pretendete di riferirla a voi e alla vostra situazione nella Chiesa). Questa ipotesi presa in considerazione non si attaglia a noi come se non amassimo il nuovo, né a voi come se lo rappresentaste.

    Non c'è niente di nuovo in voi anche se vi spacciate per ricostruttori della nuova chiesa, c'è solo qualcosa di vecchio come il mondo, l'inganno e la menzogna ed il disprezzo per gli altri per potersi sentire gli unici, gli eletti. SVEGLIATEVI!!!

    Qella che chiamate vivacità è solo sguaiatezza!

    RispondiElimina
  27. "CRISTO VIVE E DAL PADRE INVIA LO SPIRITO SANTO: QUESTA È LA GIOIOSA E VIVIFICANTE ESPERIENZA CHE CI VIENE CONCESSA PROPRIO NELL’INCONTRO COI MOVIMENTI ECCLESIALI DEL NOSTRO TEMPO."

    questo succede nei movimenti veri e veramente ispirati dallo Spirito non nel cammino NC che non è un movimento né è ispirato dallo spirutoi altrimenti non potrebbe aver fatto tutto il male che ha fatto

    RispondiElimina
  28. qualcuno mi sa dire qualcosa sulle famiglie missionarie del cammino???

    RispondiElimina
  29. VATICANO, ROMA 16-18 GIUGNO 1999

    RATZINGER
    AL SEMINARIO DEI VESCOVI SUI MOVIMENTI: due ore di domande. L'avvenimento cristiano di fronte alle sfide del mondo contemporaneo. Appunti delle risposte del Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede Il Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede è stato protagonista per due ore di un vivace dibattito nel tardo pomeriggio del 16 maggio, al Seminario organizzato dal Pontificio Consiglio per i laici su: "Movimenti ecclesiali e nuove comunità nella sollecitudine pastorale dei vescovi", in corso a Roma fino a sabato 22 maggio, a un anno dall'incontro del Papa coi movimenti che radunò mezzo milione di persone. Il cardinale Ratzinger ha risposto a domande che gli sono state rivolte da un'assemblea di oltre cento vescovi e cardinali di tutto il mondo. Eccone una sintesi


    Provocato da S.E. MONSIGNOR STANISLAW RYLKO (SEGRETARIO DEL CONSIGLIO PER I LAICI) circa la sua PERSONALE ESPERIENZA CON I MOVIMENTI, Ratzinger ha ricordato che i suoi primi contatti risalgono alla METÀ DEGLI ANNI '60. Ha parlato DELL'INCONTRO COI NEOCATECUMENALI CHE RIMETTEVANO AL CENTRO IL "BATTESIMO, IL SACRAMENTO ASSAI DIMENTICATO NELLA CHIESA, MENTRE È IL FONDAMENTO DELLA NOSTRA FEDE, IN UN TEMPO IN CUI LA FAMIGLIA E LA SCUOLA SONO SEMPRE MENO UNA INIZIAZIONE ALLA FEDE"; e di come alla fine degli anni '60 abbia conosciuto Comunione e Liberazione: "Abbiamo trovato don Giussani e i suoi nelle università; nell'epoca della rivoluzione marxista non rispondevano in forma reattiva o con un atteggiamento conservatore, ma con una rivoluzione più fresca e più radicale, quella della fede cristiana"; e ancora dell'incontro col Rinnovamento nello Spirito: "Ho così avuto la gioia e la grazia di vedere giovani cristiani toccati dalla forza dello Spirito Santo". "In un momento di fatica nel quale si parlava di "inverno della Chiesa", LO SPIRITO SANTO CREAVA UNA NUOVA PRIMAVERA. Era una risposta anche di fronte a due esperienze negative vissute in Germania: nel mondo accademico, dove la teologia si allontanava sempre più da una fede entusiasta, per essere totalmente uguale alle altre discipline, diventando così "freddamente scientifica", ridotta a fenomeno di oppressione della fede da parte di una ragione unilaterale; e una crescente burocratizzazione della Chiesa".
    Il dialogo è, poi, proseguito con le domande dei vescovi.

    Si va verso una istituzionalizzazione dei movimenti?
    Questo è accaduto anche in passato. Pensiamo al monachesimo o al FRANCESCANESIMO. Una certa struttura è essenziale per un effetto più ordinato e una integrazione nella vita della Chiesa. Ma BISOGNA STARE ATTENTI CHE L'ISTITUZIONALIZZAZIONE NON DIVENTI UNA CORAZZA SULLA VITA; occorre che l'elemento istituzionale NON SPENGA LO SPIRITO.

    Che relazione c'è tra la dimensione istituzionale e quella carismatica?
    I vescovi non sono solo istituzione. Senza la dimensione carismatica non si può essere buon vescovo. Sono essi che hanno LA GRAZIA PER DISCERNERE I CARISMI AUTENTICI. L'ultimo giudizio è quello del vescovo, NELLA COMUNIONE CON IL CORPO EPISCOPALE E CON IL SANTO PADRE. Ma si suppone che il vescovo senta la responsabilità DI NON SPEGNERE LO SPIRITO, MA ABBIA IL DISCERNIMENTO. E il suo compito è di discernere e AIUTARE I MOVIMENTI A PURIFICARE QUANTO È NECESSARIO. Perché SE LA FONTE È LO SPIRITO SANTO, poi LE CONCRETIZZAZIONI SONO UMANE, COMPORTANO L'ELEMENTO UMANO. I vescovi hanno dunque il compito di discernere per AIUTARE I MOVIMENTI A TROVARE LA STRADA GIUSTA PER LA PACIFICA UNITÀ E DI AIUTARE I PARROCI AD APRIRSI, A LASCIARSI SORPRENDERE DA QUESTE FORME SUSCITATE DALLO SPIRITO.

    E che rapporto tra parrocchie e movimenti, tra parrocchie e comunità di persone?
    Occorre salvaguardare l'unità dei fedeli che sono UNA SOLA CHIESA e non molte Chiese. È molto importante tenere viva la coscienza di essere parte di un'unica Chiesa, cosicché i fenomeni che sorgono siano al servizio dell'unica Chiesa in cui trovano spazio tutti. Il cristianesimo NON È UN GRUPPO DI AMICI che si separano, ma UOMINI TROVATI DAL SIGNORE: cioè fratelli. ACCETTARE I FRATELLI PERCHÉ UNITI DALL'UNICA FEDE, ANCHE SE NON PIACCIONO, È ELEMENTARE.

    RispondiElimina
  30. "I vescovi hanno dunque il compito di discernere per AIUTARE I MOVIMENTI A TROVARE LA STRADA GIUSTA PER LA PACIFICA UNITÀ E DI AIUTARE I PARROCI AD APRIRSI, A LASCIARSI SORPRENDERE DA QUESTE FORME SUSCITATE DALLO SPIRITO."

    Ma quando mai il Cammino ha considerato le correzioni venute dal Magistero, dai Vescovi e dal Papa????

    RispondiElimina
  31. Anonimo, BASTA CON LE INONDAZIONI!!!

    Finora te le abbiamo passate e ti abbiamo anche risposto, ma l'ultima te l'ho cancellata perché non possiamo metterci a fare un seminario sui movimenti, coi quali voi tra l'altro avete poco a che spartire!!!

    RispondiElimina
  32. Se vuoi dialogare con noi parla con le tue parole e se hai un documento da sottoporci dacci un link che lo leggiamo e ne parliamo!

    Ma bastacon le inondazione e con i documenti a raffica

    RispondiElimina
  33. Lo Slancio e l'entusiasmo con cui sperimentavano la fede? Sì. Non quella di Roma purtroppo...! E i frutti si giudicano solo all'apparenza? Ci sono funghi splendidi in natura, variopinti e profumati... Se provi a dargli un morso MUORI..

    RispondiElimina
  34. È GIUSTO IL RAGIONAMENTO DI RATZINGER O NO ?

    VI PIACE ?

    SIETE D´ACCORDO ?

    NON VI PIACE ?

    RispondiElimina
  35. Ti abbiamo già risposto, leggi!!!

    RispondiElimina
  36. www.ratzinger.it

    www.laici.org

    RispondiElimina
  37. Ratzinger annovera i neocatecumenali tra i movimenti, e quando parla sui movimenti parla anche di loro...

    RispondiElimina
  38. Rtazinger sì, ma Kiko e Carmen no!
    Lo hanno ribadito anche recentemente!

    RispondiElimina
  39. In ogni caso quando Ratznger parla di loro, ne parla come dovrebbero essere e non certo come sono!!!

    RispondiElimina
  40. I neocatecumenali erano presenti (ufficialmente) nei radunni dei Movimenti (1998; 2006), mi sbaglio ?

    Il Papa parlava anche a loro o no ?

    RispondiElimina
  41. Certo che ha parlato anche a lro. Ma si sono ben guardati dall'ascoltarlo! Anzi, Kiko ha persino replicato e rispetto a Riccardi e agli altri, ad esempio, ha fatto una figura da superbo qual è!

    RispondiElimina
  42. Se Ratzinger annovera i neocatecumenali tra i movimenti, quando parla sui movimenti parla anche di loro, conclusione logica, non vi sembra ?

    Allora :

    È GIUSTO IL RAGIONAMENTO DI RATZINGER O NO ?

    VI PIACE ?

    SIETE D´ACCORDO ?

    NON VI PIACE ?

    RispondiElimina
  43. In ogni caso quando Ratznger parla di loro, ne parla come dovrebbero essere e non certo come sono!!!


    Allora Ratzinger non li conosce ?

    RispondiElimina
  44. Ma sei mongoloide? Ti abbiamo detto di leggere i post in cui abbiamo già risposto!

    Vuoi che ti diciamo il nostro parere sul discorso del Papa? E' un discorso bellissimo e sarebbe stupendo se il cammino NC corrispondesse a quanto il Papa ha detto... ma purtroppo non è così e lo abbiamo dimostrato. Sarebbe bene ti documentassi, Non stiamo parlando a vanvera

    RispondiElimina
  45. Il problema non sono le intenzioni di Benedetto che sono le migliori del mondo e come DOVREBBE essere il Cammino... Ma quello che il Cammino è! Siamo d'accordo con il Papa e la Chiesa.. NON CON IL CAMMINO!

    RispondiElimina
  46. Anzi, Kiko ha persino replicato e rispetto a Riccardi e agli altri, ad esempio, ha fatto una figura da superbo qual è!


    Se ha fatto figura di superbo, lo ha fatto in pubblico, almeno è stato sincero, non vi sembra ?

    RispondiElimina
  47. Sincero? E CON CHI?

    Se c'è una cosa che usa è l'inganno! Essere sincero sarebbe dire: Santità! Io non condivido la Chiesa e il suo Magistero! Il mio Cammino è meglio e lo reputo vera Chiesa! Quella di Roma puzza di stantio e non mi piace!
    Questo, da come si comporta, sarebbe essere sincero!
    E se dicesse questo mi toglierei tanto di cappellO!

    RispondiElimina
  48. per Mic

    Non so cosa intendiate voi per "IL CAMMINO" ma io vi posso assicurare che ogni persona che partecipa al cn vi potrà confermare che crede alla presenza reale di Gesù Cristo nel Sacramento dell'Eucarestia io lo credo pinamente.

    Non credo che sia corretto assimilare il cn ai Protestanti, se fosse questo il problema probabilmente la Chiesa non avrebbe avuto problemi a dire che il cn era fuori della Chiesa Cattolica. Non sarebbero stati necessari anni di studi di diverse commissioni dei diversi dicasteri teologici.

    Penso quindi che sia palese che non è questo il punto su cui insistere. Per il cn l'Eucarestia non è una cena, credo che in retta coscienza questo possa essere testimoniato da chiunque ha fatto parte del cn.

    Per il cn (ovviamente qui parlo sempre di esperienza diretta) il Sacrificio di Cristo è il centro del senso dell'Eucarestia.
    Chiedete a chiunque e vi dirà che il pane spezzato è Sacramento del corpo di Cristo sacrificato per i miei e i peccati di tutti. Chiedete: "Credi alla presenza reale di Gesù Cristo nell'Eucarestia?", "Credi che al potere vivificante del Sacrificio di Cristo nell'Eucarestia?" potreste trovare che tutti nel cn ci credono paradossalmente anche se, a quanto si dice in questo blog, gli iniziatori del cn avrebbero predicato il contrario sin dall'inizio.

    Per quanto riguarda Viator, sinceramente non mi sembrava che la sua risposta fosse così aperta al dialogo anzi mi sembrava mirasse a stroncarlo.

    RispondiElimina
  49. Non fare il leguleio da quattro soldi per salvare in corner il tuo idolo con le belle cose che ha detto il Papa sui movimenti, che non vi corrispondono!
    Quanto a conoscervi, quando ha scritto il discorso, conosceva quello che gli era dato conoscere (come Giovanni Paolo II ha detto "riconosco" sulla base di una documentazione prodotta da Stafford, non certo per avervi frequentati o aver sentito altre campane!)

    Forse adesso che vi conisce meglio, ci sta pensando un po su prima di rinnovarvi gli statuti

    RispondiElimina
  50. In ogni caso quando Ratznger parla di loro, ne parla come dovrebbero essere e non certo come sono!!!


    Secondo voi Ratzinger li conosce per davvero ? O è ingenuo ?

    RispondiElimina
  51. "Se ha fatto figura di superbo, lo ha fatto in pubblico, almeno è stato sincero, non vi sembra ?"

    sincero ma superbo! e ti pare un requisito giusto per guidare della gente a Cristo?

    RispondiElimina
  52. anonimo dice:

    ma che dici scemo...io sono l'ultimo della terra...anche in termini di .distanze :-)
    ...che pensi alla carriera?????
    ha ha ha
    sapessi quante umiliazioni passo io...quassu'


    Guarda anonimo che anche ritenersi
    l'ultimo, la piu' grossa schifezza
    e' una forma perversa di superbia spirituale. Il Signore ci ama immensamente e in questo siamo tutti uguali. Il farsi servo o ultimo e' diverso dal considerarsi servo, ultimo
    una schifezza.

    Mi dispiace dirtelo ma queste sono
    psicopatologie indotte dalle catechesi NC.
    Tutti nel cammino dicono "mi faccio schifo" nelle risonanze o cose del genere, dicendo poi che solo la Comunita' e il Cammino gli permettono di andare avanti
    lo salvano da questa condizione.

    RispondiElimina
  53. "Non sarebbero stati necessari anni di studi di diverse commissioni dei diversi dicasteri teologici."

    se sono stati necessari anni di studi e ancora non bastano, qualcosa di poco chiaro ci sarà, o no?

    RispondiElimina
  54. ACCETTARE I FRATELLI PERCHÉ UNITI DALL'UNICA FEDE, ANCHE SE NON PIACCIONO, È ELEMENTARE. (Ratzinger)

    vi sembra giusta questa affermazione ?

    RispondiElimina
  55. "Penso quindi che sia palese che non è questo il punto su cui insistere. Per il cn l'Eucarestia non è una cena, credo che in retta coscienza questo possa essere testimoniato da chiunque ha fatto parte del cn."

    Guarda caso da chiunque tranne noi 54 solo su questo blog, per non parlare di altre testimonianze da tutto il mondo

    RispondiElimina
  56. Senti "t".

    Quello che affermi è un paradosso bello e buono!

    Uno non può venirmi a dire: io credo nella inviolabilità della Vita umana... Per poi andare a massacrare donne vecchie bambini!...RImanendo convinto di credere nella inviolabilità della Vita!!!!!

    La Presenza reale di Cristo non è discussa dal Cammino e dagli "adepti".
    E' il COME è presente! Anche i protestanti credono in una presenza reale!

    E se siamo davanti al Sacrificio di Dio in Croce, ti sempra attestazione di fede piazzare un tavolo in mezzo ad una "sala", con segni ebrei della ricostruzione del tempio, e ballare in circolo intorno alla mensa in modo sfrenato, la stessa che dovrebbe essere l'Ara del Sacrificio perfetto??????????????????????????????????????

    RispondiElimina
  57. "ACCETTARE I FRATELLI PERCHÉ UNITI DALL'UNICA FEDE, ANCHE SE NON PIACCIONO, È ELEMENTARE. (Ratzinger)

    vi sembra giusta questa affermazione ?"

    giusta e sacrosanta!
    Ma non siamo obbligati ad accettare le idee che questi fratelli professano né i loro metodi, se non sono conformi agli insegnamenti della Chiesa

    RispondiElimina
  58. Sottoscrivo!

    Accettare i Fratelli. Chiamare qualcuno FRATELLO, per un cattolico, significa riconoscere in lui un "altro te" che professa la tua stessa Fede poggiato su Pietro! E questo vuol dire su TUTTI Pietro della Storia! NESSUNO ESCLUSO!

    RispondiElimina
  59. Anche se i NC credono nella Presenza del Signore, la loro Liturgia non è quella della Chiesa e quindi non è Opus Dei e del suo Popolo nel Suo Figlio, è Opus di Kiko e della sua Assemblea ipostatizzata!

    RispondiElimina
  60. In ogni caso il problema l'hanno creato gli Iniziatori! Gli adepti sono comunque assuefatti ad un martellamento che gli è sempre stato passato per Cattolico!

    RispondiElimina
  61. L’IRROMPERE DEL NUOVO VIENE AVVERTITO COME PERTURBATIVO, TANTO PIÙ SE ACCOMPAGNATO, COME NON DI RADO AVVIENE, DA DEBOLEZZE, INFANTILISMI ED ERRONEE ASSOLUTIZZAZIONI D’OGNI SORTA.

    LE DUE PARTI devono lasciarsi EDUCARE DALLO SPIRITO SANTO e anche dall’AUTORITÀ ECCLESIASTICA, devono apprendere una dimenticanza di sé senza la quale non è possibile il consenso interiore alla molteplicità delle forme che può assumere la fede vissuta. LE DUE PARTI DEVONO IMPARARE L’UNA DALL’ALTRA A LASCIARSI PURIFICARE, A SOPPORTARSI E A TROVARE LA VIA CHE CONDUCE A QUEI COMPORTAMENTI DI CUI PARLA NELL’INNO ALLA CARITÀ PAOLO (1 Cor 13, 4ss).

    Vi sembra che queste parole di Ratzinger abbiano qualche importanza in questo Blog ? Quale peso hanno queste parole per voi ? Qual è l´atteggiamento giusto di fronte a queste parole ?

    RispondiElimina
  62. "LE DUE PARTI DEVONO IMPARARE L’UNA DALL’ALTRA A LASCIARSI PURIFICARE, A SOPPORTARSI E A TROVARE LA VIA CHE CONDUCE A QUEI COMPORTAMENTI DI CUI PARLA NELL’INNO ALLA CARITÀ PAOLO (1 Cor 13, 4ss)."

    Avete avvisato do questo i bìvostri catechisti??

    RispondiElimina
  63. Avete avvisato do questo i bìvostri catechisti??

    Credo siano stati avvisati dalla Santa Sede, o sbaglio ?

    RispondiElimina
  64. "Vi sembra che queste parole di Ratzinger abbiano qualche importanza in questo Blog ? Quale peso hanno queste parole per voi ? Qual è l´atteggiamento giusto di fronte a queste parole ?"

    a parte la raffica di domande stile scrutini, potrei dirti CHI SEI TU...?

    Ma siccome il mio Signore, che ha Nome Gesù, mi chiede di dare ragione della mia fede ti rispondo che TUTTE le parole del Vangelo e del Papa (non solo quelle ad usum cammini che ci avete propinato) hanno peso e spazio su questo blog e nel nostro cuore e nella nostra vita...
    L'atteggiamento giusto è di ascolto e di accoglienza e credi che noi non l'abbiamo?
    Mentre tu ti preparavi a inondarci di queste stupende parole, hai ASCOLTATO e VISTO quello che ci è arrivato dai "fratelli" NC ?
    Credi che a noi non piacerebbe accogliervi se davvero portaste con voi le primizie dello spirito e non le spiritate di kiko?

    RispondiElimina
  65. "Credo siano stati avvisati dalla Santa Sede, o sbaglio ?"

    e è cambiato qualcosa nelle Parrocchie okkupate o è sempre la solita solfa?

    RispondiElimina
  66. Ma chiedo per l'ennesima volta: coerentemente con queste Parole e SPERANZE che l'anonimo ci posta ossessivamente, LE CONSEGUENTI NORME DEL PAPA E DELLA CHIESA, PRESENTI ANCHE IN QUESTA DISCUSSIONE E IGNORATE DA TUTTI I NC, HANNO UN VALORE PER IL CAMMINO? SE SI', QUALE??????

    RispondiElimina
  67. Ma davvero ti risulta che i catechisti NC ascoltano quello che dice la Santa Sede? o quello che dicono i loro inziatori?

    Ci stai prendendo per i fondelli?

    Sono stato preso in giro clamorosamente quando ricordavo la Dominicae Coene!!!! "Queste cavolate non sono per il Cammino!!!"

    E per chi sono allora?

    RispondiElimina
  68. La requisitoria sembra finita - continuerà altrove e con altre strategie - ma non è difficile trarre conclusioni

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.