sabato 10 settembre 2011

Se possiamo "resistere" ai vescovi, perché non ai catechisti kikiani quando sviano?

La nostra riflessione sui simboli ci ha donato questa testimonianza di Michela.
Ricordo una scrutatio sul fico, in cui Natanaele, che scruta la scrittura, è "l'uomo in cui non c'è falsità".
Ricordo pure la tappa del Padre Nostro, che viene ripetuta 3 volte, ( che dura quindi 3 anni) in cui il Cristo-catechista viene a cercare i frutti e non li trova.
E' la stessa tappa dove viene detto -cioè deve essere proclamato con voce molto alta e con tono perentorio- che noi abbiamo per padre il demonio.
E' una tappa molto pesante per la psiche dei neocat, che viene poi addolcita dal viaggio a Roma e Loreto.
E' una delle tappe finali, quella che precede il tempo dell'elezione, alla fine del cammino, per cui , come dice giustamente Lino, ci si rivolge a persone che hanno già risposto ad una chiamata, che hanno scelto di essere cristiani.
C'è un'affermazione che mi fa venire i brividi e anche trasecolare: come possono dei cristiani già avanti nel cammino, ma già resi cristiani dal Battesimo, accettare l'affermazione, per di più perentoria: "abbiamo per padre il demonio"? Se Gesù ha già vinto il mondo e il maligno e noi siamo Suoi, come possiamo avere per padre il demonio? Il nostro Padre -ed è per questo che con le parole che ci ha consegnate nostro Signore ci rivolgiamo a Lui come "Padre nostro"- è lo stesso Dio, Padre di Gesù, Morto per espiare i nostri peccati e Risorto per ricondurci a Lui Redenti dal Suo Sangue prezioso e datore del Suo Spirito che ci costituisce creature nuove attraverso la vita di fede e i Sacramenti. Anche se dovessimo cadere in peccato, abbiamo il pentimento e il lavacro della penitenza che ci reinserisce nella Grazia santificante.

E allora, perché dare a questi catechisti-Cristo (ma scherziamo con una identificazione del genere che nemmeno un santo Padre Spirituale si arrogherebbe?) il potere di terrorismo psicologico, ma anche di sviamento dottrinale e morale?

Poiché i nostri pastori non sono più sentinelle, spetta a noi fedeli esercitare il nostro discernimento di Battezzati e Cresimati ricorrendo al Magistero che non inganna. Abbiamo i Padri a supporto di questo.

La Chiesa insegna che, di fronte a una decisione errata dell’autorità ecclesiastica, può darsi che al cattolico sia lecito non solo negare il suo assenso a questa decisione, ma anche in certi casi estremi, opporsi ad essa perfino pubblicamente. Addirittura, tale opposizione può costituire un autentico dovere (cfr. CJC, can. 212 §2).

Tra i testi relativi alla legittimità della resistenza pubblica all’autorità episcopale, Dom Prosper Guéranger, abate di Solesmes, scrivendo di San Cirillo d’Alessandria, insigne avversario del nestorianesimo, insegna: «Quando il pastore si cambia in lupo, tocca soprattutto al gregge difendersi. Di regola, senza dubbio la dottrina discende dai vescovi ai fedeli; e non devono i sudditi giudicare nel campo della fede i capi. Ma nel tesoro della Rivelazione vi sono dei punti essenziali dei quali ogni cristiano, per ciò stesso che è cristiano, deve avere la necessaria conoscenza e la dovuta custodia».

Perché, se possiamo resistere a vescovi che non sono più sentinelle, non possiamo resistere senza sentirci "fichi sterili" e quindi addirittura maledetti da Dio -che non c'entra un bel nulla con l'interpretazione autentica della Scrittura, addirittura subdolamente strumentalizzata-, a dei catechisti che qualcuno ha del tutto arbitrariamente investito del "munus docendi regendi et sanctificandi" che appartiene solo ai sacerdoti e che una gerarchia a dir poco disattenta continua a consentire?

Cari amici neoatecumenali, vi rendete conto della gravità e della tragica durezza di questa che non è altro che una minaccia per continuare a coartare le anime? In Cristo Signore, siete più che autorizzati a riprendervi la vostra vera libertà di figli di Dio e non del nemico!

33 commenti:

  1. Il problema è che riesce a "resistere" chi ha ancora intatte le capacità di resistenza e di auotdeterminazione, che vengono fortemente compromesse da anni di convivenze ed altro, che sono massificanti e, soprattutto, fortemente lesive e distruttive della personalità.

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  2. Quelle parole sono agghiaccianti.

    Un OT...so che ad Ancona l'intervento sull'eucaeresia kikiana dell'arguello si tiene in un capannone solo per le orecchie dei fratelli nc...fuori dal contesto del CEN (aperto invece a tutti)....come al solito la classica scaltra operazione parallela che utilizza usa e strumentalizza un altro evento per puntare i riflettori sul guru...

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  3. L'amore autentico a Gesù e a Maria si esprime principalmente in due modi:
    il primo è quello di amare Gesù presente nell'Eucarestia e ciò significa con la partecipazione alla Messa e con l'Adorazione Eucaristica.
    il secondo è quello della devozione mariana, in particolare con la recita del Santo Rosario.
    Se si fanno queste due cose bene non c'è bisogno di altre cose esteriori e secondarie.
    Nel Cammino è esclusa l'Adorazione Eucaristica ( a meno che qualcuno la fa per conto suo, ma la maggior parte delle persone del cammino non la fanno mai ritenendo che il Cammino sia più che sufficiente)
    La tappa dell'iniziazione alla preghiera può avvenire anche dopo 6-7 anni, cioè dopo molti anni si invita a recitare il Rosario. Anche questa è un'altra scusa per molti neocatecumenali per non recitare il rosario.
    La devozione alla Madonna si riduce nel cammino solo a qualche canto di Kiko (tipo Maria piccola Maria, Salve Regina dei Cieli, ecc) cantanto qualche volta verso la fine degli incontri o della Messa.
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    La lettura di libri spirituali: questi sono molto importanti per la crescita spirituale. Nel Cammino ciò non esiste perchè ci si chiede di leggere la Bibbia e il dizionario teologico del dufur,
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    Per non parlare delle preparazioni che si fanno: in certi casi si impiega anche 2 ore circa, 1 ora e mezza delle quali perdute nelle chiacchiere varie, tra cui qualche volta anche pettegolezzi.
    Una signora del cammino, per esempio, disse: "Quanto è brutto!" rivolgendosi al Papa appena eletto.
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    Gli orari poi non sono mai rispettati: si dice che alle 9 inizia, mentre c'è chi si presenta alle 10,30 e per aspettare tale persona si perde 1 ora e 30 nelle chiacchiere varie.
    Questo succede spesso.
    Anche al Centro Vocazionale si dice alle 9,00 mentre è quasi alle 11,00 l'inizio dell'incontro.

    San Josemaria Escrivà ebbe l'intuizione di separare gli incontri maschili da quelli femminili probabilmente perchè quando c'è la famiglia al completo con i bambini spesso accadono distrazioni e problemi vari che impoveriscono l'incontro.
    Nel CN questo succede sempre.

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  4. scusate ancora l'OT...
    Incontro al Palarossini con kiko (esclusivamente per CN) finito alle14 circa....ora tutti a casa...
    - e domani l'incontro col Papa?
    - ah! veniva anche lui?

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  5. E' vero anonimo,
    all'iniziazione alla preghiera si comincia a pregare con la Liturgia delle Ore,
    dopo arriva la Redditio e poi la Traditio,
    Durante la tappa del Padre Nostro, c'è il pellegrinaggio mariano e la consegna del Rosario.
    Se va tutto bene possono passare anche 15 anni dall'inizio del cammino, ma molto spesso sono molti di più,
    prima che si venga invitati a pregare il Rosario, e mai in parrocchia, e sempre con i cupi canti di Kiko.
    C'è un Ave Maria kikiana che è spaventosa, urtante anche per me che non mi intendo di musica.

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  6. comunque il Padre nostro è veramente una tappa agghiacciante, peccato che i vescovi non siano presenti al rito, fatto in ginocchio, e prostrati, uno dietro l'altro, alla maniera islamica.
    E' una tappa che mi ha scosso molto, ma ha scosso anche i 'migliori' tra i miei fratelli, qualcuno ha mentito ai catechisti e ci sono state delazioni.

    E' una tappa a forte impatto psicologico, simile al primo passaggio, in cui il messaggio è indiretto ( a differenza del 2 passaggio), le catechesi sono fatte per spaventare. La mia anima ne porta ancora le conseguenze, anche nella parte in cui si parla del rapporto con i figli. Sei figlio del demonio, tuo padre è il demonio e tu a tua volta non sei un buon genitore.
    C'è un mescolamento del piano umano e divino. Il messaggio scavalca la mente razionale e punta dritto al cuore. Approfondisce le ferite, invece di lenirle, accentua i contrasti familiari ; i rapporti tra padre e figlio faticano a ritrovare la loro normalità, dopo una catechesi di questo tipo.

    E tutto questo ,carissimi, solo perchè non si vuole camminare con le proprie gambe, perchè si preferisce confidare nell'uomo ( =Kiko o i catechisti).

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  7. al Palarossini con kiko (esclusivamente per CN) finito alle14 circa....ora tutti a casa...
    - e domani l'incontro col Papa?
    - ah! veniva anche lui?


    perché incontro esclusivamente per CN?

    Questa volta Kiko invece dell'incontro del giorno dopo ha fatto quello del giorno prima. Forse il battage mediatico di quello di Madrid gli è bastato?

    Perché nessuno dice niente di un incontro blindato in un convegno cattolico, dove cattolico sta notoriamente per universale = aperto a tutti?

    Ma i vescovi perché lo trovano normale?

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  8. "Ricordo pure la tappa del Padre Nostro, che viene ripetuta 3 volte, (che dura quindi 3 anni) in cui il Cristo-catechista viene a cercare i frutti e non li trova".
    Anche questo è molto sottile (e io, quando scrivo "sottile", non intendo "sapiente", voglio significare "astuto" nell'attribuzione biblica). Tre sono gli anni della predicazione di Cristo, tre è il numero della teofania.
    "E' la stessa tappa dove viene detto - cioè deve essere proclamato con voce molto alta e con tono perentorio- che noi abbiamo per padre il demonio".
    Questi signori i simboli biblici li conoscono, li utilizzano a uso proprio ma non li inventano. Soltanto li capovolgono, ne rovesciano il senso come oppongono i colori e le lettere nei dipinti, confondono e fondono il bene ed il male, citano il demonio per padre nel "Padre nostro".
    Suggerisco di non considerare Kiko e la sua socia come due stupidi (gli adepti Neocat dimostrano una certa ignoranza, non i loro 'maestri'): c'è molto esoterismo astuto nel prontuario didattico del Cammino e, in tutta onestà, proprio non credo che sia tutta farina (anzi crusca) del sacco dei fondatori.
    "C'è del metodo in questa follia" (Shakespeare).
    Se ci facessero leggere il direttorio catechetico, si potrebbe indagare sia il metodo, sia la follia.
    Lino

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  9. @preoccupato

    Dimmi che è uno scherzo...

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  10. Michela e Anonimo, sono sconvolta!

    Sono cattolica, non ho mai fatto il cammino nc, sapevo di non essere ancora arrivata al termine delle mie "scoperte" su questo "itinerario di formazione cattolica"(!), ma quello che Michela e Anonimo hanno testimoniato mi sconvolge profondamente.

    Sono,in questo momento, troppo arrabbiata per poter scrivere, è agghiacciante che la Chiesa non solo tolleri quei sopprusi, ma li abbia definiti strumenti di formazione cattolica.

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  11. @alect
    sì è vero...hanno fatto un incontro ad
    Ancona totalmente slegato dal CEN e solo per comunità NC di 4-5 regioni d'Italia.
    Alle 14 è finito è se ne sono tornati tutti da dove erano venuti...
    mi è stata raccontata anche una perla del guru: il cammnino - ha detto l'arguello - deve durare 30 anni perchè sono gli anni che Gesù ha vissuto senza "predicare" ("evangelizzare")...quindi i trent'anni rappresenterebbero il cammino che il Figlio di Dio ha fatto prima di venire allo "scoperto"...e presentarsi alle genti come Figlio di Dio...

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  12. @alect
    sì è vero...hanno fatto un incontro ad
    Ancona totalmente slegato dal CEN e solo per comunità NC di 4-5 regioni d'Italia.
    Alle 14 è finito è se ne sono tornati tutti da dove erano venuti...
    mi è stata raccontata anche una perla del guru: il cammnino - ha detto l'arguello - deve durare 30 anni perchè sono gli anni che Gesù ha vissuto senza "predicare" ("evangelizzare")...quindi i trent'anni rappresenterebbero il cammino che il Figlio di Dio ha fatto prima di venire allo "scoperto"...e presentarsi alle genti come Figlio di Dio...

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  13. @preoccupato

    La frase di Kiko si commenta da sola. (chi te l'ha riferita?).

    Più che altro la cosa che mi ha turbato è stata il fatto che

    1) non si sapesse che veniva anche il santo Padre

    2) Il tono della frase: "ah, vien pure lui"

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  14. «...come possono dei cristiani già avanti nel cammino, ma già resi cristiani dal Battesimo, accettare l'affermazione, per di più perentoria: "abbiamo per padre il demonio»?
    Penso che il catechismo kikiano - al quale, lo ribadisco, non manca la logica - abbia una risposta per questa domanda (ringrazio mic per la segnalazione dei testi, li sto studiando).
    L'intero cammino iniziatico catecumenale (credo di aver compreso dagli orientamenti alle equipe di catechisti per il primo scrutinio) è visto come battesimo, somministrato "poco per volta". E il dono e la grazia del Battesimo che noi abbiamo ricevuto da "piccolini"? Kiko ha una sua risposta: "La Chiesa primitiva tuttavia ha sempre capito molte bene che uno non diventa cristiano per la magia di un po' d'acqua gettata sulla testa, ma che è necessario avere la fede".
    Di conseguenza, la concezione
    "Baptismus est sacramentum regenerationis per aquam in verbo" del Catechismo della Chiesa Cattolica tradizionale è inutile, come un rito magico. Ergo: si resta figli del demonio, finché Kiko non libera, poco alla volta per una ventina e più di anni col suo cammino di conoscenza e verifica sia della conoscenza sia dei comportamenti, rendendoci figli di Dio, a patto di non abbandonare mai il cammino. Più che di fede, a questo punto, io ragionerei di cammino gnostico dove Cristo è scoperta graduale, da parte di perenni profani guidati da maestri, e non dono nel Patto di grazia della Nuova Alleanza.
    Lino

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  15. @aleCT
    me l'ha detto una persona(NC) che conosco molto bene e che era ad Ancona a sentire kiko.

    anche le altre affermazioni le ho sentite da lei..gliel'ho detto io che c'era Domenica il Santo Padre..però magari riguarda solo questa persona..

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  16. IL PAPA ALLA MESSA AD ANCONA:

    Nutrirsi di Cristo è la via per non restare estranei o indifferenti alle sorti dei fratelli, ma entrare nella stessa logica di amore e di dono del sacrificio della Croce; chi sa inginocchiarsi davanti all’Eucaristia, chi riceve il corpo del Signore non può non essere attento, nella trama ordinaria dei giorni, alle situazioni indegne dell’uomo, e sa piegarsi in prima persona sul bisognoso, sa spezzare il proprio pane con l’affamato, condividere l’acqua con l’assetato, rivestire chi è nudo, visitare l’ammalato e il carcerato (cfr Mt 25,34-36).

    *********

    il Papa pone al centro IL PRIMATO DELL'EUCARESTIA E DELL'INGINOCCHIARSI DAVANTI AL CRISTO-OSTIA-SANTA ANCHE NEL RICEVERLA quale testimonianza concreta per aiutare davvero il prossimo...
    se non ci inginocchiamo davanti all'Eucarestia, fa capire il Papa, NON POSSIAMO PIEGARCI DI FRONTE ALL'AFFAMATO...


    http://difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9046455&#idm113102796

    ^__^

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  17. Il Papa ci tiene molto al fatto che ci si inginocchia dinanzi all'Eucarestia, specie a Messa. Il Cammino se elimina gli inginocchiatoi è già di per se contro ciò che raccomanda e desidera profondamente il Papa e che ripete spesso.
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    Durante la processione del Corpus Domini c'erano pochi neocatecumenali (pochi mentre molti erano assenti) in fila dietro ad un catechista. Quando il Vescovo entrò in Chiesa, le persone si rivolsero al catechista e dissero: "E' finita? adesso che dobbiamo fare?", il catechista disse: "ce ne possiamo andare" e se ne andarono. In realtà non era finito niente, si doveva seguire il Vescovo in Chiesa, concludere e ricevere la Benedizione Eucaristica.
    Quindi, anziché obbedire al Vescovo si preferì obbedire a un semplice laico "catechista" che se ne andò per conto suo, saltando gli ultimi 10-15 minuti di processione.
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  18. Tutto questo volersi "agganciare" comodamente a eventi ufficiali... è solo per dire ipocritamente "c'eravamo anche noi".

    Come per la GMG: sono andati lì a Madrid per lo show con Kiko, non per la GMG.

    Infatti, non appena si sono sentiti in pericolo (c'era l'adorazione eucaristica col card. Bagnasco) i neocat sono scappati via a gambe levate.

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  19. Cristo è scoperta graduale, da parte di perenni profani guidati da maestri, e non dono nel Patto di grazia della Nuova Alleanza.

    Domande:
    1. QUALE Cristo? Abbiamo visto le lacune e le distorsioni delle catechesi di Kiko e Carmen
    2. Maestri formati da chi e per che cosa?
    3. se non è "il Patto di Grazia della Nuova Alleanza", che "patto" è, visto che il Cnc dimostra di essere una entità a sé? Incuneata, infiltrata, inopinatamente approvata, ma sempre a sé resta (vedi anche Kiko incuneato "a porte chiuse" ad Ancona...
    4. ci sarebbe molto da scoprire sul finale "Battesimo al Giordano", che ha Elia come figura di riferimento...
    5. Kiko afferma che il cammino è trentennale in rapporto agli anni di Cristo prima della missione. Balle!
    Il cammino di fede non finisce mai, dura tutta la vita ed oltre, ma la testimonianza vuoi o non vuoi la dai con quello che sei da subito e anche senza rendertene conto. Il discorso della missione ad gentes può essere una chiamata particolare, ma nella Chiesa e formati da essa non nel cammino e de-formati da iniziatori e feldcatechisti-ripetitori.

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  20. Quindi, anziché obbedire al Vescovo si preferì obbedire a un semplice laico "catechista" che se ne andò per conto suo, saltando gli ultimi 10-15 minuti di processione.

    il problema è che né catechisti né adepti erano in grado di cogliere il significato autentico dell'evento, compresa la benedizione finale!

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  21. «4. ci sarebbe molto da scoprire sul finale "Battesimo al Giordano", che ha Elia come figura di riferimento...»
    Non ci sono ancora arrivato, a questa parte della studio. Però: se tanto avviene sul finale pluridecennale del cammino kikiano (quando oramai gli allievi/profani un poco di intuizione simbolico- allegorica pur avranno dovuto acquisirla, a meno che non siano totalmente 'letterati' - intendo "alla lettera") il senso è chiaro: così come Elia lasciò i due terzi del suo spirito a Eliseo, così il profeta Kiko lascia il suo in eredità ai propri discepoli.
    Speriamo che a separarsi in due non debbano essere le acque battesimali della Chiesa, percosse dal mantello di Kiko :-(
    Lino

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  22. Da quello che leggo negli ultimi post se ne deduce che il catechista in questione era là solo ed unicamente per "presenza".

    La domanda sorge spontanea: Dato che vivrà la sua vita di fede solo all'interno del cammino dove, se è fortunato, dovrà aspettare altre 2 o3 tappe per "capirci qlc" quando potrà conoscere adeguatamente come stanno le cose? E sopratutto...cosa insegnerà a chi entra nel cammino?

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  23. Sulla comunione vi consiglio di scaricare questa bellissima catechesi sull'Eucarestia:

    http://www.parrocchiasanmichele.eu/download/category/82-spazio-giovane.html?download=1213%3Ala-santa-comunione-24.05.2011

    Serve a tutti. Ed è bello che a farla sia un sacerdote giovane...

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  24. Lino, ho l'impressione, ma non dati certi, che il paragone non stia tra Kiko ed Elia, ma tra Cristo( Elia) ed Kiko ( Eliseo) che riceve il suo spirito.
    Penso ai dipinti in cui nel volto di Cristo si intravede il volto di Kiko.
    Tra l'altro, ho scoperto un artista kikiano, che però fa icone quasi identiche a quelle di Kiko. Un artista imitatore, senza originalità.

    Inoltre anche alla fine del cammino, la dipendenza psicologica dai catechisti è fortissima; come hai letto nel post precedente, si considera il catechista una guida necessaria anche per scelte banali.
    E i catechisti sono piccole 'figure' di Kiko, che ripetono a memoria le sue parole, imitandone anche l'inflessione spagnoleggiante.

    lo spirito non è sui neocat, è sui fondatori e per estensione sui catechisti, nella misura in cui restano fedeli ai fondatori.
    Il neocat semplice, senza lo 'spirito della parola' è peccato, fango, e altri termini più volgari per indicare cose sporche e maleodoranti.

    posso sbagliarmi, perchè non conosco la tappa finale con il ri-battesimo nel Giordano, ma questa è la mia impressione, conoscendo tutto il resto.

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  25. RITIRI SPIRITUALI - DESERTO

    Un'altra cosa non bella è la mancanza dei ritiri spirituali. Siccome la figura del padre spirituale non esiste hanno pensato di evitare i ritiri spirituali. Quello che si fa è solo una full immersion in prolungate catechesi per alcuni giorni. Quindi, manca la dimensione del silenzio, del deserto. Esiste solo la scrutatio che pure è una cosa buona, ma poi facilmente si rischia di disperdere il seme che Dio aveva donato.

    FRATERNITA'

    Inoltre, i neocatecumenali si chiamano "fratelli", oppure "fratelli di comunità", ma solo tra loro. Una persona che non è del cammino non è chiamata "fratello". Questo fatto, invece, non l'ho avvertito con i francescani che chiamano "fratelli" tutti.

    IMPURITA'

    Mentre si fece vedere per intero il concerto di Kiko in Chiesa su uno schermo, c'erano, purtroppo, alcuni giovani, maschi e femmine, seduti vicini che facevano continui gesti di sensualità tra loro.
    Ciò a volte succedeva anche nella Messa.

    CHITARRE

    Il problema grosso è che non si sa come appoggiarla. Così molto spesso si sentono improvvisi botti di chitarra che casa a terra sia durante le catechesi e sia durante le Sante Messe.
    Mi sono accorto anche che molti giovani cantori pensano, durante la Messa, più a suonare e cantare che a fare silenzio, ascoltare, accogliere e vivere la Messa. Questo succede sempre.

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  26. "...ho l'impressione, ma non dati certi, che il paragone non stia tra Kiko ed Elia, ma tra Cristo( Elia) ed Kiko ( Eliseo) che riceve il suo spirito. Penso ai dipinti in cui nel volto di Cristo si intravede il volto di Kiko."

    Può darsi che tu abbia ragione, Michela. In relazione a Elia e alle somiglianze di Kiko con il volto di Cristo nelle icone kikiane, mi pare che nel dipinto "Elia profeta" (che, a differenza di altri, non mi dispiace) la rassomiglianza di taluni tratti del volto di Elia con quelli di Arguello giovane nemmeno sia da trascurare. In ogni caso, la mia impressione è che essi lavorino essenzialmente sui parallelismi biblici (Adamo come Elia come Mosè come Kiko figurazioni di Cristo), parallelismi esposti nei dipinti che sono simbolici e che - può darsi, la tecnica non è nuova, è stata utilizzata in organizzazioni esoteriche dove esiste una corrispondenza tra quadro e grado - potrebbero essere spiegati nella formazione dei catechisti a più alto livello.
    Lino

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  27. Sarà stato anche un inncotro parallelo, ma ha avuto prima il saluto del Card. Re, a dir poco entusiasta, e poi del Card. Bagnasco.

    Per quanto riguarda la presenza agli eventi pomeridiani, solo le comunità marchigiane hanno potuto dirigersi all'area Fincantieri. per me che sono toscano era stato comunicato un paio di giorni prima che per ragioni di ordine pubblico (eravamo circa 8000 al palarossini), non era previsto ulteriore incontro.
    Dal punto di vista liturgico comunque era prevista solo l'Adorazione presieduta dal Card. Bagnasco la sera stessa. siamo quindi rientrati a casa e abbiamo partecipato all'Eucaristia, qual modo migliore di concludere la giornata?

    Ma su quanto avvenuto al palarossini di Ancona ci sarà da discutere ampiamente. Via via dovrete tirar fuori eventi e frasi che vi faranno ricredere su importanza del Rosario, e del Tabernacolo, compresa quindi la transustanziazione.

    Credo davvero che il processo di istituzionalizzazione abbia compiuto un ulteriore passo significativo.

    Alessio

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  28. Caro Alessio,

    1) le parole di Bagnasco possono essere rivolte a qualsiasi cattolico. Esortare qualcuno non significa affatto condividerne gli errori.

    2) il card. Re vede "molta gioventù", saluta, esprime "simpatia", nota i "molti figli", vi "ringrazia" per la presenza, e pure fa le sue esortazioni... senza però condividere gli errori dottrinali e liturgici di cui è accusato Kiko e il Cammino Neocatecumenale. Anzi, va precisando "Cristo presente nell'Eucarestia" e che "Cristo non ci ha lasciato solo delle verità da credere... ma ci ha lasciato se stesso... e voi siete qui per incontrare Cristo" vi sta quasi insultando.


    Ma il momento più significativo è quando il card. Re dice "domani avremo la gioia di incontrare il Santo Padre" e c'è l'applauso più misero di tutto l'intervento!

    Questa sì che è una testimonianza sul Cammino: quando si parla di "giovani", quando si "saluta" il CNC, quando si parla di "famiglie numerose", fioccano applausi fragorosi...

    ...ma quando si parla di incontrare il Santo Padre, gli applausi diventano improvvisamente fiacchi, scarsi, sommessi!

    Vergogna, neocatecumenali, VERGOGNA!

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  29. @Tripudio che ha scritto:
    "Feci notare a Kiko che un candelabro a nove braccia, come viene acceso in tutte le Eucaristie del Cammino, non ha nessun senso liturgico. Infastidito, non mi volle ascoltare: disse che il numero nove era quello dell’evangelizzazione
    ".
    Ti ha anche spiegato perché nove è il numero dell'evangelizzazione? A me non risulta. Certamente, perché quadrato di tre, è legato alla teofania, è simbologia divina. Nei Vangeli il nove è connesso con la morte di Cristo (ora nona). Negli ambienti esoterici, anche perché è il numero di Beatrice nella Divina Commedia, il nove significa elevazione spirituale ed è simbolo di un cammino.
    Lino

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  30. Infatti il "numero dell'evangelizzazione" ha cominciato ad esistere solo nella testa di Kiko, e soltanto in quel momento.

    Per Kiko le cose stanno come dice lui e basta.

    RispondiElimina
  31. All'uomo puoi nascondere o vantarti di fatti non tuoi.ciò che nascondi a Dio è noto. Ciò di cui ti vanti, a Dio non importa.Ai catechisti puoi nascondere o vantare, Sarà la vita a mostrare i fatti.umiltà,lode,e semplicità.Le "tappe"si possono fare tutte anche in un giorno,e poi cosa rimane...vanità. Pasquale

    RispondiElimina
  32. Qualcuno di voi conosce le domande del questionario della Prima tappa del Padre nostro?
    Grazie mille.

    RispondiElimina
  33. Quante stupidaggini e calunnie. Il cammino non si può giudicare dall'esterno...come tutte le cose. Siete forse obbligati a farlo? No. Fatene un altro...ce ne sono tanti. E tutti validi. Ma le calunnie lasciatele per i poracci. E le domande delle tappe...non vengono mai rese pubbliche perché on ha senso...il cammino e6, appunto, un cammino...a quelle domande ci si arriva lentamente, con tutta la comunità. Voi riuscireste a mangiare una torta intera o la mangiate piano piano? E poi..."avete Come padre il demonio"...come si può essere così ingenui da pensare che sia da prendere alla lettera. Significa semplicemente che dichiararsi cristiani non basta a non essere attaccato dal demonio. L'esperienza dei Santi non vi insegna nulla? Anche loro, fino al momento della morte, sono stati attaccati dal demonio. Come lo siamo tutti noi. Ma questo non lo dice Kiko... Lo dice il Catechismo della Chiesa cattolica. Questo succede quando ci si crede "arrivati", esenti dal peccato e dalle tentazioni. Ed è lì che invece cadiamo, quando non ne siamo coscienti. Insomma.. Tanti luoghi comuni che dimostrano una fede "bambina"...non matura. Pace.

    RispondiElimina

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