mercoledì 25 luglio 2012

«Non sono certo i catecumeni a rinvigorire» le parrocchie...

Citiamo qui sotto due articoli di Patrizia Stella pubblicati sul sito web Pontifex lunedì scorso, sito web su cui si è parlato spesso del Cammino Neocatecumenale (e se ne parlerà ancora).
L'autrice, pur notando e apprezzando il buon cuore di tanti neocatecumenali, non può non notare anche le evidenti storture liturgiche e dottrinali su cui si fonda il Cammino.


Dall'articolo: I movimenti nella Chiesa:

Kiko all'ambone con Crocifero e Candelieri
3 giugno 2012 - foto © cammino.info
Assai diversa è la spiritualità dei Neocatecumenali i quali, oltre all’assiduo approfondimento della Sacra Scrittura, privilegiano l’aspetto sacramentale (Eucaristia e Confessione) in piccoli gruppi, ma attraverso celebrazioni liturgiche molto singolari. Di solito, infatti, si raccolgono il sabato sera (assai raramente la domenica) in circolo attorno a un grande tavolo che funge da altare dove, tra canti, chitarre, letture, esortazioni tipo omelie spesso offerte dai catechisti anziché dal sacerdote celebrante, si rischia di non distinguere più il sacerdozio ministeriale da quello comune dei fedeli, senza contare che spesso l’Eucaristia viene assunta dai singoli comunicandi spezzando bocconi da un’unica “pagnotta di pane consacrato”, che viene passata di mano in mano con briciole che cadono dappertutto.

Avrei tantissimi altri esempi da fare in proposito, non molto ortodossi, anche sulla Confessione, ma ne riporto solo uno tra i meno eclatanti: d’estate in un paesino di montagna dove da anni mi reco per passare un po’ di ferie, si trovano anche dei neocatecumenali con le loro famiglie, con tanti figli, tutti bravi e allegri, davvero esemplari. Gli adulti hanno deciso di comune accordo di alzarsi tutti i giorni alle sei del mattino per recitare in tranquillità le Lodi in uno dei loro appartamenti, però ho notato che alla Santa Messa, sia festiva che feriale delle 18, celebrata da un sacerdote anziano nella vicina chiesa parrocchiale, essi non erano mai presenti. Alla domanda sul perché di questa loro assenza, dal momento che si professano pubblicamente cattolici, credenti e praticanti, mi hanno risposto che: “Prima di arrivare alla Messa, ce ne vuole di cammino!” e che se non possono frequentare la “loro Messa” in città, pazienza!

"Liturgia" neocatecumenale
E’ vero che la Congregazione per i Laici ha approvato recentemente il loro statuto, però dopo averlo riveduto e corretto di sana pianta, e senza avere la certezza che i responsabili siano d’accordo di accettarlo e di viverlo così come è stato voluto dalla Chiesa, e non dal loro fondatore.

D’altro canto, è anche vero che costoro sono tutte brave persone, vivono le virtù umane, sono molto apostolici, quando si ritrovano a San Pietro urlano all’unisono “Viva il Papa”, anche se pare che non abbiano come programma di studio, ad esempio, il “catechismo della chiesa cattolica” e nemmeno il compendio, ma essenzialmente la Sacra Scrittura e gli scritti dei loro fondatori.

Come può essere questa specie di contraddizione, viene da domandarsi? Come è possibile armonizzare questi comportamenti con le esigenze della ecclesialità e col giusto inserimento nella pastorale della chiesa locale?



Dall'articolo: Eucarestia e confessione: sarei felice di essere smentita!

Si propongono di valorizzare il ruolo dei laici invitandoli ad approfondire gli studi sulla Sacra Scrittura fino a conferire loro il grado di “catechisti”. Questo compito dei laici di prepararsi dottrinalmente per essere apostoli in mezzo al mondo, come è stato più volte ribadito dal Concilio, sarebbe cosa molto buona se costoro sapessero restare al loro posto di laici comuni. Invece lo stile tipico e l’errore fondamentale dei neocatecumenali è proprio quello di mescolare e confondere i due ruoli: quello del catechista laico con quello del sacerdote consacrato, vale a dire che non distinguono la differenza fra “sacerdozio ministeriale” e “sacerdozio comune dei fedeli”, a tal punto che spesso l’uno sconfina nell’altro con grave danno della stessa nostra fede, soprattutto nei due pilastri fondamentali che sono l’Eucaristia e la Confessione. Infatti, in mezzo a tanti movimenti e associazioni d’ispirazione cattolica, solo i neocatecumenali hanno la loro pastorale e la loro liturgia che in molti punti non rispetta la disciplina liturgica della Chiesa.
«Alla comunione stiamo tutti seduti»

EUCARISTIA:

• Preferiscono celebrare la “loro Messa” a tarda sera non in chiesa ma in locali attigui, quali sale giochi, biblioteche, teatri ecc. dove preparano dei tavoli con tovaglie comuni e non liturgiche, (talvolta addirittura con lenzuola) attorno ai quali si distribuiscono i fedeli assieme al sacerdote celebrante, in modo tale che, fra canti, gesti, salmi e preghiere comuni, si rischia veramente di confondere il ruolo del ministro di Cristo con quello degli altri fedeli, perché sembra che tutti abbiano la stessa parte attiva nella celebrazione.

• La stessa omelia dopo il Vangelo che di sua natura è un atto ministeriale riservato al solo sacerdote, viene spesso affidata ad un catechista che sostituisce il sacerdote celebrante il quale, in questo modo, viene ad abdicare a un suo preciso compito ministeriale.

• Se qualche volta sono invitati a celebrare in chiesa, non rispettano l’arredo liturgico che trovano, ma spostano tutti i banchi e le suppellettili sacre per collocare la loro grande “mensa” al centro della chiesa, con leggii portatili, chitarre e altri strumenti impropri. Tutto questo perché il significato che essi danno alla Celebrazione Eucaristica è solo quello di “banchetto fraterno e di celebrazione della Cena” escludendo totalmente o per lo meno sottovalutando l’altro aspetto essenziale, proprio della Santa Messa, che è il “Sacrificio di Cristo”.

"Prima Comunione" neocatecumenale
• Per la S. Comunione non si servono delle particole, come la prudenza della Chiesa ha suggerito da sempre, ma di pane che impastano le loro donne e che viene poi spezzettato nella Consacrazione o nella Comunione con briciole che vanno dappertutto esponendo l’Eucaristia ad una vera profanazione. Molti di loro sono convinti che in quelle briciole non è presente il Corpo di Cristo.

CONFESSIONE:

• Celebrano questo sacramento in luoghi estranei alla chiesa e pertanto rifiutano il confessionale ignorando apertamente le norme del diritto canonico (can.964).

• Ma la cosa più grave è che considerano la Penitenza non come sacramento, cioè come incontro personale con Cristo che mi assolve dai peccati e conferisce la Grazia nella persona del sacerdote (che comunque rappresenta sempre la Chiesa), ma soprattutto come richiesta di perdono alla comunità ecclesiale, come gesto pubblico di umiltà nella consapevolezza che siamo tutti peccatori e che tali resteremo. (Lutero). Prova ne sia che le loro cosiddette “confessioni pubbliche” non si svolgono neppure davanti al sacerdote, la cui persona risulta, in un certo senso, superflua, ma al cospetto dei “catechisti” i quali ammoniscono, incoraggiano ecc.

Non è uno sgabuzzino disordinato,
ma un "altare" neocatecumenale
• Per questo non hanno nessun pudore di accusarsi anche pubblicamente dei propri peccati anche più intimi, anzi sembra quasi che vengano incoraggiati a fare ostentazione pubblica di miseria e di peccato quando invece sappiamo che Dio non umilia mai le sue creature, perché grande è la dignità del cristiano redento da Cristo e santificato dalla grazia!. Del resto la Chiesa, rispettando il sacrario della coscienza, non ha mai richiesto la confessione pubblica dei peccati personali anche perché questo gesto può creare grave danno alla reputazione della persona e all’unità della famiglia.

Riescono abilmente a convincere i partecipanti a liberarsi della loro “immondizia” (cioè del denaro) gettandolo nel “sacco dei rifiuti” che viene poi scrupolosamente raccolto da alcuni incaricati ufficiali. La nipote di un sacerdote di Verona è ricorsa allo zio per chiedere aiuto economico in quanto aveva consegnato, dietro suggerimento pressante di un catecumeno, tutto il suo stipendio con cui doveva vivere. E le testimonianze sono numerose.

I vari gruppi sono spesso seguiti da un sacerdote diocesano o religioso di tutto rispetto, che i responsabili fanno emergere dall’anonimato del proprio Ordine religioso o dalle frustrazioni che può causare la parrocchia, per investirli di questo compito di guida spirituale. Tuttavia questi “presbiteri” - come vengono chiamati – finiscono col perdere la meravigliosa spiritualità propria del loro Ordine religioso, si prestano a creare fratture e divisioni all’interno della parrocchia, e non si accorgono che, un po’ alla volta, finiscono con l’essere del tutto subordinati ai catechisti del gruppo, ritenuti i veri ed esclusivi distributori della verità. Questi non accettano osservazioni: chi osa obiettare, è segno che non ha capito ed è meglio che se ne vada.

"Santino" di san Kiko
distribuito durante la Quaresima 2012
E’ vero che ci sono persone provenienti da esperienze molto negative (prostituzione, dissolutezza, ateismo, alcool ecc.) che hanno cambiato la loro vita grazie ai catecumeni, ma questo risanamento morale non basta; la piena conversione non è quella di aderire ad un gruppo o a un movimento, come se la comunità neocatecumenale si identificasse con la Chiesa stessa, bensì di abbracciare la fede cattolica in piena sintonia con l’insegnamento e le norme disciplinari della Chiesa.

Se oggi le comunità parrocchiali sono in crisi, non sono certo i catecumeni a rinvigorirle perché nulla vogliono spartire costoro con la vita della parrocchia, a meno che non siano i parrocchiani a passare dalla loro parte, a farsi uno di loro condividendo “in toto” questo loro stile singolare e appartato da tutto.

Alle volte la croce di non vedere i frutti del proprio apostolato unita ad una fervente preghiera è l’unico mezzo che il Signore chiede ai parroci per una futura, reale fecondità e santità in tutta la Chiesa, la quale non è nata da chitarre o da rituali roboanti, ma proprio dal silenzio della croce.

Patrizia Stella
Queste cose sono tutte personalmente comprovate e sarei felice di essere smentita!

222 commenti:

  1. per katartiko e jp
    visto che nessun neocat ha ancora risposto, a proposito di icone vi ripropongo la domanda:
    vorreste cortesemente spiegarmi cosa richiamano i simboli della notissima icona kikiana di Gesù Bambino con gli occhi neri e, precisamente:
    la mano sinistra benedicente, che di norma indica blasfemia;
    la tunica nera;
    gli occhi oscurati;
    l'omega rovesciata;
    la mano di Maria che sembra di una vecchia e piena di pustole.
    I sacerdoti che l'hanno vista l'hanno definita blasfema e satanica. Evidentemente sono digiuni della "nueva estetica".
    Mi dite anche che ne pensate delle apparizioni ai due?

    RispondiElimina
  2. Sapete che cosa è il "neoecumenismo"?
    No?
    Se volete saperlo potete andare qui:

    http://www.zenit.org/article-31952?l=italian

    Che poi quel "nuovo popolo di Dio" sia un popolo neocatecumenale che ha adottato le prassi inventate da due laici spagnoli che non sono quelle della Chiesa è un dettaglio senza importanza.

    RispondiElimina
  3. "Il tempio di Gerusalemme, caro Mic, non era il tempio di caifa, ma il tempio di Dio verso il quale Cristo mostrò zelo, poiché era figura del tempio del suo corpo, così come anche del santuario del cielo, secondo la lettera agli ebrei"

    Jp, scusa ma non sono convinta. l'Ephod è una cosa ben precisa. Indica il sommo sacerdozio ebraico.
    PUNTO. Quello che è stato superato da Gesù. E su questo non c'è nessun dubbio.

    Come non c'è nessun dubbio che il tempio ad esso legato NON ESISTE PIU'.

    Ti faccio notare che gli ebrei stessi durante la Pasqua NON mangiano l'agnello e lo sai perchè?

    Perchè l'agnello è un sacrificio e, senza Tempio, non ci possono essere sacrifici.

    Lapalissiano direi.

    Quindi, con tutto il rispetto, dire che "non è del tutto sbagliato" è un modo per salvare capra e cavoli, ma non ci sta.

    Ripeto: secondo me Kiko mischia molte cose con criteri che non è dato sapere (forse non li sa neppure lui), poi chiama tutto NUEVA ESTETICA e pretende che sia "il frutto del CVII"

    Aggiungi pure una serie di persone che, pur d difendere l'operato di chi per loro è un inviato da Dio cercano giustificazioni che non stanno nè in cielo nè in terra.

    Prendono dipinti che non c'entrano nulla, tirano fuori interpretazioni bibliche farlocche che vengono facilmente smentite dalla interpretazione della Chiesa (e poi si ha anche il coraggio di dire di "non leggere solo Ravasi") e alla fine, quando oramai la loro ignoranza è messa allo scoperto e i loro tentativi smascherati che fanno...INSULTANO.

    Oppure dicono che, in fondo, non è così importante.

    Il Raziocinio celo ha dato Nostro Signore e non ci ha mai detto di non usarlo...

    RispondiElimina
  4. E io che pensavo che tra luglio e agosto il traffico sul blog sarebbe stato molto ridotto...

    Comunque i sommi sacerdoti, nel Vangelo, non fanno proprio una bella figura.

    Se veramente Kiko "non sa" quel che sta disegnando e per spiegarselo deve citarvi degli "esperti", l'unica spiegazione è che a guidare la sua mano non è il Signore, ma colui che al Signore si ribellò...

    Quanto al "neoecumenismo", visto che è uno strumento così vincente, c'è da meravigliarsi come mai in duemila anni la Chiesa non se ne sia mai accorta.

    C'è anche da meravigliarsi per il suo bislacco nome: "neoecumenismo"; da quando in qua si fa ecumenismo tra le parrocchie? Vuol dire forse che le parrocchie cattoliche sono in realtà comunità protestanti con cui dialogare?

    Possiamo pensare con grande probabilità che la carriera neocatecumenale del defunto Tripodi sia stata molto aiutata dalla sonorità del suo cognome.

    Infatti anche in Arcipelago Gulag di Solženicyn leggiamo che coloro che avevano la fortuna di ritrovarsi un cognome che avesse assonanza con "morte" e "uccidere" facevano rapidamente carriera nello Směrt Špionam, l'apparato delegato ad "uccidere le spie".

    RispondiElimina
  5. questa ve la devo raccontare: sabato sera ho accompagnato mio marito all'eucarestia in comunità, insieme a nostra figlia di poco più di 2 anni. Qua in estate la messa si fa a comunità riunite e siccome non ci si sta nelle salette hanno allestito tutto l'ambaradan nel piazzale sul retro della chiesa. E qua la prima domanda di mia figlia : "perchè non andiamo in chiesa?" ( volevo risponderle :vallo a chiedere a loro....)
    poi non ricordo se durante l'offertorio o durante la comunione, mia figlia, che ha paura dei rumori forti durante il canto viene da me tutta spaventata e mi dice : andiamo via" ... ora a 2 anni e nella nostra famiglia non può certo aver maturato una cultura musicale ma se un canto che fra l'altro ha la pretesa di essere liturgico arriva a spaventarla non credo sia un gran segno della bellezza e melodiosità ( si dice?) di tale canto... e dulcis in fundo mentre avevamo il Corpo di Cristo in mano e aspettavamo che finisse il giro, la bambina diceva a suo padre: dai mangia!! allora i casi sono 2 O mia figlia è così intelligente che già conosce qualcosa di teologia, oppure è evidente anche ai bambini che nel cammino c'è qualcosa che non va!! " se non tornerete come bambini...."

    RispondiElimina
  6. aro gv, io nn voglio associare kiko alle avanguardie, me ne guarderei bene. Mic sa che sulle qualità artistiche di Kiko (soprattutto sull'aspetto musicale) non scommetterei un centesimo. Non ho problemi a dire che la "Sinfonia" è un vero obbrobbrio....
    Per l'Anonimo che scrive anche sgrammaticato, il resto non ci piace, perché si permettere di esprimere giudizi del tutto arbritari su un nostro collaboratore che merita ben più rispetto (come chiunque, del resto). Ma si sa che il rispetto non sanno neanche dov'è di casa.

    Noi poniamo problemi e domande. Loro attaccano le persone...

    RispondiElimina
  7. @mic

    Anche se mi insultano non mi fa ne caldo ne freddo, lascia pure che pubblichino le loro bassezze, non fanno altro che sottolineare come l'assuefazione da cammino porti molto lontano dall'atteggiamento cristiano.



    Gv

    RispondiElimina
  8. Caro jp
    Ma perché nel cammino siamo così attenti al mondo ebraico e abbiamo difficoltà ad approfondire/riproporre qualche elemento della tradizione?
    In fondo in 2000 anni non c'è stato proprio niente da riprendere? Solo un interpretazione di ciò che è stata la Chiesa primitiva va bene? E le migliaia di fratelli che sono morti per quella chiesa (martiri, missionari, crociati) in cosa credevano? Meglio i paramenti ed i simboli di un'altra religione (vecchi di soli 60anni) rispetto ai paramenti ed i simboli di nostri fratelli? Che hanno fatto di male?

    RispondiElimina
  9. @elena...
    condivido tutto ciò che hai scritto ma, scusa, solo una domanda: perchè ci vai e porti tua figlia di due anni?

    RispondiElimina
  10. @ Anonimo delle 16:19

    Forse perché suo marito è in cammino e lei no oppure perché il coniuge è piu convinto di lei e bisogna venirsi incontro in famiglia?

    RispondiElimina
  11. @ jp
    " ...caro lino,le promesse a Israele rimangono, senza contare il fatto che parlare di redenzione e salvezza di Israele è perfettamente lecito visto che san Paolo dice che siamo noi..."
    Forse non mi hai ancora capito, caro jp: io non sto mettendo niente in discussione di ciò che sopra hai scritto. Sto mettendo in discussione che la salvezza di Israele passi per l'ebraizzazione del cristianesimo, processo già in fase avanzata nel Cammino. Basta leggere i tuoi precedenti commenti per rendersene conto e dice bene Mic: "non c'è più tempio né sacerdote né sacrificio in Israele".
    Io sto mettendo in discussione che il Sacrificio di Cristo possa essere relazionato con le 12 tribù del pettorale del giudizio; la "montagna" per fede si gettò nel "mare" dopo la maledizione del fico: ti sono chiari i due simboli, oppure pensi che il Signore avrebbe accordato agli Apostoli la richiesta di far gettare nel mare una povera montagna reale?
    Perlomeno un pettorale nuovo avrebbe dovuto dipingere Kiko: con 72 pietre. Mi spiego? Anche in questo caso, però, io avrei scritto che ai Vangeli nulla si aggiunge nelle opere che intendono catechizzare (e quelle di Kiko lo intendono, infatti questo obbrobrioso schizzo - anziché un'opera minore, come tu ritieni che sia - è considerato importante, non per caso è stato inserito nel sito della Domus in Galilea)

    http://www.domusgalilaeae.org/english/visit2000/visit.htm

    Guarda caso: nel sito della Domus Galilaeae, visitata dagli ebrei, disponibile in tutte le principali lingue; come fai a dire che "non è certo una delle icone maggiori di kiko..."? E' molto significativa, invece, per il luogo nel quale viene mostrata.

    RispondiElimina
  12. @ Rosy ha detto:
    Caro Lino... ma sei certo che non sei legato a questa sedia come ad un piacere pagano?"
    No, cara Rosy :-)
    Su una cosa non ho dubbi: questa sedia È un dono.

    RispondiElimina
  13. Mko ha detto...
    @ Anonimo delle 16:19

    Forse perché suo marito è in cammino e lei no oppure perché il coniuge è piu convinto di lei e bisogna venirsi incontro in famiglia?


    Ah certo, tutto chiaro....basta poi non lamentarsi che la propria esistenza sia eteroguidata...e non ci si lamenti di folkloristici atteggiamenti del pittore spagnolo...non potrebbe esprimerle se altri non lo seguissero...

    RispondiElimina
  14. @ Anonimo 01 agosto, 2012 19:16

    Ha perso il senno? Le sue frasi non hanno connessione logica.



    Gv

    RispondiElimina
  15. Sull’argomento, visto che non sono stati riportati, mi permetto di riportare in questa discussione specifica alcuni messaggi scritti ieri all’ interno di un’ altra conversazione

    Anonimo ha detto...
    @elena...
    condivido tutto ciò che hai scritto ma, scusa, solo una domanda: perchè ci vai e porti tua figlia di due anni?
    01 agosto, 2012 16:19
    Mko ha detto...
    @ Anonimo delle 16:19

    Forse perché suo marito è in cammino e lei no oppure perché il coniuge è piu convinto di lei e bisogna venirsi incontro in famiglia?
    01 agosto, 2012 17:07
    Anonimo ha detto...
    Mko ha detto...
    @ Anonimo delle 16:19

    Forse perché suo marito è in cammino e lei no oppure perché il coniuge è piu convinto di lei e bisogna venirsi incontro in famiglia?


    Ah certo, tutto chiaro....basta poi non lamentarsi che la propria esistenza sia eteroguidata...e non ci si lamenti di folkloristici atteggiamenti del pittore spagnolo...non potrebbe esprimerle se altri non lo seguissero...
    01 agosto, 2012 19:16

    RispondiElimina
  16. E quindi una moglie con il marito in cammino che si rendesse conto che il cammino è ambiguo ed inquietante ma il marito vuole seguirlo cosa dovrebbe fare?

    Il matrimonio è fatto di compromessi, bisogna anche rispettare le necessità dell'altro anche se le si reputano sbagliate. Se ne può discutere ma non si può obbligare il compagno a non seguire qualcosa in cui crede, e se ci crede è giusto dargli appoggio, facendo presente i dubbi e le perplessità.


    Gv

    RispondiElimina
  17. Complimenti per l'accozzaglia di stupidagini. Ma cosa pensi che siano i "catecumeni" una razza ?
    Io sono catecumeno e leggo tranquillamente e criticamente questo blog......
    Ma dopo questo articolo (chiamaiamolo così).....cosa volete che vi dica....
    Ma è possibile che lasciamo cadere briciole dovunque?...è possibile confondere nonizioni con omelie?
    "io" sono critico con i catecumeni e con Kiko (che pensate che siamo scemi e tutti inquadrati?) ....ma questo articolo è odio, odio e basta......
    Allora le messe a cui assisto fin da bambino ? Cosa dovrei dire che siete miscredenti che benedite le auto, che vi portate a casa boccette di acqua benedetta per benedire le vostre "proprietà" e per compiere riti che di cristiano non hanno nulla......e le messe a pagamento, e i preti pedofili, e quelli ubriaconi ?
    Cosa facciamo generalizziamo e spariamo scemenze di questo tipo?
    Sembra di sentire gente cristianissima, eppure l'Europa oramai è scristianizzata....forse non si sono accorti di "Voi".....e poi sono belli i canti di movimenti più noti con mani alzate e schitarrate rock.....o ragazzotti che si presentano in chiesa con abiti paramilitari e pantaloncini cortiu e bandierine varie e spesso si siedono per terra e portano fazzolettoni multicolari e cordoni vari e hanno canti loro sì tribali.......Questi vanno bene?
    Ciao e non rispondetemi nemmenio tanto non vi leggerò........
    Lauro

    RispondiElimina
  18. Rispondo al nostro caro fratello "Lauro" delle comunità neocatecumenali inventate da Kiko Argüello e Carmen Hernàndez:

    - come mai sei così sicuro di non essere proprio tu a sputare una «accozzaglia di stupidaggini»?

    A leggere la tua furente reazione, vien facile pensare che confondi la Chiesa con "coloro che elogiano il Cammino" e confondi il Cammino con "la propaganda del Cammino". Ossia che sembri uno di quei soggetti che nei forum e blog in cui si parla del Cammino, vengono definiti zombificati.

    Poi, mentre affermi di leggere «criticamente» questo blog, ci dici che non leggerai più. "Criticamente" significa confrontarsi con la propria esperienza e con la realtà senza essere disonesti e senza scappare, e tu invece scappi e fuggi senza aspettare risposte...

    Sarebbe molto bello sapere quali siano le tue critiche su Kiko e sui neocatecumenali, e soprattutto sapere cosa ne pensano i tuoi cosiddetti "catechisti" delle tue critiche. Sai, normalmente ti rispondono: «Kiko ha il carisma e parla sotto ispirazione divina! come puoi criticarlo?»

    C'è gente che per molto meno (uno sguardo annoiato, una domanda innocente) è stata bocciata ai cosiddetti "scrutini", oppure pubblicamente massacrata dai cosiddetti "catechisti" con domande fastidiosissime sulla propria vita intima, domande che nessun confessore avrebbe mai fatto.

    E a te che sei "critico" verso il Cammino e verso i neocatecumenali... non ti hanno ancora "lasciato cuocere nel tuo brodo"?

    RispondiElimina
  19. @l'apostata

    ehi io un vescovo che partecipa alle celebrazioni del Cammino Neocatecumenale l'ho visto! Giusto qualche giorno fa, nella bella città Campofelice di Roccella (Sicilia) durante la convivenza regionale dei catechisti! Ora mi rivolgo a te ed a tutti: prima di scrivere assicuratevi di non star dicendo cavolate. Quanto alle varie stupidaggini scorrette che ho letto nell'articolo e nei commenti: risponderò a poco a poco nei primi 5 min liberi, ora non ne ho l'occasione perché devo assolutamente studiare per domani! =S Ci sono davvero tante tante balle colossali tra le cose che ho letto, controbattere è il minnimo che possa fare per non farvi andare in giro a rendervi ridicoli sostenendole. Io sono entrata nel cammino qualche anno fa, non sono catechista, lo è mia madre, ma dopo 6 anni di cammino ho visto come si svolge REALMENTE e posso essere considerata una fonte affidabile. A dopo!

    RispondiElimina
  20. Ma veramente sono sconcertata da tutte queste false accuse contro il cammino neocatecumenale! Nè faccio parte da diversi anni e posso garantire che tutto quello che viene detto in negativo è falso....tanto x dirne qualcuna si celebra l'eucarestia con il pane azimo come ha fatto Cristo, è da noi non si perde nemmeno una briciola, perché abbiamo la consapevolezza di quello che stiamo ricevendo. Non facciamo omelie, a questo ci pensa il sacerdote, la nostra è solo un'esortazione all'aall'ascolto. E poi il cammino è stato accettato dalla chiesa quindi Non capisco tutte queste critiche... noi facciamo tanto per il prossimo ma tutto nel segreto come ci insegna nostro Signore.... ma poi.... ognuno e5 libero di fare il proprio cammino di fede. Non capisco quelle persone che né facevano parte (cammino neocatecumenale) a parlare così male a definirsi come delle sette dei pecoroni, delle persone dove ci viene annullata la nostra ragione persone dove ascoltiamo solo quello che viene detto dai catechisti. I catechisti appunto ci catechizzano in base alla scrittura e alle loro esperienze di vita non ci dicono di non fare determinate cose anzi siamo tutti nella libertà di fare cosa vogliamo ... è il tutto viene sempre seguito dal sacerdote, e per prima cosa ubbidienza al sacerdote... per concludere è meglio non discriminare nessun gruppo perché alla fine tutti portano allo stesso scopo😆

    RispondiElimina
  21. Assolutamente non condivido quello che dici... noi siamo parte della chiesa e credimi la nostra parrocchia è molto grande ci sono tantissimi gruppi e nonostante ciò siamo sempre i catecumeni presenti in tutto messa lavoro in chiesa pulire etc

    RispondiElimina
  22. Tu giudichi!

    Sei talmente accecata dalla tua idolatria per Kiko e per il Cammino, che ti illudi di vedere la menzogna nei cuori di chi non te li loda.

    Le vostre "risonanze" e "monizioni" sono qualitativamente e quantitativamente delle omelie, anche se voi vi ostinate a chiamarle diversamente. Nella Chiesa Cattolica solo il ministro ordinato fa l'omelia, e i fedeli non devono intervenire se non quando lo richiede il Messale, e comunque non devono moltiplicare le parole perché la liturgia è culto a Dio, non è il chiacchiericcio di quelli che vogliono sentirsi più religiosi.

    Voi fate tutto "per il prossimo" ma solo se il prossimo è neocatecumenale come voi, e solo se vi è stato "consigliato" dai vostri cosiddetti "catechisti". Quando uno di voi opera la carità gratuitamente nei confronti della Chiesa e delle persone che non appartengono al Cammino, viene puntualmente sgridato dai cosiddetti "catechisti".

    Se in una parrocchia "sono solo i neocatecumenali" a fare le pulizie, significa che l'avete colonizzata, significa che nessuno osa avvicinarsi a voi per paura di essere coinvolto nella vostra setta, e significa pure che state usando questa cosa come arma di ricatto contro il parroco ("se ce ne andiamo noi la parrocchia resterà sempre sporca"). Vergogna!

    Oltre alla tua malafede si evince anche la tua ignoranza:

    - il "pane azzimo" è quello in uso in tutta la Chiesa; voialtri però, anziché fare come fa tutta la Chiesa (ostie piccole per evitare rischio di perdita frammenti), vi costruite le pagnottone-focacce con il simbolo kikiano delle dodici crocette e l'acqua Ferrarelle (sì, Kiko veramente ha comandato la ricetta precisa, clicca qui se non la conoscevi);

    - il Cammino è stato accettato come associazione di fedeli secondo uno Statuto, ma le sue pratiche liturgiche carnevalesche non sono state accettate dalla Chiesa (e nemmeno sono state accettate le pressioni dei cosiddetti "catechisti" sui fratelli delle comunità, nemmeno sono state accettate le "Decime", ecc.) e voi continuate a disubbidire alla Chiesa e al Papa, specialmente ogni sabato sera quando celebrate la pagliacciata liturgica anziché la Messa cattolica;

    - ognuno è libero di fare il proprio cammino di fede, ma il Cammino Neocatecumenale non è un cammino di fede poiché contiene eresie, ambiguità, errori, carnevalate liturgiche;

    - i cosiddetti "catechisti" del Cammino non sono autorizzati dalla Chiesa anzitutto per il fatto che non insegnano il Catechismo ma solo le ambigue ed eretiche vaccate kikiane-carmeniane; le loro cosiddette "esperienze di vita" e i loro discorsini servono solo a impressionare i poveri fedeli che non hanno mai sfogliato il Catechismo della Chiesa Cattolica;

    - la Bibbia si può comprendere solo se si conosce veramente bene il Catechismo; scrutare la Bibbia senza conoscere veramente bene il Catechismo significa esporsi all'eresia protestante anche se lo si fa in buona fede;

    - Nostro Signore non ha detto «andate e leggete la Bibbia» ma ha insegnato e ha istituito i sacramenti: la vita cristiana è fondata sulla dottrina e sui sacramenti, mentre la lettura della Bibbia è solo un sostegno secondario (tantissimi santi sono diventati tali senza mai leggere la Bibbia, poiché la liturgia della Messa dava loro il meglio della Bibbia senza dover sfogliare pagine);

    - i "catecumeni" sono coloro che non hanno ricevuto il Battesimo; se vi autodefinite "catecumeni" significa che state disprezzando il Battesimo. Voi siete invece neocatecumenali, cioè coloro che seguono il Cammino che si autodefinisce "neocatecumenale".

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.