sabato 16 aprile 2016

«Rivestìtevi dell'armatura di Dio» Ef. 6,11 ss


«Rivestitevi dell'armatura di Dio» è un "canto verde", di passaggio, del catecumenato. Il suo testo – come riferisce il titolo – dovrebbe essere quello di Efesini 6,11 e seguenti.

L'incipit del canto recita:


Rivestitevi dell'armatura di Dio, / indossando le armi della luce. / La nostra lotta non è contro le creature di sangue e di carne, / Ma contro gli spiriti del male che abitano questo mondo di tenebra.

In realtà, nella lettera agli Efesini attribuita a san Paolo il testo corrispondente è ben differente:

"[11] Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. [12] La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti".
Di là del senso corretto che i neocatecumenali sono soliti dare al passo (la lotta interiore contro i peccati), ancora una volta è la lettera della Scrittura ad essere mutata.
La differenza notevole sta nel luogo abitato dagli spiriti del male: in san Paolo essi dimorano nelle regioni celesti, per Kiko in questo mondo di tenebra.

Arcangelo Michele di Kiko
(notare l'assetto di guerra
e le fosse nere al posto degli occhi)

Il passo paolino fu magnificamente approfondito da sant'Agostino nel discorso 222: gli spiriti del male abitano gli strati caliginosi, una "atmosfera più bassa, dove si addensano le nubi". Sono questi strati d'aria fosca concepiti dal vescovo d'Ippona, esplicativi delle "regioni celesti" abitate dagli spiriti del male ("il principe delle potenze dell'aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli", sta scritto in Efesini 2,2).

Collocare l'abitazione degli spiriti del male "in questo mondo di tenebra" non è da poco.
Un problema è il dominio di questi spiriti sugli "uomini infedeli", un altro è generare l'equivoco sul mondo (come invita a evitare sant'Agostino).

Gli spiriti del male agiscono sulla Terra, ma non abitano la Terra.

Lo stesso deserto o l'abisso (Cfr. Lc 8:31, Ap 20:1, 2Pt 2:4), dove scritturalmente viene posta la casa propria di Satana e dei suoi demòni, sono luoghi simbolici, non geografici.

Nel canto di Kiko pare che la natura degli spiriti del male sia incarnata nel mondo, nell'uomo.
Invece: "il Verbo... venne ad abitare in mezzo a noi".

L'Arcangelo Michele nell'iconografia tradizionale
 tiene la lancia rivolta verso il basso
La questione non è da poco.

Il verbo abitare, nel linguaggio biblico, è un verbo rilevante. "Abitare" indica una presenza in mezzo a noi, stabile. Come nella tenda abitata da Dio. San Paolo (e sant'Agostino ne dà buon conto) sta bene attenti a non far abitare il Demonio nel mondo, lo colloca altrove.

Collocare l'abitazione di Satana nel mondo significa dare al mondo una connotazione stabilmente malvagia. Esso diventa, allora, un luogo da malvagio demiurgo gnostico, non quello di Gv 1,10 creato da Dio.

Ancora una volta, seppure in un canto – ma i canti neocatecumenali sono consegnati come catechesi – ritorna la concezione (para)luterana di Kiko, per il quale l'uomo è schiavo del male.

Gli spiriti maligni, perciò, non possono che abitare questo mondo dove l'uomo non può, seppur sforzandosi, affrancarsi da essi ma soltanto riconoscerli, provarsi e contare sulla bontà e misericordia infinita di Dio, cosciente di questa irrimediabile schiavitù ontologica.»

(Da "Il Fango il Segreto" di Lino Lista)

45 commenti:

  1. E la frase "questo mondo di tenebra" in realtà a guardare la versione latina del testo andrebbe tradotto alla lettera "questo mondo delle tenebre".
    Gli spiriti del male dominano sulle tenebre non sul mondo. Essi infatti non hanno potere sul mondo, ma nelle parti oscure dell'anima degli uomini che lo abitano. Certo Satana simbolicamente è caduto dal Cielo e si scatena sulla terra in mezzo agli uomini. La gloria di tutti i regni del mondo e stata messa nelle sue mani, ed egli ne dispone, però il mondo e l'umanità non sono suoi ma di Dio. Del resto Gesù è venuto ad abitare in mezzo a noi, sono state le tenebre a non accoglierlo. Se tutto il mondo fosse fatto di tenebre Cristo non avrebbe potuto essere accolto da nessuno.
    È un'idea gnostica. La materia è male, opera del Demiurgo.

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  2. Un'altra parte del canto che non ritrovo in Efesini è rivestìti della giustizia della Croce che non resiste al male, ma prende su di sé il peccato degli altri .
    Ora, secondo me questa frase, non contenuta nella esortazione paolina, non è corretta, perché fa pensare che la giustizia del cristiano sia il 'prendere su di sé il peccato del mondo', azione che solo Gesù Cristo ha compiuto per noi tutti. Paolo invita alla fede in Cristo, alla verità, alla preghiera ed alla perseveranza, nella convinzione che Uno solo è il Giusto.

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  3. Aggiungo che la traduzione dell'Agnus Dei qui tollis peccata mundi' in voga nelle catechesi del cammino, cioè che 'porti i peccati' invece che 'togli i peccati', non mi sembra corretta, perché sostituisce fero, porto, che al perfetto prende in prestito le forme verbali di tollo, a tollo, sollevo, da cui l'italiano tolgo.

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  4. Gr. (ieri 5 aprile 2016 21:05) ha detto: "Strano, perché tutta l'impalcatura di codesto sito é fondata su testimonianze ed esperienze personali"

    Ho letto con piacere lo stralcio da "Il fango e il segreto" pubblicato da Valentina Giusti, esso pare capitare a fagiolo con la discussione avuta ieri con il signor Gratón che anche parlava di "commenti positivi ed entusiasti sui canti".
    Mi dica, signor Gratón: questa di uno dei canti più noti del Cammino è "una testimonianza ed esperienza personale", oppure oggettiva?
    Secondo lei, cantare
    "La nostra lotta non è contro le creature di sangue e di carne, / Ma contro gli spiriti del male che abitano questo mondo di tenebra"
    è lo stesso che dire:
    "La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti"?
    E, se non è lo stesso, perché nel titolo si riferisce che il canto è tratto da Ef. 6,11 e seguenti?
    Dia una risposta seria, non del tipo che le vecchine quando s'inginocchiano in chiesa si riposano.

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  5. Esatto Valentina, ha trasformato la giustizia nella "giustizia della croce" aggiungendo poi una chiosa che non esiste nella Scrittura. Perché fare questo? Per veicolare i propri significati invece che quelli scritturali. La giustizia è una virtù, e dire "la giustizia della croce" in quel contesto non c'entra niente.

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  6. la giustizia della croce è l'amore al nemico, cristo ha giudicato il mondo e il suo giudizio è stato la misericordia, perciò noi cristiani dobbiamo avere la giustizia della croce, cioè la misericordia, poi per rivestitevi dell'armatura di dio, volete forse negare che questo mondo non è abitato dal male in questi ultimi tempi?

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  7. L'aspetto interessante del commento anonimo delle 12:55 è che fa notare ancora una volta che i neocatekikos giocano coi significati delle parole.

    «Tu critichi i canti di Kiko? ma i canti di Kiko sono canti biblici! tu dunque critichi la Bibbia!»

    Stesso metodo nel commento delle 12:55, dove mette insieme arbitrariamente espressioni del gergo cattolico: "la giustizia della croce!", "l'amore al nemico!", "Cristo ha giudicato il mondo!", "il suo giudizio è la misericordia!"...

    Per fare un paragone, è come se uno chef neocatecumenale mescolasse nello stesso piatto trenette al pesto, patatine fritte, Nutella, aranciata... per poi lamentarsi che noialtri cristianucci della domenica non sappiamo apprezzare quel bizzarro impasto melmoso di pietanze che prese singolarmente sono squisite.

    Il fatto che un poveretto come quello delle 12:55 avverta l'urgente bisogno di rifilarci i soliti patetici slogan, è indice del fatto che nel Cammino valgono non le parole ma i paroloni. Fateci caso, tutte le volte che un kikos vi scaraventa addosso i soliti slogan.

    È per questo stesso motivo che persone altrimenti intelligenti e acculturate, devono circoncidere la ragione, devono proprio auto-lobotomizzarsi e ci riescono ottimamente: mi viene in mente la signora Antonella, autrice di libri e articoli, che di fronte ai pastrocchi degli chef neocatecumenalogeni spegne il cervello e inizia a recitare il mantra del: «ooh che bello che beeeeello che bello».

    E mi viene in mente anche la Pellicciari, che conobbi molti anni fa, eccellente autrice di libri sul Risorgimento, meravigliandomi che dopo aver diagnosticato così esattamente l'odio anticattolico delle massonerie e dei liberali non notasse che il Cammino da lei tanto lodato assecondasse proprio i desiderata di massonerie, liberali, protestanti e modernisti. O piuttosto si rifiutava di notare.

    E quando durante gli interventi in pubblico si metteva all'improvviso a "testimoniare" la sua appartenenza al Cammino - argomento che c'entrava come i cavoli a merenda - il tono della sua voce dal pacato, ironico ed enciclopedico passava al furioso, sgangherato, disperato e anche un po' sputacchiante.

    È come se gli attivisti neocatecumenali fossero in qualche modo posseduti, succubi di una forza oscura che hanno scelto di servire - scegliendola a suon di comunioni sacrileghe, di spegnimenti volontari del cervello, di prostrata accettazione del metodo kikista-carmenista che sostituisce le parole (dotate di significato) coi paroloni (dotati solo di prepotenza e arroganza). Ricordate il monsignor Belin che risponde in modo sgangherato e furente a Chuck? «Non è lei l'incaricato a salvare la Chiesa nel mio Vicariato. Si vergogni!»

    Fu per questo motivo che mi convinsi che per tutti i neocatecumenali viene prima o poi il fatidico bivio dopo il quale diventa pressoché impossibile tornare indietro sulla retta via.

    Questa convinzione me l'hanno consolidata le continue e numerosissime testimonianze degli ex neocatecumenali che con crescente dolore si rendevano conto che i loro più santi desideri (di crescere nella fede, di servire la Chiesa, di compiere gesti di carità, di conoscere il Vangelo, di annunciare Cristo...) sono un ostacolo nel Cammino, perché il Cammino - come tutti gli idoli - pretende di programmarti ogni più minuscolo aspetto della tua vita e non prevede la libertà dei figli di Dio.

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  8. "E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie."

    Questa roba che il giudizio di Dio è stato la misericordia è un concetto male espresso e volutamente ambiguo.

    C'è un giudizio, ben preciso, su ciascun uomo e il discrimine è credere in Gesù Cristo e compiere le sue opere o non farlo. Questa pappetta melensa che servite in tutte le comunità impastata di misericordia a buon mercato nominando invano il nome Santo di Cristo non salva nessuno.
    Dio è perfetta misericordia ma anche somma Giustizia. Il mondo è stato giudicato e il giudizio lo divide fra tenebre e luce.

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  9. OT:
    Oggi in fila per la Basilica di San Pietro, dopo tre ore di viaggio e due di fila, ho avuto la visione mistica: Kiko che proveniva dal lato opposto, nella corsia opposta... E una signora dei nostri gli correva appresso... L'ho visto davvero, chissà che ci faceva qui!

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  10. anonimo ha detto: "volete forse negare che questo mondo non è abitato dal male in questi ultimi tempi?"

    Innanzitutto: cosa intendi dire con la locuzione "ultimi tempi"? Cercate di essere precisi, quando commentate. Lo so che siete apocalittici, che Kiko sta convertendo gli ebrei, che vi annoverate tra gli "eletti" della Rivelazione. Siate chiari, però. E firmatevi per massima chiarezza, per dimostrare che non vi vergognate per quanto scrivete.

    Poi, giacché non mi tiro indietro quando mi si pone una domanda, anche potrei (con ragionamento per assurdo) risponderti condividendo sia il canto di Kiko sia quello che tu hai scritto: "In questi ultimi tempi il mondo è abitato dal male". Però subito aggiungerei: "Nel canto, allora, non citate san Paolo, che dice tutt'altro. Scrivete "Arguello ai neocat, 6,66 e ss.".

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  11. Ad Anonimo di ' Cristo ha giudicato il mondo e il Suo giudizio è stato la misericordia' consiglio di leggere questo post.
    Il mio consiglio personale è quello di cominciare a mettere in dubbio certi 'must' del Cammino. Basta leggere un po' di Catechismo, non servono approfonditi studi teologici.

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  12. @ Valentina
    Basterebbe anche leggere un po' i Vangeli: Mt 25,31-46, per esempio. Magari l'anonimo ce lo commenta (spiegandoci la sorte dei "capri"), senza fissarsi sulla parabola delle vergini secondo Kiko.
    "Il Suo giudizio è stato la misericordia con i misericordiosi" è la corretta dizione alla luce di Mt 25. Chiunque la pensi differentemente, deve meditare se non stia cambiando il Vangelo, che sul punto è chiarissimo.

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  13. P.S.
    Naturalmente, secondo il Cammino-pensiero, tutto gira. Abitando Satana nel mondo, essendo l'uomo schiavo del demonio per tutta la vita e non potendo non fare il male, la possibilità di salvezza sta soltanto in una misericordia senza giustizia. E in un cammino di conoscenza gnostico, naturalmente, nel quale la materia è ritenuta necessariamente maligna.

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  14. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  15. Evidenziare le menzogne neocatecumenali è facile come sparare ad una papera chiusa in un barile.

    Una menzogna neocatecumenale in più non fa gran notizia. Ma quello che ci interessa è capire il meccanismo, farlo notare ai "cristiani della domenica".

    Su JungleWatch riportano il commento di Joker's Wild, pseudonimo del presbitero neocatecumenale Adrian Cristobal, cancelliere della curia arcidiocesana di Guam, che sul blog dei pasqualoni-Diana di Guam afferma che il dipartimento di Polizia di Guam (GPD) non avrebbe mai menzionato "attività sessuali" a proposito dell'arresto del presbitero neocatecumenale Camacho, e che sarebbe solo una voce messa in giro dai blog.

    Senonché lui stesso, proprio il Cristobal, aveva detto in un comunicato stampa pochi giorni prima che il vescovo neocatecumenale, seguendo le linee guida «tolleranza zero», aveva avviato un'indagine canonica sull'arrestato (indagine che dopo oltre un anno non ha prodotto niente di niente). Ma un'arcidiocesi ha come uniche norme di "tolleranza zero" solo quelle sugli abusi sessuali. È proprio vero che per dire tante menzogne occorre avere tanta memoria e tanta destrezza.

    L'aspetto interessante della faccenda è la gigantesca faccia di bronzo con cui i neocatecumenali proclamano menzogne enormi, fino a negare l'evidenza. Per i kikos la menzogna è santa, se serve a difendere il prestigio del Cammino e dei suoi capibastone. Non hanno alcuno scrupolo a ingannare e mentire, e sono talmente abituati a farlo che a volte - come nel caso Cristobal appena citato - contraddicono sé stessi azzeccando figuracce barbine.

    E se glielo fai notare, gridano alla "persecuzione" e al "siamo approvati".

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  16. Grazie, Lino. C'è anche un altro problema con la canzone, «Rivestitevi dell'armatura di Dio». Esso contiene la Kiko-mantra: «Non resistere al male», anche se St. Paul sta sollecitando agli Efesini di resistere al male! Mi chiedo perché dovremmo preoccuparci di mettere su "l'armatura" se non stiamo a resistere?

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  17. Ed è anche mostruoso come atteggiamento perché mira a trattare come idioti gli interlocutori. Cosa ci faceva un prete con la sua chierichetta in una spiaggia isolata dentro una macchina? La confessava? Ah no... Aveva le mani impegnate.

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  18. OT:
    Dalla recente Esortazione Apostolica "Amoris Laetitia"

    "82. I Padri sinodali hanno affermato che «non è difficile constatare il diffondersi di una mentalità che riduce la generazione della vita a una variabile della progettazione individuale o di coppia».[90] L’insegnamento della Chiesa «aiuta a vivere in maniera armoniosa e consapevole la comunione tra i coniugi, in tutte le sue dimensioni, insieme alla responsabilità generativa. Va riscoperto il messaggio dell’Enciclica Humanae vitae di Paolo VI, che sottolinea il bisogno di rispettare la dignità della persona nella valutazione morale dei metodi di regolazione della natalità"
    (Francesco)
    ---
    Cari amici NC il Papa parla di "responsabilità generativa"; e di conseguenza, non di paternità e maternità a tutti i costi.

    Fine OT.




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  19. @ Chuck White
    Certo, caro Chuck. Siamo alle solite, però, è il mantra ricorrente di Kiko che determina le contraddizioni, segno che l'interpretazione è sbagliata. E' un criterio esegetico medioevale sul quale sempre insisto: quando l'interpretazione introduce contraddizioni nella lettera, l'interpretazione è sbagliata. La lettera è la bellezza prima, che contiene ogni significato allegorico, per dirla con Dante.
    E' la solita storiella che se un ladro ti rapina la casa, qualora tu sappia chi è stato e dove ha nascosto i frutti del tuo lavoro, non sei autorizzato a denunciarlo. Anzi: devi chiedere tu perdono a lui. E' la ragazzina di Guam a dover chiedere perdono al presbitero. E' sempre la lettura distorta della pericope matteana delle due miglia. La non resistenza, espressa con paradossi da intendersi come un divieto a porre in atto reazioni che causino una escalation di violenza, è proposta come un divieto all'esercizio della giustizia umana. Kiko confonde i piani: quello che in Efesini è un conflitto spirituale, in Kiko diventa una pratica che vanifica i Tribunali e i corpi di polizia, anche quelli del Vaticano.
    In san Paolo è diverso: "La giustizia di Dio si è manifestata per mezzo della fede in Cristo (cfr Rm 3,21-22)" indica chiaramente che il conflitto è spirituale ed è con Satana, il ladro e il presbitero al quale piacciono le ragazzine non c'entrano. Il cristiano non può essere indifferente ai diritti sociali e umani dei più deboli.

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  20. Kiko era in San Pietro per l'ordinazione di 4 preti neocatecumenali del loro seminario di Roma da parte del Papa.

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  21. @ Anonimo ha detto...
    "Kiko era in San Pietro per l'ordinazione di 4 preti neocatecumenali del loro seminario di Roma da parte del Papa."
    ---
    Fortunatamente gli altri 7, erano "regolari"-

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  22. Magra consolazione per Kiko: dover farsi vedere dal Papa.

    Quanto al presbitero neocat arrestato, i poliziotti si erano avvicinati alla macchina perché non era la prima volta che la vedevano parcheggiata lì.

    Ancor più grave della perseveranza nel peccato (complimenti al giovane presbitero neocatecumenale sfornato dal seminario di Kiko), è l'atteggiamento arrogante dei vescovi che lo hanno "protetto". Proprio lo stesso genere di "copertura" che certi vescovi americani negli anni '70-'80 garantirono ai preti pedofili... e vent'anni dopo le rispettive diocesi andarono in bancarotta, oltre a dare uno scandalo di cui si sente ancora l'eco.

    Poi ti arriva il solito neocretino a scaraventarti addosso qualche passo biblico sulla carità. Come se la carità avesse bisogno di ingannare e di proteggere chi ha scandalizzato «anche uno solo di questi piccoli». Come se la carità fosse esentabile dalla verità.

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  23. Questa cosa mi fa veramente infuriare!! Un celibe, praticatante di questa setta "sinistra", prima o poi è costretto ad entrare in un centro vocazionale per arrivare alla fine ad indossare l'abito talare!! Costretto...!! Non c'entra nulla la chiamata di Dio. Istruito, plagiato, convinto...!! E kiko?? A lui il celibato è concesso?? E poi...quale amore per il nemico?? Nostro Signore, sia nel deserto, sia nel tempio pieno di sepolcri imbiancati, il nemico l'ha cacciato!! L'ha maltrattato, l'ha allontanato e non è caduto in alcun modo in tentazione!! I catecumenali, ogni volta che c'è un problema lo chiamano combattimento!!! Dicono sempre che è colpa del demonio. Allora, per la miseria, se si chiama combattimento verso il male, perchè poi dicono che bisogna arrendersi al nemico??!!??? Contraddittori...!! L'Arcangelo Michele non è stato inviato proprio per combattere il male?? La donna, mentre il serpente tenterà di insidiarle il calcagno, non gli schiaccerà la testa?? Oh, mio Dio!! Catecumenali, aprite gli occhi!! Il male è di un'astuzia che nemmeno con 24.000 lauree si arriverebbe a comprendere!! Con tutte le sette schifose di questo mondo ci mancavate solo voi...i nuovi farisei!! Combattere il nemico non vuol dire necessariamente ripagare di ugual moneta, per quel che mi riguarda. Per me vuol dire semplicemente contrastarlo, allontanarlo e difendermi e far in modo che non si allarghi a macchia d'olio. Che ridicolaggine...ripetere tutto a pappagallo senza coerenza di quel che dite!!

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  24. Dice Ruben: "Fortunatamente gli altri 7, erano "regolari"-

    Mah, a roma entro 10 anni 1/2 del clero secolare sarà nc, visti i problemi di "reclutamento" degli altri seminari diocesani. Che sono legati anche alla crisi dell'azione cattolica nella diocesi di Roma, oramai marginalizzata e che un tempo era uno dei principali "veicoli" vocazionali insieme alla fuci. Resistono alcuni ordini, che permetteranno in termini assoluti di evitare un clero romano a maggioranza assoluta nc.

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  25. @Anonimo 16:10
    Dieci anni, per noi umani, sono tanti; mentre per la Chiesa, il tempo non esiste.
    Preferisco quindi affidarmi col massimo della Fede al "non prevalebunt".

    Oggi, animata discussione a piazza Gimma(100 piazze), col Parroco di S.Maria Goretti.
    È stato lui ad avvicinarsi, dicendomi: "lei è quello che scrive".

    Vi renderò edotti, con i prossimi
    post.

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  26. @ Anonimo delle 16:10

    che ha detto:
    Mah, a roma entro 10 anni 1/2 del clero secolare sarà nc, visti i problemi di "reclutamento" degli altri seminari diocesani.

    Non ti preoccupare perché fortunatamente da 5 anni il responsabile del Centro Vocazionale della Diocesi di Roma è il famoso Don FABIO ROSINI, e i frutti della sua predicazione e del suo amore per Dio e la Chiesa si vedranno tra qualche anno. Il numero dei ragazzi che entra nel propedeutico del Seminario Maggiore di Roma sono aumentati e tra qualche anno, grazie alla sua pastorale e al suo modo di collaborare con tutti i carismi della Chiesa, aumenteranno moltissimo. E poi devi considerare che molti "presbiteri" di formazione nc piano piano stanno iniziando a staccarsi dal Cammino perché si accorgono delle magagne e di quello che non va (però non lo dicono pubblicamente). Tranquillo... "non prevelebunt"!
    Marco

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  27. Chissà che purga sarà stata a suo tempo per i dominatori di Roma vedersi soffiare la responsabilità delle vocazioni e vederla affidata a un "Giuda" ;-)

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  28. Ruben avrebbe potuto rispondergli: «e lei è quello che legge!
    Ma come?! Kiko proibisce internet, e lei non solo si collega a internet ma legge anche i blog che parlano degli errori del Cammino?!?»


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  29. Dopodiché ci sarebbero stati i canonici novantadue minuti di applausi.

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  30. @by Tripudio ha detto...
    Ruben avrebbe potuto rispondergli: «e lei è quello che legge!
    Ma come?! Kiko proibisce internet, e lei non solo si collega a internet ma legge anche i blog che parlano degli errori del Cammino?!?»
    ---
    Hai ragione Tripudio, alla domanda, ho risposto di si, sono io, "quello che scrive"; ormai nella Parrocchia di Santa Maria Goretti, mi conoscono così, come "quello che scrive su internet".

    Quello che avrei dovuto dirgli io di persona, gliel'hai detto tu col post(tanto legge).

    Comunque c'è dell'altro, il tempo riordinare le idee e gli appunti sulla conversazione avuta.

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  31. @ Ruben
    Sono costretto a darti una pessima notizia.
    «Rimane pertanto immutato il giudizio negativo del Cammino neocatecumenale, dei suoi 153 grossi pesci pescati da Kiko in Israele e dei suoi presbiteri nei riguardi dei fedeli che scrivono. I fedeli che scrivono sono in stato di peccato grave e non possono accedere ai Sacramenti».
    Trattasi di scomunica latæ scripturæ, caro Ruben, scommetto che ancora non ne conoscevi l'esistenza.
    Ravvediti, convertiti e cessa lo scandalo. Penitenziagite Ruben, penitenziagite: d'ora in poi niente computer, penna, matita, gessetti, solo testimonianze mandate a memoria in piazza.

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  32. La carità e benigna, è paziente la carità, si rallegra della verità.

    Anonimo Romano

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  33. Riecco il solito anonimo che ci scaglia addosso qualche versetto biblico credendo che la carità consisterebbe nel buonismo.

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  34. La carità si rallegra della verità: per questo i kikos hanno sempre il magone e devono sempre fingere chiassosa allegria.

    Si veda ad esempio il video: Se questa è liturgia...

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  35. Era stato annunciato che i commenti "anonimi" non erano più ben accetti. Capisco che il confronto può far comodo per contrastare le menzogne che dicono.... (sorrido) Ma... ai nc viene proibito di leggere su internet... cacchio, quanti disobbidienti!! Se kiko vi scopre, vi scomunica!!! Quanto vi paga per fare spionaggio kikoniano?? Se siete nella VERITA', che temete??

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  36. A proposito di internet: qualcuno mi può spiegare perchè i catechisti hanno vietato la diffusione su internet di video delle catechesi nelle piazze? se andate a testimoniare in piazza vuol dire che la cosa è pubblica e tutti possono sentirla, perchè non si può pubblicarle su internet? anzi dovreste esserne felici, così che il kerigma raggiunga ancora più persone.... la cosa mi sembra schizofrenica.... ma se chiedi lumi a qualche nc loro rispondono che i catechisti hanno detto così e per obbedienza bisogna fare così. Fra l'altro essendo appunto in piazza chiunque avrebbe potuto riprendere e postare su internet. Davvero non capisco

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  37. E' semplice elena, come per i canti, per le icone, per le testimonianze, ogni piu piccola cosa che i kikos fanno ha valore solo se trasmessa oralmente. Nella trasmissione orale ti si fissano in testa solo alcuni concetti, non tutti, e se non hai una mente allenata e l'attenzione pronta e svelta non ti accorgerai mai delle assurdità che dicono.

    Contano sul segreto e sulla potenza della messa in scena, un potere che evapora quando rileggi, quando ascolti con attenzione e più volte, ad esempio come succede quando hai comodamente a disposizione un video da riguardare o un testo da analizzare criticamente.

    Tra l'altro non si è inventato niente, i comunisti vietavano i libri non approvati proprio per evitare l'analisi critica.
    Il dissenso in questo modo è completamente soppresso. Ecco perché kiko teme internet.

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  38. FINALMENTE LIBERO!!!18 aprile 2016 alle ore 09:50

    ...su fb ho visto dei video delle piazzate con annesso balletto pubblicate da nc..e una molteplicita di foto....che facce da schiaffi!!!

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  39. Kiko ha ragione: di fronte ad un video non puoi obiettare "hai capito male": le corbellerie dette restano documentate, e se in cento piazze ci sono cento corbellerie tutte uguali allora si capisce subito che non c'è né spontaneità né testimonianza, ma solo spettacolino preconfezionato. (e comunque, perfino i docenti universitari, durante le loro lezioni, chiedono agli studenti di non registrare audio/video - fa fede il testo scritto; i vescovi, invece, preferiscono imbottire di citazioni le proprie omelie).

    Ma la nuova evangelizzazione (nel senso inteso dalla Chiesa Cattolica, non nel senso truffaldino del neocatecumenalismo), ha davvero bisogno di gente che urla in piazza una catasta di sciocchezze? C'è davvero bisogno di far esibire dei poveracci in un balletto-girotondo stile asilo per handicappati? L'apostolo Paolo, all'Areopago, fece leva sull'intelligenza degli ascoltatori oppure inscenò uno spettacolino da idiota?

    Mi raccontano che il bidello di una scuola meridionale s'era convertito al protestantesimo in una di quelle sette urlanti e ballanti. Il pover'uomo, di scarso spessore culturale, trovandosi a dissentire fortemente con un collega su questioni di lavoro, non trovò di meglio che replicare con voce imperiosa e minacciosa: «Tu, lupe! Lupe rapace! Convèrtiti!» e subito dopo, cantando e muovendo le braccia a mo' di tergicristallo: «convèrtiti a Gesù-ù-ùù, a Gesù-ù-ùùù!». Il diverbio terminò per slogatura di mascella dell'interlocutore, che non riusciva a smettere di ridere.

    Ecco: potrebbe capitarvi la stessa scena anche con un bidello neocatecumenale.

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  40. Sempre puntuale ed ironico Lino.

    Tra l'altro, volevo puntualizzare, che la discussione con il presbitero di SMG è avvenuta prima della "manifestazione".

    Tra l'altro il suddetto presbitero, mendacemente affermava che le cento piazze sono inviate dal Papa.
    Dopo avergli risposto, che il Papa, tre anni si rivolse a tutti, gli ho anche detto, che andassero ad evangelizzare a Tor Bella Monaca, non a cento metri dalla parrocchia di uno dei quartieri più borghesi do Roma.
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  42. L'apostolo Paolo, all'Areopago, fece leva sull'intelligenza degli ascoltatori oppure inscenò uno spettacolino da idiota?

    E l'Apostolo Paolo rischiava la vita in prima persona predicando pubblicamente, cioè predicava in luoghi molto ostili esponendosi di persona. Come fa notare Ruben, è facile fare la predicazione in piazza ai Parioli...

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  43. Sempre il presbitero di SMG, ieri, mi ha detto, che siamo tutti Figli di Dio(e fin qui ci siamo) e che tutti andiamo in Chiesa!...

    Ho risposto -Vero, io vado a San Saturnino(stesso quartiere); la conosce la Parrocchia di San Saturnino?!

    Silenzio del presbitero.

    Reitero la domanda:

    La conosce San Saturnino?!

    Il presbitero, di malavoglia dice
    -Si.

    Io rispondo:- Allora sappia che nella mia Parrocchia, il Cammino, non entrerà MAI.

    Il presbitero mi risponde "Che se il Cammino, non entra a San Saturnino, la colpa è MIA, non certo la sua.

    Dopo essermi "caricato" di questa responsabilità di cui vado molto fiero, ho cambiato aria.
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  44. Per Ary. Vedi che alcuni di questi preti " costretti" sono stati nominati Vescovi. Se non sbaglio dai vari Papi. Antonio

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  45. Non capisco perché il sedicente Antonio abbia deciso di vincere l'oscar della cretineria.

    A parte il fatto che l'episcopato si può solo accettare in libertà.

    A parte il fatto che non è il Papa a "costringere" determinati preti a diventar vescovi.

    Il Papa ha sì l'ultima parola sulla nomina di un vescovo, ma l'indagine viene fatta dagli ordinari del luogo e gestita dalla Congregazione per i Vescovi, che sottopone al Papa le nomine - nomine su cui molto raramente il Papa ha da ridire: credete mica che conosca personalmente (al livello di fiducia/sfiducia) tutti i preti promuovibili a vescovo?

    Il Papa ha davanti solo degli incartamenti, che non sempre sono onesti fino all'ultima virgola: si consideri quanti vescovi asini ci sono in giro, quanti prossimi all'eresia, quanti che vivono solo per brigare qualche promozione, ecc. (e anche quanti hanno addirittura chiesto la dispensa dai voti perché vogliono sposarsi; il che la dice lunga sulla verifica della loro "vocazione" sacerdotale ed episcopale).

    Per cui se un prete è molto benvisto dal proprio vescovo, ha una buona chance di diventare vescovo a sua volta. E se anche fosse malvisto, ma ha qualche amico in Congregazione, ha ugualmente una buona chance che il suo fascicolo finisca dritto dritto sulla scrivania del Papa, magari senza la menzione di quelle cosucce pazzerelle e illegali e immorali che aveva fatto fino a poco tempo prima...

    In parole povere, il fatto che uno diventi vescovo non è automaticamente indice di bontà. Si noti ad esempio come da decenni interi, salvo rarissime occasioni, non vengano eletti vescovi "di spirito più tradizionale" (non necessariamente tradizionalisti).

    Il paradosso è che se il Cammino fosse stato un pochino più moderato, cioè se non fosse stato un fondamentalismo idolatrante Kiko e Carmen, avrebbe già avuto un esercito di vescovi a sua disposizione. Vescovi che invece ha dovuto "comprare" a suon di «oliature» (a volte anche senza virgolette; ancora vent'anni fa, l'episcopato si poteva comprare - peccato di simonia! - per una settantina di milioni di lire: bastava versarle alle persone "giuste", e la pratica sarebbe stata fulminea e sarebbe arrivata con tutti gli onori sulla scrivania del Papa).

    Per cui, Cammino o non Cammino, non c'è da meravigliarsi dell'esistenza di vescovi incapaci, presuntuosi, arroganti, nemici della fede che dovrebbero difendere, oppure - il più delle volte - dei Don Abbondio preoccupati solo della propria carriera, del proprio prestigio, del non farsi troppi nemici.

    Tutto questo non fa che confermare quanto descritto nel Vangelo a proposito delle miserie degli apostoli.

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