Kiko ci dà questa preziosa anticipazione nei suoi ultimi Annunci:
Adesso stiamo trascrivendo i diari di Carmen, dove si vede l’amore che aveva a Gesù Cristo e l’amore che aveva a me.
(Altra cosa stupefacente, il modo in cui in questi scritti parla di Kiko, mentre in pubblico lo attaccava e, a volte, con epiteti irripetibili!)
Gli Iniziatori sorridono, disobbedienti, al Papa e Carmen -ut semper- punta il dito contro il suo nemico (Roma, 8 gennaio 2012) |
26 gennaio 1979
In Madrid Notte. Gesù mio, la pace, incredibile. Tu sei buono. Grazie, Gesù. Non togliermela. Svegliami nella pace. Ispirami, se vuoi. Fa lo stesso. Tu mi basti, Gesù, Gesù mio. Mi hai tratto dall’abisso, grazie, Gesù. Mi dà misericordia guardare la gente. Consola quelli che soffrono, quelli che hanno paure, angustie. Gesù, che mistero è tutto. Grazie, Gesù. Vieni al risveglio a saziarmi del tuo volto.
29 aprile 1979
Signore, alla vigilia di persecuzione, non desiderando più nulla di questa vita. Povera e senza nulla, mi viene il desiderio intimo della tua unica presenza. La santità, Signore, desideri nascosti di santità, di sacrificio, di riempire il giorno della tua presenza. Preghiera. Signore, vieni Tu a riempire di senso il bene, le cose. Rafforza la fede a Kiko.
Signore, alla vigilia di persecuzione, non desiderando più nulla di questa vita. Povera e senza nulla, mi viene il desiderio intimo della tua unica presenza. La santità, Signore, desideri nascosti di santità, di sacrificio, di riempire il giorno della tua presenza. Preghiera. Signore, vieni Tu a riempire di senso il bene, le cose. Rafforza la fede a Kiko.
Vedete che tutti i giorni c’è un dialogo con Gesù, impressionante, di amore a Gesù. In questi testi parla spesso di me, sempre in maniera bellissima
Un altro giorno:
9 gennaio 1980
Gesù! Gesù, Gesù mio! Dall’oscurità della notte togli la mia anima. Nel nulla, nel non essere, la vita non esiste, solo oscurità, morte e tristezza, tristezza, tristezza e depressione. Oggi è il compleanno di Kiko. E’ infermo. Ed io, mani in mano, stupida, pigra, impossibile, immobile, senza nessuna illusione, speranza, né possibilità. Una indifferenza assoluta. Ti aspetto, Gesù, attendo la tua apparizione, il tuo volto, la tua presenza, la tua preghiera, gratitudine e amore. Gesù, le sofferenze... Tu sai tutto. Ti amo.
9 gennaio 1980
Gesù! Gesù, Gesù mio! Dall’oscurità della notte togli la mia anima. Nel nulla, nel non essere, la vita non esiste, solo oscurità, morte e tristezza, tristezza, tristezza e depressione. Oggi è il compleanno di Kiko. E’ infermo. Ed io, mani in mano, stupida, pigra, impossibile, immobile, senza nessuna illusione, speranza, né possibilità. Una indifferenza assoluta. Ti aspetto, Gesù, attendo la tua apparizione, il tuo volto, la tua presenza, la tua preghiera, gratitudine e amore. Gesù, le sofferenze... Tu sai tutto. Ti amo.
14 febbraio 1980 ...
Gesù mio... mi ammira il coraggio che dai a Kiko. Se gli succedesse quello che capita a me, sarebbe catastrofico...
Entrava in profonde sofferenze, ma mai ci ha detto niente, mai!
Gesù mio... mi ammira il coraggio che dai a Kiko. Se gli succedesse quello che capita a me, sarebbe catastrofico...
Entrava in profonde sofferenze, ma mai ci ha detto niente, mai!
Ahi, Signore, se Tu venissi, se rompessi i cieli e apparissi, tutto cambierebbe nella vita, nella luce, nel giorno! ...Aiutami. Animami.
26 febbraio 1980 Roma. Lodi alle sei del mattino...
Vi ricordate che facevamo con voi le Lodi in Quaresima alle 6.
Gesù mio, mi inquieto tutto il giorno in progetti, prevenzioni e preparazioni impossibili, cercando di dominare tutto, credendo che tutto dipenda da me.
Io le dicevo che doveva parlare, ma era molto timida, non le piaceva parlare. Passava tutto il giorno studiando, studiando, e dopo mi diceva che non voleva parlare.
Kiko improvvisa creativamente come se niente fosse necessario tutto possibile. Gesù mio, misterioso, grandioso nella Croce, Ti amo. In mezzo all’oscurità e al dolore, Tu sei il mio unico amore. In mezzo alla mia incredulità, ho fede solo in Te e Ti amo. Abbi compassione di me. Visitami che ho paura, terrore, tristezza grande, distacco da tutto, voglia di nascondermi e sparire muta, muta, muta totalmente e tristissima. Grandiose le tue opere, Signore dei cieli. Tanti stormi di uccelli... Grande sei e meraviglioso, imprevedibile, infinito. Signore, mi prostro davanti a Te. Voglimi bene. Strappa dalle mie labbra questo “Abbà” grandissimo, santissimo.
Questa è la vostra catechista, che Dio ha eletto da prima della creazione del mondo per aprire, con un tal Kiko Argüello, un Cammino di iniziazione cristiana.
Dovete leggerlo. Lo pubblichiamo con la BAC, come il mio libro, spero che faccia l’introduzione il presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, mons. Blasquez
26 febbraio 1980 Roma. Lodi alle sei del mattino...
Vi ricordate che facevamo con voi le Lodi in Quaresima alle 6.
Gesù mio, mi inquieto tutto il giorno in progetti, prevenzioni e preparazioni impossibili, cercando di dominare tutto, credendo che tutto dipenda da me.
Io le dicevo che doveva parlare, ma era molto timida, non le piaceva parlare. Passava tutto il giorno studiando, studiando, e dopo mi diceva che non voleva parlare.
Kiko improvvisa creativamente come se niente fosse necessario tutto possibile. Gesù mio, misterioso, grandioso nella Croce, Ti amo. In mezzo all’oscurità e al dolore, Tu sei il mio unico amore. In mezzo alla mia incredulità, ho fede solo in Te e Ti amo. Abbi compassione di me. Visitami che ho paura, terrore, tristezza grande, distacco da tutto, voglia di nascondermi e sparire muta, muta, muta totalmente e tristissima. Grandiose le tue opere, Signore dei cieli. Tanti stormi di uccelli... Grande sei e meraviglioso, imprevedibile, infinito. Signore, mi prostro davanti a Te. Voglimi bene. Strappa dalle mie labbra questo “Abbà” grandissimo, santissimo.
Questa è la vostra catechista, che Dio ha eletto da prima della creazione del mondo per aprire, con un tal Kiko Argüello, un Cammino di iniziazione cristiana.
Dovete leggerlo. Lo pubblichiamo con la BAC, come il mio libro, spero che faccia l’introduzione il presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, mons. Blasquez
(Kiko, perdonaci, ma questo proprio non lo reggiamo! Il bis del libro degli Iniziatori del cammino!)
La Madonna di Pompei con
Kiko-san Domenico e Carmen-santa Caterina |
Ma vogliamo fare anche noi qualche considerazione sugli scritti di Carmen, venuti alla luce dopo la sua morte, quelli che Kiko ha, per ora, reso pubblici negli ultimi incontri con i suoi adepti e di cui ha preannunciato la prossima pubblicazione.
Partiamo dallo Statuto.
L’Art. 19 dello Statuto del Cammino neocatecumenale, descrivendo la prima fase del Neocatecumenato, precisamente il precatecumenato post-battesimale, dice che esso è un tempo di kenosi per imparare a camminare nell’umiltà.
Essa è divisa in due tappe.
Nella prima tappa, ….
Essa è divisa in due tappe.
Nella prima tappa, ….
La Parola di Dio, l’Eucaristia e la comunità aiutano gradualmente i neocatecumeni a svuotarsi dei falsi concetti di sé e di Dio ed a scendere alla loro realtà di peccatori, bisognosi di conversione, riscoprendo la gratuità dell’amore di Cristo, che li perdona e li ama.
Svuotarsi dei falsi concetti di sé e di Dio.
Brevemente, chiunque abbia fatto il cammino, anche per qualche anno soltanto, sa e può confermare che, da un lato viene demolito tutto quello che ognuno pensa di se stesso.
Non serve dilungarsi, tutto quello che sta venendo fuori con la catechesi del fango sul cieco nato, la gnosi del peccato;
dall'altro, e qui è il punto che ora ci preme evidenziare, viene messa in discussione la tua idea di Dio, qualunque essa sia, prima del cammino e, con essa, tutto quello che, fino a quel giorno, ha costituito il tuo bagaglio di fede che loro etichettano, senza mezzi termini e in senso dispregiativo, nel migliore dei casi, come "Religiosità naturale".
La prima fase del cammino, come esplicita bene l'art. 19 dello Statuto, è precisamente una fase di "demolizione", in essa vengono derise come puerili se non come pagane tutte le pratiche religiose precedenti, anche se consolidate nella Chiesa, fatte di Rosari, Novene, Devozioni ai Santi, Adorazioni Eucaristiche, i Primi nove Venerdì del mese, i Quindici sabati alla Madonna, la Messa quotidiana e chiedere "grazie", poi, diventa la prova regina che quella che uno chiamava "Fede", Fede non è mai stata ma, appunto, orrida e deprecabile "religiosità naturale" in quanto essa si fonda su un rapporto con Dio basato sul timore, sulla paura - questo si ripete insistentemente nella catechesi neocatecumenale - per cui, come i popoli primitivi, si va alla divinità offrendo sacrifici per avere grazie, salute, denaro, buoni raccolti, ecc.
Demolito tutto questo, ripulito fino all'ultimo fratello della comunità nella fase del precatecumenato, esponendo chi "non cede il punto", da una parte, alla derisione dei fratelli che, ben per loro, hanno capito tutto subito e, illuminati, si sono "convertiti" e, dall'altra, al massacro sistematico dei catechisti quando vengono, periodicamente, a visitare la comunità.
E tutto questo dura il tempo necessario affinché, nella stessa comunità che avanza nelle tappe, non ci sia alcun residuo del passato, tutto spazzato via!
Brevemente, chiunque abbia fatto il cammino, anche per qualche anno soltanto, sa e può confermare che, da un lato viene demolito tutto quello che ognuno pensa di se stesso.
Non serve dilungarsi, tutto quello che sta venendo fuori con la catechesi del fango sul cieco nato, la gnosi del peccato;
dall'altro, e qui è il punto che ora ci preme evidenziare, viene messa in discussione la tua idea di Dio, qualunque essa sia, prima del cammino e, con essa, tutto quello che, fino a quel giorno, ha costituito il tuo bagaglio di fede che loro etichettano, senza mezzi termini e in senso dispregiativo, nel migliore dei casi, come "Religiosità naturale".
La prima fase del cammino, come esplicita bene l'art. 19 dello Statuto, è precisamente una fase di "demolizione", in essa vengono derise come puerili se non come pagane tutte le pratiche religiose precedenti, anche se consolidate nella Chiesa, fatte di Rosari, Novene, Devozioni ai Santi, Adorazioni Eucaristiche, i Primi nove Venerdì del mese, i Quindici sabati alla Madonna, la Messa quotidiana e chiedere "grazie", poi, diventa la prova regina che quella che uno chiamava "Fede", Fede non è mai stata ma, appunto, orrida e deprecabile "religiosità naturale" in quanto essa si fonda su un rapporto con Dio basato sul timore, sulla paura - questo si ripete insistentemente nella catechesi neocatecumenale - per cui, come i popoli primitivi, si va alla divinità offrendo sacrifici per avere grazie, salute, denaro, buoni raccolti, ecc.
Demolito tutto questo, ripulito fino all'ultimo fratello della comunità nella fase del precatecumenato, esponendo chi "non cede il punto", da una parte, alla derisione dei fratelli che, ben per loro, hanno capito tutto subito e, illuminati, si sono "convertiti" e, dall'altra, al massacro sistematico dei catechisti quando vengono, periodicamente, a visitare la comunità.
E tutto questo dura il tempo necessario affinché, nella stessa comunità che avanza nelle tappe, non ci sia alcun residuo del passato, tutto spazzato via!
Ora, dal secondo scrutinio in poi, fatta piazza pulita si scavano le fondamenta......
Le Tre tentazioni impostano lo scrutinio a cui vengono sottoposti, seduti davanti alla croce di Kiko, i singoli fratelli, tenendo schierati davanti a loro i catechisti-discernenti, ripieni di Spirito Santo. Intanto i fratelli di comunità stanno seduti a cerchio, tutt'intorno:
Ecco la sintesi:
Tolta di mezzo ogni precedente idea di Dio, ti si presenta il Dio della storia, il Dio che ti trascina in un esodo, "il Dio che viene con noi!", come ripetono costantemente i catechisti, e che sta facendo irruzione nella tua vita.
Si cancellano così, in un sol colpo, secoli di storia della Chiesa, si torna alla Chiesa Primitiva e i tuoi catechisti sono i novelli apostoli inviati a te.
Non si pone alcun Santo come modello, non si percorre alcuna via per la santificazione personale.
È un popolo che cammina, che evangelizza, che celebra, che è santo in quanto popolo, cessa ogni identità personale, fuori della comunità per te non c'è alcuna salvezza.
La persona scompare, la dignità non esiste, tu vieni fagocitato dal concetto stesso di comunità e tutto quello che, in quanto singolo, hai: esigenze, aspirazioni, viene soffocato, annientato nel "fare comunione".
Le Tre tentazioni impostano lo scrutinio a cui vengono sottoposti, seduti davanti alla croce di Kiko, i singoli fratelli, tenendo schierati davanti a loro i catechisti-discernenti, ripieni di Spirito Santo. Intanto i fratelli di comunità stanno seduti a cerchio, tutt'intorno:
- La tentazione del pane. Le sicurezze su cui poggiava e poggia la tua vita.
- La tentazione della storia. Rilettura di tutti i fatti della tua vita che illuminano i tuoi peccati, fino a giungere a che cosa non accetti oggi o ti risulta difficile capire, ossia qual è la tua croce.
- La tentazione degli idoli. Essenzialmente il denaro, per portarti a vendere i tuoi beni.
Ecco la sintesi:
Tolta di mezzo ogni precedente idea di Dio, ti si presenta il Dio della storia, il Dio che ti trascina in un esodo, "il Dio che viene con noi!", come ripetono costantemente i catechisti, e che sta facendo irruzione nella tua vita.
Si cancellano così, in un sol colpo, secoli di storia della Chiesa, si torna alla Chiesa Primitiva e i tuoi catechisti sono i novelli apostoli inviati a te.
Non si pone alcun Santo come modello, non si percorre alcuna via per la santificazione personale.
È un popolo che cammina, che evangelizza, che celebra, che è santo in quanto popolo, cessa ogni identità personale, fuori della comunità per te non c'è alcuna salvezza.
La persona scompare, la dignità non esiste, tu vieni fagocitato dal concetto stesso di comunità e tutto quello che, in quanto singolo, hai: esigenze, aspirazioni, viene soffocato, annientato nel "fare comunione".
Ecco perché, se qualcuno subisce gravi torti o resta distrutto dal peccato dell'altro in maniera anche molto pesante, intollerabile, devastante, la comunione si ricompone in un solo modo: sempre e solo in che la vittima deve perdonare il peccatore, mentre il peccatore è giustificato, perché l'uomo è condannato a peccare, non può non peccare e tutti siamo peccatori.
Per caso tu pensi di essere meglio del fratello?
Sei un moralista e non sai che tu saresti capace di peggio.
Il fratello è specchio dei tuoi peccati.
Sì, come si sta mettendo in evidenza in questi giorni, il cammino è una gnosi del peccato infinita, ma devastante, annichilente, concepita in modo tale da ingessare letteralmente i fratelli, cancellando ogni capacità di reagire, di chiedere giustizia, di rivendicare il trionfo della verità.
Perché, cosa è che ti scandalizza?
O meglio, Perché tu ti scandalizzi?
Se ti scandalizzi, non sei ancora consapevole, in profondità, della realtà di peccato in cui è inchiodato l'uomo. Non stai facendo come si deve la tua Kenosi.
Per tutto questo non c'è spazio, nelle comunità neocatecumenali, per la correzione, perchè correggere significa pensare che l'altro può cambiare, può non peccare più sulle sue forze.
Alla fine di tutto, aberrante chiusura del cerchio, il fratello che avanza nel percorso neocatecumenale davvero non si scandalizza più di nulla, e scandaloso sarà solo quel fratello che ancora si scandalizza, problema sarà colui che solleva "il problema".
Perdonate la digressione, ma questa cornice serve per mettere più in evidenza il quadro che voglio mostrarvi, che mette a fuoco il secondo aspetto evidenziato dal citato art. 19 dello Statuto del Cammino: la destrutturazione dell'idea di Dio.
Pochissime pennellate per lasciare nitida l'immagine.
Riportiamo, in premessa, penosamente, le espressioni che tutti noi camminanti abbiamo ascoltato nella predicazione kikiana, espressioni che restano impresse davvero per tutta la vita e che ricordo a mente, senza tema di smentite:
A detta loro:
“Dio sicuramente non è il Dio di certe Immagini del Sacro Cuore (*), con la manina così, benedicente, sdolcinato, con le sopracciglia depilate” e tutte le altre cose orripilanti, in questo senso, che Kiko e Carmen hanno predicato con le loro catechesi, per fare spazio al dio di kiko/carmen che avanza,
demolendo vergognosamente le Immagini Sacre che abbiamo visto fin da bambini nelle nostre case, davanti alle quali le nostre nonne ci hanno insegnato le prime preghiere o iniziati al Santo Rosario, che ci facevano recitare in ginocchio.
Sei un moralista e non sai che tu saresti capace di peggio.
Il fratello è specchio dei tuoi peccati.
Sì, come si sta mettendo in evidenza in questi giorni, il cammino è una gnosi del peccato infinita, ma devastante, annichilente, concepita in modo tale da ingessare letteralmente i fratelli, cancellando ogni capacità di reagire, di chiedere giustizia, di rivendicare il trionfo della verità.
Perché, cosa è che ti scandalizza?
O meglio, Perché tu ti scandalizzi?
Se ti scandalizzi, non sei ancora consapevole, in profondità, della realtà di peccato in cui è inchiodato l'uomo. Non stai facendo come si deve la tua Kenosi.
Per tutto questo non c'è spazio, nelle comunità neocatecumenali, per la correzione, perchè correggere significa pensare che l'altro può cambiare, può non peccare più sulle sue forze.
Alla fine di tutto, aberrante chiusura del cerchio, il fratello che avanza nel percorso neocatecumenale davvero non si scandalizza più di nulla, e scandaloso sarà solo quel fratello che ancora si scandalizza, problema sarà colui che solleva "il problema".
Perdonate la digressione, ma questa cornice serve per mettere più in evidenza il quadro che voglio mostrarvi, che mette a fuoco il secondo aspetto evidenziato dal citato art. 19 dello Statuto del Cammino: la destrutturazione dell'idea di Dio.
Santino di Santa Carmen
con mani giunte
photoshoppate |
Riportiamo, in premessa, penosamente, le espressioni che tutti noi camminanti abbiamo ascoltato nella predicazione kikiana, espressioni che restano impresse davvero per tutta la vita e che ricordo a mente, senza tema di smentite:
A detta loro:
“Dio sicuramente non è il Dio di certe Immagini del Sacro Cuore (*), con la manina così, benedicente, sdolcinato, con le sopracciglia depilate” e tutte le altre cose orripilanti, in questo senso, che Kiko e Carmen hanno predicato con le loro catechesi, per fare spazio al dio di kiko/carmen che avanza,
demolendo vergognosamente le Immagini Sacre che abbiamo visto fin da bambini nelle nostre case, davanti alle quali le nostre nonne ci hanno insegnato le prime preghiere o iniziati al Santo Rosario, che ci facevano recitare in ginocchio.
Ma le nostre nonne erano disprezzabili religiose naturali, senza ombra di dubbio, che mai e poi mai, come alcune persone anziane nelle nostre comunità, avrebbero superato il secondo passaggio, senza prima sottostare alle pesantissime umiliazioni riservate loro proprio durante il summenzionato scrutinio.
Ora Carmen, e questo esce fuori dai suoi diari segreti, nel segreto, appunto, si sarebbe rivolta al Signore invocandolo col dolcissimo nome di Gesù, Gesù mio, Gesù mio amore????
Beh, perdonateci, ma stentiamo a crederlo, allora formuliamo due ipotesi:
Prima ipotesi: tutto questo non è vero, quindi è un falso dal momento che:
E’ in contrasto con la Carmen che tutti abbiamo conosciuto quando predicava dal leggio, o pregava in assemblea, sempre e invariabilmente, come Kiko e tutti gli altri, rivolgendosi a Dio con le parole "Padre Santo.....", e nominando Nostro Signore sempre come "GesùCristo" così tutto attaccato, alla spagnola, anziché soltanto "Gesù" (cerca ad esempio le occorrenze di "Gesù Cristo" nel racconto personale della sua esperienza)
È in contrasto con la Carmen che ci correggeva e ci derideva se solo scorgeva un rapporto con "Gesù", definiamolo per comprenderci, "mistico", sul modello di tante Sante come Caterina da Siena (che nel quadro di Pompei sarebbe una sua prefigurazione!) o Teresa d'Avila, o Teresina di Lisieux, modelli ai quali, per essere onesti, mai hanno invogliato a fare riferimento nella personale crescita spirituale, dicendo anzi espressamente, tante volte, che perseguire la santificazione personale serve solo per montarsi la testa.
Pompeo Batoni, Sacro Cuore di Gesù, olio su rame, 1767, chiesa del Gesù, Roma |
Prima ipotesi: tutto questo non è vero, quindi è un falso dal momento che:
E’ in contrasto con la Carmen che tutti abbiamo conosciuto quando predicava dal leggio, o pregava in assemblea, sempre e invariabilmente, come Kiko e tutti gli altri, rivolgendosi a Dio con le parole "Padre Santo.....", e nominando Nostro Signore sempre come "GesùCristo" così tutto attaccato, alla spagnola, anziché soltanto "Gesù" (cerca ad esempio le occorrenze di "Gesù Cristo" nel racconto personale della sua esperienza)
È in contrasto con la Carmen che ci correggeva e ci derideva se solo scorgeva un rapporto con "Gesù", definiamolo per comprenderci, "mistico", sul modello di tante Sante come Caterina da Siena (che nel quadro di Pompei sarebbe una sua prefigurazione!) o Teresa d'Avila, o Teresina di Lisieux, modelli ai quali, per essere onesti, mai hanno invogliato a fare riferimento nella personale crescita spirituale, dicendo anzi espressamente, tante volte, che perseguire la santificazione personale serve solo per montarsi la testa.
È in contrasto con la Carmen che non tollerava neanche un segno addosso ad una itinerante o ad una neocatecumena che fosse diverso dai soliti gadget kikiani o icone ortodosse di cui si fregiava, come, ad esempio, una catenina della Medaglia Miracolosa o dell'Immacolata (chi un poco ha letto sa che Padre Pio da Pietrelcina, santo, ne distribuiva infinite e raccomandava di portarle sempre addosso, lo stesso santa Teresa di Calcutta che ne aveva sempre in tasca e la consegnava a tutti quelli che la avvicinavano, per citare Santi del nostro tempo).
Dunque, questa è la prima ipotesi.
Oppure, seconda ipotesi, Carmen aveva una doppia personalità, per cui aveva una vita pubblica e una vita segreta, nascosta, dove praticava -nel suo personale anzichè comunitario cammino spirituale- una "Via diversa" da quella che indicava alle persone che Dio le affidava nell’evangelizzazione perché, insieme a Kiko Argüello, le conducesse ad una “fede adulta”; e questo attraverso un Cammino ispirato, come Kiko afferma raccontando la sua esperienza, dalla stessa Madre di Gesù che, apparendo a lui, lo avrebbe personalmente istruito.
Più chiaramente: Carmen predicava una cosa e ne faceva un'altra.
Si dice: “Predica bene e razzola male”.
Ma a questo punto la Cara Estinta, Carmen Hernandez, avrebbe stravolto anche questo famoso detto perché, se fosse vera la seconda ipotesi, ella sicuramente faceva il contrario, ossia:
Si dice: “Predica bene e razzola male”.
Ma a questo punto la Cara Estinta, Carmen Hernandez, avrebbe stravolto anche questo famoso detto perché, se fosse vera la seconda ipotesi, ella sicuramente faceva il contrario, ossia:
“Predicava male e razzolava bene”.
Peggio mi sento! Una confusione totale!
(*) Appendice doverosa per i "lontani" che sono entrati a far parte del Cammino Neocatecumenale (art.5, Statuto definitivo del C.N. "Destinatari") e che non hanno, precedentemente, ricevuto in famiglia alcuna educazione alla Fede Cattolica, ma hanno ascoltato unicamente la catechesi kikiano/carmeniana:
La devozione al Sacro Cuore
Pietro del cammino (30 aprile, ore 19:29) ha detto:
“Gli elementi essenziali della devozione al Cuore di Cristo appartengono in modo permanente alla spiritualità della Chiesa, lungo tutta la sua storia. Perché fin dall’inizio, la Chiesa alzò il suo sguardo al Cuore di Cristo trafitto sulla croce… Sulle rovine accumulate dall’odio e dalla violenza potrà essere costruita la civiltà dell’amore tanto desiderata, il Regno del Cuore di Cristo!”.
[Giovanni Paolo II, Messaggio ai Gesuiti, 5 ottobre 1986]
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Integrazione: 3 maggio 2017
La teoria della mistificazione ad hoc dei Diari di Carmen, mirata al conseguimento dei finali obiettivi kikiani, si va, mano a mano, sempre più accreditando.
Se così fosse è Kiko, non certo noi, che manca di rispetto alla memoria della sua cofondatrice, con la quale ha condiviso più di 50 anni di storia del cammino neocatecumenale. Riporto per completezza, e perchè ci aiuta ad argomentare in questa direzione, la risposta a chi ci accusa di "calpestare i morti".
Pietro del cammino (30 aprile, ore 19:29) ha detto:
"siamo abituati in CINQUANTA anni a gente come voi, capaci solo di calpestare anche i morti."
- ...Noi non calpestiamo nè morti, nè vivi, mica siamo come voi che letteralemte uccidete la gente viva che tenete nelle vostre mani e la calpestate, viva o morta che sia, come abbiamo dimostrato quando abbiamo documentato alcuni casi di suicidi, avvenuti tra le vostre fila, ad esempio il povero padre di otto figli in missione ad Odessa, strumentalizzato anche dopo morto, appioppandogli l'etichetta dell'«ingannato dal demonio!», per uscirne puliti (povera moglie e figli!).
Per quanto riguarda Carmen, Kiko (e non certo noi) sta strumentalizzando anche lei, mi dispiace dirlo, perchè anzi noi, probabilmente, le stiamo rendendo giustizia, descrivendola così come era: antikikiana doc, e per nulla "sdolcinata" nel suo rapporto con Dio e con gli uomini (molto probabilmente Carmen ce ne sarebbe grata!). Davvero non so, avendola conosciuta, se lei sarebbe stata d'accordo a vedersi dipinta, dopo morta, così diversa da quella che era e teneva ad essere, davanti a tutti, catecumeni, itineranti, Vescovi, Cardinali e pure davanti al Papa.
- Sì, Kiko sta usando anche lei, come fa con tutto e tutti, perchè, detto fra noi, a Kiko non interessa tanto che Carmen diventi beata e che poi sia canonizzata, quanto aprire a se stesso la strada verso la propria canonizzazione. Questo è il suo vero obiettivo. Altrimenti avrebbe parlato SOLO di Carmen.
Invece, anche con i Diari di lei, Kiko è riuscito a mettersi in primo piano "LUI", sbandierando tutti gli elogi che Carmen, a suo dire, gli faceva: è bravo, è ispirato, è indistruttibile, non soffre di depressione -come me- non va in crisi -come me- non ha dubbi di fede -come me-.
Sono indignata, questo è un incurabile megalomane - narcisista - idolatra.
- Al centro di tutto sta unicamente lui, come sempre!