mercoledì 30 settembre 2020

LA SUORA IN FUGA ED IL NUOVO ORDINE FEMMINILE NEOCATECUMENALE

È una lunga storia, ma tentare di seguirla più a fondo a qualcosa ha portato. Grazie internet!

Si tratta della vicenda di Madre Theresa Brenninkmeijer, neocatecumenale, occorsa più di una decina d’anni fa in Danimarca nel convento ormai chiuso Maria Hjerte Abbedi, nello Jutland orientale, in cui era badessa.

Madre Theresa Brenninkmeijer
Ne hanno parlato abbondantemente la stampa danese dell’epoca, quella tedesca e un po’ quella peruviana. Qui in Italia, nulla.

LA VICENDA IN BREVE

Madre Theresa Brenninkmeijer, proveniente da una famiglia miliardaria germano-olandese, fu formalmente indagata dell’ omicidio di un’anziana suora ormai non più nel pieno delle facoltà mentali.
Dopo dovute indagini fu determinata la morte naturale della suora e le suore testimoni oculari non furono tenute in conto.
Si dice che una mattina di novembre del 1993, ad una temperatura di 5 gradi celsius, Madre Theresa rinchiuse al freddo nel cortile del convento la suora gravemente demente perché disturbava la preghiera del mattino. Mezz'ora dopo, Helene Hägglund, la ex suora che in seguito ha lasciato il convento e scritto un libro dopo 13 anni, ha trovato la suora demente morta.

Secondo la testimonianza di Helene Hägglund, la povera suora affetta da demenza veniva spesso rinchiusa nella sua stanza e legata ad una sedia perché, non avendo più testa, disturbava e commetteva azioni pericolose e disdicevoli.
Secondo la sezione 250 del codice penale danese, è un reato mettere una persona in uno stato di impotenza o in modo spietato causare un pericolo imminente per la vita o la mobilità di qualcuno.La pena è fino a otto anni di carcere, ma la responsabilità penale scade 10 anni dopo che la violazione è stata commessa
La vicenda purtroppo però è emersa 15 anni dopo l’accaduto, non essendo stata immediatamente denunciata, attraverso il libro scritto della ex suora Helene Hägglund. Altre suore se ne erano andate dal convento prima di lei per gli stessi motivi.

Libro di Helene Hägglund
Madre Theresa aveva infatti ordinato di portare la suora in cella, ripulirla, e tacere sul corso degli avvenimenti.
Ma, al di là dei fatti che hanno portato l’evento per lungo tempo alla ribalta delle cronache danesi a partire dal 2010, suor Theresa è stata descritta come autrice di abusi, manipolazioni, schiaffi e colpi sulle suore, terrore psicologico, abuso di potere ed esercitante uno strettissimo controllo con tutti i contatti esterni.

Scrive la ex suora nel suo libro:
Vivevamo in un ambiente chiuso e non avevo basi di confronto. Ciò significa che sei lentamente risucchiato nella logica del luogo. CIÒ CHE PER GLI ALTRI SAREBBE STATO ASSURDITÀ E ATROCITÀ È DIVENTATO PER NOI NORMALITÀ. (…) Alla fine, non ho più creduto ai miei pensieri, ma HO CANCELLATO QUALSIASI DISACCORDO CON LA BADESSA COME UNA TENTAZIONE DEL DIAVOLO ".
Ci ricorda qualcosa?
La situazione sarebbe più complessa, diremo solo che con la sollecitazione dell’intervento del vescovo, Mons. Kozon, fu richiesta un’ispezione del Vaticano, procrastinata alla data dell’ispezione triennale, in occasione della quale, preannunciata, le sorelle furono istruite su come rispondere alle domande e non emerse nulla.

Pare che il Vaticano in seguito abbia sospeso la badessa perché:
L'INSEGNAMENTO SUL CAMPO È STATO TROPPO SEGNATO DAL NUOVO MOVIMENTO EVANGELICO 'IL CAMMINO NEOCATECUMENALE
Lo sostiene l'impiegato dell'abate generale a Roma, sacerdote e procuratore dei cistercensi Meinrad Tomann.
Evidentemente anche i cistercensi hanno preso le distanze.

La spiegazione migliore di tutta la faccenda si trova in un sito danese, ma ogni altra fonte consultata, in ordine delle decine, ha ribadito sempre gli stessi concetti.
Naturalmente, Madre Theresa Brenninkmeijer è una suora neocatecumenale.
Ma quello che indigna e che rischia di far perdere fiducia con la gestione gerarchica delle questioni, è che tale suora “psicopatica”, una volta scoperta, sia stata allontanata dalla Danimarca per andare a fare la badessa in Germania, in un nuovo monastero a Düsseldorf, clone del monastero danese. Poi anche in Perù, nella diocesi del Callao e nella Repubblica Ceca.

Si dice che secondo un piano stabilito nel 2000 da Brenninkmeijer e dal CARDINALE MEISNER a Colonia, Sostrup - e Brenninkmeijer - hanno ottenuto un monastero “figlio”: il monastero tedesco HERZ JESU a Düsseldorf.
Ben presto fu abitato e ufficialmente istituito con un documento "del Vaticano" datato 28 ottobre 2004. Quattro anni dopo divenne anche capo di un monastero “figlio” in Perù, il Monasterio de la Santísima Trinidad ("Monastero della Santissima Trinità"), situato nella diocesi Callao del nostro arcinoto vescovo Luis del Palacio.

Come si vede, la data di "fondazione"
è quella da parte della Congregazione:
28 Ottobre 2004
In realtà l’istituzione di tale monastero non pare avvenuta da parte del Vaticano, ma dalla stessa Congregazione, mediante decreto proprio e, nel 2004, si dice che operi “nonostante abbia ancora lo status di residenza” e non di monastero.
Ciò che il Vaticano ha scoperto nelle sue indagini non è noto. Il rapporto è stato tenuto segreto. Ma la conseguenza era chiara: nell'estate del 2011, Brenninkmeijer è stata sospesa come capo di Sostrup. Nonostante però la perdita del titolo e della posizione, Brenninkmeijer ha continuato a guidare a Sostrup. Ma nell'ottobre 2012, la decisione è stata confermata: Brenninkmeijer è stata privata della sua posizione di leadership e del titolo di badessa.
Mercoledì 17 luglio 2013 arrivò a Sostrup un'auto SPAGNOLA. Il monastero e la chiesa associata furono chiusi. Quel giorno le suore lasciarono finalmente il monastero.

Ecco come il Movimento neocatecumenale ricicla i personaggi scomodi: li sposta e li premia.

In Perù, infatti, dove tuttora risiede la badessa, esiste una certa propaganda dell’operato del monastero, anche se qualcuno, evidentemente inascoltato, venendo a conoscenza della storia danese, ne ha dato debole comunicazione.
Merita leggere l'articolo linkato, in cui, tra le altre, si trova scritto:
"Nel dicembre 2008 Mons. Irizar del Callao ha inaugurato un nuovo convento per suore cistercensi in una zona sabbiosa di Nuevo Pachacutec a Ventanilla. Era una nuova costruzione "in stile europeo", e la torre del suo tempio è visibile da lontano quando si raggiunge la costa di Ventanilla. All'inaugurazione, monsignor Irizar ha chiesto ai giornalisti di non fare domande sui donatori."
Ed anche:
"10 suore di 8 nazionalità compongono la comunità Nuevo Pachacutec, secondo il comunicato stampa peruviano che ha riportato l'evento. Tutte provenivano dal convento madre di Sostrup."
Infine:
"Com'è possibile che un convento contemplativo in Danimarca attiri così tante ragazze contemporaneamente e in un paese dove la Chiesa cattolica non è direttamente all'apice della sua popolarità? È solo per il carisma di Madre Teresa? La verità è più prosáica e ha a che fare con paesi come il Perù, vale a dire paesi poveri e cattolici.Il convento di Sostrup lavora a stretto contatto con il movimento neocatecumenato”, spiega Helene Hägglund, il costante arrivo di giovani vocazioni religiose da tutto il mondo sulle rive del Mar Baltico a Sostrup. “Il movimento dei neocatecumeni funge da filtro per le vocazioni religiose. Attraverso un video di pubbliche relazioni viene presentata loro la possibilità di diventare una suora cistercense in Danimarca ”.
Qualcuno ha accostato anche la vicenda della suora e dei “suoi” monasteri, alla vicenda di Guam, perché anche in Danimarca, benché i cattolici siano una minoranza, esiste un sito ben documentato che diffonde le malefatte del Movimento Neocatecumenale:
Il Movimento Neocatecumenale ha un seminario sull'isola del Pacifico di Guam - in Danimarca il movimento ha un seminario, che in pratica funziona come un seminario, situato in una delle zone di ville più costose della Danimarca, Vedbæk a nord di Copenaghen.
Come a Guam, non c'è trasparenza pubblica con il seminario di Vedbæk.
E come a Guam, crescono i problemi con il "Cammino neocatecumenale" e la loro interferenza negli affari ecclesiastici locali.
Un tempo questa vicenda sarebbe rimasta sepolta nel buio di procedure e maneggiamenti interni, ma oggi, con l’era internetica, ogni sospiro è destinato prima o poi a venire alla luce.

Nel 2013 si apprende che la suora diabolica ha potuto fingere per due anni di essere la leader del monastero a Sostrup, completamente senza ostacoli, anche se la Chiesa cattolica già nell'estate del 2011 l'aveva sospesa come leader, fregandosene della sospensione.

Ad esempio, ha terminato gli affitti e li ha firmati con il titolo "badessa" ignorando le istruzioni della Congregazione e dell'abate generale, Mauro Giuseppe Lepori di Roma, il quale HA LIBERATO Theresa Brenninkmeijer e le restanti suore rimaste nel convento, dai voti perpetui.

Né il vescovo di Danimarca né l'abate generale di Roma, nel 2013, sapevano dove fossero le suore private dei voti.

Ma lo sappiamo adesso: Theresa Brenninkmeijer è a fare la badessa al Callao, nel nuovo ordine delle Sorelle di Claraval.

Ci chiediamo però in base a cosa, visto che i cistercensi le hanno tolto i voti perpetui.


Monastero delle "Sorelle di Claraval"
a Pachacutec, Ventanilla Callao. Notare la "Madonna del Cammino" ed il tabernacolo "a due piazze" Video
Questo “nuovo ordine” era già nell’aria sin dalla dipartita delle ultime suore fedelissime alla Brenninkmeijer dal convento di Sostrup:
“Theresa Brenninkmeijer ha detto alla diocesi di Copenhagen che LEI E IL SUO GREGGE DI EX SUORE FORMERANNO UN NUOVO ORDINE. Questo probabilmente servirà al movimento evangelico "Il Cammino Neocatecumenale", il primo monastero in assoluto del movimento.”
Concerto cacofonico delle sorelle di Claraval, Callao
video
Di certo, le risorse finanziarie non le sono mai mancate.
Due cose sono da sottolineare, perché importantissime: la famiglia di provenienza della suora dubitabile, e l’istituzione ex novo di conventi “cistercensi” delle Sorelle di Claraval, per ospitare le suore neocatecumenali, in tutto conformi alle linee architettoniche neocatecumenali, provvisti dei gadget neocatecumenali.
Ma le chiamano ancora cistercensi.
FAMIGLIA BRENNINKMEIJER
Riguardo al primo punto, l’importanza viene dal fatto che il trattamento di favore ricevuto dalla suora sia molto sospettabile, data la provenienza da una delle FAMIGLIE PIÙ RICCHE D’EUROPA, che è possibile abbia finanziato il nuovo convento in Perù, all’epoca dell’erezione del convento della Santísima Trinidad ad opera del vescovo mons. Irizar, nel 2008.

L’avrà anche fatto per il convento di Dusseldorf, il cui restauro è costato quattro milioni di euro.
Sempre potere e giro di soldi ai massimi livelli.
Si dice che nella famiglia Brenninkmeijer siano cattolici devoti e quelli che non riescono a lavorare nell’azienda diventano preti, abati o suore.

I Brenninkmeyer danno lavoro a oltre 80.000 persone in tutto il mondo.
Il caso della suora “di famiglia” mette ancora una volta sotto i riflettori il non amato ​​clan familiare più potente e più ricco d'Europa (C&A). Un membro della famiglia non è mai stato fotografato a una festa del jet set. Naturalmente, molti Brenninkmeijer possono permettersi una villa di lusso. Ma sempre con un muro e una fitta siepe intorno alla proprietà: "Non mettetevi in ​​mostra, non attirate mai l'attenzione!" Il clan che gestisce un patrimonio stimato di 25 miliardi di euro tramite Cofra Holding AG a Zugo, Svizzera, preferirebbe essere invisibile.
Per la “loro” suora, a Copenaghen circola una voce secondo cui il clan avrebbe assunto i più famosi avvocati danesi.

La famiglia Brenninkmeijer da anni dona denaro a edifici e progetti cattolici e al Vaticano e, sentendosi praticamente autorizzata, nel 2011 ha addirittura fatto inoltrare una lettera al Papa, per mano del Superiore della Compagnia di Gesù, Adolfo Nicolas, in cui lamentavano il "potere concentrato" ai vertici della Curia romana, carenza nella denominazione dei vescovi e nel modo di agire dei Consigli dei Laici e di Famiglia.

Essendo una delle famiglie cattoliche più ricche del mondo, pensano di avere il diritto di esercitare pressioni sul Papa.
Dopo aver sostenuto che in Europa sono sempre più numerosi i credenti informati che si stanno separando dalla Chiesa gerarchica senza, secondo loro, abbandonare la loro fede, e dopo aver lamentato la mancanza di pastori "non fondamentalisti" in grado di guidare il gregge secondo le moderne criteri, i due coniugi manifestano al papa non solo il proprio scoraggiamento, ma quello di molti laici, sacerdoti, religiosi e vescovi per la nomina del nuovo arcivescovo di Utrecht, Jacobus Eijk. …
I loro desiderata però sembrano non essere stati esauditi, non avendo intaccato la convinzione di papa Joseph Ratzinger di aver scelto la persona giusta per la guida della più importante diocesi della Chiesa in Olanda. Semmai, sembrano averlo rafforzato.
MONASTERI FEMMINILI NEOCATECUMENALI
Passando all’altro aspetto, quello dei monasteri femminili neocatecumenali, vediamo come l’esperienza danese non abbia minimamente influito nella determinazione dei vertici del Movimento Neocatecumenale di perseguire le loro finalità.

Seguendo la scia di Madre Theresa Brenninkmeijer, infatti, siamo approdati dalla Danimarca alla Germania, dove la suora sospesa dall’incarico nel precedente monastero, ha poi restaurato il suo dominio.

Si legge che un monastero delle clarisse a Düsseldorf, abbandonato per mancanza di presenze, fu occupato da parte delle donne cistercensi dalla Danimarca, molte delle quali provenivano dalla Germania e quattro dall'arcidiocesi di Colonia. Fu avviato nell'aprile 2000 dall'arcivescovo di Colonia Joachim Cardinal Meisner, che offrì alle suore il complesso vuoto durante una visita a Sostrup, in Danimarca, sempre nel 2000, senza tempo frapporre tra la chiusura del seminario danese e l'apertura di quello tedesco.
Il 29 ottobre 2002 pose la prima pietra per la ristrutturazione dell'edificio del monastero e la costruzione di una nuova foresteria; Alla fine del 2004 arrivarono le prime quattro suore. Le suore cistercensi di Sostrup istituirono un postulato e un noviziato nel monastero di Düsseldorf, anche se aveva solo lo status di residenza ai sensi della legge dell'ordine.

All'epoca però, nel 2004, i cistercensi ancora non avevano provveduto a togliere i voti perpetui alla Brenninkmeijer ed alle sue 10 (presumibilmente) fedelissime.
Quindi ci può stare.
Ma dal 2011, data della loro sospensione, che le ha qualificate ex suore, cioè semplici laiche, in base a quale ordinazione hanno continuato ad agire?

Quella delle sorelle di Claraval, a quanto sappiamo non riconosciute dal Vaticano?
Attualmente 17 suore di diverse nazionalità vivono nel convento dell'Herz-Jesu-Kloster a Düsseldorf. Seguono la regola di San Benedetto e appartengono a una COMUNITÀ PAPALE NON RICONOSCIUTA, il nucleo è costituito dai resti delle sostenitrici della ex badessa di Sostrup nel 2011 che, dopo la sua fuga dall'Ordine, ha fondato una propria sede in Spagna.
Adesso si definiscono SUORE DELL'ORDINE CLARAVAL O CLAIRVAUX, da San Bernardo di Chiaravalle:

Suore di Claraval.
Dalla Diocesi del Callao:

MONASTERO DELLA SANTISSIMA TRINITÀ - SUORE DI CLAIRVAUX

Direttore: Rev. Madre Badessa Theresa Brenninkmeijer
La loro comunità è composta da un totale di 64 suore, quelle a Gandía nella provincia di Valencia (18 suore), a Pachacútec nella diocesi di Callao in Perù (29 suore) e a Düsseldorf.
Il monastero di Düsseldorf non è riconosciuto come istituzione religiosa nell'arcidiocesi di Colonia (stato: 2019) tuttavia, la proprietà appartiene all'arcivescovado, che a quanto pare permette alle donne di vivere lì senza affitto.
La comunità è certificata per avere uno stretto rapporto con il Movimento Neocatecumenale che è ampiamente ancorato nelle strutture diocesane di Colonia e Callao; è tenuta da dignitari della chiesa vicini al Movimento come Paul Josef Cordes o il vescovo locale di Callao, José Luis del Palacio, funzionario di lunga data dei neocatecumenali, che la utilizza anche nell'ambito della pastorale familiare.

"Madre" Theresa ed il vescovo Del Palacio
all'«ordinazione» delle suore di Claraval
Nel 2004 il monastero delle clarisse, quindi, fu colonizzato dalle donne cistercensi dell’ Abbazia danese di Sostrup, che è stata sciolta nel 2013 dopo gli scandali. Le suore rimaste a Düsseldorf dopo lo scioglimento si separarono dall'ordine cistercense ed ora appartengono alle cosiddette SORELLE DI CLARAVAL, UNA NASCENTE COMUNITÀ RELIGIOSA CON UN ORIENTAMENTO POCO CHIARO.

Il monastero di Düsseldorf, nonostante nel 2010 avesse ancora lo status di residenza, aveva già un proprio postulato o noviziato.
Si legge che la comunità strettamente contemplativa vuole continuare la tradizione delle Clarisse e servire la Chiesa locale attraverso le loro preghiere. Inoltre, secondo la badessa di Sostrup, Theresa Brenninkmeijer, vogliono dare un orecchio aperto e una mano utile a chiunque si rivolga a loro per i suoi problemi.

Nel 2010 c’era anche chi sosteneva che Madre Theresa Brenninkmeijer fosse a capo anche di un monastero nella Repubblica Ceca e che il suo motto era: “LE REGOLE SONO LÌ PER ESSERE INFRANTE
In effetti pare che la Brenninkmeijer ci abbia provato anche nella Repubblica Ceca, nel monastero di Osek, dopo che l’anziano abate Bernard Thebes lasciò per grave malattia. Stavolta a capo di un monastero maschile, parrebbe.
Si legge:
Per la prima volta nella storia, il monastero di Osek è gestito da una donna, la badessa Madre Theresa, proveniente dalla lontana Danimarca. Dove cerca di costruire una nuova comunità monastica, in cui ci sarebbero almeno cinque sacerdoti, come richiesto dai regolamenti. L'Associazione degli amici del monastero di Osek, fondata all'inizio degli anni '90, aiuta la badessa con i problemi quotidiani che possono verificarsi nel complesso del monastero.”
Nel 2010 Theresa Brenninkmeijer ha ancora in pugno la situazione:
“Il monastero appartiene alla Congregazione dei cuori più puri della Vergine Maria, guidata dal monastero cistercense di Sostrup in Danimarca. La Madre Superiora Theresa è incaricata dall'ordine dell'abate generale di gestire CINQUE MONASTERI, compreso il monastero di Osek.
Non parrebbe però più attivo.
Questo pseudo ordine, denominatosi “SORELLE DI CARAVAL”, a quanto pare non riconosciuto dal Vaticano, ha anche un sito proprio, mancante totalmente della descrizione delle origini e dei riconoscimenti dell’ordine, in cui si mostrano le loro 3 sedi: Düsseldorf, Spagna, Perù.
Sito delle Sorelle di Claraval

Momento dell'ordinazione delle sorelle di Claraval
Madonna del Cammino visibile
all'interno del monastero.
Intanto Madre Theresa Brenninkmeijer continua ad operare indisturbata all’interno della “congregazione neocatecumenale femminile”.

Di lei si hanno notizie nel 2012, quando partecipa come relatrice al III° CONGRESSO TEOLOGICO INTERNAZIONALE, svoltosi dal 3 al 6 dicembre al Colosseo "Miguel Grau" di Callao, con la presentazione di “Madre Dra. Theresa Brenninkmeijer (Danimarca), Badessa del Monastero Cistercense di Pachacutec (Callao)”, ed anche nel più recente 2015 durante l’ordinazione di 4 suore ad opera del vescovo Del Palacio.

"Madre" Theresa Brenninkmeijer all'«ordinazione»
delle suore di Claraval a Callao, 2015
Lo potevamo sospettare, ma adesso abbiamo la CERTEZZA che il Movimento Neocatecumenale ha costituito anche un ordine femminile, parallelo ai Redemptoris Mater maschili, che purtuttavia non sembra essere ancora stato riconosciuto, in cui la “badessa” è sempre la stessa: la dubitabile Madre Theresa Brenninkmeijer, della ricchissima famiglia benefattrice di “enti cattolici” e Vaticano.

Però, stranamente, se si digita in internet il nome Theresa Brenninkmeijer, risultano solo siti danesi e nulla sull'attuale presenza in Perù…

23 commenti:

  1. LE SUORE NEOCATECUMENALI SONO TRAVESTIMENTI DI CARNEVALE...

    RispondiElimina
  2. Intanto ringrazio ancora Libera per la quantità e la qualità di notizie che riesce portare a conoscenza di questo blog.

    Era nota, la fissa di Kiko e del suo CN, di esportare il “suo” movimento anche nei monasteri di clausura, certo che fondarne addirittura uno dal nulla e senza alcun permesso della Chiesa, pensavo che fosse fantascienza.
    Invece ancora una volta il connubio denaro-potere ha funzionato, ecco un “nuovo ordine contemplativo” neocatecumenale.

    Incredibile, dopo 50 anni , ci sono ancora cose da conoscere.
    Quando sarà illuminato completamente questo “pozzo oscuro” chiamato cammino neocatecumenale?

    LUCA

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  4. Molto interessante ed oscura, questa vicenda!
    Pur volendo sospendere il giudizio su questa ex madre superiora cistercense dal nome impronunciabile, mi sembra assodato dal lavoro investigativo di Libera che sia uscita (di sua iniziativa o accompagnata alla porta) dall'ordine di provenienza.
    La cosa che non mi spiego è che abbia potuto fondare questi nuovi conventi, con l'approvazione dei vescovi, nelle stesse diocesi, come nel caso del Callao, in Perù, in cui sorgevano i monasteri cistercensi da lei diretti.
    Evidentemente, a suo tempo, lo scandalo per la vicenda della suora lasciata morire di freddo durante la preghiera mattutina, non era scoppiato, e la ex madre superiora, pur in uscita dal proprio ordine religioso, godeva della stima dei presuli.
    Non escludo che i soldi della potente famiglia di origine abbiano fatto la differenza...un po' come per Carmen, a cui il padre industriale voleva 'acquistare' un convento intero.
    Ma a noi interessa in particolare il fatto che il Cammino Neocatecumenale indirizzi le proprie vocazioni verso una associazione di vita apostolica o consacrata che dir si voglia, sicuramente non approvato con decreto pontificio.
    Con tutti gli ordini consolidati esistenti! Solamente nella diocesi di Torino ne ho contati quasi cento, di ordini religiosi femminili quasi tutti autoctoni e la maggior parte di diritto pontificio...
    Naturalmente la risposta è che in non tutti gli ordini le suore possono essere sottoposte alla disciplina del Cammino neocatecumenale.
    Questo ci fa concludere che le vocazioni religiose del CNC vengono in realtà segregate al suo interno parassitando le congregazioni sane e, come in questo caso, addirittura permettendo la nascita di istituti 'meno sani' che, pur richiamandosi alla spiritualità di un santo come San Bernardo di Chiaravalle, in realtà si fermano a sankiko.
    Forse sono proprio gli albori di un 'ordine neocatecumenale': quello che Carmen non aveva voluto fondare.




    RispondiElimina
  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  6. Grazie Libera per questa puntuale ricostruzione di un altro intreccio di soldi, potere, corruzione. Ci si dice che odiamo il Cammino, che abbiamo pregiudizi, ecc., ma non si vogliono aprire gli occhi sul fatto che dove arriva il Cammino porta divisione, scompiglio, ostilità, nel migliore dei casi, corruzione, abusi e devastazioni nel peggiore. Sembra incredibile, ma davvero, perché il Cammino Neocatecumenale non agisce MAI alla luce del sole? Se ogni attività del Cammino, dai vari passaggi alle convivenze dei rabbini, dalla destinazione dei soldi raccolti al contenuto dei mamotreti, ecc., ecc. è coperta da una spessa coltre di segretezza, significa che c'è qualcosa da nascondere, qualcosa che è meglio che gli altri, dai "piccoli" camminanti agli esterni al Movimento neocatecumenale, non sappiano. E non perché, come si dice, non capirebbero, ma perché capirebbero molto bene quale organizzazione losca e truffaldina sia il Cammino e quale siano i suoi veri fini.

    RispondiElimina
  7. Complimenti Libera come sempre articolo ricco di informazioni. Cosa aspetta il Vaticano a prendere provvedimenti come questo
    "L’indagine si rende necessaria – è scritto nel Decreto – per risolvere problemi di diversa natura (teologica, disciplinare, istituzionale, ecclesiale e patrimoniale) ".
    Sembrano parole che si adattano perfettamente al Cammino, e invece sono per il Movimento Apostolico.

    https://www.quotidianodelsud.it/calabria/catanzaro/cronache/fedeculti/2020/09/29/il-vaticano-dispone-unispezione-al-movimento-apostolico/?fbclid=IwAR0vw5wV0Q2zkyoorUC5tMe1PeDnLfhb92K-gA1QJE-2lxVXrgaFzwGgjsM

    Frilù

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    2. Brava Frilù,

      se ne parla su molti giornali locali come ad es qui

      Riporto 1 brano

      "La Congregazione per la dottrina è stata più volte interessata per questioni dottrinali e disciplinari
      ...
      Gli ambiti che saranno osservati sono, problemi di natura teologica, a partire dall’asserita origine soprannaturale delle presunte rivelazioni che ne hanno determinato la nascita e l’identità.

      Problemi di natura disciplinare, indagando sulle dinamiche interne , con particolare attenzione

      alla vita e alla missione pastorale dei presbiteri , specialmente sulla tutela del segreto confessionale.

      L’adeguatezza dell’attuale statuto e il processo di formazione dei diritti e dei doveri.

      Approfondire la natura e le motivazioni delle tensioni della chiesa locale tra i membri del movimento.

      Verificare il discernimento vocazionale e la formazione dei candidati agli ordini sacri"
      ----
      Avete ragione tu e Libera, non c'è frase che non sembri adattarsi a pennello al CN.

      Mah! Penso che è come per la lotta all'evasione fiscale .. ci fanno bella figura perseguendo il piccolo commerciante che nn fa lo scontrino di 0.50cent e chiudono gli occhi sui milionari..
      perché i grandi milionari evasori non pagheranno le tasse ma qualcuno pagheranno per restare indisturbati ..
      non c'è bisogno che vada avanti nell'esplicitare il paragone vero?

      Elimina
  8. Il Cammino non finisce mai di stupire.I fatti riportati da questo post sono sconcertanti, anche se pienamente nella logica del Cammino.
    E sono estremamente importanti, non solo perché sono una prova in più della malizia del Cammino, ma anche perché, poiché anche il numero delle malefatte ha la sua importanza, fanno purtroppo aumentare l'indice della malizia del Cammino.

    Il Cammino non appare solo un frutto marcio della smania di cambiamento in stile neo modernista che ha caratterizzato i suoi fondatori, che in tal caso potrebbero essere considerati un po' anche delle vittime della mentalità sessantottina tipica degli anni della giovinezza di Kiko e Carmen (che ha origine prima degli eventi del '68).
    Qui ci troviamo di fronte a una specie di SPECTRE in ambito ecclesiale.
    Credo che Kiko, e lo dico seriamente e non per fare una battuta, psicologicamente somigli a Glodfinger, sia per la sua semplice e ingenua, ma anche pericolosa, smania di potere, sia per il suo modo di agire perfido e senza scrupoli, se non quello di mantenere un suo stile formale.

    Le attività "ufficiali" di Kiko, come quelle di Goldfinger, vogliono apparire come lecite, ma le FINALITA' sono perverse e i metodi per raggiongerle si pongono al di fuori di ogni regola ecclesiale. Ovviamente tutto nel segreto (anche in questo il Cammino si distingue da quella parte di gruppi ecclesiali che sono stati infettati dal modernismo).
    Il Cammino agisce nelle tenebre.
    E ci sono vari gradi di segretezza, come nella mafia e come nella massoneria, a seconda della gerarchia.

    Da questa ottica, nel Cammino tutto appare falso perché tutto è apparenza che nasconde il fine. Ad esempio la claque che, specie in passato, accompagnava ogni uscita del Papa.
    Chi ha a che fare col Cammino sa benissimo che al Cammino del Papa non importa nulla se non di essere lodato, in modo che possa gire "sotto copertura".
    E' Kiko il papa del Cammino.
    La claque chiassosa e visibile attraverso giganteschi cartelli, serviva a mostrarsi fedeli servitori della Chiesa, per tradirla.
    Nessun tradimento è peggiore di quello di chi si mostra vicino.

    E la claque, pur nella sua ridicola e ingenua messinscena ha fatto la sua parte. Ha funzionato. Il chiasso è stato preso per entusiasmo e l'esaltazione per amore incontenibile per il Papa. Per quanto l'adulazione spesso si manifesta con modalità così esagerate da risultare ridicole, funziona (non mi riferisco al Papa ma a quei sacerdoti e cattolici che hanno aperto le porte al Cammino senza porre alcuna CONDIZIONE).

    Senza giudicare i singoli camminanti questo è quello che a me pare evidentissimo.

    RispondiElimina
  9. In Danimarca, soprattutto nello Jutland, i sacerdoti sono quasi tutti NC.

    RispondiElimina
  10. Tra l'altro il seminario RM di CPH non ha un sito, non è trovabile in nessuna ricerca e non compare neanche su katolsk.dk.
    Mi piacerebbe sapere l'indirizzo per capire sotto quale etichetta si nasconde.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il seminario si trova a Vedbæk.
      Sono riuscita a trovare poco.
      Rettore: Alviero Buco
      Vice rettore: Daniel Jimenez
      Guida spirituale per gli studenti: Marcos Romero Bernús, anche parroco della cattedrale di Sankt Ansgar a Copenhagen.

      Lo chiamano Præstekollegiet (università pastorale) "Redemptoris Mater" e non "seminarium".
      Si trova in Immortellevej 11 - 2950 Vedbæk.

      Unica pagina facebook, ma di visitatori di un'altra parrocchia:
      https://www.facebook.com/media/set/?set=a.385877888120513.80067.242152049159765&type=1

      C'è poi un sito denominato "Ministero degli affari ecclesiastici" che, tra gli altri riporta anche il Redemptoris Mater.
      Dice che è stato "riconosciuto" nel 1682... sarà un refuso di 1982, ma non andrebbe bene lo stesso.
      Che ne sanno i danesi di tutta la storia neocatecumenale...

      Poi c'è una cosa interessante: LO STATUTO.
      Ma questo merita un articolo a parte, per com'è vago...






      Elimina
    2. Sarebbe interessante sapere come sono riusciti ad ottenere un seminario in una zona così di lusso, visto che in Danimarca la Chiesa Cattolica non riceve tasse, i cattolici sono pochi e spesso non abbienti (se andate ad una messa cattolica in Danimarca troverete quasi esclusivamente immigrati filippini, vietnamiti, polacchi, africani e mediorientali)

      Elimina
    3. Semplice: ricche donazioni di famiglie importanti e decime su decime.

      Elimina
  11. La stampa mainstream italiana, così ghiotta di scandali chiesastici, stranamente riesce a ignorare certi scandali neocatecumenali.

    Vogliamo ricordare ai lettori capitati qui per caso che nella Chiesa Cattolica una suora è una donna che dona la propria intera vita a Cristo, professando i voti perpetui di povertà, castità e ubbidienza, vivendo al massimo i sacramenti, la dottrina, la preghiera, le virtù cristiane, lo sforzarsi di non peccare. Le suore di tutti i tempi, con umile ma incrollabile fierezza, si definivano spose di Cristo, avendo a cuore solo la gloria di Dio e la salvezza della propria anima.

    Le "suore" fra virgolette, invece, pensano che basti vestirsi da suora e non prender marito. Per cui si sentono libere di usare manipolazione, abusi di potere, terrore psicologico, controlli da lager, percosse, esigere ubbidienza anche quando comandano di peccare... Praticamente trasformano la vocazione in un mestiere e credono che il mestiere dia dei privilegi - a cominciare dall'impunità - e perciò trasformano i conventi in cui sono a capo in carceri con tortura.

    È bastato un po' di questo atteggiamento da "suore" tra virgolette a rovinare drammaticamente nell'epoca postconciliare la reputazione alle suore vere (per esempio quei tipici ricordi come "odio le suore perché da piccolo a scuola mi trattavano male": logico, se hanno trasformato l'educazione dei bambini in un attivismo a catena di montaggio).

    Le suore vere seguono fedelmente il carisma dell'ordine in cui sono entrate. Una donna che desidera consacrarsi per la vita attiva nella carità non andrà certo a cercarsi un ordine religioso di tipo contemplativo. La vocazione non è il cercarsi "un tetto e un pasto caldo in cambio di attività religiose" ma il cercare la gloria di Dio e scegliere il modo più semplice ed efficace rispetto alle proprie attitudini.

    Abbiamo ripetutamente fatto notare, in altre occasioni, come invece le "suore" neocatecumenali (sempre tra virgolette) vogliono donarsi a Kiko e al Cammino, anziché a Dio. Anche quando parlano di Dio hanno in mente solo il prestigio di Kiko. Pertanto, dovunque approdino, hanno come unico scopo quello di kikizzare tutto (con tanti saluti al carisma originale, nel caso specifico "cistercense"). E lo fanno con la foga della sullodata Brenninkmeijer, anche quando fanno esibizione dentale sorridente.

    E ci riescono perché nel Cammino non importa quanto sei psicopatico, importa solo quanta gloria e denaro e adepti porti a Kiko. Infatti non c'è da meravigliarsi che la "suora" scacciata dalla Danimarca approdi comodamente in Germania e altrove a ripetere gli stessi errori. È tipico del Cammino mettere la volpe nel pollaio, specialemente se tale "volpe" è manipolabile dai "catechisti" e totalmente dedita alla gloria di Kiko «il Vostro Catechista».

    Se la sullodata Brenninkmeijer avesse davvero avuto la vocazione, non avrebbe cercato (né accettato) un incarico di potere dopo uno scandalo, anche se falso. Ma ai kikos interessa solo la gloria di Kiko, non quella di Dio, e sanno bene che per servire Kiko occorre avere un sacco di potere (e denaro).

    Nota tecnica: il vescovo Irizar sopra citato era definito dai peruviani «il miglior amico del Cammino in Perù». Dopo Irizar (e molto probabilmente con la sua frenetica attività per designarsi un successore kikiano), nel Callao è arrivato il vescovo neocatecumenale Del Palacio, campione di scandali e recentemente (marzo 2020) "silurato" in fretta e furia da papa Francesco, probabilmente perché stava per scoppiare qualche grosso bubbone.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A titolo di curiosità: ho conosciuto personalmente dom Lepori molti anni fa ad un importante evento ecclesiale. Me lo presentarono facendomi notare che era stato eletto abate a vita all'età di appena 35 anni, caso unico nella storia dei cistercensi. Un uomo di grande intelligenza e di buon cuore, che da dieci anni è abate generale dell'ordine.

      Bene, in qualità di abate generale ha sciolto dai voti l'intera comunità di finte "suore" neocatecumenalizzate, a partire dalla psicopatica sedicente "badessa".

      Badessa è la versione femminile di "abate". Il riconoscimento del titolo di abate/badessa - che ha alcune prerogative giurisdizionali (non sacramentali) dei vescovi - dipende da varie condizioni, tra cui l'essere già superiore di una comunità monastica di almeno dodici monaci. Abati e badesse sono anche amministratori dei beni materiali delle rispettive comunità.

      Ho precisato queste cose perché lo sciogliere dai voti perpetui le "suore" neocatecumenalizzate, cioè ridurle tutte a semplici laiche, è un atto pesantissimo che dom Lepori non avrà certo compiuto a cuor leggero o per banali considerazioni economiche. La faccenda degli affitti sarà stata solo l'occasione in cui la prova inconfutabile è venuta alla luce.

      Significa anche che le finte "suore" neocatecumenali sapevano che la finta "badessa" non era una badessa cistercense, oppure che avevano emesso i voti temporanei e perpetui in completa assenza di libertà (spinte magari dai cosiddetti "catechisti" del Cammino o dalla paura di non far bella figura col parentame neocatecumenalizio). Ovvio che se continuano a seguire la psicopatica sono ancora sue complici, così come i vescovi neocatecumenali che si sono prestati allo sporco giochetto (chissà se Del Palacio non sia stato "silurato" dal Papa anche per questo caso).

      Dunque, non meritano di ricevere appellativi di "madre", "suora", "badessa". Oggi sono semplici laiche fino a prova contraria. Non basta il desiderio di diventar suora (se mai ce l'hanno sinceramente avuto: dopotutto sono neocat!), occorre un riconoscimento ecclesiastico che vada al di là delle comode furbate neocatekike dietro le quinte.

      Erigere un nuovo ordine religioso spetta all'autorità della Chiesa. Un vescovo può costituire comunità e associazioni di fedeli (pubbliche e private) per cominciare il lungo iter, ma l'ultima parola su un nuovo ordine spetta alla Santa Sede (e all'ordine di competenza: è l'abate generale dei cistercensi a stabilire se la tua iniziativa merita di essere riconosciuta come cistercense).
      Ma come al solito i kikos si rivolgono ai vescovi kikizzati per ottenere quello che la Santa Sede non concederebbe mai. E così si sono inventati un nuovo finto "ordine", infilandoci il nome di Claraval (sottinteso: "abbazia cistercense di Chiaravalle") come decorazione, quando in realtà è solo l'ennesimo ordine kikizzato. Inutile precisare che non saranno mai qualificabili come cistercensi, perché l'ordine Cistercense non le riconoscerà mai come tali.

      Facciamo dunque i complimenti alla setta neocatecumenale, per aver cooptato una donna di ricca famiglia da attivare come "suora" kikizzata. Dopotutto al sommo Kiko dispiaceva tanto dover marcare nel foglio Excel la perdita di 64 "vocazioni" in un colpo solo... il Cammino, comunque, fa acqua da tutte le parti. La pacchia non durerà ancora a lungo.

      Elimina
  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  13. La gestione al di fuori della Chiesa e contro la Chiesa delle ex monache come fossero monache, manifesta la coscienza delle alte sfere del Cammino, che il Cammino ha caratteristiche che lo elevano dalle altre realtà ecclesiali e dalla Chiesa.

    Se dicessi a un camminante che, per analogia, Kiko è il papa del Cammino, ammiccherebbe soddisfatto.
    Ma se gli dicessi che il Papa è il "Kiko" della Chiesa, diventerebbe serio. Un "Kiko" più grande di Kiko? Non potrebbe ammetterlo. Mica il Papa è un INIZIATORE!

    Ma chi è Kiko? Lo sa solo Kiko: noi lo veniamo a sapere solo dalle sue parole autoreferenziali.
    Kiko, secondo se stesso (e non secondo la Chiesa che gli ha affibbiato un carisma che lui rifiuta perché lo limita) NON sarebbe un fondatore.

    Se dicesse di essere un fondatore dovrebbe dire cosa ha fondato, e poiché quello che ha fondato non corrisponde a nessun carisma ma, secondo lui, è il Battesimo stesso, da cui tutti i carismi originano, dovrebbe dire di essere il ri-fondatore della Chiesa, che si era persa per strada il Battesimo. E prudentemente tace.

    Ma se Kiko non è un fondatore, che dice di se stesso?
    Kiko risponderebbe: "Ve l'ho detto ma non volete credere: io sono l'INIZIATORE"
    Iniziatore di cosa?
    "Di un itinerario di riscoperta del Battesimo". Come se il Battesimo si fosse smarrito come l'Arca dell'Alleanza, e come se Kiko lo avesse ritrovato, come l'Arca nel film.
    Per Kiko, perciò, il Cammino, non sarebbe solo UN itinerario di riscoperta del Battesimo, ma l'unico itinerario.
    La prova? La custodia gelosissima dei mamotreti e del rito eucaristico secondo Kiko.'
    Kiko può venire a patti su tutto, ma non sui mamotreti, di cui ha di fatto rifiutato ogni correzione, e del suo rito eucaristico, che si ostina a far celebrare come dice lui.
    E' così geloso dei mamotreti e del suo speciale rito che non si fa problema a disubbidire costantemente e ostinatamente alla Chiesa.
    Disubbidisce sapendo di disubbidire.

    Poiché tra i termini FONDATORE e INIZIATORE in pratica non c'è alcuna differenza (Gesù è l'iniziatore e il fondatore della Chiesa, e perciò del Battesimo, e san Francesco lo è dei Francescani, che hanno un loro specifico carisma), Kiko differenzia i due termini per dire ciò che pensa facendosi capire dai suoi e non facendosi capire dagli altri.
    E' un modo di creare confusione per nascondersi meglio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ed in questo è un vero maestro, lui e tutti i suoi compagni di merende.

      LUCA

      Elimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.