martedì 17 novembre 2020

Bibbia Unica per voi, Neocatecumenali Unici, che "Scrutate le Scritture" ma... vedete solo Kiko.


A riprova che la Bibbia Unica è cosa tutta neocatecumenale non poteva mancare la promozione vendite ad opera dell’onnipresente, inossidabile fac-totum don Ezechiele Pasotti.

Egli incarna il prototipo di prete attagliato al Cammino. Presentazione fatta presso la Libreria Paolina di Brescia, sua città, in collegamento streaming causa COVID che sconsiglia in presenza. E così, anche noi abbiamo potuto partecipare il 26 ottobre scorso in diretta alle 18:30 (il video resta disponibile su You-Tube).

E’ una vera e propria conferenza di più di un’ora sul come e sul perché della Scrutatio in salsa neocatecumenale. L’ascolto e il confronto con la Parola è asse portante del C.N.; a certe condizioni.

Apparentemente lavoro meritorio a cui applicarsi. Se non fosse che tutto quanto trasposto nel Cammino ne resta corrotto. La Scrutatio è attività preminente per ogni camminante. Pericolosa perché permeata dello “spirito del cammino” trasfuso nella Parola proclamata, dalla predicazione/interpretazione kikiano-carmeniana che tutta la informa. 

Poco importa che si inizia invocando lo Spirito Santo se lo Spirito, ti dicono, lo detengono loro.

Sa ben parlare il Pasotti, si palesa come la faccia buona del cammino. Ma mentre parla con un discreto equilibrio, poi all’improvviso parte in deliquio amoroso, si acceca e dice una bestialità dietro l'altra... Poi si ripiglia, ritorna sul binario, fino al deragliamento successivo, inevitabile. 

Nessun cattolico ha fede adulta se non ha Kiko come profeta

Questo Ezechiele - come d'altronde tutti i camminanti - lo crede sul serio. Per questo ha lasciato tutto e, dal momento che è un fanatico assurdo, non riesce a tenerselo per sé e ogni tanto lo esterna pure, come tra le righe fa in questo caso.

Ha tirato dritto fin quasi alla fine, ma “in cauda venenum”. Il demonio fa sempre così. 

Si può anche tralasciare tutto il resto. Non scopriremmo nulla di nuovo. Ma l’ultima parte del video merita attenzione. Gli ultimi 6 minuti soltanto. 

Venti anni di itineranza nel suo curriculum vitae e diversi anni in paesi con forte presenza luterana e anglicana. Per cui fa una premessa alle sue conclusioni di fine Video: 

Egli conosce bene le differenze. Certo il Neocatecumenato è un’altra cosa! E per mettersi al sicuro ricorre alle Costituzioni Conciliari a ratificarne la incontestabile cattolicità.


Pala dei sette Sacramenti, Chevrot Altar, Museo Koninklijk, Anversa


Trascrivo qui quanto don Ezechiele dice, a partire da 1 ora e 10 minuti fino alla fine del Video:


"Davanti alla Costituzione Conciliare “Dei Verbum” questa Bibbia diventa uno strumento molto serio, molto bello, molto utile per rimettere proprio la Parola al centro. Anzi come liturgista mi piacerebbe spendere una parola su questo. 
Perché è vero che il luogo proprio della Parola, dove la storia dell’uomo entra nel progetto di Dio, si fa storia di salvezza è la Liturgia. Interessante! Che importanza ha la Parola di Dio proclamata nelle nostre Liturgie, nelle nostre Parrocchie? Quasi nessuna. Tu esci tante volte dalla Messa e neanche ti ricordi quale è stata la Parola. E che cosa succede? Parlo da liturgista. 
Se il Sacramento, se proprio la parte anaforica della Liturgia, la parte proprio del Sacramento non è illuminata quotidianamente dalla luce della Parola, finiamo col cadere facilmente in una comprensione a volte magica, a volte molto spirituale della stessa Eucaristia. 
Ciò che fa nuova l’Eucarestia ogni volta è la Parola. Per questo il Magistero ci dice che questi sono due momenti diversi, ma dell’unico atto che è l’Eucaristia: Parola e Sacramento. 
E lì credo anche come presbiteri, come parroci, come pastori abbiamo lì un campo enorme, un impegno enorme. Questa Iniziazione Cristiana propria della Chiesa che porta alla maturità della Parola. Questa Iniziazione Cristiana, chiamatela come volete, ma è fondamentale che sia messa oggi al centro della pastorale delle nostre Parrocchie. Senza questa Iniziazione Cristiana non avremo mai un popolo educato alla Parola, non avremo mai un popolo capace di mettersi veramente in ascolto della Parola. Del resto il Vangelo proprio di domenica, al fariseo che gli chiede qual è il comandamento più grande, Gesù risponde con lo Shemà…….. ASCOLTA ISRAELE! 
Questo dell’ascolto, che dovrebbe essere proprio delle nostre assemblee e delle nostre Parrocchie."



Ecco, qui  è svelato quanto vogliono portare a compimento:

Oscurare l'Eucarestia e porre al centro, nel cuore nella Chiesa, la Parola, lo Shemà Israel, il loro Kerigma. E mentre si adoperano per distruggere ogni devozione e ogni culto eucaristico (nota), tributano ogni onore alla Parola, rinchiusa nelle custodie kikiane e offerta all'adorazione neocatecumenale. (A nulla giova loro richiamarsi alla Dei Verbum (n.21) che recita: "La Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture come ha fatto per il Corpo stesso di Cristo", poichè il Corpo di Cristo costoro non lo venerano affatto.) (nota)  E, mentre disdegnano le Processioni del Corpus Domini...

  • ne è prova la Bibbia di pietre preziose portata in processione nella cinquantina dal presbitero che indossa il piviale e dai fratelli che, finito il cammino, hanno conseguito la "fede adulta". Dunque questa per loro è la pienezza della fede? 
  • ne è prova l'ostensione della Bibbia nelle Yeshivah = Santuario della Parola dei Seminari R.M.. Anche qui viene portata in processione e poi ostentata, mentre i seminaristi assistono a braccia conserte e poi "scrutano" sedendo su troni "perchè chi scruta è un re". Cappella di adorazione e non c'è un inginocchiatoio!



Si usa il velo omerale per la Bibbia dando le spalle al

Santissimo.

E si assiste a braccia conserte.



Questi quando partono in quarta, iniziano sempre sparando giudizi.

Ezechiele esordisce:

"Che importanza ha la parola di Dio proclamata nelle nostre Liturgie, nelle nostre Parrocchie? Quasi nessuna. Tu esci tante volte dalla Messa e neanche ti ricordi quale è stata la Parola."

Ma magari egli si limitasse solo a giudicare, come sempre hanno fatto, i normali cattolici (mica come loro che sono anormali!), tanto ci siamo abituati. 

Qui scopriamo qualcosa di più: scopriamo che secondo loro il cuore pulsante, il sole della Liturgia Eucaristica, ossia la Consacrazione deve essere:

"illuminata quotidianamente dalla luce della Parola"

E noi sappiamo bene cosa intendono per luce della Parola. La Parola è loro appannaggio. Equivale a questo punto a far assurgere la parola del profeta a sacramento. 

Dovremmo concludere che la parola del profeta in quanto tale opera ex opere operato. E questa è una bestemmia. 

 Si segue la lezione di Lutero che fa diventare la Parola così come proclamata dal pastore (Kiko) un'azione di Dio, un Sacramento

Ma la liturgia della Parola non è Sacramento.

I Sacramenti sono i segni visibili ed efficaci della grazia invisibile di Cristo. 

Il Sacramento è composto da rito e da parola. (quando il Magistero parla dei due momenti diversi di un unico atto a questi due momenti si riferisce).
Per parola si intende la formula sacramentale da essa dipende la validità del Sacramento: “Io ti battezzo nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” compie ciò che dice. Così la formula della Consacrazione Eucaristica, correttamente pronunciata dal Sacerdote, muta le specie del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo.

Sacramentalizzare la Parola che si proclama e che si annunzia, questa la trasposizione che si fa nel mondo neocatecumenale, mentre si toglie valore e forza ai Sacramenti. 

Sacramentalizzare la Parola secondo quanto costoro dichiarano di se stessi

( N.B. perché dietro a Kiko a cascata c’è la legittimazione di tutti gli itineranti, fino all’ultimo kikatekista da loro “inviato” a fondare comunità. Tutti possono vantare la stessa prerogativa di Kiko che da lui a loro per diretta investitura discende)

Kiko parla, ti annunzia e quello che annunzia si compie di pronto.... per intervento di Dio. Questa è la premessa obbligata di Kiko ad ogni suo Kerigma, ad ogni parola che indirizza agli adepti da parte di Dio (tante volte col sostegno della "apertura a caso" della Bibbia - questa di certo è magia tutta spirituale ...)

Continua Ezechiele: senza questa illuminazione quotidiana del Sacramento alla luce (ormai è chiaro che questa luce sono loro) della Parola, scivoliamo..

in una comprensione a volte magica, a volte molto spirituale della stessa Eucaristia.

Ciò che fa NUOVA l’Eucarestia ogni volta è la Parola.

 (E noi scopriamo che l’Eucarestia OGNI VOLTA deve essere fatta NUOVA, e restiamo basiti)

Ezechiele tira dunque in ballo il Magistero per affermare ciò che a lui sta a cuore trasmettere:

questi sono due momenti diversi, ma dell’unico atto che è l’Eucaristia: Parola e Sacramento. 

Ben sapendo che nella testa di chi ascolta passa che i "due momenti" sono la Celebrazione della Parola e la Celebrazione Eucaristica vera e propria con la Consacrazione, che vengono messi sullo stesso piano. 


Noi celebriamo dove ci piaccia e come ci piaccia!

(vedi nota)


 Qui delle due una: 

o Ezechiele gioca sull'ambiguità - e in tal caso la cosa assume contorni inquietanti (finché è Kiko a mistificare ci sta pure!)

o è un ignorantone, liturgista dei miei stivali!!!  

... ma sì, aggiungiamo anche una terza ipotesi: 

don Ezechiele Pasotti è un cripto protestante

Delle tre neanche sappiamo quale sia peggio!




E a questo punto noi facciamo una bella scoperta: 


Confusione teologica

 

ECCO CHE  IL TABERNACOLO A DOPPIA PIAZZA NON E' UNA STRANEZZA, UNA ORIGINALITA' SOLTANTO. E' PROPRIO SINTESI IMPRESCINDIBILE DEL CAMMINO.

Sì, infatti ne è l'immagine plastica. Come tutto nel Cammino è catechesi, al servizio dell’evangelizzazione (Kiko dixit).

La verità è che chi compra la Bibbia di Pasotti, comunque mai acquisirà la fede finché non ascolterà il Kerigma dalla viva voce di Kiko o dei catechisti.



D’altra parte

SENZA LA PAROLA PROFETICA LO STESSO BATTESIMO CHE HAI RICEVUTO DA PICCOLO E' UGUALE A NULLA... Questo il loro pensiero. 
E nel Cammino è tutto così...

Eppure San Paolo lo diceva: anche se avessi lo spirito di profezia, se non ho la Carità non sono nulla.

La Carità è Dio nei suoi Sacramenti.

Lo spirito di profezia sono tutte le cose che vengono dette...magari buone...magari no. Come quelle di Kiko.


E le Specie Eucaristiche sono al livello inferiore.

E' evidente... Kiko offusca Dio, lo toglie dall'orizzonte. E più anni di cammino fai, più lui si sostituisce in tutto al Signore. È un idolo come il vitello d'oro. E ratifica con i suoi simboli, che sovrappone a tutto quanto esiste nella Chiesa. Dove arriva e si insedia tutto trasforma a sua immagine e somiglianza.

Ecco perchè egli non sopporta le Chiese tradizionali, neanche come estetica. Egli le detesta. Ha bisogno di catecumenium, di Chiese trasformate, che come uno entra pensa a lui. E il Tabernacolo, che è il cuore, viene appaiato alla sua mega Bibbia di pietre preziose... con dentro la Bibbia Unica “pilotata”



Quindi il Cammino è modernista ma all'apparenza tradizionalista.

Scrutate... Scrutate... Che dietro a Pasotti incontrerete.... KIKOOOOO
Basta ascoltare don Ezechiele fino alla fine, per scoprire che l’Eucarestia di cui stava parlando da liturgista qual è, come per incanto, si dissolve all’orizzonte. Resta, negli ultimi esaltati accenti, in un continuo crescendo la mirabolante Iniziazione Cristiana, panacea di tutti i mali (in tutte le occasioni insistono col precisare che oggi non esiste nella Chiesa Iniziazione Cristiana, se non il Neocatecumenato di Kiko e Carmen).

...come presbiteri, come parroci, come pastori abbiamo lì un campo enorme di impegno enorme...

(qui sento risuonare nelle mie orecchie il carmeniano verbo, così esattamente parlava la santa di categoria superiore. Oggi elle vive nell’anima di questi sacerdoti che si sono prostituiti al cammino e che l’ammiravano tanto, liturgisti e non, ascoltandola a bocca aperta).

…….l’Iniziazione Cristiana che porta alla maturità della Parola, centro della pastorale delle nostre Parrocchie, senza non avremo mai un popolo capace di mettersi veramente in ascolto della Parola.

Possibile mai che l'Eucarestia come Sacramento senza la Celebrazione della Parola non valga niente? Quando il Sacramento in sè è il Cuore della Celebrazione Eucaristica? 

E' più corretto ritenere che i Riti Penitenziali, così come la Proclamazione della Parola e l'Omelia del Presidente servano, piuttosto, a predisporre per arrivare ben preparati al Cuore pulsante che è Gesù Eucarestia.

Che poi tu e la Presenza Eucaristica è il Paradiso di tutti i Santi, questo solo basta. 

Pura Preghiera e Contemplazione.... Di quale parola parliamo?

“Io sarò con voi fino alla fine dei tempi”, dice il Signore. 

La Sua presenza viva, eterna in mezzo a noi è l’Ostia Santa, consacrata per mano del Sacerdote. 

Questa la Tradizione della Chiesa.



Disputa del Sacramento nella stanza della Segnatura, Vaticano,

  di Raffaello Sanzio.

"L’Eucarestia con tutto il suo mistero, 

il miracolo per antonomasia, 

legame tra terra e cielo, 

viene contemplato dalla Chiesa 

trionfante e militante."



Gesù Cristo è Lui la “ Parola di Dio”. Egli è il “ Verbo che si è fatto carne” del Vangelo di Giovanni. Egli è Colui che ha promesso che resterà con noi per sempre.

Questa la Fede nei secoli del Popolo Cristiano, dei Comuni Fedeli dal cuore retto e obbedienti alla Chiesa, più saggi di questi soloni.

La Scrittura va letta nella Chiesa e secondo la Tradizione. Anche il nostro don Ezechiele lo afferma ancora in questa occasione, come sempre lo afferma Kiko, ma solo a chiacchiere mentre impongono al popolo neocatecumenale la loro Bibbia "pilotata". Nessuno può arrogarsi il diritto di interpretarla privatamente, per diretta ispirazione dello Spirito Santo. Le due cose si contraddicono a vicenda: o tu sei direttamente ispirato, o ti sottometti alla Tradizione della Chiesa. Non è affatto automatico che la tua ispirazione coincida con la Tradizione ed è altamente improbabile per chi, come Kiko e Carmen, mai si è sottoposto al vaglio della Chiesa.


Alla fine ecco perchè nelle comunità neocatecumenali c'è

tante chiacchiere e tanto chiasso...

mai Silenzio, mai pura Adorazione... 

Ecco perchè non c'è

Eucarestia senza Parola (infarcita della loro predicazione), 

e senza tante parole inutili (proferite in esperienze e preghiere kilometriche). 


Al di fuori di questo

Ezechiele parla di “comprensione a volte magica”. 

E noi ci chiediamo cosa intenda. 

Forse intende: Credere per Fede

A volte molto spirituale.

.... Ma magari, diciamo noi!

                                                                  (da Valentina Giusti, Fides e Pax)

_______________________________

(nota)

 tratto dal primo volume del Direttorio catechetico del c.n.:

Pag. 21/376: "quando andavate a Messa, vi mettevate dietro, e se ti capitava di essere vicino al tabernacolo sentivi un tuffo al cuore, perchè ti avvicinavi all'intoccabile, al luogo dove c'era il sacro. Noi cristiani non abbiamo altare, perchè l'unica pietra santa è Cristo, Pietra angolare. Perciò noi possiamo celebrare eucaristia sopra un tavolo: e la possiamo celebrare in una piazza, in campagna e dove ci piaccia. Non abbiamo un luogo in cui esclusivamente si debba celebrare il culto."  (che brutto quel "dove ci piaccia"!)

34 commenti:

  1. Certamente la proclamazione della Parola durante la Messa è strettamente collegata all'Eucaristia, ma la Messa c'é se c'è la Consacrazione.
    Gesù è la Parola di Dio, ma l'espressione piena del Figlio incarnato non si ha nel Sacro libro, ma nel suo Corpo e nel suo Sangue.
    Dalle parole di don Pasotti invece, sembra che nel Cammino si fa la Comunione per ascoltare meglio la Parola, mentre in realtà si ascolta la Parola in funzione di entrare in comunione col Figlio di Dio, comunione che nella sua forma più alta si compie attraverso la Comunione eucaristica.

    Ma la Parola della Liturgia sembra entrarci ben poco con la "Bibbia unica al mondo", perché questa superbibbia non può essere usata durante la Messa, dove la Parola è spiegata dal sacerdote che, si spera, la interpreti secondo la Chiesa.

    Che cos'è che, secondo don Pasotti, rende la "sua" Bibbia tanto unica?
    La speigazione? Le note? Ma queste si trovano più o meno in qualunque versione della Bibbia, a meno che le note e le spiegazioni della superbibbia non abbiano la pretesa di AGGIUNGERE qualcosa di essenziale all'interpretazione della Chiesa.
    Se così lo dica chiaramente.

    Se uno vuole comprare una macchina nuova DI SERIE e un venditore gliene vuole venedere proprio una in particolare, quello che viene in mente è che potrebbe essere diversa dalle altre perché nata difettosa e il venditore vuole disfarsene. Oppure potrebbe essere che il venditore, di nascosto e illegalmente, ne abbia truccato il motore e che, perciò, ti vuole vendere una macchina fondamentalmente diversa da quella richiesata.

    Ma c'è un'altra ipotesi: per il Cammino la Bibbia, più che un libro sacro come lo intendono i cristiani, è un libro misterico, che non si può assolutamente capire senza una chiave di lettura, chiave che è stata consegnata a Kiko e Carmen.

    Se così fosse, la "Bibbia unica al mondo" non solo vuole rappresentare un affare economico ma, forse, anche uno spot per l'agonizzante Cammino.
    Una sorta di controffensiva delle Ardenne della Germania nazista ormai a un passo dalla sconfitta. Una controffensiva che per Hitler doveva, forse, rappresentare un capovolgimento delle sorti della guerra, ormai segnata.

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    1. Ci scusiamo per la traduzione automatica.

      Pensi che il percorso potrebbe essere accettabile una volta che i suoi aspetti eretici saranno stati eliminati (il che richiederebbe una rifondazione o simili), o pensi che non c'entri niente?
      Mi piacerebbe pensare che il primo sia possibile, ma nemmeno la Chiesa stessa sembra molto per il lavoro in questi tempi strani.

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    2. Molto dipenderà da quello che succederà dopo la morte di Kiko. Come si è visto NESSUNO può sostituirlo perchè lui stesso ha fatto in modo di essere insostituibile. Nessuno potrà vantare la stessa autorità, la stessa "via preferenziale" con lo spirito santo (volutamente scritto in piccolo). Se gli stessi sacerdoti (pardon presbiteri) senza la diretta voce di Kiko (ovviamente richiesta a gran voce dalla catechista di turno) si buttano nei vizi, se le comunità SENZA LA PAGLIACCIATA della "eucarestia" danno segni evidenti di cedimento figuriamoci cosa potrebbe succedere senza la presenza di Kiko.

      Il suo "successore" se è un minimo intelligente lo capisce e se ha a cuore i "piccoli" (come sempre il cammino dice di fare) li traghetterà verso la chiesa universale altrimenti li darà in pasto ai pentecostali o agli evangelici (tanto la differenza è poca). Ovviamente si scateneranno lotte feroci tra i più "anziani" i quali, piuttosto che tornare in parrocchia da cattolici "normali" preferiranno andare altrove.

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    3. Domanda molto interessante, Anonimo

      Personalmente, ritengo che il Cammino (inteso come organizzazione) vada spazzato via perché è completamente avvelenato fino alle fibre più intime: nelle sue origini, nei suoi fini, nei suoi metodi, e quindi nelle catechesi, nella filosofia, nella struttura, nelle abitudini, nella liturgia, nei Sacramenti, eccetera. Molte persone che ne escono, perdono la fede o hanno bisogno di una psicoterapia per guarire.

      PERÒ è anche vero che il Cammino si è infiltrato là dove la Chiesa gli ha (colpevolmente!) lasciato spazio. Il Cammino ha risposto ad una serie di esigenze oneste e genuine della gente, che la Chiesa ha ignorato, ed ha esasperato certe esigenze viziose (esibizionismo eccetera), senza che la Chiesa intervenisse a porre un freno.

      Quindi, secondo me, al Cammino va riconosciuto il merito di aver individuato certe DOMANDE lecite (la ricerca genuina di Dio, il desiderio di istruzione nelle cose sante, il bisogno di avere un destino ed un senso nella vita, il bisogno di essere comunità e di costruire relazioni sane). Queste andrebbero salvate nelle Parrocchie. Lo dico sognando un Papa santo, dei Vescovi santi e dei santi Sacerdoti capaci di santificare il popolo di Dio.

      D.D.

      continua

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    4. Per esempio:

      andrebbe sicuramente recuperata nelle parrocchie la dimensione comunitaria intorno alla Parola e al servizio al prossimo, al di là della Messa e alle occasioni conviviali.

      Oltre al catechismo per i giovani, vedrei bene anche un catechismo per adulti a ciclo continuo, cioè in tutti i periodi dell'anno e tutti gli anni. C'è sempre qualcuno nuovo che arriva alla Fede Cattolica, o qualcuno che se n'era andato e che ritorna. Ma anche per i "fedelissimi", spesso poco istruiti, la sapienza di Madre Chiesa è talmente vasta che non basta una vita per assimilarla tutta. La Liturgia sarebbe spiegata prima di ogni altra cosa. (E la Messa sarebbe celebrata santamente e senza chiasso)

      Il programma delle catechesi, o lezioni, sarebbe ben definito e pubblico: niente sorprese, niente arcani, niente magia, niente divinazione, ma solamente la buona volontà ed il tempo di ascoltare, leggere, meditare, capire e mettere in pratica.

      Il catechismo dovrebbe essere a cura personale dei Parroci, delegato ai laici solo eccezionalmente. I partecipanti alle lezioni avrebbero diritto a porre domande sugli argomenti trattati e il Parroco sarebbe tenuto a rispondere con sapienza.

      Ci sarebbe una biblioteca parrocchiale e chiunque fosse impossibilitato a partecipare di persona agli incontri potrebbe leggere i libri a casa, da solo o con qualcuno della Parrocchia che va a trovarlo. Soprattutto per gli anziani, sarebbe bello avere qualcuno che gli va a leggere un buon libro.

      In generale, ci sarebbe una forte educazione ad una condivisione di argomenti personali prudente, pudica ed opportuna, sia negli argomenti che nei tempi. Altrimenti finisce sempre nel giudizio, nel pettegolezzo ed in grovigli relazionali che non si sbrogliano più.

      Poi, in privato, ciascuno sarebbe libero di costruirsi le sante amicizie intime che preferisce, ma il supporto comunitario sarebbe, allo stesso tempo, sufficiente e non debordante, per tutti.

      I laici non leggerebbero le letture a Messa e non distribuirebbero la Comunione, né in chiesa né fuori, ma avrebbero il compito di organizzare il volontariato materiale (come la banca delle ore per lo scambio di servizi, per esempio, una specie di micro-economia locale) le attività per i giovani, l'assistenza ad anziani e disabili.

      Insomma, secondo me bisognerebbe togliere tutto al Cammino per tutto dare alle Parrocchie. Più trascendenza, più istruzione nelle cose di Dio, più opere, niente sconcezze e niente truffe emotive ed economiche.

      D.D.

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    5. Anonimo delle 10 e 01:

      se per "eliminare gli aspetti eretici" si intende non solo eliminare gli errori teologici, ma anche colmare le lacune dottrinali, cioè aderire a tutta la dottrina cattolica, non so quanto rimarrebbe del Cammino, ma quello che rimarrebbe sarebbe accettabile, se lo è per la Chiesa.
      In ogni caso non vedo ostacoli.

      Ci sarebbe da correggere certe deformazioni mentali, ma questo non sarebbe un ostacolo insuperabile.
      In ogni caso non sarebbe più il Cammino di Kiko, ma un movimento ecclesiale, con la sua spiritualità e il suo "carisma".

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    6. Aggiungo: se un giorno il Cammino dovesse entrare anche di fatto nella Chiesa (se mai avverrà, probabilmente, sarà solo dopo la morte di Kiko), sarebbe auspicabile, e forse necessario, che riconoscesse i suoi errori e che chiedesse perdono alle tante sue vittime.

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    7. PS Altre due cose di cui le Parrocchie dovrebbero riappropriarsi, sottraendole dalle fauci del Cammino (come anche dai gorghi di altre sette più o meno pagane), sono la preghiera comunitaria e l'Adorazione Eucaristica, frequenti e guidate dai Parroci stessi.

      Un parroco che guida il Rosario o l'Adorazione tutti i giorni infatti è un uomo di Dio, ben diverso dal parroco che "organizzatevi, pregate, adorate, come vi piace, ma adesso io vado, che ho la riunione con i tali e i talaltri".

      Pur avendo in passato fatto parte di gruppi e movimenti ecclesiali di vario tipo, penso che i movimenti non sono da proibire ma dovrebbero essere un di più nella vita parrocchiale e non un' alternativa ad essa, come purtroppo invece è la norma! Altrimenti va a finire che si appartiene a questo o a quel blasone e si considerano eretici gli altri, incluso il corpo centrale della Chiesa come nel caso dei Neocatecumenali.

      D.D.

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    8. @ D.D.

      La penso esattamente come te, servono sacerdoti che sappiano e vogliano davvero fare i sacerdoti, quando questo capita il CN, come chiunque altro, non ha alcuna possibilità di spadroneggiare e fare del male alla gente.
      Non è facile fare le cose che chiedi tu di fare in parrocchia, ma con buona volontà è possibile realizzarle e dopo un pò di tempo, se fatte bene funzionano e creano, un circolo virtuoso di BENE che crea altro bene.
      L'ho visto accadere ed ho visto accadere anche il contrario.
      Hai ragione su tutto quello che hai scritto nei tuoi commenti.
      Lo dico sempre che il CN è stato una buona occasione di fare del bene, sprecata stupidamente ed esasperata fino all'estremo , per fare danni e portare al MALE tanta gente in buona fede.

      LUCA

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  2. Non ci stanchiamo mai di ricordare che siamo cattolici, non protestanti.

    Cioè la nostra vita spirituale dipende dalla conoscenza delle verità di fede (conoscenza secondo quanto consentono le nostre rispettive capacità intellettuali), dal frequentare i sacramenti, dal compiere opere di carità. La lettura della Bibbia può essere un aiuto, ma non è una "necessità". Può essere un sostegno a una vita cristiana già intensa, ma non può essere sostitutiva delle virtù, non può essere un hobby importante da cristianoni super espertoni. Innumerevoli generazioni di santi hanno conseguito la beatitudine celeste senza aver mai messo mano alla Bibbia. Le loro conoscenze bibliche le avevano ottenute apprendendo la dottrina cattolica e partecipando alla Messa. Inutile scrutare mille volte un versetto. Inutile giocare a fare il Club del Libro (Sacro).

    Ricordo con affetto un caro sacerdote a cui ero andato a far visita in parrocchia dove era stato nominato parroco. Lo trovai che stava frugando fra gli scaffali della libreria. "Sai", mi disse, "sono qui da sette mesi e ancora non mi ero accorto che qui non c'è neppure una Bibbia". Gli chiesi come mai proprio adesso gli servisse. "Oh, non è per me, è che il gruppo qua ha deciso di fare una lettura biblica..."

    Eh, sì: è una mania tutta protestante quella di dover scartabellare Bibbie ed elucubrare su versetti biblici. Le verità di fede sono spiegate in maniera precisa e ordinata nel Catechismo della Chiesa Cattolica, che contiene anche tutti i riferimenti biblici, patristici, magisteriali, eccetera. Non si può pretendere di leggere la Bibbia come se fosse una specie di libro magico che ti fa capire cose che il Catechismo non consentirebbe di capire. Non si può fingere che Nostro Signore, anziché spiegare - addirittura spiegare in termini semplicissimi, come con le parabole - si mettesse a leggere versetti e a elucubrare. Non si può pretendere che la Chiesa abbia sbagliato nell'includere nella liturgia solo qualche breve brano di Vangelo e Bibbia delegando il fedele a nutrirsi di Bibbia per "compensare".

    Nella loro roboante superbia, i neocatekikos pensano di essere "più cristiani dei cristiani" esibendosi mentre "fanno più figli", "fanno più piazzate", "fanno più digiuni", "fanno più versamenti in denaro [alla loro setta, mica alle opere caritative della Chiesa]", esibendosi come esperti delle Scritture, professoroni con gli occhialetti a metà naso mentre sfogliano pomposamente paginette su paginette dalla Bibbia Personalizzata di Kiko con copribibbia designed by Kiko e Bibbia "unica" made in Kiko... salvo poi dare a sé stessi l'autorizzazione a peccare... bella schifezza!

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  3. '...senza, non avremo mai un popolo capace di mettersi veramente in ascolto della Parola.'
    Qui il paludato liturgista (per definirsi liturgista basta qualche anno di laurea specialistica) si fa prendere dalla personalità kikiana e identifica gli 'incontri biblici' che nelle comunità neocatecumenale sono vissuti come fossero delle liturgie, con l'accogliere il Verbo divino, che è Gesù Cristo in persona nel Sacramento eucaristico.
    Il fatto che dei parrocchiani si raccolgano in una saletta o in casa dell'uno o dell'altro per le preparazioni o per gli incontri del dopocresima e facciano una preghiera iniziale o invochino lo Spirito Santo, non trasforma tutto ciò che segue in liturgia e tantomeno in sacramento, sebbene possano esserci dei sacramentali, come la benedizione del sacerdote, se presente.
    Non è liturgia, e non può essere proposta come attività fondamentale che caratterizza l'essere popolo di Dio più di quanto non lo sia trovarsi in parrocchia per dare un pasto ai poveri dopo la preghiera ed un segno di croce. Cristo è là, e viene ascoltato ed accolto nell'ascolto e nell'accoglienza del più povero.
    Sono i protestanti o gli evangelici che attribuiscono un valore di 'funzione divina' ad un incontro in cui si legge un brano biblico, il pastore lo commenta, i fedeli danno testimonianza.
    Solo alla santa cena protestante si può applicare quanto detto da Pasotti dell'Eucarestia.
    Ritengo poi veramente vergognoso il trucchetto di far pensare che le parole cui fa riferimento il Magistero, per le quali nel Sacramento si compie ciò che viene descritto, siano le letture della Scrittura che lo precedono.
    Di che 'parola' parlava San Paolo in Efesini quando ha scritto 'Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola'? Intendeva parlare della formula liturgica battesimale o della lettura dell'Esodo commentata da un emulo del guru Argüello?






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  4. Scriveva San Giovanni Paolo II nell'Enciclica Ecclesia de Eucharestia:

    Emerge talvolta una comprensione assai riduttiva del Mistero eucaristico. Spogliato del suo valore sacrificale, viene vissuto come se non oltrepassasse il senso e il valore di un incontro conviviale fraterno. Inoltre, la necessità del sacerdozio ministeriale, che poggia sulla successione apostolica, rimane talvolta oscurata e la sacramentalità dell'Eucaristia viene ridotta alla sola efficacia dell'annuncio. Di qui anche, qua e là, iniziative ecumeniche che, pur generose nelle intenzioni, indulgono a prassi eucaristiche contrarie alla disciplina nella quale la Chiesa esprime la sua fede. Come non manifestare, per tutto questo, profondo dolore? L'Eucaristia è un dono troppo grande, per sopportare ambiguità e diminuzioni.

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  5. Mi fa tremare nella foto seguita dalla didascalia "Si usa il velo omerale per la Bibbia" quella sembianza di bestia luciferina che appare sul tabernacolo alle spalle del presbitero... È un' illusione ottica o sto girando attorno alla verità? Per favore dateci un occhio!

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  6. Anche il drappo con la scritta "palabra de Dios" sembra materializzare inquietanti figure di teste di animali o sbaglio? Ragazzi non scherziamo col fuoco...

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  7. Al punto n.6 del libro liturgico sul RITO DELLA COMUNIONE FUORI DELLA MESSA E CULTO EUCARISTICO c'è scritto molto chiaramente:
    "6. Nella celebrazione della Messa sono gradualmente messi in evidenza i modi principali della presenza di Cristo nella Chiesa. E presente in primo luogo nell'ASSEMBLEA stessa dei fedeli riuniti in suo nome; è presente nella sua PAROLA, allorché si legge in chiesa la Scrittura e se ne fa il commento; è presente nella persona del MINISTRO; è presente infine e soprattutto sotto le SPECIE EUCARISTICHE: una presenza, questa, assolutamente unica, perché nel sacramento dell'EUCARESTIA vi è il Cristo tutto e intero, Dio e uomo, sostanzialmente e ininterrottamente."

    Questi neocatecumenali stanno proprio fuori di testa!

    Annalisa

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    1. Diciamolo pure.
      Questi neocatecumenali stanno proprio fuori dalla grazia di Dio. Fuori dalla Chiesa cattolica! Un male che si propaga come un gas velenoso e che ammorba tutto ciò che tocca.
      Tutte le parrocchie del mondo dovrebbero espellere con decisione questa setta maleodorante. S.R.

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  8. Vedo che mi avete censurato, come al solito, non siete in grado di rispondere, non volete confrontarvi, sapete bene che soccombereste impietosamente e allora, non sapete fare altro che censurare, per paura che qualche allocco, che vi legge, apra gli occhi, sulle scemenze che dite.A quel tale che vorrebbe dire cosa dovrebbero fare le parrocchie chiedo:Perchè secondo te le parrocchie non fanno quello che dici?Perchè le parrocchie fanno poco o nulla?Siete daccordo che le parrochie, così come sono, vanno male e vanno cambiate?Vanno malissimo e infatti sono perlopiù vuote, quando non sono addiruttura chiuse o a mezzo servizio, poco frequentate, senza spirito missionario, sono chiuse tra le loro quattro mura, non si aprono all'uscita verso l'esterno, chiuse nelle loro false certezze, con una pastorale statica e letargica.Perchè caro amico le parrocchie non fanno praticamente nulla, solo pastorale sacramentale, battesimi, comunioni, cresime, matrimoni, dove questo si fa ancora ovviamente, ma non evangelizza, non va verso i lontani?La natura missionario della parrochia dove la vedi?Se vuoi la mia risposta è questa:Nelle parrocchie si fa poco o nulla, perchè quelli che la frequentano non sono cristiani, non sono stati educati alla fede adulta, non hanno fatto una scelta di fede chiara, ma vivono la fede a livello infantile, devozionale o di religiosità naturale.Questa è la verità caro mio.

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    1. Il caro tragicomico pasqualonico, col suo parlare sgangherato tipico del neocatekiko accecato dall'idolatria, ci offre modo di precisare ulteriormente ciò che è già noto ai cattolici e a quelli che hanno avuto la grazia di uscire dal Cammino (si tratta di una vera grazia perché è sia la liberazione da errori liturgici e dottrinali, sia lo smettere di pagare per le eresie e gli strafalcioni, sia il riprendersi la propria vita fino a quel momento calpestata e sfruttata dal Cammino e dai suoi capicosca, sia la possibilità di riabbracciare l'unica vera fede dell'unica vera Chiesa).

      Quello che il tragicomico vittimista chiama "censura" è invece semplicemente il buonsenso di non lasciare che i vandali graffitari imbrattino con le loro scemenze i muri di casa tua. Nel Cammino vige la "circoncisione della ragione", poiché chi adora gli idoli (come l'idolo Kiko) non può accettare che l'idolo venga ragionevolmente smontato, debunkato, demistificato, svergognato.

      Quanto alla crisi delle parrocchie, è in realtà una crisi di fede. Anticamente vigeva questo proverbio: parroco santo, gregge fervoroso; parroco fervoroso, gregge normale; parroco normale, gregge tiepido; parroco tiepido, gregge disperso.
      E sì, la crisi delle parrocchie è proprio una crisi di fede anzitutto della gerarchia cattolica, dall'ultimo dei sacerdoti su fino al Sommo Pontefice - quello che per "strani" motivi si è recentemente spinto persino a blaterare ambiguità sul cosiddetto "matrimonio omosessuale": Nostro Signore ha udito benissimo cosa ha detto il suo dolce Vicario in terra, e terrà severamente conto sia delle vere intenzioni del singolo, sia degli incalcolabili danni fatti alle pecorelle che al Vicario spetta di pascere.

      La crisi di fede della gerarchia cattolica, col passare degli anni, decenni, generazioni, si è abbattuta sul popolo di Dio. Inutile fare millemila esortazioni, inutile introdurre nuovissime variopinte "traduzioni", attività bibliche, novità organizzative, eccetera: se manca la fede ai pastori, mancherà ancora di più al gregge, come ben espresso dal proverbio sopra citato.
      E sì, la fede ai pastori manca sul serio, altrimenti non avrebbero permesso che tumori spirituali come il Cammino potessero attecchire e prosperare per mezzo secolo. È grazie al silenzio dei pastori, al loro fingere di non vedere, al blaterare che i problemi sarebbero ben altri, che il tumore neocatecumenale si è incistato nella Chiesa.

      Riguardo al lamentarsi che le parrocchie "fanno poco o nulla", come fa il lobotomizzato kikotomizzato Pasqualon De Pasqualonis nel commento delle 10:41, significa esigere che magicamente l'istituzione amministrativa denominata "parrocchie" supplisca all'inquinamento della fede della gerarchia. Come se la grazia fosse non un dono di Dio ma il frutto degli sforzi organizzativi umani. Come se la bontà del cuore fosse sostituibile da un'organizzazione articolata ed efficiente. Ma non meravigliatevene: il Pasqualonico pensa davvero che sia così, poiché il Cammino per interi decenni gli ha insegnato proprio questo, in modo martellante e ostinato. Il Pasqualonico, dall'alto della sua orgogliosa eresia neocatecumenale, non riesce a pensare secondo la Chiesa, poiché ha fede solo in Kiko.

      Il problema di ogni singolo fedele, oggi come negli scorsi venti secoli, è invece quello di salvarsi l'anima. A che pro guadagnare tutto il mondo se poi si perde l'anima? A che pro aggiustare tutte le parrocchie se poi si perde l'anima? A che pro esibire numeroni super-gigantoni di decime pagate, piazzate effettuate, risonanze esalate ed esaltate, gadget kikiani comprati ed esibiti, se poi si perde l'anima? A che pro inventare una pastorale "vincente", se poi si perde l'anima? A che pro blaterare di matrimoni omosessuali, nientemeno che da Sommo Pontefice, se poi si perde l'anima?

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    2. Anonimo sempliciotto e presuntuoso delle 10:41 : se le parrocchie non sono e non valgono nulla, spiegaci, di grazia, perché cavolo da più di cinquant'anni andate a "pescare" sempre lì?

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    3. L'anonimo delle 10 e 41 chiede:

      Perchè le parrocchie fanno poco o nulla?

      La risposta di Tripudio è impeccabile.
      La crisi delle parrocchie non è la crisi delle parrocchie, ma crisi di fede.
      Altrimenti sarebbe come dire che la crisi della Chiesa non è di fede, ma della Chiesa o, visto che le parrocchie sono un'espressione pratica della Chiesa, come lo è il Francescanesimo, è come dire che la crisi dei francescani non è di fede, ma è imputabile dal Francescanesimo.
      E, infatti, non è affatto vero che tutte le parrocchie vanno male.

      Domanda n. 2: Siete daccordo che le parrochie, così come sono, vanno male e vanno cambiate?

      No, perché se è vero che molte parrocchie vanno male (non tutte) non è vero che vanno cambiate, se a cambiarle non è la Chiesa.
      Nessuno può permettersi di cambiare una struttura ecclesiastica perché lo dice lui.
      Anche riuscisse, per ssurdo, a costituire una struttura umanamente più efficace e più efficiente, mancherebbe della grazia divina.
      E' un po' come nelle confessioni pubbliche del Cammino: anche se fatte con tutta la passione possibile, e, per assurdo, anche fossero utili (ma sono DISTRUTTIVE), mancano totalmente della grazia sacramentale.

      L'anonimo poi accusa le parrocchie: "non fanno praticamente nulla, solo pastorale sacramentale, battesimi, comunioni, cresime, matrimoni".

      E la pastorale sacramentale sarebbe non fare NULLA?
      Se fatta bene è una grande forma di evangelizzazione, sia diretta, per i presenti, che indiretta, in quanto la grazia sacramentale è sinonimo di santità e più la Chiesa è santa più il Vangelo avanza.

      E' vero che a volte nelle parrocchie non c'è molta carica evangelizzatrice, e in certi casi si deve migliorare.
      Ma non è il Cammino che va preso ad esempio, perché il Cammino più che evangelizzare, luteranizza.
      Anche i Testimoni di geova, secondo loro, "evangelizzano".
      Lo spirito missionario da solo non basta, se la fede non è sana.

      Ma il pezzo forte dell'animo del Cammino sta alla fine, quando dice:

      "quelli che la frequentano (la parrocchia) non sono cristiani, non sono stati educati alla fede adulta, non hanno fatto una scelta di fede chiara, ma vivono la fede a livello infantile, devozionale o di religiosità naturale".

      Perciò abbiamo ragione noi a dire che il Cammino è un'altra "chiesa". Forse un'altra religione.
      Se dei semplici battezzati, che seguono la parrocchia che è APPROVATA dalla Chiesa (sì, la Chiesa approva anche le parrocchie, che a differenza del Camminno UBBIDISCONO a statuti e direttive della Gerarchia), sono visti dai camminanti come separati da loro, vuol dire che tra cattolici e camminanti non c'è comunione.

      L'anonimo del Cammino cCONFESSA che si sente diverso, SUPERIORE, che i Vescovi non erano necessari per trasmettere la fede, che avevano perso qualcosa per strada e che ci voleva KIKO, unto da se stesso, per rifondare la Chiesa.
      Che non ha bisogno delle parrocchie, ma del Cammino.

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    4. Sai qual è la verità, caro anonimo talmente vigliacco che non si mette neppure un nick per non essere riconosciuto?

      Che il cammino rende le persone PEGGIORI. Di più: le rende TRISTI (altro che "allegria della resurrezione"). Lo sai perchè? Perchè è evidente che la storiella che ti ripeti e ci ripeti uso mantra è il classico sintomo che ti sei reso conto che sta crollando tutto come un castello di carta (come ogni cosa umana) e l'unica consolazione che riesci a trovare è quello di considerare tutto quello che c'è al di fuori del cammino come lo schifo più assoluto.

      Te lo hanno ripetuto per anni e tu hai imparato la lezione. Bravo, 7+
      Peccato che sia solo una misera illusione.
      L'ho già detto e lo ripeto: quel pretino che alle 7.30 del mattino celebra la (misera) messa parrocchiale con 4 anziani se non da solo, quel misero pretino che magari celebra i battesimi senza cagnara, quel misero pretino che fa quella miserrima "pastorale sacramentale" TI STA SALVANDO L'ANIMA.

      Ora tu puoi accettare e ringraziare il Signore per questa cosa e agire di conseguenza oppure fare come l'ispettore Javert che, piuttosto che ammettere di essere in debito con un carcerato come Valjean, preferisce suicidarsi.

      Davanti a te sta il bene ed il male. Ora tocca a te. E la risposta non sta scritta in nessun mamotreto.

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  9. Scusate, nascondo il mio nome non per vigliaccheria ma perché quando si gira attorno a queste cose si rischia grosso... Io insisto ma sono inorridito, perché non dedicate un post ai simboli esoterici e satanisti che ricorrono nelle pitture di questo folle presuntuoso arrogante? Diavoli, bambini Gesù con gli occhiali, teste di animali... Ma insomma sarebbe questa la nuova estetica e la nuova evangelizzazione... Altro che strafalcioni liturgici... Questo è il fumo di satana di montiniana memoria, e non dite che non eravamo stati avvisati. Grazie per l' attenzione.

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  10. Il Cammino Neocatecumenale ha toppato di brutto , molti catecuneni sono rimasti alla vocabolario degli anni 60 e non vedono che le loro comunita sono vuote come le parrocchie che criticano.
    Si mascherano in stupide ideologie e non trasformano la Parola di Dio in atti concreti.
    E poi Ezechiele e compagnia avessero mai avuto il coraggio di donare ai membri del cammino una delle encicliche di Papa Francesco....probabilmente o poveri gli fanno schifo.
    .

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  11. Caro anonimo del 18 novembre 10:41
    Ti lamenti che non vieni pubblicato, ti lamenti che non puoi dire la tua, ti lamenti che non riesci ad avere un dialogo costruttivo con chi scrive su questo blog.

    Bene, facciamo conto che hai ragione, mi chiedo se sei a conoscenza della semplice regola , ripetuta da sempre su questo blog, in cui si chiede, per essere pubblicato, oltre ad usate un linguaggio civile, di firmarsi con un qualsiasi pseudonimo.

    Questa semplice regola serve proprio per dare continuità ad un dialogo.

    Se tu vuoi davvero un dialogo con gli altri, inizia con il firmarti con un tuo pseudonimo.

    Quel tale che dice " cosa dovrebbero fare le parrocchie ", dice semplicemente quello che ha visto e vissuto sulla propria pelle ed è esattamente quello che scrivono D.D. e Tripudio: un buon sacerdote alla guida di una parrocchia fa la differenza, SEMPRE.

    La fede adulta, di cui parli tu, non di ottiene costringendo le persone in una "gabbietta" e riempiendole di obblighi e doveri, giocando, con le loro paure ed i loro peccati, per instillare in loro il terrore di essere respinte o di essere considerate inferiori.

    Questo fà il cammino neocatecumenale è lo fa con semplici laici arroganti, chiamati impropriamente "catechisti", che imparano a memoria le lezioncine scritte da un altro laico arrogante e autoreferenziale chiamato Kiko Arguello che tiene nascoste queste "lezioncine" da 50 anni, perché se le pubblicasse poi dovrebbe attenersi a quello che c'è scritto e non potrebbe continuare a fare e dire quello che vuole.
    E poi parliamoci chiaro caro anonimo,se Atene piange, sicuramente Sparta sta' peggio, voi NC siete 4 gatti e due topi, siete in piedi da 50 anni e praticate un "cammino del gambero" dalla Eucarestia al Battesimo a gente che ha già ricevuto il dono del battesimo dalla Chiesa.

    Non sei credibile quando dici che gli altri cioè i non ncn, vivono una fede " a livello infantile o di religiosità naturale ", voi NC pendete tutta la vita dalle labbra dei vostri "catechisti" laici neocatecumenali, anche terminato il vostro "infinito percorso gnostico ad ostacoli", vi trovate sempre al punto di partenza, chiusi in voi stessi, a fare sempre le stesse cose fino alla liberazione della morte fisica, quella ontologica l’avete abbracciata entrando nel CN.

    Siete aberranti, siete condannati a voi stessi, siete " luce, lievito, fede adulta " confinata e chiusa a chiave nella vostra piccola "gabbietta".

    Non servite a nulla, siete massa informe usata dal vostro fondatore per dare lustro alle sue "aspirazioni di grandezza", alla sua sete di "fama e potere".

    Siete "inutili", come ripeteva sempre il mio "illuminato"catechista, ed aveva ragione, il cammino neocatecumenale ed i suoi adepti sono soltanto "servi inutili" del loro padrone e signore Kiko Arguello.

    Ora, le tue parole sono arroganti, il tuo scrivere é solo un grosso, anzi grossissimo peccato di giudizio.

    Tu la verità non sai neanche dove è di casa, nel tuo "movimento" , Verità, Giustizia, Coscienza, Intelletto, Carità, sono parole sconosciute.

    L'amore è confinato negli stretti limiti del vostro "recinto comunitario".

    Quindi invece di guardare la pagliuzza nell'occhio degli altri, togli la trave che hai infilata nel tuo unico occhio, si, ripeto unico occhio, perché l'altro occhio lo tieni chiuso da una vita, cioè da quando sei entrato
    nel tuo "perfetto movimento neocatecumenale".

    Auguri di buon Avvento, prego anche per te.

    LUCA

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    1. LUCA mi hai fatto consolare. Davvero, parola per parola sottoscrivo tutto.


      L'amore è confinato negli stretti limiti del vostro "recinto comunitario".

      Che poi neanche quello è amore. Sono testimone, nè tra pari: copiose sono invidie, gelosie, competizioni; nè nei riguardi degli ultimi, dei più deboli. Poche le eccezioni davvero.

      Ma sono tutti così, arroganti, saccenti e presuntuosi. Campioni di superbia e prepotenza.

      Pax

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  12. Anonimo che disprezza le parrocchie:

    qualunque sia la situazione delle parrocchie, e fosse anche, se possibile, peggiore di così, essa non giustifica in nessun modo l'ingresso a gamba tesa del Cammino, che sottrae letteralmente le forze alla Chiesa (perché ricordiamoci che il Cammino non cattolicizza i lontani ma scattolicizza i cattolici),
    per restituirgliele MAI PIÙ, pur avendo promesso al PAPA (S.GPII) di riversare nelle parrocchie dei "cristiani aduuulti!" dopo 7, no aspetta erano 14, e no, aspetta ancora, son diventati 28... e aspetta un altro po' che ora son 40... e passa, a mai più! anni di Cammino.

    Qui sappiamo tutti di COSA stiamo parlando, COMPRESI i lettori che l'Anonimo pretende di proteggere e che invece vengono qui proprio per capire se sono i soli ad aver vissuto certe esperienze oppure no. (E no, infatti.)

    Le parrocchie son conciate come son conciate ANCHE per colpa del Cammino che fa scappare la gente inorridita, tra prepotenze al consiglio pastorale, risonanze e redditio al posto delle omelie, monizioni, catechesi inquietanti a giovani e giovanissimi, e, degna ciliegina di tanta torta, kikone (sbagliate), kikarredi (forzati) e kikokanti (plagiati).

    Si può fare un'analogia con quel tipo di persona che regolarmente si presenta ben intenzionata a fare amicizia con delle nuove conoscenze.... parlando malissimo di certi ex-amici con cui ha appena rotto i rapporti. E chissà chi è il prossimo? Si chiede il nuovo conoscente.

    Ugualmente nel Cammino, la sfacciataggine di proporre in parrocchia un cammino di verafedeadulta parlando male... della vita di parrocchia. E trattando i presenti da lattanti.
    Cosa mai poteva discendere da cotante premesse? Il Cammino cola a picco, avendo rovinato le parrocchie e senza aver mantenuto le sue (mendaci) promesse di gloria.

    Nella vita di Fede, la parrocchia va necessariamente aiutata e sostenuta, è un controsenso orwelliano proporre una vita di Fede trattando la parrocchia a suon di "tanto quelli ormai... noi invece...", che la dice solo molto lunga su chi esibisce spudoratamente questo tipo di giudizio.

    Un po'di onestà si può avere, una buona volta?

    D.D.

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  13. x Luca

    eh sì questo dei sacerdoti è un punto cruciale, aggiungerei tattico, in termini di battaglia spirituale.

    Mi dai lo spunto per proporre a chi fosse interessato la cosiddetta "adozione sacerdotale", che consiste soprattutto in una parte spirituale, cioè in un impegno costante di preghiera ma, potendo, anche in offerte di denaro o aiuto alla parrocchia. Di solito della preghiera si occupano le monache di clausura ma credo che abbiano bisogno di rinforzi... e poi penso sia nostro dovere comunque.

    Ogni tanto mi chiedo quanti credenti preghino regolarmente per i sacerdoti, presenti, passati e futuri. La stessa Santa Teresina scriveva che inizialmente credette che fossero i sacerdoti a dover pregare per i fedeli, e non viceversa.
    Poi andò in pellegrinaggio a Roma e, vista la situazione del clero (che pur non poteva essere peggiore di quella di oggi), cambiò decisamente idea. Durante i 10 anni di vita che le furono ancora dati sulla terra offrì costantemente preghiere e sacrifici per i sacerdoti.

    Su Internet si trovano informazioni su diverse modalità di adozione sacerdotale. C'è chi adotta un sacerdote per un anno, chi si riunisce in gruppi di preghiera per uno o più sacerdoti. In pratica, chiunque di noi può decidere di dedicare almeno cinque minuti del suo tempo ogni giorno a pregare, da soli o in un gruppo, per uno o più di loro, o per una categoria (i seminaristi/RM, i missionari, i preti in crisi di fede, i preti anziani, i preti che danno il cattivo esempio, etc...).

    E non c'è neppure bisogno di farlo sapere agli interessati, perché si tratta di stabilire una relazione sovrannaturale, non una personale.(A meno che non credano che nessuno preghi per loro, allora sì, vanno rassicurati.)

    D.D.

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  14. Don Ezechiele Pasotti parte con un feroce giudizio sulle parrocchie in perfetto stile neocatecumenale. Confermato dai commenti dei fedeli camminanti pieni di gratuito disprezzo: essi considerano tutti i parrocchiani, senza distinzioni, superficiali e, peggio ancora, ignoranti. Ignorantissimi della Sacra Scrittura, loro appannaggio, ma anche dei minimi rudimenti della fede.
    A cosa giova a costoro frequentare le parrocchie? Sparano a zero su tutto, sono pieni di giudizi e, dopo tanti anni di cammino, non hanno imparato non dico ad amare, ma almeno a non disprezzare il prossimo e a stimare gli altri “superiori a sé”.
    Spiegatemi a cosa vi serve il Cammino e tutte le vostre Scrutatio? A dannarvi l’anima? Siete cembali che tintinnano e niente di più.
    Ho idea che tanto livore scaturisca dal fatto che non tollerate che qui si osi criticare i vostri totem, come il preclaro don Ezechiele Pasotti, “liturgista” che parla di liturgia avventatamente.

    Purtroppo tra voi ce n’è di maestri di eresie e svarioni colossali. Alla scuola di Kiko avete distorto e strumentalizzato intere pagine dei Vangeli per finalizzarle ai vostri obiettivi gnostici e iniziatici, per soggiogare ben bene il popolo camminante.
    Quello che noi contestiamo a preti come don Ezechiele è di essersi prestati a questo triste gioco, aver avallato, aver contribuito con la loro autorevolezza a dare una parvenza di vero alle tante menzogne propinate dal duo di iniziatori spagnoli Kiko e Carmen e per questo aver svenduto il loro ministero, i loro studi, la loro stessa dignità.

    Pax

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  15. Il Santo Padre Giovanni Paolo II firmò la Lettera Enciclica Ecclesia de Eucharistia nel 25° anniversario del suo Pontificato.

    https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/csaints/documents/rc_con_csaints_doc_20050514_beatifications_en.html

    Gesù “ha voluto rimanere con noi, in modo speciale, nel sacramento eucaristico”. Da questo “la centralità del sacramento dell'altare nella vita della Chiesa”. Il Papa Santo sentì il bisogno di donare alla Chiesa questa Enciclica proprio al tempo in cui Kiko e Carmen brigavano (supportati in simili imprese come sempre tra gli altri dal fedelissimo don Ezechiele) per vedere approvata la loro di Eucarestia. Ma sortirono al termine dell’iter il magro risultato della indigesta Lettera di Arinze del 2005 che ancora oggi incombe su di loro, ripresa dagli Statuti e mai rispettata. Invito a contare nella suddetta Enciclica quante volte il Papa parla dell’aspetto sacrificale dell’eucarestia, decine e decine di volte, a fronte di quante volte cita l’aspetto conviviale, le conti sulle dita di una mano sola.

    Tra i segni positivi di amore all’Eucarestia il Papa elenca:

    “un sempre maggiore spazio quotidiano riservato all'adorazione eucaristica; e un crescente numero di partecipanti alla processione eucaristica del Corpus Domini, che fa di essa, ogni anno, una commovente professione pubblica di amore a Gesù Eucaristico”.

    "accanto a queste luci, non mancano purtroppo le ombre" (n. 10).
    E tra di esse, il Papa rileva soprattutto le seguenti:

    “un progressivo abbandono, in alcuni luoghi, del culto di adorazione eucaristica; certi abusi, in alcuni contesti, che contribuiscono a deformare la genuina dottrina cattolica sull'Eucaristia; talvolta, una comprensione assai riduttiva del Mistero eucaristico, che tende a spogliarlo del suo intrinseco valore sacrificale, per considerarlo piuttosto come un semplice convito fraterno. Si aggiunga poi un certo oscuramento sulla natura e la necessità del sacerdozio ministeriale. Né mancano, infine, in questo o quell'altro contesto ecclesiale, delle iniziative ecumeniche che, "pur generose nelle intenzioni, indulgono a prassi eucaristiche contrarie alla disciplina nella quale la Chiesa esprime la sua fede" (ibid.).
    Orbene, lo scopo diretto ed immediato della nuova Enciclica è proprio quello di

    "contribuire efficacemente a che vengano dissipate le ombre di dottrina e pratiche non accettabili, affinché l'Eucaristia continui a risplendere in tutto il fulgore del mistero" (ibid.).

    Questo tanto per mettere a fuoco il Vero Culto Eucaristico che va al cuore del Sacramento, composto dal “segno visibile” e dalla “formula di consacrazione”.

    Ripeto: La proclamazione della Parola ha il suo spazio nella Celebrazione Eucaristica, ma non è Sacramento, né può offuscare questo Sole. In più lo sminuire la Santa Eucarestia va di pari passo – guarda caso – con “un certo oscuramento sulla natura e la necessità del sacerdozio ministeriale”. Notare bene che questo non lo affermiamo noi, lo dice lo stesso Papa.
    Insomma, i preti sono il vostro tallone di Achille.

    Pax

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  16. Ho voluto mettere tutto questo in evidenza, ancora una volta, per spiegare il perché, al sentire la nostra campana, agli anonimi pasqualoni viene da digrignare i denti.

    Le vostre teorie eretiche contrastano in modo funesto con tutto il nucleo pulsante del Depositum fidei. State in mezzo a noi ma siete fuori dalla Chiesa: con il cuore, con l’anima, con le vostre stesse opere. E, cosa più grave di tutte, giudicate come cani rabbiosi.
    Questa non è la creatura nuova. Chi sa dove ve la siete persa!

    Per il resto non voglio certo riscrivere qui tutto l’articolo daccapo ad uso dei “neocatecumenali fin nel midollo” che ci accusate di ritenere la “presenza reale” come cosa “a se stante” con un suo “valore autonomo” , non in “relazione organica” con la “liturgia della Parola”.

    Ora sia chiaro una volta per tutte. La liturgia della Parola noi non abbiamo necessità di considerarla né molto, né poco. Ma per quello che è, quando è inserita nella Celebrazione del Sacramento Eucaristico.

    Anche il Battesimo, la Cresima, il Matrimonio si celebrano in un contesto Liturgico in cui è prevista anche la Proclamazione delle Sacre Scritture, ma nessuno si sogna di dire che è quella proclamazione che aggiunge o toglie qualcosa al Sacramento che viene celebrato. Vien da dire, elementare!

    Vedere l’Eucarestia nei segni sacramentali del pane e del vino sarebbe riduttivo. Ma sono il pane e il vino gli elementi visibili indispensabili, insieme alla formula che viene pronunciata dal Sacerdote, perché si dia il Sacramento. Per voi ad ogni cosa dà valore solo la comunità, il vivere in comunità. E così stravolgete una dietro l’altra tutte le basilari verità di fede.

    Pax

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  17. Certo ad arte è citata la Dei Verbum (n.21) da voi stessi, perfino nella pagina in internet sugli “Arredi Cammino Neocatecumenale”, come abbiamo segnalato nel post, qui

    https://arredicamminoneocatecumenale.blogspot.com/2020/01/il-santuario-della-parolayeshivah.html

    Una sorta di legittimazione del Santuario della Parola Yeshivah che sta al centro della Domus e di tutti i R.M. seminari del Cammino. Sostituendo alla centralità del Mistero Eucaristico la centralità vera per voi, irrinunciabile, della Parola e della collegata “profezia kikiana” mistificatrice.
    Voi fate sempre così, voi prendete dalla Parola di Dio, ma lo fate anche con i documenti conciliari o con le encicliche del Papa, soltanto quello che vi fa comodo e lo usate per i vostri fini.

    "La Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture come ha fatto per il Corpo stesso di Cristo”

    E qui riporto quanto già scritto e vi chiedo: ma di cosa parlate? Cosa citate?

    QUANDO VOI IL CORPO DI CRISTO MAI LO AVETE VENERATO.

    La consacrazione delle Specie Eucaristiche per voi è funzionale solo alla celebrazione, passaggio, pasqua ebraica, al banchetto, alla festa.
    Il problema lo avete voi con questa affermazione della Dei Verbum, non certo noi, (ma di cosa parliamo?) se sparisce il Culto Eucaristico, il Tabernacolo, il “tuffo al cuore” quando ti trovi davanti a Gesù Vivo e Vero e Presente, quel “tuffo al cuore” che Kiko sbeffeggia nei cristianucci della domenica ignoranti di Scrutatio, Torah, Merkabah, Amenorah,...

    A palesare i meravigliosi frutti del cammino, poi, nei fatti concreti, siete imbattibili a giudicare ferocemente ogni momentto i fratelli cattolici che vivono nella parrocchia. Che al massimo vanno alla Messa per prendere l’Ostia, che non ricordano neanche il Vangelo…

    Ma cosa ne sapete voi? Sapete quanta fede c’è nelle Chiese? Fede nascosta e vera di gente semplice e soprattutto umile di cuore, ciò che voi con decenni di cammino non siete e non diventerete mai. Siete gente che non sapete neanche giudicare voi stessi senza paparino catechista affianco.

    In voi si compie il Magnificat di Maria: Il Signore disperde i superbi nei pensieri del loro cuore. Il Signore ha innalzato gli umili! Ma chi credete di essere? Voi che ascoltate le Scritture e le scrutate pure con il grande don Ezechiele. Ma tanto lui alla fine vi porta a Kiko, non a Cristo.

    Tutto questo lo abbiamo ben spiegato nel post. I nostri Anonimi affezionati farebbero bene a rileggerlo, cercando di capire, possibilmente.

    Pax

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  18. Pax, loro non devono capire nulla, non è di loro competenza capire, loro devono solo obbedire.

    Il CN è questo, obbedienza,decima mensile e proselitismo.

    Non c'è altro e non serve altro.

    LUCA



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    Risposte
    1. Lo so bene anche io LUCA. Purtroppo, ogni discussione finale che ho sostenuto nel Cammino verteva precisamente su questo punto.
      Mi ostinavo a pensare e chiedevo il confronto.
      E mi baccai: Tu devi obbedire senza pensare. Idolatra che non hai immolato Isacco (il tuo cervello) sul Monte Moria.
      Il Monte del Cammino sul quale si innalza l'idolo del dio Kiko e della dea Carmen.
      Sono penosi.

      Ma visto che in continuazione Anonimi Pasqualoni, come li chiamava Lino, DISOBBEDENDO al divieto di Kiko di frequentare internet ( se lo facciano PENSANDO o meno io non lo so, lo sanno loro, almeno spero!) vengono sulle nostre pagine mettendo in campo sterili azioni di disturbo, ritengo opportuno ripetere e ripetere i nostri solidi argomenti, a loro beneficio e a beneficio di tutti.

      Non ci intimoriscono, non ci mettono in imbarazzo. Piuttosto ci offrono l'occasione di specificare meglio, a vantaggio di tutti i nostri lettori.
      Per quel che riguarda loro, li invito a riflettere ogni volta, li richiamo alla loro coscienza e a rinverdire il ben dell'intelletto di cui comunque il Signore li ha dotati come ciascuno di noi.
      Si spera in un ravvedimento anche se sono, lo riconosco, un caso disperato.
      Ma la speranza è l'ultima a morire!

      Pax

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  19. @Anonimo delle 10.41
    Le parrocchie non sono affatto come le dipingi tu. Ci sono sicuramente parrochie più "attive" e altre meno. Il problema è che voi generalmente delle parrocchie "conoscete" solo quello che volete vedere voi. E niente vi "va bene", perché quello che vi anima è il disprezzo per tutto ciò che non è Cammino. E' questo che nel Cammino viene inculcato ai Camminanti fin dall'inizio. A partire dalla terribile espressione "cristiani della domenica". Che tutto il resto, che tutte le manifestazioni e articolazioni della fede cattolica come si sono sviluppate fino ad oggi nei secoli sono delle espressioni, magari anche "buonine", ma comunque incomparabilmente inferiori al Cammino. Perché voi ritenete il Cammino superiore a tutto il resto. Come ci può essere un dialogo con voi? Siete i primi a non volerlo perché non create mai le basi perché si possa instaurare un dialogo. Voi credete di essere gli unici ad avere la cosiddetta "fede adulta". Che poi mi dici cosa vuole dire "adulta"? Immagino superiore a quella degli altri credenti, che magari si pensa che abbiano una fede "infantile", diciamo così. Beh, ti ricordo e vi ricordo che Gesù Cristo ha detto che entrerà nel Regno dei Cieli chi avrà la fede di un bambino, non la “fede adulta”.
    E mi fermo qui. Non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire.

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