giovedì 11 marzo 2021

Il Catechismo Olandese e il Catechismo di Kiko

I libri di istruzione religiosa sono stati scritti fin dal tempo dei Padri della Chiesa, ma il termine catechismo è entrato in uso nel XVI secolo con la pubblicazione da parte di Lutero nel 1529 di testi diretti all'indottrinamento dei fedeli, spesso in forma di domande e risposte. 
 
Pasquale Cati, Allegoria del Concilio di Trento
(1588-1589), affresco; Roma,
Basilica di Santa Maria in Trastevere

Il primo Catechismo vero e proprio fu sviluppato durante il Concilio di Trento, diretto ai parroci perché potessero meglio insegnare la dottrina cattolica e contrastare la Riforma protestante. Il Catechismo tridentino fu promulgato da papa Pio V ed adottato dall'intera Chiesa cattolica. 
Fino alla promulgazione del catechismo attualmente in vigore (Catechismo della Chiesa Cattolica, pubblicato nel 1992 e poi il Compendio del 2005) non ci sono stati altri catechismi "universali", ma solo catechismi locali. Nel 1905 il catechismo redatto da papa Pio X per la diocesi di Roma (detto Catechismo maggiore) ebbe una grande diffusione e fu adottato da gran parte delle diocesi italiane circolando anche all'estero. Il Concilio Vaticano II non aveva chiesto la stesura di un nuovo catechismo, che sostituisse quello del Concilio di Trento; esso si era limitato a disporre la preparazione di un “Direttorio per l’istruzione catechistica del popolo” (Christus Dominus, n. 44), cosa che si era realizzata nel 1971.
Prima quindi del 1992, la stesura dei catechismi era lasciata all’iniziativa delle conferenze episcopali, le quali, nel periodo successivo al Concilio, si attivarono per la pubblicazione di catechismi nazionali per le diverse fasce d’età.
Uno sforzo immane, che però ebbe risultati piuttosto deludenti; tanto è vero che i Vescovi riuniti nel Sinodo straordinario del 1985 chiesero al Papa di preparare un catechismo unico per tutta la Chiesa; richiesta che fu prontamente esaudita con la pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica nel 1992. Una volta pubblicato il catechismo universale (che è stato un enorme successo, non solo editoriale), i catechismi locali hanno perso qualsiasi rilevanza fino praticamente a scomparire.

Fra i catechismi inadatti e fallimentari che hanno preso forma nei turbolenti anni postconciliari, annoveriamo anche il Nuovo Catechismo Olandese (pubblicato nel 1966) e, perché no?, il Catechismo  neocatecumenale, che apparve, dattiloscritto nei famosi ed arcani libri blu detti "mamotreti" (cioè scartafacci), proprio dal 1968 in poi.

Ma dedichiamoci innanzitutto al Nuovo Catechismo Olandese. Si cominciò a lavorare al Catechismo nel 1956: i Vescovi olandesi affidarono in quell’anno all’Istituto catechetico superiore di Nimega il compito di rivedere il Catechismo allora in uso nelle loro diocesi. Già prima del Concilio esistevano catechismi locali; non si deve pensare che in tutta la Chiesa si facesse uso del Catechismo di San Pio X, che si era imposto solo in Italia. Tanto per fare un esempio, negli Stati Uniti fin dal 1885 si usava il Baltimore Catechism.

  • Invece del Catechismo di Kiko, fin dall'inizio, si negava addirittura l'esistenza. I due spagnoli Kiko Argüello e Carmen Hernandez sostenevano di predicare in modo spontaneo senza far uso di alcun testo. Kiko aveva una preparazione acquisita presso i Cursillos de Cristianidad, Carmen aveva frequentato un corso di Teologia quando era ancora novizia prima di essere cacciata, come racconta lei stessa, dalle Suore Missionarie.

Sicuramente i due facevano uso di testi specifici di cui Kiko si portava dietro gli appunti in misteriosi foglietti di cui parlò don Cuppini (nel libro intervista a cura di Tarcisio Zanni). Dal diario di don Cuppini. "7 dicembre 1968. Lisbona. Inizia la catechesi alla Penha de França. Kiko ha una serie di foglietti". Successivamente: "Zamora: lì Kiko ha scritto per la prima volta le catechesi. Avevo preso appunti mentre dava catechesi alla Penha: dopo io li leggevo e Kiko scriveva. Erano comunque già le catechesi (più o meno) che si danno ora".

Torniamo al Catechismo Olandese: Esso fu pubblicato poco dopo la conclusione del Concilio, il 9 ottobre 1966, col titolo Nuovo Catechismo. 

  • Il Catechismo di Kiko invece, pur girando da cinquant'anni nei famosi libri dattiloscritti (ora stampati) non è MAI stato pubblicato.

Fin da subito il Nuovo Catechismo Olandese suscitò forti perplessità, dentro e fuori i Paesi Bassi, tanto è vero che il Papa volle che tre teologi scelti dai Vescovi olandesi si incontrassero con tre teologi designati da Roma. L’incontro si svolse a Gazzada dall’8 al 10 aprile 1967. Questo incontro non ebbe alcun risultato, dal momento che le due parti rimasero ciascuna sulle proprie posizioni. 
 
  • Invece il Catechismo di Kiko, di cui si ignorava addirittura l'esistenza, e che i catechisti neocatecumenali dovevano imparare a memoria per poi sostenere di aver ripetuto sul momento quanto lo Spirito Santo andava ispirando loro, non poté essere analizzato. Solamente quando papa Giovanni Paolo II pretese che il movimento di Kiko si dotasse di uno Statuto, l'iniziatore spagnolo si vide costretto a consegnare i suoi testi perché fossero visionati e corretti. 
 
Per quanto riguarda il Catechismo Olandese, una volta conosciuto l’esito del colloquio di Gazzada, Paolo VI decise di affidare a una Commissione cardinalizia il compito di esaminare ed emendare il Catechismo.

  • In un arco di tempo fra il 1997 e il 2012 i testi del catechismo di Kiko furono l'oggetto di una laboriosa e di certo contrastata revisione nell'ambito di una commissione formata da teologi della Congregazione per il Culto della Fede e "teologi" del Cammino. 
 
Il 15 ottobre 1968 la Commissione che esaminava il Catechismo Olandese emanò una dichiarazione contenente i punti da correggere nel Catechismo:

  1. Circa la creazione degli angeli
  2. Circa la caduta di tutti gli uomini in Adamo
  3. Circa la concezione di Gesù da Maria in modo verginale
  4. Circa la “soddisfazione” operata da Nostro Signore Gesú Cristo
  5. Circa il sacrificio della Croce e il sacrificio della Messa
  6. Circa la reale presenza e la conversione eucaristica
  7. Circa l’infallibilità della Chiesa e la conoscibilità dei misteri rivelati
  8. Circa il sacerdozio ministeriale o gerarchico e circa la potestà di insegnare e di governare nella Chiesa
  9. Circa alcuni argomenti di teologia dogmatica
  10. Circa alcuni argomenti di teologia morale
I libri segreti del Cammino, i mamotreti

  • La commissione di teologi modificò profondamente il catechismo di Kiko e, non essendo sufficienti le drastiche correzioni e le censure nel corpo del testo, aggiunsero numerose note a piedi pagina con gli articoli del Catechismo della Chiesa Cattolica su molteplici argomenti, tra i quali:

  1. Circa l'opera redentrice di Cristo e la realtà storica del peccato.
  2. Circa il rapporto tra Grazia divina e libertà umana. Circa la soddisfazione operata dal Nostro Signore Gesù Cristo offertosi come Vittima di espiazione
  3. Circa la salvezza operata da Gesù per i meriti della sua passione e morte
  4. Circa la Chiesa quale società visibile e gerarchica. .
  5. Circa la distinzione fra sacerdozio ordinato e sacerdozio universale
  6. Circa il sacrificio della croce e il sacrificio della Messa
  7. Circa la Transustanziazione e la reale presenza eucaristica
  8. Circa la pratica della Comunione frequente, le visite, le benedizioni, le processioni, le adorazioni solenni, i congressi; come pure il dovere di osservare le rubriche riguardanti il contegno da tenersi alla presenza di Cristo, e ogni norma volta a coltivare la sensibilità eucaristica dei fedeli, ecc..
  9. Circa la distinzione tra il sacramento della Penitenza e quello del Battesimo.
  10. Circa il sacramento della penitenza: la «conversione» del peccatore come fatto eminentemente personale, l'importanza del perdono di Dio tramite assoluzione, l'importanza della confessione auricolare
  11. Circa l'esistenza dell'Inferno 
  12. Circa l'importanza della Chiesa per la salvezza
  13. Circa Gesù, unico Redentore e Maestro, e unico Modello di santità che i credenti devono sforzarsi di imitare.
  14. Circa la piena armonia tra Concilio Vaticano II e quello di Trento.
  15. Circa l'interpretazione autorevole della Bibbia del Magistero della Chiesa
  16. Circa altri temi di teologia dogmatica e morale

Le correzioni romane non furono accolte dalla maggioranza dell’establishment cattolico olandese. Nel gennaio del 1969 il Consiglio pastorale olandese, riunito a Noordwijkerhout, emise una “dichiarazione di indipendenza”, con la quale si schierò a favore del Nuovo Catechismo senza le correzioni romane. Il Catechismo comunque fu tradotto in diverse lingue e diffuso. La Chiesa ottenne solo che venissero messe in allegato le correzioni con i riferimenti ai paragrafi corretti. 

  • Il catechismo di Kiko, denominato Direttorio, fu rilasciato dal Pontificio dicastero per i laici come vincolante per la catechesi del Cammino Neocatecumenale. Non essendo però mai stato pubblicato, non è chiaro se sia corrispondente ai testi dati in uso ai catechisti. Ciò che è certo comunque è che gli errori originali a tutt'oggi vengono trasmessi tramite le catechesi del Cammino ai suoi adepti.

Forse è il caso di fare qualche riflessione su questa vicenda: 
Il Catechismo olandese non è tutto da buttare. Può essere utile riportare la conclusione della dichiarazione della Commissione cardinalizia: Le presenti osservazioni, anche se non poche e non di lieve importanza, lasciano intatta la maggior parte del Nuovo Catechismo, con il lodevole suo carattere pastorale, liturgico e biblico. Esse non si oppongono all’intento degno di elogio degli autori del Catechismo di proporre l’eterno vangelo di Cristo in forma aderente al modo di pensare degli uomini del nostro tempo. Le grandi doti per cui l’opera si caratterizza, richiedono che essa rifletta sempre la dottrina della Chiesa senza oscuramento di alcuna ombra (loc. cit., p. 499). 
 
  • Per quanto riguarda il Catechismo di Kiko, non registriamo invece nessun elogio da parte della Commissione esaminatrice, mentre l'iniziatore Argüello, che ha sempre avuto un rapporto molto controverso con la verità, sostiene di essere stato lodato e che del suo testo originale è stato cambiato "pochissimo". 
 
Dopo la pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, fortemente voluto da Papa Giovanni Paolo II e dal futuro Benedetto  XVI, cardinal Ratzinger, la predicazione e la catechesi hanno cercato, in genere, di conformarsi all’insegnamento ufficiale della Chiesa e il Catechismo Olandese fu accantonato. 
 
  • Invece il Catechismo di Kiko ancora attualmente è insegnato e non è stato assolutamente sostituito dal Catechismo della Chiesa Cattolica
 
Le lacune del Catechismo olandese erano notevoli, ma non era impossibile colmarle. È ciò che fece la Commissione cardinalizia costituita da Paolo VI. Il problema è che si volle rifiutare la correzione proveniente da Roma, pensando che la posizione romana rappresentasse un passato destinato presto a finire, mentre quella olandese fosse l’inizio di un radioso futuro per la Chiesa. La storia dimostra che è stato esattamente il contrario. Non è un caso che il cinquantesimo del Catechismo non è stato celebrato da nessuno, non solo perché i protagonisti di quella vicenda erano nel frattempo scomparsi (cosa abbastanza comprensibile), ma anche perché non avevano lasciato nessun erede: nei Paesi Bassi, la Chiesa cattolica in questi cinquant’anni è andata progressivamente assottigliandosi fino quasi a scomparire, per essere sostituita dall’Islam. 
 
  • Le lacune e gli spropositi del
    Catechismo di Kiko erano notevoli e quasi impossibili da colmare. Il testo corretto non è stato pubblicato e gli errori teologici, dogmatici, antropologici, biblici continuano ad essere diffusi. Il Catechismo di Kiko in cinquant'anni ha prodotto il consolidarsi di una esperienza segnata dal settarismo e dal fanatismo che si è incistata all'interno della Chiesa Cattolica provocando danni enormi e gravi sofferenze. 
 
In conclusione, i risultati del “rinnovamento” della Chiesa olandese, di cui Il nuovo Catechismo è in qualche modo l’emblema, dovrebbero farci riflettere sulle prossime prospettive di sfacelo di cui il Catechismo di Kiko finirà per rendersi responsabile.

111 commenti:

  1. Solo una osservazione. Il Direttorio "approvato" e secretato immediatamente contiene correzioni pesanti a tutte le elucubrazioni kikiane, anche se nascoste fra le note.
    Per decenni ai camminanti sono state impartite catechesi che nulla avevano a che vedere con l'insegnamento della Chiesa.

    Decenni di eresie, di false interpretazioni delle Scritture e balordaggine quindi, che imparate a memoria hanno formato schiere di kikatekisti ignoranti, a loro volta diffusori del verbo kikarmeniano.

    Oggi i neocat strillano "siamo approvati". Bene, nulla da dire se le kikatechesi si fossero uniformate a ciò che la Chiesa ha corretto.
    E invece no, si continua a ripetere a pappagallo la solita accozzaglia di cinquant'anni fa.
    Per questo il Direttorio è segreto, per impedire raffronti tra quello che dicono e quello che è stato approvato.

    La prova? Facile. Per decenni numerose comunità hanno dovuto ascoltare catechesi rivelatesi errate ed emendate dalla Chiesa. Per decenni schiere di kikatekisti le hanno dovute imparare a pappagallo perpetuando la diffusione di eresie e scempiaggini.
    La Chiesa li ha corretti? Allora avrebbero dovuto organizzare convivenze per rettificare quanto fin lì erroneamente insegnato.

    Risulta a qualcuno anche di una sola convivenza diretta a emendare gli errori impartiti?
    Nemmeno una, mai.

    Conseguenza: camminanti e kikatekisti continueranno imperterriti a ripetere e diffondere una (presunta) dottrina che di cattolico ha ben poco.

    Perciò, egregi neocat, risparmiateci il solito "siamo approvati", l'ipocrisia è una brutta cosa.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Articolo da evidenziare e da rileggere periodicamente.
    I camminanti dovrebbero stamparlo e incorniciarlo e attaccarlo al muro vicino ai loro gadget, così, un giorno, si ricorderanno che qualcuno glielo "aveva detto"

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    1. Mi hai fatto sorridere Pietro, "te l'avevo detto" è l'ultima cosa che un neocatecumenale vuole sentirsi dire quando, dopo anni e anni di cammino, comincia a pensare che forse, magari, in un certo qual modo, su qualche dettaglio, "gli altri" tutti tutti questi torti non ce li avevano. "E però, anche loro, ..."

      Ma l'articolo è veramente molto istruttivo, grazie Valentina!

      D.D.

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  4. Svelato l'arcano : i mamotreti altro non sono che scartafacci. Finalmente l'abbiamo capito, meglio tardi che mai

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    1. SCARTAFACCI è l'Acronimo di

      Siamo Chiamati A Redigere Testi Aporcrifi Facendoli Accettare Con Copyright Illecito

      (incredibile, ne ho fatto uno anche io. Mah!, acronimista non originale)

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  5. Ma a parte che Kiko del Catechismo olandese cita solo un raccontino che parla dei monaci che vanno in un paese non cristiano, pensate veramente che interessi a qualcuno questo thread? Pensate che le persone normali siano interessate a questo e sappiano cosa e' il Catechismo olandese? Vi ripeto l'invito a mettere on line il libro di Don Ariel Levi Gualdo, tanto siete abituati a violare il copyright. Violazione piu' violazione meno.

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    1. Invece sono moltissimi i punti di contatto tra i due catechismi eretici. A Dio piacendo li esporremo in seguito nel particolare.
      P S.:
      Non capisco perché insista sull'avere gratis da noi il libro di padre Ariel. Compralo, fai un fioretto per Quaresima (o detrai l'importo dalla decima).

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    2. @Anonimo
      A me interessa molto, è sempre importante aggiornarsi e aumentare la propria cultura, e anzi invito voi a mettere online tutti i testi dei mamotreti

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    3. Con tutto il rispetto è stato Kiko stesso a dire che si ERA FORMATO sul Catechismo Olandese.

      Poi, PUNTO PRIMO: levati questo tono perchè qui non siamo in uno scrutinio neocatecumenale.

      PUNTO SECONDO: le persone "normali" desiderano informarsi su quello che gli propinano sedicenti catechisti e/o formatori. Cosa che voi NON FATE neppure quando sono i parroci a chiederlo. QUESTI SONO FATTI.

      PUNTO TERZO: Avremmo violato il copyright? Ma di chi? Quello di Kiko? MA ti rendi conto della cretinata che stai dicendo? Lo sa che il copyright serve a preservare la PROPRIETA' INTELLETTUALE? Lo sai che nella Chiesa Cattolica i catechismi ed i testi di catechesi sono PUBBLICI perchè ovviamente è lo SPIRITO SANTO ad averli ispirati?

      Grazie per averci implicitamente confermato che i mamotreti sono meramente il frutto delle elucubrazioni di Kiko, Carmen e di chissà chi altri.

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    4. Carissimo il catechismo olandese non mi interessa più di tanto, ma la setta a cui tu appartieni ha tanti spunti di riflessioni quali? Il nemico della vera Chiesa viene dl interno.... Dom

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    5. Il copyright... interessante, quindi i mamotreti sono depositati presso la SIAE, con tanto di codice? Sono in vendita? O siete proprio andati dal notaio. Perché, a meno che non stiamo parlando del giardino della mia fantasia, la parola copyright nel mondo reale ha un significato ben preciso.

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  6. Domanda non inerente al tema ma di curiosità. A quando risale la foto e dove fu fatta. Kiko e Carmen sembrano molto giovani. E quello a destra chi è? Non sembra Pezzi.

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    1. Non so identificare di preciso, foto dai contorni sfocati, forse Valentina può dire meglio.
      Si vedono nel fondo fratelli seduti e i tre che si consultano, fogli e agende alla mano. Il terzo sì, è padre Mario Pezzi. Giovane ma la barba e l'atteggiamento sempre uguali.

      Penso che potrebbe essere tranquillamente una saletta del Centro di Porto San Giorgio e in atto un raduno di itineranti e i tre concertano tra di loro la conformazione delle equipe e le loro destinazioni. Al vederli questo mi pare che facciano, confabulando tra loro, mentre i fratelli attendono.
      Questo il peso gravoso del "governo" del Cammino!

      Pax

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  7. Catechismo Olandese è l'acronimo di :

    Catecumenato Ancora Troppo Esaltato Certamente Humus Immenso Santamente Mamotretico Ormai Onnipresente Largamente Approvato Non Dovendo Escludere Strafalcioniche Eresie

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. All'anonimo neocat delle 13,06, difensore del copyright

    Egregio, forse non sei al corrente che se c'è uno che scopiazza i lavori altrui è proprio il signor trettre dottor (h. c.) plagiario Arguello.
    Vuoi la conferma? Vai su Youtube, sentiti prima il "Santo delle baracche" dell'ometto, poi il Sanctus della Misa Criolla di Ariel Ramirez.
    Dopodiché domandati chi ha scopiazzato chi.
    Ti risparmio la fatica di cercarlo, eccoti il link: Sanctus

    Di esempi ce ne sono tanti altri, a partire dallo sgorbio che scimmiotta l'icona di Rubliev.

    Poi arrivi tu e parli di copyright. Patetico.

    Ti hanno consigliato di comprarti il libro di padre Ariel. Giusto, ti farebbe bene.
    Se poi vuoi tenere i tuoi soldini tutti, ma proprio tutti per Sankiko affarista, allora vai sul sito della Chiesa cattolica. Potrai scaricarti gratis una montagna di testi. Certo, non sono importanti come il segretissimo Direttorio, che è efficace solo se viene dato "a sorpresa". Comunque troverai Bibbia e Vangelo, Catechismo, Lettere apostoliche, Encicliche, Padri della Chiesa e quant'altro.
    Capisco che per te è roba da cristiani della domenica, ma se vuoi testi gratis ti devi accontentare di cose di basso profilo. Altro che i meravigliosi Mamotreti e Direttorio, ma pazienza.

    P. S. Sappi che quando ti raccontano che Sankiko plagiario compone e dipinge sempre sotto ispirazione dicono il vero, confermo. Trattasi di spirito di vino.
    Cordialità.

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    1. Grazie Apostata che mi ricordi che anni fa su questo stesso blog venne pubblicato un articolo con vari video youtube di canti plagio-kikiani, confrontati agli originali, alcuni dei quali ebraici.

      D.D.

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    2. Apostata, ti saluto e ringrazio. Sei sempre il solito spasso. Col tuo argume rallegri e scudisci ben bene. Mi auguro ne facciano frutto.

      Pax

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  10. O.T
    È prevista la pubblicazione dell'annuncio di Quaresima nei prossimi giorni?
    Da queste parti è arrivato già alla plebe.

    Frilù

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    1. Cara Frilú, intendi l'annuncio di Pasqua?

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    2. Certo, poichè dell'annuncio di Quaresima abbiamo già abbondantemente parlato anche sul Blog.
      Mi pare strano però abbia già annunciato la Pasqua. Mai con tanto anticipo. Manca ancora qualche settimana. E di solito Kiko fa l'annuncio a cavallo della domenica precedente le Palme.
      In verità quest'anno ha anticipato abbastanza anche l'annuncio di Quaresima. Per dar modo ai suoi di passare a tappeto tutte le comunità.
      I tempi sono duri, si batte la fiacca e si ha paura. I fratelli latitano.
      Le comunità si sono assottigliate, celebrazioni in presenza un miraggio.
      Non fanno in tempo a riprogrammare che devono fermare tutto di nuovo.
      Come farà Kiko per rinserrare le fila?
      Poverino! Sai in che angustia si dibatte!

      Pax

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    3. Grazie Valentina di avermi fatto tornare coi piedi per terra, sono un po' confusa.
      Il fatto è che con le restrizioni anti covid i tempi sono sballati. Quando sul blog parlavamo dell'annuncio di Quaresima qui si faceva la convivenza di inizio anno, che solitamente è invece a dicembre. Invece ora si è fatto l'annuncio di Quaresima. Dunque ho confuso un po' le cose🤔. L'annuncio di Pasqua ancora non l'hanno fatto.

      Frilù

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  11. Cara Alect ti sbagli il direttorio non è un Catechismo, ma un direttorio per le comunità neocatecumenali e sono stati creati da Kiko e Carmen e ne detengono i diritti non avete l'autorizzazione a pubblicarl. Oltretutto voi pubblicate anche i plichi degli annunci con il logo del Cammino e che hanno la dicitura che non ne autorizza la pubblicazione. Pertanto voi violate la legge,potrebbero denunciavi anzi credo che si possa procedere anche d'ufficio.Comunque anche se non vi perseguono penalmente quello che fate e' immorale.

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    1. Stiamo proprio aspettando che qualcunono proceda d'ufficio per diffondere la notizia che c'è un guru religioso che nasconde i propri sproloqui con i quali tiene asservito il suo seguito. Non solo: che li manda in giro ai suoi dipendenti perché li ripetano parola per parola, come fossero Vangelo.
      Non solo: che nasconde i suoi Direttori ai parroci e ai Vescovi a cui dovrebbe servire, forse perché non corrispondono a quelli approvati. Magari è la volta buona per fare un confronto con gli originali depositati in Vaticano.
      Non si sa mai, che da un male non ne venga un bene.

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    2. Rompete le scatole a tutti dicendo che il cammino è un percorso di FORMAZIONE del cristiano. BENISSIMO. Nella Chiesa CAttolica non esistono percorsi di formazione SEGRETI. Tutto il resto è FUFFA. Dici che violiamo la legge? Sul copyright no di certo. Credi che si possa procedere di ufficio? Che fai, minacci? Facciamo una prova. DENUNCIA! e POI VEDIAMO COME FINISCE.

      Patetici.

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    3. Anche gli scrutini allora, sono violazione del copyright del diario personale della gente.
      Di sicuro sono immorali. Pensateci, neocatecumenali.

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    4. @Anonimo
      Ti prego gentilmente di fornire le prove che i mamotreti siano soggetti al copyright, e ti informo anche che i documenti in cui è scritto di non pubblicare su internet in realtà il blog li riprende da pagine neocatecumenali di Facebook, quindi ti sei sbagliato ad accusarci

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    5. Il Cammino non denuncia e non querela per due motivi : 1) una querela vuol dire alimentare una polemica che non si vuole ; 2) una querela vuol dire scoprire gli altarini che devono rimanere coperti. Quindi niente denunce, niente querele, niente comunicati ufficiali, niente di niente. Al massimo c'è qualche neocatecumenale che scrive sul blog e affini, e si becca le risposte che si becca. Peggio per loro che scrivono...

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  12. Penso che Anonimo delle 13:06 sia leggermente disconnesso ormai.
    A furia di venire a leggerci in maniera compulsiva.

    Caro Anonimo,
    Lo vedi pure tu che faresti bene ad ascoltare Kiko:
    NON ANDATE IN INTERNET A LEGGERE COSE SUL CAMMINO.
    A parte che per voi E' PECCATO MORTALE (come non recarvi in presenza in comunità sfidando il COVID).

    Certo che vi conosce bene Kiko! Siete ridotti ad uno stato di indottrinamento tale che nella vostra zucca altro non entra se non la parola "ispirata" che Kiko vi propina da una vita e che ha, si vede, sortito il suo effetto.

    Questo articolo fa un'analisi puntuale, ma a te l'unica cosa che è rimasta in mente, l'unico collegamento che riesci a fare tra i due Catechismi (l'Olandese e di Kiko) è la citazione che Kiko stesso fa del Catechismo Olandese in una delle 15 catechesi del ciclo iniziale intitolata "Chi sono io?".

    Due catechesi preparano all'ascolto del Kerigma:
    Chi è Dio per te?
    Chi sono io?

    CHI SONO IO?
    Tutta una catechesi "esistenziale" fatta ovviamente a modo suo, per connettere gli ascoltatori alla sua pseudo-dottrina, che andrà ad esplicitare nel SUO Kerigma soggiogante, così come lo ha abilmente strutturato. Per poi ripeterlo in maniera parossistica ai suoi adepti fino alla consumazione totale (degli adepti,si intende! Che lui non si consuma mai, ma in questa opera si rigenera ogni giorno!).

    Opera di abbindolamento delle menti e delle coscienze, che negli anni successivi andrà mano mano abilmente a plagiare a sua immagine e somiglianza.

    In essa Kiko riproduce molti dei suoi disagi giovanili e delle sue paranoie o paturnie varie.

    Solo con gli anni ho compreso che Kiko non era assediato da quella che potrebbe definirsi una crisi esistenziale degna di questo nome. Degna sicuramente di uomini migliori di lui. Connotata da una onesta ricerca del senso della vita e del significato della morte, che porta all'incontro vero con Dio. Minimo questa ricerca vera è cosa di animi più onesti ed elevati.
    ……..

    RispondiElimina
  13. ……..

    Che prova offro delle mie asserzioni?

    Semplicemente metto sotto gli occhi di tutti – guardare per credere - il fatto che il Cammino Neocatecumenale, purtroppo per Kiko e per gli sfortunati che lo seguono, non è Cristocentrico ma Kikocentrico.
    Questo dato è innegabile. E se volete poi ve lo spiego pure meglio. Anche se qui sul Blog lo abbiamo dettagliatamente esposto in un numero infinito di articoli, post e commenti.

    Non ho grandi pretese di analisi scientifiche. Uno è il mio contributo prevalente.
    Le mie considerazioni nascono dalla trentennale esperienza che Dio ha permesso che vivessi a stretto contatto con loro.

    No ragazzi! Diciamo pure ciò che ormai dopo tutti questi anni è evidente. Anzi, dirò di più: sono già molti anni che ho lasciato il cammino e questa tendenza non è stata altro che confermata, anno dopo anno, sempre di più. Io per questo ho continuato a seguirli da lontano. E devo dire che ho avuto solo conferme su conferme.

    Parliamo del Kiko giovanile, il Kiko a paranoia del Vangelo dei Miserabili, il Kiko del Servo di Jhavè che incontrata Carmen si è emancipato rapidamente, vestendo un nuovo ook a lui di sicuro più confacente (Kiko deve moltissimo a Carmen).
    Kiko per anni aveva vissuto in quegli anni lontani un solo disagio (si consiglia di leggere alcuni suoi racconti autobiografici su quegli anni): quello di non riuscire a imporsi come un Numero UNO, un leader. Era alla ricerca spasmodica del successo personale, del prendersi la scena. Altro che di Dio.
    Se la sua fosse stata una vera ricerca di Dio, avrebbe avuto a cuore le persone che Dio gli affidava, che gli hanno messo la loro vita nelle mani. Avrebbe sacrificato se stesso per loro, non viceversa, come di fatto ha fatto.
    Avrebbe fatto di tutto, visto che lui si autoproclama presuntuosamente Giovanni Battista in mezzo a noi, per far “crescere” Cristo nella vita delle persone e, man mano che Cristo cresceva, avrebbe avuto un solo desiderio per se stesso: quello di “diminuire”, di scomparire dalla scena.
    Ma questa cosa Kiko mai l’ha fatta.
    Perchè Kiko con la sua opera ha costruito il suo impero, si è posto al centro, tutto ruota intorno a lui, grazie a lui e per lui. Punto. Qualcuno vuole provare a smentire?
    Quando mai si è vista un’opera in cui il fondatore o l’iniziatore ha più visibilità del Signore stesso?
    ……..

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  14. Kiko è stato dominato sempre da un'esigenza incontenibile di diventare qualcuno ad ogni costo.
    Altro che travaglio esistenziale.

    Cos'altro lo dimostra?
    Ma, per me, il semplice fatto che una volta conquistato il palcoscenico non è sceso mai più da esso.
    Non ha consentito a nessuno di diventare comprimario con lui, neanche a Carmen, meno che meno a padre Mario, soprannominato a ragione e in maniera esaustiva "pesce rosso".
    Neanche i secondi ha mai sopportato.
    Solo sottoposti ossequianti, adulanti, succubi, obbedienti e ripetitori delle sue stesse parole a pappagallo.
    Nessuno mai ha potuto arricchire il Cammino con un suo contributo, che pure, visto che a suo dire lo Spirito Santo nel Neocatecumenato guida e governa tutto e visto che lo Spirito Santo - fino a prova contraria - soffia dove vuole e quando vuole e tu ne senti solo la voce, ma non sai da dove viene e dove va.... lo Spirito Santo poteva anche tranquillamente scegliere altre vie in alcuni momenti. Altre persone, fratelli, giusto? Mica doveva chiedere il permesso a Kiko, ogni volta.
    Vogliamo tralasciare la storia di Fabio Rosini, di Daniel Lifshitz e di tanti altri meno noti.

    Era comunque sorprendente vedere che, se a qualcun altro veniva qualche idea e questo qualcun altro trovava finanche il coraggio di esprimerla veniva pubblicamente redarguito severamente e aspramente. Sempre con le solite stolte accuse di un complessato:
    "Cosa pensi di essere più intelligente di me?"
    "Nel Cammino nessuno deve inventare niente, tutto passa per il nostro (di Kiko e di Carmen) discernimento" e fregnacce simili. E chiedo scusa, ma la mia esperienza è un poco datata.
    Queste cose risalgono tutte agli anni d'oro del Cammino. Quando i due Iniziatori unici erano al loro fulgore e padre Mario, sempre in cura per una depressione serpeggiante (vorrei vedere noi al suo posto!), faceva il paravento ecclesiastico di facciata.
    Ora per sgombrare il campo fornisco solo un piccolo elemento.
    Da un esempio banale ma che la dice lunga.
    Kiko non ha mai sopportato neanche che lo Spirito Santo avesse disposto un giorno di ispirare lo Shemà non a lui ma al povero Giorgio Filippucci, che per questa cosetta e varie altre spesso e volentieri veniva bastonato per tenerlo con le ascelle calate, come suol dirsi. Quando è prematuramente morto, andate a vedere, pian piano con gli anni, l'autore dello Shemà è diventato lui.
    A parte che, come tanti altri itineranti che lo hanno servito tutta la vita, si è ritrovato a non essere mai ricordato, mai compianto. Ma certo. Questa è roba da donnicciole dalla fede debole, devote e religiose naturali.

    Pax

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    1. Mi interesserebbe conoscere qualcosa in più sul rapporto tra Giorgio Filippucci e Kiko.
      Quando morì avevo solo 9 anni, ma sapevo chi fosse perché i famiglia si ascoltavano le sue versioni dei canti, anche in macchina.
      A tal proposito mi vengono in mente due cosette.
      Ho sempre fatto il cantore, sin dall'età di 13 anni, ed ho sempre preferito (e diffuso) le interpretazioni di Filippucci a quelle di Kiko, rifacendomi a queste durante l'esecuzione dei canti. Per questo motivo venivo spesso redarguito dal capo-cantore, in quando non "fedele al carisma".
      Lo stesso Morfino vietava apertamente e pubblicamente di imparare i canti da Filippucci.
      Ricordo che durante una convivenza dei cantori disse:
      "Proibito registrare i canti, proibito metterli su internet. Ci provò tanti anni fa Filippucci con Radio Maria facendo arrabbiare Kiko. Per questo poi è morto!" (Risate dei presenti).

      Da cosa derivava questa ostilità? Possibile ci sia stata una sorta di damnatio memoriae? O si tratta semplicemente di invidia?

      Tomista EX nc

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    2. Tomista accidenti!

      Una simile da Morfino o da altri lì dentro io non l'avevo mai sentita. Raccapricciante. Non trovo altre parole.
      Morfino era un minus, sotto tutti gli aspetti. Altrove ho detto che ha fatto una gran carriera perchè così si deve essere per essere funzionali al sistema con grande efficacia e fedeltà.
      Ormai è morto anche lui da un pò. E stendiamo un manto pietoso.

      Giorgio Filippucci era un ragazzo in gamba di suo. Laureato in ingegneria. Ha rinunciato a tutto per seguire Kiko come itinerante. Sposato con Lucia, lei era incinta dell'11 figlio quando Filippucci è morto d'infarto in pochi minuti, giovane e bello che era. Mai ho sentito commemorarlo da Kiko. Per onestà devo precisare che Kiko non ha mai commemorato nessuno dei suoi itineranti più di tanto.
      Mai l'ho visto veramente commosso per nessuno nè sofferente.
      Sempre un panzer che va avanti, su tutto e tutti.

      Il rapporto con Giorgio era storicamente inficiato dal fatto che Giorgio era un ragazzo intelligente e intraprendente. Ogni convivenza era una storia perchè lui voleva fare sempre di più, prendeva iniziative di ogni genere per sponsorizzare e far avanzare il cammino. Si percepiva anche che c'era qualche spione seriale che portava rapporto, che teneva quasi sotto controllo Filippucci quando lavarova nella sua Regione, l'Umbria. Kiko esordiva sempre dicendo "Abbiamo saputo che tu" "Si dice che tu"... e simili.

      Ma a Kiko non andava bene. Perchè vedeva con questo in atto la famosa iniziativa personale per lui detestabile. Perchè offuscava il marchio doc di Kiko. Essendo il cammino personale, nessun'altra personalità oltre la sua e di Carmen poteva emergere, a nessun livello.
      Questo era il rapporto: conflittuale e sempre improntato a correzioni.
      Era consueto sentire Kiko dire, rivolgendosi a Filippucci "Tu sei ingegnere, vero, e ti senti molto intelligente" Con la frequente aggiunta del "tu ti credi più intelligente di me" oppure "Che credi di aver fatto col canto dello Shemà?".
      Non devi considerarlo cosa tua. E' del Cammino e va messo nel libro dei canti senza specificare che è tuo. E giù le solite accuse del gettare le mani avanti: sei un superbo, vuoi farti il tuo piccolo impero, ecc., ecc....

      Insomma, caro amico, nulla di nuovo, sempre la stessa musica.

      Pax

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    3. Ripensando all'aria che si respirava nei consessi di Kiko/Carmen e itineranti, mi hai fatto tornare alla mente un'altra cosa interessante da mettere in evidenza.

      L'atteggiamento di tutti gli itineranti era uno.
      Sembravano degli elemosinanti. Dei pezzenti a cui il re aveva concesso di indossare abiti regali. Qualunque fosse la loro estrazione sociale (e per alcuni era molto molto alta!)

      Nessun prezzo pagato poteva compensare la gran concessione. Che voglio dire?

      Che non ho mai letto negli atteggiamenti e neanche nelle parole di Kiko e Carmen un che di riconoscenza, di ammirazione, o almeno di rispetto.
      Per fare itinerante, parlavamo di Filippucci, dovevi aver rinunziato del tutto alla tua vita, alla tua carriera, alla tua laurea e quant'altro.
      Embè? Che avevi fatto? Niente!

      Vuoi mettere con il "sedere alla destra o alla sinistra" di Kiko e Carmen? ma che, scherziamo? Niente valeva occupare un posto sulla immensa Merkabà!

      Questo comportava che tutti erano lì con la mano tesa, contenti di ottenere anche il minimo incarico in più, la più piccola promozione nei molteplici ruoli previsti.

      E poi... ogni giorno vivevi con la paura di essere rimosso, al primo leggero smottamento della terra sotto i tuoi piedi. Kiko e Carmen erano bravissimi a tenere tutti sui carboni ardenti.
      Altre volte ho ricordato che Carmen, con un cinismo raro, amava vedere il terrore dièingersi sull'interlocutore di turno quando, a proposito o sproposito, pronunciava la fatidica frase: "Senti che dici? Ti togliamo da... e ti spediamo in Siberia!".

      Afflitti da ansia di prestazione, protesi a sempre nuovi traguardi, intenti a cogliere ogni minima aspirazione kikiana per essere il primo e magari l'unico a soddisfarla.
      Per vivere anche un piccolo, passeggero, momento di gloria davanti a tutti gli altri in assemblea. Che ti guardavano meravigliati e invidiosi.

      Pax

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    4. E.C. il terrore dipingersi sul volto dell'interlocutore di turno

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    5. La battuta di Morfino è agghiacciante. Altro che risate...si meritava un calcio nel sedere seduta stante.

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    6. aleCT, purtroppo Morfino era fatto così! (Pace all'anima sua!)

      Quando toccava a lui era tutto un ridere, una sequenza ininterrotta di battute, stupide per la gran parte.
      Sperava di compensare così, si vede, la sua palese inconsistenza. Con il fare sempre lo spiritoso, tante volte inopportunamente.
      Fare il simpatico insomma, come suol dirsi.
      E a volte, ohinoi, cadeva nel macabro.

      Il vero responsabile di tanta inconcludenza era Kiko che per primo ridacchiava, legittmando così - di fatto - lo sbracamento generale e incontrollato.

      Anche una volta che Morfino relazionava tutti i problemi provocati, diceva lui, dall'ostilità del Vescovo Luigi Bommarito. Per loro di triste memoria.
      Tutto buffone Morfino lo aveva ribattezzato (mò ci vuole restando in tema) il Vescovo Buonadonna. E in assemblea lo chiamava, ridendo ovviamente, sempre e solo così.
      Secondo voi Kiko lo ha ripreso una mezza volta? MAI!
      Rideva pure lui e pacione diceva "Ok, vai avanti Salvatore...", con aria di sufficienza.

      Pax

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    7. Come si può pensare che possa uscire qualcosa di buono da questa accozzaglia di persone che hanno venduto la propria anima al guru? Hanno molta più dignità e serietà i membri del Comitato Direttivo della Società Torre di Guardia dei Testimoni di Geova.

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  15. https://www.youtube.com/watch?v=JT7Cmkn_Y6g

    credo sia utile alle varie discussioni.
    Aggiungo: figuriamoci da seduti!
    Buon ascolto!

    RispondiElimina
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    1. Grazie per la condivisione. Quesito interessante e risposta edificante di padre Angelo.Dici bene!
      La discussione è sulla possibilità di comunicarsi in ginocchio, è una scelta legittima del fedele. Spiega padre Angelo caldeggiata da Benedetto XVI che nelle sue celebrazioni faceva mettere due inginocchiatoi e, chi riceveva da lui le sacre specie, le riceveva appunto in ginocchio.
      E di fatti: figuriamoci da seduti!

      Pax

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    2. Non hai capito bene questo video, quello che si dice non è contro il Cammino, a parte che il corpo di Cristo si riceve in piedi non più da seduti dal 2008, ma poi la risposta di don Belllon, e' data ad uno che chiedeva se la comunione si può fare in ginocchio o meno.La comunione si può fare anche in ginocchio, ma non è che se la fai in ginocchio sei migliore di chi la fa in piedi o hai più fede, la fede non si misura da cio'. Resta sempre valido che l'atteggiamento più opportuno e' lo stare in piedi perché la Messa non e' un esercizio di devozione privata ma comunitaria non partecipo alla messa individualmente ma in comunione con gli altri e anche l'atteggiamento del corpo deve testimoniare questo. L'inginocchiarsi e' la posizione della preghiera personale e privata, ciò resta vero anche la Chiesa permette la comunione in ginocchio. Non sempre ciò che è permesso e' opportuno, quindi non hai capito il video e la risposta inutile che hai messo il video.

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    3. Ecco l'ennesima dimostrazione della attitudine alla menzogna e all'inganno tutta neocatecumenale. La comunione si fa in piedi, o in ginocchio, quando la si riceve in bocca (o la si porta alla bocca) in piedi o in ginocchio.
      Voi neocatecumenali in modo del tutto abusivo e sacrilego consumate la comunione da seduti, tutti insieme al sacerdote che avrebbe dovuto per primo comunicarsi all'altare, contravvenendo alle precise disposizioni della Chiesa Cattolica che, per quanto vi riguarda, vi esenta solo dalla fila processionale.
      L'inginocchiarsi soprattutto alla consacrazione è previsto dal Messale, quindi non è solo una posizione di preghiera privata come dici tu. Quindi altra macroscopica falsità.
      Se avessi anche solo un minimo di timor di Dio o di semplice e laica onestà ti guarderesti bene dal propagandare queste menzogne. Ma sei solo un miserabile schiavetto del tuo dio-kiko e mentire e ingannare per difendere il tuo idolo è per te un onore.

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    4. Cara Valentina Giusti sei tu che menti, dimostra quello che dici, documenta ma non con il solito metodo mistificatorio e interpretando i documenti della Chiesa a modo tuo. Studio teologia conosco bene l'ordinamento generale del Messale Romano e le norme liturgiche non me la dai a bere. Ribadisco che dal 2008 la comunione nella comunità neocatecumenali si fa in piedi, poi se ritieni che il corpo di Cristo non si possa consumare da seduti, ti prego di dimostrarlo.

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    5. Valentina ti ha risposto e non mi ripeto.

      Siete monofasici e con voi tutto è inutile. Ancora con la vostra lettura su cosa è la Messa, una devozione comunitaria e allora... bisogna stare in piedi (la posizione del popolo risorto) bla bla bla....

      Sentite, solo di kikiano verbo siete imbevuti, e il vostro terreno solo questi frutti produce.
      Vi compiango e mi fate pena.

      La responsabilità più grande e del vostro deprecabile, impunito, Kiko.

      Pax

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    6. "Ribadisco che dal 2008 la comunione nella comunità neocatecumenali si fa in piedi, poi se ritieni che il corpo di Cristo non si possa consumare da seduti, ti prego di dimostrarlo."

      Dunque, fin al 2008 qualcuno vi ha fatto ricevere sacrilegamente a comunione da seduti. C'è stata forse qualche richiesta di scuse ufficiali? Qualche pubblica riparazione? Non mi risulta assolutamente.
      Per il resto, che il Corpo di Cristo vada assunto immediatamente appena ricevuto, in piedi on ginocchio, è facilmente dimostrabile. Tutti lo sanno tranne che i neocatecumenali.
      Riporto di seguito.

      Notitiae" n° 392-393, 1999, pp. 160-161

      Congregazione per il Culto Divino e per la Disciplina dei Sacramenti

      Quesito
      Nelle diocesi in cui è permesso distribuire la comunione nella mano dei fedeli è lecito al sacerdote ovvero ai ministri straordinari della comunione obbligare i comunicandi a ricevere l’ostia esclusivamente in mano, e non sulla lingua?

      Responso
      Risulta per certo dagli stessi documenti della Santa sede che nelle diocesi ove il pane eucaristico è posto nella mano dei fedeli, resta intatto il loro diritto di riceverlo sulla lingua. Pertanto agiscono in violazione delle norme sia coloro che obbligano i comunicandi a ricevere la comunione esclusivamente in mano sia coloro che rifiutano ai fedeli la comunione in mano nelle diocesi che godono di questo indulto.

      Nel rispetto delle norme sulla distribuzione della santa comunione, i ministri ordinari e straordinari curino particolarmente che l’ostia sia assunta immediatamente dai fedeli, in modo tale che nessuno si allontani con le specie eucaristiche ancora in mano.

      Tutti ricordino che è tradizione secolare ricevere l’ostia sulla lingua. Il sacerdote celebrante, se vi sia pericolo di sacrilegio, non ponga la comunione in mano ai fedeli, e li informi sul fondamento di tale mododi procedere.

      Quindi caro neocatecumenale, voi errate due volte: intanto perché obbligate a ricevere il Corpo di Cristo sulle mani, in secondo luogo perché non solo non curate che venga assunto immediatamente dopo la ricezione, ma obbligate il fedele ad aspettare per il rito tribale della comunione al corpodikiko.

      Per l'obbligo del sacerdote di comunicarsi per primo all'altare abbiamo già più volte riferito gli articoli specifici.

      Siete nell'errore, siete sacrileghi e blasfemi, ed in più prepotenti. Perché il peccato non rimane solo, attira e provoca tutti gli altri.

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    7. @Anonimo delle 12.19

      Come vedi ti è stato dimostrato AMPIAMENTE che hai torto marcio. Studi teologia? Vatti a fare un ripasso!

      PS. Quanto ci scommettiamo che adesso qlc verrà a dire che "non c'è scritto che anche il Cammino Neocatecumenale lo deve fare e quindi..."

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    8. Sì, aleCT, starei a scommetterci! Queste disposizioni non si riferivano a loro e quando Paolo VI dava istruzioni precise di portare l'ostia 'direttamente" alla bocca, già pensava in cuore suo di esentare Kiko perché gli stava simpatico.

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    9. Una domandina semplice, semplice, roba da terza elementare.
      La comunione è quando ricevi il Corpo di Nostro Signore in bocca, cioè lo mangiamo, o nelle mani. Forza studioso di teologia, rispondi.

      Sono anonimo 21:53.

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    10. Carissimi tutti, purtroppo sono diffusori di menzogne, vorrebbero piegare il prossimo alle loro insulse mode, e fanno di tutto per arrivare a questo scopo. State attenti, non vi fate attirare nella loro rete fatta di menzogne, basta poco per sbugiardarli.
      Anonimo 21:53.

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  16. L'articolo è scritto male e lo stile sinottico nonrispetta i canoni di paragone.
    Pur essendo dei fuori usciti del Cammino, avete i paraocchi dei camminati.
    Gerardo Ambrosio

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  17. ANONIMO delle 21 e 22:

    un direttorio serve per dirigere, ma un direttorio come quello del Cammino, che riporta tutte le catechesi che il cammino fa, come lo definiresti con parole tue?
    Di fatto contiene tutto il "pensiero" teologico di Kiko per cui ci si può tirare fuori il "catechismo" di Kiko.
    Ad esempio: Domanda: "Chi è Kiko?", Risposta: "E' il profetissimo ispiratissimo a cui si deve obbedienza cieca, onore sommo e tributi e decime". E' tutto sul direttorio.

    Per Kiko e molti camminanti probabilmente il direttorio è più di un catechismo, è un vero testo sacro.

    Il direttorio non è pubblicato, viene però distribuito e fatto circolare nel Cammino che, però, per lo Stato non è un'associazione, per cui viene dato a persone in modo arbitrario. Ciò che viene riportato sono solo delle citazioni... non so a cosa ti appelli.

    Sull'immoralità ti faccio questa domanda: quando gli ebrei perseguitati dai nazisti davano generalità false o si munivano di documenti falsi facevano bene o male?
    Oppure: chi venisse in possesso di documenti della mafia a uso e consumo dei mafiosi, fa bene o male a portarli al magistrato antimafia?

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  18. Voglio iniziare per poi concludere col commento di Anonimo 11 marzo 2021 (ore 21:22) ma… per andare molto oltre.
    Da bravo pappagallo “altamente istruito” egli pure ripete (e pare farina del suo sacco) “il direttorio non è un Catechismo, ma un direttorio per le comunità neocatecumenali…”
    Ripetono pure: non siamo questo e non siamo quello. Noi siamo Cammino, noi siamo Battesimo, porta della Chiesa, noi siamo la Chiesa.

    Per questo è ancor più ridicolo l’indottrinato Anonimo che rivendica l’esclusiva su quello che lui stesso si ostina a chiamare “direttorio per le comunità neocatecumenali creati da Kiko e Carmen che ne detengono i diritti”. Ecco il retaggio di ritenersi a pieno titolo una cosa a sé; una cosa a parte su cui nessuno può sindacare.
    Poichè le comunità sono di Kiko, le catechesi pure. Vantano loghi e diciture e copyright; minacciano denunce. A chi??? (Ma lo vedete che siete “separati”? Che siete una setta?)

    Questo è l’assurdo. Per cui, dal momento che il Catechismo Kikiano come quello Olandese si propone, in forma generica, come Catechismo della Chiesa, anch’esso e in quanto tale DEVE essere pubblico, DEVE essere accessibile, fruibile da tutti. Nessun segreto e nessun arcano si può accettare, a tappe o non a tappe. L’atteggiamento di costoro è insostenibile da loro e insopportabile da tutti gli altri.

    CONTINUA...

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  19. ...

    Il post offre spunti davvero interessanti e degni di approfondimento.

    Il raffronto è utile per comprendere meglio la specificità del C.N. nella Chiesa.

    Il primo dato che obbliga ad una riflessione operosa è il fatto che il Cammino ha sempre rivendicato la sua identità unica nell’universo cattolico. Unicità fondata su cosa? Ci chiediamo per chi ancora non si fosse soffermato su questo dato dirimente. Fondata sul fatto che ogni altra realtà ecclesiale si caratterizza per proporsi come una spiritualità, come un carisma. Per questo il modo ordinario di strutturarsi di tutte le altre esperienze è quella di configurarsi come movimento o associazione, in campo laicale, congregazione o fraternità in campo religioso, con o senza componente laicale.
    Gli stessi motivi che legittimano la configurazione dei diversi “movimenti” fioriti dopo il C.V.II, sono quelli che hanno determinato la lotta all’ultimo sangue, intentata da Carmen Hernandez e Kiko Arguello, per non essere, in nessuna accezione possibile, omologati a tutte le altre realtà.

    Hanno sfinito Papi e Congregazioni Vaticane in questa “lotta”.
    La Chiesa chiedeva loro “Chi siete?” “Diteci qual è la vostra configurazione giuridica nella Chiesa, secondo voi…”
    E loro “NON siamo un movimento”; “Siamo un CAMMINO”; “Siamo un’ “INIZIAZIONE”; “Siamo un CATECUMENATO per i battezzati”. “Non offriamo ai fedeli una spiritualità particolare, siamo il Vangelo.

    CONTINUA...

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  20. ...

    Per meglio chiarire vorrei ricordare una cosa che chi ha frequentato il Cammino può ben confermare.
    Veniva fatta una premessa ad ogni tappa - dal momento che ciascuna di esse era scandita da “catechesi” tutte FONDATE SU UNA PERSONALE ESEGESI DEI VANGELI – ed era che il Vangelo – fino al loro avvento – era stato sempre e solo sminuito.
    Costoro sostenevano che, SENZA UN CATECUMENATO – del tutto scomparso nella Chiesa (fino al loro avvento) come OBBLIGO e premessa per ricevere il Battesimo – esso (Vangelo) può essere solo ed erroneamente letto in chiave moralistica tipo consigli evangelici da seguire con la buona volontà.

    Non so se sono riuscita a spiegarmi.

    Conseguenza è che Kiko e Carmen hanno fatto passare che nel Cammino SI FA L’UNICA VERA CATECHESI fondata sui Vangeli. Perchè – anche questo i due affermavano in modo netto - i Vangeli stessi sono stati scritti TUTTI IN CHIAVE CATECUMENALE. Per questo tante volte restano incomprensibili ai più!
    Leggerli sotto QUALSIASI altra ottica, null’altro significa che stravolgerli o sminuirli, e quindi vanificarli del tutto.

    Questo convincimento, che di certo non potevano propilare alla Chiesa, è stato inculcato profondamente negli adepti. Con l’ulteriore dannosissima conseguenza che i neocatecumenali, durante tutto il loro percorso, diventano impermeabili a qualunque altra predicazione che non sia attinente al loro percorso e che discosti i brani evangelici dalle singole tappe a cui sono stati agganciati e in funzione delle quali, per ciascuno di loro, acquistano senso, insieme alla forza e capacità di “incarnarsi” concretamente nelle persone.

    Per attualizzare ecco alcuni esempi incontestabili da tutti e comprensibili per tutti coloro che in questi anni si sono applicati a comprendere cosa mai sia il C.N. a 360%, che ne abbiano fatto parte o meno.

    Esempio preclaro è la Traditio con il Cieco nato (Gv. 9);
    l’Iniziazione alla preghiera con la Samaritana (Gv. 4);
    l’Elezione con Lazzaro (Gv. 11).
    Oltre tutti i Vangeli sul
    “Và, vendi quello che hai e dallo ai poveri!” del giovane ricco (Mt.19, 16-22), insieme a tutte le parabole evangeliche,
    dalle 10 Vergini (Mt. 25), il Seminatore (Mt. 13, 1-23), l’Amministratore disonesto (Lc. 16).
    O episodi come quello di Zaccheo (Lc. 19),
    infine il famoso discorso di Gesù (Gv. 8) che culmina nel “voi avete per padre il diavolo” (versetto 44). Riservato come una scoperta prodigiosa al tempo del Padre Nostro. Ultima tappa prima dell’Elezione.

    CONTINUA...

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    Risposte
    1. Pax, con i tuoi scritti brillanti e limpidi ci regali sempre grandi emozioni. Mi connetto a ciò che hai espresso riguardo allo stravolgimento della Parola di Dio e alle catechesi fiume strutturate ad hoc per soggiogare e rendere remissive le menti. Lino Lista era un maestro dell'esegesi, la sua cultura variegata e gremita - unita alla sua sensibilità - lo ha condotto a rilevare, analizzare e portare alla ribalta il fulcro del cammino; la base che tiene su la baracca, senza la quale il kastelletto di Kiko crolla sulle fondamenta: la catechesi di Argüello su Gv 9. Una vera e propria eresia esegetica che permette la riuscita di tutte le altre furbizie nc, tra queste la manipolazione delle menti di coloro che, a causa del fango kikiano, non più vedono.

      Prossimamente riproporrò un thread di Lino sulla mistificazione kikiana di Gv 9. È bene che periodicamente lo si rilegga.

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    2. Infatti Giovanni 9 è il fulcro di tutto, l'asse portante e anche quel bandolo della matassa intricata del cammino che Lino Lista, certamente aiutato dalla Madonna, è riuscito a districare, miracolosamente. Non era facile nè scontato. Ma da quando Lino ci ha generosamente offerto il suo lavoro, come per incanto, tutto si è fatto chiaro.
      Gli occhi, infangati da Kiko, da quel giorno hanno ricevuto la possibilità di riacquistare la vista perduta nelle tenebrose elucubrazioni kiko/Carmeniane, complice il "pesce rosso".

      Pax

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  21. ...

    L’astuzia di Kiko e Carmen è stata da sempre quella di far capire del C.N. ad ognuno solo quello che a loro conveniva, di volta in volta, per contribuire ad attuarlo: agli adepti SOLO per la loro parte, idem ai Vescovi e ai Parroci e allo stesso Papa. Per quel che riguarda gli studiosi poi: teologi, esegeti, addetti proprio ad un lavoro di discernimento svolto con competenza e super partes, se ne sono sempre usciti con la favola che “Il Cammino lo capisce solo chi lo fa per la sua vita”.
    Da ciò discende in automatico l’auto-giustificazione del fatto che i testi, o mamotreti delle loro catechesi DEVONO rimanere inaccessibili a chiunque – al di fuori del suo ruolo nel cammino medesimo - (adepti compresi che non siano catechisti) PERCHE’ NON SI POSSONO CAPIRE.
    Perché verrebbero letti, specie dagli addetti ai lavori, con preconcetti, estrapolando dal contesto.
    E questo SAREBBE il motivo delle ricorrenti accuse di “eresia”, sollevate da più parti da coloro che si approcciano a detti testi a mero fine di studio e non per viverli loro, dopo aver accolto per sé il Kerigma kikiano, ovviamente.

    Vien da ridere a pensare che tra questi sprovveduti, che non hanno capito che Dio stesso ha inviato Kiko anche per la loro conversione, ci sia uno come padre Zoffoli o padre Ariel e con loro tanti altri!!

    CONTINUA...

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  22. ...

    Insomma concludendo, e tornando all’inizio a proposito di rivendicazioni di esclusive ad uso interno, non è chi non veda e convenga che qui è il fondamento del fantomatico “arcano” che dalle origini avvolge il C.N., per volontà dei suoi due Iniziatori spagnoli.
    E non è chi non veda da sé e convenga che nulla di più scorretto, nulla di più sleale, nulla di più inaccettabile di questo.

    E fu così che, dopo estenuanti lambiccamenti del cervello con annessi piagnistei della serie: “Vogliono sapere da noi chi siamo, noi come ci definiamo! Ma io NON lo so ‘chi siamo’, non so nulla!” (poverello!) si arrivò alla formula anomala e coniata ad hoc per il Cammino di Fondazione di beni spirituali e materiali con personalità giuridica; strumento a disposizione dei Vescovi come UNA delle modalità dell’iniziazione cristiana nella Diocesi, sotto la responsabilità dei Vescovi.

    Ma finanche questo hanno falsato, schivato, tentato di superare a piè pari, fino ad oggi! E... certamente oltre….

    Il C.N. serpente sgusciante...

    Pax

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  23. Da una disamina attenta, accurata , obiettiva, non emotiva, impersonale, ecc..ecc..sorge spontanea la domanda :
    cos'è davvero il Cammino Neocatecumenale? Sembrerebbe, leggendo questo blog, che il Cammino sia tutto e il contrario di tutto, ma allora : se il contrario di tutto neutralizza il tutto, il Cammino è il Nulla Assoluto, quindi il blog, parlando del Cammino, sta parlando del niente. Attendiamo spiegazioni, chiarimenti e quanto altro. Sarà difficile capirci qualcosa. Forse lo stesso Kiko e Carmen non l'hanno capito, e forse neanche il Papa, sarà per questo che il Vaticano ha approvato lo Statuto? Ah, saperlo..... E questo forse spiega perchè i mamotreti sono segreti : perchè parlano di.... nulla, e il nulla è inspiegabile. Ci abbiamo azzeccato???

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    1. Effettivamente, se il Cammino è nulla, non ha essere, equivale, per chi dovesse credere ad esso, alla morte ontica. Chi perciò si aspetta qualcosa dal Cammino e si lega affettivamente ad esso, pretendendo che il Cammino gli dia l'essere, sperimenta l'annullamento: si sente uno zero e ciò provoca in lui la rabbia, la disperazione e il desiderio omicida, per cui fatalmente ammazzerà coniuge, figli e pure animali domestici.
      Per fortuna che c'è il Blog che ricorda ai Camminanti che esiste la Chiesa e soprattutto che esiste un Dio che non deve nulla della propria esistenza ad un artistucolo borghesuccio madrileno di nome Kiko.

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    2. Infatti sarà duro il colpo quando scoprirete d'aver aderito al nulla; d'aver perseguito un cammino vuoto...anzi no, traboccante d'eresia ma comunque inconsistente, che vi ha deviati, divisi dai vostri cari, privati dei vostri soldi e, soprattutto, della vostra libertà.
      Ciò che affermi riguardo allo Statuto dimostra che non sei stato attento, quindi leggiti bene questo post illuminante e sfoglia le pagine precedenti del blog, così imparerai qualcosa e non ti esporrai con ignoranza utilizzando le solite frasucole trite e ritrite.

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    3. Il Cammino non è affatto il tutto e il contrario di tutto.
      Per certi aspetti è il contrario di quello che insegna la Chiesa.
      In questo, perciò, è male. Ma il male esiste solo come scelta libera contro il bene, in tal senso è un nulla che però... esiste.
      I blog non sta parlado di nulla, ma di questo nulla che è il male ravvisabile nel Cammino.
      Con ciò non dico che nel cammino TUTTO è male, ma che c'è del male non solo ravvisabile nel peccato dei singoli, questo c'è ovunque, ma anche in ciò che insegna.
      Nella Chiesa questo male non c'è.
      Poiché, però, il Cammino millanta di parlare A NOME DELLA CHIESA, questo blog mette i puntini sulle i.
      Perciò è utilissimo.

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    4. No guarda,
      personalmente parlando il cammino è una entità che FA DANNO e lo fa dicendo che E'CATTOLICO.
      A me basta questo. Il resto, come quello che hai scritto, è puro sofisma.

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    5. Senti Anonimo, se devo dirti la mia, mi pare che tu sia andato proprio fuori di testa.
      Buon segno, significa che, come minimo, ti abbiamo un attimo confuso le idee. Già una gran cosa!
      Parli di disamina obiettiva e poi concludi che la nostra conclusione sarebbe che il Cammino è tutto e il contrario di tutto.
      Ma cosa dici? Dove lo hai letto mai?
      Questo lo affermi tu per far quadrare il cerchio. Ma tanto è inutile. Il cerchio non lo puoi far quadrare. Nè tu nè nessuno.
      Noi solleviamo precise accuse al cammino. Siamo rigorosi e non prendiamo la cosa alla leggera. Lavoro e impegno.
      Documentiamo e dimostriamo le nostre affermazioni e - oltre tutto questo - abbiamo un corredo di esperienza non indifferente maturata in lunghi anni di cammino, che abbiamo fatto per intero, con tutti i crismi e le promozioni di rito conseguite a pieni voti.

      Cercate di mischiare l'insalata perchè non vi conviene fermare il cervello neanche un minuto. Perchè poi è semplice fare 2 + 2 per poi dover scoprire da soli che fa 4.

      Pax

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    6. Ci spiegate cos'è la morte ontica a noi poveri ignorantoni?

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    7. Ah non lo so...io ho citato Kiko pari pari. Chiedilo a lui.

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    8. Anonimo 11:32
      Ci spiegate cos'è la morte ontica a noi poveri ignorantoni?

      Ma lo sei o lo fai? la morte ontica è uno dei cavalli di battaglia di Kikuzzo sin dalle prime catechesi, ma va' .....

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    9. E ma Valentina... hai violato il copiràit!

      FungKu, Garante Della Prìvhsi.

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    10. Ora ho capito anche io: è il cavallo che precipitò nel mare di cui cantano tutti. Povero cavallo.

      FungKu, Più Intelligente Di Kiko.

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  24. Giorgio Filippucci è l'acronimo di :

    Grande Interprete Ormai Riconosciuto Grande Interprete Ormai Famoso Insigne Largamente Immenso Pregevole Persistente Unico Cantante Catecumenale Immortale

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    1. @anonimo
      È una persona che non c'è più, si può evitare l'acronimo per lui

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    2. Va bene Gloria! Apprezzo tanto la tua delicatezza.
      Ciò premesso, vorrei solo permettermi una piccola osservazione: non mi pare che Anonimo volesse mancare di rispetto a Giorgio Filippucci. Egli ne elenca infatti i pregi, il talento e il carisma. Cose tutte che scatenavano costantemente l'invidia e la gelosia del signor nessuno, Kiko Arguello presuntuoso.

      Che con tutta la immeritata gloria di cui misteriosamente ha goduto per tutta la vita, non ha ritenuto mai di poterla almeno in parte condividere con qualcuno dei suoi numerosi sottoposti, che hanno lavorato alacremente al suo fianco e specificamente e solo PER LUI - gratis - tutta una vita.

      Con Kiko megalomane non ce n'è per nessuno!

      Almeno col suo acronimo il nostro Anonimo ne ha stilato un epitaffio, quando Kiko neanche dopo che è morto ne ha scritto uno degno. Nè mai ne ha tessuto le meritate lodi, nè lo ha ritenuto degno di un ricordo particolare. E Giorgio ha sempre sopportato tutto, senza mandarli mai a quel paese, Kiko/Carmen e il solito Giampiero Donnini, consigliere fraudolento tuttofare e tuttodire (sempre nell'orecchio di Kiko, si intende, come il serpente infido di Re Artù del famoso cartone di Robin Hood).

      Approfitto anzi per dare una breve appendice alla triste storia.
      Kiko e Carmen, tanto per completare l'opera, dopo la morte di Giorgio, si sono premurati di sottoporre Lucia, la giovane vedova - per di più incinta dell'11 figlio - a infiniti e penosi tormenti per anni....

      Ma è una storia che stasera non ho cuore di raccontare.

      Almeno qui il nome dei Filippucci ha trovato spazio e memoria.
      E penso che questa sia una bella cosa. Anche attraverso un semplice acronimo. Per conto mio apprezzabile.

      Infine a dimostrazione della pervasività ineludibile del Cammino - altra nota di amarezza, almeno per me e per la mia sensibilità - è stato per me costatare, tra i numerosi e stupendi figli di Giorgio, quelli che sono rimasti al fedele servizio della causa. Uno almeno anche, ovviamente, felicemente (almeno così pare) ordinato presbitero R.M..
      Una cosa incredibile! Eppure questo è. Per chi è nato e cresciuto lì dentro è quasi una inevitabile condanna!

      Pax

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    3. @Pax
      Ti ringrazio e ti dò ragione, non credo che anonimo avesse intenzioni negative; ho letto anche su questo blog la vicenda della sua famiglia dopo la morte di Giorgio, e avevo sentito parlare dei canti del Risuscitò che in realtà sono i suoi; spero che ora la sua famiglia stia bene

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  25. Sono colpita da questo thread notevole che informa e istruisce.

    Kiko ha celato il suo catechismo per lungo tempo, occultandolo affinché la Chiesa non rilevasse le eresie di cui è saturo.
    Kiko è in mala fede, in alternativa non avrebbe eclissato le sue catechesi e, oggi, non manterrebbe intatte le proibizioni inflitte dalla Chiesa.
    Il Catechismo Olandese venne reso pubblico, quello di Kiko no! Principamente perché l'artefice di quest'ultimo è caratterizzato da un certo 'soggettivismo' che lo induce a stabilire da sé l'oggetto della fede; piuttosto che sottomettersi all'autorità della Chiesa egli si ritiene la misura di sé stesso. Inoltre Kiko e i suoi colleghi sanno d'aver deviato dalle norme cattoliche.

    Il disastro nasce dalla pretesa autoreferenziale dell’ispirazione privata del guru, che lo porta ad esibire un criterio inverificabile evocato per asseverare qualsiasi tesi e qualsiasi prassi, contrastando così qualsiasi istituzione. È, questa, la via larga dell'orgoglio, insofferente di qualsiasi verifica obiettiva, che legittima ogni pretesa in nome dell'ispirazione divina. Ed ecco perché i suoi fedeli non battono ciglio dinanzi alle documentazioni che smentiscono le leggi e le interpretazioni del cammino. 'L'illuminazione trascendente' che coglie i catechisti - chiaramente secondo il kiko-pensiero - basta e avanza per convincere i kikos a credere nel cammino sino a ipotecarsi la casa.

    "Per quanto riguarda il Catechismo di Kiko, non registriamo invece nessun elogio da parte della Commissione esaminatrice, mentre l'iniziatore Argüello, che ha sempre avuto un rapporto molto controverso con la verità, sostiene di essere stato lodato e che del suo testo originale è stato cambiato "pochissimo"."

    Una personalità narcisistica come quella di Kiko, che necessita di costante ammirazione e accettazione, mai affermerà la realtà, piuttosto mistifica le vicende per renderle gradevoli ai suoi occhi e suscitare apprezzamento e devozione nei suoi 'allievi'. Ecco di cosa si ciba questo fondatore e di cosa si saziava assieme alla sua compagna Carmen: di menzogne!

    La Commissione esaminatrice che ha visionato le scartoffie del cammino e che ha apportato delle modifiche cospicue agli stessi, mai avrebbe potuto complimentarsi con l'autore di questo flagello bisognoso di cancellazioni e note a go go. Sospetto è anche il periodo improponibile servito al movimento per presentare questa documentazione tra l'altro disseminata di errori.

    La foto prescelta da Valentina è decisamente identificativa della realtà, infatti - come sempre è accaduto - i tre confabulano, si trasmettono penose informazioni, si passano le cartacce pregne di eresie. Carmen accomodata su un trono che non per caso sembra una sedia da regista, Kiko in procinto di correggere, formulare, tratteggiare gli schemi luciferini distintivi della sua predicazione e Mario un incerto intento a chiedere qualche delucidazione o permesso alla somma sacerdotessa. Che pena!

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  26. Solo per assaggiare un po'di catechismo olandese, che Kiko lesse e che tenne sicuramente molto presente nelle sue catechesi, riporto quanto scrive sulla 'durata della presenza eucaristica'.

    Dal Nuovo Catechismo Olandese. Pag.417

    "Trattiamo ora un altro piccolo problema. Quando cessa la presenza eucaristica di Gesù? Quando scompare l'apparenza del pane. Non si tratta di sapere per quanto tempo qualcosa possa continuare a essere chiamato pane dal punto di vista delle scienze naturali (d'altra parte, pane è un concetto scientifico?). In passato si è pensato in quel senso e quindi si è ritenuto che la presenza cessasse su un quarto d'ora dopo la comunione. Oggi però si ritiene che convenga seguire un criterio più semplice e umano. Il pane si mangia. Appena è stato mangiato, nessuno lo chiama più pane. L'apparenza del pane scompare non appena l'ostia è stata inghiottita. Non è più cosa "da mangiare". È già stata mangiata. Analogamente nessuno chiama più pane un pezzetto del medesimo macinato e ridotto in polvere. Minuscoli frammenti che rimanessero sulla tovaglia dell'altare non sono perciò presenza di Cristo."

    Capito? Kiko e Carmen l'avevano letto eccome, il Catechismo Olandese. Letto, interiorizzato e messo in pratica, tant'è che le briciole del Corpo di Cristo vengono vandalizzate da tutti i loro adepti ogni sabato sera da 50 anni perché secondo loro "non sono più nulla se non vengono mangiate". Naturalmente Kiko e Carmen ignorarono le correzioni che i teologi vaticani apposero in appendice al testo, in cui si specificava che ogni frammento delle Sacre Specie è Cristo in corpo, sangue, anima e divinità.
    Dall'esperienza di quel Catechismo i due fondatori spagnoli impararono a tenere segreto il proprio e a nasconderne i contenuti eretici quando la Chiesa ha preteso di leggere i loro testi.

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    1. Quindi, neocatecumenali, ora sapete il perché siete tutti un po'olandesi: potete andare a chiedere la nazionalità onoraria. Siete tutti figli di quel Catechismo e delle sue conclamate eresie.

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    2. ... Quando si può essere figli della Chiesa! Guarda tu che stolti impuniti.
      Valentina, il tuo lavoro si sta dimostrando molto pregevole e atto al fine di mettere in luce sempre più e sempre meglio la mala pianta del Cammino. Dice l'Apostolo "nessuno osi costruire su un fondamento diverso" ma costoro, amanti di invenzioni e dottrine nuove o astruse non se ne lasciano sfuggire una. Per il prurito di sentire "novità"...
      Pur di non rimanere saldi nella sana dottrina che possono attingere a piene mani dal Deposito della Fede.
      Per questo hanno relegato nelle note il C.C.C., ignorandolo nella sostanza e hanno infarcito il loro insegnamento di tutto quanto stuzzicava la loro fantasia (altro che "ispirazione") e risultava funzionale al perseguimento dei loro fini.
      Perfino il Catechismo Olandese sono andati a pescare, invece di studiare con amore l'insegnamento della Santa Madre Chiesa.

      Questo sui frammenti eucaristici è allucinante ed esprime in forma esplicita quello che in ambiente neocatecumenale si pensa e si pratica, stando ben attenti a non confessarlo apertamente.

      Questo rende il Cammino di Kiko e Carmen peggio di ogni altra dottrina eretica e distorta. Alla quale va riconosciuto almeno la correttezza di esprimere apertamente le proprie sballate convinzioni e di difenderle.
      Per il fatto invece che Kiko e Carmen e la loro genia di ribelli "tanto mal (o bene a volte) si camuffano", per la loro grande e congenita ipocrisia recidiva, è essenziale tutto il nostro impegno, aiutati dall'alto, nel disvelarne le opere malvage e tutti i segreti intenti in tutte le maniere.

      Che vengano alla luce, finalmente.
      Che escano allo scoperto.
      E confessino a viso aperto il loro vero Credo.
      Faranno più bella figura!

      Solo su questo dell'Eucarestia, dell'ennesimo scempio "motivato", ti chiederei di fare un post ad hoc.
      Sanguina il cuore a pensare allo scempio praticato sul Corpo e Sangue del Signore. Da 50 anni ininterrottamente, sotto gli occhi complici di una Chiesa dormiente.

      Grazie!

      Pax

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    3. @Pax
      Oggi e domani il Papa ha indetto 24 ore di Adorazione Eucaristica, io propongo di offrire un'atto di adorazione in riparazione a queste offese, e per la conversione dei neocatecumenali 🙏

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    4. Grazie a te Pax. Metto in risalto una tua frase che riassume molto bene ciò che desideravo far comprendere: Questo sui frammenti eucaristici è allucinante ed esprime in forma esplicita quello che in ambiente neocatecumenale si pensa e si pratica, stando ben attenti a non confessarlo apertamente.
      Si tratta infatti di uno dei famosi arcani del Cammino.
      Perché nel CN i veri arcani non sono i contenuti dei vari passaggi, i riti che verranno proposti o le attività che verranno imposte; non sono la decima, l'andare per le case, il battesimo all'elezione, la cinquantina o la ketubah matrimoniale all'ultimo passaggio. I veri arcani sono i contenuti eretici non espressi a parole neppure nelle catechesi secretate, ma fatti passare come consuetudini: il non inginocchiarsi davanti al Santissimo, il pane eucaristico che si sbriciola e che viene masticato tutti assieme, il calice che passa di bocca in bocca, il balletto, il latte e miele, l'ammissione d'essere figli del demonio, sono tutti modi in cui cresce la convinzione di stare acquistando un grado di conoscenza e di introduzione ai divini misteri che non ha nulla a che fare con la fede trasmessa dalla Chiesa, ma che considerano 'suoeriore' alla Chiesa stessa, che queste cose infatti non le insegna né le trasmette. Non te lo dicono espressamente: te lo fanno vivere. E tu sai che è così, ma sai anche di non poterlo dire.

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    5. I catecumenali sono già convertiti, quindi l'adorazione eucaristica fatela per qualcun altro. Thank you

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    6. Perfetto Valentina. E penso anche io che abbiamo raggiunto un punto cruciale davvero, dopo tanti anni di scavi laboriosi e tenaci.
      Questo che tu dici è molto importante.

      Tu scrivi

      I veri arcani del C.N. sono i contenuti eretici non espressi a parole neppure nelle catechesi secretate, ma fatti passare come consuetudini: e qui fai un bell'elenco di fronte al quale c'è solo da mettersi le mani nei capelli.
      Per noi, non per loro che si compiacciono senza fine delle loro diaboliche trovate deprecabili.

      Essendo tutte novità fascinose che danno l'ebbrezza della scoperta misteriosamente riservata a loro soltanto ecco che, invece di capire il grande errore in cui sono caduti mani e piedi, si fa strada in loro la erratissima convinzione di stare acquistando un grado di conoscenza e di introduzione ai divini misteri "superiore" a quella troppo banale della Chiesa stessa.

      Ma chiedetevi camminanti caduti in trappola perchè se questa superiorità fosse vera, questo grado di illuminazione superiore a voi affidato da Dio Stesso, per "rifondare" e "rinnovare" la Chiesa in declino, non rivendicarlo con orgoglio? Invece di tenere tutto nascosto? Impedendo la consultazione dei vostri mamotreti segreti?
      Siete proprio un Cavallo di Troia nella Chiesa, minandone la natura e l'essenza, vestendovi di agnellini, mentre agite in nome della superbia. E intanto, per l'omissione colpevole dei Pastori, al vostro passaggio si decompone tutto.

      Pax

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    7. Quanto è vero quello che dici sugli arcani non scritti, ma più obbligatori e vincolanti di un contratto scritto! Non riesco neanche a immaginare cosa sucederebbe se un camminante così, senza preavviso e senza dire nulla, durante l'elevazione osasse inginocchiarsi. Ancora "peggio", se osasse voler ricevere la comunione in ginocchio e sulla lingua e consumarla subito dopo. Sarebbe interessante fare un esperimento in tal senso contemporaneamente in diverse eucaristie sparse per la penisola e poi confrontare le reazioni. Immagino che sarebbero o identiche o molto simili, e tutte di estremo imbarazzo per i soggetti coinvolti e di sguardi riprovevoli e battutine varie, condite da odiosi pettegolezzi negativi al passaggio degli "osanti" per i mesi se non gli anni a venire. Pettegolezzi e dicerie che in un attimo farebbero il giro di tutte le comunità della parrocchia.

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    8. Porto, li hai descritti a pennello.

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    9. @Anonimo
      Veramente tantissimr volte quando ero in comunità sentivo pregare per la propria conversione e quella di altre persone, è giusto non sentirsi mai arrivati ma sempre bisognosi di conversione, tra l'altro ho sentito parlare di un monastero di suore nel sud Italia che ogni sera prega per i neocatecumenali e credo che le loro preghiere siano molto efficaci

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  27. @ Gloria 12 marzo 2021 21:26

    Sì Gloria hai ragione. L'adorazione eucaristica in riparazione alle offese eucaristiche, alle bestemmie e dissacrazioni è cosa necessarissima. Nella mia povertà di questo tempo, aderisco alla tua proposta con gioia.

    Pax

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  28. L'atteggiamento in ginocchio appartiene perlopiù alla preghiera privata quando prevale il peso della nostra povertà dei nostri peccati. Lo stare in ginocchio, che è l'atteggiamento più consono e significativo della preghiera privata ha preso il sopravvento durante la messa da quando si incomincio' a perdere la consapevolezza che chi celebra e' l'assemblea dei fedeli (cnf CCC 1140 - 1141)il popolo anche a causa della lingua, fini per dedicarsi alle devozioni private mentre il sacerdote "diceva la sua messa"

    J. A Jungmann, Missarum Sollemnia pag 201-202

    NB Faccio notare che gli inginocchiato i sono apparsi nelle nostre chiese soltanto a partire dalla fine del XVI secolo Cnf Missarum Sollemnia pagg 369-370.

    Altro che Lino Lista o Don Ariel leggete i libri di Jungmann. Ignoranti.

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    1. Non c'è nessuno che sia più ignorante di chi legge un solo libro. Ma, dovendo leggere un solo libro, scegli almeno quello giusto! Per esempio 'Introduzione allo spirito della liturgia', scritto da un teologo sicuramente tra i maggiori come Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI.

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    2. Chi impara a credere impara ad inginocchiarsi

      Vi sono ambienti, che esercitano notevole influenza, che cercano di convincerci che non bisogna inginocchiarsi.
      Dicono che questo gesto non si adatta alla nostra cultura (ma a quale, allora?);
      non è conveniente per l’uomo maturo, che va incontro a Dio stando diritto, o, quanto meno, non si addice all’uomo redento, che mediante Cristo è divenuto una persona libera e che, proprio per questo, non ha più bisogno di inginocchiarsi.

      Se guardiamo alla storia possiamo osservare che Greci e Romani rifiutavano il gesto di inginocchiarsi. Di fronte agli dei faziosi e divisi che venivano presentati dal mito, questo atteggiamento era senz’altro giustificato: era troppo chiaro che questi dei non erano Dio, anche se si dipendeva dalla loro lunatica potenza e per quanto possibile ci si doveva comunque procacciare il loro favore. Si diceva che inginocchiarsi era cosa indegna di un uomo libero, non in linea con la cultura della Grecia; era una posizione che si confaceva piuttosto ai barbari. (...)

      In effetti, l’atto di inginocchiarsi proprio dei cristiani non si pone come una forma di inculturazione in costumi preesistenti, ma, al contrario, è espressione della cultura cristiana che trasforma la cultura esistente a partire da una nuova e più profonda conoscenza ed esperienza di Dio.

      L’atto di inginocchiarsi non proviene da una cultura qualunque, ma dalla Bibbia e dalla sua esperienza di Dio. L’importanza centrale che l’inginocchiarsi ha nella Bibbia la si può desumere dal fatto che solo nel Nuovo Testamento la parola proskynein (ndr: inginocchiarsi) compare 59 volte, di cui 24 nell’Apocalisse, il libro della liturgia celeste, che viene presentato alla Chiesa come modello e criterio per la sua liturgia. (...)

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    3. Anche nel Vangelo di Giovanni incontriamo una simile problematica, nel racconto della guarigione del cieco nato. Questa storia, costruita teo-drammaticamente, si conclude in un dialogo tra Gesù e la persona sanata, che può essere considerato il prototipo del dialogo di conversione; inoltre, l’intera storia deve essere intesa come una spiegazione interiore dell’importanza esistenziale e teologica del battesimo. In questo dialogo Gesù aveva chiesto all’uomo se credeva nel figlio dell’Uomo. Alla domanda del cieco nato: «Chi è, Signore?» e alla risposta di Gesù: «Colui che ti parla», segue la professione di fede: «Io credo, Signore! Ed egli si prostrò davanti a lui» (Gv 9,35-38). Traduzioni precedenti avevano scritto: «ed egli lo adorò».

      Di fatto, tutta la scena mira all’atto di fede e di adorazione di Gesù, che ne segue: ora non sono aperti solo gli occhi dell’amore, ma anche quelli del cuore.
      L’uomo è diventato davvero vedente. Per l’interpretazione del testo è importante osservare che nel Vangelo di Giovanni la parola proskynein (ndr: inginocchiarsi) ricorre undici volte, di cui nove nel dialogo di Gesù con la Samaritana, presso il pozzo di Giacobbe (Gv 4,19-24). Questa conversazione è tutta dedicata al tema dell’adorazione ed è fuori discussione che qui, come del resto in tutto il Vangelo di Giovanni, la parola ha sempre il significato di «adorare». Anche questo dialogo si conclude comunque – come quello con il cieco sanato – con l'autorivelazione di Gesù: «Sono io, che ti parlo». (...)

      Il significato spirituale e quello corporeo della parola proskynein (ndr: inginocchiarsi) non sono affatto separabili.

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    4. II gesto corporale è, come tale, portatore di un senso spirituale – quello, appunto, dell’adorazione, senza del quale esso resterebbe privo di significato – mentre, a sua volta, il gesto spirituale, per sua stessa natura, in forza dell’unità fisico-spirituale della persona umana, deve esprimersi necessariamente nel gesto corporale. Ambedue gli aspetti sono integrati in una sola parola perché si richiamano intimamente l’un l’altro.

      Quando l’inginocchiarsi diventa pura esteriorità, semplice atto corporeo, diventa privo di senso; ma anche quando si riduce l’adorazione alla sola dimensione spirituale senza incarnazione, l’atto dell’adorazione svanisce, perché la pura spiritualità non esprime l’essenza dell’uomo. L’adorazione è uno di quegli atti fondamentali che riguardano l’uomo tutto intero. Per questo il piegare le ginocchia alla presenza del Dio vivo è irrinunciabile.

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    5. Con ciò siamo già arrivati al tipico atteggiamento dell’inginocchiarsi su uno o su ambedue i ginocchi. Nell’Antico Testamento ebraico alla parola berek (ginocchio) corrisponde il verbo barak, inginocchiarsi.

      Le ginocchia erano per gli ebrei un simbolo di forza; il piegarsi delle ginocchia è quindi il piegarsi della nostra forza davanti al Dio vivente, riconoscimento che tutto ciò che noi siamo, lo abbiamo da Lui.
      Questo gesto appare in importanti passi dell’Antico Testamento come espressione di adorazione. In occasione della consacrazione del tempio, Salomone «si inginocchiò davanti a tutta l’assemblea di Israele» (2Cr 6,3).

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    6. Dopo l'esilio, nella situazione di bisogno in cui venne a trovarsi Israele dopo il ritorno in patria, Esdra ripete lo stesso gesto all’ora del sacrificio della sera: «Poi caddi in ginocchio e stesi le mani al mio Signore e pregai il Signore, mio Dio» (Esdra 9,5). Il grande salmo della Passione («Mio Dio, mio Dio perché mi hai abbandonato») si conclude con la promessa: «Davanti a Lui si piegheranno tutti i potenti della terra, davanti a Lui si prostreranno quanti dormono sotto terra» (Sal 22,30). Rifletteremo sul passo affine di Is 45,23 in contesto neotestamentario. Gli Atti degli Apostoli ci raccontano della preghiera in ginocchio di san Pietro (9,40), di san Paolo (20,36) e di tutta la comunità cristiana (21,5). (...)

      L’inginocchiarsi non è solo un gesto cristiano, è un gesto cristologico. Il passo più importante sulla teologia dell’inginocchiarsi è e resta per me il grande inno cristologico di Fil 2,6-11.
      In questo inno prepaolino ascoltiamo e vediamo la preghiera della Chiesa apostolica e riconosciamo la sua professione di fede; ma sentiamo anche la voce dell’Apostolo, che è entrato in questa preghiera e ce l’ha tramandata; torniamo ancora una volta a percepire la profonda unità interiore di Antico e Nuovo Testamento, così come l’ampiezza cosmica della fede cristiana.

      L’inno ci presenta Cristo in contrapposizione al primo Adamo: mentre questi cerca di arrivare alla divinità con le sole sue forze, Cristo non considera come un «tesoro geloso» la divinità, che pure gli è propria, ma si abbassa fino alla morte di croce.

      Proprio questa umiltà, che viene dall’amore, è il propriamente divino e gli procura il «nome che è al di sopra di tutti i nomi», «perché tutti, in cielo e sulla terra e sotto terra, pieghino le loro ginocchia davanti al nome di Gesù...». L’inno della Chiesa apostolica riprende qui la parola profetica di Isaia 45,23: «Lo giuro su me stesso dalla mia bocca esce la verità, una parola irrevocabile: davanti a me si piegherà ogni ginocchio...».

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    7. Nella compenetrazione di Antico e Nuovo Testamento è chiaro che Gesù, proprio in quanto è il Crocifisso, porta il «nome che è al di sopra di tutti i nomi» – il nome dell’Altissimo – ed è Egli stesso di natura divina. Per mezzo di Lui, il Crocifisso, si compie la profezia dell’Antico Testamento: tutti si pongono in ginocchio davanti a Gesù, Colui che è asceso, e si piegano così davanti all’unico vero Dio, al di sopra di tutti gli dei.

      La croce è divenuta il segno universale della presenza di Dio, e tutto ciò che noi abbiamo finora udito sulla croce storica e cosmica, deve trovare qui il suo vero senso. La liturgia cristiana è proprio per questo liturgia cosmica, per il fatto che essa piega le ginocchia davanti al Signore crocifisso e innalzato.
      È questo il centro della vera «cultura» – la cultura della verità. Il gesto umile con cui noi cadiamo ai piedi del Signore, ci colloca sulla vera via della vita, in armonia con tutto il cosmo.

      Si potrebbe aggiungere ancora molto, come, per esempio, la commovente storia che ci racconta Eusebio di Cesarea nella sua storia ecclesiastica, riprendendo una tradizione che risale a Egesippo (II secolo), secondo cui Giacomo, il «fratello del Signore», primo vescovo di Gerusalemme e «capo» della Chiesa giudeo-cristiana, aveva sulle ginocchia una sorta di pelle di cammello per il fatto che stava sempre in ginocchio, adorava Dio e implorava perdono per il suo popolo (II, 23, 6).
      Oppure il racconto tratto dalle sentenze dei Padri del deserto, secondo cui il diavolo fu costretto da Dio a mostrarsi a un certo abate Apollo, e il suo aspetto era nero, orribile a vedersi, con delle membra spaventosamente magre e, soprattutto, non aveva le ginocchia.
      L’incapacità a inginocchiarsi appare addirittura come l’essenza stessa del diabolico.

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    8. Ma non voglio andare troppo in là. Vorrei aggiungere solo un’osservazione: l’espressione con cui Luca descrive l’atto di inginocchiarsi dei cristiani (theis ta gonata) è sconosciuta al greco classico. Si tratta di una parola specificamente cristiana. Con questa osservazione il cerchio si chiude là dove avevamo cominciato le nostre riflessioni.
      Può forse essere vero che l’inginocchiarsi è estraneo alla cultura moderna – appunto nella misura in cui si tratta di una cultura che si è allontanata dalla fede e che non conosce più colui di fronte al quale inginocchiarsi è il gesto giusto, anzi quello interiormente necessario.

      Chi impara a credere, impara a inginocchiarsi; una fede o una liturgia che non conoscano più l’atto di inginocchiarsi, sono ammalate in un punto centrale. Dove questo gesto è andato perduto, dobbiamo nuovamente apprenderlo, così da rimanere con la nostra preghiera nella comunione degli apostoli e dei martiri, nella comunione di tutto il cosmo, nell’unità con Gesù Cristo stesso.

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    9. Anonimo cita un libro, per @valentina anonimo "legge un solo libro".
      Fallacio Vinicio

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    10. Timeo hominem unius libri (letteralmente “Temo l'uomo di un solo libro”) dice una locuzione latina attribuita a Tommaso d'Aquino, che io ho citato, adattandola alle capacità di comprensione di Anonimo, che sembra conoscere solo gli appellativi 'ignorante' e 'cretino', sì da farne così largo uso sul nostro blog.
      È evidente che l'Anonimo ignorante e cretino cita un autore ignorando totalmente che è solo uno fra tanti e non certo il più autorevole.
      In effetti se Anonimo pensa che chiunque possa fregiarsi del titolo di teologo sia il depositario della verità tutta intera, avrà molti problemi a proseguire nei suoi ardui studi.
      A me basterebbe imparasse un minimo di buona educazione, sarebbe già un grande passo avanti nel suo auspicabile percorso di crescita umana e intellettuale.

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    11. Ma quanto siete stupidi quando vi atteggiate a sapienti.
      Perchè non citi questo libro a Joseph Ratzinger alias Benedetto XVI? Poi vediamo chi è il sapiente.
      LA verità è che voi vi inginocchiate solo a Kiko. E questo dimostra la vostra IDOLATRIA

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    12. E la verità è che cercano solo gli scritti che gli diano conferme. Non hanno il cervello abituato, sono monofasici.

      Danno conferma di quanto ho spiegato già in un altro commento.
      Perchè con un Catechismo della Chiesa Cattolica Ufficiale vanno a spiluccare chicche nel Catechismo Olandese che, come fuoco di paglia, è apparso ed è scomparso in "un batter d'occhio"; esattamente la stessa fine che faranno loro. Neanche il ricordo ne resterà, come di tutte le cose solo umane, come di tutte le case costruite senza fondamenta, sulla sabbia per di più.

      Pax

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  29. Valentina ti da fastidio il contraddittorio? Voi potete sbugiardare Il cammino e kiko, ed io democraticamente non posso farlo con il blog esprimendo perplessità?
    Ieri sera ho espresso un commemto e non solo,anche l'altro ieri.
    Puntualmente contravvenendo alla stessa vostra regola scritta sulla pagina iniziale del blog(che nessuno si offenda) non avete pubblicato.

    A questo punto non mi sembra più il caso di esprimermi. Non ho voglia come già detto anche da Vinicio Fallacio, perdere tempo e sprecare energie per poi vedermi cestinato. Tu che faresti?
    Allora è proprio vero; ad un certo punto voi costringete gli altri a leggervi ma poi in questa costrizione non pubblicate ciò che vi da fastidio.
    Il blog di Sparviero non lo farebbe.

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    1. Efraim: hai scritto forse due commenti argomentati sul Catechismo Olandese e non ti sono stati pubblicati? Hai spiegato il perché i Direttori di Kiko Argüello sono stati sempre tenuti nascosti, persino dopo le approvazioni vaticane? O non piuttosto hai inviato dei generici copia incolla su argomenti totalmente diversi del tutto incoerenti sia con l'argomento del post che con la discussione svolta al seguito?
      Io ho l'impressione che si tratti della seconda delle ipotesi.
      Non conosco il blog di Sparvieri, sebbene a suo tempo abbia volentieri scritto in merito ad un suo articolo che esprimeva alcune considerazioni sul CN. Se Sparvieri sul suo blog non applica nessuna moderazione e il tuo scopo è solo quello di vederti pubblicato qualsiasi cosa tu scriva, fai bene a frequentare quel blog o altri anziché il nostro.
      Qui a noi non interessa alzare flames, creare o rinfocolare litigi, moltiplicare il numero di commenti fuorvianti. Vengono pubblicati sicuramente i commenti in tema, non i copia incolla che non abbiano interesse specifico, non le ripetizioni o i tentativi di attaccare briga inutilmente.
      Attualmente, sia tu sia Fallacio Vinicio non avete mai risposto in modo coerente su argomenti di rilievo come i Direttori e le Linee guida contro l'abuso, quindi a mio parere già il blog Osservatorio per voi ha fatto una eccezione pubblicandovi fino ad ora.
      Naturalmente non c'è nulla di personale nei vostri confronti. Quando vi deciderete a confrontarvi portando argomenti che sono in tema e che rispondono a specifiche domande o approfondiscono i temi proposti sarete sempre i benvenuti.

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  30. No,il mio scopo non è vedermi pubblicato è solo rispondere a delle specifiche accuse perché il blog non porta solo argomentazioni sul direttorio,magistero ecc.ma aggiunge anche commenti di carattere personale,"vedi Tripudio e altri".
    Allora mi sono sentito libero di commentare anch'io sempre in "virtù della nota iniziale sulla pagina del blog; altrimenti perché i moderatori hanno tenuto a precisare ai futuri commentanti di non offendersi o risentirsi di un linguaggio o idee piu colorite? Mi suona come una sorta di avvertimento; noi vi commenteremo e a nostro giudizio vi cestineremo.
    Mi sbaglio?
    Comunque sia vorrà dire che non potendo esprimere pareri personali Che non sono secondo il vostro......(non è che vi comportate secondo il modo che voi denunciate cioè che i camminanti sono succubi di Kiko e parliamo non secondo un nostro pensiero?) se è il caso risponderò Magistero alla mano.
    Grazie per aver risposto.

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  31. Povero Efraim,
    Torna dai tuoi e dì che ti hanno perseguitato.
    Cattolici adulti? I bambini di 5anni hanno più giudizio di voi

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  32. Così impara a disubbidire a Kiko scrivendo su questo blog

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    1. Per anonimo 07:58.Premetto che non so se sei un nc. Ma se lo sei, ho da dirti una cosa.
      Ipocrita! Mentre giudichi, il tuo fratello, ecco che fai lo stesso.
      Ma già so che ti dirai: io ho scritto per il bene di Efraim...
      E per cui: doppiamente ipocrita! Perchè Efraim non poteva avere gli stessi sentimenti, ovvero si è mosso credendo di fare del bene?
      Come ti muovi, ecco che sei sempre un: IPOCRITA!
      Se non fossi un nc, la cosa non cambia, non per te, ma per altri, ovvero questo vale per altri che si comportano così, e ne sono molti.

      Firma: Anonimo 21:53.

      Una cosa: sono ancora in attesa della risposta dello studioso di teologia (sulla Santa Comunione), ovvero colui il quale sa ogni rigo del Messale Romano.
      Se, cortesemente, ci fornisce la risposta, credo che gli saremo grati in molti.

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    2. Ipocrita è l'acronimo di :

      Individuo perennemente ostile catecumenalmente ridicolo inconcludente terribilmente anacronistico

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  33. Efraim qui non ti accusa nessuno.
    Prendi pure il "Magistero alla mano" e magari se hai voglia rispondi a tema e vedrai che sarai pubblicato.
    Se poi,rispondi anche alle tante domande che abbiamo fatto a te ed agli altri lettori neocatecumenali, sarebbe ancora meglio, qui si citano le fonti della Chiesa ma anche abbondantemente le fonti del CN.
    Qui abbiamo gente che conosce il CN meglio di te e di me, quindi se rispondi in argomento abbiamo tutti da guadagnare dal dialogo.

    Se non vuoi o non puoi farlo, va bene lo stesso, in fondo stai già fuori dalle regole del CN a leggere questo blog, quindi capiamo perfettamente la tua paura di essere riconosciuto e di rischiare il tuo comodo posto nel CN.

    A te la scelta Efraim.....

    LUCA

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    1. Lasciali perdere Efraim, non tira aria

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