venerdì 23 luglio 2021

Il Cammino Neocatecumenale si mette al posto della Chiesa, Kiko Arguello al posto di Dio.


Per chi si arroga il diritto di spadroneggiare sul popolo di Dio e si appropria delle cose sante per il proprio tornaconto la fine è segnata.

“Fu allora introdotto Daniele alla presenza del re Baldassàr per dare la spiegazione della scrittura tracciata dalle dita di una mano d’uomo sulla parete di fronte a lui durante il banchetto). Daniele rispose al re: « ...Ti sei innalzato contro il Signore del cielo »  

Da lui fu allora mandato il palmo di quella mano che ha tracciato quello scritto. E questo è lo scritto tracciato: Mene, Tekel, Peres, e questa ne è l’interpretazione: Mene: Dio ha computato il tuo regno e gli ha posto fine; Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante; Peres: il tuo regno è diviso e dato ai Medi e ai Persiani»” (Dn 5, 1-6.13-14.16-17. 23-28). 


Rembrandt van Rjin: Il Banchetto di Baldassarre.


Introduzione (di LUCA):

I problemi gravissimi del cammino non sono solo liturgici, ideologici e dottrinali ma sono prevalentemente umani.

Questi signori distruggono le famiglie, invadono il foro interno delle persone, pretendono obbedienza, pretendono denaro, pretendono di essere ispirati dallo spirito santo.

Pretendono di conoscere la volontà divina e pretendono di garantite la salvezza e la vita eterna.

Questi signori hanno messo Dio al loro servizio e si spacciano per loro rappresentanti divini.

Introducono concetti e simboli ebraici, concetti Protestanti, concetti Evangelici e pentecostali spacciandoli per rivelazioni e dottrine cristiane.

Questi signori affermano senza vergogna che Gesù Cristo è un semplice profeta che i Santi non esistono, che il diavolo é il loro padre e che il peccato è necessario ed inevitabile.

Praticano un perdono inverso, dove il giudizio e la verità vengono confusi e ridotti alla stessa cosa.

Nel CN il giudizio è proibito e automaticamente porta al dovere di chiedere perdono.

Solo Kiko ed i suoi catechisti laici neocatecumenali sono esentati da questa pratica del perdono, perché, anche quando giudicano nella maniera più becera possibile ed immaginabile affermano senza vergogna che quello che dicono è verità e non giudizio.
Kiko e la sua gerarchia di catechisti laici neocatecumenali affermano senza vergogna di essere ispirati direttamente dallo spirito santo ed in nome di questa ispirazione pretendono obbedienza dai loro adepti.

Questi signori ed il loro capo pretendono di non sbagliare mai, pretendono di dire sempre la verità, dettano regole e regolette astruse che cambiano continuamente quando e come gli fa comodo.

Spesso sono ignoranti come cocuzze e si vantano della loro ignoranza che secondo loro li rende migliori, più liberi e veritieri degli altri.

Sono pappagalli di Kiko, ripetono quello che dice il loro padrone e campano sulle spalle della gente.

Questo succede nel CN, lo so io e lo sapete voi, il resto è noia. 


Diamo spazio di seguito a una serie di commenti, sempre  a firma LUCA, che descrivono il Cammino così com’è, non come finge di essere.

 

Chi blandisce, chi accusa: gioco delle parti.

Un gioco di ruolo, una parte da recitare.
La vita reale che diventa una commedia, una farsa, anzi "LA FARSA", vissuta da protagonista o da semplice comparsa.
Sprazzi di euforia, emotività esasperata, paura, angoscia, gioia, dolore, sentimenti di appartenenza.
Tutto un caleidoscopio di stati d'animo spesso contrastanti.
Questo è il CN.

In certi momenti ti fa sentire vivo, in altri ti uccide senza pietà.
Alti e bassi, non sai mai quello che verrà domani.
Alle volte ti esalta, altre volte (molto spesso) ti annoia da morire, altre ancora ti annienta.

Ad alcuni piace proprio per questa sua variabilità impazzita, rispecchia la personalità della sua gerarchia, da Kiko in giù.
Attira le persone pazze , stimola le persone forti, rassicura ed accoglie le persone deboli, almeno all'inizio.

All'interno delle comunità neocatecumenali ci sono correnti e maree, è tutto un creare gruppetti che alle volte trovano un compromesso per convivere insieme, ma spesso si combattono ferocemente tra loro.

I carismi, gli incarichi, i ruoli sono le carote che usa la gerarchia neocatecumenale per mettere in pratica l'antico detto romano del " divide ed impera ".

E funziona perfettamente.

Non ci sono comunità neocatecumenali veramente unite e non ci saranno mai, non è nella logica del CN, non serve al suo scopo.
Kiko parla sempre di unità, ha creato una nuova tappa, il matrimonio spirituale, proprio per legare mani e piedi le comunità.

Ma non tra di loro, legarle al CN cioè alla sua persona ed alla sua gerarchia.

È solo una idea di unità, una finzione di unità, riservata agli esterni, a quelli che stanno fuori del CN che devono vedere solo il lato positivo, nascondendo abilmente " l'altra faccia " il "lato oscuro".

Ricordo molto bene le convivenze, dove, in occasione dei pasti c'era la corsa all'accaparramento dei posti a tavola.

I catechisti rigorosamente separati dalle comunità.
I gruppetti che si cercano e si riservano posti tra di loro.
E poi gli altri, gli indesiderati, costretti a stare tra di loro.
Era inutile arrivare primo, perché tanto i gruppetti si erano già organizzati.

E poi parliamo di scelte, di libertà dei figli di Dio, di discernimento, tutte balle, nel CN non esistono le libere scelte, non esiste il discernimento, ci sono i catechisti laici neocatecumenali che dettano le regole e fanno da esempio da seguire.

Come vorrebbero essere?
Non si sta nel CN per realizzarsi come persona, no, si sta nel cammino per fare quello che ti dicono, per uniformarsi al gruppo, per seguire il branco.

Quando obbedisci hai discernimento, quando trovi difficile farlo allora sei in mano al demonio, stai rifiutando la volontà di Dio che si manifesta per bocca dei tuoi catechisti, stai perdendo tempo e stai facendo perdere tempo alla tua comunità, sei un ladro, una zavorra, un ingannato, un tiepido, un giustiziere, un Giuda, un pianta grane, un fico sterile.

Poi non ti puoi lamentare che le cose ti vanno male, perché sei un ribelle, sei un disobbediente ed è giusto e sacrosanto che Dio ti punisca.
Punisce te o chi ti circonda, quindi sei avvisato o ti adegui o ti rimettiamo in riga noi catechisti neocatecumenali che agiamo per volontà divina, che tu ci creda o no.

Ricorda che Dio parla all'orecchio del tuo catechista, non all'orecchio di un catechista qualsiasi, ma solo e solamente all'orecchio del tuo catechista, che sa esattamente quello che è buono per te, per la tua vita e per la tua famiglia.

È inutile che ti ribelli, Dio ha descritto la tua storia nell'orecchio del tuo catechista.

Devi solo dargli retta e si apriranno tutte le porte per te.
Matrimonio, figli, amicizie, lavoro, salute, fede, salvezza e vita eterna.
Basta dire un sì al tuo catechista e tutto il resto accade di conseguenza.
Se non ci credi peggio per te, tanti hanno creduto e si sono salvati.
Questo è quello che dicono e promettono.

Non è vero nulla, però la farsa va in scena in ogni occasione e viene dato spazio a chi racconta cose buone del CN.

Le difficoltà, i problemi reali, i dubbi leciti, non hanno spazio.
Solo e solamente propaganda pro-cammino, alla fine riescono a convincere anche i sassi, se i sassi hanno problemi seri da risolvere. 

 

Cosa non farebbero

pur di non celebrare in Chiesa!

 

  Nei commenti di questo post si parla di scelte fatte durante il teatrino neocatecumenale, in realtà le scelte semplicemente non esistono, c'è solo un "dentro o fuori", rivelato così o nascosto tra mille parole.

E se qualcuno ha problemi seri da risolvere, si spaventa e cede alla faccia di cera dei catechisti.

Se poi le cose non vanno come ti hanno spiegato, sappi che è solo colpa tua, che non hai fatto esattamente quello che dovevi fare, o non lo hai fatto bene, o l'hai fatto senza crederci oppure, ultima risposta, si vede che Dio ci ha ripensato ed ha deciso diversamente.

Nessuna responsabilità da parte loro, nessun peso sulla coscienza, nessun senso di colpa.
Questo è lo schifo vero.

Non chiedono mai scusa, non sono mai dubbiosi, non chiedono mai perdono.

Teste vuote usate per riempire altre teste vuote.
Gente tossica, che vuole trasformarti come loro.

                                                                                        (da LUCA)

59 commenti:

  1. Tutto vero.
    Sarebbe interessante osservare come questo sistema interno si comporta non solo coi poveri laici, ma anche e soprattutto con i loro presbiteri, sfornati sotto la guida delle équipes laiche regionali che sovrastano i sottomessi rettori.

    Tra i tanti episodi a cui ho presenziato, uno in particolare mi ha colpito.

    Riguardava un prete di altra regione, ordinatosi nel RM della mia, mai andato itinerante e da sempre operante nello stesso luogo.
    Si poneva il problema di individuare a quale équipe laica doveva stare sottomesso, se a quella della sua comunità di origine o a quella acquisita col trasferimento nella nuova regione.
    Ne parlarono per mesi e il bambolotto-presbitero diceva che comunque avessero deciso avrebbe obbedito: erano questioni che lo superavano perciò, oltre a mostrare una debole preferenza, si sarebbe lasciato condurre.
    Credo che alla fine sia stato deciso che rimanesse sotto l'équipe originaria, anche se aveva già finito il Cammino e quindi, proprio secondo lo Statuto, il suo rapporto coi catechisti avrebbe dovuto cessare.

    Infatti, dopo l'Elezione, considerata la fine del Cammino per Statuto ("Dopo la riscoperta dell’elezione si conclude il neocatecumenato"), i catechisti laici mantengono funzioni solo per l'educazione permanente e le necessità di evangelizzazione locali: "L’Équipe di catechisti che ha guidato la comunità... rimane a disposizione per le necessità di evangelizzazione e di educazione permanente".

    La domanda quindi è: ma se quel tizio era ormai kiko-prete e risiedeva in un'altra regione da anni dove svolgeva le sue funzioni di prete, a quale scopo si doveva decidere l'équipe laica che ancora l'avrebbe dovuto seguire?
    Né le esigenze di evangelizzazione né l'educazione permanente della comunità d'origine avrebbero dovuto interessarlo, vivendo altrove ed avendo concluso il percorso non solo neocatecumenale, ma anche presbiterale.

    Questo dimostra senza dubbio che il proseguimento della falange laica catechistica non ha valore di esigenza d'evangelizzazione o di educazione permanente, nella mens dei neocatecumenali capi.
    Non è legato alle esigenze del luogo di operatività, ma alla persona, ovunque essa si sposti e, su quella persona, dura per sempre. Anche se si è fatta come formazione 8 anni e passa di seminario.

    Se quindi potrebbe avere un minimo di senso continuare in loco per esigenze d'evangelizzazione o educazione permanente, non ha senso alcuno che i catechisti rimangano ancorati ed appiccicati alla persona che ha già concluso il percorso ed opera altrove.

    Il fatto che ho raccontato evidenzia quindi che il Cammino, attraverso i suoi commandos laici, si lega alla persona e non al territorio, continuando a comandarla anche quando questa si trova stabilmente altrove ed assolve e partecipa all'evangelizzazione e all'educazione permanente del territorio nel quale si trova, presumibilmente (ma non sicuramente) in obbedienza al vescovo della nuova diocesi (che nel processo decisionale non è mai stato tenuto in conto, essendo fatto interno al Cammino e basta).

    Il castello neocatecumenale ha l'impalcatura cedevole, le contraddizioni e le vere intenzioni saranno il sassolino che lo farà crollare.

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    1. Ma perché tutta questa vostra cattiveria contro questa Realtà nella Chiesa? Io ci sono da 50 anni in Comunità e non vedo le cose che dite voi.

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    2. Condoglianze per essere stato schiavo della setta kikolatrica per mezzo secolo.

      Scommetterei che ancora non sei diventato un "cristiano adulto nella fede" che non ha più bisogno di ubbidire ai cosiddetti "catechisti" e può sciogliersi come sale nel mondo e frequentare la parrocchia senza dover più versare Decime e gabelle varie, senza obblighi di convivenze e sabati sera, senza dover arredare casa coi gadget kikizzati.

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    3. Questi movimenti che in pochi anni si trovano ricchi e dotati di mezzi come una potente multinazionale mi ricordano Luca 4,5: " il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: 6 “Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, 7 se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo”.

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  2. Poi non ti puoi lamentare che le cose ti vanno male, perché sei un ribelle, sei un disobbediente ed è giusto e sacrosanto che Dio ti punisca.
    Punisce te o chi ti circonda, quindi sei avvisato o ti adegui o ti rimettiamo in riga noi catechisti neocatecumenali che agiamo per volontà divina, che tu ci creda o no.

    Carissimi nc, a partire dal grande kapò Kiko, con rispetto vi scrivo, non vi preoccupate non sono come voi che odiate chi vi confronta apertamente.
    Ascoltate!
    Se la pensate così, e lo sappiamo che dite e pensate e credete a queste cose, a quel punto ci potete scrivere su:
    L'esplosione di Madrid e la Pandemia,con tutti i morti e altro?

    Ovviamente ci sono tante altre cose dove poterci confrontare, dai vostri figli che si drogano e fanno altro, alle lussurie, alle ladronerie, all'infilare parenti nel Vaticano, ecc, ecc.
    Spiegateci come mai se uno non la pensa come voi gli accadono disgrazie e sono dei Giuda, e a voi no sono e siete un'unica cosa con lo Spirito Santo? Ovvero avete delle Grazie.
    Se ci credete a ciò che dite e pensate, cortesemente spiegateci i vostri punti, altrimenti non vi preoccupate, già sappiamo chi abbiamo davanti: dei... ( ognuno di voi si faccia il suo giudizio).

    CDD.

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    1. dei...dei...semplicemente dei seguaci di un ottimo, magnifico, meraviglioso nonchè opportuno movimento ecclesiale, approvato come statuto dal Vaticano che, sotto la fulgida guida di Kiko, prosegue nel suo cammino verso le più alte vette, nelle magnifiche sorti e progressive di tutti.

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    2. Ma come ti esprimi? Ma fai sul serio? O dai di matto, sei ormai fuori di testa, oppure pensi il contrario di ciò che scrivi con termini roboanti, spropositati
      fulgida guida di Kiko...
      cammino verso le più alte vette...
      magnifiche sorti... ma sorti di che? Una vera iattura essere entrati in cammino, un guaio passato, una nera sorte!

      Pax

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    3. Anonimo23 luglio 2021 16:50

      Caro anonimo, ti scrivo solo per chi legge è potrebbe capire altre cose. E' sempre bene mettere in chiaro.

      Tu credi che le tue fantasie mentali, di parte e scritte volutamente per faziosità, possano neutralizzare la realtà dei fatti?
      Lo sai che saresti un illuso?

      CDD.

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    4. A proposito di statuto approvato: rendete pubblico quelle che necessariamente avete dovuto presentare all'atto del decreto di erezione a fondazione, quello del 2004.

      È quello lo statuto della vostra Fondazione, nonché cammino neocatecumenale.

      Vorremmo renderci conto se è uguale a quello che il PCL ha approvato nel 2002 e nel 2008 e ha reso pubblici.
      Essendo inserito nello Statuto pubblico del 2008 (in nota) deve essere reperibile e consultabile.
      Perché non lo è?

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  3. Hai descritto PERFETTAMENTE la mia esperienza di oltre 20 anni di cammino che mi ha portato a sentirmi per sentirmi totalmente vuota,senza senso, e, cosa peggiore, mi ha allontanato da Dio anziché portarmi a Lui.
    Sono uscita da un anno e finalmente ho ricominciato a VIVERE e sentirmi AMATA da Dio 💓
    Grazie per questo articolo che condivido appieno

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    1. Noi invece non condividiamo niente di quanto scritto, ma vi leggiamo per vedere fin dove vi spingete....

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    2. FARSA è l'acronimo di :

      Forse Adesso Ridicolizziamo Strafalcioni Abnormi

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    3. .... e una volta che lo hai scoperto che fai? Su, dimmi che fai?

      Ma vai a spasso al parco un poco.

      Pax

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  4. @Mad
    Ti capisco perfettamente, tra qualche giorno sono due anni che ne sono uscita definitivamente anche io, e la sensazione di libertà e di accoglienza di nuovo in parrocchia sono impagabili! Anche io mi sento una figlia amata da Dio e soprattutto libera, della libertà vera dei figli di Dio. Ricordo ancora la prima messa a cui partecipai dopo essere uscita dal cn, mi sentivo di nuovo tornata a casa; a distanza di due anni mi rendo sempre più conto di molti aspetti del Cammino su cui prima sorvolavo e su cui finalmente ho aperto gli occhi e finalmente tutto ha un senso. Questo post mi ha fatto rivivere tanti dispiaceri che i cosiddetti gruppetti riservavano a chi non faceva parte del gruppo principale (di chi era nato e cresciuto e poi sposato in Cammino), quante volte ci hanno isolati nei posti a tavola, nella disposizione della camere, e nelle uscite varie; perfino alla GMG c'erano queste dinamiche ed altro ancora. Ora tutta questa sofferenza è finalmente finita e di questo ringrazio Dio 🙏

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  5. Il periodo dello sfigato tocca un po' a tutti nel cammino, è quel periodo in cui ci si sente isolati e non voluti bene. Coloro che ne soffrono, spesso sono quelli che sono entrati in cammino anche per trovare amici o per aumentare la cerchia di conoscenze e come in qualsiasi realtà umana che si rispetti, i gruppi già formati, anche se è sbagliato, fanno fatica ad accogliere il nuovo arrivato. Il tempo dello "sfigato" passa quando ti rendi conto che "l'amichetto/a del cuore" migliore che potresti trovare è Cristo e che è alla Sua conoscenza e al Suo incontro che dovresti ambire. A quel punto, sei più sereno, meno antipatico e come d'incanto anche i "gruppetti" ti invitano e ti vengono a cercare.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. A quel punto, visto che hai capito che l'amico che cerchi è Cristo, esci dal Cammino e speri che non ti cerchino più, no?

      A. Non.

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    2. @Fallacio
      Ma in realtà io non sono mai entrata in Cammino per socializzare, anzi quando ho partecipato alle prime catechesi non sapevo neanche cosa fosse il Cammino perchè non avevano detto di essere neocatecumenali, cosa che almeno da me continuano ad omettere da anni, ma proprio perchè volevo partecipare a degli incontri di spiritualità e di fede. A dire la verità, all'inizio lo avevano proposto a me e ad un altro familiare per far compagnia ad una nostra amica che andava lì convinta dalla madre e non conosceva nessuno, ma poi sono stata l'unica a restare (e ora un pò me ne pento). Il periodo di cui tu parli per me non è affato durato un anno, ma più di dieci anni, e non credo che tu possa negare in cuor tuo che certe dinamiche non esistono nel Cammino, ma ti dò ragione, il migliore Amico che potrei avere è proprio Cristo ed infatti era per Lui che continuavo a frequentare la Comunità nonostante tutti i dispiaceri. Mi sembra anche molto strano comunque il clima di chiusura verso chi veniva di fuori, proprio in un ambiente cristiano dove affermano che l'altro sia Cristo e dove cantano "come è bello stare con i fratelli..", ma d'altronde nei gruppi settari è questo che avviene e il solo che può curare certe ferite è proprio il Signore che vede tutto e chiederà conto di tutto, io posso solo pregare per chi mi ha ferita...

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    3. Fallacio Vinicio, stasera sei fantastico.
      Ma rileggiti!

      Hai demolito in quattro battute l'importanza fondante della comunità nel cammino di fede. Ossia hai demolito tutto l'impianto neocatecumenale.

      Tutti i problemi nascono proprio da essa, dalla costrizione a convivere con gli altri. Come si dice nel vostro gergo: Con quelli che hanno ascoltato il Kerigma con te. Dopo si ripete: Non vi siete scelti, Dio vi ha messi insieme.
      Non c'è nulla senza la comunità...
      Ma poi a tue spese scopri che se vuoi salvarti devi svincolarti dalle aggregazioni comunitarie che ti opprimono. Unica speranza per incontrare Gesù Cristo è isolarti dal contesto (pur dovendo restare nel contesto, per volontà impenetrabile dei catechisti ai quali devi obbedire).

      Ma poi questa comunità dovete/essere/UNO che è fatta di gruppetti incompatibili tra loro ed escludenti gli sfigati di turno e che vengono a cercarti solo quando hai raggiunto l'autosufficienza e non hai più bisogno di loro scusa, mi spieghi un attimo, questa sarebbe la COMUNITA' CRISTIANA del Vaticano II?

      Pax

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    4. @Pax
      infatti, prima dicono che ci si salva solo in un gruppo, che i parrocchiani sono individualisti, che senza comunità non si può celebrare (sanno che i sacerdoti spesso celebrano da soli?), che bisogna andare in presenza anche a costo di contrarre il covid, ecc. e poi ora smentiscono tutto? E soprattutto, dicono che non si va in una comunità per trovare nuovi amici, ma poi organizzano molte occasioni per far conoscere i giovani nella speranza di far nascere nuove coppie, e questo l'ho sentito e visto fare di persona...

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    5. @ Fallacio Asino Vinicio
      Come al solito, sei un maestro nel travisare quello che le persone dicono. Sei davvero un campione d'ipocrisia, perfetto neocatecumenale meschino. Tu scrivi "i gruppi già formati", ma non è questo che Gloria ha scritto. Quando si seguono le catechesi e alla convivenza finale si forma la nuova comunità, questa comunità è appunto nuova, non è affatto un gruppo già formato, e quindi non dovrebbe fare nessuna fatica ad accogliere un nuovo arrivato perché è fatta tutta di "nuovi arrivati". E tu lo sai benissimo. Però menti sapendo di mentire. La discriminazione di cui parla Gloria è insita nel Cammino Neocstecumenale. Quelli che tu definisci sfigati generalmente sono gli spiriti migliori del Cammino, quelli che si fanno domande, che non si accontentano di ripetere a pappagallo quello che dicono i catechisti, quelli che non fingono di dare i beni per superare il passaggio di turno. Altro che "sfigati"! Spesso sono le persone più profonde. E, certo, visto il livello medio di ipocrisia e falsità dei camminanti, i diversi danno fastidio, perché non si omologano, non amano spettegolare alle spalle dei fratelli, non fanno la spia ai catechisti su questo e su quello, ecc., ecc., ecc. E' per questo che vengono isolati, perché in un mondo di pappagalli acefali le persone con autonomia di pensiero danno fastidio.

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    6. E invece, caro Fallacio o come tu ti chiami, hanno incontrato gente che li stavano aspettando per spennarli a dovere, per ridurli a muta mummia, a essere ubbidienti senza più dignita.
      Caro Fallacio o come ti chiami, io spero che le alte sfere abbiano un sussulto di dignità e smettano di girarsi dall'altra parte anche perché l'olio comincia a scarseggiare e continuare con la vostra opulenza diventa ogni giorno più problematico.
      Mi appello soprattutto al Santo Padre, Francesco: Santo Padre ponga fine a questa tragedia che
      ha ridotto tantissime persone a sudditi; altro che dignità dei figli di Dio.

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    7. @pax, mi dispiace dirti che non hai capito un gran ché dell'unità di cui si parla in comunità. Quella che tu descrivi è l'unità dei tre moschettieri (tutti per uno uno per tutti) o dei "quattro amici al bar". Nel cammino si dice sempre che la comunità dovrà essere UNO, ma in Cristo. La comunione cristiana ha senso solo se è in Cristo! “Bisogna fare comunità cristiane come la Sacra Famiglia di Nazareth, che vivano in umiltà, semplicità e lode; l'altro è Cristo”. Solo se vedi Cristo nell'altro puoi dire di essere perfettamente "uno" come dice Kiko. Ma questo non si ha subito, ci vogliono anni. Come dicevo prima deve passare prima la fase della ricerca dell'amichetto del cuore e quando ti accorgi che il vero "amichetto del cuore" è Cristo, allora comincerai a vederlo negli altri. Devo dire che dopo molti anni si è creata questa comunione. Nessuno più vuole "possedere" l'altro, nessuno vuole l'esclusiva sull'altro, ma siamo tutti in Cristo.
      Fallacio Asino Vinicio

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    8. Il ragliante asino che da qualche settimana si firma Fallacio Vinicio è solo l'ennesimo troll convinto che il disturbare le discussioni sgradite al Cammino costituirebbe una grande opera di fede (in Kiko).

      Di tanto in tanto cogliamo l'opportunità di pubblicare le sue farneticazioni al solo scopo di mostrare ai fedeli cattolici i contenuti fondamentali della mentalità neocatecumenale, mentalità idolatrica ed allergica alla ragione e alla fede cattolica.

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    9. Saranno sfigati ma intanto la decima la versano...
      Effettivamente c'e' del vero in cio' che Fallacio (nomen omen) dice: non si entra in cammino per trovare amici. Infatti quando esci dal cammino ti accorgi immediatamente che quel gruppo di persone che hai visto due o tre volte la settimana per venti o trent'anni e di cui conosci i dettagli della vita privata non sono tuoi amici. Ti chiamano e ti invitano a cena...per ricordarti della comunita' e che dicendoti che ti mancamo moltissimo...in celebrazione. Per carita' persone gradevoli e dal comportamento cordiale ma, nessun argomento in comune. Mi ci e' voluto pochissimo per capire che non c'era alcun argomento per una conversazione normale con i miei ex fratelli. Mica gli puoi parlare di mozart o di qualche libro, del teatro o di qualche film. E' tutto kiko e oltre kiko c' e' il nulla per loro. Tutto quell'amore per quasi trent' anni... e quanto e' bello stare coi fratelli, finisce in un imbarazzante silenzio tra persone che non hanno nulla in comune. Magari lo stato presente della chiesa potrebbe essere un argomento...ma quelli che ne sanno delle parrocchie?
      Una cosa pero' e' strana: se e' vero che il cammino non e' per fare amicizia, perche' i giovani si accoppiano solo nel cammino? Sposatevi le figlie d'Israele!
      Ora se manco ci deve essere amicizia, come fa a crearsi amore umano?
      In realta' ricordo perfettamente come anni fa alcuni importanti katekisti lodavano il fatto che i giovani del cammino creavano amicizie solo tra di loro...io inorridivo ad ascoltare cio'. Per fortuna ho potuto constatare come tali amicizie fossero inesistenti piu' o meno. Sono piacevolmente in contatto con un buon numero. Come dicevo, la conversazione e' difficile ma evidentemente qualcosa rimane dal lato umano. Almeno con qualcuno.
      Poi sull' amicizia con Cristo...quanti ne ho visti uscire dal cammino e fuggire dalla Chiesa! Dopo che ti hanno fatto ripetere per decenni che la messa della domenica e' roba da religiosi naturali e che non e' catechetica, per tornarci bisogna essere capaci di notevole apertura mentale.

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    10. L'asino raglia sempre più forte, eh? Mi riferisco al commento delle 9:34.

      "Unità in Cristo", gran bel parolone, lo sanno dire persino i protestanti. Ma come diavolo sarebbe possibile tale unità a persone che professano l'eresia?

      L'eresia è una qualsiasi distorsione della verità di fede. L'eresia neocatecumenale è riscontrabile in ciò che si dice nel Cammino, in ciò che si fa nel Cammino, in ciò che furbescamente si evita nel Cammino.

      Per esempio i fratelli del Cammino, anche se dicessero il contrario, non credono nella Presenza Reale di Nostro Signore nel Santissimo Sacramento. Possono fare millemila discorsini e discorsetti, predichette kikizzate e non kikizzate, diluvi di fervorini su Facebook, ma il loro modo di agire dimostra inequivocabilmente che non ci credono, proprio non ci credono (e basterebbe anche soltanto questo per dimostrare che non sono cattolici).

      Mentendo, diranno di crederci; mentendo, fingeranno di essere più fervorosi dei santi; e dopo aver abbondantemente mentito, torneranno nelle loro salette a trattare il Santissimo Sacramento come se fosse una specie di "sacro snack di unità fraterna" da manducare tutti insieme contemporaneamente quando scatta il segnale. Per loro la Comunione non è il momento in cui il singolo fedele, attraverso l'opera del sacerdote, mangia il Pane di Vita Eterna.

      No: per loro la Comunione è un gesto simbolico che in quanto tale Ava effettuato tutti insieme, perché simboleggia "l'unità della comunità" (anzi, facciamolo più logorroico e più pomposo: "oooh, l'unità in Cristo, oooh, che beeeello!").

      Quando un fratello kikos dice una cosa, per un attimo immaginatevi un protestante che dica le stesse parole. Eh, sì, anche i protestanti hanno la Santa Cena, in cui l'Eucarestia è solo un simbolo, indipendentemente dalla quantità di bei paroloni che vanno proclamando. Anzi, per molti aspetti i protestanti sono perfino più seri dei neocatecumenali; l'eresia protestante si è sfrondata di tante esagerazioni, il Cammino è invece rimasto alle vaccate proferite dal venticinquenne disagiato Kiko.

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    11. Tempo dello sfigato?

      Ma ti rendi conto che dovresti star parlando della Chiesa, visto che considerate la vostra mondana maratona come Chiesa?

      Nella Chiesa (vera) non esistono sfigati, nemmeno per un "tempo". Quello è un concetto totalmente mondano, per nulla spirituale.
      Secondo il tuo pensiero (e conseguente modo di parlare), San Pio era uno sfigato, dato che fu isolato ed avversato per lungo tempo. Forse non stava cercando Dio...
      Il contrario della "sfiga" personale, cioè la "gloria" personale, è un concetto totalmente e solamente umano, come umane sono le vostre credenze.

      Tu credi, Vinicio, di fare filosofia morale, ma altro non fai che svelare e confermare la potente vena mondana che scorre nel tuo Cammino.
      Nella Chiesa esistono figli di Dio con uguale dignità di creature. Nessun sfigato.
      Perché se esistesse lo sfigato, vorrebbe dire che non c'è né accoglienza né parvenza d'amore.

      La peggior cosa, però, è che sei stato proprio tu a definire "sfigato" chi, come le commentatrici più sopra, ha evidenziato isolamento, gruppetti e dinamiche escludenti.
      Evidentemente la tua "formazione" ti porta a vedere le vittime del bullismo neocatecumenale come sfigati per colpa propria, invece che condannare quelli che isolano e creano gruppetti élitari.
      Anche a scuola, dove non si va certo a cercare amici, si creano a volte gruppetti escludenti: dovresti dire allo studente isolato e bullizzato che è colpa sua, perché a scuola si va per studiare e non per cercare amici.
      Quando il malcapitato si renderà conto che è lì solo per studiare, e non ha alcun diritto di vivere una socialità tranquilla nel contesto in cui si trova, tutto magicamente si risolverà...

      Questo aspetto, che tu bovinamente (scusa ma chi non si rende conto di quello che dice merita questa definizione) evidenzi tua sponte, è un interessante campo di indagine per comprendere come funziona il vostro movimento.
      Meriterebbe un articolo dal titolo: "Gli sfigati del Cammino Neocatecumenale visti con gli occhi di un neocatecumenale".

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    12. Sfigato è l'acronimo di :

      Spesso Fantasiose Idee Giganteggiano A Terribili Oscenità

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    13. Questo Vinicio dà per scontate cose che scontate non sono: "dopo molti anni si è creata questa comunione. Nessuno più vuole "possedere" l'altro, nessuno vuole l'esclusiva sull'altro, ma siamo tutti in Cristo."

      Punto primo: chi è che ci conferma la veridicità che sono tutti in Cristo?
      Per quel che conosco, "dopo molti anni" tanti abbandonano il Cammino. Proprio tanti. Alcuni si sono separati nel matrimonio (conosco diversi casi) anche dopo l'Elezione, cioè quella che dovrebbe essere la certificazione del cristiano adulto neocatecumenale.

      Ma Vinicio dirà: "Da me non succede! Noi, nella nostra comunità, siamo tutti in Cristo!".

      Purtroppo, anche se nella sua comunità si fosse raggiunto un equilibrio, magari attraverso l'epurazione dei malfunzionanti (indotta o volontaria), questo non è affatto probante in relazione al Cammino in generale.

      So che nella mia ex comunità sono rimasti in pochissimi, quasi tutti anziani ormai e, guarda caso, tranne pochissimi casi eccezionali, lo zoccolo duro è rappresentato da coloro che entrarono in comunità già da amici d'infanzia o parenti. Il loro clan ha sempre sovrastato tutti gli altri, amicizie e parentele pregresse hanno decretato chi dovesse o non dovesse essere ammesso nel loro ridicolo gotha: naturalmente poteva essere ammesso solo chi li adulava, stimava, ammirava.

      Frasi come: "Tizio è un catechista formidabile, Caio è illuminato, Sempronio ha la fede..." Erano sempre autoriferite e/o da riferirsi ad essi.
      Chi non corrispondeva al canone, in gattabuia: calunnie, maldicenze, delazioni e vere e proprie aggressioni verbali. Tanto il clan si proteggeva vicendevolmente e ne usciva sempre vittorioso (era una vera e propria guerra).

      Adesso che sono rimasti in tre gatti, anche se dicessero che negli anni s'è creata comunione e sono tutti in Cristo, non bisogna credere loro, perché Cristo non ha istituito la Chiesa col rimasuglio di élites che hanno epurato il diverso o il non appartenente (acquisito o originario) alla casta dominante.
      Proprio il contrario.

      "Dopo molti anni", quindi, in gergo neocatecumenale implica epurazione, esclusione, ghettizzazione di tutti gli altri che avrebbero dovuto essere Cristo ma verso i quali, secondo le regole del Cammino e della casta dominante, Cristo in loro poteva essere bellamente oltraggiato e rifiutato.
      Chi rimane alla fine poi, ha anche il coraggio di dire che è perché si è creata la comunione e, arrogantemente, perché gli epuratori (catechisti compresi), vivono tutti in Cristo.

      Ma, attenzione, il Cristo che era in quel fratello maltrattato, isolato e stigmatizzato, presenterà la sua causa davanti al Padre al momento opportuno.
      L'altro non è Cristo solo se concorda con te, vedi il buon samaritano che ebbe cura del poveraccio derubato ed aggredito.
      Di lui Gesù dice: "Va' e fa' anche tu lo stesso!".

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    14. È l'ennesima dimostrazione che per difendere il Cammino occorre aver malafede (e ben solida).

      Il buon samaritano ha un valore particolare perché i samaritani avevano una brutta nomea all'epoca. Nostro Signore si è spesso servito di esempi clamorosi - incluso l'accogliere il Buon Ladrone come primo santo in Paradiso - per far notare l'assoluta diversità fra le vie di Dio e quelle degli uomini.

      La cricca autoreferenziale che ha eliminato tutti coloro che non l'adulavano è, in piccolo, specchio perfetto del "cerchio magico" di coloro che fin dagli anni '60 hanno ruotato fedelmente attorno a Kiko e Carmen. Quando uno lodava il Signore anziché Kiko e Carmen, veniva subito chiamato "demonio" e ordinavano di non comprare più i suoi libri...

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    15. " quando ti accorgi che il vero "amichetto del cuore" è Cristo, allora comincerai a vederlo negli altri. " (Asino Vinicio dixit)
      ________

      Ma di che parli? Come sempre o sconcludi o banalizzi.
      Cerchi Cristo come si cerca l'amichetto del cuore da parte di un adolescente che fa le prove di uscire dal contesto familiare.
      Livello bassissimo.

      Tu dici che si deve passare per forza per la fase della ricerca dell'amichetto del cuore.
      Ma non era il NC un cammino per adulti?
      Rinuncio a capirti.

      Poi per diventare UNO ci vogliono anni, devi passare per tante fasi obbligate. La cosa è lunga, questo tu affermi.

      Ma allora cosa annuncia Kiko con il suo Kerigma "Adesso, di pronto, se tu credi alla mia parola scende su di te lo Spirito Santo..."?
      Creatura nuova, creatura nuova...
      Tutte balle.

      Poi le promesse non si compiono mai. La comunità da mezzo diventa fine. La persona - si dice - è al centro di tutto, ma poi non è vero.

      Previsione ottimistica e minimale:
      Per ricevere la Preghiera almeno sei anni,
      il Credo sette o otto anni,
      il Padre Nostro (Consegna finale) quindici anni
      e il Rosario (tappa intermedia di Loreto) circa tredici anni.
      Poi c'è l'Elezione che tra prima chiamata all'elezione, seconda chiamata ...
      e poi hanno istituito pure la terza..., prima che arrivi a rinnovare il Battesimo venti anni sono belli e passati e non bastano neanche per andare pure in Israele!

      Ma magari fosse finito tutto in una ventina d'anni!
      Poiché il Cammino arriva a durare anche 30 anni prima di vedere la fine. Se devi subire, come sempre più spesso accade, fusioni su fusioni per esiguo numero di fratelli.

      Solo per una cosa bastano due soli anni: per ricevere, da compiere al più presto e più volte, la parola:
      "VA, VENDI QUELLO CHE HAI E DALLO AI POVERI".

      Con catechesi molto appropriate scoprirai presto che il transito dei proventi delle tue vendite e cessioni ai cd. POVERI (foglia di fico) passa obbligatoriamente solo e unicamente per il Cammino stesso, che si incarna e concretizza in Kiko e nei suoi Itineranti.

      Questo è il Cammino del "promettere certo e mantenere sicuro".

      Pax

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    16. P.S.

      Ma dai "l'amichetto/a del cuore" e "l'amichetto/a del cuore"!!

      Questo pare l'asilo infantile, altro che Catechesi per Adulti nella Parrocchia: "Vieni e vedi"...
      ...scappare a gambe levate bisogna, altro che!

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  6. Beccatevi questo programma di Radio Maria su Carmen:https://radiomaria.it/puntata/donne-di-fede-19-07-2021/

    Carmen santa!

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    1. Stomachevole. Ripete sempre le solite quattro cose che non vale la pena neanche di riportare. Aveva le antenne Carmen? Veniva reputata dura perchè non scendeva a compromessi? Perchè diceva sempre quello che pensava.
      Le solite chiacchiere vuote. Teologa, chimica, ricca...
      La donna, fabbrica della vita, matrice.... sempre le stesse cose.
      Una paginetta, tutti i suoi meriti.
      Metà programma Carmen con i giovani a Loreto che parla. Chi voglia sentirla.
      Ci conferma lei stessa, in tutto.
      All'inizio scocciata e urtante e contro Kiko.
      Nulla di nuovo, mister Beccateviquesta...

      E Radio Maria? Vecchia conoscenza in libro paga neocatecumenale.
      Che barba, che noia. Che noia che barba.

      Pax

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    2. Radio Maria. Donne di fede: una è anche Claudia Koll.

      L'audio inizia così: "vediamo chi è Carmen Hernandez, molti di voi NON LA CONOSCONO, molti invece sì".

      Già si comincia col dire che nella Chiesa, MOLTI NEMMENO LA CONOSCONO.

      Per cosa sarebbe famosa per chi la conosce?

      Per gli interventi alle GMG a difesa della donna contro gli attacchi del demonio, che attacca in continuazione la donna, perché lei è la "fabbrica della vita".
      La conduttrice ripete questo concetto più e più volte, ad intervalli, per riempire il tempo tecnico a disposizione.
      Non c'è forse altro da dire?

      Per riempire gli spazi, mandano addirittura una catechesi dal vivo. Pare di essere allo stadio.
      La raccomandazione è di fare estrema attenzione alle parole, perchè la donna, nonostante stia da 50 anni in Italia, ancora non ha imparato l'italiano.
      Ma l'attenzione va fatta anche perché i suoi discorsi non hanno un filo logico, passa da un concetto ad un altro senza collegamento alcuno e butta lì una serie di slogan neocatecumenali alla rinfusa. Sempre gli stessi.

      "Non temeva di dire la verità anche di fronte ai vescovi o al Papa".
      Quale verità non si sa, se la sua verità o la Verità. Perché nell'ultimo caso, il Papa la dovrebbe sapere da solo.

      Pure qui si dice che è teologa. Continuano le menzogne, profferite magari da chi non sa nemmeno se è vero quello che dice.

      Bella segnalazione, Anonimo, ci siamo beccati questo strazio con piacere, non fa altro che confermare quello che già pensavamo: coi soldi si compra tutto.
      Non però la santità dell'anima.

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    3. Claudia "Koll" (metto le virgolette perché era il nome d'arte che usava prima di convertirsi alla fede) è un caso interessante perché la sua conversione le era costata non solo la carriera ma anche il pane. Purtroppo nella Chiesa sono tante le figure di persone che, convertendosi alla fede, si ritrovano all'improvviso col problema di non trovar più lavoro - cioè di fronte alla tentazione di dover nuovamente scendere a compromessi. Dopotutto, come diceva don Bosco, "il diavolo lavora sempre"...

      La signora Hernández, invece, "nessuno la conosce". Al di fuori del Cammino, gli unici che la conoscono sono quelli che hanno avuto a che fare con la sua arroganza proverbiale.

      Radio Maria - nome formale di Radio Livio Fanzaga - ha questa rubrica "Pomeriggio insieme" a cura di una certa Roberta Z., che giovedì scorso aveva in programma di parlare della Koll (nella sezione "donne di fede": e ci sta bene), e lunedì scorso della signora Carmen Hernández Barrera.

      Radio Livio ha storicamente avuto sempre un occhio di riguardo per il Cammino, probabilmente per il conflittone di interessi del Fanzaga che giustamente temeva che Kiko desse vendicativamente ordine ai suoi adepti di non comprare più i libri fanzaghiani - così come è successo nei confronti di altri autori (ad esempio Daniel Lifschitz) - e di non ascoltare più Radio Livio. Una questione di marketing ai danni della fede, insomma (così come è stata una questione di marketing l'evitare a tutti i costi di trasmettere Messe Vetus Ordo, con una sola clamorosa eccezione: meglio accontentare i farisei nel clero che dare buon nutrimento spirituale agli agnelli del Signore).


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    4. Fino a quando ungete certi referenti, certi referenti faranno santo chiunque,PAGARE E VEDERE CAMMELLO.
      Per fortuna che è rimasto a pagare solo qualche mente disturbata che ha il terrore di staccare la spina, terrore che il cammino, servendosi della malvagità di molti miserabili, è riuscito a inculcare a queste povere menti.

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    5. L'altro non è Cristo: Cristo è Cristo e l'altro è l'altro, creatura di Dio sempre, e figlio di Dio quando vuole esserlo. In questo senso amiamo gli altri per amore a Cristo.

      CASOMAI l'alter Christus è il Sacerdote, quella stessa persona a cui il Cammino pretende di strappare il primato, per spartirlo tra tutti, nel saccheggio di matrice comunista del sacramento dell'Ordine.

      Siamo sempre lì: alla comunità che divinizza e celebra se stessa, partendo dalla deificazione incrociata del generico singolo - generico perché non mi venite a raccontare che il detestabile fratello di comunità sarebbe Cristo per davvero, secondo voi.

      È così che i catechisti arrivano a predicare, e i fratelli a credere, che l'Eucaristia avrebbe bisogno dell'assemblea per conquistare la sua validità.

      La divinizzazione della comunità invece è solo una delle bestemmie con cui il Cammino incolla gli aderenti (paganti) a se stesso.

      A. Non.

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    6. PS - al commento precedente, mal piazzato causa svista, rispondevo ai contenuti di FV del 24 alle 9:36, in cui viene riproposto il mantra Kikiano "l'altro è Cristo": formula lapidaria, ripetuta da Kiko in tutte le occasioni.

      I teorici del Cammino quando vogliono sanno essere precisissimi senza lasciar margine di incomprensione, sanno smettere in un attimo di giocare su metafore, sfumature, interpretazioni, incomprensioni, traduzioni....

      A. Non.

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    7. Non c'è bisogno di fare un cammino per iniziare a vedere Cristo nell'altro, peraltro partendo intenzionalmente da troppo lontano,

      Ce lo dice Madre Chiesa a catechismo appena siamo in grado di capire la madrelingua: nel momento in cui Dio ha creato l'altro come ha creato me, ed io sono un cristiano, sono chiamato all'amore al prossimo, così come a me stesso, come conseguenza dell'amore principale, che va a Dio.

      Non c'è bisogno di 40 anni di arena d'amore, per andare lentissimi verso una meta intenzionalmente posta sempre più lontano e, stando ai numeroni, irraggiungibile.

      Fermo il fatto che avere preferenze sia lecito ed auspicabile, compreso dato oggettivo che non sia bene trattare tutti allo stesso modo, il prossimo si trova ovunque ci sia qualcuno.

      Il Cammino con le sue teologie distorte addestra i camminanti a relazioni aberranti con Dio, col prossimo e con se stessi.

      A. Non.

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  7. Come sempre, Luca colpisce il segno e dà una descrizione del Cammino che fa comprendere cosa esso sia davvero per chi lo frequenta: un dispensatore di emozioni, un creatore di ruoli, un eterna altalena di esaltazione e di depressione.
    Questi elementi gli permettono di spadroneggiare sul popolo di Dio, o almeno su quella porzione che si è lasciata incantare dalle note modulate dal suo piffero magico.
    L'elemento che bisogna capire e che gli permette di essere quello che è e di influire in modo così profondo sulle vite, le abitudini, i sentimenti, i progetti di vita di chi vi appartiene è la propaganda.
    Il Cammino è essenzialmente propaganda: le cosiddette catechesi sono costruite in modo da indurre chi per sua natura farebbe scelte diverse o condurrebbe la sua vita in altro modo, a fare invece esattamente ciò che gli viene richiesto e nel modo in cui gli viene richiesto.
    La propaganda si serve di slogan, ed in Cammino tutto è slogan. La propaganda ti convince che sarai felice solo quando e se ti comporterai come ti viene richiesto. Ti detta l'agenda, ti separa da chi ti era familiare e amico, ti induce invece a vedere nemici dovunque, considerando nemici pericolosi anche i tuoi stessi pensieri non allineati al nuovo regime neocatecumenale.
    Ciò che nessuno può fare in un giorno, la propaganda neocatecumenale lo fa in mesi, in anni, con una ripetitività che non finisce mai, è un continuo martellare.
    E deve continuare a farlo, non lasciare mai l'opportunità di riprendere la propria capacità autonoma di pensiero.
    Chi non si rende conto di questi semplici ma efficaci meccanismi, non può capire i motivi per cui l'esperienza del Cammino sia così coartante e così spersonalizzante.

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  8. Introibo ad altare Dei
    di queste messe se ne celebriano almeno sei
    ma il Papa ha da poco decretato
    che il rito antico non va più celebrato
    solo il Novus Ordo si ha da fare
    e il vecchio si deve rottamare
    con sconcerto dei tradizionalisti
    che cosi incazzati non si erano mai visti
    ma sul rito neocatecumenale
    il Papa non ha detto ancora nulla, meno male
    per cui noi officiamo solo quello
    che dei tre riti è invero il più bello

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    1. Forse non hai letto le reazioni dei Vescovi ovunque tranne che in Italia.
      Tutto continua come prima, tranne che in Italia, dipendendo dalla fazione del vescovo del luogo. E l'Italia si è beccata pure i neocatecumenali a tutta forza. Quanto a disgrazie ecclesiali non ci facciamo mancare niente.

      A. Non

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    2. Per chi fosse interessato al tema c'è una buona rassegna articoli sul blog Chiesa e Postconcilio.

      Intanto ci limitiamo a far notare ai gentili lettori del blog che chiunque dica che il Vetus Ordo sarebbe da "rottamare", sta sputando sulla liturgia che ha nutrito la spiritualità di innumerevoli santi - Caterina da Siena a don Bosco, da Tommaso d'Aquino a Teresa di Lisieux, da Agostino d'Ippona a padre Kolbe, da Domenico di Guzman a padre Pio da Pietrelcina... Cioè sta implicitamente proclamando che la neochiesa conciliare sarebbe diversa dalla Chiesa fondata da Nostro Signore Gesù Cristo.

      Che Bergoglio avesse scarsa sensibilità liturgica era un fatto noto. Quando salì al soglio, fu Kiko stesso a leccarsi i baffi: nel vedere che dalla Sistina erano stati tolti gli inginocchiatoi, Kiko diabolicamente esclamò: «questo vuol dire qualcosa! questo vuol dire qualcosa!», come se fosse finalmente giunto il momento in cui ci si potesse sbarazzare della spiritualità di tutti i santi per rimpiazzarla con delle pappardelle inventate a tavolino (tipo le canzonette idiote di Kiko, anche quelle che han la foglia di fico del "ma sono canti biblici!").

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    3. Piccolo off-topic. Sempre sul tema "liturgia tridentina", segnalo agli interessati un articolo di don Davide (superiore generale dei lefebvriani), che in sintesi afferma (e spiega meglio) ciò che avevamo già anticipato dalle pagine di questo blog (don Davide non poteva non intervenire sul tema, quantunque la sua Fraternità abbia storicamente sempre avuto uno sguardo piuttosto critico sul Summorum Pontificum, ma questo è un altro discorso che faremo altrove).

      E cioè che l'aggredire la liturgia "tridentina" non farà altro che contribuire di più alla diffusione, come tutte le persecuzioni ingiuste (piccola parentesi: quando il Cammino si proclama "perseguitato" lo fa per indurre artificialmente il vittimismo dei furbacchioni; il Cammino non ha nient'altro da rafforzare che l'idolatria per sé stesso e per i propri due "iniziatori" spagnoli).

      E che il crollo della liturgia - come affermato da Ratzinger fin dal 1983-1984 - è all'origine della crisi della Chiesa. E che la cosiddetta "ermeneutica della continuità" proclamata (ma non dimostrata) dallo stesso Ratzinger è stata autorevolmente gettata via (se ci fosse stata davvero quella "continuità", un Papa non si sarebbe azzardato a firmare un Traditionis Custodes). E che la liturgia "tridentina" esprime e veicola una concezione della vita cristiana (e dunque della Chiesa) incompatibile col vaticansecondismo, al punto che il vaticansecondismo ha ritenuto opportuno emanare il Traditionis Custodes pur di preservare la propria visione.

      E soprattutto che è il diavolo (quello vero) a odiare di più la liturgia tridentina. Non vi accada la sventura di condividere anche solo minimamente tale odio.

      La "primavera della Chiesa" (così si autodefinivano i fautori del Concilio) dopo appena 50 anni mostra gravissimi segni di vecchiaia. Non è stata una primavera, è stato un rigido inverno, dove gli unici avvantaggiati sono stati i propugnatori di una falsa fede, e quelli che hanno usato la fede come scusa per propugnare i propri interessi (si veda l'impostore Maciel, si veda la fondatrice del Movimento Apostolico, si veda il McCarrick ospite d'onore del seminario Redemkikos Mater, eccetera, e naturalmente il Cammino Neocatecumenale).

      Come ammise a chiare lettere papa Ratzinger, «Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso». Auguriamo buon divertimento ai tifosi bergoglioni e a tutti i nemici giurati della Tradizione cattolica.

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    4. il rito Neocatecumenale non esiste...
      ...se fate un rito che non esiste fatevi due conti

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  9. @By Tripudio

    Papà Paolo VI in un concistoro segreto degli anni settanta aveva detto chiaramente che il Messale Tridentino restava solo una eccezione per pochi, ma il nuovo Messale doveva essere per tutti, non doveva convivere con il vecchio. Nella Chiesa non possono esserci due messali dello stesso rito, due calendari liturgici, etc. La Messa Tridentina non può limitare la liturgia della Parola al minimo indispensabile dopo una costituzione conciliare come la Dei Verbum. Quindi Papa Francesco non ha fatto bene, ma benissimo.

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    1. Il commento delle 13:13 contiene un madornale errore "ecclesiologico". Provo a spiegare meglio.

      La Chiesa è santa e peccatrice allo stesso tempo.

      La Chiesa è santa perché istituita da Nostro Signore affinché continuasse la Sua divina opera di santificazione (sacramenti) e insegnamento (dottrina). Quando la gerarchia cattolica - dal più grande dei papi al più insignificante dei diaconi - pasce gli agnelli e le pecorelle del Signore, vediamo la Chiesa santa. Quando invece fanno altro, non compiono l'opera della Chiesa.

      Tale concetto ce lo ha spiegato bene anche padre Zoffoli nel suo scritto sulla differenza fra Chiesa e "uomini di Chiesa" ("Apologetica a rovescio"). Lo abbiamo notato in tempi recenti, specialmente con i pessimi esempi di "uomini di Chiesa" come il McCarrick (ex cardinale, oggi spretato) e Apuron (il vescovo pedofilo neocatecumenale condannato dalla Santa Sede).

      Detto questo, possiamo considerare l'episodio di Paolo VI che vorrebbe rendere la Messa "tridentina" un'eccezione per pochi. Tale desiderio ha a che fare col "pascere gli agnelli e le pecorelle del Signore" oppure è solo una mossa di "politica ecclesiale"? La Messa "tridentina" - quella in cui si sono nutrite spiritualmente le anime di innumerevoli generazioni di santi - può mai essere considerata un ostacolo o addirittura qualcosa di dannoso?

      Benedetto XVI ha scritto chiaramente che «ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso».

      Quindi quando Paolo VI o Francesco sognano una Chiesa dove la liturgia "tridentina" scompaia quasi del tutto, non stanno pascendo gli agnelli e le pecorelle del Signore.

      Se una qualsiasi autorità ecclesiale toglie un bene spirituale XYZ ai fedeli di sua competenza, l'unica possibile ragione può essere che a tali fedeli sia stato già dato un bene spirituale ABC decisamente maggiore di XYZ, e che per fruire bene di ABC occorra ridurre drasticamente XYZ. Altrimenti è un sopruso, è un tradire quella divina missione di "pascere", è un impoverire spiritualmente i fedeli.

      Bene: abbiamo il caso che ABC è la nuova liturgia approvata da Paolo VI - che, essendo nuova, non può dimostrare di avere chissà che benefici spirituali -, e abbiamo XYZ a rappresentare la liturgia "tridentina" - che, vantando 17 secoli di santità, e risalendo fino agli Apostoli per quanto riguarda la parte della consacrazione, ha un valore enorme, inimmaginabile, insuperabile da qualsiasi "nuova" liturgia.

      Magari potrebbe darsi il caso che fra due millenni si scopra che la Novus Ordo creata dal massone Bugnini e approvata da Paolo VI avrà generato più santità che la liturgia "tridentina" nei primi due millenni di storia della Chiesa. Allora, in tal caso, sarà conveniente cominciare a ridurre la "tridentina" per fare più spazio alla bugniniana. Fino a quel momento resterà un sopruso agire contro la "tridentina" o limitarla.

      Come già espresso da commentatori molto più autorevoli di me, il motu proprio Traditionis Custodes firmato da Francesco (ma di cui probabilmente i veri autori sono certi soloni del Pontificio Ateneo Sant'Anselmo) è non solo un atto dispotico e campato in aria, ma è stato anche accolto molto freddamente dai vescovi - persino quelli che sarebbero ben contenti di spazzare via la liturgia "tridentina", e che si sono resi conto che perseguitarla ingiustamente significa indirizzarvi gli indecisi.

      Vedete, il Papa non è un CEO di un'azienda. È un amministratore degli immensi tesori spirituali della Chiesa, non il fabbricante, tanto meno l'addetto alle svendite o il liquidatore.

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    2. CEO è l'acronimo di :

      Catecumeni Ereticamente Osceno

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  10. Esatto, nel Cammino si gioca con l'ambiguo slogan «l'altro è Cristo», che contiene una menzogna fondamentale.

    Nostro Signore ci ha detto che a fare opere di carità verso i piccoli e i bisognosi le abbiamo fatte a Lui. Dire «l'altro è Cristo» significa insinuare che il destinatario della nostra carità potrebbe anche essere un malvagio (ma sì, aiutiamo uno stupratore a non sentirsi in colpa, dai, tanto Nostro Signore mica se ne accorge che così facendo ci siamo fatti complici della malvagità).

    Dunque, le «l'altro» è Cristo, allora «tutti» sono Cristo (anche Hitler, anche McCarrick e Apuron), e quindi non si può fare a meno di privilegiare qualche "Cristo" più specifico - cioè i fratelli della comunità. Cioè chi non è della comunità e non è fra i VIP del Cammino, non merita assolutamente nostri gesti di carità... Cioè l'espressione «l'altro è Cristo» serve solo per idolatrare la comunità e i suoi VIP, cioè i mega-catechisti («l'ubbidienza al catechista è tutto!», anche quando ti comanda di peccare, di andare contro la tua vera vocazione, di andare contro la tua coscienza, di andare contro la Chiesa e la fede! lo fa "per il tuo bene"!).

    Insomma, nel Cammino, anche dietro la facciata del fervorino caritatevole, si nasconde una carità selettiva e anticristiana. Ricordo quella testimonianza di una donna che stava aiutando un bambino disagiato, e fu rimproverata perché il bambino non era figlio del Cammino, addirittura le dissero che lei stava perdendo tempo e che lo stava idolatrando. L'inganno kikiano-carmeniano de «l'altro è Cristo» serve solo per cementare la comunità neocatecumenale, e con Nostro Signore Gesù Cristo non c'entra niente.

    RispondiElimina
  11. Ho appena ascoltato al Tg1 una interessante notizia:
    "Per la prima volta il Vaticano ha reso pubblici i suoi bilanci" facendo conoscere anche le priorità.
    Bene. A quanto i bilanci neocatecumenali?
    È una vita che aspettiamo che i "sacchi neri" siano sostituiti da quelli trasparenti.
    Campa cavallo!

    Idem - mutatis mutandis - per la Liturgia. Nel riordino a cui Papa Bergoglio si è applicato che dovrebbe coinvolgere tutti.

    Infine il Motu Proprio sulla organizzazione delle Associazioni e l'avvicendamento dei vertici.
    Aspettiamo l'impatto sulla statutaria organizzazione neocatecumenale.

    Pax

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E già che siamo qui ad aspettare (e sperare), aspettiamo pure le linee guida contro gli abusi ai minori .

      Vediamo quando troverete finalmente la forza e la pulizia d'animo.

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  12. E si ,come scrive FAV, si và in comunità per Cristo non per le persone.
    Però i catechisti insistono che l'altro è Cristo, quindi se l'altro è Cristo si và in comunità anche per l'altro?

    Allora se l'altro è Cristo e l'altro sono gli ex neocatecumenali o questo blog, per i camminanti siamo Cristo anche noi ex ed anche tutti quelli che scrivono su questo blog?

    Essere in Cristo significa anche trasparenza, onestà, umiltà, carità, misericordia, rettitudine, chiarezza, verità e giustizia?

    Allora come è possibile dichiarare che l'altro è Cristo se poi all'altro non si spiega niente del CN, non si pubblicano le catechesi, gli annunci di Kiko, non si pubblicano i resoconti economici del CN, si impone una tassa di appartenenza del 10 % che la Chiesa non fa , si predica l'obbedienza ai catechisti laici neocatecumenali, si afferma che tutta la gerarchia neocatecumenale, da Kiko all'ultimo catechista laico noecatecumenale, è ispirata direttamente dallo Spirito Santo , non si predispone un linea contro gli abusi, non si alternano le persone al comando, non ci si mischia agli altri cristiani, non si collabora con gli altri movimenti o con le varie iniziative pastorali parrocchiali e diocesane?

    L'altro è Cristo ma se hai una vocazione al sacerdozio ministeriale e sei un neocatecumenale devi entrare in un seminario neocatecumenale.
    L' altro è Cristo ma se non sei neocatecumenale non puoi entrare in un seminario neocatecumenale.
    L' altro è Cristo ma se senti una vocazione al matrimonio e sei neocatecumenale sei consigliato fortemente a sposarti con un altro/a neocatecumenale.
    L' altro è Cristo ma l' Eucarestia va fatta con la tua comunità od al massimo con altre comunità neocatecumenali.
    L' altro è Cristo ma gli incontri comunitario sono a porte chiuse.
    L' altro è Cristo, ma i pellegrinaggi si fanno sempre e solo con altri neocatecumenali.

    FAV non facevi prima a scrivere che Cristo è neocatecumenale e che vi ha chiesto espressamente di non mischiarvi con gli altri?

    Quindi FAV, non sarebbe più corretto scrivere che, per te è per i tuoi "fratelli neocatecumenali", Cristo è l'altro ma solo se l'altro è neocatecumenale?

    LUCA

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  13. Invece di provare a controbattere a Luca, i camminanti ripetono sempre le stesse cose.

    "Siamo approvati"! Come se l'approvazione cancellasse le parole eretiche di Kiko che rendevano la Confessione sacramentale un optional non obbligatorio nemmeno in caso di peccato mortale!

    "La Messa Tridentina non si può più dire", come se sia stata abolita perché sbagliata e un giorno non potesse di nuovo essere permessa, visto che non è eretica.
    E come se la proibizione della Messa Tridentina equivalesse a un'approvazione della messa di Kiko, CONDANNATA dal Messale Romano che è PRESCRITTIVO.

    Fallacio descrive il Cammino come Alice il Paese delle Meraviglie: chi entra per cercare amici non ne trova, poi, se cerca Cristo, si aprono improvvisamente le porte delle conventicole catecumenali e per grazia ricevuta tutti si sentano accolti.
    Come se questo smentisse che i 4/5 di chi ha fatto esperienza del Cammino è uscito anche dopo 20 o 30 o 40 anni!

    Fosse per assurdo anche tutto vero quello che dicono i camminanti, ciò non toglie che Kiko e Carmen erano ERETICI.
    La prova sono le stesse pubblicazioni del Cammino. Le prove sono le catechesi di Kiko riportate dai mamotreti di cui, nei giorni passati, Jubilate Deo ha riportato degli estratti.
    Citazioni LETTERALI in cui le eresie vengono pronunciate in modo CHIARISSIMO.

    Se ciò che viene detto nelle intercettazioni telefoniche sono considerate delle prove, a maggior ragione ciò che viene SCRITTO e che per 50 anni si è rifiutato di correggere o, almeno, di ammettere che per anni Kiko ha fatto catechesi piene di gravi errori teologici e in cui ridicolizzava la Chiesa.

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  14. A Fallacio gli conviene usare la Parola di Dio a proprio tornaconto, se ci facciamo caso butta, sempre, fango sul prossimo che non la pensa e fa come lui, e in quel caso usa parole della Bibbia.
    Se tu esci, secondo loro, vuol dire che sei un Giuda ( vi ricordo che Giuda teneva la borsa, e se ci caliamo nei fatti concreti, dobbiamo ammettere che la tengono loro e sono proprio loro che prelevano i soldi), oppure Dio ti ha escluso ( non che ti ha tirato fuori dal pozzo dell'ipocrisia) e altre cose simili create da menti faziose e ipocrite.
    Carissimi abbiamo a che fare con degli ipocriti, che giudicano il prossimo mentre ne hanno una caterva sulle spalle. Non pensate che io stia qui a formularvi giudizi non veri, vi sto portando la mia esperienza persona e di quanto accaduto realmente. Potrebbe capitare anche di sbagliare in qualche punto, ma non volutamente e non nella sostanza. Cioè se vi ho scritto che rubano e campano sulle spalle del prossimo, nella sostanza è vero, perché ho vissuto queste cose in prima persona, ma non so di preciso chi e come, perché sappiamo che fanno tutto di nascosto. Ma, sinceramente, il mio cuore mi indica chi sono, e molte volte che ho avuto questi sentori ecco che si sono manifestati. E per cui, credo di sapere anche chi. Ma è Dio che vede con chiarezza, non io.
    Vi ho scritto che mi hanno accusato di essere attaccato ai soldi perché stavo lavorando ( questo il motivo, perché stavo lavorando onestamente), ecco che poi ho assistito a quella persona, che campa sulle spalle del prossimo, vedermi che ha infilato un suo parente nel Vaticano. Ma Dio , che è Nostro Padre, ha fatto uscire tutto allo scoperto, e ha mostrato tutti i pensieri e i cuori. Sono IPOCRITI, ma nel vero senso della parola, non lo dico per altri motivi, infatti vi troverete davanti persone che vi giudicano nella vostra spiritualità, mettendovi sempre in cattiva luce, e loro si presentano come profeti del bene, ma poi, realmente, iniettano veleno nell'anima. Il loro è veleno. Realmente dietro quella facciata di ipocrisia vi è l'odio e il disprezzo del prossimo e il voler piegare il prossimo alla propria volontà, vi ripeto, ipocrita. Ho assistito a prese di posizione sul pagare le tasse allo Stato, anche lì a facciata per mostrarsi giusti agli occhi degli altri, e poi ho visto persone rubare allo Stato e ai fratelli.

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    1. A Fallacio gli conviene non scrivere più su questo blog.

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    2. È da una quindicina d'anni che scrive su questo blog cambiando nickname ogni volta che azzecca qualche figuraccia epica.

      In fondo in fondo ha capito benissimo di essere stato bidonato dal Tripode Kiko-Carmen-Cammino, e viene qui non per convertire noi al kikismo-carmenismo, ma solo per convincere sé stesso di non aver sprecato i migliori anni della sua vita (e le sue migliori risorse, i suoi migliori affetti, ecc.) sull'altare pagano dell'idolo Kiko.

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  15. 2 parte.

    Ho assistito nel vedermi che mancavano soldi per la loro famosa convivenza, dove ( fate attenzione a questo punto) secondo loro passa in quel caso il Signore ( il Signore è ovunque e passa dove vuole e in ogni luogo che vuole), e mi sono visto davanti delle persone che dicevano di non essere attaccati al denaro, perché dovevano pagare il conto, e mancavano soldi, e avevo davanti a me tutte persone che economicamente stavano. diciamo, bene, cioè avevano sicuramente i loro soldi. Poi, sempre per non essere attaccati al denaro, il debito, perché diventa debito la famosa convivenza, viene recuperato durante le settimane, vi ripeto mentre ti dicono: FRATELLI NON SIAMO ATTACCATI AL DENARO.
    Ho visto persone che giudicavano il prossimo mentre stavano con risposati e/o divorziati, fare tranquillamente la Comunione. Chiamavano solamente quando serviva un favore o qualcosa che potevi dargli, altrimenti, sempre da ipocriti, neanche ti conoscono. Ho assistito a giudizi, calunnie, ecc, ecc.

    Questo è il lato delle relazioni, che non è secondario, ma secondo me ci sono cose più gravi.
    Costoro, vi rammento a TUTTI, credono d'insegnare al prossimo come essere cristiani, cioè secondo loro fanno iniziazione cristiana. Sappiamo che hanno avuto uno Statuto e altro dal Papa e Vaticano, questo è vero, ma se io stringo la mano al Papa, non vuol dire che poi posso rubare e spacciare e uccidere, il contrario, dovrebbe essere un fatto che mi incentiva ancor di più nel fare cose buone. E bene carissimi, costoro insegnano, credendo di essere nel giusto, a non inginocchiarsi davanti al Santissimo Corpo e Sangue di Nostro Signore, cioè cerco di essere più preciso. Insegnano a non inginocchiarsi e nello stesso tempo lo vietano e lo impediscono. Infatti sono aboliti gli inginocchiatoi ed in più se ti vedono farlo subito si straniscono e poi ti perseguitano. Come se stessi facendo del male. Da qui, capite, cosa c'è dietro e in fondo nel loro cuore, cioè se vedono fare un'azione buone verso Dio che loro non hanno voluto farla, ecco che gli sale la tenebra nel cuore. Sappiamo cosa dicono gli esorcisti in merito a tutto questo.

    Cristiano Della Domenica

    https://www.facebook.com/cristiano.delladomenica

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  16. Deve far riflettere il passo tratto dal Profeta Daniele posto a introduzione del post dai commenti di LUCA.
    Cosa di più perverso che usare le cose sante per il proprio tornaconto?
    Si è voluto mettere davanti alle coscienze la sorte di chi se ne appropria sostituendosi a Dio e parlando ai sottoposti in Suo Nome.
    Da far tremar le vene e i polsi!

    Questi usurpatori si fanno latori della Volontà di Dio per se stessi e per gli altri e non si mettono mai in discussione nè consentono ad alcuno di contestarli sollevando dubbi o perplessità. Legittime, perchè le loro parole a volte sconcertano e troppo spesso contraddicono il comune buon senso, mettono in difficoltà la retta coscienza, per chi ancora ne sia dotato, e impongono di chiudere gli occhi davanti a palesi soprusi, abusi, violenze dietro la inqualificabile giustificazione che Dio stesso li ha permessi "per un Suo piano di salvezza" che coinvolge sia il carnefice che la vittima. Mentre loro stessi si fanno unici gestori delle conseguenze su entrambi, imponendo l'obbedienza all'uno e all'altra. Per il carnefice è una cuccagna. Deve restare ad attendere che la vittima gli chieda perdono, intanto che ascolti il Kerigma e si converta, pieno di gratitudine perchè Dio gli ha fatto conoscere lo schifo che è (ha conosciuto la verità, beato lui) e questo è grande merito per i camminanti, l'unico merito che possono vantare. Per la vittima, beh, che impari a non giudicare, che lei non è migliore di nessuno, neanche del suo violentatore, solo che non lo sa. Per questo fa il Cammino! E intanto stia attenta, che se no Dio "gli leva la mano dal capo" e....

    Ho fatto, ancora una volta, l'esempio degli esempi per dire che nel Cammino il problema numero uno è il gran male che fanno umanamente parlando, come spiega molto bene LUCA.

    Pax

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