mercoledì 21 luglio 2021

Le pecore perdute di Carmen Hernández

Il 19 luglio 2021, a cinque anni dalla morte di Carmen Hernández, l'implacabile meccanismo messo in moto già all'indomani della morte della co-iniziatrice del Cammino Neocatecumenale, il 19 luglio del 2016, ha determinato la richiesta ufficiale al Cardinal Carlos Osoro di aprire a favore della defunta il processo di canonizzazione.

Naturalmente  le testate cattoliche amiche del Cammino hanno dato la notizia con largo anticipo, parlando addirittura di elevazione agli altari, dimenticando che, nel suo caso specifico, al massimo  potrebbe essere elevata al tavolone con decorazioni ortofrutticole e candelabro ebraico che ella stessa ha voluto sostituire all'altare cattolico.

Anche la Messa celebrata nella cattedrale dell'Almudena a Madrid non è stata una Messa in 'rito' neocatecumenale, ma una dignitosa Messa dei cosiddetti 'cattolici della domenica' o 'cattolici della Messa delle 12', termine coniato per definire i bigotti e pagani cattolici non neocatecumenali.

Kiko era assente, probabilmente ancora malato, e neppure don Pezzi e la Romero hanno ritenuto di presenziare alla cerimonia.
Ma con essa si è  voluto comunque segnare l'inizio della causa diocesana, anche se, nei fatti, questa non potrà iniziare se non a settembre o più tardi ancora.
Il 'lavoro' però era già stato preparato negli anni precedenti, con la raccolta della bellezza di  60 - 70 volumi di scritti della Hernàndez con le proprie catechesi e i resoconti delle riunioni con Kiko e i catechisti. Noi speriamo che abbia scritto tutto, ma proprio tutto, compresi i resoconti dei 'comitati giudiziari' per l'espulsione o la fidelizzazione dei 'giuda' o per il trasferimento di questo o dell'altro catechista o presbitero per coprirne gli scandali, i progetti per acquistare la benevolenza di vescovi e/o cardinali, il trasferimento di intere comunità in altre parrocchie o diocesi quando vescovi o parroci non erano sufficientemente favorevoli, ma soprattutto i particolari della gestione economica del Cammino, uno dei maggior arcani dell'organizzazione da lei presieduta per tanti anni.

Soprattutto si sono raccolte 1500 comunicazioni di 'grazie ricevute' dalla estinta. Il postulatore Carlos Metola non specifica da chi, ma sappiamo che si tratta per la quasi totalità  di fratelli neocatecumenali. Sulla spontaneità delle segnalazioni, e quindi della fama di santità della defunta, è lecito nutrire più di qualche dubbio, visto che, nei recenti incontri, Kiko addirittura si preoccupava del fatto che da alcune nazioni non fossero pervenute sufficienti 'grazie ' carmeniane: indice questo di pigrizia e di disobbedienza dei catechisti responsabili delle varie nazioni che non ne avevano sollecitato a dovere la produzione.

Però  il grosso e innegabile ostacolo di questo processo di canonizzazione sarà  la valutazione delle virtù cristiane della candidata, persona brusca, acre, poco amabile, centrata sempre e solo su se stessa e sul 'suo' Cammino, tempestosa, aggressiva, ombrosa, così  come è descritta da chi ha avuto la ventura di conoscerla personalmente.

Al riguardo il postulatore Metola ha riferito ai giornalisti che l'aspirante alla santità  "aveva un amore molto grande per quelle che chiamava le «pecore perdute», persone che attraversano una sofferenza speciale"; infatti  «Carmen conosceva le situazioni familiari di molti fratelli delle comunità e li chiamava per telefono nei momenti particolarmente difficili».
 
 

Ebbene, avendo la possibilità di consultare i diari di Carmen degli anni 1979 - 1981, già pubblicati, possiamo asserire che mai in quei tre anni di appunti giornalieri, la redattrice ha dimostrato di preoccuparsi di altri oltre che di  se stessa (continuamente) e di Kiko (ogni tanto). 

Eppure aveva giornalmente a che fare con moltissime persone, che sicuramente avranno attraversato molti problemi personali, lutti, sofferenze o crisi: ma le richieste continue di interventi a Gesù riguardano tutte lei stessa, perché  le dia l'ispirazione a parlare, la consoli, le faccia compagnia, la rallegri, la sollevi, la ispiri, la faccia smettere di fumare (questo solo un paio volte, in verità).

Da chi poi l'ha conosciuta direttamente, abbiamo avuto conferma  che Carmen non si preoccupava dei problemi altrui né telefonava ai fratelli in difficoltà. Sappiamo anzi che coloro che si presentavano in ritardo alle convivenze degli itineranti perché avevano subito un lutto in famiglia, venivano rampognati da Carmen con la frase "lasciate che i morti seppelliscano i loro morti". 

Le uniche occasioni in cui si è fatta sentire al telefono con anomala insistenza, e in questo era perfettamente in linea con ciò che usava fare Kiko, era quando un determinato catechista o presbitero, esasperato dalle continue pretese e dell'autoritarismo per nulla caritatevole dei fondatori, stava per mollare il Cammino o, ancora peggio, aveva in animo di confidare a qualche sacerdote o vescovo i problemi interni all'organizzazione per i quali non aveva trovato ascolto o comprensione presso i fondatori.

Le prove di quanto asseriamo? Ce le dà Carmen  stessa, che sul suo Diario ha scritto chiaramente chi fossero in realtà queste "pecore perdute". 

Certo è una sfortuna per il postulatore Metola che sui 60/70 volumi scritti dalla Hernandez, l'unico libretto pubblicato basti a smentire, da solo, gran parte della ricostruzione caratteriale della aspirante 'santa'!

Chi sono dunque per Carmen le pecore perdute? Fratelli con problemi di famiglia, sofferenze, eccetera da sostenere con lunghe affettuose telefonate? Non proprio.


Leggiamo dal suo Diario.

Roma, 8 marzo 1980:
Lodi alle sette e un quarto ai Martiri. Incontro con le "pecore perdute"...quasi mi contro-catechizzano.

Nota a fondo pagina:
"Pecore perdute: Fratelli del Cammino in crisi o in difficoltà grave, che hanno bisogno di attenzione speciale."

Come volevasi dimostrare!
Le pecorelle perdute di Carmen erano piuttosto combattive, degli ex-pecoroni muniti di buoni argomenti, probabilmente  desunti dal buon senso e dal Catechismo della Chiesa Cattolica, visto che le  ribaltavano in faccia le sue "catechesi".

Altro che fratelli "in crisi"...diremmo piuttosto dei  risvegliati: inoltre, essendo catechisti, o presbiteri, e quindi più  o meno al corrente delle "segrete cose" del Cammino, potenzialmente pericolosi.
In quanto tali, le "pecore perdute" venivano richiamate, al telefono personalmente o tramite intermediari "per riacciuffarle e punirle adeguatamente e far passare loro la voglia di allontanarsi un'altra volta", come ci ha confidato un ex del Cammino.
 
Obbiettivamente, la cosa si fa interessante: e siamo appena all'inizio del processo di canonizzazione! Chissà quante altre rivelazioni ci attendono: noi abbiamo tutte le intenzioni di non farcene sfuggire nemmeno una.
 
Nel santino predisposto per l'occasione
il nome di Carmen ricorre una volta, quello di Kiko tre

 

68 commenti:

  1. Esistono più di cento movimenti riconosciuti dopo il Concilio.
    Ogni movimento ha un fondatore ed un proprio carisma che la Chiesa evidentemente ha accettato.
    Ogni fondatore-iniziatore carismatico ha speso la sua vita per la Chiesa e per Gesù.
    Se per inoltrare il supplex libellus basta essere fondatori-iniziatori, propongo che il percorso di santità sia richiesto per tutti, essendo tutti amanti di Gesù e della Chiesa, nonché dediti alla sua diffusione e all'evangelizzazione.
    Carmen, al massimo, non era diversa da equivalenti fondatori-iniziatori di qualcosa, che la Chiesa ha riconosciuto.
    Facciamo quindi santi tutti gli iniziatori-fondatori di movimenti.

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    1. Il titolo di "santo" non equivale al titolo mondano di VIP (very important person, persona "molto importante" nel gossip mondano).

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  2. Ricordiamo ai gentili lettori cattolici che la santità consiste nell'eccellere in maniera straordinaria nelle virtù gradite a Dio.

    Inoltre, la figura di un santo - un vero santo - illumina tutta la Chiesa, non soltanto l'eventuale club da lui fondato o a lui intitolato (per esempio si può essere molto devoti di don Bosco e di padre Pio senza essere legati ai salesiani o ai gruppi di preghiera di padre Pio).

    Carmen non è santa perché ha eccelso in maniera straordinaria solo nelle "virtù" gradite al demonio: inquinamento sistematico della fede, accanita devastazione liturgica, invincibile arroganza, continua e ostinata disubbidienza alla Chiesa, instancabile calpestare i fratelli e specialmente i sacerdoti, più la serqua di avidità, frivolezze, eccetera.

    Inoltre, dopo che ha passato tutta la vita a devastare spiritualmente e materialmente un popolo di "fratelli delle comunità" e aggredire frontalmente la Chiesa, la sua fede, la sua liturgia e la sua gerarchia sacerdotale, c'è da ritenere almeno improbabile un pentimento sincero e completo tale da rinnegare il Cammino con tutte le sue eresie e tutte le sue malvagità (senza contare che un pentimento del genere sarebbe subito pubblico perché chi si pente del male fatto agli altri non vuole che quel male venga perpetrato ancora e ad altre anime innocenti). Cioè c'è da ritenere che probabilmente stia bruciando tra le fiamme dell'inferno, insieme alle anime che ha contribuito a portare alla perdizione eterna. La cosa ci dispiace, perché è una vittoria del demonio. Ma non possiamo ipocritamente e buonisticamente pensare che si sia "salvata" dopo quello che ha fatto: se così fosse, allora sarebbero salvi tutti gli eretici, e Nostro Signore avrebbe sbagliato a minacciare la Geenna ai malvagi e agli inquinatori della fede. E ci dispiace anche per le anime che la invocano - perfino quelle che lo fanno sinceramente -, perché spiritualmente è pericolosissimo invocare anime infernali. Stretta è la via che conduce al paradiso!

    Ricordiamo che parecchi protestanti sembrano avere "fede, speranza e carità", ma hanno una fede distorta, una speranza mal fondata, una carità che esclude l'unica vera Chiesa, e perciò nonostante l'aura di "buoni cristiani" e perfino di "asceti", sono eretici e restano tali, sommamente sgraditi a Dio, perché la carità senza la fede degrada in buonismo, così come la fede senza la carità degrada in intimismo, e la fede e la carità non possono non essere sorrette dalla vera speranza (che non è l'ottimismo o l'esibirsi sorridenti).

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    1. Quanto all'assenza del Tripode Puntellato Kiko-Pezzi-Ascen, la mia impressione è che si tratti di un'assenza tattica. Ormai anche nei Sacri Palazzi è chiaro che il Cammino vuol canonizzare Carmen per darle un titolo nobiliare, non perché c'entri in qualche modo la santità intesa come la Chiesa la intende. Lo scopo della neocanonizzazione è creare l'alibi per mettere Carmen e il Cammino "al di sopra delle critiche" prima che sia troppo tardi - ed infatti Kiko stesso amava parlare della propria futura canonizzazione. "Tu vedi eresie nel Cammino? ma i fondatori sono santi! tu dunque sei eretico!" che sarebbe la nuova versione dello slogan "tu critichi i canti di Kiko? ma sono canti biblici! tu dunque critichi la Bibbia!"

      Dunque lo show su Carmen viene inscenato per sembrare "popolare", per sembrare proveniente anche da fonti non neocatecumenali - per questo vengono costruiti ad arte dei finti movimenti ecclesiali (come l'artificiale Movimento femminile delle donne cristiane sulla cui pagina facebook leggo commenti in gergo neocat «Noi stasera facciamo l'eucarestia saremo uniti in preghiera...» (solo nel Cammino si dice "facciamo l'eucarestia" anziché "celebriamo Messa / parteciperemo alla Messa"). Il resto della pagina facebook è tutto un guazzabuglio di fotine cristiane, santa Maria Goretti, il Papa, il santuario di Pompei, perfino il Sacro Cuore... Gustate anche voi l'ipocrisia colossale delle cripto-neocatecumenali che si fingono "cristiane della domenica" pur di far sembrare che Carmen sarebbe apprezzata fuori dal Cammino.

      Ed infatti i commenti proseguono: "Carmen, come posso ringraziarti per quello che hai fatto per me attraverso il cammino?", "Grazie per tutto quello che hai fatto in favore nostro e di tutta la Chiesa"... Il processo di canonizzazione dei VIP neocatecumenali esige l'ipocrisia, la finzione, l'ingannare le autorità della Chiesa.

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    2. SArebbe una strana religione quella in cui i poveracci finiscono all'inferno e i Vip si comprano il biglietto per il paradiso...

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    3. Urgentissimo! 21 luglio 2021 11:03
      SArebbe una strana religione quella in cui i poveracci finiscono all'inferno e i Vip si comprano il biglietto per il paradiso...
      ---
      E' così purtroppo, nella terrena vita di tutti i giorni!

      Ruben.

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    4. Carmen aveva un brutto carattere e fumava, padre Pio aveva un brutto carattere e non fumava, quindi Carmen non sarà santa come lo è diventato p. Pio. Fumare è un requisito negativo per diventare santi, e la Congregazione dei Santi ne terrà conto al momento opportuno.

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    5. Padre Pio aveva la barba e pure le capre hanno la barbetta: santifichiamo tutte le capre!
      Giusto, Anonimo? Ho colto il tuo pensiero?

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    6. @Anonimo
      Su Padre Pio sono state fatte molte indagini, lui stesso ha dovuto subire calunnie e persecuzioni ma la Chiesa dopo un lungo processo e attente analisi dei miracoli attribuiti ora lo ha proclamato Santo, il carattere a cui ti riferisci è dovuto al fatto che nelle confessioni rimproverava chi non era abbastanza pentito, perché aveva capito perfettamente il concetto di peccato e cercava di evitarlo e di imprimere nei fedeli lo stesso disprezzo verso appunto il peccato e il male; se invece leggi una qualunque delle sue lettere spirituali vedrai tutta la sua bontà e dolcezza d'animo verso le anime che gli si affidavano

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    7. Era burbero Padre Pio con i peccatori incalliti e impenitenti. Ma sempre per smuoverli e invogliarli alla conversione. Carmen e Kiko, con i peccatori che avevano "fatto esperienza" come il cammino insegna che "non potevano non peccare" erano pieni di condiscendente misericordia: "amore al peccatore", "amore al peccatore" ...in modalità neocatecumenale è quacosa di aberrante.

      Inflessibili e duri, a tratti spietati, erano con le vittime "che si sentivano migliori" dei loro carnefici, che non volevano chiedere perdono al loro aguzzino per averlo "giudicato" e che chiedevano giustizia.

      Brutto carattere, no. E' troppo poco. E poi il carattere non c'entra niente. Questa è perversione.

      Kiko e Carmen erano inspiegabilmente molto cattivi e inflessibili con i buoni e pieni di carità misericordiosa con i cattivi e malvagi. Neanche parevano loro.

      Un bel rovesciamento di valori.

      Pax

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  3. "Cioè c'è da ritenere che probabilmente stia bruciando tra le fiamme dell'inferno, insieme alle anime che ha contribuito a portare alla perdizione eterna."
    Ormai si sa che bisogna chiedere lumi sulle probabilità di salvezza al signor Tripudio che è il consulente privato del Padre eterno per quanto riguarda le decisioni su chi va dove dopo la morte.
    Signor Veneranda

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    1. I cattolici che credono nell'inferno sono tenuti ad avvisare chi non ne fosse ancora a conoscenza, della grande probabilità, per chi ha operato in modo funesto per l'oppressione delle anime, di finire in inferno, concetto che qualcuno vorrebbe far passare come antiquato, ma allora dovrebbe trovare il modo di censurare Gesù e i Vangeli.
      È meglio prevenire, e pentirsi, che curare, anche perché la cura potrebbe non essere disponibile.

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    2. Oh, ma guarda, il "Signor Veneranda" che trollava su questo blog 10-15 anni fa e che "improvvisamente" si fa vivo, come se fosse sempre lo stesso pasqualone, ed infatti ripete lo stesso mantra ripetuto automaticamente a pappagallo da tutti i pasquacloni.

      E quindi oggi, con la sua retorica dei miei stivali, cercherebbe di insinuare che i VIP ricchi e famosi si salvano automaticamente, mentre i poveracci senza soldi (o che non ne hanno dati abbastanza al Cammino) sono condannati alle pene dell'inferno.

      Ma sì, prosegua pure nel suo personalissimo sogno neocatecumenalizzato. Nel giorno del giudizio non potrà lamentarsi di non essere stato avvisato per tempo.

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    3. Formidabile questo by Tripudio a inventarsi epiteti contro i camminanti, adesso anche i "pasquacloni". Aggiungiamo al nostro libro, aggiungiamo. Vediamo cosa si inventa tra poco.......

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    4. Signor Veneranda è l'acronimo di :

      Se Insorgono Generalmente Neocatecumeni Oscenamente Ridicoli Volutamente Eretici Neocatecumenalmente Eversivi Ridicolizzano Ancora Neocatecumeni Decisamente Amorali

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  4. Concordo con by Tripudio: si vuole far passare la fama di santità di Carmen come qualcosa di genuino presente anche al di fuori della cerchia del CN.
    Infatti, ci informa l'impareggiabile Vatican Insider, circa 200 segnalazioni di grazie ricevute vengono dal di fuori del Cammino, da persone che hanno 'sentito parlare' di Carmen.
    Questo disegno, di far conoscere all'interno del mondo cattolico più vicino al mondo neocatecumenale quel poco che si può pubblicizzare della fondatrice del CN unicamente per poter sostenere una fama di santità 'spontanea' ed allargata, ci è stato chiaro fin dalla fondazione del Movimento Femminile delle donne cristiane, nel settembre del 2017. Non era difficile da indovinare, ed oggi ne abbiamo la conferma: l'amicizia con la Miriano, la sua presenza abbastanza imbarazzata e imbarazzante alla presentazione dei 'Diari', serviva proprio ed unicamente a questo scopo. Per chi ci vuol cascare...

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  5. Poveri camminati! Hanno aspettato 5 anni perché si potesse aprire il processo di canonizzazione di Carmen e adesso sono costretti a passare il resto della vita nella VANA attesa di un qualche riconoscimento della Chiesa riguardante Carmen (accontentandosi anche del titolo di Venerabile) per potersi sfogare su questo blog.

    Attesa VANA, perché un'eretica morta senza dare apparenti segni di ravvedimento non potrà mai essere canonizzata, e perché chi non ha saputo rinunciare al fumo nemmeno in presenza di bambini piccoli, che affumicava senza ritegno, non potranno mai essere riconosciute le virtù EROICHE necessarie per essere chiamata "venerabile".

    Ci saranno pure una valanga di presunte testimonianze di grazie ricevute (ma occorrono MIRACOLI, perché anche un esame scolastico andato bene può essere millantato come grazia di Carmen), ma scommetto che ci sarà anche una valanga di mail di protesta di ex del Cammino che scriveranno in Vaticano per fare la loro testimonianza sulla NON santità di Carmen.
    Penso che tutto si rivelerà un boomerng per il Cammino.
    Come nel film di Sordi, in cui il protagonista aveva manomesso l'ascensore per farvi morire la moglie, dispotica ma ricchissima, per ereditare tutto, ma che, alla fine, a morire è stato lui proprio a causa della trappola che aveva architettato.

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  6. San Tommaso d'Aquino riconosceva la gravissima responsabilità dei prelati a causa del loro sacro ufficio:

    «...Possiamo distinguere due cose di un prelato: la persona stessa e il suo ufficio, che lo rende una sorta di persona pubblica. Se un prelato è malvagio, non dovrebbe essere onorato per la persona che è. Perché l' onore è il rispetto mostrato alle persone come testimonianza della loro virtù...
    Ma, come persona pubblica, un prelato porta un'immagine e occupa una posizione nella Chiesa... che non appartiene a lui ma, piuttosto, a qualcun altro, cioè Cristo. E, come tale, il suo valore non è determinato dalla persona che è, ma dalla posizione che occupa...»


    I prelati che si sono prestati alle carnevalate pro-Carmen hanno contribuito a onorare una donna malvagia, cioè hanno oggettivamente e coscientemente contribuito all'idolatria, venendo meno al loro sacro dovere di "pascere il gregge". Se anche noialtri ce ne dimenticassimo, Nostro Signore non se ne dimenticherà.

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  7. Un Santo ha delle Virtù e dei Doni dati dallo Spirito Santo, che carmen non ha mai dimostrato di possedere, anzi possedeva esattamente l'opposto (come il maligno appunto).
    Doni come Sopportare con pazienza, consolare gli afflitti,ecc......per lei erano tutte pratiche totalmente sconosciute, anzi era maggiormente aggressiva proprio in quanto priva di qualunque dono dello Spirito e assente da qualunque opera spirituale e materiale dello Spirito Santo.
    Poi basta aggiungere che come pensiero era anche eretica.......qui non si dovrebbe discutere se è Santa o meno, ma è già tanto se si è salvata.
    Già il paradiso lo vedo un traguardo quasi impossibile per lei, addiruttura pure la Santità mi pare che nel cammino stiano dando i numeri.
    Sarebbe come se ognuno di noi decidesse di partecipare alla maratona alle olimpiadi (praticamente impossibile), già il partecipare sarebbe un premio immeritato, e noi non contenti pensiamo anche di vincerla.

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  8. Alle tante qualifiche possedute da questi pseudo osservatori, teologi, biblisti,canonisti, liturgisti, storici della Chiesa, mancava anche la "specializzazione" sulle cause dei santi. Mi chiedo sempre perché non vi chiamano in Vaticano? Tanta scienza sprecata, ora By Tripudio e' anche veggente sa chi è in paradiso e chi all'inferno? Padre Pio sfigurerebbe vicino a lui.

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    1. Ammetterai però che un po'di puzza di zolfo si sente, intorno a quei due.

      Solfatara FungKu, Acque Medicali.
      Ma "queidue" Non Li Abbiamo Mai Visti, Qui. La Puzza Di Zolfo Che Si Portano Dietro Non È Delle Nostre Terme.

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    2. San Pio da Pietrelcina, la Carmen se la sarebbe mangiata intera, viva.

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    3. Beh, per Kiko non solo è "santa", ma "santa di categoria superiore". Che cosa voglia dire non si sa, ma per lui è così. D'altronde non è che Carmen si possa mescolare a santi "normali" come Agostino, Benedetto, Ignazio di Loyola, Madre Teresa..

      Lui, "da quale pulpito" le dice queste cose? Noi qua guardiamo i fatti. Secondo me una persona che DISPREZZA l'Eucarestia in quel modo e pubblicamente tanta santità non ce l'ha...Una persona che, nell'eucarestia inventata da lei e che per lei era QUELLA VERA, si allontanava per la "pausa sigaretta" tanta santità non ne ha. Una persona PERENNEMENTE concentrata su se stessa e sui suoi bisogni tanta santità NON NE HA.

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    4. Non solo: era un pessimo esempio proprio come persona. Quando un vescovo le chiese per cortesia di non fumare, ribatté acida che la Chiesa aveva 'affumicato' un bel po' di gente senza tanti problemi. Cosa vuol dire questo? Che era una persona che non rispettava gli altri. La cosiddetta parresia, la libertà nell'esprimere la propria opinione anche di fronte alle autorità, è lodevole quando usata per testimoniare la verità, per difendere la fede o tutelare i deboli e bisognosi, non quando è utilizzata per imporre il proprio 'fumo drogato', come lo definiva nel suo diario.

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    5. E così come faceva respirare agli altri il proprio fumo drogato, così imponeva le proprie idee drogate. Carmen era una avvelenatrice di pozzi. Se avesse proposto le idee come proprie, sarebbe condannabile nella misura in cui queste sono errate o nocive: dal momento che invece ha attribuito le proprie speculazioni a Dio, alla Bibbia, alla Chiesa, dando quindi ad esse una autorità enorme, è enormemente più colpevole. Il proporre questa persona come esempio di fede poi è un'operazione disgustosa. Non ci sono parole per definirla altrimenti.

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    6. Faccio un esempio, tratto dalla lettura dei Diari. Nel 1980 ci fu una super convivenza di itineranti che durò più di un mese, con viaggio a Gerusalemme e l'invio a due a due senza bisaccia ecc. Nei diari sono riportati alcuni appunti sulle idee per le catechesi che l'iniziatrice del CN avrebbe fatto al loro rientro (lei dov'era nel frattempo non si sa). Praticamente esse ruotavano intorno ad un unico concetto: la necessità di rimanere nel proprio stato (per volontà di Dio, naturalmente). Addirittura le motivava con il fatto che comunque i single non erano più nella loro prima giovinezza, quindi, tanto vale...
      Tanta insistenza si spiega con il fatto che, alla fine della convivenza, dovevano essere formate le équipe con la presenza dei single: se nel frattempo qualcuno avesse trovato l'anima gemella, due single di due équipe avrebbero formato una coppia scompaginando gli equilibri e rivoluzionando la cartina del risiko con le bandierine della 'nuova evangelizzazione'.
      Ora, prendersi l'arbitrio di deviare il corso della vita di tante persone in nome delle sue idee fatte passare come volontà divina e per la diffusione effimera nelle parrocchie della sua organizzazione, è una operazione di manipolazione delle coscienze e di sfruttamento della credulità altrui.
      Più cose faranno uscire di ciò che scriveva e pensava questa donna, più si ricomporrà il quadro della scelleratezza dei due fondatori.
      Chi non sa esattamente ricostruire il quadro della storia del Cammino, può non capire esattamente di cosa si tratta, ma per noi che l'abbiamo vissuta, tutto sta diventando più chiaro. Ciò che era nascosto sta venendo alla luce.

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  9. ...io ho solo questo da dire...
    ......quando ho avuto il privilegio di incrociare gli occhi di GPII ho avuto la sensazione netta di aver visto un Santo..
    ...la stessa cosa non è avvenuta con ne con Kiko ne con Carmen..
    ..tutto qui..e non ho la pretesa di decidere io chi sia Santo e chi no...solo condividere con voi quella sensazione...

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    1. noi abbiamo solo questo da dire : incrociando gli occhi di Carmen abbiamo avuto la sensazione che diventasse santa, ma questo non lo decidiamo noi....

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  10. Grazie Valentina per questo articolo ed anche per tutti gli altri sul medesimo argomento. Kiko, sempre sul palco con la sua chitarra, è molto conosciuto. Di Carmen invece tutto sfugge, se non si è al dentro del Cammino. Conoscere la sua figura da vicino, così come anche leggere le sue catechesi, spiega molte cose dell'esperienza neocatecumenale.

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    1. Grazie a te! Hai fatto una osservazione molto importante: Carmen non era conosciuta, neppure dai suoi stessi catecumeni. Ma i suoi modi di fare e la su personalità hanno inciso moltissimo sul Cammino.
      Per esempio, viene da lei il considerare chiunque si allontani dal Cammino una 'pecora perduta', per trattenere la quale vanno moltiplicati gli sforzi.
      Naturalmente però tra i tentativi per riconquistare l'ex pecoroni, non c'è mai quello più importante: farsi un serio esame di coscienza per riconoscere i propri errori e cercare di migliorarsi.

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    2. ex pecoroni, altro epiteto per il nostro libro....

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    3. In questo caso, gli ex pecoroni sono gli ex neocatecumenali, quindi correttamente nell'elenco degli epiteti dovresti registrare 'pecoroni'.
      Grazie, e auguri di buon lavoro!

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  11. Se la Chiesa dovesse riconoscere beata questa megera, sarà la prova della falsità della "chiesa" di Francesco. Andrò ad adorare Dio molto lontano da costoro.

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    1. La setta eretica del Cammino Neocatecumenale è da cinquant'anni carica della gravissima responsabilità di tanti "fratelli" che hanno perso la fede e negato qualsiasi possibilità di ritorno alla Chiesa, anche dopo essere usciti dalla setta.

      La responsabilità è anche di tutti quei prelati - incluso Giovanni Paolo II - che hanno non solo evitato di punire il Cammino, ma lo hanno addirittura appoggiato sperando di far leva sul buon cuore dei singoli... speranza vana, visti i risultati oggi nel 2021.

      Negli ultimi tre pontificati (GP2,B16,F1) abbiamo assistito comunque ad una drastica revisione del concetto di beatitudine e di santità. Fino a non troppo tempo fa, "beato" era poco meno che "santo" - dopotutto esistono diversi gradi di santità proprio perché esistono infiniti modi di accogliere alla grazia di Dio, alcuni più eroici di altri, più genuini di altri; per questo ci permettiamo di parlare informalmente di "giganti della fede" e di nominare poco certi altri santi (pur meritevoli).

      Dunque oggi il termine "beato" non si riferisce più a figure particolarissime - come ad esempio il beato Francesco Faà di Bruno, ufficiale, matematico, sacerdote, che personalmente considero un grande santo, salito al cielo carico di meriti nel 1888, e che la Chiesa ancora non ha elevato agli onori degli altari. Oggi il termine "beato" è stato declassato a poco più che "VIP very important person" delle cronache ecclesiali, e la beatificazione la fa il vescovo diocesano, non più la Santa Sede.

      A noi cattolici questa cosa dà enormemente fastidio perché anche il più convinto assertore delle novità sulle beatificazioni non può non ammettere che se ad occuparsene è il vescovo diocesano, il titolo di "beato" oggi vale molto molto meno del titolo di Beato ieri. È diventato un titolo praticamente "dimenticabile"; perfino il titolo di "servo di Dio", che era la primissima fase del percorso verso la beatificazione ed eventualmente canonizzazione, era ieri riconoscibile come importante. Oggi si percepisce bene che tranne la canonizzazione definitiva, è tutto un fenomeno "locale", possibilmente costellato di personaggi più o meno influenzabili o addirittura corruttibili. Ieri potevi fidarti della massima autorità della Chiesa, oggi hai ragionevoli motivi per non poter sopprimere tutti i possibili dubbi.

      Sono piuttosto certo che la Carmen non verrà mai canonizzata. Nostro Signore ha istituito la Chiesa e garantita come indefettibile fino alla fine dei tempi, perciò non permetterà che la Chiesa induca anime innocenti ad invocare eretici e diavoli dell'inferno. Dopotutto anche con lo scandalo della Pachamama i cattolici hanno riconosciuto la squallida idolatria e non si sono accodati allo spettacolino.

      Quanto alla beatificazione, i kikos i 30 denari ce li han già pronti e quindi - se l'andazzo prosegue - potrebbero addirittura arrivarci. Ma non sarà certo come per quell'esercito di veri beati che dal Paradiso pregano per noi pellegrini in questa valle di lacrime. Sarà solo un titolo nobiliare, cioè una roba fatta solo per chi proprio vuol credere alla messinscena, una roba comprata al mercato delle vacche. E non sarebbe la prima volta che qualche vescovo si guadagna un gran posto all'inferno.

      La mia impressione è che non arriveranno nemmeno alla beatificazione, perché nonostante i loro pianificatissimi e zelantissimi sforzi di fabbricare un'aura di santità alla megera Carmen, i capicosca della setta kikiana non hanno fatto i conti con la debordante grazia del Signore che crea sempre gli imprevisti comunemente indicati con "il diavolo fa le pentole ma non i coperchi".

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    2. Spero sia come dici tu, che hai più speranza di me. Temo il giorno in cui questi criminali potrebbero arrivare a farsi proclamare Carmen Beata.

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  12. Non ho mai conosciuto né Kiko né Carmen di persona. Tuttavia, ho conosciuto qualche persona che li conosceva personalmente e posso dire che su Carmen, come su Kiko del resto, non ho mai sentito buone parole. Anche se magari sotto forma di battute, Carmen ho sentito descriverla come una persona spigolosa, dal pessimo carattere, scostante. Guardando i suoi video e leggendo i suoi diari mi sono fatto l'idea di una persona con problemi psichici. Si fatica a leggere i suoi diari come si fatica ad ascoltare i suoi "discorsi", spesso poco più che parole sconnesse, che ripetono ossessivamente gli stessi concetti, gli stessi pensieri.

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  13. A proposito dei voluminosi scritti della e sulla compianta Hernandez - raccolti insieme per supportarne la canonizzazione - riporto l'elenco di Valentina degli argomenti omessi, troppo rilevanti e dirimenti in qualunque causa per essere ignorati:

    - resoconti dei 'comitati giudiziari' per l'espulsione o la fidelizzazione dei 'giuda'
    - per il trasferimento di questo o dell'altro catechista o presbitero per coprirne gli scandali
    - i progetti per acquistare la benevolenza di vescovi e/o cardinali
    - il trasferimento di intere comunità in altre parrocchie o diocesi quando vescovi o parroci non erano sufficientemente favorevoli
    - i particolari della gestione economica del Cammino. Uno dei maggiori e inquietanti arcani dell'organizzazione dalla Carmen (insieme a Kiko) presieduta per tanti anni.

    E scusate se è poco. Se tacciono di queste e altre simili cose, molte altre cose, è perchè evidentemente non conviene loro renderle pubbliche. A differenza di tutto quello che dal giorno dopo la morte di Carmen si sono inventati cercando di documentarlo in modo credibile, creando dei falsi completi o intervenendo con ritocchi tanto sfacciati da rasentare il ridicolo sia sulle immagini che sulle opere della sunnominata. Col penoso risultato che di lei in esse non è rimasto quasi nulla.
    Per quel che è nelle nostre possibilità è nostro dovere ripristinare un minimo di verità. Perché. come sempre, nel Cammino non c'è mai una serena e onesta ricerca di essa, neanche ora che parliamo di Canonizzazione. Neanche davanti alla morte si fermano costoro, neanche davanti al doveroso rispetto per chi è trapassato che non può più difendersi in alcun modo. Molte cose che raccontano di Carmen lei in vita le ha disprezzate proprio. Non voleva morir kika, asservita al kikiano progetto. Chi doveva dirle che kika non solo sarebbe morta, ma che per i kikiani progetti sarebbe stata sacrificata anche la sua memoria e tutto quello che lei orgogliosamente era ed ostentava davanti al mondo intero, senza nessuna vergogna. Le piaceva essere così, rompere gli schemi e ne menava vanto.
    Carmen è votata tutta al cammino, che le piaccia o no.
    Come sempre ne stanno facendo una faccenda loro, pretendono di gestirla loro. E così ogni menzogna e inganno è non solo giustificato ma doveroso e sacrosanto SE SERVE PER CONSEGUIRE I LORO SCOPI - come in questo caso. E' la stessa cosa che hanno fatto sempre anche PER COPRIRE GLI SCANDALI CHE IN TUTTI QUESTI ANNI HANNO MINACCIATO DI TRAVOLGERLI.

    Loro stessi devono difendere il Cammino, loro devono perorarlo. A loro tocca dargli gloria.
    E' in questo profuso ogni loro impegno.

    Pax

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  14. La pecora perduta.

    Non possiamo parlare di “pecore perdute”, siano esse di Kiko o di Carmen, senza riandare all’esperienza che ha segnato l’inizio della Missione Famiglie del C.N. (anni 1986/87). Essa, pensata originariamente – si disse - per far fronte alla scristianizzazione galoppante dell’Europa e per rispondere, come Cammino, all’appello accorato del Papa G.P.II.

    In quei primi anni nacque ad Amburgo in Germania la missione soprannominata "La Pecora Perduta", fu considerata subito un’esperienza pilota, si disse, da imitare e riportare dappertutto.

    Poi finì in un gran macello: tra contrasti, litigi e competizioni insanabili tra l'equipe responsabile Toni Spandri (deceduto da qualche anno) e Bruna e l'equipe di appoggio, eternamente sottomessa obtorto collo per volontà di Kiko (ovvio!) all'autorità dei dispotici capi in testa di rinomata schiatta veneziana. La seconda equipe – detta di appoggio – anche loro itineranti di quelli tosti; Gigi e Maria con 11 figli… Fu davvero un gran casino. Gigi, per un terribile male, è morto anche lui ancora giovane qualche anno fa.

    Come sempre quando le cose danno scandalo o semplicemente non funzionano o finiscono in un fiasco e in un fallimento, nel cammino semplicemente non se ne parla più. Con buona pace dei fratelli coinvolti, che siano rimasti illesi o abbiano riportato ferite più o meno mortali.

    Nel cammino si parla solo dei successi e dei trionfatori: bell'esempio di cristianesimo davvero.

    E dal momento che la missione della pecora perduta andò rapidamente proprio a schifo, da un momento all'altro non se ne parlò più, nè si videro più in convivenza le famiglie inviate tra le prime proprio l'anno 1986 ad Amburgo. Probabilmente tornarono a casa di corsa (il macello doveva essere stato davvero molto grosso) oppure furono mandate a far guai da qualche altra parte in giro.
    E, dopo tanto parlare della pecora, "a' pecora" come ripeteva in romanesco la logorroica moglie del nucleo familiare portante (abbastanza saccente e presuntuosa per essere delle prime comunità dei Martiri Canadesi), scese il totale silenzio su tutta la vicenda, per sempre.
    Finì così la gloriosa missione della "Pecora Perduta".

    .........

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  15. Quella sola pagina pubblicata in foto è già una pena. "Gesù Gesù Gesù"

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  16. ........

    Per approfondimento riporto qui un commento di 30anni ad un post del 2018 "Scriteriati trasferimenti in capo al mondo e senza conoscere la lingua: la chiamano "missione" di Rebel.

    da 30anni:

    Mi vengono in mente ricordi lontani del 1986, quando appunto Kiko ebbe per la prima volta l'idea di rievangelizzare il nord Europa. In quell'anno mandò le prime 3 famiglie, una a Strasburgo ..., una nel nord della Finlandia, e la terza appunto in Germania ad Amburgo.
    ... la missione inviata ad Amburgo fu la più reclamizzata perché andarono nel quartuere a luci rosse della città e come luogo di ritrovo e evangelizzazione degli ultimi presero un locale che si chiamava "La pecora nera" (visto il quartiere e il nome non penso fosse prima un locale come si deve) e lo rinominarono emblematicamante appunto "La pecora perduta".

    Il problema è che dopo le citazioni dei primi tempi, non venne più detto niente al riguardo, tanto che in tutti gli anni trascorsi (ormai più di 30) ogni tanto mi ritrovavo a domandarmi come fosse andata avanti la cosa e se l'esperienza esistesse ancora....

    ........

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  17. ........
    riporto anche il mio successivo commento per completezza:

    Amburgo e la "Pecora perduta" (quanto racconti del quartiere malfamato e della "Pecora nera" lo avevo dimenticato. Ma è andata proprio così.

    Gigi e Maria erano una equipe di appoggio, responsabili del sud della Germania.
    L'iniziativa era nella loro zona, da loro pensata e portata avanti.

    Le discussioni nascevano perché loro andavano autonomamente. Forse non si relazionavano stabilmente con i mega-responsabili della Germania Toni e Bruna. Itineranti anche loro, Gigi e Maria ritenevano di dipendere direttamente da Kiko e Carmen e si confrontavano con loro.

    In più ricordo che fu mandata in questa missione, ad un certo punto, una sorella che era una esaltata totale, proveniva da Roma e nelle convivenze non si poteva sentire...."A' pecora perduta!...A' pecora...." Con quell'accento romano marcato è una voce stridula. Era insopportabile...e giù discussioni.

    Cosa sia successo io non lo so. Da esperienza pilota, quello della pecora perduta si è trasformato in un gran fallimento. Forse qualche scandalo sepolto anche lì? Io non lo so, non mi meraviglierei. Visto che come tu dici prima l'hanno sbandierata poi non ne hanno parlato mai più, questo è indicativo della loro disonesta morale ed intellettuale. Tutto quello che dicono è strategicamente pensato e finalizzato agli obiettivi che si prefiggono e al loro personale e utilitaristico tornaconto.

    Pax

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  18. Detto tutto questo e a conclusione preme far notare che costoro hanno messo l'etichetta della "pecora perduta" ai lontani.
    Ma non c'entra nulla!

    La pecora perduta è uno che era nel gregge e se ne è allontanato.

    Non è chi mai è entrato a far parte del gregge.

    Onde per cui, costoro che ostentano amore ai lontani, un amore che li spinge agli estremi confini, per il quale non si risparmiano: Evangelizzazione, Evangelizzazione. Hanno ribattezzato i lontani "pecore perdute".

    Anche perchè per le pecore perdute in senso stretto secondo il Vangelo non hanno avuto mai e non hanno nessun amore, compassione, pietà o zelo.

    Chi volta le spalle al cammino non merita nulla, è un giuda e un traditore. Farà di certo una brutta fine!

    Pax

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    1. Pecora perduta è l'acronimo di :

      Possono Eresie Catecumenali Orride Rovinare Adesso Potenziali Eretici Ridicoli Dementi Umanamente Tarati Ancora

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    2. Purtroppo possono ancora.

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    3. Chissà qual'è il rimedio.....

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  19. Succede esattamente quello che spiega Pax.

    Nelle grandi cose ma ancora di più nelle piccole.

    Se ci sono problemi e vuoi esporli oppure hai da chiedere spiegazione per comportamenti anomali, ti perdi nei meandri del " non so cosa dirti" oppure del "chiedi a tizio o caio "e quando arrivi al top non ti rispondono lo stesso e sei fortunato se non ti maltrattano o semplicemente ti azzittiscono dicendo che nel cammino neocatecumenale si obbedisce e basta, non sono previste spiegazioni, anzi non vanno proprio chieste.

    Questa è la prassi.

    Tante volte mi è stato consigliato, da personaggi rampanti con velleità carrieristiche, che è meglio farsi gli affari propri, non chiedere chiarimenti sulle cose, anche le più strane e non mettersi mai contro la gerarchia neocatecumenale anche se di basso livello.

    Disimpegno totale e connivenza silenziosa con le ingiustizie, le falsità e le ipocrisie .

    Tutti zitti ,con la coda in mezzo alle gambe.

    Tante chiacchiere alle spalle della gerarchia neocatecumenale ma davanti ai catechisti sorrisi e inchini.

    Se vuoi prendertela con qualcuno, spara a zero sui fratelli di comunità, ma non toccare MAI l'organizzazione neocatecumenale o la sua gerarchia di "eletti" baciati dallo spirito santo ( minuscolo intenzionale e doveroso).

    LUCA

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  20. ANONIMO delle 11 e 35: non paragoniamo il brutto carattere di Carmen con quello di Padre Pio!

    Padre Pio era a volte burbero, ma il suo carattere era caratterizzato dalla CARITA'.
    Nessuno dei figli spirituali di Padre Pio ha mai sentito Padre Pio distante o ha avuto la sensazione che fosse triste, o tristo, o bipolare... Tutt'altro. Tutti lo sentivano vicino e tutti si sentivano amati personalmente.
    Se Padre Pio era burbero, lo era in relazione dello stato spirituale della persona che aveva di fronte, che era l'oggetto della sua carità e che vedeva come un'anima da salvare.
    L'incostanza di Carmen, invece, non era in relazione a chi aveva di fronte, ma dipendeva unicamente dal suo umore.

    Anche i santi hanno il loro carattere, ma nei santi il carattere è uno strumento che manifesta l'amore di Dio.
    Nel processo di canonizzazione di Santa Teresa di Gesù Bambino, le novizie hanno testimoniato come la santa che aveva avuto l'incario di maestra delle novizie, non lasciasse passare nessuna mancanza. Era pignolissima e rimarcava ogni imperfezione, ma con un amore tale che il fastidio iniziale delle novizie si placava in quanto si sentivano oggetto prvilegiato delle attenzioni della santa.
    Santa Teresina di Lisieux era una ragazza estremamente sensibile, perfezionista, in questo senso molto "impegnativa", ma non petulante perché era piena di carità e di mille attenzioni.

    Attenzioni che Carmen, a quanto pare, aveva solo per se stessa.

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    1. Due persone che lo hanno conosciuto personalmente mi hanno entrambe detto che Padre Pio era burbero con le persone che percepiva non essere sincere, che nascondevano qualcosa o che si presentavano per quello che non erano. Carmen, a quanto risulta, non ha mai avuto autentica carità cristiana per nessuno, come Kiko del resto. E i loro cloni catechisti idem. Mai ho visto un catechista sinceramente dispiaciuto per le sofferenze di un qualche loro catecumeno. Sempre gelidi come ghiaccioli, al massimo due paroline di circostanza e finiva lì. Mai visto un/a catechista andare a trovare un/a suo/a catecumeno/a in ospedale. In casi particolari, generalmente quando le differenze o le "crisi" del catecumeno lo stavano portando a lasciare il Cammino, andavano a trovarlo/a a casa, con lo scopo di farlo/a tornare in comunità, ovvio. Il copione era sempre quello, appreso dai loro capi. Il Cammino sopra tutto. I catecumeni per il Cammino, non viceversa.

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  21. Ripeto la domanda per l'ennesima volta:Se la Chiesa farà santa Carmen, voi cosa farete? La proclamazione dei santi rientra nell'infallibilita del Pontefice. Ora se negherete questa canonizzazione, negherete anche il dogma dell'infallibilita' del romano pontefice, sancita nel Vaticano I. Sarete quindi chiaramente eretici e se contesterete l'autorità del Papa, anche scismatici.Per questi delitti c'è la scomunica latae sententiae. Pensateci bene quindi. Forse per voi sarà meglio lasciare la Chiesa Cattolica, rassegnatevi nella Chiesa Cattolica esiste il Cammino Neocatecumenale e con tutta probabilità, Carmen sarà proclamata santa. Se non vi conviene andate per la vostra strada. Credo vi convenga.

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    1. Cosa diremmo o faremmo se la spregevole Carmen fosse dichiarata santa? E se la tua nonna avesse le ruote, sarebbe un carretto? Ecco delle domande interessanti su cui riflettere.

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    2. Puoi anche ripetere la domanda per un milione di volte. Quello che faremmo se Carmen fosse fatta santa credo che riguardi solo noi, come anche quello che ci conviene o non ci conviene. Ognuno potrebbe regolarsi come crede e come sente, immagino. Qui non vige il pensiero unico come nel Cammino, qui ognuno è libero di prendere le sue decisioni secondo la sua volontà e la sua coscienza e non deve renderne conto ai cosiddetti "catechisti", come invece si fa nel Cammino.

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    3. Cosa faremo, cosa faremo, cosa faremo, cosa faremo: quando in fondo alle litanie chiameranno "Santa Megera", invece di rispondere "prega per noi" faremo un sonoro e corposo pernacchione. Ecco cosa faremo.

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    4. Anonimo hai le idee molto confuse oppure ami dire sciocchezze.
      Pare incredibile metterne insieme tante in una sola volta.

      Il tuo tono minatorio e ultimativo è insopportabile, figlio del vostro percorso iniziatico in cui, dopo aver indirizzato gli adepti, gli si mettono i paraocchi perchè procedano docili e allineati, senza guardarsi a destra o a sinistra.

      Con noi non funziona così, come già ti è stato spiegato.
      Qui ognuno è libero, non esiste un pensiero unico e ognuno saprà cosa fare il giorno sciagurato della improbabile canonizzazione.

      Detto questo precisiamo che la canonizzazione non ha nulla a che vedere con l'infallibilità papale, che attiene alle verità di fede. Nella Chiesa Cattolica nessuno è obbligato al culto dei santi o al riconoscimento della santità di ciascun santo riconosciuto.

      Ma tu vai oltre. Dici che saremmo eretici e scismatici e verremmo scomunicati.
      Ma stai bene?
      Eretici e scismatici di fatto siete voi, negando, come fate nelle vostre prassi e con le vostre parole, un gran numero di Verità di Fede e la Dottrina e Tradizione Cattolica stessa. Vi siete ghettizzati nelle salette minacciando di ritirarvi e riunirvi nelle case, come i primi cristiani (Kiko dixit), ogni volta che la Chiesa "vi perseguita".

      Ah se la Chiesa vi costringesse all'obbedienza! Salterebbe fuori che voi da sempre contestate l'autorità del Papa, del quale ascoltate ogni volta solo ciò che vi fa comodo, scismatici nel DNA.

      Per voi di fatto la scomunica è dietro l'angolo. Se solo chi di dovere vi osservasse un poco più con attenzione e da vicino e ascoltasse le nostre numerose testimonianze!
      Tanto noi non ci perdiamo d'annimo, la pazienza è virtù cristiana. Santa Pazienza.
      Unita alla Speranza.

      Pax

      P.S. Se è questo che vuoi sapere, nulla ci toglierà la nostra pace e la gioia, neanche la infausta canonizzazione di Carmen Hernandez. Esse sono figlie di una buona coscienza. La nostra opera di denuncia e testimonianza continueranno comunque, senza alcun dubbio. Mettiti tranquillo. Se non vuoi intossicarti non venire a leggerci. Hai tutta la stampa di regime, tutti i siti pro-cammino, dilettati lì, fatti accarezzare le orecchie dall'unica musica gradita. Di illusioni si può anche vivere... abbastanza, sopravvivere...

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    5. .......con tutta probabilità, Carmen sarà proclamata santa. Se non vi conviene andate per la vostra strada. Credo vi convenga. (Anonimo 22 luglio 2021 20:41)

      ______

      Scusa ma questa devo proprio evidenziarla. Si parla delle "pecore perdute" nel mondo neocatecumenale (mondo a parte, o meglio chiesa a parte!).

      Tu sei un preclaro esempio, complimenti!

      Così tratti le pecore perdute tu? Questo ti hanno insegnato i tuoi maestri? Bravo, bravo davvero. Tu di sicuro sei uno di quelli che non è mai stato fermato ad un passaggio!

      Tu invece di amare e cercare la "pecora perduta" che saremmo noi, la scacci e le dici: togliti dai piedi, alla buon'ora!

      Troppo comodo! Bisogna che ti rassegni. Fai prima ad andare via tu.

      Pax

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  22. Ormai nell infallibilita' pontificia riguardo alle cause di beatificazione e canonizzazione non ci crede piu' quasi nessun teologo. Dire che una persona e' in paradiso non fa parte del deposito della fede cattolica, fatta eccezione per la beata Vergina ovviamente.
    Ormai lo sanno tutti che per diventare santi ci vogliono un bel po' di soldi, poi i miracoli si trovano. Anche se fosse fatta santa, il che sarebbe deletereo per molti cattolici, mi riserverei il diritto sacrosanto di non crederci. Non vorrei essere frainteso: Carmen credo che ciononostante tutto abbia agito con buon intento cioe' credendo di rinnovare la Chiesa. Il fatto e' che certe persone sono molto limitate sia intellettualmente sia dal punto di vista della personalita' e mentale. Forse Dio nella sua grande misericordia l'ha accolta in cielo. Ma e' possibile ignorare la sua irascibilita', il fatto che sparava a zero su tutti e non ascoltava nessuno, che era irriverente se non impertinente e arrogante con preti vescovi e cardinali, che forse era mezza depressa e completamente fuori controllo. Ma dico io: si puo' proporre una persona del genere come esempio nella Chiesa?
    Tutto cio' sorvolando il problema piu' grave, che cioe' ha fondato il cammino pieno di errori liturgici e dottrinali e non ha mai voluto piegarsi neanche un po' a correzioni di ogni genere nemmeno da parte dei pontefici. Per lei e kiko chiunque non la pensava come loro o li contraddiceva era dal demonio. Ma quale santa! Ma quale Padre Pio! Padre Pio ha mostrato doti eroiche di pazienza umilta' e obbedienza. Mai si sarebbe sognato di parlar male di preti e vescovi che fossero suoi nemici. Carmen mica ci pensava due volte a umiliare insultare e svergognare preti, anzi secondo me ci si divertiva proprio a chiedere ai preti davanti a qualche centinaio di persone se andavano a donne o erano omosessuali...

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    1. Pietro Soave, grazie. Sottoscrivo ogni singola parola del tuo intervento e la tua descrizione dei tratti caratteristici di Carmen è davvero fedele. Io che l'ho conosciuta bene confermo tutto.
      Vorrei avere lucidità e capacità di farne un ritratto completo e articolato.
      Spero di riuscirvi un giorno. E' una gran pena riandare ai ricordi e non tutti i fatti possono essere narrati, coinvolgendo persone e luoghi identificabili.
      Bastano le pennellate ed esempi che a volte mettiamo in comune.

      L'ultima tua descrizione trova conferma in numerosi ricordi puntuali.
      ____
      "Carmen mica ci pensava due volte a umiliare insultare e svergognare preti, anzi secondo me ci si divertiva proprio a chiedere ai preti davanti a qualche centinaio di persone se andavano a donne o erano omosessuali...
      ____

      Mi è tornato alla mente quanto si racconta di San Francesco.
      Egli onorava a tal punto il sacerdozio che quando incontrava un prete si prostrava ai suoi piedi e li baciava.
      Così come quando passava davanti ad una Chiesa si metteva in ginocchio e recitava: "Benedetto sei tu Signore Gesù,
      in questo Tabernacolo
      e nei Tabernacoli che sono in tutto il mondo,
      Tu che con la Tua Santa Croce
      hai Redento il mondo".

      Carmen definiva i preti "minus", nel senso più dispregiativo.
      Era evidente l'ostilità carmeniana nei loro confronti, solo cha aprivano bocca. A meno che non si trattase di quelli che si era messa al suo codazzo, che pendevano dalle sue labbra e piegavano il loro ministero e dignità al soddusfacimento dei suoi capricci dottrinali, visioni teologiche e sconclusionatezze liturgiche dissacranti...
      Cosa dire?

      Quanto tu dici è vero, com'è vero che Carmen ne provava proprio un vergognoso piacere. Indulgeva, girava il coltello nella piaga, più vedeva la vittima in imbarazzo o sofferente e incapace di qualunque reazione e più infieriva con le sue inopportune domande e riportando pubblicamente cose che avrebbe fatto bene ad affrontare rigorosamente in privato.
      Devo dire che la smetteva, quando la smetteva, solo dietro le insistenze di Kiko a volte veementi. Onestamente devo dire che Kiko capiva molto prima di lei, che forse non lo capiva affatto o faceva finta, quando si era colmata la misura ed era il caso di metterci la parola FINE.
      Alcuni preti si riprendevano, altri non si sono mai risollevati.

      Pax

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    2. Arrivati a questo punto, vi chiediamo formalmente di fare un quadro completo di Carmen, senza omissis di nessun tipo. Non solo, questo documento fatelo avere alla Congregazione dei Santi come testimonianza della parte avversa a Carmen, quella che un tempo era l'avvocato del diavolo e adesso come si chiama? Boh.... E vediamo come finisce la storia. Ma già lo sappiamo : se Carmen verrà beatificata, direte che il Cammino si è comprata la beatificazione con i soldi, e magari avrà fatto sparire il vostro documento, perchè è cosi che finirà e che scriverete. Scommettiamo? Scommettiamo.....

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    3. Grazie Pax per questa tua testimonianza estremamente importante. Magari potresti lasciarne traccia un un qualche scritto da non rendere pubblico finché le persone di cui si parla possano riconoscervisi e/o essere riconosciute. Tanta cattiveria e malvagità in una persona che si vuole far passare addirittura per "santa" o almeno dotata di una qualche umanità o forma di carità, vanno assolutamente rese pubbliche e fai bene a farlo. Questi cosiddetti scrutini, o peggio interrogatori condotti con violenza addirittura ai danni di ministri del Signore gridano vendetta al cospetto di Dio. Soprattutto mi hanno colpito le tue ultime parole "altri non si sono mai risollevati". Altro che santa, questo essere era un mostro, malvagia e psicopatica.

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    4. Porto non c'è nessun problema. Poichè tutti i presbiteri che hanno avuto a che fare con loro si possono riconoscere alla fine non c'è il timore di esporre nessuno. Giusto?

      Ripeto era una prassi. I casi in cui Carmen era benevola quelli sì si contano sulle dita di una mano sola. Sorte di pochi privilegiati, quelli sì riconoscibili. Ma tanto raro era che a stento ne conservo ricordo.


      Quanto a te Anonimo che fai previsioni astrali e azzardi scommesse, stai sereno!
      Siete potenti, molto forti e attrezzati, cosa temete da poveracci come noi?

      Sanno bene come renderci inoffensivi. L'ho scoperto sulla mia pelle, tanti anni fa.
      Non ci hanno mai temuti, figuriamoci: chi eravamo per loro NESSUNO, e quando abbiamo parlato e riferito a chi di dovere si sono subito adoperati con ogni mezzo per riconquistare le posizioni che temevano di aver perso. Ma questi non perdono mai e fino ad oggi gli è sempre andata di lusso.

      No, ora non mi va di raccontare storie. Ti basti sapere che so ciò che dico e di cosa parlo.

      Tutto a suo tempo. Come e quando lo riterrò opportuno.

      Tu cerca di distrarti intanto, se no prendi una fissazione e non ti giova alla salute.

      Pax

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  23. 30 anni

    Pax Amburgo e la "Pecora perduta" (quanto racconti del quartiere malfamato e della "Pecora nera" lo avevo dimenticato. Ma è andata proprio così.
    Gigi e Maria erano una equipe di appoggio, responsabili del sud della Germania.
    L'iniziativa era nella loro zona, da loro pensata e portata avanti.


    Grazie per la citazione; il caso della "pecora nera=>perduta" è a mio parere uno dei più emplematici del modus operandi NC: grancassa ipertrofica delle iniziative promettenti partite con fanfare, seguita da silenzio tombale se (come spesso accade) va tutto a bagno (per parlare pulito).

    Aggiungo un dettaglio che mi è venuto in mente sempre riguardo alla prima missione ad Amburgo. Si diede grande risalto al fatto che il capofamiglia coinvolto aveva lasciato un'attività importante (mi sembra di ricordare in campo pubblicitario ma potrei confondermi con altri casi) per andare a gestire questa attività tra gli "ultimi" nella pecora perduta trovando per campare un umile lavoro in una lavanderia. Non so se questo fosse questo Gigi oppure Toni e se può essere confermato da chi ha conosciuto queste persone.

    Nel frattempo ho trovato in rete il riferimento con foto all'udienza privata per l’invio delle prime famiglie per la “nuova evangelizzazione” il 15/1/1986

    https://neocatechumenaleiter.org/it/discorsi-dei-papi/s-giovanni-paolo-ii/udienza-privata-per-linvio-delle-prime-famiglie-per-la-nuova-evangelizzazione-15-i-1986/

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  24. Kiko e Carmen hanno sacrificato la verità ai loro demoni, alcuni dei quali possiamo identificare con i nomi di vanità, comodità e vantaggio. Hanno vissuto nella finzione ed oggi, nessuno tra la schiera degli amici dei volponi, osa mostrare l'autenticità. Ma la verità scalpita e, volente o dolente, in qualche modo si apre degli spiragli. È ciò che è accaduto con il postulatore Carlos Metola, intimo amicone del cammino che presenziò anche all'annuncio di Pasqua di quest'anno, durante il quale si mostrò chino all'autorità di Kiko intervenendo soltanto in seguito alle sue domande. Dicevo, la dinamica della verità che si rivela a prescindere dalle intenzioni del farabutto non fa sconti neanche al cammino, infatti Carlos Metola afferma: "aveva un amore molto grande per quelle che chiamava le «pecore perdute»", vantando una bontà d'animo e un'indole caritatevole mai appartenute a Carmen.
    Ma il proposito astuto del postulatore non trova conferma nelle dichiarazioni di Carmen, che invece traduce i suoi versi in altro modo: "Pecore perdute: Fratelli del Cammino in crisi o in difficoltà grave, che hanno bisogno di attenzione speciale."

    Quindi si tratta di un'offesa bella e buona che, malgrado adoperi un linguaggio biblico ("pecore perdute), nulla c'entra con il Vangelo di Cristo. Un idioma kikiano criptico che nasconde una vile realtà. I "persi", per la Hernández, sono quei neocatecumenali che siedono sui vari troni di comando che, d'improvviso, riacquistano la vista. Coloro che d'un tratto non accettano più i loro infidi compromessi (o che nel loro piccolo non li hanno mai approvati ed hanno viaggiato parallelamente. Persone rare ma esistenti), che vogliono discostarsi dalla setta. Questi sono i soggetti più pericolosi per il cammino, perché il lume della ragione riconquistato induce a denunciare il male insito nel movimento. Un grave problema per i vertici, disposti a tutto pur di trattenere nelle frontiere dell'ovile i suoi catechistoni.

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  25. Mi domando come sia possibile un così radicale cambiamento di rotta da parte dei capintesta nc. che negli anni, con scrupolosità e costanza, hanno inculcato nelle menti degli assoggettati il rifiuto del culto dei santi. Kiko e Carmen hanno pervicacemente asserito che la devozione rivolta ai santi non è corretta né necessaria alla vita cristiana, biasimando tutti coloro che, invece, vi si applicavano con spontaneità e devozione.
    Molta gente si è rivelata facilmente influenzabile tanto che, scoraggiata da questi pseudo guru spirituali, hanno tralasciato d'un tratto di riferirsi all'intercessione dei Santi e della Vergine Santissima per concedersi totalmente alle esigenze del cammino. Chi accede alle catacombe nc. deve mettere in conto, semmai fosse sua consuetudine, che non sgranerà più i rosari, poiché si impegnerà ad esaudire una tutt'altra fede rispetto a quella creduta. Non ci si fidi della falsa devozione del momento ostentata per ottenere un egocentrico compenso, ossia la canonizzazione della loro beniamina Carmen. Le azioni della moltitudine sono decise dai vertici che, tramite comunicati, annunci e raccomandazioni (che in realtà sono obblighi), orientano gli ignari su un terreno già precostituito di azioni e pensieri, il tutto seguendo la strategia più conveniente del momento.
    Kiko e Carmen sostenevano come anti-evangelico il ruolo di intermediari che la pietà tradizionale attribuisce ai santi poiché, secondo loro, comportanti l'idolatria. Ma oggi son tutti con il capo incurvato e la fronte corrucciata in segno di concentrazione e meditazione, mentre si fanno scattare delle foto con il Rosario in mano per dimostrare d'esser stati allevati con uno spirito conforme a quanto la Chiesa Madre si aspetta. Una menzogna bella e buona che verrà soppressa da Dio stesso, Colui che Kiko e Carmen hanno creduto di poter beffare!

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  26. @ 30anni

    Grazie per la citazione; il caso della "pecora nera=>perduta" è a mio parere uno dei più emplematici del modus operandi NC: grancassa ipertrofica delle iniziative promettenti partite con fanfare, seguita da silenzio tombale se (come spesso accade) va tutto a bagno (per parlare pulito).
    ______

    Ahahahahahahah
    Mi hai fatto ridere di cuore. Splendida sintesi davvero.

    Ringrazio io te per i ricordi puntuali, tutti significativi.
    Hai ragione, ricordo anche io questo del lavoro in lavanderia di uno della missione che aveva lascisto un lavoro di un certo livello. Non è stato il primo nè l'ultimo a gettare all'aria tutta la sua vita per la missione famiglie.
    Non si tratta nè di Gigi nè di Toni Spandri, che oltretutto era un veneziano non so se lui o la moglie anche nobile, oltre che ricco di suo. Toni e Bruna, Gigi e Maria facevano parte dei "catechisti itineranti" (Toni e Gigi sono morti entrambi da qualche anno). Gigi responsabile di una zona della Germania, Toni responsabile della Nazione. Degli itineranti, essendo entrati tutti giovanissimi in cammino, non so se ce ne sia almeno uno che abbia lavorato un sol giorno nella sua vita (come Kiko e Carmen d'altra parte). E per gli itineranti non è mai esistito che dovessero trovar lavoro nella zona assegnata per l'evangelizzazione, come si comandava alle famiglie invece, PERCHE' GLI ITINERANTI VIVONO NELLA PRECARIETA' / L'OPERAIO HA DIRITTO AL SUO SALARIO... alias sulle spalle delle comunità e dei fratelli/camminanti/semplici...

    Chi lasciava il lavoro, invece, e ne doveva trovare un altro in zona di missione "per incarnarsi" nella realtà erano le famiglie in missione. Non necessariamente erano anche catechisti, e non erano fregiati del titolo nobiliare di itineranti.

    Nel 1986 già la casta degli itineranti era una casta chiusa. Vietato l'accesso. I giochi della distribuzione dell'Italia, dell'Europa e del mondo intero erano fatti da tempo. Tutte le categorie (comprese le seconde e terze equipe, come venivano chiamate) erano complete e le varie caselle coperte.

    Itinerante però, di fatto, nel cammino di Kiko e Carmen significa inamovibile. E questa è sicuro una contraddizione assoluta.
    L'itinerante non va mai sostituito o rimosso e l'assurdo è che, nonostante si cantasse a squarcia gola "me ne vado ad ogni parte", non venivano neanche trasferiti MAI da un posto all'altro.
    Alla faccia della decantata precarietà, libertà e soffio dello spirito santo (il loro, anch'esso molto installato).

    Le famiglie in missione non era neanche detto che dovessero evangelizzare. Perché anzi, se grazie alla loro testimonianza venivano delle richieste di catechesi - specie in quelle Nazioni dove richieste non se ne vedevano più da tempo - ecco che piombavano gli Itineranti come falchi.
    Cantavano alle succubi e soggiogate famiglie "Fatti più in là!" e la catechesi, con relativa conduzione delle comunità nelle Parrocchie se la prendevano loro.
    Le famiglie erano portatrici di acqua, punto, in più dovevano lavorare per mantenersi e testimoniare nel quotidiano, accogliere in casa per attrarre i lontani, ecc. Ma poi la ciccia se la prendevano solo gli Itineranti.
    Alle famiglie non era consentito neanche di chiedere spiegazioni.
    La risposta di Kiko era sempre: "Voi dovete obbedire agli Itineranti" nè più nè meno come i seminaristi e i presbiteri dei R.M.".

    Questi poveracci si ritrovavano sotto una triplice obbedienza:
    1. quella originaria ai loro catechisti storici
    2. quella agli itineranti della zona di missione
    3. quella finale a Kiko e Carmen, come ideatori/responsabili internazionali di tutto l'ambaradan.

    Ne ho viste di famiglie a cui veniva tappata la bocca a Porto San Giorgio spiegando loro ben bene questa scaletta di obbedienze che non lasciava scampo neppure ai più riflessivi!!
    ........

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  27. .........

    Il negozio rinominato "pecora perduta" nasceva sulla scia dell'intento già descritto: trovare mezzi nuovi per incettare più gente possibile, poi recarsi da un Parroco e convincerlo alle catechesi.

    Era il tempo degli esperimenti nuovi, ogni iniziativa era benvenuta e nelle convivenze a Porto San Giorgio ognuno ostentava le sue trovate.
    Ma era sempre il capo di Nazione Itinerante a relazionare su tutto, prendendosi il merito di ogni iniziativa. Poi parlavano le equipe in seconda e terza, infine le famiglie in missione, quando anche loro, ogni tanto, venivano invitate.
    Ma essendo stato detto oramai tutto, la loro esperienza si riduceva a "come state?" "siete contenti della elezione che Dio vi ha fatto?" "volete continuare?" (con risposta scontata, univoca, neanche multipla).
    Ovviamente se c'erano stati problemi questi venivano fatti ricadere sull'anello debole, l'ultimo, di questa catena di santantonio (chiamiamola così)...
    Insomma, le mazzate le prendevano sempre gli stessi poveracci.

    Nella maggior parte dei casi le famiglie restavano a marcire in missione, tagliate fuori dalle convivenze dove si analizzava la situazione. Poiché era impossibile, col passare degli anni e tante "famiglie allo sbaraglio" inviate dappertutto, raccoglierle di frequente, ascoltarle indirizzarle in convivenze che sarebbero diventate di mille e più persone. Esse restavano in balia degli Itineranti Alcune più fortunate, altre meno. A secondo della testa dei suddetti (che non tutti ce l'hanno buona).

    Mi son persa, mi fermo qui. Vi ho tediato abbastanza. Considerando, al guardare la foto dell'invio, i falsi umili che sono, lì in ginocchio davanti a Giovanni Paolo II. Era il 1986... quante ne hanno combinate fino ad oggi!

    Pax

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  28. Il postulatore Mentola parla di “pecore perdute” a proposito di fratelli del cammino che passano grandi sofferenze. Per essi Carmen avrebbe avuto una sollecitudine tutta speciale.

    A leggere questo io mi sono chiesta come mai fosse stata riportata di Carmen una simile menzogna (?)!

    Quando mai Carmen (ma anche Kiko) si è data pensiero per le sofferenze altrui? Io mai l’ho visto. Anzi, chi aveva problemi seri, familiari o personali o di salute, veniva messo puntualmente ancor più sotto pressione. Se possibile.
    Mai sia che ne debba risentire l’Evangelizzazione…

    “L’Evangelizzazione non si può fermare!”.

    Che fa il paio con la citazione famosa che si beccava l’itinerante di turno che arrivasse in ritardo a Porto San Giorgio a causa di un grave lutto in famiglia:
    “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti…”
    … rincarando la dose con
    “puoi anche riandartene via subito, per te è passato il Kairòs!”

    Ma quale… Carmen
    “aspirante alla santità "aveva un amore molto grande per quelle che chiamava le «pecore perdute», persone che attraversano una sofferenza speciale"; infatti «Carmen conosceva le situazioni familiari di molti fratelli delle comunità e li chiamava per telefono nei momenti particolarmente difficili».”

    Palle ne hanno dette tante, ma tante. Ma questa proprio lascia senza parole.

    ……..

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  29. ……..

    Quasi subito ho trovato la risposta (meglio una delle risposte, ve n’é più d’una):

    Una è questa:

    Devono stravolgere per forza il senso vero della pecora perduta.
    Perché parlare in modo credibile della sollecitudine e amore di Carmen per la “pecora perduta” è cosa impossibile e sarebbe rischiosissima per loro. La pecora perduta nei Vangeli è quella pecora che si è allontanata da sola dal gregge e che il Pastore, lasciando le 99 nel recinto, va per mari e monti a cercare e poi… una volta che l’ha ritrovata se la carica sulle spalle, la cura, non la rimprovera e la riporta all’ovile e fa festa per la grande gioia di averla ritrovata.
    Costoro non si vergognano di mentire (figurarsi!), temono solo la ricaduta sui fratelli camminanti, che potrebbero illudersi sul loro destino sperando di farla franca nel caso in cui decidessero di allontanarsi dal cammino.

    Hanno mentito su tante cose, ma se raccontassero che Carmen chiamava amorevolmente i fuorusciti (ossia la vera pecora perduta) senza infierire su di loro come faceva ogni volta significherebbe che anche i kikatekisti e i fratelli della comunità dovrebbero fare per il futuro lo stesso.
    I kikiani sistemi conosciuti in tutto il mondo e utilizzati con i traditori e giuda ex neocatecumenali irrecuperabili, sarebbero definitivamente abrogati de iure.
    Mai più omaggiati di assoluto disprezzo, maledizioni al posto delle benedizioni. Mai più calunnie e menzogne a vagoni per loro…

    Sarebbe la fine di un sistema fondato sulla violenza che ben ha conosciuto sulla sua pelle chi si è ribellato al sistema.

    Come tutti i regimi, che fine farebbe il cammino se non potesse più ricattare e terrorizzare gli adepti indisciplinati legandoli mani e piedi?

    Pax

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  30. Io spero è credo ardentemente che la Chiesa valuti con la massima attenzione questa richiesta dei neocatecuminali, che non si faccia abbindolare da questi eretici,perché allora siamo proprio arrivati alla frutta. Ma sono sicura che il Signore non permetterà l'inquinamento della vera schiera dei Santi

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