domenica 24 aprile 2022

Triduo Pasquale da neocatecumeni, neofiti e “adulti nella fede”: Giovedì Santo: “Lavanda dei piedi tra fratelli”; Venerdì Santo: “Adorazione del kikiano scrutinio”; Veglia Pasquale: “Jahvè che passa”. E alla fine tutti a “latte e miele” festosamente danzanti. Per Cristo non c’è posto...



Veglia Pasquale nella Notte Santa 

La liturgia non è coreografia, ma presenza viva, nei segni, dell’evento cardine della salvezza: la morte-risurrezione del Signore. «ci rappresenta quasi visivamente il ricordo dell’evento» (s. Agostino).

— Liturgia eucaristica: Il popolo rigenerato nel battesimo per la potenza dello Spirito, è ammesso al convito pasquale. Partecipando al corpo e al sangue del Signore, la Chiesa offre se stessa in sacrificio spirituale per essere sempre più inserita nella pasqua di Cristo.
 



Al centro il Sacrificio 

Partecipando al corpo e al sangue del Signore, la Chiesa offre se stessa in sacrificio spirituale per essere sempre più inserita nella pasqua di Cristo.  

Questo il popolo rigenerato nel Battesimo, questo il compimento della Parola lungamente proclamata nella Notte Santa, questa la Luce del Cristo Risorto che squarcia le tenebre. 

Questa la vera libertà: poter offrirsi in Cristo Signore, totalmente.

Il ‘sacrificio spirituale’, immolazione, offerta, sull’esempio della ‘Vittima Immolata per la nostra Redenzione’: “Lo Spirito Santo faccia di noi un sacrificio perenne a Te gradito, perché possiamo ottenere il premio promesso…”. Questo è il ‘cibo solido’ per i fedeli adulti, non più latte, come i bambini.
Pretendono di essere i cristiani veri, quelli che fanno sul serio, eppure questo linguaggio è ostico per loro, oscurantista.
(L’aspetto sacrificale avrebbe oscurato nei secoli il fulgore, lo splendore del Sole della Pasqua, quella delle origini che solo loro hanno riscoperto e che si innesta sulla Pasqua Ebraica.)

 Altro che tutto ridotto a ‘Jahvè che passa’ e ti trascina e tu ti senti popolo eletto con la veste bianca che come te nessuno. Con quella protervia arrogante e presuntuosa di chi ha finito il cammino: le prime comunità di Kiko Argüello cui tutto è dovuto. La Veglia è vissuta solo come un crescendo e un’esplosione di una chiassosa felicità svuotata di sostanza.
Cosa c’è della maturità della Fede nella Veglia Pasquale neocatecumenale da celebrare per comunità nelle salette e saloni della Parrocchia o anche fuori Parrocchia, pur di stare da soli?
Che poi, il fatto stesso di voler celebrare per conto proprio in un totale isolamento dal contesto ecclesiale comporta già di per sé una profonda distorsione. 

Per tanti, troppi anni ho vissuto il Triduo Pasquale nel Cammino! 

“La Pasqua è il centro di tutto” ripetono spesso, come fosse una loro scoperta, prerogativa esclusiva; e così l’Eucarestia del sabato sera, Pasqua della settimana.
“Se ci toccano l’eucarestia, distruggeranno il Cammino”; "Se ci privano della Pasqua, siamo perduti!".
La Pasqua è il perno di tutto l’impianto, tutto le gira intorno. La Pasqua, completamente rivisitata da Carmen Hernández . 

Ma nella Veglia di Pasqua del Cammino è assente Cristo. 

Prima operazione di Kiko e Carmen, prodromica a tutto il resto: isolare le comunità dal popolo di Dio, allontanarle dalla Chiesa e separarle da essa, primariamente in occasione della Pasqua.
Una delle prime consegne kikiane: “il Triduo Pasquale si celebra per comunità”. Ne va della vita e salute delle comunità stesse e dell’intero Cammino.
(Chi non ricorda le lotte gigantesche ingaggiate ogni anno col proprio Parroco per tentare di ottenere, ad ogni costo, la celebrazione in forma separata dell’intero Triduo? Così come ti istigavano a fare i catechisti, che preferivano tenersi nell’ombra e mandare te in avanscoperta. Che poi ti chiedevano conto dell’esito e ai quali dovevi portare risultati confortanti; se andava male di sicuro ti incolpavano di essere stato poco convincente). 


Liturgia del Giovedì Santo – Cena del Signore 

L’istituzione dell’Eucaristia è certamente l’aspetto più evidente della celebrazione odierna. Lo stesso messale romano invita a meditare su altri due aspetti del mistero di questo giorno: l’istituzione del sacerdozio ministeriale e il servizio fraterno della carità. Sacerdozio e carità sono, in effetti, strettamente collegati con il sacramento dell’Eucaristia

 1. a proposito dell’ Istituzione dell’Eucaristia, cuore di tutto: 

Prefazio della SS. Eucaristia I
Sacerdote vero ed eterno,
egli istituì il rito del sacrificio perenne;
a te per primo si offrì vittima di salvezza,
e comandò a noi di perpetuare l’offerta in sua memoria.
Il suo corpo per noi immolato è nostro cibo e ci dà forza,
il suo sangue per noi versato è la bevanda che ci redime da ogni colpa. 

2. a proposito del servizio fraterno della carità, che si innesta in quel cuore pulsante del Sacrificio Eucaristico: 

Partecipare consapevolmente all’Eucaristia, memoriale del Sacrificio di Gesù, implica avere per il corpo ecclesiale di Cristo quel rispetto che si porta al suo corpo eucaristico

3. a proposito dell’ Istituzione del Sacerdozio Ministeriale

Chi «presiede» la comunità e ne è responsabile, presiede anche l’Eucaristia. 

Il Concilio Vaticano II afferma:
«I Presbiteri... ad immagine di Cristo, sommo ed eterno Sacerdote, sono consacrati per predicare il vangelo, pascere i fedeli e celebrare il culto divino, quali veri sacerdoti dei Nuovo Testamento... Esercitando, secondo la loro parte di autorità, l’ufficio di Cristo Pastore e Capo, raccolgono la famiglia di Dio, quale insieme di fratelli animati da un solo spirito, e per mezzo di Cristo nello Spirito li portano al Padre... » (LG 28). «Il senso ultimo del sacerdozio di Cristo e di ogni sacerdozio che da lui trae origine, è quello di essere modello per tutti coloro che offrendosi in lui, con lui, per lui in sacrificio a Dio gradito, mettono la loro vita a servizio dei fratelli.... Cristo e il suo mistero vive e perdura nella Chiesa; la Chiesa non fa altro che rendere attuale questo mistero di salvezza mediante la Parola, il Sacrificio, i Sacramenti, mentre riceve in sé per la forza dello Spirito Santo, la vita del suo Signore da testimoniare nel mondo... Da questa sacramentalità della Chiesa... scaturisce il significato essenziale della consacrazione-missione di quanti sono chiamati a predicare il Vangelo, a presiedere le azioni di culto e a svolgere un ruolo di guida del popolo di Dio»
(Ordinazione del Vescovo, dei Presbiteri e dei Diaconi, Premesse, p. 12). 




Al centro l’Istituzione dell’Eucaristia 

e, intimamente connessa ad essa, l’Istituzione del Sacerdozio e la dignità che ne discende, sul quale a sua volta si modella il “sacerdozio comune” di tutti i battezzati, che si offrono anch’essi “con Cristo, per Cristo ed in Cristo a Te Dio Padre Onnipotente” mettendo a loro volta la loro vita a servizio dei fratelli. 

Cosa c’è di tutto questo nel Giovedì Santo del Triduo neocatecumenale da celebrare per comunità nelle salette

Il Giovedì Santo è la “Lavanda dei piedi tra i fratelli della stessa comunità”

Non solo gesto simbolico, fatto dal presidente ad alcuni componenti dell’assemblea. Se c’è il Presbitero deve lavare i piedi a tutti i fratelli della sua comunità, idem il Responsabile (mai sia che sia da meno del prete!). Di seguito, ciascun fratello deve lavare i piedi a tutti quei fratelli che ha giudicato, verso i quali ha nutrito rancore, come gesto di riconciliazione (non dunque di servizio, sull’esempio di Gesù – se non è stravolgimento questo! - stravolgimento nello stravolgimento) e per umiliarsi davanti a lui e a tutta la comunità. Insomma, il Giovedì Santo rischia di diventare nella comunità – come di fatto diventa - una sordida corrida, una sceneggiata penosa; la notte in cui ci si smaschera a vicenda, per kikiana volontà.
Chi oserà opporsi?
Celebrazione preceduta da pena e seguita da lunghi strascichi che rischiano di restare insanabili e insanati per lungo tempo. Sempre, poi, si lascia sul terreno almeno una vittima designata: il fratello (o più di un fratello) insopportabile di turno, immancabile in ogni comunità, il quale, dopo essersi visto lavare i piedi da mezza comunità, si ritira a casa, col segreto desiderio di suicidarsi o di farla pagare a qualcuno.

Giuda presente in una cena post-resurrezione

      Un’altra macabra stramberia kikiana

Grazie Lino Lista per la tua illuminante analisi

Non ricordo mai di aver sentito dai catechisti che il Giovedì Santo fosse qualcosa d’altro o che bisognasse andare in Chiesa per la funzione parrocchiale “In Coena Domini”, che neanche si sapeva cosa fosse (nelle catechesi nulla di memorabile da segnalare in proposito).
Si è cambiato debolmente indirizzo solo molti anni dopo, in seguito a qualche tirata di orecchie da parte della Chiesa, di cui si sono sempre guardati bene dal renderne edotti in maniera chiara noi camminanti, ché andavamo tenuti nella più crassa ignoranza, sempre.

Intanto venivano, sempre più spesso, riprovati dagli stessi Parroci e dai Vescovi. Ma, anche in seguito al cambiamento di rotta (indotto), le cose non sono poi mai cambiate più di tanto.

Alla chetichella si è tentato ogni volta di riportare tutto al nastro di partenza (ut semper, d'altronde!). In definitiva tutto è rimasto sempre più o meno uguale, e non si è mai radicata una assiduità ecclesiale tra i camminanti, come prassi diffusa e caldeggiata dai vertici del C.N.. 

Per i neocatecumeni il Giovedì Santo è nella sostanza, in ogni caso, questo macabro rito comunitario da notte dei lunghi coltelli, forzato e infruttuoso. E basta. 

Nella Liturgia neocatecumenale del Giovedì Santo è assente Cristo. 


Venerdì Santo: Passione del Signore 

L’azione liturgica è dominata dalla Croce; manifestazione luminosa dell’amore divino spinto alla follia, la Croce lascia spazio solo al silenzio e alla contemplazione. 

Contemplazione del seguente Mistero: Gesù come agnello innocente, carico dei delitti del suo popolo, si lascia condurre in silenzio al macello. Gesù muore nel momento in cui nel tempio si immolano gli agnelli destinati alla celebrazione della Pasqua: la sua è un’immolazione «reale», un sacrificio compiuto una volta per tutte, perché la vittima «spirituale» ha reso inutili le vittime materiali. Dal suo fianco trafitto sgorga il sangue da cui sono misteriosamente segnati gli appartenenti al nuovo popolo, quelli che Dio salva (cf Es 12,7.13). Cristo crocifisso è dunque il «vero Agnello pasquale», è lui la «nostra Pasqua» immolata (cf I Cor 5,7). «Vero» perché è la realtà di ciò che i sacrifici antichi esprimevano: l’alleanza con Dio e l’inserimento nel suo progetto di salvezza. 

 


 

L'ostensione della croce

Ecco il legno della Croce, al quale fu appeso il Cristo, salvatore del mondo.
Venite, adoriamo. 

Ecce lignum Crucis, in quo salus mundi pepéndit
Vénite, adorémus.. 


 

Adorazione della Croce

Adoriamo la tua Croce Signore,
lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione.
Dal legno della Croce è venuta la gioia in tutto il mondo.

Crucem tuam adorámus, Dómine,
et sanctam resurrectiónem tuam laudámus et glorificámus:
ecce enim propter lignum venit gáudium in univérso mundo. 


Al centro Cristo Crocifisso 

imperscrutabile mistero di Dio che ama fino al sacrificio totale di Suo Figlio, fino alla morte.
Questo il Mistero posto alla nostra adorazione/contemplazione. Vittima realmente immolata nel Sacrificio cruento della Croce e nel Sacrificio incruento dell’Altare.
Questo il fulcro della nostra preghiera, del nostro amore.


L’Adorazione della Croce del Venerdì Santo ci fa staccare da noi i nostri occhi, per fissarli in Cristo Signore, Luce, Verità e Vita, Amore che vince la morte, già nel momento del Suo Sacrificio supremo. Amore che a Sé ci attira con potenza

Ecce lignum Crucis, in quo salus mundi pepéndit
Vénite, adorémus..

“Guarderanno a colui che hanno trafitto” (Zaccaria, 12, 10) 

“Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me” (Giovanni 12, 32) 

In Lui solo dobbiamo fissare il nostro sguardo, Lui solo fare presente alla nostra anima, a Lui solo fare spazio nel nostro cuore. 

Cosa c’è di questo nel Venerdì Santo del Triduo neocatecumenale da celebrare per comunità nelle salette? 

Il Venerdì Santo nel Cammino è quello che oggi non riesco a definir meglio che come “L’adorazione dello scrutinio dei kikatekisti”. Costoro, tra i loro primi compiti istituzionali, hanno quello preminente di illuminarti sulla “tua croce” e farti capire, o aiutarti a capire, qual è. Tu devi darle un nome. Alla croce va dato un nome, sempre, altrimenti i tuoi catechisti ti dicono che sei fuori dalla realtà, fuori dalla TUA storia e non hai discernimento

Il Venerdì Santo ci si deve riunire nuovamente in comunità – per kikiana disposizione - per l’adorazione della croce, appunto. Intanto interessante è chiarire bene in cosa consista per loro questa celebrazione annuale. Bisogna che ogni comunità abbia una bella croce lignea abbastanza grande, da porre al centro dell’assemblea, ben preparata sul solito tappeto e sollevata e riposta su un bel drappo rosso. 

Dopo la celebrazione della Parola e il canto del salmo 21 in versione kika, ciascun fratello procederà all’adorazione personale, inginocchiandosi davanti alla croce e contemplando in essa non il Cristo Crocifisso, ma la propria croce concreta di quel momento della propria vita: “Noi non adoriamo Cristo sulla croce, ma ciò che ci fa soffrire, ciò che non riusciamo ad accettare: quella che è la nostra propria croce. Questa nostra croce concreta, croce gloriosa, dobbiamo contemplare, adorare e amarla e entrare in essa.” (questa più o meno la consegna).
Si sosta un tempo, si bacia e si torna al posto.

Se pure questa seconda sera c’è un presbitero a celebrare con la comunità, anch'egli vivrà la liturgia allo stesso modo.
Neppure il Venerdì Santo è stato mai raccomandato a nessuno di partecipare ‘anche’ alla Celebrazione in Parrocchia. Anzi a maggior ragione lo si ritiene inutile, perché - si dice in aggiunta - che “Tanto la funzione è proprio la stessa. Che senso ha fare una doppia adorazione?"

Ma anche nella Celebrazione del Venerdì Santo in Parrocchia, come il Giovedì Santo, la Chiesa non ci priva del Corpo di Cristo – del quale non sembrano tenere un gran conto - a cui possiamo comunicarci. Mentre la Chiesa ci indica, diversamente da loro, la vera via: Adorare Cristo Signore e non noi stessi con i nostri guai attuali. Adorare Cristo Crocifisso che, per amor nostro, è stato inchiodato ed è morto sulla Croce. Mistero incommensurabile. 

Nella Liturgia neocatecumenale del Venerdì Santo è assente Cristo. 


Storica Parrocchia neocatecumenalizzata di Scandicci


E siamo giunti infine alla Settimana in albis

e i neocatecumenali continuano la loro sceneggiata. pasquale. 

Biancovestiti, in fila verso la Cinquantina

Pensiamo ai neonati/neofiti che nell’ultima Veglia hanno appena rinnovato - in forma solenne - il battesimo e ricevuta l’agognata veste bianca.
Pensiamo a tutte le comunità che, già da tempo, hanno finito il cammino.
Tutti sono impegnati nella Cinquantina, a prolungare e confermare l’auto-esclusione e auto-isolamento dei ‘kikiani adulti’ dalla comunità ecclesiale.
E’ come un sigillo del loro futuro ineluttabile destino, tanto più ingiustificabile ora che hanno finito il cammino.

Non sono più catecumeni/apprendisti ma fedeli e basta. E dunque?

Kiko e Carmen, con questo dei lontani da formare pian piano, hanno preteso di tutto e legittimato qualunque cosa: salette e riti a parte, piccoli gruppi e relativi scrutini, celebrazioni ‘autoctone’, Eucaristie a modo loro, Santa Pasqua e Triduo rigorosamente fatti su misura per la ‘piccola comunità’.

Ma una volta finito il cammino, tutto questo che senso ha? Non ha alcun senso.
Ci hanno preso gusto, questo sì purtroppo! 

E poi… loro sono gli ‘eletti’! Vogliamo scherzare? 

Perchè non ci fate vedere la coppa? Ah, l'arcano!
 La Cinquantina: Eucarestia da celebrare tutti i giorni, comunità per comunità, indossando la veste bianca e, nella prima settimana, con l’inserimento ulteriore di un altro rito inventato di sana pianta: il latte e miele. Una grande coppa di cristallo con dentro latte e miele caldo, su cui si recita una preghiera di benedizione che richiama la ‘terra promessa dove scorre il latte e il miele’, da passare nell’assemblea come il calice, alla fine dell’Eucarestia, però, mentre si canta “Come stilla”

E così, non contenti, continuano sempre sulla stessa linea di totale autonomia, anche quando hanno finito il cammino, che – lo ricordiamo ancora - aveva come scopo di inserirli finalmente nella Chiesa e nella Parrocchia in cui dovevano dissolversi alla buon’ora.
Continuano, in piena autonomia, a inventarsi cose impensabili, totalmente arbitrarie e strampalate. 

Non sanno proprio farne a meno, si vede, delle loro esilaranti trovate. Pur di distinguersi, pur di rimarcare la loro unicità. Insomma, sono gli altri che, caso mai, devono andare a loro, loro non vanno verso nessuno. 

La formazione che hanno ricevuto li ha portati a questo e, forse, a questo punto dobbiamo amaramente riconoscere che era inevitabile! 


Il cammino ha forgiato disadattati, gente capace di vivere solo tra di loro. Solo tra di loro si capiscono, tra di loro acquista senso ciò che fanno; insensatezze a cui danno un valore assoluto. Questo gli è stato inculcato, roba di cui non si può fare a meno ma che produce solo altri danni. Come se quelli già prodotti dal Cammino fossero pochi! 

Un rigido cerimoniale di corte imposto dal sacerdote/profeta che continua indisturbato a regnare su di loro per averli sapientemente legati a sé a vita con un vincolo sempiterno di obbedienza cieca che non conosce eguali. 

Ma quello che più stupisce è osservare come Kiko - di fatto - ha cancellato Cristo.

Lui, il “Giovanni Battista in mezzo a voi!” ante litteram, astutamente, ha ignorato “Egli deve crescere e io diminuire” (Gv. 3, 30) e ha estromesso Gesù. A chi gli dovesse chiedere: “Sei tu il messia che deve venire?” (cfr. Lc.3, 15s.), sicuro risponderebbe: “Sì, io lo sono!” ...”il messia è abitante in me”. Per questo tutto di sé ha intriso.

Ho vissuto 30 anni nel Cammino e oggi ho coscienza: nella liturgia delle comunità tutto parla di lui, di Kiko, e te lo mette costantemente davanti.

Cristo Gesù non c’è, per Lui non c’è mai posto nell'albergo... (a cinque stelle)!

"Madre Nostra Addolorata, donaci il tuo sguardo d'Amore che penetra il Mistero"




83 commenti:

  1. Il Cammino comprende anche pratiche vudù e ricerche di paradisi fiscali

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  2. Come spiegarsi che il Cammino, che mette tanta enfasi nell'essere comunità, proprio per la Veglia pasquale accentua ai massimi livelli la sua SEPARAZIONE fisica e concreta, e perciò anche spirituale, da ogni altra comunità ecclesiale?

    Evidentemente si separa fisicamente perché il Cammino si sente altra cosa rispetto alla Chiesa concreta, quella composta dai "miserabili cristiani della domenica".
    E se non tutti i camminanti hanno la coscienza e la volontà di essere separati, non possono però non averne la percezione psicologica.

    Forse è per questo che, in genere, gli aderenti del Cammino hanno poca dimestichezza coi santuari martiani (a meno che non vanno come comunità, in modo da potersi riconoscere e, perciò, da risultare separati).

    Eppure una delle cose più toccanti dei santuari mariani è che ci si sente tutti ugiuali, sebbene tutti diversi, proprio come dei figli di Maria.
    Sconosciuti e conosciutissimi nello stesso tempo: sconosciuti a tutti, ma conosciuti dalla Madonna!
    Non superiori a nessuno, ma amati totalmente da Dio e da sua Madre.

    I camminati ostentano spesso di essere dei "poveracci", ma se lo pensano davvero allora non avrebbero timori a "confondersi" con gli altri, pur rimanendo se stessi: è l'unico modo per essere originali come aggregazione ecclesiale.

    Separarsi fisicamente e alterando certe prassi della Chiesa che necessitano essere comuni a tutti, non è affatto essere poveracci, e impedisce di essere raggiunti, almeno in pienezza, dalla Misericordia divina.

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  3. Intelligente Regina Coeli, del Papa: "Io ho paura dei Cristiani che si sentono perfetti" ed altro...
    Ogni riferimento è puramente casuale?
    Ruben.
    ---

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    1. @ruben, già. Chissà a chi si riferiva. Ai cristiani che vivono serenamente e in pace la propria fede, o a chi passa il tempo con l'indice puntato verso gli altri e la loro fede? Mha...
      Fallacio Asino Vinicio

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    2. @Fav 13,30

      Mha!... E chi lo sa?...

      Personalmente, da buon CDD, vivo molto serenamente e senza false paure, la mia vita, sia umana che religiosa.
      Ho 72 anni; quanto posso vivere umanamente ancora?...
      Nella stima delle statistiche, forse qualche anno, toh! Diciamo al massimo un decennio se il Signore lo consentirà.
      Sicuramente, non sento affatto la necessità di quel qualcosa in più, che "voi" propugnate, maggiormente a discapito dell'integrità morale e materiale delle famiglie, a cominciare dai figli, che fin dalla tenera età,
      sono "posteggiati" presso altri e quindi, nonostante il "numero", abbandonati a loro stessi.
      A questo punto la vita, la vivo serenamente e soprattutto in modo appagante, giorno per giorno, in modo incondizionato, libero da gente estranea che ti lava o vorrebbe lavarti il cervello.
      Ruben.


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    3. Ma dai Fallacio Asino Vinicio.

      Sareste voi i cristiani che vivono serenamente e in pace la propria fede?
      Voi che giudicate la fede di tutti gli altri e tenete costantemente puntato il dito contro la Parrocchia,
      Presuntuosi. Te lo dico in pace e serenità.

      Pax

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    4. @pax, non vedo blog contro le parrocchie, ma solo il vostro, dal quale ogni giorno si giudica la fede di una parte di Cristiani. Ovviamente lo potete negare, d'altronde oggi c'è chi nega anche che ci sia una guerra in ucraina e la chiama operazione speciale.
      Fallacio Asino Vinicio

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    6. Ci paragoni a chi?
      Il solito esagerato.
      Dato che argomentate a vanvera la sparate sempre più grossa. Tu e i tuoi compari.
      Io ho detto una cosa semplice e sotto gli occhi di tutti: quando vi trovate alle strette invece di rimanere in tema e sul merito delle questioni cominciate ad attaccare la Parrocchia come struttura inefficiente obsoleta, sull'orlo del fallimento. Quando siete voi ormai alla canna del gas (a proposito di criticità prese dall'attualità).

      Questo per nascondere i vostri di fallimenti.
      La Parrocchia è prima di voi e vi sopravviverà statene certi! Fatevene una ragione.
      Il vostro tempo è scaduto, nessuno più vi crede.

      Pax

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  4. A corredo di quanto detto, nel mio odierno delle 12,31, riporto, dal Bollettino della Santa Sede, le parole esatte del Papa,
    che forse potrebbero interessarci:

    "Il Signore non cerca cristiani perfetti. Io vi dico: ho paura quando vedo qualche cristiano, qualche associazione di cristiani che si credono i perfetti. Il Signore non cerca cristiani perfetti; il Signore non cerca cristiani che non dubitano mai e ostentano sempre una fede sicura. Quando un cristiano è così, c’è qualcosa che non va."
    Ruben.
    ---

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  5. Sì può dire che nella settimana pasquale siano condensati tutti gli abusi liturgici del Cammino.
    A cominciare dalla cena ebraica, 'celebrata' con i calici e le patene della Messa, stesso pane, stesso vino, persino completa di lavanda dei piedi. Non è molto diffusa, ma i più oltranzisti, soprattutto in Spagna, non se la fanno mancare, di solito il martedì della Settimana Santa. A seguire la penitenziale mercoledì, con le confessioni che durante gli assolo dei canti diventano praticamente pubbliche, poi il giovedì santo, che da festa del sacerdozio diviene festa del laicato, il venerdì santo dedicato alla riflessione sulle proprie croci con un rinfresco del primo passaggio, il digiuno prolungato e non richiesto, la Veglia Pasquale elitaria, fatta dopo quella parrocchiale e da alcune comunità fatta in trasferta in saloni di alberghi, palestre e sale in affitto. Le immagini che poi vengono postate sui social ne fanno fede. La Messa inizia molto tardi e viene prolungata con estenuanti turni di risonanze (quest'anno all'annuncio di Pasqua ne hanno raccomandato uno in più dopo le letture dei profeti), lunghissimi canti, riti ebraici come le domande dei bambini ai genitori per culminare nell'Eucaristia che, Vescovo messo a conoscenza o meno, vedono il ritorno trionfale del coppone, segno di sodalizio tra i membri della Comunità. I finti neofiti si vestono di bianco e, invece di depositare come i battezzandi le vesti alla domenica detta in albis, le rispolverano per le messe della cinquantina, per tutti gli anni a venire fino all'ultima occasione, durante le esequie funebri.
    La differenza con la solennità e l'unione spirituale alla Passione e Resurrezione di Gesù delle celebrazioni cattoliche è notevole, al punto tale che è comprensibile che alla fine qualcuno concluda che la Pasqua del Cammino è tutta un'altra cosa rispetto alla Pasqua della Chiesa celebrata in parrocchia. Ed è proprio così! Lo è volutamente! È una celebrazione non di Cristo, non della Chiesa, ma del Cammino.
    Tant'è che, usciti dal Cammino, uno dei sollievi maggiori è proprio 'riscoprire la Pasqua cattolica, dopo le finte ed enfatiche riscoperte ebraico-vetero cristiane del Cammino.

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  6. Angelus di Papa Francesco del 24 aprile 2022. Domenica in albis e della Divina Misericordia.

    Il Papa ha ripreso due volte un discorso che sembra fatto apposta per loro, i neocatecumenali per intenderci, come evidenziava Ruben.

    Non ci vuole la zingara per indovinare! Che il Papa ce l'abbia con loro.

    La mia amarezza è e rimane sempre la stessa: perché Egli non dà un nome a questa benedetta associazione di cui parla in senso generico e astratto? A questi pseudo-perfetti? Si comprende da come parla che ha in mente qualcuno o più d'uno.

    Cosicché parla il Papa, ma chi dovrebbe capire non capisce, anche perché non ci hanno mai sentito da quell'orecchio! E, visto che il Papa non fa nomi, fanno gli gnorri.
    Ma, ragazzi, è fin troppo evidente che si parla di gente come loro, come si sono fatti conoscere da noi e da tutti.

    Riportiamo finalmente, dal testo dell'Angelus odierno, due passaggi, estendendo la citazione già riportata da Ruben più sopra:

    "Raccontandoci la storia di Tommaso, infatti, il Vangelo ci dice che il Signore non cerca cristiani perfetti. Il Signore non cerca cristiani perfetti. Io vi dico: ho paura quando vedo qualche cristiano, qualche associazione di cristiani che si credono i perfetti. Il Signore non cerca cristiani perfetti; il Signore non cerca cristiani che non dubitano mai e ostentano sempre una fede sicura. Quando un cristiano è così, c’è qualcosa che non va."

    E più avanti il Papa riprende ancora in modo puntuale:

    "Cari fratelli e sorelle, è meglio una fede imperfetta ma umile, che sempre ritorna a Gesù, di una fede forte ma presuntuosa, che rende orgogliosi e arroganti. Guai a questi, guai."

    Pax

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    1. Essi si credono I perfetti.
      E poi la "fede forte", guarda un poco! Proprio la loro terminologia, le loro autodefinizioni presuntuosissime, appunto. E molto di più.

      Son loro, son proprio loro altro che.

      Pax

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  7. Ma se con latte e miele si portano pure i biscotti non sarenbe male come colazione XD

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  8. Vorrei ricordare a Vinicio che la prima con l'indice puntato verso la fede degli altri è stata proprio la vostra authority, fin dalle catechesi iniziali.
    Chi ha aderito a quella visione disfattista della parrocchia, in seguito viene continuamente sollecitato a farla totalmente propria e a radicarla in sé.

    Alla gente che va ad ascoltare le prime catechesi viene detto:

    "Se in questa parrocchia c'è una comunità di fratelli che INCOMINCIA ad amarsi un pochino perchè Dio è in
    mezzo a LORO (ALLA COMUNITÀ), perchè tra LORO c'è Gesù Cristo risorto (NELLA COMUNITÀ), che distrugge il LORO uomo vecchio e costruisce uomo nuovo (DI QUELLI DELLA COMUNITÀ), una persona che è fuori della Chiesa comincerà a chiedersi: ma voi chi siete? che fate? (VOI DELLA COMUNITÀ)?"

    Si dice chiaramente che all'interno della parrocchia non si è nemmeno incominciato ad amare, che Gesù è in mezzo alla comunità (alla parrocchia no), che nelle comunità viene distrutto l'uomo vecchio (in parrocchia no).
    Se, infatti, nelle parrocchie la gente amasse, se Dio fosse in mezzo a loro, se Gesù Cristo trasformasse da uomo vecchio a uomo nuovo, a che pro le comunità?

    Il giudizio sulle parrocchie è feroce.

    Praticamente Kiko passa sottilmente e subliminalmente dal dire che c'è bisogno di una pastorale di evangelizzazione (verso l'esterno), ad un concetto tutto diverso e pieno di giudizio verso l'interno: non è questione di pastorale di evangelizzazione, ma è proprio che nelle parrocchie non si è nemmeno iniziato ad amare, cosa possibile solo nelle comunità, dove in mezzo c'è Gesù Cristo (nella parrocchia no?) e si passa dall'uomo vecchio all'uomo nuovo (nella parrocchia no?)

    Il vero punto non è tra una pastorale o un'altra, ma è proprio il tremendo giudizio che si fa passare sulle parrocchie e i parrocchiani ai quali, invece di insegnare ad evangelizzare, viene detto che solo nelle comunità dell'Argüello si potrà iniziare (iniziare!) ad amare grazie a Gesù Cristo in LORO.

    Da lì in poi, l'ambiguo Argüello non fa che bilanciarsi dicendo che le comunità sono per i lontani, mentre in realtà sta dicendo che sono per dare la fede ai parrocchiani:

    "Questa comunità vuole chiamare alla fede i lontani. Perchè i segni dell'Amore e dell'Unità DATI DALLA COMUNITÀ creano dei punti interrogativi tra la gente".

    Traducendo: nelle parrocchie non ci sono Amore e Unità, altrimenti chiamerebbero alla fede i lontani. Ma i segni dell'Amore e dell'Unità che danno le comunità, quelli sì che interrogano e chiamano i lontani!

    "vogliamo formare nella parrocchia una comunità che sia segno"

    Perché la parrocchia non è segno.

    Ci vuole mente fredda e distacco emotivo per capire questa ambiguità.

    Kiko non vuole parlare dell'evangelizzazione, come sembrerebbe.
    Vuole dire ad ogni piè sospinto che nelle parrocchie non c'è Amore e Unità, non c'è Dio, non c'è Gesù Cristo, non c'è uomo nuovo, non ci sono segni.
    Quelli "inizia" a darli solo la sua comunità!

    E allora, chi sarebbe che punta l'indice ed insegna a puntare l'indice?

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  9. Ricordo lo show del giovedì Santo neocatecumenale, ed anche il malumore che ne risultava. I soggetti che venivano lavati a volte neanche sospettavano di avere degli attriti in sospeso, per tale entravano e permanevano per giorni in uno stato di scontentezza e confusione. Ma quanti pensieri nocivi suscitava questa sceneggiata? ("perchè sta venendo da me, cosa gli ho fatto?"; "che figuraccia davanti ai fratelli!"; "vediamo adesso a chi tocca, è esilarante!"; "Speriamo che nessuno venga da me!"; "io non mi muovo, deve venire Tizio a lavarmi!"; "chissà se Tizio andrà da Caio o viceversa, se non si lavano a vicenda sono degli ipocriti, alla prossima convivenza li accuserò"; "oh no! Mio figlio mi lava i piedi, perché???")
    Ah! Che tragedia! Questa tragedia, anche teatralmente parlando, scombussola gli animi e disorienta lo spirito. E Cristo, in tutto ciò, dov'è? La considerazione principe di questo thread.

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    1. Rebel, grazie.
      Come sempre hai descritto benissimo l'ambiente e il clima. Cosa si respirava là dentro.

      Mi fai riflettere, ancora una volta, come sembra proprio una congiura - come definirla altrimenti? - un autentico depistaggio dal cuore pulsante della Pasqua. Opera di distrazione dì massa? Sì, più o meno ...

      Pax

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    2. Sono stata 26 anni in cammino...26 anni mi sembrano troppi eppure ci sono stata e non ci credo nemmeno. Il tuo commento mi riguarda direttamente perché quella lavanda che mi hai fatto rivivere l'ho fatta 26 volte. Era un anno che io e mio marito avevamo dei problemi e lui quel giovedi santo si è alzato e mi ha lavato i piedi. Non voleva fare pace...mi stava accusando davanti a tutti. Un giorno forse vi racconterò tutto ma adesso vi dico solo che io e mio marito siamo stati sull',orlo del divorzio per tanto tempo e il cammino ci ha messo lo zampino. Quella lavanda ha rotto le ultime resorse che a quando a quando ci stavano tenendo uniti. Che vi racconto a fare la Pasqua bruttissima che abbiamo passato?
      Voglio chiedere a Tripudio perché se sto cliccando su << account google >> per commentare mi dice che il mio browser non è supportato? È sempre per l` aggiornamento della nuova modalità di inserimento commenti?
      Rosa

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    3. @Rebel, da quello che dici suppongo che hai vaghi ricordi di un cammino di decenni fa. Sono tantissimi anni che la lavanda dei piedi non si svolge più così, ma è solo il presbitero o in mancanza di esso un diacono o il responsabile a fare il servizio.
      Fallacio Asino Vinicio

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    4. E che vuoi farci Fav!?
      Ogni tanto qualcuno sbaglia!
      È vero?
      Siamo creature, noi non pretendiamo di essere Dio. Ti ringrazio delle tue puntuali correzioni, e credo che tutti ti stanno ringraziando.
      Come potremmo fare senza di voi! Saremmo persi!
      CDD.

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    5. E perché l'hanno cambiata? Non era un ispirazione divina, questa modifica interpretativa della liturgia, come le tante fatte ed ancora purtroppo in uso nel Cammino? Quando l'hanno modificata, hanno ammesso l'errore?

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    6. @valentina, l'ispirazione che la Vergine ha dato a Kiko è quello di "fare comunità cristiane come la sacra famiglia di Nazareth, che vivano in umiltà semplicità e lode: l'altro è Cristo", ed infatti questo è sempre stato il fulcro di tutto il cammino. Le varie fasi e tappe del cammino sono basate su questa ispirazione. La fase dell'umiltà, della semplicità, della lode e della elezione (l'altro è Cristo). Negli anni tantissime cose sono cambiate e la lavanda dei piedi è stata una di queste. Dal 2002 fino al 2008 c'è stato un periodo di "osservazione", durante il quale sono state corrette molte cose, fino allo statuto definitivo del 2008 che ci ha dato il cammino come è oggi. Perché qualcuno avrebbe dovuto chiedere scusa di questo? Il cammino è stato sempre detto, è nato dal nulla, dalle prime comunità nelle baracche e da lì è cresciuto ed è diventato quello di oggi. Non era "studiato a tavolino", come spesso ho letto qui suscitandomi molte risa. Anche a me la lavanda dei piedi sinceramente non piaceva, a me non li lavava mai nessuno mentre altri avevano la fila davanti, ma non ho mai guardato a queste quisquiglie, bensì all'incontro con Cristo che ha sempre mosso la mia vita e il mio cammino.
      Fallacio Asino Vinicio

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    7. L'ho detto più volte: la frase che Kiko attribuisce alla Vergine non descrive assolutamente le comunità del Cammino, che non sono piccole (quando si va sotto i 15 elementi, più o meno, si rischia la fusione) e soprattutto non vivono insieme la quotidianità come famiglie i come i focolari a cui Kiko quasi certamente si ispirò. La stessa Carmen si opponeva a questa interpretazione, riportando invece come fosse alla base del Cammino la propria vocazione a 'rifare' la Chiesa. E infatti i successivi sviluppi dei due iniziatori, che hanno abbandonato baracche e poveri per andare a convertire i cattolici nelle parrocchie più benestanti di Spagna e Italia, hanno chiarito quale era il loro obbiettivo, poi specificato con l'obbiettivo di un nuovo battesimo consapevole dopo un percorso simile a quello del catecumenato antico.
      Chi li ha ispirati in questo non lo hanno detto mai; forse lo stesso padre Farnes che conosceva gli atti conciliari e l'idea che andava sviluppandosi di proporre un percorso catecumenale per il battesimo degli adulti.
      Per quanto riguarda il percorso che ha portato all'approvazione degli Statuti, sappiamo che Kiko e Carmen hanno dovuto rinunciare a tanti loro abusi liturgici e abbiamo pure l'intervista in cui è chiaro che non lo hanno fatto volentieri né comprendendo il proprio errore. Tant'è che negli Statuti si impegnano a rispettare il Messale e noi sappiamo invece che continuano a perpetrare abusi liturgici e, quel che è peggio, eucaristici.
      È chiaro che le tappe del Cammino sono state studiate a tavolino, se non altro perché sono ispirate al catecumenato antico. E non hanno nulla a che fare con il supposto messaggio della Vergine.
      Il che vuol dire che ciò che vediamo adesso in atto non è direttamente frutto di un'ispirazione divina, o sereno, non di quell'ispirazione.
      Ed è strano che i loquaci iniziatori non spieghino mai esattamente quali sono state le loro fonti.
      Chiedi perché avrebbero dovuto chiedere scusa. Ma anche solo perché hanno detto un sacco di eresie, e obbligato migliaia di cattolici a ripeterle. Non ti sembrerebbe più che opportuno? A me sì...invece abbiamo un Kiko che ha dichiarato di essere sempre stato ispirato da Dio in tutto ciò che ha fatto e detto per il Cammino.
      È chiaro che qui c'è più di qualcosa che stride tantissimo.
      E nelle cose di fede la verità è il rispetto della dottrina della Chiesa sono degli aspetti non secondari, ma vitali, trascurando i quali si rischia di incontrare qualcuno che non è Cristo.

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  10. Dalle istruzioni per il Giovedì santo:
    "Partecipare consapevolmente all’Eucaristia, memoriale del Sacrificio di Gesù, implica avere per il corpo ecclesiale di Cristo quel rispetto che si porta al suo corpo eucaristico.
    A proposito dell’ Istituzione del Sacerdozio Ministeriale:
    Chi «presiede» la comunità e ne è responsabile, presiede anche l’Eucaristia."

    Quindi nelle comunità del Cammino, chi dovrebbe presiedere l'Eucarestia? È forse il presbitero il responsabile della comunità? O non piuttosto una figura di secondo piano, il cui compito è quello di dare i sacramenti e basta? Nelle comunità neocatecumenali, così come sono strutturate, la Messa dovrebbe celebrarla il catechista in capo.

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  11. Nota: la piattaforma Blogger sta sperimentando la nuova modalità di inserimento commenti (che sui cellulari al momento funziona poco e male). Abbiate pazienza qualche giorno.

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  12. Per risolvere il problema della lavanda dei piedi neocatecumenale del Giovedì Santo, ricordo che per anni hanno bloccato la possibilità di lavare i piedi al fratello di comunità con cui avevi dei problemi.
    I piedi li lavavano a tutti solo il presbitero, se presente, ed il responsabile obbligato ad esserci.
    Poi seguiva il lavare i piedi di ogni neocatecumenale al fratello alla sua destra ed al fratello alla sua sinistra.
    Obbligatorio lavarsi i piedi reciprocamente tra i coniugi.
    Questo per far capire come nel CN ogni cosa nasce e viene cambiata senza alcun discernimento, senza alcun motivo religioso ma semplicemente per ordini superiori della gerarchia del CN nella persona di Kiko Arguelo.
    LUCA

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  13. La mia ipotesi, avendo letto i commenti di LUCA e di Vinicio, è che più volte abbiano provato a riformarla questa benedetta lavanda dei piedi per evitare che diventasse un regolamento di conti all'interno delle comunità di cui tutti direbbero, secondo loro, 'guardate come si amano'. Ciò farebbe sorridere, se non fosse un sorriso amaro.

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    1. @valentina, secondo me invece, quelle che voi chiamate "testimonianze" (vecchie, sbagliate e che raccontano un cammino diverso da quello di oggi) non servono a niente se non a minare l'unità ecclesiale.
      Fallacio Asino Vinicio

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    2. Chiariamo in primo luogo che quando uno scrive 'ricordo che' si riferisce al passato. E il passato nel caso del Cammino è importante perché più vicino alle origini e all'ispirazione autentica degli iniziatori. Soprattutto dal momento che mai hanno ammesso di aver sbagliato in qualcosa, anzi, tutt'altro: assicurano di aver incarnato autenticamente il rinnovamento conciliare! I pasticci passati sono innumerevoli e hanno costituito il Cammino così come è adesso, perché mai ha fatto un percorso di revisione in umiltà.
      I pasticci presenti li denunciamo continuamente, come gli abusi liturgici su cui non abbiamo mai avuto una risposta seria ed una ammissione dai lettori neocatecumenali, pur essendo reiterati ogni sabato sera.
      Se il Cammino ha dovuto cambiare certe prassi è perché è stato corretto e ha dovuto adeguarsi, non perché ha capito le sorgenti del proprio errore.
      Purtroppo, la superbia è il suo peccato originale, oltre alla divisione dall'unità ecclesiale perseguita fin dal primo istante con l'arcano e il separatismo persino al proprio interno.

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    3. "Un cammino diverso da quello di oggi"

      In che senso il "cammino di oggi" è diverso da "quello di ieri" ?
      Quand'è che avete cambiato le carte in tavola?
      Quand'è avete detto di aver cambiato le carte in tavola, specificando i motivi del cambiamento delle carte in tavola?

      Se il cambiamento avvenuto è in meglio, dove possiamo trovare una bella spiegazionciona per iscritto, firmata e controfirmata dai responsabili, ad uso di quelli che si sono beccati il "Cammino di Ieri", insomma un documento di rettifica in cui le prassi antiche vengono ripudiate e nel quale viene chiesto perdono a chi le ha subite, proposta la detronizzazione dei responsabili ed offerta riparazione morale e materiale per i danneggiati?

      Oppure tiriamo via, e scurdammc o passat, che si fa prima, tanto dioperdóna tutto e tutti?

      Chiedo per un amico che è stato invitato a frequentare le catechesi iniziali ma è perplesso perché sente pesantissime critiche da parte di chi non va(più) in Cammino o sta per lasciarlo, e lodi esagerate da parte di altri partecipanti, quindi non sa cosa aspettarsi.

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    4. P.S. è per meglio cambiare le carte in tavola, che ripetete sempre che

      "Dietro ad ogni richiesta di giustizia c'è il demonio!!!!" ?

      Così che il Cammino può concedersi qualunque ingiustizia e retromarcia e, quando qualcuno si lamenta, è perché è posseduto dal demonio? Una volta c'erano l'Uomo Nero e il Baubau che ti portavano via. Ma non certo la sfacciataggine di usare queste invenzioni con bambini al di sopra dei 5 anni di età.

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  14. Questi commenti sulla lavanda dei piedi neocatecumenale testimoniano che ognuno fa come gli pare e non ci sono direttive univoche.
    Quando ero in Cammino da noi la lavanda non è mai stata modificata in decine d'anni.
    L'ultima che feci prima di scappare prevedeva sempre il lavaggio del responsabile (il presbitero da noi non c'era MAI) e poi lo scempio del lavaggio tra "fratelli".
    Ricordo benissimo che a me li lavò praticamente tutta la comunità, visto che ero ormai ero stigmatizzato, e questa compattezza mi diede ulteriormente la misura del battaglione indottrinato nel quale mi trovavo.

    Ah, specifico che non avevo commesso alcun peccato particolare o scandalo.
    Era proprio solamente perché avevo incominciato ad aprire gli occhi e ormai la maggioranza delle cose non mi tornava più.
    La differenza tra me ed alcuni che vedevano le cose come me ma sono rimasti, è che io parlavo apertamente, mentre quelli parlavano dietro le spalle (specialmente dei catechisti).
    Puoi anche essere schifato da tante cose, ma se ti preme mantenere il posticino scendendo a compromessi, la soluzione è tacere e fare l'obbediente di facciata.

    A me questo non interessava.
    Per questo ebbi i piedi più puliti della storia.

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  15. Vinicio fai un servizio alla verità, spiegaci tu allora il senso della VOSTRA lavanda dei piedi ,fatta in solitaria ,rigorosamente divisi per comunità e senza la necessità del presbitero.
    Spiegaci perché è sta fatta in un modo , poi è stato deciso di farlo in un altro come ho spiegato prima io e perché è stata cambiata la modalità.
    Vinicio voi siete responsabili delle persone che accalappiate nella vostra setta e siete obbligati a spiegare i motivi delle cose che fate diverse da come le fa la
    Chiesa.
    Il fatto di avere uno statuto approvato non vi autorizza a fare ( rigorosamente di nascosto) tutto quello che passa per la testa del vostro fondatore/iniziatore/ primo catechista.

    LUCA

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  16. Fallacio (13 e 34):

    tu sei stato formato in un Cammino di ieri, che ammetti essere stato "diverso da quello di oggi".
    Diverso davvero o è propaganda? E soprattutto, diverso in cosa?

    Diverso significa che è CAMBIATO.
    E' cambiato dopo l'approvazione? Se è così il cambiamento non è stato approvato.
    Oppure è cambiato prima, perché altrimenti non vi sarebbe stata l'approvazione, perché il Cammino "primitivo" era sbagliato?
    Se così, tu sei stato formato in un Cammino sbagliato, per cui molte "ispirazioni" erano sbagliate e, anche se gridavate al "miracolo" e vi commuovevate, non erano dello Spirito.
    Nessuna meraviglia, l'isteria di massa, che non ha nulla a che fare con lo Spirito Santo, ammette certe forme di esaltazione.
    Quello che sentivate non era il soffio prepotente dello Spirito, ma solo una forma di invasamento.

    Io dubito molto che il Cammino abbia corretto i suoi errori, ma ci spero. Spero, almeno, che abbia cominciato a farlo.
    Se così fosse, però, la tua conclusione viene smentita: le critiche fraterne sono servite eccome!
    Lungi dal rompere l'unità della Chiesa, le giuste critiche al Cammino rappresentano un tentativo di ricomporla.

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    1. Il Cammino non cambia per il semplice motivo che va bene cosi..........................................................

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  17. Vinicio! Vedi che succede ad andare in Cammino! Oggi ieri, domani, tutto mescolato.
    Ma te l'avevo che era meglio se venivi con me a canottaggio, anche perché poi mi hanno messo in una squadra di intellettuali in cui ero l'unico somaro (cioè l'unico fortissimo) e abbiamo perso quasi tutte le gare.

    FungKu. PS quando ne esci facciamo una festa!

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  18. Ripenso al commento di Rosa, che ha scritto sopra ricordando una delle sue 26 lavande dei piedi nel Cammino e riferendo il brutto ricordo che ne conserva.
    In tanti anni, per chi ha frequentato a lungo il CN, i ricordi personali, brutti e belli, si intrecciano a quelli di molti eventi vissuti in Cammino, in particolare del triduo pasquale. Era una settimana attesissima, quella di Pasqua, per le promesse esplicite ed implicite di tante grazie che si sarebbero potute ricevere, senza far cenno alla aspettativa di parusia, del ritorno di Cristo, direttamente durante la Veglia prolungata per tutta la notte.
    Succede però che quella settimana passa come una solenne ubriacatura, senza lasciare alcun profitto spirituale.
    Esci dal Cammino e scopri che invece il Triduo in parrocchia ti parla direttamente al cuore con la Passione di Cristo e la sua Resurrezione. Allora ripensi al passato e ti chiedi a cosa è servita tutta quell'enfasi celebrativa se tutto ciò che ha ottenuto è stato il distrarti dal suo Protagonista principale.
    E ti viene, sentendo anche le esperienze altrui, il ragionevole dubbio che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato nel Cammino e che la tristezza che ricordi non fosse un tuo problema, magari legato a problemi personali o familiari, ma fosse il frutto di questo errore di base.
    L'articolo di Pax affronta proprio questo tema e coglie esattamente il punto, cioè il fatto che tutta quell'enfasi, volutamente o no, celebrava una pasqua come trionfo del Cammino, era cioè auto referenziale e per questo, alla fin fine, era spiritualmente disturbante.

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    1. E inutile. Questo soprattutto. Tanta attesa tanta tensione e poi... solo una infinita stanchezza. Sradicata dalla Parrocchia, mentre emarginavi la tua famiglia di origine del tutto.
      Anche la comunione tra fratelli mai era tanto a rischio.
      Dopo il Giovedì Santo descritto .
      Con tutti i giudizi sopiti più o meno che tornavano prepotentemente a galla. Non c'era Penitenziale che reggesse.
      Poi la Veglia. Dovevi cogliere il momento che il Signore passava per te. Passava!
      È vero. La Pasqua era tutta connotata di Cammino e atta a riportare alla memoria stanca tutte le catechesi di Kiko.

      Pax

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  19. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più diplomatico

    Kiko ha letto sul quotidiano argentino La Nation un'intervista del Papa che ha detto che non incontrerà il patriarca Kirill di Mosca come previsto a Gerusalemme. Ha chiesto lumi a Carmen e lei, da Lassù, gli ha risposto che è apparsa in sogno ai due dicendo di soprassedere per evitare problemi. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "fantastico, hermano cardenal, grasias a Carmensita ho evitado un encuentro pericoloso por la paz mondiale. Solo per questo merita la beatificasion. Procedamos". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un plico con un articolo di Famiglia Cristiana dal titolo : "come i futuri santi a volte intervengono per risolvere i problemi più spinosi"

    e la causa continua....

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  20. Non è mutato assolutamente nulla negli anni! Ogni singola azione compiuta nel cammino ha lo scopo di dar conferma alle assurde e nocive idee dei due squilibrati che, sottolineo, son sempre le medesime da cinquant'anni a questa parte. Il fulcro delle catechesi è immodificato. Pertanto, cambiare la sostanza anche di una sol virgola, significherebbe far saltare in aria l'intero apparato.
    Il cammino di oggi è quello delle origini, con qualche aggiustatina qui e lì mirata all'apparenza, ma che nulla toglie all'essenza. Un pò come la sceneggiata della comunione che acquisite in piedi per poi manducarla da seduti. Una maschera che nulla estrapola al dannoso significato originale.

    Voi Pasqualoni (eh FAV?) blaterate di cambiamenti perché avete coscienza che è proprio questo che la Chiesa esige (e ve lo ha dimostrato con gli svariati ammonimenti e le innumerevoli correzioni che vi ha rivolto e che tutt'ora si aspetta di veder rispettati), quindi provate a darvi un'apparente ripulita perché - e Kiko ve lo ha insegnato ottimamente - tutto vale se il fine è la tutela del cammino. Anche e soprattutto la menzogna in tutte le sue detestabili forme.

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    1. due squilibrati, eh?????????????????????????????????????????????????????????????????????

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  21. Pasqualoni, eh ?????????

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  22. A proposito dei cambiamenti nella Celebrazione della Lavanda dei piedi che negli anni si sono susseguiti, tra alti e bassi, poco rilevano, a mio avviso.

    Punto primo, come sempre non hanno mai neanche lontanamente ammesso errori. Per cui se vogliamo capirli dobbiamo riandare sempre alla primaria ispirazione, mai rimangiata da Kiko.
    Ha sempre subito le correzioni, che per lui erano ingiustizie, con uno spirito di sopportazione da povero incompreso.
    E certo!
    Nessuno può arrivare alle sue "alte vette"!
    E lui, umile qual è, tollera l'ignoranza della Chiesa che ancora non ha occhi per vedere.

    Pax

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  23. Detto questo. Dovete sempre spiegarmi perché Kiko, dopo che ha giustificato tutto con la scusa del tempo di iniziazione, una volta che è finita nemmeno cambia niente?
    Nulla come la Pasqua unisce l'intera comunità ecclesiale in un'unica assemblea.
    Ma i neocatecumenali, Parroci e Vescovi permettendo, amano fare sempre tutto il Triduo per conto loro. Il più possibile.
    Mai e dico mai hanno perseguito il rientro alla buon'ora nella comunità ecclesiale. Che dovrebbe essere l'obiettivo di ogni iniziazione cristiana. Una volta che sei diventato adulto. Ma questi per crescere impiegano tutta la vita! E dopo ancora hanno bisogno dei loro catechisti, se no non sono buoni a nulla!

    In più, come spiego nel post, il senso profondo del Giovedì Santo è stravolto proprio. In nome di che?
    Al posto dell'istituzione dell'Eucaristia e del Sacerdozio la penosa sceneggiata comunitaria è posta al centro.
    Ripeto. Per anni mai mi è stata trasmessa l'importanza dell'unica celebrazione Eucaristica che si vive per tutti - senza distinzioni- il Giovedì Santo. Tanto è vero che per tanti, troppi anni (fino a quando non ho capito da sola l'errore) io andavo tranquillamente solo in comunità, il Giovedì, il Venerdì, e pure la Notte di Pasqua.
    Non esisteva altro. E non mi accorgevo che vivevo altro.

    Scusate! Ma è lo stesso di quanto avviene per le GMG.
    Ditemi voi, chi va con i pellegrinaggi organizzati dai Centri Neocatecumenali Regionali da mesi prima, va per ascoltare la parola del Papa? A questo è preparato con tanto zelo dai servitori/annunciatori di Kiko? O non invece tutto proteso all'incontro di Kiko con chiamata vocazionale inclusa del giorno dopo?

    Il copione è sempre lo stesso, non è che ci vuol tanto a capire.

    Pax

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  24. Che strano le cose che vanvera FAV. Io sono uscito dal cammino 2 anni fa e il lavaggio dei piedi si e sempre fatto tra fratelli.
    Fav ma dove vivi? Oppure dici solo bugie per far sembrare che il blog racconti il falso cosi da perdere credibilita?

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  25. @Anonimo Usa

    No guarda che sei tu a sbagliare, la lavanda dei piedi reciproca non si fa più da oltre dieci anni. Ma quale Cammino hai fatto? Ma che sciocchezze scrivete?

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    1. Quindi tu sai esattamente quello che succede nelle Comunità neocatecumenali negli USA, e magari anche in America Latina? Lontanissime cioè dagli occhi e dalle orecchie del Vaticano, ma in compenso vicinissime ai gruppi pentecostali più frizzanti?

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    2. Mi pare inutile che vi sbucciate a vicenda, tanto è chiaro che la lavanda ognuno la fa come vuole.
      Magari un vescovo più attento proibisce certe cose, magari alcuni vescovi non sanno come si svolge esattamente la celebrazione, magari un vescovo neocatecumenale è ligio alle antiche consegne... Fatto sta che in ogni luogo è evidentemente diversa.

      Contraddico decisamente Vinicio quando afferma caustico che la lavanda dei piedi reciproca non si fa più da oltre dieci anni e sentenzia che chi dice diversamente stia dicendo sciocchezze.

      Almeno avesse l'intelletto anche solo di ammettere che altrove può essere fatta in modo diverso.
      Ma no, quello che fa lui pensa che valga per tutti.

      Invece no, caro Vinicio.

      Io abito in Italia ed ho lasciato il Cammino da meno di dieci anni, per cui posso affermare con sicurezza che il lavaggio reciproco nella mia zona avveniva eccome. Mai nulla è cambiato: asciugapiedi in spalla, brocca d'acqua e piede baciato.

      Decidetevi, perché mi pare che tra voi ci siano comunità non troppo obbedienti alle consegne!

      E menomale che Kiko ha sempre temuto che il suo Cammino venisse modificato da preti e vescovi, dovendo asservire in tutto alle sue precise consegne.
      A me pare che stia perdendo il controllo, altroché!

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    3. Il punto è che i capoccia del cammino sono dei grandissimi para*uli. E voi gli camminate dietro, a sta gente, e li difendete pure.

      Prendiamo l'esempio di un funerale neocatecumenale importante, in una basilica storica, con pubblico misto e quindi scandalizzabile. Qui avremo la comunione in fila indiana, come dei cattolici, niente balletto finale. Se il funerale è periferico, siamo inter nos e nessuno ci vede? Girotondone comunitario a fianco delle povere bare o a lato, con tanto di bonghi, di strimpellate di chitarre e di bramir di canti.

      Ricordiamo anche la Comunione da asporto per il secondo anno di fila (2021) dopo le polemiche dell'anno precedente (2020). Il secondo anno, Kiko annuncia (annuncio ufficiale, che sa benissimo andare in pubblico) in modo sibillino: "celebrate come potete". Che significa: se non vi sgamano, riempite i panierini col pane consacrato e portateveli ognuno a casa sua per la "liturgia domestica della pesach".

      Vi conosciamo, mascherine.

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    4. Ma poi abbiamo avuto esperienza di quanto le loro affermazioni sono poco affidabili. Per esempio, in occasione del il take away eucaristico di Pasqua 2020 e 2021: Kiko aveva esplicitamente dato queste indicazioni: "Se i Vescovi (o i Parroci) danno la possibilità di ricevere la comunione sacramentale (portata precedentemente da un ministro straordinario), dopo il Padre nostro si canta o si recita l’Agnello di Dio, poi il capofamiglia distribuisce la comunione dicendo ad ognuno: - Il Corpo di Cristo"; ma si sono ben guardati su Osservatorio dall'ammettere il sacrilegio. Li abbiamo però messi all'angolo con le immagini e addirittura i filmati di quantità di ostie consacrate in eccesso, pronte per essere consegnate a domicilio. Purtroppo esistono YouTube, Facebook ed altri social, e soprattutto esistono fratelli di comunità che non vedono l'ora di vantarsi dell'"eccezione che Dio ha fatto" con loro.

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    5. La lavanda dei piedi tra fratelli si fa tuttora ed è una delle cose del cammino che non sopporto proprio

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  26. Promemoria importante: la liturgia è un "fate questo in memoria di Me", non è un "intrattenetemi con uno spettacolino".

    Tocca sempre ripeterlo perché nella mentalità modernista - e quindi anche neocatecumenale - la liturgia viene trattata come una specie di sacro spettacolino autogestito.

    Nostro Signore ha comandato agli Apostoli «fate questo in memoria di Me», istituendo così la liturgia dell'Eucarestia. Ma fate attenzione:

    - ha comandato di fare "questo", cioè ha personalmente garantito che "questo" è davvero culto a Dio, poiché Dio non può mentire né ingannare; il sacerdote che fa "questo" ha la certezza che è efficace perché è stato Dio stesso a volere così;

    - ha comandato agli Apostoli, cioè sono gli Apostoli a "certificare" la liturgia; qualsiasi aggiunta, modifica, eliminazione, che non sia stata decisa dagli Apostoli e dai loro successori, è un andare contro Dio stesso che ha istituito la liturgia (oltre che contro la Chiesa e contro il buonsenso);

    - ha stabilito il significato, "in memoria di Me", cioè qualsiasi significato aggiuntivo (come quando Carmen blatera di "quarta coppa" e Kiko blatera di "tristezza e allegria") è un andare contro Dio, contro la Chiesa, contro il buonsenso; la liturgia è centrata su Dio ("in memoria di Me"), non è uino spettacolino in cui i partecipanti devono darsi da fare per farla sembrare ben riuscita (anche se poi a parole dicessero di averlo fatto solo per "centrarla su Dio");

    - Nostro Signore non ha detto di agitarsi come idioti (girotondino imbecille conclusivo, pagliacciata del segno della pace, battimani da rincitrulliti, canzonette urlate e strumenti musicali zingareschi).

    In sintesi, lo "spettacolino", anche se fatto in buona fede, è iniziativa umana che non c'entra niente con ciò che Dio ha comandato; la liturgia, anche se vissuta con stanchezza e distrazione, anche se "ingessata", anche se "non capita perché è in latino", resta pur sempre un ubbidire a Dio seguendo le indicazioni autorevoli della Chiesa.

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    1. Ti ringrazio per questi chiarimenti. L'obbedienza va alla Chiesa proprio ed anche per il rispetto della Liturgia, non è l'ossequio al catechista che impone la missione in casa o di sposarsi entro l'anno. Se obbedisci al catechista o al presbitero perché kikiano e non rispetti la liturgia della Chiesa (cosa che a tutti in Cammino capita di dover fare) sei disobbediente alla Chiesa e a Dio. Questa disobbedienza non può dare buoni frutti, soprattutto quando è pianificata, voluta e reiterata. Le cattive compagnie sono quelle che ti portano a fare qualcosa di profondamente sbagliato e deleterio per guadagnarti la loro amicizia e il loro appoggio. Il Cammino è proprio questo: una cattiva compagnia, che ti corrompe giorno dopo giorno, celebrazione dopo celebrazione. La dimostrazione è data dal fatto che quando, quando qualche anima pia mette in discussione il Cammino, sorge negli adepti spontanea la difesa, anche se per difendere il Cammino devono chiudere prima un occhio, poi tutte e due.

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    2. Poco a poco io e mia moglie stiamo cominciando a frequentare la messa tridentina. Dopo anni di "eucarestia" kikiana ci vuole un po di messa quella vera per spurgare la mente e l'anima.
      Domenica andammo alla messa letta, niente canzoni niente grida. Ma tanto silienzio, e preghiera.
      Che differenza, alla messa neocat tanto chiasso e niente rispetto per il sacro, a loro il silenzio fa paura (a meno che e' comandato dai catechisti negli scrutini, li fanno un silenzio da idioti che non salutano nemmeno il personale dell'hotel in cui si trovano, per paura di trasgredire il verbo kikiano).

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  27. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più doloroso

    Ieri è apparsa la notizia sui giornali che il Papa soffre sempre di più di un dolore al ginocchio che non gli permette di presiedere sempre alle liturgie o ottemperare ai suoi numerosi e svariati impegni. Kiko, preoccupato perchè lui vuole tanto bene al Papa, ha implorato Carmen, e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita ha eliminato il dolore al ginocchio del Papa. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "hermano cardenal, esta es la prova provata que Carmensita me vuole tanto ben, quindi merita la beatificasion." Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo padre inviandogli un pacco con 20 pomate di Voltaren e un biglietto : "Sancto Padre, quando non subentra Carmensita perchè altrove empegnada, usi estas pomadas. Salud Kiko"

    e la causa continua....

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    1. Ma questa causa quanto dura??????????????????????????????????????????????????????????

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  28. Dunque da una veloce verifica, risulta che la lavanda dei piedi reciproca non esiste più dal 2012, quindi da dieci anni, come vi avevo anticipato. Fu eliminata quando la Santa Sede approvò definitivamente i riti del Cammino, non strettamente liturgici e non contenuti nel Messale Romano. In quella occasione si sono rivisti anche i riti della settimana santa e si decise che la lavanda dei piedi andava fatta solo dal presbitero e dal responsabile, non da altri. Come anche l'adorazione della croce nella piccola comunità, va fatta solo dalle comunità fino al primo scrutinio, il resto non la fa più, quindi caro "osservatorio" informati meglio prima di scrivere stupidaggini, altrimenti continuerai a fare brutte figure. Fatela finita che vi rendete solo ridicoli con queste sciocchezze. Come vedete il Cammino è ubbidiente alle osservazioni della Chiesa mentre voi siete nemici della Chiesa.

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    1. 2012 - 1968 = 44

      Dove sono pubblicati i risultati della veloce verifica, gentilmente?

      Anche se fosse vero questo ennesimo contrordine dato col passaparola (e vero vuol dire vero ovunque, non soltanto in qualche comunità da vetrina), cosa a cui non crediamo salvo evidenze documentate ed esplicite, perché ormai è mezzo secolo che fate sempre e solo il cavolo che vi pare, appena potete e dove vi conviene, ci sono i testimoni e hai voglia a recuperare l'immagine, adesso, buon lavoro.

      Quindi: ammesso e non concesso che sia vero. Che ne facciamo di questi 44 anni di balordaggini, li mettiamo in fila per sei col resto di due oppure ci degniamo di fare un'ammenda, di dare due smentite... ? Che gli dite alla gente che ha praticato riti proibiti in buona fede per ben 44 anni, anche concedendo di scontare gli ultimi dieci?

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    2. E questa cosa del contrordine per la lavanda dei piedi, che è alla fine una forma di mancato rispetto e di plagio religioso, vale a maggior ragione per i sacrilegi eucaristici sulla Presenza Reale.

      Cosa dite alla gente comune (e probabilmente non in grazia, essendo anche dei lontani mai confessati) a cui avete detto di cucere il pane per la Santa Comunione, come se fosse la cosa più normale del mondo? E a chi si è comunicato spargendo molliche a destra e a manca? A chi ha sparso per colpa dei catechisti e presbiteri il Vino consacrato?

      "Adessoh nohn è piùh cosìh..." non è sufficiente.

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    3. Puoi insistere quanto vuoi e pure offendere chi scrive come ridicolo, sciocco e nemico, ma la realtà è che al di la della tua verifica (su quali documenti?) c'è chi ha continuato a fare la lavanda del Giovedì Santo secondo il metodo originario. Molto peggio se nel 2012 fu rivista in costanza dell'approvazione dei riti.
      C'è chi non si è adeguato.
      Non lo dico per provocazione, ma solo perché è così e io l'ho vissuto.

      É vero invece che l'adorazione separata ora la fanno solo le comunità più giovani.

      Ma ti garantisco che, per esempio, quelle comunità più giovani sono preservate dall'andare alla Messa in parrocchia almeno una volta al mese.
      Da noi andavano in parrocchia solo le comunità più anziane, quelle giovani mai.

      Vedo in questa preservazione dal bazzicare la parrocchia da parte dei più giovani nel Cammino, una sorta di zona franca in cui i più giovani adepti vengono isolati dentro il Cammino al fine di completare il primo stadio di indottrinamento, superato il quale il kikianesimo è più interiorizzato.

      Quanto alla lavanda e alle Messe in parrocchia una volta al mese ho detto la pura verità di ciò che ho vissuto e visto.
      Se non ci credi sei malfidato e assolutizzi quella che è solo la tua esperienza.

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    4. Dai mamotreti non puoi tirare fuori alcuna verifica caro mio, tutte consegne orali, la baggianata che l'adorazione della croce si fa fino al primo scrutio è assurda e si contraddice in termini, vallo a dire al tuo itinerante e vedi come ti ribalta

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    5. I Riti approvati sono solo quelli degli scrutini non c'è altro nei mamotreti, e in più ti dico che tutti i Riti in Terra Santa non sono stati approvati tant'è che il mamotreto dei due viaggi in Terra Santa viene sncora venduto come "bozza". Tu non sai proprio di che parli.

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    6. Tu informati meglio e soprattutto non mentire. A quanto so io, e lo so per certo, la lavanda dei piedi io reciproca dopo quella fatta dal responsabile o dal presbitero, è tuttora prassi comune.... stesso dicasi per l'adorazione della croce. Poi magari in qualche parrocchia si fa come scrivi tu, non lo escludo.

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    7. @Anonimo26 aprile 2022 15:03
      Con "voi" dalle cerimonie segrete e nascoste ai più, non è verificabile niente; sono passati dieci anni nei quali, delle vostre liturgie segrete, corrette o meno, si sa poco o nulla.
      In ogni caso riporto un tuo periodo:(la lavanda dei piedi reciproca n.d r.) "Fu eliminata quando la Santa Sede approvò definitivamente i riti del Cammino, non strettamente liturgici e non contenuti nel Messale Romano. In quella occasione si sono rivisti anche i riti della settimana santa e si decise che la lavanda dei piedi andava fatta solo dal presbitero e dal responsabile, non da altri."
      Nei passati dieci anni, vi ci siete attenuti? Ho i miei dubbi.
      In ogni caso, apprezzo un piccolo passo indietro da parte vostra, anche se recente; probabilmente "ob torto collo", le ripetute reprimende della Chiesa, sia palesi che riservate, vi cominciano a dar modo di pensare.
      Ruben.

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    8. E poi come la mettiamo con l'ispirazione divina del vostro guru?
      Lo diceva e lo dice "Dio mi ha detto. Vi parlo da parte del Signore. Vado a dirti la volontà di Dio per te. Lo Spirito Santo mi ispira."
      E di simili cose assurde Kiko ne ha sempre dette molte. Vantare gratuite e smentite dai fatti, dalla storia
      Chiedo io:
      Perché Dio non ha confermato l'ispirazione kikiana? Perché?
      Forse altra è la paternità?
      Fatevi qualche domanda.
      Sia il vostro parlare si si, no no... tutto il resto, il di più viene dal diavolo.
      Può un uomo guidato da Dio fare simili errori? E spacciarli per verità per più di 40 anni e oltre?

      Avete voglia di correggere! Che poi per il Triduo siete stati costretti da quello che il Triduo significa nella Chiesa. E vi è pure andata bene che per tanti anni avete potuto fare ciò che avete voluto.
      Invenzioni insensate che snaturato celebrazioni e sacramenti e offuscato la verità.

      Pax

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    9. E.C.
      Vanterie gratuite e smentite dai fatti, dalla storia...

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  29. https://it.aleteia.org/2022/04/26/i-segreti-dei-templi-mormoni/

    Leggetelo e troverete diverse analogie con i NC: la decima, i rituali segreti, le speculazioni immobiliari.

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  30. Caro Lorenzo,
    al di la' dei rituali segreti, comuni a tutte le sette, per obbiettivita' ti dico che il Cammino, almeno una parvenza di cristianita', nonostante tutto, la conserva ancora.
    I Mormoni sono il peggio del peggio: hanno addirittura uno stato teocratico facente parte degli Stati Uniti , dove non puoi bere alcolici ne fumare a pena di condanne penali, cose che i Neocatecumenali sull' esempio di Kiko e Carmen, fanno molto ma molto volentieri!
    Una piccola curiosita': Quando ero a San Paolo del Brasile per lavoro, un caro amico del posto, mostrandomi il monumentale tempio Mormone della megalopoli , imponente e bianco , mi disse che l'altare era di oro massiccio.
    Ora, ti faccio un paragone, con la mia attuale Parrocchia NC dove l'altare non e' neanche di marmo ma di legno, probabilmente neanche "massello".
    Ruben.

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  31. @Anonimo Texas

    Quindi staresti frequentando la messa trindentina?Ma il Vangelo è lo stesso, l'altro è Cristo anche per chi frequenta la messa tridentina,non è che sei dispensato dall'essere cristiano ed esserlo non consiste nell'andare ad una messa piuttosto che un altra ma nel vivere secondo lo Spirito Santo e vivere secondo esso significa amare i fratelli e sorelle, essere in comunione con tutti, non mettersi su un blog a criticare e a giudicare e a sparlare degli altri. Il giudizio particolare di Dio non si baserà sul tipo di messa a cui si è partecipati, anche se la messa è una sola, o su quale messale hai preferito ma sei hai vissuto la carità, nell'amore verso gli altri.Se no vivi questo la messa tridentina sarà solo uno show per te.

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    1. leggi bene il blog e non troverai nessun giudizio sulla vostra fede, si discute di ben altro, se non te ne accorgi non è un mio problema.
      in ogni caso, visto che la butti in questi termini, anche tu sei tenuto a mostrare con le tue opere la tua fede, ma non qui, e sicuramentenon a parole.

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    2. Amare i fratelli? Essere in comunione con tutti? Con tutti?
      Guarda da che pulpito viene la predica!!!
      Voi che non fate comunione con nessuno e che anche al vostro interno state come state. Tanto che Kiko spesso vi chiede "Perché non siete UNO? Che dovete fare per essere UNO?" E vi tormenta con simili quesiti invece di chiedersi lui perché non si sono realizzate le sue promesse. Queste erano le sue promesse, il frutto del cammino. Cosa ha seminato Kiko? Questa la domanda vera.

      Pax

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  32. I riti del Cammino non sono stati proibiti per 44 anni, erano permessi, ma la Chiesa durante l'approvazione definitiva dello Statuto ha deciso di non continuare la sperimentazione.Le cose stanno come ti ho detto, sono almeno dieci anni che la lavanda dei piedi non si fa più come prima, quindi, come vedete il Cammino è ubbidiente alla Chiesa.

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    1. a costo di diventare noioso...
      ...nei mamotreti non c'è ma stata una virgola sulla lavanda dei piedi, ergo la Chiesa nom ha corretto quanto non c'era. I vari cambi di prassi, sempre per via orale e/o con pizzini degli itineramti sono esclusivamente elucubrazioni interne.
      A TUTTE le comunità è richiesto fare il Giovedì e il Venerdi in comunità, queste sonole consegne ufficiali a prescindere dalla tappa, e qui si scatena il libero arbitrio di qualche responsabile meno zelante.

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    2. Secondo te: "I riti del Cammino non sono stati proibiti per 44 anni, erano PERMESSI".
      Permessi da chi?
      Se il Cammino non era approvato, come facevano ad essere permessi i riti del Cammino come la stravagante lavanda dei piedi?

      Ricordo che nel 2002 è stato approvato lo Statuto del Cammino, non il direttorio.
      E lo statuto recepisce la lettera che Mons. Arinze ha scritto su incarico del Papa, che dice di attenersi al Messale Romano (a parte le due concessioni fatte).
      Il Cammino perciò disubbidisce alla Chiesa.

      Nel 2012 è stato approvato il Direttorio ma sono stati esclusi dall'approvazione tutti i riti paraliturgici del Cammino, come la cerimonia del latte e miele, la confessione pubblica, ecc.
      Dunque il Cammino cammina per un percorso che la Chiesa non riconosce affatto.

      La Chiesa ha approvato un Cammino e il Cammino percorre una strada non approvata.

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    3. Quando si scrivono date bisogna sciverle giuste:
      2002 Approvato a experimentum lo statuto
      2008 Approvato definitivamente lo statuto
      2010 Approvato il direttorio ( solo i primi 13 volumi )
      2012 Approvate le liturgie contenute nel direttorio non di loro natura già normate ( i Riti degli scrutini ).

      n.b.
      lavanda dei piedi, latte e miele, NON sono contenute nel direttorio. I due viaggi in Terra Santa e i relativi Riti NON sono contenuti nel Direttorio.

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    4. Ma di che sperimentazione parli?
      Lo chiamerei braccio di ferro a oltranza e sopportazione esagerata da parte della Chiesa, sempre troppo tollerante con gente come voi - a mio avviso - che non merita nulla.
      Ma quando ha dovuto mettere nero su bianco... beh, a quel punto non ha potuto proprio arrivare a tanto. Ed eccovi serviti.
      È chiaro che la parola "avete bisogno dell'approvazione anche voi come tutti" vi ha sempre provocato l'orticaria! Ci credo!

      Vi piaceva starci e non starci, volevate essere considerati cosa a parte, la Chiesa e basta, siamo un'iniziazione e simili scuse per poter avere sempre e solo mano libera.

      Pax

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    5. Personalrmente, continuo a dubitare, che il Direttorio Catechetico esista veramente o solo sulla carta, ovvero su un Decreto emesso da un dicastero
      Vaticano(PCL sopresso), non competente in materia, anziche'
      dal Dicastero della Dottrina della Fede.
      I decreti che non danno seguito, sono dal punto pratico e fattivo,
      lettera morta.
      Stando cosi' le cose, dal punto di vista pratico e di fatto, si hanno due opzioni perfettamente equivalenti: o il Direttorio non esiste; o se esiste, non avendolo mai alcuno visto, toccato, letto, e' anche
      dal punto di vista della fisica; inesistente!
      Ruben.
      ---

      Elimina
    6. @ Neo 27 aprile 2022 08:52

      Apprezzo la tua rettifica sulle date corrette.
      Per quanto riguarda invece la tua osservazione:

      "n.b.
      lavanda dei piedi, latte e miele, NON sono contenute nel direttorio. I due viaggi in Terra Santa e i relativi Riti NON sono contenuti nel Direttorio.",

      sono assolutamente d'accordo con, te in quanto pratiche non Cattoliche; ma non si possono affermare anche cose ovvie, come estranee al Direttorio, se questo non è mai stato visto e mai letto da nessuno?(fermo restando che esista davvero?)
      Ruben.
      ---

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    7. il direttorio sono i mamotreti corretti che vendono sono agli interni, come stampe della copia conforme conservata in Vaticano. Questi originali non sono visibili, e le copie ( la cui autenticità è sancita da una scritta a mano e da un mezzo timbro ) sono gli unici esemplari di direttorio.

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    8. E il mistero si infittisce.

      Pax

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  33. "I riti del Cammino non erano proibiti ma erano permessi"

    Siamo alle solite. Il Messale è prescrittivo, il Benedizionale pure. Questo significa che, se nel Cammino siete cattolici, dovete fare tutto e solo ciò che è prescritto nei due suddetti tomi. Se sono non due ma suddivisi in più volumi, vanno contati tutti i volumi, non solo i primi due.

    Questo non significa che la Curia Romana debba aprire una "Congregazione di Sorveglianza del Culto Neocatecumenale" nella quale otto prelati in talare passino la vita a compilare, giorno e notte, l'elenco degli abusi liturgici che saltano o potrebbero saltare in mente a Kiko e compagnia cantante, per aggiungere poi un "proibito" nella colonna di destra, rigorosamente a penna e con la data e la firma in chiaro.

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