"Sono moglie e mamma, mio marito frequenta assiduamente il Cammino, per il Cammino farebbe qualsiasi cosa, destina cifre consistenti al movimento: io non so che cosa significa andare a mangiare una pizza, a vedere un film o una vacanza, perchè non c'è tempo, ma per seguire tutti gli incontri durante la settimana, il sabato e le convivenze fuori casa della durata di due giorni e mezzo, che si avvicendano abbastanza di frequente e che mi comunica all'ultimo momento, ci mette tutto il tempo.
Siamo quasi a Natale, ebbene c'è convivenza dal venerdì sera alla domenica pomeriggio, io sono a casa non ho ancora adornato la casa, né mi sento di farlo, è questo che il Signore vuole da me...?
Mi sento offesa, trascurata, umiliata, come è possibile che il papa non capisca che esistano anche queste situazioni, perchè non impedisce questi oltraggi, le persone che entrano in questo cammino, oltre che ad essere alleggeriti, usano comportamenti con la propria famiglia se non frequentano allucinanti, quante volte ho pensato di dividermi, di farla finita, ma non ce la faccio a fare nulla di tutto ciò, per ora almeno."
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"Nelle famiglie neocatecumenali, il Cammino è anteposto ai figli. Non importa quante sere i genitori si fossero assentati, se i catechisti chiedevano loro un altro incontro, un altro impegno, erano capaci di assentarsi anche nell’unica sera rimasta a disposizione della famiglia. Ho visto bambini piangere disperati perché il loro papà dopo una giornata di lavoro tornava a casa solo per mangiare un boccone e poi scappare (tutto contento) a fare l’ennesima catechesi come se quel pianto non lo riguardasse. Ho visto madri prendere a schiaffi i figli che all’ennesima catechesi le accusavano di preferire i loro catecumeni ai loro figli. Un’aberrazione."
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"Da quando mio figlio è entrato a far parte di quella che per noi è una "setta" la nostra quiete familiare è finita. Non esiste più la mamma, il papà, il fratello, la sorella, i nonni. Un muro è stato alzato tra noi e lui, un muro che da anni, lentamente, sta divorando i nostri cuori.
È come se ci fosse tanto odio da parte sua...addirittura una volta mi ha urlato di non essere sua madre. E allora, chi è che lo ha messo al mondo?
Da qualche anno siamo diventati nonni...anche qui, uno dei momenti più belli della nostra vita si è trasformato in un dramma. Ci viene vietato, da entrambi, di vedere il bambino.
Per riuscire ad avere un dialogo con mio figlio il "loro prete" voleva organizzare una riunione con 6 catechisti, che avrebbero dovuto stabilire quando noi potevamo vedere nostro nipote.
Il "loro prete" ci ha assolutamente vietato la sua presenza, dicendoci che non eravamo in un tribunale e che alla chiesa non fregava niente delle beghe familiari.
Ma a quale chiesa? Forse alla loro! Quindi, noi dovevamo avere davanti 6 estranei che niente sanno di noi e noi non potevamo portare nostra figlia. Ma di cosa stiamo parlando?
Ma chi sono questi "catechisti" che devono decidere sulla nostra vita? È follia, pura follia e non ci rendiamo conto di come nostro figlio, così intelligente, colto, un tempo sensibile, sia potuto cadere in questa trappola infernale, annientandosi e seguendo questi estremisti, passatemi il termine, "malati"!
Da qualche settimana, mia suocera, nonna paterna, lotta tra la vita e la morte in un letto di ospedale e lui non si è degnato di fare neanche mezza telefonata, almeno a suo padre, si è completamente disinteressato...e dire che è cresciuto con i nonni!
La sua famiglia d'origine non esiste più e noi non riusciamo a riconoscere nostro figlio. Abbiamo tentato il tutto per tutto, ma ci siamo scontrati con gente che di religioso non ha nulla, fanatici senza scrupoli.
Ci chiediamo come mai la chiesa permetta tutto ciò, permetta di rendere queste persone senza più personalità. Viene fatto loro un lavaggio del cervello tale da non scindere il bene dal male."
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"Sono un ragazzo di 23 anni, papà di un bimbo di 3 anni che amo tantissimo. Ho una relazione con la madre di mio figlio da quasi 5 anni, il problema è che lei e la sua famiglia sono neocatecumenali ed io con la chiesa non avevo mai avuto niente a che fare (non che sia un male, ma semplicemente sono stato educato con la possibilità di scegliere).
Lei è una ragazza speciale a cui tengo tantissimo, il problema è che al suo fianco mi ha fatto capire che vuole solo un uomo che entri per forza nella comunità neocatecumenale nonostante mi ami e me lo ha sempre dimostrato sarebbe pronta a rinunciare a me, mettendo "dio" davanti a tutto e tutti (figlio compreso)... "
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Nel corso degli anni abbiamo pubblicato molte di queste tristi vicende familiari, tutte caratterizzate da un tratto comune, e cioè l'appartenenza di uno o più membri della famiglia al Cammino neocatecumenale.
Purtroppo si tratta di un insegnamento costante e comprovato dai testi delle catechesi degli iniziatori Kiko Argüello e Carmen Hernández, quello che avvia il distacco dal coniuge, dalla famiglia, dai genitori, un distacco affettivo e a volte anche fisico, e con risvolti spesso economici di grande rilievo.
Tale allontanamento non è fine a se stesso, ma è specificamente voluto e provocato per privilegiare il rapporto con la "nuova famiglia spirituale" della comunità in cui si è inseriti, con la quale il rapporto simbiotico deve diventare sempre più stretto, fino ad essere addirittura sponsale, con tanto di contratto matrimoniale firmato alla Domus Galilaeae, il "nuevo Vaticano" costruito da Kiko Argüello sul lago di Genezareth, in Israele.
A favore di chi ci leggesse e si fosse lasciato convincere dalle catechesi del Cammino neocatecumenale a credere che sia necessario e corrispondente alla volontà divina il ripudio del rapporto affettivo e di reciproco sostegno anche economico con genitori, coniuge, figli, fidanzato, fratelli carnali per privilegiare quello con la nuova "famiglia spirituale" del Cammino, desideriamo rimettere in ordine certe "priorità" che la Chiesa stessa ordina e prescrive: chi finora vi ha detto il contrario, si è messo automaticamente al di fuori dell'insegnamento cattolico di sempre.
Ci avvaliamo, a tale scopo, di un articolo del teologo padre Angelo Bellon, sul sito di "Amici domenicani", che chiarisce quale sia l'ordine della carità, cioè quali precedenze vi siano nell'amare noi stessi, i familiari e il prossimo.
Lorenzo Lotto, Sacra Famiglia con i Santi Girolamo, Anna e Gioacchino 1534, Firenze Galleria degli Uffizi |
Se nell’amare noi stessi, i familiari e il prossimo vi sia qualche precedenza (l’ordine della carità)
C'è un ordine nell’amore, nell’esercizio della carità.
1. Circa l’ordine della carità fra noi e il prossimo la Sacra Scrittura comanda di amare il prossimo come se stessi (Lv 19,18 e Mt 22,39), e pertanto l’amore per se stessi precede quello del prossimo, essendone il sommo analogato o esemplare.
Sant’Agostino scrive: “Per prima cosa impara ad amare te stesso… Infatti se non sai amare te stesso, come potrai amare veramente il prossimo?” (Sermo 368).
E San Tommaso: “L’amore con cui uno ama se stesso è la forma e la radice dell’amicizia: l’amicizia infatti che abbiamo verso gli altri consiste nel fatto che ci comportiamo verso di loro come verso noi stessi” (Somma teologica, II-II, 25, 4).
2. Certamente l’amore per la famiglia precede la dedizione agli altri.
Dice la Sacra Scrittura: “Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele” (1 Tm 5,8).
“Dunque si deve avere una carità maggiore verso i congiunti”, conclude San Tommaso (Somma teologica, II-II, 26, 7, sed contra).
3. Il motivo per cui vanno amati per primi i genitori è questo: dopo Dio sono i primi a darci l’esistenza.
Tuttavia chi è sposato, poiché è diventato una sola carne con il partner e con i figli, deve dare ad essi la precedenza. Vengono poi i genitori, i fratelli e gli altri parenti secondo la necessità e il grado di affinità.
4. Tuttavia c’è una proporzione tra i beni che vanno compiuti.
Tra il tenere il nipotino perché il figlio va a divertirsi per la quarta sera di seguito mentre non si dà una mano ad un vicino che ha un morente in casa ce ne corre.
Basta il buon senso per comprendere a chi si deve dare la precedenza.
Per cui la necessità grave del nostro prossimo ha la precedenza su beni tutto sommato futili dei propri cari.
5. I teologi poi presentano anche altre distinzioni e dicono che non è mai lecito commettere peccato con il pretesto di soccorrere spiritualmente il prossimo, neppure per liberarlo dal peccato mortale.
San Tommaso dice che “non ci si deve mai rassegnare al male del peccato, che è incompatibile con la partecipazione alla beatitudine, per liberare il prossimo dal peccato” (Somma teologica, II-II, 26, 4).
Questo non significa che non si debba soccorrere il prossimo. Solo si applica a questo caso il principio sancito da San Paolo, che non si deve fare il male a fin di bene (Rm 3,8).
6. I teologi ricordano anche che occorre amare di più il bene spirituale del prossimo che il nostro bene corporale.
Infatti l’anima del prossimo partecipa direttamente alla gloria di Dio, mentre il corpo solo indirettamente (e cioè per la ridondanza che deriva dall’anima).
Perciò quando lo richiede la salvezza eterna del prossimo si è tenuti a soccorrerlo anche col pericolo della propria vita.
Questo è successo molto spesso in passato per i sacerdoti che andavano a soccorrere gli appestati al lazzaretto o nelle loro case.
Padre Cristoforo dei Promessi sposi né è una bella testimonianza.
7. San Tommaso aggiunge: “Ciascuno è strettamente tenuto a curare il proprio corpo; mentre non è tenuto a curare così la salvezza del prossimo, se non in casi particolari.
Perciò la carità non esige a tutto rigore che uno esponga il proprio corpo per la salvezza del prossimo, se non nei casi in cui si è tenuti a provvedervi.
Appartiene però alla perfezione della carità che uno si offra spontaneamente per questo” (Somma teologica, II-II, 26, 5, ad 3).
Padre Bellon è nemico del Cammino, perciò................
RispondiElimina.
Con tutto il rispetto per padre A. Bellon, dico che non condivido affatto quanto scrive, ha una visione vagamente clericale della Chiesa del resto e' domenicano, si può capire, una visione che secondo me è superata, i laici sono stati definiti da Papa Benedetto XVI corresponsabili del clero, in ogni caso rispetto il suo punto di vista, ma il pur bravo Don Bellon non è un oracolo né è infallibile, di infallibili nella Chiesa c'è solo il Papa e non sempre quando insegna ex cathedra. A parte il Vangelo nel quale Gesù stesso invita a mettere Dio al primo posto:"Chi non odia suo padre, sua madre, etc, è quello che dice a quel tale, che voleva prima sotterrare il padre, dice lascia che i morti seppelliscano i loro morti, ti vieni e seguimi, il Vangelo è stato scritto per tutti non solo per il clero, al tempo di Gesù il. clero non esisteva. vi ricordo anche quanto dice San Paolo nella Prima lettera ai Corinti:" 29Fratelli, io vi dico questo: è poco il tempo che ci rimane. Perciò, da ora in poi, quelli che sono sposati vivano come se non lo fossero, 30quelli che piangono come se non fossero tristi, quelli che sono allegri come se non fossero nella gioia, quelli che comprano come se non possedessero nulla, 31e quelli che usano i beni di questo mondo come se non se ne servissero. Perché questo mondo, così com'è, non durerà più a lungo". Chiaro?
RispondiEliminaChiaro?
EliminaAssolutamente no!
Padre Bellon è Padre Bellon Domenicano e tu anoniomo,
non sei un........
Ruben.
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Quello che è chiaro è che tu interpreti la Scrittura a "pelle", così come "senti" e come ti garba, esemplificandone i significati e riducendola a qualche dovere, magari faticoso, ma estremamente facile da compiere.
EliminaAssomigli a chi, avendo imparato a orecchio le note "Fra Martino campanaro", pensa di saperla lunga in fatto di musica.
La differenza tra te e padre Bellon non è solo di capacità intellettiva, che padre Bellon possiede in grado sommo, ma di fedeltà alla Chiesa, che tu non possiedi.
Tu tieni conto della "tradizione" cinquantenale kiko carmeniana, che è rigida come un cadavere, mentre padre Bellon tiene conto della Tradizione bimillenaria della Chiesa, che è viva.
Il problema del Cammino sono le sue convinzioni e le sue prassi ereticali, che è proprio lo statuto approvato a mettere in evidenza.
Lo statuto, infatti, considera il Cammino come una semplice aggregazione ecclesiale, come noi sosteniamo da sempre, mentre al Cammino lo statuto va stretto, perché si considera "la chiesa".
Il cammino strumentalizza lo statuto e, nello stesso tempo, lo scavalca.
Chi accetta il vostro statuto, accetta che siete una semplice aggregazione ecclesiale, e chi lo rifiuta, pensa che il Cammino è qualcosa di superiore.
Tu che dici? Approvi lo statuto, o pensi che il Cammino sia di più di un'aggregazione ecclesiale, cioè sia "la chiesa"?
Ruben non rubare le frasi dal Marchese del Grillo
Elimina@anonimo
EliminaPadre Bellon non è "clericale". E' un religioso serio e preparato il quale fa comprendere quanto siate ignoranti e presuntuosi sulla Chiesa e su Dio. E questo non vi va giù. Quindi offendete. Pensare che, forse forse, avete torto voi è troppo complicato vero?
"Del resto è domenicano"
EliminaChe faccia tosta anonimo, provo profondo ribrezzo di fronte al vostro feroce anticlericalismo blasfemo.
Tomista EX nc
Una volta chiesi ad un sacerdote chi fosse il mio prossimo e lui rispose che sono le persone a me più vicine cioè in primo luogo la famiglia e poi tutti gli altri.Questo è quello che il Signore ci chiede e questo è quello che dobbiamo fare.Il Cammino ti toglie gli affetti più cari e li sostituisce con gente che non ti ama ma che è lì per dare un senso alla propria vita!
EliminaI dispotici e presuntuosi catechisti non esitano a disgiungere e appesantire le famiglie, convincendo chi aderisce al movimento a trascurare le mogli, i figli, i genitori con il miraggio di trovare una nuova forma di organizzazione familiare - la comunità - più accogliente e accattivante. Anche i contatti che i familiari cercano di ottenere con i figli o i fratelli che si sono allontanati da casa per entrare in cammino, vengono filtrati dai catechisti che intervengono e guidano le eventuali discussioni e scelte.
RispondiEliminaQuello che emerge dalle numerosissime testimonianze a riguardo, è anche la ricerca di denaro per i costi derivanti dal cammino (decime, convivenze, fiori e vari). Indubbiamente la paura di “perdere un figlio o un fratello" condiziona facilmente lo stato emotivo/affettivo dei parenti, che molte volte si presentano disponibili a fornire la sussistenza economica richiesta. Un vero ricatto morale nei confronti dei familiari.
Ciò che vorrei apprendessero precocemente i nc è che il cammino non è, e mai sarà, una famiglia! La comunità non può sostituire un nucleo familiare e ne spiego la motivazione attingendo alla mia vicenda personale.
Ricordo perfettamente la profonda solitudine che il cammino, nonostante sia un contesto brulicante di gente, infligge senza pietà. A quell'epoca mi sembrava d'esser esiliata in terra straniera, attorniata da un congruo numero di sconosciuti indifferenti ai sentimenti e alle reali necessità.
Fuoriuscire dal movimento non può che arrecare un istantaneo respiro a pieni polmoni comportante libertà e sollievo.
Ma cosa proibisce di compiere questo salutare respiro? L'esclusione dalla cerchia degli pseudo fratelli. L'infelice conseguenza nasce dal fatto che i neocatecumeni, come già detto, si allontanano dalle amicizie e dagli affetti precedenti per legarsi fortemente ai fittizi fratelli. Per cui, se l'affiliato abbandona la comunità, si ritrova da solo. È questo il timore che incatena il fedele.
Agli espulsi o ai fuoriusciti viene riservata un'emarginazione coercitiva lacerante. Essa non è l'intransigente condotta di alcuni adepti, ma una norma imposta dai vertici del movimento. Un "provvedimento giudiziario interno" che prevede l'isolamento o la morte sociale del soggetto. Qualsiasi "disertore", sia esso anche un parente o un amico, va evitato ed emarginato in forza di uno scellerato, perverso e odioso “comando” religioso. Tale regola è un ricatto morale attuato affinché la persona permanga ancorata al contesto o, nel caso ne fosse uscita, ritorni all'interno d'esso e si sottometta nuovamente alle sue leggi.
La verità è una, ed è la motivazione per la quale sono uscita incolume - ed altri come me - da una setta così disgraziata: “Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito, che siamo figliuoli di Dio” (Romani 8:16).
Non si è mai soli quando si ha fede in Gesù Cristo!
L'autenticità di un movimento si evince soprattutto dalla carità, caratteristica fondamentale della veracità cristiana. La carità è l'amore con il quale noi amiamo Dio, noi stessi e il prossimo. Così ne parla il Catechismo della Chiesa Cattolica: «La carità è la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso, e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio»; essa «ha come frutti la gioia, la pace e la misericordia; esige la generosità e la correzione fraterna; è benevolenza; suscita la reciprocità, si dimostra sempre disinteressata e benefica; è amicizia e comunione»
RispondiEliminaLa carità suppone innanzitutto la verità, senza di essa tutto è attuato in mala fede. Ed il cammino si introduce male nella storia, costruendo la sua genesi sulla menzogna d'una apparizione mariana e proseguendo con dei riconoscimenti acquisiti con astuzie e stratagemmi.
Le anime del movimento trovano un muro dinanzi e sopra di sé, innalzato per coprire il Vero ed Unico Dio in virtù della comunità e del catechista. Quest'ultimo ricopre il compito del profeta che tutto sa e tutto conosce; che può permettersi di puntare il dito e scegliere chi è meritevole della salvezza e chi no! Idolo che confonde le anime inculcando loro l'idea d'essere dei prescelti facenti parte della vera chiesa esistente: la chiesa neocatecumenale.
Anche l'umiliazione che il Cammino inesorabilmente infligge prescinde la carità, poichè essa esige la generosità e la correzione fraterna, non certamente la mortificazione e l'infierire funesto sui piccoli.
È tutto qui. Catechismo della Chiesa Cattolica, il quarto comandamento:
RispondiElimina«Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio» (Es 20,12).
«Stava loro sottomesso» (Lc 2,51).
Lo stesso Signore Gesù ha ricordato l'importanza di questo «comandamento di Dio». L'Apostolo insegna: «Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto. Onora tuo padre e tua madre: è questo il primo comandamento associato a una promessa: perché tu sia felice e goda di una vita lunga sopra la terra» (Ef 6,1-3).
Il quarto comandamento apre la seconda tavola della Legge. Indica l'ordine della carità. Dio ha voluto che, dopo lui, onoriamo i nostri genitori ai quali dobbiamo la vita e che ci hanno trasmesso la conoscenza di Dio. Siamo tenuti ad onorare e rispettare tutti coloro che Dio, per il nostro bene, ha rivestito della sua autorità.
Questo comandamento è espresso nella forma positiva di un dovere da compiere. Annunzia i comandamenti successivi, concernenti un rispetto particolare della vita, del matrimonio, dei beni terreni, della parola. Costituisce uno dei fondamenti della dottrina sociale della Chiesa.
Il quarto comandamento si rivolge espressamente ai figli in ordine alle loro relazioni con il padre e con la madre, essendo questa relazione la più universale. Concerne parimenti i rapporti di parentela con i membri del gruppo familiare. Chiede di tributare onore, affetto e riconoscenza ai nonni e agli antenati. Si estende infine ai doveri degli alunni nei confronti degli insegnanti, dei dipendenti nei confronti dei datori di lavoro, dei subordinati nei confronti dei loro superiori, dei cittadini verso la loro patria, verso i pubblici amministratori e i governanti.
Questo comandamento implica e sottintende i doveri dei genitori, tutori, docenti, capi, magistrati, governanti, di tutti coloro che esercitano un'autorità su altri o su una comunità di persone.
L'osservanza del quarto comandamento comporta una ricompensa: « Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio » (Es 20,12). Il rispetto di questo comandamento procura, insieme con i frutti spirituali, frutti temporali di pace e di prosperità. Al contrario, la trasgressione di questo comandamento arreca gravi danni alle comunità e alle persone umane.
Scusate ripeto, perchè non avete pubblicato, non è come dice padre Bellon, Gesù ha chiamato Pietro a seguirlo e questi aveva una famiglia, anche una figlia, ma ha lasciato tutto per seguire Cristo.Il celibato sacerdotale è successivo, come prassi risale al terzo secolo, come disciplina della Chiesa l'anno mille, dunque è difficile che inizialmente i successori degli apostoli fossero tutti celibi.Gli stessi apostoli probabilmente erano sposati, anche se i Vangeli, non lo dicono, però il Talmud prescrive che un uomo si dovesse sposare massimo a 29 anni, dunque è improbabile che fossero tutti celibi. Comunque la Chiesa nella quale i laici sono poco più che una comparsa è finito, i laici sono corresponsabili nella Chiesa, come disse Papa Benedetto XVI. Faccio anche osservare che le parole di Gesù erano rivolte a tutti i cristiani, non esistevano all'epoca, preti, suore, religiosi,
RispondiEliminadunque quella che parla dei consigli evangelici che sarebbero riservati solo ai religiosi è una interpretazione postuma, Gesù non ha detto che era riservata a pochi o solo ad una certa determinata categoria di cristiani. Dio viene prima di tutto, anche della famiglia, giustamente l'anonimo ha citato S.Paolo he dice che chi ha la famiglia, faccia come non l'avesse, perchè l'evangelizzazione viene prima di tutto, così come a quello che voleva seppellire prima il padre, Gesù dice, seguimi, l'evangelizzazione non può aspettare. L'equivoco di fondo è che l'evangelizzazione sia compito solo del clero, ma non è così è compito di tutti i battezzati e può anche significare fare scelte radicali quali quelle degli itineranti.Anche i laici e le famiglie possono partire in missione, non è prerogativa del clero.Dunque bravo don Bellon ma quanto dice è discutibile.
Come al solito non ti interessa della tradizione della Chiesa.
EliminaTi faccio una domanda, sei sicuro che il padre del giovane del "lascia che i morti seppelliscano i loro morti" fosse effettivamente morto?
@martello
EliminaI laici sono corresponsabili secondo il LORO stato. Il CVII su questo è stato chiarissimo. Se sei padre ti SANTIFICHI essendo un buon padre perchè Dio ti ha chiamato a questo. Idem come marito, moglie, lavoratore etc.etc.
Lasciare i tuoi figli abbandonati a se stessi, andare a preparazioni e convivenze mentre loro magari avrebbero bisogno DI TE e di NESSUN ALTRO è un peccato mortale. E se chiami Dio a giustificarti pecchi due volte.
Quello che vi manca, caro martello, è l'umano buonsenso e il cristiano DISCERNIMENTO che non è quello che dice Kiko il quale lo liquida con "non sono meglio degli altri quindi le disgrazie possono avvenire anche a me"
E figuriamoci se i Nc perdono occasione di sentirsi al pari dei consacrati....
EliminaRiguardo al celibato,in realtà Gesù l'ha chiesto da subito
"Ci sono eunuchi che si sono resi tali per il Regno dei Cieli".
È chiaro che gli apostoli erano sposati,ma dopo la chiamata con le loro spose hanno vissuto in continenza.
Per quanto riguarda al fatto che Gesù parlasse a tutti nello stesso modo,mi permetto di dissentire.
Gesù non ha detto a tutti gli ascoltatori "Su di voi edificherò la mia Chiesa",l'ha detto solo a Pietro;solo a lui ha detto "Pasci le mie pecore","quello che leggerai sulla terra sarà legato in Cielo"....
Il problema del CNC è questa perenne smania di protagonismo ,che fa in modo che si annulli la differenza tra i laici e i SACERDOTI.
Mi dispiace per voi ma la differenza c'è,i sacerdoti appartengono all'ordine sacro,che li rende partecipi del sacerdozio di Cristo,dispensatori dei Suoi Sacramenti,e responsabili della cura pastorale delle anime.
Gli sposati hanno una missione importante,ma nettamente diversa,quella di essere una sola carne con i coniugi,prolungare la vita sulla terra,e prendersi cura dei figli(e di questi tempi non è cosa da poco)
Le vocazioni non sono sovrapponibili, fatevene una ragione,la prima missione di uno sposo e la cura della SUA famiglia....
Per quanto riguarda le missioni, è chiaro che sono più che altro prerogative dei consacrati perché non hanno legami e vincoli e questi li facilità....partire in missione con una moglie e figli piccoli mi sembra sconsiderato
EliminaInfatti io mi porto ancora i segni Rebel. Mio figlio è stato il primo a entrare in comunità e io la seconda. Dopo di me anche mio marito che non ha resistito e ha lasciato prima della fine delle catechesi. Io ho fatto sette anni insieme a mio figlio...solo io e lui. In questi sette anni ci hanno massacrato e mi pento di non avere preso mio figlio e portato fuori prima. Ha perso tanto troppo, anche per colpa mia. Riuscirò mai a perdonarmi? Non lo so proprio. Ci penso un giorno sì e l altro pure. Il cammino mi ha tolto la pace
RispondiEliminaPurtroppo il Cammino destabilizza certezze, abitudini e sentimenti radicati nel profondo, dicendoti che tutto quello che hai creduto giusto, buono e corretto fino a quel momento, così non era. Lo stesso modo di agire che uno, fino a quel momento, credeva fosse conforme al Vangelo, viene messo in discussione e sovvertito. Per questo il Cammino lascia cicatrici profonde in chi lo fa e lo prende seriamente. Invece i vari fallaci, martelli, i sedicenti studenti di teologia, loro sono i perfetti camminanti, si fanno scivolare tutto addosso, non credono mica a quello che 'pomposamente' annunciano i catechisti, ma fanno finta. Loro stanno in Cammino per abitudine, perché ormai hanno il loro giro di amicizie e conoscenze, perché così lo hanno o avranno anche i figli, per passare il tempo il fine settimana, o per sentirsi qualcuno se hanno un qualche incarico in comunità e per sentirsi migliori degli altri comuni mortali. Lì hanno il loro cantuccio caldo. Per noi che ne siamo usciti, la cosa migliore è guardare avanti, non indietro. Sette anni non sono pochi, ma non sono tutta la vita. Passerà il tempo, il Signore aiuterà te e tuo figlio a ritrovare la serenità perduta. Lo farà sicuramente.
EliminaPorto
Martello,
RispondiEliminaai tempi del Talmud, la vita media era si
e no di poco più di trent'anni e la maggiore età per le femmine era di 12 anni e per i maschi di 13.
Si viveva molto poco, come del resto in
tutto il medioevo.
Di conseguenza I figli andavano fatti entro
un certo "excursus" di tempo.
Attualmente grazie alla "recente"" Enciclica "Umanae Vitae", gli sposi possono tranquillamente regolarsi responsabilmente.
Ruben.
---
responsabilmente, come fanno quelli del Cammino.
EliminaCiò che per i neocatecumenali costituisce una novità è il sentirsi parlare di doveri di stato: e infatti, se anche vi si attengono, hanno sempre sul capo il rimprovero dei catechisti per non aver seguito il richiamo della loro vocazione (decisa il più delle volte dai catechisti stessi ).
RispondiEliminaRiporto un paragrafo, intitolato "Illusione di pietà" del Dizionario Apostolico di Montargon che sembra proprio riferirsi a loro.
"Si fa finta d'essere caritatevoli dopo essere stati crudeli e si fanno elemosine rubando ed angariando i prossimi, quasi si volesse rendere Dio complice dei propri ladrocinii e fosse permesso spogliare uno per vestire un altro.
Io non accetterò mai, dice il Signore, offerte illegittime e doni ingiusti.
Si fa intendere d'essere caritatevoli, e i debiti raddoppiano; si vuol fare del bene ai poveri e non si pagano i propri creditori. Oh, mio Dio, quanto è mai bizzarra e mostruosa questa carità! Cominciate, dirò io a questi ingiusti, cominciate dai doveri di giustizia; rendete ciò che non è vostro e poi potrete dare ciò che spetterebbe a voi. È necessario che la giustizia preceda la misericordia; e questi sacrifici, fatti a scapito altrui, non potranno mai essere graditi da Colui a cui nulla è più odioso dell'usurpazione e dell'ingiustizia.
Se volete esercitare la carità verso gli infelici, fatelo pure, rinunciando ai vostri piaceri e ai vostri lussi; ma prima soddisfate ai vostri creditori e ai bisogni delle persone con cui avete doveri e obbligazioni".
Ma chi ti ha detto che Pietro aveva una moglie e una figlia?
RispondiEliminaI Vangeli non sono espliciti su questo e si va in base a supposizioni ricostruttive, spesso diverse e incerte.
Il fatto che avesse una moglie è probabile, perché nei Vangeli si narra della guarigione della suocera di Pietro, ma nessuno sa se questa moglie era deceduta o se la portò con sé.
Il fatto è che appena fu miracolosamente guarita, fu la suocera che si mise a servirlo e non, come sarebbe normale, la moglie.
Ciò fa pensare che la moglie potesse essere deceduta.
Di figli invece non se ne parla proprio e sono solo alcuni studiosi che fanno questo tipo di illazioni, talvola ricorrendo a scritti apocrifi.
Nulla di certo.
Quanto ai consigli evangelici, io mi fido della Chiesa e non di chi in nome di una riscoperta ricostruisce i fatti a modo proprio, secondo la propria "probabile" interpretazione.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica collega i consigli evangelici alla vita consacrata e dice che fin dai primi tempi "vi furono uomini e donne che per mezzo della pratica dei consigli evangelici intesero seguire Cristo con maggiore libertà e imitarlo più da vicino".
La frase virgolettata è ripresa dalla Perfectae Caritatis di Paolo VI in tema di vita religiosa.
Ma forse voi ne sapete di più di Paolo VI e potete contraddirlo.
Tanto, oggigiorno, tutti possono dire tutto e il contrario di tutto, no?
Se voi siete di quelli che, contraddicendo il Magistero, sostengono l'applicabilità dei consigli evangelici agli sposati e ai genitori, sappiate che le specifiche di questi consigli non sono connaturali a quello stato perché:
1) Castità = continenza perfetta (uno sposato?)
2) Povertà = dipendere dai superiori nell'uso dei beni, vivere la povertà effettiva, lavorare per il sostentamento,evitare ogni lusso, lucro eccessivo e accumulazione di beni.
3) Obbedienza = obbedienza ai superiori mediante voto e professione solenne di obbedienza
Questo dice la Chiesa.
Però voi, pur non attuando alcuna di queste tre virtù, forse nemmeno sapendo esattamente in cosa consistono, aprite la bocca contro il Magistero.
Intese come il Magistero le intende, queste virtù (non comandate) non possono essere praticate da sposati e genitori, perché implicano condizioni che una famiglia non può osservare, essendo proprie di chi ha la vocazione a donare interamente la propria vita ad imitazione di Gesù, disponendo giustamente solo di sé stesso.
Quanto alla povertà neocatecumenale, poi, meglio stare zitti.
Gli itineranti, se si parla di consigli evangelici, intanto lavorino per il loro sostentamento e non si facciano campare da chi lavora al posto loro. Poi professino i tre voti ed evitino lussi come ricorrenti viaggi in patria, sempre a spese altrui.
Quindi : Pietro aveva una moglie e una figlia si o no? Chi indovina ha uno sconto del 4 % sulla Decima.
EliminaCara Alect non è sufficiente più limitarsi ai doveri di stato, il cristianesimo non è questione solo di compiere i doveri di stato o santificarsi la propria anima, questa è una visione della fede superata, anche un poco puerile un tipo di ascetismo anacronistico. Non è più sufficiente essere un bravo padre o madre, nè è sufficiente più il santificarsi da soli. Oggi viviamo in una società secolarizzata, post cristiana, forse queste cose andavano bene nella società contadina del passato, la gente nemmeno più si sposa, e si lascia molto facilmente figurati se può avere il senso della santificazione attraverso il matrimoni, convive, ma poi un cristiano non può limitarsi ai doveri di stato, deve essere luce e sale nella società, deve anche annunciare la buona notizia con l'esempio e con la parola. Quindi deve anche annunciare e se è il caso anche fare scelte estreme come l'itineranza, perchè i preti sono pochi e non riescono ad arrivare nè ad incidere nella società come invece un laico o una famiglia.
RispondiEliminaI laici non fanno i voti religiosi ma il distacco dalle ricchezze è chiesto a tutti i discepoli di Gesù.
Iteneranti che non itinerano per niente, belli comodi nel loro "regno".
EliminaTutte le missio ad gentes sviluppate su loro stesse.
Le famiglie in missione idem.
Non mi sembra che abbiano inciso un granché
Questo discorso della società scristianizzata è una panzana ad uso e consumo della propaganda del Cammino. Basta leggere il Decamerone per capire che nel Medioevo la situazione non era molto diversa da adesso.
Elimina@martello
EliminaForse non hai capito il fulcro del mio discorso: Voi VE NE FREGATE DEI VOSTRI DOVERI DI STATO. Quindi tutta la tua pappardella non ha senso.
"Non è più sufficiente essere un bravo padre o madre, nè è sufficiente più il santificarsi da soli."
Se è per questo il cammino NON INSEGNA ad essere genitori cristiani nè tantomeno la santificazione personale. Quindi siete persino peggio dei pagani i quali, certe volte, sono persone migliori di voi.
Amico mio, quello che tu non capisci è che un bravo padre ed una brava madre SANTIFICA non solo SE STESSO, ma anche TUTTA la sua famiglia e coloro che stanno loro intorno.
Allo stesso modo un lavoratore cristiano illumina tutto il suo ambiente di lavoro.
Invece voi, fregandovene di moglie e figli, sapete come apparite ai pagani? IPOCRITI E FALSI.
Vuoi un "fatto concreto", carissimo Martello? Ti ricordi di quei due poveri ragazzi che sono morti di overdose e che facevano parte del "postcresima "neocatecumenale? Ti ricordi che sono morti nel loro letto senza che i loro genitori (neocatecumenali convinti) si siano accorti che stavano male?
Ti ricordi come hanno reagito? Io sì, purtroppo. Invece di fare come ogni genitore sano CHE SI INTERROGA E SI TORMENTA per capire DOVE ABBIANO SBAGLIATO loro si sono difesi accusando "la società malata"
Secondo te, caro martello, i pagani cosa hanno visto di questa storia? Sono stati edificati dai genitori che andavano agli incontri assiduamente oppure hanno visto come IGNORAVANO i figli? Hanno visto la vera natura del cammino ovvero CHE E' INUTILE E DANNOSO.
A seguito di quanto detto da aleCT,
Eliminanon assolvendo ai doveri di Stato,
potrebbero intervenire anche i
Servizi Sociali ed il Giudice Tutelare
sino alla perdita della Patria Potestà.
Il reato di"abbandono di minore",
non consiste soltanto nell' abbandonare un figlio in mezzo alla
strada.
Ruben.
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quindi, cari (si fa per dire) neocatecumenali, state in campana.............................................................
Elimina@Neo ieri 8,15
Elimina"Questi" non hanno capito, che l'Evangelizzazione e la correlata
missione, è soprattutto SERVIZIO
verso gli altri e non una colonizzazione del Cammino in
molti stati, per lo più più benestanti, con lo scopo di fare proseliti, cosa che Papa Francesco
abborrisce.
Vorrei ricordare che Papa Francesco, quand'era Arcivescovo
di Buenos Aires, rifiutando tutti i
lussi non indiffernti dell'Arcidiocesi,
Evangelizzava lui stesso; si spostava in metropolitana ed altri
mezzi pubblici, visitando e celebrando nelle"vilas miseria(baraccopoli)".
L'attuale Papa, può piacere o meno; per quanto riguarda l'Evangelizzazione" però, ha le idee
molto chiare.
Ruben.
---
4 punti per identificare una setta, secondo i vescovi cattolici di Francia.
RispondiEliminaFa veramente impressione come leggendo i 4 punti sembra parli del Cammino.
https://es.zenit.org/2022/10/08/4-puntos-para-identificar-una-secta-segun-los-obispos-catolicos-de-francia/
Frilù
Grazie Frilù per la segnalazione! Nell'articolo che hai postato si fa riferimento a un documento condiviso dalla conferenza dei vescovi francesi, frutto di un'analisi di Sr Chantal-Marie SORLIN, responsabile dell’Ufficio Derive settarie (CEF), che avevamo pubblicato a suo tempo, unitamente alle riflessioni di don Dominique Auzenet, delegato alla Pastorale «Nuove credenze e derive settarie» ed esorcista diocesano.
EliminaMetto il link all'articolo sulle derive settarie.
Il fatto che tali pronunciamenti vengano ripresi e pubblicati da varie testate anche a distanza di tempo, testimonia a mio parere dell'attualità e dell'urgenza del problema. Confermo che, leggendo il documento, si ha la descrizione esatta del Cammino neocatecumenale. Manca tutta la parte degli abusi liturgici e degli svarioni dottrinali, per cui al documento andrebbe aggiunto anche molto altro!
Frilu',
EliminaAmmettiamo che la Conferenza Episcopale Francese, parli di tutte
le sette in generale; in ogni caso
ci si può specularmente riconoscere il Cammino
Tra vari punti, la Confessione Comunitaria.
Consideriamo poi, che Conferenza
Episcopale Francese ha, una certa
importanza nella Chiesa.
Ruben.
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vescovi cattolici di Francia eh????????
RispondiElimina@blog, mi sembra ovvio che delegare la responsabilità della evangelizzazione solo ai chierici ormai è segno di non aver capito l'urgenza che c'è nella Chiesa ed un alibi per continuare a fare i cristiani pantofolai. Gesù ha mandato ad evangelizzare a due a due tutti i suoi discepoli e tutti i battezzati sono chiamati ad evangelizzare, non solo i presbiteri, i frati e le suore.
RispondiEliminaFallacio Asino Vinicio
@fallacio
EliminaQui non si DELEGA nessuno. Si dice che ci sono MODI DIFFERENTI e legati AL PROPRIO STATO DI VITA. Fare i "finti chierici" mentre si dimenticano i proprio doveri di stato è IPOCRISIA. Vuoi un "fatto concreto"? Conosco un uomo, padre di famiglia e medico. E' un ottimo padre (quante volte l'ho visto preoccupato per i problemi dei suoi figli). Ora uno è appena sposato e l'atro insegna. Tutti quelli che hanno lavorato con lui lo riconoscono quale modello di umanità e "santità" domestica. Tutti lo stimano e gli vogliono bene. Per me è un secondo padre. Ecco, persone come lui nel cammino sarebbero tacciate di puerile religiosità naturale".
Fav,
Eliminarivolgiti direttamente al Papa, adesso, il Titolare del recentemente
istituito Dicastero per l'Evangelizzazione, è
Lui Stesso.
Ti ricordo che il Dicastero per la
Nuova Evangelizzazione, è stato
soppresso con la recente Costruzione Pontificia.
Ruben.
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P.S.
Ti ricordo inoltre,
che Papa Francesco, come già
pubblicamente manifestato,
è fortemente contrario al proselitismo e "voi "di quello vivete.
R.
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@alect, nessuno dimentica i propri doveri di stato, anch'io sono sposato da tantissimi anni (sempre con la stessa donna che non ho mai tradito), ho figli e lavoro tutti i giorni da tantissimi anni, ma questo non deve essere un alibi per disinteressarsi degli altri, di guardare al proprio orticello e non guardare quello che succede fuori. Ce l'ha detto anche il Signore, che nella scelta non dobbiamo avere dubbi e che è Lui che deve essere al primo posto davanti a tutti, anche alla propria famiglia. Il Signore lo ha detto a tutti, non solo agli apostoli: andate e predicate il vangelo e rifugiarsi dietro al discorso : eh ma l'ha detto agli apostoli, quindi è compito dei vescovi e dei preti è un alibi demoniaco per tenere i cristiani buoni buoni sul divano. "Quello che io vi dico nel buio, voi ripetetelo alla luce del giorno; quello che ascoltate sottovoce, gridatelo dai tetti." gridatelo dai tetti! Non da soli, al calduccio nella vostra famiglia.
EliminaFallacio Asino Vinicio
@Fallacio
Eliminaresta il fatto che nel cammino si insegna che i figli VENGONO DOPO. E nessuno dice di "disinteressarsi degli altri". Dico solo, ed è il Magistero che lo dice, che non esiste evangelizzazione se NON SI RISPETTANO I DOVERI DI STATO.
E nel cammino si insegna che PRIMA VIENE IL CAMMINO e POI la moglie, il marito ed i figli.
Ti hanno mai parlato di come sia importante l'empatia e l'ascolto nel cammino, caro Fallacio? Oppure semplicemente si dice che moglie e figli SONO LE TUE CROCI.
Perchè di quello stiamo parlando..
@alect, tutte balle, non si insegna nulla di ciò che hai detto. Dio viene prima tutto, se pensate che i vangeli siano tutte favole per far dormire i bambini sono affari vostri.
EliminaFallacio Asino Vinicio
FAV
EliminaAllora avete un grosso problema, se voi non insegnate a fare così e avete un esercito di persone che invece si comporta così, i vostri catechisti cosa ci stanno a fare?
@alect, per i pagani la croce era, ed è uno strumento di tortura, ma per il Cristiano invece è lo strumento attraverso il quale Cristo ci ha redenti. Se per te la croce è uno strumento di tortura fatti una domanda.
EliminaFallacio Asino Vinicio
O forse tu li vedi cosi? Io vedo genitori ottimi, non so tu chi abbia visto?
EliminaNeo10 ottobre 2022 15:14 ha detto:
EliminaFAV
Allora avete un grosso problema, se voi non insegnate a fare così e avete un esercito di persone che invece si comporta così, i vostri catechisti cosa ci stanno a fare?
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A sperperare i quattrini degli "inferiori", ovvero decime e continue
collette.
@fallacio
Elimina" Dio viene prima tutto" E i tuoi figli e tua moglie chi te li ha dati? Dio o il demonio? Io penso Dio. QUindi se li ami e li tratti come Dio li ama e li tratta chi stai onorando? Dio, no?
"Se per te la croce è uno strumento di tortura fatti una domanda" Questa domanda falla ai tuoi catechisti dato che per loro la famiglia è una croce. E Croce nel senso di TORTURA.
@martello
EliminaIo ho ti ho fatto un esempio concreto di genitore neocatecumenale che non si accorge neppure che suo figlio sta male tanto da morirne. Se per te sono ottimi genitori...
@alect, rileggiti le catechesi sulla croce che ho l'impressione che non le hai capite. Ma non è un problema visto che parlate sempre di cose che non conoscete.
EliminaFallacio Asino Vinicio
@Fallacio
EliminaI fatti concreti sono che "i vostri" ragazzi quando vanno in convivenza distruggono gli alberghi e se ne vantano. O sono maleducati o sono frustrati. In entrambi i casi non siete il modello di famiglia cristiana che dite di essere.
Purtroppo invece le cose le conosciamo. E ai fatti contestati, anche in apertura di articolo, che uno risponda di andarsi a rileggere le "catechesi" di Kiko è tutto dire!
EliminaTesta di 🔨:
RispondiEliminasi vede che leggi solo i mamtreti e non sai nulla di Magistero, se non le citazioni estrapolate dal contesto che fa Kiko.
Il CVII elogia l'impegno ecclesiale dei laici ma dice che i doveri di stato vengono PRIMA.
Dice che sono le cose ordinarie fatte in modo straordinario, cioè con la carità soprannaturale, a santificare.
Per cui 100 catechesi mancando ai doveri in famiglia ti illudono che ti santifichi e ti insuperbiscono.
L'interpretazione di padre Bellon è quella della Chiesa e a me importa questo.
Voi evidentemente non credete alla Chiesa come a Kiko.
Messi davanti a una scelta tra il Papa e la Chiesa o Kiko e il Cammino, scegliete Kiko e il Cammino.
Tu ne sei la dimostrazione e ti ringrazio perché dimostri che abbiamo ragione.
Testa di martello, eh?????????????????????????????????????????????????????????????
EliminaNo avete assolutamente torto, questo non toglie che Martello non debba più scrivere
Elimina@Anonimo10 ottobre 2022 11:41
EliminaNo avete assolutamente torto, questo non toglie che Martello non debba più scrivere.
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Nessuno ha detto che Martello non
debba più scrivere; anzi, più scrive
più fa danni al Cammino.
Per quanto riguarda il nostro presunto torto, chi sei Cristo e/o
il Papa per giudicare?
Ruben.
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Ecco dai l'esempio non scrivere più , specie se devi scrivere queste sciocchezze.
Elimina@martello degli eretici10 ottobre 2022 13:35
EliminaEcco dai l'esempio non scrivere più , specie se devi scrivere queste sciocchezze.
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Non so a chi sia rivolto il tuo post,
personalmente ti ho inviato a "continuare a scrivere" in quanto
I"vostri commenti"per quanto sono
paradossalmente assurdi, costituiscono un pessimo boomerang nei "vostri" confronti.
Ruben.
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Fonte il quotidiano L'Avvenire giovedì 23 agosto 2012:
RispondiEliminaIl Papa: i laici hanno un ruolo proprio non solo di aiuto ai sacerdoti
I laici non vanno considerati solo dei "collaboratori dei sacerdoti". Essi infatti hanno un proprio ruolo specifico e insostituibile: sono "persone realmente corresponsabilì dell'essere e dell'agire della Chiesa". Lo scrive il Papa in un messaggio alla Federazione Internazionale di Azione Cattolica, che celebra il suo congresso a Iasi, in Romania. "È importante pertanto - spiega - che si consolidi un laicato maturo e impegnato, capace di dare il proprio specifico contributo alla missione ecclesiale, nel rispetto dei ministeri e dei compiti che ciascuno ha nella vita della Chiesa e sempre in cordiale comunione con i vescovi". In proposito, il Pontefice cita la Costituzione dogmatica "Lumen Gentium" del Concilio Vaticano II che qualifica lo stile dei rapporti tra laici e Pastori con l'aggettivo "familiare" sottolineando che da ciò si possono "attendere molti vantaggi per la Chiesa: in questo modo infatti si afferma nei laici il senso della propria responsabilità, ne è favorito lo slancio, e le loro forze più facilmente vengono associate all'opera dei pastori. E questi, aiutati dall'esperienza dei laici, possono giudicare con più chiarezza e opportunità sia in cose spirituali che temporali". Per Benedetto XVI, "è importante approfondire e vivere questo spirito di comunione profonda nella Chiesa, caratteristica degli inizi della comunità cristiana". "Sentite come vostro - raccomanda dunque ai rappresentanti delle diverse realtà nazionali dell'Azione Cattolica - l'impegno ad operare per la missione della Chiesa: con la preghiera, con lo studio, con la partecipazione attiva alla vita ecclesiale, con uno sguardo attento e positivo verso il mondo, nella continua ricerca dei segni dei tempi". "Non stancatevi di affinare sempre più, con un serio e quotidiano impegno formativo - conclude infine - gli aspetti della vostra peculiare vocazione di fedeli laici, chiamati a essere testimoni coraggiosi e credibili in tutti gli ambiti della società, affinché il Vangelo sia luce che porta speranza nelle situazioni problematiche, di difficoltà, di buio che gli uomini d'oggi trovano spesso nel cammino della vita".
Sveglia "osservatori".
Svegliatevi "voi!
EliminaNel post dove hai citato un
Rispettabilissimo intervento Papale
di Benedetto XVI( che Kiko ha tanto
amato al punto di augurali la morte!), l'allora Pontefice, non dice
affatto che i laici debbano necessariamente sostituire i Vescovi, i Sacerdoti ed i Diaaconi
nella diffusione della Parola di Cristo.
Personalmente come Crtiano della
Domenica, so stare "al mio posto",
Senza interferire con doveri altrui.
Ruben.
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Voi siete proprio i cristiani mondani di cui parla Papa Francesco, amate il mondo, odiate la croce di Cristo, questa è la verità.
Elimina@Anonimo
EliminaLa verità è che siete solo degli ignoranti presuntuosi che vi credete il meglio del meglio e poi vi incaxxate quando scoprite che si può essere cristiani cattolici sani ed operosi senza i mille lacci e lacciuoli che Kiko vi ha imposto e che non c'entrano nulla con la Chiesa.
Chi si deve svegliare? O semplicemente imparare a leggere e a capire quello che si legge?
EliminaIl Papa dice "con lo studio". Kiko spesso e volentieri ha tuonato contro lo studio, salvo poi dare degli ignoranti si diou ,"primi livelli" perché non capivano la poesia...
Il Papa dice anche: "con uno sguardo attento e positivo verso il mondo,": quando mai il Cammino ha avuto uno sguardo attento o ancora più raramente positivo verso il mondo?... Per il Cammino il mondo fuori delle salette è tutto da buttare, è la morte...
Porto
Di Martello degli eretici, sarebbe interessante conoscere le prodezze nei siti e nei blog ateistici, o in quelli zeppi di blasfemia, a difesa della Chiesa Cattolica; a meno che non abbia creato il proprio bellicoso alias per venire qui da noi proprio ... a difendere le eresie!
RispondiEliminaComunque ora si riduce a citare i discorsi del Papa all'Azione Cattolica, si vede che non trova altro per sostenere la causa pencolante dei neocatecumenali!
Peccato che non li completi.
In questo caso infatti Papa Benedetto aveva continuato:
"Assumete e condividete le scelte pastorali delle diocesi e delle parrocchie, favorendo occasioni di incontro e di sincera collaborazione con le altre componenti della comunità ecclesiale, creando rapporti di stima e di comunione con i sacerdoti, per una comunità viva, ministeriale e missionaria."
Ve li vedete i neocatecumenali incontrarsi con le altre componenti ecclesiali? Loro che non si considerano neppure delle componenti, ma "la Chiesa", come disse la serva di Kiko, Carmen? E poi continua:
"Coltivate relazioni personali autentiche con tutti, a iniziare dalla famiglia, e offrite la vostra disponibilità alla partecipazione, a tutti i livelli della vita sociale, culturale e politica avendo sempre di mira il bene comune."
Relazioni personali, a cominciare dalla famiglia, non a cominciare dai fratelli di comunità o dai catechisti, soprattutto autentiche, non mistificare e appannate da false sottomissioni o da pavidi perdonismi.
E, oltre ad esso, impegno nella società, per il bene comune, non, come insegna ai giovani il Gennarini, disimpegno e qualunquismo.
@FAV e Martello degli eretici
RispondiEliminaDitemi, che cosa evangelizzi della bellezza del Sacramento del matrimonio, dell'amore di coppia, della gioia di mandare avanti una famiglia cristiana quando uno dei coniugi ha sempre mille impegni in comunità.
È da molto che non commento i post, ma stavolta mi sento proprio chiamato in causa è corro di nuovo il rischio.
Ditemi, come puoi dare l'esempio, come dice il vostro Kiko, del "guarda come si amano" del "guarda che bella coppia unita", "guarda che bella famiglia", quando a Messa sei solo perché l'altro ha l'Eucarestia (che brutto termine per la Santa Messa), per i compleanni c'è la preparazione, per gli anniversari c'è la liturgia e così anche per le catechesi in parrocchia sei solo, per cene con amici sei solo, però che bello il giorno di Pasqua si è tutti insieme peccato però che uno abbia la faccia dentro al piatto perché ha fatto la veglia Pasquale fino alle 4:00 e non riesce a tenere gli occhi aperti.
Per anni ho subito questo, da un po' di tempo, grazie a Dio, è tornato tutto alla normalità, siamo di nuovo famiglia. Proprio da poco una persona che ci conosce ci ha detto " che bello vedervi passeggiare insieme mano nella mano dopo tanti anni di matrimonio. Per me è stata una vera gioia. Posso solo ringraziare il Signore e la mia pazienza.
Frilù
Condivido la tua gioia, Frilù, e la gratitudine a Dio! 💖😇🙏
EliminaGuardi troppe telenovelas
Elimina@Frilù
EliminaSono sinceramente contento per te. Sia benedetto il Signore per questa coppia e famiglia ritrovata.
Porto
Caro Frilù, tu cosa evangelizzi? Che testimonianza di matrimonio dai?La bellezza del matrimonio non è il romanticismo, che vi tenete mano nella mano, questo lo fanno nelle telenovelas, che cristiano sei andando in chiesa, se ci vai, ma poi la attacchi su questo blog attacchi i fratelli e sorelle di fede? Che testimonianza cristiana pensi di dare'? Secondo me nessuna, probabilmente sei il cristiano mondano, che ama il mondo, che tanto Papa Francesco critica, un cristiano comodo, salottiero, di facciata. Oltretutto l'amore coniugale non è chiuso in se stesso, non è l'amore dei baci perugina, secondo me sei totalmente fuori strada. Da cosa poi sei libero? Chi ti impediva di fare le passeggiate mano nella mano, non capisco? Quando va male, il Cammino ti impegna un' ora o due a settimana, quindi non comprendo questo tuo ragionamento. Probabilmente è l'ennesima cretinata di questo blog. Sinceramente a me le cose che scrivete sembrano molto demeniziali.
RispondiElimina@martello
EliminaSicuramente è un cristiano migliore di te che lo giudichi secondo i tuoi parametri da FARISEO. Tu non sei demenziale..sei triste e risentito. Provo cristiana pietà per te. Cristiana pietà che tu non apprezzerai perchè non sai neppure cosa è. Nessuno te lo ha insegnato.
Nessunoi attacca i camminanti, anzi, cerchiamo di aiutarli. Noi critichiamo il Cammino perché non rispetta lo statuto che gli ha dato la Chiesa.
EliminaSe lo rispettasse, non si presenterebbe come superiore alle altre aggregazioni laicali perché "è la Chiesa".
Il cammino ti impegna una o due ore la settimana?
EliminaMa lo fate al CEPU il cammino?
Adesso capisco perché non vi ritrovate in certi discorsi...siete i famosi catecumeni tiepidi e messi ai margini e che preparano pure poco.
Per cui riguardo al matrimonio per te le espressioni genuinamente umane, come la tenerezza, contrastano con la grazia?
EliminaSe insegni questo sappi che sei il martello degli eretici non perchè sei contro gli eretici, ma perche sei brandito dagli eretici.
Per te la tenerezza è sintomo di assenza di grazia? Vallo a dire a Papa Francesco.
Per Papa Francesco è sintomo ed espressione naturale della grazia divina!
Per assecondare il tuo impeto accalorato non hai colto il significato di ciò che Frilù ha condiviso. Ma non solo, dimostri anche di non possedere rispetto per le altrui vicende.
EliminaIn questi caso, l'atto di tenersi per mano va al di là del solo gesto pratico, ha il valore di un amore ritrovato che trova la sua espressione sotto molteplici aspetti.
Eh sì, quando l'amore c'è è in qualche modo evidente ed ognuno lo simboleggia come più lo aggrada, assecondando con spontaneità le proprie ispirazioni. Nella tua freddezza e saccenza (che mi ricordano indistintamente gli approcci kikiani) non riesci neanche lontanamente a comprendere cosa significhino quelle due mani che finalmente si ritrovano. E se avessi delle capacità empatiche capiresti anche che non si tratta di mani o gesta, ma di cuore e sentimenti.
Il caro fratello Martello degli Eretici continua a martellare sé stesso azzeccando emerite figuracce ogni volta che scrive un commento.
Elimina"Tu cosa evangelizzi?" - è ovvio che per un eretico l'evangelizzazione equivale ad un attivismo: crede nelle proprie forze e soprattutto nella (presunta) forza del suo idolo (quello con la barbetta luciferina).
Noi cattolici, invece, sappiamo che l'evangelizzazione parte da sé stessi, cercando di conoscere adeguatamente la dottrina cattolica (secondo quanto le proprie capacità intellettuali consentono), e di vivere santamente i sacramenti. Dopotutto, come si fa a trasmettere il Vangelo se non lo si vive? E se Nostro Signore ha speso la parte più consistente del suo ministero a insegnare, come possiamo pretendere di "andare a evangelizzare" se non curiamo la nostra anima?
Ed infatti anche le monache di clausura evangelizzano pur non essendo mai uscite dal loro convento. Curano la propria spiritualità, vivono la loro fede, e in modi misteriosi (nel senso di "noti solo a Dio") evangelizzano. Anche con la loro sola semisconosciuta esistenza. La patrona delle missioni è una ragazzetta malaticcia che non è mai uscita dalla clausura, santa Teresa di Lisieux.
A gente come l'Automartellatore Eretico non interessa crescere nella fede ma solo crescere nel kikismo; non gli interessa l'evangelizzazione secondo la Chiesa, ma solo l'attivismo kikiano-carmeniano; non gli interessa il vivere santamente i sacramenti, ma solo il fare i baccanali kikisti-carmenisti e illudersi di aver ingannato anche Nostro Signore.
Martello, nel tentativo esasperato di difendere il cammino stai raccontando un sacco di baggianate:
Elimina- "Quando va male, il Cammino ti impegna un' ora o due a settimana..."
Ma quando mai? Tra preparazioni, celebrazioni infrasettimanali tra cui l'eucarestia del sabato (proprio il sabato sera che dovrebbe esser trascorso in famiglia), lodi e convivenze domenicali, convivenze del fine settimana fuori città, veglie, incontri svariati etc. non rimane neanche un minimo di tempo da dedicare in piena libertà a ciò che sia esterno alla setta. Il problema non è il numero di ore che assorbono le celebrazioni, sarebbe troppo riduttivo, bensì il fatto che il cammino cattura e logora l'intera vita del fedele.
Il Cammino al Cepu, eh??????
EliminaEh sì...bravo Neo, non ne sbagli una! 😉
EliminaDice @neo: "Ma lo fate al CEPU il cammino?" no @neo, semplicemente quello che a te è pesato per noi è un piacere. Pregare è un piacere, confrontarsi con la parola di Dio nelle preparazioni e nelle liturgie è un piacere, fare eucaristia è un piacere. In buona sostanza stare con Dio è un piacere, tu l'hai trovato pesante.
EliminaFallacio Asino Vinicio
FAV
EliminaMa di che parli? Chi ti ha mai scritto che mi pesava?
Non inventarti storie, avete dato delle stime di "impegno" nel fare il cammino che sono semplicemente FALSE punto!
Ci riesci a stare sul pezzo ogni tanto?
Anonimo delle 11 e 41 di ieri:
RispondiEliminaSe tutti i camminanti che scrivono nel blog per te è meglio che non scrivono perché danneggiano il Cammino, c'è un problema nel Cammino, e tu lo sai.
Chi sei, Kiko? O Gennarini? O chi altro?
Mi raccomando l'avverbio: SEMPRE. L'affetto per Kiko è SEMPRE malato. Infatti Kiko è anaffettivo. L'unica volta che lo abbiamo visto piangere è stato al funerale di Carmen. Per il resto il massimo che ha saputo di re dei suoi più stretti collaboratori è stato: "mi portava il caffè ed il giornale ogni mattina". Cosa c'entri questo con Gesù Cristo che si inteneriva alla vista dei bambini e piangeva davanti alla tomba di Lazzaro ancora lo devo capire.
RispondiEliminaIo danneggio il Cammino? Voi danneggiate la Chiesa, siete il lato più deteriore, oscuro della Chiesa, siete la putrefazione nella Chiesa, falsi, ipocriti, mondani, salottieri, pantofolai, qualunquisti, siete la Chiesa malata, che per fortuna sta sparendo. Siete il peggior spot per la Chiesa, chiunque osservando voi, scappa dalla Chiesa, si tiene a distanza. Andate in chiesa a fare i bigotti, a sbattervi il petto e poi infangate, calunniate, diffamate, in modo anonimo perché poi siete pure vigliacchi e non avete il coraggio di agire a viso aperto, per timore di essere querelati. Un bubbone siete nella Chiesa che per grazia di Dio si sta esaurendo, nel giro di qualche lustro, questi tipo di pseudo cristiani sarà solo un ricordo. Grazie a Dio! Vergogna!
RispondiEliminaCaro Anonimo, la spaventosa "monizione ambientale" della vedova del catechista è ancora su Youtube, alcune orride catechesi di Kiko sono in rete, certo non per vostro merito. Tutto ciò che noi facciamo è solo portare in evidenza ciò che da un lato nascondete e dall'altro vantate, senza neppure rendervi conto che ciò di cui vi gloriate vi accusa e ciò che nascondete ormai lo sanno pure i sassi.
EliminaIl sano rossore della vergogna dovrebbe tingere le vostre gote, celate da opportune barbe kikiane, non certo le nostre.
Certo, andiamo in chiesa a "fare i bigotti", bravo, vedi che vengono fuori i tuoi ancestrali ricordi kikiani, sotto la sottile e screpolata vernice di cattolicesimo"obbligato" per Statuto?
Noi andiamo in chiesa, come fanno tutti i cattolici che si rispettino; invece voi? Eh invece voi vi serrate nelle salette, lontano dai Tabernacoli, con un pane che perisce per non doverlo onorare in ginocchio ed adorare, e il confiteor l'avete pure abolito, ai bei tempi, per non dovervi battere il petto, tanto vi disturbava...
Bella reazione isterica, poi piagnucolate pure quando qualcuno vi manda a quel paese!
EliminaC'è una concentrazione di insulti in queste poche righe, curati il fegato prima che esploda.
n.b.
cercala al tuo interno la chiesa malata ti sarà più facile
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaAnonimo:
EliminaNoi danneggiamo la Chiesa? Ecco, questa è un'altra prova che vi considerate "la chiesa".
Non confondere mai il Cammino con la Chiesa!
Noi ci atteniamo solo ai fatti e non è colpa nostra se il Cammino non è non è quello che dice di essere.
Tu dici che mentiamo. Bene, vediamo chi mente.
Noi accettiamo che lo statuto del Cammino sia stato approvato, ma diciamo che i CONTENUTI del direttorio del Cammino NON sono stati approvati, mentre voi dite di si. Dove possiamo verificare che i CONTENUTI sono stati approvati? Rispondi.
Noi non mettiamo in discussione lo statuto del Cammino approvato dalla Chiesa, anzi, vorremmo che lo seguiste, ma diciamo fatti accertati, come la condanna per pedofilia del Vescovo del Cammino Apuron.
E noi, che accettiamo l'approvazione dello statuto del Cammino, avvenuta con un atto giuridico ufficiale, accettiamo anche la condanna del Vescovo pedofilo del Cammino, avvenuta con un altro atto giuridico UFFICIALE della Chiesa, condanna approvata dal Papa in persona.
Questo è verificabile, perciò noi non mentiamo.
Vediamo se tu, che dici di accettare la Chiesa, menti: che ne pensi del Vescovo camminante pedofilo? Accetti la condanna del Vescovo pedofilo del Cammino?
Vabbè dai in fondo i neocatecumenali non sono così pessimi come affermi in questo tuo commento.
EliminaPorelli mica é colpa loro se si fidano di kiko & Compagni.
LUCA
affetto è l'acronimo di ;
RispondiEliminaAncora Farlocche Farneticazioni Eretiche Terribilmente Troppo Oscene
@anonimo 11.37: "infangate, calunniate, diffamate"? ... come? riportando proprie esperienze e nient'altro che fatti? lo stile vostro è negare l'evidenza ad ogni costo, ma sappi (ah, già, quasi dimenticavo che in quanto cristiani di serie A sapete già tutto) che la negazione di una verità conclamata è bestemmia allo Spirito Santo, e che non ha remissione... ti conviene farti un esame di coscienza, approfondito e in fretta, prima che giunga la resa dei conti...
RispondiElimina@Valentina Giusti oggi 10,01 ha citato Kiko:"L’affetto è sempre una forma cattiva di
RispondiEliminaamare, non abbiamo il diritto di sporcare nessuno con il nostro affetto."
Kiko con questa affermazione, si
dimostra un pazzo furioso, contrario "all'ordine normali delle
cose."
Qualche giorno fa abbiamo celebrato assieme a mia moglie il 50° del nostro matrimonio, circondati proprio dall'affetto di
parenti e amici.
Secondo Kiko, in quella occasione
cosa dovevano fare, prenderci tutti
a coltellate?
Sono 20 anni che mi occupo
del "problema Cammino" e sono
arrivato ad una conclusione: trattasi di una pseudo-chiesa alla
rovescia, dove l'affetto è odio e lo
stesso odio è amore.
Altro che nascondersi sotto la
falsa ispirazione dello Spirto Santo,
qui c'è l'ispirazione del Demonio, quello vero.
Ruben.
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Chissà, forse tra qualche tempo si renderanno conto dell'inganno ed usciranno dal CN.
RispondiEliminaE magari verranno su questo blog ad arricchirci con le loro preziose testimonianze.
LUCA
Ma questo è un cristiano con la "fede adulta" o è un delinquente da 4 soldi e pure mafioso?
RispondiEliminaNo, forse ho capito, per caso è un catechista neocatecumenale?
LUCA
Oppure è.......................
EliminaUn poveraccio come noi che si rende conto ,troppo tardi , di essere stato preso in giro per anni ed é arrabbiato con chiunque tenta di aprirgli gli occhietti chiusi dal fango kikiano .
EliminaLUCA
Nel mio piccolo posso dare l'esperienza di mio suocero che ha disertato la Prima Comunione di un suo nipote (fra l'altro dopo averla ampiamente caldeggiata vista l'indifferenza religiosa quasi totale del figlio e della nuora), per andare alla convivenza.
RispondiEliminaSalve, sono Carmine di Barletta, grazie per il comento non pubblicato ieri.
RispondiEliminaPrego, Carmine! Sempre a tua disposizione 😘
Elimina@martello degli eretici
RispondiEliminaVedi mi sono abbondantemente esposto nel raccontare la mia esperienza. Di sicuro non vale la pena rispondere ad un analfabeta e anaffettivo come te. Stai in Cammino perché sei solo (dubito fortemente che tu sia sposato) e solo in comunità ricevi una parvenza malsana di affetto. Per te posso solo pregare.
E giusto per chiarirti le idee, le telenovelas non le ho mai guardate, però devo ammettere che mi divertivo da morire quando negli anni '80 il trio Solenghi Marchesini Lopez ne facevano la caricatura.
Frilù
Io ne ho un'altra da riportare,la mia ex fidanzata neocatecumenale,il Giorno del mio compleanno è andata in convivenza (per carità,il compleanno non è la Prima comunione), allora io le ho chiesto di farmi vedere nel catechismo della chiesa Cattolica in quale paragrafo si diceva che il cattolico è tenuto ad andare alla convivenza....mica mi ha saputo rispondere....
RispondiEliminaConvivenza é l'acronimo di :
EliminaCertamente Ora Neocatecumenali Velatamente Indecenti Vivono Eresie Neocatecumenalmente Zelanti Adesso
Le "convivenze" sono fatte solo "pe' magna,' beve ed altro che non dico"
Eliminain quanto il peccato nel Cammino,
non solo è permesso, ma anche
incoraggiato.
Anziché farle in Hotel di quattro o cinque stelle, fatelo in
strutture di"nessuna costellazione".
Esistono infatti, strutture molto accoglienti e poco dispendiose, come gli agriturismo ed i molti monasteri che, per scarsezza di personale Ecclesiastico che,
anziché chiudere si sono riconvertiti in ottime strutture ricettive, a prezzi
ragionevoli.
Ruben
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Io conoscevo una coppia di catechisti che avevano un figlio che ogni anno compiva gli anni in un giorno che cadeva sempre durante la convivenza di inizio corso. Ebbene questi genitori non avevano mai trascorso un compleanno di questo figlio a casa con lui, ma erano sempre andati alla convivenza. Se è questo essere genitori, poveri figli....
EliminaPorto
pseudo chiesa, eh???????
RispondiEliminaAnonimo 12 ottobre 2022 08:10
RispondiEliminapseudo chiesa, eh???????
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Pseudo significa infatti: "falso,
apparentemente simile"
Ruben.
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Se è vero che Martello
RispondiEliminaè seguace dell'Arguello
perchè è disobbediente
se scrive in questo blog frequentemente
quando Kiko in passato
ha espressamente vietato
di scrivere nei blog irriverenti
che senza troppi complimenti
criticano giornalmente il Cammino
contribuendo ad accrescere il casino
questo non ci è dato capire
e per il momento non c'è altro da dire
Credo che basta avere chiara la propria vocazione. Io mi sento chiamato ad essere cristiano e santificato nella vocazione di padre. Poi posso essere neocatecumenale o CL o AC. L'appartenenza a un gruppo non è una vocazione secondo me.
RispondiEliminaCamminante