mercoledì 23 dicembre 2020

Ipocrisia neocatecumenale: "Se il parroco non ci corregge, siamo approvati. Se ci corregge, cambiamo parrocchia"

Tempo fa ho avuto un interessante scambio di idee con alcuni miei ex fratelli neocatecumenali.

Io, Statuto alla mano, gli contestavo alcune cose riguardo la loro liturgia Eucaristica del sabato sera.

Loro mi rispondevano che quello che facevano il sabato sera lo facevano da tanti anni e nessuno, sacerdoti compresi, gli aveva mai contestato nulla di quello che gli contestavo io.

 

Regole contro consuetudine.

 


La consuetudine vinceva a mani basse anche perché, se la Chiesa, rappresentata dal sacerdote, (odio il termine neocatecumenale di presbitero), non aveva niente da obbiettare, questo voleva dire che molto probabilmente io non avevo "interpretato" bene il senso dello statuto, oppure che c'era qualche altro documento, che io non avevo, che gli permetteva di superare quello che facevano non espressamente contenuto nello Statuto.

 

Mi hanno detto testualmente: "Se il presbitero non ci corregge, significa che la Chiesa è d'accordo". Io ho dovuto prendere atto della loro eccezione, eccezione, mio malgrado, più che valida.

 

Ho provato a spiegare che i sacerdoti che vanno a fare l'Eucarestia con loro vengono quasi tutti da seminari R.M. cioè seminari neocatecumenali, ma loro hanno detto, giustamente, che questi presbiteri sono stati ordinati da Vescovi della Chiesa, quindi, sono a tutti gli effetti presbiteri diocesani della Chiesa.

Sono stato zitto, mio malgrado, perché davanti ad un sacerdote della Chiesa che non contesta nulla non avevo altri argomenti migliori da presentare.

 

Ho provato a contestare la decima e l'obbedienza ai catechisti laici neocatecumenali, che non sono presenti nello statuto, ma ormai la loro eccezione era diventata una corazza e forti di questa corazza hanno respinto al mittente ogni altra cosa scomoda che io affermavo, statuto alla mano, perché anche la decima e l'obbedienza, ai loro catechisti laici neocatecumenali, non è stata mai contestata dai sacerdoti, che nel tempo, hanno seguito la loro comunità. 

 

Gli Statuti del Cammino: usati solo come specchietto per le allodole e mai rispettati

Dopo qualche mese ci siamo rivisti con le stesse persone e dopo alcuni discorsi vari, siamo rientrati, per loro scelta, sul discorso cammino neocatecumenale.

Mi hanno raccontato di essere stati allontanati dalla loro parrocchia. 

In pratica, cosa era successo? Secondo loro, essendo cambiato il parroco e tutti i sacerdoti parrocchiani, il nuovo parroco, dopo un certo tempo, ha deciso di non volere più il CN nella propria parrocchia.

Loro sono rimasti molto male e si lamentavano con me di avere subito una ingiustizia, di essere stati scacciati dalla loro parrocchia senza aver fatto nulla di male.

 

Ma le cose non stavano esattamente così!

Mi sono fatto raccontare un po' di fatti successi prima dell'allontanamento ed è venuto fuori piano piano che parroco e sacerdoti avevano provato a correggere diverse pratiche neocatecumenali specialmente riguardo alla liturgia Eucaristica.


Hanno tagliato le risonanze, hanno ridotto le monizioni, hanno tolto il momento del didascalo che fa le domande ai bambini dopo il Vangelo, hanno usato altre preghiere liturgiche diverse dalle solita seconda, hanno tolto il pane azzimo, sostituendolo con l'ostia, hanno tolto la distribuzione dei segni Eucaristici (pane e vino) al responsabile di comunità se non è un Ministro Straordinario della Eucarestia, hanno fatto la Comunione prima il sacerdote e poi il popolo ed infine hanno obbligato le persone che si comunicano a consumare subito l'ostia ricevuta dal sacerdote.

 

In pratica hanno seguito il Messale Romano e le uniche cose diverse che prevede lo Statuto neocatecumenale, cioè il segno di pace prima dell'offertorio e il segno del pane consegnato, in piedi ed al loro posto, a tutti i partecipanti.

 

La Messa trasformata in messinscena

Ho fatto notare che quello che hanno fatto quei sacerdoti nella loro parrocchia è in linea con quello che prevede la Chiesa ed il loro Statuto e gli ho chiesto se loro si erano adeguati a queste direttive parrocchiali.

È venuto fuori che queste direttive non sono state accettate da tutti, specialmente dalle comunità più anziane di CN.

Tra le righe hanno ammesso che ci sono stati dissidi e critiche che hanno indotto una ridotta partecipazione dei sacerdoti parrocchiali ai molteplici eventi più o meno liturgici dei neocatecumenali.

Ci sono stati problemi anche con il post-cresima neocatecumenale e ci sono stati degli incontri non molto tranquilli tra il parroco e i responsabili del CN e del post-cresima neocatecumenale.

 

Poi è venuto fuori il nocciolo del discorso, cioè che nella nuova parrocchia (neocatecumenale) che li ospita, hanno ripreso le loro vecchie abitudini.

 

Quindi, secondo loro, non erano sbagliate le loro pratiche ma erano stati perseguitati, ingiustamente da un cattivo parroco. 

Anche perché il Vescovo, poco dopo il trasferimento di parrocchia, è andato a fare una Messa con loro per rassicurarli sulla possibilità di continuare tranquillamente il loro "cammino di fede".

 

Come conseguenza di questi fatti, loro erano più che convinti che mai di avere ragione e di essere stati perseguitati ingiustamente.

 

In pratica, cosa era successo? Era successo che, di fronte alle correzioni del parroco e dei sacerdoti in linea con Messale Romano e Statuto del Cammino neocatecumenale, i fratelli delle comunità  avevano cominciato ad avere dei dubbi, avevano iniziato a farsi qualche domanda sulla bontà del loro percorso di fede; alcuni di loro si erano avvicinati alla parrocchia ed al nuovo parroco ed alcuni di loro sono usciti dal Cammino neocatecumenale. Allora i loro catechisti laici neocatecumenali, sentendosi minacciati da questo nuovo corso, hanno giocato la carta dell'intransigenza, mettendo paletti al parroco e costringendolo a prendere la decisione di allontanare il CN.

In conclusione: i catechisti neocatecumenali hanno capito di non poter fare più come gli pare in quella parrocchia ed hanno costretto il parroco a fare la parte del "cattivo" per compattare il gruppo del CN e scongiurare altri abbandoni.

 

I catechisti hanno fatto la parte delle vittime innocenti perseguitate ingiustamente. Ed hanno avuto gioco facile quando un altro parroco (neocatecumenale), che li ha accolti nella sua parrocchia, ha riammesso tutte le storture delle loro liturgie Eucaristiche neocatecumenali. 

 

Il Cammino modifica anche le Tavole della Legge (ma non le sacre leggi kikiane)

Ora, a conti fatti, ditemi voi, fratelli del Cammino, chi ha ragione? Chi rappresenta veramente la Chiesa?

Un parroco che si attiene al Messale Romano o un altro parroco che chiude un occhio e magari anche due perché viene da un seminario neocatecumenale ed è "tifoso" di quel movimento laico?

E voi, come potete dire di essere approvati dalla Chiesa se, quando un suo ministro cerca di farvi rispettare i vostri stessi Statuti, gli fate guerra per andarvi a rifugiare laddove si chiude un occhio ed anche due sulla disciplina della Chiesa e sul rispetto delle sue norme e del vostro stesso sbandierato 'carisma' ?

 

(da: LUCA)

43 commenti:

  1. Spiega LUCA:

    "Quindi, secondo loro, non erano sbagliate le loro pratiche ma erano stati perseguitati, ingiustamente da un cattivo parroco."
    __________________


    Questa fissa del vittimismo incarnato che hanno e del vedere nemici e persecutori dappertutto non è tanto una fissa, quanto una irrinunciabile condizione alla loro stessa sopravvivenza.
    Per questo è inutile illudersi che si ravvedano su questo punto, più ancora che su tutte le loro corbellerie messe insieme.

    Cos'altro possono fare, se non assumere l'atteggiamento di eterne vittime ed eterni perseguitati? Quando la verità è che piuttosto sono loro, per chi disgraziatamente li incontra nella vita, laico o prete che sia, un guaio passato?
    Fuor di ogni dubbio debbono per forza agire così, se vogliono permanere e persistere per quelli che sono.

    Il cammino neocatecumenale è tutto un fatto di identità. Se la perdono, non hanno più alcun senso di esistere nè margini di manovra per strutturarsi come sistema e come organizzazione a sé stante.

    Spiegatemi voi: Kiko che se ne fa di un cammino in cui gratis si dona ciò che gratis si è ricevuto? Che si innesta nella Chiesa per dare il suo contributo a mantenerla viva? Essendo un percorso "ispirato" per vivere consapevolmente il proprio battesimo, che se ne fa Kiko di fedeli adulti che siano nella Chiesa e per gli altri Sale, luce e lievito sciogliendosi? Ditemi voi, ma Kiko cosa ci guadagna?

    Niente se ne fa, a nulla gli giova. Poichè viene da sè che, svolta la sua "missione" come il Battista a cui a vanvera ama paragonarsi spesso, dovrebbe pian piano scomparire e farsi da parte, man mano che nei fratelli si genera Cristo. Ecco che lui, il Kiko Arguello, non serve più a niente.

    Ora ve lo immaginate?
    No, impossibile, non sarebbe più lui, quello che è come persona, quello che abbiamo ben conosciuto in tanti di noi (noi che lo abbiamo frequentato a lungo, noi che non ci potete cancellare, purtroppo); quello stesso Kiko che a più di 80 anni ancora non molla l'osso.

    Buon cammino e buona vita, ragazzi, in mano a un simile personaggio e a tutti i suoi sodali che ha assoldato e addestrato alla bisogna.

    Pax

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  2. Se il parroco che voleva il rispetto del Messale romano e degli Statuti del Cammino secondo i neocatecumenali duri e puri della parrocchia di LUCA non rispettava il carisma del Cammino, ne deduco che il carisma, il nucleo del Cammino, non sia stato MAI approvato dalla Chiesa.
    Come abbiamo detto già tante volte, il Cammino approvato è un altro: il vero Csmmino ha la stessa denominazione del suo gemello appeovato, ma è ribelle alla Chiesa: ipocritamente esso si si adegua a figurare come 'una delle realtà' cattoliche, quindi a coincidere con il proprio gemello approvato, finché i sacerdoti, sottobanco, permettono le sue prassi che nessuna congregazione vaticana né nessun pontefice hanno mai ufficialmente riconosciuto come valide ed ammissibili.
    Quindi, quando i neocatecumenali sostengono, anche sulle nostre pagine, di essere irreprensibili per il fatto che il loro parroco 'mai li ha corretti', è perché il loro parroco trasgredisce, a loro favore, da ciò che la Chiesa insegna ed ammette; tant'è che quando il parroco non trasgredisce, prima che i fratelli delle comunità si accorgano che le verità cattoliche sono ben altra cosa, i loro capintesta suscitano artatamente il litigio, la contesa, la cosiddetta 'persecuzione', provocano la rottura, così hanno la scusa per andare a rifugiarsi presso una parrocchia complice e compiacente.
    La cosa è così frequente da essere considerata 'normalità', e dimostra che abbiamo a che fare con due Cammini: uno è approvato, l'altro no. Uno è un fantasma, comodo da esibire quando ipocritamente si vogliono ingannare e rassicurare gli stessi appartenenti al Cammino o gli altri cattolici e non, l'altro è il Cammino così come realmente è.

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  3. Come tutti i movimenti ereticali, anche il Cammino ha tra i suoi pilastri fondamentali l'ipocrisia.

    Ogni volta che si parla con un kikos vengono sempre questi dubbi:
    - "ma com'è che ripete sempre gli stessi slogan preconfezionati?"
    - "ma non si accorge che dicendo così si dimostra ipocrita?"
    - "ma sta recitando la parte del tonto, o è proprio tonto?"
    - "pare quasi che uno per avere la patente di kikos debba passare un esame ripetendo acriticamente a pappagallo gli stessi slogan: voi non capite, siamo approvati, voi giudicate, i papi ci lodano, voi non avete fatto esperienza, abbiamo lo statuto, voi mormorate, noi facciamo come i primi cristiani delle origini cristiane, voi non fate niente, noi evangelizziamo..."

    Naturalmente, quando il kikos incassa una figuraccia, anziché accendere il cervello (cosa che lo farebbe uscire dal Cammino) scappa via di gran carriera: "aah, mi perseguitano, aah, sono gli odiatori, aah, non capiscono, aah, rifiutano lo Spirito, aah, sono cristiani della domenica, aah, criticoni, aah, mi hanno perseguitato, aah..."

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  4. Il Cammino, come qualunque comunità protestante, di fatto applica la LIBERA INTERPRETAZIONE: non solo alle Scritture, come dimostrano i mamotreti di Kiko, che non a caso avrebbero dovuto rimanere segreti ma che, invece, sono ormai conusciuti, ma anche alla Liturgia (e non può essere altrimenti perché la Liturgia è espressione della Rivelazione).

    Cambiare arbitrariamente la Liturgia non riguarda solo la prassi della Chiesa, ma anche la morale: è PECCATO. Tanto più grave quanto più riguarda la retta espressione del mistero di Cristo e l'importanza della norma della Chiesa.
    E l'alterazione del Messale Romano, obbliga gravemente.

    E' poi risibile il fatto che se i sacerdoti non dicono nulla, allora vuol dire che tutto va bene.
    Ricordo che il corso pre matrimoniale a cui ho partecipato, ormai parecchi anno or sono, fu caratterizzato da continue "schermaglie" tra me e il sdacerdote che teneva il corso, perché il sacerdote diceva cose che con evidenza andavano contro la fede e, se fossi stato zitto, mi sarei sentito complice.
    E' infatti ovvio che la fede non dipende da un singolo sacerdote. Anzi, non dipende neanche dal Papa, che la deve difendere e chiarire, ma non certo cambiare.
    La cosa è talmente ovvia che, per dei cristiani praticanti, specie se si dicono "maturi", portare come scusa per le loro disubbidienze il comportamento dei sacerdoti disubbidienti, risulta una cosa particolarmente stupida.

    Toccare il Messale Romano è come toccare la fede: non a caso è PRESCRITTIVO.
    PRESCRIVERE in campo Liturgico è un po' come PROIBIRE in campo morale: è così e non ci può essere alternativa.
    Come l'aborto per la morale è SEMPRE peccato, così prendere la Comunione tutti allo stesso tempo in campo liturgico, è sempre peccato.

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    1. Alla 6^ riga intendevo dire: L'APPLICAZIONE del Messale Romano, obbliga gravemente

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    2. Perchè prendere la Comunione tutti allo stesso tempo è peccato? Spiegatevi meglio

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    3. Gli abusi liturgici sono sempre un peccato, più o meno grave.
      In questo caso, il peccato è grave perché l'abuso liturgico ed eucaristico della comunione tutti insieme con il sacerdote è reiterato e diffuso nonostante chi lo compie e lo propaga sappia che non è ammesso e che è stato chiaramente condannato dalla Congragazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
      A ben vedere gli abusi sono più di uno: è un abuso che il fedele riceva la Comunione senza consumarla ed è un abuso che il Sacerdite non si comunichi all'altare prima della distribuzione ai fedeli.
      In generale comunque gli abusi contro la Santa Eucarestia sono considerati più gravi di altri abusi liturgici (come l introduzione nella Messa di elementi spuri come le vere e proprie omelie dei laici, le risonanze, il balletto eccetera.
      “Sebbene il giudizio sulla gravità della questione vada formulato secondo la dottrina comune della Chiesa e le norme da essa stabilite, come atti gravi vanno sempre obiettivamente considerati quelli che mettono a rischio la validità e dignità della Santissima Eucaristia” (istruzione Redemptoris Sacramentum, n. 173).

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  5. Mons.Viganò, commentando sulla bruttezza del presepe dei totem installato a Piazza San Pietro, riepiloga così: «Non è un caso se gli anni in cui questo presepe è stato realizzato sono gli stessi in cui il Concilio Vaticano II e la messa riformata videro la luce: l’estetica è la medesima, e medesimi sono i principi ispiratori. Perché quegli anni rappresentarono la fine di un mondo e segnarono l’inizio della società contemporanea, così come con essi iniziò l’eclissi della Chiesa Cattolica per cedere il posto alla chiesa conciliare. [...]
    Il risultato di quell’esperimento pseudo-artistico è un orrore tanto più raccapricciante, quanto maggiore è la pretesa che il soggetto rappresentato sia la Natività. L’aver deciso di chiamare “presepe” un insieme di mostruosi figuri non lo rende tale, né risponde alla finalità per cui esso viene esposto nelle chiese, nelle piazze, nelle case: ispirare l’adorazione dei fedeli nei confronti del Mistero dell’Incarnazione. Così come l’aver chiamato “concilio” il Vaticano II non ha reso meno problematiche le sue formulazioni e di sicuro non ha confermato i fedeli nella Fede, né aumentato la frequenza ai Sacramenti, e tantomeno convertito folle di pagani al Verbo di Cristo».


    Qui ci limitiamo solo ad aggiungere che al solo vedere la boria arrogante del Don Kikolone e le sue orride deiezioni canore e pittoriche (obbligatorie e tassative per i kikos) un cattolico può già capire che il Cammino Neocatecumenale è un guazzabuglio di errori ed eresie.

    Quando mons. Viganò commenta sulle brutture liturgiche, ciò che dice vale cento volte di più per le bruttissime liturgie neocatecumenali, carnevalate empie e chiassose il cui centro è Kiko e la cui sostanza è lo spettacolino messo su dai suoi adoratori:
    «...E come la bellezza della Liturgia Cattolica è stata sostituita da un rito che eccelle solo in squallore; come l’armonia sublime del canto gregoriano e della musica sacra è stata bandita dalle nostre chiese per farvi risuonare ritmi tribali e musiche profane; come la perfezione universale della lingua sacra è stata spazzata via dalla babele delle lingue vernacolari; così è stato frustrato lo slancio di venerazione antico e popolare ideato da San Francesco, per sfigurarlo nella sua semplicità e strappargli l’anima».

    Certo, una minoranza di sacerdoti si è cimentata con grande sforzo per celebrare il Novus Ordo in maniera sobria e solenne. Ma è proprio quella necessità di sforzarsi, che fa nascere le più legittime e solide perplessità sul Novus Ordo.

    Ricordiamolo sempre: le novità introdotte dal Concilio o con la scusa del Concilio (il Concilio, infatti, non aveva richiesto di "girare gli altari", di "abolire la veste talare", di "sostituire la liturgia con una nuova"...) sono state proprio la pezza d'appoggio di tutti i devastatori della vigna del Signore, a cominciare dai neocatecumenali con le loro carnevalate.

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    1. Leggo ora - novembre 2021 - questo commento. Ho qualche notizia su mons. Viganò. Il fatto che qui lo si usi a sostegno di una critica ai fanatismi neocatecumenali, mi induce a una certa cautela e suscita qualche dubbio: a quanto pare tra coloro che contestano i tifosi del signor Arguello ci sono anche tifosi del signor Viganò, con concezioni altrettanto fanatiche e non meno discutibili.
      Diego

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  6. Per capire meglio come i neocatecumenali ragionano in modo totalmente errato farò un esempio:
    ieri alla trasmissione "le Iene"hanno fatto vedere un servizio di un prete che praticamente va regolarmente a puttane e si propone per fare sesso con donne anche per metterle in cinta.
    Anche quel prete e' ordinato "regolarmente" da un Vescovo, ma quello che fa non rientra minimamente in quello per cui è stato ordinato.
    Lo stesso per lo statuto neocat. è approvato in quanto quello che c'è scritto è "vera Chiesa", ma nessuna comunità lo rispetta e quindi sono fuori dalla Chiesa.
    Altro esempio calzante è quello della Patente di Guida: ho la patente quindi sono autorizzato a guidare, ma se vado contromano, passo con il semaforo rosso, posteggio sulle strisce pedonali ecc.... e un vigile mi ferma, non posso dire "sono approvato, ho la patente quindi lo posso fare"; e neanche giustificarmi dicendo "se non si poteva fare perchè nessuno me lo ha impedito".

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  7. I neocatecumenali sono terrorizzati dai parroci che poi sono stati quelli che hanno "aperto gli occhi" recependo le denunce di Elio Marighetto, Gino Conti ed Enrico Zoffoli. Ogni anno si perpetua quel tristissimo rito delle missioni nelle parrocchie in cui i neocatecumenali tentano di fare proseliti ma che nei fatti si traduce solo in brutte figure. Tuttavia ci sono ancora dei parroci che "resistono" alla tentazione di cacciarli magari dietro un lauto compenso derivante dalle decime e dalle varie spoliazioni post scrutinio. La nuova frontiera dell'ipocrisia è rappresentata dallo Statuto che in teoria dovrebbe dettare norme e principi del Cammino ma che in realtà è sistematicamente violato e disatteso. Loro si giustificano col fatto che l'hanno dovuto approvare sotto pressioni del Vaticano ma che non era stato previsto all'inizio della predicazione di Kiko. L'esistenza di una cornice normativa positiva infatti influisce sull'immagine del Cammino inteso come realtà giuridica e non più carismatica. Del resto la legge è uguale per tutti, non è così?

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  8. Da quando l'osservatorio è nato
    Kiko è costantemente criticato
    che dica o faccia cose giuste o cazzate
    queste vengono subito segnalate
    ma Kiko tempo fa ha detto
    che questo blog non deve essere letto
    ma i kikos sono disubbidienti
    e lo leggono facendo anche commenti
    ma i commenti vengono subito rivoltati
    di rimpallo ai diretti interessati
    il blog infatti scriverà
    finchè il cammino ancora durerà
    e durerà finchè Kiko vivrà
    poi non si sa come finirà
    ma una cosa la possiamo certo dire :
    se il Cammino dovesse finire
    anche il blog dovrà per forza sparire
    e allora ci dobbiamo augurare
    che Kiko smetta una buona volta di campare
    cosi il blog come di incanto sparirà
    e noi canteremo trullallero e trullallà

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    1. Grazie per la simpatica filastrocca.
      Una precisazione: le cose giuste di Kiko non vengono mai criticate, solo i suoi errori.
      Nessuno ha mai criticato, ad esempio, la sua posizione contraria all'aborto..

      Se il Cammino dovesse finire, anche il blog dovrà sparire.
      Giusto e ce lo auguriamo tutti.
      Ma c'è un'ipotesi ancora migliore: che il Cammino diventi finalmente cattolico e ubbidiente alla Chiesa. Il blog allora sparirà contentissimo di sparire.
      E c'è ancora un'altra ipotesi: il Cammino finalmente decide di dichiararsi non cattolico. Ci dispiacerebbe, ma la missione sarebbe comunque compiuta, e saremmo comunque contenti di sparire.

      Perciò ci auguriamo tutti che Kiko, prima di smettere di campare, si converta.
      Qui nessuno ce l'ha con Kiko come persona o col Cammino come associazione di credenti: qui si vuole fare solo verità perché il Cammino, fatti alla mano, ricorda una setta gnostica di tipo protestante ma che si ostina a dirsi cattolico.

      Una volta fatta chiarezza, il blog non avrebbe più senso di esistere.

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    2. In realtà non è così semplice come di crede perchè il Cammino, oltre alle proprie posizioni dottrinali, deve rendere conto di tutti i plagi, le requisizioni finanziarie e gli abusi sessuali commessi. Anche se si convertisse alla linea ufficiale della Chiesa, dovrebbe risarcire tutte le vittime dei danni commessi il che non accadrà mai perchè sono troppo attaccati al denaro.

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  9. Peccato non abbia parlato con me chi ha scritto questo thread, gli avrei dimostrato quante stupidaggini ha detto e scritto.Lo Statuto non dice quello che questo signore sostiene.Pure lo Statuto volete mistificare?Vergogna!

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    1. Ariecco il solito cretineocatecumenale che dall'alto della sua ignoranza, grossa quasi quanto la sua arroganza, cerca di riversarci addosso i soliti slogan.

      Ma partiamo dall'inizio, per chiarire le idee ai cattolici eventualmente confusi.

      Anzitutto la liturgia non è uno spettacolino, ma è vero culto a Dio gradito. Pertanto è da cretini difendere a spada tratta una carnevalata (come quella delle cosiddette "risonanze") sperando di non passare subito dalla parte del torto. Le carnevalate si fanno negli spettacolini autogestiti (come le cosiddette "Eucarestie" neocatecumenali); nella liturgia cattolica, invece, si compie il vero culto a Dio: ed è culto vero perché viene eseguito veramente secondo le indicazioni della Chiesa, indicazioni che la Chiesa ci dà in maniera chiara nel Messale e nei documenti liturgici, indicazioni che la Chiesa dà perché è l'unica autorità che può garantire che seguono certamente il comando di Nostro Signore («fate questo in memoria di Me»).

      Consideriamo ad esempio le "due forme del rito romano", come amava chiamarle Benedetto XVI, cioè la Novus Ordo (la liturgia in vigore dal 1969, sottoscritta da Paolo VI) e la Vetus Ordo (la liturgia in vigore da circa 17 secoli).

      Bene: se una cosa (le "risonanze") è presente solo in una delle due forme, significa che l'autorità della Chiesa non la considera indispensabile. È impossibile che la Chiesa si sia sbagliata per 17 secoli a vietare le elucubrazioni laicali ("monizioni", "risonanze"...) e poi all'improvviso renderle valide. Quindi è da veri cretini difendere furiosamente una roba "facoltativa" (come il segno della pace, come le monizioni, ecc.), perché significa appigliarsi a cose che non riguardano l'essenza della liturgia e pretendere che siano indispensabili. Se i kikos fossero onesti, sarebbero stati capaci almeno una volta di celebrare senza le loro omelie laicali (monizioni, risonanze, ecc.) e senza i gadget kikiani e le grattugiate di chitarrella...

      Nota tecnica: nei documenti liturgici si specifica che «le eventuali monizioni siano brevi»: essendo "eventuali" non possono essere "onnipresenti"; dovendo essere "brevi" non possono essere "non brevi". Invece il Cammino disubbidisce alla Chiesa e fa tutto lo show delle "monizioni", sempre presenti, e mai brevi. Ma vi pare che se la Prima Lettura dura 40 secondi, la "monizione" può forse durare 30 secondi o più? E che facciamo, diamo alle parole umane pressoché lo stesso spazio che diamo alla Parola di Dio?

      Poi, con la Novus Ordo non avete scuse: è in italiano, si capisce. Ascoltate la Prima Lettura, è in italiano, si capisce! Non c'è bisogno del cretineocat monizionatore che vi faccia la predica introduttiva per farvi capire. I kikos hanno trasformato la liturgia in una carnevalata parolaia, dove le parole umane sommergono la Parola di Dio.

      E comunque persino il "capire le letture" non è necessario. Per 17 secoli tanta gente si santificava anche senza capire niente della liturgia. Persino i bambini e gente analfabeta e ignorante, che non capivano il latino (ma lo "respiravano") si sono santificati. Se vai in un paese straniero e partecipi alla Messa di cui non capisci la lingua, quella Messa ti dà ugualmente degli impensabili benefici spirituali. Ci si può santificare partecipando devotamente alla Messa senza capire niente, dunque ci si può santificare benissimo senza il Cammino, senza le cosiddette "eucaristie" del Cammino, senza le cosiddette "catechesi" del Cammino, senza tutte le pratiche kikiane-carmeniane (le Lodi Domestiche al Kiko Domestico la Domenica Mattina, il pagamento delle Decime, la partecipazione alle cosiddette "convivenze" neocatecumenali, eccetera).

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  10. So che non pubblicherete ma voglio divertirmi un poco a rispondere alle cretinate, scritte dall'asino che ha scritto il thtread, che suscitano in me grande ilarità.Studio teologia, lo dico prima.Se questo parroco ha fatto quello che riportate, ma ho molti dubbi, non ho esitazioni a di dire che, non conosce la liturgia nè conosce l'Ordinamento Generale del Messale Romano.Dice l'autore che il parroco avrebbe tolto il pane azzimo, attuando quanto previsto dal Messale Romano.Ma è così?Cosa prevede il Messale Romano?Ecco:

    " OGMR n 320. Il pane per la celebrazione dell’Eucaristia deve essere esclusivamente di frumento, confezionato di recente e AZZIMO, secondo l’antica tradizione della Chiesa latina".Il Messale Romano parla di PANE AZZIMO non di ostia, che poi sono la stessa cosa è una questione di forma.

    Poi il Messale Romano aggiunge:

    "OGMR 321. La natura di segno esige che la materia della celebrazione eucaristica SI PRESENTI VERAMENTE COME CIBO. Conviene quindi che il pane eucaristico, sebbene azzimo e confezionato nella forma tradizionale, sia fatto in modo che il sacerdote nella Messa celebrata con il popolo POSSA SPEZZZARE DAVVERO L'OSTIA IN PIU' PARTI e distribuirle almeno ad alcuni dei fedeli. Le ostie piccole non sono comunque affatto escluse, quando il numero dei comunicandi, o altre ragioni pastorali lo esigano. Il gesto della frazione del pane, con cui l’Eucaristia veniva semplicemente designata nel tempo apostolico, manifesterà sempre più la forza e l’importanza del segno dell’unità di tutti in un unico pane e del segno della carità, per il fatto che un unico pane è distribuito tra i fratelli".

    La natura di segno esige che Il pane dovrebbe avere la forma di vero cibo, proprio perchè è un segno.Concludete voi quale delle due forme di ostia ha più parvenza di vero cibo,a meno che non vi nutrite di ostie normalmente.

    Segue

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    1. Chissà che cosa vorrà dire che il pane deve essere 'confezionato nella forma tradizionale'? Ti aiuto io: vuol dire che deve essere confezionato in ostie, delle quali si parla chiaramente in seguito. Ostie, non ignobili pagnottone sbriciolose, fatte appositamente perchè il Corpo di Cristo sia disperso sui vestiti e sui pavimenti e i tappeti delle salette, rimanga nei denti e la sera venga buttato negli scoli dei vostri bagni insieme agli avanzi dei würstel e delle torte delle vostre agapi.

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  11. Per quanto riguarda il didascolo, vale quanto detto sul Directorium de Missa cum pueris n.48.

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    1. Hai detto bene, coniando un perfetto neologismo: il didascolo è quello che insegna ai neocatecumenali fin da piccoli a buttare il Corpo di Cristo nello scolo del bagno.

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  12. E voi, come potete dire di essere approvati dalla Chiesa se, quando un suo ministro cerca di farvi rispettare i vostri stessi Statuti, gli fate guerra per andarvi a rifugiare laddove si chiude un occhio ed anche due sulla disciplina della Chiesa e sul rispetto delle sue norme e del vostro stesso sbandierato 'carisma' ?
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    Bella domanda quella con cui si conclude il post odierno.
    Seguire lo svolgersi degli eventi narrati vale più di un’analisi approfondita del cammino.
    La prassi neocatecumenale molto ben descritta dà i contorni di una realtà che da anni denunciamo per essere distorta, contorta, ambigua e falsa.
    Il gioco del cammino somiglia molto al procedere strisciante del serpente.
    Una cosa è certa: ha ben chiaro il suo obiettivo e mette in campo tutto quello che può per perseguirlo.
    E’ proprio del fedele figlio della Chiesa il farsi guidare docilmente da essa. Ma il cammino questo non lo ha mai fatto.
    Sa bene dove vuole arrivare e come, e regola maestra è il non deviare mai dalla via segnata, che poi è quella dettata dagli Iniziatori nella prassi, attraverso la trasmissione orale ad opera dei catechisti inviati da Kiko.

    Pochi i pilastri.
    - Non esiste cammino senza obbedienza. Ai catechisti si intende. (Mentre mai si è detto che non esiste cammino senza obbedienza alla Chiesa.)
    - Fedeltà alle consegne kikiane che vanno custodite e rispettate.

    Da qui tutta la lotta messa in campo con le varie approvazioni.
    Iter lungo e travagliato che in varie occasioni abbiamo tentato di ricostruire e raccontare.
    ........

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  13. L'autore di questo cumulo di idiozie afferma che il sacerdote, da lui conosciuto, avrebbe tolto al responsabile la distribuzione del Corpo e Sangue di Cristo.Beh è vero che il primo ministro della comunione è il sacerdote, poi il diacono, poi l'accolito, poi ci sono i ministri straordinari dell'eucarestia.L'autore è a conoscenza del fatto che questo responsabile sia accolito o ministro straordinario dell'Eucarestia?Non sappiamo, ma se anche fosse anche un comune fedele può benissimo distribuire le specie eucaristiche, l'autore legga l'Istruzione Redemptionis Sacramentum n.256:" allo scopo anche un altro fedele laico come ministro straordinario, ad actum o ad tempus, servendosi nella circostanza della appropriata formula di benedizione...".

    Quindi questo sacerdote, ammesso che sia vero, non ha fatto una gran cosa, una rigidità clericale.


    Studiate ignoranti.

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    1. Mi permetto di integrare il riferimento fatto dal gentile commentatore, citando per intero i passi della Redemptionis Sacramentum:
      "Se inoltre ragioni di autentica necessità lo richiedano, il Vescovo diocesano può delegare, a norma del diritto,[256] allo scopo anche un altro fedele laico come ministro straordinario, ad actum o ad tempus, servendosi nella circostanza della appropriata formula di benedizione. Questo atto di deputazione, tuttavia, non ha necessariamente forma liturgica, né in alcun modo, se la avesse, può essere assimilato a una sacra Ordinazione. Soltanto in casi particolari e imprevisti, può essere dato un permesso ad actum da parte del Sacerdote che presiede la celebrazione eucaristica.[257]"

      'Casi particolari ed imprevisti', non continua prassi ormai data per scontata con la consueta 'rigidità clericale' in cui i neocatecumenali sono maestri.

      Non ricambio il gentile invito del commentatore a studiare, perché mi pare che studi già troppo il modo in cui poter deformare la dottrina cattolica a favore del suo padron Kiko.

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    2. certamente esistono i ministri straordinari della comunione; ma per distribuire la Comunione ai fedeli devono obbligatoriamente prima averla ricevuta loro in Corpo e Sangue di Cristo, a quel punto quando il sacerdote e i ministri hanno ricevuto la Comunione, questa può essere distribuita anche ai fedeli. Quindi adesso caro Anonimo, ragiona 5 minuti e pensa se nella vostra celebrazione avviene questo o se non avviene il contrario, ossia che PRIMA la distribuisce e POI la prende anche lui. Siccome Noi riceviamo il Corpo di Cristo da Cristo stesso, mi spieghi questo fedele quando si è "Trasformato" in Figura Christi?

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    3. Mi permetto anche io di aggiungere che far distribuire la comunione al responsabile o in sua assenza al vice-responsabile è prassi consolidata nel movimento neocatecumenale. In tutte le comunità in cui sono stato accadeva così, e non si trattava MAI di "casi particolari ed imprevisti", ma della norma. E i detti responsabili NON ERANO ministri straordinari dell'Eucarestia, né è mai stato chiesto loro di diventarlo. In sintesi: nel Cammino è ritenuto normale che il responsabile o il vice-responsabile distribuisca l'Eucaristia enza essere ministro straordinario dell'Eucaristia e non viene mai chiesto loro di diventarlo facendo il corso apposito presso la relativa diocesi. Sostanzialmente viene compiuto costantemente un abuso in piena regola. Magari ci fosse un po' più di 'rigidità clericale', o anche il semplice rispetto delle norme. Ma voi obbedienza e rispetto non sapete nemmeno dove sono di casa.

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    4. In questi casi bisogna sempre ricordare agli interlocutori kikos di fare attenzione a non confondere il «si può» col «si deve».

      La concessione ai vescovi di poter istituire dei "ministri straordinari per la distribuzione dell'Eucarestia" era intesa a coprire quei casi particolarissimi in cui il sacerdote è talmente malmesso in salute da non poter efficacemente riuscire da solo.

      Invece la norma è stata recepita come un Nuovo Privilegio dei Laici, per cui tutti i topi di sagrestia si sono scatenati a tentare di farsi assegnare il Nuovo Titolo Nobiliare e il diritto di infilare le mani nel Tabernacolo, nel portare qua e là le sacre suppellettili e il Santissimo come se fosse un pacco di biscotti, i pretini più dementi si sono convinti di poter delegare la distribuzione a un manipolo di autoimpegnati, addirittura mettendosi comodamente seduti durante la distribuzione fatta dagli altri, eccetera.

      Nel Cammino, naturalmente, non hanno resistito la tentazione di aggiungere scempio a scempio. Ed ecco che il famoso catechistone, vestito da barman col papillon, va in giro dispensando i drink nel beverone-insalatiera kikiano, eccetera.

      Dunque, alla radice, il problema non è tanto del "come si può fare", ma è diverso, è il "perché mai lo «devono assolutamente» fare".

      In una Chiesa normale, il prete fa il prete e i fedeli fanno i fedeli. In una Chiesa inquinata e auto-ridicolizzata, il prete fa da ornamento e i fedeli si atteggiano a preti, a barman e "camerieri liturgici", a protagonisti dello spettacolino.

      In una Chiesa normale, chi partecipa alla liturgia intende essere onorare nel suo cuore Nostro Signore realmente presente nel Santissimo Sacramento (e, con le dovute disposizioni, anche fare la Comunione); in una Chiesa in auto-demolizione, la liturgia è percepita come uno spettacolino autogestito in cui tutti devono essere "protagonisti", e gli Aristocratici più Nobili devono Eseguire le Pagliacciate più Importanti (il papillon al collo per sembrare veramente un barman di un albergo di lusso), devastarsi la gola urlando come ossessi il Preconio Pasquale, grattugiare la chitarrella ed eseguire le proprie omelie estemporanee spacciate per risonanze, eccetera.

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  14. ........

    Lo Statuto, prima ancora che prendesse vita, ha rappresentato una sorta di camicia di forza che dovevano, loro malgrado, subire.
    Era ricorrente sentire da Kiko da Carmen: mettere le regole al cammino per iscritto da parte della Chiesa, significa decretarne la morte. Fare uno Statuto per il neocatecumenato segna la sua distruzione.
    Questo è ciò che trepidanti pensavano e dicevano apertamente ai fratelli. Alla fine lo hanno subito come il male minore, dopo che hanno studiato a lungo che denominazione canonica dovesse prendere il loro indefinibile cammino, cercando il meno peggio.
    Per questo, manco fosse una missione, hanno cercato in tutti i modi di orientare lo stesso Statuto a loro favore.
    Certo non fino al punto che non fosse previsto a chiare lettere, e dalla prima all’ultima pagina, la responsabilità finale in capo ai Parroci in primis.
    Poiché è pur vero che il cammino, di fatto, si sviluppa all’interno della Parrocchia, e ai Vescovi in quanto responsabili di tutta la pastorale diocesana ne è demandata la guida.

    Ma su questa cosa non hanno mai indugiato un solo minuto nè mai l’hanno messa in evidenza.

    Il mantra che veniva ripetuto sempre, parlando di Statuti era: siamo stati approvati “secondo le linee degli iniziatori”. Intendendo che, piaccia o no, tutto è nelle loro mani e degli itineranti vari.
    ……..

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  15. ........

    Tutto quanto è previsto negli Statuti, in sostanza, è previsto non per essere da loro rispettato, ma aggirato.
    E dunque, se riescono a fare tutto ciò che vogliono, dalla scelta dei responsabili delle singole comunità ai catechisti che compongono le varie equipe a chi deve andare ad evangelizzare e chi no e dove deve andare bene; ma se il Parroco inizia a mettere un po' troppo il becco, a porre condizioni, a tentare di incidere, ad esempio, sulla conferma finale dei responsabili che di fatto tocca solo a lui per Statuto, ecco che iniziano i malumori.
    Idem e ancor peggio se i preti toccano la liturgia invalsa nelle comunità, in barba a tutte le correzioni susseguitesi inutilmente negli anni, eccependo che in realtà dovrebbero attenersi al Messale Romano più perfettamente di come fanno. Ma davvero vogliamo scherzare?
    La liturgia, più di ogni altra cosa per loro è stata sempre intoccabile. Troppo identitaria!

    Certo è che il loro argomento è sempre lo stesso:
    Ma i sacerdoti celebrano le nostre eucarestie…
    ... e dunque? Siamo approvati!

    Io vedo questa storia penosa come frutto di quella che possiamo chiamare la loro collaudata strategia dello “stancheggio”.
    Sì, ti prendono per stanchezza, e hanno una tenacia d’acciaio. Non si smuovono e alla fine, una volta che ti hanno sfinito, costringono ,finanche i Parroci ad adeguarsi.

    Tristissimo da riconoscere ma, purtroppo, è così.

    Il marcio sta nel cuore doppio, nel non amore alla Chiesa, nella non sottomissione, nell’insofferenza all’obbedienza. Queste pessime caratteristiche mai le riscontriamo nei santi veri, né nei fedeli cattolici degni di questo nome.
    ........

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  16. ........

    E vogliamo parlare di quante volte i Parroci si trovano scavalcati nelle programmazioni di passaggi e convivenze? Ricordo anche io quante volte gli piombavano addosso. Dicevano che per loro quella tal settimana non andava bene, e alla fine tutto questo favoriva solo la loro non presenza, cosa che andava tutta a vantaggio dei catechisti che avevano ancor più mano libera, parroco assente.
    E vogliamo parlare degli scrutini?
    Che incidenza ha ai fini del discernimento il suo parere? Sta tutto nelle mani dei catechisti; e solo quelli un po' più garbati o per bene (sempre una minoranza, che se poi erano troppo accondiscendenti col parroco si ritrovavano a dover rendere conto agli itineranti del loro eccessivo rispetto per il clero) si premuravano di interpellare, prima delle decisioni finali i vari Parroci interessati. Solo eccezioni nel panorama generale.

    Per prassi diffusa i catechisti, come Kiko stesso ha sempre fatto, si arrogano un discernimento discendente direttamente dall’alto, dal Signore. E se il Parroco è uno proprio ispirato, si sottoporrà lui stesso e di buon grado agli scrutini, come tutti gli altri fratelli.
    Essendo umile, egli considererà una grazia il poter essere illuminato dai veri inviati dal Signore alla sua stessa vita. Prima di tutto anche loro fratelli di comunità, poi presbiteri o parroci addirittura. Solo un servizio che li rende più piccoli ancora dei fratelli.

    E così questi girano tutto a loro favore e per il loro tornaconto.

    Come ultima cosa aggiungo: si dice nel post che queste storture si registrano nei presbiteri ordinati nei R.M. e quindi formati da loro. Purtroppo non sempre e non dappertutto è così. Ne ho conosciuti di preti diocesani e ancor più religiosi che sono finiti a fare il cammino per la loro vita, soggetti all’obbedienza ai catechisti. Da pastori finiti a fare anche loro i pecoroni del gregge.

    Pax

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  17. @anonimo "teologo" da strapazzo

    1) secondo te l'ostia di che cosa è fatta? Di "carta" come dice quell'impiastro del tuo guru Kiko? NO! E' pane azzimo. Un bambino del primo anno di catechismo NON HA BISOGNO del biscottone che fate voi per "capire" che quello è il Corpo di Cristo. Voi SI'. Chiediti il perchè.

    2) Non nascondiamoci dietro ad un dito: il responsabile distribuisce la comunione A PRESCINDERE. E' come un diritto acquisito. Per cui anche se ci fosse un ministro straordinario o un diacono questi DEVONO lasciare il passo sulla base di una consuetudine. Ora dimmi: cosa è più clericale: un consacrato che fa valere un mandato DELLA CHIESA o un laico che si ARROGA un diritto che non ha? Riflettici.

    3) tu che parli tanto di OGMR: lo sai che esso SPECIFICA che la comunione va assunta PRIMA dal sacerdote e DOPO dai fedeli (cosa più e più volte ribadita)? Lo sai che la comunione va ASSUNTA SUBITO DOPO che ti viene consegnata? Nel cammino questo si fa? NO.
    E non si fa per specifiche motivazioni che NON rispecchiano la fede cattolica.

    Quindi prima di venire qui a sbandierare PRESUNTE conoscenze teologiche vai nella tua comunità e dì come stanno le cose veramente, ma qualcosa mi dice che non lo farai

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  18. Anonimo del 23 dicembre ore 23:00

    Rispondo all'unica domanda che ha un senso, formulata nel tuo commento: No, la persona a cui è stato vietato distribuire l'eucarestia non è diacono e neanche Ministro Straordinario della Eucarestia, ma un semplice laico responsabile di una comunità del "movimento neocatecumenale".
    Rispondi anche tu ad una semplice domanda: Nelle Eucarestie neocatecumenali è vero che il segno del pane viene preso tutti insieme, assemblea e sacerdote, dopo che si è stati seduti con il pane in mano in attesa della consegna, a tutti i partecipanti?
    Anche questa cosa è regolata in questo modo sul "Messale Romano" che hai letto tu?

    LUCA

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    1. Lo studente di dietologia a questo non sa rispondere. Potrebbe solo farlo citando il messale romano de Roma di Kiko & compagnia eretica cantante.

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  19. Allo STUDENTE IN TEOLOGIA!(addirittura) Del Cammino:

    Ricorda questa regola: "Quando uno "studente" incontra qualche "Professoressa", lo studente perde sempre".
    Ricordatelo per non fare figure ridicole e non peggiorare la situazione del Cammino.

    La tua saccenza è parzialmente scusabile solo perché, essendo camminante, pensi di poter dare lezioni a tutti, anche al Papa. Del resto pensi che i mamotreti siano l'autentica interpretazione del Vangelo.

    Ma la tua saccenza è scusabile solo parzialmente perché è talmente smisurata che non considera neanche l'ipotesi che i documenti che citi possano essere già stati letti e studiati dagli autori e dagli amministratori del blog. E la tua saccenza ti ha faddo cadere nella trappola che avevi preparato.
    Come un cacciatore che si impallina sa solo o che spara al proprio cane prendendolo per una preda!

    Le tue citazioni debitamente ritagliate, dove ometti quelle PROIBIZIONI della Chiesa che il Cammino disattende di proposito sempre e ovunque, sono la PROVA che il Cammino disubbidisce alla Chiesa.
    Se, oltre a essere peccato, fosse un crimine, la condanna sarebbe CERTA in qualunque tribunale civile.

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  20. Per tutti gli ignoranti - anche coloro che per debolezza personale preferiscono ignorare lo stato delle cose - bisogna ricordare un punto essenziale: i gesti compiuti in presenza del Signore, tirando in ballo il Signore, adoperando il nome del Signore, producono invariabilmente conseguenze (positive o negative che siano) nel piano soprannaturale.

    Così come le preghiere, anche quando apparentemente non sembrano ascoltate, producono "conseguenze" spirituali positive impossibili da misurare se non a distanza di moltissimo tempo, allo stesso modo le menzogne (e adulazioni, ecc.) che si fregiano del nome di Nostro Signore o dell'autorità della Chiesa, producono "conseguenze" spirituali impossibili da misurare (e certamente negative).

    Consideriamo per esempio il caso in cui un Papa dicesse a degli eretici: "vi ringrazio per la vostra opera di evangelizzazione". Nostro Signore ci vede benissimo, e quindi se il Papa dice questa cosa, davanti a Dio vale come condanna in più agli eretici perché oltre alla loro colpa presente (l'eresia) si sono "indebitati" con Nostro Signore anche per la presunta evangelizzazione (quella vera, che non hanno fatto e che non sono capaci di fare finché non rinnegano le proprie eresie), di cui sono stati già "pagati". Tanto più alla luce di tutto il male che gli eretici hanno fatto alle anime deboli: mettetevi nei panni di qualcuno che dopo essere stato vittima di tantissime malvagità del Cammino, sente il Papa "ringraziare i kikos" anziché tuonare contro di loro (quasi come se il Papa volesse che i kikos e soprattutto i loro capicosca si garantiscano un gran posto nel profondo dell'inferno).

    Oppure per esempio il caso in cui diversi Papi, sia pure con tutta la buona volontà paterna di pastori che li contraddistingueva, hanno avallato anziché frenare certi movimenti eretici: fatti salvi i momenti in cui era loro impossibile agire (per ricatti, per preservare alcuni deboli, per ostacoli frapposti dai fidati collaboratori...), dovranno rispondere severamente a Nostro Signore per aver omesso di fare quel che il loro sacro dovere imponeva. Un medico non può illudersi di curare il tumore con l'aspirina, e così il medico delle anime non può illudersi che le malvagità fatte ai danni di tantissimi innocenti possano essere messe da parte in nome di un improbabile "quieto vivere" ecclesiale. (Naturalmente la condanna è estesa a quei presbiteronzoli neocatekiki che ingannando i fratelli del Cammino fingono che vada tutto bene e che sia tutto giusto ciò che dicono e fanno; riceveranno la condanna durissima che si sono meritati).

    Questo è il motivo per cui pur con tutto il rispetto possibile per i legittimi Pastori e i Pontefici, non abbiamo mai voluto ridurre il dovuto ossequio ad una ridicola tifoseria. Così come Pietro, primo Papa, sbagliò al punto che Paolo dovette "resistergli in faccia" (cfr. Gal 2,11), così ogni suo successore è a rischio di danneggiare il gregge che invece è incaricato di condurre. Tutto il possibile rispetto, tutta la possibile devozione al Sommo Pontefice, non possono impedire di chiamare le cose con il loro nome. Se al timone della barca di Pietro c'è un incompetente, si prega per lui; ma se c'è qualcuno che nelle parole e nelle opere sta lentamente portando la barca al naufragio, non si può più tacere.

    E quindi, quando un Papa rifiuta di farsi indicare come Vicario di Cristo, e addirittura poggia sull'altare la ciotola con un simbolo pagano, potete stare certi che Nostro Signore gliene chiederà severissimamente conto.

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  21. Buon natale sereno a tutti.
    Libero dal cammino e dalla chiesa(per ora)

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  22. Felice Natale! La Luce del Signore Gesù risplenda nelle nostre case e dentro di noi senza che mai la lasciamo affievolire!

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  23. Il modo di vivere l'Eucarestia dei neocatecumeni è stata confermata anche da Papi e vescovi.
    Gli abusi dei catecumeni è quella di non formare i catechisti che fanno macelli senza conoscere il catechismo della Chiesa Cattolica e senza seguire corsi di aggiornamento.
    Molto di questi pagliacci hanno distrutto vita di molte persone
    Antonio

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    1. No, mi dispiace: il 'modo di vivere l'eucarestia neocatecumenale' (cioè gli abusi eucaristici neocatecumenali) non è stato confermato da nessuno.
      Forse tu credi ancora alle panzane che sparano i catechisti neocatecumenali? È vero che, come tu dici, fanno macelli, hanno distrutto la vita di tante persone, non conoscono il Catechismo cattolico; ma non si fermano a questo. Diffondono in modo scientifico le menzogne più velenose, come quella che vedrebbe le loro invenzioni liturgiche approvate. Non è cosi.

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    2. Sorry, ma la "liturgia" non è MAI stata approvata. Ci hanno tentato di nascosto, ma non ci sono riusciti.

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    3. Sig. Antonio,
      Sul fatto che i catechisti debbano studiare lo ha ribadito anche il Papa, ma non sono sicura di quanto sia stato ascoltato, considerando che pochi anni fa uno dei miei ex catechisti in una risonanza ha ammesso di non avere mai studiato teologia; sul fatto della liturgia in realtà Papa Benedetto aveva ripreso i neocatecumenali ordinando loro di adeguarsi alla liturgia eucaristica canonica, gli aveva anche imposto di farlo entro due anni,sai come ha risposto Kiko? Che avrebbe obbedito ma che la comunione si distribuisce al loro modo perché nel Vangelo di Luca si parla di banchetto eucaristico..allora il Papa ha risposto con la famosa lettera di Arinze,ribadendo che si trattava di ordini... ovviamente mai rispettati..quindi non è vero che la liturgia è approvata del tutto

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    4. La liturgia nella chiesa è sempre mutata, prima o poi verrà regolata.
      I veri abusi sono invece pseudo teologici e provengono solo da ignoranza e una visione ideologica della religione.
      Penso che dopo la morte di Francisco Arguello il Cammino verrà commissariato e finalmente finirà di essere di scandalo.
      Antonio

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    5. Non si può giustificare la disubbidienza al Papa e gli abusi liturgici del Cammino con il fatto che la Chiesa nella sua prudenza e sapienza nel corso dei secoli abbia modificato delle liturgie, magari solo in via provvisoria per adattarsi a circostanze estreme, come in questi tempi di pandemia; probabilmente conoscerai il rito della cinquantina,dove appunto il Cammino riprende una liturgia della Chiesa dei primi secoli,ora abolita e non più praticabile, per non parlare della Redditio, in cui io stessa ho sentito confessare peccati mortali, mentre la Chiesa sconsiglia queste confessioni pubbliche che generano solo confusione tra i fedeli,o gli scrutini in cui si scandaglia il foro interno,un peccato mortale per chi lo promuove.Lo stesso vale per gli abusi liturgici nell'Eucaristia condannati dal Papa, come il ballo, le risonanze, i simboli ebraici,ma che continuano ad essere perpetrati (ti consiglio a tal proposito di vedere delle foto o video delle eucaristie protestanti molto simili a quelle del Cammino e non per caso). Anche io spero che alla morte di Kiko (a cui auguro una morte Santa il più tardi possibile) il Cammino possa cessare di dare scandalo,prego e confido nel Papa e nella Chiesa a tal proposito. Se lei è un catechista le auguro di fare chiarezza, non è mai troppo tardi per tornare sui propri passi e adeguarsi alle disposizioni della Chiesa, lo stesso vale anche se lei fosse un semplice camminante

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    6. I teologici che parlano di abusi liturgici non sono pseudo teologici, ma persone profondamente preparate sull'argomento, e difendere la sacralità della liturgia eucaristica non vuole dire affatto avere una visione ideologica della Chiesa, bensì difenderla da errori gravi

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