domenica 24 gennaio 2021

La morte di due giovani: un premio per i kikos e un'occasione per fare proselitismo per il Cammino

Allora i discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi» (Luca 17,37)
 
 
Una vicenda dolorosa, la morte di due figli nel fiore degli anni, nel momento in cui, giovani uomini, si aprivano alla vita. 
 
Lo abbiamo appreso, qualche mese fa, dai giornali. Sempre dai giornali, abbiamo saputo che la famiglia, credente, ha dato in questo momento difficile una testimonianza di fede. 
 
Abbiamo letto infatti su un  giornale locale
 
Il dolore della famiglia si è espresso attraverso attraverso le parole di papà Claudio: “Voglio ringraziarvi perché avete sofferto con noi in questi giorni e questo è ciò che ci ha aiutato tantissimo, ci ha dato tanta consolazione. Questi due figli si sono guadagnati il paradiso. Eravamo veramente una famiglia felice e questa è merito della Madonna. E pensiamo che Dio abbia compiuto la sua opera. Vorrei fare un invito ai giovani, credete alla forza della Madonna e di Gesù cristo. Abbiamo due figli morti, ma che in vita ci hanno hanno dato tante gioie. Io credo che il Signore darà di nuovo gioia alla nostra famiglia e attraverso questo sacrificio farà grandi opere“. 
 
Questa, la dichiarazione del padre dei due ragazzi. Dalla sofferenza più buia e dolorosa alla speranza cristiana, anzi, alla certezza della vita che non si conclude dell'assurdo della negazione di sé, ma che conferma il disegno d'amore di Dio per tutti gli uomini che in Lui confidano. 
 
Fatto sta che la famiglia è neocatecumenale. Questo non cambia nulla nè al nostro cordoglio, nè alla vicinanza a questa famiglia colpita da un lutto tanto grande, seppure illuminato dalla fede e dalla speranza. 
 
Cambia invece moltissimo nella considerazione della vicenda da parte degli 'avvoltoi neocatecumenali'. 
 
Ecco infatti come la vicenda dolorosa viene spiattellata in piena Convivenza di Inizio Corso 2020/2021 e poi riportata nel mamotreto propagandistico kikiano, nello spazio riservato alle risposte al Questionario
 
Leggendo le parole dette in proposito da un presbitero neocatecumenale, noterete quanto l'accaduto venga visto come: 
  • La dimostrazione di una superiorità spirituale degli eletti neocatecumenali, come se non fossero solo alcuni fra i tanti che subiscono perdite dolorose  accettandole con fede, pur senza farne uno show davanti a nessuno;
  • Una cosa di cui 'rallegrarsi': la risonanza enorme della triste vicenda ha attirato visibilità, radio, giornali, i 'numeroni' tanto cari ai neocatecumenali contabilizzati in 1500 presenti alle esequie; 
  • Una ghiotta occasione per 'salare' con il kerigma neocatecumenale tutti i 'pagani' della diocesi; 
  • Ma soprattutto una dimostrazione di come il Signore dei kikos sia fedele 'lì' dopo 40 anni dall'insediamento neocatecumenale nonostante non ci siano che pochissime adesioni al Cammino ed anzi, esso sia avversato e mal sopportato;
  • In definitiva: la perfetta occasione per fare proselitismo al Cammino. 
 
Ma leggiamo ora, dal plico della Convivenza di Inizio Corso 2020/2021, l'intervento del presbitero (definito  'un prete'). 
 
UN PRETE 
Anche io posso raccontare un fatto che può rallegrarvi. 
Nella provincia di Torino c’è un paese e in questo paese 10 giorni fa sono morti due ragazzi cadendo da un silos, intossicati dai fumi del silos. I ragazzi avevano 22 e 25 anni, erano della terza comunità della parrocchia di questo paesino di 300 abitanti. 
I genitori sono della prima comunità, che ha accolto il Cammino più di 40 anni fa. 
La morte di questi ragazzi ha avuto una risonanza enorme, è venuto sui giornali, perché una famiglia ha perso in un colpo due figli di 22 e 25 anni, una tragedia enorme. È venuta la radio, la televisione, e mercoledì c’è stato il funerale; al funerale c’erano 1500 persone, praticamente quasi tutta la provincia. 
Il padre di questi ragazzi, della prima comunità della Madonna del Pilone, ha dato un’esperienza impressionante, in un silenzio incredibile questo uomo ha parlato della vita eterna dei suoi figli – davanti alle autorità, i parenti, gli agricoltori, artigiani, sono zone abbastanza ricche – ha dato una parola personalmente a tutta la gente che è venuta per sei giorni a dargli le condoglianze e diceva: 
“I miei figli sono nati per l’eternità, oggi hanno raggiunto il motivo per cui sono nati”
È stata un’esperienza di fede enorme, veramente una bomba; abbiamo visto come questa famiglia ha salato attraverso questo evento migliaia di persone, abbiamo visto veramente come il Signore è fedele lì dopo 40 anni. 
Se si facessero le catechesi adesso sarebbe una bomba. Infatti una delle sofferenze più grandi è non sapere quando si potrà ricominciare a fare catechesi. 
La fidanzata del ragazzo di 22 anni, che era in comunità con lui, ha radunato dopo due giorni 60 amici, li ha portati in seminario e mi ha detto: “Adesso dateci una parola”, abbiamo annunziato il kerygma come anche è stato fatto al funerale. 
Tutto questo è il frutto della fedeltà di Dio, il parroco che accolse il Cammino lì ha difeso la comunità contro tutti, e la fedeltà di questo parroco ha portato questi frutti che oggi stanno salando un’intera provincia. 
 
Avete letto? Avete colto che il funerale dei due giovani viene descritto dal prete kikiano come un happening fantastico e gioioso, perché ha attirato interesse e partecipazione che ha travalicato la piccola comunità locale, radio, televisione ed attenzione dei media, 6 giorni di partecipazioni (e quindi, sempre secondo il prete, di possibilità del padre di catechizzare amici parenti e conoscenti in favore del Cammino neocatecumenale)? 
 
Peccato, che tanta gioiosa e fremente  eccitazione, osserva il prete, sia funestata da una 'grande sofferenza'. La morte dei due giovani? No, assolutamente! I due ragazzi 'hanno raggiunto il motivo per cui sono nati'. La grande sofferenza è il 'non poter fare catechesi' a causa della pandemia, il non sapere quando si potranno raccogliere le adesioni ad un Cammino che, nel territorio, è asfittico. 
È un gran peccato, soprattutto perché, aggiunge il prete, si tratta di 'gente benestante, che vive in zone abbastanza ricche' (sai che decime?)
Eh sì... gracchia l'avvoltoio, con l'acquolina in bocca:
'se si facessero le catechesi adesso, sarebbero una bomba'. 
 
Il prete, probabilmente membro della équipe regionale, si lascia sfuggire che quanto successo (la morte tragica dei due ragazzi) è 'un premio' per il parroco che 'ha difeso le comunità contro tutti', perché i cattolici del luogo da decenni cercano di espellere questo molesto parassita, questo scandalo di divisione che si è incistato nella altrimenti tranquilla comunità parrocchiale. 
 
A latere, notiamo l'intenso piacere nello sfoggiare i 'numeroni', tipico della cupidigia neocatecumenale.
In poche righe il prete kikiano inanella:
 
10 (giorni dall'evento gioioso)
 2 (i ragazzi)
22 e 25 (l'età dei ragazzi)
1500 (partecipanti al funerale)
 3a (comunità dei figli)
1a (comunità dei genitori)
40 (anni di incistamento  neocatecumenale)
6 giorni (di visite di condoglianze)
60 (giovani catechizzati con il kerigma kikiano)
Migliaia (le persone 'salate' dai kikos).
 
Tipico di una spiritualità che va sempre e solo 'a numero' e 'a peso'.
 
Questa risposta al questionario, sul mamotreto dell'Inizio Corso 2020/2021, segue immediatamente quella  riferita ai preti neocatecumenali statunitensi che i catechisti hanno 'salvato' da una sorte di alcolismo e abiezione sessuale obbligandoli a girare di casa in casa, a rischio Covid, per celebrare le Eucarestie agli eletti del Cammino. 
Ecco perché il prete esordisce dicendo 'Anch'io voglio raccontarvi un fatto che può rallegrarvi'. 
 
Non c'è alcun dubbio sul fatto che queste persone, dirigenti del Cammino da molti anni, quindi gli eletti fra gli eletti, sono una fogna desolante traboccante cretineria e disumanità. 
 
Questi sono i frutti (sempre più marci e putrefatti) del Cammino neocatecumenale.

45 commenti:

  1. Allora diamo altri numeri:
    40 anni di camminamento = 3/4 comunità soltanto.
    I genitori della 1°, i figli, di età diverse, nella 3°.
    I figli, se tutto fosse andato come sperano i kikos, dovevano essere in due comunità diverse, vista la differenza d'età di 3 anni. Invece stavano nella stessa, la 3°. Segno di fusione.
    Si entra nei kikos a 14 anni. Dopo il ragazzo di 22 anni, quante comunità si saranno formate? Una? Due? Nessuna?
    In 40 anni solo 3/4 comunità? Composte ognuna da quante persone? Non l'hanno detto. Di sicuro 4 erano della stessa famiglia, anzi 5, contiamo pure la fidanzata.
    Questi sono i numeri che essi stessi hanno dato, visti dall'altro lato della medaglia.

    E poi, in un paesino di 300 abitanti (non di parrocchiani), dove li ha presi la ragazza 60 giovani da portare al seminario? A scuola? All'università? Al lavoro?
    Quel paesino deve essere quello che innalza la media dell'età giovanile italiana oppure, come più attendibile, la parola l'hanno ripresa i soliti giovani di altre comunità di zone limitrofe, più facilmente conosciuti dalla ragazza. Sempre ammesso che fossero 60.

    Se proprio si deve parlare di numeri, parliamone fino in fondo.

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  2. Frutti devastanti che inquinano chiunque si lasci trascinare nei bassifondi sudici della realtà kikiana. Tutto è incentrato sul cammino, esso deve prevalere e giovare d'ogni occasione propizia a rinfoltirlo di adepti, poco conta se nelle questioni vi sono implicate persone coinvolte in drammi che lacerano il cuore al solo pensiero. In fondo loro sono privi di sentimenti, calpestano l'animo altrui abitualmente, dilaniano il foro interno, circuiscono per ottenere ricchezze, dividono le famiglie; strappano loro stessi i figli ai genitori causandone la morte nei sentimenti, divenendo le loro guide non solo "spirituali" ma anche "genitoriali", uccidendo il sacro legame genitori/figli. Ed in questa occasione che i figli son persi corporalmente, si permettono di manipolare la tragedia per beneficiare di un'ammirazione effimera che ha il suo unico significato nell'egocentrismo di Kiko, che ama farsi impressionare ricevendo notizie che ampliano il suo ego di già smisurato. Ed i kikos, inclusi i sacerdoti ncn, adorano darsi arie raccontando vicende d'una certa pomposità che attirino l'attenzione del re indiscusso del contesto, Argüello, che ascolta soddisfatto senza lasciar intravedere più del dovuto la sua gratificazione, affinché la durezza sproni i presenti a non accontentarsi ma a dar sempre di più nell'attuazione della medesima squallida opera di strumentalizzazione degli eventi e delle persone.
    Sono perplessa, assai sconcertata dall'arrendevolezza delle persone coinvolte in prima persona nella dolorosa perdita, le quali accondiscendono all'esigenza del cammino d'ottenere una testimonianza costruita a loro profitto, basata sul concedere visibilità e onore al contesto eretico, rendendolo l'artefice indiscusso del (decisamente insolito) gaudio manifestato dai genitori e della concessione a godere dell'Empireo dei due assenti. Squallido è dir poco.

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  3. Quando un kikos inanella numeroni giganteschi, ricordatevi sempre che in ogni setta è considerato lecito e doveroso mentire e ingannare, tutte le volte che ciò sia utile al prestigio della setta.

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  4. Ringrazio Valentina per questo post non facile da svolgere per la delicatezza e verità che ha saputo tenere insieme.

    Poichè queste performance tutte loro suscitano uno sdegno incontenibile.

    Mi spiego.

    Molto opportuno, anche se doloroso dal punto di vista umano, mettere in evidenza come certi eventi vengano vissuti nel contesto del Cammino. Se uno vuol rendersi conto di cosa è davvero. Si definiscono da soli. Basta osservarli. Non teorie, qui parlano i fatti, quelli che tanto amano.

    Anche questo ha il suo significato:
    L’esperienza del prete data al questionario in convivenza è stata scelta per essere pubblicata nel brogliaccio della Convivenza di Inizio Corso (che farà da traccia per i riporti in tutto il mondo) perché essa è evidentemente il compimento perfetto del Cammino, secondo Kiko e secondo gli itineranti.

    I fratelli che ascolteranno il racconto, sapranno così a quale modello devono rifarsi. Sanno come devono comportarsi quando una tragedia li travolga inaspettata, se vogliono fregiarsi degnamente del titolo di neocatecumenale.

    Nell’esperienza raccontata dal prete nulla emerge di chi fossero questi due ragazzi giovanissimi. Oltre l’età, di loro come persone non si dice nulla. Come tutti i camminanti questi due poveri giovani sono solo un numero nelle comunità:
    due fratelli della terza della Parrocchia. Punto.
    E i genitori?
    Due fratelli della prima, in cammino da 40 anni, essi possono fregiarsi del merito di essere “della prima ora”.

    Poi, nel racconto epico del presbikiko, è tutto solo un rincorrersi di aggettivi altisonanti, quelli soliti delle autoesaltazioni kikiane a cui ormai siamo abituati:
    Incredibile, impressionante, enorme e, conclude il prete, “questa storia è una “bomba””.
    Ma bomba perché?
    Ecco, val la pena ricopiare:
    Se si facessero le catechesi adesso sarebbe una bomba. Infatti una delle sofferenze più grandi è non sapere quando si potrà ricominciare a fare catechesi. Superfluo ogni commento!

    Ma avete mai conosciuto un’alienazione più grande? Una disconnessione dalla realtà più profonda?
    Tutto questo è stato messo bene in evidenza nel post.

    Ma troppa è la indignazione che suscita questa storia nelle persone normali, nelle persone che conservano un sano buon senso e un giusto equilibrio, totalmente smarriti da chi ha gettato al macero il proprio cervello e prosegue nella vita guidato a telecomando. Tanti robot si diventa nel cammino, e tutti si agisce alla stessa maniera,
    Sì, mi convinco sempre più che questi non sono normali. Che il Cammino li conduce alla fine alla più totale aberrazione, alla negazione di ogni umanità, alla negazione di Dio stesso, anche se Lo nominano ogni giorno a loro vergogna e a loro condanna!

    ........

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    1. Purtroppo le persone vogliono una vita comoda dove tutti gli dicono cosa fare o come vivere. Tutto per non pensare e per poter vivere una vita priva di responsabilità. Perché chi davvero vuole una vita di fede allora dovrà faticare tanto... Cioè pensare a come tenere viva la fede in casa. Mentre nel cammino questo è tutto fatto per te. I genitori non devono preoccuparsi di insegnare la fede ai figli tanto un giorno entreranno in comunità e ci penseranno i catechisti...

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    2. Concordo con Anonimo Texas, mi è stato detto che lasciare il Cammino per tornare in parrocchia è più semplice e più comodo, ma seguire Cristo non è mai semplice né comodo, soprattutto in questi tempi e in una società come la nostra; i nc sono convinti che chi lascia la comunità è un debole che non sostiene i ritmi o le enormi pressioni e fardelli ingiustificati che devi sopportare, ma come ho scritto ieri, uno dei segni di una setta è proprio quello di portare via tempo eccessivo e richiedere pratiche impegnative che influiscono anche sul sonno (la preghiera silenziosa e lo svegliarsi alle 3 sono un esempio)

      La fede non ti dà risposte preconfezionate come nel Cammino, né è un insieme di simbolismi e di precetti standard, piuttosto la fede ti spinge a fare domande ed è una relazione tra il cristiano e Dio

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  5. ........

    E’ evidente che il Cammino con la sua smania di raccattare seguaci dappertutto è al centro di tutto. Per esso si vive e per esso si muore. Per esso si mettono figli al mondo e ad esso vengono sacrificati. Non solo quelli che muoiono come in questo caso doloroso, ma anche quelli che vivono e che vengono amorevolmente “indirizzati” in quell’unica direzione, senza tentennamenti, senza battere ciglio. Più passa il tempo e più vedo che il Cammino porta al più cieco cinismo i cuori.

    Tutto è per il Cammino e far catechesi. L’uomo come persona non conta e non vale nulla. In quel triste contesto nessuno se ne dà pensiero.
    Leggere l’esperienza del padre lascia letteralmente sgomenti; un padre indottrinato da 40 anni di cammino, per lui neanche l’attenuante che ancora gli manca del tempo per finire il percorso, no! Sia ben chiaro che quest’uomo è proprio la pienezza della fede fanatica kiko/carmeniana. Se volete conoscerla nelle sue alte vette, leggete!

    Ma tutto questo col Nostro Maestro non ha nulla a che fare. Mai Nostro Signore ha sventolato come una bandiera le sofferenze umane o le tragedie per incrementare dietro di Lui la folla degli uditori. Gesù ha pianto. Ha pianto per Lazzaro, ha pianto davanti alla distruzione di Gerusalemme. Non ha mai predicato un agire del Padre che, per farsi conoscere, approfitta delle tragedie più terribili che colpiscono i suoi figli definendole pure capolavori di Dio.
    Davanti alla Torre di Siloe, Gesù ha esortato alla conversione nel Santo Timor di Dio.
    Questi sono solo dei balordi fanatici, che chi li sente desidera solo di tenerli alla larga.
    Quanta desolazione trasmettono! Fanno pena.

    Pax

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  6. Sono molte le considerazioni che potrebbero essere fatte e che si condensano a mio parere in una sola: è lecito, è morale, è di buon gusto usare i figli, usare i lutti per fare proselitismo per il proprio gruppo religioso? I catechisti neocatecumenali pensano di sì. E sono stati istruiti in questo da un famelico Kiko, che ad ogni consesso a Porto San Giorgio tempestava perché si trovassero tutti gli escamotage possibili per far crescere il Cammino, magari strumentalizzando i figli, come fanno le famiglie in missione, o le figlie, trasformate in cefale per esercitare un richiamo sessuale sui giovani cinesi. Motivo per il quale le cento piazze sono state organizzate di fronte ai cimiteri o in luoghi in cui è avvenuta una tragedia: la commozione viene suscitata e subito monetizzata in nuove adesioni.
    Le frasi del 'prete' suscitano orrore e condanna: peccato non si possano fare catechesi, sarebbero una bomba...e subito dopo Kiko dà l'autorizzazione a farle nelle case: in tempi di Covid, proprio una idea intelligente!
    Questo articolo può essere usato come cartina di tornasole: se il leggerlo non suscita orrore o riprovazione, allora bisogna cominciare a preoccuparsi: si è veramente e gravemente fuori strada e mentalmente intossicati.

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  7. Come fare a dire eresie senza dirle? Basta leggere questo post.

    Dalle parole del prete del Cammino non si evidenziano errori formali di fede, ma manca qualcosa: la pietà, la condivisione del dolore e la CHIESA.
    Il punto di riferimento a cui tutto viene finalizzato è il CAMMINO, mantre la Chiesa viene rappresentata in CONTRAPPOSIZIONE ad esso, come fosse una cosa naturale, ovvia.

    Le parole del prete, perciò, pronunciate in modo sbagliato (non sto parlando di semplici errori che possono capitare, ma di errori di METODO, quello del Cammino) possono rappresentare una contro testimonianza evangelica.
    Non si può infatti annunciare il Vangelo in modo anti evangelico.
    Gesù non trattò la notizia della morte di Giovanni Battista come i camminanti fanno coi loro morti.

    Se poi le parole del prete vengono anche recepite da un ambiente distorto, come quello di chi vive il Cammino in contrapposizione della Chiesa reale, cioè quella imperfetta ma RICONOSCIUTA dal Papa tipica delle parrocchie, allora il messaggio evangelico distorto che si riceve, sarà recepito in modo ulteriormente distorto e difficilmente risulterà percepito senza errori.
    Infatti se il messaggio che si riceve invece di convertire induce a crescere nell'errore, non si può dire che sia veramnte evangelico o, comunque, senza errori.

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    1. Le parole del prete fanno impressione, spero comunque che il resto della predica sia servito a contro bilanciare quelle riportate dai media

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    2. Sono d'accordo sul fatto che le parole del prete siano una controtestimonianza al Vangelo.
      Si tratta di un proselitismo deteriore o di un proselitismo inficiato da eccessi e perversioni, che consistono, come per molti atti che di per sé sarebbero positivi, nel recare danno al valore che si predica in nome di esso; nel realizzare, in nome di esso, il suo contrario.

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  8. Ben sappiamo che le testimonianze dei Kikos sono, al pari del proferire del loro guru, un miscuglio di verità è menzogne. Senza la componente fasulla questi neocatecumenali non avrebbero nulla da raccontare per dar fama, gloria, lustro al cammino.

    Colui che viene denominato irrispettosamente "il prete", tanto per sottolineare l'inesistente stima che posseggono nei riguardi dei sacerdoti che hanno relegato ai termini più bassi della loro scala gerarchica, annuncia con enfasi da catechesi neocatecumenale che la fidanzata del giovane defunto si è recata, con tanto di schieramento, al seminario chiedendo con la tipica fermezza del solido camminante, "adesso dateci una parola!". Tipica frase kikiana che si fa fatica a credere sia nata da una ragazza provata dalla sofferenza. Oltre il fatto che questo evento può intrigare e suscitare ammirazione soltanto nei kikos, mentre crea disagio a chi ascolta con mente lucida. E loro come avrebbero risposto a questa richiesta? Annunciando il kerygma di Kiko! Di certo non meditando il santo Rosario o pregando in generale; mica hanno infuso consolazione annunciando la Parola del Signore...macchè...hanno invece tentato d'arruolare nuovi adepti. Che gelo, che freddezza!
    Non serve fare i conti matematici e dare i numeri per capire che la situazione non torna.

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    1. Mi chiedo poi poi cosa abbiano saputo dire, con questo Kerigma, soprattutto se il retropensiero presente era sempre e solo quello di conquistare adesioni al Cammino.
      A Madrid, per esempio, nell'ambientale il fratello (credo catechista, dall'atteggiamento tronfio e sicuro di sé) ha ripetuto più volte 'Dio è un mostro', affermazione forte e detta a voce alta, mentre il tentativo di negare questa bestemmia era debole e non altrettanto convincente.
      Se anche con questi giovani è stata usata la stessa tattica, i risultati non potranno che essere negativi, indipendentemente dalla loro adesione o meno al Cammino sfruttando l'onda dell'emozione e del desiderio di emulazione.

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    2. Chi, anche da aderente a un movimento, "annuncia il Kerigma" non per la Chiesa, ma per il movimento stesso, quello che annuncia non è il Vangelo di Cristo

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    3. Chi, anche da aderente a un movimento, "annuncia il Kerigma" non per la Chiesa, ma per il movimento stesso, quello che annuncia non è il Vangelo di Cristo

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    4. Concordo con te Rebel, è tutta una kiko-fantascienza. Qualsivoglia annuncio che non è della Chiesa non può portare nessuna consolazione.

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    5. Vorrei chiedere a Valentina Giusti: dici che a Madrid il fratello ha detto "Dio è un mostro", ma a chi ti riferivi? Al fratello di qualcuna delle vittime dell'esplosione di qualche giorno fa? E dove hai trovato quest'esternazione?

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    6. Mi riferivo alla Eucarestoa neocatecumenale che hanno fatto a Madrid come funerale delle due vittime.
      Si può vedere su fb.
      Il 'fratello' era una persona della Comunità.

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  9. Le parole del prete sono terribili. Approfittare di una simile disgrazia per pensare a portare persone al Cammino è da bestie senza alcun sentimento di umanità. In tutta questa vicenda non si è mai sentito parlare della madre. Immagino che sarà stata distrutta dal dolore, incapace di parlare. Perdere un figlio è il dolore più grande e inconsolabile che ci possa essere. Perderne due, dolore enorme raddoppiato e quasi inconcepibile. Come si fa a non tacere in un frangente simile? In più, credo, i genitori probabilmente avranno provato rimorso per non aver potuto evitare quelle morti, che forse erano evitabili. Non conosco i dettagli dell'incidente occorso, ma so che in molti casi di incidenti sul lavoro, la causa è la mancata osservanza delle norme di sicurezza, che magari sembrano inutili e quasi una perdita di tempo, ma in alcuni casi salvano la vita. Ricordo ancora con orrore l'operaio venuto a casa mia a mettere le tende sui balconi, salire e lavorare in piedi sulla balaustra e quando gli chiedi perché non si asssicurasse con una qualche imbragatura, mi guardò come si guarda uno stupido e mi disse con aria di sufficienza "sono abituato"...
    Come che sia, in questo caso il Cammino, per mezzo di suoi rappresentsnti, ha mostrato tutta la sua bestialità e malvagità. Come ha detto qualcuno, mentre per i genitori quei due ragazzi erano carne della loro carne, e cuore del loro cuore, per il Cammino erano solo dei numeri... Che abisso di indifferenza...

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  10. Come da copione la vostra erosione arriva anche ai fatti di Madrid; non avevamo dubbi sul fatto che il vostro cinismo non aspettava altro vista la ripetizione autistica degli ultimi post.
    Da parte nostra, la convinzione che il CN sia stato ispirato e voluto da Maria, quindi, cari commentatori anonimi e viscidi, tenetevi pronto a dare ragione della vostra posizione non a noi....
    AUGURI!!

    PS: in vaticano si ride dei vostri post...

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    1. Caro commentatore neocatecumenale, come puoi vedere non commentiamo i fatti di Madrid, una disgrazia che ha fatto morti innocenti con le cui famiglie siamo solidali.
      Non altrettanto stanno facendo i tuoi fratellini,che già hanno provveduto a sproloquiare sull'incidente attribuendone la responsabilità a Dio oppure ad una occulta persecuzione.
      Nella loro ansia santificatoria inoltre stanno attribuendo al sacerdote morto aneddoti che non lo riguardano (vedi l"articolo su Aleteia spagnolo) e a riferire particolari che sinceramente non gli fanno onore.
      Se vuoi sapere le ultime farneticazioni e i gli ultimi tentativi auto assolutori, vai a leggerti la 'stamoa" del Cammino.
      Se in Vaticano si ride dei nostri post, vuol dire che siamo letti, già lo sapevamo e ci fa piacere: siccome generalmente riferiamo i vostri strafalcioni, è normale che la lettura del blog susciti spesso un (amara) risata.

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    2. veramente qui abbiamo tutti uno pseudonimo, nel mio caso è il mio vero nome e nel profilo ho anche la foto, chi è anonimo sei tu; nessuno sta deridendo la situazione, anzi pregheremo per le vittime, hanno solo sottolineato come è stata gestita la vicenda

      Dite che il Cammino sia stato voluto da Maria e rispetto la vostra opinione, ma vi ricordo anche che in quasi 60 anni la Chiesa non si è mai espressa sull'apparizione che Kiko dice di aver avuto, e questo è strano visto che nelle altre apparizione le indagini sono iniziate all'istante; di certo però Maria non approva le violenze psicologiche e gli altri danni che il Cammino fa alle persone

      P.s. sono contenta che in Vaticano si legga questo blog, e sono sicura che Dio consolerà tutte le vittime del Cammino

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    3. Ah sì, ci sono dei ridanciani in Vaticano? Nessuno ci aveva informato, neppure la TV.
      Digli che non hanno niente da ridere, visto che li conosci così bene.
      E che il disastro che hanno combinato con il Cammino ricade sulle loro sghignazzate.

      A.Non.

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    4. Anonimo:in vaticano si ride dei vostri post.

      Di a quelli del Vaticano che invece di ridere si dovrebbero vergognare.

      Il pesce puzza dalla testa quando è marcio.

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  11. @ Rebel 24 gennaio 2021 09:50

    In questo commento Rebel descrive ad arte l'atteggiamento dell'Arguello.
    Egli è proprio così. Sprona all'emulazione più sfacciata i suoi. Incitandoli sottilmente alla gara a chi la spara più grossa. A chi più esalta, attraverso eventi prodigiosi ben narrati, i frutti del Cammino. Tutti sono tesi al conseguimento dei migliori risultati e dunque ogni cosa la vivono e valutano in questa prospettiva.
    E' chiaro che fanno lo stesso quando si trovano davanti a fatti dolorosi e sconvolgenti come quelli narrati nel post, è in questi casi che il loro fanatismo isterico viene fuori tutto nella sua intollerabilità.
    Cosa si è raccontato dell'evento tragico? Nulla. Cosa si è detto delle due giovanissime vittime? Nulla, solo che erano due fratelli poco più che ventenni. Una vergogna!
    Subito si è incentrato tutto sul Cammino e sui vantaggi immediati che può trarne, COVID permettendo, attirando nuovi adepti.
    Certo, loro dicono che così si apre l'orecchio all'annuncio. Ma all'annuncio di che e di chi? Abbiamo dimostrato mille volte che il Cammino non è incentrato su Gesà Cristo, ma su Kiko.
    E' rimasta famosa l'improvvida - ma rivelatrice - espressione:
    "Il Cammino attraverso Cristo salverà la famiglia e la Chiesa". E' chiaro, Cristo è solo un tramite! Chi salva è il Cammino.

    Pax

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    1. Giusto poco fa mi è apparso sotto gli occhi un post pubblicato nel gruppo fb ncn che menzioni (Il cammino neocatecumenale tramite Cristo salverà etc.) in cui è postato un pensiero coerente con l'intestazione della pagina:

      "Il cammino neocatecumenale mi ha salvato dalla morte e mi ha ridato la vita!".

      Sono i camminanti stessi a confermare la realtà che hai appena espresso Pax: "(per i neocatecumenali) Cristo è solo un tramite! Chi salva è il Cammino."

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  12. Nel frattempo, i soliti noti stanno freneticamente tentando di provocare per cambiare discorso.
    Invece noi ci fermiamo qui,al mamotreto neocatecumenale di Inizio Corso diffuso in tutto il mondo,in cui un prete dichiara,davanti alla morte di due giovani di 22 e 25 anni, che la grande sofferenza è non poter fare catechesi per raccogliere adesioni al Cammino dovute all'ondata emotiva suscitata dalle due morti, catechesi che sarebbero 'una bomba-, visto che gli abitanti della zona sono benestanti e un premio per il parroco che ha difeso un Cammino odiato da tutti.
    Ci fermiamo qui e non andiamo oltre, colpiti da tanto cinismo, uno dei frutti più deteriori del cosiddetto Cammino Neocatecumenale, una iattura e una vergogna continua per la Chiesa Cattolica.

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  13. Con certi fatti drammatici che capitano alle persone i neocatecumenali vanno a nozze ... perché hanno sempre una risposta a tutto , non un attimo di silenzio di fronte al dolore ma solo risposte loro ed esaltazione del cammino che come esperienza salva . Quando ero in cammino i miei catechisti erano ghiotti di fatti di durezza della vita o di sofferenza di noi camminanti , perché in questi si insinuavano senza fatica e avevano soluzione che erano sempre le stesse , senza il cammino cosa saresti dove andresti . Ma sono propio convinti di avere la parola di Dio nel loro cuore che li guida ? In tanti anni ho ascoltato da loro tante parole che non erano secondo lo stile di Gesù . Tutto deve portare le persone a credere che nel cammino c è la salvezza , questo è il loro scopo , per cui non mi stupisce che approfittino di fatti dolorosi che innalzarsi , sono fatti così hanno bisogno di dimostrare che loro hanno capito tutto e vivono in altra dimensione poveri ! Che tristezza . Piangete neocatecumenali piangete quando c è da piangere perché c è un tempo per tutto . E che se la ridano pure in Vaticano poco importa .. io sto ridendo molto
    piu adesso che sono fuori , e se i frutti dello Spirito sono gioia , amore e pace nello Spirito Santo , ecco sono nel posto giusto !

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    1. Infatti, se non hai fatti drammatici o se addirittura non hai una croce i catechisti sono sconcertati e te ne cercano e te ne trovano una a tutti i costi. Se poi alla domanda "come va con tua moglie / con tuo marito" o "Come va in famiglia" o "come va con i tuoi figli" rispondi "bene", loro non sono affatto contenti, né per te, né in generale, perché gli "togli" pane per la loro predicazione, anzi meglio dire, i loro predicozzi senza capo né coda, perché a quel punto non sanno più cosa dire, cioè non hanno più nulla da dire. Quindi già solo da questo si capisce che il Cammino non vuole il tuo bene. Se tu stai bene, i catechisti sono scontenti e scocciati: chiaro? Di certo non hanno la PArola di Dio che li guida, piuttosto hanno le parole demoniache di kiko come guida, anche se loro si sentono alla stregua di profeti.

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  14. @ Porto 24 gennaio 2021 18:02

    Vorrei chiedere a Valentina Giusti: dici che a Madrid il fratello ha detto "Dio è un mostro", ma a chi ti riferivi?

    @ Valentina Giusti 24 gennaio 2021 21:08

    Mi riferivo alla Eucarestoa neocatecumenale che hanno fatto a Madrid come funerale delle due vittime.
    Si può vedere su fb.
    Il 'fratello' era una persona della Comunità.
    ____________

    Mi basta il rendiconto di Valentina.
    Assistere ai funerali neocatecumenali è una pena troppo grande. Non lo guarderò personalmente.

    Nel Cammino si considera il funerale una delle occasioni più favorevoli all'annuncio del Kerigma. E in genere le morti, le disgrazie, le tragedie in modo tutto speciale - come dimostra la vicenda funesta dei due poveri giovani ventenni neocatecumenali raccontata nel post.
    Per cui, lo ribadisco, è penosissimo assistere ai loro funerali, il defunto non è il centro, pare assurdo ma è così.
    Tutto gira intorno alla propaganda. E sono stomachevoli.
    E l'esempio lo dà sempre Kiko, e gli altri son tutti pappagalli.

    Ho assistito a questo squallido teatro anche in occasione della morte di itineranti di spicco. Specie quando Kiko riteneva di dover onorare con la sua presenza - cosa per nulla scontata - per cui si faceva carico dell'ambientale, ovviamente.
    Ebbene, mi ha impressionato sempre la sua totale indifferenza. Mai l'ho visto emotivamente coinvolto. Si trattava di persone che PER LUI avevano speso tutta la vita, diligenti, devoti, votati alla causa fino al martirio. Non sentire da Kiko neanche un ricordo personale, neanche un omaggio, niente. Approfittava dell'ambientale per parlare sempre e solo del Cammino e di se stesso.

    Ricordo un funerale storico di un vecchio itinerante, di cui non voglio rivelare il nome, Kiko arrivò con la sua bibbia nera sotto il braccio e salutando la numerosissima assemblea con la manina. Si intrattenne in una vergognosa ambientale fuori luogo del tutto, che nessuno capì, visto che questo itinerante era stato molto amato e Kiko non lo nominò se non di striscio, tutto intento ad esaltare solo il Cammino meraviglioso e, ovviamente, se stesso, Yo Yo Yo, come sempre!
    Poi a completare lo show subito dopo la Comunione il Kiko super-star si alzò dal suo posto, allontanandosi definitivamente - sempre con la bibbia nera sottobraccio. Agitando la manina con fare compiacente e magnanimo. Non ricordo se dedicò un ultimo sguardo alla bara del suo devoto, certo non si inginocchiò a baciarla. Cosa che ha fatto solo con Carmen. Andò via prima della fine. E' facile immaginare perchè. Per timore di essere assaltato dalla folla di camminanti che avevano avuto l'occasione della vita di incontrare Kiko Arguello.

    Per concludere, a proposito dell'espressione "Dio è un mostro", perdonatemi, un altro mantra che non ho bisogno di ascoltare e che immagino benissimo.
    Spesso Kiko, per estremizzare ed enfatizzare forte, se ne esce con questa espressione. Come a dire: vi do io il discernimento per non credere, come crede tutto il mondo fuori dal Cammino (quindi sottinteso anche la Chiesa dei religiosi naturali che va evangelizzata anche lei) che "Dio è un mostro"...
    ...Ma,come è stato già messo in evidenza, si pronuncia questa frase con molta enfasi, tanto da parere lanciata dritto contro Dio! E allora, ad onta delle successive considerazioni, questo grido resta, subdolamente nelle orecchie degli uditori, loro malgrado... Urlare il grido del mondo come un voler esorcizzare il grido che reprimono dentro di loro, quando si trovano, per loro somma sventura, davanti a un mostro di disumanità come Kiko Arguello e i suoi scimmiottanti itineranti appresso.

    Pax

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    1. Infatti, l'unico mostro è proprio kiko e i suoi seguaci che lo imitano anche in queste espressioni orripilanti. Peraltro, l'esplosione di Madrid non credo che sia stata causata da Dio, ma, immagino, da incuria, incompetenza, negligenza di uomini in carne ed ossa. Cioè, invece di invocare il povero Dio, avrebbero potuto fare un esame di coscienza su come fanno (male o per nulla) la manutenzione degli impianti, sui lavori affidati spesso a mestieranti del Cammino, ovviamente in nero per risparmiare... E invece no. Se queste morti erano evitabili facendo maggiore attenzione e avendo maggiore cura, la colpa di chi è? Non certo di Dio! E invece di questo nessuna menzione, i panni sporchi (anzi luridi!) li tengono ben nascosti, vero? Riguardo al commento dell'anonimo delle 20.30, mi spieghi cosa significa "la vostra erosione"?

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  15. Ha fatto bene Valentina a tornare al tema del post. Un tema che evidenzia come sia facile predicare un "kerigma" con un "sentire" diverso da quello della Chiesa e perciò con una FINALITA' diversa. Cioè un falso kerigma cristiano.
    Il Vengelo è un atto di amore che non si può sfruttare per la propria immagine o per il potere.

    Non voglio fare il cacciatore di eretici, ma certe cose devono almeno essere chiarite, anche perché certi errori, al contrario di altri che sono evidentissimi, come quelli liturgici, sono quasi impercettibili, ma gli effetti sono reali e letali.
    Errori che vanno individuati per lo stesso bene degli erranti, molti forse in buona fede.
    Come? Spesso per deduzione.
    Come si sapeva dell'esistenza di Plutone prima del suo avvistamento perché la sua gravità influiva sulle orbite di Urano e Nettuno, così dagli effetti spirituali si può risalire agli errori che li hanno provocati.

    Ad esempio: se un movimento ecclesiale nel proprio gergo applica a se stesso le stesse caratteristiche che sono della Chiesa in quanto tale (come quando considera peccato non frequentare assiduamente il movimento), e lo fa sempre, probabilmente siamo in presenza di un errore "a monte". Un "piccolo" errore che, però, fa cambiare il fine del movimento, che non è più quello di costruire la Chiesa, ma pascere se stesso. Fine che distorce lo stesso Vangelo.

    Spesso è difficile evidenziare in modo chiaro l'eresia dalle espressioni (nei mamotreti sarebbe facile, ma quelli sono ufficialmente segreti, per cui è come se il Cammino, pur ritenendoli una sua espressione ufficiale, non se la senta di ufficializzarli davanti a tutti), perché spesso l'eresia "a parole" si esprime allo stesso modo della Chiesa, o quasi.
    Usa quasi le stesse espressioni cosicché l'errore viene "accomodato" meccanicamente, come su un messaggio what's up un "é" senza accento viene considerato "é" anche se scritto "e". E questo generalmente va bene.
    Ma se quell'accento cambia il SENSO del messaggio, occorre indagare ed evidenziare l'errore: chi è in buona fede capirà.

    Un po' come la differenza tra la Misericordia divina e il misericordismo: parlano quasi lo stesso linguaggio, ma hanno fini diametralmente opposti: la Misericordia EVIDENZIA il peccato per evidenziare l'amore di Dio e ha come fine il NON peccare più, mentre il misericordismo, attenuando l'orrore di Dio per il peccato, riduce il peccato quasi a qualcosa di "umano" e perciò di naturale per l'uomo, cosicché attenua anche l'amore di Dio, e di conseguenza il suo fine, più che la conversione, è la perpetuazione del peccato.
    Un anti Vangelo.

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  16. @ Anonimo 24 gennaio 2021 20:30

    Ora ti leggo Anonimo. Mi ti ero perso!
    Guarda chi parla di cinismo. Ma vi ascoltate? Vi leggete?
    Come sempre ve la cantate e ve la suonate.

    Voi siete convinti che il Cammino è ispirato e voluto dalla Madonna?
    Da dove tanta certezza? Qui abbiamo spesso evidenziato le versioni contraddittorie prodotte da Kiko di tempo in tempo.
    Sai dirci qual è la vera? Consigliate a Kiko di appuntarsi almeno quello che dice, così non dimentica e poi fa figuracce. Che freni un poco la fervida fantasia.
    Poi ci puoi fornire la conferma della Chiesa della veridicità di questa "apparizione" sulla quale non si è MAI pronunciata.

    Qui, se davvero dal Vaticano ci leggono, vorrei fare un accorato appello: Perchò non vagliate la visione di Kiko e ci date uno straccio di documento a proposito? Aspettate che Kiko muoia prima? Non pensate che dopo sarà troppo tardi per porre rimedio ai danni immensi prodotti nelle anime da una invenzione idolatrica di due spagnoli nella quale la Madonna non c'entra proprio niente?

    Non so cosa ci sia da ridere. Il Signore vi chiederà conto. Leggere il Profeta Ezechiele a proposito del destino eterno dei cattivi pastori.
    Vedrete che la voglia di ridere vi passa a tutti.

    Pax

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  17. Nella mia parrocchia, s. Bartolomeo a Cagliari, dove non c'è mai stato il Cammino, dal 2000 al 2008 abbiamo avuto un parroco neocat che veniva dal Poetto, padre Antonio Sconamila, che aveva tentato di portare il Cammino in parrocchia come accennai tempo fa. Uana cosa gli è riuscita : con un gruppo ristretto di 20-25 persone faceva tutti i martedi la Parola di Vita, che era di stile neocat, dove si parlava della parola della domenica successiva. Uno faceva l'ambientale, poi due facevano le letture precedute da ammonizioni. Il prete diceva poi : cosa ha detto questa Parola alla vostra vita? Stile neocat, vero? L'ho scoperto tempo dopo. Io partecipavo ma non mi piaceva, non parlavo mai. Il gruppo si sfaldò perchè c'erano attriti tra le persone, poi p. Antonio vene trasferito a Verona, venne un anno p. Enrico Spano, anche lui un neocat che veniva dal Poetto, ma non riprese questa esperienza, poi andò al Poetto dove rimase fino a ottobre del 2020,ora è trasferito a Fiumicino. Da noi venne p. Remo Morelli che rimase fino a ottobre del 2020, acerrimo nemico dei neocat, in tutte le parrocchie dov'era stato ha avuto a che fare con loro e quando è arrivato da noi disse chee ra rinato perchè finalmente non aveva neocat intorno. Il nostro nuovo parroco, p. Quinto Celli, anche lui è un antineocat, p. Remo è rimasto ancora con noi come vice. Come vedete, qualche esperienza con il Cammino ce l'ho anch'io. Vi racconterò in seguito un episodio che mi ha coinvolto proprio al Poetto dov'ero andato per una commissione. Aldo

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  18. Dal sito neocatecumenale Shema.it, riporto un messaggio di cordoglio per la tragedia dell'esplosione del catecumenium de La Paloma di Madrid:

    Uniti in preghiera per i fratelli della parrocchia della Paloma di Madrid. Per i morti, le loro famiglie, il parroco. La Catalogna sarà sempre in debito con questa parrocchia da dove sono usciti i primi catechisti che hanno annunciato il Kerygma nella nostra terra, in particolare il P. Antonio Garcia, morto in un incidente aereo a Barajas, e P. Felix Villegas, deceduto alcuni anni fa di cancro e di santità. RIP

    'Da dove sono usciti i primi catechisti che hanno annunciato il Kerygma nella nostra terra'. Si tratta obbiettivamente di un messaggio che intercorre fra appartenenti ad un'altra religione rispetto a quella cattolica, che si dota di propri catechisti e di un altra dottrina detta Kerygma e per la quali incidenti e malattie, unite alla propria appartenenza al CNC, sono le nuove forme di martirio e di santità.

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    1. Sconcertante.
      Per cui il kerigma in Spagna, per i camminanti, non è stato annunciato da San Giacomo Apostolo, ma dal Cammino!

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  19. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  20. L'infelice neocatecumenale che non possiede opportunità di confutare con la logica quanto affermiamo, sfrutta la parola principe della setta ed i suoi sinonimi credendo d'essere astuto: odio!
    Si, "odio" è il termine che l'ignorante (proprio nel senso che è cretino, data la poca scaltrezza dimostrata) affibbia a chiunque ragioni con criterio, così da indurlo a indietreggiare con un malloppo di rimorsi sull'animo. Questa è una tattica intrapresa dai catechisti per affliggere i sottoposti, imitata per l'occasione dai vari saccenti pasqualoni per darsi un tono (quel tono che in comunità non hanno) e frenare un discorso che non sanno gestire. Un pizzico penoso.

    Traduco il pensiero di tutti quelli che leggono il tuo ultimo rigo Anonimo (del 24 gennaio 20:30): chiaramente non è credibile che in Vaticano ridano dei nostri thread, piuttosto è facilmente pensabile che un mucchio di neocatecumenali si ritrovino a piangere nel leggerti.

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  21. Siccome ai fratelli del Cammino piace negare la realtà, l'evidenza, la logica, il buonsenso, occorre ricordare sempre la realtà, l'evidenza, la logica, il buonsenso.

    Al fedele cattolico interessa anzitutto salvare la propria anima. La propria storia personale, la propria esperienza, le proprie caratteristiche, i propri malanni fisici e spirituali, sono il punto di partenza. Un giorno non troppo lontano ognuno di noi, singolarmente, affronterà il divino giudizio, cioè l'infinita giustizia di Dio. Finché siamo in questa valle di lacrime abbiamo l'opportunità di ravvederci e di ripulire l'anima dai peccati che ci porterebbero alla dannazione eterna. È importante rialzarsi, anche se fosse faticoso e pieno di sofferenze, rialzarsi dopo ogni caduta, ripromettendosi «col Tuo santo aiuto» di non cadere mai più. Siamo esseri umani, cioè le virtù le possiamo acquisire solo molto lentamente: così come un fisico da atleta si acquisisce solo con una lunghissima e faticosa preparazione (una lotta contro sé stessi, contro i propri limiti, da tutti i lati, combattuta col buonsenso perché un mingherlino non può certo sperare di diventare Hulk), così sarà solo con una serie di sforzi e di fatiche che riusciremo a dare una raddrizzata alla nostra vita di peccatori. Combattere "la buona battaglia" non è mai stato facile a nessuno.

    Nel Cammino Neocatecumenale tutto questo non c'è. C'è la falsa promessa che "se fai bene il Cammino" allora tutto il resto sarebbe automatico e automagico. Se la tua comunità "fa bene il Cammino" allora ti salveresti senza pentimento e senza sforzo. Basterebbe "far bene il Cammino" per evitarsi tutto quel percorso spirituale personale, per ritrovarsi davanti al giudizio divino a sentirsi dire: "pagavi la decima? facevi le lodi a Kiko? eri aperto alla vita? bene, puoi passare, anche se non ti sei mai veramente pentito di tutte le terribili ingiustizie che hai commesso nei confronti del prossimo e nei confronti dei tuoi cari". Il Cammino è spiritualmente una truffa, una bidonata, perché sostituisce la spiritualità cristiana con la cretineria del "far bene il Cammino", del pagare le Decime e le collette, del fare le pagliacciate come Kiko comanda, del celebrare gli strafalcioni liturgici, del sentirsi superiori a chi non fa il Cammino (e contemporaneamente proclamare con gigantesca ipocrisia "sono un peccatore mi faccio schifo").

    Una delle vette di tale idolatrica ipocrisia è aggredire chi fa notare le storture del Cammino. Se i "camminanti" fossero davvero convinti che il Cammino fa crescere nella fede cattolica, sarebbero i primissimi a rinfacciare ai cosiddetti "catechisti" ogni stortura e ogni eresia; se i cosiddetti "catechisti" fossero davvero convinti che il Cammino fa crescere nella fede cattolica, sarebbero i primissimi a rinfacciare a Kiko e al suo "cerchio magico" le porcherie e le eresie, mentre i "presbiteri" si rifiuterebbero di celebrare carnevalate.

    E invece no: il Cammino è una setta idolatrica ed eretica che si spaccia per cattolica e pertanto nessuno osa criticare (ancor meno: correggere) il triplice idolo Kiko-Carmen-Cammino.

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    1. "Finché siamo in questa valle di lacrime abbiamo l'opportunità di ravvederci e di ripulire l'anima dai peccati che ci porterebbero alla dannazione eterna".

      E' esattamente così.
      Il vero "cammino" del cristiano cattolico, qualunque sia la sua spiritualità, deve essere un cammino di conversione e, perciò, centrato sui SACRAMENTI, a cominciare dalla Confessione e dall'Eucaristia.
      Ricordo che una volta venivano raccomandati innanzi tutto la Confessione e la Comunione frequenti.

      Un movimento ecclesiale che non conduce alla Confessione frequente, magari perché la vede come una sorta di religiosità naturale adatta alle vecchiette e perché si deve distinguere con chissà quali arcani, di "cammino" cattolico ha ben poco.

      Se si credesse davvero all'efficacia dei Sacramenti piuttosto che in quella degli arcani e degli scrutini, si farebbe un percorso di fede molto più essenziale, e finalizzato sui Sacramenti.

      Ma poiché i Sacramenti sono per TUTTI, le "elite" devono escogitare qualcosa di altro.
      E sia, purché non vengano offuscati i Sacramenti e soprattutto la bistrattata Confessione.
      Ma l'esperienza dimostra che, in genere, se ci si disperde in tante attività spirituali secondarie o addirittura controproducenti, i Sacramenti vengono relegati in secondo piano. Soprattutto la Confessione (ma spesso un'Eucaristia senza Confessione può trasformarsi in un sacrilegio).

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    2. Aggiungo, riprendendo la differenza tra Misericordia divina e misericordismo: un sengno che aiuta a capire se chi parla di Misericordia fa davvero riferimento alla Misericordia divina, è se parla della Confessione.

      Se se ne parla, almeno di tanto in tanto, allora annuncia la Msericordia, se non se ne parla mai o quasi mai, anche se parla tanto di amore e accoglienza, allora è quasi certo che fa riferimento al misericordismo.
      Un'impostura

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  22. Vi racconto ora l'episodio del Poetto : con un parrocchiano andai a prendere del materiale per la mia chiesa, cercammo il parroco e non trovandolo capitammo in una saletta dove un gruppo di neocat stava allestendo per una convivenza. Ci squadrarono dalla testa ai piedi come fossimo due spioni; per fortuna tra loro c'era una signora che veniva da noi a fare catechismo e disse loro : tranquilli, sono dei nostri. Cambiarono espressione delle facce e continuarono a fare quello che stavano facendo. Ritirammo il materiale e uscendo incontrammo uno di loro che veniva ogni tanto da noi a salutare il parroco e che rideva e scherzava. Passò dritto, il mio amico lo salutò e quello fece finta di nulla. a un secondo saluto si fermò, tornò indietro e disse, con aria seccata : ci conosciamo, per caso? Il mio amico disse : e certo, vieni sempre da noi. Lui ci guardò con aria di sufficienza, si voltò e se ne andò. Tralascio di dirvi i commenti del mio amico in macchina. Il giorno dopo lo incontrai per caso e abbassai lo sguardo, pensai : se non ci conosceva non ci conosceva, non è cosi? Con questo ho dedotto che molti neocat forse sono prigionieri del ruolo, cioè fuori della comunità sono normali, diciamo cosi, in comunità devono assumere un certo atteggiamento. Gli episodi che ho fin qui raccontato sono episodietti forse di nessuna importanza, certo non paragonabili a quelli da voi vissuti, ma mi hanno dato un'idea di che ambiente ci fosse al Poetto in quella comunità, e mi è bastato. Aldo

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    1. ... molti neocat forse sono prigionieri del ruolo, cioè fuori della comunità sono normali, diciamo cosi, in comunità devono assumere un certo atteggiamento...

      Aldo, grazie, mi hai fatto proprio ridere.
      Sì, ridere. Ma non come ridono in Vaticano, secondo la testimonianza - ma poi sarà vero? - del nostro Anonimo piccato.

      Fuori della comunità sono normali, ma poi quando stanno dentro, vestono i panni del loro personaggio. Recitano a soggetto ed è tutto un gioco di ruoli. Questo è vero. E anche questo fa presa. Nella vita ce n'è di gente che basta che gli metti una divisa addosso, o anche solo un cappello in testa, e diventano generali.

      Pax

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  23. A proposito del post che parlava di risate in Vaticano, a parte che non credo che ridano per queste cose, sono invece convinto che il Vaticano non solo legge il blog ma tutto quello che si scrive su internet sui giornali e quanto altro sul Cammino e altri movimenti o gruppi, per me sanno tutto di tutto, e non credo che abbiano approvato gli statuti presi per stanchezza, il vaticano non si stanca, è lui che prende per stanchezza con i tempi biblici che si prende per tutto, vedi beatificazioni, ecc...Se Il Vaticano ha quindi approvato gli statuti, l'ha fatto perchè...perchè lo sapeva lui, è meglio che non parli perchè mi comprometto, visto che ho un ruola, per quanto piccolo, in chiesa come accolito e come aderente dei focolari, non mi comprometto per il Cammino, non ne vale proprio la pena. Grazie a voi piuttosto che ogni tanto rispondete ai miei commenti. Aldo

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    1. Per chi non l'avesse ancora capito:

      - questo è un blog che tratta il Cammino Neocatecumenale;

      - lo scopo del blog è indurre a riflettere sulla realtà del Cammino senza farsi abbindolare dalla propaganda kikiana;

      - lo spazio commenti non è il muro da imbrattare a disposizione dei vandali di passaggio;

      - prima di commentare, bisognerebbe leggere quello che c'è scritto (non solo il titolo della pagina);

      - chi scalpita furente per giudicare temerariamente coloro che criticano il Cammino, sta con ciò stesso dimostrando che chi critica ha ragione.


      p.s.:

      - non è stato "il Vaticano" o "il Papa" ad approvare gli Statuti del Cammino, ma il famoso Ryłko, oliatissimo amicone del Cammino, e lo ha fatto mettendo non uno ma due Sommi Pontefici davanti al fatto compiuto (nel 2002 e nel 2008);

      - vedasi anche l'articolo: Tutto all'insaputa del Papa;

      - lo Statuto del Cammino non descrive il Cammino; per esempio, lo Statuto non menziona le Decime, non obbliga alle convivenze, non autorizza la scarnificazione delle coscienze (scrutini, giri di esperienze, ecc.), non descrive nessuna modalità di formazione e di verifica dei cosiddetti "catechisti", ecc.

      - come avete potuto leggere fin dai primissimi paragrafi di questa pagina, l'argomento di questa pagina non è la morte dei due giovani, ma il modo con cui i capicosca del Cammino cercano di sfruttarla. Rileggete bene la pagina, prima di sparare vaccate. Altrimenti chiunque leggerà i vostri commenti, capirà che o siete degli asini che san solo ragliare, o che siete completamente in malafede.

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