mercoledì 16 aprile 2025

«Darei qualsiasi cosa pur di farmi castigare dal mio Catechista neocat»

Il selfie con l'idolo al centro
Sadоmasоchismо neocatecumenale
: una donna parla del suo ex "catechista" neocatecumenale dicendo: «Darei qualsiasi cosa pur di farmi cаstigаre dal mio Catechista neocat».
(da: JungleWatch)

Pastorale alberghiera neocatecumenale: "O qualcuno, dopo avere collaborato attivamente allo svuotamento delle nostre chiese ed avere permessa in modo ciеco e scientifico la alberghizzazione delle ex case religiose, pensa forse di poter tirare su la Sposa di Cristo dal marciapiede nel quale noi l’abbiamo gettata, affidandosi ai “preziosi” uffici di quattro neocatecumenali che monopolizzano le parrocchie con spirito settario ed escludente e che anziché il Verbo di Dio diffondono il verbo del bohémienne Kiko Argüello, con tutte le sue peggiori bizzarrie liturgiche e catechistiche? Perché a quel punto sarebbe meglio affidare le strutture parrocchiali a quella straordinaria pedagoga di Mary Poppins che cantando Supercalifragilistichespiralidoso, è più innocua dei kiki che schitaranno, tamburellano e ballano un Preconio Pasquale dal sapore tribаle."
(da: don Ariel)

[...Quel fratello di comunità neocatecumenale] per questo è entrato in Cammino: gоde nel farsi rimprоverare, con o senza motivo, meglio senza. Perciò, quando vuole soddisfare quella "voglia" di venir umiliato, passa qui [nello spazio commenti di questo blog] a dire un'idiozia, sapendo che verrà sbugiardato e corretto, e godrà nel sentirsi "calpestato", farebbe di tutto pur di sentirsi ripreso e sgridato e annichilito. Poverino, non sa che le cose che scriviamo qui non sono dedicate solo a lui, ma anche e soprattutto ai lettori occasionali che conoscono solo superficialmente le cose della fede e otterrebbero una pessima impressione del Vangelo se si sentissero dire che bisognerebbe letteralmente "odiare il padre e la madre" e che non sarebbe cristiano chi non ha ancora donato "tutti i beni ai poveri".

Infatti il problema, oggi, è che tantissimi pensano di aver già capito tutto della fede, sia fra quelli che in qualche modo la professano, sia quelli che la rifiutano. (Fra questi ultimi c'è un sacco di gente che trova culturalmente interessante informarsi sulle tradizioni islamiche, sul cibo kоshеr, sulle meditazioni buddiste, ma che non sanno con quale mano ci si fa il segno della croce, non sanno che il padrenostro "tenendosi per mano" (così come i girotondini imbecilli, i battimani ritmati, ecc.) è una vaccata infantile e antiliturgica, non vogliono saperne nulla della dottrina cattolica... e così pure il Cammino, trasmettendo emerite vaccate ed eclatanti eresie, compie l'opera del demоnio inducendo tali persone a detestare ancor di più la fede cattolica).

(da: un commento nel blog)

37 commenti:

  1. Si diventa dipendenti dal catechista. È una cosa sottile ma avviene. Non te ne accorgi nemmeno

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    1. I miei catechisti erano antipaticissimi 😂

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    2. Non ci sono catechisti simpatici 😅

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  2. Ne approfitto per segnalare l'ultimo articolo di Jungle Watch: i kikolatri hanno in odio non solo Tim ma anche Chuck (autore del blog Thoughtful Catholic, che ha un'ampia sezione dedicata al Cammino).

    In un recente commento lasciato sul blog di quest'ultimo, un kikolatra ha candidamente affermato che non si può criticare Kiko se non lo si conosce. E poi si meravigliano che li definiamo "una setta". Infatti con la stessa logica sarebbe impossibile parlare della Humanae Vitae di Paolo VI, tranne per chi lo ha conosciuto di persona, e sarebbe impossibile interrogarsi sulle politiche di Trump, tranne per chi lo conosce di persona...

    Mi permetto di far notare che più i kikos si agitano, e più significa che sanno che la fine del Cammino è vicina. A Kiko non resta molto da vivere, e dopo di lui il Cammino finirà in mille pezzi, proprio perché Kiko è sempre stato così accentratore da aver avuto sempre e solo sudditi, non ha mai avuto persone di vera fiducia "abilitate" a succedergli. La lotta dei pretendenti al trono (Gennarini è ancora in pole position?) si starà facendo sempre più aspra. Infatti in questione non è la salvezza della propria anima ma solo il mettere le mani sul (pur rinsecchito) "fiume carsico" di soldi e beni neocatecumenali (a cominciare dalla comodissima entrata delle "Decime").

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    1. Spero vivamente di vedere la fine del cammino ma la vedo dura. La Chiesa non dice una parola

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    2. La Chiesa "non dice una parola" contro tante eresie, proprio perché la gerarchia ecclesiale sta vivendo una grave crisi di fede - grave a partire dal Concilio Vaticano II, che non fu utile né necessario, ma comodo per chiunque volesse portare all'interno della Chiesa la propria "rivoluzione" (come Kiko e Carmen).

      Non dobbiamo aver paura di dirlo a chiare lettere: il Vaticano II non fu utile, poiché fu un concilio "pastorale", cioè non definiva dogmi di fede e non condannava errori, cioè quelle stesse affermazioni pastorali potevano essere benissimo fatte e spiegate da un Papa lungo il suo pontificato. Per quello stesso motivo, il Vaticano II non fu nemmeno necessario, anzi, fu addirittura pericoloso poiché arrivò in un momento in cui tanti aspiranti "rivoluzionari fai-da-te" non vedevano l'ora di avere un comodo alibi per propagare i propri errori con la scusa del Vaticano II.

      E fu addirittura ambiguo e dannoso, poiché fu imbottito di termini come "X, tuttavia Y", tali che ognuno potesse scegliere se prendere X oppure Y nonostante alla fine della fiera Y minasse X. Ed infatti tante affermazioni buone (come il comando di conservare il canto gregoriano nella liturgia) furono del tutto ignorate (anzi, chi propugnava il gregoriano veniva tacciato di essere "preconciliare").

      Ma pensate un po':

      116. La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio della liturgia romana; perciò nelle azioni liturgiche, a parità di condizioni, gli si riservi il posto principale. Gli altri generi di musica sacra, e specialmente la polifonia, non si escludono affatto dalla celebrazione dei divini uffici, purché rispondano allo spirito dell'azione liturgica, a norma dell'art. 30.

      30. Per promuovere la partecipazione attiva, si curino le acclamazioni dei fedeli, le risposte, il canto dei salmi, le antifone, i canti, nonché le azioni e i gesti e l'atteggiamento del corpo. Si osservi anche, a tempo debito, un sacro silenzio.

      Vedete che ambiguità?

      Il gregoriano è canto "proprio" della liturgia - però merita solo il "posto principale", cioè non è propriamente "proprio" - e subito si dice che gli altri generi "non si escludono affatto" (come se fossero importanti quanto il "principale"), purché rispondano ad un generico "spirito dell'azione liturgica".

      E quale sarebbe tale "spirito"? La cosiddetta "partecipazione attiva", cioè un elenco di cose che non chiarisce quali canti sono adatti.

      E dunque tutti i "rivoluzionari" dei miei stivali cosa hanno dedotto? Che a cantare il gregoriano e il polifonico non è "spirito dell'azione liturgica" e perciò li hanno sostituiti con delle imbecillissime canzonette inventate dalla sera alla mattina e teologicamente discutibili - ed è esattamente ciò che ha fatto anche Don Kikolone, comandando che nel Cammino non si canti come nella Chiesa bimillenaria ma si cantino solo le canzonette di Kiko.

      "Ma i nostri sono canti biblici! tu dunque critichi la Bibbia?" - e poi si lamentano di essere riconosciuti come una setta. Il problema dei canti di Kiko è che nelle liturgie neocatecumenali si possono eseguire solo i canti di Kiko. Non è che una grattugiata di chitarrelle incollata a un testo biblico (magari citato male) faccia magicamente avvenire lo "spirito dell'azione liturgica".

      Nel corso degli anni ci siamo inutilmente affannati a spiegare che sì, la Sacrosanctum Concilium al paragrafo 116 parlava di gregoriano al "posto principale", ma già dai primi anni '70 era letteralmente scomparso dalle parrocchie. E se non fosse stato per i ciellini, Opus Dei e Legionari, si sarebbe del tutto estinto.

      Il solo esempio dei canti fa capire quanto il Vaticano II sia stato (suo malgrado?) una rovina per la fede e per la Chiesa, e una vera manna per i rivoluzionari fai-da-te come Kiko e Carmen.

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    3. Uomo libero siamo in due a voler vedere la fine del cammino.
      Diego

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  3. Da lungo tempo i cattolici in Giappone sono un'esigua minoranza, circa lo 0,3% della popolazione.

    «Dopo il Concilio Vaticano II si ha notizia certa di un solo sacerdote che abbia continuato ininterrottamente la Messa vetus ordo in Giappone: padre Nanasaki, un parroco allora già più che settantenne che risiedeva nella zona di Nagoya».

    Sì, è la Messa vetus ordo ("vecchio ordinamento", cioè la Messa "tridentina" in latino).

    Padre Nanasaki sarà nato a fine '800. Essendo diocesano non aveva il voto di povertà. Era di famiglia benestante. Ed era in un paese che stava vivendo un boom economico e finanziario... ed in cui la Chiesa cattolica vive solo di offerte, in quanto non provvista di alcun meccanismo come "l'otto per mille". (Alcuni, come padre Ariel, sostengono che la Chiesa giapponese sia ricca, ma la situazione è decisamente più complessa e resta comunque il fatto che qualsiasi "voce di spesa" - dalla manutenzione delle parrocchie fino al sostentamento clero, dalle opere di carità ai paramenti e arredi sacri, dipende sempre dalle libere offerte dei fedeli e, quando c'è, dalla disponibilità economica della diocesi).

    Padre Nanasaki donava molto alla diocesi e perciò il suo vescovo «chiudeva un occhio sull’«insubordinazione» liturgica dell’anziano prelato». Ohibò: dove abbiamo già sentito una situazione del genere? Anche il Cammino ha «oliato» i vescovi per proseguire la propria "insubordinazione liturgica" (e dottrinale, e spirituale, e tutto il resto). Con la differenza che padre Nanasaki celebrava la santa Messa vetus ordo (mai abolita, come chiarito anche da Benedetto XVI) per dare gloria al Signore, mentre i kikolatri celebrano l'oscena "liturkikia" solo per gloriare l'eretico Kiko (mai approvata, come chiarito anche da Benedetto XVI).

    L'ideologia vaticansecondista impedì la formazione di sacerdoti al vetus ordo. La speranza dei nemici della fede, evidentemente, era (ed ancor oggi è) quella di cancellarlo per "vecchiaia", per "caduta in disuso" (ecco perché avvenne tanta furente ribellione al Summorum Pontificum). Così fu anche in Giappone per cui padre Nanasaki, pur praticamente libero di non celebrare mai il novus ordo, non trovò nessuno a succedergli, e perciò si rivolse alla fraternità san Pio X (FSSPX) chiedendo a mons.Lefebvre di mandare in Giappone almeno un sacerdote che celebrasse esclusivamente la Messa "tridentina".

    Il resto della storia lo trovate nell'articolo storia della santa messa tradizionale in Giappone.

    L'articolo non si dilunga a spiegare che nei paesi moderni (anche l'Italia) le leggi sulla successione impediscono che qualcuno possa tagliar fuori dall'eredità i familiari. Inoltre l'autore dà erroneamente per scontato che in Giappone l'unica realtà tradizionale sarebbe la FSSPX, quando in realtà la Messa tridentina viene celebrata anche in altri ambienti, tra cui il clamoroso caso dei paolini (Società San Paolo, fondata da don Alberione più di un secolo fa), proprio a Tokyo, in comunione con la Santa Sede, "clamoroso" perché i paolini italiani sono piuttosto modernisti e rilassati.

    L'episcopato giapponese, pur adeguatosi al Vaticano II, ha comunque una visione che a tanti sembrerà "conservatrice" e allergica alle fanfaronate e alle chiassate (motivo per cui ha condannato il Cammino). Il Giappone, da quando una quindicina d'anni fa fu soppresso il vergognoso seminario neocatecumenale di Takamatsu, è una spina nel fianco di Kiko, è un buco sul mappamondo del salotto di Kiko (su cui sono affisse le bandierine della presenza neocat), è una nazione che i kikolatri stanno freneticamente tentando di invadere di nuovo, dove i rari avamposti kikiani (come il presbikiko Iapicca) sono sempre più striminziti.

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    1. Non sappiamo quaanto padre Nanasaki abbia avuto a che fare con la comunità cattolica di Nagasaki.

      Però nel corso della sua vita sacerdotale avrà avuto la possibilità di vedere scene come l'ordinazione sacerdotale nella cattedrale a Nagasaki nel 1928, magari conosciuto padre Kolbe nella sua visita a Nagasaki negli anni '30 (vi fondò il convento "il giardino dell'Immacolata" e poi anche un seminario), e meno di vent'anni dopo la devastazione della stessa cattedrale - come ben visibile dalle statue del Sacro Cuore e della Beatissima Vergine bruciate (ma non distrutte) dall'atomica sganciata dagli americani in odio a un Giappone tecnicamente già arreso e in odio alle comunità cattoliche.

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  4. Contento che abbiate ripreso con il blog, porgo a tutti voi un augurio di serena Pasqua Aldo dei focolari di Cagliari

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  5. La notizia del giorno la sapete già, passiamo dunque ad altri argomenti.

    Abbiamo spesso fatto notare le "manie di ebraismo" vigenti nel Cammino Neocatecumenale, e anche l'uso improprio di simboli ebraici nel Cammino.

    Leggo che queste manie stanno attecchendo anche in altri ambienti come Azione Cattolica e mi chiedo se nel caso specifico non siano stati i kikolatri a ispirare o addirittura a organizzare.

    Vedete, l'ebraismo dei tempi di Gesù non è quello di oggi. Non è neppure considerabile davvero simile a quello moderno. Dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. (proprio come profetizzato da Gesù stesso, non sarebbe rimasta pietra su pietra), e dopo le successive ribellioni ebraiche (tutte fallite miseramente), i romani rasero al suolo Gerusalemme e vi costruirono sopra Aelia Capitolina (poco dopo il 130 d.C.): a quel punto nella mentalità degli ebrei che non avevano riconosciuto il Messia la faccenda poteva essere "spiegata" solo presumendo che il Messia fosse diverso da quello che si aspettavano, e che anche gli insegnamenti dovevano essere rivisti.

    Così, per loro, le Scritture persero importanza, e presero invece sempre più importanza gli insegnamenti orali dei rabbini (Mishnà e Talmùd); il successo garantito per il Messia venne "identificato" col successo nella vita terrena; la primazia assoluta del Messia venne "identificata" nella primazia politica ed economica; le sofferenze e persecuzioni (che nelle Scritture venivano intese come una punizione divina per farli tornare a Dio) vennero "identificate" come imperdonabili (e come alibi per raggiungere la superiorità su tutti gli altri popoli), ecc.

    Da tutto ciò si deducono subito alcune cose:

    1. scimmiottare l'ebraismo non ha senso dal punto di vista della fede (sarebbe come un "mettersi il pannolino" illudendosi così di tornare alla propria infanzia)

    2. scimmiottare l'ebraismo non ha senso neppure dal punto di vista culturale (poiché l'ebraismo di oggi è profondamente diverso da quello dei tempi di Gesù)

    3. scimmiottare l'ebraismo è probabilmente offensivo per tanti ebrei (persino se fatto con la foga di Kiko Argüello, che nello scimmiottare si illude di compiacere i suoi punti di riferimento, chiamiamoli così per decenza).

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    1. Qualche breve nota:

      - questo intero blog continua ad essere consultato: migliaia di visite giornaliere, siamo quasi ai livelli di ottobre scorso prima che venisse "rimosso" dalle AI della piattaforma blogspot (di cui abbiamo anche i referrer dei suoi crawler)

      - come sempre, la maggioranza delle visite proviene da Google e dai social e da altri motori di ricerca, e ovviamente il target è quasi sempre una pagina vecchia

      - come sempre, la frequenza con cui compaiono nuove pagine o nuovi commenti, non è un indicatore del "traffico" del blog (dopotutto le singole pagine sono fatte per spiegare qualcosa, non per battere un record di commenti o di ragli d'asino)

      - dell'intero blog verrà fatta una copia altrove, in modo che possa essere consultato anche qualora la piattaforma Blogspot tornasse ad essere inospitale

      - non abbiamo pubblicato/commentato gli autoannunci di Don Kikolone da molti mesi a questa parte, ma potete star certi di non aver perso nulla, vista la ripetitività e la banalità delle sue elucubrazioni

      - ricordate comunque che nella mentalità neocatecumenale il mentire, l'ingannare, l'aggredire con arroganza, sarebbero azioni sante qualora compiute per difendere il prestigio e i soldi (e il numero -per lo più immaginario- di adepti) della declinante setta

      - avremmo molte informazioni e molti documenti da pubblicare (e anche da molti anni), che però finora non abbiamo pubblicato solo per evitare guai a coloro che ce le hanno fornite (gli adoratori dell'idolo Kiko sono spettacolarmente vendicativi); vale anche per testimonianze, foto, video, specialmente quando sono coinvolte vittime innocenti che preferiscono non veder più associato al Cammino il proprio nome (poiché hanno voltato pagina nella propria vita e, a dispetto di quanto sproloquiavano i cosiddetti "catechisti", non è cominciata affatto una vita di perdizione e di "demonio")

      - non intendiamo commentare gli eventi della settimana corrente. Sappiamo però con certezza che Nostro Signore li vede benissimo, e che scruta i cuori e che non si farà certo ingannare dalle pompose affermazioni dei amici dell'eresia (che non bastarono nemmeno nelle "tentazioni del deserto")

      - ricordiamo sempre che la questione fondamentale di ogni singola anima è la propria salvezza, non una medaglia immaginaria da appuntarsi al petto, non una tessera associativa, non di un titolo nobiliare: in particolare, a che giova a un Don Kikolone conquistare il mondo e la Chiesa, se poi perde l'anima?

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    2. Zardoz parla male e scrive peggio

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  6. Iniziate le cinquantine cmq & dovunque ........!!!

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  7. Qui si prega per il papa Neurocatecumenale alle 03:00 di notte ! Da voi ?

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  8. Intanto, zitti zitti, i neocatecumenali sono riusciti a pagare il pellegrinaggio in Terra Santa a 300 vescovi (e 200 preti), che hanno seguito in televisione le notizie sulla morte di Papa Francesco riuniti nel nuovo centro neocatecumenale a Gerusalemme est.

    https://www.youtube.com/watch?v=XLma2cxDk6s

    https://www.youtube.com/watch?v=0DyY7HkW7DY

    In contemporanea, ancora infuria la guerra

    https://www.facebook.com/watch/?v=708143661710577

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    1. Dunque presumibilmente kiko&co al funerale di Papa Francesco erano assenti.

      Frilù

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    2. Come dimenticare il pellegrinaggio a Porto San Giorgio del 1995, in piena celebrazione Eucaristica di San Giovanni Paolo II, fummo costretti ad andare via perché se no perdevamo il treno per tornare in albergo, però all'incontro neocatecumenale del giorno dopo partiti molto prima e andati via molto dopo la fine...

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    3. Tutto ciò che non riguardava le "loro celebrazioni", veniva in secondo piano

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    4. Stavolta il sito neocatecumenale è stato più contenuto della stampa: non 300 vescovi, ma 250.
      500 persone in tutto compresi preti e itineranti.

      Tuttavia, da un conto approssimativo possibile dalle foto, pare che superino di poco il centinaio, se lo superano.
      Sapendo con chi si ha a che fare, sempre meglio verificare.

      La stampa in italiano, tuttavia, è la ripetizione di decine e decine di link allo stesso sito: Christian Media Center, ossessivamente ripetuto con la stessa notizia in date diverse.
      Nessun'altra testata web ha commentato.
      In lingua spagnola idem, solo il Debate ha dato notizia.
      In lingua inglese idem.

      Strano.

      Marco

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    5. Vorrei proprio sapere le nuove cavolate che stanno dicendo i neocatecumenali. Come minimo stanno sperando in un Papa a favore del cammino

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    6. Il problema neocatecumenalizio è che un ipotetico Papa "favorevole al Cammino" non potrà impedire la caduta con gran tonfo della setta di Kiko e Carmen, proprio perché i due autonominati "iniziatori" non hanno nominato nessun "continuatore", cioè il Cammino non è attrezzato per proseguire dopo la morte di Kiko, e non potrà certo campare di ricordini dei due spagnoli. Faranno le "alzate" davanti a un Gennarini? Ascolteranno l'annuncio di Quaresima di un Gennarini? Molleranno il malloppo (non solo le Decime) perché lo comanda il Gennarini?

      È esattamente per questo che tutti i capicosca della setta da molti anni hanno lavorato dietro le quinte per "riempirsi i granai" e campare comodamente quando il Cammino sarà sfasciato. Ecco perché ai loro figli hanno assicurato posti di lavoro sicuri e ben pagati, ecco perché hanno fatto giochetti furbetti dietro le quinte per intestarsi immobili da rivendere quando Kiko non potrà più minacciarli. Dopotutto anche loro sono sommamente stufi di fingersi ligi al kikismo-carmenismo ("non credenti ma praticanti", solo perché fa comodo riguardo a soldi, potere, e altri benefit riservati ai capicosca della setta).

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    7. Secondo me un sostituto ci sarà per forza. E prima della morte di Kiko inizieranno a plagiare i neocatecumenali dicendo che Kiko è un profeta e ha fatto la scelta giusta sul suo sostituto

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  9. https://roma.repubblica.it/cronaca/2025/02/19/news/giovanni_virdis_abusi_sessuali_minorenne_condanna_sette_anni-424012944/?utm_source=chatgpt.com&fbclid=IwY2xjawJ8e3xleHRuA2FlbQIxMQABHpbAYOZyacESAEsT1SZAo73_o-7rKMz0NI3RMbxl0rExfOMAXsWzbUCk5GzN_aem_SS-bF6WnJrb8iDgz_7_33w

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    1. Quella notizia su Repubblica è in "paywall" (leggono solo gli abbonati).

      Notiamo che la stessa notizia viene data sul Corriere lo stesso giorno, che però pur indicando il condannato con nome e cognome, per purissima coincidenza omette di dire che il catechistone in questione è un neocatecumenale:

      https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/25_febbraio_19/catechista-abusa-della-collega-minorenne-condannato-a-sette-anni-9ec5673f-1c40-4f44-b7f3-cad7e3920xlk.shtml

      Sempre nello stesso giorno, Leggo pure fa nomi e cognomi, e commenta sul fatto che "la comunità aveva detto di non denunciare":

      https://www.leggo.it/italia/roma/abusi_sessuali_catechista_minorenne_condannato_oggi_19_2_2025-8667412.html

      Chissà da quali tasche usciranno i 45mila euro di provvisionale che il tribunale ha inflitto al colpevole.

      Chissà i kikolatri cosa staranno architettando per salvaguardare il prestigio della loro setta di fronte a questo ennesimo scandalo giunto su tutti i principali giornali italiani.

      Nota: di questo caso ne avevamo già parlato cinque anni fa.

      Qui ci permettiamo solo di ricordare un paio di punti fondamentali:

      - la legge punisce più severamente il soggetto che ha una qualche "autorità" (come quella di un professore, di un "catechista") rispetto alla vittima minorenne

      - l'accusa ha fatto notare il perfido meccanismo del far "sentire in colpa" la vittima, tipico del neocatecumenalismo, che per conservare intatta la sua struttura gerarchica deve sempre coprire le porcate dei pezzi grossi, e far sentire in colpa i fratelli delle comunità per aver "giudicato", cioè per essersi resi conto della gravità della situazione.

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  10. Abusi sessuali su una allieva minorenne, catechista neocatecumenale condannato a sette anni

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  11. ogni setta e ogni dittatura, quando viene meno il leader carismatico, comincia a divorare sé stessa dall'interno

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  12. Un esimio arcivescovo sembra voler autocandidarsi a Pontefice lisciando il pelo ai modernisti nel verso giusto, stavolta sulla questione della "comunione sulle mani".

    Qui ci permettiamo umilmente di ricordare che perfino Giovanni Paolo II (che già in tempi non sospetti rimproverava i neocatecumenali per le loro carnevalate liturgiche) era molto amareggiato dagli abusi relativi all'introduzione - da parte delle conferenze episcopali - della "comunione sulle mani".

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  13. quando i fratelli fingono di credere che tu sia cattivo, lo fanno solo per non provare rimorsi per tutto il male che ti hanno fatto

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  14. Carmen Hernandez verrà beatificata quando compirà questo miracolo : far eleggere al prossimo conclave un Papa favorevolissimo al Cammino.

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  15. Prima del conclave sono iniziate le Piazzate ....non finirà mai !

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    1. Dopo ormai dieci anni, per il processo al pedovescovo neocatecumenale Apuron ancora rinvii su rinvii su rinvii.

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  17. Ho letto che il Papa ha incontrato l'Opus dei. Sapete se incontrerà anche il cammino?

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  18. Le comunità neocatecumenali rimangono in cammino dopo ogni tentativo di rinnovamento spinta dal interno della gerarchia o piccole comunità spirituali ma falliscono di accogliere concetti del tipo ‘direzione multi laterale’ dal ester no che poi trovano la via al interno della gerarchia in liturgia, riti etc e hanno un ruolo intangibile di influenza anche nel corso delle attivita e delle cose che prendono vita da un semplice spunto di cammino. Aggiungendo parlata di cose musulmane o buddiste che potrebbe essere apposto nel scegliere una certa parola (word choice), ma siccome ci saranno fratelli che non possono stare in presenza per il semplice fatto che non vogliono o non possono secondo i canoni umani, cambia il cammino un po come checo cerca di capire chiamando zio giuseppe, anche quando non si capisce niente e si lasciano le cose alla verita nella cordialita del amicizia del tipo si dicono le cose e poi si lascia fare.

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    1. L'intero Cammino è fondato su eresie, strafalcioni liturgici, ipocrisie, atteggiamento settario.

      Dunque è inutile qualsiasi tentativo di "rinnovamento", di "spinta dall'interno", di "diversa direzione".

      Il Cammino va proprio smantellato, perché è come una nave mezza affondata che non si può più salvare. Anzi, considerato che è già mezza affondata, va lasciata affondare. La nostra preoccupazione, infatti, è solo per i fratelli delle comunità che per lunghissimi periodi sono stati "educati" all'eresia, e all'ubbidienza cieca ai cosiddetti "catechisti".

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  19. Non visulizzo più l'ultimo post, del mese di maggio, in cui si parlava di Papa Leone XIV e i neocat. E' un problema mio o è così per tutti? Grazie.

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