venerdì 23 agosto 2019

L'unico e vero nemico di Kiko: il Cattolicesimo (dall'esperienza di un figlio del Cammino).

L'unico e vero nemico di Kiko e di conseguenza del SUO cammino è il Cattolicesimo.




L'esperienza di Tomista ex NC che si mette in evidenza fa molto riflettere:
"Il cosiddetto "mondo" (niente a che vedere con la nozione classica della Teologia ascetica tradizionale) non è mai stato un problema per i neocatecumenali.Male che vada, se un figlio esce dal Cammino per seguire il "mondo" e diventare "pagano" verrà interpretato come "ProvaCheIlSignoreCiManda PerLaNostraConversione".Il vero ed unico nemico di Kiko (e quindi del Cammino, che è il suo prolungamento nello spazio e nel tempo) è il Cattolicesimo.
Lo sto sperimentando sulla mia pelle: i miei genitori (supercatechisti della seconda ora) mi disprezzano come fossi un demonio ed evitano di trattare argomenti religiosi con me, perché non solo vado a MESSA la Domenica, ma, quel che è peggio, partecipo esclusivamente alla Liturgia celebrata secondo il Rito Romano Antico. Altro grave peccato imperdonabile: sono seguito da un direttore spirituale sacerdote.Se mi fossi dato alla malavita, allo spaccio di droga o all'alcolismo, sono certo che la mia famiglia avrebbe “pregato per me”, avrebbe cercato di comprendermi, mi sarebbe stata vicina.Invece no, sono diventato un misero “religioso naturale” che non merita altro che indifferenza e disprezzo.È già tanto se mi rivolgono ancora la parola."
(Tomista ex NC)




Agnelli condotti al macello
Che dire? Sembra una cosa assurda! Solo in un contesto malato come quello del Cammino può accadere una cosa simile: restare distrutti dal fatto che il proprio figlio, dopo aver abbandonato la Comunità, abbia scelto di rientrare nella Chiesa Cattolica. Sono convinti di essere il top, il non plus ultra di tutte le esperienze di fede. Dover prendere atto del fatto che un giovane (il tuo stesso figlio nato e cresciuto nel cammino, "figlio del cammino" come suol dirsi) trovi il suo profitto spirituale più nella Chiesa tradizionale che nella spericolata esperienza neocatecumenale - millantata come itinerario di fede "adatto ai tempi odierni" - è un non senso, una cosa che li destabilizza.
Sono messe in discussione tutte le loro teorie, una prova del nove che il "percorso di riscoperta del battesimo" confezionato da Kiko e Carmen, ispirati 24h/24 e pieni di "spirito", non funziona per niente.
Non lo possono capire.
Per questo meglio - più accettabile per gli stessi genitori - che un giovane, per di più figlio di super-catechisti, una volta lasciato il cammino, torni nel "mondo di tenebra", piuttosto che, dopo aver conosciuto "il più perfetto", rientri nell'alveo della Chiesa dove, secondo loro, c'è solo "religiosità naturale"; una cosa inconcepibile! Inconcepibile e, al tempo stesso, impietosa denuncia di un totale fallimento di questa super-esperienza di fede e di loro stessi in quanto genitori dalla "fede adulta". Per questo l'evento altamente inspiegabile va rimosso del tutto, come di fatto da sempre rimuovono tutti i problemi che si creano nelle comunità, nei e tra i fratelli: questi problemi mai vengono esposti né analizzati, per fare magari una salutare autocritica - bandita a priori dal cammino per volontà di Kiko - ma puntualmente archiviati, condannati all'oblio, seppelliti, se non mistificati, sapientemente usati contro chiunque osa mettere alla luce le infinite "criticità" di questa sballata esperienza, per usare un eufemismo!
Provate a porre problemi nei questionari e giri di esperienze alle convivenze con iniziatori o itineranti, provate a raccontare senza remore i fallimenti diffusi nelle comunità che hanno finito il cammino e vedrete cosa succede! Perché, sempre secondo loro, il cammino neocatecumenale è "praticamente perfetto sotto ogni aspetto", come Mary Poppins.
Poi Kiko si spertica a martellare le comunità sul "DOVETE interrogarvi se siete UNO. Perché non siete UNO?". "Cosa DOVETE FARE per essere UNO?". Ma, subito dopo, per impedire interpretazioni diverse dalla sua che potrebbero affacciarsi a qualche mente ancora pensante, Kiko offre subito le sue risposte, sapientemente preconfezionate: "Non avete ascoltato bene la predicazione, se ancora non siete uno", oppure: "I vostri catechisti sono stati cattivi catechisti, se non siete ancora uno".

Una sola colpa sua, MAI!

Intanto tutte le forzature di Kiko degli itineranti e dei kikatechisti ad ogni livello hanno prodotto, nella vita dei fratelli camminanti, danni incalcolabili! Facendo ricadere sugli infelici ogni possibile responsabilità li condannano, di fatto, ad una profonda frustrazione e li sommergono di sensi di colpa "facendoti sentire sempre sbagliato" (come ex fratello e tanti di noi hanno testimoniato innumerevoli volte).
Di questi chi se ne dà pensiero? Nessuno!
Dal momento che Kiko deve oscurare la Verità: quella del totale fallimento del suo ambizioso progetto fondato sulla falsa promessa di una rinascita a vita nuova (che mai si realizza!) fino a raggiungere la statura adulta di Cristo, fatta a tutti coloro che lo ascoltano, credono e entrano in cammino.


Distogliendo per una volta l'attenzione dal kiko/cammino e facendo un passo avanti, continuiamo col successivo commento di Tomista ex NC che mi ha commossa e nel quale mi sono ritrovata, pur in mezzo ai tanti travagli patiti.
Perché non è stato facile niente, una volta usciti definitivamente dal cammino per nessuno di noi!

E la via - lo riconosco - la sola via è quella che Tomista tratteggia così bene.

La Madonna del Soccorso,
smaschera e mette in fuga il male

Io, ad esempio, per lungo tempo non riuscivo neanche a guardare il breviario, compagno inseparabile per decenni perché, come un'ossessione, ad ogni salmo si affacciavano le predicazioni di Kiko, i suoi canti, la sua insopportabile ipocrisia. Unico baluardo per lungo tempo: il Santo Rosario. È stata una dura prova per la fede, ma la Madre del cielo non ha permesso che prevalessero!
Di questo Le sono grata ogni giorno!
Poiché Kiko, nel suo immedesimarsi totale nella sua creatura, nella sua pervasiva invadenza, tutto quanto ha impregnato del suo ingombrante idolo, idolo che ha fatto di se stesso: Kiko Argüello e il suo smisurato mostruoso IO-IO-IO (di carmeniana memoria), entrando per l'udito, per la vista, riempiendo lo spazio e il tempo di sè.
Tutto questo è vero soprattutto per chi, per seguirlo nella sua follia megalomane, ha lasciato dietro di se' tutto il resto. Incontestabile ed ennesima prova, se ancora ce ne fosse bisogno, del fatto che il cammino non porta a Gesù Cristo, ma a Kiko, creando una vera e propria "dipendenza".
Questa l'amara scoperta, questa la cruda realtà:
Kiko ti inganna presentandosi come un mezzo, uno strumento - anche "inutile" come afferma sapendo di mentire anche a se stesso - per raggiungere Cristo, ma poi diventa lui l'attore principale, il solo attore; altro che inutile! Kiko si propone agli adepti come "l'unico" di cui hanno vitale bisogno, di cui mai potranno fare a meno.
Dopo è tutto da ricostruire, tutto: il proprio interiore, i rapporti con gli altri, il matrimonio, il rapporto con i figli, il lavoro, tutto!
Dalle macerie, in una grande solitudine.
Dio Solo e la Vergine Maria non ci hanno mai abbandonati.

Maria, Madre nostra, che
asciuga tutte le nostre lacrime


Ancora da Tomista ex NC:
"Le consolazioni provenienti da Dio, sono un balsamo per la mia povera anima, eppure il Signore è così buono da non farmi mancare nemmeno quelle umane, che trovo leggendo tutto ciò che pubblicate nel Blog.Provo un sincero dolore per tutti coloro che a causa del cammino hanno perso la Fede nel Mistero della Chiesa o addirittura in Dio (penso ad "ex fratello"). Sono consapevole del fatto che viviamo in tempi di apostasia, ma questa non può essere una valida scusa per gettare la spugna, giudicare Dio e smettere di combattere la buona battaglia.Non sono maestro di nessuno, ma supplico tutti quelli che vivono nel turbamento: lasciatevi riconciliare con Dio! Tornate alla Vera Fede, tornate alle fonti, al Catechismo. Pregate il Rosario ogni giorno, riaprite il Breviario, confessatevi frequentemente, amate e vivete la Santa Messa! Non esiste altro antidoto contro il veleno kikiano. Abbiate Fede in Dio, ed Egli non mancherà di esaudire la vostra supplica. Non siamo forse nati per diventare santi partecipando della stessa natura di Dio in Gesù Cristo?Non esiste sentimento che non possa diventare preghiera, per tutti quelli che come me hanno sperimentato l'odio neocatecumenale.
Concludo con le parole dei salmi che mi sostengono nei momenti di sconforto:
"Sono diventato un estraneo per i miei fratelli, un forestiero per i figli di mia madre" (Salmo 69,8)"Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto" (Salmo 26,10)""


Nulla da aggiungere.

Solo un'ultima invocazione dai salmi:

Salmo 39,18
Io sono povero e infelice;
di me ha cura il Signore.
Tu, mio aiuto e mia liberazione,
mio Dio, non tardare.


Di nuovo grazie di cuore a te, Tomista ex NC.

23 commenti:

  1. Questo thread a due voci, quelle di Tomista ex NC e di Pax,andrebbe letto più volte e studiato, perché va alle fondamenta del grande nodo creato da Kiko che sta tenendo in trappola migliaia di famiglie, centinaia di sacerdoti.

    Questo "nodo" è il rifiuto della Chiesa Cattolica, direi l'odio per la Chiesa.

    Inspiegabile infatti sarebbe altrimenti l'atteggiamento di quei genitori catechisti che si sentono quasi minacciati esistenzialmente da un figlio che ha scelto di stare nella Chiesa, anche in modo piuttosto tradizionale; l'assurdo si raggiunge quando lo preferirebbero ateo o dedito al "mondo".

    È un assurdo relativo, però, dopo decenni di martellamento, nelle catechesi (ne abbiamo le prove) sul fatto che Dio ti perdona tutti i peccati, che addirittura puoi essere in Grazia e in peccato nel medesimo istante, tranne l'abominevole peccato, imperdonabile, vomitevole del rifiuto della Comunità Neocatecumenale, che si attua scegliendo di "tornare a Ur" (prima catechesi, Abramo).

    Noi cattolici siamo abituati all'odio viscerale, quello dei protestanti, degli atei, dei positivisti, ma anche al fuoco interno degli illuminati, dei modernisti.
    Ciò che non ci aspettiamo forse è l'ipocrisia da parte di chi dichiara di essere campione di una fede di cui desidera ignorare tutto ciò che non sia reinventato dalla fantasia di un santone, di chi grida viva il Papa e poi non gli ubbidisce, di chi dichiara di conoscere il Catechismo della Chiesa Cattolica e poi in realtà ciò che riesce ad uscire fuori dalla sua mente e dalle sue labbra è solo un sunto del mamotreto di Kiko.

    Nulla che non sia curabile, non con la lettura del Catechismo o della Bibbia o di altro (Pax è stata chiarissima: purtroppo, dopo anni di continue ripetizioni e di erronee interpretazioni, purtroppo diventano delle fonti inquinate), ma dalla Messa quotidiana, dalla preghiera del Rosario e basta.
    Chiunque si sottoponga a questa "dieta", non può non rimettere ogni tassello al posto giusto.
    Per questo, gli allontanamenti dai ritmi della comunità per ritornare in parrocchia sono visti come il peggiore dei mali.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. P.S.: ho dei dubbi pure sulla preghiera del Rosario, anch'essa potrebbe avere delle implicazioni kikiane per chi vi è stato costretto dal cammino.
      In tal caso, nella dieta va sostituito con l'Adorazione silenziosa e personale del Santissimo.

      Elimina
  2. Una storia da raccontare.

    C'era un ragazzo, figlio di papa e mammà, che preso dal vento dell'avventura volle fare un'esperienza. Lui, il raqgazzo, era figlio del 68, nel senso che aveva in testa tutte le idee di quel tempo, molti suoi coetanei e amici di idee se ne andarono in India, tra i santoni indiani, per immergersi nella meditazione, egli, invece, intraprese un'altra strada, troppo lontana l'India, e lì non si mangiava veramente, per cui ebbe un'altra idea, cioè si mise a fare come un santo della Chiesa, così ha raccontato, ma è il suo racconto, perchè se andiamo a vedere la vita del santo e la vita di quel ragazzo, ecco che troviamo delle grosse differenze. Comunque, il ragazzo si diresse in un quartiere di una grande città, e li alloggiò, così racconta, per poco tempo. Si dice poco tempo, perchè il tempo che è stato lì, sempre in base ai raconti del ragazzo, è veramente poco in rapport al tempo trascorso nel lusso mondano e nell'estetica ricercata e raffinata. Costui, il ragazzo, si presentò come un povero tra i poveri, realmente era un pittore dai gusti raffinati e ricercati, che va raccontando che lui dovrebbe essere tra i pittori a Parigi, per far capire che la sua è una missione. Prima raccontava di essere un santo che ha lasciato tutto per vivere tra i poveri, poi una volta mutata pelle e ambiente, va raccontando che è un pittore che dovrebbe vivere tra i pittori. Si capisce che quel ragazzo non aveva le idee chiare, e con il passare del tempole idee sono sempre diventate meno chiare. Ritornando al tempo, della povertà, costui si unì ad una persona facoltosa, strano uno che vuole vivere tra I poveri, si accoppia con gente ricca, ma comunque il tutto iniziò tra i poveri, in quanto ci sono fotografie, evidentemente non vi era da mangiare e da scaldarsi, ma vi era la macchinetta fotografica, la chitarra e le sigarette, e devo aggiungere, per essere veritiero, che vi era anche un Vescovo, il quale fu fotografato, per cui nessuno può dire che non è vero, e infatti è tutto vero, è stato proprio fotografato come testimonianza degli inizi umili.
    (segue)

    RispondiElimina
  3. Dopo questa partenza, nella povertà, ecco che quel ragazzo per aumentare l'umiltà e la povertà, si diresse in altri quartieri, quelli più poveri, uno si trova a Roma, vicino al cimitero dei Canadesi, il quartiere più povero, tant'è che quel ragazzo in grande umiltà alloggiò in un pollaio, appositamente creato per l'evento. Eppure sarebbe bastata una telefonata alla famiglia della sua compaga di missione, che sarebbero arrivati fior e fior di soldoni per alloggiare nel miglior Hotel della Capitale. Ma, grazie a … , quel ragazzo decise di rimanere umile, e per cui volle alloggiarsi nel pollaio e volle mandare un messaggio, cioè che la sua missione era vera e che non era disposto ad accettare di alloggiare in appartamenti vicini al Vaticano, di non prendere elicotteri e aerei per gli spostamenti, di non parlare dentro Hotel e mangiare in ristoranti, e di non toccare soldo. Tant'è che alcuni poveri che lo incontravano, per la strada, mentre si accingeva a fare le catechesi dentro al pollaio, ecco che si impressionavano, ed ogni volta facevano una colletta e gli stendevano cinquanta euro per farlo mangiare e vestire. Quel ragazzo, ovviamente, incontrò altri poveri, che, vedendo la sua vita piena di ogni grazia e di ogni spirito, vollero unirsi a lui e seguirlo nella vita. Infatti, anche questi si sono spogliati di tutto, e alloggiano in pollai e a loro volta le loro famiglie fanno lo stesso. Dobbiamo dire che la situazione si è allargata a dismisura, e per cui si sono uniti tanti seguaci, tutti umili e poveri, che hann deciso di ricalcare le orme del primo ragazzo, e per cui tutti vivono da poveri, hanno abbandonato auto e vacanze e viaggi in hotel, e per amore al Vangelo si danno in ogni opera. Oggi, possiamo tutti vedere la santa povertà di queste persone, infatti hanno costruito dei tuguri nei quali alloggiano e predicano la povertà, molto importante e centrale è il tugurio che si trova in Galilea, umile e senza pretese, che mostra lo spirito degli inizi e la coerenza portata avanti. Oggi questi campioni di povertà vengono attaccati da dei lupi famelici, che sono invidiosi della loro vita santa e umile, ma grazie al ragazzo, questi attacchi vengono riggettati indietro, perchè? Perchè si mostra loro la verità e la santità del gruppo, e per cui quando si fa vedere la realtà, cioè il pollaio, il tugurio, le tasche vuote, la mansuetudine, e tutto l'amore che sprigiona il gruppo, ecco che a quel punto i lupi si trasformano in agnellini e si convertono, e tutti chiedo perdono e di poter entrare nelle fila di questi santi. Che grande cosa! Tutto è partito dalla santità di quel ragazzo, e poi, come una bomba atomica, le cui onde si trasmettono nello spazio e nel tempo, la santità si allarga sempre di più. Tutto santo e umile. Pensate, una volta il ragazzo ha formulato una spiegazione del Vangelo, chiamato “ dei Miserabili” nel quale ha condannato ogni forma di ricchezza e sopraffazione, rimproverando i religiosi che alloggiano in palazzi lussuosi. Quel ragazzo deve essere ammirato, non era come quei ragazzi di quel tempo, figli di papà, che si davano alla nuova ideologia nascente, il Comunismo, che metteva in testa l'odio alla proprietà e alla Chiesa ed ad altro, con lo scopo di impadronirsi a loro volta della ricchezza altrui, con invidia e ruberia, incolpando gli altri di essere ladri, perchè proprietari, ma nello stesso tempo di dirsi ciò che è tuo, per cui hai lavorato, è mio, e ciò che è mio, per cui non ho lavorato, rimane mio. No! Quel ragazzo era un giusto, ed ha formato giusti che vanno per il mondo a proclamare la giustizia e l'equità. Nelle loro fila si vedono miracoli di ogni genere, parla il ragazzo e avvengono fatti soprannaturali, la terra trema, poi parlano i suoi seguaci, nei vari tuguri dove si sono voluti alloggiare, ed ecco che la terra continua a tremare anche lì. Insomma, dobbiamo stare tutti attenti, perchè se parlano trema il mondo intero.
    Fine prima parte del racconto del ragazzo santo e umile.

    (da IPG)

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dimenticavo! Non ho inserito la Parola di Dio come spunto di riflessione.
      Ecco lo spunto:

      29 Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra di lenticchie; Esaù arrivò dalla campagna ed era sfinito. 30 Disse a Giacobbe: «Lasciami mangiare un po' di questa minestra rossa, perché io sono sfinito». Per questo fu chiamato Edom. 31 Giacobbe disse: «Vendimi subito la tua primogenitura». 32 Rispose Esaù: «Ecco sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura?». 33 Giacobbe allora disse: «Giuramelo subito». Quegli lo giurò e vendette la primogenitura a Giacobbe. 34 Giacobbe diede ad Esaù il pane e la minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura.

      (da IPG)

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

      Elimina
    2. Congratulazioni, IPG, bellissima storia.

      Elimina
    3. altro spunto di riflessione:

      18 Ma Edom gli rispose: «Tu non passerai sul mio territorio; altrimenti uscirò contro di te con la spada». 19 Gli Israeliti gli dissero: «Passeremo per la strada maestra; se noi e il nostro bestiame berremo la tua acqua, te la pagheremo; lasciaci soltanto transitare a piedi». 20 Ma quegli rispose: «Non passerai!». Edom mosse contro Israele con molta gente e con mano potente. 21 Così Edom rifiutò a Israele il transito per i suoi confini e Israele si allontanò da lui.

      (da IPG)

      Pace ai figli della PAce. Dio è la Pace.

      Elimina
  4. Carissimi,non so se l'avevate letta.Risale a circa un mese fa,ma l'ho trovata solo oggi:

    https://www.ilmessaggero.it/vaticano/cina_hong_kong_macao_neocatecumenali_papa_franceco_evangelizzazione_filoni-4647352.html

    Valutate voi se sia opportuno,magari,aprire un post di discussione anche su quest'argomento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, ne avevamo parlato nello spazio commenti di una delle scorse pagine, e ne aveva fatto cenno - con ulteriori dettagli - anche Jungle Watch.

      In estrema sintesi: Kiko era (è) su tutte le furie perché non solo è stato soppresso il suo seminario di Guam, ma è affondata con ignominia anche l'ipotesi di costituire un nuovo seminario kikiano a Tokyo, in Giappone, dove era stato pochi anni prima soppresso il seminario kikiano di Takamatsu.

      Così i suoi potenti appoggi si sono dati da fare per dargli un contentino (e fargli infilzare un'altra bandierina sul suo mappamondo), inventandosi questo seminario a Macao "per la Cina e per l'Asia" addirittura "sponsorizzato" da un imbarazzato Filoni (soggetto che lavora solo dietro le quinte e raramente si espone di persona) e da un dicastero romano, "seminario" che peraltro - come dagli articoli sulla stampa - ancora non gode dei permessi "civili" a Macao. Ma c'era fretta di lanciare la notizia: bisognava garantire urgentemente le ferie tranquille a Don Kikolone in crociera...

      Ora, quello che la giornalista neocatecumenale non dice, è che tale sponsorizzazone è un'arma a doppio taglio: al momento sembra dare una qualche autorevolezza (dopotutto l'attitudine tipica era di aprire con accordi sottobanco col vescovo locale, o addirittura turlupinandolo se non a sua insaputa), ma apre la porta a future "ingerenze" vaticane nella gestione dei seminari kikiani. Più esattamente, alla morte di Kiko la Santa Sede potrà comodamente riconvertire il seminario da kikiano a diocesano.

      Naturalmente nulla viene detto sulla consistenza di tale seminario di Macao. Potete scommetterci che sarà molto inferiore alla somma di quelli soppressi a Takamatsu e a Guam. Anche perché nel Cammino vige il tipico "gioco delle tre carte": spostare di qua e di là i seminaristi kikiani per far sembrare sempre "pieni" tali seminari... mentre la stragrandissima maggioranza dei seminari kikiani contiene meno di una ventina di seminaristi, tipicamente meno di una decina. I kikos mettono due giovani a coabitare con un loro pretino in un appartamentino in affitto, e immediatamente strombazzano "seminario, seminario, nuovo seminario per l'evangelizzazione".

      Nell'intera Spagna - dove c'è più del 40% dei kikos mondiali, seconda solo all'Italia - c'è un solo seminario kikiano con più di una ventina di seminaristi, ed è quello di Madrid (diocesi di tre milioni e mezzo di battezzati e oltre tremila sacerdoti e un migliaio di seminaristi diocesani), che ne conta una sessantina (chiare le proporzioni?). Al punto che perfino i vescovi spagnoli più oliati, a furia di vedere i loro annuari diocesani pieni di pomposi titoloni "Seminario Redemkikos Mater" zeppi di nomi di chierici praticamente mai visti e spesso diversi anno per anno a casua del "gioco delle tre carte" sposta qui sposta là, cominciano sotto sotto a chiedersi se non sia il caso di "accorpare" tali seminari o assorbirli nei seminari diocesani. E se non hanno ancora preso una decisione, è perché conoscono la qualità particolarmente misera delle "vocazioni a Kiko".

      Insomma, mai fidarsi della propaganda kikiana presentata sotto forma di articolo di giornale.

      Elimina
  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    2. Questo aspetto è molto interessante e da rimarcare.
      I primi trent'anni servono solo per essere gestati e nascere, poi però ce ne vogliono altri 33 come minimo per crescere!
      Penso che dobbiamo darne amplissima pubblicità...un altro arcano del cammino viene finalmente alla luce!
      Speriamo non aumenti ancora l'età media, perché poi bisogna inventarsi qualcos'altro...

      Elimina
  6. Testimonianze, quelle di Tomista e di Pax, che sconcertano e sconvolgono e a cui mai ci si deve abituare.
    Ma grazie a Dio ambedue, guidati dallo Spirito di Dio e dalla Vergine Maria, hanno trovato la pace delle loro anime, pur tra le prove. Una grande testimonianza.

    Io che non ho mai fatto parte del Cammino posso solo raccontare qualche esperienza indiretta.
    Proprio due o tre giorni fa un mio amico con qualche difficoltà relazionale, mi raccontava che, nel suo luogo di lavoro, un camminate gli ha dato del mezzo pazzo davanti ad altre persone e questo mio amico si è sentito profondamente ferito.
    Allora ha chiesto spiegazioni al camminate, che gli ha risposto: "Questo è un problema tuo, che devi perdonare"!

    Siamo alla solita ERESIA del peccato visto come necessario, e perciò dovuto!
    Il problema sarebbe di chi subisce l'offesa e non di chi offende!
    Di chi deve perdonare (cosa che il mio amico ha in realtà fatto, ma ha chiesto anche spiegazioni, come Gesù a chi lo ha schiaffeggiato), e non di chi deve CHIEDERE PERDONO!

    Ma il problema vero è in chi si deve pentire e NON SI PENTE!
    Gesù il perdono lo offre sempre, ma per essere efficace, chi offende deve non solo ammettere l'errore, ma PENTIRSI e provare DOLORE, altrimenti sarebbe un pentimento come quello di Giuda Iscariota, cioè senza amore, né volontà di amare.
    Come in confessione, uno può anche confessare il peccato, ma se non c'è dispiacere di averlo commesso e il proposito di non farlo più, l'assoluzione non è efficace, in quanto invalida!
    Inoltre, il perdono offerto e non accettato, accumula solo carboni ardenti sulla testa di chi ha offeso.

    RispondiElimina
  7. Il nostro caro amico Lino non è più con noi, ma avrebbe avuto parecchio da dire sull'arte sacra. A cominciare dal fatto che l'arte veramente sacra sgorga da una fede vissuta o almeno ben conosciuta, e allo scopo di far vivere quella fede più intensamente.

    Un esempio che mi è molto caro è quello di Mozart. Che non aveva certo la fede e la santità del Beato Angelico, ma conosceva benissimo la tensione alla fede dei suoi committenti, e ha perciò realizzato opere religiose che veramente elevano a Dio. Tra cui la Messa da Requiem (incompiuta; la musica dell'ultima parte è la stessa delle prime), un capolavoro in cui il dolore della morte cede il posto alla speranza cristiana, mentre dall'inizio alla fine è tutto un inno alla maestà di Dio e un ricordare la gloria dei santi. E si conclude con il forte, deciso desiderio di giungere cum sanctis tui in aeternum, "insieme coi tuoi santi nell'eternità".

    In pratica è l'esatto contrario di ciò che avete assaggiato ai funerali neocatecumenali, dove perfino quando si canta la Resurrezione lo si fa con un tono calante che rattrista e svuota. L'imbrattatele Kiko, essendo eretico che si spaccia per cristiano, dall'alto del suo imponente narcisismo non poteva non rifilarvi ridicole brutture "artistiche" che siete obbligati tassativamente a usare in tutte le vostre celebrazioni e anche per farvi "riconoscere" in pubblico. Perciò vale la pena ascoltare un Mozart e chiedervi quale fede rappresenta, quale fede accende, e quale enorme abisso la separa dalle grattugiate di chitarrella di don Kikolone e dalle urlate dei vostri cosiddetti "cantori" suoi pappagalli.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Avevo dimenticato di precisare che i sedicenti «esperti di arte» potranno avere anche una conoscenza enciclopedica di tutte le tecniche usate, delle correnti storiche, delle biografie degli artisti, del valore di mercato delle opere, delle mostre e dei musei ecc., ma generalmente non capiscono perché si fa arte, tanto meno "arte sacra".

      Se lo capessero almeno un pochino prenderebbero a pedate gli artisti moderni e ancor più un imbrattamuri come Kiko, ed ogni volta che un emerito neocatekiko blatera mostruosità come: «Le canzoni di Kiko? meglio del canto gregoriano».

      Invece lorsignori soloni ti guardano perennemente dall'alto in basso, perché il loro interesse per l'arte riguarda esclusivamente il continuare a poterti guardare con sufficienza dall'alto in basso e sentirsi migliori di te. Altro che l'arte sacra che eleva i cuori dei singoli a Dio.

      Elimina
  8. Si racconta che il ragazzo unito al gruppo fecero un grandissimo gesto di carità e di amore verso le persone che lo seguivano, cioè ritorno alla costruzione del tugurio di Galilea. Crearono questo tugurio, faro di povertà e umiltà, per dare l'esempio a tutti quanti, infatti dissero che l'avevano costruito per far stare bene i pellegrini, che erano ospitati gratuitamente, senza spese. Loro si fecero giuramento di costruirlo a loro spese, chi era capo costruttore mise a disposizione progetti e altro, chi manuale il suo braccio, chi pittore il suo pennello. Tutto costruito secondo la carità, senza richieste di nessun denaro. Ma si dissero: noi dobbiamo dare l'esempio, in quanto siamo i veri riformatori, cioè i fari ai quali è stato dato il compito di portare, per la prima volta su questo mondo, la luce e quindi, noi, che siamo a capo, dobbiamo dare l'esempio, e per cui faremo così: noi pagheremo l'alloggio e ogni cosa, manutenzione, pernottamenti, consumi di ogni genere, e ci impegneremo nel fare lunghi digiuni, e ci priveremo di tutto ciò che non è necessario: come sigarette, bevande, caffè, ecc, ecc. I padroni, cioè coloro che hanno realmente pagato, opss, scusate gli ospiti, invece verranno gratis, l'ospite è sacro, e per giunta sono i nostri Neocatecumenali, pagheremo noi per loro. Li faremo stare come dei "RE".E' giusto cari fratelli responsabili! noi non siamo come quei cattivi maestri descritti nella Bibbia che si apprifittavano del Popolo e ci campavano sopra, NO! Noi siamo diversi, ricordatevi il Vangelo dei Miserabili che vi ho donato come scia luminosa. Noi pagheremo, e loro gratis.Nessuno deve guadagnare sulle cose sante, perchè stiamo facendo cose sante, e per cui nessuno deve rovinare il tutto. Metteremo nella strutture persone sante, che vivranno in sata umiltà e lavoreranno dalla mattina alla sera con modestia e santa umiltà.

    (segue)

    RispondiElimina
  9. Un tempo, cari fratelli, ho dovuto cacciare un cattivo maestro che si andava a fare dei discorsetti al microfono, e per fare questo prendeva l'aereo. Giusto per sfizio, voleva viaggiare, tant'è che cantarellava : me ne vado in ogni parte.... Voleva fare il viaggiatore, ma attingeva alle casse del rispamiato e donato, e lui si trastullava. Appeno l'ho pescato, perchè io controllo questo genere di cose, non faccio come gli altri che opprimo gli umili e butto la colpa a chi non ne ha, no! Io sono giusto, e per cui controllo tutti e tutto, specialmente i miei amici di tavola, e siccome io sono giusto ed equo, carissimi ecco che faccio pulizia verso tutti, senza vedere in faccia nessuno. In quel caso non ho pietà, caccio chi è senza colpa, opps, scusate! caccio chi magna e beve sulle spalle del prossimo e si toglie gli sfizi di andare con auto e macchine e aereoplani, parlando ai microfoni sulle colline, dentro i cerchi, dentro le radio, e in altro luogo, e libero la persona che viene angariata da questi cattivi pastori.Tant'è fratelli cari che un giorno ho saputo che vi era un nostro affiliato che richiedeva di vedere i conti correnti degli altri, a quel punto l'ho preso e gli ho detto che noi non siamo così! Noi siamo diversi! Noi siamo veri servitori, non lupi affamati! Avete capito fratelli! Come dobbiamo comportarci. Per cui ricordatevi: l'altro è Cristo, e per cui non gli si chiede denaro e altro, perchè a Gesù non si possono fare queste cose.Noi siamo stati chiamati a dare l'esempio, per cui andremo a piedi, non in aereo, faremo dei lunghi digiuni, non pranzoni pagati da altri, dormiremo all'aperto, non dentro hotel mandando la fattura agli altri, lavoreremo e ci faremo carico delle spese dell'organizzazione, non faremo come quelle persone che non fanno nulla, a facciata fanno vedere che fanno qualcosa, ma realmente non fanno nulla tutto il giorno e se la spassano sulle spalle del prossimo. Noi, carissimi porteremo la giustizia, quella vera. E se qualcuno ha voglia di andare in giro per il mondo, tutto questo verrà fatto senza richieste di soldi al prossimo, se servirà, ci pagheremo noi le spese di viaggio con il nostro lavoro.
    Alla prossima della storia da raccontare.

    (da IPG)

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

    RispondiElimina
  10. E' giusto riflettere sulle differenze. Alcuni si presentano con Apostoli di un Maestro, così dicono, ma sappiamo che molti si presentano in Nome di Quel Maestro, ma sono pochi quelli veri.

    Inatti, Gesù ha fatto questo:

    Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato. 31Ed egli disse loro: "Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po'". Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare. 32Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte.
    33Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero. 34Sbarcando, vide molta folla e di commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. 35Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: "Questo luogo è solitario ed è ormai tardi; 36congedali perciò, in modo che, andando per le campagne e i villaggi vicini, possano comprarsi da mangiare". 37Ma egli rispose: "Voi stessi date loro da mangiare". Gli dissero: "Dobbiamo andar noi a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?". 38Ma egli replicò loro: "Quanti pani avete? Andate a vedere". E accertatisi, riferirono: "Cinque pani e due pesci". 39Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull'erba verde. 40E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento e di cinquanta. 41Presi i cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzo i pani e li dava a discepoli perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti. 42Tutti mangiarono e si sfamarono, 43e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche dei pesci. 44Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

    Riflettete tutti!

    Dio è Santo e Giusto, il contrario di altri...

    (da IPG)

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scustae. Ma ultimamente mi sento delle cose dentro. Altro punto di riflessione.

      [33] Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò.

      [34] Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto.

      [35] Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono.

      [36] Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo.

      [37] Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio!

      [38] Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità.

      [39] E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero.

      [40] Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?".

      [41] Gli rispondono: "Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo".

      (da IPG)

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

      Elimina
  11. Mi sono chiesto quale potrebbe essere per me l'evento che più potrebbe mettere alla prova la mia fede e, con una certa sorpresa, mi sono reso conto che questa prova è ATTUALE e riguarda l'omosessualità tra i Pastori.
    Non parlo dei peccati di omosessualità, ma dell'omosessualita ACCETTATA e fatta SISTEMA, soprattutto in VATICANO.

    Se vedessi il Papa impossessarsi di un missile a testata nucleare e lanciarlo, non mi scandalizzerei affatto. Penserei alle debolezze umane da cui neanche un Papa è esente.
    Ma vedere che Dio permette che molti Pastori, cioè i primi rappresentanti della sua stessa paternità, siano ridotti ad abusatori, pervertiti, pedofili... con tanto di TACITO IMPRIMATUR, mi sconvolge più della sofferenza degli innocenti.
    Ma, sono CERTISSIMO, che Dio vede e PROVVEDE.

    Fossi un camminante la mia fede in Kiko e nel Cammino, invece, penso verrebbe certamente meno dopo lo SCANDALO di Apuron (certo, per me è facile dirlo perché non sono uno del Cammino, me ne rendo conto... Ma ragiono coi dati attuali, cioè per come sono qui ed ora, da non camminante).

    Perderei la fede in Kiko e nel Cammino, sia perché non è soprannaturale, e sia perché l'IMPRIMATUR del Cammino al sistema della mafia omosessualista di Apuron & C. non è affatto tacito, ma è UFFiCIALE.
    Apuron per il Cammino va coperto a tutti i costi.

    Se per questo dei camminanti escono dal Cammino, il peccato di Apuron, niente affatto necessario, almeno è stato usato da Dio in ordine alla salvezza di alcune persone, ma se qualcuno, per colpa del Cammino, ha perso la fede, come è probabile, allora quando si parla di frutti del Cammino, occorre tenere in considerazione anche questo.

    RispondiElimina
  12. @ Pietro (NON del Cammino)

    Apuron per il cammino va coperto a tutti i costi.

    Ecco questo è sconcertante. Quante volte lo abbiamo ripetuto e verificato seguendo le incredibili e interminabili vicende di Guam? Ma forse una spiegazione può anche esserci in un caso così, visto che il cammino si dispiega tra affari e giochi di potere, tra intrighi di palazzo e rapporti con personaggi ambigui e abituati a trafficare, dentro e fuori la Chiesa.

    Ma trasformo l'espressione per adeguarla alla più diffusa e indiscussa prassi neocatecumenale e dico:

    Il violentatore per il cammino va coperto a tutti i costi.

    È qui giustificazioni o anche solo una minima spiegazione logica proprio non ne trovo, se non che la formazione morale e etica che si riceve nel cammino è del tutto deformata - evidentemente frutto di una catechesi eretica - mentre è carente del tutto anche la formazione umana e civile.

    Certo vedere questa cosa, farne esperienza diretta, ti fa aprire gli occhi, ti fa perdere ogni fiducia nei fondatori Kiko e Carmen quando sentì da loro le strampalate teorie messe in campo per non fare mai giustizia, per coprire per sempre i mostri, senza eccezioni, e lasciare le vittime al loro destino. Ancor peggio vedere tutto questo da parte loro senza l'espressione del minimo sentimento, del minimo moto di una coscienza del tutto sopita o deformata.

    Per me personalmente è stato questo il primo tassello di un puzzle che si è completato, con tante altre esperienze funeste inerenti alla gestione stessa del cammino come sistema, il giorno che me ne sono andata per sempre.

    Pax


    RispondiElimina
  13. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche la riduzione allo stato laicale di McCarrick è dovuta all'azione coraggiosa di qualcuno che l'ha pagata amaramente, quella dell'ex nunzio Carlo Maria Viganò.
      Non ci fosse stato lui, il McCarrick sarebbe ancora lì a spadroneggiare.

      Elimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.