venerdì 31 dicembre 2021

Carmen ha insegnato a disprezzare il confessionale e la confessione privata

A noi, che li conosciamo molto bene, non fa alcuna meraviglia vedere gli iniziatori del Cammino disprezzare e banalizzare il Sacramento della Riconciliazione.

Piuttosto, farebbe meraviglia se Kiko e Carmen dicessero o avessero detto che la confessione privata è giusta e necessaria così come comanda la Chiesa (ricordiamoci che per cancellare i peccati ci sono i tre sacramenti: il Battesimo, la Riconciliazione e l'Unzione; ma il Battesimo si riceve una sola volta, e l'Unzione, salute permettendo, non esclude la Riconciliazione). 

Vediamo invece cosa ne pensa Carmen Hernàndez, cofondatrice e iniziatrice del Cammino:

«...I francescani e i domenicani estendono dappertutto la confessione privata come una devozione.

Appare la confessione molto frequente, tutto al contrario che nella Chiesa primitiva.

...Siccome tutto ciò è insostenibile si ritorna alle confessioni private ed a fare della confessione una devozione per la santificazione personale, cosa che giungerà fino ai nostri giorni...

...Così arriviamo al Concilio di Trento. Con il Concilio di Trento, dal XVI al XX secolo tutto rimane bloccato.

Appaiono i confessionali, queste casette sono molto recenti.

La necessità del confessionale nasce quando si comincia a generalizzare la forma della confessione privata, medicinale e di devozione portata dai monaci...

PER QUESTO LA VERA RINNOVAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA PENITENZA VERRÀ CON LA SCOPERTA DEL CATECUMENATO E LA RIVALORIZZAZIONE DEL BATTESIMO». (Orientamenti per la fase di conversione - Carmen sulla penitenza)

Più che una penitenziale, sembra un rinfresco

Visto che nel Cammino il termine "devozione" è usato solo in senso dispregiativo (i neocat confondono deliberatamente la santa "devozione" cattolica con lo sterile "devozionalismo"), è perfettamente naturale che Kiko banalizzi la "confessione privata" che, ricordiamolo sempre, è di tradizione apostolica.

Nelle Note Biografiche autorizzate di Aquilino Cayuela riguardanti la signora Carmen Hernández Barrera tutto ciò non compare, ed è un gran peccato, perché questa è  la catechesi sulla confessione, elaborata da Carmen, con cui sono stati 'deformati ' milioni di cattolici: l'autentica, l'originale!

Sul come debba intendersi la dimensione comunitaria del peccato, che Carmen oppone artificiosamente a quella personale, bollata da lei come 'devozionale' e 'legalista', ci illumina san Giovanni Paolo II:

«Anzitutto, bisogna ribadire che nulla è più personale e intimo di questo sacramento, nel quale il peccatore si trova al cospetto di Dio, solo con la sua colpa, il suo pentimento e la sua fiducia. Nessuno può pentirsi al suo posto o può chiedere perdono in suo nome. C'è una certa solitudine del peccatore nella sua colpa, che si può vedere drammaticamente rappresentata in Caino col peccato «accovacciato alla sua porta», come dice tanto efficacemente il libro della Genesi, e col particolare segno, inciso sulla sua fronte; o in Davide, rimproverato dal profeta Natan; o nel figlio prodigo, quando prende coscienza della condizione, a cui si è ridotto per la lontananza dal padre, e decide di tornare a lui: tutto ha luogo soltanto fra l'uomo e Dio. Ma, nello stesso tempo, è innegabile la dimensione sociale di questo sacramento, nel quale è l'intera Chiesa - quella militante, quella purgante e quella gloriosa del cielo - che interviene in soccorso del penitente e lo accoglie di nuovo nel suo grembo, tanto più che tutta la Chiesa era stata offesa e ferita dal suo peccato. Il sacerdote, ministro della penitenza, appare in forza del suo ufficio sacro come testimone e rappresentante di tale ecclesialità.» (Reconciliatio et paenitentia)



E papa Francesco ribadisce e spiega come si debba intendere la matrice ecclesiale e comunitaria della confessione:

«Nel tempo, la celebrazione di questo Sacramento è passata da una forma pubblica – perché all’inizio si faceva pubblicamente – a quella personale, alla forma riservata della Confessione. Questo però non deve far perdere la matrice ecclesiale, che costituisce il contesto vitale. Infatti, è la comunità cristiana il luogo in cui si rende presente lo Spirito, il quale rinnova i cuori nell’amore di Dio e fa di tutti i fratelli una cosa sola, in Cristo Gesù. Ecco allora perché non basta chiedere perdono al Signore nella propria mente e nel proprio cuore, ma è necessario confessare umilmente e fiduciosamente i propri peccati al ministro della Chiesa. Nella celebrazione di questo Sacramento, il sacerdote non rappresenta soltanto Dio, ma tutta la comunità, che si riconosce nella fragilità di ogni suo membro, che ascolta commossa il suo pentimento, che si riconcilia con lui, che lo rincuora e lo accompagna nel cammino di conversione e maturazione umana e cristiana».


Ma delle famigerate "casette", i confessionali che toglievano il sonno alla Hernández, cosa dice la Chiesa?
Riportiamo alcuni passi di un articolo, pubblicato su Aleteia, del liturgista padre Henry Vargas Holguín "Usare il confessionale è  antiquato?"

«Dove confessarsi?
C’è un detto che dice “Ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa”, e questo si applica anche alla vita ecclesiale. Nei templi parrocchiali, nelle cattedrali, nelle basiliche, nei santuari ecc. ci sono luoghi importanti e imprescindibili per la loro funzione. Uno di questi luoghi è il confessionale.
Un confessionale è un mobile in cui c’è un sedile per il confessore, che sarà separato dal fedele da un divisorio in cui c’è una finestrella o una grata, con o senza una tendina, per il dialogo. Dall’altra parte del divisorio c’è un inginocchiatoio per il penitente.
Il confessionale è il luogo privilegiato e indicato per amministrare “ordinariamente” il sacramento della confessione. La Chiesa lo dice chiaramente: “Non si ricevano le confessioni fuori del confessionale, se non per giusta causa” (Canone 964, 3).


L’uso del confessionale non sarà quindi mai obsoleto. È vero al punto che il Papa confessa e si confessa in un confessionale. Nella basilica di San Pietro, come nelle altre basiliche patriarcali di Roma, ci si confessa solo nei confessionali.

Ci sono tuttavia delle circostanze che obbligano eccezionalmente a prescindere dal confessionale: un moribondo sul letto di morte, un carcerato in prigione, sulla strada in pericolo di morte…
Un’altra eccezione è quella in cui, in un giorno segnalato e a un’ora stabilita (ad esempio in Quaresima, nella Settimana Santa o in vista di numerose Prime Comunioni), vari sacerdoti arrivano in un tempio parrocchiale per aiutare il parroco a confessare. Visto che ovviamente non ci sono confessionali per tutti, alcuni dovranno confessare al di fuori di essi.

Confessare qualcuno fuori dal confessionale, in casi estremi e in via eccezionale, dovrà essere fatto su richiesta di chi si confessa e non su iniziativa del confessore, che dovrà preferire il confessionale. Se il fedele chiede di confessarsi fuori dal confessionale bisognerà accogliere la sua richiesta, perché è preferibile questo a che non si confessi. Bisogna tener conto, ad ogni modo, che è un’eccezione e non deve diventare la regola.
I confessionali hanno la loro simbologia. Sembrando piccole chiese, sono il simbolo della Chiesa o della casa paterno-divina che accoglie il fedele che torna pentito; sono un simbolo del fatto che la Chiesa è la casa in cui si accoglie il fedele penitente per riconciliarlo con Dio.
A chi non capisce l’importanza del confessionale può risultare utile riflettere sul motivo per il quale anche Freud ha escluso il “faccia a faccia” nelle sue pratiche di psicanalisi per favorire la spontaneità e la tranquillità del paziente.
Al giorno d’oggi la struttura del confessionale è cambiata. Ora è più che altro una cabina doppia e ampia (come un mini-ufficio) che offre alcune comodità (aria condizionata, riscaldamento, illuminazione, mobili comodi); alcuni offrono a chi si confessa la possibilità di togliere o meno la grata o la tendina.
Non bisogna confondere il sacramento della confessione con la direzione spirituale, in cui la persona dialoga con il sacerdote faccia a faccia. Questa direzione avrà sempre luogo fuori dal confessionale.

Perché la Chiesa richiede l’uso del confessionale?

La plurisecolare esperienza pastorale della Chiesa, soprattutto dal Concilio di Trento (XVI secolo), ha suggerito e consolidato, col passare del tempo, la creazione di questo spazio specifico di riconciliazione.
Questo spazio è pensato non solo per difendere la dignità dell’azione sacramentale e il buon nome sia del sacerdote che di chi si confessa, ma anche per favorire l’imparzialità del sacerdote e l’obiettività, senza condizionamenti, del fedele.
La struttura del confessionale favorisce la conversazione privata perché il sacerdote non ha motivo di conoscere o vedere il penitente, e la facilita perché la grata esistente tra il sacerdote e il fedele serve per salvaguardare la necessaria discrezione e anche, ovviamente, a garantire il diritto di tutti i fedeli di confessare i propri peccati senza dover rivelare necessariamente la propria identità.

È per questo che nessun confessore (neanche il Papa) può costringere il penitente a identificarsi o indicare il fatto di farsi vedere come condizione per l’assoluzione.

La confessione come giudizio e come sacramento esige unicamente l’accusa verbale dei peccati e la conseguente assoluzione, sempre verbale (parole direttamente percepibili). È per questo che non si esige che il sacerdote e il penitente si vedano.
Il confessionale evita il pericolo di compromettere a livello emotivo e affettivo le persone coinvolte, il che può intaccare il carattere soprannaturale di una cosa che è seria e sacra


39 commenti:

  1. Il presbitero nc della chiesa "Sacra Famiglia" di Barletta confessa nel suo ufficio.

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  2. Abbiamo parlato della Messa quotidiana, oggi fermiamo l'attenzione sulla Confessione privata trattata con profondo disprezzo da Carmen.
    Definita forma devozionale. Uno dei sette Sacramenti!
    Finalizzata, come fosse cosa negativissima, alla deprecabile da sempre nel Cammino "santificazione personale".
    Non so se ci si rende conto!
    Ma si può mai parlare così? Da una donna, Carmen, che è portata come modello di virtù cristiane fino alla pretesa di canonizzazione?

    I confessionali vengono definiti banalmente "casette" e ci si domanda perché mai la esimia Carmen così le definisca. Casette? Quanto disprezzo! La salvezza è personale, ogni anima preziosa agli occhi di Dio.
    Ma nel Cammino tutto è "comunità", tutto passa per la comunità. La salvezza è "a grappoli". Preso alla lettera non ci si rende conto che anche questo è eresia.

    E giù a millantare di essere i "rinnovatori".
    Tutto nella Chiesa è da rinnovare e ripensare. E Kiko e Carmen provvedono loro!

    Perchè, mi si può chiedere, ripeto qui quanto il limpido post di oggi ci pone all'attenzione?

    Perchè dà l'esatta cifra dello stravolgimento messo in atto dal cd. Neocatecumenato.
    Perchè ci conferma che il Cammino è altro dalla Chiesa. Non si mette nella tradizione bimillenaria, ininterrotta della dottrina cattolica.

    E' un assurdo dire che senza la riscoperta del Catecumenato (tanto per rimanere nei Sette Sacramenti) la Eucarestia e la Confessione, come consolidate nella Chiesa nella ininterrotta sua storia,, non valgono nulla. E addirittura che il Battesimo va RIVALORIZZATO.

    Ossia si inculca che, senza di loro, non vale nulla, neanche il primo dei sacramenti: il BATTESIMO!

    Tutto è che al centro sta la comunità. La comunità "piccola" che si aggrega attorno al Kerigma urlato da un leggio da laici ignoranti, ai quali non è richiesta alcuna formazione. Solo che annuncino come pappagalli quanto Kiko ha predicato loro. Poi lo studiano sui mamotreti riservati ai soli catechisti e segreti per tutti gli altri.
    Poichè il Cammino si capisce facendolo. Leggerlo non si può.
    Bisogna ascoltarlo il Kerigma. La fede viene per l'"udito". Dice Kiko, confidando sul suo oscuro fascino magnetico. Di cui in tanti, inspiegabilmente a pensarci bene, siamo rimasti vittime.

    Pax

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    1. E così le anime di ciascuno vengono trattate con dispregio, messe in balia di folli e tenute in ostaggio, brutalmente ammucchiate in comunità di appartenenza dove l'unico scopo è l'omologazione e il plagio per renderle il più possibile simili a quella dei loro genitori nella fede... neocatecumenale.

      Pax

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    2. Nel Cammino ci si confessa parecchio, quindi l'accusa del post cade miseramente............................

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    3. quantifica parecchio
      qui il discorso comunque è sul fatto che la confessione nelle comunità è relegata alla mera accusa ( frettolosa ) dei peccati e proibita qualsiasi direzione spirituale, cosa assolutamente necessaria in una celebrazione comunitaria, ma proprio per questo stride che non venga mai caldeggiata la confessione individuale.
      p.s.
      tu sai cos'è una confessione generale?

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  3. Leggendo un interessante riepilogo sullo "strangolamento" bergogliano della Messa antica mi sono ricordato che:
    - prima del Concilio le vocazioni abbondavano
    - con le "novità" conciliari (abbandono della Tradizione) e con la Messa nuova, le vocazioni hanno avuto un crollo pazzesco
    - nel frattempo che crollavano le vocazioni, moltissimi abbandonavano il sacerdozio e la vita religiosa
    - di fronte a questo scenario, il Cammino - che si spaccia per "frutto del Concilio" vanta di avere "tante vocazioni"
    - ma sono vocazioni a Kiko, non sono vocazioni a Cristo.

    Si vede proprio bene l'opera del demonio: gli esponenti del tumore spirituale della Chiesa - cioè i kikos - proclamano di essere la cura a quello stesso male che loro vogliono diffondere ("noi abbiamo le vocazioni!").

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    1. Conclusione : bisogna ritornare al pre Concilio, quindi messa in latino, ecc..ecc...ecc....e il Concilio Vaticano II dopo 50 e passa anni, a farsi benedire. Verooooo???????????????????????????????????????????????

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    2. @ anonimo 31/12 ore 15:38

      Verooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

      Bisogna cioè tornare alla vera Chiesa Cattolica!

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  4. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. quello che è saltato

    Kiko ha visto in sogno Carmen che gli ha detto che il giorno di Capodanno non ci sarà nessun miracolo, perchè in altre faccende affaccendata, ma recupererà il 2 gennaio con un miracolo doppio. Kiko ha avvisato il Vaticano, e Semeraro ha avvisato il Papa che ha cosi commentato : "bueno, hermano cardenal, anche i santi devono reposar un poquito". Semeraro ha avvisato Kiko che tuttavia non ha potuto ringraziare il Santo Padre, non potendogli inviare nessun regalo in quanto il miracolo non c'era. Contento Kiko, che ha risparmiato un pò di solti, e contento il Papa, che non sa più dove mettere i regali di Kiko, gli stanno intasando tutti i Musei e la Pinatoteca.

    e la causa continua.................

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  5. Chiunque millanti un ritorno alla chiesa primitiva come unica ed autentica espressione della Chiesa è un impostore.
    Della chiesa primitiva dei primissimi secoli, infatti, si sa ben poco. Sappiamo che era divisa in tanti gruppi diversi giudaicizzanti o di retaggio pagano, colma di eresie da depurare, di verità da affermare.
    I documenti di cui disponiamo oggi, tranne i Vangeli, sono davvero pochissimi per il primo secolo e tutto si basa su ricostruzioni incomplete di cose di più di 2000 anni fa.

    L'unica cosa da fare, invece che ricostruire ed illazionare dando per scontate certe riscoperte e relative interpretazioni, è fidarsi del mandato di Pietro che fin dagli inizi ha esplicato la missione per la quale Gesù l'ha istituito.
    Da Pietro ai suoi primi successori sono state prese decisioni in merito a tante questioni e nessuno meglio di chi era presente nelle varie epoche può sapere quali fossero le reali situazioni del momento.
    I vari successori di Pietro hanno assolto il loro mandato e compiuto in ogni epoca le parole di Gesù: "Tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo".
    La Chiesa com'è arrivata a noi oggi è il frutto dell'azione di uno Spirito che ha legato e ha sciolto secondo le necessità dei vari tempi e voler tornare agli inizi incerti è come negare tutta l'opera che lo Spirito ha diretto nei secoli.

    L'evoluzione narrata dai due spagnoli, quindi, lungi dall'essere la deturpazione della chiesa primitiva, altro non è che l'azione dello Spirito Santo all'opera in tempi e questioni precise ed è sicuramente l'adempimento del volere di Gesù.
    Volerlo negare per "riscoprire" ciò che dopo 2000 anni non è riscopribile con esatta certezza è negare l'efficacia del mandato di Pietro e basarsi su ricostruzioni incerte di cose che magari la Chiesa ha provveduto a correggere nel tempo, non essendo una cosa statica ma in continua evoluzione per contrastare ogni impurità e salvaguardare la fede.

    Se quindi la Chiesa ha sapientemente introdotto i confessionali e specificato nel tempo tutta la teologia e la dottrina sulla riconciliazione, è perché evidentemente ha vagliato e giudicato i tempi e le necessità alla luce della Rivelazione.
    Negare che nella Chiesa che è arrivata a noi oggi sia successo tutto questo come opera illuminata di depurazione e puntualizzazione delle Verità, è negare l'autorità papale e ministeriale, nonché 2000 anni di azione dello Spirito Santo.

    Noi viviamo nella Chiesa oggi, ed oggi la Chiesa è il frutto di continui vagli e precisazioni che i vari Pietro della storia hanno compiuto al suo servizio.
    Se non fosse stato così i vari arianesimi, donatismi,, manicheismi e tutte le decine e decine di eresie cristologiche non avrebbero potuto essere state identificate e allontanate.
    Nei primi secoli, infatti, pullulava di dottrine cristologiche sulla natura di Gesù, sulle reminiscenze giudaiche e molto altro e la Chiesa ha ritenuto ciò che era buono rigettando ciò che era da scartare in una continua opera di discernimento che sovrasta e supera di molto quella dell'Argüello e di donna Carmen.

    Giudicare la Chiesa è giudicare lo Spirito Santo ed è uno dei peccati più gravi che si possa commettere.
    Non importa ciò che sedicenti studiosi e teologi dell'era moderna hanno affermato, quando operano un giudizio sulla Chiesa ed auspicano ritorni a passati gloriosi di cui danno una personale interpretazione e ricostruzione.
    Quello che importa è che Gesù ha incaricato Pietro e che a Pietro e ai suoi successori è stato garantito lo Spirito Santo per vagliare, discernere ed operare per la Verità alla luce della Rivelazione.
    Questo è il tipico caso in cui lo Spirito Santo può scrivere dritto su righe storte a favore della Sua Chiesa.

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  6. Siete degli ignobili clown, quante stupidaggini scrivete.

    Studente teologia

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    1. Tutto l'odio, il livore, l'ira, che hai nel cuore, non possono cambiare i fatti, non possono far diventare verità l'eresia, non possono far diventare giustizia l'ingiustizia, non possono far sembrare cattolico il Cammino, non possono far diventare santi i suoi autonominati "iniziatori".

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    2. ma una volta che una argomenta, si può rimanere tranquillamente nelle proprie posizioni esponendo le proprie ragioni e rispettando quelle degli altri

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    3. Ma dove studi Teologia? Sul corriere dei piccoli? O hai letto solo un paio di libri di Farnés o di Emiliano Jimenez Hernandez, ovvero le poche letture incoraggiate nella setta?
      Mai una volta hai presentato un briciolo di argomentazione e ti firmi pure "studente di teologia". La Teologia è fatta di Fede e Ragione, si serve della Filosofia proprio per non apparire come scienza comica.
      Tu oltre a non aver mai dimostrato alcuna competenza in materia sei di una maleducazione unica. Impossibile interloquire con una persona palesemente in malafede come te.
      Ti auguro di diventare catechista e di sfogare le tue ambizioni negli scrutini da te condotti.
      Buon anno

      Tomista EX nc

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    4. Studentello, se questo è tutto quanto sai replicare ad argomentazioni puntuali, non solo abbassi di molto il livello di dialogo, ma proprio lo annulli.

      Del resto è un connotato tipico di ogni neocatecumenale.
      Non sapete nulla oltre a quello che aleggia nelle salette e vi mancano solide argomentazioni.
      In questi casi, come dimostrato, meglio offendere ed aggredire: è la tecnica dei vili.

      Ma com'è possibile che vi esponiate così senza rendervene nemmeno conto?

      Credi che chi ti legge non riesca a capire cosa ti muove?

      Perché vi tirate da soli la zappa sui piedi?

      Non ti chiedo nemmeno quali sarebbero le stupidaggini a cui ti riferisci, perché so già da prima che non sapresti controbattere seriamente.

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    5. Studente scrive, il blog risponde, e tutto questo quanto durerà?
      Per adesso nessuno lo sa

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    6. @anonimo 15:43, ma lo puoi spiegare una volta per tutte per quale motivo il blog non dovrebbe rispondere? Se scriviamo è proprio per avere un dialogo seppur difficile. La puoi smettere per favore con questo inutile coretto dopo ogni nostro commento? Grazie.
      Fallacio Asino Vinicio

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    7. Grazie per averci fatto vedere per l'ennesima volta i FRUTTI del cammino.

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    8. Inizia il nuovo anno con un augurio : che FAV e studente non scrivano più sul blog. Lo faranno? Lo vedremo nei prossimi mesi? Secondo noi no, ma mai mettere limiti alla divina provvidenza....


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  7. Possiamo pure sbagliare, ed allora volentieri ci rivedremo. Ma un neocatecumenale in buona fede che si renda conto e ammetta che le catechesi diffuse e ripetute milioni di volte erano sbagliate ed eversive, ci sarà? E se ciò che appunto il Cammino ha contrabbandato per decenni come la novità del Concilio, ferendo e amputando la devozione cattolica di tanti fedeli e purtroppo di molti, troppi sacerdoti, dei catechisti nelle parrocchie e di chi aveva la responsabilità di trasmettere ciò che insegna la Chiesa, si conferma tale ora, a cinquant'anni di distanza, possibile che non ci sia un atto riparatorio, una ammissione, un cambio di direzione reale, non solo sulla carta di un libro che vuol far passare una laica disobbediente per una santa che ha amato la Chiesa e rispettato i suoi Sacramenti?
    Ci sarà sicuramente chi si fida così tanto dei propri maestri ed è così privo di cultura religiosa da non metterli mai a confronto con i santi veri, i dottori della Chiesa, il Suo magistero e canone; ci sarà chi può essere scusato per ignoranza invincibile. Molti però sono consapevoli dell'equivoco e lo alimentano. I neocatecumenali , li potevo capire quando, per lunghi decenni, affermavano d'essere gli unici ad aver capito cosa fosse fede e devozione (al contrario) e quando il santo migliore era il peccatore più forte: ora che sostengono che la loro maestra di eresia era una 'figlia di Maria' per poterle guadagnare un titolo farlocco, ora che hanno buttato ogni residuo di coerenza alle ortiche, sono doppiamente ingiustificabili e molto simili ai farisei dai quali tanto volevano prendere le distanze.

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    1. Hai ragione Valentina.
      Lo studente, che non sa come rispondere ai fatti concreti riportati, perde le staffe come l'isterica studiata da Freud, e invece di argomentare insulta.

      Studente (dei miei stivali): traduci in cattolichese queste affermazioni di Carmen:

      1) "I francescani e i domenicani estendono dappertutto la confessione privata come una devozione".

      2) "Siccome tutto ciò è insostenibile si ritorna alle confessioni private ed a fare della confessione una devozione per la santificazione personale, cosa che giungerà fino ai nostri giorni... Così arriviamo al Concilio di Trento. Con il Concilio di Trento, dal XVI al XX secolo tutto rimane bloccato".

      3) "La necessità del confessionale nasce quando si comincia a generalizzare la forma della confessione privata, medicinale e di devozione portata dai monaci".

      Spiegaci perché, sebbene la Chiesa abbia "RICONOSCIUTO" la confessione individuale e in tal senso privata, abbia "riconosciuto" l'utilità del confessionale ecc., Carmen condanna tali pratiche come dovozionismi.
      Che forse la Chiesa prima di Kiko insegnava devozionismi e non la fede?

      E' evidente che questi pensieri di Carmen, riportati alla LETTERA, contrastano con la prassi consolidata lungo i secoli della spiritualtà della Chiesa, ed è evidente che sono una forma di ribellione contro la Chiesa che non solo viene criticata, ma Carmen arriva a dire che il Concilio d Trento ha fatto danni. Cioè che non è stato ispirato da Dio!

      E' evidente che lo studente non può ribattere perché questi pensieri di Carmen sono autentici, in quanto riportati sui mamotreti.

      Se c'è qualche camminante in buona fede, non può che prendere le distanza da questa dottrina di Carmen e dichiararla eretica.

      E se il Cammino è cambiato, allora deve prendere ufficialmente le distanze dal Cammino fasullo degli inizi, quello delle false apparizioni a Kiko e Carmen, quello degli zingari e dei baraccati, quello cioè che mette tanta nostalgia a Kiko e che rappresenta un mito per tanti camminanti.

      Quel Cammino così affascinate, non è da Dio. E' opera dell'uomo (e del demonio).
      Lo Spirito Santo, nei primi anni sessanta, stava soffiando ancora nella Chiesa, la Chiesa di sempre, quella primitiva che, sebbene primitiva, è viva ancora oggi.

      Carmen la pensava morta e ne rvendicava l'eredità, ma la Chiesa primitiva è VIVA, è proprio la Chiesa di oggi, e gli usurpatori saranno gettati fuori.
      Con carità, per cui occorre pazienza, ma alla fine, se non si ravvedono, saranno cacciati fuori.

      Il Cammino, tentando di separare la Chiesa primitiva dalla Chiesa post costantiniana a da quella post tridentina, tenta, evidentemente, di fondare una nuova chiesa.

      Secondo questo pensiero eretico di Carmen, la vera chiesa sarebbe solo quella primitiva, che si era addormentata come la bella nel bosco, e che è stata risvegliata da Kiko istigato da lei, che se l'è presa.
      L'altra Chiesa, per il Cammino, cioè quella in cui la Gerarchia è costituita da ministri ordinati e non da laici, è quella inventata da Costantino e poi uccisa definitivamente dal Concilio di Trento.

      Per Kiko e Carmen i cristiani della domanica appartengono a quest'ultima chiesa, mentre i vcamminanti alla chiesa primitiva risuscitata da Kiko e Carmen.
      La verità è che la Chiesa primitiva e quella del Concilio di Trento e quella attuale sono la stessa Chiesa e chi non fa distinzioni e la accetta, ne fa parte, chi non la accetta c'è attaccato come un ramo secco.

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  8. “Non si ricevano le confessioni fuori del confessionale, se non per giusta causa” (Canone 964, 3).

    Citazione da considerare. Nel post si dà anche motivazione e spiegazione. E c'è chi parla di stupidaggini!

    La Chiesa direbbe stupidaggini. Bene, qualificatevi pure, studentucoli, una volta di più.

    La confessione individuale, pur praticata nel Cammino nel contesto di quelle neocatecumenali celebrazioni conosciute come "Penitenziali", si svolge rigorosamente in assemblea. Ci si pone al centro dove i presbiteri si collocano, in piedi mentre l'assemblea canta ininterrottemente.
    Ma ciò non basta. La confessione è oggetto di catechesi preparatoria anch'essa, come tutto nel Cammino.
    Essa comporta la denuncia sintetica dei propri peccati, senza dilungarsi inutilmente e senza chiedere consigli al confessore.
    Si dice: date un nome ai vostri peccati. Poi il confessore, fatta una breve esortazione, darà l'assoluzione e assegnerà una penitenza. Punto.

    E' vietata espressamente ogni direzione spirituale o accenno di discernimento da parte del confessore, che è un mero esecutore del sacramento.
    (Nè più nè meno che nell'Eucarestia egli serve solo per consacrare il pane e il vino; altro non gli tocca. Se non l'omelia. Ma anche questa viene "consegnata" loro con opportuna catechesi, vengono date le coordinate sul come farla, quanto deve durare, che punti toccare.
    Tutto il resto è in mano ai laici che hanno ampio spazio per esprimersi, tra Ammonizioni ambientali e non, didascalie... e poi ci sono le risonanze e le preghiere spontanee a volte stralunghe.
    ........

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  9. ........

    Il ruolo del prete nel Cammino è relegato al minimo indispensabile, minimo sindacale (della serie: Ah! Se potessero fare del tutto a meno di loro (i preti)!!!).

    E poi si dice pure, tornando alla confessione, che se un fratello pone quesiti sul come risolvere situazioni della sua vita o ha dubbi sul suo stesso stato spirituale sotto ogni profilo, deve essere rimandato ai SUOI catechisti.
    Quante volte ho sentito dai presbikiki dire: "Di questo parla con i tuoi catechisti".
    Anche padre Mario lo diceva. Anche il padre Ezechielei, anche don Claudiano. Tutti! Senza eccezione alcuna.

    Perchè i presbiteri vanno, per antonomasia, soggetti a parzialità (si vede che nel Cammino Neocatecumenale lo "spirito" secondo le "linee degli iniziatori" - il cd. "spirito del cammino", appunto - investe con la sua potenza SOLO i laici). I presbiteri in quanto tali sono esposti a "montarsi la testa" e a credersi qualcuno. (I catechisti di Kiko e Cermen invece no, sono gli "umili" per eccellenza).

    Ma poi c'è un'altro aspetto importante che ti buttano sempre davanti:

    i preti per disposizione naturale sono affettivi,
    tendono a legarsi alle persone e
    a farsi il loro "orticello"
    approfittando del prestigio acquisito nel cammino
    (N.B. tutte queste cose cattive, maliziose, sono quelle che ho sentito ripetere da Kiko e Carmen e dagli itineranti infinite volte).

    Poi se la tua anima restava in uno stato penoso anche dopo che ti eri rivolto ai catechisti o ai massimi responsabili "laici" del cammino, la risposta finale era sempre la stessa:
    "Hai messo tutto nelle mani di Kiko? Ora tu non devi più darti pensiero per niente!"

    Preti che hanno messo al macero il loro cervello, disprezzato il loro ministero, la sacra unzione ricevuta e che li ha innalzati al santo sacerdozio.

    Pax

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    1. confermo ogni parola e pure le virgole.
      il mantra è ed è sempre stato nel cnc non esiste direziine spirituale se non dai catechisti in seduta plenaria dove il presbitero non apriva mai bocca.
      E cavolo se i catechisti si sono fatti i loro orticelli, se volete è "normale", uno lasciato al governo per decenni è impose che non lo faccia, ecco la correzione vaticana al riguardo. Ma nel cnc questa correzione genererà divisioni così come alcuni cambi di responsabili e/o catechisti già operati...i "sudditi" continuano a riferirsi ai vecchi re, con il casino che potete immaginare, sena contare le "vendette" trasversali.

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  10. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più astronomico

    Nel 2017 la Nasa, con i suoi sofisticatissimi apparecchi, notò che un asteroide, grande come la Groenlandia, si dirigeva sulla Terra alla velocità di 350 Km/h. Dagli studi fatti, antesignani dei moderni algoritmi, risultò che l'impatto avrebbe spaccato la Terra in due, come una mela, e i due spicchi, alla velocità di 600 Km/h sarebbero finiti sul Sole volatilizzandosi, cioè la Terra avrebbe finito di vivere. La Nasa avvisò il Presidente Usa Obama che ordinò il segreto per non suscitare panico. Per fortuna c'era un tecnico, un certo Al Wilkinson, neocatecumenale, che avvisò Gennarini, capo supremo del Cammino negli Usa, che avvisò Kiko, che implorò Carmen, morta da solo un anno, e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita, disintegrò l'asteroide in 5 miliardi di bruscolini grandi un granello di sabbia, che precipitarono nell'Oceano Indiano alla blanda velocità di 2 Km/h, e quindi la Terra fu salva. Kiko avvisò il Vaticano, e Semeraro avvisò il Papa che disse : "hermano cardenal, Carmensita ha salvado la Tierra, e questo nel silensio por non farsi propapanda, ella es non una sancta de categoria superior, ma de categoria ultra super superior, quindi procedamos con la causa de beatificasion". Semeraro avvisò Kiko, che ringraziò il Santo padre inviandogli un pacco con un libro del 1932, edizione rarissima, del noto gesuita Carlos Fuentes, astronomo della Specola Vaticana, dove riportava studi antichi di asteroidi deviati da santi che vollero rimanere nell'anonimato.

    e la causa continua......................

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  11. @ Pietro (NON del Cammino) 31 dicembre 2021 14:43

    Mi voglio accodare al tuo commento, punto per punto, a proposito delle affermazioni - che fai bene a mettere in evidenza - di Carmen:

    1) 1) "I francescani e i domenicani estendono dappertutto la confessione privata come una devozione".
    Scusate, sta parlando di francescani e domenicani, mica dei primi sprovveduti o miseri "cristiani della domenica": San Francesco e San Domenico, tra i Santi più grandi della storia della Chiesa!

    2) ... si ritorna alle confessioni private ed a fare della confessione una devozione per la santificazione personale...
    Scusate se è poco: la santificazione personale! Carmen ne parla come di qualcosa di spregevole o di minima rilevanza, se non negativa proprio. Che bello spirito l'adorna! Non c'è che dire!

    3) "La necessità del confessionale nasce quando si comincia a generalizzare la forma della confessione privata, medicinale e di devozione portata dai monaci".
    Ma perchè? Un Sacramento ben vissuto non è medicina efficace per l'anima malata? E poi, come per i francescani e domenicani, Carmen avrebbe fatto bene ad andare a scuola dai monaci!

    Il dispregio di Carmen per il Concilio di Trento è noto a tutti. Questo già ci dice molto su Carmen, la Carmen vera, non quella finta della Biografia e delle foto per santini diffusa dai neocatecumenali!

    Sì, dici bene Pietro:la Chiesa, dai primi secoli al Concilio di Trento è sempre la Chiesa fondata da Gesù sugli Apostoli. Sono Kiko e Carmen spuri. Falsi profeti, falsi interpreti delle Scritture e della Tradizione; della Dottrina e della Liturgia. Cos'altro dobbiamo fare per far squillare la tromba forte e chiara nelle orecchie dei sordi?

    Pax

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    1. Hai ragione, Pax.

      Ne approfitto per precisare che, essendomi dimenticato che lo studente, in quanto studente, probablmente è un giovane, ho ecceduto nei toni dell'ironia, in quanto un giovane, anche se saccente, va sempre preso più seriamente di un'adulto come può esserlo un "catechista" del Cammino.

      Detto ciò, invito però il giovane a cominciare a ragionare.
      Io capisco che chi ha vissuto sempre nel suo mondo bomboniera abbia paura di confrontarsi con l'esterno e capisco che per maturare certe prese di posizione a volte occorre tempo, ma non capisco il rispondere con gli insulti a delle tesi.
      O si risponde con dei ragionamenti, o non si risponde affatto.

      In questo post vengono riportate delle dichiarazioni di Carmen che contrastano con il pensiero della Chiesa Cattolica.
      Qui non si chiede allo studente di fare passi che ancora non riesce a fare, ma che almeno, se è cattolico ci vuol far credere, prenda le distanze da certe affermazioni, magari con un pretesto.

      A me sarebbe bastato che dicesse: "Carmen non voleva dire quello che ha detto, si è espressa male".
      O qualcosa del genere.
      Invece, senza argomentare nulla, insulta.

      Siccome, come diceva Giovanni Paolo II, la fede e la ragione procedono insieme, lo invito a ragionare per "maturare" la sua fede e lo invito a credere nella fede della Chiesa (quella cattolica e non quella del "noi siamo chiesa), per imparare a ragionare.

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    2. Ma come fa a ragionare? Ho appena letto il suo successivo intervento.
      E' un caso perso.

      Pax

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  12. Buon Anno a Tutti, e un granfe grazie alla Madonna Nostra Madre, la Madre di Dio, la Regina del Cielo.

    Vorrei fare dei miei ragionamenti su quanto riportato nel post.
    Ripeto, perché è bene sempre farlo per non far cadere i lettori nelle trappole dei fanatici neocatecumenali che scrivono sul blog e che non scrivono ( tutti coloro che dietro le quinte cercano e cercheranno, sempre e comunque, di buttare fango su tutti coloro che scrivono o non scrivono e che non la pensano e non la vedono come loro)che nessuno qui scrive perché è "Nemico del Cammino", per "Odio",o per altro che descrivono negativamente loro. Per la verità affermo che si può cadere in un qualche cosa, non siamo senza peccato, ma sicuramente non è la loro narrazione. Il fanatismo non si sazia mai, è un appetito interno, e come scrisse Dante: la bestia che mai si sazia.
    Ora vengo al post.
    E' stato scritto che Carmen ha detto quelle cose, e sono riportate nei Mamotreti, così li chiamano, e così mi sembra, se erro correggetemi e non mi offendo e vi ringrazio perché riesco ad essere sempre più preciso e vicino alla verità.
    Se è vero( non ho modo di dubitare, ma non ho verificato e per cui lascio ad altri questo, perché io non andrò, ora, a verificare, la mia coscienza mi ha fatto capire che non devo andarmi a leggere i Mamotreti e altro, per non avvelenarmi la pace interiore e altro - questo lo scrivo per chiarire la ma posizione attuale, così è più chiaro il mio modo di riportare alcune cose-) ed ecco che se sono state dette, sono lì presenti. Nessuno le può smentire, ammenoché non dimostri che la fonte sia errata. Ma ora il tutto è presente, VISIBILMENTE, davanti a tutti noi.
    E' inutile poi formulare sempre commenti contrari che vanno a coprire delle cose. L'amore della verità è CARITA'. Mi chiedo: come fa esserci una Carità, ovvero l'Amore, senza la Verità?
    E per cui, davanti a quanto leggo, mi lascia perplesso il fatto che una persona possa di riuscire a sondare il passato della Chiesa, che è un Ente Divino, fatemi passare il termine, e crede di poter dire ciò che è sbagliato e ciò che è giusto di un qualcosa che non si conosce, perché va oltre la mente umana. Secondo me è azzardato ( non voglio usare termini più concreti per ovvi motivi), molto azzardato.
    Nessuno si metterebbe a formulare certe cose se fosse accorto e nella verità e nell'amore verso Chiesa. Con ciò non vengo a sostenere che Carmen non abbia per niente amore per la Chiesa, non l'ho conosciuta, non conosco il suo pensiero e altro, ma sostengo che,in base a quanto ho letto, non vi è un amore pieno, ma forse vi è un amore, diciamo, egoistico, cioè un amore che pensa che la verità stia dalla propria parte, e che pensa di riuscire a definire situazioni che non si conoscono per nulla.
    Infatti, da come ho potuto capire, non mi risulta che Carmen sia laureata in Storia della Chiesa o qualcosa di simile, ma era laureata in chimica. E per cui, ci si dovrebbe chiedere: ma quei pensieri da dove venivano?
    Qualcuno potrebbe pensare: dallo Spirito Santo.
    Lascio ad ognuno la sua interpretazione.
    Ma aggiungo questa riflessione: lo Spirito Santo può indurre a formulare in una persona certi pensieri, dal momento che la confessione fatta in quel modo è cosa buona e cosa praticata da milioni di fedeli, cioè suoi figli?

    CDD.

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  13. @Blog

    Per cortesia puoi evitare di censurare? Avete detto una falsità, vorrei smentire, sii corretto non censurare ripropongo il mio intervento, siate corretti non fate sempre i soliti scorretti giochetti: Smentisco nettamente che nel Cammino Neocatecumenali non esista direzione spirituale, ho il direttore spirituale da anni, anzi ne ho avuti più di uno, i mie catechisti non si sono mai opposti nè me lo hanno proibito, nè si sono posti in alternativa al direttore spirituale, anzi mi hanno incoraggiato a continuare e ad obbedire alla direzione spirituale, quindi quanto avere scritto è falso ed io lo smentisco categoricamente. Aggiungo poi che anche Kiko ha avuto e probabilmente ha un direttore spirituale, quindi non scrivete sciocchezze, per cortesia.

    Studente di teologia

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    1. Tu sei un bugiardo patentato. D'altra parte! Che potevi mai essere, allevato in quella tribù?

      Tu hai un direttore spirituale con la benedizione dei tuoi catechisti?
      Non basta: essi ti incitano ad obbedire a lui?

      Aggiungi che PROBABILMENTE (come mai ha messo questo avverbio stonato?) Kiko ha avuto e ha un direttore spirituale anche lui?

      Questa davvero è la palla più grossa che ho sentito sparare mai!

      Senti ma sei sicuro di stare nel Cammino Neocatecumenale?
      O giochi a fare l'indiano?

      Pax

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    2. accipicchia abbiamo trovato l'unico caso al mondo in cui i catechisti sponsorizzano il direttore spirituale.
      sono felice per te, mi dispiace solo per TUTTI gli altri a cui è stato PROIBITO.

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    3. aggiungo solo una puntualizzazione.
      Se Kiko avesse avuto un direttore spirituale TUTTI avrebbero avuto il direttore spirituale, ergo Kiko non ha mai avuto un direttore spirituale. La conferma è il suo parlare Io Io Io

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    4. non sono avezzo a fare domande però mi hai incuriosito, chi sarebbero i tuoi catechisti itineranti di riferimento?

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    5. Se è davvero come scrivi, allora significa che tu fai un cammino neocatecumenale diverso da tutti gli altri, significa che i tuoi catechisti agiscono di testa propria e non seguono le direttive che vengono loro date, che i tuoi catechisti pensano che la direzione spirituale sia compito dei presbiteri e quindi ritengono questi ultimi superiori a loro, che i tuoi catechisti non richiedono e non pretendono ubbidienza, che i tuoi catechisti non vi trattano come sottoposti, che vi lasciano la libertà di scegliere a chi affidarvi e con chi confidarvi, che i tuoi catechisti non si sentono inviati direttamente da Dio per dirti come vivere la tua vita... Caro "fratello", secondo me tu il Cammino lo fai su un altro pianeta!

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  14. Qualche notizia interessante, senza nessuna malizia, ma che ci da uno spunto di riflessione:

    http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV3391_Padre_Siano_caso_Weninger.html

    Rimasto vedovo nel 2009, viene ordinato sacerdote a Vienna il 24 giugno 2011 dal Card. Schönborn

    si sono svolte in Austria tre cerimonie di Installazione di Maestro Venerabile di due Logge di Maestri Massoni del Marchio (“St. Margaret’s Lodge of MMMs” e “New Quarries Lodge of MMMs”) e di una Loggia della Massoneria “Royal Ark Mariner” (“New Shores Lodge of RAMs”). Quelle tre logge austriache con nomi inglesi sono legate alla Massoneria inglese e usano rituali in lingua inglese. In ciascuna di quelle tre Logge è stato installato e investito come Cappellano per l’anno 2014-2015, il “Fratello” Rev. Michael Weninger («Bro. Rev. Michael Weninger»), il quale ha pure celebrato una Messa di commemorazione per il 5° anniversario di consacrazione della “New Quarries Lodge” e per la consacrazione della “St. Margaret’s Lodge”. Alla Messa erano presenti 500 massoni di tutte le fedi.

    CDD.

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  15. Non mi risulta che anche fuori dal cammino neocatecumenale si confessi solo nel confessionale. Tre diversi parroci di diverse parrocchie mi hanno confessato nel loro ufficio. Uno in un prato durante il ritiro per la cresima. Mi sono sentito vicinissimo a Dio in quel momento. Erano tutti eretici?
    A prescindere dal cammino neocatecumenale, e da tutte le citazioni che riportate, mi sembra un'esagerazione concentrarsi così tanto sul luogo fisico dove avviene la confessione.
    Poi mi rattrista un po' leggere tanto odio. Non possiamo esprimere i diversi punti di vista con più pacatezza? Non ci ha insegnato Gesù di amare il prossimo? La pace sia con voi.

    FB

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    1. Sì verissimo che ci si confessi anche fuori dal confessionale, soprattutto poi di questi tempi. A una mia amica è successo di confessarsi in una stanza enorme, urlando per farsi sentire dal sacerdote anziano. A Medjugorje ci si confessa un po' ovunque, soprattutto all'aperto. Quando non c'è altra scelta ci si può confessare in ogni dove.
      Ma l'articolo e i diversi commenti dicono qualcosa di diverso e cioè che il Cammino è decisamente allergico al confessionale, che invece ancora oggi la Chiesa considera il luogo più adeguato per il sacramento della Penitenza e Riconciliazione. E questo non lo diciamo noi, ma gli stessi fondatori Kiko e Carmen, che d'altronde amano far celebrare i Sacramenti in luoghi non consacrati (per esempio la Messa e pure i Battesimi).
      Quindi c'è una certa coerenza nella loro incoerenza!
      Per la pacatezza sono sicuramente d'accordo con te, meglio l'approccio sereno. Sull'odio per nulla, non ravviso odio nei confronti del prossimo, cioè delle persone, ma piuttosto c'è insofferenza nei confronti del Cammino e di ciò che molti giudicano essere le sue storture. Buona giornata.

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  16. Nessuno mi ha mai vietato di avere un direttore spirituale e sempre ci e' stato consigliato di andarci a confessare senza aspettare la penitenziale della comunita'. Mi spiace per voi ma e' cosi'. Carmine di Barletta

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