giovedì 27 ottobre 2022

Inizio Corso 2022-23. Prima parte

L'UFO di Porto san Giorgio in costruzione

Nell'UFO di Porto S. Giorgio, dal 29 settembre al 2 ottobre 2022 si è tenuta la convivenza di Inizio Corso per le  comunità catechizzate direttamente da Kiko Argüello e Carmen Hernandez di Roma, Firenze, Ivrea e Parigi, le equipe itineranti di Italia e del resto di Europa (tranne Spagna e Portogallo),  Asia, Africa, America, i presbiteri dei Redemptoris Mater.

Per chi non ne fosse a conoscenza, diremo che gli iniziatori del Cammino sono soliti far trascrivere quanto detto ad alcune comunità  "storiche", alle équipe itineranti e ai presbiteri in occasione di queste giornate di incontro perché poi, a cascata, il  contenuto delle loro "catechesi" venga "riportato", secondo una scala gerarchica ben precisa, a tutte le comunità del Cammino, fino all'ultimo dei fratelli, possibilmente con le stesse parole usate dagli iniziatori.

Il Cammino neocatecumenale infatti si regge ancor oggi sull'assunto che ci sia una specie di rivelazione ininterrotta, iniziata a metà degli anni '60 dello scorso secolo, una trasmissione verbale kerigmatica unidirezionale senza la quale il cammino spirituale di centinaia di migliaia di persone raccolte nelle comunità neocatecumenali di tutto il mondo, si fermerebbe.
Si tratta di una specie di cordone ombelicale che non viene mai reciso; perché, anche se pervicacemente negano di essere un movimento, o una associazione, per definirsi come una (anzi "la") iniziazione cristiana, il loro corso di formazione non si completa mai, e l'eventuale allontanamento e/o distacco degli adepti viene visto come un tradimento, un abbandono della vocazione ricevuta dall'alto; come se la loro organizzazione religiosa sostituisse la Chiesa ovvero fosse una Chiesa nella Chiesa o, meglio ancora, la parte "eletta" della Chiesa.

Anche quest'anno non sono mancate le conferme di questo insano elitarismo, nelle parole della èquipe internazionale del Cammino e in particolare del fondatore Kiko Argüello e dell'insospettabile don Mario Pezzi.

Riportiamo di seguito alcuni passaggi rivelatori.

Don Mario Pezzi (alla Penitenziale del venerdì), commentando la frase data da scrutare ai convenuti tratta dalla Lettera di San Paolo ai Romani 5,2 ("Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l'accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio") dice:

"Questa speranza, non è una speranza aerea, eterea perché S. Paolo dice che la fede è fondamento di quello che speriamo. Non speriamo in illusioni, storie, teorie. No, grazie al cammino con cui abbiamo riscoperto l’iniziazione cristiana, le ricchezze del battesimo già tutti cominciamo ad assaporare questa realtà celeste.
Senza questa testimonianza dello Spirito al nostro spirito non possiamo credere. La prima luce è venuta con il Kerigma."
 
Riandiamo con la memoria all'intervista resa da don Pezzi nel marzo del 2022 , nella quale candidamente, dopo aver ammesso di essere stato educato all'interno di una famiglia cattolica e di essere poi stato ispirato alla sua vocazione presbiterale dalla figura del Comboni, alla domanda della intervistatrice  "Lei l'ha avuta questa formazione (cattolica)?" rispondeva "L'ho avuta dopo, nel Cammino".
Pur ammettendo che veramente don Pezzi per convertirsi abbia dovuto ascoltare la predicazione scalcinata di Kiko e Carmen (Dio a volte si serve di mezzi straordinari per la salvezza dei suoi figli), ora sta affermando che tutti coloro a cui si sta rivolgendo, le centinaia di migliaia di cattolici a cui verrà ripetuta la sua catechesi, hanno dovuto aspettare i catechisti  neocatecumenali per ricevere la "prima luce".

Riprendiamo a seguire il filo del suo discorso:

"La prima luce è venuta con il Kerigma: se lo abbiamo accolto siamo fedeli alla Parola, all’Eucarestia, vita in comunità, ai passaggi."

Qui don Pezzi si spinge oltre: se hai accolto "quella luce", magari perché  lontano e disaffezionato alla vita della Chiesa, devi per forza rimanere legato alla vita della comunità neocatecumenale, al giudizio dei catechisti laici neocatecumenali nei passaggi, alla decima, alla frequenza dell'Eucaristia  neocatecumenale e della celebrazione della Parola neocatecumenale, alle collette, alle GMG, ai pellegrinaggi neocatecumenali eccetera.

Infatti poi don Pezzi aggiunge:

"Ci sono tradimenti, peccati, cadute ma se il nostro desiderio di diventare cristiani è sincero, Dio che vede il nostro cuore, lo realizza nei tempi da Lui previsti." 

Sappiamo quali siano i tempi previsti: almeno 30 anni nel Cammino solo per poter dire di essere cristiani, quando lo si era da bel principio  con il Battesimo!

Prosegue:

"L’unità, la  comunione delle nostre comunità, il Signore vuole che diventi luce, sale e  lievito e i pagani vedendola, come ha profetizzato Ratzinger negli anni ’70, la Chiesa rimarrà una minoranza, ma quando il mondo avrà assaggiato la  distruzione di tutti i suoi progetti e la morte, guarderà a queste piccole comunità creative e riprenderà la Speranza. 
Questa è la missione che il Signore ci affida.
Per questo abbiamo bisogno di conversione costante tra di noi."

Anche da queste frasi comprendiamo che la Chiesa è stata eclissata: l'unica sua parte autentica sarà il piccolo resto profetizzato a suo tempo da Papa Benedetto, e questo piccolo resto, secondo don Pezzi, sono le comunità neocatecumenali.

Che hanno bisogno di "conversione  costante" ma sempre "tra di noi" ovverosia al proprio interno.

Kiko benedicente
Il sabato mattina, alle Lodi, Kiko riprende le riflessioni del presbitero e rincara la dose:

"Tutti abbiamo una missione in questo cammino. Prima non lo sapevate, ma adesso sapete che il cristiano è uno straniero: è sciocco, è  stupido colui che in qualche maniera si installa con la sua casa, con la sua macchina, la sua famiglia... smette di essere straniero. Presto gli arriverà una  sciagura per smuoverlo e lui si renderà conto che quella cosa orribile che gli sta capitando è una grazia grandissima. Lo sta smuovendo, perché chi si installa si corrompe".

Qui, per chi non se ne fosse reso conto, si passa alla fase successiva: quella in cui, dopo aver convinto le persone che non possono essere cristiane ed essere salve se non nel Cammino neocatecumenale, motivo per cui devono obbedire a tutti i precetti di Kiko, si passa a colpevolizzarle e a pretendere di più, pena la sciagura in agguato per chi ha creduto di poter dare la priorità, per esempio, ai propri doveri di genitore, coniuge o figlio, rispetto ai doveri che scopre di avere nei confronti del Moloch-comunità.

E chi se ne va? Chi dopo aver avuto a che fare con il Cammino, a ragion veduta lo avversa?

Fino a poco fa era definito solo Giuda; ora il livello di intolleranza si deve essere elevato e viene trattato da Anticristo.

Ad essi infatti è dedicato un brano della seconda lettera di Pietro (2,20-22) che viene letto il sabato mattina:

"Se infatti, dopo essere sfuggiti alle corruzioni del mondo per mezzo della conoscenza del nostro Signore e salvatore Gesù Cristo, rimangono di nuovo in esse invischiati e vinti, la loro ultima condizione è divenuta peggiore della prima. Meglio sarebbe stato per loro non aver mai conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltare le spalle al santo comandamento che era stato loro trasmesso. Si è verificato per loro il proverbio:
"Il cane è tornato al suo vomito
e la scrofa lavata è tornata a rotolarsi nel fango"."


Commenta Kiko: 

"Per questo l'anticristo nasce sempre dalla Chiesa, diciamo così. S. Giovanni dice che erano dei nostri, stavano prima con noi, gente che ha conosciuto la catechesi, che è stata battezzata e ha apostatato negando i valori cristiani autentici.
Così i valori cristiani,  soprattutto la rivelazione sono sostituiti da valori umani, cioè bisogna essere  giusti, tu devi vivere per il lavoro, per l'onestà, per l'amicizia, per la lotta contro l'ingiustizia.  Ci chiamano angelisti perché parliamo di Cristo…
tutto è meraviglioso e le anime deboli seguono queste cose così, tranquillamente, tutti con la giustizia, con queste cose."
 

Ci deve spiegare Kiko cosa ci vede di male in questi che sono valori naturali dell'uomo che Dio ha instillato nel cuore dell'uomo purtroppo ferito dal peccato originale: soprattutto  che cos'ha contro la giustizia...

Ma ritorniamo a coloro che, pur essendo "gente che ha conosciuto la catechesi", che "era dei nostri", ha "apostatato". 

Continua Kiko: con chi non ha apostatato dal Cammino Dio "ha pazienza! Sa aspettare anni; ti ha lasciato tanti anni nel peccato, perché sa che un giorno finirà ed è finito il peccato, che stupendo!"

Trattamento del tutto diverso per gli "apostati":

"Quelli che non sono sue pecore, non obbediscono alla sua  voce e non mettono in pratica quello che dice, non lo mettono in pratica perché  non sono le sue pecore e sono qui in mezzo a noi, destinati a questo, a che tutti dicano: “Guarda che è successo a quello”! Per quello il Signore lo ha portato qua, perché tutti possiate imparare, possiamo imparare. Questo è quello che dice S. Pietro. Sono stati destinati a questo. Del loro destino finale, non sappiamo, lo lasciamo alla misericordia del Signore, ma se sappiamo una cosa, fratelli, è l'amore di Dio per noi".

Inutile specificare che lettera di Pietro non esprime questi concetti predistinazionisti; a questo riguardo, invece, risulta più  che opportuno ciò che disse della Scrittura, che non va soggetta a privata interpretazione (2 Pietro 2,20)... giochetto in cui invece Kiko e Carmen si sono esercitati da sempre!


(Fine prima parte)

P.S.: a chi si trovasse in difficoltà a comprendere come, mal dissimulati dalla riverniciatura di cattolicesimo, sotto le frasi degli iniziatori del Cammino ci sono i soliti quattro concetti in 60 anni mai cambiati, consigliamo la consultazione del Prontuario di neocatecumenalese 1 e 2 di FungKu.

70 commenti:

  1. Date una badante a Kiko, come Berlusconi con la Ronzulli...

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  2. Ricordiamo ai fedeli cattolici che dietro tanti bei paroloni "biblici", il Cammino è una setta, un "cordone ombelicale" che vuole essere impossibile da tagliare. Il Cammino ha la pretesa di darti la "luce" e la presunzione che la Chiesa sarebbe sempre stata incapace di dartela. Perfino il Pezzi, che era già cristiano battezzato - e addirittura già sacerdote - afferma che gli ci vollero quei due laici spagnoli per avere la "prima luce".

    Tutto questo è assurdo e anticristiano perché ricevuta tale "prima luce", il soggetto anziché aprirsi all'unica vera fede dell'unica vera Chiesa... rimane ultra-fedelissimo dei due laici spagnoli, a costo di disubbidire alla Chiesa e di inquinare la fede (oltre che una pessima statura morale).

    Pezzi implicitamente afferma che la Chiesa e il sacerdozio valevano zero, senza l'intervento kikiano-carmeniano. Come se la Chiesa avesse sbagliato tutto, e solo Kiko e Carmen avessero la magica "prima luce" in esclusiva da dare ai cristiani. Che però, una volta ricevuta, non è che possono tornare alla Chiesa, devono restare nel Cammino!

    Infatti nel 1992 Pezzi si fece scacciare dai Comboniani («...e poi per decisione del Capitolo dovetti lasciare l'Istituto e sono stato incardinato nella Diocesi di Roma...») pur di rimanere nella fede kikista-carmenista.

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  3. Potrei dire al signor Mario Pezzi, che non chiamo presbitero perché è presbitero solo della Chiesa Neocatecumenale, che siccome il mio desiderio di diventare cristiano era sincero (diventare, poi...), il Signore mi ha tratto fuori dalla Chiesa Neocatecumenale.

    Solo allora ho potuto conoscere più a fondo la Chiesa Cattolica per una conversione vera.

    Il "tempo da Lui previsto" era quello della mia uscita dal neocatecumenalesimo.

    Il mondo, ossia i pagani, hanno già guardato a "queste piccole comunità creative" e le hanno trovate insufficienti.
    Infatti nessuno entra più nel Cammino se non figli e fidanzati.
    Nessuno ha visto l'"unione e la comunione" di cui parla il signor Pezzi. Perché non ci sono.

    É proprio la "conversione costante "TRA DI NOI" che converte solo al neocatecumenalesimo.
    "Tra di loro" c'è solo neocatecumenalesimo.

    Il povero Kiko, poi, crede che la condizione di "straniero" sia non installarsi "con la sua casa, con la sua macchina, la sua famiglia...".
    Nella pratica lo vediamo con gli stranieri che sono venuti ad abitare nel nostro paese. Si installano.

    Perché per il cristianesimo la condizione di "straniero" non è l'installarsi o meno, è una condizione interiore.
    Il cristiano è "straniero" in questo mondo perché non condivide i principi del mondo e quindi non gli appartiene.
    Ma non c'entra nulla se ha una casa, una macchina e una famiglia (cose che peraltro hanno tutti i missionari neocatecumenali, ed anche in abbondanza).
    C'entra la testimonianza di vita, che puoi dare anche se hai casa, macchina e famiglia. Non siamo Amish.

    La solita solfa che Dio ti manda le sciagure, non solo è terroristica e tendenziosa, ma è anche anticristiana.
    I dolori capitano a tutti nella vita. Anche a chi ha fede, non solo a chi non ce l'ha. É diverso il modo in cui si possono vivere.
    Che poi da un dolore possa derivare un avvicinamento a Dio è possibile. Com'è possibile anche il rifiuto.

    Secondo Kiko, quindi, io sarei un anticristo, perché ho conosciuto la sua catechesi e poi ho apostatato il neocatecumenalesimo per volgermi alla Chiesa Cattolica.
    Stavo con loro, ho conosciuto la catechesi e sono stato battezzato (anche nel Giordano).

    Oggi sono nella Chiesa, parrocchioso della domenica (ma non solo, partecipo anche ad altre attività non domenicali) e per Kiko sarei un "cane che è tornato al suo vomito".

    Questo perché ritengo che si debba essere giusti, ritengo buona l'onestà (giustizia ed onestà che non hanno posto nel Cammino) e lotto cristianamente contro l'ingiustizia.

    Per Kiko sono "un'anima debole, che segue la giustizia e "tutte queste cose".

    Purtroppo per Kiko, però, io ero in mezzo a loro e nessuno può dire "Guarda cosa è successo a quello!", perché quel che mi è successo è che ho (ri)trovato la vera fede della Chiesa, combattendo seriamente contro tutti i demoni neocatecumenali.

    Mi piacerebbe che Kiko sapesse questo: "il mio destino finale è stata la misericordia del Signore, sappiano una cosa i "fratelli": l'amore di Dio si è riversato su di me (in abbondanza)".
    Nessun ritorno al proprio vomito.

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  4. Ricordiamo ai fedeli cattolici che la Chiesa non è un'azienda che deve fatturare ogni trimestre X conversioni e Y attività evangelizzatrici. Tanto meno è un'azienda che deve Eseguire gli Ordini Impartiti al Congresso Aziendale Vaticano II.

    La Chiesa è stata istituita e garantita da Nostro Signore, personalmente. Il suo scopo è di proseguire l'opera del Signore - insegnamento della fede, guida spirituale, santificazione attraverso i sacramenti. Tutto il resto è o funzionale a tale opera, o inutile. Le opere di carità, pur benedette e incoraggiate dalla Chiesa, non fanno parte del "programma", tant'è che già gli stessi Apostoli ordinarono sette diaconi proprio per evitare che le opere caritative togliessero tempo prezioso alla missione principale.

    Quando vedete un facinoroso kikolatra mistificare queste cose, ricordatevelo sempre: la Chiesa non è un Partito, la Chiesa non è un'Azienda. Ricordo una scena di tanti anni fa in un cimitero di uno sperduto paesetto di collina. Un diacono, accompagnato da un chierichetto, andava benedicendo i defunti in quel cimitero praticamente vuoto. Era una fredda mattina d'autunno. Erano in giro in macchina per commissioni, si erano fermati al cimitero a compiere questa piccola ma grande opera di fede, speranza e carità, specialmente nei confronti delle anime del purgatorio più dimenticate. Nessuno dei due era originario della regione. Letteralmente l'opera del buon samaritano: non programmata, del tutto inattesa, gradita a Dio, di beneficio per le anime, senza vantarsene, anzi, fuori orario, in un momento in cui nessuno dei paesani se ne sarebbe accorto, e anche sapendo che qualche mese dopo nessuno dei due sarebbe restato in diocesi.

    Un fratello del Cammino, essendo rincitrullito dall'eresia, non può capire il valore di carità ed evangelizzazione di quel gesto. Carità vera, perché compiuta verso anime che non sono in grado di "ripagare il favore". Evangelizzazione, perché tutto ciò che ti fa crescere nella vera fede vale anche come "evangelizzazione". Infatti non puoi donare ciò che non possiedi. Pertanto più vivi veramente la fede, più apprendi la dottrina cattolica, più vivi nelle giuste disposizioni i sacramenti, e più evangelizzi senza nemmeno rendertene conto.

    I credenti nell'eresia neocatecumenalistica pensano che "evangelizzare" sarebbe una recita di spot televisivi, sarebbe un fare lo show religioso, sarebbe un blaterare paroloni biblici importanti davanti a gente che deve stupirsi ("altrimenti non ti sei convertito"). Credono che la crescita spirituale equivarrebbe ad un attivismo: tanto più attivismo, tanta più presunta "crescita". Credono addirittura che tale crescita sarebbe misurabile, credono che Nostro Signore abbia un foglio Excel con i numeretti e faccia l'Ordinamento delle Colonne in base ai numeretti delle attività svolte. I fratelli del Cammino sono in grande errore. Sono incapaci di gesti di vera carità (poiché per loro è importante essere visti ed essere elogiati, amano i saluti nelle piazze, vogliono a tutti i costi dare a vedere di essere "più cristiani degli altri"), sono incapaci di crescita spirituale (poiché per loro l'unica cosa che conta è "fare bene il Cammino", cioè guadagnare qualche elogio - anche indiretto - dai loro cosiddetti "catechisti"), sono totalmente allergici al compiere opere di bene non vantabili.

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  5. Ricordiamo ai gentili lettori cattolici che anche se questo blog sparisse, resta vero tutto quanto affermato finora.

    Molti altri autori - molto più quotati di noi quattro gatti - sono pervenuti, riguardo al Cammino, alle nostre stesse conclusioni, anche quando sono partiti da punti di vista molto differenti.

    Uno di questi autori è don Ariel Levi di Gualdo, che nel 2019 ha pubblicato il libro La setta neocatecumenale (se navigate da "desktop" ne trovate la copertina nella colonnetta a sinistra del blog, insieme ad altri saggi e testimonianze). Il libro - ben documentato - è disponibile in tutte le librerie non neocatecumenalizzate (ricordiamo ad esempio l'epico fiasco delle Paoline quando cancellarono dal catalogo il libro di Lino Lista, Il fango e il segreto, sempre riguardante la setta neocatecumenale).

    I kikolatri, senza nemmeno leggere il libro di don Ariel, lo coprirono di insulti sgangherati. Gli eretici, infatti, sono allergici al confronto onesto, mancano completamente di onestà intellettuale, sono incapaci di mettersi di fronte alla realtà dei fatti, vanno su tutte le furie quando qualcuno svela le magagne dei loro idoli. Così, anziché leggere e stabilire punto per punto cosa ritengono vero e cosa ritengono falso, hanno emesso automaticamente una fatwa kikiana-carmeniana contro don Ariel.

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  6. Ma come fate a pubblicare spezzoni di frasi senza aver pubblicato il TESTO INTEGRALE della convivenza?...........La trasparenza dove sta? Pubblicate PRIMA IL TESTO e POI COMMENTATE........

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    1. Non preoccuparti, tanto il "Testo Integrale" ti verrà debitamente "consegnato" dai tuoi cosiddetti "catechisti" nei modi e nei tempi che decideranno loro.

      D'altronde questo è un blog, non una succursale del Cammino; qui ci interessano i punti importanti, non le patetiche sviolinate; qui vogliamo andare al dunque, non perderci in millemila dettagli secondari.

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    2. Non è vero perché su questo BLOG, quasi sempre, viene pubblicato "tutto". SIA CONVIVENZE CHE ANNUNCI DI AVVENTO E QUARESIMA.........ma giusto che sia cosi perché si da la possibilità ad altri di verificare l'autenticità delle "frasi". Risulta facile riportare solo pezzetti di discorso per ATTIRARE CONSENSI e SCREDITARE.

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    3. Insomma, se pubblichiamo "tutto" stiamo screditando, se pubblichiamo solo "estratti" stiamo screditando, se non pubblichiamo "niente" stiamo screditando...

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    4. Ci siamo attenuti scrupolosamente al divieto di diffusione del documento, specificato sul frontespizio.
      Suggerisco al gentile commentatore di richiedere il testo completo ai suoi catechisti, sempre invocando il principio di trasparenza, mi raccomando.

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    5. Non vorrei sbagliare, Francesco sembra il solito commentatore proteiforme che di solito ci minaccia di azioni legali quando mettiamo il link al mamotreto.
      Allora vuol dire che si lamentava, ma gli piaceva "o presepe", come diceva Eduardo in Natale a casa Cupiello!
      Comunque, seriamente: nelle frasi riportate non c'è nulla di particolarmente "screditante": sono sempre le solite idiozie e baggianate, non si può dire neppure che abbiano il pregio dell'originalità.

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    6. Marra
      puoi sempre argomentare spegando il contesto interamente, chi te lo impedisce, invece che frigniare

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    7. In ogni caso Marra,
      quale potrebbe essere il contesto che avalla l'accostamento tra un'apostata e uno che lascia il cammino?
      E non mi venire a raccontare la solita balla del chi lascia il cammino abbandona la Chiesa!
      Che tra l'altro se non ripudia la fede non sarebbe neanche apostata in senso stretto.
      L'unico contesto sarebbe quello di considerare il Cammino Neocatecumenale una religione o un ordine religioso.

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  7. Quello che mi ha fatto vedere chiaramente come il Cammino sia in antitesi con la parrocchia è quanto mi disse una catechista stolta quando sostenni che la parrocchia è più grande e oltre le comunità.

    Al solo sentire questa affermazione il suo volto si stravolse ed iniziò a gridare come una pazza (quale era), accusandomi di essere andato a leggere cose sui siti anti-Cammino (cosa che all'epoca invece non facevo).
    Sbraitava sconclusionatamente: "Ma chi ti ha messo in mente queste cose!".
    Era fuori controllo.

    Da quell'incontro derivò che i catechisti neocatecumenali ci proibirono, davanti a tutta la comunità, di portare avanti iniziative per la parrocchia che avevamo concertato con il parroco (ma non con loro).
    In pratica si arrogarono il titolo di disporre cosa dovesse venire fatto in parrocchia anche al di là del Cammino (non erano attività che riguardavano il Cammino).

    Purtroppo il parroco neocatecumenale non seppe opporsi, o meglio, per qualcosa ci provò, ma fu boicottato in blocco dalla comunità, che aveva ascoltato le "decisioni" dei catechisti sulla parrocchia e bovinamente li seguiva più del parroco.

    Quella fu la prima volta che il divario tra parrocchia e Cammino mi divenne chiarissimo, insieme alla certezza che i catechisti neocatecumenali decidevano anche le cose della parrocchia al posto del parroco.
    Non decidevano solo per il Cammino, ma per la parrocchia intera.

    Insieme a molti altri dubbi che nel frattempo mi erano sorti, quella situazione segnò l'avvio del percorso di abbandono, che non fu immediato, ma si svolse in un arco di tempo prolungato e doloroso.

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  8. "Così i valori cristiani,  soprattutto la rivelazione sono sostituiti da valori umani, cioè bisogna essere  giusti, tu devi vivere per il lavoro, per l'onestà, per l'amicizia, per la lotta contro l'ingiustizia. "

    Capite perché queste catechesi sono riservate solo ai camminanti e non possono uscire dal recinto neocatecumenale?

    Capite perché sono sempre " bozze" ed è vietato farle leggere fuori dal CN o pubblicarle su internet?

    Kiko afferma che la giustizia, il lavoro, l'onestà,l'amicizia, la lotta contro l'ingiustizia non sono valori cristiani, anzi, ancora peggio che questi sono solo semplici valori umani che in qualche modo, (che solo lui conosce e non spiega MAI), se non si tengono a bada vanno a sostituire i valori della "rivelazione."

    Ma dove vive questo anziano viziato ed ignorante?

    E perché è così contrario gurda caso proprio alla giustizia da definirla un valore umano pericoloso per la "rivelazione"?

    Forse perché proprio la Giustizia , nel CN , è uno dei valori più bistrattati in assoluto?

    Forse perché kiko ed i suoi catechisti neocatecumenali talebani,sono i primi che agiscono in maniera grossolanamente ingiusta?

    La verità è che nel CN quello che manca è proprio la giustizia e manca da sempre perché è un valore umano scomodo e pericoloso per chi è abituato a vivere una vita secondo il proprio estro e secondo la propria convenienza del momento.

    A chi è abituato a ritenere una cosa GIUSTA oggi per convenienza personale e farla diventare INGIUSTA domani sempre per mutata convenienza personale.


    "tutto è meraviglioso e le anime deboli seguono queste cose così, tranquillamente, tutti con la giustizia, con queste cose." 

    Quindi le anime deboli seguono la giustizia e "queste cose " (lavoro, onestà e amicizia), mentre le anime forti, legate a kiko ed alla sua setta , percorrono tranquillamente il sentiero dell'ingiustizia sociale precostituita e necessaria alla "rivelazione"?

    E bada bene che kiko e compagni di merende, non sono contrari all'ingiustizia come valore assoluto, perche se esternamente al CN qualcuno li attacca, si difendono con le unghie e con i denti.

    Nel CN si difende a spada tratta l'ingiustizia praticata dai capi verso il popolino neocatecumenale.

    Questa ingiustizia, preconcetta e spesso anche premeditata , dei responsabili dell'organizzazione cammino verso gli adepti, diventa per kiko parte rilevante della "rivelazione ".

    Ingiustizia necessaria e fondamentalista che porta alla "fede".

    Assurdo ma è così quando si pretende obbedienza cieca e totale ai dei fondamentalisti settari nominati catechisti dalla gerarchia neocatecumenale.

    Catechisti che, per giustificare tale obbedienza, vengono rivestiti di intuizioni spirituali rivelate direttamente al loro orecchio nientepopodimeno che dallo "Spirito Santo".

    LUCA

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  9. @ per francesco Marra

    Se hai il testo integrale rendilo pubblico tu così lo leggiamo insieme e abbiamo la possibilità di verificare l'autenticità delle frasi riportate.

    LUCA

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  10. @luca, ci risiamo. Fate sempre lo stesso errore. Confondete sempre (comincio a pensare volontariamente...) la giustizia umana con quella di Dio. Il Signore ce l'ha detto in mille modi "i miei pensieri non sono i vostri pensieri...", "... chi mi ha posto come giudice tra te e tuo fratello?" ecc... La Sua giustizia si basa sulla croce e sull'amore al nemico, non sui tribunali e la magistratura. Ovvio che serve anche la giustizia umana e gran parte delle leggi umane hanno integrate in sé stesse anche le parole della vita, ma quando nella bibbia si parla di giustizia si parla di quella di Dio, non degli uomini. Questo intendeva kiko, che ad un cristiano che non aspira più alla croce e a Cristo, gli resta solo la giustizia umana e valori umani che per definizione sono effimeri
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. @Fallacio
      Mi spiegheresti cosa c'entra tutto questo discorso con il fatto che nel cammino si pretende che sia la vittima a chiedere perdono all'aggressore? Perchè questo succede. Poi ti faccio notare che è stata la stessa dirigenza del cammino a minacciare denunce e querele quando saltò fuori il focolaio di Covid che VOI avevate fatto scoppiare.
      Ipocriti, come sempre.

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    2. @Fallacio
      Se kiko intendeva questo, ci spieghi perché quando si è sparsa la notizia dei contagi da Covid (e purtroppo anche della morte di un presbitero) in seguito a una convivenza neocatecumenale che andava contro le indicazioni della CEI che invitavano a non compiere raduni, perché il Cammino, pur essendo in torto marcio, per tramite dei suoi avvocati ha minacciato querele e azioni legali? Se kiko & C fossero stati cristiani avrebbero dovuto: 1. Scusarsi, chiedere perdono a chi si era contagiato in quella scellerata convivenza; 2. ringraziare per la correzione fraterna chi aveva fatto notare loro l'errore e il peccato commesso con la convocazione di quella convivenza. E invece? Subito hanno minacciato azioni legali, a cui poi non hanno ovviamente dato seguito perché erano in torto marcio.
      Porto

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  11. Ho fatto la bibliomanzia col mamotreto di inizio corso che ho trovato abbandonato nella stampante della redazione, sentite qua che roba, ora vi spiffero due cose che ho letto aprendo a caso, a pagina 70:

    "Un’altra cosa molto importante prima di cominciare l’Eucaristia. In tutto
    il mondo si è ripreso la comunione al Calice ad eccezione di qualche zona
    dell’Italia: dobbiamo riprendere la distribuzione del Calice nelle comunità.

    Ormai è tempo di tornare al Calice. Ci sono posti dove, per diverse
    difficoltà, non si è ancora ricominciato, ma è il momento di tornare
    all’Eucarestia come l’abbiamo sempre fatta, con il Pane e il Calice."


    Il grassetto di la distribuzione del Calice nelle comunità è loro, eh.
    E quel passo non è solo grassetto, è anche sottolineato, passato al Vetril e poi glitterato, ma l'html dei commenti non me lo lascia rifare.

    Capito neocatecumenali zucconi? Il caaaaaliceeeeeee! Sennò si perde il segno! Non vi si riconosce più dai cattolici della domenica, altrimenti!

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    1. Eih, non ho firmato!

      FungKu, somaro di sagrestia e di redazione. Spostiamo fogli formato A4 da una stanza all'altra e ritorno.

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  12. E anche quest’anno non mancano al consueto appuntamento che scandisce i ritmi immutabili di un Cammino immobile e statico – contraddizione in termini? - come nessuno.
    Molte volte abbiamo sottolineato l’incongruenza:
    Un Cammino un Itinerario che non porta da nessuna parte. Autoreferenziale come pochi. Che si gira e rigira su se stesso, autocelebrandosi. Questa la loro vera specialità.

    Ma vorrei dire a costoro:
    Se siete bravi, se siete i migliori, se portate frutti, lasciatelo dire agli altri. A quelli che vi osservano da fuori, che vi guardano dall’esterno, senza aver subito per decine di anni interminabili la vostra influenza (o dopo essersene sottratti e anche disintossicati).
    Nell’articolo è molto ben espresso il loro modus operandi. Come fanno a tenere gli adepti soggiogati. Imbottendoli di minacce, di ultimatum. La sostanza è una: “Se siete qui, chiamati. Se avete avuto quest’elezione, non potete più cambiare idea, tornare indietro, andarvene.” E giù maledizioni incombenti e fallimenti che si profilano all’orizzonte.
    Voi che vi vantate di essere “spettacolo per il mondo, per gli angeli, per gli uomini”.
    Certo, bello spettacolo davvero ci avete dato!
    Voi siete bravi ad enfatizzare i vostri “successi” ad incensarvi da soli, a riportare note di encomio sperticato, con la malafede che vi contraddistingue da sempre. Specie se sono “encomi” concessi dal Papa in qualche discorso a voi rivolto, ed estrapolando qui e là solo quanto vi conviene, ovviamente, o provenienti da qualche Vescovo o da qualcuno dei vostri “affezionati” Cardinali che tanto abilmente sapete tirare e tenere dalla vostra parte. (Con quanti di loro abbiamo parlato, abbiamo dato testimonianza, ci siamo confessati e confidati, senza sortire nulla!).
    Siete bravissimi a strumentalizzare.
    E se affermiamo queste cose è perché ne siamo stati testimoni, altrimenti ci voleva una fervida fantasia che non ci appartiene.
    ……..

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  13. ……..

    Mentre ancora oggi assistiamo alla vostra ennesima pantomima di queste squallide Convivenze di Inizio Corso. Un corso mai che si rinnova, sempre lo stesso, da 50 anni. Un corso di acqua stagnante ormai.

    E stancamente si trascina la Convivenza, che inizia sempre più tardi. Che ha tempi sempre più lenti e stiracchiati e contratti, ridotti ai minimi termini.
    Vi siete impoveriti e ripetete sempre le stesse medesime cose obsolete. Le orecchie plagiate dei neocatecumeni se le vogliono sentir dire ogni anno daccapo, per convincersi che sono sulla strada giusta e fanno bene a continuare così. Anzi che DEVONO.

    La gente per venirvi a sentire si prende giorni di ferie, si sottopone a trasferimenti in alberghi, a volte a grande distanza dalla propria residenza. Mai un posto consacrato o un luogo caro alla cattolicità. Ma alberghi sempre più improponibili. Addobbati con i vostri arredi griffati, col marchio di Kiko...
    ... e poi… la sera dell’arrivo mai più si inizia, ormai da tempo. Se ne parla il giorno successivo, addirittura alle 11, per fare le solite presentazioni (ma tanto siete sempre voi, sempre gli stessi, incartapecoriti ormai, ma irriducibili). E per le presentazioni si tira sempre per le lunghe.
    Vedo dall’indice che a Porto San Giorgio, addirittura, le Lodi sono iniziate alle 2 del pomeriggio. Sempre meglio andate! Vien da dire.
    Una domanda: “ma come fate?”. Siete incredibili davvero. Indietro come i gamberi.
    ……..

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    1. Se si ripetono da sempre le stesse cose è perchè il messaggio del Cammino è il Vangelo, per definizione eterno e quindi immutabile. Chiarooooo??????????????????????????????????????

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  14. Affermare che il Padre ci mandi "sciagure" é sulla soglia del blasfemo.
    Il Padre annunciatoci dal Maestro Gesù é quello che aspetta il figliol prodigo per tutto il tempo necessario a che questi, nella sua libertà e autonomia, comprenda che la sua salvezza è tornare a casa, umile, pentito e pronto ad ubbidire e servire. No, quel Padre non manda "sciagure" al figlio, quelle il figlio matto sa procurarsele da solo!

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  15. Rimane un mistero per me che persone che hanno lasciato il Cammino continuino a parlarne. Ma che ve ne frega? Non volete farlo voi? Lasciatelo farlo agli altri.

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    1. Se foste sinceri e non faceste danni magari...

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    2. Non mi sembra proprio che qualcuno ve lo stia impedendo, anzi.
      Io non posso e non voglio impedirvelo, ma altrettanto ne posso parlare con chi e dove voglio.
      Se vieni qui a leggere evidentemente ti interessa quello che leggi, altrimenti che ci fai qui?

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    3. Che ci fai qui? Chiedetelo a FAV, Martello e company. se qualcuno ci spiega perchè scrivono su questo blog ce lo dica, noi ci abbiamo rinunciato da tempo..........................................................................

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    4. Non sono un esperto di siti né di web
      Ma interpreto il loro lavoro come una missione per chi come me ne è uscito e si è ritrovato nei vari articoli fatti nel tempo forse alcune volte esagerano ma se mi chiamasse il vescovo della mia diocesi sarei pronto a dare testimonianza sia del bene che del male gratuito preso in cammino al limite della violenza psicologica con tutto l'amore per i miei ex catechisti

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  16. Se non siete Notabili,Medici,Professionisti,Statali,Benestanti ecc ecc , non fà per voi il camminamento

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  17. @anonimo, un vero mistero. E pensa che gran parte di loro manco l'hanno mai fatto. Doppio mistero.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. Quelli che lo hanni fatto, finito, e per giunta ai massimi livelli ( responsabili e catechisti ) bastano e avanzano.
      E adesso per cercare si arginare il problema ci etichettate come apostati.
      Siete disperati, se fosse come dite voi non sareste qui a sbattervi.

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  18. "chi si installa si corrompe"

    Fa già ridere così, considerando l'ancoramento irrazionale degli adepti alla setta di fronte a qualsiasi dettame kikiano e alle prove della sua, non solo non cattolicità, ma anche disumanità. Ed è singolare spacciare per divino qualcosa di disumano alla sua base, proclamando allo stesso tempo la fede in un dio incarnato... se non è schizofrenia spirituale e psicologica, è quanto meno sintomo manifesto della corruzione profetizzata (ma tanto non se ne renderanno mai conto).
    Comunque interessante l'evoluzione da Giuda ad Anticristo dei fuoriusciti... Ora capisco alcuni atteggiamenti e commenti di persone purtroppo a me vicine una volta tornati dalla megaconvivenza del megainizio del megacorso.

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  19. Fallacio delle 18 e 19 di ieri:
    Sulla giustizia Kiko non la pensa come te. Chissà, forse ti abbiamo convinto noi.
    Noi non confondiamo affatto la giustizia umana con quella divina, infatti le SEPARIAMO: il reo va perdonato, ma deve scontare la sua pena.
    Ma anche per la giustizia divina non è certo la vittima che deve chiedere perdono, così come ha sottolineato aleCT, ma il reo.

    La giustizia divina, del resto, prevede anche l'inferno, per cui non contraddice affatto la giustizia umana, solo la supera infinitamente.
    E' per l'infinità di Dio che tra la giustizia divina e quella umana c'è un abisso, non certo perché sono in contrasto tra loro.

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    1. Orrore!!! Se avete convinto FAV, è segno evidente che è pericoloso che un camminante legga e scriva su questo blog. Come sempre abbiamo ragione...................................................................................

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    2. Secondo me I PUNTINI sono una razza di ... somari 😂😂😂 infatti seguono un eretico e un asino come si autodefinisce qualcuno di coloro che reggono il sacco anche nero.

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  20. Dice don Pezzi:
    ""Ci sono tradimenti, peccati, cadute ma se il nostro desiderio di diventare cristiani è sincero, Dio che vede il nostro cuore, lo realizza nei tempi da Lui previsti."

    I tempi previsti, spiega la redazione del blog, durano minimo 30 anni, ma per molti anche 40: giusto il tempo di finire il riscaldamento.
    Dopo una media di 35 anni, si può essere considerati cristiani.
    Perciò nel Cammino si cammina 35 anni, solo per arrivare al punto di partenza.
    Nulla a che vedere con la crescita spirituale di chi è già cristiano, ma imperfetto.

    Forse ci sono camminanti che considerano il loro "itinerario" solo come un cammino di crescita spirituale per arrivare a un rinnovamento delle promesse battesimali, uno dei tanti, ma il linguaggio che si usa nel Cammino è ambiguo, altro che si si, no no!

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  21. Diuce don Pezzi:
    "Tutti abbiamo una missione in questo cammino. Prima non lo sapevate, ma adesso sapete che il cristiano è uno straniero: è sciocco, è stupido colui che in qualche maniera si INSTALLA con la sua casa, con la sua macchina, la sua famiglia"

    Paragonare la famiglia a una macchiana è sintomo che si considera il Cammino come la vera famiglia, o una famiglia di ordine superiore, come fosse la Chiesa stessa.
    Ma non c'è nulla che, per dirla con l'ex comboniano, possa INSTALLARE quanto il potere, soprattutto quello spirituale, che nei laici non è istituito da Gesù in persona come per la gerarchia ecclesiastica.
    Per questo, soprattutto tra i laici, le cariche spirituali a vita è facile che manifestino una grave forma di INSTALLAZIONE.

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  22. Nel Cammino si parla solo di Cammino, e quando si parla di Chiesa, si allude al Cammino.
    La prova? Quando si afferma che Dio viene prima della famiglia (cosa vera) facendo però in modo che si capisca che è il Cammino a venire prima della famiglia (che è una menzogna).

    Mi chiedo quanti camminanti "evangelizzerebbero" con tanto zelo sapendo in anticipo che attraverso quelle "catechesi" nessuno entrerebbe nel Cammino.
    Tutti i pescatori vanno a pesca sperando di non tornare a reti vuote, ma qui occorre intendersi: la barca di Kiko non si identifica con quella di Simon Pietro.

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  23. Quando poi i camminanti affermano che chi ersce dal Cammino commette peccato di apostasia, è evidente che "sentono", magari solo inconsciamente, il Cammino come la Chiesa.
    Forse lo sentono solo emotivamente, senza l'adesione della volontà, ma se non si prende coscienza di questo limite e, anzi, lo si fomenta, deviare dalla fede cattolica diventa facile.

    Per la Chiesa il peccato di apostasia avviene solo nei confronti della Chiesa. Perciò, gira e rigira, il risultato è sempre lo stesso: i camminanti percepiscono il Cammino come "la Chiesa".

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  24. @pietro non del cammino, sciocchezze del genere da te non me l'aspettavo. La "vittima" per eccellenza, nostro Signore Gesù Cristo, ti risulta aver fatto causa o denunciato chi lo ha messo in croce? Ricordi cosa ha detto in punto di morte? Non ha detto per caso "Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno"? E noi cristiani non dobbiamo diventare "altri Cristi", non dobbiamo forse assomigliare a Lui? No, ti assicuro che tu non credi alla giustizia divina, ma solo a quella terrena, perché, ti ripeto, la giustizia divina ha come ossatura la croce e per voi la croce è una disgrazia. Con questo, ripeto, dico che è importante anche la giustizia terrena, ma sono separate (a cesare quel che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio) e se noi vogliamo essere di Cristo dobbiamo guardare alla giustizia divina, cioè alla Croce che non è una sciagura, ma il luogo dove poter riposare.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. Fallacio:
      se perfino tu, che ti cali nella parte del camminante dal volto umano, non capisci una parola di quanto scritto, temo che non solo ti hanno lavato il cervello, ma che sei posseduto da Kiko.

      Innanzi tutto parli genericamente senza citare una mia frase sbagliata, e questo la dice lunga.
      Ti ripeto perciò il concetto: Dio perdona sempre e perciò i cristiani devono perdonare sempre.
      Più di così non so che dirti.
      Ma se si rifiuta il perdono di Dio fino alla fine, si è condannati all'inferno. Altro che la giustizia umana!

      Il perdono cristiano è obbligatorio, ma non può fermare la giustizia umana, che mira a ristabilire l'ordine sociale.
      Voi non volete che si denunciano i pedofili del Cammino e certo la giustizia umana nei loro riguardi vi infastidisce, ma la Chiesa non la pensa come voi e non dice che i criminali come Apuron devono essere perdonati dalla magistratura senza prima aver espiato.

      Pilato, condannando Gesù, ha commesso un delitto anche secondo la legge romana, che non prevedeva la condanna di un innocente.
      Se vi fosse stata un'autorità sopra di lui che, a conoscenza del fatto, lo avesse incriminato, non ci sarebbe stato nulla da dire.

      Gesù ha detto di andare a trovare i carcerati, non di liberarli.
      E' vero che il Servo di Jhavè è venuto anche a liberare i prigionieri, ma se prendi questo in senso stretto, allora devi prendere in senso stretto anche il fatto che è venuto a dare la vista i ciechi, senza considerare che è venuto soprattutto a dare la salvezza eterna.

      Se proprio vogliamo fare un'analogia, la vista degli occhi sta alla vista spirituale che fa riconoscere la salvezza, come la giustizia umana sta alla giustizia divina.
      C'è le due c'è un abisso, ma nessuna contraddizione.

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    2. E poi,per rispondere a Fallacio, Gesù ha detto di perdonare chi si pente (le famose sette volte),non che la vittima deve andare a chiedere perdono al carnefice
      Guardiamo la parabola del figlio prodigo,il Padre mica lo è andato a cercare ,l'ha lasciato nel suo brodo...poi quando è tornato l'ha perdonato...se uno mi fa uno sgarro,se si pente (veramente) io devo perdonarlo,ma se invece persiste nel suo peccato,io lo lascio nel suo finché non si ravvede

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    3. @marco, ti risulta che Gesù ha aspettato il pentimento di coloro che lo hanno messo sulla croce per perdonarli? Lo so che è difficile, ma a questo livello siamo chiamati.
      Fallacio Asino Vinicio

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    4. "Perdonali perché NON SANNO QUELLO CHE FANNO".

      E voi neocatecumenali, quando fate del male a qualcuno dei vostri, non sapete quello che fate?

      Dopo il bombardamento catechetico kikiano di anni ed anni, ancora "non sapete quello che fate"?

      Dice Gesù:

      "Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane".

      E voi, eccome se dite "noi vediamo!"

      Credete addirittura di "vedere" molto di più dei cristianucci.

      Per cui, quando fate del male (e lo fate troppo spesso), voi sapete quello che fate.
      Così il vostro peccato rimane.

      Nella Chiesa cattolica, se si è peccato, si chiede perdono, perché si sa quello che si fa.
      Ci si confessa presso Cristo nel sacerdote, dopo essersi pentiti.

      Nel Cammino, invece, il peccato di coloro che sanno quello che fanno viene assimilato a quello di coloro che non sanno quello che fanno.
      Si trattano i cristiani e i pagani allo stesso modo.

      Il tuo dire che Gesù non ha aspettato il pentimento per perdonare, lo dimostra chiaramente.
      Pietro si pentì per aver tradito Gesù.

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    5. @fallacio
      Tu dici che per te è importante anche la giustizia terrena, ma io ti dico che la giustizia terrena per il Cammino e i camminanti potenti è importante solo quando riguarda presunti torti da loro ricevuti, ma MAI quando riguarda loro azioni penalmente rilevanti o la richiesta di giustizia dei "piccoli", dei non potenti. Quelli lì no, loro devono chiedere perdono perché si sono permessi di "giudicare" (= di avere una cattiva opinione di) chi aveva fatto loro del male.
      Chiunque abbia fatto il Cammino anche per poco si accorge di questa manifesta "contraddizione" e palese ipocrisia del Cammino.
      Porto

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  25. E' da precisare che un conto è la giustizia umana e un altro è la giustizia degli stati, che spesso hanno leggi che non sono affatto giuste.
    Ma le leggi ingiuste non solo non sono conformi alla giustizia di Dio ma non sono conformi nemmeno alla giustizia umana. Altrimenti non sarebbero ingiuste.
    La giustizia umana, invece, non va contro quella divina, come Kiko vuole dare a intendere.

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  26. @FAV
    Immagina che io abbia ricevuto un danno da una persona e che questa potrebbe fare lo stesso ad altri. Non dovrei denunciare per far si che non si possa ripetere l'evento con altre persone?

    Io denuncerei,altrimenti mi sentirei di coprire un reato...

    Camminante

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    1. @camminante, se il danno che ho ricevuto ha rilevanza penale è un conto (violenza, pedofilia, tentato omicidio ecc), ma se non lo ha io pregherei per lui.
      Fallacio Asino Vinicio

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    2. Il conto, FAV, è che i presbiteri neocatti spingono la gente a perdonare anche nei casi che tu chiami "un conto". E poi valli a convincere i tuoi fratelli, quando sono stati condizionati in questo modo.

      A. Non,

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    3. Chi ha qualcosa da denunciare e si trova non solo i catechisti (servi) contro ma anche tutta la servitù kikiana di base (che non ha niente da guadagnare ma che ugualmente serve un padrone crudele per deprecabile ibristofilia) incontra enormi difficoltà a denunciare.

      Per denunciare ci vuole una squadra forte e numerosa a sostegno. E il cammino perlopiù non insegna a fare squadra ma ad ingrassare mostri che, in un modo o nell'altro, divorano i propri simili.

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  27. Marco Gesù e morto per tutti . TonyTony

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    1. T'ho capito Tony Tony,ma se il peccatore non si ravvede ,per lui non c'è perdono(in quanto chiuso in se stesso).
      Il vangelo di questa domenica dice che Gesù,nel momento in cui Zaccheo dimostra di voler cambiare vita,esclama"oggi la salvezza è entrata in questa casa"....non prima.
      Quanta gente ho poi visto ravvedersi proprio grazie alla pena in carcere...

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  28. FAV

    Pietro ha cercato di spiegarti, ma tu non comprendi, perché hai le idee confuse dalla falsa predicazione del Cammino di cui sei impregnato.

    Dice bene Pietro in modo plastico: "Sei posseduto da Kiko".

    Parli a sproposito di Croce, come se fosse un lasciapassare per il male che non deve avere argini, secondo te.
    È la catechesi imposta nel Cammino che ti disorienta.

    Preciso che è proprio la Croce che denuncia di peccato l'uomo. Che mostra chi commette il male, senza dubbio.
    C'è chi lo infligge e chi lo subisce. E la differenza è sostanziale.

    Ora Kiko ha fatto un'astuta piroetta:

    Quale peccato si può addebitare alla vittima? (Visto e considerato che TUTTI siamo peccatori?)

    Ma di sicuro, questo:
    TU GIUDICHI IL MALVAGIO E TI SENTI MIGLIORE DI LUI.

    Ecco che nel Cammino - nei casi, purtroppo così frequenti nel contesto, di abusi di ogni tipo (da quelli seriali psicologici a quelli di vera e propria violenza sui piccoli, che abbiamo ampiamente documentato) - il malvagio si va a mettere sotto l'ala protettiva di Kiko che mentre coccola lui (antesignano della fango-terapia-neocatecumenale) impone alla vittima di convertirsi, DI NON GIUDICARE, e gli impon di DOVER chiedere perdono se vuole restare a pieno titolo nel SUO perverso Cammino che rovescia la realtà.
    Questa la sintesi, caro FAV....

    Pax

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    1. senti, senti : fango-terapia neocatecumenale. Non si smette mai di imparare, eh................................

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  29. Capisco che non abbiate soddisfazioni umane e di conseguenza usate il blog per darvele, quello che non capisco e' che fate passare una cosa buona per cattiva. Perdonare chi ti fa del male è un punto importante del cristianesimo, la parola lo avvalora, non me lo invento io se c'è scritto di benedire quelli che vi maledicono, rispondere al male con il bene etc. Carmine

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  30. Per completezza.

    Gesù NON ha chiesto perdono ai suoi carnefici. Ha implorato per loro il perdono, che NON prescinde mai dal pentimento VERO.

    Per questo, sgomberando il campo, già sulla Croce mostra nei due ladroni la differenza. Tra chi è pentito del male commesso e chi no.
    E chi non lo è si rivolge a Gesù con arroganza, pretendendo una salvezza e condono totale a prescindere.

    La stessa arroganza che ho ritrovato in Kiko nelle sue spietate sentenze e che rende arroganti a loro volta tutti quelli che, col suo beneplacito, trattano con violenza nel Cammino i loro sottoposti. Reiterando deprecabili comportamenti che nel Cammino MAI vengono CORRETTI (altra parola invisa).

    Ecco perché la responsabilità finale di questo disastro è senza dubbio Kiko, che rilascia a gogò licenze di uccidere.

    Spero di essere stata chiara.
    Quello che mi ha disgustata è la strumentalizzazione della Croce Santa.
    E questa stessa cosa la fate spesso, anche con altre false interpretazioni della Parola. Tutto girate a vostro vantaggio. Anche il demonio è maestro di mistificazioni della Parola di Dio.

    Per questo Pietro vi definisce a ragione:

    POSSEDUTI da Kiko.

    Pax

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    1. Pax
      hai scritto esattamente quanto volevo scrivere io.
      ....ci sarà un motivo.
      FAV
      ...ma perché una volta non provate a chiedere alla gente "cosa pensa di noi?"... in strada...nelle parrocchie
      invece di accontentarvi di quello che vi dicono che la gente dica di voi.

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    2. Ahahahsh
      Cercare le soddisfazioni che non abbiamo sul Blog!
      Susciti ilarità.
      Perdonare e benedire chi ti fa del male significa precisamente augurar loro di pentirsi ed emendarsi per la propria salvezza.
      Il buon ladrone docet.

      Pax

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    3. Per essere più precisa: non è che il buon ladrone pensa solo a sé stesso. Egli, rivolgendosi all'altro, lo rimprovera per le parole pretenziose che rivolge a Gesù.
      Lo giudica?
      Eppure neanche ha fatto del male a lui personalmente!
      Gesù non fa di ogni erba un fascio.
      Non lo rimprovera perché è uno che giudica il fratello.
      Ma gli dice, a lui solo, "oggi sarai con me in paradiso".

      Pax

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  31. Sulla questione "posseduti" sarebbe da fare una riflessione più ampia.

    Come già ipotizzavamo in passato su questo stesso blog, è ben possibile che Kiko (al pari di Carmen) sia sotto grave influsso del maligno, così come chiunque abbia peccato gravemente contro natura, contro l'Eucarestia (comunioni sacrileghe, dispersione colpevole di frammenti), contro la Santissima Trinità (idolatria per l'ebraismo, superstizione, banalizzazione della Nuova ed Eterna Alleanza...).

    In certi ambientini l'argomento "infestazione/possessione" viene usato superficialmente per dire che qualcuno non sarebbe in pieno possesso delle sue facoltà mentali. Nel caso di Kiko è invece indubitabile che il suo narcisismo, la sua superbia, le sue manie di grandezza, al pari delle sue paure (ricordate quando a inizio 2020 fuggì a Madrid illudendosi di scampare alla pandemia? il "coraggioso" don Kikolone), dimostrino che è nel pieno possesso.

    Quello che stupisce è come gente piuttosto corazzata caratterialmente "si squagli come un gelato al sole ad agosto" non appena si ritrova in presenza del Kikolone; un esempio notevole fu quello della Costanza Miriano (esempio che non è ascrivibile alla stupidità di certi cattoliconi da salotto che si gasano tantissimo all'idea di "famiglie con tanti figli" e non si sentono minimamente toccati dallo scempio liturgico).

    La pasqualoneria internazionale è sufficientemente stupida da incapricciarsi a seguire anche un indemoniato: «Kiko ha il carisma, chi sei tu per giudicarlo?!" e da non capire minimamente le conseguenze nefaste per la propria vita spirituale e materiale (dopotutto il tipico kikolatra è divenuto - talvolta persino suo malgrado - completamente autolesionista e odiatore di sé stesso, per cui "gode" nel farsi calpestare dai capicosca della setta).

    RispondiElimina
  32. @pietro non del cammino 28 ottobre 2022 18:05, non sono io a "calarmi nella parte del camminante dal volto umano" (che poi... Che vor dì? Bho), ma sei tu a fingerti cristiano. Non ho mai detto che la giustizia divina e quella umana siano in contraddizione, anche in un commento precedente ho detto che gran parte delle leggi umane derivano dalle parole di vita. Dici in un commento: "Ma anche per la giustizia divina non è certo la vittima che deve chiedere perdono, così come ha sottolineato aleCT, ma il reo." Apparte che mai nel cammino si è detto che la vittima deve chiedere perdono al reo se non ce n'è alcun motivo (un'altra fake news che ricorre spesso su questo blog), ma di amare anche chi ci fa del male e ci perseguita, così come ha fatto Gesù. Dirlo a parole, come hai fatto tu in diversi commenti è facile, ma nel cammino si richiedono i fatti. Si richiede di assomigliare a Cristo anche e soprattutto in questo, cioè nell'amore al nemico. Amore a chi ti fa del male, con gesti concreti e SE LO HAI GIUDICATO MALE, CHIEDERGLI PERDONO PER QUESTO (non per il male che ti ha fatto, come dice la vostra fake news). A questa altezza di amore ci chiama Gesù, dandoci l'esempio per primo sulla croce, ma voi questo preferite ignorarlo. Dice il Signore: "se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste". Questa è la perfezione a cui ci chiama. Amare chi ci fa del male con gesti concreti e non giudicarlo. Tu dici (a parole...): "Il perdono cristiano è obbligatorio", apparte che non è obbligatorio, perché è una scelta che deve essere consapevole e meditata, ma il perdono che voi intendete è solo a chi vi ama, cioè quello che Cristo riferisce ai pubblicani, ma il Signore ci chiama ad un livello superiore, cioè ad amare con gesti concreti (non a parole) anche il "reo" come lo chiami tu. Ovvio che la giustizia umana deve fare il suo corso, ma questa è la giustizia divina alla quale noi cristiani dobbiamo tendere.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. E così, siccome "chi ci fa male e chi ci perseguita" non è il pagano, il pubblicano, o un avversario di Cristo (che è la normalità della persecuzione verso i cristiani), ma è il proprio "fratello", ammetti senza indugio che nelle Comunità è normale che i fratelli facciano del male e perseguitino i propri fratelli.

      Perché quella che viene descritta qui è la persecuzione del fratello contro il proprio fratello.
      Non del pagano contro il cristiano.

      É la persecuzione di chi fa del male all'interno della comunità.

      Non è questo che dice Gesù, morendo sulla croce ad opera dei pagani e di coloro che lo rifiutarono.

      L'hai citato tu adesso.
      Dice Gesù:

      "Se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i PUBBLICANI?
      E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i PAGANI?"

      Non la vedi la differenza tra seguaci di Cristo e pagani e pubblicani?

      Cristo dice che ANCHE I PUBBLICANI SI AMANO. ANCHE I PAGANI SI SALUTANO.

      Nel vostro Cammino invece, succede che tra di voi non vi amate e vi fate del male, tra di voi non vi salutate quando qualcuno lascia.

      L'esempio che hai fatto quindi non regge.

      Gesù ha dato per scontato che gli Apostoli, che potremmo assimilare alla comunità di cui era "catechista", si amassero tra loro, che si salutassero tra loro.
      Le cose che ha detto le ha dette in riferimento a chi, non accettando Gesù e i cristiani, li perseguitava e li avversava, cioè pubblicani e pagani.

      Perché gli insegnamenti di Gesù valgono per tutti i cristiani, e quindi "ama il tuo prossimo come te stesso" implica che almeno i fratelli si amino.
      Non che alcuni fratelli facciano del male ad altri fratelli, come avviene da voi.

      Il vostro problema gravissimo è proprio che la persecuzione ed il fare del male avvengono all'interno della stessa comunità.
      Quindi tra voi "cristiani" ci sono i persecutori di altri cristiani.
      E questo è accettato e difeso dal sistema.

      In più, sono normalmente i capi e quelli che contano che perseguitano facendo del male a quelli che non hanno difesa, trascinando dietro a sé tanta parte di "fratelli".

      Il vostro è un sistema proprio bacato e, se nel cristianesimo ha un senso l'amore al nemico, nel vostro Cammino è solo la giustificazione al male incontrastato che i più forti fanno verso i più deboli.

      Uno schifo.

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    2. FALLACIO:
      ti rendo noto che, riguardo al perdono, non solo nel Cammino, ma anche nella Chiesa si richiedono i fatti.
      Il fatto che per voi chi aderisce alla Chiesa è impossibile che riesca a perdonare, mentre chi adertisce al Cammino ce la fa, evidenzia, ancora una volta, che voi vi considerate una chiesa nella Chiesa e che perciò non vi sentite in comunione con la Chiesa.

      Il perdono cristiano è obbligatorio, lo confermo. Come è obbligatorio seguire i Comandamenti. Ma l'uomo è libero.
      Perdendoti in queste sciocchezze dimostri che nel Cammino il modo di ragionare è rigido e appena la discussione esce dai vostri schemi non riuscite più a seguire il filo e capite fischi per fiaschi.

      Ma soprattutto confermo che nel Cammino è la vittima ad essere obbligata a chiedere perdono al carnefice.
      Non sto parlando di giudizi sbagliati, ma di vittime di stupri e atti di pedofilia.

      Trovo vergognoso e ripugnante il fatto che, pur di difendere il vostro Vescovo pedofilo Apuron, avete il cinismo di accusare le molte vittime, che hanno subito traumi inenarrabili, di essere in malafede.
      E ci sono testimonianze di vittime di stupri, perfino da parte del proprio "catechista", che sono state forzate da TUTTI i responsabili a chiedere perdono al suo carnefice, senza che NESSUNO di quelli della sua comunità facesse qualcosa.
      Un vero schifo.

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  33. chissà cosa scriverete sulla seconda parte

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  34. È verissimo che si debba aspirare ai carismi più grandi. Ma è impossibile arrivare alle virtù teologiche, per esempio, se non si parte dalle virtù umane, amare il nemico se non si ama l'amico. Se amate i vostri amici, che merito ne avete? Anche i pagani fanno lo stesso. Ebbene, Kiko ha fatto un passo avanti rispetto a Cristo: ha insegnato ad amare i nemici "piuttosto che" gli amici. Ad aspirare alla giustizia di Dio infrangendo quella umana. Ha voluto creare il superuomo, quello che non deve rispettare la morale umana, perché lui è "oltre".
    Motivo per cui proporre alle persone di evangelizzare il mondo con il Verbo di Kiko venendo meno ai propri doveri di stato, è normale. Forzare le persone a "perdonare" il fratello di comunità violento imponendo loro di amare il nemico, da un lato giustificare la violenza e dall'altro emarginare chi chiede giustizia, è normale. Anche persone all'apparenza normalissime dopo anni di lavaggio di cervello sembrano aver dimenticato che amare vuol dire proteggere prima di tutto il debole. Poi, fatto questo, si potrà amare anche il prevaricatore, prima di tutto impedendogli di fare il male, se possibile e correggendolo. Accettare di subire la violenza altrui senza ribellarsi offrendo il proprio dolore per la redenzione di chi offende, è la perfezione dell'amore che il singolo deve scegliere di fare, offrendosi come ostia, possibilmente dopo aver chiesto il permesso del confessore: non può essere forzato a farlo, soprattutto da parte di chi ha un interesse peloso a proteggere l'offensore.

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  35. O da chi impone questo perdono obbligatorio per superare una tappa del cammino infinito verso il NULLA.
    LUCA

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  36. L'amore verso il nemico, che nessuno contesta, per i camminanti è un pretesto perché le vittime di stupri e di atti di pedofilia chiedano perdono ai carnefici.
    Ma se il perdono ha un senso perché non nega il male, che supera col bene, il chiedere perdono per un crimine che si è subito,senza nemmeno pretendere la stessa cosa da chi il crimine lo ha commesso, è la negazione del male.
    Anzi, è il capovolgimento del bene e del male.

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    Risposte
    1. In un libro di educazione spirituale trovai una spiegazione su un episodio del vangelo, in cui Gesù guariva un'infermità e veniva accusato di farlo grazie a poteri diabolici, e Lui rispose che tutto sarebbe stato un giorno perdonato, tranne le offese allo Spirito Santo, e il libro spiegava che l'offesa in questione era chiamare "male" il bene, e viceversa "bene" il male. In effetti è un viicolo cieco in cui viene stravolta la base stessa della comunicazione, come solo può piacere al principe della menzogna. Se non è demonìaco questo...

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