mercoledì 6 giugno 2018

La Verità è nei dettagli: note della CdF ai mamotreti

Sulle note della CdF ai mamotreti
di Lino Lista



Già l'ho rimarcato nel passato: le note apposte dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (CdF) ai mamotreti corretti del Cammino Neocatecumenale non sono note esplicative, che semplicemente rinviano al Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC); in molti casi si tratta di vere e proprie correzioni alle ambiguità e agli errori di Kiko e Carmen. Si tratta di emendamenti che furono effettuati al livello delle note a pie' di pagina perché impossibili a realizzarsi sul testo, a meno di non invalidare le singole trattazioni dei fondatori oppure l'impianto formativo stesso del Cammino, come nel caso del fango secondo Kiko nel tomo della tappa "Traditio". Qui, in particolare, la nota 10 corregge l'essenza stessa del Cammino, specificando che il fango è un segno della creazione e non un significante dei peccati del cieco nato.

Il caso che adesso propongo è eclatante, in quanto concerne l'Eucarestia. Sempre nel tomo tappa "Traditio" emendato, a pag. 137, leggiamo da Kiko, nella catechesi dei tre altari:
"Il primo altare è l'altare dell'Eucarestia [nota 127], dove Cristo si offre perché possiamo passare dalla morte alla vita. L'altare è il luogo su cui si fa un sacrificio. La parola "sacrificio" viene dal latino "sacrum facere ", fare una cosa sacra, che non vuol dire soltanto fare un sacrificio cruento di un vittima, ma anche una benedizione, una preghiera. Anche pregare, benedire, è fare una cosa sacra".
Ancora una volta, quindi, come nella catechesi di Carmen del volume della fase di conversione, il Sacrificio è diminuito, reso ambiguo con il riferimento alla berakà (altrove alla merkabah), sommerso da un cumulo di sovrapposizioni e chiacchiere che non si sa quale "lontano" abbia mai potuto intendere, se non per davvero con l'aiuto dello Spirito Santo che gli abbia corretto l'eterodossia soffiandogli nelle orecchie. Il metodo è quello del sincretismo gnostico: non si nega un significato, lo si confonde però mescolandolo ad altri di differenti religioni.  

Nella citazione dianzi riportata è in primo luogo riproposto il topos neocatecumenale, il passaggio dalla morte alla vita. Poi è menzionato "un sacrificio cruento di una vittima", il quale però viene equiparato a una benedizione, a una preghiera. Ci troviamo al cospetto di una sintesi peggiorativa della catechesi di Carmen sull'Eucarestia (primo mamotreto):
"L'Eucarestia è Pasqua, passaggio dalla morte alla resurrezione. Per questo dire che l'eucarestia è sacrificio è giusto, ma è incompleto. L'Eucarestia sacrificio di lode, una lode completa di comunicazione con Dio attraverso la Pasqua del Signore. Ma in questa epoca l'idea di sacrificio non è intesa così ma nel senso pagano. Ciò che essi vedono nella messa è che qualcuno si sacrifica, cioè il Cristo. Nell'eucarestia vedono soltanto il sacrificio della croce di Gesù Cristo. E se oggi chiedeste alla gente qualcosa a questo proposito, vi direbbe che nella messa vede il calvario".
L'altare del Sacrificio di Cristo (in secondo piano)
La mensa delle banane neocat (in primo piano)

Già. La "gente", quella ignorante che non si è formata alla scuola del pittore spagnolo (il quale dipinge nella sua Cena pasquale Gesù risorto in abito bianco) nella Messa vede il Calvario. Chissà cosa vide Leonardo nel proprio Cenacolo, con gli Apostoli  assaliti da un turbinio di emozioni drammatiche; chissà cosa videro gli iconografi orientali, che mai figurarono Cristo in bianco nell'Ultima Cena, bensì con indosso una tunica porpora, segno della natura umana del Verbo incarnato, della sua regalità e dell’amore sublime mostrato per l'uomo nell'annuncio del sacrificio della croce.

La nota 127 nel tomo della Traditio smentisce Kiko e Carmen (entrambi, quali co-autori dei mamotreti, sono responsabili di ogni singola affermazione). Nella nota 127 si specifica che in realtà "l'altare della Nuova Alleanza è la croce del Signore"; ha quindi ragione la "gente" che nella Messa vede il Calvario.
Nota 127: "CCC 1383: L'altare, attorno al quale la Chiesa è riunita  nella celebrazione dell' Eucaristia,  rappresenta i due aspetti di uno stesso mistero: l'altare del sacrificio e la mensa del Signore, e questo tanto più in quanto l'altare cristiano è il simbolo di Cristo stesso, presente in mezzo all'assemblea dei suoi fedeli sia come la vittima offerta per la nostra riconciliazione, sia come alimento celeste che si dona a noi. «Che cosa è l'altare di Cristo se non l'immagine del Corpo di Cristo?» dice sant'Ambrogio (De sacramentis, 5,7), e altrove : «L ' altare è l'immagine del Corpo [di Cristo], e il Corpo di Cristo sta sull'altare» (ibid, 4,7). La Liturgia esprime in molte preghiere questa unità del sacrificio e della Comunione. La Chiesa di Roma, ad esempio, prega così nella sua anafora: "Ti supplichiamo, Dio onnipotente: fa' che questa offerta, per le mani del tuo angelo santo, sia portata sull'altare del cielo davanti alla tua maestà divina, perché su tutti noi che partecipiamo di questo altare, comunicando al santo mistero del Corpo e del Sangue del tuo Figlio, scenda la pienezza di ogni grazia e benedizione del cielo" (Canone romano).  CCC 1182: L'altare della Nuova Alleanza è la croce del Signore (cf Eb 13,10) dalla quale scaturiscono i sacramenti del Mistero pasquale. Sull'altare, che è il centro della chiesa, viene reso presente il sacrificio della croce sotto i segni sacramentali. Esso è anche la Mensa del Signore, alla quale è invitato il Popolo di Dio (cf Messale romano 259). In alcune liturgie orientali, l'altare è anche il simbolo della Tomba (Cristo è veramente morto e veramente risorto).
Rimane un'ultima osservazione da fare: assodato che le note, dopo i tagli e le correzioni, furono sfruttate dalla CdF come ulteriore metodo per rettificare i mamotreti, quale "catechista" neocatecumenale vorrà mai leggerle, confrontarle con il testo, impararle? Nessuno, c'è da immaginare. Capacità critiche a parte, lo scopo del "catechista" del Cammino è memorizzare il testo e ripeterlo ai catechizzati; un esercizio impossibile a farsi con le note.

64 commenti:

  1. PARTE 1

    Circa il Sacrificio eucaristico, così sminuito da Kiko, è importante notare alcune questioni:
    - Il luogo dove si celebra l'Eucaristia è chiamato "ALTARE", ossia "alta ara": un'ara non è una tavola per cenare ma è
    una pietra sacrificale su cui si immolano le vittime.
    - Il Sacerdote, presentando l'ostia consacrata al popolo dice "Ecco l'AGNELLO di Dio", che è un'espressione chiaramente sacrificale.
    - La stessa parola "OSTIA", con cui si indica la particola del pane eucaristico, proviene dal latino "hostia", che vuol dire "VITTIMA".
    - Anche la TOVAGLIA dell'altare può essere interpretata in senso sacrificale, infatti richiamerebbe la sindone che avvolse il corpo di Cristo, morto in espiazione dei peccati. Di qui nasce infatti la lunghezza laterale debordante della tovaglia da altare (molto lunga come la sindone), che raggiunge il pavimento, e che la differenzia da una normale tovaglia da pasto.

    Annalisa
    (continua nella PARTE 2)

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  2. PARTE 2

    Nella tradizione della Chiesa, la Messa è stata sempre SOPRATTUTTO SACRIFICIO, e poi ANCHE CONVITO. Lo stesso Giovanni Paolo II lo ha attestato dicendo: "L'Eucaristia è soprattutto un sacrificio" (Giovanni Paolo II, Dominicae cenae, n. 9).
    Non è un errore teologico chiamare l'altare anche Mensa (cfr. 1Cor 10,21), tuttavia bisognerebbe farlo accentuando la terminologia dell'ALTARE che è, anche Mensa, rispettando il dato teologico tradizionale della priorità dell'aspetto sacrificale su quello conviviale.
    Vorrei concludere riportando due citazioni:

    "Nella Messa è immolato in modo incruento lo stesso Cristo, che si offrì una sola volta in modo cruento sull'altare della croce. [...] Si tratta, infatti, di una sola e identica vittima e lo stesso Gesù la offre ora per il ministero dei sacerdoti, egli che un giorno offrì se stesso sulla croce: diverso è solo il modo di offrirsi. I frutti di quella oblazione (cioè di quella cruenta) vengono ricevuti in abbondanza per mezzo di questa incruenta" (Concilio di Trento, Sessio XXII: Doctrina et canones de ss. Missae sacrificio, capp. 1-2)

    "Emerge talvolta una comprensione assai riduttiva del mistero eucaristico. Spogliato del suo valore sacrificale viene vissuto come se non oltrepassasse il senso e il valore di un incontro conviviale fraterno [...]. Come non manifestare, per tutto questo, profondo dolore? L'Eucaristia è un dono troppo grande, per sopportare ambiguità e diminuzioni" (Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucharistia, n. 10).

    Annalisa


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    1. "Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro" (cfr. apparizione ai discepoli di Emmaus). Non occorre essere teologi o liturgisti per sapere che "I due termini greci eucaristeìn (ringraziamento) ed eulogeìn (benedizione) rimandano alla berakha ebraica, cioè alla grande preghiera di ringraziamento e di benedizione della tradizione d’Israele che inaugurava i grandi conviti" (cit. Benedetto XVI).
      Identicamente, per sapere che nella preghiera di Cristo ci sia ringraziamento perché con la Croce il Figlio sarebbe stato glorificato per la gloria del Padre (cfr. ev. Giovanni). E che in questo ringraziamento anche ci sia annuncio della Resurrezione. Nessun dubbio che l'Eucarestia anche sia Comunione alla Mensa del Signore. Il centro dell'Eucarestia, però, rimane il memoriale della Passione e morte, del Sacrificio del Corpo e del Sangue versato.
      Kiko e Carmen "tirano" l'Eucarestia da ogni lato, spostando l'accento sulla preghiera di ringraziamento/berakà, sul banchetto, sulla resurrezione, diminuendo il Sacrificio (addirittura associandolo a quelli pagani, una confusione enorme per il "lontano" che ne ascolta le catechesi).
      Bisogno essere ottusi per non capire che con tutto ciò Kiko e Carmen spostano l'Eucarestia cattolica verso la Pesach ebraica, in particolare verso il passaggio dalla morte alla vita simboleggiata nell'Esodo dall'Egitto. Bisogna essere tonti per non capire che il dipinto della "Cena pasquale" con Gesù in veste bianca questo significa, l'Eucarestia tutta dislocata verso un banchetto di resurrezione dei gioiiosi neocatecumenali convitati, banchetto poi significato dal balletto finale.

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    2. Sono perfettamente d'accordo. I discorsi di Kiko sono soltanto "scarabocchi" insignificanti (altro che "pennellate impressioniste di un grande artista") pieni soltanto del suo sincretismo e della sua confusione mentale.
      I neocatecumenali non fanno mai catechesi semplici, chiare e logiche... altrimenti tutti capirebbero subito e facilmente il loro metodo ingannevole e le loro menzogne.

      Annalisa

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  3. "Dai loro frutti li riconoscerete"
    A parte tutte le innumerevoli prove che documentate in questo blog posso testimoniare personalmente che

    1) una persona che conoscevo e che frequentava assiduamente il CN è diventato protestante
    2) un altro ragazzo che conosco e che lo ha frequentato per anni mi ha detto testuali parole: "io questa storia della messa non l'ho ancora capita".. Inoltre "vede il demonio ovunque"

    3) con un altro ci ho discusso e lui mi ha detto tranquillamente che "in quel pane non c'è veramente Gesú.. È più una rappresentazione" al che gli dissi che, se voglio vedermi una rappresentazione me ne vado a teatro, ma la Messa è un'altra cosa. Al che mi fece tutta la tiritera kikiana del "evidentemente hai una educazione cristiana, ma oggi non è più cosí" e bla bla bla. Peccato che con me la cosa non funzioni dato che provengo da una famiglia sostanzialmente indifferente.

    Sono casi, è vero. Ma hanno tutti un unico denominatore:l'insegnamento quantomeno "confuso" sull'Eucarestia che sia nel cammino.

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  4. C'è sempre da far notare che i vertici del Cammino hanno "accettato" le correzioni ma sono riusciti a farle relegare in nota, grazie a chissà quali pressioni. Così, con la scusa ipocrita che il pappagallo kikiano non può mica mettersi a declamare anche le note a pié di pagina, tutto può procedere come prima infischiandosene della Santa Sede.

    Stessa storiaccia riguardo alla precisazione, nello Statuto, che i neocatecumenali "ricevono la Comunione al loro posto": un'inutile aggiunta che serve sia ad evitare che qualche comunità cominci ad ubbidire al Papa piuttosto che a Kiko, sia a scatenare l'ipocrisia del distinguere tra "ricezione" e "manducazione", allo scopo di proseguire tutto come prima.

    L'ipocrisia è la costante fondamentale del kikismo-carmenismo.

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  5. Dal post:

    Lino scrive:
    "le note apposte dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (CdF) ai mamotreti corretti del Cammino Neocatecumenale non sono note esplicative."

    Infatti, questa notazione è di fondamentale importanza.
    Normalmente le note sono messe a corredo di un testo per esplicitare, approfondirne i contenuti o magari evidenziare distinzioni che appesantirebbero solo il discorso; esse non cambiano la sostanza dei contenuti. anzi la rafforzano.
    Come hanno fatto i furbi Kiki a non far emendare, come era giusto, il testo con quelle che erano vere e proprie correzioni? Ottenendo che venissero "relegate in nota"?
    Operazione astuta e provvidenziale per Kiko e compagni che ha consentito loro di diffondere la menzogna che anche Lino evidenzia. Ossia: Siamo approvati, super-approvati, tanto che ci mettono le note con le quali si dimostra che quello che noi annunciamo è nel C.C.C.

    2.
    lo scopo del "catechista" del Cammino è memorizzare il testo e ripeterlo ai catechizzati; un esercizio impossibile a farsi con le note...

    Questo il vero colpo da maestro.
    Come avrebbero potuto rendere efficaci le note, secondo le intenzioni vere della C.d.F., Kiko e i suoi più stretti collaboratori, insieme a Carmen, tutti quelli che insieme hanno a lungo trattato con il Vaticano per la revisione dei mamotreti?
    Avrebbero reso efficaci le note, come correzione ai mamotreti solo se lo avessero detto esplicitamente ai fratelli delle comunità!

    Invece di fare le solite convivenze di Inizio Corso autocelebrative, tutte uguali, tutte sugli stessi argomenti - SE FOSSERO STATE PERSONE CORRETTE E ONESTE MORALMENTE E INTELLETTUALMENTE - avrebbero organizzato una bella Convivenza ad hoc.
    Argomento:
    "Come adeguare la nostra Catechesi alla Dottrina e al Magistero della Chiesa, secondo le linee correttive indicate dalla C.d.F.."

    Senza questa precisa indicazione di metodo...
    ...quale "catechista" neocatecumenale vorrà mai leggerle, confrontarle con il testo, impararle?

    Appare chiaro!
    Tutto è rimasto invariato, prima e dopo la revisione dei mamotreti. La predicazione di Kiko e Carmen non è stata scalfita minimamente. Tutti sono solo ancora più convinti che tutto è secondo la Chiesa. Siamo belli e siamo bravi.
    Anche in questo caso, come in tutto il resto, quelli che sono i capibastone, i comandanti in testa, hanno una responsabilità più grande di cui dover rendere conto.

    Pax

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    1. C'è chi ha 1 responsabilità ancora più grande di loro.

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    2. Aggiungerei un'altra considerazione. Gli itineranti dissero testualmente che i momotreti erano stati corretti, ma solo per cose insignificanti la sostanza era la stessa, mio malgrado ho ripetuto la stessa frase verso il basso, salvo scoprire mio malgrado che non è esattamente così ma tutt'altro. Questa indicazione genera in se due problemi, il primo è che nessuno si è messo a confrontare le varie versioni, il secondo è che ha di fatto a portato ad ignorare le note in quanto "sono solo esplicative".
      In buona sosatanza alla data non ho mai sentito una indicazione volta alla distruzione degli altri, invece sicuramente qualcuno li tiene gelosamente ( in maniera inconsapevole ) perchè sono già tutti evidenziati etc etc e si fa prima a studiarli. Nell'altro caso bisognerebbe ricominciare tutto da capo e, ignorando perchè hanno creduto ai loro catechisti, pensano che sia tempo perso.
      Sono d'accordo che ci vorrebbe una convivenza correttiva per ogni mamotreto, ma non la faranno mai.
      p.s.
      I mamotreti approvati sono SOLO i 13 volumi che compongono il Direttorio Catechetico, e non comprendono i due restanti e cioè Il Viaggio in Israele per la fine del cammino ed il sucessivo per il Matrimonio Spirituale che attualmente non sono MAI stati neanche visionati.

      n.b.
      Preparatevi alla solita "irruzione" di Simone che cercherà di arrampicarsi ancora una volta sugli specchi, a meno che non sia impegnato nel rifare i conti, qusta volta in modo realistico, per l'ammoramento dei 10.000 euro. Se proprio ti vuoi impegnare Simone ti offro i dati della comunità alla data del "fattaccio": 22 fratelli di cui 7 coppie monoreddito, se ti interessa ti posso fornire anche l'importo medio della decima.

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    3. @ Mav
      L'irruzione di Simone Voltaggio che hai prospettato, Mav, è inquietante. Rischiamo di dover trattare il dialogo sopra i due massimi sistemi. Cerchiamo di limitarlo, allora.
      Caro Simone, analizziamo una sezione della catechesi di Kiko del mamotreto corretto, periodo per periodo:
      1)"Ma in questa epoca l'idea di sacrificio non è intesa così ma nel senso pagano".
      Domanda: Chi è che vede l'idea di sacrificio nel senso pagano? Coloro ai quali si rivolge Kiko, cosa capiscono? Mica pensano che a credere così siano i cristianucci non adulti nelle fede, quelli della domenica?
      2) "Ciò che essi vedono nella messa è che qualcuno si sacrifica, cioè il Cristo".
      Domanda: Ora è abbastanza chiaro; non bisogna, nell'Eucarestia, vedere che Cristo si sacrifica, altrimenti si ha una visione pagana. Giusto?
      3) "Nell'eucarestia vedono soltanto il sacrificio della croce di Gesù Cristo".
      Domanda: Forse i periodi precedenti erano troppo espliciti? Allora aggiungiamo un soltanto per raddolcirli, per renderli ambigui?
      4) "E se oggi chiedeste alla gente qualcosa a questo proposito, vi direbbe che nella messa vede il calvario".
      Il punto 3) è stato troppo raddolcito, forse? Allora sarà bene far capire che la gente (quella che vede il sacrificio pagano) crede nella Messa ci sia il Calvario.

      E 'sta roba eterodossa, contraddittoria, priva di ogni logica sarebbe il catechismo di un itinerario di formazione cattolica?
      Ma fatemi il piacere!

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    4. "Caro Simone, analizziamo una sezione della catechesi di Kiko del mamotreto corretto, periodo per periodo". Addirittura la marcatura preventiva, francamente non me l'aspettavo. E' sempre sbagliato e scoprretto decontestualizzare una frase o un periodo dal contesto generale. Una tattica che utilizzano i giornalisti per intorbidire le acque o per dipingere una realtà che non esiste. Un pò come fanno i testimoni di geova con la scrittura e con i vangeli facendone scempio.

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  6. Lino,
    grazie per aver pubblicato tutte queste "brutte" cose .. c'è davvero sminuimento e ambiguità in questi scritti di Kiko e Carmen, una cortina fumogena che allontana le persone dalla Verità, anzi deride la Verità ... e chi di dovere cosa fa? CORREGGE (perché obbligati penso io ma forse ne avrebbero fatto volentieri a meno) mettendo delle "note" a piè pagina?
    L'interpretazione CORRETTA, la VERITÀ è scritta nelle noticine e il contenuto SBAGLIATO a piena pagina nel testo?

    E la fase del "controllo" non è stata minimamente prevista?

    Si sono fidati che bastasse dire: "non dite questo ma quest'altro" perché Kiko e Carmen lo facessero?

    Mi pare che la cortina fumogena è salita soprattutto molto in alto nella Chiesa.

    Ecco perché continuo a pensare che 1 semplice piccolo parroco possa fare molto più di tutti i dicastero e anche del Papa nel dire no alla menzogna e Sì alla verità.


    Annalisa (8:20),

    grazie x qsta sintesi di significati.
    Non sapevo della tovaglia-sindone .. è 1 bel significato.
    Quanto tempo che perdono i nostri preti in tante attività invece di spiegarci qste cose che sono anch'esse 1 aiuto a vivere la fede .. ma sono sicura che tanti di loro le considerano cose secondarie, dettagli, quasi "sciocchezze" ... cosa aspettarsi da preti che dicono che tanto in paradiso ci vanno tutti ..
    l'importante è stare insieme e aiutarsi in un bel gruppo ..
    (praticamente l'unione fa la forza .. mi pare che lo dicevano anche dei proletari di tutto il mondo .. Uno diventa prete per arrivare a dire questo? )

    Com'è che invece Kiko ci tiene fino alla paranoia in tutti i suoi dettagli "liturgici" ?

    Non è che ha capito che attraverso di essi "passa qualcosa"? E non mi riferisco certo al Signore.

    Roberta

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  7. Scusatemi ma più osservo queste immagini di follie neocatecumenali più sorge in me un moto di disapprovazione misto ad esasperazione.
    La decorazione dell'altare costituisce una vera e propria catechesi in cui il monumento della Parola rappresenta un linguaggio unitario e una teologia visiva con tutta la celebrazione liturgica. Non si può prescindere dal rappresentare correttamente i segni primari che debbono costituire il Luogo in cui viene celebrata la Santa Messa. Ma kiko lo fa, mistificando e proponendo il reale mescolato alle sue concezioni, così da annebbiare la vista ai più.

    Forse la realizzazione più nociva ma anche sintomatica del suo intendere la celebrazione Eucaristica risiede nella disposizione della croce, posta accanto al leggìo piuttosto che nel mezzo dell' altare oppure al suo lato.
    L' arredo liturgico dell' altare rivela aspetti essenziali del mistero e rende visibile nel simbolo le dimensioni interiori del Sacrificio e del Convito, che sull’altare si compie.
    Preparare l’altare con la tovaglia, la croce e i ceri significa descrivere con segni visibili gli aspetti invisibili dell’evento sacrificale e conviviale, che il Signore stesso realizza, rendendosi presente in modo vero, reale e sostanziale, ma kiko salta volutamente qualche passaggio.
    Una croce lontana dall' altare, come quella di kiko che propone un Cristo vivo avvolto da simboli dubbi, non appare più in stretta relazione con l' altare, il senso alterato è chiaro.
    Catechesi visibile di argüello, senza note e sottonote; applicata senza ritegno in assoluta presunzione.

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    1. Rebel ha detto: "la celebrazione Eucaristica risiede nella disposizione della croce, posta accanto al leggìo piuttosto che nel mezzo dell' altare oppure al suo lato"

      E questo, Rebel, è un punto fondamentale. Nel Cammino, anche perché oramai ha 50 anni di vita, niente è per caso. Più o meno velocemente, la prassi si è totalmente adeguata alla dottrina. E' la risposta all'interrogativo di Roberta: "Com'è che invece Kiko ci tiene fino alla paranoia in tutti i suoi dettagli "liturgici"? Ci tiene perché nei suoi dettagli (quelli che il Papa ha chiesto di mettere da parte, forse) c'è tutta la "teologia" di Kiko e Carmen.
      Una mia amica mi ha scritto che questo articolo è per lei una pietra miliare relativamente alla questione CNC. Lo è anche per me: dalla contrapposizione tra testo e note si evince che ci fu battaglia per l'approvazione del catechismo di Kiko e che ci fu chi non volle piegarsi alla forza dello spagnolo; una forza della quale non sappiamo del tutto su cosa si basi, da ogni punto di vista.

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  8. ERESIE, farse inserite nella LITURGIA, comportamenti FANATICI che sarebbero esilaranti se non facessero soffrire tante piccole vittime cadute nelle grinfie del Cammino.

    I comportamenti esaltati, se generalizzati, sebbene non siano propriamente delle eresie, ne sono però un sintomo. Sono infatti "eresie" della ragione che non possono non interferire con la fede.

    Prendiamo come esempio il caso di un nostro fedele visitatore: ISAIA PAOLO GEREMIA, che chiude ogni suo intervento con il motto:
    "Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace".

    Una frase che non pare una preghiera o un augurio, ma piuttosto un sigillo (con un risvolto vagamente minaccioso) alle sue parole che considera profetiche. Una specie dell'"Augh" degli indiani d'America. Ho detto!

    Questa pompa, questa prosopopea, mi fa supportte che Isaia Paolo Geremia non sia il suo vero nome, ma uno psudonimo, anch'esso pomposo.

    Mi ricordo che in un breve periodo, quando avevo circa 10 anni, quando scrivevo ai nonni (allora si usava), iniziai a firmarmi come "Pietro Magno" e ricordo che una volta ricevetti una lettera di risposta da parte di mio nonno paterno, firmata: Nonno Dominus.
    Ma avevo 10 anni e comunque non ci mettevo di mezzo lo Spirito Santo.

    Capisco perciò il tipo di esaltazione di I. P. Geremia: quella tipica di chi è stato convinto di essere direttamente ispirato da Dio, tramite l'approvazione di KIKO I, il "Papa" di tutti i Papi.

    Insomma pare che IPG sia un CATECHISTA, di quelli duri, che fanno passare il SACCO NERO pretendendo il pizzo altrimenti giù invettive a nome di Dio(!).
    Per poin dirci che le offerte nel Cammino sono libere.
    Se è un catechista, è in conflitto di interessi: la sua testimonianza non vale. E' come quella della madre di Cutolo in un processo contro la Nuova Camorra.
    Del resto se le offerte fossero esenti da PRESSIONI, basterebbe mettere una cassetta in fondo la saletta...

    Con queste premesse come non sparare eresie a raffica ogni volta che ci si crede ispirati.
    Se i catechisti sono tanto tronfi, come deve essere il Capo dei catechisti? Perché tutte le eresie del Cammino partono dal Capo.

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    1. Caro Pietro, vedo che non dormi la notte e ti fai pensieri cattivi. Io non sono un catechista dei nc, sono contrario alla decima come richiesta fatta ripetutamente.Non accetto il Cammino Neocatecumenale in alcune cose, secondo me umane e fatte passare per ispirazioni divine. Ti ripeto, e non è la prima volta. tu non mi conosci e non sai...
      Ti premetto che non sono nessuno, ti premetto che non tifo per te, ma neanche per i neocatumenali. Ti confermo che tifo solo per Gesù.
      Sono diverse volte che mi scrivi, e non mi hai mai centrato, hai solo girato in tondo.
      Il nome IPG è una scelta, ora ti metto un link, così capisci un pochettino, guarda tra i commenti, spero capirai.

      https://www.youtube.com/watch?v=TfkloOSicdI

      Amico mio guarda attentamente e arpili tutti, così forse riuscirai a capire qualcosa.Ti metto questo non per vantarmi, ma è per tirarti fuori dalla presunzione. Ti premetto che se vedrai qualcosa di acceso, cioè qualche commento duro, ti dico che dentro al fuoco, cioè una situazione nella quale si surriscalda l'ambiente, per ovvi motivi, in quel caso non puoi definire tutto, ma devi andare avanti, cercando di portare la verità, cioè Gesù che è Dio.

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace

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    2. Ti chiedo scusa per certi miei sproloqui. Prendo atto di quello che dici.
      La notte dormo benissimo ma a volte, come stasera mi si fa tardi e mi rilasso sul computer 10 minuti.
      Come ho detto più volte non l'ho col Cammino, solo vorrei che fosse come dice il Papa e non Kiko. Ho degli amici nel Cammino a cui tengo molto, ma non capiscono dove si sono cacciati.
      Continua nella ricerca della verità: puoi essere di aiuto a molti tuoi confratelli

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  9. C'è chi ha 1 responsabilità ancora più grande di loro.

    Roberta hai ragione.
    Se siamo a questo punto la responsabilità più grande è dei Pastori della Chiesa che non fanno il loro dovere. Vigilare sulla osservanza. Difendere le pecore dai lupi.

    Pax

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  10. Catechesi visibile di argüello,
    senza note e sottonote;
    applicata senza ritegno
    in assoluta presunzione.

    Rebel
    Sei impagabile.
    In una frase, una sintesi incredibile. Hai dipinto Kiko in una icona.

    Pax

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  11. Letto e riletto l'articolo di Lino mi viene solo da alzarmi per un applauso in piedi.
    Come al solito Lino centra il bersaglio alla grande.
    I vecchi volumi sono ancora usati da tutti i catechisti più anziani, che per ora sono ancora la stragrande maggioranza. Questi addirittura conoscono le catechesi a memoria e nemmeno le studiano più, al più le rileggono velocemente.
    I giovani spesso hanno i volumi nuovi, ma hanno assorbito gli insegnamenti di quelli vecchi per cui qualsiasi cosa leggano, a meno di una enorme onestà intellettuale, viene interpretata secondo gli insegnamenti originali.
    Infine, cose accenna anche Mav, ci sono volumi mai vagliati e, soprattutto, predicazioni continue di Kiko che rispecchiano esattamente il suo pensiero originale anno 1972 (annunci, inizio corso) e che sterilizzano qualsiasi pensiero contrario.
    Le correzioni della CDF benché in molti punti contraddicano l'insegnamento di Kiko sono un vero e proprio pilatesco "lavarsi le mani" scaricando il problema sui fedeli stessi.
    Nel volume del Padre Nostro le correzioni sulla Vergine sono talmente tante che in certi casi le pagine ne sono riempite.
    I mamotreti corretti sono una foglia di fico per coprire la vergogna di pastori che non hanno voluto correggere la pecora testarda e recalcitrante...

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  12. Grazie Lino per quest'articolo eccezionale.
    L'amico D.M. ci ha invitato a non definire più le catechesi di Kiko mamotreti, cioè canovacci, bozze, ma Direttorio, in quanto testo approvato dalla Congregazione Pontificia per la Dottrina della Fede.
    Ebbene: in un altro fondamentale articolo di Lino, che verteva sempre sulla catechesi neocatecumenale sull'Eucaristia, Le pesanti correzioni alla dottrina di Kiko Argüello e Carmen Hernandez, si dimostrava la falcidie operata dalla CdF sul testo originale (probabilmente già edulcorato rispetto ai dettati degli anni '70) di Kiko e Carmen.
    Ora, nell'articolo di oggi, si aggiunge un altro tassello: le correzioni dei teologi pontifici non si limitarono alla cancellazione ed alla modifica di molta parte del testo scritto!
    Infatti, come ha ben ricordato Annalisa, nell'Enciclica de Eucharestia, San Giovanni Paolo II scrive che questo Sacramento è così importante da non ammettere ambiguità.
    Ebbene, nel testo pur drasticamente epurato dei fondatori del Cammino, permanevano delle ambiguità, che i teologi della CdF corressero tramite le annotazioni.
    Concordo anch'io sull'ipotesi che, in un primo tempo, il testo delle note integrasse il testo originale: chissà a seguito di quali e quante pressioni è stato inserito nelle note, che comunque, anche graficamente, hanno un carattere di dimensione uguale a quello del testo e sono a piè di pagina, ma, proprio a voler rivendicare la propria fondamentale importanza, spesso superano in lunghezza il testo delle catechesi kikiane.
    Aggiungo ciò che mi disse un catechista neocatecumenale, e cioè che il Direttorio differiva dal mamotreto anno 70 esclusivamente per le note, e che quindi lui continuava a seguire il testo originale in quanto più "semplice". Abbiamo dimostrato recentemente che si continua a catechizzare secondo i vecchi mamotreti, edizione non emendata, senza note: per questo, non possiamo parlare di Direttorio, non è certo quello il testo di riferimento.

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    1. Anche a me un amico mi disse che la Chiesa aveva solo aggiunto dei riferimenti tratti dal Catechismo, quasi fossero un'aggiunta non essenziale. Ma come Lino ha dimostrato, le note stravolgono il senso delle catechesi di Kiko

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  13. Io, in tutta onestà, credo che non riusciremo mai a riscostruire la VERA storia dell'approvazione dei mamotreti. Ne discutevo tempo che con una persona che ha frequentato il Cammino ai massimi livelli. Per farlo dovremmo avere tre pile di tomi da confrontare: quella antecedente le approvazioni (e l'abbiamo), quella presentata alla CdF e al PCpL ai fini dell'approvazione, quella immediatamente uscita dalla CdF dopo le correzioni. Le ultime due ci mancano, una è segretata, dell'altra abbiamo la versione diffusa dal Cammino.
    Due sono le incognite che non ci consentono di ricostruire la storia vera:
    1) Siamo certi che a essere portati alla CdF furono i mamotreti realmente usati, e non una versione già "sterilizzata" dal Cammino? In tutta onestà, non riesco a immaginare la commissione della CdF che legge eresie come quella del Tabernacolo inutile e della Messa privata vana.
    2) Tempo fa ebbi una discussione con un neocatecumenale molto educato, figlio di itineranti in Spagna. Dopo aver visionato un paio di pagine del mamotreto corretto delle quali avevo dato il link, ingenuamente mi disse: "Sei arretrato, questa non è l'ultima versione". Gli risposi: "Davvero? Perché, li avete nuovamente modificati? Non mi risulta che la commissione della CdF si sia riunita nuovamente per rivisitarli". Il neocatecumenale scomparve e cancellò l'ingenua rivelazione.
    Intendo dire: forse alla CdF furono portati mamotreti già ripuliti, forse dopo le correzioni il Cammino ha nuovamente messo le mani sul Direttorio. Con questi tutto è possibile.

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    1. Anni fa un amico del Cammino, preso dall'entusiasmo, mi prestò per un paio di giorni un mamotreto in cui si derideva la devozione del Sacro Cuore di Gesù. Ne rimasi costernato. Quella del Sacro Cuore è la devozione più studiata e più convintamente approvata dalla Chiesa, tanto che nella bolla di canonizzazione di Santa Margherita Maria Alacoque, viene citata per esteso la dodicesima e grande Promessa, quella dei Primi 9 venerdì del mese.

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    2. Ipotesi plausibile Lino.
      Kiko stesso riferì durante una convivenza che a correggere i mamotreti e ad aggiungere le note del CCC siano stati Don Ezechiele Pasotti, Javier Sotil e altri (non ricordo se Ricardo Blazquez o Emiliano Jimenez Hernandez).
      Ora, non si capisce bene se la CDF abbia studiato i volumi già corretti...rimane un mistero anche per i catechisti.
      NC di vecchia data

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    3. È ovvio che la Devozione al Sacro Cuore di Gesù sia così osteggiata. Come puoi accostarla insieme all'immagine di Gesù che ti"chiude la porta" perché sei andato a trovare la suocera malata?

      Ricordo che conobbi cosa era il cammino quando quello che poi seppi essere Salvatore Morfino (non ho paura a fare nomi) osó dire al mio papà spirituale, ora in cielo, in colloquio informale durante un pranzo in cui lui era ospite, che

      "nel cammino queste stupidaggini non si fanno.. Si fanno cose serie"

      Al che il mio padre spirituale, devotissimo al S. CUORE si alteró come poche volte in vita sua.

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    4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    5. Ricordo che avevo 12 anni quando, affisso alla porta di una Chiesa, lessi della Grande Promessa del Sacro Cuore che prometteva la salvezza eterna a coloro che si fossero comunicati i primi 9 VENERDI' DEL MESE per 9 mesi consecutivi, e volli immediatamente iniziare tale pia pratica che ha salvato tante anime, tra cui quella di Bruno Cornacchiola, e che, spero e ritengo, salverà pure me.

      La Grande Promessa è la pia pratica più studiata dai teologi della Chiesa e la più approvata, anche se oggi non se ne parla più, tanto che è citata alla lettera nella Bolla di canonizzazione di Santa Maria Margherita Alacoque.
      Non posso che ringraziare Dio per tanta bontà e, appena ho potuto, sono stato pellegrino a Paray le Minial (che è a pochi chilometri da Cluny e da Taizé).
      Naturalmente, appena dopo la Prima Comunione delle mie figlie ho fatto fare loro i Primi 9 venerdì del mese. Al termine mi sono detto che potevo anche morire, perché avevo portato a termine quella che consideravo una missione. Ma evidentemente non avevo finito...

      Questo per dire che Salvatore Morfino e lo stesso Kiko mi farebbero arrabbiare anche a me se deridono il Sacro Cuore. Non si scherza sulla salvezza delle anime.
      Anzi, invito i camminanti a far fare ai loro figli i 9 Primi Venerdì del mese e a onorare il Sacro Cuore di cui DOMANI ricorre la festa (mentre dopodomani, sabato, è la festa del Cuore Immacolato di Maria)

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  14. Eppure sarebbe facilissimo pubblicare il direttorio catechetico del cammino.
    Se non si vuole spendere denaro per la pubblicazione, basterebbe mettere il direttorio sul sito del cammino.
    Sarebbe troppo semplice, troppo trasparente, troppo Cristiano agire in questo modo?
    Di cosa ha paura Kiko e soci?
    Che la gente legge il direttorio e abbandona il cammino o lo evita come la peste?
    Se è così allora forse il direttorio non è cosi "luminoso" come dice Kiko?
    Oppure così facendo non potrebbe più modificarlo o aggiungere a piacimento nuovi volumi (matrimonio spirituale) che non ha mai approvato nessuno?
    Oppure sarebbe un danno economico al potente cammino che non potrebbe più vendere a 10 euro cadauno i volumi ai suoi catechisti?

    Luca

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    1. In aggiunta a quanto dice Luca ricordiamo sempre che gli altri fondatori dei movimenti hanno fatto di tutto per pubblicare ufficialmente le proprie catechesi, i propri interventi, ecc.: se per esempio andate in libreria e chiedete un libro della Lubich o del Giussani, vi mostreranno interi scaffali in cui scegliere.

      Tali autori non solo non hanno nulla da nascondere alla Chiesa, ma non hanno nulla da nascondere neppure a coloro che li criticano.

      Al contrario, il Cammino deve assolutamente nascondere le proprie eresie, sia ai nemici (cioè alla Chiesa), sia agli amici (cioè ai "camminanti"): se i nuovi adepti sapessero delle "confessioni pubbliche" e della perfida obbligatorietà della "decima", si guarderebbero bene dal farsi fagocitare nella setta.

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    2. Esiste un altro motivo per il nascondimento dei mamotreti. Potremmo definirlo il motivo del cacatua bianco :-)
      cliccare qui
      Se i mamotreti fossero stati resi pubblici, diffusi sin dai primi tempi, i catechizzati si sarebbero resi conto che le decantate ispirazioni dei catechisti, in realtà, erano e sono soltanto pappardelle imparate a memoria.

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    3. @Trip
      Non è detto che non si farebbero fagocitare, ma almeno sarebbe tutto alla luce del sole, che non sarebbe poco, anzi.

      Per la cronaca in parecchi abbiamo pensato, a suo tempo, che avremo trovato i volumi del direttorio in libreria e ci era sembrata una cosa normale. Se proprio non volevi rovinarti la "sopresa" avresti comunque avuto la possibiltà di averlo subito dopo ed attenerti a quanto scritto piuttosto che a qualche interpretazione del catechista di turno.
      In ogni caso esiste il problema della prassi, ci sono cose tramandate SOLO oralmente che costituiscono una parte imprescindibile del cnc. Questa "Torah Orale" sfugge a tutte le approvazioni....così come tutto quello che dice Kiko negli annunci e nelle convivenze di I.C. e che viene riportata in tutto il mondo ogni anno senza alcun controllo...per non parlare degli "spropositi" che dice solo alle convivenze itineranti e/o dei rettori e/o dei seminaristi che rimangono segrete ma che passano comunque perche è un Kiko pensiero.

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    4. Appunto, c'è un kiko-pensiero conforme al 1972, che se ne frega delle correzioni. Nulla può smuovere Kiko. Solo lui potrebbe mettere rimedio, ma è eretico, quindi non accadrà mai

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    5. Osservazioni molto interessanti.
      Abbiamo a che fare veramente con un cancro, che si nutre del corpo finché lo uccide.
      Nella Chiesa sono come una malattia autoimmune: dicono di difenderla ma la uccidono, dicono di esserne gli anticorpi ma la taccano come fanno i virus.

      IPOCRISIA somma. Dicono la menzogna anche quando dicono la verità, come satana che nel tentare Gesù ha citato la Bibbia.
      Falsari di opere buone, falsari di carità.
      Come quando pretendono che le vittime di stupri chiedano loro perdono per il male commesso!

      Ma se il PERDONO è un atto che, nelle sue estreme conseguenze, superando l’amore solo umano, presuppone la GRAZIA di Dio, il PERDONISMO invece, che nega la verità fino ad arrivare al punto che è la vittima a CHIEDERE il perdono come fosse colpevole, è espressione di una malattia che è sia spirituale, perché nega e stravolge la verità, sia psicologica, perché percepisce la verità come non è. Una specie di SINDROME DI STOCCOMA.

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    6. Naturalmente non mi riferisco ai "piccoli" del Cammino, che sono più che altro vittime, ma al Cammino in generale, che si esprime attraverso la voce e gli esempi dei catechisti e, comunque, degli "ultras"

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  15. Cosa possiamo fare perché tutta la falsità che viene fatta passare nel cnc venga smascherata , non basta neanche questo blog , la verita va gridata nei tetti !

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    1. Bastano solo due cose:

      - denunciare (documentatamente) alle autorità ecclesiastiche ciò di cui si è stati testimoni. Non c'è bisogno di insegnar loro il mestiere: è sufficiente una descrizione precisa, con nomi, luoghi, date, possibilmente foto (poiché una foto spesso val più di mille discorsi);

      - e soprattutto: proseguire col "passaparola", mettendo a conoscenza i fedeli e il clero, specialmente quello che prende i Trenta Denari Neocatecumenali per consentire al Cammino di proseguire lo scempio nella loro parrocchia. Per danneggiare il Cammino è sufficiente gettar luce sulle sue opere, sulle sue liturgie, sui suoi insegnamenti.

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    2. Caro byTripudio,
      ti rendi conto, vero, che se le autoritá ecclesiastiche ritenessero la 'colpevolezza' condizione sufficiente a decretare la falsitá di un'istituzione divina e dei beni spirituali, la stessa Chiesa si sarebbe autodistrutta? Sai perché la Chiesa sussiste ancora oggi nonostante gli errori di giudizio storicamente documentati, gli abusi, i crimini commessi nel nome di Dio e gli innumerevoli casi di colpevolezza documentata in centinaia di parrocchie in merito a reati di appropriazione indebita di denaro, collusione con crimine organizzato (spaccio, prostituzione ecc..), abusi sessuali e pedofilia ecc.? Non si puó giudicare un'opera di Dio con la legge umana, il fatto che la Chiesa esista ancora oggi testimonia che la giustizia di Dio supera quella umana. Se Dio avesse giudicato la sua Chiesa con lo stesso moto d'animo che l'anonimo delle 15:48 propone, avrebbe dovuto distruggere l'umanitá intera, questa volta senza risparmiare quel Noé che avesse potuto ristabilire un'alleanza con Lui. Ma quel tempo é passato, perché, udite udite, é stato inviato a noi un tale di nome Gesú Cristo che ha ristabilito, e questa volta compiuto, un'alleanza eterna, pagando con il suo sangue. Quel vino che noi beviamo, é il sangue con cui Mosé aspergeva il popolo nel rito d'alleanza con Jahvé, il sangue che ha placato l'angelo della morte in Egitto e che ha salvato i primogeniti di Israele, il sangue che l'agnello immolato ha versato dalla croce su tutta l'umanitá e che ci ha reso tutti primogeniti d'Israele, primogeniti del popolo di Dio. Questo, per quanto non possa piacere, vale anche per gli omicidi, i ladri, i traditori, gli aguzzini....e si, i pedofili, sono anch'essi primogeniti del popolo di Dio in virtú del sangue di Cristo.
      E la sostanza é che questo sangue-vino salva tutti, tutti vuol dire tutti.
      E ci salva se lo bevi in piedi, seduto, in ginocchio.

      In merito alla seconda osservazione, non ti rendi conto che sono proprio le opere che parlano?
      Vite salvate:
      - persone sul punto di suicidarsi che hanno ricevuto un annuncio che li ha salvati.
      - prostitute che hanno smesso di prostituirsi
      - tossicodipendenti che hanno cessato di drogarsi
      - adulteri che hanno smesso di tradire la propria moglie e il proprio marito
      Vocazioni per i seminari e i conventi
      Famiglie distrutte risanate
      Riconciliazioni
      e l'opera che piú conta.... l'evangelizzazione, i seminari, le famiglie in missione, le missio ad gentes, le vocazioni.
      Non sai che chi salva una vita salva il mondo intero? Se anche 50 anni di cammino avessero salvato una sola vita, ne sarebbe valsa la pena. Una vita vale tutte le persecuzioni (e il cammino ne ha salvate molte di piú, compresa la mia).
      Sai perché continuiamo a celebrare le carnevalate liturgiche al sabato sera? Perché Dio é troppo impegnato a festeggiare peccatori convertiti per accorgersi dell'irrimediabile scempio che ogni sabato si perpetua nelle eucarestie. Per lo stesso motivo ha dimenticato di porre un limite di tempo alla veglia pasquale neocatecumenale.

      Ti saluto cordialmente.
      D.M.

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    3. Appunto D.M.
      sono le opere che parlano ..

      solo due x fare es. che mi hanno coinvolto direttamente:

      - persone indotte al suicidio (realizzato o solo tentato poco importa) devastate dall'exp del "cammino" ;

      -mariti indotti ad abbandonare la moglie per preferire la comunità.

      Davanti a UNA SOLA PERSONA che ha ricevuto del MALE da voi, non da te o da tuo fratello o dal tuo collega .. ma da VOI, come ORGANIZZAZIONE che fa dell'ipocrisia, della prepotenza dei forti sui deboli, dell'uso tendenzioso della parola di Dio per portare gloria a se'stessa la sua prassi e il suo credo

      .. di fronte alle
      INGIUSTIZIE compiute nel NOME di GESÙ, pensi che Egli se ne stia fermo a guardare?
      Pensi che "vi approvi" o che non stia facendo niente per salvare le vostre "vittime" e per cercare di convertire voi? Lo pensi solo perché non ha ancora mandato 1 fulmine dal cielo a fulminare Kiko e tutti voi suoi adoratori? Non lo farà mai perché questo NON è il suo METODO ... Il suo metodo è la pazienza e la Misericordia.

      Ma ATTENTO!

      La Misericordia NON è l'opposto di GIUSTIZIA ..

      "la giustizia di Dio supera quella umana"
      -----
      Tu non la stai interpretando bene:

      NON ESISTE MISERICORDIA SENZA GIUSTIZIA.

      Dio salva = Gesù, non il "cammino" .. 1 sola vita salvata? Da voi?
      Ricordati piuttosto questa Parola:

      "Ogni volta che NON avete fatto una di queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, NON l'avete fatta a ME"

      Dio salva l'uomo (che lo vuole) ma disintegra il MALE.

      Anche se nn ti stavi rivolgendo a me, ti dico che non credo neanche 1 briciolo che nei tuoi saluti vi sia della
      "cordialità".

      Roberta

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    4. Denunciare il marciume di certi precisi membri del Cammino serve solo per dimostrare il perfido atteggiamento neocatecumenale nei confronti di tali membri.

      Infatti il punto non è (per esempio) la presenza di un pedofilo nel Cammino (ogni ambiente ha le sue mele marce), ma il fatto che i camminanti, pur sapendolo, non lo trovano affatto sdegnoso. Per i camminanti non conta la legge di Dio - di fronte alla quale un pedofilo è un esecrabile pedofilo che ha rovinato la vita di tante persone - ma conta solo la legge di Kiko (per cui se un pedofilo è nemico del Cammino allora bisogna crondannarlo, ma se è amico del Cammino allora bisogna proteggerlo a prescindere dalla legge di Dio).

      Riguardo alla colpevolezza dei singoli: sì, è vero che la Chiesa era tale anche mentre Pietro rinnegava al canto del gallo, ma è stato storicamente vero che Nostro Signore stesso fece capire agli Apostoli che Pietro era ancora Pietro ("mi ami tu?..."), altrimenti la frattura dovuta a quel rinnegamento sarebbe rimasta per sempre.

      La giustizia umana è fallace perché si basa sulla "verità processuale" (ecco a cosa serve "un buon avvocato"), mentre la giustizia divina è perfetta: ma questo non può dare adito a sofismi (come ad esempio l'insinuare che la misericordia di Dio sarebbe in qualche modo in contrasto con la giustizia di Dio), né può dare adito a semplificazionismi (come ad esempio l'illusione che in assenza di interventi divini si dovrebbero trarre bislacche conclusioni ed etichettarle "misericordia").

      Riguardo alla liturgia, chi dice che non importerebbe la postura con cui si manduca l'ostia, commette un doppio errore: da un lato dichiara che la liturgia sarebbe inutile (e perciò la Chiesa avrebbe sbagliato per venti secoli, e avrebbe sbagliato anche Nostro Signore a non dire "fate come vi pare in memoria di Me"), e dall'altro lato dichiara che la postura non avrebbe un significato teologico (e invece si inginocchiano davanti a Kiko per farsi benedire... mentitori e idolatri).

      Le presunte opere di cui parla D.M. sono contraddette dai noti fatti:
      - persone sane che grazie al Cammino sono cadute in depressione talvolta fino al suicidio
      - sorelle di comunità che trovano vantaggioso concedersi ai capibastone del Cammino
      - fratelli di comunità (anche non giovanissimi) che cominciano a drogarsi alle convivenze
      - gente che inizia a tradire il coniuge perché dopotutto il Cammino insegna che "l'uomo non può non peccare", cioè che non bisogna resistere alle tentazioni
      - famiglie sane distrutte sia dagli eccessivi impegni del Cammino che dalla mentalità neocatekika
      - false vocazioni sparpagliate nei seminari e nei conventi, missionari falliti, preti che abbracciando il Cammino diventano larve o finiscono in stupidissime crisi...
      - false riconciliazioni, poiché fondate su un "chiedere perdono" (ricetta universale kikiana) quando il problema non era mai stato il "chiedere perdono"
      - seminari in cui vigono gli errori liturgici-dottrinali di Kiko e Carmen anziché la santa liturgia e la sana dottrina
      - famiglie in missione spedite come dilettanti allo sbaraglio ed incaricate esclusivamente di creare nuove comunità kikiane...

      Chi salva una vita salva il mondo intero, ma guai a colui che cagiona la devastazione di una vita: ed infatti l'inferno è già fin troppo pieno di neocatecumenali nel girone degli idolatri, in compagnia di Carmen e - a meno di grossi miracoli - prossimamente anche di Kiko. I due autonominati "iniziatori" non hanno mai inteso portare le anime nel solco della Chiesa, ma solo ingabbiarle in una spiritualità ridicola e velenosa. Volevano essere riveriti, elogiati, e pagati: e ci sono riusciti, a danno di tantissime anime.

      Cordialmente: convèrtiti, finché sei in tempo.
      Non potrai giustificarti dicendo che non eri stato avvisato.

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  16. "Le note apposte dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (CdF) ai mamotreti corretti del Cammino Neocatecumenale non sono note esplicative, che semplicemente rinviano al Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC); in molti casi si tratta di vere e proprie correzioni alle ambiguità e agli errori di Kiko e Carmen." ... Ancora una volta, n-esima dimostrazione da come si parta da un postulato sbagliato, come in questo caso "le note apposte dalla CDF ai mamotreti corretti del Cammino Neocatecumenale non sono note esplicative" e si arrivi inevitabilmente a conclusioni sbagliate. Le note in quanto note sono sempre esplicative e NON SONO CORREZIONI, altrimenti non sarebbero riportate in forma di note (che sono di solito sono a piè di pagina). Se fossero state correzioni avrebbero riguardato i documenti in BOZZA e MAI sarebbero nel testo finale.

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    1. Praticamente il fratello Simone afferma che se nel testo c'è scritto che "2+2=5" e in nota c'è scritto "2+2=4" allora si tratta solo di una nota esplicativa, mica di una correzione...

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    2. Il bianco non può diventare nero, nemmeno nel mondo degli "osservatori". Le note sono note, non sono correzioni del testo. MAI. Le correzioni si fanno SEMPRE alla bozza. Le note sono SEMPRE esplicative.

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    3. Eccolo!!
      Simone quello che dici è assolutamente la norma per ogni pubblicazione, il problema che quì le note in molti casi contraddicono quanto scritto sopra. Prenditi un pò di tempo e verifica di persona, rimarrai basito, almeno quanto me.

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    4. La sintesi degli opposti, di cui solo voi gnostici siete capaci.

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    5. Ebbene si , ci sono anche questi personaggi in giro e hanno pure la pretesa di correggere gli altri
      E' proprio vero: la madre dei cretini (ignotanti, frodatori, ladri di verità) è sempre in cinta...

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    6. Una nota è "sempre esplicativa" se scritta dal medesimo autore nel medesimo contesto temporale della propria opera, come potrebbe essere il caso di una tesi. Ma quando l'autore riprende in mano un proprio lavoro ormai datato, o scrive un capitolo di aggiornamento, o appobe delle note integrative o correttive.
      In questo caso gli autori sono addirittura diversi, Kiko e Carmen e i teologi della Cdf stanno su due versanti molto lontani della fede: non potendo, o non volendo, buttare al macero tutte le catechesi di Kiko, dopo averle corrette con la matita rossa e blu (come ci ha dimostrato BPS in un recente articolo) ed averle abbondantemente censurate e modificate, hanno pure provveduto a inserire delle note correttive, esattamente come fa l'insegnante che, oltre ad inzeppare di segnacci la metà foglio protocollo con il compito dell'allievo e aver cassato interi periodi, scrive le proprie correzioni o provvede a riscrivere gli assunti in modo corretto nell'altra metà.
      Di solito questo succede quando l'elaborato dello studente è davvero inguardabile ed insalvabile, proprio come le catechesi di Kiko e Carmen.

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  17. Purtroppo per te, Simone, quello mio non è un postulato, bensì una conclusione alla quale può giungere chiunque confronti i testi che ho virgolettato. A te sembra che dicano le medesime cose? Se dicono cose opposte la nota corregge, non esplica o sviluppa. Avresti fatto più bella figura a tentare di dimostrare che testo e note riferiscono i medesimi concetti.

    Purtroppo per te, Simone, un postulato è il tuo, che sostieni "Le note in quanto note sono sempre esplicative e NON SONO CORREZIONI, altrimenti non sarebbero riportate in forma di note". Stai contestando, quindi, l'esistenza della nozione "nota correttiva". Le correzioni ai testi le fanno gli autori, non i curatori o gli editori, nell'esempio che ti porto. Immagina che un editore pubblichi un libro scientifico di un autore defunto nel quale c'è un evidente errore. Cosa fa, gli modifica il testo, a tuo avviso, oppure segnala l'errore in una nota?
    Ti consiglio, a proposito di eretici, di leggere "Celso - contro i cristiani" edito da BUR. Di note correttive ce ne sono a iosa, assieme a quelle esplicative,anche di balordaggini riferite da Celso su questioni sia mitologiche sia storiche.

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    1. P.S. Poi si lamentano che io li prendo in giro. Immagino la discussione.
      CdF: "Questa è una inconcepibile diminuzione del Sacrificio di Cristo, del fondamento della nostra fede, Kiko. Dai a intendere che pregare e benedire sia come celebrare una Eucarestia. E la gente ha ragione a vedere nell'Altare il Calvario, lo dice il CCC, riferiscilo a Carmen, che già abbiamo corretto".
      Kiko: "Vabbeh, ma io non mi esprimo bene in italiano, lo sanno tutti, io parlo a ruota libera, le mie sono pennellate impressionistiche. Mica posso correggere la mia sublime arte ispirata?".
      CdF: "OK Kiko, allora ti correggiamo in una nota".
      Kiko: "Coraggio, va bene così, tanto i miei catechisti le note nemmeno le leggeranno, con tutti quei numeri. Correggete pure".

      Elimina
  18. Simone

    Ma le hai lette nel post le parti in giallo e confrontate con quelle in verde?

    Il contenuto ti sembra uguale?

    Cmnq, per fare 1 Hp, prendiamo pure per buono il tuo "postulato" (parola che ti piace molto ma che ho notato spesso usi a sproposito) :

    " Le note in quanto note sono sempre esplicative e NON SONO CORREZIONI, altrimenti non sarebbero riportate in forma di note "
    ----------------
    Il fatto che siano note "esplicative", in questo caso (nn essendo esse di approfondimento né di semplice rimando a citazioni di "conferma" di quanto già detto nel testo) le rende automaticamente anche "correttive", perché :

    se il testo fosse già chiaro così com'è, che bisogno ci sarebbe di SPIEGARLO?

    Inoltre, il tuo postulato ti obbliga a fare 1 cosa ben precisa:

    quando enunci le "catechesi" del cd "direttorio" devi anche PROFERIRE quanto è contenuto nelle NOTE , tutto ciò che in esse è contenuto, parola per parola, così come fai col testo di Kiko ...

    le note sono "esplicative"?
    Ebbene devono essere PARTE INTEGRANTE della "catechesi",

    poiché una "catechesi" non si fa forse per SPIEGARE i contenuti del Catechismo a chi ascolta?

    Allora perché voi "catechisti" NON lo fate? Ma vi limitate invece al testo di Kiko?

    Disobbedite alla Chiesa, perché se essa avesse ritenuto il testo di Kiko già sufficientemente chiaro non avrebbe SPIEGATO nulla di più (o di DIVERSO è meglio dire), né in note né in altro modo.

    Cambia postulato che è meglio , perché come ha ben sintetizzato Tripudio .. i conti non tornano.

    Roberta

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    Risposte
    1. "Allora perché voi "catechisti" NON lo fate? Ma vi limitate invece al testo di Kiko?" Ancora con gli assunti e le assolutizzazioni. Chi te lo ha detto che ci limitiamo al testo di Kiko? Chi te lo ha detto che non integriamo con il CCC? L'importante è la sostanza di quello che si dice, non come la si dice. E la gente lo capisce benissimo. Kiko viene capito anche quando predica a chi non conosce il cammino, preti e laici. Questo avviene ultimamente più spesso.

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    2. Riecco le solite panzane neocatecumenali.

      Se la gente "capisse benissimo", non ci sarebbe bisogno di un CCC di migliaia di paragrafi e apparato di note.

      L'errore voltaggiano del commento delle 10:48 consiste nell'illudersi che la conversione sarebbe un fatto emozionale, che la fede sarebbe uno stato d'animo inducibile da qualunque colorito predicatore vagamente ispiratosi a qualche aspetto generico della fede.

      No, Simone, non è così. Ciò di cui parli è il protestantesimo fai-da-te nella sua versione più blanda.

      Nella Chiesa Cattolica, infatti, anche il Catechismo per Bambini - per quanto semplificato - vengono puntualmente enunciate le verità di fede e viene sfidata l'intelligenza del singolo a considerare la loro coerenza. La fede non è un intimismo, non è un emozionismo, ma ha bisogno dell'intelligenza e della ragione.

      Il fratello Simone parla come se il santone Kiko compisse un atto di natura magica (peraltro pomposamente denominato da Kiko "fare il kerygma"), di fronte al quale o si accetta di entrare nelle grazie del santone (con tutti i costi che ciò comporta), o si rimane indifferenti (e si viene perfidamente accusati di essere insensibili, non convertiti, "il Cammino non fa per te", ecc.).

      Dire che "la gente capisce benissimo" significa cancellare il Vangelo in cui vediamo Nostro Signore che sfida l'intelligenza dei presenti e mette in moto la loro ragione: «è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina?» Se avesse detto chiaro e tondo di essere la seconda Persona della Santissima Trinità, oppure che "Dio si vuole incontrare con te", sarebbe stato altrettanto efficace?

      Infine, basterebbe notare come Kiko insegna eresie (per esempio alla GMG di Rio insinuò che la confessione dei peccati mortali è facoltativa e rinviabile a piacere) per evitare di ascoltarlo. Non si può chiamare "kerygma" una catasta di ambiguità e vere e proprie eresie, e pertanto non si può chiamare "conversione" il prendere sul serio tale catasta.

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    3. Me lo hanno detto un a mezza dozzina di catechisti del CNC, Simone. Ho partecipato due volte alle catechesi iniziali, del CCC nemmeno l'ombra. E sulla lavagna hanno mostrato questo, dal vecchio mamotreto, ancora con le parentesi:
      https://i.imgur.com/B4eBD24.png

      Lo hanno detto le decine e decine di ex che ho conosciuto, tra i quali persone che il Cammino lo hanno finito.
      Tu Simone, tenti di fare disinformazione, con scarso successo.
      E' vero: "Kiko viene capito anche quando predica a chi non conosce il cammino, preti e laici. Questo avviene ultimamente più spesso". Su questo concordo: infatti quando pubblichiamo gli Annunci, ci rendiamo conto che Kiko viene capito, molto bene :-)

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    4. Simone, mi stupisco di quanto dici!
      Ma se devi attirare i lontani, motivo per il quale le catechesi e le celebrazioni vengono e verranno fatte lontano dalle parrocchie, in casa o nei garage,motivo per il quale non si può parlare di Fatima e di tutti i "devozionismi" della Chiesa, compresi il culto alla Madonna e l'adorazione al Santissimo, come puoi citare il Catechismo della Chiesa Cattolica quando parla del Sacrificio di Cristo sull'altare? Ma scherziamo? I "lontani" sentono puzza di parrocchia e scappano! Meglio, molto meglio, parlare di Sedèr, Haggadah, porre l'accento sul sacerdozio universale, "riformulare" i sacramenti.
      Il Catechismo non viene neppure citato, orrore.

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    6. Così, soltanto per informare Simone, dopo avergli illustrato le note:
      https://www.amazon.com/Catechetical-Directory-Catechists-Conversion-Catecheses/dp/1932717277

      Io questo in inglese lo possiedo, mi fu regalato da un amico di Guam, tu lo hai? Nota: costa 10 dollari, è un paperback, un libro in edizione economica, ordina presto, è a disponibilità limitata :-)

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  19. "L'Eucarestia sacrificio di lode, una lode completa di comunicazione con Dio attraverso la Pasqua del Signore."
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    Tu Simone comprendi cosa significa "sacrificio di lode"?
    Pensi che voglia dire cominciare 1 preghiera interminabile con le parole "ti lodo Padre Santo .." , intonare un canto di Kiko, far cantare al sacerdote le parole della consacrazione o accompagnarle con sottofondo musicale ?

    Il sacerdote che guida il gruppo biblico a cui partecipo da 1 po' di tempo ci ha spiegato che fare un "sacrificio di lode" significa offrire TUTTO te STESSO, unendosi al SACRIFICIO di Gesù ...
    È simile a quanto poteva fare il popolo d'Israele durante l'esilio, non aveva più Tempio ne' animali da sacrificare , né riti, né strumenti musicali .. avevano solo le loro persone e nel loro cuore soltanto potevano innalzare a Dio la loro contrizione e supplica, SEGNO anticipato dell'unione della propria persona con Gesù nel Sacrificio della Messa.
    %

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  20. %
    Ascolta quest'altro sacerdote a proposito del calice che, anche se nn riportato in qsto post, Kiko definisce "segno" dell'"allegria" :

    "Gesù nell'ultima cena - e nella Messa oggi- con il calice fa tre gesti: lo prende, lo innalza, e lo beve.
    Prendere il calice. Il calice è la nostra stessa vita, per quello che è. Voi dovete prendere in mano la vostra vita durante la Messa, così come è, non come vorreste che fosse.
    .. prendo in mano la mia vita e la innalza.
    .. Bere il calice vuol dire che le circostanze della vita non le vivo passivamente, ma le scopro ora come benedizioni, anche le circostanze negative.
    .. Tra il calice di Cristo e la gioia mondana c'è un rapporto di esatta opposizione: il calice del Signore è amaro a bersi, ma glorioso a viversi; quello del mondo può essere dolce al palato, ma alla fine lascia vuoti e soli."
    (padre Serafino Tognetti )
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    Davanti a queste riflessioni, non ti sembra 1 mancanza di rispetto dire:

    " fare una cosa sacra, che non vuol dire soltanto fare un sacrificio cruento di un vittima, ma anche una benedizione, una preghiera. Anche pregare, benedire, è fare una cosa sacra".
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    Gesù ha benedetto e ha pregato durante la sua vita terrena e continua a farlo ora da Risorto, perché SEMPRE vero Dio, ma non è con questo che ci salva, ci salva attraverso il Suo essere vero UOMO e il Suo sacrificarsi col Suo Corpo.
    O pensi forse che la Passione sia stata per lui 1 passeggiata, una finta, una recita .. come le vostre "celebrazioni"?

    Ascolta sempre il sacerdote di prima:

    "Il beato Edoardo Poppe, un sacerdote belga morto a 34 anni, scrisse nel suo diario:
    'Otto anni di sacerdozio di cui quattro a letto, malato.
    La preghiera è necessaria, ma la mortificazione la supera. La preghiera vale molto, il sacrificio è tutto"
    -------
    E ancora:

    "La via scelta da Dio per entrare nel mondo è quella della debolezza.
    .. Il nostro vero Dio si fa bambino . Clamoroso! Farsi bambino significa dipendere. Ecco il vero mistero di Dio: voler dipendere.
    Non c'è un'altra divinità nell'antichità o nella modernità che dica: voglio dipendere dall'uomo.
    Non esiste : tutte le divinità dominano l'uomo, danno ordini, comandano" [ mi ricorda qualcuno ..]
    "Gesù invece vuole aver bisogno di Giuseppe, cioè dell'uomo ..
    .. La pericope del buon ladrone (Lc23,33-43) è un'ottima spiegazione è immagine dell'Eucaristia come Sacrificio.
    .. Gesù non cede [di scendere dalla croce] perché se avesse fatto un grande miracolo avrebbe manifestato la sua divinità, ma non il suo amore: l'amore per gli uomini è proprio accettare di vivere quel Sacrificio.
    .. Questo è precisamente ciò che accade durante la Messa. La Messa è il Sacrificio di Cristo. Gesù nell'atto di offerta è l'intercessione per tutti , è colui che salva. E io sono lì! "
    (padre Serafino Tognetti - Meditazioni sull'Eucaristia - La forza della debolezza)
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    E Kiko si permette di dire:

    " in questa epoca l'idea di sacrificio non è intesa così [sacrificio di lode] ma nel senso pagano." ?

    Roberta

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    1. Queste citazioni sono perfette Salerno. Ecco è come se ognuno di questi guardasse la faccia di un dodecaedro. Ma il dodecaedro rimane uno solo e bellissimo. Ecco Kiko quando parla in questo modo sta analizzando solo un aspetto per un discorso più ampio. Non pretende di fare un trattato teologico in una catechesi. Quando dice "in questa epoca l'idea di sacrificio non è intesa così [sacrificio di lode] ma nel senso pagano" sta dicendo che in un epoca così secolarizzata, per chi vive in questa epoca fare un sacrificio vuol dire solo farlo per ottenere qualcosa in cambio. I pagani infatti facevano sacrifici per ingraziarsi la divinità.

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    2. E sta dicendo una doppia balordaggine.
      1) Perché in questa epoca "secolarizzata" le categorie sono due. La prima disconosce Dio e nemmeno conosce il concetto di sacrificio di lode, quindi Kiko ha detto il vuoto. La seconda conosce bene il concetto.
      2) "Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato" (Gv 11,41). E' il rendimento di grazie nella resurrezione di Lazzaro. Cristo sempre ringrazia prima di compiere un miracolo, essendo certo di ottenerlo. E ringrazia prima del memoriale del Corpo e del Sangue sacrificati sulla Croce.
      In Eb 13, dove compare "sacrificio di lode", lode è ainesis, un ringraziamento/lode. Il qualcosa in cambio è già ottenuto, perciò si ringrazia e si loda. Il termine greco del verbo ringraziare è , da cui Eucarestia, che è il grazie per antonomasia.
      Quando Kiko dice "una lode completa di comunicazione con Dio attraverso la Pasqua del Signore" le persone che lo ascoltano, al 99%, non capiscono un'acca. Dai testi di Kiko & Carmen capiscono solo che l'Eucarestia è il passaggio dalla morte alla vita, è l'Esodo degli ebrei, che l'Eucarestia non è il Calvario. E la CdF lo ha corretto. Punto.

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    3. E.C. Il termine greco del verbo ringraziare è eukaristèin...

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  21. VOLTAGGIO:

    pubblica i mamotreti non corretti e poi quelli corretti, senza darci spiegazioni. Lo giudicheremo noi se Kiko è stato corretto o no.
    Non abbiamo bisogno di esperti per interpretare il pensiero di Kiko.
    Non fare come i commentatori della moviola, assolutamente inutili: la moviola basta farla vedere, tanto ognuno giudica da sé.

    In realtà, paragonando i mamotreti non corretti con quelli corretti, ci si accorge che Kiko è un produttore di ERESIE. Più parla più ne produce.
    Ma tu, per non ammettere l'evidenza, dici che Kiko non ha mai sbagliato. Ma non ti accorgi che, se fosse così, non sarebbe normale.

    La normalità quando si vuole l'approvazione della Chiesa, è proporre la propria "versione" alla Chiesa, che generalmente la CORREGGE sempre almeno un po' e la rimanda indietro. A questo punto chi vuole l'approvazione ACCETTA e UBBIDISCE.

    Voi, invece, per difendere Kiko peggiorate la situazione: o ce lo dipingete come un pazzo furioso che parla a braccio nonostante che, dopo 50 anni, ancora non conosce l'italiano, per cui spara bestialità a raffica senza che nessuno osi fermarlo, o ce lo descrivete come un ispirato a tempo pieno, infallibile più del Papa, che stupisce i cardinali del Vaticano con la sua sapienza i quali, non potendo correggere neanche una virgola, si limitano ad aggiungere, chissà perché, delle inutili note. Che, infatti, vengono dai catechisti saltate a piè pari.

    Un esempio di un grossolano errore di Kiko? Quando dice che Zaccheo sale sull'albero perché si sentiva superiore. Versione sbugiardata da Papa Francesco che in una catechesi dice tutt'altra cosa.

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    1. "Ma tu, per non ammettere l'evidenza, dici che Kiko non ha mai sbagliato." Non ho detto che Kiko non ha mai sbagliato. Ho detto che non ha mai detto eresie. Nessuno crede o ha mai creduto alle eresie che voi gli volete far dire, interpretando in modo del tutto personale la trascrizione dei mamotreti. Che lo ribadisco NON erano libri ma piuttosto appunti delle catechesi di Kiko.

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    2. Davvero? Mai dette eresie, Kiko? Interpretazioni? Allora forza: dicci come interpreti tu quella di Carmen & Kiko sul Tabernacolo inutile. Naturalmente, prima di spiegarlo, devi pubblicare la pagina della catechesi del libro blu 1972-2003 e quella corretta dalla CdF, tanto puoi farlo: i mamotreti non sono segreti, giusto? Allora dimostra che hai il coraggio di pubblicarne queste due pagine.

      Tu tenti solo di fare disinformazione, Simone, ma con scarsissimi risultati, anzi nulli, considerati i tuoi interventi sulle note.

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