sabato 29 agosto 2020

La "fede forte" del "potente cammino": anticamera dell'impero delle tenebre.

Torniamo al brano tratto dall'Ufficio Divino di Sant'Agostino Vescovo di Ippona - segnalato da Veterano - a proposito di alcuni che si fanno grandi perché si ritengono santi e si proclamano giusti.

Di questi presuntuosi "di categoria superiore" Sant'Agostino tratteggia i caratteri distintivi con precisione.

Che cosa più della limpida luce che promana dalla sana dottrina mette in fuga le tenebre dell’errore e gli eretici?

Torniamo al confronto tra Sant’Agostino e Kiko Argüello.
«...i forti hanno fatto irruzione su di me. Non dobbiamo passare sotto silenzio questi " forti "; era necessario che ci si sottolineasse accuratamente chi fossero questi forti che si levano contro. Sono forti, ma contro chi, se non contro i deboli, se non contro i fragili, contro coloro che forti non sono? E, tuttavia, sono lodati i deboli, e i forti sono condannati. Affinché poi si intenda chi siano i " forti ", per primo il Signore chiamò " forte " il diavolo stesso, dicendo: Nessuno può entrare nella casa del forte e rubare i suoi vasi, se prima non avrà incatenato il forte…»


Qualcosa significherà pure che nel cammino neocatecumenale ricorrono espressioni del tipo “fede forte”, “potente cammino” coniate da loro stessi? Sempre pronti a stupire e intimidire l’uditorio con definizioni altisonanti.


Con orgoglio dicevano di quelli che tra loro si sono poi rivelati tra i più pericolosi talebani: questo fratello ha la “fede forte”. Un esempio ricorrente nel cammino e spesso citato a modello sono quei fratelli che se gli muore la moglie giovane non battono ciglio (chi sa poi perché, pur con numerosa prole, puntualmente te li ritrovavi, entro i 18 mesi successivi, felicemente risposati!), che incitano i figli anche molto piccoli a non piangere la mamma e salgono disinvoltamente al leggio a fare memorabili monizioni al funerale (che è per tutti una festa) della consorte, senza versare una lacrima.

Bisogna stare alla larga da simili super-uomini super-dotati.

Per la mia personale esperienza era altamente probabile che alcuni tra loro avessero anche collezionato altre eroiche imprese, di quelle che lasciano al suolo un numero imprecisato di vittime tra i fratelli più piccoli e indifesi. Questi neocatecumeni doc sono lupi rapaci travestiti da pecore che si aggirano indisturbati nel recinto dell’ovile. Da costoro il Signore stesso ci mette in guardia.

Essi amano banchettare macellando per sè gli agnellini più teneri del gregge. Non conoscono il rimorso e lontano da loro è il pentimento. Poiché è prassi consolidata nel cammino lasciarli pascolare liberamente: essi, non corretti ma corrotti, assai frequentemente ricadono più volte negli stessi peccati, tanto per tener sempre bene a mente di essere i "peggiori" e per questo "i più amati".

Essi non solo danneggiano irreparabilmente se stessi - trovando sbarrata la "via stretta" riservata ai piccoli, e lanciati a gran velocità sulla corsia preferenziale che porta dritto all'inferno - ma sono devastanti per il prossimo che ha la sventura di incrociarli sul cammino della sua vita.

Si richiama per i lor tanto desiati "fatti concreti" il pregevole articolo di Rebel che sottomette Kiko alle parole di san Pio da Pietrelcina, il primo che espressamente ha definito Kiko e Carmen «i nuovi falsi profeti».

Sorprendentemente scrive sant'Agostino d'Ippona, lo abbiamo appena letto, precisamente quanto abbiamo testimoniato accadere nel segreto del cammino Neocatecumenale:
Questi "forti che si levano contro" mai si ergono contro quelli come loro! Ma "contro coloro che forti non sono", contro i deboli e gli indifesi.
Ma lo stesso Sant'Agostino, per risollevarci nell'animo abbattuto precisa, prima di continuare, che sarà il Signore stesso a ribaltare le sorti sperate e perseguite dall'iniquo nella sua tracotante arroganza.

Diversamente dai suoi programmi pianificati e dai suoi intenti malvagi messi in atto, alla fine di tutto, i forti saranno "condannati", "lodati" i deboli.
Ossia, possiamo stare sicuri che il Signore non sarà mai dalla loro parte. Han voglia di millantare "Il Signore viene con noi" "Vado a dirti la volontà di Dio per te" "Dio ti dà oggi una parola per bocca dei tuoi catechisti – che siamo noi fin dalla fondazione del mondo! - a cui devi obbedire… se no la benedizione si trasformerà per te in maledizione" e simili menzognere oscenità, puntualmente smentite dalla storia.

E per aver ben chiaro di cosa si parla, il grande Santo e Dottore della Chiesa Agostino d'Ippona, dice che il Signore chiamò " forte " il diavolo per primo e con lui tutti quelli che del diavolo sono figli, avvezzi cioè a menare la stessa vita del padre loro, imitandone in tutto lo stile inconfondibile.
Il Signore Gesù stesso lo afferma nel Vangelo di Giovanni: Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro” (Gv.8, 44).

In conclusione, un appello a firma M.i.B. che facciamo nostro:
Questi super-uomini "devono essere evitati, temuti, fuggiti, non imitati" questi forti dalla "fede forte" del "potente cammino", poiché la loro forza non attinge dal bene e produce frutti di morte.
Sant'Agostino ci mette in guardia. E noi con lui esortiamo coloro che ancora hanno a che fare col Neocatecumenato dai "poteri forti" e si trovassero, intenzionalmente o per caso, a leggere.
Li esortiamo a venire fuori e a liberarsi da lacci (ricordo ancora una catechesi in cui si descriveva che un uccellino, anche se legato con un sottile filo di seta, non potrà mai volare) e catene che lo schiavizzano al presunto Battista in mezzo a noi.
Molti di quelli che, essendo in cammino, leggeranno questo blog, penseranno che tutto ciò che scriviamo è falso e opera del maligno, essendo condizionati del tutto. Altri sanno che il blog dice la verità, ma sono così tanto compromessi con il cammino che non avranno mai la forza per uscirne perché oramai totalmente coinvolti. A questo punto forse solo quei pochi parzialmente liberi di intelletto alimenteranno i loro dubbi e troveranno la capacità di abbandonare il cammino.
Anche se fossero pochissimi, per loro vale la pena scrivere e combattere.
Chissà, magari se ne convince uno soltanto!

(M.i.B.)

36 commenti:

  1. KIKO HA CONVERTITO SANT'AGOSTINO!

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  2. Il cammino è un ambiente malsano dove la logica subisce lo smantellamento e la fede viene impedita. È uno dei posti peggiori dove sostare e dove far permanere i propri figli, perché fautore di confusione e ribaltamenti esegetici che determinano un calo della ragione e dell' autonomia in ogni suo fattore. Non si è più autonomi e si rischia di divenire le vittime di cui si parla nel thread, o peggio ancora i forti, i carnefici.

    La parola d' ordine di Kiko, quindi quella basilare che concretizza il Cammino nel suo fulcro è: Disordine!.
    Il disordine promotore di satana: mistificazione dei Testi Sacri, ribaltamento dei concetti concernenti la nostra fede - vera e unica - la babilonia di religioni e fantasie caratterizzanti il Cammino etc.
    Il contesto argüelliano applica una grave deviazione dalla verità del Vangelo quindi, consapevolmente oppure no, i neocatecumeni non confidano in Cristo per la loro salvezza ma in Kiko.

    Quindi, essendo Il caos il tratto distintivo della setta kikiana, anche i due aggettivi evidenziati nel thread, "forti" e "deboli", dentro quel contesto subiscono un' inversione. Se per Kiko forza e potenza simboleggiano la capacità luciferina di imporsi calpestando il prossimo, quindi rendendo il forte un salvatore di quell'anima piccola e angosciata dal suo peccato che si origina dal suo essere vittima, quindi debole, soggetta ad un prova di fede perché di cuore scorretto, la Bibbia dice tutt' altro e spiega bene cosa significhi la debolezza e quanto per nulla c' entri con il ridursi ad uno straccio per aderire ad una setta.

    Prendiamo in riferimento San Paolo, che a proposito di Gesù scrive che: "fu crocifisso per la sua debolezza, ma vive per la potenza di Dio" (2 Corinzi 13,4). Proprio in quanto crocifisso, Cristo "è potenza di Dio e sapienza di Dio" (1 Corinzi 1,24). Quindi l’accento va posto con convinzione sul tema della croce, che rovescia totalmente tutti i termini abituali di riferimento del Cammino: "quello che è debole per il mondo, Dio l’ha scelto per confondere i forti" (1 Corinzi 1,27).

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  3. "Non dobbiamo passare sotto silenzio questi " forti "; era necessario che ci si sottolineasse accuratamente chi fossero questi forti che si levano contro. Sono forti, ma contro chi, se non contro i deboli, se non contro i fragili, contro coloro che forti non sono? E, tuttavia, sono lodati i deboli, e i forti sono condannati."

    L' ottenimento di ruoli di vantaggio e privilegi rendono l' uomo neocatecumenale forte. Una fortezza scaturente dall' influenza che il contesto esorta ad esercitare a discapito delle anime fragili. Ma come afferma Sant' Agostino, questi esecutori del maligno non debbono passare sotto silenzio progredendo a causa dell'omertà, poiché è proprio questa sudicia realtà (il segreto ed il silenzio complice) la "potenza del cammino".

    "La potenza del Cammino", un concetto sotto mentite spoglie trasmesso da Kiko, il quale lascia intendere che tale potenza corrisponda ad un aiuto celeste, mentre in realtà riguarda il nascondimento ed il presidio del male.

    Certo, loro son forti, ma contro i deboli. Ergo, son dei vigliacchi! Dei bulli dalla capacità satanica di rovinare intere esistenze.

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    1. Sante parole!La chiesa ci ha tradito quando ha accolto il cammino,aveva una grande responsabilità sui fedeli che cercavano Cristo,non dovevano permettere di danneggiare la propria comunità parrocchiale,i vescovi che non hanno tutelato le parrocchie pur sapendo,se non avessi avuto zelo e rispetto per la CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA non dovrei più entrare in chiesa,ma sapendo che la Chiesa è di Cristo e Lui rinnoverà tutte le cose,chiedo nella preghiera del Rosario,nell' Adorazione Eucaristica,la forza di perdonare e di perdonarmi per non aver capito a suo tempo le eresie nascoste in questo percorso
      RITA

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Questo incredibile e importante thread mi sospinge a dare testimonianza di questo meccanismo perverso che recide la bontà e fa scaturire il peggio anche dalle persone più miti implicate nella setta.
    In conseguenza al mio rifiuto di tacere dinanzi al male arrecatomi dal "forte neocatecumenale", ho subìto un prepotente rifiuto da parte dei neocatecumenali tutti i quali, desiderosi che la faccenda passasse sotto silenzio, divennero dei piccoli Kiko senza coscienza. Anche il più mansueto aveva acquisito il piglio aggressivo distintivo del contesto. Ma non è tutto, parevano addirittura catturati da una sorta di soddisfazione scaturita dalla possibilità di fare comunella con i maggiori del Cammino. Per una volta erano loro a puntare il dito. Un appagamento detestabile.

    Sant' Agostino: "...sono lodati i deboli, e i forti sono condannati".

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    1. Diventano tutti dei piccoli Kiko senza coscienza. Lo ho vissuto anche io e che te lo dico a fare, puoi intuire.

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  6. Leggere di questi "forti" fa impressione.
    Sembrano androidi, umanoidi riprogrammati dal Cammino.

    Riguardo al Cammino la cosa più semplice per dimostrare che è una setta eretica, più che partire dalle eresie proclamate nella predicazione, è partire dai FATTI concreti.
    Oggi, infatti, le parole sembrano non aver peso nemmeno per i Pastori della Chiesa.
    Anch'essi, come un po' tutti (chi più chi meno), sono vittime della mentalità mondana.
    Spesso sembra che le parole non si considerano più capaci di esprimere la fede perché la fede tende ad essere ridotta a una pratica sociale.
    Ai FATTI invece, in genere si da più peso.

    I fatti ci dicono che questi camminanti "forti", che non piangono neanche al funerale dei congiunti ma che, anzi, guidano i festeggiamenti, sono INUMANI.
    Chiamiamoli pere super uomini, poco importa, visto che Figlio di Dio si è fatto semplicemente uomo.

    Dai fatti risaliamo all'eresia: si atteggiano a super uomini perché CREDONO che lo Spirito Santo si contrappone alla natura umana, che la fede si oppone alla ragione, che l'amore di Dio si contrappone all'amore umano, che predilige esprimersi attraverso la tenerezza, in modo intimo e attraverso le piccole cose, con gesti che sono percepibili come di amicizia.
    Altro che la durezza tipica di Kiko e Carmen!

    Non dico che tutti i camminanti professano una fede disincarnata, semplicemente la VIVONO.
    Non la pensano coscientemente come disincarnata (almeno per ora), me ne vivono tutte le storture che, poi, finiranno per credere.

    E' questa la grande ipocrisia del Cammino che lo rende un cammino ipocrita che forgia ipocriti (anche se spesso in buona fede): dice che Dio è buono e che ci ama, ma vive come se Dio non ci amasse affatto!

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  7. Anche qui in Texas misurano la tua fede in base alle lacrime versate al funerale di un tuo caro. A questa coppia 60enne della prima comunità morì il figlio 20enne e non versarono una lacrima. E ovviamente tutti a dire che la loro era una fede adulta. Se invece piangi e perché non hai fede in Dio. Io gli riporto sempre l esempio della Madonna che pianse, e pure assai, quando suo figlio Gesù morì per noi. Ma che ci vuoi fare, secondo la loro logica la Madonna è una religiosa naturale.

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    1. Anche Gesù vero Dio e vero Uomo pianse per la morte di Lazzaro, forse anche Lui era un religioso naturale?
      P.S. Solo Kiko non piange mai per la dipartita dei suoi cari, del resto lui è l'unico uomo fattosi dio della sua vita e dominus dei sentimenti dei suoi adepti, famosa è la sua frase: FRATELLI ! HO UNA NOTIZIA IMPORTANTISSIMISSIMA ,IERI A SORA KARMEN SONO SPUNTATE LE ALI ED È VOLATA VIA DALLE SCATOLE!! ALLEGRIA!!!

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  8. Kiko ha sempre citato questa 'forza del bufalo' che, a suo dire, si sentiva addosso e che veniva dal Signore. Ecco uno di quei casi in cui dispiace che gli studi filologici abbiano portato a diverse traduzioni. Sant'Agostino infatti leggeva, nel Salmo 91, 'tu mi doni la forza dell'unicorno', e Kiko non si sarebbe mai potuto vantare di avere la forza di una creatura pura e retta come ha fama di essere questo animale leggendario!
    No, Kiko si è sempre vantato di avere quell'energia bestiale che macina tutto sotto di sé. Peccato che il Salmo intendesse parlare piuttosto di resistenza, di forza mansueta dell'uomo giusto che attende di vedere solo al termine della vita la vera punizione del malvagio e il premio per il giusto.

    Alla cara Rebel dedico la chiusa di S.Agostino proprio a commento del Salmo 91:

    "Eppure, eccolo là: egli non ha niente da soffrire". Non turbarti! sii tranquillo! Sappi che retto è il Signore, e non c'è ingiustizia in lui. Che diresti, se sapessi che il Signore ti castiga adesso, proprio per non cacciarti nel fuoco eterno? E che diresti, se ti confidasse che per il momento lascia tranquillo il peccatore, perché si riserba di dirgli: Andate nel fuoco eterno? Ma quando? Quando tu sarai collocato alla destra, allora a coloro che staranno alla sinistra dirà: Andate nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e gli angeli suoi. Non ti turbare quindi per certe cose! Sii tranquillo, e annunzia che retto è il Signore, e in lui non c'è ingiustizia.


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    1. Ringrazio di cuore Veterano e Pax per questi articoli ispirati a S.Agostino.

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    2. Grazie Valentina, sono dei versi emozionanti che acquisisco e accolgo con gratitudine.

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    3. Ecco, immagino Kiko che fa lo scrutinio a Sant'Agostino dopo aver ascoltato il suo commento al Salmo 91
      che inizia
      "retto è il Signore, e non c'è ingiustizia in lui"
      e finisce
      "retto è il Signore, e in lui non c'è ingiustizia"

      Questa la sentenza kikiana:

      Agostino tu giudichi!

      Pax

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    4. Poi quanto consideri della "forza" chiamiamola neocatecumenale è estremamente interessante.

      Bella la 'forza del bufalo' che Kiko si sentiva addosso e che, a suo dire, veniva dal Signore...
      Che mai si sentiva addosso?
      Queste percezioni esagerate normalmente hanno matrice diabolica, altro che celeste.

      Ma che vuoi che comprenda Kiko della "forza mansueta dell'uomo giusto che attende di vedere solo al termine della vita la vera punizione del malvagio e il premio per il giusto". Figurati! E poi non gli conviene! Visto la scelta di campo che ha fatto e che mantiene da una vita.
      Quello poi delle diverse traduzioni è storia vecchia e ricorrente nelle esegesi dei Padri della Chiesa. Ci si attacca chi si lambicca il cervello per intendere. Ma il Signore disperde i superbi nei pensieri del loro cuore. Perchè tutto è questione di cuore, e di un cuore purificato.

      Pax

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  9. Prima di tutto ringrazio per i commenti. Uno più bello dell'altro a questo post cruciale.
    Quanta materia per riflettere! Speriamo, come dice M.i.B. che serva anche ad uno solo per decidere il gran passo.

    Voglio copiare questo da Pietro (NON del Cammino):

    "si atteggiano a super uomini perché CREDONO che lo Spirito Santo si contrappone alla natura umana, che la fede si oppone alla ragione, che l'amore di Dio si contrappone all'amore umano, ..."

    La La Voce dello Ionio ci spiega bene:

    Questo accade perchè...

    "Kiko è... l'unico uomo fattosi dio della sua vita e dominus dei sentimenti dei suoi adepti". Bella questa. Dio si è fatto uomo. Ma Kiko da uomo si è fatto dio (un pò il percorso di satana disubbidiente...). Come può mai incarnare la verità? Far presente in sè la "misericordia" coniugata con la "giustizia"? L'una senza l'altra non sussistono. Ricordo uno studio di Lino su questo molto esplicativo. Ma è da sempre nella dottrina della Chiesa presente la necessità di darne la giusta interpretazione, fare il bilanciamento.
    Costoro, in realtà, pretendono la misericordia per le loro malefatte ad oltranza e DEVONO per forza mettere da parte ogni giustizia, travisando il "non resistete al male". Di quale male, ci chiediamo, parlano costoro? Ma è chiaro: quello che loro stessi fanno.

    Poichè, come Rebel ci spiega, il "potente cammino" non attinge la sua potenza dall'"aiuto celeste" ma è "il nascondimento ed il presidio del male" che loro stessi compiono e che pretendono pure di perpetrare impunemente, grazie al tenere saldamente soggiogate le vittime della loro arrogante prepotenza.
    Certo, bella faccia tosta, pretendere il "non resistete al male" a loro vantaggio!
    Anche un bambino comprende che non può essere così nella Verità e Santità di Dio. Questo grida vendetta!!!

    Ecco, tutto è una cosa forte nel cammino. Si prendono su due piedi decisioni epocali "alo pazzo" come, spagnoleggiando diceva spesso Carmen. "Qui facciamo le cose alo pazzo". Pazzi veramente loro e noi che gli correvamo dietro. Tra "chi non odia..." "lasciate che i morti..." nulla ti fermi nè la cognata malata ma neanche un genitore, un figlio se Kiko e Carmen chiamano.
    Lo Spirito Santo contro la natura umana. Tutto quanto è naturale per l'uomo per loro è da aborrire. Si generano così mostri senza cuore e senza cervello. Non piangono i loro morti. Non soffrono con chi soffre (cosa è questo? Nevrosi! Immedesimarsi nel dolore altrui, compatire mai!)

    L'uomo è dunque "snaturato" nel contesto neocatecumenale, almeno nel loro progetto che violenta selvaggiamente le coscienze.

    continua...

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  10. E dunque, continuando con Pietro

    se "lo Spirito Santo si contrappone alla natura umana" creando gli scempi descritti e tanto altro ancora, ne discende che necessariamente...
    ... "la fede si oppone alla ragione"... si deve oppporre per forza!
    elementare! Non credete?
    Si resta basiti o quanto meno interdetti davanti ad una simile dottrina distruttiva dell'uomo debole lasciato in balia dei forti, senza scampo!
    Tanto più che questa aberrante situazione, insopportabile per Dio senza alcun dubbio, valla tu a spiegare. Infatti NON SI SPIEGA e ti istillano che "la fede si oppone alla ragione" e dunque TU DEVI OBBEDIRE SENZA PENSARE (sottinteso senza capire o pretendere di capire. Non c'è nulla da capire). La Fede è un assurdo. L'assurdo di accettare da Kiko qualunque cavolata illogica ti propini PER SALVARE SE STESSO O UNO DEI SUOI ITINERANTI.

    Allo stesso identico modo possono chiederti qualunque cosa perchè "l'amore di Dio si contrappone all'amore umano". Nulla potrà fermarti mai più nella loro sconsiderata sequela. Nè tenerezza di figlio, nè amore di padre, nè quell'affetto profondo che fa lieta la tua moglie o il tuo marito, nè il debito di amore che portiamo ai genitori. Nulla deve fermare la folle corsa vorticosa sulla Merkabà...
    Quante testimonianze sono state pubblicate anche sul nostro Blog! Di quelli che venivano martoriati agli scrutini perchè affermavano candidamente che il matrimonio andava bene, accidenti! Che si amava il coniuge di amore profondo e si era felici nel matrimonio. Ecco, se nel cammino esiste una bestemmia impronunciabile è certamente questa.

    Pax

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    1. "nè il debito di amore che portiamo ai genitori"
      ---
      proprio così Pax, e ora per me è troppo tardi per rimediare, inutile dar la colpa a loro ..
      era mia la madre non loro, a loro non importava niente di me che ero davanti a loro quando mi dicevano di fare certe cose, figuriamoci di mia madre che nn conoscevano e che involontariamente ostacolava i loro piani di avermi in quanto preda promettente.
      Sono anche riusciti a coinvolgere altri "fratelli" che purtroppo per me, per loro e per mia madre erano sinceramente generosi e di buon cuore, convincendoli che ciò che ci chiedevano era 1 bene quando invece era 1 male, una cosa moralmente sbagliata.
      Grazie presbitero dell'équipe , grazie CN, grazie parroco ospitante , grazie vescovo ammaliato dai luccichii del Cammino, grazie Chiesa!
      A SBAGLIARE SAPEVO FARE DA SOLA.

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  11. @ La Voce dello Ionio

    FRATELLI ! HO UNA NOTIZIA IMPORTANTISSIMISSIMA ,IERI A SORA KARMEN SONO SPUNTATE LE ALI ED È VOLATA VIA DALLE SCATOLE!! ALLEGRIA!!!

    Questo è Kiko!
    Chi vuole contestare?
    ogni evento di morte, ogni dolore, ogni tragedia Kiko la trasforma in una cosa sorprendente di felicità.
    Ancora oggi.
    Andate a rileggervi gli ultimi annunci dei tempi forti in tempo di pandemia.
    IL MONDO GRIDA NELLE DOGLIE DEL PARTO, la gente è disperata...
    NOI SIAMO SORPRESI DEI DONI DI FELICITA' IMMENSI CHE DIO CI ELARGISCE, ANCORA E ANCORA... CI FA DONI... MERAVIGLIOSE LE CELEBRAZIONI DOMESTICHE DEL TRIDUO E DELLA PASQUA
    IL SIGNORE CI HA PREPARATO LUNGO 50 ANNI A QUESTI GIORNI
    CHE BELLO CHE BELLO
    ANCORA A PENTECOSTE
    "Il Signore HA PREPARATO PER NOI delle feste, SI E' IMPEGNATO, CI HA PROMESSO UN'ASSISTENZA PARTICOLARE"

    Una vergona questo dio (il loro piccolo dio) tutto per loro. Che con quello che c'è nel mondo si prodiga giorno e notte per preparare feste a questi sconsiderati e si attiva egli stesso per assisterli a dovere e donare loro felicità... mentre il mondo soffre l'eterno travaglio del parto.
    Un pazzo in preda ad allucinazioni è più lucido di Kiko, più coi piedi per terra.

    Pax

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  12. "Oggi si parla di "nuova evangelizzazione" ma, figli del razionalismo e dell'illuminismo qual siamo, pensiamo di evangelizzare con qualche ora di bla-bla-bla e con un po' di spettacolo sensazionalistico.
    Non combineremo nulla.
    L'evangelizzazione è l'irradiazione, come da un sole, di un'energia nuova che proviene da cuori purificati, in altre parole è il contatto con l'Al di là già in questo mondo.

    Nei tempi attuali, così difficili e disorientanti, Dio è sempre presente. Non resta che prendere la via indicata anticamente per scoprirlo. Passeranno i personaggi che oggi sembrano magnifici, passeranno le chiacchiere e le confusioni, Dio rimane e rimarrà. Avvicinarsi a Dio comporta, per l'antica tradizione, preparare il cuore, non riempirsi il cervello, camminare nell'umiltà e nel nascondimento, non cercare palcoscenici mondani o ecclesiastici per gonfiarsi come ranocchi, vivere nella perenne contrizione, non in un inutile e controproducente "pride". L'uomo da solo non è nulla, è come l'erba del campo che il mattino fiorisce e la sera dissecca... Ma l'uomo toccato dalla trascendenza si rinnova e può veramente dire "Cristo è risorto" per averlo interiormente colto."

    Fonte: http://traditiomarciana.blogspot.com/2018/04/vivere-cristianamente-traditio-liturgica.html?m=0

    Un caro saluto

    Tomista EX nc

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    1. Che gioia ritrovarti Tomista EX nc

      grazie per il tuo contributo. Interessante leggere per intero il brano che segnali.

      Pax

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    2. Per Padre Pio la vanagloria era un autentico cancro dell'anima.
      La vanagloria non coincide del tutto con la superbia ed è più subdola della superbia.
      Si può dire di essere peccatori e poveracci e anche, forse, pensarlo, ma nello stesso momento vivere della gloria e del riconoscimento degli altri.

      E' ovvio che nelle organizzazioni umane ed ecclesiastiche ci devono essere responsabili, ma anche essi, e forse essi più degli altri, devono fuggire ogni gloria umana e dare gloria solo a Dio.
      Chi si mette sempre in mostra perché nel suo ambiente è un personaggio, come tanti catechisti, rischia molto e il Cammino che fa tante catechesi ma che non parla mai di cose che riguardano la spiritualità secondo la tradizione cattolica, manifesta anche in questo uno spirito "progressista".

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  13. Una mia collega, quando le ho detto, a proposito del COVID, che preferirei un po' più di libertà al costo di un maggior rischio mi ha risposto:" Ma allora tu preferiresti che tua Madre e tuo Padre morissero". Anche l'amore deve essere libero. Spesso dietro l'affettività c'è un ricatto. Fa più bene la giustizia che l'affetto. Generalmente, quando Cristo chiama,
    sarebbe possibile organizzare serenamente l'accudimento di un caro, almeno per un periodo, ma scatta il ricatto affettivo e la ribellione contro il costo in denaro. I preti non si sposano.

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    1. Quanto detto da Stefano è il risultato della falsa teologia neocatecumenale, basata sulla superbia di sentirsi più cristiani dei cristiani, che come conseguenza ha il mettere da parte il buonsenso, cioè di trasformarsi in "talebani" (in senso spregevole), cioè anteporre il Cammino perfino alle opere di carità.

      Quando l'eretico Kiko insegna che è più importante "andare in convivenza" che accudire "la cognata malata", sta insegnando proprio questo: il Cammino viene prima di tutto, perfino prima della "cognata malata". C'è gente che per andare in convivenza ha evitato di accudire qualche parente nelle sue ultime ore di vita, e che uscendo dal Cammino ha rimpianto amaramente quell'essere stati lontani da chi aveva bisogno. Il Cammino ti induce al male, ti porta su una cattiva strada. Queste stesse persone, dopo sincere lacrime di pentimento, anche se non se ne rendono perfettamente conto, amano di più quel parente che a suo tempo abbandonarono (il che non sarebbe avvenuto se fossero rimaste nel Cammino). Uscire dal Cammino è una grande grazia e consente seri frutti di conversione.

      Sono tanti che hanno collaborato con questo blog e che da tempo hanno smesso di scrivere perché a dispetto di ciò che temevano, hanno proceduto a ricostruire la propria vita. Vivono oggi una serena vita di fede, e questo ci consola tantissimo. Con la loro vita, anche quando non se ne rendono conto, sono la dimostrazione che si può guarire da quel tumore spirituale che è il Cammino. Guarigione che comporta un sacco di guai alla setta neocatecumenale: meno soldi, meno adepti nelle comunità, meno gente da ricattare per ottenere prestigio, favori e benefit per i capicosca, meno "figli" da cooptare e da esibire negli eventi ecclesiali... Quando un adepto del Cammino abbraccia l'unica vera fede cattolica, per il Cammino è un disastro su tutti i fronti. Quando arrivò la lettera del 1° dicembre 2005 con le «decisioni del Santo Padre», Kiko esclamò: «siamo perduti! qui finisce tutto!» La fede cattolica e la liturgia cattolica fanno letteralmente azzerare il Cammino.

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    2. @Stefano
      "Fa più bene la giustizia che l'affetto"
      ----
      È sgradevolissimo sentire questa frase in bocca a 1 NC .. viene subito da pensare all' IPOCRISIA.

      Un affetto senza giustizia è 1 affetto malato, che non è vero affetto, anche se bisogna tener conto che alcune persone più di tanto non riescono a dare, in tal caso l'affetto è sincero anche se non bastante.

      Ma molto diverso è quando l'affetto è privo di giustizia per CALCOLO, per interesse o perché uno fa parte di 1 setta che gli inculca che è sbagliato, "da deboli", esercitare affetto (e anche far parte di 1 setta è motivo di calcolo e interesse, perché la setta ti dà, materialmente e paicologicamente parlando QUELLO che TU VUOI, soddisfa il tuo EGOISMO).

      Che cosa è questa giustizia senza la quale l'affetto non è sano ma morboso?
      È quella innanzitutto di rispettare la legge morale scritta nella COSCIENZA per cui non si può giustificare ogni cosa con la scusa dell'affetto.
      È quella di volere il BENE dell'altra persona, che comporta a volte il mio sacrificio di non ricevere le manifestazioni d'affetto che vorrei, comporta rispettare le scelte dell'altra persona senza farsene soggiogare ma comporta anche manifestargli l'affetto, secondo la mia sensibilità e le sue esigenze .. come si darebbe un bicchier d'acqua a un assetato.
      Queste e altre caratteristiche che ora tralascio ha il sano affetto, il GIUSTO affetto, l'affetto che non esiste senza GIUSTIZIA, perché "ragiona" su come è giusto manifestarsi all'altro per il suo bene.

      Ma la setta non può consentire questo tipo di affetto.

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    3. La setta fa questo perché l'amore vero per un' altra persona è sempre associato alla VERITÀ, ti porta ad aprire gli occhi su quello che VERAMENTE CONTA, ti porta a proteggere quello che ami, ti porta a distinguere il bene dal male e a non accettare compromessi.
      Ma una persona che agisce così è 1 persona LIBERA, che non si può soggiogare, si può ingannare sì, ma fino a 1 certo punto, non si lascerà plagiare così tanto da consegnare alla setta la propria coscienza .. allora a che serve al CN?
      Diventa un pericolo, perciò gli unici "affetti" permessi sono quelli che rispettano il protocollo del cammino:
      - puoi dire che ami il coniuge sì, ma solo perché "è quello che ti ha dato dio" e te ne devi anche drammaticamente lamentare come di 1 croce .. non dire che è il tuo aiuto e compagno nella vita, perché l'unico aiuto ti viene dal Cammino e i compagni di vita sono i "fratelli di comunità", prima ancora del coniuge;
      - puoi amare i figli ma secondo degli standard precisi, come se tutti i figli fossero fatti con lo stampino e li devi OBBLIGARE a fare (non tanto quello che vuoi tu a tuo capriccio, che sarebbe sbagliato lo stesso ma ) quello che vuole il Cammino, fosse anche che li devi menare (denunciate insegnanti che vedete i lividi, denunciate!) .. il tutto coperto con l'IPOCRITA giustificazione che è per il loro bene.
      Ma sai qual è la verità, NC che picchi tuo figlio? Che i "catechisti" pretendono da te certe prestazioni, come ad es. che hai tutti i figli belli schierati ai raduni e alle lodi domestiche .. e quello invece fa il ribelle, ti mette in cattiva luce coi "catechisti" sempre più .. e rischi rimproveri, di essere retrocesso, di non ricevere più i soldini dal responsabile .. questa ansia cresce dentro di te e ti scarichi su tuo figlio! Altro che "per il suo bene"!

      E così NON proteggi la tua famiglia, non metti al primo posto tua moglie e i tuoi doveri ma diventi lo scagnozzo di quel cretino di "catechista" che ti fa tanta paura ma allo stesso tempo ti ammalia tanto .. forse perché vorresti essere come lui e che la tua famiglia fosse come la sua. Così vivi nell'ideale, anziché guardare la tua famiglia reale e ti perdi tutto il meglio, le caratteristiche uniche e irripetibili dei tuoi figli, che potresti incentivare dimostrandogli affetto e di cui potresti godere a beneficio di tutta la tua famiglia.
      Ma questo AFFETTO con GIUSTIZIA ti farebbe perdere il Cammino.
      La situazione è chiara da vedere, si chiama SCELTA.

      L'unico affetto che il CN ammette è quello MORBOSO verso il Cammino stesso (attenzione! Non verso le singole persone che lo compongono ma verso il sistema di vita) e quello MALATO verso i famigliari che ho descritto sopra.

      È logico che Stefano contrapponga l'affetto alla giustizia (come diceva @Pietro, i NC contrappongono lo Spirito alla ragione ecc.) perché non conosce né l'uno né l'altra, se sta solo con quanto gli hanno inculcato nella setta.

      Un amore EGOISTA, ecco questo sì è permesso (e insegnato ai figli) nel CN a immagine e somiglianza di quel genio di Kiko.

      PS
      povero Stefano che parla di ricatto morale come se ne fosse libero, quando soggiace al ricatto morale più grande di tutti, quello del CN.
      Come detto, è una SCELTA.

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  14. Intanto, da Guam commentano una notizia della diocesi di Philadelphia dove due presbiteronzoli neocatekiki hanno massacrato le parrocchie loro affidate per kikizzarle. All'insaputa dell'arcivescovo di Philadelphia - chissà perché - e nonostante l'opposizione dei parrocchiani - chissà perché. Il vescovo ha ordinato loro di ripristinare le chiese a com'erano prima ma... dubitiamo che verrà ascoltato.

    Una delle modificazioni abusive delle parrocchie era stata il trasformare una sala-palestra nel seminterrato (usata anche per piccoli ricevimenti dopo le liturgie) in saletta neocatecumenale (ai kikos non bastano mai le salette kikizzate).

    A proposito di salette: un gruppo mariano a Barrigada (Guam) una volta aveva cominciato il proprio momento di preghiera un po' in ritardo; mentre ancora erano impegnati in preghiera sono arrivati i kikos a interromperli perché serviva la saletta per la liturkikia. Vi ricorda qualcosa? Tutto il mondo è paese?

    Sempre lì nella diocesi di Philadelphia, i parrocchiani hanno lamentato il "razzismo" del parroco presbikiko, che non solo celebrava con un «inusuale stile liturgico» ma formava «comunità parallele» preferendole alla comunità parrocchiale. Solito vizietto di questi presbiteronzoli kikiani d'importazione: non si integrano con la comunità cattolica, ma solo con le comunità neocatecumenali...

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    1. "la strategia dell' "unione fa la forza" l'ho ritrovata anche altrove, da persone che si dichiarano cattoliche"
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      Cara Libera, questo io lo sto dicendo dall'inizio dei secoli e sono molto stupita che sia tu a dirlo, che sei consolata dal dono di una famiglia.
      Per una persona SOLA è tutto intensificato, ancora di più per chi fin dall'infanzia si è sentita pesce fuor d'acqua in ogni ambiente e si era illusa di "aver trovato (!) il suo posto" nel CN .. anche una volta uscita, non posso dire di aver smesso di illudermi, riprovando altre exp e finendo sempre a prenderla sui denti.
      Non è che sempre ci sia la pulsione umana, come dici tu a schiacciare l'altro , semplicemente è la logica del "gruppo" che per sua stessa natura (se ne dovrà fare 1 ragione Papa Francesco che concepisce la Chiesa come gruppo) esclude alcuni per includere altri, se no, non è gruppo.
      E quando tu entri in 1 gruppo già formato, certo che cerchi di adattarti il più possibile perché sei l'ultima arrivata, ma le tue caratteristiche vengono fuori (soprattutto raggiunta 1 certa età ) e se hai delle "diversità" 1 po' troppo evidenti .. non vieni accettato, oppure accettato "sulla carta" ma emarginato.
      Tu dici "un conto è la dottrina", per salvaguardare la Chiesa forse .. certo, certo, anch'io dico "un conto è la dottrina" ma alludendo alla Fede Cattolica, che ai nostri tempi non mi pare si possa più identificare con la Chiesa.

      Infatti, "l'unione fa la forza" non è più solo un proverbio ma il fondamento della predicazione cristiana per la maggior parte dei sacerdoti. Ho ascoltato 1 omelia che diceva: "se uno rema da solo controcorrente fa fatica, ma se ci uniamo insieme ce la facciamo" . Questa è la dottrina della Chiesa di adesso.

      Sinceramente non so come la mia pentola non abbia ancora debordato (o magari lo ha fatto), quello che ho fatto è di spostarla dal fornello ..
      quando il cuoco è pessimo, meglio il cibo crudo in monoporzione casalinga.

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    3. Cristo non avrebbe creato la Chiesa se la fede fosse un fatto individuale. Spero che tu trovi presto un cammino adatto a te. Chiedi e ti sarà dato! (Ma prima forse è meglio debordare. Lo ha detto anche il Papà che è lecito arrabbiarsi con Dio)

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    4. Cristo non avrebbe creato la Chiesa se la fede avess bisogno di qualche specifico "cammino adatto a te".

      La santa Chiesa ha il compito di proseguire l'opera di Nostro Signore, e questo è già sufficiente. Qualsiasi iniziativa relativa alla Chiesa, o aiuta tale compito oppure viene dal demonio. La partecipazione ad un movimento ecclesiale non è garanzia di tale "aiuto". Se un movimento non ti introduce di più alla vita e alla missione dell'intera Chiesa, allora ad esserne soddisfatto è solo il demonio.

      Il demonio - quello vero, non il simpatico portasfortuna del Cammino che ti fa trovare traffico in autostrada mentre vai in convivenza - è molto soddisfatto del Cammino, poiché:

      - il Cammino promuove sul piano dottrinale molte ambiguità, molti errori, molte eresie; nessuna di queste cose viene da Dio, ed infatti nessuna di queste cose è mai stata approvata dalla Chiesa;

      - il Cammino promuove sul piano liturgico delle emerite pagliacciate idolatriche che offendono Dio, ed infatti la Chiesa le ha condannate (lettera del 1° dicembre 2005 pienamente recepita dallo Statuto del Cammino all'articolo 13, esplicitamente menzionata nella nota 49, ma ancor oggi disubbidita);

      - nel Cammino vige una mentalità settaria (in particolare "l'ubbidienza al catechista è tutto"), completamente incompatibile con quella della Chiesa.

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    5. "Lecito arrabbiarsi con Dio" è un'espressione di enfasi, un modo per colpire l'uditorio e ricordare il valore della preghiera anche nei momenti in cui ai nostri occhi sembra che Dio non stia facendo ciò che riteniamo giusto.

      Non si possono prendere alla lettera le espressioni di enfasi e trasformarle in comodo alibi per le proprie corbellerie, come fanno i protestanti col loro letteralismo biblico.

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  16. STEFANO:
    hai il tipico modo di fare degli eretici: CONTRAPPONI la giustizia all'affetto.
    Se l'affetto senza giustizia è malsano, una giustizia arida non permette all'amore di "circolare". E perciò non è nemmeno giustizia. La carità è sì la più grande virtù soprannaturale, ma come per tutte le virtù soprannaturali, il modo di manifestarsi è analogo a quello delle virtù naturali, altrimenti sarebbe un dono soprannaturale.
    Non puoi amare soprannaturalmente una persona se non esprimendoti in modo conforme all'amore umano.

    Dici che l'amore deve essere libero: esatto, ma la libertà cristiana ha un preciso campo di azione.
    L'amore lascia liberi di esprimersi, ma sempre secondo ciò che è conforme all'amore. Un giudizio malevolo o un insulto non sono atti a esprimere l'amore, anche se fatti da Kiko e Carmen.
    Tanto meno esprime l'amore lasciare la "cognata" ammalata, o comunque un famigliare, SENZA ASSISTENZA.

    Hai imparato bene l'astuzia tipica del Cammino.
    Parlate in generale per giustificare i casi particolari ingiustificabili, così come fate riferimento a casi particolari quando invece si parla di modi di fare generali.

    Dici che può capitare che l'affettività diventi un ricatto.
    Vero, ma può anche non capitare. Come può capitare che la giustizia sia un pretesto per fare quello che più piace a danno proprio della giustizia.
    Io avevo specificato, in un mio esempio sulla cognata malata, che aveva bisogno di ASSISTENZA, per cui mi riferivo a un caso particolare.
    Se un congiunto ha bisogno della tua assistenza tu non DEVI andare allo scrutinio.
    Naturalmente non sto parlando di una generica indisposizione o di un semplice raffreddore.

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  17. I preti non si sposano, ma hanno delle famiglie e nessuno impone loro di fare a meno della dimensione familiare, anche se fa parte del loro ministero l'essere 'separati', per essere tutto a tutti. Questo vuol dire che un sacerdote che si fa guidare da catechisti laici viene meno a un aspetto importante del proprio ministero, non certo se invece assiste la mamma che sta male con amore di figlio.
    L'affettività malata, di cui possiamo soffrire tutti, in fondo nasce dall'egoismo. Non è certo dettata dall' affettività sana la risposta standard: se non rispetti a occhi chiusi le regole che ti dà lo Stato tu vuoi la morte dei tuoi anziani. Perché spesso è vero il contrario: proprio il rispetto di certe direttive in modo ottuso, come l'assunzione di medicinali nocivi per la paura di un evento possibile, hanno provocato la morte di tanti anziani. Questo lo dico per esperienza personale.
    In buona sostanza: l'amore vero è veramente disinteressato. Ha a cuore il bene dell'altro e non il proprio. È rispettoso. È modesto. Fa stare in pace.
    Soprattutto non si attiene ai diktat altrui, quelli che ti impongono di essere cittadino modello o catecumeno modello e di non piangere al funerale per non dimostrare debolezza affettiva, per esporre la propria 'fede forte'.
    Prima o poi questi errori li paghiamo.
    Quindi, più inno alla carità e meno psicologismi da strapazzo con cui giustifichiamo il nostro egoismo.
    Non so se ho risposto in modo completo al commento di Stefano ma queste sono le riflessioni scaturite leggendolo nel contesto del thread di oggi.


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  18. @ Stefano delle 7:02

    " Generalmente, quando Cristo chiama,
    sarebbe possibile organizzare serenamente l'accudimento di un caro, almeno per un periodo, ma scatta il ricatto affettivo e la ribellione contro il costo in denaro. I preti non si sposano."

    Correggi per favore. Quando Kiko chiama...

    Il veleno del cammino purtroppo si istilla a piccole dosi. Quando la frittata è fatta è spesso ( grazie a Dio non sempre!) troppo tardi per porre rimedio.
    Come diceva Tripudio in te, caro Stefano, si palesa il risultato finale. Alla fine del trattamento o almeno quando si è a buon punto...

    Diverse cose non tornano

    Almeno per un periodo?
    E chi lo stabilisce il periodo di bisogno? Lungo o corto è Dio che dispone. Non possiamo fare bianco o nero un solo capello! E l'amore non mette condizioni, se no che amore è? E se è Dio che dispone, visto che non possiamo allungare di un'ora sola la nostra vita, non siamo noi quelli che "fanno la volontà di Dio che parla nella storia?

    Ho fatto questo piccolo raccontino per farti capire l'abilità di Kiko. Come io ho scritto è tutto chiaro, mi pare. Ma Kiko "che va a dire la volontà di Dio per te, ti dice: lascia i morti seppellire i loro morti"

    I preti non si sposano. Ma Kiko manda famiglie intere con la logica di lasciare tutti i familiari a piedi. Ho visto famiglie partire in particolare per l'Africa dove neanche tutti i figli minorenni potevano trasferirsi, alcuni sono stati lasciati anche per quattro mesi di fila.... Giudica tu. E genitori anziani e malati abbandonati per amore a Gesù Cristo.
    Certo non ci sono leggi. Ma nel cammino vige la legge di Kiko/ Cammino al primo posto SEMPRE.

    Non contento di questo aggiungi un'altra perla. Se ho compreso bene. Attenti a farvi coinvolgere troppo, poi

    "scatta il ricatto affettivo e la ribellione contro il costo in denaro"

    Ma ti pare? Infondo dici. Meglio non imbarcarsi proprio quando si tratta di andare "da ogni parte".
    Poi non ne esci più. Lo pretendono, nascono i ricatti affettivi.
    Più di quanto siete sotto ricatto con Kiko e itineranti? Fate ridere, o meglio piangere sconsolatamente.
    Mi sono chiesta il denaro che c'entra infine. Non trovando risposta ho però ricordato che il denaro con Kiko C'ENTRA SEMPRE.
    Buon cammino Stefanuccio.

    Pax

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