lunedì 18 gennaio 2021

I ciechi nati del cammino neocatecumenale (terza parte)

Questa è la terza parte di alcuni interventi di Lino Lista (1952-2019), trattati più estesamente nel suo saggio «Il fango e il segreto». Qui la prima parte e qui la seconda.


 


   
Breve storia delle approvazioni ecclesiastiche ricevute dal Cammino: gli Statuti

Due sono stati gli Statuti approvati al Cammino neocatecumenale: lo Statuto ad Experimentum e lo Statuto definitivo. 

É inconfutabile che fu san Giovanni Paolo II a pressare per la normalizzazione, dopo trent'anni di assoluta autonomia e anarchia, del Cammino. Lo si evince da un passo del discorso che il Pontefice tenne alle comunità neocatecumenali nel gennaio del 1997.

Per rispondere a queste domande, in un clima di preghiera e di profonda riflessione, avete iniziato al Sinai il processo della stesura di uno Statuto del Cammino. È un passo molto importante che apre la strada verso il suo formale riconoscimento giuridico, da parte della Chiesa, dando a voi una ulteriore garanzia dell’autenticità del vostro carisma. Come sappiamo, “il giudizio sulla loro (dei carismi) genuinità e sul loro esercizio ordinato appartiene a quelli che presiedono nella Chiesa, ai quali spetta specialmente, non di estinguere lo Spirito, ma di esaminare tutto e ritenere ciò che è buono” (Lumen gentium, 12). Vi incoraggio a portare avanti il lavoro iniziato, sotto la guida del Pontificio Consiglio per i Laici, e in maniera speciale del suo Segretario, Mons. Stanislaw Rylko, qui presente con voi. Su questa strada vi accompagno con la mia particolare preghiera.

Monsignor Stanislaw Rylko, considerato un grande amico di Kiko e Carmen (al pari del cardinale Stanisław Dziwisz, storico segretario particolare di Giovanni Paolo II), avrebbe guidato il CNC in tutti i passaggi, fino alla controversa approvazione dei contestati mamotreti.

L’iniziale auspicio del Papa Giovanni Paolo II, formulato nei consueti toni di incoraggiamento e di stima che caratterizzarono i suoi rapporti con il CNC, fu quindi una rapida normalizzazione del movimento neocatecumenale; tale speranza fu, tuttavia, ben presto scoraggiata dai vertici del movimento. Non avendo, il cammino, pressoché nessuna esperienza in materia canonica, per la stesura dello Statuto fu richiesto il supporto di un abile canonista dell’Opus Dei, Mons. Miguel Delgado Galindo, il quale dichiarò in un’intervista al sito internet Korazym:

“Da quel momento iniziò una fase di lavoro più intensa, avviata nel 1997, durante la quale ci si confrontò direttamente con l’équipe responsabile del Cammino, alla ricerca della figura giuridica più adeguata alle caratteristiche del Cammino. Non un compito facile, perché con molta nettezza gli iniziatori affermarono immediatamente che nessuna delle figure giuridiche previste dal Codice di Diritto Canonico (1983) era confacente alla natura del Cammino.”

Le resistenze opposte dai tre fondatori e dalla loro cerchia ristretta non piacquero affatto alla Santa Sede e men che meno al Papa, il quale scrisse al Cardinal James F. Stafford, responsabile del procedimento, un messaggio dai toni per nulla cordiali:

“«2. Già nell'Esortazione Apostolica Christifideles laici (30 dicembre 1988) ricordavo che "nessun carisma dispensa dal riferimento e dalla sottomissione ai Pastori della Chiesa" (n. 24) ...   E’ a questa condizione, infatti, che i carismi, nella loro diversità e complementarietà, possono cooperare al bene comune. (...) Culmine di questo processo è l'atto ufficiale del riconoscimento e dell'approvazione degli statuti come chiara e sicura regola di vita.


3. (...) Ho affidato questo compito delicato, Signor Cardinale, a codesto Pontificio Consiglio per i Laici, a motivo dell’autorità che gli compete, in base alle norme canoniche vigenti, come anche per la singolare esperienza che esso ha nella materia. Proprio in questo si fonda la speranza di un felice esito del procedimento, ormai avviato verso la fase conclusiva.”. 

Il Papa dopo quattro anni si trova a dover ricordare al PCpL una serie di fatti assolutamente ovvi, ovvero che nessun carisma può sottrarsi all'obbedienza e che dopo quattro anni ancora aspetta il "felice esito" della approvazione di una "chiara e sicura regola di vita" per il Cammino. Che il Papa dovesse essere parecchio infastidito dalle inutili lungaggini dell’iter di approvazione del CNC era di certo opinione condivisa da Mons. Galindo:

“I lavori subirono una nuova accelerazione con la lettera inviata da Giovanni Paolo II al cardinale Stafford, allora presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, nella quale il papa ribadiva la competenza a tal proposito di quel dicastero vaticano e chiedeva in tempi brevi di arrivare all’approvazione di uno Statuto. Nuove riunioni vennero subito organizzate per portare a compimento il desiderio di Giovanni Paolo II”.

I due iniziatori alla cerimonia della consegna
degli Statuta ad experimentum
a Castel Gandolfo

Lo Statuto ad Experimentum fu concesso, con provvedimento del Pontificio Consiglio per i Laici, il 29 giugno 2002. Nel decreto si conferma esplicitamente che fu il Papa a volere la normalizzazione del CNC:

il Santo Padre aveva espressamente sollecitato la stesura degli Statuti, «un passo molto importante che apre la strada verso il suo formale riconoscimento giuridico da parte della Chiesa, dando a voi una ulteriore garanzia dell'autenticità del vostro carisma».


Soprattutto, sia nel decreto sia nello Statuto si conferma la definizione data dal Papa al Cammino (un «itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi odierni») e si afferma la funzione che hanno i mamotreti nel movimento neocatecumenale. Nel decreto si legge:


Il Cammino si attua secondo le linee contenute nel Direttorio catechetico Cammino Neocatecumenale. Orientamenti alle équipes di catechisti (cfr. Statuti, art. 2, 2°), soggetto all’approvazione congiunta della Congregazione per la Dottrina della Fede, della Congregazione per il Clero e della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.


Nel 2002, quindi, si autorizzò con uno Statuto l'attuazione del Cammino secondo un catechismo che ancora non aveva ricevuto alcuna approvazione da neanche una delle Congregazioni competenti (gli Orientamenti alle equipe di catechisti intervengono in questioni dottrinarie, liturgiche e anche fungono da guida per i seminaristi del Cammino). Nelle parrocchie si continuò a catechizzare con testi (imparati a memoria) nei quali si legge che il Tabernacolo è inutile, che l'Eucarestia non esiste senza un'assemblea fisicamente presente, che pertanto la Messa cosiddetta privata è vana, che il Concilio di Trento sbagliò perché "fissa tutto rigidamente, imponendo in modo radicale il rito romano" e con "questa imposizione oramai non si può più togliere o aggiungere nulla dalla messa". "Ciò è un errore...", insegna il pittore spagnolo Kiko Arguello perché "la liturgia è in continuo rinnovamento". E tanto altro di eterodosso, come si apprenderà nel seguito.

Per sei lunghi anni, dal 2002 al 2008 la Congregazione per la Dottrina della Fede, la Congregazione per il Clero e la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ufficialmente tacquero. Non risultano loro decisioni formali in ottemperanza alla dovuta approvazione del catechismo neocatecumenale; i carteggi successivi tra Pontificio Consiglio per i Laici e il Cammino (che saranno mostrati negli allegati del presente saggio) dimostrano che non ce ne furono. Fa eccezione la cosiddetta “Lettera di Arinze” , inviata, su mandato del Papa Benedetto XVI, dall’allora prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ai responsabili del CNC (Kiko Arguello, Carmen Hernandez e Don Mario Pezzi), Ebbe a commentare il Cardinal Arinze in un’intervista alla Radio Vaticana rilasciata il 15 febbraio 2006: «…dopo l’approvazione dei loro statuti per un periodo di cinque anni da parte del Pontificio Consiglio per i laici, rimanevano per gli altri Dicasteri le approvazioni di loro competenza: per la nostra Congregazione, il campo della liturgia. Per l’esame di questo abbiamo avuto una commissione mista tra persone nominate dal Cammino Neocatecumenale e persone nominate dalla nostra Congregazione. Nella discussione sono emerse tante pratiche che loro fanno durante la Messa, le quali sono state esaminate e molte di loro emergevano che NON erano secondo i libri approvati. Questo è il “background”. Il tutto è stato esaminato in molte sessioni dalla commissione mista per un periodo di due anni o più. E c’è stata anche una discussione tra sette cardinali della Curia romana per volere del Santo Padre, i quali hanno esaminato il tutto. Dunque, questa lettera è la conclusione di tutto.» 

Datata 1° dicembre 2005, tale comunicazione conteneva le norme che i Neocatecumenali avrebbero dovuto seguire nel culto liturgico, correggendo le loro prassi illecite e in certo qual modo eterodosse: comunione seduti e tutti insieme contemporaneamente al sacerdote, utilizzo quasi esclusivo della Prex Eucharistica II, interventi di laici nella liturgia che oscurano l’omelia del sacerdote.

Ebbene: in data 11 maggio 2008, a distanza di sei anni dal decreto "ad experimentum", il PCpL approvò in totale autonomia lo Statuto definitivo del Cammino, sebbene il Direttorio catechetico ancora non avesse ricevuto alcun assenso ufficiale dalle altre Congregazioni, assenso previsto nello Statuto ad experimentum.

 L'approvazione del catechismo di Kiko Argüello e Carmen Hernández giungerà soltanto nel dicembre del 2010, e non per opera della Congregazione per la Dottrina della Fede. La CDF soltanto riferirà di averlo ulteriormente visionato, fornirà pochi suggerimenti correttivi e delegherà il PCpL ad approvarlo.

Per quasi tre anni, quindi, dal 2008 al 2010, lo Statuto definitivo del CNC disciplinò un itinerario di formazione cattolica basato sul catechismo di due laici privo della necessaria, formale approvazione delle Congregazioni competenti. Ora, giacché il paragrafo 2° dell'articolo 2 recita che il Cammino Neocatecumenale si attua nelle diocesi: "secondo «le linee proposte dagli iniziatori», contenute nel presente Statuto e negli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti", si deduce che il catechismo neocatecumenale è parte integrante e sostanziale dello Statuto definitivo; questo, quindi, per quasi tre anni fu inconfutabilmente invalido. 

 

Conclusioni: dal maggio 2008 fino al gennaio 2012 il Cammino neocatecumenale ha operato con uno Statuto caratterizzato da vizi sostanziali, con macroscopiche inadempienze sanate soltanto a posteriori, con una logica del tipo nunc pro tunc, ora per allora.







45 commenti:

  1. Qui riprendiamo con Lino da dove ci eravamo lasciati. Nel mio ultimo commento al precedente post ho descritto, mettendomi dalla parte di chi l’ha vissuta stando dentro in quegli anni, la squallida sequenza delle strategie neocatecumenali messe in campo per ottenere la Lettera del Papa, indirizzata a Cordes e dedicata al Cammino, Ogniqualvolta.
    Il Cammino, insofferente per natura ad ogni legittimo vaglio da parte della Chiesa, desiderando mettere la parola fine, prima ancora di cominciare, a ogni sorta di discernimento del Vaticano, con la suddetta Lettera pretendeva di aver vittoriosamente chiuso i giochi. L’intento era di chiudere a chiunque la bocca. Non solo, ma anche di imporre finalmente a tutti i Vescovi o quanto meno persuaderli – per amore o per forza – a fare spazio nelle loro Diocesi alla diffusione capillare del C.N..
    (Si richiama il famoso video di un Kiko violento e adirato che spiega al Papa come non sia accettabile che TUTTE le Parrocchie di Roma non facciano fare all’unisono le catechesi!)
    E non mi si dica che non è stato questo il sogno di Kiko!
    Egli infatuato dei successi che ha mietuto a mani basse i primissimi anni, sempre più non ha tollerato di venire arginato dalla crescente diffidenza dei Parroci, messi in guardia dall’irruenza travolgente degli itineranti e dei kikatekisti locali che si andavano moltiplicando dappertutto.

    Durante i primi anni di diffusione erano entrati nelle diverse Parrocchie in punta di piedi. Ma poi, presi da una irrefrenabile smania espansionistica sempre più incontenibile, hanno pensato di poter usare la parola del Papa come lasciapassare per procedere molto più agevolmente, senza dover fare i conti ogni volta con quei Parroci che sempre più numerosi opponevano le loro legittime perplessità.
    Il loro intento: prendere piede in un gran numero di parrocchie come iniziazione cristiana riconosciuta, l’unica al mondo e diversa da ogni altro movimento. In poche parole, una specie di occupazione con Cavallo di Troia.
    NON per aiutare la Chiesa, MA per sostituirsi pian piano alla Chiesa.
    Occupando spazi, acquistando autorità indiscussa, strutturandosi saldamente senza nessuno “scioglimento” o simili e scalzando la Gerarchia costituita con una nuova Gerarchia Laica a cui tutto e tutti si devono sottomettere.
    Senza parlare della gestione diretta e insindacabile dei fiumi di soldi che riescono da sempre a spillare agli adepti per il loro esclusivo tornaconto. (A me non risulta che hanno mai contribuito a niente altro nella Chiesa, se non per oliare, quando necessario, alti prelati compiacenti).

    I primi anni si andava dai Parroci, si annunziava loro il Kerigma/per/la/loro/vita, in primis e poi si proponeva la formula messa in piedi dai due iniziatori spagnoli.

    Si esponevano ai Parroci, mentendo, i tre pilastri del Neocatecumenato:
    - Un percorso a tappe, il neocatecumenato appunto, per riscoprire il battesimo, con un inizio e una fine (dopodicchè si diceva i catechisti avrebbero esaurito il loro compito)

    - Le comunità si sarebbero sciolte nella Parrocchia rivitalizzandola, come sale, luce e lievito.

    - Il cammino avrebbe educato i neofiti all’Amore e all’Obbedienza alla Chiesa, sopra tutto. E i catechisti, Kiko e compagni sarebbero spariti per sempre.

    Non c’è chi non veda che hanno propinato menzogne. Tutt’e tre le promesse sono state disattese, non solo, ma si è fatto l’esatto contrario.

    Pax

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    1. La cosa che più mi dispiace di tutto questo è che quando non riescono ad insediarsi in una parrocchia allora parlano di persecuzione, il che è un insulto a tutti i cristiani veramente perseguitati nel mondo, che non possono neanche andare a Messa tranquilli per paura di essere rapiti/uccisi

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  2. L'articolo che viene proposto oggi ha il pregio della chiarezza ed anche della totale assenza di alcuna animosità o inferenza personale. Sono i fatti a parlare: i fatti, le date, i documenti della Chiesa.
    Attendiamo chi possa essere in grado di spiegare come può dire che il CNC sia approvato e sia nella Chiesa se non è possibile a tutt'oggi visionare il Direttorio approvato, in quanto non pubblicato e non disponibile per la consultazione (sapendo che lo Statuto del CNC è applicabile e valido solo se il suo catechismo è approvato).
    Qui sta il nocciolo del problema: è stato approvato un guscio vuoto, ed esclusivamente per la preoccupazione di mettere al sicuro i fedeli che appartenevano al Cammino, senza preoccuparsi della 'licenza di uccidere' che veniva rilasciata ai catechisti responsabili della deformazione al cattolicesimo da allora e per il futuro.

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  3. A proposito del mancato insediamento in parrocchie, vi racconto in breve la storia della mia parrocchia, s. Bartolomeo in Cagliari, retta dalla Fsmi dal 1956. E' una chiesa antica del XIV secolo, in periferia, con pochi abitanti e pochi parrocchiani. Da sempre diocesana, passò alla Fsmi nel 1956, e fu una parrocchia come tutte le altre. Alla fine del 1999 arrivò come parroco padre Antonio, neocat del Poetto, che cercò di fare un gruppo neocat anche li, ma trovò la netta opposizione di tutti, in particolare un gruppo di ex del Poetto che non avevano voglia di fare il bis. Io, unico focolarino, arrivai a febbraio del 2000 e sono stato l'unico favorevole, sempre per i motivi spiegati tempo fa a Valentina. Un ministro mi chiese spiegazioni e quando gliele ho dette mi disse che io proteggevo i neocat per proteggere i focolarini, perchè secondo lui eravamo solo delle sette ben camuffate che si tenevano bordone l'una con l'altra. Risposi che non ero d'accordo e fini li.
    Nel 2008 il parroco venne trasferito e arrivò un altro, padre Remo, acerrimo antineocat perchè in tutte le parrocchie dov'era prima li aveva conosciuti e gli avevano creato un sacco di problemi. Da due mesi c'è un nuovo parroco di Roma, anche lui non vede di buon occhio i neocat, bene invece i focolarini che ha seguito nella sua precedente parrocchia. Qualche dettaglio ve lo darò in seguito. Aldo

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  4. Ricordo anche io chiaramente di aver sentito da più persone, nei primi anni di Cammino (inizi Anni Novanta) che le comunità che finivano il Cammino si sarebbero "sciolte" (proprio questo verbo veniva usato, "sciogliere/sciogliersi") nella parrocchia. E invece si trattava solo di una menzoagna volta a far immaginare il cammino non come un movimento, ma come un itinerario, come lo chiamano loro, con un inizio e una fine, una sorta di percorso catechetico per "riscoprire il proprio battesimo". E invece è solo un movimento con un inizio e senza una fine. Inganno su inganno.

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  5. Nel post odierno Lino rende conto del successivo iter di approvazione, inaugurato sotto la Presidenza di Monsignor Stafford, Segretario Rilko.
    Il Papa oramai, memore degli sgambetti precedenti, faceva continue pressioni perché si imprimesse un’accelerazione. Ma di cosa parliamo? Dopo quattro anni passati inutilmente tra resistenze e capricci.
    G.P.II oramai, pur con toni pacati, pretende una conclusione definitiva dei lavori con la stesura di una regola certa per il Cammino della quale gli iniziatori, volenti o nolenti, non possono illudersi di poter più fare a meno.
    Certo è che tutto questo è diretta conseguenza, soprattutto, della estorta Lettera Ogniqualvolta, con tutto quello che abbiamo raccontato.
    Lo dice Lino ed è sorprendente davvero per chi non conosce i personaggi con cui le varie Congregazioni Vaticane hanno dovuto avere a che fare; nella fase, qui descritta, preminentemente si tratta del Consiglio pro laicis. Nel tentativo di dare almeno un nome al Cammino, che per parte sua non accetta assolutamente di essere definito, incasellato nelle categorie ecclesiali esistenti sotto il nome di movimenti, associazioni, ecc..
    Ricordo lo sconcerto, il panico di Kiko e Carmen che costernati ripetevano “Se ci approvano e ci incasellano il Cammino è finito” Frase cult che faceva il paio con l’altra affermazione ricorrente “Se ci tolgono l’eucarestia il Cammino è morto”… e tutto così!
    ……..

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  6. ........

    Certo grande è la loro presunzione. E la pressione morale conseguente a cui sottoponevano i Vescovi e Cardinali che, malgrado loro, dovevano averci a che fare per l’iter di approvazione.
    Come loro nessuno! Alla fine hanno preteso e ottenuto di essere riconosciuti come un unicum nel panorama della Chiesa. Tra Iniziazione cattolica... e Insieme di beni spirituali, e quant’altro.
    Salvo poi a ricalcare in tutto le specificità degli altri movimenti; dalla fissazione di una struttura stabile, alla figura predominante e caratterizzante dei fondatori/iniziatori. E nel cammino l’impronta dei due spagnoli, se vogliamo, è ancora più forte.

    Il susseguirsi di altre sollecitazioni da parte del Papa, il suo ribadire cose ovvie: del tipo che solo l’approvazione da parte degli organi competenti è garanzia di autenticità di un carisma, come il ribadire la competenza esclusiva in materia del Pontificio Consiglio per i laici (cosa invero scontata) tutto questo fa intravvedere sullo sfondo le resistenze reiterate messe in campo dai responsabili del cammino interlocutori del Vaticano. Resistenze e insofferenze e irrigidimenti successivi. Perchè Kiko e Carmen, messi alle strette, le provarono tutte, fino a cercare finanche di sfilarsi dalle strette della Congregazione Pro Laicis.

    Per il resto, come sempre e a completamento dell’opera, hanno giocato sulle parole, hanno stravolto il senso dei documenti emanati.
    Insomma nella prassi possiamo ribadire senza tema di smentita che tutto è andato avanti come sempre. Mai nulla è stato cambiato o adeguato, per disposizione esplicita degli iniziatori da diramare nelle comunità, sulla linea delle indicazioni ricevute.
    Neanche quando con la Lettera di Arinze si è avuta la più chiara rettifica delle prassi liturgiche del cammino. Veniva richiesto e imposto loro di ottemperare, entro massimo due anni, all’adeguamento pieno della liturgia eucaristica neocatecumenale al Messale Romano, unico per tutta la Chiesa. Se sono riusciti anche lì a non cambiare di una virgola le loro discutibili “prassi invalse” cosa mai si poteva ottenere da loro per tutto il resto?
    Con la confusione e le lungaggini che sono riusciti a mettere in campo ogni volta?

    Con questo concludiamo che lungo è stato il travaglio per conseguire un solo scopo: che tutto cambi perché niente cambi. Cosa che di fatto e in buona sostanza, bisogna amaramente riconoscerlo, hanno ottenuto agevolmente fino ad oggi.

    Pax

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  7. Sapientemente scelta la foto della Consegna degli Statuta ad experimentum a Gastel Gandolfo!

    Fateci caso, tutto compatto il gruppo dei cospiratori.
    Carmen in un suo tipico atteggiamento, questa era, corrucciata, meditabonda, scontenta (NB mettere a confronto con il santino photoshoppato dedicato ad una Carmen opinabile e molto lontana dall'originale, tanto per confermare che tutto falsificano, perfino loro stessi!)

    E dietro i due compari: Ezechiele Pasotti e il mitico Adelchi (veneziano manco a dirlo, nobile e ricco) Avvocato/Notaio Azzeccagarbugli.
    E, subito dietro a Carmen, chi c'è?
    Ma sì è lui Giuseppe Gennarini, anima nera del cammino. Sarà un effetto di luci ma sembra uno spettro o un demonio... che sibila i suoi mali consigli all'orecchio di chi è propenso a dargli retta.

    Vedi vedi che bella combriccola!
    Oh ma sono sempre loro, inseparabili, inossidabili, inamovibili e, consentitemi, insopportabili. Povere Congregazioni Vaticane!

    Pax
    Padre Mario? Sarà lì di fianco, invisibile e inutile.

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  8. Non mi risulta che i "catechisti" del Cammno seguano i mamotreti corretti (cioè le catechesi di Kiko sbobinate e corrette dalla Chiesa dai molteplici errori del "maestro"), ma SUPPONIAMO che le catechesi del cammino seguano la dottrina della Chiesa.
    Ebbene, questo NON basta ancora per essere esenti da errori dottrinali.

    Si può infatti essere eretici e indurre all'eresia senza proclamare eresie: o tacendo una parte della verità, o cambiando le condizioni per recepirla.
    Ad esempio, il Cammino tace che la Messa è, innanzi tutto, il sacrificio di Cristo e tende a concentrarsi solo sull'Eucaristia come "banchetto", che però è un aspetto secondario. E questo può indurre all'eresia.
    Inoltre, non attenendosi alla Lettera di Arinze, che lo obbliga a seguire il Messale Romano, il Cammino cambia le condizioni necessarie per ricevere il messaggio evangelico in modo comprensibile.
    Come quando si sfalsa la frequenza di una trasmissione radio in modo da sentirla così disturbata da diventare, almeno in parte, incomprensibile.

    Non dico questo per puntiglio o perché prevenuto.
    Queste dinamiche, infatti, sono riscontrabili anche in altri ambiti ecclesiali NEO MODERNISTI.
    Ad esempio: quando si fa della FRATELLANZA UNIVERSALE, cioè della fratellanza in Adamo ed Eva il fine del Vangelo.
    Infatti, se parlare di fratellanza universale senza rinunciare ad annunciare Cristo è una forma di evangelizzazione, il cui fine è la fratellanza in Cristo che ci rende Figli di Dio, il TACERE questo fine, o il parlarne con un tono così basso da non essere percepito, formalmente non è un'eresia... ma può esserlo. E può indurre all'eresia.

    Allo stesso modo creare un clima di tollerantismo e un ambiente edulcorato, in modo che il Vangelo non solo non susciti reazioni, ma induce, non senza stupore, a scoprirsi grandi cristiani perfino quei laicisti che per tutta la vita si erano professati anti cristiani (non giudico della loro buona fede o meno), crea delle condizioni "eretiche" in cui si percepisce un Vangelo distorto e perciò falso.
    E' come creare un vaccino anti vaccino (ogni riferimento al covid è puramente casuale e, al massimo, è solo un pretesto)

    Questo è il vero formalismo: non dire eresie, essere "approvati", ma farle percepire e VIVERLE.
    Come fare la Comunione in peccato mortale: si fa la Comunione... ma non la si fa. Cristo non si comunica affatto.

    Ma in realtà spesso le eresie si proclamano tranquillamente, come quando non si approva ciò che la Chiesa ha super approvato, come il Concilio di Trento.

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  9. Un episodio del Poetto a Cagliari che fece scalpore anni fa, fu quando durante le "confessioni pubbliche" c'era una coppia dove il marito confessò ai presenti di aver tradito la moglie con una donna del Cammino, e sia la moglie che la donna erano presenti quella sera. Nessuno disse niente la sera, ma la tempesta arrivò dopo a casa loro quando la moglie, dopo una litigata terribile, si separò da lui. La coppia e la terza incomoda sparirono, non si fecero più vedere, si dice per la vergogna. L'episodio si è saputo perchè qualcuno che era presente l'ha rivelato fuori a gente non del Cammino. Parlando con un nostro ministro ex neocat del Cammino del Poetto mi disse che in teoria tutto quello che si diceva in una sala doveva morire li, cioè nessuno ne doveva parlare non solo fuori ma neanche tra fratelli di comunità, diceva che farlo era peccato mortale, non so se è cosi, ma episodi del genere ne capitavano. Aldo

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    1. E vero che non si possono divulgare i peccati nascosti degli altri, se non per un fine giusto come quello, ad esempio, di avvertire di un serio pericolo.
      Divulgare i peccati nascosti degli altri (anche se non so quanto possa essere considerato nascosto un peccato rivelato davanti a centinaia di persone) è diffamazione se si può risalire a coloro che lo hanno commesso.
      E comunque, in genere, spesso manifesta solo morbosità (invece la denuncia per smarcherare inganni e soprusi è spesso un DOVERE).
      In ogni caso, la separazione sarebbe comunque avvenuta. E forse è proprio avvenuta perché la rivelazione è stata pubblica. Forse una confessione (non sacramentale) fatta a tu per tu con l'intento di chiedere perdono non avrebbe condotto alla separazione.
      Anche questi sono dei "frutti" da considerare

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  10. Un altro episodio simile avvenne negli anni '90. Dove lavoravo io avevo fatto amicizia con un collega di Iglesias (non è quello che cito spesso) che seguiva il Cammino. Era sposato con due figli, la moglie e una figlia non ne volevano sapere, un figlio vi aderì ma andò via e passò nei focolari, infatti l'ho incontrato dopo il 2000. Premetto che mi diceva sempre se volevo entrare nel Cammino del Poetto, avrebbe parlato con il capo catechista dissi di no, senza ancora sapere nulla di chi fossero, conoscevo solo Cl ma solo di fama perchè volantinavano all'Università quando ci studiavo negli anni '70 e basta. Una sera durante una "confessione pubblica" parlò di un fatto della sua vita privata che sapeva solo la moglie, neanche i figli. L'episodio qualcuno lo raccontò fuori e venne a saperlo la moglie che poi litigò con lui per averne parlato in comunità, non si separarono però lui incavolatissimo troncò con i neocat. Gli chiesi allora perchè non passava con i focolari visto che c'era già il figlio, io non c'ero ancora, se non nel 2000, mi rispose che con i movimenti ecclesiali aveva chiuso per sempre. Non lo rividi più, quando vedo il figlio in qualche incontro regionale del mio movimento, mi limito a mandargli i saluti. Questi episodi li ho raccontati per dirvi anche che io non avrei mai potuto aderire al Cammino perchè, tra le altre cose, non approvo assolutamente le confessioni pubbliche, le cose mie le dico solo in confessione e basta, anche nel mio movimento quando parliamo di noi lo dobbiamo fare in senso generale, facendo capire le cose senza scendere in particolari che non servono agli effetti della testimonianza che si vuole dare. Aldo

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    1. Aldo, purtroppo queste confessioni pubbliche sono frequenti nel Cammino dal primo passaggio in poi, il passaggio della Croce; ricordo bene quel passaggio anche se sono passati 11 anni, è stato il momento in cui dalla serenità e fraternità si è passato al trauma. A turno dovevamo dire le nostre croci, ovviamente eravamo persone di età diversa per cui il risultato era molto vario, ma tutti iniziarono a raccontare cose forti e a piangere e io rimasi abbastanza sconvolta; addirittura i catechisti fecero domande su fatti privati a chi non aveva croci

      Poi c'è il secondo passaggio, con un nuovo scrutinio, dove i catechisti decideranno se sei abbastanza convertito, ti mandano a chiedere perdono in ginocchio a qualcuno della tua vita con cui hai qualcosa in sospeso..e di nuovo ovviamente le confessioni pubbliche, che sono incoraggiate perché "altri potrebbero trovarsi nella stessa situazione e le tue parole potrebbero aiutare"; tutto viene scritto dai catechisti, (una cosa simile succede a Scientology ma lì credo registrino), gli psicologi la chiamano "tecnica della sedia bollente", e il vero scopo è quello di soggiogare psicologicamente le persone, che infatti subiscono dei traumi psicologi, mentre i catechisti dicono che questo "è meglio di una seduta psicologica" (l'ho sentito dire davvero)

      C'è anche la Redditio, dove dovrai fare la professione pubblica di fede, dopo aver raccontato la tua vita e tutti gli episodi più forti; io stessa sentii raccontare di peccati mortali, la Chiesa sconsiglia queste confessioni pubbliche di peccati perché generano solo confusione tra le persone..

      Inutile dire che nonostante le raccomandazioni può capitare che le cose poi uscissero o che ne parlassimo tra di noi, alla convivenza regionale dello Shema'ci fu fatto uno schema apposito per dirci che spesso nei piccoli paesi le cose dette in Comunità fanno il giro; questi sono solo alcuni degli scrutini, andando avanti ce ne sono altri, ma io sono uscita prima

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    2. Nel Cammino, contrariamente a quello che avviene nel tuo movimento, si dice invece SEMPRE di parlare di fatti concreti. Quindi se una persona parla in senso generale durante gli scrutini, viene interrogata dai catechisti con domande precise volte a scendere nei particolari. Anche la dicitura "sedia bollente" si addice molto agli scrutini neocatecumenali: infatti durante questi scrutini i catechisti si pongono a sedere di fronte all'assemblea dei "fratelli", che vengono fatrti disporre a ferro di cavallo, diciamo e lo/la scrutinando/a viene fatto sedere su una sedia di fronte ai catechisti avendo i fratelli seduti ai lati e dietro di lui/lei. Sostanzialmente è la posizione dell'eaminando di fronte alla commissione di esame. Le cose che si dicono in comunità e durante gli scrutini fanno il giro della parrocchia in un attimo, nonostante la "consegna" del silenzio. In realtà la gente non vede l'ora di poter parlare male di questo e di quello. Per questo e anche perché non mi sono mai fidato dei catechisti (soprattutto negli ultimi anni) e non ho mai chiesto loro consiglio, non ho mai detto molto della mia vita privata. Inutile dire che ero visto male e davo fastidio non essendo il catecumeno "perfetto" che loro avrebbero voluto.

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  11. Diceva Ratzinger nel 1993, in qualità di Prefetto della Congregazione per la Dottrina e la Fede:
    "I neocatecumenali, hanno detto alla nostra Congregazione e al “Consiglio per i Laici” (...) che questo ciclostilato non è il catechismo dei neocatecumenali; hanno insistito moltissimo su questo punto: che sarebbe un grave errore considerare il manoscritto come un catechismo; che sarebbero riscritte queste pagine, secondo i nastri delle loro catechesi e offerte come modello, come un aiuto.
    Ma dicono che mai si realizza catechesi proprio nella traccia di queste parole e che il catechista (ha) diversi altri materiali e deve anche sempre rispondere alla situazione e naturalmente tenersi alle indicazioni della Chiesa."
    Chi è il bugiardo? Il cardinal Ratzinger, futuro Benedetto XVI o Kiko Argüello e compagnia?
    Sappiamo che, allora, i mamotreti venivano imparati a memoria dai catechisti (Kiko in una prima fase li interrogava per assicurarsi che la ripetizione fosse fedele), e questo succedeva da almeno vent'anni.

    Il seguito è noto: ai mamotreti (che assolutamente secondo i neocatecumenali NON erano il testo prescrittivo delle catechesi) sono state aggiunte delle note tratte dal Catechismo della Chiesa Cattolica, note che non sono esplicative ma correttive (va letto in merito questo articolo sempre di Lino Lista. E gli stessi mamotreti, emendati delle eresie più plateali, ma pur sempre deficitari e mistificatori, vengono ora passati come il testo approvato, senza però che ne possiamo avere prova alcuna, visto che non sono stati pubblicati.
    Ad ogni modo osservo che dire che
    "il Cammino si attua secondo le linee contenute nel Direttorio catechetico Cammino Neocatecumenale. Orientamenti alle équipes di catechisti (cfr. Statuti, art. 2, 2°)" indica solo la prescrittività della linee di indirizzo generali del Cammino, non i suoi contenuti formativi, che devono essere in linea con il Catechismo e il Magistero della Chiesa.
    Questo contrasta forse con il decreto di approvazione del Direttorio del Pontificio Consiglio pro laicis, che invece lo indica come 'sussidio valido e vincolante per le catechesi del Cammino neocatecumenale'. Ma fra i due è sicuramente lo Statuto ad avere la prevalenza.

    Lo conferma a mio parere il confronto tra l'articolo 2 comma 2 del testo dello Statuto del 2002 non approvato e quello dello stesso articolo, stesso comma del testo approvato del 2008.
    Nel testo del 2002 leggiamo:
    (Il Cammino Neocatecumenale si attua nelle diocesi) secondo «le linee proposte dagli iniziatori», contenute nel presente Statuto e nel Direttorio catechetico del Cammino Neocatecumenale, che raccolgono la tradizione orale e la prassi ultra trentennale del Cammino; detto Direttorio è costituito dal testo dei volumi: “Cammino Neocatecumenale. Orientamenti alle équipes di catechisti”.
    Nel testo approvato del 2008 invece leggiamo che il Cammino Neocatecumenale si attua nelle diocesi
    "secondo «le linee proposte dagli iniziatori», contenute nel presente Statuto e negli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti."
    È stato stralciato senza pietà il fatto che negli Orientamenti (o ex mamotreti) sia da tenere conto "la tradizione orale e la prassi ultra trentennale del Cammino" ma resta solo il riferimento alle linee di indirizzo.
    Cioè, sia dallo Statuto, sia dagli Orientamenti va tratto un profilo attuativo ed organizzativo, NON MAI il contenuto catechetico, che non può essere altro che quello del Magistero e del Catechismo cattolico.

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  12. ci rinuncio a cercare di insegnarvi come migliorare questo blog...siete ottusi. Bastano due azioni con un tasto cancellate Rebel dagli autori e con l altro Pax. Vi assicuro un salto di livello e di qualità.

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    1. Oh cielo, ti prego, elargiscici ancora un pizzico della tua suprema saggezza, che ne abbiamo tanto bisogno, soprattutto Rebel e Pax che ti hanno tanto fatto bruciare il deretano.

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    2. Eccolo l'anonimo invidioso che si scaglia contro Pax e Rebel perché viene da esse colpito/a in maniera rovinosa. Interessante ANONIMO per la presunzione di voler migliorare il blog, finora sei riuscito/a farci fare delle ricche e sostanziose risate.

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    3. Vorresti un blog senza gli articoli di Rebel e di Pax? Sarebbero contenti anche i camminanti!

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    4. Magari preferirebbe un blog di "solo Tripudio", e a quel punto gli verrebbero i travasi di bile perché il sottoscritto è stato sempre molto meno gentile di Rebel e Pax.

      Comunque, per chi non lo avesse ancora capito, questo è un blog su cui nel corso degli anni hanno scritto molte persone diverse, tutte accomuniate dal testimoniare le storture del Cammino, documentare le storture del Cammino, ricordare le storture del Cammino. Proprio questa diversità è la conferma (l'ennesima conferma) che il Cammino è marcio fin dalle fondamenta, da qualunque punto si voglia guardarlo. Kiko e Carmen non sono stati ispirati dallo Spirito ma dal demonio e hanno devastato la vita spirituale e materiale di un vero popolo di "camminanti" (poveri quelli che ancora non ne sono usciti! poveracci coloro che credono sia bene rimanervi!). Nostro Signore ha visto benissimo quante persone di buon cuore si sono fidate del Cammino ricevendone in cambio eresie, idolatrie e squallore, e tratterà di conseguenza i capicosca della setta.

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    5. Ancora qui sei? Ti conosco mascherina!!!!!

      Pax

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    6. Stai scherzando, vero? Ti piacerebbe che Pax e Rebel non scrivessero più della loro esperienza personale dentro al CN, vero? E certo che ti piacerebbe che voci libere venissero messe a tacere. Lo sappiamo bene per averlo sperimentato che nel cammino le persone libere vengono disprezzate e ostracizzate. Perché invece non ti cancelli tu che libero non sembri, non dici niente di intertessante (e probabilmente non hai niente da dire)? Ciao ciao.

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    7. E poi, devo aggiungere, essere accomunate a Lino ed essere disprezzate da chi ha sempre disprezzato e non sopportato lui è per noi motivo grande di orgoglio.

      Pax

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    8. Certo, per Anonimo la qualità del blog raggiungerebbe le vette massime se non ci scrivesse più nessuno.
      Ma, come dice Gesù nel Vangelo di Luca, se anche tutti tacessimo, griderebbero le pietre.

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    9. @anonimo
      Mi sa che ti rode un poco il sedere a leggere determinate cose, vero?

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  13. Con il mio primo parroco neocat ho servito una messa con un gruppo del Cammino di circa 20 persone, che dovevano poi andare a due a due nelle case a predicare. La liturgia non la descrivo perchè la conoscete bene, solo una nota semi-comica : quando il prete ha fatto bere dal coppone-insalatiera i presenti, essendo rimasto molto vino ancora l'ha finito lui in tre ripreese, tanto che gli venne laa faccia rossa e sentii uno di loro che diceva : guarda, il prete ubriacone. Finita la messa, dissi al parroco che mi era piaciuta la liturgia, forse perchè era una novità, mi rispose che se c'erano altre occasioni faceva servire sempre me perchè gli altri ministri, che allora erano ben 9, non sopportavano i neocat, io ero l'unico. Per la cronaca, non ci sono state altre occasioni. Il giorno dopo bussarono a casa mia, apri mio fratello che li congedò garbatamente, non essendo praticante. Il giorno successivo mi scusai col parroco dicendo che se c'ero io li avrei aperto e ascoltati volentieri, mi rispose di non preoccuparmi perchè avevano fatto un buco nell'acqua dappert utto dove avevano suonato, non gli ha aperto quasi nessuno e i pochi che l'hanno fatto li hanno cacciati via amale parole, qualcuno pensava fossero Testimoni di Geova camuffati da una sigla strana per farsi aprire. Se volete, mi parlate di queste missioni nelle casa a due a due, le fanno ancora, cosa sono? Un ministro nostro ex neocat disse una volta che le feceva anche lui, ma i risultati erano quelli su accennati, secondo lui non servivano a niente ma non mi ha detto in teoria qual'era il fine. Grazie. Aldo

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    1. Certamente,
      Io ero arrivata proprio a questa tappa, la Traditio, dove vai appunto nelle case a dare la tua testimonianza di fede, anche se ora credo che in realtà si tratta di proselitismo perché poi si invitano le persone alle catechesi di inizio corso e tu dovrai anche accompagnarci queste persone nuove; ovviamente la tappa è seguita e preceduta da catechesi, convivenze e scrutini per vedere se stai prendendo questo impegno, oltre ad una cerimonia di consegna del mandato (con cena al ristorante); ricordo con dispiacere che ci invitano ad entrare a tutti i costi in casa, con il pretesto dell'evangelizzazione; si andava in due (maschi e femmine separate), una persona adulta con una giovane e ogni coppia aveva 2-3 vie specifiche in cui andare

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    2. E' la consegna del Cammino al tempo della Traditio, fino alla Redditio (che è la professione pubblica di fede nelle Parrocchie in tempo di Quaresima)
      Nel tempo della Traditio i fratelli preparano in comunità temi scanditi sugli Articoli del Credo; oltre a fare regolarmente il cammino - come sempre due liturgie settimanali, di cui una è l'eucarestia del sabato, più una convivenza mensile - i fratelli della comunità vengono divisi e a due a due il giovedì normalmente, vanno, si dice, per le case ad annunciare il Kerigma. Tralascio come si procede, dico solo che tutto è disposto fin nelle minuzie. Si segue un copione preciso.
      La menzogna che capeggia e regola il tutto è che...

      ... fratelli, voi andate per le case a nome della Chiesa, non a nome del Cammino, NON FACCIAMO PROSELITISMO!!!!!

      Ahahahahahah, che ridere.

      Pax

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    3. Per i cattolici poco informati.

      L'andare "a due a due nelle case a predicare" è un'iniziativa privata del Cammino, che imita i testimoni di geova, i quali a loro volta imitano lo stile dei venditori "porta a porta", uno stile commerciale che abbe il suo piccolo successo in USA nelle poco popolose aree rurali nordamericane dove il ricevere una visita inattesa era considerato la novità del mese.

      La moda del "porta a porta" ha avuto il suo piccolissimo e fugace successo in Italia solo perché era un'americanata e solo perché cinquant'anni fa sembrava una novità veder gente estranea, ingiaccata e incravattata, venir fino a casa tua a farti un discorsone e a venderti un'aspirapolvere (o una Bibbia taroccata dai TdG, a seconda dei casi). In tempi recenti - cioè da quando in ogni casa è comparso un telefono (per avere compagnia) e un televisore (per avere distrazione), gli unici che bussano inaspettatamente alla tua porta sono il postino con la raccomandata della multa da pagare e il truffatore che cerca di venderti un "altro operatore" di luce e gas con la scusa del farti "risparmiare".

      Ricordiamo in particolare che non spetta ai laici "predicare". È un compito dei vescovi e dei sacerdoti da loro scelti. Ed è un compito delicatissimo e stracarico di responsabilità, perché una parola fuori posto può seminare errori e dubbi o addirittura diffidenza per l'opera della Chiesa. Per predicare a tanta gente le chiese locali organizzavano "missioni popolari" in cui i sacerdoti più capaci di predicare promuovevano novene e processioni e quindi insegnavano in piazza e presidiavano i confessionali - attività svolta tipicamente da frati e monaci. Ancor oggi in tante stradine di campagna esistono edicolette sacre costruite in ricordo di una missione popolare di 60, 80, 100 anni fa, a cui c'è ancora qualcuno che si preoccupa di aggiungere fiori e ceri perché i suoi padri, e i padri dei suoi padri, avevano tratto beneficio spirituale immenso da quella predicazione ufficiale della Chiesa.

      In più, ogni anno, i sacerdoti fanno la "benedizione delle case" nel periodo di Pasqua, anche ai "non praticanti", consentendo così a chiunque di accoglierli in casa e di chiedere cosa fare per poter ritornare alla fede. E pensare che tale pratica di benedire le case era nata solo con intento esorcistico (tener liberi gli ambienti dalle infestazioni del demonio, garantendo una benedizione ogni anno).

      Per di più, dato che il Cammino è una setta, qualsiasi cosa ti dicano i kikos è da considerare sospetta. Il loro scopo è di racimolare adepti, di far entrare dei nuovi "pagatori di Decima" per le insaziabili voglie dei capicosca. La scusa dell'evangelizzazione serve solo a fare una pesca a strascico: mandano gente in tutte le case allo scopo di abbindolare i più gonzi. Sanno benissimo che dopo la visita di un estraneo, il visitato chiederebbe ai parenti "cerca su internet cosa sono questi «catecumeni» che vanno girando per le case...!"

      I cattolici sanno benissimo che l'evangelizzazione comincia da sé stessi. Per "evangelizzare" occorre anzitutto vivere con più fervore la preghiera e la liturgia, confessarsi bene e frequentemente, accedere ai sacramenti, conoscere le verità di fede secondo quanto consentono le proprie capacità intellettuali. E infine anche lo svolgere bene i propri doveri di stato. Escrivà diceva che il meccanico cattolico non è quello "più economico" ma quello "più affidabile", quello da cui il problema della macchina viene risolto per bene, cioè quello che fa bene il suo mestiere: così facendo, tale meccanico testimonia Cristo attraverso il proprio lavoro pur senza nominare il Signore.

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    4. p.s.: quella roba del "due a due" merita giustamente di essere presa a sberleffi: gli Hunger Games Neocatecumenali - dilettanti allo sbaraglio. Dilettanti talmente allo sbaraglio che su comando dei cosiddetti "catechisti" del Cammino andavano nientemeno che facendo "esorcismi" (loro, laici, arrogandosi prerogative sacerdotali, cosa che comporta infestazioni demoniache; non si scherza con gli esorcismi e non si interloquisce col demonio - lasciamo che i vescovi facciano i vescovi, lasciamo che i preti esorcisti si occupino degli esorcismi, non mettiamoci a giocare con le cose sacre come pretendono di fare Kiko e i suoi adepti!).

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    5. Riporto dal mamotreto tratto dalle registrazioni delle catechesi di Kiko e Carmen a Madrid nel 1980 e 1981, un miniscrutinio (fra i tanti) fatto da Kiko ad una giovane partendo dalle risposte ad un questionario.
      Si tratta di una vera e propria 'preparazione' a ciò che doveva essere detto andando a suonare i campanelli per le case. Questi mamotreto è stato studiato da migliaia di catechisti per poter fare altrettanto.

      Kiko:Cominciamo con la prima domanda. E’ importante, come vi dicevo, che non perdiate il questionario che avete fatto perché dopo passeranno per le comunità i catechisti e uno per uno risponderete a queste domande. A seconda di come risponderete vi sì dirà se potete o non potete anelare per le case, lo vedranno i vostri catechisti per aiutarvi, per il vostro bene.
      Prima presentati: come ti chiami? Di che comunità sei?
      R.Sono sposata e mio marito ha chiesto il divorzio a gennaio.
      Kiko: Da quanti anni sei sposata?
      R.: Praticamente non abbiamo vissuto quasi mai insieme nei 6
      anni in cui siamo stati sposati.
      Kiko: Non ha mai accettato il cammino?
      R: No, per niente.
      Kiko: Non avete figli?
      R: No, non abbiamo vissuto insieme... Non so se ricordi che sono stata nella convivenza di itineranti e tu mi hai detto di stare in casa perché avevo lì una missione molto importante con mio marito. Io la vidi così e tomai a casa molto contenta; dopo poco tempo lul' andò a vivere in Messico e tuttora sta lì. E' venuto a Natale ed è andato dall'avvocato per chiedere il divorzio; anche io ho parlato con l'avvocato e gli ho detto che non lo volevo, che appartengo alla Chiesa cattolica e non accetto il divorzio. Ma l'avvocato mi ha detto che la legge dà il diritto di ottenere il divorzio a qualsiasi persona, se sono passati 5 anni in cui non si è vissuti insieme - come è il nostro caso - e che l'unica cosa che poteva fare per me era scrivere: "Questo si fa contro l'opinione dell'altro coniuge".
      Kiko: Che lavoro fai?
      Re : Sono professoressa di inglese in un Istituto.
      Kiko: Prima del cammino tu eri cieca?
      Re : Sì, io prima del cammino pensavo che tutti erano ingiusti
      con me perché io avevo diritto ad essere amata da tutti e tutti dovevano essere buoni con me, a cominciare dalla mia famiglia.Io non sopportavo i miei genitori, mi sentivo molto male, molto disgraziata perché pensavo che nessuno mi volesse bene. Per me la situazione in casa era tanto insopportabile che domandai di andare in collegio come interna per non dover convivere con i miei genitori perché non li potevo soffrire.
      Kiko: Cosa non vedevi prima del cammino?
      R.: Io non vedevo l’amore in nessuno, non vedevo bontà né
      affetto da nessuna parte, ed io mi credevo con tutti i diritti.
      Kiko: Non vedevi neanche l'amore di Dio? Non conoscevi l'amore umano né l'amore di Dio perché non ti sentivi amata.
      R.o Proprio così.
      Kiko: Adesso vedi? Cos'è quello che vedi?
      R.: Quello che vedo adesso è che Dio mi vuole bene. Tutto quello che ho cercato sempre nelle persone - che mi amassero, che mi comprendessero, che fossero pazienti con me, che mi apprezzassero - questo è quello che ha fatto Dio con me. Dio mi ha amato e non mi ha lasciato indietro ma mi ha dato la sua Parola, mi ha parlato come ad un'amica e non ha ritirato la sua Parola da me nonostante io sia stata cattiva con lui, nonostante io abbia detto "Non mi interessa. Quello che tu mi offri non lo voglio, preferisco vivere la mia vita, desiderare la comodità, essere borghese, costruirmi da sola". Sempre più lui mi ha dato e io gli ho detto che non mi interessava; e lui ha continuato a cercarmi, mi ha protetta.

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    6. Kiko: Tu oggi vedi nella tua vita l'amore di Dio nonostante il fatto che tuo marito ti ha abbandonata e vive in Messico, stai sola e sei una ragazza giovane? Un’altra nel tuo caso direbbe: "Perché succede questo a me?". Tu invece vedi l'amore di Dio.
      R.: Veramente anche io mi sono domandata e ho domandato a Dio
      perché succedeva questo a me; e ho avuto molti anni di oscurità in questo senso. Ma oggi vedo che Dio è stato molto buono con me e mi ha protetto durante tutto questo tempo.
      Kiko: Come ti sono stati aperti gli occhi? Che ha fatto il Signore con te per aprirti gli occhi?
      R.: Mi ha amato e mi ha dato una Parola, sempre. Io sono stata una persona alla quale la Parola ha sempre detto molto fin dal principio della comunità,,
      Kiko: Concretamente, come ti si sono aperti gli occhi?
      R.: Per mezzo della Parola che mi ha detto quello che ero.
      Kiko: Ma questa Parola è venuta volando? Immagina che tu vai in una casa e una signora ti dice: ”Ma che Dio mi ama! Mio marito se n'è andato di casa con un,altra!”« Stia a sentire, signora, sono sposata e mio marito ha appena chiesto il divorzio; eppure vengo qui contenta, questo non mi ha distrutto mentre lei è ribellata, ecc« E lei ti dice: ”Come vorrei avere pace! Invece tutto mi distrugge”, e ti domanda: ”Leì, come ha incontrato Gesù Cristo?”
      R.: Io le dico che per caso, senza sapere come e perché, cominciai una catechesi; io non sapevo cosa fossero le catechesi, ma cominciarono a dirmi che Dio mi amava.
      Kiko: E questa signora ti dice: ”Cos'è questo delle catechesi?
      Il catechismo dei bambini?”
      R: A me dissero che c'erano delle conferenze,•che c'era dentro anche mio fratello, e io andai con curiosità a vedere cos'era; andai lì pensando che fosse una conferenza o qualcosa del
      genere.
      Kiko: Dai protestanti?
      R.: No, nella Chiesa cattolica. Però io allora non lo sapevo,
      non sapevo dove andavo. Lì mi sono incontrata con delle persone che per prima cosa mi hanno detto che Dio mi amava.

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    7. Kiko: E questa signora ti dice: ”Cos'è questo delle catechesi?
      Il catechismo dei bambini?”
      R: A me dissero che c'erano delle conferenze,•che c'era dentro anche mio fratello, e io andai con curiosità a vedere cos'era; andai lì pensando che fosse una conferenza o qualcosa del
      genere.
      Kiko: Dai protestanti?
      R.: No, nella Chiesa cattolica. Però io allora non lo sapevo,
      non sapevo dove andavo. Lì mi sono incontrata con delle persone che per prima cosa mi hanno detto che Dio mi amava.
      Kiko: Chi ti ha portata lì? Perché sei andata alle catechesi?
      Ro: Perché mio fratello stava in una comunità e io ero curiosa
      di vedere cosa faceva. Allora sono andata lì e questo è quello che ho trovato®
      Kiko: Lì ti sei incontrata con Gesù Cristo, si è avvicinato a te Gesù Cristo E cosa ha fatto per te?
      R.: Mi ha fatto sentire persona, cioè ho sentito che io ero qualcuno per lui, che lui mi amava
      Kiko: Come ti ha fatto vedere che ti amava? Concretamente.
      Re : Io ero una ragazza strana e difficile, che nessuno sopportava: ma lui sì che mi voleva bene, lui sì che mi parlava, non mi disprezzava.
      Kiko: Ha fatto del fango nella tua vita? Ti ha messo fango sugli occhi? stiamo portando avanti la catechesi del cieco; al cieco domandano : ’'Vediamo un po': concretamente, come ti ha aperto gli occhi?". II cieco dice che ha preso della saliva, ha fatto del fango con la polvere e gli ha messo questo fango sugli occhi. Il Signore ti ha messo fango sugli occhi? Cos'è questo fango? Sono i tuoi peccati: te li ha fatti vedere, ti ha fatto vedere che il problema non era che la gente non ti amava ma che tu eri un'egoista, che ti credevi la regina dei mari, no? Ti ha fatto vedere i tuoi peccati. Che peccati ti ha fatto vedere?

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    8. R.: Mi ha fatto vedere che sono una persona capace di odiare in una maniera terribile, fino a desiderare la morte dell'altro, che l'altro sparisca; ossia sono un'assassina, perché preferisco che una persona muoia. Mi ha fatto vedere che sono invidiosa, che quando amano o apprezzano le altre persone io le invidio. Mi ha fatto vedere che non mi interessano le persone in se stesse, non mi interessa l'altro in sé ma vedo sempre come posso utilizzarlo; che sono incapace di servire gli altri. Che gli altri servano me, che si prostrino davanti a me.
      Kiko: Il Signore è andato illuminandoti tutto questo con la sua Parola, con la sua saliva, mescolandola con i tuoi peccati, illuminando i tuoi peccati.
      R.: Quello che ho visto è che per le cose che ho fatto, per
      come ho trattato gli altri, io non meritavo di essere viva perché sono stata crudele. Io faccio del male alla gente.
      Kiko: E Gesù Cristo, una volta che ti ha mostrato la tua porcheria, quello che tu eri, cosa ha fatto?
      R.: Mi ha detto: "Tu sei spaventata di quello che sei ma io no, io ti conosco, so che tu sei così e non mi sono spaventato; io ti amo, io pago per te".
      Kiko: E ti ha lavato i peccati, te li toglie?
      Ro: Sì, me li perdona.
      Kiko: Come ti perdona i peccati? Lui soffre per i tuoi peccati.
      R.: Sì: l'unica giustificazione che io posso avere di fronte a un peccato - perché non ne ho nessuna - è dire "Va bene, Signore, paga tu per questo".
      Kiko: Tu avresti dovuto pagare con la morte e Gesù ha voluto morire per te perché a te si possa dare la vita gratis.
      R.: E non solo questo, perché nella migliore delle ipotesi restavo così...
      Kiko: Questa è per te una cosa intellettuale, che ti hanno detto, o la senti nel cuore?
      R.: Io credo che se ho potuto continuare a vivere e per questo mi sono scandalizzata moltissimo di vedermi come sono.
      Kiko: E tu, che dici di costui che è capace di amarti fino alla pazzia, fino all'estremo dì pagare per te, di morire per te?
      R.: Io credo che è colui che Dio ha inviato per riscattarmi da
      questa situazione di morte, di angustia nella quale io stavo vivendo.
      Kiko: Come si chiama?
      R.: Gesù di Nazareth.
      Kiko: E dove sta?
      R.: Nella Chiesa cattolica. Senza saperlo al principio, io ho trovato tutto questo nella Chiesa: mi è stato dato lì, in una Chiesa che io criticavo, che non amavo. E lì, in quella Chiesa che anche adesso può avere un'apparenza che non mi piace o che non piace alla gente, proprio lì è dove mi si è dato.
      Kiko: Vi state rendendo conto di dove mira il questionario, no? E di cosa dovete dire per le case. Non si tratta di fare propaganda del cammino, perché questo è il meno; si tratta di fare propaganda di Gesù Cristo, di annunciare una notizia: c'è un posto dove si possono curare i peccati, dove la gente può essere pulita dai peccati.
      Sentiamo un altro fratello.

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    9. Scusa Aldo, non ho risposto a questo: chiedevi se le fanno ancora queste missioni nelle casa a due a due.

      Certo che le fanno, come tutto. Per strada non lasciano niente, tranquillo.
      Però, come anche tu confermi, la pianta si sta essiccando dalle redici, e non c'è chi possa far nulla. Come gli annunci delle catechesi iniziali dall'altare che nelle Parrocchie non se li fila più nessuno, Così questa Traditio nelle case. Inutile e sterile. Ripetendo sempre le stesse pappardelle.

      Pax

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    10. facevo questo ragionamento : se uno è credente e praticante, non ha bisogno che i neocat vzfzno s casa sua, se non lo è, come mio fratello non saranno i neocate convertirlo andando a casa sua, li congeda cortesemente o no o non gli apre, quindi a coda servono le missioni a casa in coppia?

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    11. Infatti quello che penso anche io; si dice "testimonia sempre la tua fede, se proprio necessario anche con le parole", credo sia un aforisma di Giovanni Paolo II, mentre invece nel Cammino si insiste sull'evangelizzazione che passa dall'ascolto.

      Tra l'altro più che testimonianza di fede nelle case si fa proselitismo, perché poi comunque lo scopo è quello di invitare le persone alla catechesi (non ho mai sentito i catechisti parlare di invitare alla frequenza della parrocchia ad esempio), dove saranno accompagnati da chi propone l'invito (un altro impegno da aggiungere agli altri impegni comunitari).

      Papa Francesco invitava proprio i neocat alla dolcezza e al rispetto quando si offre la propria testimonianza, mentre in comunità ho sentito il catechista dire che bisogna cercare di entrare in casa lo stesso, anche quando ci chiudevano la porta.. non mi stupisce se lo avesse deciso Kiko

      Ringrazio Dio di avermi aperto gli occhi

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  14. Tempo fa a Cagliari la Curia organizzò una missione cittadina di parecchi giorni, fatta da frati Cappuccini, accompagnati da volontari delle parrocchie, vennero anche a casa mia un giorno feriale di mattina, io ero al lavoro apri mia madre, credente, fecero una chiacchierata, ma niente di più, anche li seppi poi che il bilancio era negativo, i neocat qui non c'entravano, per dire, quindi....Aldo

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    1. Aldo hai detto bene, se erano volontari della parrocchia certamente invitavano a frequentare appunto la parrocchia, non alle catechesi neocat dove tra l'altro all'inizio non ti dicono che stai entrando nel cammino nc; inoltre mi ero dimenticata di dirti che, almeno nella mia comunità, la Traditio si svolgeva ogni settimana sempre nelle stesse vie, per cui potevi capitare più di una volta nelle stesse case; considerando anche che la Traditio come tappa può durare anche qualche anno, è molto diversa e più invadente rispetto all'iniziativa di cui parli tu, comunque un' ottima iniziativa secondo me (ho grande stima dei cappuccini,sono la mia parrocchia d'origine di quando ero piccola e anche ora ci sono rimasta in contatto)

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  15. @ Valentina Giusti 19 gennaio 2021 16:16

    Che impressione mi ha fatto rileggere questo scrutinio!
    Riportato nel mamotreto perché paradigmatico. Scelto perché ottimo per istruire i catechisti sul come procedere.
    I fratelli vengono "scrutati" uno ad uno.
    Messi di fronte a tutto il cammino fatto che li ha portati - dopo circa 7/10 anni di cammino, a seconda - al fango rivelatore della natura marcia di ogni uomo. (Quel famoso fango che Lino Lista ci ha disvelato).
    Certo, sentirsi chiedere da Kiko, a proposito del fango che IL SIGNORE ti ha messo sugli occhi dopo tanti anni di cammino, "Ti ha fatto vedere i tuoi peccati. Che peccati ti ha fatto vedere?"... dà un'impronta inquietante. Fa una grande impressione, ora che sono anni che siamo fuori dal c.n..

    Questa è l'anticamera della testimonianza che si andrà a portare nelle case, il preludio di quella che sarà, dopo due anni ancora, la tappa della Redditio. Quando la stessa testimonianza sarà data pubblicamente in Chiesa, nel tempo di Quaresima, prima di ricevere la palma gigante che, da quel momento in poi, ogni anno sarà rinnovata davanti alla porta di casa, per rendere riconoscibili a tutti questi campioni della fede in Kiko. Falso maestro, falso profeta.

    Se seguite lo scrutinio passo passo vedrete che esso GUIDA abilmente lo scrutato a RICONOSCERE PUBBLICAMENTE I SUOI PECCATI CHIAMANDOLI PER NOME.
    Questo a conferma della violazione del foro interno, perché, leggete Kiko, egli istiga a declamare pubblicamente i propri peccati.
    Su questo schema si snoderà la testimonianza da portare quando si farà l'annuncio agli altri.
    Perché il famoso Kerigma deve essere appoggiato alla propria esperienza.
    E la propria esperienza viene pilotata in una sola direzione, come si evince bene dallo scrutinio.
    Chiarisco che se una esperienza non dovesse seguire questa falsariga, ecco che il fratello verrà “fermato” e non supererà la Tappa…

    Una domanda vorrei fare. Ma dove vedete un barlume di "discernimento" illuminato in questo scrutinio che è piuttosto un orribile processo che si basa sulla più spudorata autoaccusa estorta dal più spietato pubblico ministero?
    Se dopo anni di cammino il traguardo è che finalmente hai scoperto “lo schifo che sei”, quale il traguardo di cui uno si può vantare?
    E' questo un cammino che procede lungo un percorso, o non piuttosto in una progressiva regressione? Verso un abisso profondo, sempre più profondo, senza fondo.

    Pax

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  16. Tante volte abbiamo ripetuto, per averlo vissuto lì dentro, che mai inizia la salita. Neanche quando si passa dal Cammino alla Formazione Permanente (sempre a cura dei catechisti, cfr. Statuto).

    Nel cammino non è contemplata alcuna "ascesi", nè sforzo, nè buona volontà. Perfino è bandito il desiderio di essere, di diventare migliori, qualificato senza eccezioni come superbia, presunzione di voler santificarsi.
    Che dire?

    Ora inserire in questo contesto la loro smania di canonizzazione mi spiegate che ci azzecca?
    Che quando muore uno di loro - intendo uno della casta, un itinerante, uno dei presbikiki che hanno svenduto il loro ministero, che hanno disprezzato la loro dignità, mettendosela sotto i piedi pur di strisciare ai piedi degli Iniziatori – inizia il “santo/a subito!”? Dopo una vita spesa per scoprire sempre più solo lo schifo che si è e mai si finisce?
    Poi muoiono e si mettono l'aureola.
    Come Carmen, che fino all'ultimo giorno è stata una violenta, una incontinente, una che si vantava di essere "libera" sol perché mai e davanti a nessuno si è data un freno.
    Ma mi spiegate che gliene frega di essere proclamati beati o santi? Di avere un santino dedicato davanti al quale accendere un cero?
    Coerenza zero, in vita e in morte.

    Hanno predicato una cosa e ne hanno fatta un'altra.
    Hanno promesso ciò che non hanno mantenuto. Nessuna promessa hanno mantenuto.
    Ora tutta la vita hanno fatto "il peccatore che non può non peccare" e, una volta morti, si fanno photoshoppare e cambiano pelle in extremis. Quando ormai non gli serve più.

    Pax

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  17. Vi chiedo una cosa : da tempo criticate il termine "presbitero" che il Cammino usa per designare i preti o sacerdoti. In realtà i neocat non si sono inventati niente : presbitero è il termine ufficiale per i consacrati, c'è nel Messale e anche la gerarchia ecclesiastica contempla tre ordini : vescovi, presbiteri e diaconi. A me questo termine non piace, non lo uso mai, io li chiamo preti o sacerdoti, o frati, ecc... mai presbiteri, è un termine di uso non comune. Evidentemente i neocat lo usano per distinguersi dagli altri, è un modo snob, forse, eccentrico, non lo so, originale, forse. Nel movimento dei focolari usano termini che io non uso, per es. Chiara Lubich chiamava i focolarini consacrati "popi", che, essendo lei di Trento, nel loro dialetto vuol dire "bambini", quindi "erano i suoi popi, i suoi bambini". Io non li chiamo mai cosi. Altro es. quando un focolarino muore non dicono : è in Paradiso o in Cielo, è nella Mariapoli celeste, perchè da noi le riunioni di 3 giorni, equivalenti alle vostre convivenze, le chiamano Mariapoli, da Maria polis, dal greco città di Maria, quindi chi decede va nella Mariapoli celeste. Io non lo dico mai, dico : è morto, è deceduto, neanche uso le espressioni : è nella casa del padre, come dicono in alcune chiese. Aldo

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    1. Credo che ben poco sia originale nel Cammino, quindi non mi sorprende che anche il termine "presbitero" lo abbiano ripreso altrove, come anche le convivenze, che in realtà le hanno ideate i cursillos (di cui kiko fece parte e da cui da quanto ho capito fu allontanato). L'esperienza di Kiko nelle baracche richiama quella di Foucauld, mentre la dottrina è un misto di protestantesimo, ebraismo, gnosticismo, esoterismo ed elementi dei Testimoni di Geova

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    2. Scusa Aldo, vediamo di capirci, non è che questo blog è contro il termine " Presbitero ", questo termine è corretto, è giusto, poco usato, ma non assolutamente sbagliato.
      Il problema è più sottile, nel CN si usano molto spesso termini usati correntemente dalla Chiesa, a cui il CN dà un significato diverso.

      Ti faccio qualche esempio, il termine "presbitero" è corretto, ma nel CN si usa per non usare il termine "Sacerdote" che nella Chiesa rappresenta meglio il sacramento dell'ordinazione al sacerdozio ministeriale, da contrapporre al sacerdozio comune di ogni battezzato.

      Il termine "Scrutazio" , nel CN spesso è descritto come una specie di "Lectio Divina", quando invece è tutta un'altra cosa, estrapolato da Kiko all'interno della Lectio Divina, ma trasformata in una vera e propria "divinazione personale".

      Il termine "assemblea", con cui vengono chiamate le persone che assistono alle Eucarestie neocatecumenali, è corretto, ma tende a spostare l'attenzione verso le persone e nel caso del CN verso la presenza della comunità neocatecumenale.
      Per il CN di Kiko non c'è vera Eucarestia senza assemblea.
      Nel CN si dà maggior importanza alla Messa con il popolo di Dio presente, rispetto alle Messe senza persone presenti.
      La suggestiva Messa fatta dal Papa l'anno scorso in una piazza San Pietro completamente vuota, per i neocatecumenali non ha lo stesso valore di una loro Messa con "l'assemblea=comunità" presente.
      Anche il termine "Messa" non viene usato dai neocatecumenali che dicono "Eucarestia" o "Celebrazione".

      Spesso si riferiscono alla Messa cristiana dicendo :"ieri o fatto l'Eucarestia" oppure: " Sono stato in celebrazione a comunità riunite ".

      Quando i neocatecumenali fanno le preghiere delle "Lodi " o dei "Vespri ", è vero che usano la liturgia delle lodi della Chiesa, ma lo fanno con uno schema scelto e prefissato da Kiko, che cambia e snatura queste preghiere.
      Aggiunge le letture dell'ufficio, il Vangelo del giorno e 15 minuti di preghiera silenziosa.
      Le semplici "Lodi" della Chiesa, da 10 minuti, diventano 45 minuti, da fare tutti i giorni per consegna dopo la tappa della preghiera.
      E questa cosa è obbligatoria e devi rendere conto ai catechisti neocatecumenali, perché se dichiari di non farle puoi essere bloccato ai prossimi passaggi.

      Anche il termine "Presidente" o "Celebrante" usato dai neocatecumenali per indicare il "Sacerdote-Presbitero" che officia la "Messa-Eucarestia-Celebrazione" è un altro modo sottile di distogliere l'attenzione dalla figura del Sacerdote, che rappresenta Cristo e riportare l'attenzione sulla "Assemblea" neocatecumenale, vera essenza della Eucarestia neocatecumenale.

      Anche sulla scelta della preghiera Eucaristica, sempre e solo la seconda, è un mettere in evidenza l'Eucarestia, come banchetto pasquale ebraico , al posto della Eucarestia come sacrificio di Gesù, figlio di Dio, morto in croce per la nostra salvezza.

      Come hai detto anche tu, in un tuo commento, le stesse catechesi iniziali del CN per formare nuove comunità, vengono presentate come " catechesi per adulti ", "corsi di formazione cristiana".

      Si dice una cosa, nascondendone abilmente e subdolamente un'altra.
      Ed è sempre così, durante tutto l'infinito percorso neocatecumenale.

      Potrei fare molti altri esempi, ma non voglio dilungarmi oltre, spero di essere stato chiaro.

      LUCA

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