giovedì 14 gennaio 2021

I ciechi nati del cammino neocatecumenale (prima parte)

In quel tempo, venne a Gesù un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!». 
Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!». 
Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. (Mc 1,40-45) 
 

 
Presentiamo, a partire da oggi, alcune considerazioni di Lino Lista (1952-2019) e di Beati Pauperes Spiritu. Prima di cedere loro la parola, riteniamo opportuno presentare Lino a coloro che abbiano scoperto solo di recente il nostro blog:
Ingegnere, poeta e studioso brillante e consequenziale, Lino Lista è soprattutto un buon cattolico innamorato della Verità. Rispettoso della Sacra Tradizione, della Sacra Scrittura, del Magistero Bimillenario, quindi della Santa Madre Chiesa Cattolica, ha sempre operato disponendo al servigio degli altri il dono divino che gli è stato conferito: un intelletto prodigioso congiunto a una profonda sensibilità.
Lino Lista ha di già trattato l'affaire Cammino (insensate interpretazioni di racconti evangelici, simbolismi, gergo, icone, canti, scrutini di passaggio,  strategie formative, rituali vari) nel saggio «Il fango e il segreto», pubblicato nel 2015 dalla Edizioni Segno -, ma con le considerazioni che pubblichiamo a partire da oggi ci riserva un'ulteriore sorpresa, un compendio degli errori neocatecumenali ove ne evidenzia l’eterodossia riproponendone la corretta dottrina cristiano-cattolica. 
Con il presente lavoro si intende fissare ciò che il Cammino è stato per circa cinquant'anni. Lo si farà prioritariamente presentando le catechesi e gli scrutini della tappa Traditio, basati sulla mistificazione di Gv 9. Lo stesso Kiko definisce come "tempo del Cammino" e "immagine del Cammino" la sua interpretazione di Gv 9, una sequenza di manipolazioni del Vangelo che non ha simili nella storia dell'esegesi neotestamentaria: il criterio di presentazione, quindi, non è arbitrario -.        

Di seguito la prima parte della stringata sequenza di brani estrapolati dall'opera in questione di Lino Lista.


Storia del Cammino, delle approvazioni vantate e delle critiche ricevute. 
Il Cammino neocatecumenale: un cavallo di Troia nella Chiesa 
«Si tratta di un fenomeno molto triste e complesso. Per dirla apertamente: [Il Cammino Neocatecumenale] è un cavallo di Troia nella Chiesa. Li conosco molto bene perché per loro sono stato delegato apostolico per parecchi anni in Kazakhstan, a Karagandà. E ho assistito alle loro Messe e ai loro incontri, e ho letto gli scritti di Kiko, il loro fondatore, per cui li conosco bene. Parlando apertamente, senza diplomazia, dico che il Neocatecumenato è una comunità Protestante-Ebraica all'interno della Chiesa, che di cattolico ha solo la decorazione».
L'opinione sul fenomeno "molto triste e complesso", motivata dalla conoscenza che egli possiede del CNC, fu espressa da monsignor Athanasius Schneider nel corso di una intervista rilasciata nel marzo 2016 a Dániel Fülep del Centro John Henry Newman.

Coloro che non hanno approfondito la questione possono, a causa della martellante propaganda della lobby neocatecumenale e dei media cattolici che lo appoggiano, ritenere che il Cammino sia stato destinatario esclusivamente di lodi da parte di papi, cardinali, vescovi e sacerdoti. In realtà, e da decenni, non è così: le critiche alla dottrina iniziatica neognostica, alle prassi liturgiche che deviano dall'Ordinamento Generale del Messale Romano, alla consuetudine di sfigurare l'estetica delle parrocchie dove si insedia con le architetture, l'iconografia e gli addobbi creati dal fondatore Kiko Arguello, al rituale degli scrutini che violano il foro interno dei seguaci, arrivano da ogni dove e non soltanto da ambienti tradizionalisti. Ovunque il CNC si è introdotto, ha generato fratture con i credenti "non adulti nella fede". Proprio così: "non adulti nella fede"; basterebbe da sola questa locuzione svilente, con la quale i neocatecumenali definiscono i cattolici esterni al Cammino, a generare un inconciliabile contrasto.

L'arcano

Per lungo tempo il CNC si è diffuso agendo nel silenzio e nel segreto. Nel contempo, sin dagli ultimi anni '60 quando il movimento si insediò a Roma, il proselitismo del Cammino è stato attuato essenzialmente nelle parrocchie mediante esortazioni a partecipare alle prime quindici catechesi, sia con inviti formulati dagli amboni nel corso delle Messe sia con manifesti attaccati all'esterno delle chiese. Successivamente alla fase di proselitismo e dei quindici incontri (fase nella quale è massima l'apertura al prossimo dei neocatecumenali, un vero e proprio love bombing) già le neo-costituite piccole comunità vengono chiuse alla comunità parrocchiale più ampia. In coloro che accettano di proseguire nel percorso strutturato a gradi, infatti, è indotta la convinzione che occorra mantenere nascosti gli insegnamenti e le prassi dell'itinerario iniziatico neocatecumenale. È lo stesso Kiko, nel suo catechismo, a raccomandarlo varie volte: "Questo non dovete dirlo alla gente", "Non dite nulla di tutte queste cose". Il Cammino riferisce di rifarsi alle comunità cristiane dei primi secoli e il nascondimento delle attività viene motivato con il richiamo alla “disciplina degli arcani” (della cui esistenza, peraltro, mancano prove per i primi duecento anni di cristianesimo; per i tre successivi si trattò presumibilmente di prudenza dovuta alle persecuzioni e semplicemente di una formazione di tre anni dei non battezzati, ai quali non era consentito di assistere alla parte centrale della celebrazione eucaristica né di venire a conoscenza dei Sacramenti). In ogni modo, il riferimento al catecumenato primitivo appare fuori luogo giacché il movimento di Kiko Argüello si è sviluppato attingendo massimamente tra i cattolici praticanti, battezzati e comunicati. Il cosiddetto arcano del CNC, che non per caso concerne ogni aspetto del movimento, appare dunque funzionale più alla segretazione della dottrina e delle pratiche invece che al recupero di una disciplina delle origini, considerata dai più mitologica. Infine, in cauda venenum – una coda non mostrata nella fase di proselitismo e nelle quindici catechesi iniziali – la durata del Cammino neocatecumenale è di circa trent'anni!

Dal 1972 fino ai primi anni del terzo millennio i neocatecumenali hanno utilizzato un proprio catechismo, costituito da tredici volumi per migliaia di pagine, tutte sbobinate da registrazioni degli insegnamenti orali tenuti da Kiko e dalla cofondatrice Carmen Hernández. I contenuti di tali volumi (definiti mamotreti oppure Orientamenti alle équipe di catechisti) per quasi tre decenni non furono sottoposti ad alcun controllo di ortodossia da parte delle Congregazioni vaticane competenti. Anzi: dell'esistenza dei mamotreti – tradotti alla lettera nelle lingue dei numerosi Paesi dove il Cammino si andava diffondendo e imparati a memoria dai catechisti in ogni luogo – a lungo fu negata l'esistenza. Nelle intenzioni dei fondatori i mamotreti dovevano restare occultati: la facondia delle equipe di evangelizzatori neocatecumenali è stata sempre motivata con la costante illuminazione che lo Spirito Santo donerebbe loro. Dal 1997 al 2003 il catechismo neocatecumenale fu revisionato e corredato di note (correttive più che esplicative) dalla Congregazione per la Dottrina della Fede; le numerose eterodossie in esso contenute furono pesantemente corrette e in molti casi del tutto cancellate, un atteggiamento, quello delle Eminenze, che stride parecchio con la vulgata neocatecumenale che parla esclusivamente di “approvazioni”. Nemmeno le rettifiche alle numerose eterodossie dei mamotreti furono pubblicizzate; se non fosse stato grazie a dissenzienti romani di un livello alto, i quali ritennero giusto divulgare sia i mamotreti originali sia i revisionati, le correzioni della Chiesa ancora sarebbero immerse nel segreto [...].

Le confutazioni di ecclesiastici alla dottrina del Cammino […]

Daniel Lifschitz, un ex catechista neocatecumenale itinerante in vari Paesi esteri, in una sua biografia racconta un aneddoto tanto divertente quanto significativo.
"Una sera, mentre père Elie faceva visite ai suoi numerosi parrocchiani, preparavamo la catechesi dell’indomani nel suo salotto e, terminata la lettura – la conoscevamo già tutti a memoria e per me era diventata una gran noia – nascosi il mio mamotreto sotto il cuscino di un divano".
«Ecco, da dove da dove tirate fuori la vostra parlantina! Ora ho capito chi siete: siete tutti dei pappagalli!», ironizzò padre Elie dopo aver rinvenuto il tomo, con il quale si potevano spiegare la sapienza e l'unità di intenti degli evangelizzatori neocatecumenali, i quali parlano sempre a braccio.
Il testo dimenticato da Daniel sotto un cuscino è il medesimo che il Servo di Dio mons. Pier Carlo Landucci, teologo e autore di numerosi saggi che godettero di un'ampia diffusione, riuscì a ottenere e fotocopiare con uno stratagemma. In un ampio e dettagliato studio, mons. Landucci espose la "qualità negativa del movimento: il segreto, l’esoterismo".

"Non c'è alcuna posizione dottrinale o pratica cattolica che non sia gravemente deformata. Il tutto presentato con impressionante grossolanità e confusione teologica e biblica, congiunte all'ostentato atteggiamento di acuta riscoperta e di suggestionanti prospettive di personale, elitario impegno e sacrificio", scrisse mons. Landucci di quel catechismo che, oramai, pur essendo privo di ogni approvazione e correzione, era stato diffuso in migliaia di copie e nelle principali lingue.

Da mons. Landucci nei primi anni '80 fino a oggi numerosissime sono state, nel mondo intero, le prese di posizione avverse alla dottrina e alle prassi liturgiche ed extraliturgiche neocatecumenali. Non basterebbe un casellario a contenerle tutte. Nel tempo, da Bruno Foresti vescovo di Brescia all'arcivescovo di Firenze cardinale Silvano Piovanelli, dal cardinale dell'arcidiocesi di Palermo Salvatore Pappalardo all'arcivescovo di Westminster e presidente della Commissione Episcopale dell'Inghilterra e del Galles fino al vescovo di Takamatsu mons. Osamu Mizobe, dal vescovo di Clifton a monsignor Bommarito arcivescovo di Catania fino al cardinale Raymond Leo Burke Prefetto del Tribunale del Vaticano, decine e decine sono le autorità ecclesiastiche che hanno contestato il Cammino, talvolta sospendendone le attività. Negli ultimi mesi ciò è accaduto nell'isola di Guam e nella diocesi di Lancaster; a Guam l'inviato dal Papa arcivescovo Michael J. Byrnes ha bloccato per un anno la formazione di nuove comunità; sia a Guam sia nella diocesi di Lancaster (vescovo Michael G. Campbell) i neocatecumenali sono stati destinatari di lettere pastorali nelle quali si impone loro di celebrare l'Eucarestia conformemente all'Ordinamento Generale del Messale Romano. Nel settembre 2017 l’arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, presidente della Conferenza episcopale abruzzese e molisana, ha pubblicamente richiamato i neocatecumenali che avevano programmato le loro missioni evangelizzatrici senza richiedere l'autorizzazione del vescovo.

Tutto ciò, e tanto altro, è sempre stato omesso dalla propaganda del Cammino; nelle comunità locali, dove gli interventi critici e le prescrizioni non possono essere nascoste, le disposizioni pastorali sono state invece presentate come persecuzioni da parte di "faraoni" (in tal modo, nel gergo neocatecumenale, sono definite le personalità che disapprovano taluni aspetti del CNC).

Nell'elenco precedente, al fine di dedicargli lo spazio che merita, si è volutamente tenuto fuori il nome del sacerdote che maggiormente si è impegnato nella confutazione del CNC: il compianto teologo passionista Enrico Zoffoli. Anche padre Zoffoli potette leggere il primo tomo degli insegnamenti neocatecumenali solo perché gli era stato consegnato da un suo confratello, padre Vittorio Lucchetti, che ne entrò in possesso grazie alla solita sbadataggine di un catechista neocatecumenale che lo aveva dimenticato in una parrocchia. Fu l'analisi del volume "Orientamenti alla equipe di catechisti per la Fase di conversione” che sospinse padre Zoffoli a intraprendere una eroica battaglia contro la dottrina di Kiko e Carmen. Una battaglia che lo portò a essere rimproverato da personalità ai vertici della Chiesa. 


(fine prima parte - segue)

40 commenti:

  1. Primo punto messo opportunamente in evidenza:
    Il Cammino è una lobby che sa vendere bene la sua (falsa) immagine. Una lobby che spende le sue migliori energie per “comprare” potenti appoggi, sapendo che la propaganda è irrinunciabile per chi si applica alla scalata al potere in qualsivoglia contesto. Poi basta bollare con l’etichetta di credenti "non adulti nella fede" chiunque osi palesare un diverso avviso per screditare a priori ogni critica senza neanche approfondirla. Questo, anche in modo sorprendente, è avvenuto col Cammino per cui sono stati oscurati i dubbi sull’autenticità dell’esperienza palesati da più parti, tutti i diversi pareri, anche molto autorevoli, che vanno da Mons. Athanasius Schneider - che ha coniato la efficace immagine del Cavallo di Troia - al nemico storico dichiarato, il Cardinal Carlo Maria Martini che mai neanche li ha voluti ricevere.

    Ciò che non ha fatto la collaudata strategia propagandistica lo ha fatto la stretta consegna dell’arcano e della segretezza. Il tutto in un Cammino che paradossalmente non conosce la fine. Per cui il controllo su chi ha avuto e ha nelle mani i testi che vengono consegnati ai catechisti per la diffusione del neocatecumenato nelle Parrocchie è capillare e perpetuo. E nessuno osi diffondere quelli che vengono chiamati mamotreti nei quali è raccolta tutta la predicazione orale e ispirata dei due iniziatori spagnoli.

    Grazie a Lino in questo saggio apprendiamo di tante autorevoli voci (che si è tentato sempre di tacitare) che si sono alzate fuori dal coro nella Chiesa a denunciare le molte pericolose storture del Cammino relative alla velenosa e subdola dottrina kiko/carmeniana. E questo a prescindere dalle prassi devastanti interne al sistema e ad esso funzionali messe in campo negli anni.

    Pax

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  2. Copio a proposito della gestione strumentale delle critiche nel C.N. questo passaggio del saggio di Lino che confermo in ogni parola con la mia esperienza:

    “Tutto ciò, e tanto altro, è sempre stato omesso dalla propaganda del Cammino; nelle comunità locali, dove gli interventi critici e le prescrizioni non possono essere nascoste, le disposizioni pastorali sono state invece presentate come persecuzioni da parte di "faraoni" (in tal modo, nel gergo neocatecumenale, sono definite le personalità che disapprovano taluni aspetti del CNC).”

    E qui voglio riferire un aneddoto simbolico. Nell’elenco dei Pastori fortemente critici nei confronti del Cammino c’è monsignor Bommarito arcivescovo di Catania. E io ricordo, ai tempi che furono, di quando il responsabile itinerante della Sicilia, il fedelissimo Salvatore Morfino, riferì in Assemblea di Itineranti, con gran disgusto, degli ostacoli frapposti da questo prelato alla loro espansione sicula. Per fare lo spiritoso e sbeffeggiarlo, per tutto il tempo continuò a chiamarlo – ribattezzandolo - non Bommarito ma Buonadonna… e rideva…

    Pax

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    1. Qui ho omesso il meglio però e mi corre l'obbligo di integrare.
      Perchè qualcuno può chiedersi: E Kiko?

      Soddisfo la vostra curiosità.

      Kiko rideva anche lui. Facilmente intuibile perchè altrimenti il Morfino mai si sarebbe permesso, se Kiko fosse stato, per avventura, uno contrario a certe irriverenze! Morfino era tra i più omologati al sistema.

      Nell'ilarità generale questo era il clima quando, prelati assenti, si dava libero sfogo a tutte le lamentele per le indebite interferenze dei Vescovi che, come da Statuto, sono i Responsabili finali e unici dell'Iniziazione Cristiana nelle loro Diocesi. Ma di questo gli Itineranti non hanno mai tenuto seriamente conto.

      E dunque Salvatore tranquillamete faceva, tutto giulivo, il giullare di corte.

      Kiko non solo rideva ma intercalava, durante le esperienze narrate da questi soggetti, un "Bene, bene!" molto compiaciuto. Orgoglioso di come aveva cresciuto bene i suoi rampolli.

      Pax

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  3. La tanto sbandierata "approvazione" del Cammino è approvazione agli Statuti.
    Se si seguono, si è approvati, se non si seguono, no. Le AGGIUNTE non sono approvate, soprattutto se aliene rispetto alla Tradizione cattolica.

    I Templari erano approvati.
    Poi hanno cominciato a deviare dottrinalmente e pare che, con la deviazione dottrinale, si siano aggiunte pratiche iniziatiche e ARCANI.
    Ma anche se, pur ubbidendo formalmente ai loro "statuti" (non so se li avevano e sotto quale forma) avessero dato alle pratiche approvate un significato iniziatico e di arcano che la Chiesa non prevedeva, cioè un significato ERETICO, sostanzialmente non sarebbe cambiato nulla : disubbidivano allo spirito del loro statuto in quanto erano eretici. L'ubbidienza solo formale, se si è eretici, non è ubbidienza alla Chiesa, ma ubbidienza all'eresia.

    Non nego che ci siano dei camminanti in buona fede che di fronte alla scelta se ubbidire al Cammino o alla Chiesa sceglierebbero la Chiesa, ma costoro dovrebbero prendere i mamotreti e confrontarli con il Catechismo della Chiesa Cattolica. E dovrebbero prendere il Messale Romano e confrontarlo con la liturgia del Cammino.
    E tirare le conseguenze.

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  4. Grazie ragazzi per questo post di approfondimento. I commenti di Lino Lista mancano, rileggerlo è bello.

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    1. Vero, la sua presenza sul Blog manca. I suoi commenti, il suo argomentare. E manca anche BPS.

      Pax

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  5. Io credo che noi che ci occupiamo da più o meno tempo del CNC, abbiamo un'idea forse un po' troppo rosea del modo in cui venga visto effettivamente e nel concreto nelle parrocchie.
    In questi 50 anni non è migliorata la loro simpatia ed il loro appeal che sta sotto-zero. Istintivamente esso è ancora rifiutato dalle parrocchie come un organismo alieno e infestante.
    Questo articolo chiarisce come fin da subito sia stato riconosciuto per ciò che è realmente e, in un'epoca in cui ancora non erano state ottenute delle approvazioni ufficiali (approvazioni che non riguardano Cammino cosi come esso realmente è ma come si presenta per poter essere accettato), è stato possibile avere dei pronunciamenti ufficiali da parte dei presuli più avvertiti.
    Ora invece è più difficile contrastarli apertamente, perché 'approvati'.
    I modi per tenerli a bada sono due: il primo e il più efficace è il rifiutarli fin dall'inizio senza se e senza ma, cosa che i parroci fanno in modo molto diffuso; il secondo è il non dare loro spazi ulteriori, laddove si siano già inseriti.
    Lo stesso Kiko dà molti anni si è reso conto di non potersi espandere in modo incontrollato e si è dedicato solo a cercare di mantenere l'esistente, mettendo in campo iniziative, come le cento piazze e le missio ad gentes che servono solo a tener impegnate le persone, a continuare a spillar denari ma non a far crescere il Cammino.
    A noi il compito di fornire notizie veridiche sul CNC per contrastare quelle addomesticate che i media cattolici da loro infiltrati purtroppo diffondono.
    Sono grata a Lino e a BPS per questo lavoro di ricerca e di sistematizzazione che spiega la effettiva portata delle cosiddette 'approvazioni' ecclesiastiche al Cammino neocatecumenale, perché fanno un servizio alla verità di cui, in tempi di grande confusione, sentiamo una acuta e spesso dolorosa necessità.

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  6. Avviso tecnico:

    alcuni dei link presenti in questa pagina rinviano ad articoli originariamente pubblicati sul sito web Alterinfo di don Gino Conti (1918-2011) sulla defunta piattaforma Geocities e attualmente ospitati sulla piattaforma alternativa geocities.ws che purtroppo è imbottita di pubblicità e in certi casi viene rilevata (addirittura?) come diffonditrice di malware. Se il browser vi avvisa di pericoli non cliccate, e cercate le fonti da Google.

    Il lavorone svolto da don Conti fin da molti anni prima dell'esistenza di questo blog merita ancora la nostra gratitudine perché ha conservato testi e citazioni che altrimenti sarebbero state già dimenticate (ricordiamo per esempio la ferrea attività dei capicosca catanesi della setta kikiana per nascondere la lettera di mons. Bommarito: in qualità di rappresentanti della menzogna, dovevano nascondere la verità messa nero su bianco dal vescovo, soprattutto perché Bommarito aveva preso sul serio le testimonianze dei suoi sacerdoti).

    Il pregio di quegli articoli - ed il motivo per cui li abbiamo citati nonostante siano ospitati da geocities.ws - è di documentare ulteriormente che lo scempio neocatecumenale esisteva anche "prima di internet". Quando l'esimio Don Kikolone spara il suo solito "divieto di internet", è anche perché ha paura che i suoi adoratori scoprano che le magagne kikiste-carmeniste ci sono sempre state, che le panzane del Cammino ("che salva i matrimoni" e bla bla bla) sono sempre state le stesse, che non è vero che esistono "odiatori del Cammino" su internet, ma esistono solo testimoni delle schifezze del Cammino che adoperano anche internet.

    Il libro Il fango e il segreto - che consigliamo di far leggere ai vostri parroci e vescovi, specialmente quando hanno almeno un minimo di sensibilità artistica e quando dicono che "la bellezza salverà il mondo" - scoperchia il calderone dell'eresia gnostica neocatecumenale.

    Non fatevi turlupinare dagli ignorantoni matricolati e dai sapientoni, che dall'alto della loro suprema superbia vanno elucubrando su "buona gnosi" e "cattiva gnosi": sarebbe come distinguere tra una dose di buona cocaina e di cattiva cocaina, col pretesto che la prima farebbe tanto tanto bene ai drogati. Nostro Signore è stato fin troppo chiaro (cfr. Mt 11,25): «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli». Altro che "arcani", altro che "gnosi buona", altro che il dottorato master in Alta Molto Alta Teologia: sono i «piccoli» quelli ad accedere alle vette più alte.

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  7. Illuminante questo post, attendo di vedere il seguito, però continuo a fare la stessa domanda : il Vaticano ha approvato gli Statuti nel 2008, dopo 44 anni dalla fondazione del Cammino, possibile che il tutto questo periodo, che è lunghissimo,il Vaticano abbia sbagliato tutto, o che i CNc sono stati cosi furbi da fargli credere solo la facciata? Penso che nel Vaticano le cose le sappiano, se non le sanno è grave che non le sappiano, se le sanno è ancora più grave perchè hanno approvato un movimento con derive settarie, eterodosse, ebraico-protestanti e quanto altro. Oppure devo pensare che il vaticano lo ha approvato per altri motivi non riferibili o non confessabili? Aldo

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    1. La cosa non va vista secondo me sotto questa prospettiva. Quante sono le associazioni cattoliche? Pensiamo forse che le Congregazioni vaticane dispongano di investigatori sul territorio e che ci sia un controllo ad personam? Nonostante questo i 44 anni prima dell'approvazione degli Statuti, imposti dal Pontefice, non voluti dal CNC, la dicono lunga sul grande desiderio che aveva la Chiesa di ammettere come cosa propria questo carrozzone.

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    2. Questo Blog ti offre tutte le risposte. Sei certosino, ti basta un poco di pazienza e di applicazione. Moltissimi articoli pubblicati in questi anni trattano in lungo e in largo la questione. Puoi risalire così anche a tutta l'opera prima, fondante e sostanziale di padre Enrico Zoffoli.
      Il libro di Lino "Il Fango e il Segreto" il libro di padre Ariel "L'eresia si fece Kiko e venne ad abitare in mezzo a noi..." e tutte le fonti ampiamente e ripetutamente segnalate ti offrono materiale abbondante. Ti rimando pure al commento di by Tripudio 14 gennaio 2021 11:45 pubblicato sopra.
      Certo puoi rifarti anche alle pubblicazioni a cura del Cammino. Dalla raccolta dei discorsi dei Papi, che ti consiglio di confrontare con i discorsi integrali senza fermarti a come li hanno ritagliati loro. Oltre a riprendere anche quelli che hanno omesso perchè di rimprovero e correzione. Puoi anche consultare tutti i libri autocelebrativi che hanno in bacheca.

      Alla fine ti potrai fare un'idea tua.

      Su cosa sappia e non sappia il Vaticano, oppure su cosa faccia finta di non sapere ma che vuoi che ti dica.

      Per me, come per tanti qui, i Pastori con la loro flemma (vogliamo chiamarla così?) sono un continuo, incessante, eterno tormento.

      Pax

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  8. Warum sind die Bücher von Lino Lista, Il fango e il segreto, und Daniel Lifschitz, Kiko Argüello. Santo o impostore?, noch nicht übersetzt: ins Englische, ins Deutsche, ins Polnische?

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    1. Perché ci vorrebbe qualcuno competente e di buona volontà che li traducesse e un editore che li pubblicasse.

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    2. Na dann sollte man dafür beten!

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  9. Certo Valentina, perché la chiesa ha ammesso questo carrozzone? ho un ipotesi ma per il momento non la dico perché rischierei una querela dal Cammino visto che non ho le prove Aldo

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  10. Le riforme liturgiche del Cammino Neocatecumenale costituiscono un dogma di fede e devono essere rispettate da tutti i camminanti. Chi le disattende è apostata della fede e scomunicato, e potrà essere assolto solo dalla Santa Sede previa abiura da siffatto comportamento e confessione direttamente con papa Francesco che per penitenza farà recitare 1000 Pater, Ave, Gloria, Angelo di Dio e l'Eterno riposo secondo le nuove norme. I camminanti, rinati a nuova vita, dopo la morte saranno salvati d'ufficio abbuonando loro il giudizio universale e siederanno accanto a Kiko e Carmen nella gloria dei cieli per sempre.

    Nonostante qualsiasi norma in contrario

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    1. Scomunicato.....ecco....
      Questa affermazione dà la misura della vostra competenza....
      😂😂😂😂
      ZEROOOOOOOOO

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    2. Neppure ti sei accorto del tono ironico e che chi viene scomunicato è chi non approva il Cammino...e di Kiko e Carmen alla destra del Padre non hai nulla da dire? 🤣🤣
      Quelli ti vanno bene vero?

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  11. Cita di QUALI riforme parli perchè te le stai inventando come il resto del tuo post scopiazzato in burocratese teologico. Che pena!!!

    essere inutile....

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  12. Se Kiko Arguello di Costantinopoli si dovesse dikikoarguelloviscostantinopolizzare, i csmminanti si dikikoarguelloviscostantinopolizzarebbero anche loro? Cioè se Kiko si dimette dalla carica che ha ancora vivo, i neocat che fanno?

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  13. Volevo completare il discorso sulla triade, per quanto stringato, facendo un cenno a don Mario Pezzi. A differenza di Carmen, che dalle foto appare sempre eternamente imbronciata, non era molto empatica, e voi me lo confermate, don Mario un pò sorrideva e aveva un'aria diciamo bonacciona però era pochissimo appariscente, forse serviva a fare numero nella triade, almeno cosi ho capito. La sua biografia, molto stringata, dice che in origine apparteneva ai Comboniani, poi chiese di diventare diocesano per poter entrare nel cammino. So che i religiosi devono avere il permesso del loro superiore per aderire a un gruppo, Cammino o altro. Evidentemente il suo superiore non lo autorizzò, per cui chiese lo spostamento ai diocesani, so che i religiosi lo possono fare, purchè seriamente motivati. Leggevo sui Comboniani che si occupano soprattutto di missioni, quindi lui non poteva rimanerci perchè come missionario non avrebbe potuto aderire al Cammino. Aldo

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  14. Tempo fa su youtube ho visto un filmato simpatico, che forse c'è ancora in rete : Il Cammino era invitato in Vaticano alla Sala Nervi, presente papa Francesco e alti prelati, e Carmen parlava nel palco del Papa. Kiko, seduto in prima fila, la chiama sottovoce : "pss, Carmen". Lei si volta e lui le fa il gesto della mano che si chiude, come per dire : Carmen, stringi, sei troppo lunga. Lei per tutta risposta gli getta un urlo : "e stai zitto un po, sempre in mezzo ti metti". Nella sala si udì una risata, inquadrano anche il Papa e i prelati che stavano ridendo, probabilmente qualcuno ha avvertito il Papa che i due battibeccavano, come cane e gatto, non si sà se seriamente o se scherzavano. Il mio amico iglesiente ha sempre detto che i due litigavano spesso, lui perchè era prepotente e lei perchè aveva un caratteraccio, poi, in fondo si volevano bene. Quando mori Carmen trasmisero su TV 2000 i funerali nella cattedrale di Madrid, ho visto solo la prima parte quando Kiko l'ha commemorata, ha fatto finta di piegarsi sulle gambe dicendo che se le sentiva mancare e chiedeva al Signore di chiamarlo presto per raggiungerla, era molto commosso, non credo fingesse, quel giorno mi fece una grande pena, pareva un vecchietto che aveva perso all'improvviso la moglie, cosi almeno mi è sembrato. Aldo

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    1. Invece io ho notato che quel funerale è stato solenne, non ci sono state le pagliacciate introdotte dai due iniziatori nelle cerimonie dei loro adepti per comunicare la grande gioia per la morte del proprio caro, ne' balletti intorno alla bara e la solita caciara irrispettosa.

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  15. Leggete questa nota, tratta da un libro di teologia, che dovreste leggere e che non è del Cammino Neocatecumenale, risponde alle vostre stupidissime critiche sul fatto che alle nostre celebrazioni non ci inginocchiamo alla consacrazione:"(Nota in calce pagina 124 plico)Questa idea erronea(di staccare le parole della cosacrazione da tutto il contesto della anafora) è, nelle nostre abitudini, sottolineata anche dal segno fisico dell'inginocchiarsi all’unico momento che noi riteniamo della 'consacrazione'. Anche attraverso questo segno noi evidenziamo una staticità del momento della ripresa delle parole di Gesù all'Ultima Cena, rompendo l'unità dinamica di tutta la preghiera eucaristica.Ricordiamo che *stare in piedi vuol dire che noi siamo resi partecipi della vita di Gesù risorto e siamo sempre in cammino dietro di lui. Stare in piedi è dunque un'azione dinamica. Attraverso questo gesto tutta la nostra vita è in cammino e partecipa a ciò che in quel momento sta facendo l'assemblea. *Stare in ginocchio vuole dire che stiamo vivendo un mistero che è più grande di noi e di fronte al quale ci fermiamo, sentendo la nostra piccolezza. Tutta la nostra vita partecipa a questo mistero. Lo stare in ginocchio è un gesto statico".

    Imparate ignoranti!

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    1. Sei pregato di far pervenire queste tue pregevoli osservazioni e quelle del teologo di cui non riferisci il nome al Vaticano per la prossima riforma del Messale. Fino a quel momento, rimangono le attuali prescrizioni che voi state trasgredendo da sempre.
      Comunque suggerisco, per rendere la postura ancor più dinamica e per togliere il dubbio che stiate adorando Gesù Cristo realmente presente nelle Sacre Specie, di fare anche qualche esercizio ginnico, saltelli a piedi pari, flessioni eccetera.

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    2. Amico anonimo, potresti essere nel giusto, fai un atto di carità e cita il libro di teologia di cui scrivi, l'autore e la pagina dove è scritta questa cosa che affermi.
      Non dovrebbe essere difficile visto che è una citazione non tua.
      Grazie

      LUCA

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    3. carissimo o in piedi o in ginoccjo il movimento kikiano resta sempre una setta...
      dom

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    5. ANONIMO del Cammino.

      in attesa di sapere i riferimenti della citazione, come richiesto da Luca, non mi risulta che nessun catechismo, nemmeno i documenti del Vaticano II, nessun santo, parla di liturgia dinamica in contrapposizione a quella statica.
      La liturgia è una ed è quella della Chiesa.
      E' statica e nello stesso tempo dinamica, se proprio vogliamo usare tali termini
      Quello che tu scrivi mi sembra un'INVENZIONE dell'autore del libro (posso sbagliare, ma citato senza spiegazioni non si capisce dove si vuole arrivare).

      Ripeto il Concetto: il Cammino non ubbidisce agli statuti approvati, ma anche vi ubbidisse totalmente, ma aggiungesse qualcosa di INVENTATO (non importa se da Kiko o meno), facendo sembrare l'invenzione come quasi una conseguenza dell'approvazione, mentre invece è aliena dalla Tradizione, cambia il modo di intendere e di vivere gli statuti, perché ne cambia il senso.

      Il vero formalismo non consiste nel seguire le leggi di Dio e della Chiesa integralmente (altrimenti i santi sarebbero formalisti), ma nel seguire altre leggi fingendo di seguire le leggi della Chiesa.

      La trovata dei neo modernisticonsiste nel non contestare più la Tradizione, almeno non direttamente, anzi spesso consiste nel dire che della Tradizione accettano tutto, ma vi aggiungono qualcosa che non appartiene alla Tradizione affinché possano disubbidirvi.

      Ad esempio se si accetta l'immigrazionismo esasperato (che non ha nulla a che vedere con la dovuta accoglienza dei dei rifugiati), di fatto si perseguono altri fini che non l'aiuto ai poveri. Fini politici ed economici. E, di fatto, non si adoperano più le risoprse per lo sviluppo dei Paesi poveri, come la Chiesa ha sempre raccomandato di fare. Di fatto, perciò, si rompe con la Tradizione.

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    6. Caro anonimo, per farti comprendere l'importanza della riverenza al Santissimo Sacramento vorrei ricordarti l'episodio in cui a Padre Pio apparve un confratello che gli rivelò di essere in Purgatorio perché aveva ricevuto l'ordine di tenere pulito lo spazio antistante il Tabernacolo ma spesso per distrazione dimenticava di inchinarsi e di offrire riverenza; molti santi e sacerdoti insistono sull'importanza di ricevere la Comunicazione in modo santo (possibilmente in ginocchio e senza mani, come accade di norma in Polonia ad esempio) come anche vorrei ricordarti che "studiate ignoranti" non è da cristiani, in quanto nella Bibbia è scritto che si commette omicidio anche chiamando "stupido" il prossimo. Lungi da me il giudicarti, intendo solo avvisarti cordialmente, la correzione è carità evangelica

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    7. Ohibò...
      In un libro di antropologia teologica ho letto che non esiste nessun peccato originale.
      In un libro di mariologia ho letto che l'immacolata concezione è un concetto erroneo.
      In un libro di teologia dogmatica ho letto che la Bibbia non parla della Trinità.
      In un libro di escatologia ho letto che il concetto di immortalità dell'anima è estraneo al Cristianesimo.
      In un libro di esegesi ho letto che Matteo, Marco, Luca e Giovanni non sono gli autori dei quattro Vangeli.
      In un libro di Cristologia ho letto che non bisogna vedere la morte di Cristo come sacrificio espiatorio.
      In un libro di teologia orientale ho letto che lo Spirito Santo non procede dal Figlio.
      In un libro di Teologia Sacramentaria ho letto che la transustanziazione è un ostacolo all'ecumenismo.
      In un libro di Storia della Chiesa ho letto che San Pio X ha sbagliato a condannare il modernismo.
      In un libro di Liturgia ho letto che il Messale di Pio V è stato abolito.
      In un libro di teologia fondamentale ho letto che le cinque vie di San Tommaso non sono valide per l'uomo moderno.
      In un libro di Morale Sacramentaria ho letto che la contraccezione non è peccato.
      E pensa un po'...sono tutti libri scritti da preti e vescovi. Come sbrogliamo la matassa?

      Tomista ex NC

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    8. Non mi stupirebbe se l'avesse copiato da un articolo di quel protestante di Andrea Grillo.

      Frilù

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    9. Può darsi Frilù, questi sono convinti che basta aver scritto un libro (solo se concorde con la dottrina kikiana) per acquisire automaticamente il carisma dell'infallibilità.
      D'altronde ..cosa si può controbattere a chi considera Farnes esimio liturgista? Si può confutare una teoria, ma un rutto? Una flatulenza? Quali argomentazioni servono per controbattere ad un rutto? Solo cercare di rispondere equivarrebbe a considerare le loro fandonie come tesi quantomeno legittime. Mandarli a quel paese mi sembra l'unico modo possibile per affrontare eventuali disputationes con questi personaggi.

      Tomista EX nc

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    10. Grazie Tomista ex NC.
      Hai reso perfettamente l'idea.
      Pultroppo queste persone non hanno nessuna intenzione di dialogare seriamente, sparano slogan e scappano via.
      È il modo migliore di creare dubbi in chi ci legge, alzare polvere e nascondere la loro realtà.
      Senza l'arcano sono persi.
      Senza l'arcano devono spiegare e non sanno farlo per il semplice motivo che non c'è nulla da spiegare, la verità è molto più semplice delle loro complicate menzogne.
      Ma va bene così, non c'è fretta, prima o poi la verità sguscia via dai nascondigli dove l'anno nascosta.
      È solo una questione di tempo.

      LUCA

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    11. Ecco LUCA hai reso perfettamente l'idea come solo chi li ha conosciuti di persona può fare. Sono cialtroni che hanno dalla loro parte troppi ignavi, nella migliore delle ipotesi.

      Pax

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  16. Il cammino neocatecumenale fin dall'inizio si è posto non come di supporto ad un percorso di fede all'interno della Chiesa, ma come drasticamente alternativo ad essa.
    In modo progressivo le sue catechesi mirano a decostruire l'immagine di Dio Padre come di un Dio Buono ma anche Giusto per imporre quella di un Dio che ha rinunciato ad imporre la giustizia e si compiace solo della incapacità dell'uomo e del suo peccato; indeboliscono l'autorità della Chiesa che viene accusata di essersi arresa a superstizione e paganesimo e svalutano il sacerdozio ordinato e i suoi munera di governo e di formazione, a favore del catechismo neocatecumenale, un'accozzaglia di errori palesi e di omissioni.
    All'inizio, tutto ciò dà l'impressione al singolo fedele di essersi liberato dall'oppressione di Chiesa e di preti per poter diventare egli stesso il perno di una fede faidate, ma la realtà è che invece si diventa schiavi di una tirannia, quella appunto di un Cammino pieno di leggi e di divieti, che isola dalla famiglia, toglie la capacità di autodeterminazione e circoncide la ragione.
    Scriveva il cardinal Biffi che queste culture che mettono al centro sè stessi e i propri bisogni o la propria idea di fede, conducono solitamente al culto indebito della personalità, alla adorazione della altrui tirannide ed alla schiavizzazione dei fratelli.
    Esattamente il punto di arrivo del Cammino neocatecumenale.

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  17. Brevissimo promemoria tecnico per i non addetti ai lavori.

    Dalla lettera ai Filippesi, capitolo 2, versetti 9-10: «Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra».

    Dalla lettera ai Romani, capitolo 14, versetto 11: «...Come è vero che io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me e ogni lingua renderà gloria a Dio».

    Quando qualche neocatekiko va blaterando idiozie contro il gesto del genuflettersi (dal latino: genu = ginocchio, flectere = piegare), significa che non ha capito niente.

    Se poi insiste a cercare scuse tipo "la posizione dei salvati è in piedi", bisogna ricordargli che nessuno di noi viventi in questa valle di lacrime ha raggiunto la salvezza.

    Pertanto, davanti al Signore - realmente presente nel Santissimo Sacramento - noi ci genuflettiamo, ci inginocchiamo, esprimiamo il nostro rapporto col Signore senza partire dalla superbia di coloro che non vogliono inginocchiarsi davanti a Dio (ma che comodissimamente si inginocchiano davanti a Kiko...).

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  18. Ulteriore promemoria tecnico per i non addetti ai lavori.

    Non è che uno si sveglia al mattino e decide di "odiare il Cammino".

    Al contrario. È a causa di una fede vissuta, e della certezza sulle verità di fede, che un cattolico mette in guardia gli altri cattolici dai pericoli dell'eresia. (Lo dice anche il Codice di Diritto Canonico: i fedeli, «secondo la scienza, la competenza e il prestigio di cui godono hanno il diritto ed anzi talvolta il dovere di manifestare ai sacri Pastori la loro opinione su ciò che riguarda il bene della Chiesa, e di farla conoscere agli altri fedeli di Cristo, salva restando l’integrità della fede, la morale e il rispetto verso i Pastori…»: c. 2 12/3. Cfr. anche il Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 37).

    Chi desidera onorare Dio, non può non sdegnarsi di fronte allo scempio liturgico e dottrinale, alle iniquità e idolatrie, alle vere e proprie porcherie dei capicosca di una setta eretica che si ammanta di "cattolicità" perché pretende (mentendo) che le "approvazioni degli Statuti" sarebbero certificati automatici di santità passata, presente e futura.

    Per questo insistiamo a ricordare che non è che uno si sveglia con la luna storta e decide di "odiare il Cammino". Al contrario: è proprio perché non odia il Cammino che ne indica i madornali errori e ne chiede la correzione.

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  19. Al buon Lino va tutto il merito del testo. Io feci poco, se non correggere alcune parti e integrare dove mi chiese un po di illuminazione. Non parlammo mai del punto finale, e me ne rammarico, lui stesso teneva queste cose celate, per natura. Ogni parola era meditata, prima di scrivere certe cose sul cammino mi chiedeva conferma, ristudiava la dottrina, riguardava i mamotreti.
    Furono i suoi post a convincermi definitivamente a uscire dal cammino per non tornarci mai più.
    Leggere le sue parole è come sentire la sua voce.
    Conservo ancora quel testo nel mio computer, gelosamente, sperando un giorno di poterlo completare.
    Lino ci ha preceduti nella casa del Padre, spero ci guardi da lassu e con il suo fare riflessivo sorrida a noi.

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