sabato 21 settembre 2019

È tornato alla casa del Padre mons. Bommarito, arcivescovo emerito di Catania

Mons. Luigi Bommarito
(1926-2019),
arcivescovo emerito di Catania
È tornato alla casa del Padre mons. Bommarito, arcivescovo emerito di Catania.

Dobbiamo qui ricordare uno dei suoi più preziosi atti da pastore della Chiesa Cattolica. Si tratta della lettera che scrisse per l'Avvento 2001 alle comunità del Cammino Neocatecumenale e, per conoscenza, ai sacerdoti della sua arcidiocesi.

A suo tempo abbiamo ricevuto testimonianza che i cosiddetti "catechisti" del Cammino fecero di tutto per tenerla nascosta ai fratelli delle comunità (non solo per disobbedire all'arcivescovo, ma anche perché dai piani alti del Cammino davano per imminente l'approvazione definitiva - in realtà sette mesi dopo arrivò solo uno "Statuto ad experimentum").

Per la diffusione di quella lettera dobbiamo ringraziare tanti sacerdoti, e in particolare don Gino Conti (1918-2011) che la pubblicò sul suo sito web Alterinfo (che precedette questo nostro blog di diversi anni) che tenne aggiornato finché la salute glielo permise (le testimonianze e i documenti ancora consultabili su quel sito web restano ancora attualissimi poiché il Cammino è non è cambiato per niente salvo qualche patetica aggiustatina come l'alzatina ipocrita al momento della "comunione seduti").

Riportiamo dunque qui sotto la parte saliente della lettera di mons. Bommarito, evidenziandone alcuni passaggi significativi perché ancora attualissimi:
Credo opportuno, pertanto, elencare alcuni aspetti del vostro «Cammino» che mi sembrano bisognosi di necessarie, pertinenti e urgenti chiarificazioni.

Se non l'ho fatto prima - mai però ho nascosto le mie perplessità anche se unite a sentimenti di ammirazione - è perché ho atteso l'approvazione del Cammino da parte del S. Padre. Ritardando ancora tale approvazione, vi confido le ragioni che, da sempre, cioè da quando, a Monreale, da sacerdote ho frequentato la catechesi del Cammino, mi hanno lasciato perplesso.
1) Si nota che in molte comunità neocatecumenali ai Presbiteri viene di solito riconosciuta o quasi «concessa» solo la dimensione cultuale e funzionale dell'ordine sacro, mortificandolo se non addirittura privandolo della sua connaturale dimensione giurisdizionale che - come ben sappiamo - è parte integrante e costitutiva dell'Ordine stesso. Spesso, infatti, è il catechista che si appropria indebitamente della potestà giurisdizionale propria del sacerdozio ministeriale.

Ci si chiede: quale consonanza ci sia col n. 28 della Lumen Gentium la quale precisa che «nelle singole comunità locali i sacerdoti rendono; per così dire, presente il Vescovo, …santificano e governano la porzione di gregge del Signore loro affidata»?

Un presbitero, a me carissimo, mi ha confidato che dopo oltre 20 anni non ha chiaro ancora il suo ruolo di presbitero nell'equípe dei catechisti.

2) Lungo l'iter catechetico del «cammino» viene rigidamente e pesantemente sviluppata la situazione della nullità dell'uomo anche se battezzato e quindi l'incapacità dello stesso cristiano di aprirsi - senza l'apporto della comunità neocatecumenale - alla grazia redentiva di Cristo, come se l'evento storico della Risurrezione non avesse risolto e provocato i benefici dell'Alleanza di tutti e di ciascuno con Dio. In altre parole: come se la virtù teologale della Speranza - virtù infusa dallo Spirito in ciascun battezzato col Battesimo - rimasta impoverita e defenestrata, non avesse più nessuna voce in capitolo. Ma la fede cristiana corredata dalla preghiera e dai Sacramenti non è già in se stessa portatrice di luce, di pace, di forza, di gioia, di vittoria sul male? A cosa si riduce il cristianesimo se viene a mancare la teologia della Speranza?

3) Con molti Vescovi di mia conoscenza - di cui accludo interventi e testimonianze che fanno molto pensare - faccio osservare che va provocando confusione, malumori e disagi pastorali, il fatto che ancora da parte delle comunità neocatecumenali si continua a celebrare in forma riservata e privata l'Eucaristia del sabato sera e addirittura la Veglia della Pasqua del Signore, evento strepitoso dell'Amore di Dio teso per natura sua a radunare insieme tutto il popolo di Dio in un'unica grande famiglia.

Si divide il popolo di Dio in due, come blocchi composti in classi e categorie diverse, l'uno di serie A e 1'altro di serie B, come fossero cioè schieramenti separati e contrapposti, incapaci di riconoscersi tutti fratelli. Hanno proprio torto coloro che pensano che le comunità neocatecumenali costituiscono una chiesa parallela?

Non dobbiamo accogliere in un'unica comunità anche i più poveri e i più deboli, i meno catechisticamente preparati che spesso, senza volerlo né saperlo, sono ritenuti fuori del recinto o forse sono rimasti «fuori» per colpa di noi stessi che ci riteniamo i più vicini, più praticanti e osservanti?

Qualcuno può pensare: ma il Sacramento non agisce proficuamente già «ex opere operato»? Perché allora dare tanta importanza solamente alla partecipazione del gruppo dei più qualificati? Forse che l'ex opere operantis (inteso anche come azione di comunità di prescelti) per merito della sua modalità di «cammino», e solo perché diversa da altri «cammini», riesca a rendere più meritevole ed efficace il Sacramento?

4) Sappiamo da San Paolo che lo Spirito affida i suoi carismi ai singoli battezzati - e di conseguenza anche ai singoli gruppi ecclesiali - per il bene comune (cfr. 1 Cor 12, 7), per esempio per il bene comune dell'intero popolo di Dio presente in ogni parrocchia. La comunità neocatecumenale, come pure qualche altro movimento ecclesiale, impongono invece esattamente il percorso inverso, comportandosi in modo tale da strumentalizzare il bene comune per garantire il loro proprio carisma, assolutizzando le loro scelte e imponendo il loro metodo come fosse insuperabile, unico rispetto a tutti gli altri e, per qualcuno addirittura, l'unico salvifico.

5) Di conseguenza, non di rado capita di constatare che nelle parrocchie ove sano presenti in maniera consistente le comunità neocatecumenali, non sempre è facile la convivenza né tanto meno la collaborazione con le altre realtà ecclesiali operanti in loco.

Con coloro che mi hanno accompagnato, durante la Visita pastorale, in una parrocchia, ne abbiamo fatto amara constatazione.

Penso che una maggiore sintonizzazione con il piano e gli indirizzi pastorali del Pastore della diocesi potrebbe ridimensionare la presunta convinzione che il proprio metodo sia il più perfetto fino ad avere la precedenza su tutti gli altri, come se avesse l'imprimatur dello Spirito?

6) Sappiamo dal vangelo che il messaggio di Gesù procede dolcemente sul versante libero e liberante del «Si vis...» (se vuoi...) e si evidenzia fino a svilupparsi chiaramente e amichevolmente su di un piano di amore la cui espressione emblematica è la «parabola del figliol prodigo»: un padre che attende il figlio perduto, gli va incontro, lo abbraccia, lo perdona per lo sbaglia commesso, lo riveste, gli mette l'anello al dito, fa festa, lo scusa persino di fronte al fratello maggiore che non la pensa come lui!…

Il cammino neocatecumenale a volte sembra invece camminare sul versante intransigente del «tu devi», sul filo di un «imperativo categorico» di kantiana memoria, col rischio molto facile di cadere in una sorta di fondamentalismo integralista destinato, come purtroppo accade, a fomentare divisioni e separatismi vari, creando inevitabilmente piccoli ghetti o pericolose «chiesuole» nell'ambito della stessa chiesa di Dia nata invece per essere un'unica grande famiglia del Padre.

7) Non vorrei parlare degli scrutini che, spesso, scarnificano le coscienze con domande che nessun confessore farebbe. Ma come ciò può essere permesso ad un laico sia pure catechista?

Non vorrei parlare neppure delle confessioni pubbliche Ma chi può autorizzare uno stile che la Chiesa, nella sua saggezza e materna prudenza, ha abolito da secoli?

8) Ho letto con attenzione e interesse la lettera che recentemente (Roma, 5-4-2001) il Santo Padre ha rivolto al Card. Francis Stafford, Presidente del Pontificio Consiglio per i laici: una lettera molto significativa e oltremodo importante. Il Sommo Pontefice chiede un giudizio definitivo sul «Cammino neocatecumenale» proponendo un attento e accurato discernimento da parte dello stesso Consiglio Pontificio alla luce degli indirizzi teologico pastorali del Magistero.

In realtà, non essendoci stata fino ad ora - dopo decenni di presenza delle vostre comunità in vari paesi del mondo - una vera e ufficiale approvazione dello Statuto alla luce delle norme emanate dalla S. Sede e dalla CEI, i giudizi sulla bontà del vostro «Cammino» non sono sempre concordi perché di fatto variano da diocesi in diocesi e da parrocchia in parrocchia, in base a comportamenti ed esperienze locali. Vi si chiede pertanto molta riflessione prima di continuare il cammino in maniera sicura e definitiva. La sottomissione al giudizio della Chiesa é il biglietto di presentazione più credibile, valido e decisivo.

42 commenti:

  1. Una chiarezza di pensiero impressionante. Mons. Bommarito non poteva usare parole piu' adeguate e intelligenti di quelle che scrisse nella sua critica al cammino.
    Che Dio lo accolga nella gloria.

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    1. È stato uno degli ultimi atti di governo dell'arcidiocesi: Bommarito si ritirerà poco tempo dopo (diventando arcivescovo emerito), per limiti di età. Questo significa che ha potuto dire quel che c'era da dire in un momento in cui non era troppo ricattabile.

      Molti vescovi sanno ma non parlano perché temono le vendette dei capicosca della setta neocatecumenale. Temono di vedersi pregiudicata la carriera, temono guerre e scandali creati ad hoc dai kikos, convinti che la menzogna e l'inganno sono strumenti santi qualora usati a favore del Cammino. Temono l'accentuarsi delle divisioni nelle parrocchie, temono che i più piccoli e indifesi fratelli del Cammino perdano la fede - ma se la perdono, la perdono solo ad opera dei capicosca della setta, ai quali interessa esclusivamente la fedeltà a Kiko e ancor più la puntualità nel pagammento di tutte le Decime e balzelli kikiani: a loro non interessa la "fede adulta", tanto meno interessa che i fratelli delle comunità conservino la fede.

      L'aver parlato quando era necessario e in un momento in cui era poco ricattabile non cambia il valore delle cose che ha detto mons. Bommarito, e che Nostro Signore gli riconoscerà come meriti perché era vescovo e si è comportato da vescovo, compiendo un gesto di carità verso il suo gregge, il suo clero, e verso tutta la Chiesa. Gettare luce sul cancro neocatecumenale significa contribuire a estirparlo. Il Cammino, infatti, odia la luce, preferisce le tenebre, è un parassita maligno della Chiesa che non si sazierà mai finché non l'avrà distrutta. Non è che un cancro dotato di Statuto diventa magicamente qualcosa che fa bene al corpo che ha già abbondantemente devastato.

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  2. 7) Non vorrei parlare degli scrutini che, spesso, scarnificano le coscienze con domande che nessun confessore farebbe. Ma come ciò può essere permesso ad un laico sia pure catechista?

    Carissimi, la realtà è che non c'è nessuna permissione, è, per fare un esempio, come un ladrone che va in giro e ruba, fino a quando non lo mettono in galera, continuerà a fare sempre così. Ed è arrivato il momento di dirlo:- chi lo dovrebbe arrestare al ladrone? Non di certo un semplice cittadino-.
    Ci sono, nella società, persone pagate ( e nella realtà da Dio, chi ha orecchie capisca)che sono chiamate a svolgere il loro dovere, e per cui devono andare ad arrestare il ladrone.Altrimenti, se uno non lo fa, che significa? Vi ripeto 2+2 fa 4, non fa 3, si chiamano: COMPLICI.
    Ora sapete chi avete davanti, parlo a tutti i livelli. Ma non perdete la Fede, perchè Dio non è così, lassù non scappano.
    Ora portate tutto dentro la Chiesa, e avete capito cosa sta succendendo.
    Purtroppo la dissimulazione è una grande piaga.

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  3. «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?». 6 Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:
    Questo popolo mi onora con le labbra,
    ma il suo cuore è lontano da me.
    7 Invano essi mi rendono culto,
    insegnando dottrine che sono precetti di uomini.
    8 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». 9 E aggiungeva: «Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. 10 Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. 11 Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, 12 non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, 13 annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».
    14 Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: 15 non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo». 16 .
    17 Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. 18 E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo, 19 perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. 20 Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, 22 adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo».

    (IPG)

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  4. Avranno sempre Dio sulle labbra, a facciata, ma dietro sputano veleno.
    Dissimulano, scuotno sandali, condannano con la Bibbia sotto braccio, usano parole come Cammino, Spirito Santo, Chiesa, e simili, per piegare e ottenre, poi, come viene riposrtato in un detto, si dice: paassata la festa, gabbatu lu santu.
    Carissimi, i detti popolari, di persone umili, che hanno sopportato croci su croci, in quattro parole hanno una spienza enorme, lì si che c'è veramente lo Spirito Santo che ha soffiato nei cuori la Verità.
    Bene disse di voi, il vero Isaia: IPOCRITI!

    (da IPG)

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  5. Quando Papa Giovanni Paolo II approvò il Cammino, non solo credeva che le comunità dopo 7 anni di "cammino" si sciogliessero in parrocchia, come gli era stato detto, e basta questo per rendere invalida l'approvazione, ma mise una condizione: che UBBIDISSERO ai rispettivi VESCOVI.

    E poi c'era anche un'altra tacita condizione, ma così vincolante che vale sempre e per tutte le approvazioni senza il bisogno di specificarla: quella di non discostarsi dalla prassi della Chiesa.
    Per cui va da se che pratiche come la CONFESSIONE PUBBLICA sono proibite. Tanto più che lo si deduce chiaramente anche dal Codice di Diritto Canonico.

    Ma Kiko e Carmen erano specialisti nel CAMBIARE il Vangelo.
    La testimonianza di Pax a commento del post precedente è sintomatica.
    Gesù ha detto ai discepoli mandati a due a due di entrare in una casa e mangiare e bere "QUELLO CHE VI SARA' DATO", senza tante storie, mentre Kiko e Carmen DETTAVANO IL MENU', ed erano, a detta di chi li ospitava, "capricciosi".
    Kiko poi si arrabbiava coi salesiani di Terra Santa perché, ospite, non gradiva il cibo di scarsa qualità, poi, cacciato come vanno cacciati gli scrocconi nel nome di Cristo, ha fatto il gesto di scrollare la polvere dai sandali!

    Tragicomico, ma, comunque, un vero manipolatore del Vangelo e mi chiedo come sia possibile che sia ancora tollerato.

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  6. Era il mio vescovo emerito. Di una simpatia incontenibile e sempre con un bellissimo sorriso, nonostante in quegli anni non tutto fu semplice. Vorrei raccontare un piccolo aneddoto. Per il Giubileo del 2000 ebbi l'occasione di vederlo spesso (nel senso quasi vis a vis) perchè celebrò anche per la mia piccola comunità (non neocatecumenale ovviamente), ma partecipai anche ad altre celebrazioni. Per il Giubileo delle Misericordie (all'epoca ne facevo parte) mi scelsero per la processione offertoriale. Arrivata ai gradini dell'altare c'era lui che attendeva. Mi nota e mi fa (tutto questo tra organo a palla e cattedrale strapiena) una espressione facciale di quelle tipicamente sicule per dirmi bonariamente: "OH, ma tu sempre qua seii?" ed io di rimando (sempre senza dire nulla): "Eccellenza, che ci vuole fare". Lui fece un grande sorriso, prese quello che avevo in mano e mi indico dove mettermi.
    Questo era Luigi Bommarito. Dubito che un neocatecumenale della mia cottà associ questo nome ad un ricordo piacevole. Si faccia due domande allora.

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  7. Il condannare eresie e strafalcioni coincide con l'affermare le verità di fede e la prassi della Chiesa: infatti, nel dire che qualcosa relativo ad un "itinerario di riscoperta" è sbagliato si fa capire ciò che invece la Chiesa considera giusto.

    Fra i punti evidenziati della lettera di mons.Bommarito facciamo notare:

    - il fatto che parla con cognizione di causa, non solo in quanto vescovo, ma anche perché ha ricevuto testimonianze dirette sullo scempio che avviene nel Cammino; anche se cita un solo caso, nel punto 1, di un sacerdote che dopo vent'anni di Cammino «non ha chiaro ancora il suo ruolo di presbitero» (eufemismo molto gentile), non si può credere che abbia capito tante cose a partire da una singola testimonianza; evidentemente è l'unico caso che poteva citare perché ben noto ai cosiddetti "catechisti" (notoriamente vendicativi e implacabili);

    - il fatto che il Cammino uccide la virtù della speranza ("l'uomo non può non peccare") rendendo il cristianesimo uno squallido moralismo («tu devi») che non serve a niente;

    - il fatto che i kikos continuano a celebrare a modo loro, «in forma riservata e privata», dividendo il popolo di Dio in due, costituendo una chiesa parallela e illudendosi addirittura che le proprie carnevalate liturgiche renderebbero «più meritevole ed efficace il Sacramento» perché il metodo kikista-carmenista sarebbe «insuperabile» e «unico»;

    - il fatto che il Cammino porta divisione e sconquasso nelle parrocchie, «come se avesse l'imprimatur dello Spirito»;

    - più la scarnificazione delle coscienze e le confessioni pubbliche...

    Si capisce bene, dunque, perché i cosiddetti "catechisti" del Cammino calarono una feroce cappa di silenzio su quella lettera. Non sia mai che la dovuta ubbidienza al vescovo faccia scoprire le porcherie del diabolico Cammino e dei suoi autoeletti "iniziatori".

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  8. Dopo circa 20 anni da questa lettera (che descrive la realtà, non locale, ma universale, del CN) dov'è finito il buon senso dimostrato da questo e altri Pastori (alcuni anche ai giorni nostri) ? Come mai non ne sono affetti e contagiati i membri della gerarchia ecclesiastica più ALTA?

    Eppure, o il Magistero e la Dottrina della Chiesa, è 1 questione di opinioni, oppure è uguale per tutti, anche per tutti i vescovi e cardinali e Papa. Le constatazioni OVVIE che fece questo vescovo, come mai non le fanno tutti i Pastori? Eppure sono ovvie, tanto che l'ultimo dei fedeli anche poco preparato (come me) può accorgersene .. e "loro" che noi chiamiamo "padre" , che hanno studiato la teologia e quant'altro è necessario per diventare consacrati, che si sono formati e preparati e diventati sacerdoti, una volta fatta carriera DISIMPARANO gli insegnamenti della Chiesa e quale sia la Volontà di Dio?

    Sono quelli che hanno maggior responsabilità di "comando" (che per il Signore Gesù è "servizio") a dover prendere tutte le misure necessarie per custodire, difendere, nutrire il gregge. Ma 20 anni dopo, il CN esiste ancora, continua a fare "catechesi" e pubblici inviti ingannevoli, e poco importa se ormai attira "poche persone" .. anche 1 sola è sempre 1 di troppo che riceve del male anziché del bene, per mano della Chiesa!

    Noi li chiamiamo "padre" , gli chiediamo nutrimento e loro ci danno lo scorpione velenoso del CN al posto del pane?

    Dopo 20 anni esistono ancora "parrocchie neocatecumenalizzate" o "simpatizzanti" e invece di trovare aiuto nei Pastori (come avevo capito fosse logico fare, ma a qsto punto devo aver capito male ..) devo arrangiarmi da sola e spostarmi di parrocchia (sempre che se ne trovi una non inquinata, perché gli effetti di tale veleno sono persistenti e difficili da mandare via), grazie a Dio, ai livelli "bassi", di singoli parroci, qualcuno che usa il buon senso e ascolta Dio nella propria coscienza (prima ancora che dagli esempi dei propri superiori) si trova ancora.

    Dopo 20 anni ancora esiste questa realtà INDECENTE dei "seminari" NC e poco importa se contano
    "pochi" ragazzi, anche 1 solo che si mette a servizio dell'idolo e non della Chiesa (anche se da Chiesa si camuffa), andando a spargere veleno anziché la Grazia di Dio, è 1 di troppo .. senza contare il male che riceve lui stesso (dopo essersi già intossicato nell'infanzia) sia che creda veramente di servire Gesù, sia che abbia consapevolezza di "appartenere" a Kiko, com'è in realtà!

    Dov'è la Chiesa come "Famiglia" in cui i genitori fanno il bene dei figli? A volte si dice, anche su questo blog, che la Chiesa "tollera" il CN per "prudenza", per evitare danni maggiori .. Non credo proprio sia così! I membri più ALTI della Gerarchia dimostrano invece di agire da "politicanti", da personaggi che devono raccogliere i consensi della maggioranza (anche o soprattutto non cattolica) davanti alle telecamere, come si esibisserro in 1 spettacolo anziché considerare i fedeli come "figli" di cui fare il bene.

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    1. Ho conosciuto 1 madre che ha usato tutte le sue forze e anche la forza, perché il figlio uscisse dalla droga (e grazie a Dio ce l'hanno fatta, insieme, per l'amore di una madre) non è certo stata "tollerante e prudente" quando non era il caso. Come invece fa la gerarchia della Chiesa .. non lasciava certo circolare droga attorno a suo figlio e tanto meno gliela procurava lei .. Invece, la gerarchia della Chiesa lascia circolare il veleno NC in CASA, a contatto di TUTTI i figli, senza curarsi che i più deboli si possano ammalare.
      I membri più ALTI della gerarchia della Chiesa agiscono come genitori deboli e impreparati che assecondano i capricci dei figli più prepotenti, senza preoccuparsi dei danni che essi fanno ai propri fratelli.
      Il signor Kiko Arguello dovrebbe essere "licenziato" dalla Chiesa Cattolica per lettera e lettera pubblica, non ricevuto in Udienza privata. E anche se è logico immaginare che non si sarà trattato di "congratulazioni" ma presumibilmente di rimproveri e "avvertimenti" , è ovvio che per la "propaganda di regime" si è trattato di 1 incoraggiamento a continuare sulla loro strada .. perché non è il contenuto che conta, ma l'immagine.
      E tale propaganda MAI sarà smentita da chi potrebbe e sarebbe tenuto a farlo!

      Tale comportamento degli ALTI membri della Gerarchia non riesco proprio a elogiarlo come "prudenza" ma solo ad affermare che va a VERGOGNA della Chiesa.
      Non riesco quindi a rivolgermi sulla terra a costoro chiamandoli "padre" ..

      Chiamo però Padre quei Pastori VERI come Mons. Bommarito .. altri ce ne sono come lui, e sono quelli che danno speranza per la vera Chiesa.

      Chiedo quindi anche la sua preghiera di intercessione dal Cielo (come continuamente chiedo quella di altri, noti o meno noti che lo hanno preceduto) perché l'organizzazione neocatecumenale CESSI di ESISTERE, nella sua terra di Sicilia, in Italia e nel mondo intero.

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    2. Temo Roberta che ormai le cose col Cammino siano andate troppo avanti. Vero che la versione approvata del Cammino (gli statuti) è diversa da quella realmente praticata, ma per troppo tempo si è di fatto tollerata o finta di non conoscere la prassi, per poter ora fare inversione ad U e dire ora ad alti livelli: "ci eravamo sbagliati, questo movimento è da chiudere o rivedere profondamente o commissariare..."

      Per questo ci saranno magari rimproveri o piccoli assestamenti, ma temo non si arriverà ad un vero chiarimento o svolta netta nella posizione della Chiesa verso il Cammino. A meno che non si verifichi una di queste condizioni: scandalo pubblico che coinvolga vertici del cammino, morte di Kiko, nuovo Papa molto contrario al Cammino. La terza forse non è neppure una condizione sufficiente.
      Sono solo mie ipotesi, ovviamente, magari mi sbaglierò. Paolo

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  9. Quello che rattrista me personalmente è dover constatare come nulla sia cambiato: né nel CNC né da parte della Chiesa.
    Il CNC non ha messo in discussione niente, anzi semmai peggiora di giorno in giorno in arroganza.
    La Chiesa ha continuato a tollerarli, permettendo abusi sia liturgici che spirituali (persone veramente devastate dal modus operandi della setta).
    Una volta confidai a un sacerdote questo malessere sull'atteggiamento della Chiesa. Mi disse che "quello che non viene da Dio, vedrai che morirà da sé. Se la Chiesa chiudesse tutto dall'oggi al domani, che fine farebbero tutti quei piccoli in buona fede?". Che da un lato lo capisco, ma dall'altra mi chiedo "E i morti lasciati per strada in questi sessant'anni, quelli che fine hanno fatto finora? Di quelli invece chi se ne è occupato?".
    Amara domanda, e ancora più amara la risposta.

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    1. Concordo con Autore della lettera. Il fatto che la Chiesa non abbia fatto niente per esercitare almeno un minimo di controllo sul Cammino neocatecumenale è molto grave. Non ha fatto niente nonostante tutte le testimonianze di cui ampiamente dispone circa gli abusi liturgici e le violenze perpetrate da appartenenti a questo movimento, abusi e violenze, si noti, mai condannate espressamente dai vertici. Quella dei cosiddetti "piccoli nella fede" è solo una comoda scusa. Sinceramente non penso che a qualcuno interessi dei piccoli nella fede, come non interessa di tutte le vittime che il Cnc ha mietuto in questi anni. Fra l'altro di piccoli nella fede nel cnc ce ne sono pochi, se ce ne sono affatto. La maggior parte sono persone che si sono fatte il loro circolino, che coltivano il loro orticello e basta. Per loro cosiddetta fede è solo un pretesto.

      Se la Chiesa non fa nulla non dico per chiudere il Cammino neocatecumenale, ma almeno per esercitare un qualche controllo, per evitare il perpetuarsi dei numerosi abusi liturgici, per formare i catechisti, per riformare tutta una serie di pratiche che violano ampiamente il foro della coscienza, per restituire ai sacerdoti il loro ruolo, in sintesi per riportare questo movimento nell'alveo della Chiesa cattolica romana, non è per proteggere i piccoli. A mio parere ci sono altri, meno nobili motivi. Chissà quali....

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    2. Tutto ciò è potuto accadere perché uomini di Chiesa, dopo e in nome del Concilio Ecumenico Vaticano II e della sua "ecclesiologia di comunione" hanno rinunciato all'esercizio dell'autorità, che consiste anche nel condannare l'errore mediante la coercizione. Questo servizio, lungi dall'essere antievangelico, fa parte della divina costituzione della Chiesa, così come Nostro Signore Gesù Cristo l'ha voluta ed istituita. La "mollezza" della Gerarchia nei riguardi del Cammino non è nient'altro che uno degli aspetti di "Gaudium et spes" in atto: l'uomo è buono e con la sua coscienza sceglie naturalmente il bene, senza costrizione alcuna. Risultato? Anarchia totale nelle parrocchie e movimentismo eretico (che non riguarda certamente solo il Cammino).
      Cosa fare per uscire da questo stato di cose? Molto semplice.
      Per quanto ci riguarda bisogna santificarci, avere umiltà e spirito di Fede, convinti che Dio permetta la crisi nella ( e non "della". La Chiesa è indefettibile ed infallibile) Chiesa per un bene maggiore che ancora non vediamo e per purificare i suoi membri. Arriverà il giorno in cui il Corpo Mistico di Cristo risorgerà più bello di prima, il giorno in cui un Romano Pontefice condannerà apertamente gli errori nascosti negli anfibologici documenti conciliari (collegialità episcopale, riforma liturgica, libertà religiosa, ecumenismo, dialogo interreligioso ecc.) e non ci sarà più spazio nella Chiesa per quel mostro chiamato "Cammino Neocatecumenale".

      Tomista ex NC

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    3. A mio avviso e molto difficile comprendere, senza impazzire, l'acquiescenza della gerarchia nei confronti del Cammino, a prescindere dalla crisi nella Chiesa.

      Tomista ex NC

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  10. Carissimi, parlo a chi sta da questa parte, cioè del Blog, e premetto che non è ne un richiamo, ne correzione, ne altro. Ma oggi ho sentito questa cosa dentro di me.Credo sia utile per come dobbiamo comportarci verso le persone che conosciamo, e che ci hanno voluto fare certe cose.

    E per cui ve la metto.

    1Samuele 24

    1 Davide da quel luogo salì ad abitare nel deserto di Engàddi. 2 Quando Saul tornò dall'azione contro i Filistei, gli riferirono: «Ecco, Davide è nel deserto di Engàddi». 3 Saul scelse tremila uomini valenti in tutto Israele e partì alla ricerca di Davide di fronte alle Rocce dei caprioli. 4 Arrivò ai recinti dei greggi lungo la strada, ove c'era una caverna. Saul vi entrò per un bisogno naturale, mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna. 5 Gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco il giorno in cui il Signore ti dice: Vedi, metto nelle tue mani il tuo nemico, trattalo come vuoi». Davide si alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere. 6 Ma ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver tagliato un lembo del mantello di Saul. 7 Poi disse ai suoi uomini: «Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché è il consacrato del Signore». 8 Davide dissuase con parole severe i suoi uomini e non permise che si avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò sulla via.
    9 Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a Saul: «O re, mio signore»; Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. 10 Davide continuò rivolgendosi a Saul: «Perché ascolti la voce di chi dice: Ecco Davide cerca la tua rovina? 11 Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo oggi nelle mie mani nella caverna. Mi fu suggerito di ucciderti, ma io ho avuto pietà di te e ho detto: Non stenderò la mano sul mio signore, perché egli è il consacrato del Signore. 12 Guarda, padre mio, il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando ho staccato questo lembo dal tuo mantello nella caverna, vedi che non ti ho ucciso. Riconosci dunque e vedi che non c'è in me alcun disegno iniquo né ribellione, né ho peccato contro di te; invece tu vai insidiando la mia vita per sopprimerla. 13 Sia giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi confronti, poiché la mia mano non si stenderà su di te. 14 Come dice il proverbio antico:
    Dagli empi esce l'empietà
    e la mia mano non sarà contro di te.
    15 Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi insegui? Un cane morto, una pulce. 16 Il Signore sia arbitro e giudice tra me e te, veda e giudichi la mia causa e mi faccia giustizia di fronte a te». 17 Quando Davide ebbe finito di pronunziare verso Saul queste parole, Saul disse: «È questa la tua voce, Davide figlio mio?». Saul alzò la voce e pianse. 18 Poi continuò verso Davide: «Tu sei stato più giusto di me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male. 19 Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me, che il Signore mi aveva messo nelle tue mani e tu non mi hai ucciso. 20 Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare per la sua strada in pace? Il Signore ti renda felicità per quanto hai fatto a me oggi. 21 Or ecco sono persuaso che, certo, regnerai e che sarà saldo nelle tue mani il regno d'Israele. 22 Ma tu giurami ora per il Signore che non sopprimerai dopo di me la mia discendenza e non cancellerai il mio nome dalla casa di mio padre». 23 Davide giurò a Saul. Saul tornò a casa, mentre Davide con i suoi uomini salì al rifugio.

    Non dimentichiamoci che sono battezzati, anche se scelgono di comportarsi a quel modo.

    (da IPG)

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  11. Della Lettera di Mons. Bommarito, arcivescovo emerito di Catania, mi piace richiamare due cose.
    La prima riguarda la evidenziazione del disagio dei sacerdoti inseriti nel tessuto del cammino. Qual è il mio ruolo nelle equipe dei catechisti? Da questa domanda si passa alla costatazione che viene “quasi concessa” solo una “dimensione cultuale e funzionale”. Ossia, si lascia al presbitero l’unica cosa che il laico non può assolutamente fare ma della quale una comunità inserita nella Chiesa non può in alcun modo fare a meno. I presbiteri nel cammino devono solo celebrare l’Eucarestia (neocatecumenale) e presiedere la Penitenziale (neocatecumenale). Ma….
    l’eucarestia va celebrata come da catechesi, il presbitero deve prestarsi a “consacrare il pane e il vino”, punto. Mentre la stessa Omelia, rispetto a tutti gli altri sproloqui che si profondono tra Ambientali, Monizioni e Risonanze con annesse Preghiere spontanee, resta totalmente sommersa, è il momento nel quale i fratelli rassegnati quasi si addormentano (a meno che non sia di un presbikiko di quelli doc, allora la musica è sempre la stessa e la fascinazione pure);
    la penitenziale gode dello stesso protagonismo laico: Parola di Dio preparata per temi dati dai catechisti con sproloquianti Monizioni, Risonanze e Preghiere, solita Omelia (come sopra) e poi finalmente le Confessioni individuali: in piedi, in assemblea, al centro dell’assemblea cantante e suonante per tutto il tempo. Non finisce qui, nelle consegne kikocarmeniane le confessioni devono: essere brevi, limitarsi alla sola accusa dei peccati tipo elenco, nessuna esposizione di situazioni in cui magari uno non ha le idee chiare e addirittura osa chiedere dei consigli, tutto questo è espressamente vietato. Il presbitero raccoglie la “confessione (meglio elencazione) dei peccati” del neocatecumeno e dà l’assoluzione con breve esortazione e penitenza. Se un fratello, nonostante tutto, ancora chiede, va rimandato ai catechisti e alla Parola che ascolta in comunità. Al presbitero minus è inibita ogni attività di direzione spirituale, parte di quella connaturale dimensione giurisdizionale propria del sacerdozio ministeriale. Questo perché – diciamocelo – nel cammino i presbiteri sono ritenuti totalmente inadatti. Insomma, per i kikos, non è cosa loro. Meglio che lasciano perdere. Possono fare più danni che altro e, in ogni caso, è bene che gli indottrinandi a vita siano ammaestrati in una sola direzione, sempre per evitare di esporli a più opzioni tra le quali scegliere in coscienza. Da che mondo è mondo il direttore spirituale ognuno lo sceglie da sé, solo nel cammino “i catechisti che Dio ti ha dato dalla fondazione del mondo”…che ha pensato per te e per tutta la tua vita. Quando convinci uno che se sfugge da questo “divino destino di predestinazione” esce poi inevitabilmente dalla volontà di Dio e sarà mai più benedetto ma maledetto, l’ingabbiamento è completo e aggiungiamo, questi gettano anche le chiavi!

    CONTINUA.....

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  12. La seconda riguarda l’illuminante riferimento di Mons. Bommarito alla parabola del Figliuol Prodigo. Ho fatto un salto. Ma guarda un poco. Ancora una volta uno stravolgimento denunciato. Come ben sappiamo Kiko ama richiamare questa Parabola per fare il bullo arzillo ancora una volta: Ovvio che i kikos sono tutti il figliuol prodigo - che ha disperso tutta la sua parte di eredità in gozzoviglie e prostitute - e che, ESSENDO I PREDILETTI DEL PADRE sono detestati dal morigerato e palloso fratello maggiore tutto buonino e casa e chiesa che non sopporta di vedere il padre allestire una magnifica festa, con canti e balli e un gran banchettare (son proprio loro!) organizzato apposta per loro peccatori/che non possono non peccare; come di fatto ricadono rovinosamente, di tanto in tanto, tra un banchetto del padre e l’altro, tanto per fare meglio le varie Tappe, più sentite così, più vissute: Traditio e poi Redditio e poi Padre Nostro…figli del demonio. Vuoi mettere come le vivi bene se puoi sperimentare ancora una volta la misericordia? Allora il fratello maggiore chi è? Chi non ci sopporta nelle Parrocchie perché non ha capito niente di niente con tutta la sua santità.
    Ma Bommarito dice un’altra cosa, del tutto contraria, chi crea col “tu devi”, col suo “fondamentalismo integralista” divisioni e separatismi vari? Piccoli ghetti o pericolose «chiesuole»? Il così si fa o niente. Solo noi e nessun altro? Siamo eletti siamo eletti? Emarginando tutto il resto dell’umanità senza sconti per nessuno?
    Il figliuol prodigo arriva con l’abbraccio e il perdono incondizionato del Padre che ha letto nel suo cuore il vero pentimento alla fine del cammino in un baleno, all’elezione, veste bianca, anello al dito e dignità regale in un istante senza nessun itinerario pluriennale di fede. Il Padre non ha detto al figlio “Ora vai a fare le catechesi da Kiko e fai tutto quello che egli ti dirà”. Poi fra 40 anni, forse, ci rivediamo.

    Pax

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  13. E infine un ricordo, un piccolo episodio.
    Ero lì quando l'ombra di Bommarito si allungava sempre più a minacciare il cammino. Ogni convivenza se ne parlava. Ora con trepidazione, ora per allusioni, ora con una triste rassegnazione. Le hanno provate di tutte, ma Bommarino si vede non era tipo da "le regaline" di Carmen né da altre delle loro riuscite strategie, non si è mai fatto incantare. La sua lettera non è stata mai letta in assemblea nè fu troppo enfatizzata.
    L'itinerante di riferimento era, poichè siamo in Sicilia, naturalmente Salvatore Morfino.
    Potete immaginare da soli in che tono parlava dell'Arcivescovo e, siccome lui è quello che è, cercava di smitizzare la faccenda facendo come sempre il fenomeno. Faceva il simpatico. E disse col suo accento palermitano: "Kiko io non lo chiamo Bommarito ma Buonadonna" e rideva, rideva da quell'ebete che è.
    Non so che posto ha sempre occupato nel cuore di Kiko, o forse da parte di Kiko era solo una muta, sorda rassegnazione per un caso perso. Fatto sta, non ricordo in tanti anni mai una volta che il Morfino sia stato massacrato o bastonato, o anche solo ripassato. Bah, altro arcano del cammino più arcano della storia della chiesa.

    Pax

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    1. Sminuire e ridicolizzare (oppure negare, fortissimamente negare), da sempre questa la strategia neocat, nello spazio e nel tempo.
      Lettere mai lette, quando va bene ne ammettono l'esistenza a grandi linee e vengono puntualmente fatte passare per "persecuzioni", con annessi inviti a pregare per la conversione (al CNC, ovvio) del Vescovo di turno. Nella mia diocesi, il Vescovo lo venne a sapere e al primo incontro lo disse apertamente: "So che pregate per la mia conversione". Il gelo sull'assemblea (e quanti inviti dei catechisti a pregare "per la conversione del Vescovo"!), sottolineando subito dopo che erano state fatte partire le catechesi in alcune parrocchie, senza che lui, il Vescovo, ne sapesse niente ("Come lei sa, Eccellenza, abbiamo iniziate le catechesi a xxx", "Me lo state dicendo ora, non ne ero stato informato, il Vescovo non ne sapeva niente", fu la replica del Vescovo: ancora oggi penso fosse un monito per l'assemblea: attenti a seguire persone che operano all'ombra del Pastore). Pochissimo tempo dopo, le comunità vennero a conoscenza della lettera di Arinze da questo Vescovo, che scrisse una lettera aperta in cui indicava di seguire le istruzioni date dal Cardinale, lettera quella che non riuscirono a tenere nascosta.
      "Ma di quale lettera parla il Vescovo?" fu la domanda che in molti ci ponemmo.

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  14. OT sull'incontro del 20/9/2019
    Dal Gruppo Facebook "Verità sul Cammino neocatecumenale"
    Link: https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=2463628470399730&id=1869952033100713&__tn__=K-R

    VATICANO, 20 SETTEMBRE 2019: PAPA FRANCESCO INCONTRA KIKO ARGÜELLO

    L'agenzia di stampa Zenit di lingua spagnola, ha pubblicato un articolo sull'incontro che il Santo Padre, Papa Francesco ha avuto ieri 20 settembre con Kiko Arguello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale e gli altri membri dell'equipe internazionale, Padre Mario e Ascension Romero.

    Per gli amici di lingua italiana pubblichiamo di seguito la traduzione.

    (ZENIT- 20 settembre 2019) .-

    Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza privata Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, che era accompagnato dagli altri due membri della squadra responsabile di tutto il Cammino, Ascensione Romero e Padre Mario Pezzi.
    Lo ha riferito oggi, 20 settembre 2019, l'ufficio stampa della Santa Sede.

    Da parte di Kiko Argüello, questo incontro è stato l'occasione per ringraziare il Papa per la recente apertura del Redemptoris Mater College per l'Evangelizzazione dell'Asia, con sede a Macao, in Cina, affidata al Cammino Neocatecumenale.

    COLLEGIO REDEMPTORIS MATER A MACAO

    Infatti, lo scorso luglio, come riportato dall'agenzia di stampa Fides , la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli ha istituito ufficialmente il Redemptoris Mater College for the Evangelization of Asia, con sede nella suddetta regione cinese.

    Il Collegio è stato istituito da un decreto firmato dal cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, il 29 giugno. Il Redemptoris Mater College for Asia ha aperto le sue porte a settembre con un primo gruppo di studenti provenienti da diverse nazioni del mondo.

    EVANGELIZZAZIONE IN ASIA

    Questa iniziativa è una risposta alla chiamata di Giovanni Paolo II nell'enciclica Redemptoris Missio , dove ha indicato che il continente asiatico era un'area verso la quale "la missio ad gentes dovrebbe essere orientata " (n.37). Allo stesso modo, papa Francesco, nell'esortazione apostolica Evangelii Gaudium, invita la Chiesa a "uscire" per proclamare il Vangelo.

    Secondo la fonte di cui sopra, lo Statuto del Collegio afferma che dipende direttamente dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, che manterrà i contatti con il vescovo locale e potrebbe avere uffici diversi in altri luoghi o paesi.

    Il centro, un grande seminario della Chiesa, mira a preparare i futuri sacerdoti per l'evangelizzazione dell'Asia, accompagnandoli ed educandoli, sia negli studi filosofici che teologici, come nelle virtù teologiche e cardinali.

    Questo centro di studi missionario è affidato in particolare a due datori di lavoro: Maria, Madre del Redentore, e San Giuseppe, custode della Sacra Famiglia di Nazaret. Inoltre, la memoria dei santi delle Chiese asiatiche sarà celebrata con particolare solennità.

    INCONTRO A TOR VERGATA

    Papa Francesco e il fondatore del Cammino Neocatecumenale si sono incontrati per l'ultima volta il 5 maggio 2018, a Tor Vergarta, in occasione del 50 ° anniversario della presenza di questo movimento a Roma.

    Lì, il Pontefice ha incontrato migliaia di membri del Cammino, ai quali ha indicato che "la missione chiede di partire" e ha invitato "a stare sempre fuori, pellegrini nel mondo in cerca del fratello che ancora non conosce la gioia dell'amore di Dio ".

    Attualmente, il Cammino Neocatecumenale è presente in 134 nazioni nei cinque continenti, con 21.300 comunità in 6.270 parrocchie. Ha 1.668 famiglie in missione di cui 216 missio ad gentes in città scristianizzate in tutto il mondo. Inoltre, presentano 122 seminari diocesani missionari di Redemptoris Mater e 2.500 sacerdoti ordinati.
    Fonte: https://es.zenit.org/articles/camino-neocatecumenal-el-papa-francisco-se-reune-con-kiko-arguello/?fbclid=IwAR0RhNtwr8Jh6j9LsFN6oNdxTPuZiSEjyoWbFYt8WTZ5xHpA5X1xLiK1CGY

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    1. Bla bla bla... Al sugo non si sa cosa abbia detto il Papa, per loro ancora una occasione di propaganda, se la suonano e se la cantano.

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    2. Infatti sono costretti a fare una cagnara pazzesca sul (futuro) seminario kikiano di Macao (che non sarà certo grosso come quello di Madrid, che almeno conta una sessantina di seminaristi kikiani), perché non hanno nient'altro da vantare. E Kiko sta bussando a denari come al solito, per cui qualche "trionfo" è necessario per far «mollare il malloppo» ai fratelli delle comunità.

      Da molti anni Zenit pullula di kikos; ne è stata invasa quando i suoi sostenitori originali si tirarono indietro (la fortuna dei kikos è nel "politicamente corretto": sono maestri nell'arte del cancellare via tutto ciò che non è "notizia ufficiale" proveniente dalla propaganda kikiana). Incidentalmente, il 20 settembre - data della pubblicazione della notizia - è la data di inizio lavori della Massoneria, che è certamente soddisfatta del Cammino poiché il Cammino inquina la fede e i sacramenti (in particolare Eucarestia e Sacerdozio).

      Il gruppo Facebook citato - che accidentalmente ha lo stesso titolo di un libro di padre Zoffoli: Verità sul Cammino neocatecumenale - è stato aperto dal pasqualone che da più di un decennio ha inserito insulti e slogan su questo blog per poi lamentarsi di non vederli pubblicati. Quando qualcuno gli segnala notizie sgradite al Cammino sul gruppo Facebook, o anche fare qualche semplice domanda, lui immediatamente censura. Per "promuovere" il suo gruppo ha spammato tutti i kikos che trovava su Facebook, ai quali peraltro non pareva vero di trovare un altro gruppo Facebook in cui si riportano solo le notizie che fanno comodo al Cammino.

      Insomma, il pasqualone se la canta e se la suona e si procaccia da solo gli spettatori che devono applaudirlo per la sua Incrollabile Fedeltà all'idolo Kiko. È un caso umano di quelli da antologia del cinema: è ossessionato da questo blog (su cui perde intere giornate) perché questo blog è la dimostrazione che sul piano spirituale lui ha sbagliato tutto (per accorgersene gli sarebbe bastato leggere un pochino del Catechismo dei Fanciulli o anche qualche versetto del Vangelo), odia profondamente chiunque non lodi il Cammino, e contemporaneamente viene tenuto ai margini del Cammino perché ha fatto troppi "danni di immagine", diciamo così. Ha fatto di tutto per conoscere le identità degli autori di questo blog, come se ciò rendesse magicamente innocente il Cammino e i suoi capicosca, ma solo per aggredire e calunniare meglio. È infatti uno dei massimi rappresentanti della mentalità neocatecumenale secondo la quale mentire, ingannare, calunniare sono strumenti santi se vengono usati a favore del Cammino e dei suoi capibastone.

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  15. Fra l'altro, qualsiasi cosa abbia detto il Papa, non è stata smentita neppure una parola di monsignor Bommarito.

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    1. Grazie Libera,
      Questi fanno tutto sto casino e non si accorgono che non sono neanche considerati tra i "Nuovi Evangelizzatori".

      SuperEx

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    2. il fatto che fra i nuovi evengelizzatori invitati dal Papa non ci sia KA mi sembra sicuramente una notizia positiva degna di nota. Speriamo sia l'inizio di una qualche presa di distanza...

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  18. Attualmente, il Cammino Neocatecumenale è presente in 134 nazioni nei cinque continenti, con 21.300 comunità in 6.270 parrocchie. Ha 1.668 famiglie in missione di cui 216 missio ad gentes in città scristianizzate in tutto il mondo. Inoltre, presentano 122 seminari diocesani missionari di Redemptoris Mater e 2.500 sacerdoti ordinati.
    Fonte: https://es.zenit.org/articles/camino-neocatecumenal-el-papa-francisco-se-reune-con-kiko-arguello/?fbclid=IwAR0RhNtwr8Jh6j9LsFN6oNdxTPuZiSEjyoWbFYt8WTZ5xHpA5X1xLiK1CGY
    Spero di essere all'altezza e di farmi capire. Se vedete qualche errore , un pò qua e un pò la, pazienza, mettete apposto voi. Basta capire il senso.
    Sentiamo spesso che vengono riportati numeri, numeroni, seminari sparsi, numero di sacerdoti, ecc, ecc. Insomma una crescita miracolosa, che certifica la bontà del Cammino, e per cui l'opera dello Spirito Santo.
    Ora vi dico come la penso, ma come mi ha fatto capire Dio, cioè come mi a istruito Dio. Poi, se erro in qualcosa, me lo dite, sono pronto a correggere. Ovviamente nelle cose giuste.
    Se noi andiamo nella natura, più precisamente nelle piante, ecco che vediamo che ci sono alcune piante che si espandono subito. Come il Pioppo, come l'Eucalipto, e altre. Ovviamente, ora, facciamo un parallelo con gli alberi, ma credo si possa fare anche in altri ambiti.
    Premetto che io credo che la Natura è stata creata da Dio, per cui è uscita dalla sua Volontà, e per cui Dio ci parla attraverso di essa. Non a caso Gesù ha detto molte parable citando la Natura. Poi, ora non ho voglia di andarmi a trovare la fonte, per cui non ve la incollerò ( come faccio di solito), mi ricordo di un passaggio che Gesù fece a Luisa Piccareta sui tempi di crescita delle cose, e per cui riferiva che più tempo ci vuole per la crescita di una cosa, più quella cosa ha una maggiore qualità. Stavano trattando del Divin Volere, perchè Luisa Gli chiedeva il perchè nel 1900 stava operando a quel modo e non l'avesse fatto prima. E Gesù diede quella risposta.
    Ora io ho visto nuovamente la pubblicità solita, dei numeroni e della forte espansione, e per cui sapendo ciò che conosco, a quel punto è arrivata l'ora di parlare anche sui numeroni.
    (segue)

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  19. Carissimi, tutti le piante che hanno in Natura una grande e veloce espansione, sono piante, con le loro caratteristiche, e per cui create da Dio, ma sono di bassa qualità. Cioè il legno di queste non ha una buona qualità, ma viene impiegato in alcuni ambiti, come il Pioppo per la carta, perchè se si adoperasse per farci oggetti di alta qualità, che dovrebbero avere una certa resistenza, un certo valore di arredo, un certo pregio, ecc, ecc, ecco che il Pioppo non serve a nulla. Per ottenere dei mobili di ottima qualità, e per cui costosi, ma che hanno tutte le caratteristiche, ci vogliono legni di piante che hanno una bassissima crescita. La veloce crescita, non è sinonimo di qualità. Ovviamente va considerato il fatto che il Pioppo è sempre una pianta, e per cui è presente, cresce velocemente, si impiega in alcuni usi, ma è quella la situazione.
    Ora facciamo un parallelo con il Cammino. Questo in pochi anni è cresciuto a dismisura, e si sarann detti: OH! Che miracolo! Nessuno è cresciuto come noi nella storia! Kiko è il più grande della storia!San Francesco e altri sono un nulla! Noi in cvinquanta anni abbiamo tot seminari, San Francesco ha 800 anni, se facciamo una proporzione dopo 800 anni ne avremo migliaia. Altro che Francescanesimo, Benedettini, Predicatori, ecc, ecc.
    Premettiamo che le foreste di Pioppi, ad alta crescita, non crescono in alcuni luoghi, perchè non adatti, e in quelli crescono altre piante, per cui l'espansione si fermerà, davanti ad un ambiete, clima, e davanti all'espansione di altro tipo di pianta, e così via. Per cui in alcun ambienti non attecchiscono: Giappone.
    Poi, la qualità del legno, serve solo per farci la carta, e qualcos'altro, e per cui se vi devono uscire delle spiritualità profonde, come un San Tommaso, Santa Caterina, ecc, ecc, ecco che sarà molto difficile. Ovviamente, senza disprezzare, ma è un dato di fatto, una legge naturale, e per cui ecco che abbiamo ciò che avviene: passetti, balletti, schitarrate, urla, pappagallismo dei catechisti, mangiate in hotel, persone che si divertono e cantano, mondanità, poca spiritualità, e via dicendo. Lo so, qualcuno potrebbe offendersi, ma non vi posso far nulla.
    Invece, una situazione che cresce poco, lenta, cioè uno che ha pochissimi aderenti, ma che dura nel tempo, ecco che ha una buona qualità,perchè il legno è duro, la sostanza è tosta, per dirla in poche parole.
    Tutto qui, giusto per farci due punti di vista.

    (da IPG)

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    1. Ma l'araucaria araucana è ina specie neocatecumenale o no?

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    2. Non so cosa intendi, e qual è lo spirito per cui rispondi. Non ho, neanche, voglia di alterarmi, se fosse uno sfottò.
      Ma io ho fatto un parallelismo con la natura, è quello che ho riportato è reale in natura. I legni delle piante che crescono velocemente sono legni leggeri. Utili in alcuni casi, ma inadoperabili in altri, per via della loro composizione. E per cui, se si vuole costruire sulla roccia, e per cui serve legname, per alcuni usi, ecco che è giusto utilizzare quello più adatto.
      E senza offese, sono tutte piante create da Dio, per cui qualcosa c'è sotto, ovviamente, ma bisogna ammettere cosa c'è, perchè se ci fermiamo a favoleggiare e a fare pubblicità, come fanno i venditori senza scrupoli, ecco che poi si truffano le persone, perchè si vende un oggetto che non è quello che si pubblicizza.Come per le cineserie, fuori tutto bello, dentro materiale scadente. Si usa dire: m'ha rifilato uno scatolone vuoto.
      Sempre con rispetto, ma se si è cristiani veramente, nel vero senso della parola, e per cui proiettati nel dire la verità, come base, e nel dire la realtà, ecco che la si deve dire tutta.
      Vedi, Gesù ha detto la verità, sempre, e se viene un suo discepolo, e racconta bugie, per fini di partito, ecco che va a fare danni, perchè chi lo ascolta si accorge delle bugie e poi pensa che anche il Maestro sia così. Per cui si ha la responsabilità in ciò che si dice e si fa, prima verso il Maestro, poi verso il prossimo.
      Ovviamente senza far usare la verità, perchè vi è anche quel pericolo, cioè che altri sapendo che si dice la verità, ecco che possono utilizzare la situazione a proprio vantaggio.
      Ma se ci troviamo in un ambiente cristiano, lontano da lestofanti e altro, ecco che dire la verità no è pericoloso, anzi è un dovere.
      (da IPG)
      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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    3. 5C'è un male che io ho osservato sotto il sole: l'errore commesso da parte di un sovrano: 6la follia vien collocata in posti elevati e gli abili siedono in basso. 7Ho visto schiavi a cavallo e prìncipi camminare a piedi come schiavi.

      8Chi scava una fossa ci casca dentro
      e chi disfà un muro è morso da una serpe.
      9Chi spacca le pietre si fa male
      e chi taglia legna corre pericolo.

      10Se il ferro è ottuso e non se ne affila il taglio, bisogna raddoppiare gli sforzi; la riuscita sta nell'uso della saggezza. 11Se il serpente morde prima d'essere incantato, non c'è niente da fare per l'incantatore.

      (da IPG)

      Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  20. vi voglio vedere il 30 ottobre con che faccia darete dell'eretico a kiko % C. egli al momento è il più tradizionalista di tutti

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    1. Piccolo promemoria per gli ubriaconi:

      - Kiko non è "tradizionalista", nemmeno per sbaglio, ma è nemico della Tradizione cattolica.

      La Tradizione cattolica è ciò che nella Chiesa è stato uniformemente e universalmente creduto, professato, affermato. Padre Pio da Peietrelcina non diceva niente di diverso da Tommaso d'Aquino o da Ignazio di Antiochia. Non si sono inventati niente. Si sono limitati a prendere sul serio il Vangelo, alla luce del Magistero, attraverso i Sacramenti.

      Kiko e Carmen sono eretici perché hanno ostiunatamente insegnato una dottrina diversa da quella della Chiesa di tutti i tempi. Non solo eretici, ma anche arroganti e perseveranti nell'errore, secondo la mentalità neocatecumenale del «la Chiesa dice così, ma noi facciamo di più, viviamo di più, siamo di più».

      Mentre i santi di tutti i secoli avevano a cuore l'unica vera fede dell'unica vera Chiesa, Kiko e Carmen hanno preteso per tutta la vita di fare "meglio" della Chiesa, hanno preteso che sia la Chiesa ad "approvarli" e ad adeguarsi a loro.

      Quindi, basta con i sofismi da ubriacone. Kiko non ha nulla di "tradizionale". Diabolus simia Dei: il diavolo scimmiotta Dio.

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    2. Aspetta, aspetta...
      Mi sono persa qualcosa? Che succede di così importante il 30 di ottobre? Dai, anonimo ragliante, ILLUMINAMi!
      E, già che ci siamo, poi mi dici come fa un tradizionalista come Kiko a dare come ordine di scuderia quello di votare la candidata ABORTISTA a Guam...ah già...è parente stretta di uno dei membri più influenti del cammino...sorry, dimenticanza mia..

      Nel frattempo magari smuovi le tue conoscenze per sapere dove sta quel derelitto di Apuron che piangeva povertà ed aveva perso tutto...se tanto mi da tanto è a farsi la villeggiatura in qualche RM...
      Ovviamente con tutti i comfort...pagati con i soldi delle decime...

      Pezzenti...

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    3. Mi auto rispondo...forse ho capito cosa c'è...
      capace che Kiko (GMG style) fa un suo mega-iper-super incontro per i caxxi suoi in cui spara diecimila vocazioni per la nuova evangelizzazione...ci ho azzeccato?

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    4. Però bisogna anche che vi decidete: o è tradizionalista o è un innovatore. Sta storia che è quello che fa comodo, quando fa più comodo "ha da finì", diciamo da queste parti.
      Poi per tradizione cosa intendi? Il cicchetto di latte e miele agli eletti durante l'Eucarestia della cinquantina, il matrimonio spirituale inventato di sana pianta o la Liturgia-teatrino?
      L'hai capito che la Chiesa si riunisce per la Nuova Evangelizzazione e non siete stati neanche invitati? Idem quando fu per il Sinodo sulla famiglia?
      L'hai capito che Kiko si riempie la bocca (e le tasche), ma quello che dice non ha riscontro poi nella realtà della vita della Chiesa?
      L'hai capito che Kiko ogni volta che va dal Papa vi ripete la stessa solfa trionfalistica, ma tace su cosa gli ha detto il Santo Padre? Se va bene tace, sennò si inventa boiate come quella di Arinze. Non te lo ricordi? Te la ricordo subito: disse che sì, la lettera c'era, ma poi si erano sentiti con il Papa e questi gli avrebbe detto che quelle di Arinze (cioè il Prefetto della Congregazione per il Culto Divino) erano opinioni personali (??) da non prendere come norme. Del tipo:
      "Oh bella Benny, ma senti npo': ma che è sta storia che non potemo fa come ce pare?"
      "No, ma lassa perde. Nun je da retta a sto puzzone antipatico. Nun lo reggo manco io sa!"
      Perché se fosse vero, questo sarebbe il livello. Fai sul serio?

      Io capisco che fa male dover ammettere di essere stati presi per il proverbiale culo, ma vedi che quando l'ossigeno ricomincia ad arrivare al cervello ti senti meglio e respiri aria fresca.

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    5. Beh, se i modernisti vi considerano "tradizionali" è un problema loro, e certo non fa di Kiko un novello Atanasio.
      Ovvio, certi eretici si sono talmente allontanati dalla sana dottrina, al punto da odiare i neocatecumenali perché rifiutano la contraccezione, il matrimonio sodomita e credono che Abramo sia un personaggio veramente esistito; penso che questo sia l'ennesimo campanello d'allarme di una confusione che solo un cieco (cf. Card. Caffarra) non riuscirebbe a vedere.
      Per questo, con tutto il rispetto, e discostandomi non poco da chi scrive su questo blog, non me la sento di criticare il Cammino a suon di citazioni dell'attuale Pontefice.
      Ebbene sì, meglio mille kiki che un solo Bergoglio.

      Tomista ex NC

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  21. 1) [...][i]Un presbitero, a me carissimo, mi ha confidato che dopo oltre 20 anni non ha chiaro ancora il suo ruolo di presbitero nell'equípe dei catechisti.[/i][...]
    Nel 2001 le parrocchie "ventennali" del CN a Catania erano: San Leone, Santa Chiara, S. Giovanni Apostolo e il Crocifisso dei Miracoli. Altre credo fossero a Biancavilla e Adrano... per i resto le altre parrocchie erano più recenti

    5) [...] [i]Con coloro che mi hanno accompagnato, durante la Visita pastorale, in una parrocchia, ne abbiamo fatto amara constatazione.[/i] [...]
    All'epoca si vociferava sommessamente, senza farsi sentire troppo, di qualcosa accaduto in una comunità di Bronte (CT)

    @Pax
    [i]L'itinerante di riferimento era, poichè siamo in Sicilia, naturalmente Salvatore Morfino.
    Potete immaginare da soli in che tono parlava dell'Arcivescovo e, siccome lui è quello che è, cercava di smitizzare la faccenda facendo come sempre il fenomeno. Faceva il simpatico. E disse col suo accento palermitano: "Kiko io non lo chiamo Bommarito ma Buonadonna" e rideva, rideva da quell'ebete che è.[/i]
    Non ricordo perfettamente se era in occasione di una Pasqua o un Natale prima del 2000... mi trovavo in centro e decisi di passare a porgere gli auguri all'arcivescovo Bommarito (non era la prima volta: aveva sempre 5 minuti da dedicarti, anche tra un incontro di canonici e il ricevimento di una autorità, e questo lo porterò sempre come un bel ricordo di lui). Mentre entravo nell'anticamera dal suo studio uscivano un paio dei "pezzi grossi" (alias catechisti) del cammino di Catania e c'era pure Morfino tutto sorridente, salameccoloso, scherzoso (ipocrita, prima non diceva nulla e ti andava bene, eh?)... Bommarito restò sull'uscio della sua porta e li salutava con un cenno della mano con un sorriso serioso mentre loro uscivano... mi vide, cambiò espressione in faccia, mi venne incontro a salutarmi e mi fece accomodare... all'epoca io fui quasi imbarazzato, ma ripensandoci forse lo aiutai a liberarsi velocemente di quelle ingombranti presenze.
    Pur sapendo che frequentavo il CN mai mi disse parole contro, ma mi esortava sempre a tenere l'occhio alla meta. Con il tempo ho capito i suoi messaggi.

    Etneo

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    1. Sì Etneo. Morfino ride sempre e profonde battute a go-go.
      Che si ride, non so. È che se la passa troppo bene comunque vadano le cose.
      Non solo lui, ma tutti quelli come lui tra gli itineranti stanno sempre allegri, come le oche giulive. Nuova creazione!

      Pax

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