Caterina ci ha inviato questo testo, dal quale parte il nostro nuovo percorso di istruzione e approfondimento per tutti noi e per chiunque lo desidera
Forse si farebbe prima a dire che cosa NON è la Messa Cattolica dal momento che sono anni in cui ci siamo talmente assuefatti a questa domanda che, paradosso, non sentiamo mai delle risposte immediate!
Potremo anche rispondere alla domanda rimandandovi (e suggeriamo di farlo) direttamente all’Enciclica di Giovanni Paolo II
Ecclesia de Eucharistia nella quale è tutto ben spiegato, così come potremo rimandarvi alla
Sacramentum Caritatis di Benedetto XVI nella quale si ripercorre tutto l’itinerario teologico-storico e dottrinale della Chiesa riguardo alla Messa.
Avendo dato questi consigli (ai quali aggiungiamo il
Motu Proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum) potremo chiudere qui la presentazione alla domanda e lasciare a voi la meditazione delle letture offerte, ma siamo in un blog e i blog servono per approfondire, insieme, i temi proposti. Gioco forza sarà necessario imbastire dell’altro pur sempre rimanendo fedeli e fermi alle tre letture che vi abbiamo suggerito le quali saranno i pilastri, la base, per non andare fuori tema!
La Messa intanto non è un rito, ma è il Rito, il Rito per eccellenza sul quale si fonda la Chiesa, nel momento in cui si predicasse un'altra Messa, non si avrebbe più il Rito, ma si avrebbe un rito fra i tanti. Il Rito a sua volta significa: “Ordine prescritto” e poiché il rito è anche una usanza religiosa per venerare un Dio, va da sé che per noi Cattolici di vitale importanza è sapere chi ha prescritto questo Ordine. E’ stato Gesù Cristo, il Figlio di Dio, Dio stesso di conseguenza per noi tale Rito non è stato un “ordine prescritto” da un uomo normale, ma direttamente da Dio, questo fa della Messa Cattolica quell’unico Rito nel quale il protagonista non è l’uomo, né una religione, ma è Gesù attraverso il sacerdozio conferito, per questo la Messa può essere celebrata solo da un Ministro di Dio validamente ordinato e inviato dalla Chiesa, Custode delle chiavi del regno.
La Messa dunque è il Rito per eccellenza della Chiesa Cattolica… Ma che cosa è questo Rito? Cosa facciamo? A che cosa ci serve?
Il Rito della nostra Messa non custodisce una reliquia… non adora né venera un qualcosa di umano e di terreno, il Rito della nostra Messa serve per la Transustanziazione del pane e del vino che dopo la Consacrazione per mezzo delle mani del Sacerdote e delle parole che Gesù ha consegnato alla Chiesa, diventano vero Corpo e vero Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo! E’ un vero ed incommensurabile prodigio… il Rito dunque applicato alla Messa è un servizio, un servizio attraverso il quale la Chiesa nutre i fedeli con il Cibo della salvezza (cfr. Gv.6) è l’Eucarestia. Così scrive Giovanni Paolo II nell’enc. Sull’Eucarestia: “La Chiesa vive dell'Eucaristia. Questa verità non esprime soltanto un'esperienza quotidiana di fede, ma racchiude in sintesi il nucleo del mistero della Chiesa. Con gioia essa sperimenta in molteplici forme il continuo avverarsi della promessa: " Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo " (Mt 28,20); ma nella sacra Eucaristia, per la conversione del pane e del vino nel corpo e nel sangue del Signore, essa gioisce di questa presenza con un'intensità unica. Da quando, con la Pentecoste, la Chiesa, Popolo della Nuova Alleanza, ha cominciato il suo cammino pellegrinante verso la patria celeste, il Divin Sacramento ha continuato a scandire le sue giornate, riempiendole di fiduciosa speranza”.
La Messa così è composta da:
- Riti di Introduzione: nel quale l’assemblea si riunisce, e manifesta il proprio sentimento di adesione principalmente attraverso la richiesta di perdono.
- Liturgia della Parola: nella quale l’assemblea si prepara per ricevere la Parola di Dio con la relativa omelia introdotta dal Concilio di Trento. Alla Lettura dei testi Sacri e dell’omelia fa seguito la Preghiera dei Fedeli i quali implorano con tutta la Chiesa, la misericordiosa opera di Dio fra gli Uomini.
Liturgia Eucaristica: qui entriamo nel cuore della Messa cominciando con le offerte attraverso le quali non portiamo solo il pane e il vino “segni dell’Amore di Dio”, ma in virtù del nostro sacerdozio ricevuto mediante il Battesimo, per mezzo del Sacerdote che è l’Alter Christi, colui che presenzia non al posto di Cristo, ma in Lui (sentiamo infatti durante la Messa questa espressione: con Cristo, per Cristo ed in Cristo, a Te Dio, Padre Onnipotente…) noi offriamo anche noi stessi, portiamo all’altare le nostre speranze, le tribolazioni, le gioie e le sofferenze, le debolezze e tutto uniamo perché Cristo Gesù che li a breve si farà presente vivo e vero, le accolga e le unisca al suo Sacrificio (inruento) che è perfetto ed unico, e tutto offra al Padre non soltanto per la nostra salvezza, ma anche per la conversione di tutti gli uomini… Nella Messa Cattolica il Sacerdote che sta celebrando presta le sue mani e le sue sembianze al Cristo per questo sosteniamo che nel Rito Cattolico non è l’uomo il protagonista, neppure il Papa, né il vescovo, in quel momento (come dentro al Confessionale) abbiamo avanti a noi Gesù Cristo che per noi oggi fa memoria di quanto fece sul Calvario morendo sulla Croce.
Così spiega questa tradizione Benedetto XVI nell’Esortazione Apostolica Sacramentum Caritatis al n. 37:
“ Poiché la liturgia eucaristica è essenzialmente actio Dei che ci coinvolge in Gesù per mezzo dello Spirito, il suo fondamento non è a disposizione del nostro arbitrio e non può subire il ricatto delle mode del momento. Anche qui vale l'irrefragabile affermazione di san Paolo: « Nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo » (1 Cor 3,11). È ancora l'Apostolo delle genti ad assicurarci che, in riferimento all'Eucaristia, egli non ci comunica una sua personale dottrina, ma quello che a sua volta ha ricevuto (cfr 1 Cor 11,23). La celebrazione dell'Eucaristia implica, infatti, la Tradizione viva. La Chiesa celebra il Sacrificio eucaristico in obbedienza al comando di Cristo, a partire dall'esperienza del Risorto e dall'effusione dello Spirito Santo. Per questo motivo, la comunità cristiana, fin dagli inizi, si riunisce per la fractio panis nel Giorno del Signore. Il giorno in cui Cristo è risorto dai morti, la Domenica, è anche il primo giorno della settimana, quello in cui la tradizione veterotestamentaria vedeva l'inizio della creazione. Il giorno della creazione è ora diventato il giorno della « creazione nuova », il giorno della nostra liberazione nel quale facciamo memoria di Cristo morto e risorto.(113)”
Il fondamento dunque non è il sacerdote che sta celebrando, ma è Gesù Cristo, di conseguenza nessuno ha il diritto di modificare questo Fondamento il quale, dice appunto il Santo Padre: non è a disposizione del nostro arbitrio e non può subire il ricatto delle mode del momento.
Con l’Eucarestia Dio ci ha dato veramente TUTTO! Per questo cotanto Bene non può essere soggetto o fatto oggetto di ricatti delle mode del momento… non può essere ostaggio delle Riforme, né un ricatto di qualsiasi carisma che pretendesse di modernizzare il Rito per renderlo più “comprensibile” perché così facendo la storia stessa della Chiesa ci insegna che si finisce per non credere più alla presenza reale, non si accoglierebbe più la sana dottrina ma, come avverte san Paolo nella 2Tim.4 – 3 Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole.
Per non incorrere nelle favole, ci rammenta così il Papa: La celebrazione dell'Eucaristia implica, infatti, la Tradizione viva ….
San Francesco diceva: “ L’uomo deve tremare, il mondo deve fremere, il cielo intero deve essere commosso, quando sull’altare, tra le mani del Sacerdote, appare il Figlio di Dio…” appare il Figlio di Dio! L’errore fondamentale accaduto dopo il Concilio Vaticano II è stato quello di cui ci aveva messo in guardia san Paolo (vedi citazione sopra), ma non gli abbiamo dato ascolto.
Erroneamente si attribuiscono i danni subiti dalla Liturgia al Concilio… no amici, facciamo attenzione! Il Concilio è uno strumento santo della Chiesa, Benedetto XVI ci ha ancora una volta illuminati su questo nel Motu Proprio Summorum Pontificum dove dice:
“Nei tempi più recenti, il Concilio Vaticano II espresse il desiderio che la dovuta rispettosa riverenza nei confronti del culto divino venisse ancora rinnovata e fosse adattata alle necessità della nostra età. Mosso da questo desiderio, il nostro Predecessore, il Sommo Pontefice Paolo VI, nel 1970 per la Chiesa latina approvò i libri liturgici riformati e in parte rinnovati. Essi, tradotti nelle varie lingue del mondo, di buon grado furono accolti da Vescovi, sacerdoti e fedeli. Giovanni Paolo II rivide la terza edizione tipica del Messale Romano. Così i Romani Pontefici hanno operato “perché questa sorta di edificio liturgico [...] apparisse nuovamente splendido per dignità e armonia”[4].
Ma in talune regioni non pochi fedeli aderirono e continuano ad aderire con tanto amore ed affetto alle antecedenti forme liturgiche, le quali avevano imbevuto così profondamente la loro cultura e il loro spirito, che il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, mosso dalla cura pastorale nei confronti di questi fedeli, nell’anno 1984 con lo speciale indulto “Quattuor abhinc annos”, emesso dalla Congregazione per il Culto Divino, concesse la facoltà di usare il Messale Romano edito dal B. Giovanni XXIII nell’anno 1962; nell’anno 1988 poi Giovanni Paolo II di nuovo con la Lettera Apostolica “Ecclesia Dei”, data in forma di Motu proprio, esortò i Vescovi ad usare largamente e generosamente tale facoltà in favore di tutti i fedeli che lo richiedessero.”
Fino ad arrivare così alla completa liberalizzazione della Messa con il Rito detto san Pio V (o Messa Gregoriana) che la Tradizione ci aveva donato e che abusivamente fu tolta producendo una barbarie liturgica. Così spiega il Santo Padre ancora nel MP:
“…Molte persone, che accettavano chiaramente il carattere vincolante del Concilio Vaticano II e che erano fedeli al Papa e ai Vescovi, desideravano tuttavia anche ritrovare la forma, a loro cara, della sacra Liturgia; questo avvenne anzitutto perché in molti luoghi non si celebrava in modo fedele alle prescrizioni del nuovo Messale, ma esso addirittura veniva inteso come un’autorizzazione o perfino come un obbligo alla creatività, la quale portò spesso a deformazioni della Liturgia al limite del sopportabile. Parlo per esperienza, perché ho vissuto anch’io quel periodo con tutte le sue attese e confusioni. E ho visto quanto profondamente siano state ferite, dalle deformazioni arbitrarie della Liturgia, persone che erano totalmente radicate nella fede della Chiesa.”
Parole gravissime del Santo Padre atte a descrivere la decadenza della Liturgia, la blasfemia e l’irriverenza con la quale fu trattato per molto tempo il Divino Sacramento. Ancora oggi c’è chi volendosi definire cattolico, vorrebbe imporre “come un’autorizzazione o perfino come un obbligo alla creatività” …modifiche al Rito della Messa con niente meno che rimuovendo gli altari esistenti per metterne di nuovi con forme rotonde, quadrate o altre stravaganze, che pretenderebbero di eliminare il presbiterio, zona sul quale è posto l’altare, per rendere l’altare accessibile a chiunque contro ogni regola della Santa Chiesa.
La Messa Cattolica è un EVENTO, un fatto, un prodigio che si perpetua ininterrottamente attraverso proprio l’obbedienza alla disciplina data dalla Chiesa in tema liturgico, tanti danni ne sono derivati quando all’obbedienza si è sostituta una fede personale, costruita sulle mode del nostro tempo.
Infine abbiamo la distribuzione dell’Eucarestia, la Comunione. E’ un tema attuale la discussione se sia giusto dare la Comunione alla mano, alla bocca, in piedi, in ginocchio o addirittura da seduti, come se fossimo in una pizzeria…. La Comunione alla mano è stata effettivamente una pratica antica tuttavia sappiamo che la Chiesa ha l’autorità per modificare i modi della distribuzione e così (giusto per non dilungarmi) in linea di massima non è vero che abbia mai decretato dottrinalmente l’uso della particola alla mano….
Qualcuno si rifà ad un breve verso di san Cirillo in verità possediamo molto più materiale che indica la scelta della Chiesa di dare l’Eucarestia alla bocca, più di quanto non vi sia per l’uso alla mano, un riferimento importante perché decretato già da un Concilio poco conosciuto è il seguente (che traggo dal sito unavox): Concilio di Rouen, verso il 650, proibendo al ministro dell'Eucarestia di deporre le sacre Specie sulla mano del comunicando laico: «[Presbyter] illud etiam attendat ut eos [fideles] propria manu communicet, nulli autem laico aut fœminæ Eucharistiam in manibus ponat, sed tantum in os eius cum his verbis ponat: "Corpus Domini et sanguis prosit tibi in remissionem peccatorum et ad vitam æternam". Si quis hæc transgressus fuerit, quia Deum omnipotentem comtemnit, et quantum in ipso est inhonorat, ab altari removeatur» ([Il presbitero] baderà anche a questo: a comunicare [i fedeli] di propria mano; a nessun laico o donna deponga l'Eucarestia nelle mani, ma solo sulle labbra, con queste parole: "Il corpo e il sangue del Signore ti giovino per la remissione dei peccati e per la vita eterna". Chiunque avrà trasgredito tali norme, disprezzato quindi Iddio onnipotente e per quanto sta in lui lo avrà disonorato, venga rimosso dall'altare). (Mansi, vol. X, coll. 1099-1100).
Per contro gli Ariani, per dimostrare che non credevano nella divinità di Gesú, e che ritenevano l'Eucarestia come pane puramente simbolico, si comunicavano stando in piedi e toccando con le proprie mani le sacre Specie. Non per nulla sant'Atanasio poté parlare dell'apostasia ariana (P. G., vol. XXIV, col. 9 ss.).
Perché siamo arrivati alla Comunione sulla mano?
E’ stata una forzatura dilagata in luoghi a maggioranza protestante, negli anni ’70… I Cattolici, i vescovi stessi, invece di vigilare si sono lasciati corrompere dalla moda del momento, dalle “favole” e senza neppure attendere il parere del Santo Padre, da se stessi hanno iniziato ad autorizzare questa moda. Essa fu talmente dilagata che nel 1983 Giovanni Paolo II non potè fare altro che appoggiare fin anche la CEI e dare a tutti i fedeli la libera scelta di come SERVIRSI…. Ma questo scelta fu fatale per la comprensione della corretta Liturgia eucaristica, la Messa modificò nel suo significato originale, il fedele invece di essere servito si serviva da solo, prendeva l’Eucarestia da sé… fin anche la scelta di prenderla ancora sulla bocca divenne quasi un divieto in tutta la Chiesa. Per rendere più difficile la scelta di farsi servire nella Comunione, vennero tolti gli inginocchiatoi da davanti l’altare, le balaustre, e così i fedeli erano costretti a prenderla in piedi e quando si videro in minoranza e quasi derisi se preferivano la Tradizione, molti di loro smisero di ricevere Gesù direttamente dalle mani dell’Alter Christi, il Sacerdote e di servirsi da sé prendendo con le mani quel Mistero Divino con la scusa di “sentirlo più vicino”…
Quanti abusi e quanti oltraggi, quante Ostie Sacre sono state e sono profanate a causa di questa moda!! Quanta irriverenza fra chi, addirittura, pretendeva di ricevere Gesù da seduto, il sacerdote che doveva o dovrebbe passare per i banchi come farebbe un qualsiasi cameriere al ristorante (con tutto il rispetto per il cameriere!), a questo è stata ridotta la Messa: ad una CENA e non aggiungo “protestante” perché loro forse hanno finito per avere più rispetto di quanto ne abbiamo noi oggi che abbiamo Dio Vivo e Vero nell’Ostia, dimenticando così che la Messa è IL SACRIFICIO.
Quanta eresia in chi va dicendo che si preferisce bere anche dal calice per ricevere anche il Sangue di Gesù!!! Ma come! Non sappiamo forse che nell’Ostia Gesù è presente vivo e vero in sangue corpo e anima? Non sappiamo forse che in ogni singolo frammento Gesù non si spezza, resta intero? eppure assistiamo a gruppi cristiani che vogliono dirsi cattolici che vogliono e pretendono anche il calice perché altrimenti “non si sentono completi”….
Siamo giunti al termine di questa ricostruzione sul che cosa è la Messa, si potrà dire assai di più attraverso gli approfondimenti che faremo, e qui attendiamo anche il tuo contributo. Tale ricostruzione non è infatti esaustiva tanto ancora possiamo dire, tanto ancora possiamo imparare a cominciare dalla testimonianza che ci sta dando Benedetto XVI nella Liturgia che celebra per tutti noi. Non sono modifiche ciò che sta apportando come qualcuno erroneamente afferma, ma che sta RIPRISTINANDO…. Il Santo Padre sta ripristinando il cuore della Tradizione nella Liturgia della Messa la quale è il fondamento della nostra stessa sussistenza… invitiamo tutti i fedeli Laici, ma anche sacerdoti e vescovi, ad aiutare il Sommo Pontefice affinchè quanto ha prescritto nel MP e quanto ci sta testimoniando, venga applicato alla lettera e questo non per una nostalgia del passato, ma per ritrovare il senso vero della Messa, dell’unico Rito, Ordine prescritto direttamente da Nostro Signore Gesù Cristo per la nostra edificazione e salvezza!