sabato 31 ottobre 2015

Neocatecumenal Fashion ! Oh yeah !

Neocatecover! Come avete fatto, cari fratelli del Cammino, a non sfoggiarle finora?







Dal blog Crux Sancta veniamo a sapere che il merchandising neocatecumenale sta toccando nuove vette: quelle della vogue moda fashion trendy!


È la Nueva Estetica, ragazzi! Quella che (parola di Kiko) «salverà la Chiesa»: come avete fatto a non pensarci prima? Sulle magliette, perbacco! Ora sì che potrete esibire gli sgorbi kikiani in pubblico...

«Costa il triplo, ma ha il logo ottagonale di Kiko!»

Il business neocatecumenale doveva necessariamente avviare questa nuova categoria di prodotti. Infatti le carabattole neocatecumenali dei kikoshop sono tipicamente costosissime [queste magliette non sono da meno, ndr], ma si comprano in genere una sola volta (quante diavolerie come il "tabernacolo kikiano a due piazze" potrà mai comprare una singola comunità?).

Sottinteso: "sono nata per ordine dei nostri «Catechisti NC»
che hanno comandato ai miei una «Luna Di Miele» poiché
erano già due anni che mia madre non era più incinta"
L'idea non è nuova - magliette, felpe, canotte, t-shirt, erano già state vendute in blocco in occasioni di grandi eventi in cui il popolino neocatecumenale doveva a tutti i costi farsi riconoscere dal pubblico. Guardate ad esempio questa foto di un gruppo di kiko-boys durante una "convivenza" neocatecumenale, con la felpona kikiana uguale per tutti:

Sottinteso: "eccomi, io sono l'apertura alla vita!"
Piccola segretissima arcana anticipazione per le prossime tappe: la nuova frontiera della fashion Nueva Estetica neocatecumenale è indubbiamente la biancheria intima...

mercoledì 28 ottobre 2015

La diocesi di Callao (Perù) ha bisogno di un pastore. Che non sia neocatecumenale

Perù: veglia di fedeli cattolici che manifestano
contro le prepotenze neocatecumenali
La diocesi di Callao (diocesi del Perù di poco più di un milione di anime e con un centinaio di sacerdoti) da dicembre 2011 è passata dalla padella alla brace: il suo vescovo, mons. Irizar, che aveva fama di essere «il miglior alleato peruviano del Cammino Neocatecumenale», dimessosi per limiti di età, è stato succeduto dallo spagnolo mons. Pérez Del Palacio Medel, un vecchio "itinerante" del Cammino fin dal 1970, facendo titolare ai giornali «un "kikos" spagnolo a capo di una diocesi in Perù».

Quando un kikos agguanta qualche posizione di potere all'interno della Chiesa, immediatamente comincia a neocatecumenalizzare tutto, devastando ciò che trova, favorendo esclusivamente gli interessi dei kikos (si veda ad esempio il suo atteggiamento sprezzante e beffardo nei confronti di sacerdoti non del Cammino che erano stati minacciati, o la rimozione dei parroci non neocat per sostituirli con "presbìteri" del Cammino, ecc.), portando tutto il tipico contorno di dolorose divisioni nella Chiesa.

I fedeli cattolici di Callao lamentano che il vescovo neocatecumenale Del Palacio non è adatto a guidare la diocesi in quanto ha tre precisi obiettivi:
  1. sostituire tutti i sacerdoti diocesani con "presbìteri" neocatecumenali
  2. convertire tutti i fedeli al Cammino Neocatecumenale e renderli devoti di Kiko Argüello
  3. insaccare quanti più soldi è possibile.
I "presbìteri" neocatecumenali si distinguono ovviamente per il loro stile tutto kikiano e la loro incontenibile ossessione per i peccati sessuali; per esempio uno di loro, dall'ambone, andava sobriamente predicando così la nueva evangelizzazione:
«Donne: perché criticate l'uso di espressioni come "il pene", nonostante [ci sia tra voi] chi lo ha toccato?»
«...Convertire tutti i fedeli
in neocatecumenali devoti di Kiko...»
Un altro "presbìtero" neocatecumenale, sempre dall'ambone, criticava i cattolici che facevano una veglia di preghiera fuori dal santuario dichiarandoli «idioti, tonti e ignoranti», dicendo che chi non è d'accordo col vescovo [neocatecumenale] deve confessare tale peccato e far penitenza, e poi aggiungeva pure che il vescovo darebbe 800 sol mensili (circa 220 euro) ai sacerdoti ammalati: notizia falsa, visto che i sacerdoti ammalati non appartenenti al Cammino non hanno mai visto nemmeno un centimo...

La diocesi di Callao ha «due seminari guidati da neocatecumenali» e una Curia totalmente colonizzata dai kikos. Chi non è d'accordo col Cammino è costretto a sloggiare - come ad esempio l'ampia quantità di direttori dell'ODEC (Ufficio Diocesano per l'Educazione Cattolica) licenziati uno dopo l'altro, o le numerose congregazioni religiose letteralmente fuggite dalla diocesi.

In compenso un monastero cistercense lì in diocesi è imbottito di "vocazioni" neocatecumenali... provenienti principalmente da Germania e Danimarca: evidentemente non attrae vocazioni diocesane locali.

I cattolici di Callao sono stufi delle prepotenze neocatecumenali, delle guerre neocat contro i sacerdoti diocesani, dell'eccessiva avidità del Cammino riguardo a denaro e ricchezze (per esempio incamerando i beni delle comunità religiose, imponendo contributi alle parrocchie e agli altri movimenti ecclesiali, negando sostegno materiale ed economico alle attività che non sono del Cammino...).

Di fronte a tale lungo elenco di fatti concreti la prevedibile risposta della curia neocatecumenalizzata è che sarebbero accuse "anonime" intese solo a "diffamare il vescovo". La curia non dice nulla del fatto che i fedeli cattolici vengono continuamente irrisi, disprezzati, diffamati dal vescovo neocatecumenale e dai kikos.

«Le donne di Callao hanno dignità e chiedono di non:
- non dover lavare le mutande dei seminaristi neocat
- non dover rammendare le loro cose, né pagar loro i sigari
- non dover pagare i loro viaggi a Gerusalemme
- e non dover essere insultate da loro»
Durante un'omelia, Oscar Balcázar, "presbìtero" neocatecumenale, rendeva noto che per il vescovo di Callao i fedeli (perfino sacerdoti, suore, madri di famiglia) sono solo una banda di «ubriaconi, drogati, prostitute, criminali della peggior specie»; nel disprezzo delle immagini sacre tradizionali (della Vergine e dei santi), il vescovo neocat veniva presentato come l'unico santo sull'«inferno» di Callao, circondato dai suoi "angeli" (cioè i presbiteri neocatecumenali).

Per più di tre anni la diocesi di Callao è stata ferita, minacciata, perseguitata dai neocatecumenali.

Quanto si dovrà ancora aspettare prima che il Vaticano prenda provvedimenti?

(notizie tratte dal sito web: Callao necesita pastor)


Un'immagine scioccante che mostra di cosa son capaci i kikos: arriva a Gambeta il nuovo parroco, un "presbìtero" neocatecumenale, e fuori in strada accanto alla spazzatura finiscono anche le immagini sacre non neocatecumenali:


sabato 24 ottobre 2015

Qatar: il Cammino fa danni (...come ovunque nel mondo)

Questo appello è per proteggerci contro l'indottrinamento neocatecumenale che avviene durante la Santa Messa nella chiesa cattolica a Doha (Qatar).


Vi scrivo per informarvi sul serio problema che sta vivendo la chiesa di Nostra Signora del Rosario, a Doha, nel Qatar.


Primo punto:

vedete qui allegato un poster che in questi giorni è affisso alla nostra chiesa. Leggetelo, e poi cercate di rispondere alle seguenti domande:
  1. quale organizzazione ha pubblicato tale poster? (il Cammino Neocatecumenale)
  2. quale è lo scopo di ciò che presenta? (fondare il Cammino Neocatecumenale a Doha)
  3. chi è responsabile di tale realizzazione? (Fabio Venturini e Camillo Ballin)
  4. quale è lo scopo di tali incontri? (ri-orientare la Chiesa Cattolica Romana verso il Cammino)
  5. per quanto tempo occorre partecipare a tali incontri del lunedì e mercoledì sera? (per due mesi)
  6. dove avverranno gli incontri? (nella Seraphic Hall, appartenente alla chiesa cattolica di Nostra Signora del Rosario, a Doha)
  7. chi ha approvato la cosa a nome della Chiesa Cattolica Romana? (il vescovo Camillo Ballin)
  8. non vi sembra strano che nel poster non troviate alcuna risposta concreta a tali domande, e che sareste rimasti confusi se io non ve le avessi scritte qui fra parentesi? (ovviamente!)


Secondo punto:

Domenica scorsa, 18 ottobre 2015 alle 17:30 (ora locale del Qatar), il sacerdote Fabio Venturini ha celebrato la Santa Messa nella chiesa principale di Doha. A qualunque cattolico che conosca la struttura e il contenuto del Rito Romano, le seguenti cose avvenute durante la Santa Messa saranno apparse particolarmente strane:

1. Fabio Venturini metteva in questione il significato di Gesù Cristo nelle nostre vite, dicendo ai parrocchiani che l'esistenza e la morte di Gesù non ci avrebbero cambiato in nulla, dal momento che rispetto a prima della venuta di Gesù siamo ugualmente malati, sofferenti, criminali, peccatori, depressi e via dicendo. In poche parole, Gesù non avrebbe avuto alcun vero impatto, per cui non avrebbe alcuna importanza nella nostra vita.
(È un'eresia il voler "negoziare" la Redenzione e il carattere sacrificale dell'Eucarestia, ma quel "negoziare" è parte essenziale del Cammino Neocatecumenale).

2. Fabio Venturini ha predicato particolarmente a lungo su quanto soffriamo e quanto desideriamo la salvezza, tentando di evidenziare che siamo troppo deboli di fronte ai problemi della vita.
(L'esagerare le difficoltà della vita, come sofferenza, tristezza, rabbia, solitudine, rimorso, paura, e perfino il suggerirle o imporle, è una delle principali strategie che il Cammino Neocatecumenale utilizza per indurre la gente a partecipare alle cosiddette "catechesi" nelle quali i kikos si presentano come i salvatori).

3. Durante la Messa, Fabio Venturini ha chiesto chi è che non si confessava da più di un anno, invitando i parrocchiani ad alzare la mano per dire "io" in modo che tutti in chiesa potessero vederli. Lui stesso ha alzato la mano!
(Non so cosa sia peggio: un prete convinto di non dover riconoscere i propri peccati e che nega il Sacramento della Confessione, tentando di dare a intendere che ciò sarebbe totalmente legittimo e accettabile... oppure il suo indurre gli altri a riconoscere quel proprio particolare peccato di fronte a 400 persone. Nessuno, nemmeno i preti della Chiesa Cattolica Romana, può mai violare il sigillo della Confessione. Ma d'altronde la nostra Confessione è un atto "confidenziale" di fronte al sacerdote, e il pubblico riconoscimento di propri specifici peccati personali di fronte agli altri durante la liturgia, non fa parte del Rito Romano).

4. Dopo l'omelia, un laico appartenente al Cammino Neocatecumenale ha dato la sua testimonianza.
(Le testimonianze private dei laici non appartengono al Rito Romano! inoltre, partecipando alla Messa in lingua spagnola celebrata da Fabio Venturini sabato 17 ottobre alle 11:15 del mattino, posso confermare che questa Messa è iniziata con una predica di venti minuti seguita da altri venti minuti di testimonianza di una donna del Cammino: insomma, i primi 40 minuti della Messa sono stati di indottrinamento neocatecumenale ammannito ai fedeli cattolici ignari).

"Prima Comunione" in rito neocatecumenale...
5. Fabio Venturini ha improvvisato il canto gregoriano [di alcune parti proprie della Messa, ndt] ma la sua performance in stile canzonetta pop ha mostrato chiaramente che non ha alcuna formazione sul gregoriano.
(Tutti sappiamo che il canto gregoriano è un elemento centrale della liturgia cattolica, ed è perciò una parte obbligatoria della formazione di ogni sacerdote cattolico. Com'è possibile che questo prete non sappia come si canta un canto gregoriano?)

6. Fabio Venturini ha invitato i parrocchiani a partecipare alle sue "sessioni di predicazione" ogni lunedì e mercoledì alle ore 19, senza precisare neppure di striscio che quelle sessioni sono una iniziazione al Cammino Neocatecumenale.
(La chiamo "iniziazione" perché lui stesso ha detto che resterà a Doha per due mesi, e le cosiddette "catechesi iniziali" del Cammino richiedono tipicamente due sere a settimana per otto settimane: guarda caso, il lunedì e il mercoledì per due mesi).

7. Fabio Venturini ha detto che le nostre sofferenze avranno termine solo attraverso la nostra conversione, conversione che otterremo solo percorrendo un itinerario, e che questo itinerario (cioè la nostra via verso la conversione e la salvezza) comincia lunedì 19 ottobre 2015 alle ore 19 al Seraphic Hall.
(Praticamente, il messaggio è che la salvezza dei cattolici che hanno i Sacramenti e partecipano regolarmente alla Santa Messa e vivono una buona vita cristiana... avverrebbero solo attraverso il percorso cominciato lunedì 19 con Fabio Venturini. Pare dunque che tutto ciò che Gesù Cristo ha fatto - e che noi veramente adoriamo - non avrebbe nulla a che fare con la nostra salvezza).

Il "santino" di san Kiko
8. Durante la sopracitata Santa Messa in lingua spagnola di sabato 17 ottobre alle 11:15, Fabio Venturini ha dimenticato di amministrare la Comunione ai Ministri Straordinari della Comunione, col risultato che abbiamo dovuto fargli notare il motivo per cui eravamo tutti fermi lì.
(È chiaro che questa pratica è inusuale per lui e che lui non rispetta affatto le caratteristiche e la struttura del Rito Romano).

9. Dopo la Santa Messa, Fabio Venturini ha invitato singoli parrocchiani a "sedursi" a vicenda quando vengono in chiesa per la Santa Messa, mandandosi a vicenda segnali espliciti della propria disponibilità. Ha inoltre tentato di convincerli che avrebbero già incontrato il proprio futuro coniuge qui in parrocchia, e che dovrebbero sposare qualcuno che hanno già attorno in questo momento.
(A parte il fatto che dovremmo partecipare alla Santa Messa per ben altri motivi, e concentrarci sulla celebrazione Eucaristica... Come dovremmo commentare quelle sue affermazioni? Peraltro i matrimoni combinati/forzati all'interno di una comunità o parrocchia, non sono una pratica della Chiesa Cattolica).


Terzo punto:

ecco come purtroppo un tipico parrocchiano della chiesa cattolica a Doha vede questa situazione:

1. il prete (Fabio Venturini) farà "sessioni di predicazione" due volte a settimana qui a Doha; viene dall'Italia, ha l'abito clericale, ha un celebret per celebrare la Santa Messa nella parrocchia cattolica di Doha, per cui non ci sarebbe niente di irregolare nella sua attività. Fabio Venturini avrebbe tutta la credibilità di un tipico sacerdote cattolico.

"Arte sacra" dell'iniziatore neocatecumenale
2. il vescovo Camillo Ballin pure viene dall'Italia e conosce molto bene Fabio Venturini. Abbiamo saputo che ha proposto e organizzato le "sessioni di predicazione" di Fabio Venturini a Doha. Dopotutto tale vescovo è Vicario Apostolico dell'Arabia Settentrionale, per cui chi siamo noi (laici) per mettere in questione le sue buone intenzioni? L'approvazione del vescovo sarebbe garanzia che tutto è sotto controllo, e il fatto che il Cammino Neocatecumenale già esiste in Kuwait ci confermerebbe che è tutto secondo le regole della Chiesa Cattolica.

3. Anche se questi due (Fabio Venturini e Camillo Ballin) non hanno chiarito che le "sessioni di predicazione" sono in realtà l'iniziazione al "neocatecumenato", e non hanno chiaramente annunciato che hanno intenzione di implementare questa comunità pseudo-cattolica nella parrocchia di Doha, sarebbe comunque accettabile il loro comportamento perché le loro attività sono approvate dalla Santa Sede. Pertanto la validità di questo evento, i suoi contenuti, l'implementazione e la realizzazione a Doha non sarebbero disputabili, tanto più nella situazione attuale in cui non c'è un Nunzio Apostolico nella Nunziatura apostolica del Kuwait che potrebbe investigare su questo caso.


Conclusione:

si tratta di una deliberata manipolazione spirituale e psicologica ai danni dei cattolici di Doha, fatta da due uomini che si nascondono dietro il proprio abito e il proprio incarico, ma che sono organici a una missione decisamente lontana dalla vera pratica della fede cattolica. Nostro Signore Gesù Cristo ci ha insegnato a credere nella salvezza che viene attraverso Lui stesso, la Sua parola (i Suoi insegnamenti), la Sua Passione e la Sua Presenza durante la celebrazione eucaristica. Noi sappiamo chi è il nostro Redentore, siamo già credenti cattolici, sappiamo cosa significano i nostri Sette Sacramenti, siamo salvati da Nostro Signore e attivamente serviamo il nostro Dio.

Non c'è bisogno di venire orientati dal Cammino Neocatecumenale per essere "cattolici più convertiti", e nessuno di noi è più chiamato, più scelto o più sacro degli altri al punto da dover formare una specie di "forza spirituale d'élite" tra di noi. Siamo cristiani maturi, noi non cerchiamo una salvezza sensazionale da reperire attraverso la predicazione di un prete pseudocattolico peccaminoso e che in maniera arrogante viola le restrizioni che la Santa Sede ha messo sulle attività del Cammino Neocatecumenale, che dissacra il Rito Romano e i Sacramenti, e va indottrinando i cattolici a Doha tentando di coinvolgerli in qualcosa che non hanno scelto consciamente e liberamente, ma che è un pianificato abuso della nostra fede, della nostra fiducia, dei nostri sentimenti ed emozioni. Noi non abbiamo la vocazione di seguire il Cammino: siamo solo chiamati a difendere la nostra fede in Gesù Cristo nostro unico Salvatore, e a rispettare il Rito Romano!


"Liturgia" neocatecumenale
Fratelli e sorelle di Doha:
conoscendo molti altri dettagli riguardanti il Cammino Neocatecumenale, il mio dovere in qualità di Ministro Straordinario della Santa Comunione è di avvisarvi su cosa sta succedendo in questi giorni nella chiesa di Nostra Signora del Rosario a Doha, e di cercare di difenderci. Tutti siete liberi di andare oggi alle 19 a partecipare a questa "sessione di predicazione" di Fabio Venturini, ma siate certi che verrete messi di fronte ad una predicazione pseudocattolica che loro considerano come l'avvio della vostra iniziazione in una comunità di cui non siete stati informati.
In questo momento dovremmo avere particolare cautela e dovremmo rifiutare qualsiasi predicazione di Fabio Venturini finché non avremo ricevuto chiare spiegazioni sulla situazione e istruzioni su come procedere, entrambe dal nostro parroco e dalle alte autorità della Chiesa Cattolica.
Se il Cammino Neocatecumenale vuole stabilire la propria comunità a Doha, e se la Santa Sede la approva, lo rispetteremo. Ma i membri di tale setta devono presentarsi chiaramente ai parrocchiani, dicendo chi sono in realtà, da dove vengono, quale è la loro missione, come agiscono, e chi in realtà servono (cercate informazioni su "Kiko Argüello", che nel Cammino è trattato quasi come il loro Pontefice). Inoltre dovrebbero rispettare la nostra libera volontà e le nostre scelte consce a proposito della fede! La mia umile opinione è che siccome loro non condividono la stessa fede cattolica, né gli stessi valori e nemmeno la stessa liturgia, non dovrebbero essere autorizzati né a celebrare la nostra Messa cattolica, né a predicare a noi.

Questo appello è stato inviato via email non solo a tutti i Ministri Straordinari della Santa Comunione e ai sacerdoti della parrocchia cattolica di Nostra Signora del Rosario a Doha, ma anche a diverse istituzioni e organizzazioni cattoliche, nella speranza di ottenere protezione spirituale.

A differenza di Fabio Venturini e Camillo Ballin, non resterò dietro le quinte. Firmo questo appello email perché non ho interessi da nascondere, né intenzioni segrete, e lo spedisco anche a loro per conoscenza.

Vi ringrazio tutti per aver letto questa mia email.

Distinti saluti,
Kora Neferovic



P.S. - Mercoledì 21 ottobre ho ricevuto una email dal vescovo Camillo Ballin. Ecco qui il suo contenuto completo:
È approvato dal Papa! Non preoccuparti!
+Camillo

La mia seconda conclusione:
ho informato il vescovo Camillo Ballin che il sacerdote Fabio Venturini (membro del Cammino Neocatecumenale) sta predicando contro Gesù Cristo, va dissacrando i sacramenti, incoraggiando i single della parrocchia a sedursi l'un l'altro durante la Santa Messa, Santa Messa che il Venturini non celebra secondo le norme del rito Romano, che tenta di "iniziare" i parrocchiani al Cammino senza che questi ultimi ne siano consapevoli e liberi di sceglierlo, e che lo stesso vescovo mi sta dicendo di non preoccuparmi perché tutto ciò sarebbe "approvato dal Papa". Sfortunatamente in questo momento non c'è nessun Nunzio Apostolico nella Nunziatura Apostolica del Kuwait e perciò quell'affermazione non può essere verificata.

Vi prego di inviare questo messaggio alle autorità della Chiesa Cattolica e di tenerle informate su cosa sta succedendo nella parrocchia di Doha, e di investigare su questo caso. Ignorare i problemi riguardanti il Cammino Neocatecumenale non è una soluzione.

mercoledì 21 ottobre 2015

Un ipotetico neocatecumenale onesto e intelligente... di fronte alle eresie di Kiko

Il fatto concreto registrato perfino su Youtube è che Kiko dichiara facoltativa e rinviabile a piacere la confessione dei peccati mortali.

Una posizione del genere, nella Chiesa cattolica, è indifendibile, tanto più che Nostro Signore Gesù Cristo ha personalmente precisato la necessità di quel sacramento da Lui stesso istituito: «a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».

Ora, un neocatecumenale onesto e dotato di intelligenza, ragionerebbe così:

- Kiko ha detto un'eresia
- ma l'eresia pone fuori dalla Chiesa
- dunque il Cammino è guidato da un eretico
- la salvezza della mia anima può mai dipendere dalle elucubrazioni di un eretico?
- in attesa che Kiko si penta del suo errore, mi conviene pormi fuori dal Cammino
- ma onestamente, anche se Kiko rinnega il suo errore, potrò mai fidarmi di lui in futuro? chi mi garantisce che non ci siano altri errori che ha insegnato a me e ai miei cari? fino a quando dovrò aspettare che li corregga?
- la mia partecipazione al Cammino è più importante della salvezza della mia anima?
- per sicurezza della mia anima e di quelle dei miei cari, mi conviene tornare alle fonti sicure: al Catechismo, alla Tradizione, al Magistero.

Il ragionamento del neocatecumenale ignorante o disonesto è invece questo:

- Kiko ha detto qualcosa di sbagliato? ma Kiko è l'iniziatore! dunque non bisogna far caso a quelle piccole cose
- e peraltro Kiko è spagnolo, e gli spagnoli - si sa - quando parlano, esagerano sempre un po'
- e poi Kiko è ispirato dallo Spirito! dunque non è lui a sbagliare, ma sono io a non aver capito, anzi, sono i suoi detrattori che non hanno capito!
- e comunque il Cammino è un dono dello Spirito! dunque non può essere che i suoi "iniziatori" e i suoi "catechisti" commettano errori
- dunque se qualcuno mi fa notare gli errori di Kiko, Carmen e del Cammino, quel qualcuno dev'essere per forza il demonio!
- a proposito, devo preparare l'Ambientale, dunque, vediamo... "il Signore questa sera ci dà una Parola Forte!"

domenica 18 ottobre 2015

Mentire a sé stessi per promuovere il Cammino

Arriba, arriba! neocatecumenali all'arrembaggio
Salve. Non mi dilungo troppo, per il momento, ma dico che le mie perplessità principali sono state fin da subito le differenze (chiamiamole così) liturgiche della Santa Messa con "rito (!) catecumenale" (chiamati così anche da ex membri che ho conosciuto e che dicevano "ci siamo sposati con rito neocatecumenale"). Da ignorante mi sono per un pò di tempo detto "se la Chiesa ha approvato vuol dire che magari si può fare..." e così ho mentito a me stesso per troppo tempo, irretito da un ambiente composto da bravissime persone (assolutamente non in malafede) ed anche nei cosiddetti "catechisti" che ho conosciuto nei quali non ho riscontrato comportamenti eccessivamente arroganti (beh, quasi...).

Anche sulle loro cosiddette "catechesi" sottoscrivo quello che ho letto in giro: ci sono molte cose che destano perplessità (diciamo così) ma questo l'ho capito col tempo. La Santa Messa, invece, mi ha lasciato basito fin dal principio. Tanto basito che quella del Sabato sera non poteva bastarmi e così andavo pure il giorno dopo (quando c'erano le convivenze facevo quella vespertina della mia Parrocchia).

Va detto che quando sono entrato (invitato alle catechesi da un'amica) ero già in fase di conversione e non ero completamente a digiuno, ma ancora non avevo gli anticorpi necessari a quanto pare per resistere...

Ho così approfondito nel tempo le varie eresie protestanti, soprattutto in tema di Eucarestia e, purtroppo, sono arrivato alla (evidentissima per chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale) conclusione che quello che facevano i neocat non era affatto - e come potrebbe - commemorare il Sacrificio di Nostro Signore ma semplicemente festeggiare la santa Cena in pieno stile calvinista.

Ammetto di essere rimasto disorientato per la mancanza totale di adorazione verso il Re dei Re: alla consacrazione si resta tutti in piedi, al massimo ci si inchina... ci si comunica seduti (contravvenendo anche allo stesso Statuto), si balla alla fine...

Imbarazzante "nueva evangelizzazione"
Durante la Comunione spesso le persone prendono il Corpo di Cristo direttamente dal "piatto", altre addirittura se lo passano, quasi tutti lo spezzano (!?). Tutte cose che non posso più sopportare e che sono state importanti, però, per approfondire anche altri aspetti (primo fra tutti un approfondimento sull'iniziatore del Cammino, ma forse per questo ci sarà tempo per parlarne).

P.S. leggere ed ascoltare qualche catechesi in giro per internet (magari da qualcuno con un minimo di credenziali), talvolta può essere aiutare a chiarire molte delle nostre perplessità. Pace e bene.

(da: A.D.A.)

giovedì 15 ottobre 2015

«Uno dei Dodici Cefali mi ha espulso chiamandomi Demonio...»

Santini e segnalibri in "nueva estetica" kikiana
Saluti dalla Spagna. Scrivo normalmente con lo pseudonimo LAPAZ nel blog Crux Sancta a proposito della mia esperienza di più di vent'anni nel Cammino Neocatecumenale.

Sono stato espulso dal Cammino da uno dei "Dodici Cefa" (i dodici eletti di Kiko, Carmen e Mario, come i dodici apostoli). Il motivo è stato il mio rifiuto di ubbidire ai cosiddetti "catechisti" neocat per motivi di coscienza. Avevo completato il Cammino con la mia comunità qualche tempo prima di essere espulso.

Quel che è particolarmente grave, è il fatto che quel prete (uno dei Dodici Cefa di Kiko) mi ha "espulso" anche dalla Chiesa Cattolica, urlandomi - di fronte ai fratelli e le sorelle del Cammino - «nel nome di Gesù, figlio di Davide, io ti espello! Demonio, esci da questa santa assemblea!»

Drammatico! In quel momento riuscii a rispondere solo che avrei fatto visita al mio vescovo - allora era il cardinale Rouco Varela - ma quel prete cominciò a ridere rumorosamente: «vai... va' pure... tanto sono stato appena a pranzo con Rouco oggi, vai, corri a cercare Rouco per dirgli tutto!»

Il cardinale Rouco è purtroppo in un "matrimonio di convenienza" con Kiko, come chiunque avrà potuto notare qui in Spagna da qualche anno, specialmente quando Kiko ha cominciato a mostrare i muscoli ad ogni Family Day portando i suoi neocat a Madrid, portando gente in autobus perfino dai neocatecumenali polacchi e da altri paesi europei, in modo da far pressione politica sul presidente Zapatero (socialista). Disgustoso.

Come configurarsi segnalibri e santini neocatekikos
L'arcivescovo Chaput [*] ha avuto esattamente il ruolo che Kiko gli ha assegnato: quello di essere una perfetta marionetta. Sai che novità... Kiko ama utilizzare vescovi, cardinali, parrocchie e preti, non per far crescere la fede cattolica, ma per far crescere quella neocatecumenale; non per far crescere la Chiesa universale, ma per far crescere l'idea neocatecumenale di Chiesa come «comunità di comunità» - comunità neocatecumenali, ovvio.

Il Cammino movimenta un sacco di denaro in "buste" provenienti da quell'infinito "sacco nero della spazzatura". Il Cammino è denaro... denaro per la parrocchia, denaro per il parroco che accetta il Cammino in parrocchia, denaro per i preti che celebrano le messe neocatecumenali, denaro per le diocesi, denaro per qualsiasi cosa! E tutto questo ad un solo scopo: permettere al Cammino di iniziare la sua propria "nuova evangelizzazione", cioè la creazione e la crescita di comunità neocatecumenali.

Il fatto è che in Europa il Cammino è sostanzialmente morto. Ciò che Kiko sta facendo in America adesso, per esempio, lo aveva già fatto in Europa. Le sole comunità neocat che stanno crescendo in Europa sono quelle imbottite di figli dei figli delle prime comunità - ormai nessun parrocchiano "normale" entra più nel Cammino.

L'età media delle nuove comunità neocat è di 13, 14, 15 anni. E Kiko ha inventato un sacco di metodi per riorganizzarle alla meglio, fallendo ogni volta. È l'alto prezzo che sta pagando per essere stato così attaccato al potere e al prestigio... fra la gente normale, anche laici, si sa che i kikos sono una setta al pari dei Mormoni e dei Testimoni di geova. Pensate infatti a quel che è successo a Roma lo scorso luglio al Family Day, per capire quale è la sensazione diffusa in Europa riguardo ai kikos.

Mi piacerebbe chiedere al vescovo Chaput cosa ne pensa a proposito del bere latte e miele nella celebrazione eucaristica, pochi minuti dopo aver bevuto il Sangue di Nostro Signore, così come fanno le comunità neocatecumenali che hanno terminato il Cammino nei cinquanta giorni successivi alla Pasqua. Poi vorrei chiedergli anche di tante cose che fanno i neocat quando chiudono le porte...

Scenografia "scrutazionistica" per sito web della GMG:
statuette tradizionali ipocritamente affiancate
all'immancabile icona "Maria-Kiko"
In realtà penso che mons. Chaput non sappia nemmeno il 10% delle cose che fanno i neocat, perché nel Cammino i fratelli vengono accuratamente addestrati a nascondere le cose a "occhi stranieri" e a comportarsi in modo da sembrare bravi ragazzi!

Saluti dalla Spagna.


Non so se papa Francesco aspetterà il momento della morte di Kiko... so solo che Kiko viene chiamato "il Papa laico".

Quando cominciai il Cammino negli anni '80 in Spagna, venivamo visti come una setta dalla gran maggioranza dei cattolici, soprattutto dai vescovi. Dovevamo mendicare aiuto chiedendo a tanti sacerdoti per celebrare l'eucarestia, le celebrazioni penitenziali, le convivenze... e per trovare un posto dove celebrare insieme con più comunità.

All'epoca era poco meno che una missione impossibile, e perciò ci toccava... supplicare. Non c'erano dei "preti Redemptoris Mater" e ci vollero parecchi anni prima di avere i primi seminaristi fare il Cammino in comunità. La mia comunità aveva in totale sei seminaristi, tutti da posti diversi (per lo più da paesi latinoamericani).

Nel periodo in cui facevo il Cammino, dovevamo pagare per il nostro "tempio" (con un catechumenium ad hoc), pagare per il Redemptoris Mater aperto a Madrid, pagare per la costruzione della Domus Galilaeae, ecc. Spendevamo un sacco di soldi - ovviamente non i soldi di Kiko, non i soldi di Carmen (il cui padre era uno dei più ricchi censiti su Forbes, e Carmen sua erede mise i soldi in una fondazione per l'«evangelizzazione» neocatecumenale del Perù, è tutto documentato).

Col progetto della Domus Galilaeae, Kiko obbligò tassativamente ogni comunità spagnola e italiana - e forse anche di diversi altri paesi europei - a pagare l'equivalente di seimila euro di allora, [**] è importante ricordarlo. Per cui la difficoltà fu quella di trovare per ogni comunità un fratello che potesse chiedere un prestito personale alla banca, prestito che avrebbe ripagato a rate sostenuto dalle collette della comunità dal "sacco nero". Così Kiko ricevette una pioggia di milioni per costruire la Domus: ogni comunità aveva dovuto dare soldi alla Fondazione Famiglia di Nazaret (ovviamente esentasse perché erano "donazioni").

Sappiamo che i seminari kikiani Redemptoris Mater vivono sostenuti da organizzazioni caritative, in qualche aspetto anche documentate. Ma tali seminari ricevono denaro attraverso la Fondazione Famiglia di Nazaret, in ogni paese e a livello internazionale. Tale Fondazione maneggia un'enorme quantità di denaro proveniente dalle comunità neocatecumenali di tutto il mondo.

Avete presente il progetto Domus Jerusalem? Bene, cliccate qui per i numeri. Kiko disse che quella Domus doveva essere un regalo per Benedetto XVI per l'anno in cui il malcapitato Pontefice avrebbe approvato definitivamente il Cammino. Il cardinale Sean O'Malley era in prima linea nella campagna di raccolta fondi... e anche il caro vescovo Chaput è nel "board dei garanti" (cliccate qui se non ci credete).

E fra le ultime notizie che abbiamo ricevuto, c'è il fatto che tutto il denaro dato dai milionari ebrei americani che hanno ascoltato la Sinfonia di Kiko, non è stato abbastanza neppure per pagare il pezzo di terra su cui sorgerà la Domus Jerusalem.

Ovviamente era diventato impossibile donare tale Domus a Benedetto XVI dal momento che questi ha bloccato l'approvazione del Cammino tanto voluta da Kiko... nonostante gli apprezzabili sforzi del cardinal Bertone e della soccorrevole manina del cardinal Rouco - e anche quella del cardinal Cañizares. Per cui i "poveri" seminari kikiani Redemptoris Mater ottengono la "zuppa" dalle fondazioni caritative... Vi pare giusto? (no, non è vero, non è solo "zuppa": vivono molto meglio di quel 29,2% di spagnoli a rischio di povertà anche non vivendo nelle mitiche "baracche" di cui Kiko parla nelle sue fiabe, cioè nel suo libro).




[*] Nota 1: mons. Chaput, cappuccino, primo nativo americano a diventare arcivescovo, negli scorsi anni si era sempre distinto per la retta dottrina. Lo scorso settembre ha fatto una vistosa sviolinata per il Cammino - di quelle preconfezionate da Kiko: «Non c'è nessun gruppo oggi nella Chiesa che rifletta la vita degli Atti degli Apostoli meglio del Cammino Neocatecumenale» (ad essere precisi questo è in realtà un insulto al Cammino: infatti la Chiesa nella sua "infanzia" doveva crescere e organizzarsi).
I giornali danno il settantunenne Chaput "in corsa per il cardinalato". La sviolinata sarà stata dovuta al desiderio di far carriera, alle abbondanti «oliature», o perché è stato accuratamente ingannato dai kikos?

[**] Nota 2: l'episodio è abbastanza noto. «Siccome sono venuti a mancare i fondi internazionali» [sic!!] per la mastodontica Domus, a maggio 2001 Kiko chiese improvvisamente ad ogni comunità che avesse fatto il "secondo passaggio" di fare con urgenza un versamento straordinario di dieci milioni di lire, a costo di fare una "fidejussione". All'epoca i neocatecumenali vantavano seimila comunità in Italia, fate voi un conto approssimativo.

lunedì 12 ottobre 2015

Le favolette sulle Decime: altro che i bisognosi!

A proposito della raccolta delle "decime" nelle comunità neocatecumenali (una cosa non prevista dallo Statuto del Cammino, eppure applicata in modo ferreo: il 10% del tuo stipendio)...

Io per esempio non avendo busta paga perchè libero professionista in teoria potevo raccontare ciò che volevo, ma erano molto bravi a sottolineare il mio tenore di vita, quindi? 2+2 fa....

Partendo dal fatto che nella mia comunità erano tutti stipendiati e calcolando uno stipendio medio fai presto a sapere quanto ci deve essere ogni mese nel "bustone"; infatti nella mia comunità si raccoglieva mensilmente tra i 2.000 e i 2.500 euro, che per 12 mesi fa circa 30 mila euro all'anno, che per i 15 anni di cammino (miei) fanno circa 450.000,00 euro....

Vi è chiaro di che somme stiamo parlando?

Ovviamente ho escluso collette extra, pellegrinaggi, mattoni della Domus di Kiko, evangelizzazioni varie, coperchio della scultura di kiko, DVD di kiko, tutto l'arredo liturgico neocatecumenale (che la mia comunità aveva per intero), i fiori di tutte le settimane, il vino mensile (che compravamo a scatoloni da 24 ed arrivava da un produttore siciliano)...

Walter perchè non hai il "coraggio" di dire cosa rispondevi a me responsabile quando Ti dicevo... "non lo so, perché i fratelli sono mesi che non stanno dando la decima"?? Poiché infatti io il cammino l'ho fatto, 15 anni - professione di fede - e sono stato responsabile per 15 anni... perché mai, caro Walter, non racconti a tutti quali erano le minacce che voi cosiddetti "catechisti" neocatecumenali venivate a fare nelle comunità ??
Perché non racconti cos'è quel "peggio per lui"??? per esempio:
- comunità fermate anni nei passaggi;
- fratelli spostati di comunità e/o di Parrocchia;
- fratelli che dopo 15 anni di cammino sono "rimandati" a fare e rifare il 2° passaggio in altre comunità...
Così si mostrava anche ai piccoli qual'è la punizione che si subisce a non versare la tangente.
Ma perchè non avete mai le palle di dire la "verità"??
(da: Aldo)


Lo scandalo della decima raggiunge proporzioni ai limiti della vergogna. Il Papa lo saprà come viene gestita la decima? Secondo me no.
Nella mia Parrocchia fummo rimproverati severamente perché:

a) la decima era scarsa, ai limiti del ridicolo (sui 300 euro al mese per non meno di 20 "buste paga")

b) le bollette del Catecumenium dovevano essere pagate e i soldi non bastavano mai, quindi da un certo momento in poi tutta la decima doveva essere versata nelle casse della ONLUS neocatecumenale per pagare le suddette spese. Altro che "bisognosi" della comunità!

Dovunque ci sia un grande centro neocatecumenale le decime non andranno mai ai bisognosi, ma al Parroco, o direttamente alle onlus che sono fondate ovunque il cammino sia sufficientemente grande.

Se proprio vuoi saperlo, Pietro, ho smesso di dare la decima precisamente quando ho saputo questa schifezza.

Ero felice di dare quando pensavo che il mio contributo sarebbe servito ad aiutare qualcuno nell'indigenza, ma mi sono rifiutato di dare quando ho scoperto che la mia carità serviva a finanziare gli eccessi di una struttura ipertrofica che esiste solo per permettere alle vostre comunità di celebrare separatamente dalla Parrocchia.

Anche la questione del "segreto" è di una demenza assoluta. Nostro Signore quando diceva "la mano destra non sappia quel che fa la sinistra" si riferiva anche e soprattutto a un atteggiamento, cioè a non gloriarsi a non "suonare le trombe" per farsi vedere dagli uomini, ma la persona che riceve la carità può sapere anche da chi riceve e non ci sarebbe niente di male.
Di ciò che ho fatto io non parlo.
Voi invece avete inventato la scemenza che se uno ti ringrazia di un gesto di carità, quella carità non vale... che cretini... e voi ci credete pure!
(da: Sandavi)

venerdì 9 ottobre 2015

La Decima? occorre esibire il modello 730 ai dirigenti del Cammino

Un "selfie" con Kiko: quale onore!
Vorrei dare la mia testimonianza da "cristiana della Domenica", se può essere utile alla riflessione, perché da quanto ho visto e osservato a partire dai primi anni '80, deduco che dietro queste comunità ci siano un disegno strategico e degli obiettivi piuttosto imponenti, e già in parte raggiunti proprio perché ignorati o sottovalutati per tutti questi anni dalla maggior parte dei parrocchiani.

Ho assistito alla veglia pasquale animata dalle comunità neocatecumenali due sole volte in vita mia: la prima volta da adolescente, all'epoca del catechismo di preparazione alla Cresima, in una parrocchia molto popolata e completamente invasa da un numero notevole di queste comunità; all'epoca mi chiesi come mai fosse necessario dividersi in ben 18 comunità, se il cammino è lo stesso non potevano farlo insieme? Domanda rimasta priva di risposta, comunque confermo l'impressione di tetraggine, la scarsissima qualità liturgica e la noia nell'ascoltare le esternazioni degli "adulti", durante la veglia pasquale in questione.

La seconda volta (in un'altra parrocchia) sono stata invitata dal parroco a far battezzare mia figlia in quell'occasione perché nella comunità quell'anno non c'erano bambini da battezzare durante la veglia pasquale, così io e un'altra mamma "esterna" abbiamo acconsentito.
Ovviamente, avendo altri bambini piccoli, non siamo restate fino all'alba, siamo andate via poco dopo il battesimo.

Non solo i canti e l'ambientazione generale erano davvero deprimenti: in più i partecipanti, quasi tutti della comunità, in pratica ci ignorarono per tutto il tempo, nonostante avessimo accettato quell'orario insolito per i battesimi sia per venire incontro alla richiesta del parroco (il quale ci disse che la presenza di qualche battezzando completava il valore simbolico di quella celebrazione), sia per accostarci noi stessi e comprendere un po' meglio cosa significava vivere in quel modo il proprio percorso di fede.

Attualmente abito in un condominio piuttosto affollato, dove abitano molte famiglie appartenenti a una stessa comunità, e per lo più sono imparentate tra loro; al di là di un freddo formalismo ipocrita (appena ti allontani di qualche passo ti accorgi che dopo averti salutato e sorriso già stanno parlando male di te), guardano tutti quelli che non sono "dei loro" con malcelato disprezzo, mentre invece fra di loro sono solidali e si aiutano in tutti i modi possibili, da quello finanziario al coprirsi a vicenda mentendo e testimoniando il falso.

Una di queste vicine di casa mi ha invitato in un giorno di Quaresima ad assistere a una rappresentazione della Passione di Cristo che avrebbero tenuto in chiesa: invece della Via Crucis, ciascuno di loro interpretava i vari ruoli di Pilato, del centurione, dei soldati, per rievocare quegli avvenimenti. Un po' per curiosità, un po' per instaurare rapporti di buon vicinato, sono andata. L'orario stabilito, indicato anche sulle affissioni e sul giornalino della parrocchia, era nel tardo pomeriggio di un giorno feriale; esco dal lavoro e mi affretto per arrivare in tempo; la chiesa però era quasi vuota, salvo le solite due o tre signore anziane che si soffermano per conto proprio a dire il rosario davanti alle immagini dei Santi. Meravigliata, mi dispongo ad aspettare - possibile che siano tutti in ritardo? E i fedeli venuti ad assistere, dove sono? - Dopo mezz'ora iniziano ad arrivare alcuni "spettatori" e i primi neocatecumeni con le varie palme e toghe e costumi da indossare, ridendo e chiacchierando tra loro con tutta calma, e si dirigono verso le salette per prepararsi alla "recita".

Pagliacciate neocatecumenali in pubblica piazza
Un'ora dopo l'orario stabilito non erano ancora arrivati tutti, dunque non erano pronti ad iniziare.
A quel punto, dato che mi era stato detto che l'intera rappresentazione sarebbe durata a lungo me ne sono tornata a casa a preparare la cena: primo, perché ho impegni familiari da rispettare; secondo, perché, se il buongiorno si vede dal mattino, con delle persone che credono di poter imporre agli altri due ore di attesa senza alcun motivo che giustifichi un ritardo sul programma prestabilito, religione condivisa o meno, io non ho nulla da spartire.

Aggiungo la conclusione di una conversazione che ho avuto proprio stamattina con altri parrocchiani: nella mia città le comunità neocatecumenali sono presenti soltanto nelle chiese del centro, frequentate dalle persone più benestanti; in quelle chiese hanno completamente estromesso e soppiantato con grande arroganza e con modi spicci i fedeli "non affiliati" al Cammino, e persino quei parroci che hanno cercato di opporsi ora sono finiti altrove.

Tutti i neocatecumeni versano alla comunità la decima del loro reddito annuale, per dimostrarlo devono esibire il 730 ai "dirigenti", e un decimo del reddito di un dentista o di un notaio sappiamo bene a quanto ammonta.

Una parte di queste decime va alla diocesi, è così che i parroci riescono a tenere aperte quelle chiese, altrimenti avrebbero difficoltà anche a pagare le bollette dell'Enel. Quindi se ne deduce che è per questo che i neocatecumeni hanno a disposizione tutte le salette che vogliono nell'oratorio per celebrare in privato i loro riti "personalizzati" e i parroci zitti e mosca, hanno fatto questo calcolo: vale più una comunità di 20 persone "disposte a dare" che 100 fedeli semplici che mettono degli spiccioli nel cestino delle offerte. Se vi informate, noterete che le comunità sono formate in prevalenza da famiglie di professionisti: qui da noi di manovali, operai o inservienti tra i neocatecumeni non ce ne sono. Nelle chiese di periferia, nei quartieri disagiati di comunità non ce ne sono. Credo che su questo ci sia da riflettere...

(Genuflessa '63)

martedì 6 ottobre 2015

La sindrome di Brancaleone

Honoris
Causa
Ma la Chiesa ha bisogno di questo? a parte i soldi che il cammino riversa mensilmente nelle casse del Vaticano e delle Diocesi compiacenti (un prete di Roma mi ha confessato che se il Cammino se ne andasse, la Diocesi di Roma affogherebbe nell'indigenza), è possibile che dopo più di duemila anni di storia, la Chiesa non riesca ad essere una entità matura ed equilibrata, portatrice sana di un messaggio di autentica bellezza ed intelligenza, che faccia riflettere il mondo sulla straordinaria opportunità che ci è stata data di vivere questa vita con gioia, mettendo a frutto i talenti che Dio ha seminato dentro di noi, nella prospettiva di un'Eternità che ci è stata promessa?

Credo che la Chiesa abbia rinunciato al suo ruolo di Maestra, come lo è stata per secoli, demandando a personaggi "sui generis", affetti dalla sindrome di Brancaleone, di condurre schiere esaltate di poveracci, psicologicamente incapaci di reggersi con le proprie gambe, verso un cammino che sembra, per dirla al modo del ragionier Ugo Fantozzi, UNA CAGATA PAZZESCA?

Altra cosa: ma la differenza tra le bellezze dell'arte sacra, in tutti i suoi aspetti, architettonici, figurativi e musicali, e lo scempio dei dipinti e delle musichette western proprie della "cultura neocatecumenale" non fa riflettere nessun Papa, Cardinale, Vescovo o presbitero? Può essere che l'ignoranza sia arrivata a un livello tale da non capire che il brutto viene da una parte ben precisa e che l'Umanità va educata alla bellezza?
Scusate lo sfogo.
(da: Luca)

Il santino di san Kiko!

sabato 3 ottobre 2015

Perché il Cammino conta sui tuoi sensi di colpa?

Incontri ravvicinati all'UFO di Kiko
Sì, anche quando ero piccola io si facevano tali manifestazioni in piazza ...ci mandavano a noi bimbi a consegnare volantini mentre loro cantavano per tutta la piazza ... per noi era divertente.
I miei ( come ho scritto in un post ) sono stati in comunità per tanti anni, a 13 entrai anche io . All'inizio eravamo tutti ragazzi e ci si divertiva anche, ma da dopo il primo passaggio le cose cambiarono... troppo.

Ricordo che a me erano morti i miei nonni da poco e quando mi dissero "devi accettare questa croce , e vederci il bene" io volevo solo scappare via !!!! ma dissi: sì, l'accetto, e così andai avanti spinta dai cosiddetti "catechisti" neocatecumenali... Però ricordo che io e la mia migliore amica ci si chiuse in camera a piangere ... non volevamo nemmeno tornare giù !!!

Ma andammo avanti ... fino al 2° passaggio ( eravamo in 30 ) RINUNCIA AI BENI ... A un mio amico che aveva iniziato a lavorare da poco quando chiese quanto doveva dare per la "prova dei beni" ... dissero di dare via fino all'ultimo centesimo !!! rimanemmo sconvolti e se non davamo tutto ( almeno io ) mi sentivo in colpa...

E' stato li che sono entrata in shock !!! ... da li sono nati i miei sensi di colpa --- "facevo sesso con il mio attuale marito", e non essendo sposata mi sentivo in colpa .. avevo ricordi sul passato, e mi sentivo in colpa ...

Allora non me ne ero ancora accorta e andai avanti fino al 3° passaggio, quello della preghiera, nel frattempo sono stata in depressione ossessiva per 6 anni ... alla fine, dopo aver parlato con una psicologa, uno psichiatra e uno psicoterapeuta e con farmaci .. è saltato fuori che ero troppo moralista, e che mi condanno per un nonnulla, anche solo per un ricordo !!!! e sono uscita dal Cammino e e non ne voglio più sapere.

Sì ho fatto pure io la baby sitter in comunità !!! Pensa te che una mia amica la costringevano ad andare a guardare i suoi fratelli e figli altrui e non uscire con i suoi amici ogni volta che c'era un passaggio o convivenza !!! Quando ha avuto un figlio lei .. i suoi mai una volta lo han tenuto per farla uscire un po' con me o con suo marito ... ma solo se andavano in comunità glielo guardavano !! ... e ho detto tutto !!!
(da: Elisa)


Una nostra considerazione: il termine "sensi di colpa" è la banale versione psicologica del concetto di rimorso. E provare rimorsi per cose che non sono peccato, ti avvelena l'anima.

L'uomo è fatto per il bene, e però a causa del peccato originale è inclinato al male. Per la propria piena realizzazione, l'uomo deve dunque sforzarsi di vincere tale inclinazione: cioè deve sforzarsi di evitare il male e di perseguire il bene, fino all'ultimo respiro della sua vita. Che poi non sempre ci riesca, pazienza. Il rimorso per il male fatto è un ragionevole aiuto alla propria anima.

Nel Cammino Neocatecumenale vige il moralismo. In tutti gli ambienti dove la morale viene sostituita dal moralismo, si ottiene il triplice effetto di esagerare il male (sommergendo le povere anime di un'infinità di sensi di colpa), di promuovere l'ipocrisia (per cui il peccato "che gli altri non vedono" viene considerato meno grave: per cui l'importante è l'apparenza), e di devastare la virtù della speranza (per cui a furia di definirsi peccatori... si finisce per smettere di sforzarsi di fare il bene: "tanto siamo tutti peccatori, tanto io sono peccatrice inguaribile, tanto dopo tanti peccati già fatti uno in più non cambia niente...").

Il santo non è tanto "colui che non pecca praticamente mai" (una grazia particolarissima concessa a pochi santi), ma è colui che "quando cade, si sforza subito di rialzarsi" (chiedendo perdono con una buona confessione, vivendo bene i sacramenti, ecc.). Perfino don Bosco, negli ultimi giorni della sua vita, domandava preghiere per la sua anima (ed era un gigante come don Bosco! non aveva l'ipocrisia di Kiko che termina le proprie omelie con lo slogan "pregate per me" che nel suo caso significa "tenetemi sempre al centro della vostra attenzione"). Molti sedicenti cattolici hanno dimenticato (o non hanno mai saputo) che il sacramento della confessione non solo rimette i peccati, ma dà anche la forza di resistere al male (è per questo che fino a non troppi anni fa ci si ripeteva sempre: "per diventare santi, basta una confessione ben fatta").
(by Tripudio)