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Progettone mastodontico per un seminario Redemkikos Mater in Canada |
Riguardo al Canada, siamo potuti addivenire ad una più capillare conoscenza delle situazioni perché esisteva un sito abbastanza curato (almeno fino al 2020) e con molte informazioni.Vediamo quindi quanto “pesa” il tanto presente Movimento Neocatecumenale in 135 nazioni su 208 al mondo. Cioè quanto ogni bandierina comporta in numeri, dato che siamo abituati a sentire sempre sparare numeroni altissimi, senza che mai se ne abbia precisa contezza. Immaginiamo, ma spesso non sappiamo con certezza.
È vero che nel mondo alcuni territori sono più “accoglienti” di altri e "ospitano" il Cammino in maniera più massiccia, ma per la stragrande maggioranza non è così: sono solo una bandierina come quella che i primi astronauti misero sulla luna. C’erano stati, ma la luna non è stata colonizzata, è rimasta solo una bandierina.
Se stimiamo che ogni comunità sia composta da una trentina persone (siamo stati già piuttosto generosi), su questo numero potremo basare i calcoli, senza prendere troppo sul serio i numeroni sempre variabili proposti di volta in volta dai fratelli più facinorosi. Anche questa è una possibilità che ci dà il mondo informatico: prima potevano vantare la loro acciuga dicendo che era una balena. Adesso meno.
Ho il sospetto che addirittura certa stampa che dichiara il Movimento Neocatecumenale come uno dei più sostanziosi, se non proprio il più sostanzioso di tutti, si basi sulle dichiarazioni rilasciate dai diretti interessati, perché in realtà questo Movimento ha connotati molto locali: Italia, Spagna ed America Latina. Altrove poco o pochissimo, rispetto al numero di cattolici presenti in ogni nazione.
Ci avevano abituati a credere che ovunque sia come qui da noi e che se, per esempio, viene fatto un incontro vocazionale in un certo luogo, sia perché lì il Movimento Neocatecumenale è radicato: non pare proprio che sia così. E’ la propagazione mediatica che lo fa credere, in realtà sono 4 gatti, comprese le famiglie in missione che da sole costituiscono una buona percentuale neocatecumenale.
Crediamo inoltre che queste famiglie, figli compresi ed anche seminaristi ed itineranti, vengano contati due volte nei numeri neocatecumenali, sia nella comunità di origine che in quella nel luogo di missione, perché anche lì vanno a formare le loro personali comunità, ma appartengono sempre anche a quella in cui hanno cominciato, tornando ogni volta che ci sono da fare passaggi o per altri appuntamenti.
Questo per dire che ci troviamo di fronte ad un fenomeno bizzarro: pare che siano un esercito, ma in realtà quel che hanno di veramente comprovato sono solo strutture su strutture, soldi a palate ed agganci potenti.
Il che dovrebbe impensierire ancora di più, perché significa che si è tentato e si tenta di accreditare qualcosa di inconsistente per motivi che non sono prettamente attinenti all’accettazione ed alla diffusione nel mondo cattolico.
In verde il numero delle parrocchie che ospitano il Movimento Neocatecumenale nel 2020 e il numero da noi stimato (in eccesso) dei neocatecumenali presenti in diocesi. In giallo il numero delle parrocchie e dei cattolici nella diocesi.
6 parrocchie su 1782, con 15 comunità.
4.242 sacerdoti + 13.000 religiosi
450 neocatecumenali su 6.049.462 battezzati (i battezzati sono il 75% della popolazione)
La 1° comunità storica, nella parrocchia di Sainte-Angèle-de-Saint-Malo, è composta da meno di una trentina di persone ed ha subìto 3 fusioni. Nacque nel 1978 ed ha finito il cammino nel 2007, dopo 29 anni.
ARCIDIOCESI DI GATINEAU - Mons. Paul-André DESROCHERS Arcivescovo
1 parrocchia su 53, con 2 comunità
62 sacerdoti + 140 religiosi
60 neocatecumenali su 283.022 battezzati (80,0% della popolazione)
ARCIDIOCESI DI MONTREAL - Mons. Christian LÉPINE Arcivescovo
5 parrocchie su 179, con 9 comunità
923 sacerdoti + 3.300 religiosi
270 neocatecumenali su 1.742.000 battezzati (70,6% della popolazione)
ARCIDIOCESI DI OTTAWA - Mgr Terrence PRENDERGAST, s.j. Arbishop
2 parrocchie su 107, con 3 comunità
283 sacerdoti + 700 religiosi
90 neocatecumenali su 441.798 battezzati (47,9% della popolazione)
ARCIDIOCESI DI ST-BONIFACE - Sua Eccellenza Mons. Albert LeGatt Arcivescovo
2 parrocchie su 86, con 3 comunità
86 sacerdoti + 210 religiosi
90 neocatecumenali su 123.890 battezzati (22,7% della popolazione)
ARCIDIOCESI DI TORONTO - Card. Thomas COLLINS Archbishop
6 parrocchie su 225, con 17 comunità
791 sacerdoti + 1000 religiosi
510 neocatecumenali su 2.091.237 battezzati (31,7% della popolazione)
ARCIDIOCESI DI VANCOUVER - Mgr J. Michael Miller, CSB Archibishop
3 parrocchie su 76, con 6 comunità
216 sacerdoti + 140 religiosi
180 neocatecumenali su 437.181 battezzati (14,9% della popolazione)
ARCIDIOCESI DI WINNIPEG - Mons. Richard Gagnon Archevêque
1 parrocchia su 88, con 1 comunità
87 sacerdoti + 120 religiosi tra
30 neocatecumenali su 163.730 battezzati (27,6% della popolazione)
DIOCESI DI SAN PAOLO - Mons. Paul Terrio Bishop
1 parrocchia su 38, con 1 comunità
28 sacerdoti + 20 religiosi
30 neocatecumenali su 107.168 battezzati (42,3% della popolazione)
Le diocesi di TORONTO, QUÉBEC e VANCOUVER hanno ognuna un seminario Redemptoris Mater.
TORONTO, eretto nel 1999. Adesso sembrano esserci 9 seminaristi neocatecumenali.
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Redemptoris Mater Toronto |
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Redemptoris Mater Québec |
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Seminario Redemptoris Mater Vancouver. QUI il video del seminario |
Ma a loro questo edificio non basta.
Hanno incaricato uno studio di progettazione, lo Studio Hub Architets, per costruirne uno ex novo.
Per un numero minuscolo di seminaristi.
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Altre immagini dei progetti del nuovo milionario seminario Redemptoris Mater di Vancouver |
Vediamo allora che in uno Stato grande come il Canada, che conta 15 milioni di cattolici su una popolazione di 32 milioni di persone (equivalente a più di metà della popolazione italiana), il Movimento Neocatecumenale è presente da più di 40 anni con SOLTANTO 57 comunità.
Cioè l'intero Canada è l’equivalente di un paio di parrocchie fortemente neocatecumenalizzate con ciascuna più di 25 comunità.
Ce ne sono centinaia di più nella sola Roma.
Se consideriamo che non è assolutamente vero che le comunità sono composte da una cinquantina di persone, ma spessissimo meno della metà, i numeri diventano ridicoli per gli sforzi prodotti, soprattutto inspiegabilmente economici.
Da aggiungere la considerazione anche che molti membri di queste comunità sono famiglie in missione con tutto lo stuolo dei figli e che pure i seminaristi vengono aggiunti ad una comunità locale.
Altro che numeroni!
La prima comunità canadese, nata nel 1978, è il frutto di 3 comunità “fuse” negli anni e conta appena 26 persone.
È normale che le altre abbiano la stessa sorte, specialmente in parrocchie dove da sempre c’è una sola comunità e non si riesce a fare la seconda, cioè la maggioranza.
Nessuno può venirci a raccontare che in quelle parrocchie la comunità si è formata l’anno scorso: sappiamo già bene che non è così.
Anche qui da noi succede che non si riescano a formare ulteriori comunità dopo la prima o la seconda, o anche che l’unica comunità esistente sia il frutto di chissà quante fusioni.
Quando si fanno le fusioni è perché le comunità sono sensibilmente calate di numero a causa certamente di qualche decesso, ma principalmente di abbandoni negli anni.
Per raggiungere un numero “decente” si ricorre quindi alla fusione oppure, come ultimamente ho visto fare copiosamente, si lasciano comunità con poco più di 10 “fratelli”. Però conta come una comunità di 30, anche se per farne una di 30 ce ne vorrebbero quasi 3.
Ma nonostante la totale irrilevanza neocatecumenale,
in Canada ci sono ben 3 seminari Redemptoris Mater!
Quelli cioè destinati a formare sacerdoti che prima o poi lasceranno il Canada…
E il primo esiste da ben 21 anni!
Le Arcidiocesi in Canada sono 17 e in quasi 45 anni i neocatecumenali hanno sfondato SOLO in 8, molto spesso con una sola comunità in una sola parrocchia, o al massimo due.
Esistono solo in 27 parrocchie sulle totali 2634 dell’area interessata.
Conteggiando generosamente, come dicevamo, una media di 30 persone per comunità, in tutto il Canada esistono soltanto 1710 neocatecumenali su 15 milioni di cattolici, compresi quelli “della domenica”, quelli che appartengono ad altri Movimenti, quelli che fanno parte di istituti religiosi e quelli che si sono allontanati dalla Chiesa.
Tutto questo in ben quasi 45 anni di presenza sul posto.
Ora, che si possa dar retta all’Argüello ritenendo che 14.998.290 cattolici canadesi siano tutti “religiosi naturali” della domenica e che solo i suoi 1700 siano cristiani adulti, ci pare solo follia…
Sappiamo bene, inoltre, che all’interno delle comunità ci sono i talebani, ma ci sono anche gli "scaldasedie", quelli che vanno e vengono, e che comunque sono conteggiati nei numeri: potremmo chiamarli “neocatecumenali del sabato” o del “mercoledì”, perché vanno solo ogni tanto alle celebrazioni che restano loro comode, oppure quando ne hanno voglia. Sono i “satelliti”, che però ingrossano le fila: potremmo benissimo assimilarli ai “cristiani della domenica”, quelli che secondo i neocatecumenali vivono insufficientemente la loro fede.
Sì, perché anche la “chiesa neocatecumenale” ha i suoi "neocatecumenali all’acqua di rose" e spesso sono anche molti, specialmente da quando decine d’anni fa è iniziato il lassismo.
Solo nella mia ex comunità, frutto di ben 6 fusioni, alla fine del cammino di questi ce n’erano almeno 4 o 5. Ma si contavano regolarmente e facevano numero.
In effetti, una comunità che avrebbe dovuto essere di circa 280 persone ed anche più, se si contano gli inizi di ogni singola comunità fusa, è arrivata alla fine con scarsamente 35 persone.
Sfido che si debbano contare anche i "satelliti scaldasedie", altrimenti che resterebbe?
No, ce lo risparmino i neocatecumenali: non resterebbero solo gli “eletti”, il “piccolo resto”.
Restano invece solo quelli che non vogliono rinunciare ad una immaginaria posizione interna, coloro che non riescono a staccare per paura delle conseguenze o coloro che ci vanno per socialità.
Una netta minoranza, invece, ancora ci crede.