giovedì 6 giugno 2024

O’MALLEY A BOSTON: PROPAGANDA CNC A VUOTO E TANTE CRITICHE DAI FEDELI. II° PARTE: COMMENTI DEI FEDELI E PETIZIONE ALLA SANTA SEDE

Nella prima parte abbiamo evidenziato i problemi nella diocesi di Boston e del suo tuttora cardinale arcivescovo O'Malley (amicone del Cammino e implicato in vari intrallazzi e membro del board della Domus kikiana), rilevando come dai media locali e dai social e blog venissero fuori dubbi e perplessità sul neocatecumenalismo e sul seminario Redemkikos Mater.
Facciamo notare che mentre sui grandi media le notizie vengono date con mille sfumature - un po' per evitarsi pastoie legali, un po' per accontentare la propaganda kikiana, un po' per evitare di dover spiegare ai non addetti ai lavori le mille stranezze di contorno -, invece sui social e sui media locali le questioni possono essere affrontate direttamente senza mezzi termini.
Vorremmo inoltre far notare che anche nel caso O'Malley il Cammino attecchisce grazie alle malversazioni di chierici e prelati, alla poca trasparenza, al foraggiare interessi particolari e discutibili anziché le necessità del popolo di Dio. Laddove i pastori sono davvero pastori, il Cammino non trova né terreno fertile né accoglienza.
Nella terza parte di questo articolo tireremo le conclusioni.



Alcuni commenti sul Boston Catholic Insider (BCI) già nell'estate 2012 riportavano che:

Non posso credere quanto sia profondo il serbatoio dell'arcidiocesi e dei suoi impiegati per Obama. Un bundle multimilionario. [...] I pastori di quelle chiese che ospitano oratori dissidenti. La curia è altrettanto negativa. CHE COSA È SBAGLIATO CON IL CARDINALE O'MALLEY?
Mantengono gli scasndali in corso. Non c'è da stupirsi che esista un tale esodo dalla chiesa cattolica di Boston. Ho dei parenti lì e sono tutti "ex-cattolici". [ndt: pare quindi che l'effetto sortito dai supporter del Cammino sia solo quello di far scappare i cattolici per far spazio ad uno sparuto manipolo di neocatecumenali. Bel servizio alla Chiesa!]

Nel numero più recente del bollettino parrocchiale di San Francesco d'Assisi su chi sta ora occupando la canonica vacante:
Sembra che ci sia una certa confusione su ciò che sta accadendo in parrocchia e, in particolare, nella canonica. La settimana scorsa c'è stato un messaggio su tre giovani donne che risiedevano in canonica. Come affermato, sono membri del Cammino Neocatecumenale, un'organizzazione fondata in Spagna e inizialmente invitata all'Arcidiocesi dal Cardinale Bernard Law. L'accoglienza continua ad essere estesa dal Cardinale per continuare la loro opera di evangelizzazione qui. Fu su richiesta del cardinale Sean che aprì la canonica perché ci vivessero
.
Chi paga le spese dei missionari del Cammino Neocatecumenale qui a Boston, come i loro veicoli, il gas, la manutenzione e l'assicurazione, e il loro cibo, le utenze e le spese di costruzione in questa canonica?

Cosa stanno facendo esattamente? Stanno andando in giro di casa in casa, in un modo simile ai Testimoni di Geova, proponendo alle persone di conoscere la Bibbia e il Regno di Dio, o invece stanno invitando i cattolici non praticanti a tornare alla Messa? In tal caso, quale Messa - la regolare messa domenicale del cattolicesimo con la parrocchia, oppure una comunità del Neo-Cat nella messa di sabato sera separata dalla comunità parrocchiale in cui dovrebbero essere strettamente integrate, o una qualche celebrazione "non liturgica" ma sempre dei neo-cat?

Come verrà determinato esattamente il successo della loro missione? Tre, sei o dodici mesi nella loro missione, come sarà determinato se hanno avuto successo e se qualunque investimento finanziario è stato fatto ha prodotto risultati accettabili, quindi dovrebbe continuare?
BCI non conosce le specifiche su cosa sta succedendo con i Neo-Cat alla parrocchia San Francesco d'Assisi, e questa non è una critica a loro. Crediamo solo che queste siano domande legittime che dovrebbero essere poste e risposte”.
Loro non conoscono le risposte, ma noi le conosciamo per esserci già passati.
Soprattutto non si illudano che se i neocat non hanno avuto successo non insistano a voler continuare. Il Cammino Neocatecumenale continua in eterno a provarci, caparbiamente e contro ogni logica, non dipende dal successo…
Chiesa di San Francesco d'Assisi
Cambridge, Boston, MA
"BCI è da tempo preoccupata per le condizioni finanziarie dell'Arcidiocesi di Boston e con oltre il 50-60% delle parrocchie ora in rosso, chi pagherà per questo piano (detto [pomposamente ed erroneamente, ndt] "Nuova Evangelizzazione")? Per lo più cattolici laici, dal momento che sono le loro donazioni a sostenere la loro parrocchia e l'arcidiocesi. Sarebbe bello se l'arcidiocesi fosse considerata un buon amministratore dei contributi dei donatori, eppure quasi 2 anni dopo che il Consiglio delle finanze dell'Arcidiocesi aveva creato un Comitato per la remunerazione per rivedere i milioni di dollari in eccesso di stipendi a sei cifre pagati ai dirigenti di pastorale e raccomandare un modo migliore per gestire il risarcimento, non ci sono ancora prove di azioni significative intraprese per ridurle. Tutto quello che sappiamo è che il comitato si è riunito e si sta ancora incontrando, hanno assunto un consulente per studiare la questione e pubblicare un rapporto, ma il rapporto non è stato reso pubblico. Nel momento in cui ai cattolici viene chiesto di scavare più a fondo nelle loro tasche per aiutare a finanziare questo piano, perché dovrebbero farlo quando il Centro pastorale non ha stretto la cinghia?"
Riguardo al piano per la Nuova Evangelizzazione istituito da O'Malley, ci si chiede:
Come si gestirà la formazione dei laici? Chi lo gestirà esattamente? Perché il piano viene prima della formazione, piuttosto che la formazione che viene prima e getta le fondamenta, che poi condurrebbe a piani meglio informati? È interessante notare che la descrizione della posizione per il direttore dell'Ufficio di pianificazione pastorale non richiede ancora che la persona nel ruolo sia anche cattolica o crede agli insegnamenti della Chiesa cattolica secondo il Magistero della Chiesa. Per essere un giudice del Tribunale a Boston, per fortuna, i candidati dovrebbero essere cattolici in regola con "adesione e comprensione degli insegnamenti magisteriali della Chiesa". Ma, per eseguire la Pianificazione pastorale, tali attributi non sono in qualche modo necessari”.
I lettori di BCI sanno che abbiamo chiesto più volte al cardinale O'Malley e alla leadership dell'Arcidiocesi di Boston di rispondere alle preoccupazioni sulla situazione e di non aver ricevuto risposta. E, come è stato esemplificato molte volte negli ultimi anni, quello che succede a Boston colpisce il resto del paese. In considerazione di ciò, oltre alla nostra responsabilità canonica di far conoscere i nostri bisogni ai nostri pastori, è tempo per un SOS in Vaticano”.
Per questo venne fatta una petizione da inviare alla Santa Sede:
“...per chiedere al Vaticano una leadership più forte a Boston per affrontare queste preoccupazioni. Un fax o e-mail sarà inviato al Nunzio Apostolico degli Stati Uniti e ai Prefetti della Congregazione dei Vescovi, della Congregazione per il Clero, della Congregazione per la Dottrina della Fede, della Segnatura Apostolica e della Famiglia Pontificia”
Riportiamo per completezza il significativo testo della PETIZIONE:
Chiedo rispettosamente che la Santa Sede faccia passi per affrontare il problema in corso della debole leadership episcopale nell'Arcidiocesi di Boston.

Oggi a Boston ci troviamo di fronte a sfide come il declino delle presenze di massa (solo il 17% dei cattolici frequenta regolarmente la messa), un declino dei sacerdoti, una diminuzione della stabilità finanziaria per le parrocchie (un terzo delle parrocchie che operano con deficit annuali), declino delle iscrizioni nelle scuole cattoliche, e il declino dell'influenza della voce della Chiesa cattolica nella politica pubblica. Allo stesso tempo, negli ultimi anni, i cattolici di Boston hanno visto le seguenti lacune nella leadership episcopale nei settori dell'insegnamento e della governance:

1. Il cardinale O'Malley ha criticato pubblicamente i cattolici pro-vita nel 2009 per le loro obiezioni a una joint venture dell'ospedale di Caritas Christi che avrebbe richiesto di indirizzare i pazienti agli operatori dell'aborto, dicendo che i cattolici pro-vita stavano "facendo un cattivo servizio alla Chiesa". È stato successivamente respinto a causa delle esatte preoccupazioni sollevate da coloro che il cardinale O'Malley ha criticato pubblicamente.

2. Il cardinale O'Malley ha presieduto il rito televisivo di sepoltura cristiana per il defunto senatore Ted Kennedy violando le linee guida del rito funebre cattolico - inclusi tre elogi e preghiere politicizzate dei fedeli - e ha criticato i cattolici pro-vita che si sono lamentati del suo ruolo nell’ incoronazione pubblica di Kennedy. Anche il tono della liturgia funebre e i commenti pubblici del cardinale O'Malley non hanno certo insegnato ai cattolici che la Chiesa, attraverso il rito funebre, stava pregando per il perdono dei peccati di Kennedy e il riposo della sua anima.

3. Il cardinale O'Malley ha permesso a un dirigente in pensione, Jack Connors, di prestare servizio nel Consiglio delle finanze e presidente del Comitato per l'avanzamento istituzionale, nonostante Connors prestasse servizio come presidente di Partners Healthcare, che trae profitto da uno dei più grandi fornitori di aborti in Massachusetts e Connors confonde i cattolici e crea pubblicamente scandali raccogliendo fondi per figure politiche a favore dell'aborto come il presidente Obama e il procuratore generale Martha Coakley, le cui politiche portano a prendere le vite dei non nati.

4. Il cardinale O'Malley, attraverso il suo portavoce, non riuscì a articolare chiaramente gli insegnamenti della Chiesa sulla moralità sessuale, il matrimonio e la salvezza delle anime nella recente situazione di Santa Cecilia a Boston, dove il pastore programmò di celebrare una messa per commemorare il Gay Pride Month di Boston. Dichiarazioni e azioni ambigue e conflittuali dell'arcidiocesi hanno permesso di conseguenza lo scoppio di uno scandalo locale e nazionale e non hanno insegnato ai fedeli la via della salvezza.

5. Dal 2006, il cardinale O'Malley ha sperperato i fondi dei donatori a spese dei programmi ministeriali pagando milioni di dollari in salari a sei cifre eccessivi per laici dirigenti arcidiocesani, mentre lo standard pagato da altre diocesi per questi stessi ruoli è molto inferiore a quello di Boston. L'arcidiocesi spende annualmente 1 milione di dollari per salari e sussidi a soli 3 dirigenti in carriera - tra cui $ 325K al sovrintendente delle scuole cattoliche - e $ 2,7 milioni per compensi e benefici a soli 10 dirigenti laici.

6. Nel 2007, il cardinale O'Malley ha approvato la vendita di terreni e edifici del Seminario di San Giovanni al Boston College, contro la raccomandazione del comitato di visita apostolica del Vaticano. Inoltre, l'arcidiocesi non ha rimborsato il seminario di St. John per la terra e gli edifici venduti al Boston College in base ai termini dell'accordo e non ha messo in atto un piano che garantisca il rimborso di circa $ 40 milioni dovuti al seminario.

7. Il cardinale O'Malley ha permesso un diffuso inganno nel 2010 per l'assunzione di un nuovo Segretario per l'avanzamento istituzionale annunciando una ricerca aperta e installando un comitato di ricerca, quando la persona incaricata del lavoro, un protetto di Jack Connors, era già stato identificato e nessuna ricerca aperta è mai stata progettata o realizzata.

8. Il cardinale O'Malley ha approvato il taglio dei benefici pensionistici promessi ai dipendenti laici di decine di milioni di dollari, senza tuttavia riscuotere i contributi pensionistici dei datori di lavoro partecipanti.

9. Il piano pensionistico del clero rimane sottofinanziato di diverse centinaia di milioni di dollari e non è stato elaborato alcun piano per la chiusura di questo vuoto in modo da prevedere il pensionamento dei nostri sacerdoti dedicati.

10. Una disposizione nella vendita del 2010 della rete ospedaliera Cattolica Caritas Christi a una società di private equity consente loro di abbandonare l'identità cattolica e iniziare a fornire aborti in questi ospedali per soli $ 25 milioni pagati ad un ente di beneficenza.

11. Le recenti rivelazioni finanziarie mostrano che le spese amministrative e finanziarie sono aumentate al 36% del budget operativo annuale dei ministeri centrali di $ 28 milioni, mentre nell'anno successivo che Papa Benedetto XVI ha dichiarato "Anno della fede", il bilancio di formazione e evangelizzazione della fede è stato ridotto al 14% del budget operativo totale.

Le azioni descritte sopra hanno ridimensionato la fiducia che riponevano i fedeli cattolici e hanno compromesso la capacità dell'arcidiocesi di continuare a portare a termine la sua missione di continuare il ministero salvifico di Gesù Cristo.

Con il futuro dell'Arcidiocesi di Boston e la salvezza delle anime in gioco, le chiedo rispettosamente di agire in modo decisivo in qualsiasi modo Lei ritenga opportuno affrontare queste preoccupazioni sulla leadership episcopale dell'Arcidiocesi di Boston.
Firma.
A proposito di O'Malley BCI afferma pure: "...dovrebbe attenersi alle linee guida diocesane stabilite sul modo in cui vengono nominati i pastori sarebbe anche un'ottima idea per migliorare il morale presbiterale, invece di consentire situazioni come la recente elusione del processo normale e la nomina diretta del Cardinale del parroco a Santa Caterina a Norwood senza la normale consultazione pastorale. (A proposito, il Vicario Generale dovrebbe scendere a Norwood un po 'di tempo per parlare con i membri del Consiglio della Parrocchia di tutti i cambiamenti fatti unilateralmente dal nuovo pastore senza alcuna consultazione al Consiglio Parrocchiale)."

Quando l’arcivescovo Sean O'Malley arrivò a Boston nel 2003 ci fu entusiasmo. Questo è ormai scomparso. Se Boston soffre di "Catholic Lite", poi ammucchiato sopra a quello deve essere aggiunta la corruzione etica e morale nell'amministrazione dell'arcidiocesi, gli eccessivi stipendi a sei cifre, l'inganno, la cattiva gestione, il clientelismo, una cultura di rappresaglia e una gamma di altri problemi.

Uno che accolse entusiasticamente O'Malley fu Padre John Maria Sweeney, cappuccino dell’ordine primitivo, sacerdote della diocesi di Fall River e amico dell’arcivescovo da molti anni che sostenne: “È il miglior vescovo del paese", "È stata una grande mossa da parte del Papa".
Tale Sweeney, nel 2019, è stato accusato di pedofilia per un reato commesso 20 anni fa e si è riconosciuto colpevole.

Nadine Tifft, la vittima, racconta che fu abusata durante un ritiro insieme ad altri giovani a cui P. Sweneey avrebbe detto di essere posseduti dal demonio per abusarli durante un esorcismo.
Sweneey ed altri 5 uomini raggiunsero l'allora frate francescano cappuccino Sean Patrick O'Malley, che è ora arcivescovo della diocesi di Boston.
"Il cardinale O'Malley aveva ordinato prete padre John senza esaminarlo adeguatamente per il sacerdozio, e così facendo ha scatenato un mostro nel sacerdozio che avrebbe continuato a molestare me e almeno altri quattro miei amici". Ha detto Tifft.
O'Malley ha giustificato la mancata menzione di Sweeney nel novero dei preti pedofili perché "non è più un prete e l'accusa è stata ricevuta dopo che non era più nel ministero".
In realtà è stato rimosso come parroco alla Sacra Famiglia a West Newton nel 2017 dopo che i funzionari della chiesa appresero delle indagini.

La Tifft asserisce che “il cardinale Sean O'Malley ha protetto il prete anche dopo che si era lamentata con l'arcidiocesi di Boston”.
Un altro sacerdote, il Rev. Richard Donahue, è ormai in pensione e le accuse contro di lui rimangono sotto inchiesta, ha detto l'arcidiocesi.
Per questo non è stato inserito nell’elenco dei preti abusatori.

Tutte le scuse son buone…



Tutto quanto detto contribuisce spiegare come nei paesi extraeuropei il Cammino Neocatecumenale sia stato totalmente sconosciuto e si abbiano avuti a disposizione pochi elementi iniziali per valutarlo.

Noi europei, soprattutto italiani e spagnoli, abbiamo già vissuto 20 o 30 anni in anticipo queste problematiche, ma altrove si ritrovano questa realtà nuova di zecca, magari importata da un vescovo di calibro come O'Malley ed inizialmente stentano ad orientarsi.

Ben presto però emergono le magagne evidenti della gestione NC, addirittura a livello diocesano, perché un vescovo NC ha il caratteristico vizio dell’insabbiamento (McCarrick ed il resto), della non trasparenza, della gestione dei soldi diocesani per cause particolari, della smania della Nuova Evangelizzazione, della fissazione coi Redemptoris Mater, della capacità di intessere relazioni importanti, non importa se anti cattoliche, dell’ecumenismo sfrenato a tutti i costi, specialmente verso ebrei e protestanti…
Non ci hanno messo molto a scoprirlo, anche a Boston.

Eppure, in un discorso del 2014 nel Duomo di Milano, O'Malley ha avuto il coraggio di affermare che la sua diocesi ha superato il periodo “buio” grazie ad un’opera di SUPPORTO DELLE VITTIME, CONTROLLO DEL CLERO e TRASPARENZA FINANZIARIA, “molti erano in imbarazzo per la loro appartenenza alla stessa Chiesa che aveva coperto gli abusi”, “Abbiamo scelto la trasparenza finanziaria – ha detto il cardinale – ogni anno si pubblica sul sito della Diocesi bostoniana il bilancio di diverse centinaia di pagine e ciò ci ha guadagnato nuova fiducia da parte dei benefattori”. (mica pensa a guadagnarsi la fiducia dei fedeli… i benefattori sono meglio).
Naturalmente l’articolo che riporta queste affermazioni è a firma Cernuzio.

Come stravolgere l’informazione quando gioca la distanza…

21 commenti:

  1. Risposte
    1. Breve nota tecnica per gli esperti di internet: avrete notato che queste pagine su O'Malley, nella riga di indirizzo del browser, risultano essere state scritte nel 2019. È vero, le bozze originali sono di quella data, le abbiamo riviste e pubblicate adesso (per motivi che non intendo spiegare qui). In questi cinque anni nulla è cambiato, né del Cammino, né di O'Malley. Come sempre, nel parlare di un soggetto, intendiamo spiegare la mentalità del Cammino, le manovrine del Cammino, i tentacoli del Cammino. Parliamo del cardinale perché intendiamo far notare che i suoi difetti, limiti, incapacità sono stati il punto d'appoggio (direttamente o indirettamente) degli emissari di Don Kikolone.

      Vale non solo riguardo a lui. Come sempre, le malversazioni di un qualsiasi ecclesiastico, i suoi gravi limiti liturgici o dottrinali, la sua corrompibilità (con bustarelle, promesse di carriera, o velata minaccia di vendettine trasversali), i suoi scheletri nell'armadio (specialmente in tema sessuale) sono l'humus ideale per far attecchire il Cammino. Il Cammino viene dal demonio (non per modo di dire) e perciò si avvantaggia di qualsiasi porcheria, di qualsiasi cosa che dispiace a Dio: vediamo ad esempio il vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron, o l'aver ospitato con tutti gli onori in un Redemkikos Mater il famigerato McCarrick (l'ex cardinale, oggi spretato, che si dilettava ad abusare sessualmente di seminaristi). E quand'anche si denuncia la faccenda a Roma... le conseguenze per il Cammino, stranamente, non sono mai grosse. Stranamente nei sacri corridoi ci sono parecchi che temono le vendette del Cammino, parecchi che temono di perdere le comode bustarelle, parecchi a cui di Kiko e del suo "itinerario" non frega niente ma che preferiscono una vita comoda e tranquilla anziché compiere gesti di carità verso le vittime del Cammino. Nostro Signore, ovviamente, vede benissimo sia questi pastori-mercenari donabbondieschi, sia i gravissimi danni che il Cammino fa ai suoi aderenti.

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    2. Breve nota tecnica per gli esperti di Scritture:

      Giuda si lamentò dello spreco di una boccetta di profumo da trecento denari, poteva essere venduta per donare il ricavato ai poveri.
      Ebbene, dal Vangelo di Marco (cfr. Mc 14,3-10) apprendiamo che probabilmente non era stato il solo a lamentarsi («alcuni»).

      Infatti l'aspetto ironico di coloro che propugnano la povertà è che:
      1. confondono la povertà con l'impoverimento
      2. credono che la povertà/impoverimento non sia un mezzo ma un fine
      3. la pretendono severamente dagli altri ma sotto sotto la evitano a sé stessi
      4. quando volenti o nolenti si privano di qualcosa, cercano occasioni per vantarsene.

      Orbene, il poverello di Assisi è un grande santo non per la povertà, ma perché amava il Signore. Amava il Signore a tal punto che desiderò sbarazzarsi di qualsiasi cosa non fosse esplicitamente necessario ad avvicinarsi al Signore. Era stato ricco ma poco fedele al Signore, e perciò disprezzò la ricchezza.

      Notare che nel Vangelo apprendiamo che alcuni ricchi (Nicodemo, Giuseppe d'Arimatea, Zaccheo) seppero usare le loro ricchezze per la gloria di Dio. Nostro Signore non condanna la ricchezza in quanto ricchezza ma l'attaccamento che il cuore prova verso di essa.

      I capicosca della setta neocatecumenale pretendono di giudicare tale attaccamento... facendovi pagare soldi al Cammino. Ma che furbetti furbastri! "Devi provarti con Mammona!" proclamano imperiosamente, col sottinteso che se i soldi li dai a una qualsiasi opera di carità della Chiesa in cui il Cammino non c'entra niente, andranno su tutte le furie. I cosiddetti "catechisti" e "responsabili" sono l'emblema dell'avidità, dell'avarizia, dell'attaccamento del loro cuore ai vostri soldi.

      Giuda («alcuni») aveva almeno avuto il buon gusto di pensare ai poveri (ai poveri in generale, non ai presunti "poveri del Cammino" che comunque vedranno al massimo pochi spiccioli perché il malloppo se lo intascano i capi e le bislacche attività dei capi).

      La povertà sgorga dal cuore, non dai ricatti morali dei cosiddetti "catechisti". Se compri le scarpe a tuo figlio anziché usare quei soldi per ubriacarti o per il grattevvinci o per andare alla convivenza kikolatrica o per comprare l'ultimo gadget di Kiko, ti sei già "provato con mammona", perché hai onorato il sacramento del matrimonio a tutto danno degli idoli.

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    3. Promemoria tecnico: O'Malley, tuttora arcivescovo metropolita di Boston (che conta quasi due milioni di battezzati e oltre 950 sacerdoti), fra pochi giorni compirà gli 80 anni, uscendo così dal gruppo dei "cardinali elettori" del prossimo conclave.

      I kikolatri si erano stanziati a Boston nel 1996, quando c'era ancora lo scandaloso cardinale Law. Naturalmente gli Enrique erano amiconi di O'Malley prima che costui si insediasse a Boston... e tutti voi sapete benissimo quanto i kikolatri siano esperti e accurati nel pianificare le cose. Tutto deve essere perfettamente calibrato per la gloria di Kiko.

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    4. Gesù, guardatolo, l'amò e gli disse: «Una cosa ti manca! Va', vendi tutto ciò che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». Vangelo MARCO. Cattivo cattivo Gesù

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    5. Il letteralismo biblico del fratello Leonardo farebbe impallidire anche i protestanti più istupiditi.
      Infatti è talmente asino che va ragliando versetti ma decontestualizzandoli. (Un po' come quando il demonio citò le Scritture per tentare Gesù stesso)

      In realtà in Lc 18,22 leggiamo:

      «Udito ciò, Gesù gli disse: "Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi"».

      Dunque il tema è la sequela. Quella diretta. Quella da consacrati. Non la vita cristiana, ma proprio la sequela "da monaci".

      Anche nel Vangelo di Luca in cui l'episodio ha per protagonista un «notabile» (in Mt 19,20 invece è descritto come un «giovane») che chiede di «ottenere la vita eterna» (cfr. Lc 18,18), il contesto è comunque quello del consacrarsi totalmente al Signore: il "notabile" in questione aveva «osservato» i comandamenti fin dalla sua giovinezza, non gli bastava più la vita "normale". In termini di oggi diremmo che voleva farsi monaco. "Monaco" perché altre forme di vita consacrata esigono solo il distaccarsi da attività che toglierebbero tempo e risorse - come ad esempio quelle politiche e commerciali (non puoi diventar prete o suora se sei fra i candidati a sindaco o fra i soci di un'azienda o anche solo gestore di un negozio). L'anonimo giovane notabile del Vangelo, però, pur desiderando la vita monastica, non voleva distaccarsi dai suoi beni. Come uno che volesse farsi monaco ma senza rinunciare alla tv e al cellulare.

      Il letteralismo asinino di Leonardo finge di non sapere che tantissimi santi hanno potuto seguire il Signore senza il "vendere tutto e distribuire ai poveri", poiché hanno compiuto opere di carità secondo ciò che potevano nel loro ambiente e secondo il proprio stato di vita. E soprattutto perché avevano capito che lo show dei beni ai poveri non sostituisce affatto il conoscere la dottrina cattolica e vivere degnamente i sacramenti. Abbiamo infatti santi militari, sante casalinghe, santi bambini e ragazzini, addirittura santi re (immaginatevi san Luigi IX dei francesi che si sente ragliare dal fratello Leonardo "ehi, vendi il tuo regno e distribuisci ai poveri, altrimenti non sei cristiano! (e ti bocceremo al prossimo scrutinio!)").

      Infine, essendo Leonardo un convinto adoratore del triplice idolo Kiko-Carmen-Cammino, dobbiamo aspettarci che per lui il "dare ai poveri" consista - come vuole Kiko - solo nel "mollare il malloppo" al Cammino (direttamente e indirettamente) secondo i comandi dei cosiddetti "catechisti".

      Dunque, due sono le ipotesi: o il fratello Leonardo è un asino ragliante, oppure è in malafede. Conoscendo la mentalità neocatecumenale - per la quale mentire e ingannare sono azioni sante, se usate per difendere il prestigio e i soldi della setta kikista-carmenista - supporrei più probabile quest'ultima.

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    6. Mi dicono dalla regìa che il fratello Leonardo è uno di quelli che hanno il fetish autolesionista. Per questo è entrato in Cammino: gode nel farsi rimproverare, con o senza motivo, meglio senza. Perciò, quando vuole soddisfare quella "voglia" di venir umiliato, passa qui a dire un'idiozia, sapendo che verrà ridicolizzato e corretto severamente, e godrà nel sentirsi "calpestato", farebbe di tutto pur di sentirsi ripreso e sgridato e annichilito.

      Porello, non sa che le cose che scriviamo qui non sono dedicate solo a lui, ma anche e soprattutto ai lettori occasionali che conoscono solo superficialmente le cose della fede e otterrebbero una pessima impressione del Vangelo se si sentissero dire che bisogna "odiare il padre e la madre" e che non è cristiano chi non ha ancora donato "tutti i beni ai poveri".

      Infatti il problema, oggi, è che tutti credono di aver già capito tutto della fede, sia quelli che in qualche modo la professano, sia quelli che la rifiutano. (Fra questi ultimi c'è un sacco di gente che trova culturalmente interessante informarsi sulle tradizioni islamiche, sul cibo kosher, sulle meditazioni buddiste, ma che non sanno con quale mano ci si fa il segno della croce, non sanno che il padrenostro "tenendosi per mano" è una vaccata infantile e antiliturgica, non vogliono saperne nulla delle cose della fede... e il Cammino, trasmettendo emerite vaccate ed eclatanti eresie, compie l'opera del demonio inducendo tali persone a detestare ancor di più la fede cattolica).

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    7. Questo del "provarsi coi beni" è uno dei più grandi controsensi del Cammino Neocatecumenale.

      Intanto, per dirla tutta, la "prova coi beni" non è prevista nemmeno dal RICA per quelli che ancora devono essere battezzati e dei quali deve essere verificata la reale intenzione di diventare cattolici.

      Nel Cammino spiegano questa prova come la "dimostrazione di quale parte vuoi stare, se col Signore o con Mammona", come se il RICA fosse carente nel formare i battezzandi non sottoponendoli a questa scelta.

      In realtà, la contraddizione piena del Cammino si evidenzia primariamente nel fatto che i suoi ideatori trattano tutti gli adepti già credenti come se fossero ancora persone che non sanno nulla e che non credono, anche se sono "fedeli della domenica" (cosa che invece Kiketto non era, essendosi dimenticato di inserire nella sua auto-biografia la frequentazione di una qualsiasi parrocchia. Kiketto non ha mai frequentato una parrocchia da giovanotto).
      Tanto è vero questo che gli adepti del Cammino si chiamano pre-catecumeni, catecumeni ed Eletti, anche se già credenti e frequentatori della Chiesa. Non si chiamano MAI "fedeli".

      Quindi: i poveracci (me compreso quando stavo là dentro), vengono trattati come non credenti, da convertire al cristianesimo (quello neocatecumenale), con ancora tutto da ricevere-consegnare-imparare, nonché spirito santo da arrivare.
      Questo riguardo alla fede.
      Riguardo ai soldi però, si innesca il controsenso, perché questi ignorantoni della fede vengono invece reputati in grado di sborsare (molto) prima ancora che la fede che ancora non hanno apra loro il cuore alla liberalità del dare.

      Per ovviare al controsenso, si dice che tutto questo dare, che non può essere originato dalla fede perché la fede ancora non ce l'hanno, è dovuto come "dimostrazione dell'intenzione".
      Non è quindi liberalità del cuore, ma regola da osservare se vuoi procedere nel Cammino, come se dare soldi per obbligo generasse la fede.

      Se così fosse stato, sarebbe certo stato inserito anche nel RICA per preparare le persone a ricevere il sacramento del Battesimo e verificare le loro intenzioni.
      Nel Cammino, invece, la fede (neocatecumenale) si compra, essendo indotti a sborsare cifre anche importanti per obbligo (non importa se sei povero).

      Il dare diventa così una "dimostrazione di intenzione" che la Chiesa Cattolica non ha mai richiesto, perché sa che il dare liberamente è un frutto della fede.

      Se avessi intuito questo quando stavo là dentro, avrei detto al mio catechista di allora: "Ho molti figli e siamo famiglia monoreddito, siccome per adesso tutti i soldi che chiedete mi sono di scomodo, li darò quando sarò convertito ed avrò la fede che apre il cuore anche alla generosità".

      Il donare liberamente è un frutto della fede e non viceversa.
      Marco

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    8. Leonardo non scrivere.............

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  2. In effetti, come ha detto Tripudio, nulla è cambiato.

    Nel 2022, davanti a più di 60 vescovi statunitensi presenti all'assemblea plenaria a Baltimora, O'Malley si è preso la libertà di presentare il Cammino supportato dall'ormai noto sostenitore del neocatecumenalesimo, mons. Arrieta del Dicastero per i Testi Legislativi e dal nunzio Christophe Pierre.

    Questi i 3 relatori, più l'immancabile coppia Gennarini e diversi catechisti itineranti del Cammino negli Stati Uniti, nonché i formatori dei nove seminari Redemptoris Mater negli Stati Uniti.
    Squadra al completo.

    Praticamente questi 3 relatori hanno approfittato dell'assemblea plenaria dei vescovi per sponsorizzare il Cammino Neocatecumenale, non molto gradito negli Stati Uniti.
    Hanno sfruttato l'occasione dei vescovi riuniti per tutt'altri motivi, per portare avanti gli interessi del Cammino Neocatecumenale.
    Fanno così anche per tutte le altre associazioni/fondazioni?

    Da sottolineare che mons. Arrieta ha ripetuto pedissequamente ciò che disse in costanza dell'approvazione dello Statuto 2008, speranzoso di dimostrare che il Cammino Neocatecumenale ha ricevuto un corretto riconoscimento da parte della Chiesa e non c'è di che temere.

    Purtroppo ha ritirato fuori la vecchia erronea similitudine con Sant'Ignazio di Loyola, i cui esercizi spirituali vennero approvati con Bolla Papale (nulla a che vedere col Cammino. Il Papa, nella Chiesa, è la massima autorità e può fare come crede meglio. Kiketto non ha mai ottenuto il tanto agognato Breve, quindi nel suo caso i Papi non "hanno creduto meglio rilasciare un Breve").

    https://www.thebostonpilot.com/article.php?ID=193720

    La presenza di Arrieta, quasi sicuramente, era per convincere che il Cammino è riconosciuto ed approvato, tutto regolare, si può accogliere.

    Tuttavia, la sua arringa del 2008 (quando iniziò per la prima volta a parlare della "fondazione autonoma" eretta 4 anni prima), lascia molto a desiderare ed è piena zeppa di strafalcioni giuridici che non sto qui a commentare, ma che potete leggervi da soli:

    https://www.sanpietroapostolo.org/Cammino/DocumentiCammino/Annotazioni%20Canoniche%20-%202008.pdf

    Il lupo perde il pelo, ma non il vizio.
    Marco

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  3. Grazie Libera per questo articolo che mostra inequivocabilmente come il Cammino, dovunque arrivi, porta divisione, scompiglio, conflitti e lacerazioni. Pretende di imporsi su tutte le altre realtà esistenti e sulla millenaria tradizione della chiesa, cercando di spazzare via tutto il resto e spesso purtroppo riuscendoci. Come sempre....
    Porto

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  4. “A pensar male del prossimo si fa peccato(veniale?ndr) ma spesso, si indovina”.
    La frase, venne attribuita ad un scaltro politico italiano, che tutto gli si poteva dire, tranne che non avesse il senso
    dell'umorismo.
    in realtà, il vero autore della frase, fu addirittura Pio XI, insigne Pontefice, della prima metà del secolo scorso.

    Mi accingo quindi a "pensar male":

    Il Card, O'Malley, dal 2013, in concomitanza dell'elezione di Francesco, fa parte del Consiglio dei Cardinali(C9)
    ovvero una sorta di Consiglio della Corona(la Chiesa ha come capo un Monarca), che dovrebbe assistere il Pontefice nelle proprie decisioni quindi, di fatto e "de jure", un consesso sicuramente rilevante e potente.
    Aver quindi il Card. O'Malley, fiancheggiatore e sostenitore del Cammino, è senz'altro un vantaggio per il movimento stesso infatti, l'importante Prelato, potrebbe essere incline a chiudere entrambi gl'occhi, e soprattutto, farli chiudere
    a chi dovrebbe controllare ed intervenire sulle porcherie eretiche, liturgiche e dottrinali del Cammino e, mutuo dalla matematica, tra il Movimento ed il Cardinale, c'è una "corrispondenza biunivoca":
    Il Cardinale ha il potere.
    Il Cammino giuridicamente, è dotato di soli "beni spirituali" e purtroppo questi, non sono spendibili, neanche al mercato per fare la spesa però, ci sono le decime ed il "provarsi con i beni", entrambe le cose non codificate nello Statuto ma di fatto esistenti.

    Continuando a pensar male, riporto un antico detto latino sempre attuale:

    "pecunia non olet" , traduzione letterale: "il denaro non ha odore".

    traduzione libera, ma molto più efficace ed attuale: "il denaro non puzza"

    Quindi rivolgendomi a tutti, neocatecumenali o non, secondo coscienza, fate le vostre opportune considerazioni.
    Ruben.
    ---

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    1. Questa notizia mi ha rattristato non poco, poi però ho letto del prossimo pensionamento del cardinale e mi è tornato il buonumore. È abbastanza chiaro che uno dei fini ultimi di Kiko era ed è quello di riuscire a fare eleggere un papa neocatecumenale o almeno vicino e non ostile al movimento neocatecumenale. Speriamo non ci riescano. Due parole sono di conforto: "Non prevalebunt"....
      Porto

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    2. @Porto
      Molto probabilmente, Francesco è quanto meno indifferente, nei confronti del Cammino.
      Nella sua "forma mentis", ovvero accogliere tutti in modo indiscriminato, le eresie liturgico/dottrinali NC, costituiscono per Lui una realtà trascurabile.
      Il " todos, todos, todos!", guarda caso, non è stato applicato all' Opus Dei, col conseguente smembramento ancora "in fieri" della Prelatura, separando i laici dal Clero de la "Obra"; sappiamo infatti tutti che, nonostante i sospetti sulla vita dei suoi aderenti, l'Opus, è assolutamente ligia ed osservante del "Depositum Fidei".
      Quindi due pesi e due misure, secondo le convenienze del "timoniere"
      Come tu dici, il "Non Prevalebunt",
      ci sia di conforto, sempre!
      Ruben.
      ---

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  5. Non posso farne a meno.

    Oggi il nostro Pbro ci dà la definizione del Cuore Immacolato di Maria (sarebbe la Madonna).

    Secondo lui il cuore di Maria (no, non la signora della porta accanto di nome Maria) è Immacolato perché: "si ferma umilmente nello stupore di fronte al mistero di suo Figlio; perché non esige una risposta al suo "perché?"

    La Chiesa, contrariamente, pur utilizzando tra i tanti l'aggettivo "umile" per definire la Madonna, afferma che il cuore della Madonna è immacolato perché "privo di ogni macchia, di ogni peccato e imperfezione. FIN DAL PRIMO ISTANTE IN CUI FU CREATA la Madonna, e per tutta la sua vita terrena, il suo Cuore fu sempre immacolato".

    Immacolato = puro, senza macchia e senza peccato fin dal primo istante in cui la Vergine fu creata.

    Il nostro Pbro, invece, dà ad intendere che il cuore di Maria è immacolato perché è umile e non fa domande, proprio come dovrebbero essere gli adepti neocatecumenali alla base della piramide.

    Non è Immacolata fin dall'origine, secondo il Pbro, ma lo è diventata perché "L'infezione mondana non l'ha contaminata. Ha saputo fermarsi sul limite tracciato dall'incomprensione. E' qui il segreto della purezza."

    Basta "sapersi fermare", deriva dalla bravura del soggetto.

    Infatti, nel parallelismo con Eva, il Pbro dice che Eva, contrariamente a Maria, "sollecitata dal demonio, ha voluto spingersi oltre, e ha scoperto di "essere nuda"; aveva perduto l'innocenza che le faceva guardare senza malizia Dio".
    Eva, quindi, "non ha saputo fermarsi e ha perso". Non era brava.

    Da lì, invece che parlare della Madonna, tutta la solita tiritera neocatecumenale su Eva...
    Facile eh...
    Poi una tirata sulla Bar Mitswa di Gesù (pure questa interpretata in stile neocatecumenale).

    "Nonostante le parole di Gabriele... (chi? Il vicino di casa? Ah no, l'arcangelo Gabriele, ma senza "arcangelo". Gabriele e basta) nel suo "cuore" continuava a "crederlo nella carovana", e così "fa una giornata di viaggio" senza di Lui..." (che vuol dire?).

    Continua...

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  6. Maria ha perso Gesù.
    "il suo "cuore immacolato" di madre... (le madri hanno il cuore immacolato?) ma Maria doveva imparare ancora: non era nella carne che doveva "cercarlo". Anche questo fa un "cuore immacolato" (quindi questa Maria non aveva il "cuore immacolato fin dall'origine, necessario per far nascere Dio, ma deve "farlo" diventare immacolato): "cerca" nella carne, negli affetti, nelle abitudini, nelle mappe dell'esistenza disegnate faticosamente con l'esperienza, quelle con le quali tutti cerchiamo di orientarci tra gli eventi e le persone; "cerca", e, "non avendolo trovato, torna in cerca di lui a Gerusalemme". Il "cuore immacolato" di Maria sa tornare sui suoi passi, accetta cioè di "non aver capito"; è disposto ad abbandonare il cammino di "ritorno... Ma era "immacolato" quel "cuore" di madre".

    Questa Maria si doveva ancora convertire: "(il cuore di Maria) Era pronto a dire ancora "eccomi", e a lasciarsi trafiggere dalla storia, perché la CONVERSIONE, ovvero il RITORNO ALLA VERITÀ, è lasciarsi spogliare di ogni certezza per entrare, "immacolati", nudi e indifesi, nella notte che segna il passaggio al giorno della risurrezione".

    Questa Maria fece come un neocatecumenato!!! "E Maria era giunta proprio lì, dentro a quella profezia. Vi era "discesa", come in un catecumenato, per cercare suo Figlio... Maria ha fede, e lascia andare suo Figlio, stringendo nel cuore quel mistero, nell'attesa umile che sia Dio, nel suo "cuore immacolato", a spiegarglielo, se, come e quando avrebbe voluto. Questa è la fede che purifica il cuore (quindi non cuore già puro, ma purificato dalla fede e dal catecumenato)".

    Quindi, neocatecumenali, circoncidete la ragione! "Un "cuore immacolato" è quello di Maria, che non esige di capire, ma sa "vedere Dio" con gli occhi di Dio, cioè riesce a discernere il suo amore negli eventi e nelle persone perché si sente amata in ogni istante, e in ogni circostanza può amare e donarsi a ogni persona".

    Invece "noi" vogliamo capire e per questo siamo caduti preda del demonio: "Noi vogliamo capire, esigiamo spiegazioni che rispondano alla nostra logica... Ma resta il fatto che tu, come tuo figlio, siete caduti preda del demonio... Manca la fede, ovvero un "cuore immacolato" (come quello della signora Maria)... lasciare che Dio ci tolga il cuore di carne per far posto al "cuore immacolato" (quindi anche noi possiamo avere un cuore immacolato come la signora Maria, anche se non per "immacolata concezione") capace di accompagnare i figli alla loro Bar Mitswà".

    Così anche noi abbiamo buone speranze di essere assunti in cielo come Maria: "Perché a chi cerca prima il Regno di Dio e la sua Giustizia, tutto sarà dato in aggiunta. Maria lo ha fatto, e ha "ritrovato" suo Figlio per l'eternità, dopo i "tre giorni" nei quali è scomparso nel sepolcro. Al punto di essere assunta in Cielo anche Lei senza passare per la tomba. Questo è il destino preparato per ogni "cuore immacolato".

    Senza parole...
    Marco

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    1. Tradizionalmente si diceva che "coloro che hanno abbandonato Gesù, avevano cominciato trascurando la Madre..."

      Ed essendo la Beatissima Vergine "debellatrice di tutte le eresie", è ovvio che nel Cammino la devozione a Lei sia solo spettacolaristica, inquinatissima, e soprattutto totalmente kikocentrica. Usano immaginette "non kikiane" solo quando devono farsi notare da gente che nutre diffidenza verso il Cammino. Basterebbe già solo questo a qualificarli come ipocriti e idolatri.

      Il Pbro (così ama firmarsi, alla maniera dei pretonzoli modernisti spagnoli, nonostante sia italiano e trapiantato in Giappone a diffondervi il kikismo-carmenismo, si firma come se di lui valga non l'Italia o il Giappone ma la nazionalità di Kiko e Carmen) si vantava di essere stato "sorteggiato" per il Giappone (per i non addetti ai lavori: si tratta della vergognosa "cleromanzia" neocatecumenale). Ora che è alle soglie della vecchiaia, anziché tornarsene nella natìa Roma, si affanna a voler comprar casa, come se l'ordine di scuderia fosse quello di conservare l'avamposto kikolatrico nonostante tutti i danni fatti lungo parecchi decenni alla diocesi e ai fedeli.

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  7. Per chi se li fosse persi, raccomando la lettura degli articoli sul "riscrivere la storia di Kiko".

    A prendere sul serio le affermazioni di Kiko, infatti, anche al netto di qualche possibile svarione momentaneo involontario (che può capitare a tutti), si nota bene che tutta l'epica epopea della "conversione" e degli inizi del Cammino è da ridimensionare drasticamente. Cioè Kiko ha ingigantito robette del tutto secondarie (e aggiunto un sacco di balle) per costruirsi un'aura da profeta.

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    1. Io non li avevo letti e sono rimasta basita. Come è possibile non accorgersi che sono dei deliri?

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  8. OT: https://www.adista.it/articolo/71907

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  9. E poi penso che sulle questioni bisogna rimanere sempre aggiornati.

    Già nell'articolo si fa cenno ad un' "allegra" e selettiva procedura nel trattamento degli abusi negli anni passati da parte di questo cardinale, che per l'appunto dal 2014 è Presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori.

    Proprio riguardo a questa commissione si sono avute diverse dimissioni da parte di alcuni membri, anche di rilievo.
    Nel 2016-2017 si dimisero Marie Collins e Peter Saunders, membri della Commissione fin dagli inizi e vittime di abusi, entrambi in disaccordo con la gestione della Commissione.
    Nel 2018 si è dimessa Catherine Bonnet, neuropsichiatra infantile, in disaccordo con la gestione.
    Nel 2023 si è dimesso il gesuita Hans Zollner per "problemi strutturali: mancanza di chiarezza sulle regole di funzionamento come zona grigia in cui può verificarsi l’insabbiamento degli abusi"; mancanza di trasparenza su punti chiave, come la certa identificazione del responsabile delle decisioni; opacità del percorso decisionale e dell’uso dei fondi".
    Mica poco.

    Certo, nessuno si aspetta che tutto sia perfetto, specialmente in fase di decollo di una nuova struttura, ma se nel 2023, dopo 9 anni di esistenza, ancora si lamenta opacità di percorso decisionale, opacità sull'uso dei fondi (sempre 'sti soldi...) ed incertezza sulle regole di funzionamento, forse qualcosina non è andato per il verso giusto.

    Intanto, nel 2023 i legali delle vittime di abusi da parte del preside di una scuola cattolica di Boston hanno citato in giudizio il card. O'Malley per "non aver "supervisionato adeguatamente un suo dipendente" che tramite il suo ruolo «molestava e aggrediva bambini vulnerabili»".

    Insomma, talvolta anche se si ricoprono certe cariche non si dà totale garanzia di essere nel posto giusto.
    Marco

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