I seguaci dell'idolo Kiko ballano attorno al vitello d'oro |
Nostro Signore Gesù Cristo ha comandato agli Apostoli: «fate questo in memoria di Me».
Dunque la liturgia stessa non la "produciamo" noi, ma è un dono di Nostro Signore.
Insomma: la liturgia non è un cerimoniale alterabile a seconda delle circostanze, ma è un dono di Nostro Signore, e come tale è da trattare, fidandosi dell'autorità della Chiesa, alla luce di ciò che ha santificato tantissime generazioni di cristiani.
Kiko Argüello e Carmen Hernàndez hanno sempre sbagliato nell'assegnare "nuovi significati" alla liturgia da far celebrare ai loro "neocatecumeni".
Tale dono è affidato all'autorità della Chiesa in via esclusiva: infatti è stato agli Apostoli, e solo a loro, che Nostro Signore ha comandato: «fate questo in memoria di Me».
Celebrazione neocatecumenale: si noti l'oggettistica "designed by Kiko" |
Storicamente da parte dell'autorità della Chiesa c'è sempre stato un grandissimo timore a metter mano sulla liturgia.
I due laici spagnoli Kiko Argüello e Carmen Hernàndez hanno sempre sbagliato nel modificare la liturgia introducendo ogni genere di strafalcioni: dal bislacco candelabro a nove fuochi all'uso di un ipertrofico tavolone-mensa aggiuntivo, per non parlare delle "pagnottone" e dei "boccali-insalatiere", comandando (addirittura dando l'esempio) di fare la "comunione seduti", e poi il fatto che almeno fino al 2005 facevano arbitrariamente eliminare dalla liturgia il Gloria, il Credo, ecc... Sono stati addirittura rimproverati più volte, da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI ma continuano ancor oggi a disubbidire.
La Messa è la ripetizione incruenta del Sacrificio della Croce.
Una "prima Comunione" neocatecumenale: si noti l'Eucarestia trattata come uno snack |
Infatti "partecipazione" significa «prendere parte» spiritualmente a quel sacrificio, «l'unico sacrificio a Te gradito», di adorazione, ringraziamento, impetrazione e propiziazione. Ciò che la Chiesa chiama actuosa participatio è l'unirsi di tutto cuore, mente, anima, a Nostro Signore realmente presente nel Santissimo Sacramento. La Chiesa ci comanda di partecipare alla Messa "almeno la domenica e nelle feste comandate", non per darci un obbligo ma per farci beneficiare continuamente dei tantissimi frutti spirituali.
La "partecipazione" dunque non consiste nell'eseguire una serie di gesti per "marcare presenza" (come se l'assemblea fosse lì per eseguire uno spettacolino festoso), tanto meno nell'«animare» la liturgia (come se la chiesa fosse una sala di rianimazione) o peggio con gesti che non hanno nulla a che vedere con l'umiltà, l'adorazione e l'unione spirituale con Dio (come ad esempio battimani, interventi "spontanei", scenografie, ecc.)
Kiko, Carmen e i loro seguaci hanno sempre sbagliato nel darsi da fare per far "animare" a modo loro la liturgia e abusare dei "riti esplicativi" previsti dalla liturgia cattolica. La presenza esclusiva dei canti di Kiko, delle icone di Kiko, delle suppellettili designed by Kiko, le fascette reggichitarra di Kiko, le sedie neocatecumenali, ecc., mettono al centro della liturgia non il sacrificio Eucaristico, ma l'idolo Kiko!
La Messa è un sacrificio.
"Kikizzazione" della parrocchia al Poetto: tutto è estraneo alla tradizione cattolica |
Il fedele cattolico è in "festa" (anzitutto nel cuore) solo perché riconosce gli infiniti benefici di quel Sacrificio; ciò è molto diverso dal "dover festeggiare" in maniera "verificabile" (infatti sbagliano coloro che strimpellano nacchere, tamburelli e chitarrelle, sbagliano perché il loro "accompagnamento" intende manifestare un'allegria, intende trasformare il Sacrificio in una festicciuola).
L'atteggiamento dei neocatecumenali nella liturgia dimostra che di fatto non credono nella Presenza Reale e tantomeno nell'aspetto di "sacrificio" (tant'è che alla fine delle loro liturgie fanno quel bislacco "balletto col girotondo").
Kiko e Carmen hanno sempre sbagliato a banalizzare il carattere di sacrificio. Kiko disprezza la "parolina" transustanziazione, addirittura va insegnando che "sacrificio" sarebbe un residuato del paganesimo...
«Se alcuno dirà che il Sacrificio della Messa è soltanto di lode e di ringraziamento, o una nuda commemorazione del Sacrificio compiuto sulla Croce, e non propiziatorio; o che giova a colui solo che lo riceve, nè si debba offrire per i vivi e defunti, per i peccati, le pene, le soddisfazioni e le altre necessità, sia scomunicato».
Questo sarebbe "sacrificio eucaristico"? Oppure è solo una chiassata campagnola? |
L'Eucarestia, "fonte e culmine" della vita della Chiesa, ha alimentato un'innumerevole schiera di santi. Che mai hanno preteso di pasticciare con la liturgia così come hanno fatto -sbagliando- i due "iniziatori" del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello e Carmen Hernàndez.
Sant’Alfonso de’ Liguori afferma: «Dio Stesso non può fare che vi sia un’azione più santa e più grande della Celebrazione di una Santa Messa».
Chi sarà dunque così stupido e maligno da inquinare la celebrazione della Santa Messa con le proprie corbellerie e la propria vanità?