Dopo aver risposto alla Domanda su "cosa sia" il CnC (sebbene focalizzando solo alcuni punti salienti), passiamo a rispondere alla domanda relativa alla Sua Struttura Catechistica e Pratica .
Ribadisco che questa analisi è relativa agli Statuti approvati... Quindi COSA essi approvano. Quale dovrebbe essere il CnC degli statuti. Per trattare di questo argomento, cercando di focalizzarne le parti salienti, facciamo il punto suL CONTENUTO delle Catechesi che dovrebbero essere seguite dal CnC. E su come dovrebbero essere strutturate. Secondo gli antefatti dello Statuto, queste dovrebbero obbedire al RICA e al Direttorio Generale della Catechesi.
Il CnC, secondo lo Statuto, può dare catechesi sia pre che post battesimali. Entrambe fondate sull'OICA, SULLA PASTORALE DIOCESANA, ovviamente diversificandosi se pre o post battesimali. Noi focalizziamo quelle Post-Battesimali, chiamate negli Statuti "neocatecumenato".
Dagli Statuti:
Art. 5
[Destinatari]
§ 1. Il Neocatecumenato è uno strumento al servizio dei Vescovi per la riscoperta dell’iniziazione cristiana da parte degli adulti battezzati.
Interessante la citazione in Nota:
Cfr. CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 172.
Nell'Art 6 si definiscono Parroco e Presbiteri come guide e Santificatori delle COmunità Nc che a loro devono sottomettersi. Ma interessante ciò che anche l'art 7 ribadisce nel Titolo dello Statuto dedicato alla forma concreta del NeoCatecumenato:
Art. 7
[Il Neocatecumenato si attua in piccola comunità]
§ 1. All’interno della parrocchia, il Neocatecumenato è vissuto in piccola comunità – denominata comunità neocatecumenale –, dato che la forma completa o comune dell’iniziazione cristiana degli adulti è quella comunitaria.
Che c'è di particolare? Le note (che approfondiremo):
Cfr. OICA, 3; CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 258, nota 25: «È importante constatare come Giovanni Paolo II, in Christifideles laici 61, pone la convenienza delle piccole comunità ecclesiali nel contesto delle parrocchie e non come un movimento parallelo che assorbe i suoi membri migliori: “All’interno poi di talune parrocchie... le piccole comunità ecclesiali presenti possono essere di notevole aiuto nella formazione dei cristiani, potendo rendere più capillari e incisive la coscienza e l’esperienza della comunione e della missione ecclesiale”».
L'articolo 8 pone in rilievo la Struttura del CnC: similmente al Catecumenato ha 3 fasi: Riscoperta del PreCatecumenato, Riscoperta del Catecumenato e Riscoperta dell'Elezione.
L'articolo 9 definisce in cosa constano le Catechesi Iniziali, per l'ingresso al "pre-catecumenato". Si riferisce di continuo al Direttorio Generale della Catechesi E NON AGLI ORIENTAMENTI:
Note:
Cfr. CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 62.
Cfr. Rm 16,25; At 5,42; 8,35; 11,20; CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 102.
At 13,26.
Cfr. CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 53-55.
Cfr. GIOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Catechesi Tradendæ, 27; CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 94.
CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Decr. Presbyterorum ordinis, 6.
GIOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Christifideles Laici, 61; cfr. OICA, 295.
Nell'articolo 10, come definizione della nascita della Comunità Nc c'è nella nota:
Cfr. OICA, 296.
Attenzione al Comma 3:
"§ 3. La comunità neocatecumenale è affidata alla cura pastorale del Parroco e del presbitero da lui incaricato (cfr. art. 27). Inoltre la comunità indica, mediante votazione, un responsabile laico e alcuni corresponsabili, che vengono confermati dal Parroco e dall’équipe dei catechisti. Essi collaborano con il Presbitero per assicurare che la comunità percorra l’itinerario del Cammino Neocatecumenale, secondo quanto stabilito nello Statuto e negli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti e per curare gli aspetti organizzativi. "
Gli Orientamenti, qui come nelle altre parti in cui sono citati direttamente, vengono chiamati in causa principalmente per gli aspetti TECNICI e organizzativi!
Ma i contenuti propri del Cammino nella riscoperta del Battesimo sono elencati nel Capitolo IV dello Statuto, dove il NeoCatecumenato è chiaramente descritto come quello riportato sul RICA:
"L’itinerario neocatecumenale: fasi, tappe e passaggi
Art. 19
[1ª fase: riscoperta del precatecumenato]
§ 1. La prima fase del Neocatecumenato è il pre-catecumenato, che è un tempo di kenosi per imparare a camminare nell’umiltà. Essa è divisa in due tappe:
1ª. Nella prima tappa, che va dalle catechesi iniziali fino al primo scrutinio, e che dura circa due anni, i neocatecumeni imparano il linguaggio biblico, celebrando settimanalmente la Parola di Dio, con temi semplici che percorrono tutta la Scrittura, come: acqua, roccia, agnello, ecc. La Parola di Dio, l’Eucaristia e la comunità aiutano gradualmente i neocatecumeni a svuotarsi dei falsi concetti di sé e di Dio ed a scendere alla loro realtà di peccatori, bisognosi di conversione, riscoprendo la gratuità dell’amore di Cristo, che li perdona e li ama.
Nella celebrazione conclusiva del primo scrutinio, dopo l’iscrizione del nome, chiedono alla Chiesa di essere aiutati a maturare nella fede per compiere le opere di vita eterna, e ricevono il segno della croce gloriosa di Cristo, che illumina il ruolo salvifico che ha la croce nella vita di ciascuno.
2ª. Nella seconda tappa, di analoga durata, i neocatecumeni celebrano le grandi tappe della storia della salvezza: Abramo, Esodo, Deserto, Terra promessa, ecc., e viene dato loro un tempo perché provino a se stessi la sincerità dell’intenzione di seguire Gesù Cristo, alla luce della sua Parola: «Non potete servire a Dio e al denaro» (Mt 6,24).
Nella celebrazione conclusiva del secondo scrutinio, rinnovano davanti alla Chiesa la rinuncia al demonio e manifestano la volontà di servire solo Dio. In seguito studiano e celebrano le principali figure bibliche: Adamo, Eva, Caino, Abele, Noè, ecc., alla luce di Cristo.
§ 2. Gli scrutini, ispirati all’itinerario catecumenale dell’OICA, aiutano i neocatecumeni nel loro cammino di conversione, nel rispetto della coscienza e del foro interno, secondo la normativa canonica.
Art. 20
[2ª fase: riscoperta del catecumenato]
La seconda fase del Neocatecumenato è un tempo di combattimento spirituale per acquistare la semplicità interiore dell’uomo nuovo che ama Dio come unico Signore, con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze e il prossimo come se stesso. Sostenuti dalla Parola di Dio, dall’Eucaristia e dalla comunità, i neocatecumeni si addestrano nella lotta contro le tentazioni del demonio: la ricerca di sicurezze, lo scandalo della Croce e la seduzione degli idoli del mondo. La Chiesa viene in aiuto ai neocatecumeni consegnando loro le armi necessarie, in tre tappe:
1ª. «Il combattimento spirituale della vita nuova del cristiano è inseparabile dal combattimento della preghiera» che porta all’intimità con Dio. I neocatecumeni riscoprono l’iniziazione alla preghiera liturgica e personale, anche notturna, che culmina con le catechesi dei Vangeli sulla preghiera e con la celebrazione della consegna del libro della Liturgia delle Ore. Da allora essi iniziano il giorno con la preghiera delle Lodi e dell’Ufficio delle Letture e imparano a fare un tempo di preghiera silenziosa e la preghiera del cuore.
I neocatecumeni, scrutando i salmi in piccoli gruppi, sono iniziati alla pratica assidua della “lectio divina” o “scrutatio scripturæ”, «nella quale la Parola di Dio è letta e meditata per trasformarsi in preghiera». Infatti, «l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo».
2ª. Ai neocatecumeni viene riconsegnato il Credo della Chiesa (riscoperta della “Traditio Symboli”), «compendio della Scrittura e della fede», e sono inviati a predicarlo, a due a due, per le case della parrocchia. Essi studiano e celebrano articolo per articolo il Simbolo apostolico e quindi confessano la loro fede (riscoperta della “Redditio Symboli”), proclamando il Credo in una celebrazione adatta durante la Quaresima.
3ª. L’educazione dei neocatecumeni alla preghiera liturgica e contemplativa culmina con le catechesi sulla preghiera del Signore e in una celebrazione viene ad essi riconsegnato il Padre nostro, «sintesi di tutto il Vangelo». Da allora, nelle ferie di Avvento e di Quaresima, essi cominciano a celebrare comunitariamente in parrocchia, prima di andare al lavoro, le Lodi e l’Ufficio delle Letture, con un tempo di preghiera contemplativa.
I neocatecumeni sono iniziati a farsi piccoli e a vivere abbandonati filialmente alla paternità di Dio, protetti dalla maternità di Maria e della Chiesa, e nella fedeltà al Successore di Pietro e al Vescovo. A tal fine, prima della consegna del “Padre nostro”, i neocatecumeni fanno un pellegrinaggio ad un santuario mariano per accogliere la Vergine Maria come madre, professano la fede sulla tomba di S. Pietro e fanno un atto di adesione al Santo Padre.
In questa tappa i neocatecumeni studiano sistematicamente le singole petizioni del “Padre nostro” e temi sulla Vergine Maria: Madre della Chiesa, Nuova Eva, Arca dell’alleanza, Immagine del cristiano, ecc.
Art. 21
[3ª fase: riscoperta dell’elezione]
§ 1. La terza fase del Neocatecumenato è la riscoperta dell’elezione, «cardine di tutto il catecumenato». È un tempo di illuminazione in cui i neocatecumeni imparano a camminare nella lode, «inondati dalla luce della fede», cioè a discernere e compiere la volontà di Dio nella storia per fare della propria vita una liturgia di santità. Essi studiano e celebrano i singoli brani del Sermone della Montagna.
§ 2. Dopo aver mostrato con le opere che in essi si sta realizzando, pur nella debolezza, l’uomo nuovo descritto nel Sermone della Montagna, che, seguendo le orme di Gesù Cristo, non resiste al male e ama il nemico, i neocatecumeni rinnovano solennemente le promesse battesimali nella Veglia Pasquale, presieduta dal Vescovo. In questa liturgia essi indossano le vesti bianche in ricordo del loro battesimo.
§ 3. Poi, durante la cinquantina pasquale, celebrano ogni giorno l’eucaristia solennemente e fanno un pellegrinaggio in Terra Santa come segno delle nozze con il Signore, ripercorrendo i luoghi dove Cristo ha realizzato quanto loro hanno vissuto durante tutto l’itinerario neocatecumenale.
§ 4. Dopo la riscoperta dell’elezione si conclude il neocatecumenato."
Ma le NOTE sono la parte più importante, e le approfondiremo:
CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la catechesi, 86.
Cfr. cann. 232-272 C.I.C. e cann. 331-366 C.C.E.O.
Cfr. CONGREGAZIONE PER L’EDUCAZIONE CATTOLICA, Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis, 19 marzo 1985, nn. 20-101.
GIOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Pastores dabo vobis, n. 68.
Cfr. Fil 2,7.
Cfr. Mi 6,8.
Cfr. 1 Gv 3,14-15; Ef 2,10.
Cfr. Lc 14,25-33.
Cfr. can. 220 C.I.C. e can. 23 C.C.E.O.
Cfr. OICA, 20: «La durata del tempo del catecumenato dipende dalla grazia di Dio e inoltre da varie circostanze... Nulla quindi si può stabilire “a priori”».
Cfr. Mc 12,30-31; Dt 6,4-5.
Cfr. Mt 4,1-11.
Catechismo della Chiesa Cattolica, 2725; cfr. CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI, Istruzione per l’applicazione delle prescrizione liturgiche del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali (6-1-1996), nn. 95-99.
Cfr. Institutio generalis de Liturgia Horarum, 10, 57-58, 72.
Cfr. Gv 5,39.
Catechismo della Chiesa Cattolica, 1177; cfr. PONTIFICIA COMMISSIONE BIBBLICA, L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, IV, C, 2.
S. GIROLAMO, Comm. in Is., Prol; cfr. CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Cost. dogm. Dei Verbum, 25; Ca-techismo della Chiesa Cattolica, 133.
CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 85.
Ibidem; cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2761.
Cfr. Mt 18,4.
Cfr. Gv 19,26-27.
OICA, 23.
Ibidem, 24.
Cfr. 1 Pt 2,21.
Cfr. Mt 6,39-45.