29 settembre: Festa dei Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, Vangelo di Natanaele.
«In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo». (Gv 1, 47-51)
Nella Festa dei Santi Arcangeli:
Gabriele, fortezza di Dio.
Michele "chi è come Dio", generale dell'esercito celeste.
Raffaele, medicina di Dio.
(di Padre Eugenio Fernández Herrera)
"Gli Angeli fratelli non hanno le ali e non volano. Gli Angeli stanno con noi. Teniamo ognuno un Angelo a farci da guardia. Tra poco celebreremo gli Angeli Custodi. Dipende dalla missione il nome dell'Angelo. Dico che non hanno le ali e non volano perché posso raccontare la mia esperienza:
Gli angeli "senza ali" inviati da … … Kiko e Carmen | |
Dio mi ha inviato Angeli, e immagino che a te lo stesso. Angeli in carne e ossa, che ti hanno aiutato. Angelo significa "inviato", la parola Angelo, inviato ad annunciarti. Io ho avuto inviati alla mia vita, due Angeli. Io ho avuto inviati alla mia vita e mi sto accorgendo che due hanno marcato la mia vita. E tengo presente il giorno e tengo presente il momento, come stavo io, dove stavo io, cosa stavo vivendo. Due catechisti e uno dei due era presbitero.
Dice il clericalismo che solo il sacerdote tiene parole di vita eterna. No! Due catechisti. Uno solamente mi pose una domanda precisa. Questo catechista si chiama Chimo, e io lo tengo sempre nelle mie preghiere, che mi aiutò moltissimo quando io avevo 17/18 anni. Mai mi era passato per la testa di diventare presbitero nè nulla altro. Era l'ultima cosa che avrei mai pensato. Questo uomo mi pose una domanda una sola:
"Cosa pensi che chieda a te Dio?"
Questa domandina cominciò già a suscitare in me da questo momento la chiamata del Signore. Io non diedi risposta, non seppi rispondere. Ma cominciai a ruminare in me, come la mucca che rumina, questa domanda stupida:
"Cosa chiede Dio a me?" .
Per questo Angelo che Dio inviò a me io sono qua.
Kiko sorteggia gli "inviati alla ma vita"(o è un sortilegio?) |
Un altro Angelo che mi annunziò il 30 di aprile 2005 la morte grande in cui mi teneva Dio. Il 30 aprile 2005, fratelli, la mia vita si divide in due: da non sentirmi amato da nessuno a sentirmi amato da Dio.
Questo Angelo mi dice una cosa meravigliosa:
"Dio ti ama come sei".
Io sapevo molto bene come ero. La cosa difficile è sapere come uno è, perchè Dio ti può amare lì. Io sapevo molto bene chi ero.
Odiavo la mia storia, in conflitto affettivo con mio padre, una sessualità disordinata.
Io sapevo molto bene chi io ero. E questo Angelo mi ha detto che Dio mi amava come io ero. Così. Un Angelo! Potevo tenere più peccati meno peccati, più sofferenze o meno ma io avevo una cosa certa: l'amore del Signore alla mia vita. Punto. Nessuno me lo toglie a me.
Questo per un Angelo inviato alla mia vita. Io parlo per me, ma questo è un esempio che vale per te. Io non posso parlare per te, tu puoi parlare per te. Io mi pongo come esempio. Dio ti ha inviato Angeli.
La cosa curiosa è che l'Angelo viene, ti aiuta e... se ne va, sparisce. Arriva il momento che va via... a un'altra missione, in un altro posto, quello che sia. Angeli che il Signore invia alla nostra vita, Angeli che ti aprono il cielo.
Questo Vangelo meraviglioso dice: "Vedrete i cieli aperti..." Oggi nel mondo è chiuso il cielo. Il cielo non esiste, esiste solo questa vita, stare bene qui, quello che si passa qui. Punto. Salute, denaro, amore. Queste tre cose nella vita, il resto... vivere come se non andassimo a morire. Però Dio attraverso il suo Figlio Gesù Cristo ha aperto questo cielo, e vediamo gli angeli salire e scendere sul Figlio dell'Uomo: maraviglioso. Questo Cristo nella Croce, morendo e risuscitando ha aperto il cielo per noi, che tu puoi sperimentare il cielo. In quello che stai vivendo oggi. Sì, nella sofferenza concreta che tieni. Perchè nel cielo non si soffre, si sta allegri e felici. Si può stare allegri e felici con la sofferenza? Sì, sì.
Contrario dell'allegria non è la sofferenza, ma la tristezza. La sofferenza la teniamo tutti, atei e credenti, che vai a messa o non vai, che sei sposato o celibe, tieni 90 anni o sei appena nato. Tutti abbiamo la croce, ora. Allora cosa ha il cristiano che chi non è cristiano non tiene? Che la sofferenza è salvifica, che la sofferenza salva, che la sofferenza è santa. Che cosa magnifica! A nessuno piace soffrire. Un cristiano sta allegro, nella sofferenza non rinnega il Signore. Anzi al contrario benedice Dio.Questo grazie agli Angeli che il Signore ci ha mandato.
Ringraziamo Dio per gli Angeli che Dio ha mandato alla nostra vita. Come ha mandato l'Arcangelo Gabriele a Maria. Come ha inviato a Tobia Raffaele. Come ha mandato Michele... Come a noi ci ha amati il Signore e per questo ci invia Angeli.
Chiediamo l'intercessione dei tre Arcangeli perchè la nostra vita di fede si vada fortificando si vada riempiendo dello Spirito Santo, dello Spirito di Gesù Cristo, dello spirito di amore a tutti gli uomini, specialmente ai nostri nemici..."
dal Catechismo della Chiesa Cattolica Gli Angeli artt. 328-336
Degli Angeli parla il Catechismo, ne hanno parlato i Papi e tutti i Santi e Dottori della Chiesa. San Tommaso d'Aquino, in particolare, ha posto il fondamento della Teologia Angelica "il trattato degli Angeli che troviamo nella "Somma Teologia" è da considerarsi un vero capolavoro". La stessa esistenza degli Angeli è elemento dogmatico della fede.
Per non parlare di Padre Pio che gli Angeli li ha conosciuti bene e li mandava ai suoi figli spirituali e chiedeva loro di inviarglieli quando non potevano recarsi di persona da lui. Il Santo Padre Pio avrebbe mai potuto confonderli con gli inviati da un tal presuntuoso di nome Kiko Arguello? Avrebbe mai tollerato di ascoltare una simile idolatrica omelia? Che prende spunto dagli Angeli, anzi dagli Arcangeli, per esaltare oltre ogni limite umanamente accattabile i propri catechisti e sprecare lo spazio dell'omelia non per aumentare la conoscenza di chi lo ascolta ma per allargare a dismisura la loro ignoranza?
Non a caso Padre Pio li ha definiti in tempi non sospetti "falsi profeti" diffusori di una parola fallace!
E' importante mettere in evidenza che, come ben sappiamo, l'esempio di omelia proposto non è affatto un'eccezione, ma il modo usuale di predicare dei presbiteri neocatecumenali.
Assicuro che, avendo trascorso metà della mia vita lì dentro, ascoltare padre Eugenio è averli ascoltati tutti! Questi sono i presbiteri che sforna il R.M., quelli con l'etichetta di marchio garantito DOC.
Ogni punto di partenza - offerto dalle Sacre Scritture o, come in questo caso, dalla Festività dei Santi Arcangeli - serve loro unicamente per enfatizzare la loro esperienza nel Cammino Neocatecumenale. Sempre uguale dappertutto e perfettamente sovrapponibile a quella di tutti gli altri, fino all'ultimo fratello della comunità.
Hanno imparato perfettamente la lezione a memoria. Una uniformità pappagallesca che dovrebbe far riflettere.
Ma qualcosa di più grave è qui. Perchè è un Sacerdote che parla così dall'altare. Egli è il pastore, vestito dei paramenti sacri e con tanto di casula egli si appresta a Consacrare il Pane e il Vino. Egli è il dispensatore dei Divini Misteri.
Mica è il comune fratello della comunità che nella risonanza parla della sua vita alla luce della Parola come può e come gli riesce?
Altro è il servizio omiletico alla comunità a cui è tenuto chi è chiamato ad essere pastore di quel gregge che Cristo stesso gli ha affidato: "Pasci le mie pecorelle"! Non può e non deve essere sminuito così!
Eppure questi presbikiki, allevati in batteria nei R.M. di tutto il mondo, ritengono pure di essere i migliori predicatori. Loro sì che fanno omelie esistenziali che parlano al cuore dei fratelli! Con omelie ad effetto, tanto da lasciare l'auditorio esterrefatto. Spesso esponendo dal pulpito, senza alcun pudore, i loro peggiori peccatacci, chiamandoli anche per nome in piena Eucarestia. Che grandi, che grossi che sono!!
Mentre non danno nulla oltre la loro personale esperienza di fedeli adepti e, alla fine, non annunziano neanche Gesù Cristo se non per il tramite di Kiko e della sua casta sacerdotal-laica alla quale hanno ceduto la loro stessa dignità.
Solo Kiko e i suoi sono i veri protagonisti, offerti al culto e all'adorazione riconoscente del popolino già indottrinato a dovere.
Affidiamoci all'intercessione della Madonna del Santo Rosario, potente contro le eresie e della quale il Santo Padre Pio era tanto devoto, perchè ci conceda di prestare ascolto nella nostra vita solo ai Santi Veri. E ci doni Sacerdoti che predichino la sana Dottrina e spieghino la Parola di Dio coerentemente al Magistero, al Catechismo e alla Teologia bimillenaria di nostra Santa Madre Chiesa.
Regina Sacratissimi Rosarii, ora pro nobis! |