Il Cammino Neocatecumenale dichiara di essere un frutto del Concilio Vaticano II, ed infatti da oltre mezzo secolo si esprime celebrando carnevalate liturgiche (inutilmente condannate da tutti gli ultimi Pontefici), insegnando ambiguità e vere e proprie eresie, comprando per trenta denari il consenso del clero e dei vescovi, e naturalmente opprimendo in ogni modo i propri adepti.
A tali frutti del Cammino va aggiunta la protezione dei suoi membri pedofili, cosa che sta per danneggiare l'intera Chiesa Cattolica poiché gli amiconi del Cammino nella gerarchia ecclesiale stanno manovrando per insabbiare certe sporche faccende dell'arcivescovo neocatecumenale di Guam (isola nell'oceano Pacifico, territorio incorporato degli USA), tale Anthony S. Apuron [che verrà condannato definitivamente ad aprile 2019 anche dalla Santa Sede].
È incredibile come la stampa italiana, di solito così attentamente occhiuta sugli scandali del clero, sia riuscita a tacere ciò che in questi ultimi due mesi - da metà maggio 2016 ad oggi - guadagna quotidianamente parecchi articoli sui giornali dell'area del Pacifico e americana.
Lì a Guam sta per passare una legge che elimina i termini di prescrizione per i reati di abusi sessuali sui minori, il che aprirebbe le porte al processo contro Apuron e contro le istituzioni (cioè contro la Chiesa). Alla luce del fatto che lo scorso 1° agosto 2016 a Cracovia il fondatore del Cammino Neocatecumenale Kiko Argüello ha arringato i suoi fans di Guam dicendo: «Coraggio, preghiamo per vostro vescovo, preghiamo per voi e per tutta la persecuzione», presentiamo qui sotto la traduzione di due interventi nel dibattito pubblico sulla proposta di legge.
Nostra traduzione dell'intervento di V. P. Pereda (Guam, 31 luglio 2016):
Al senatore F.B.Aguon, Jr.
Oggetto:
Testimonianza a sostegno della legge sostitutiva nr. 326-33
(legge intesa ad eliminare la caduta in prescrizione dei reati di abusi sessuali, ndt)
Caro senatore Aguon,
il mio nome è Vincent P. Pereda e sono residente a Tamuning. Do qui una testimonianza scritta sulla legge sostitutiva nr. 326-33 non solo come cittadino preoccupato per i bambini vittime di abusi sessuali ma anche in qualità di professionista di medicina mentale che per oltre vent'anni ha lavorato con molestatori sessuali condannati e passati in giudicato. Pertanto vorrei presentare questa testimonianza dalla prospettiva alternativa del criminale sessuale.
Per mostrare che so bene di cosa parlo, mi sia concesso di parlare un po' del mio background professionale. Sono un operatore socio-sanitario certificato dal Board Americano degli Esaminatori degli Operatori Socio-Sanitari fin dal 1980 e ho anche la licenza di psicologo professionale a Guam fin da quando fu istituita per legge nel 1989. In totale ho accumulato più di trent'anni di esperienza da psicologo, direttore di programmi e amministratore clinico. Per conto del governo di Guam ho lavorato per i centri di detenzione minorile e di adulti, per la salute mentale e per conto della magistratura di Guam. Inoltre ho lavorato per vent'anni nel servizio civile federale come assistente socio-sanitario e psicologo per il dipartimento della Marina nell'ospedale della Marina a Guam, per la flotta navale e i centri di supporto alla famiglia e per il dipartimento per gli affari dei veterani. Mi sono ritirato dal lavoro sia per il governo di Guam che da quello federale, ma ho continuato a lavorare su commissione per la Corte suprema di Guam offrendo consulenze per i clienti della Corte. In questa veste ho lavorato con moletatori sessuali sia giovani che adulti, effettuando valutazioni cliniche e indicando interventi di trattamento diretto. So di stare invecchiando ma non sono preoccupato; compirò 69 anni questo mese ma mantengo lo zelo e la passione nel continuare la mia professione.
|
Il vescovo neocatecumenale
Anthony Sablan Apuron |
Nel trattare la situazione di Anthony S. Apuron, dopo aver ascoltato tutti i resoconti delle molestie sessuali e stupro che sono stati pubblicamente testimoniati dalle vittime che coraggiosamente si sono fatte avanti,
non ho alcun dubbio sul fatto che Anthony Apuron può essere considerato un molestatore seriale di bambini che ha perpetrato il suo comportamento sessuale criminale per molti anni senza essere scoperto e/o denunciato. Molti lo hanno indicato come un pedofilo (un criminale sessuale che ha un interesse primario e un'attrazione sessuale verso i bambini) oppure come un efebofilo (un criminale sessuale attratto da adolescenti, che può includere teen-agers e preadolescenti). Dato che Apuron non è mai stato ritenuto responsabile per alcuno dei suoi atti sessuali illeciti, noi semplicemente
non sappiamo fin dove si è spinto con altre vittime. È ben possibile che in aggiunta a bambini e adolescenti potrebbe aver continuato la sua devianza sessuale anche con adulti. Ciò che è finora pubblicamente noto è che sembrerebbe aver molestato sessualmente quattro vittime maschili, incluso lo stupro di uno di loro. Se fosse stato denunciato quando commise questi atti criminali negli anni Settanta mentre era parroco, per le leggi in vigore oggi sarebbe stato accusato di condotta sessuale criminale di primo e secondo grado (come da crimini di primo grado), che sono i livelli più alti dei reati sessuali. Se condannato per tali crimini, avrebbe dovuto affrontare il carcere da quindici anni all'ergastolo, e se condannato con aggravanti per più di un caso di condotta sessuale criminale di primo grado, sarebbe stato condannato all'ergastolo senza condizionale. Il signor Apuron sarebbe stato anche inserito nel registro dei criminali sessuali come un criminale di primo livello, che significa che sarebbe rimasto schedato per il resto dei suoi giorni e posto sotto sorveglianza e supervisione della Corte. Questo è perché le nostre leggi sulla condotta sessuale criminale si sono evolute seriamente nel corso degli anni. La nostra società non prende più alla leggera gli abusi sessuali sui bambini e gli abusi sessuali con aggressione.
Se continuiamo con lo scenario di Anthony Apuron portato in tribunale, con questo sistema giudiziario sarebbe soggetto ad un'indagine che coprirebbe tutti gli aspetti del suo crimine. In qualità di criminale sessuale, dovrebbe essere sottoposto ad una valutazione psico-sessuale che esigerebbe un esame dettagliato della sua storia sessuale e psico-sociale, che includerebbe una serie di test diagnostici come la verifica al poligrafo e altri sistemi di valutazione per verificare la verità delle sue affermazioni. Le sue risposte negative o ingannevoli verrebbero definitivamente scoperte. L'investigazione includerebbe inoltre l'intervistare e il richiedere informazioni dalle vittime note, a proposito del comportamento sessualmente abusivo del criminale.
Anche se è stato detto che Apuron sta subendo un'indagine a Roma da parte della Santa Sede, ci si dovrebbe domandare se ciò stia davvero accadendo, in particolare per il fatto che le vittime che si sono fatte avanti hanno dichiarato di non essere state ancora contattate da un ufficiale del Vaticano. Infatti, nessuna delle vittime note è mai stata contattata dalla Curia per incontri o colloqui a proposito i loro rispettivi incidenti. La Curia si è limitata a pubblicare comunicati riguardo alle vittime, e a quanto pare ha ritenuto che ciò sia sufficiente e che non sia necessario alcun contatto personale. Non è stata data alcuna informazione alla gente di Guam a proposito dello status attuale di Apuron. È perciò comprensibile che abbondi lo scetticismo su cosa stia effettivamente avvenendo all'arcivescovo Apuron.
Come noto, molti criminali sessuali non sono particolarmente tempestivi nell'ammettere il loro comportamento sessuale deviato. La negazione di tale comportamento è una dinamica tipica che permette loro di sfuggire alle proprie responsabilità e all'essere ritenuti responsabili per il loro comportamento sessuale illecito. Questo è stato particolarmente evidente in Apuron nella sua categorica e pubblica negazione di aver commesso abusi sessuali sui suoi accusatori. Tale gesto indicibile e massimamente vergognoso è assai difficile da ammettere, tanto che perfino dopo essersi dichiarati colpevoli di qualche condotta criminale sessuale, molti criminali sessuali spesso negano di aver commesso l'atto quando vengono incontrati per il counseling. Di solito è solo dopo che il criminale sessuale si rende conto che insistere nella negazione porta alla scoperta della sua colpa, che ammetterà il suo reato e accetterà un accordo giudiziale che gli comporti la punizione minore.
Tale ammissione, peraltro, spesso non è una piena e veritiera ammissione di responsabilità per il suo comportamento sbagliato e atroce, ma solo un'ammissione parziale spesso causata da razionalizzazione e minimizzazione. Ecco perché i criminali sessuali sono considerati una delle più difficili categorie di popolazione da trattare.
Come sappiamo, dati gli scenari presentati, Anthony Apuron non affronterà accuse di crimini per i presunti crimini sessuali perpetrati contro le note vittime. Quella porta è apparentemente chiusa e non può essere aperta. Ma lui potrà essere costretto ad affrontare le accuse sulla sua cattiva condotta sessuale attraverso la Legge Sostitutiva 326-33, che dà ai bambini vittime di abusi sessuali l'opportunità di portare in tribunale i loro perpetratori per atti che hanno impattato negativamente sulle loro vite, così come il permettere di querelare istituzioni, organizzazioni e altri individui che si sono attivati per coprire tali atti. Questa potrebbe essere l'unica via utile per i bambini vittime di abusi sessuali per ottenere finalmente la tanto attesa e necessaria giustizia. Pertanto io chiedo fortemente alla legislatura di far diventare legge questa proposta.
Rispettosamente, V. P. Pereda
Aggiungiamo qui la nostra traduzione dell'intervento di T. J. Rohr (Guam, 28 luglio 2016):
All'onorevole F. B. Aguon, Jr.
Oggetto:
Testimonianza a sostegno della legge sostitutiva nr. 326-33 come sostituita dalla Commissione
Non poteva esserci miglior esempio, rispetto a ciò che abbiamo visto ieri alla conferenza stampa indetta dall'arcivescovo Hon Tai-Fai (amministratore apostolico per l'arcidiocesi di Agana, Guam),
per capire perché abbiamo bisogno di questa legislazione.
Nonostante sia stato inviato a Guam dal Papa stesso con istruzioni dirette di prendere “misure urgenti” riguardo al disastro causato dalle terribili testimonianze di stupro e molestie di giovani ragazzi negli anni '70 da parte dell'arcivescovo Anthony Apuron, e causato anche di più dalle terribili risposte di Apuron a quelle testimonianze, l'arcivescovo Hon, prendendo il controllo della diocesi con un discorso alla Chiesa Cattolica di Guam nella parrocchia di sant'Antonio il 9 giugno, non ha detto neppure una parola su tutto questo.
In sèguito, quando è stato pressato a intervenire dopo che una terza e una quarta presunta vittima si sono fatte avanti, Hon ha fatto una pubblica dichiarazione riguardo al fatto che pregava sia per Apuron che per le vittime, “senza pregiudizio.”
Il 12 giugno, W. Denton, che ha accusato Apuron di averlo stuprato quando era un dodicenne chierichetto ad Agat, era lì sui gradini della cattedrale a pochissimi passi di distanza dall'arcivescovo Hon. Un fotografo di PDN News ha immortalato il momento in cui W. Denton ha chiesto a don T. Nowak - che era a lato di Hon - di parlargli. Hon stava arringando i dimostranti di fronte alla Cattedrale. Nowak ha risposto a Denton: “No, ora deve celebrare Messa.” Subito dopo Nowak e Hon si sono voltati dall'altra parte e se la sono svignata in cattedrale.
|
Dopo oltre due mesi, la protesta continua |
Denton e sua moglie decisero perciò di partecipare alla Messa celebrata da Hon. Ma Denton stesso ci dice che ancor prima che cominciasse la Messa, Hon ha detto ai fedeli che c'era una protesta fuori dalla cattedrale e che si sarebbe dissolta nell'arco di “un paio di settimane.” Denton e sua moglie a questo punto se ne sono andati via dalla cattedrale.
Il 1° luglio, R. Klitzkie e G. Perez, rappresentanti i
Concerned Catholics of Guam, hanno incontrato l'arcivescovo Hon e condiviso con lui una lunga lista di problemi, specialmente includendo il fatto che Hon ha avuto scarsa attenzione per le presunte vittime di Apuron. Klitzkie ci riporta che l'unica risposta di Hon è stata quella di “cavillare” sul termine “vittime”, e infine dire “arrivederci.”
Sono ormai decenni che la Chiesa Cattolica si è mostrata tipicamente poco propensa ad emendarsi sulla questione delle molestie di minori da parte del clero cattolico, tranne nei casi in cui improvvisamente viene messa di fronte alle conseguenze legali e fiscali.
Questo è esattamente ciò che è avvenuto lunedì 25 luglio, quando l'arcivescovo Hon ha ricevuto una citazione per difendersi dalla denuncia presentata dall'avvocato D. Lujan a nome dei suoi clienti, le presunte vittime che Apuron successivamente e in pubblico aveva diffamato, calunniato e malignato.
Non è una coincidenza il fatto che Hon abbia indetto una conferenza stampa appena due giorni dopo per affermare di star tentando di contattare le vittime e di star prendendo sul serio le accuse. Data la risonanza internazionale sulla stampa per il caso Guam durante la prima fase delle accuse contro Apuron, praticamente tutto il mondo sapeva che quello era il motivo per cui Hon era stato inviato qui. Eppure c'è voluta una denuncia legale formale e quasi due mesi di tempo affinché Hon si muovesse e parlasse così.
Purtroppo l'abominazione degli abusi sessuali sui bambini ha prosperato nei budelli della Chiesa Cattolica a causa di una mentalità di reciproca discrezione fra preti e di una falsa aura di santità attribuita al clero da tanti laici benpensanti. Ma più di tutto, visto che nei media si comincia a parlare con maggior frequenza di quella “sporcizia nella Chiesa” (come la definì papa Benedetto), va considerata l'arroganza episcopale che abbiamo dovuto subire prima da Apuron e ora da Hon.
Nulla - ripeto:
NULLA - sembra scuotere questi “monarchi della Chiesa” verso comportamenti responsabili, tranne il lungo braccio della legge. E purtroppo, sebbene a muoverli dovrebbe essere la legge di Dio, non è quella. Sono invece le leggi come quella di cui si parla oggi.
Senatori, che lo sappiate o no, il mondo intero sta osservando. Andate sul
flag counter di
JungleWatch.info e guardate il numero di paesi che stanno vedendo il dramma che va avanti qui ogni giorno a Guam. Guardate il
real time counter e notate i
log-in cliccati ogni pochi secondi da ogni angolo del globo. Date un'occhiata al
page view counter e notate come si aggiri attorno alle diecimila visite giornaliere. E nel
flag view counter controllate quanto spesso ci siano cliccate dalla Città del Vaticano.
Perché stanno cliccando?
L'arcivescovo Apuron è membro di un'organizzazione internazionale molto ricca e molto potente che ha causato enormi dolori e devastazioni in diocesi di tutto il mondo, e che anche adesso si sta prendendo cura di lui nascondendolo come ha fatto per altri chierici disgraziati, tra cui recentemente il nostro don L. Camacho che è stato
segretamente trasferito in una diocesi mediorientale dopo il suo arresto a Guam l'anno scorso.
|
Aprile 2017: manifestazione di fedeli cattolici davanti alla cattedrale di Guam; i cartelli dicono: "riducete allo stato laicale il pedofilo Apuron" (foto: Pacific Daily News) |
Il fatto che un vescovo resista alle accuse di simili orrori, e che una figura importante della Curia Romana sia stata assegnata a Guam al suo posto, ha alzato il livello di attenzione mondiale a ciò che sta succedendo qui e adesso ed in questa stessa stanza
[dove si discute il testo della legge, ndt].
C'è la possibilità che se questa proposta diventa legge, l'arcivescovo Anthony Sablan Apuron, uno dei pochi vescovi del mondo esplicitamente membro di tale organizzazione e di cui è un player importante nel suo folle piano, verrà portato davanti alla giustizia e il Vaticano finalmente si accorgerà che tutto questo
spostare e nascondere i molestatori e stupratori di bambini, non solo non verrà tollerato ma verrà inseguito e perseguìto con tutti i possibili mezzi legali.
Senatori, il mondo sta osservando e aspetta di vedere se siete pronti e disponibili a fermare questi mostri.
T. Rohr
residente ad Agat, Guam