domenica 30 aprile 2017

Arrivano i "Diari di Carmen Hernandez": predicava male e razzolava bene

Kiko ci dà questa preziosa anticipazione nei suoi ultimi Annunci:

Adesso stiamo trascrivendo i diari di Carmen, dove si vede l’amore che aveva a Gesù Cristo e l’amore che aveva a me.
(Altra cosa stupefacente, il modo in cui in questi scritti parla di Kiko, mentre in pubblico lo attaccava e, a volte, con epiteti irripetibili!)

Gli Iniziatori sorridono, disobbedienti, al Papa
e Carmen -ut semper- punta il dito contro il suo nemico
(Roma, 8 gennaio 2012)
...vorrei anche leggervi qualcosa di quello che stiamo trascrivendo e che pubblicheremo; come io ho pubblicato le mie “Annotazioni”, pubblicheremo anche alcune cose dei diari di Carmen, perché ha scritto ogni giorno. Ma abbiamo visto ora quanto ha sofferto ogni giorno e non ha detto niente a nessuno, per esempio vi leggo alcune cose. A volte aveva sofferenze, notti oscure, e gridava a Dio. Vi leggo per esempio:
26 gennaio 1979
In Madrid Notte. Gesù mio, la pace, incredibile. Tu sei buono. Grazie, Gesù. Non togliermela. Svegliami nella pace. Ispirami, se vuoi. Fa lo stesso. Tu mi basti, Gesù, Gesù mio. Mi hai tratto dall’abisso, grazie, Gesù. Mi dà misericordia guardare la gente. Consola quelli che soffrono, quelli che hanno paure, angustie. Gesù, che mistero è tutto. Grazie, Gesù. Vieni al risveglio a saziarmi del tuo volto.
29 aprile 1979
Signore, alla vigilia di persecuzione, non desiderando più nulla di questa vita. Povera e senza nulla, mi viene il desiderio intimo della tua unica presenza. La santità, Signore, desideri nascosti di santità, di sacrificio, di riempire il giorno della tua presenza. Preghiera. Signore, vieni Tu a riempire di senso il bene, le cose. Rafforza la fede a Kiko.

Vedete che tutti i giorni c’è un dialogo con Gesù, impressionante, di amore a Gesù. In questi testi parla spesso di me, sempre in maniera bellissima

Un altro giorno:
9 gennaio 1980
Gesù! Gesù, Gesù mio! Dall’oscurità della notte togli la mia anima. Nel nulla, nel non essere, la vita non esiste, solo oscurità, morte e tristezza, tristezza, tristezza e depressione. Oggi è il compleanno di Kiko. E’ infermo. Ed io, mani in mano, stupida, pigra, impossibile, immobile, senza nessuna illusione, speranza, né possibilità. Una indifferenza assoluta. Ti aspetto, Gesù, attendo la tua apparizione, il tuo volto, la tua presenza, la tua preghiera, gratitudine e amore. Gesù, le sofferenze... Tu sai tutto. Ti amo.

14 febbraio 1980 ...
Gesù mio... mi ammira il coraggio che dai a Kiko. Se gli succedesse quello che capita a me, sarebbe catastrofico...

Entrava in profonde sofferenze, ma mai ci ha detto niente, mai!

Ahi, Signore, se Tu venissi, se rompessi i cieli e apparissi, tutto cambierebbe nella vita, nella luce, nel giorno! ...Aiutami. Animami.

26 febbraio 1980 Roma. Lodi alle sei del mattino...

Vi ricordate che facevamo con voi le Lodi in Quaresima alle 6.

 Gesù mio, mi inquieto tutto il giorno in progetti, prevenzioni e preparazioni impossibili, cercando di dominare tutto, credendo che tutto dipenda da me.

Io le dicevo che doveva parlare, ma era molto timida, non le piaceva parlare. Passava tutto il giorno studiando, studiando, e dopo mi diceva che non voleva parlare.

Kiko improvvisa creativamente come se niente fosse necessario tutto possibile. Gesù mio, misterioso, grandioso nella Croce, Ti amo. In mezzo all’oscurità e al dolore, Tu sei il mio unico amore. In mezzo alla mia incredulità, ho fede solo in Te e Ti amo. Abbi compassione di me. Visitami che ho paura, terrore, tristezza grande, distacco da tutto, voglia di nascondermi e sparire muta, muta, muta totalmente e tristissima. Grandiose le tue opere, Signore dei cieli. Tanti stormi di uccelli... Grande sei e meraviglioso, imprevedibile, infinito. Signore, mi prostro davanti a Te. Voglimi bene. Strappa dalle mie labbra questo “Abbà” grandissimo, santissimo.

Questa è la vostra catechista, che Dio ha eletto da prima della creazione del mondo per aprire, con un tal Kiko Argüello, un Cammino di iniziazione cristiana.

Dovete leggerlo. Lo pubblichiamo con la BAC, come il mio libro, spero che faccia l’introduzione il presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, mons. Blasquez 
(Kiko, perdonaci, ma questo proprio non lo reggiamo! Il bis del libro degli Iniziatori del cammino!)


La Madonna di Pompei con
Kiko-san Domenico

e Carmen-santa Caterina
Che dire. Ormai non ci meravigliamo più di niente!
Ma vogliamo fare anche noi qualche considerazione sugli scritti di Carmen, venuti alla luce dopo la sua morte, quelli che Kiko ha, per ora, reso pubblici negli ultimi incontri con i suoi adepti e di cui ha preannunciato la prossima pubblicazione.

Partiamo dallo Statuto.

L’Art. 19 dello Statuto del Cammino neocatecumenale, descrivendo la prima fase del Neocatecumenato, precisamente il precatecumenato post-battesimale, dice che esso è un tempo di kenosi per imparare a camminare nell’umiltà.

Essa è divisa in due tappe.

Nella prima tappa, ….

La Parola di Dio, l’Eucaristia e la comunità aiutano gradualmente i neocatecumeni a svuotarsi dei falsi concetti di sé e di Dio ed a scendere alla loro realtà di peccatori, bisognosi di conversione, riscoprendo la gratuità dell’amore di Cristo, che li perdona e li ama.

Svuotarsi dei falsi concetti di sé e di Dio.

Brevemente, chiunque abbia fatto il cammino, anche per qualche anno soltanto, sa e può confermare che, da un lato viene demolito tutto quello che ognuno pensa di se stesso.
Non serve dilungarsi, tutto quello che sta venendo fuori con la catechesi del fango sul cieco nato, la gnosi del peccato;
dall'altro, e qui è il punto che ora ci preme evidenziare, viene messa in discussione la tua idea di Dio, qualunque essa sia, prima del cammino e, con essa, tutto quello che, fino a quel giorno, ha costituito il tuo bagaglio di fede che loro etichettano, senza mezzi termini e in senso dispregiativo, nel migliore dei casi,  come "Religiosità naturale".

La prima fase del cammino, come esplicita bene l'art. 19 dello Statuto, è precisamente una fase di "demolizione", in essa vengono derise come puerili se non come pagane tutte le pratiche religiose precedenti, anche se consolidate nella Chiesa, fatte di Rosari, Novene, Devozioni ai Santi, Adorazioni Eucaristiche, i Primi nove Venerdì del mese, i Quindici sabati alla Madonna, la Messa quotidiana e chiedere "grazie", poi, diventa la prova regina che quella che uno chiamava "Fede", Fede non è mai stata ma, appunto, orrida e deprecabile "religiosità naturale" in quanto essa si fonda su un rapporto con Dio basato sul timore, sulla paura - questo si ripete insistentemente nella catechesi neocatecumenale  - per cui, come i popoli primitivi, si va alla divinità offrendo sacrifici per avere grazie, salute, denaro, buoni raccolti, ecc.

Demolito tutto questo, ripulito fino all'ultimo fratello della comunità nella fase del precatecumenato, esponendo chi "non cede il punto", da una parte, alla derisione dei fratelli che, ben per loro, hanno capito tutto subito e, illuminati, si sono "convertiti" e, dall'altra, al massacro sistematico dei catechisti quando vengono, periodicamente, a visitare la comunità.
E tutto questo dura il tempo necessario affinché, nella stessa comunità che avanza nelle tappe, non ci sia alcun residuo del passato, tutto spazzato via!

Ora, dal secondo scrutinio in poi, fatta piazza pulita si scavano le fondamenta......
Le Tre tentazioni impostano lo scrutinio a cui vengono sottoposti, seduti davanti alla croce di Kiko, i singoli fratelli, tenendo schierati davanti a loro i catechisti-discernenti, ripieni di Spirito Santo. Intanto i fratelli di comunità stanno seduti a cerchio, tutt'intorno:

  1. La tentazione del pane. Le sicurezze su cui poggiava e poggia la tua vita.
  2. La tentazione della storia. Rilettura di tutti i fatti della tua vita che illuminano i tuoi peccati, fino a giungere a che cosa non accetti oggi o ti risulta difficile capire, ossia qual è la tua croce.
  3. La tentazione degli idoli. Essenzialmente il denaro, per portarti a vendere i tuoi beni.


Ecco la sintesi:
Tolta di mezzo ogni precedente idea di Dio, ti si presenta il Dio della storia, il Dio che ti trascina in un esodo, "il Dio che viene con noi!", come ripetono costantemente i catechisti, e che sta facendo irruzione nella tua vita.

Si cancellano così, in un sol colpo, secoli di storia della Chiesa, si torna alla Chiesa Primitiva e i tuoi catechisti sono i novelli apostoli inviati a te.
Non si pone alcun Santo come modello, non si percorre alcuna via per la santificazione personale.
È un popolo che cammina, che evangelizza, che celebra, che è santo in quanto popolo, cessa ogni identità personale, fuori della comunità per te non c'è alcuna salvezza.
La persona scompare, la dignità non esiste, tu vieni fagocitato dal concetto stesso di comunità e tutto quello che, in quanto singolo, hai: esigenze, aspirazioni,  viene soffocato, annientato nel "fare comunione".
Ecco perché, se qualcuno subisce gravi torti o resta distrutto dal peccato dell'altro in maniera anche molto pesante, intollerabile, devastante, la comunione si ricompone in un solo modo: sempre e solo in che la vittima deve perdonare il peccatore, mentre il peccatore è giustificato, perché l'uomo è condannato a peccare, non può non peccare e tutti siamo peccatori.

Per caso tu pensi di essere meglio del fratello?
Sei un moralista e non sai che tu saresti capace di peggio.
Il fratello è specchio dei tuoi peccati.


Sì, come si sta mettendo in evidenza in questi giorni, il cammino è una gnosi del peccato infinita, ma devastante, annichilente, concepita in modo tale da ingessare letteralmente i fratelli, cancellando ogni capacità di reagire, di chiedere giustizia, di rivendicare il trionfo della verità.
Perché, cosa è che ti scandalizza?
O meglio, Perché tu ti scandalizzi?
Se ti scandalizzi, non sei ancora consapevole, in profondità, della realtà di peccato in cui è inchiodato l'uomo. Non stai facendo come si deve la tua Kenosi.
Per tutto questo non c'è spazio, nelle comunità neocatecumenali,  per la correzione, perchè correggere significa pensare che l'altro può cambiare, può non peccare più sulle sue forze.

Alla fine di tutto, aberrante chiusura del cerchio, il fratello che avanza nel percorso neocatecumenale davvero non si scandalizza più di nulla, e scandaloso sarà solo quel fratello che ancora si scandalizza, problema sarà colui che solleva "il problema".

Perdonate la digressione, ma questa cornice serve per mettere più in evidenza il quadro che voglio mostrarvi, che mette a fuoco il secondo aspetto evidenziato dal citato art. 19 dello Statuto del Cammino: la destrutturazione dell'idea di Dio.

Santino di Santa Carmen
con mani giunte
photoshoppate
Pochissime pennellate per lasciare nitida l'immagine.
Riportiamo, in premessa, penosamente, le espressioni che tutti noi camminanti abbiamo ascoltato nella predicazione kikiana, espressioni che restano impresse davvero per tutta la vita e che ricordo a mente, senza tema di smentite:
A detta loro:
Dio sicuramente non è il Dio di certe Immagini del Sacro Cuore  (*), con la manina così, benedicente, sdolcinato, con le sopracciglia depilate”
e tutte le altre cose orripilanti, in questo senso, che Kiko e Carmen hanno predicato con le loro catechesi, per fare spazio al dio di kiko/carmen che avanza,
demolendo vergognosamente le Immagini Sacre che abbiamo visto fin da bambini nelle nostre case, davanti alle quali le nostre nonne ci hanno insegnato le prime preghiere o iniziati al Santo Rosario, che ci facevano recitare in ginocchio.
Ma le nostre nonne erano disprezzabili religiose naturali, senza ombra di dubbio, che mai e poi mai, come alcune persone anziane nelle nostre comunità, avrebbero superato il secondo passaggio, senza prima sottostare alle pesantissime umiliazioni riservate loro proprio durante il summenzionato scrutinio.

Ora Carmen, e questo esce fuori dai suoi diari segreti, nel segreto, appunto, si sarebbe rivolta al Signore invocandolo col dolcissimo nome di Gesù, Gesù mio, Gesù mio amore????


Pompeo Batoni, Sacro Cuore di Gesù,
olio su rame, 1767, chiesa del Gesù, Roma
Beh, perdonateci, ma stentiamo a crederlo, allora formuliamo due ipotesi:

Prima ipotesi: tutto questo non è vero, quindi è un falso dal momento che:

E’  in contrasto con la Carmen che tutti abbiamo conosciuto quando predicava dal leggio, o pregava in assemblea, sempre e invariabilmente, come Kiko e tutti gli altri, rivolgendosi a Dio con le parole "Padre Santo.....", e nominando Nostro Signore sempre come "GesùCristo" così tutto attaccato, alla spagnola, anziché soltanto "Gesù" (cerca ad esempio le occorrenze di "Gesù Cristo" nel racconto personale della sua esperienza)

È in contrasto con la Carmen che ci correggeva e ci derideva se solo scorgeva un rapporto con "Gesù", definiamolo per comprenderci, "mistico", sul modello di tante Sante come Caterina da Siena (che nel quadro di Pompei sarebbe una sua prefigurazione!) o Teresa d'Avila, o Teresina di Lisieux, modelli ai quali, per essere onesti, mai hanno invogliato a fare riferimento nella personale crescita spirituale, dicendo anzi espressamente, tante volte, che perseguire la santificazione personale serve solo per montarsi la testa.

È in contrasto con la Carmen che non tollerava neanche un segno addosso ad una itinerante o ad una neocatecumena che fosse diverso dai soliti gadget kikiani o icone ortodosse di cui si fregiava, come, ad esempio, una catenina della Medaglia Miracolosa o dell'Immacolata (chi un poco ha letto sa che Padre Pio da Pietrelcina, santo, ne distribuiva infinite e raccomandava di portarle sempre addosso, lo stesso santa Teresa di Calcutta che ne aveva sempre in tasca e la consegnava a tutti quelli che la avvicinavano, per citare Santi del nostro tempo).

Dunque, questa è la prima ipotesi.

Oppure, seconda ipotesi, Carmen aveva una doppia personalità, per cui aveva una vita pubblica e una vita segreta, nascosta, dove praticava  -nel suo personale anzichè comunitario cammino spirituale-  una "Via diversa" da quella che indicava alle persone che Dio le affidava nell’evangelizzazione perché, insieme a Kiko Argüello, le conducesse ad una “fede adulta”; e questo attraverso un Cammino ispirato, come Kiko afferma raccontando la sua esperienza, dalla stessa Madre di Gesù che, apparendo a lui, lo avrebbe personalmente istruito.

Più chiaramente: Carmen predicava una cosa e ne faceva un'altra.
Si dice: “Predica bene e razzola male”.
Ma a questo punto la Cara Estinta, Carmen Hernandez, avrebbe stravolto anche questo famoso detto perché, se fosse vera la seconda ipotesi, ella sicuramente faceva il contrario, ossia:

“Predicava male e razzolava bene”.

Peggio mi sento! Una confusione totale!



(*) Appendice doverosa per i "lontani" che sono entrati a far parte del Cammino Neocatecumenale (art.5, Statuto definitivo del C.N. "Destinatari") e che non hanno, precedentemente, ricevuto in famiglia alcuna educazione alla Fede Cattolica, ma hanno ascoltato unicamente la catechesi kikiano/carmeniana: 
La devozione al Sacro Cuore
“Gli elementi essenziali della devozione al Cuore di Cristo appartengono in modo permanente alla spiritualità della Chiesa, lungo tutta la sua storia. Perché fin dall’inizio, la Chiesa alzò il suo sguardo al Cuore di Cristo trafitto sulla croce… Sulle rovine accumulate dall’odio e dalla violenza potrà essere costruita la civiltà dell’amore tanto desiderata, il Regno del Cuore di Cristo!”.
[Giovanni Paolo II, Messaggio ai Gesuiti, 5 ottobre 1986]
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Integrazione: 3 maggio 2017 

La teoria della mistificazione ad hoc dei Diari di Carmen, mirata al conseguimento dei finali obiettivi kikiani, si va, mano a mano, sempre più accreditando.

Se così fosse è Kiko, non certo noi, che manca di rispetto alla memoria della sua cofondatrice, con la quale ha condiviso più di 50 anni di storia del cammino neocatecumenale. Riporto per completezza, e perchè ci aiuta ad argomentare in questa direzione, la risposta a chi ci accusa di "calpestare i morti". 

Pietro del cammino (30 aprile, ore 19:29) ha detto:
"siamo abituati in CINQUANTA anni a gente come voi, capaci solo di calpestare anche i morti."
...Noi non calpestiamo nè morti, nè vivi, mica siamo come voi che letteralemte uccidete la gente viva che tenete nelle vostre mani e la calpestate, viva o morta che sia, come abbiamo dimostrato quando abbiamo documentato alcuni casi di suicidi, avvenuti tra le vostre fila, ad esempio il povero padre di otto figli in missione ad Odessa, strumentalizzato anche dopo morto, appioppandogli l'etichetta dell'«ingannato dal demonio!», per uscirne puliti (povera moglie e figli!).

Per quanto riguarda Carmen, Kiko (e non certo noi) sta strumentalizzando anche lei, mi dispiace dirlo, perchè anzi noi, probabilmente, le stiamo rendendo giustizia, descrivendola così come era: antikikiana doc, e per nulla "sdolcinata" nel suo rapporto con Dio e con gli uomini (molto probabilmente Carmen ce ne sarebbe grata!). Davvero non so, avendola conosciuta, se lei sarebbe stata d'accordo a vedersi dipinta, dopo morta, così diversa da quella che era e teneva ad essere, davanti a tutti, catecumeni, itineranti, Vescovi, Cardinali e pure davanti al Papa. 
Sì, Kiko sta usando anche lei, come fa con tutto e tutti, perchè, detto fra noi, a Kiko non interessa tanto che Carmen diventi beata e che poi sia canonizzata, quanto aprire a se stesso la strada verso la propria canonizzazione. Questo è il suo vero obiettivo. Altrimenti avrebbe parlato SOLO di Carmen.

Invece, anche con i Diari di lei, Kiko è riuscito a mettersi in primo piano "LUI", sbandierando tutti gli elogi che Carmen, a suo dire, gli faceva: è bravo, è ispirato, è indistruttibile, non soffre di depressione -come me- non va in crisi -come me- non ha dubbi di fede -come me-.
Sono indignata, questo è un incurabile megalomane - narcisista - idolatra. 
Al centro di tutto sta unicamente lui, come sempre!

venerdì 28 aprile 2017

Dicono: "Dio ti ama così come sei!"... e poi ti distruggono

Questo Blog, almeno per me, è una boccata di ossigeno  - dopo anni di intossicazione con loro, e dopo tanti anni ancora di solitudine, isolamento, eremitaggio, direi -  poter scambiare le nostre esperienze e trovarle sempre più, così sorprendentemente, tutte uguali, dappertutto!
Come premessa alle testimonianze degli ex-fuorusciti, ancora una volta, la profonda doppiezza di Kiko.
Il Trettré dottor (honoris causa) Kiko-fateciochedicoMAnonfateciochefaccio Arguello.
Più sinteticamente, il Trettre doctor (h.c.) capodeifarisei Arguello (grazie a te l'Apostata)

Le sette opere di Misericordia
- Caravaggio (1607). 
Pio Monte della Misericordia,
Napoli
Recentemente, in occasione del consenso che ha dovuto dare alla pubblicazione di "Annotaciones", dopo che i suoi cavalier serventi, in un attimo di pausa, frugando tra le sue cose, hanno trovato, sparse in vari taccuini, le perle preziose delle mistiche ispirazioni kikiane, restando folgorati da tanta scienza infusa e dopo che essi stessi, appena ripresi dall'estatica contemplazione, con insistenza, lo hanno supplicato che ne facesse parte al povero popolo ignorante di camminanti e non.....
Kiko ha detto, udite, udite: "Ho acconsentito a far pubblicare "Annotaciones", perché ho ricordato quello che diceva un padre del deserto (poteva mancare?!): "Figliolo, non rinunciare a un'opera buona PER PAURA DELLA VANAGLORIA, A MOTIVO DELLA VANAGLORIA!"   
Mi domando: ma perché, spontaneamente, non gli viene mai in mente la parola "servo inutile" o "servizio gratuito ai fratelli"?  (Gratuitamente date ciò che gratis avete ricevuto), così, con semplicità, ma sempre e solo parole come:  Vanità e Vanagloria?
E infine, e per dirla tutta, ma è tanto sicuro il  "novello San Giovanni in mezzo a noi"  che acconsentire alla pubblicazione delle sue annotazioni sparse rientri tra le "opere di bene"? 
Un bene per gli altri, intendo, e non, invece, un bene sempre e solo per se stesso?

Quando Kiko dice certe castronerie farebbe bene a ricordare come ci ha ammorbati una vita, lui e i suoi sodali, con le sue dietrologie, e tapparsi da solo la bocca!

"Se fai del bene è solo perché sei un vanitoso superbo, per sentirti buono tu e migliore degli altri! e metterti a posto la coscienza!"
"Con le opere buone che fai, tu ti alieni soltanto! E' per non guardare che sei un egoista e un grandissimo peccatore e giudicare gli altri che non fanno come te!" 

Ricordo come, nelle comunità, venivano derisi quei fratelli che, nonostante tutto,
continuavano a credere nel volontariato, ad esempio, e a dedicare ad esso il loro tempo....
Alla fine o lasciavano il volontariato, o andavano via dal cammino.
È certo! Se fai volontariato, aiuti i poveri e guardi negli occhi la "umanità sofferente", come fai poi a dire in ogni istante sempre e solo: "sono un peccatore schifoso" e "so fare solo peccati" o ancora "se Dio mi leva la mano dalla testa faccio macelli" o "Sono un porco"? Fangologia applicata, l'unica scienza che conoscono.
Gentaglia senza scrupoli.
Ultimamente sul nostro Blog si moltiplicano le testimonianze ed è utile evidenziare diverse esperienze sullo stesso tema: per noi sono consolanti conferme e ci ritroviamo, dopo essere stati cacciati o essere fuggiti dalle nostre rispettive comunità, chi di qua chi di là, a formare un "popolo" sempre più numeroso dei "singoli sparsi tra le comunità neocatecumenali", dico che le nostre singole storie ci accomunano così profondamente che ne traiamo grande conforto e il Signore, che mai ci ha abbandonati, ci sta radunando come un gregge e Lui stesso ci conduce e cura le nostre ferite e ci suggerisce di servire sempre la Verità. 
Dedicato a Kiko e agli itineranti,
che sempre hanno scelto per sè
la "parte migliore".
Leggere in fila i seguenti commenti esplicita bene quanto ho cercato di spiegare.
Il tema è "Il cammino neocatecumenale e le opere di bene", accanto ad ognuno il suo autore. Ringrazio tutti, ogni volta che ci arricchiscono con le loro esperienze. 

Sapere che ci sono tanti come noi, che purtroppo portano ancora tanta sofferenza e ferite, ci fa sentire meno soli. Solo chi ci è passato può capire il male che fanno. (Ex  fratello)
Ora speriamo solo che la Chiesa faccia finalmente la sua parte!
Perdonate questa uscita, ma in comunità mi faceva ridere che facevano a gara a chi aveva più guai, per poi dire che il cammino li ha salvati, non Dio, ma il cammino... E poi mi fa ridere, per non piangere, che ad ogni annuncio superkiko ha sempre qualche storia ad effetto, dove all'improvviso si sono aperti salvadanai, porte, gente atea che al solo incontro dei kikiani si convertono... che meraviglia, meglio delle fiabe per bambini, mah (Ex fratello) Non nego che per colpa del cammino mi stavo allontanando dalla Chiesa, ero troppo schifato, ma poi per fortuna, il seme immesso in me con l'educazione di fede ricevuta dai miei genitori, non catecumeni, mi ha riportato sulla retta via, considerando che Dio e la fede non hanno nulla a che fare con i catecumeni.  (Ex fratello)


Ti annunziano che Dio ti ama come sei e poi ti distruggono psicologicamente.

Questi certo non sono frutti dello Spirito Santo.

Il Signore ci riempie e riveste di dignità.
Chi tormenta l'uomo è il demonio, sicuro.

E costoro riducono le persone a una torre di babele e le riempiono di tormenti.

Anonimo Ex fratello ha detto... 
Un riassunto perfetto di cosa si vive in comunità, delle sofferenze che tutti abbiamo passato e che ci portiamo ancora dietro, dei sensi di colpa che ci hanno legato al cammino ed allontanato dal vero Amore di Dio, dall'umiliarci e farci credere sbagliati in piena opposizione al loro invito, Dio ti ama come sei... Stamattina pensavo a come sono bravi a distruggere la tua persona e farti sentire in errore anche se cerchi di dare il meglio di te,  perché vanno a condannare anche gli eventuali motivi che ti spingono a fare del bene (leggono non solo la mente ma anche il subconscio).
Faccio l'esempio pratico per essere più chiaro: se sono una persona disponibile e
voglio sentirmi utile aiutando gli altri, invece di apprezzare, incominciano a dirti che lo fai non perché sei umile ma perché vuoi attirare attenzioni e quindi pecchi di superbia. Premesso che forse è così, chi di noi non desidera essere apprezzato, ma anche se fosse si va a fare il processo alle intenzioni, ma anche se fosse così, non è meglio fare del bene che stare fermi "per paura" di non peccare? Preferisco fare " del bene" e rischiare di essere superbo che non fare nulla per "sentirmi un santo" secondo kiko.
Spero di essere riuscito a spiegare al meglio ciò che voglio dire.
Siete una vera benedizione, Grazie!
Ps. Vi sto riempiendo di grazie, scusate, ma ho davvero tanta riconoscenza per voi.
Anonimo EX-NC-??? ha detto...
Ti capisco benissimo quando parli di volontariato ti guardano con aria di sufficienza.
Quando poni in evidenza che ci sono dei bisogni a cui nessuno sta dando ascolto sei accusato di buonismo.
Mi aveva colpito in un post precedente quando qualcuno ha fatto notare che Kiko non prende mai in braccio i bambini o non ci sono scene in cui gioca con loro (pensate a Don Bosco).
Nel cammino non si insegna a vedere il bisogno dell'altro, non c'è empatia. C'é solo la preoccupazione di essere molti, in tutti i settori: Molti bambini, molti presbiteri, molte comunità, molte persone in missione....
Se poi per fare numero si mandano le persone allo sbaraglio non importa: Non importa vedere se hai una vera vocazione sacerdotale, non importa se sei in missione e ti accorgi che non ce la fai più, non importa creare discernimento per capire se c'è emotività oppure una scelta nella fede consapevole (e dire questo fa scattare il cartellino rosso STAI GIUDICANDO).
Tieni conto cosa viene detto sul miracolo dei pani e pesci, ennesimo esempio di strumentazione della Parola.
Questo brano viene utilizzato UNICAMENTE per far vedere l'importanza dell'obbedienza, del passare dalla porta stretta.
Non viene mai detto niente dell'invito a vedere i bisogni degli altri e di condividere anche il nostro poco che se messo nelle mani del Signore può trasformarsi in molto.

Una volta un sacerdote del NC disse "al Signore non gliene importa niente delle nostre opere buone".

Io dico che al Signore importa molto se noi amiamo il nostro prossimo, conseguentemente uno non può essere indifferente ai bisogni degli altri.

Anonimo Ex fratello ha detto... 
Tra le tante colpe del cammino, che voi avete tante volte citato c'è, tipico delle sette, la distruzione della propria autostima, facendoti credere che sei sbagliato e che qualsiasi cosa è peccato, come

voler bene è affettività,
sei timido, no pecchi di orgoglio,
sei disponibile, lo fai per metterti in mostra,
insomma qualsiasi cosa si fa sbagli, 
e così crescono sensi di colpa e pesantezza.
Ma non dicono che Dio ti ama come sei e poi ti distruggono psicologicamente.
Però per se stessi giustificano le loro malefatte dichiandosi peccatori,
ma appesantiscono i più deboli facendoli sentire sbagliati per ogni cosa.
Poi dicono che loro sono i peggiori anche di "chi sta fuori" (classisti borghesi)
e poi attaccano e denigrano chi sta fuori dal cammino.
Voi ne sapete più di me, ma dovevo sfogarmi, scusate.
Continuate a metter luce per debellare questo male della Chiesa, grazie!  

Ex fratello continua....
Più di una volta ho pensato che in cammino puntano più al vecchio testamento che al nuovo, e non a caso, lì dentro ho riscontrato spesso atteggiamenti da farisei, più attenti alle regole, a seguire le loro "leggi" che al cuore, perché per quella gentaglia amare è semplice sentimentalismo. Ed a proposito di questo riprendendo un'altra frase di EX-NC: "E questo mi fa capire anche il mio smarrimento, perché dicono frasi che si contraddicono tra di loro, in quel momento pensi, come al solito, che sei tu che non capisci"; tantissime volte mi sono sentito sbagliato perché sono una persona di cuore che si affeziona alle persone, mi hanno fatto sentire una persona cattiva perciò soffrivo...invece soffrivo perché sensibile e non capivo tanta freddezza e mancanza di semplicità ma solo regole e schemi!
Grazie perché con le vostre parole mi consolate che le mie non erano paranoie.

Ex fratello svuota un caricatore e centra tutti i bersagli in una raffica. (Beati pauperes spiritu)

Anonimo EX-NC-??? ha detto...
Se sei una persona sensibile ed hai senso critico, nel cammino avrai una vita difficile.
Il neocatecumeno perfetto è il carro armato che non viene scalfito da niente e che passa sopra tutto e tutti.
Mi hai colpito quando hai detto "...mi hanno fatto sentire una persona cattiva..."
Allora lo diciamo insieme ed a caratteri cubitali NON ERAVAMO NOI SBAGLIATI, siete voi NC che ci avete fatto credere di essere sbagliati o per dirla in gergo neocatecumenale ci avete fatto credere che facciamo schifo.  Non è vero Dio ci ha creato con tanto Amore ed ha fatto di ognuno di noi un capolavoro.  Dire come dite voi che facciamo schifo e che siamo pezzi di .... e' offendere Dio, e' offendere la sua opera. Poi e' vero che possiamo peccare, ma rimaniamo sempre una creatura di Dio, fatta a sua immagine.

Beppe ha detto...
Sono d'accordo.  Meglio fare il bene e sentirsi superbi!   
Basta sensi di colpa e ragionare sempre con la propria testa.

mercoledì 26 aprile 2017

La vera missione del Cammino: erodere la Chiesa dal suo interno

Ci riferiscono che in ambito social network c'è chi - figlio di "missionari" per conto di Kiko - ci sfida a pubblicare altri passi dei volumi entrati in nostro possesso. Francamente ci sembra solo un tentativo patetico di vedere la nostra "mano", come si farebbe in una partita a carte. Forse il neokiko - o i suoi genitori? - si è allarmato per lo svelamento di altri segreti arcani del Cammino (ricordiamo che nel rito del secondo passaggio si spiega che dopo il secondo scrutinio si entra nel tempo dell'Arcano, azzardando un riferimento alle catechesi di Cirillo di Gerusalemme), spera che in realtà non abbiamo niente di concreto da mostrare.
E invece, purtroppo per lui, abbiamo tutto in mano, tutti i volumi del Direttorio dal primo all'ultimo in entrambe le versioni, corretta e non corretta.
La versione originale anni '70-'80 è particolarmente interessante, perché mostra il pensiero originale degli autori, Kiko e Carmen, molti anni prima che la Chiesa Cattolica, in un estremo tentativo di riparare i danni, cercasse di mettere qualche pezza ai deliri dei due spagnoli (con scarso successo). Ecco dunque di seguito un assaggio di una "catechesi" di Carmen - la "beatissima" Carmen - nella quale la cofondratice svela la reale missione del Cammino.
I passi successivi sono estratti dal Volume n° 6, "Traditio Symboli" edizione 1981-1982.


1) per affermare con superbia "noi siamo i missionari", fa confusione tra popolo e singole persone (dimenticando che Gesù scelse singole persone, persone precise, Pietro e gli Apostoli), e ripete il mantra dello svuotamento dei seminari (col sottinteso che l'unica cura sarebbe il Cammino inventato da lei e Kiko):
Dio convoca per manifestarsi sempre un popolo: la missione che Dio ha dato, si è manifestato alle nazioni attraverso di un popolo, non attraverso singole persone. Cioè qua siamo i missionari del XX secolo. (...) Non so se mi capite questo: i teologati e i seminari si stanno svuotando e Dio sta convocando per annunziare alla nostra generazione, per annunziarsi e manifestarsi a questa generazione, un popolo (...)
2) la confusione raddoppia: per Carmen il "popolo" non è più il destinatario della buona novella, ma è la pre-condizione per poterla annunziare. Inoltre allude al fatto che i destinatari della predicazione neocatecumenale sono i cattolici stessi:
Gli apostoli non sono una eccezione, gli apostoli hanno potuto annunziare il Vangelo perché c'era un popolo dietro, che era la Sinagoga: loro sono entrati dentro della Sinagoga, come stiamo facendo noi
3) la solita superbia di attribuire a Dio le proprie attività e il vantarsi di erodere la Chiesa dall'interno: stiamo invadendo anche i seminari... Notate come Carmen disprezza la necessità di conoscere le verità di fede (come se Gesù, insegnando e spiegando e perfino mandando il Paraclito, avesse perso tempo):
(...) Voglio dire che Dio sta convocando qui un popolo per annunziare la vita, che e quello che ha percepito Israele, che Dio è; "Io sono il Signore Dio tuo ; Io sono, Io sono". E questa è la manifestazione che Dio ha fatto, e questo basta! Dio non si è presentato in una biblioteca e ha detto tutto questo: Io sono Dio, Trino, non so che non so quanto , tutto un trattato di teologia. Ha detto: "Io sono ! E di che parola hai bisogno tu perché ti si soluzionìno tutti i tuoi problemi del passato, tutto il tuo futuro e tutte le tue angosce del presente, che hai adesso? Solamente se nell’interiore risuona che esiste le vita, che la vita è (...) Per questo io stavo dicendo che abbiamo visto un teologato (l'Escorial, ndr), e adesso noi stiamo invadendo anche i seminari, con un popolo di gente anche analfabeta, gente che non sa neanche scrivere, e stiamo vedendo che Dio prepara un popolo, perché non servono teologie né molta scienza né molta speculazione: perché Dio ha dato potere della vita a uno zingaro, e un povero genera un figlio meglio di un dottore che sa molto di ginecologia ma che può essere sterile. Non so se mi capite. Perché questo funziona per ordine di vita, non di speculazione, di studi e di cose.(...)
4) Carmen insiste a disprezzare la conoscenza delle verità di fede; se la prende con gli studi teologici (secondo lei la Chiesa avrebbe sempre sbagliato a dare un'adeguata formazione al sacerdozio), ma il vero bersaglio è il Catechismo:
C’era un Vescovo che ci attaccava, dicendo: "Chi forma questi catechisti? Che formazione hanno, teologica?" E io dicevo a questo Vescovo: "Forse lei ha ragione, ma si immagini che ieri ha visto morto un signore che si chiama Gesù di Nazareth e oggi, questa mattina, lo ha trovato vivente! L'ha visto veramente, ha visto la Vita! Non si deve andare alla Gregoriana e studiare 7 anni per dire questo". Non so se mi capite. Non voglio dire che non servono anche... Questa è la esperienza che hanno avuto gli apostoli, che hanno visto vivente a Gesù Cristo morto.
5) il delirio carmeniano prosegue con paroloni altisonanti: "luce nuova". Ma come potranno illuminare questa generazione coloro che disprezzano le verità di fede e le sostituiscono con la cantilena "il Cammino mi ha salvato"?
(...)Immaginate la nostra generazione; a questo ci sta chiamando [Dio] per dare luce nuova a questa generazione.
(...)
6) segue la solita fissazione di Carmen sullo sfornare tanti figli: più marmocchi puoi esibire, più stai "annunciando", anzi, sei addirittura meglio di un sacerdote:
Per questo immaginati che il Signore sta preparando qui una schiera, un esercito che annunzi la vita; per questo io vedevo come Dio è così sapiente che forse sta giusto con gente sposata, con tanti figli - come vediamo anche i nostri itineranti e le vostre famiglie - che state annunziando solamente avendo figli, quarto, quinto, sesto, non so quanto... E Dio vuole forse oggi non annunziare attraverso un prete o un celibe, perché oggi forse per la situazione che nessuno vuole avere figli, non sono così testimoni; perché prima era più normale la famiglia, il prete si sacrificava, era a normale non avere figli. Però oggi quello è l'ideale di ogni uomo... Né impegnarsi con una moglie, né avere figli, però fornicare quando gli venga voglia. Oggi è molto più testimone della vita e della resurrezione chi si sta dando alla vita. Dio ci sta portando ad avere una esperienza della VITA, che ci farà non solamente bussare alle porte ma scavalcare le porte di questa nostra generazione per dare vita. Non gli daremo leggi, costrizioni; gli daremo la Pace, la Pace, la Vita! A questo ci chiama il Signore, e questo non è uno sforzo per noi, questo trabocca dalla vita, dall’amore.
Per confutare questo cumulo di luciferine eresie ci vorrebbero pagine e pagine di scritti, comparazione con il Catechismo e citazioni del Vangelo, perché ogni parola pesa come un macigno e nessuno di noi, purtroppo, ha tutto questo tempo.
Possiamo quindi dare solo qualche indizio, invitando ciascuno di voi a verificare da voi stessi se ciò che dice subdolamente Carmen è cattolico o meno. Si, perché Carmen fa una catechesi estremamente subdola, raffinata e sottile, infilando una serie di fucilate anticattoliche nel mare magnum dei propri pensieri sulla creazione, la natura di Dio, l'evangelizzazione. Impossibile afferrare tutto senza fare un'analisi critica del testo, analisi che è impensabile in una convivenza, sabato mattina dopo ore ed ore di altre chiacchiere.

Piccolo promemoria per i kikos dubbiosi:
  • se sei convinto di essere chiamato a Dio a fare qualche cosa, la tua necessità più urgente è farti vagliare dall'autorità della Chiesa per fugare ogni più piccolo dubbio;
  • se un vescovo si lamenta che i cosiddetti "catechisti" neocatecumenali sono notoriamente ignoranti, non sta "attaccando" il Cammino, ma sta solo facendo il proprio dovere davanti a Dio (il dovere di guidare, santificare, e insegnare);
  • se pensi di dover cambiare la Chiesa dal suo interno, lo puoi fare soltanto usando gli strumenti certificati dalla Chiesa stessa e che hanno nutrito la spiritualità di innumerevoli generazioni di santi - altrimenti stai introducendo novità senza riuscire a prevederne le conseguenze (ciò che fece 500 anni fa Martin Lutero).
Non basta essere sicuri di avere una grande spiritualità.
Non basta essere convinti di avere le idee chiare.
Le "catechesi" di Carmen Hernàndez dimostrano solo una gran confusione, un sottile disprezzo verso i tesori spirituali della Chiesa, e la ridicola convinzione che è la Chiesa a doversi adeguare al Cammino e non viceversa.

Per chi volesse approfondire, al link seguente riportiamo le pagine del mamotreto:



(b.t. - b.p.s.)

lunedì 24 aprile 2017

Firma opere non sue, elemosina soldi non suoi: l'autoannuncio di Pasqua di Kiko in Spagna.

Ecco a voi alcuni flash dell'Annuncio di Pasqua dato da Kiko Argüello in Spagna.
Qui il testo completo dell'annuncio:
https://es.scribd.com/document/345540767/PASCUA-2017-corregidoKiko

Specchio, specchio delle mie brame...

"Icona" di Kiko dipinta come
fosse riflessa nello specchio:
per questo la veste di Gesù
è nera e gli occhi offuscati...?
Parlando delle proprie immagini inserite nella Corona Misterica, Kiko, oltre a sostenere che esse hanno dato "vigore" alle icone originali di Rublëv, dalle quali ha copiato, dice che "solo una nuova estetica salverà la Chiesa" e che l'anima "incontra in esse uno specchio" come se queste riflettessero l'anima di chi le guarda.
Dice invece Evdokimov: "Noi riflettiamo come in uno specchio la Gloria del Signore”; un’icona è questo specchio tutto sfavillante dell’attributo maggiore di gloria: la luce.
Infatti nell'icona orientale non viene inserita una sorgente di luce che poi il soggetto riflette, ma in essa il pittore dipinge esseri che hanno in sé una sorgente di luce: la luce coincide con la realtà dipinta e cerca l'occhio per illuminarlo.
Kiko invece, al contrario, continua imperterrito a dipingere icone "specchio dell'anima umana", spesso purtroppo ferita e ottenebrata dal male, così come nell'apocrifa Ode XIII di Salomone da lui musicata e inserita nei riti del secondo passaggio: "Ecco lo specchio nostro è il Signore / aprite gli occhi e guardatevi in lui /ed imparare come è il vostro viso".

Tu sei il maestro, noi i  tuoi discepoli

Sempre a proposito della produzione artistica, sapevate che Kiko, come tutti i maestri che si rispettino, ha dei "discepoli"? Proprio così! Dice infatti:
"Avete visto come sono zelanti i miei discepoli? Lo hanno fatto quasi tutto loro. Io ho fatto il viso di Cristo, il Pantocrator, il viso della Trinità, ho fatto le cose più difficili che a loro costava di più fare. E poi ho fatto una cosa importantissima che è firmare. Diceva Carmen: Questo manda i ragazzi a pitturare e poi va lui e firma".
Altra chicca di Kiko:
"La cosa più importante è che non ci facciamo pagare, lo facciamo gratis. Io dico ai fratelli: Ragazzi, date qualcosa a quel poveretto che ha sette figli e deve pagare la casa! Non ci facciamo pagare, questa è la nostra forza, lo facciamo per amore a Gesù Cristo."
Insomma, porta padri di sette figli a ricalcare le sue "opere" in giro per il mondo senza corrispondere loro una retribuzione e i contributi previdenziali (come potrebbe benissimo fare, con tutti i soldi che ha!): preferisce fargli dare l'elemosina e renderli così ricattabili, sistema già collaudato con i catechisti itineranti. 

Charitas urget nos a colpi di 50 euro a povero

Così come fa fare l'elemosina ai suoi discepoli, allo stesso modo sa essere disinvolto con i contanti che, spesso, deve trovarsi (a propria insaputa?) nelle tasche.
Infatti Kiko racconta:
"Vado a Messa a Roma alle otto del mattino nella chiesa che sta a fianco di casa mia: vado tutti i giorni e c'è un povero che dorme in strada, che tira il suo carretto e viene a Messa con me. Quando vado gli do sempre 50 euro. È il minimo che dò a un povero, 50 euro, non ho mai dato di meno".
Deve essere molto popolare nelle strade di Roma, quest'uomo con i rotoli da 50 euro nelle tasche come fossero argent de poche!

Peccato, una bella occasione perduta!

Profetico e apocalittico:
"Per voi è un momento storico - diceva ai Neocatecumenali del sud America che era la prima volta che lo incontravano - potrete dire: ero con Kiko a Santo Domingo quando è morto e il cammino si è diffuso in tutta la Chiesa".
Sappiamo che ha dichiarato nell'annuncio italiano che la fine del mondo verrà quando la Parola di Dio verrà portata fino agli estremi confini della terra. In Spagna invece, si lascia sfuggire quello che è il suo vero obbiettivo, prima  della sua morte; vedere tutta la Chiesa kikizzata.
Naturalmente il profeta è tornato dal suo «Viaggio Apostolico» vivo e vegeto, e la Chiesa, ringraziando Dio, non ha Kiko come suo Sommo Pontefice.

Divisioni? Setta? Scandali? Pedofilia?

Un altro chiarimento all'annuncio italiano riporta i motivi per i quali i neocatecumenali andranno via dalle parrocchie:
"...Come noi chissà un giorno dovremo abbandonare le parrocchie perché si creano divisioni e la gente della parrocchia dice che siamo una setta, e questo e quest'altro. Siamo stati perseguitati da tutte le parti! Quanti processi abbiamo avuto in Germania. E da tante parti."
Chissà, forse intendeva riferirsi ai processi per pedofilia al vescovo neocatecumenale "perseguitato" di Guam.

Quando il Signore passa...

Comunque nella Veglia di Pasqua il Signore passa. Credete che passi con il Suo Corpo e nel Suo sangue? Ma quando mai...

"Questa notte il Signore ci aspetta. E come saremo? Quando passa il Signore? Passerà nel canto dei bambini o nella risonanza di una sorella che ti colpisce?"
Guarda caso, il Signore secondo Kiko si incontra in due pratiche non autorizzate dalla Chiesa, la "liturgia dei bambini" o la "risonanza" di una sorella, non nella Liturgia della Parola o nel sacrificio Eucaristico.

Il grande ritorno della cognata malata.

E per finire: squarcio di grande intensità sulla catechesi del Matrimonio spirituale (ultima tappa -per ora- del cammino Neocatecumenale):
"Dobbiamo essere molto contenti perché Dio ci ha eletti perché, insieme a suo Figlio, possiamo salvare l'umanità(ndr: ecco perché c'è un gruppo facebook intitolato: "Il cammino neocatecumenale, tramite Cristo, salverà il mondo e la famiglia"!)
"Lo sanno quelli che sono già andati a fare il Matrimonio Spirituale, Gesùcristo ha bisogno di una sposa che lo aiuti, che lo aiuti, perché Egli non se ne va ad apparire di notte a un tizio per dirgli che non ammazzi sua cognata, deve rispettarlo."
Quindi, un piccolo anteprima per chi, pur avendo già completato il cammino, non ha ancora raggiunto la tappa del Matrimonio spirituale, per la quale è previsto il ritorno alla Domus Galileae, ed anche un accenno alla cognata, che abbiamo lasciato malata ai tempi del Secondo Scrutinio e che ora ritroviamo addirittura in pericolo di vita, confermando il suo ruolo di personaggio bistrattato nella catechesi Kikiana.

sabato 22 aprile 2017

Al servizio dei Vescovi, se conviene al Cammino

Riceviamo e rilanciamo questo messaggio pubblicato sul blog:
--- Comunicazione OT
Vi informo che adesso le catechesi le fanno in qualunque periodo, non più soltanto in Avvento o Quaresima.
La scusa è che c'è bisogno urgente di evangelizzare.
E se il parroco non vuole nuove comunità si va a farle fuori.
Come sta succedendo in questo periodo al Centro Don Orione di Mestre.
Incredibile.
--- Fine OT
(da: ExNC)

Eventuali ulteriori conferme sono le benvenute.
Nel frattempo, vorremmo far notare che il responsabile della catechesi (quindi della trasmissione e insegnamento delle fede) è il Vescovo, e in suo nome il Parroco di ogni parrocchia. I Parroci sono delegati direttamente dal Vescovo per la pastorale nella diocesi: infatti il Vescovo non può essere presente ovunque e in ogni momento, tanto più in una diocesi grande e importante come il Patriarcato di Venezia. Dunque al Parroco (aprite bene le orecchie neocatekiki!) si deve obbedienza per tutte le faccende che riguardano la pastorale.
Il Cammino non può imporsi a forza in una parrocchia, in quanto, come da Statuto approvato, esso è uno strumento di catechesi al servizio del Vescovo e quindi dei Parroci. Se il Parroco non vuole il cammino, non vuole nuove comunità, non può essere obbligato ad avere le "catechesi" neocatecumenali, salvo un ordine esplicito e diretto in tal senso del Vescovo stesso.

Avviare una catechesi sul territorio di una parrocchia, anche se - ipocritamente - al di fuori delle strutture ecclesiastiche, è un atto di disobbedienza. Ed è grave, perché riguarda direttamente l'insegnamento, l'educazione alla fede.
Non è la peggiore e non è certo la prima, nemmeno sarà l'ultima. Questi sono infatti i frutti veri del neocatecumenalismo: disobbedienza, divisione, fanatismo, eresie.

Chi è dunque il vero "padre" del Cammino?