Kiko Argüello, "iniziatore" del Cammino Neocatecumenale, lo scorso 16 maggio 2015 ha collezionato un altro dottorato
in teologia dalla CUA - Catholic University of America (chi ha detto Gennarini...?). Ne abbiamo lette tante quando si parla del Tripode Neocatecumenale (Kiko, Carmen, Pezzi), ma ancora non ne avevamo sentita una pomposa come questa:
...
Leggiamo l'intervista a Kiko, preceduta dalla consueta introduzione in rigoroso stile dell'agenzia.
- Cosa significa per lei e Carmen Hernandez questo riconoscimento della Catholic University of America?
- Dopo tante sofferenze – abbiamo incontrato infatti molto spesso delle difficoltà, specialmente qui in America, perché è difficile accettare una carisma nato da laici - è una grande consolazione che Dio ci dona. Questo dottorato è come se il Signore ci dicesse: "Coraggio, sono con voi". Ed è molto importante perché è stata la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti ad approvare che venisse conferito a me e Carmen.
I santi della Chiesa cattolica non amavano farsi belli vantando le persecuzioni ricevute. Al contrario, Kiko apre il discorso col suo solito lamentoso
"ci perseguitano, non ci accettano, siamo nelle difficoltà!"
Ovviamente tutto questo è seguito da uno dei suoi cavalli di battaglia: il Signore è dalla loro parte e, essendo loro dei
"prodi valorosi", altrettanto ovviamente anche tutto il potere temporale della Chiesa li sostiene (beh, proprio tutto il potere temporale no... ci sono ancora quei
«preti comunisti» - giudicati tali da Kiko - che non ne vogliono sapere di convertirsi al Cammino Neocatecumenale).
Notare come un gesto della CUA venga immediatamente spacciato da Kiko per un'acclamazione universale dei vescovi americani ispirata da Dio.
- Quale contributo può offrire il Cammino Neocatecumenale alla Chiesa degli Stati Uniti?
- La battaglia più importante nel mondo di oggi è quella della famiglia! Il Cammino, quindi, aiuta a ricostrurire le famiglie: famiglie aperte alla vita, con tanti bambini. Ieri ho incontrato circa 10mila fratelli e sorelle e quasi 200 famiglie che si sono offerte per andare ad evangelizzare in Asia, in Cina, in ogni parte del mondo, con 8, 9, 10 figli ciascuna.
Premesso che il Cammino il
"contributo" lo chiede, non lo dà... Kiko sfoggia il suo repertorio più classico, come un vecchio comico navigato che sa come e quando calare l'asso che strappa la risata: le famose (o famigerate?) famiglie del Cammino che vanno in
"battaglia"!
E la "battaglia" secondo Kiko in cosa consiste? Nello sfornare almeno 8-9-10 figli ciascuna, "aperte con tanti bambini". Cosicché se il Signore ti dona solo uno o due figli, per Kiko sei un peccatore che non è "aperto alla vita". Se il Signore non ti dona figli - può succedere! -, per Kiko sei uno che va contro la Chiesa. Kiko parla del numero di figli come se tutto il mondo adoperasse continuamente metodi anticoncezionali.
È evidente che ad essere sbagliato è l'insegnamento di Kiko, una
paternità irresponsabile che va contro la
Humanae Vitae di Paolo VI e dell'insegnamento di tutti i Pontefici fino a Francesco.
Segue poi il solito sciorinare numeri iperbolici: 10mila
kikos di qua, 200 famiglie kikiane di là, 3 aerei per la baia di Ross, 3 astronavi per Venere, 4
missionari pronti a salpare per Caronte, 22 famiglie per evangelizzare tutta la Via Lattea, Vescovi e Rabbini pronti a partire insieme alla
kikonquista dell'universo osservabile...
oops, scusate, mi sono infervorato anch'io!
A questo punto segue il pallino di Kiko: trasformare le parrocchie cattoliche in "comunità di comunità neocatecumenali", tutte equipaggiate dei
kiko-gadgets acquistabili nei
kiko-shop, puntuali nel pagamento delle Decime e nella partecipazione alle iniziative volute dai due "iniziatori":
- C'è bisogno che nelle parrocchie venga aperto un itinerario di formazione cristiana per adulti. Noi abbiamo ricevuto questa chiamata a "formare comunità cristiane che vivano come la Santa Famiglia di Nazareth". Cosa significa? Che il Battesimo che abbiamo ricevuto non può creare dei bambini piccoli! Come Gesù Cristo ha avuto bisogno di 30 anni per diventare adulto, anche tutti noi necessitiamo di un cammino di 30 anni affinché Cristo cresca dentro di noi e diventi adulto.
Capite? chi entra nel Cammino Neocatecumenale deve "camminare" per trent'anni e più. Mentre la Chiesa cattolica richiede dai cinque ai nove anni di formazione per il più delicato dei compiti (la vita sacerdotale e religiosa), il Cammino richiede trent'anni per far diventare "adulto" un semplice cattolico...
trent'anni necessari per diventare
adulti nella fede e potersi, finalmente ed in piena consapevolezza e libertà, dichiarare
«FIGLI DEL DEMONIO» con indosso una bella veste bianca! (non è uno scherzo: è effettivamente parte dei riti neocatecumenali! per decenni ti spacciano Kiko per profeta infallibile, e perciò ti tocca compiere gesti aberranti come quello).
Ah, quanta fatica fa il santone... ma quante soddisfazioni gli danno i
kikos con quelle palme in mano dopo che per una vita intera sono stati abituati a disprezzare i cattolici che non fanno il Cammino. Col sottinteso
"subliminale" che,
LORO - i neocatecumenali - hanno ricevuto la
"chiamata", sono più speciali degli altri.
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Il dottore Honoris Causa impettito e con l'auricolare (starà ascoltando la rendicontazione dell'ultima colletta straordinaria?) |
E poi... ma certo, riecco di nuovo le famiglie kikiane, che tanta soddisfazione danno al nostro novello dottore
Honoris Causa (si, vabbè, danno pure tanti soldi ma Kiko non è uno che pensa al denaro, non lo nomina praticamente mai!). Per cui è ovvio che il Cammino debba essere installato in
tutte le parrocchie, giusto?
- E, una volta cresciuto, può evangelizzare il mondo in virtù dello zelo che Dio ci dona. Questo è urgente nella Chiesa! È molto importante! Ed è il carisma che noi abbiamo ricevuto.
Altro
leitmotiv del dottore Honoris Causa Kiko Argüello: il "carisma" che Dio avrebbe donato al Cammino sarebbe "urgente" (lo dice lui), "importante" (lo dice lui), e lo hanno ricevuto solo gli iniziatori del Cammino (lo dice lui), per cui deve "crescere" (lo vuole lui) in modo da "evangelizzare il mondo" (lo dice lui)...
Ora, il Cammino Neocatecumenale contiene dei madornali errori teologici (si veda ad esempio l'articolo sul
Kiko che nega la necessità del sacramento della confessione, oppure sul "
dio cattivo", o ancora sulle pessime conseguenze delle
balzane esegesi di Kiko, gli
errori sul dogma della Trinità...), che si rendono manifesti nelle carnevalate liturgiche neocatecumenali (
comunione seduti,
girotondi liturgici, ecc.): come può essere "urgente e importante" un carisma zeppo di errori?
L'autorità della Chiesa, mentre loda il buon cuore dei singoli e concede uno Statuto che non autorizza errori, non ha mai approvato gli strafalcioni liturgici - tanto meno ha sottoscritto le ambiguità e le vere e proprie corbellerie insegnate dai due autonominati "iniziatori" del Cammino (e il Direttorio "approvato per la pubblicazione" resta tuttora segreto, indovinate perché...). Un dottorato
honoris causa non si nega ormai a nessuno (chiunque può comprarsene uno a meno di cinquanta euro), tanto meno a "benefattori" dell'ateneo.
- Alcune settimane fa, si è svolta una convivenza nella Domus Galilaeae, in Israele, con rabbini, vescovi e cardinali, a 50 anni dal documento conciliare Nostra Aetate. Qual è la sua impressione su questo importante incontro tra ebrei e cattolici?
- Hanno partecipato 120 importantissimi rabbini delle diverse confessioni ebraiche: ortodossi, riformisti ecc... E per noi è stata davvero una 'Pentecoste' perché Dio ci ha inviato il Suo Spirito e siamo stati davvero felici. I rabbini ci hanno detto che era la prima volta, nella storia del giudaismo, che tutte le confessioni si incontravano insieme in comunione e con i cattolici! Dio si è reso presente in mezzo a noi, lo dimostrava l'amore che si vedeva tra tutti. Gli ebrei hanno capito che abbiamo una missione congiunta per la redenzione del mondo. Questo è quello che hanno scritto.
Gli ebrei ed i rabbini, ovvero i due grandi amori di Kiko.
Per carità, al
cuor non si comanda ma una domanda sorge spontanea all'uomo della strada (o meglio, al cristiano della domenica): se vuole tanto bene agli ebrei, perchè non lascia in pace i Cattolici e cambia religione?
(scusate, dalla regia mi suggeriscono che - riguardo la religione - l'ha già fatto da anni, il cambio!).
Passaggio interessante: Kiko dopo aver fatto l'
autocertificazione che «Dio ci ha inviato il suo Spirito», dice che il Cammino ha
una missione congiunta da fare con gli ebrei per la redenzione del mondo (quegli ebrei che ancora non hanno riconosciuto Gesù Cristo il Messia e non sembrano affatto intenzionati a farlo): ma allora
che razza di missione è? che razza di redenzione è? ci sarà di che preoccuparsi?
E se mi trovassi impreparato? Poi che faccio? Prendo l'elmetto oppure è meglio un salvadanaio per mettere i risparmi dove i Kikos non li vedono? Metto i pupi al sicuro? Nascondo il poco oro di famiglia sotto il materasso? Faccio scorta di acqua e pasta? Spariranno le particole dai negozi di articoli religiosi? Si potrà andare a Messa solo dopo il tramonto? Si potrà entrare in chiesa solo con la chitarra in mano (e il libro di canti di Kiko nell'altra)?
In realtà - e questo sia ben chiaro - quelli che ci preoccupano parecchio non sono i rabbini ma sono quelli con la chitarra sempre pronta, quelli che ballano in cerchio, quelli che prendono la comunione solamente
seduti e
sulle mani e
quando scatta il segnale convenuto, quelli che non hanno sacerdoti ma
presbìteri, quelli che credono che le menate kikiane (inclusi gli
sgorbi della Nueva Estetica) salverebbero la Chiesa...
Inizio a sudare, sarà la tensione, bevo una camomilla... andiamo avanti.
- Nei prossimi mesi, lei visiterà diverse parti del mondo...
- Vedremo. Il prossimo incontro che si terrà qui negli Stati Uniti sarà a Philadelphia con molti fratelli. La prossima domenica sarò invece in Italia, a Brescia, con 27mila persone e, la domenica successiva, a Catania con altri 30mila fratelli e sorelle. In questo incontro faremo una chiamata vocazionale per giovani uomini, donne, e famiglie... un esercito di evangelizzatori. Perché il mondo ha bisogno di essere evangelizzato!
Oh mamma mia! Kiko inizia a parlare di esercito... ecco, lo sapevo che dovevo mettere l'antiproiettile al posto della canotta, stamattina! E i pupi? Sarà il caso di tenerli a scuola? Non è che mi fanno una delle cento piazzate proprio lì, davanti a loro? Così poi mi tocca pure portarli dall'analista... non bastasse già il basket ed il corso d'inglese!
Molto interessante il fatto che per il
kiko-tour a Philadelphia, Catania, Brescia, l'Himalaya, il Mozambico, il cratere Tycho, la Verona Rupes... si conoscono già i numeri esatti dei partecipanti (27mila, 30mila, ecc.): i Kikos non hanno confini. Come li sento dire spesso:
"dateci un aereoporto, la decima e conquistiamo il mondo!" Il mondo deve essere evangelizzato, fortuna ci siamo noi, abbiamo il carisma, il Papa ci ama, i Vescovi ci adorano... Carmeeen, butta la pasta!, etc.
A questo punto, però, di ripetersi può anche accadere: è tardi ed il vecchio comico è stanco.
Questo non sarebbe un problema se, purtroppo per lui, non si fosse stancato - e molto - anche il suo pubblico:
Kikos che iniziano ad alzarsi, cantori che lasciano sedie e chitarre, ostiari che mettono
zucchero e lievito nella pagnotta, insomma tanta gente si è stufata ed abbandona lo spettacolo. Anzi, abbandona il Cammino...