Com'è ormai noto, il Cammino neocatecumenale, da sempre enfatizza con ogni mezzo tutto ciò che è e compie, conducendo vere e proprie operazioni di 'marketing' su tutti e fronti e con ogni mezzo, soprattutto mediatico.
Quanti conoscono bene cos'è davvero questa realtà che, in virtù di un'anomala approvazione ora può dirsi ecclesiale, e quindi riescono ad andare al di là dell'accentuata opera di autoesaltazione e di sempre più raffinata mimetizzazione sotto una abile parvenza di cattolicità, non mancano di smascherarne le manifestazioni più subdole. Un esempio molto eloquente di pubblicità ingannevole nonché di evidente menzogna è la strumentalizzazione della Lettera inviata nel febbraio 2007 al Cammino dai Vescovi di Terra Santa contenente, insieme agli incoraggiamenti iniziali di rito, precisi richiami e indicazioni di comportamento:
[Tratto da Vikipedia Inglese, tra le notizie pubblicate alla Voce "Cammino NC"]-A letter from the bishops of the Holy Land (2/2007)-Three days later, on the 25, The Catholic Bishops of the Holy Land wrote a letter to Kiko saying, amongst other things: The Catholic bishops of the Holy Land wrote a letter welcoming the Neocatechumenal Way, giving indications for its work in the area."Brothers and sisters of the Way: You are welcome in our dioceses," the bishops wrote in their letter released Sunday. "We thank God for the grace the Lord has given you and for the charism that the Holy Spirit has infused in the Church through your ministry of post-baptismal formation."We are grateful for your presence in some of our parishes, for the preaching of the Word of God, for the help given to our faithful in deepening their faith and in rooting them in their own local church."["Ringraziamo Dio per la grazia che il Signore vi ha data e per il carisma che il Santo Spirito ha effuso nella Chiesa tramite il vostro ministero della formazione post-battesimale. Siamo riconoscenti per la vostra presenza in alcune delle nostre parrocchie, per la predicazione della Parola di Dio, per l'aiuto offerto ai nostri fedeli nell'approfondimento della loro fede e nel radicarsi nella loro propria chiesa locale, in "una sintesi di predicazione kerygmatica, cambiamento di vita e liturgia" (Statuti, Art 8)]
Sulla versione inglese di Vikipedia, come potete ben vedere, è stato inserito il preambolo, ma non la parte 'sostanziosa' della lettera: cioè le correzioni e le prescrizioni dei vescovi di Terrasanta, che pubblichiamo di seguito, chiedendoci come possa accadere e cosa significhi che una realtà ecclesiale usi la “pubblicità ingannevole” per enfatizzare la propria attività.
Qui a lato inseriamo un'immagine eloquente: la Torah 'vestita' more ebraico intorno alla quale sono soliti danzare anche i rabbini ospitati alla Domus, 'luogo' di grande e impropria commistione con l'ebraismo (come a suo tempo pubblicato da Sandro Magister).
Qui a lato inseriamo un'immagine eloquente: la Torah 'vestita' more ebraico intorno alla quale sono soliti danzare anche i rabbini ospitati alla Domus, 'luogo' di grande e impropria commistione con l'ebraismo (come a suo tempo pubblicato da Sandro Magister).
Per saperne di più sulla Domus Galilaeae [vedi]
Ricordiamo che Magister fu l'unico vaticanista a denunciare le nefandezze di Maciel, all'epoca degli assordanti silenzi dei suoi protettori in Vaticano, con grande disappunto dell'allora card. Ratzinger che, eletto Papa non tardò ad allontanarlo. Magister è uno dei pochi a parlar chiaro sui neocatecumenali, anch'essi molto dotati di appoggi potenti nell'ambito delle più alte cariche della Curia...
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Ed ecco, di seguito, il pezzo mancate nella documentazione di cui si fregia sul web il Cammino
[….] (Preambolo riportato sopra, inserito su Vikipedia inglese, senza quanto segue)
“In seguito alla Lettera che il Papa Benedetto XVI vi ha indirizzato il 12.1.2006, e a quella della Congregazione del Culto Divino del 1.12.2005, vi domandiamo di prendere posto nel cuore della parrocchia nella quale annunciate la Parola di Dio, evitando di fare un gruppo a parte. Vorremmo che poteste dire con S. Paolo: " Mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero" (I Cor 9, 19).
II principio al quale dobbiamo tutti insieme restare fedeli e informare la nostra azione pastorale dovrebbe essere ”una parrocchia e una Eucaristia”. II vostro primo dovere perciò, se volete aiutare i fedeli a crescere nella fede, è di radicarli nelle parrocchie e nelle proprie tradizioni liturgiche nelle quali sono cresciuti da generazioni.
In Oriente, noi teniamo molto alla nostra liturgia e alle nostre tradizioni. E' la liturgia che ha molto contributo a conservare la fede cristiana nei nostri paesi lungo la storia. Il rito è come una carta d'identità e non solo un modo tra altri di pregare. Vi preghiamo di aver la carità di capire e rispettare l'attaccamento dei nostri fedeli alle proprie liturgie.
2. L'Eucaristia è il sacramento di unità nella parrocchia e non di frazionamento. Chiediamo pertanto che le celebrazioni Eucaristiche, in tutti i riti orientali, nonché nel rito latino, siano sempre presiedute dal parroco, o, nel caso del rito latino, in pieno accordo con lui. Celebrate l'Eucaristia con la parrocchia e secondo il modo della Chiesa locale. "Là dove c'è il vescovo, lì c'è la chiesa", ha scritto S. Ignazio di Antiochia. Insegnate ai fedeli l'amore per le loro tradizioni liturgiche e mettete il vostro carisma al servizio dell'unità. [la foto in alto mostra la 'fractio panis' del sincretistico rito neocat sulla 'mensa' su cui campeggia vistosamente la channukkiàh ebraica al posto della croce]
3. Vi chiediamo inoltre di mettervi seriamente allo studio della lingua e della cultura della gente, in segno di rispetto per loro e quale strumento di comprensione della loro anima e della loro storia, nel contesto della Terra Santa: pluralismo religioso, culturale e nazionale. Inoltre, nei nostri Paesi, Palestina, Israele, Giordania, tutti sono alla ricerca della pace e della giustizia, una ricerca che fa parte integrante della nostra vita di cristiani. Ogni predicazione dovrebbe guidare i nostri fedeli negli atteggiamenti concreti da assumere nel diversi contesti della vita e nella stessa situazione di conflitto che continua in Palestina: atteggiamento di perdono e di amore per il nemico, da un lato, e dall'altro, esigenza dei propri diritti: specialmente la dignità, la libertà e la giustizia.
Vi chiediamo di predicare un Vangelo incarnato nella vita, un Vangelo che illumini tutti gli aspetti della vita e radichi i fedeli in Gesù Cristo Risorto e in tutto il loro ambiente umano, culturale e ecclesiale.
Domandiamo a Dio di colmare i vostri cuori della sua forza e del suo amore, e di darvi la grazia affinché possiate colmare i cuori dei fedeli del suo amore e della sua forza.”
Gerusalemme, 25 Febbraio 2007
† Michel Sabbah, Patriarca Latino di Gerusalemme
† Elias Shakour, Arcivescovo Greco Melchita Cattolico di Acri, Haifa, Nazaret e di tutta la Galilea
† George El-Murr, Arcivescovo Greco Melchita Cattolico di Filadelfia, Petra e della Giordania
† Paul Sayyah, Arcivescovo Maronita di Haifa e della Terra Santa ed Esarca Patriarcale Maronita di Gerusalemme, dei Territori Palestinesi e della Giordania
† Fouad Twal, Vescovo Coadiutore Latino, Gerusalemme
† Kamal Bathish, Vescovo Ausiliare Latino, Gerusalemme
† Selim Sayegh, Vicario Patriarcale Latino per la Giordania
† Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario Patriarcale Latino per Israele
† Pierre Melki, Esarca Patriarcale Siro-Cattolico di Gerusalemme, di Terra Santa e della Giordania
† George Bakar, Esarca Patriarcale Greco Melchita Cattolico di Gerusalemme.
Rafael Minassian, Esarca Patriarcale Armeno Cattolico di Gerusalemme, di Terra Santa e di Giordania