mercoledì 30 gennaio 2013

Il "Tripode" ha esorcizzato la Cina

Sul sito web della Parrocchia di San Lorenzo martire (a Orentano, diocesi di San Miniato) troviamo, nel numero di ottobre 2011 della Voce di Orentano (documento PDF), un sobrio articolo di Davide sugli eclatanti «segni» che accompagnano le iniziative del "Tripode" neocatecumenale:
Come al solito nascondono
il fatto che è il Cammino...
Il Signore ha legato in modo particolare la Cina alla Toscana, almeno per quanto riguarda il Cammino Neocatecumenale. Nel 1986 una coppia della 2° comunità di San Bartolo in Tuto a Scandicci, Stefano e Letizia Cianferoni è stata mandata in missione a Taiwan. Adesso sono responsabili dell'equipe itinerante della Cina continentale, per la missione di evangelizzazione che è stata ispirata agli iniziatori del Cammino Neocatecumenale verso questo popolo che ancora non conosce Cristo. Raccontano un aneddoto importante per questa missione.

Kiko, Carmen e Padre Mario, insieme ai Cianferoni e ad altri catechisti e presbiteri della Cina, si sono ritrovati sulla torre più alta di Pechino per fare un esorcismo sulla Cina, e scacciare i demoni verso il deserto della Mongolia. C'era una fitta nebbia che copriva tutta la città, appena finito l'esorcismo una colomba si è alzata sopra di loro per tre volte, e la nebbia si è diradata. Questo fatto è stato visto da loro come un segno dello Spirito Santo, che invitava a portare il Vangelo ai cinesi.

Un altro segno è stato riscontrato dai catechisti della Cina. Nel 2000 sono stati canonizzati da Giovanni Paolo II 120 martiri che hanno evangelizzato la Cina tra il 1648 e il 1930. Negli ultimi anni sono partite le catechesi del Cammino a Pechino, e si sono formate due comunità di 60 fratelli ciascuna, in totale 120 fratelli. I fratelli del Cammino, come tutti gli altri cattolici della chiesa di Roma in Cina, vivono da clandestini, e si riuniscono in modo molto simile ai primi cristiani di Roma, in luoghi nascosti e con il continuo rischio di essere scoperti e denunciati, rischiando almeno 3 anni di galera.

Un piccolo miracolo è avvenuto quest'anno, in occasione della GMG a Madrid. Alcuni giovani di queste comunità sono riuscite a partecipare, per la prima volta, ad un incontro fuori dai confini del loro Paese. E sappiamo che è molto difficile per i cinesi, soprattutto per i cristiani, riuscire ad andare all'estero. Per sottolineare l'importanza di questo evento, venerdì 19 agosto è stato fatto un incontro con gli 800 partecipanti al pellegrinaggio provenienti dalla Toscana insieme ai corrispettivi cinesi, da Taiwan, Honk Kong, Singapore e della Repubblica Popolare Cinese. Sono state date alcune testimonianze di come si vive la missione in Cina, e di come questi ragazzi cristiani vivono in un mondo completamente pagano, dove l'essere cattolici non è solo visto male, come in Europa, ma è un reato penale.

Abbiamo ascoltato la testimonianza di un sacerdote, che ha visto la sua parrocchia prendere vita dopo aver accolto il Cammino Neocatecumenale, e l'esperienza di conversione di una ragazza.

«...disegno realizzato da Kiko
...ed una colomba che
rappresentasse il segno
vissuto a Pechino...»
I ragazzi toscani indossavano tutti una maglietta azzurra con un disegno realizzato da Kiko appositamente per questo evento. Sopra la parte del disegno che riguardava il pellegrinaggio a Madrid, Kiko ha inserito la scritta “VOGLIAMO ANDARE IN CINA”, ed una colomba che rappresentasse il segno vissuto a Pechino.

E' stato dunque un bellissimo momento di comunione e di condivisione fra i fratelli cinesi e toscani, pensato dai catechisti di Scandicci per far conoscere la realtà che Kiko sta spingendo per evangelizzare. Un altro piccolo segno di questo legame si è avuto per i due pullman toscani che per le missioni di evangelizzazione verso Madrid si sono fermati a Sanremo. Una tappa di questo viaggio infatti è stato il paese di Triora, sulle montagne vicine alla Riviera. Qui c'è la casa natale – e un santuario a lui dedicato – di San Giovanni Lantrua, sacerdote francescano, che nel 1799 lascia Roma per andare ad evangelizzare in Cina, subendo il martirio nel 1815. Precursore, forse, dei 20.000 sacerdoti che invaderanno la Cina nei prossimi anni.

Dopo aver letto l'articolo sopra citato, avremmo alcune domande da porre ai fratelli neocatecumenali che certamente ci sapranno rispondere con precisione:
  • «...la missione di evangelizzazione è stata ispirata agli iniziatori...»: tenendo presente che per i neocatecumenali "missione di evangelizzazione" significa "portare il Cammino anche lì", ci chiediamo "chi" abbia ispirato Kiko e Carmen a farlo. Il soggetto, nella frase citata, è sottinteso. Si tratterebbe forse dello Spirito Santo? e come facciamo ad averne certezza?
  • «...per fare un esorcismo...»: di che tipo di esorcismo si tratta? come mai prevede la partecipazione di laici e donne? come si fa a capire se tale "esorcismo" sia riuscito nel suo dichiarato intento di scacciare i "demoni" (quanti? quali? come?) verso la Mongolia?
  • «...scacciare i demoni verso il deserto della Mongolia»: e quando si andrà ad "evangelizzare" il deserto della Mongolia, si ricacceranno i demoni nuovamente in Cina?
  • «...una colomba si è alzata sopra di loro per tre volte...»: se si fosse alzata solo due volte, come avrebbero interpretato il segno?
  • «...sono partite le catechesi del Cammino a Pechino...»: l'allora vescovo di Pechino (Matthias Pei Shang-de) aveva dato il proprio benestare o si è fatto tutto a sua insaputa? e come la mettiamo col fatto che in Cina è rischiosa qualsiasi attività catechetica? niente chitarre e niente battimani? (nota: quelle cosiddette "catechesi" sono andate così deserte, che Kiko ha dovuto chiedere che le "cefale" neocatecumenali vadano ad adescare "cefali" cinesi...)
  • «...sulla torre più alta di Pechino»: le torri delle antenne televisive di Pechino sono una delle principali attrazioni turistiche, dotate anche di ristorante rotante. La domanda è: la procedura di "esorcismo" è avvenuta sotto lo sguardo attonito dei turisti?
  • «...un altro segno riscontrato dai catechisti della Cina...»: a parte la cifra tonda (120 sì, mica 121 o 119: no, proprio 120), cosa spinge i cosiddetti "catechisti" a mettere sullo stesso piano i 120 neocatecumenali con i 120 martiri cinesi?
  • «...ha visto la sua parrocchia prendere vita dopo avere accolto il Cammino...»: il parroco dunque senza il Cammino era destinato ad avere per sempre una parrocchia "morta"? cosa si intende per "prendere vita"?
  • «...la realtà che Kiko sta spingendo per evangelizzare...»: dunque è "Kiko", non lo Spirito?
  • «...20.000 sacerdoti che invaderanno la Cina...»: dato che quando va bene il bilancio totale dei sacerdoti nel mondo (circa 410.000) aumenta di sole 600-800 unità l'anno, da dove si estraggono 20.000 nuovi sacerdoti da mandare in Cina?
  • in tutta la Cina ci sono 3.500 sacerdoti: l'idea di Kiko di mandarne 20.000 significa che intende "neocatecumenalizzare" totalmente la Cina?
  • i sacerdoti con simpatie neocatecumenali nel mondo sono molto meno di 20.000 (ne sanno qualcosa le comunità che faticano a trovare un celebrante per il sabato sera), e dato che con circa 100 seminari kikiani "Redemptoris Mater" sarebbe richiesta una media di circa 200 ordinazioni sacerdotali per ogni seminario (un po' alta, visto che gran parte di tali seminari conta meno di una decina di aspiranti), chiediamo: quanti anni ci vorranno per assecondare il progetto di Kiko?


Un commento da parte di FDF:
Io c'ero alla Convivenza di inizio corso in cui fu raccontato questo episodio da una delle persone che erano lì presenti e lui disse chiaramente che era stato Kiko a fare una preghiera di "esorcismo" lunga 30 minuti. Periodo in cui tutti dovevano stare con le mani alzate a pregare insieme a lui. Anche padre Mario pregò nell'occasione, ma è ovvio che è stato Kiko a darsi questo compito.
Non si parlò di autorizzazione del Vescovo e anche se fosse sarebbe una autorizzazione ai limiti della legalità, in quanto, anche se sacerdote, l'autorizzazione agli esorcismi si può dare solo ad alcuni soggetti e con infinita cautela e per motivi seri e fondati! Non è che un sacerdote qualsiasi si alza la mattina e si fa autorizzare un esorcismo.
Comunque si tratterebbe di una preghiera deprecatoria più che altro, in quanto l'esorcismo è un rituale a sé.
Perché difendete a spada tratta tutto quello che fa Kiko? Che è? Lui non sbaglia? E prima che tu dica "non sai" sappi che io nel cammino ci ho passato 22 anni.
Questa dell'esorcismo ha lasciato pià di un dubbio a più di una persona. Tranne che ai soliti fanatici, ovvio.


Aggiornamento

Kiko Argüello ha personalmente raccontato l'esorcismo di Pechino del 1995 (vedi video su Youtube) mentre evangelizzava certi frati cappuccini. Testuali parole di Kiko:
La prima cosa che abbiamo fatto andando dodici anni fa a Pechino, noi... io, la prima cosa che faccio quando arrivo in una città, è un esorcismo. Ho detto: dove possiamo salire nel [punto] più alto della città? Ah! È una faccenda [con] un segno, un segno sorprendente, perché han detto... dico... A Pechino -a Beijing- c'era l'antenna della televisione, circa 400 metri, altissima. Allora andiamo là, e con l'equipe responsabile della Cina, responsabile Taiwan, i tre seminari che abbiamo aperto per la Cina, quello di Macerata, quello di Taiwan, eccetera, siamo andati [coi] rettori lì, siamo andati sopra, c'era tutta una nebbia, una nebbia tremenda, non si vedeva nulla, in effetti faceva anche freddo, saliamo lì sopra con un ascensore, dico: dove sta il deserto di Gobi? in quella direzione. Allora bisogna mandare lì tutti i demoni che hanno assolato [ndt: "assolar" in catalano significa "colpire"] questa nazione con il comunismo, che hanno messo gente in prigione, che hanno provocato la rivoluzione culturale con enormi sofferenze, terribili eccetera. Allora abbiamo prima aperto le bandiere della casa come faccio sempre, prima di tutto la tentazione di Iesu. Dopo ho detto: bene, puntate tutti il dito così, verso il deserto di Gobi, e cominciato a inveire [contro] il demonio: nel nome di Iesu de Nazaret, lascia questa nazione! Eccetera. E pronto dice Carmen: "basta! chiama lo Spirito Santo!" Mettete le mani così: "vieni Spirito Santo". In quel momento una colomba bianca si è posata su di noi. E nello stesso istante che dico "vieni Spirito Santo", tatatatà, ha fatto tre giri, è sparita. E tre volte è venuta, durante tre volte, mah, sarà un caso? così alto? però nel momento giusto che dico "vieni Spirito Santo", quella colomba bianca, sì.

domenica 27 gennaio 2013

Come mai per difendere il Cammino c'è bisogno della menzogna?

"Prima Comunione" neocatecumenale:
lo snack per i più piccini, alla maniera

che piace a Carmen e Kiko
Ogni volta che un neocatecumenale scopre questo blog attacca sempre con lo stesso discorso: siamo approvati, siamo approvati, siamo approvati.

Non ci sarebbe neppure bisogno di rispondere, se non fosse per il fatto che una bugia ripetuta un milione di volte alla fine comincia ad essere erroneamente percepita come verità.

Per questo è sempre indispensabile ricordare con pazienza e con precisione alcuni punti. Specialmente a beneficio di coloro che incontrano questo blog per la prima volta.

Lo Statuto del Cammino Neocatecumenale descrive cosa deve essere il Cammino e come si deve muovere il Cammino. Eppure tutti i neocatecumenali che abbiamo incontrato presumono che l'approvazione dello Statuto significhi poter fare i propri comodi così come hanno sempre fatto. Prima menzogna: il Cammino spaccia lo Statuto come approvazione di tutti i propri errori passati, presenti e futuri. Come se il possedere uno Statuto significasse poter fare il bello e il cattivo tempo con la liturgia, con l'ubbidienza, con le cose della fede, coi sacramenti...

La febbre del sabato sera: ecco il
balletto-girotondo liturgico neocat
Per esempio: chiunque abbia letto tale Statuto, sa che lo Statuto fa sue le «decisioni del Santo Padre» (articolo 13, comma 3, nota 49) messe nero su bianco il 1° dicembre 2005 e confermate più volte dal Santo Padre stesso.

Ieri sera (sabato sera) i neocatecumenali hanno celebrato nel chiuso delle loro salette la liturgia kikista-carmenista, quella degli strafalcioni esplicitamente proibiti dalle «decisioni del Santo Padre» (fissate nello Statuto stesso) oltre che dai libri liturgici della Chiesa. Seconda menzogna: il Cammino vanta per "approvate" le sue liturgie, nascondendo o minimizzando le «decisioni del Santo Padre». Per i neocatecumenali è infatti più importante ubbidire a Kiko e Carmen, che al Santo Padre, successore di Pietro e vicario di Cristo.

Per difendere il Cammino Neocatecumenale occorrono menzogne e scuse bizzarre, come ad esempio quella del "ritorno alle radici", quella del recuperare i "primi cristiani", come se il cristianesimo vissuto come ce lo propone la Chiesa fosse da scartare per tornare alle "origini". Terza menzogna: il Cammino si spaccia come ritorno al "cristianesimo primitivo"... sebbene sia composto dalle novità cantate-dipinte-progettate da Kiko.

Ci fermiamo qui perché questi tre punti sono più che sufficienti indurre qualsiasi cattolico a riflettere seriamente sul problema rappresentato dal Cammino e dai suoi due fondatori, e perché crediamo di aver risposto all'ennesimo anonimo arrogante che pensa di santificarsi venendoci a calunniare e urlando "siamo approvati".

mercoledì 23 gennaio 2013

Cronologia: sette anni di disubbidienze

Il leit-motiv dei fratelli neocatecumenali, anche tanti in buona fede, che intervengono su questo blog è spesso riassumibile in queste parole: "se la Santa Sede deciderà qualcosa, ci adegueremo".

Se non si fanno queste pagliacciate
«catastrofe! siamo perduti! qui finisce tutto!»
I verbi sono sempre al futuro, perché quando la Santa Sede ha deciso (quando il Papa ha deciso), i neocatecumenali si sono guardati bene dall'ubbidire. Sempre. E quando si riapre una discussione, parlano sempre al futuro: oh, sì, certo, ubbidiremo, se qualcosa sarà deciso allora ci adegueremo, oh, sì, certamente, sicuro, certo...

Riepiloghiamo brevemente i passi principali della questione liturgica neocatecumenale di questi ultimi anni, a beneficio di coloro che capitassero su questo blog per la prima volta.

1° dicembre 2005: le «decisioni del Santo Padre» vengono inviate per iscritto al Tripode Neocatecumenale Kiko-Carmen-Pezzi. «Nella celebrazione della Santa Messa, il Cammino Neocatecumenale accetterà e seguirà i libri liturgici approvati dalla Chiesa, senza omettere né aggiungere nulla». Uniche due eccezioni: anticipare lo scambio della pace a prima dell'offertorio (concessione ad experimentum revocabile in qualsiasi momento) e la comunione ordinariamente "sotto le due specie". Non viene autorizzato nessuno degli abusi neocatecumenali, né balletti, né "comunione seduti", né "insalatiere-beveroni", né altri strafalcioni.

12 gennaio 2006: il Santo Padre in persona conferma ai neocatecumenali quelle «decisioni del Santo Padre» (questo discorso e la lettera del 1° dicembre 2005 confluiranno nello Statuto del Cammino nel 2008: articolo 13, comma 3, nota 49 dello Statuto).

17 gennaio 2006: il Tripode Neocat scrive al Santo Padre «siamo contentissimi per le norme» stabilite dal Santo Padre e confermate dal Santo Padre. Ma le celebrazioni neocatecumenali non cambiano.

Kiko Argüello all'ambone,
con crocifero e candelieri
22 febbraio 2006: Kiko presenta la lettera dicendo: «sulla Comunione, il Papa ci dà due anni» per togliere di mezzo gli abusi liturgici (il termine perentorio del Papa "entro due anni" viene comodamente reinterpretato da Kiko come un bonus gratuito: «ci dà due anni»). Nel Cammino nulla cambia.

3 giugno 2006: all'incontro dei movimenti col Papa a Roma, dopo l'omelia "rivendicazione sindacale" di Kiko, i neocatecumenali raccolgono le loro chitarrelle e carabattole e vanno via, anche se mancavano pochi minuti all'intervento del Papa.

Gennaio 2008: i "due anni" (anzi, gli «entro due anni») sono abbondantemente scaduti, e nel Cammino nulla è cambiato.

29 marzo 2008: ennesima tipica dimostrazione di forza di Kiko, che raduna centinaia di vescovi alla sua Domus Galilaeae. Kiko va dicendo in giro che il Papa vorrebbe che «i vescovi devono ubbidire ad un laico ed una donna» (sic!) Il laico sarebbe Kiko e la donna sarebbe colei che ebbe l'ardire di interrompere ripetutamente Giovanni Paolo II (oltre che promettere un «futuro immenso» ad un Pontificio Consiglio).

29 aprile 2008: nonostante il parere positivo sul Cammino da parte di un gran numero di vescovi (toh...) il Papa è di tutt'altro avviso e conferma ai vescovi giapponesi di non aver intenzione di rinnovare gli Statuti temporanei del Cammino (notizia trapelata nel frattempo anche da altre fonti).

20 maggio 2008: a sorpresa, lo Statuto del Cammino viene "approvato" da un Pontificio Consiglio (il 20 maggio Rylko telefona a Kiko per dirgli di accorrere in Italia a preparare i festeggiamenti; sullo Statuto verrà apposta la data del 13 giugno). Benedetto XVI (che tra le altre condizioni poneva la pubblicazione del Direttorio, a tutt'oggi non pubblicato) viene dunque posto di fronte all'ennesimo "fatto compiuto", al quale reagirà con un assordante silenzio.

13 giugno 2008: Kiko, in conferenza stampa, disprezza pubblicamente le «decisioni del Santo Padre» (sul significato delle decisioni del Papa, Kiko dice: «siamo perduti! catastrofe! qui finisce tutto!» sull'applicazione delle decisioni del Papa, Kiko dice: «...ora è il Papa a dover combattere con Arinze!»)

luglio 2011: Ricordando che già nel 2008 (durante la conferenza post consegna statuto) Arguello stesso ci comunicò la volontà del Papa  trasmessa dall'allora mons. Filoni)di vedere i testi catechetici pubblicati, Kiko Arguello durante la conferenza post approvazione della PUBBLICAZIONE del direttorio catechetico, rispondendo ad una domanda, disse: «Spero che non ci obblighino a pubblicare il catechismo approvato dalla Santa Sede, per noi sarebbe un male ».
Non solo chi di dovere non ha obbligato gli iniziatori del cnc a pubblicare i testi che sono considerati sussidio di una formazione cattolica, ma il PCL (in una mail pubblicata da questo blog) ha concesso che se quel direttorio non è pubblicato è perché il cnc non lo autorizza [vedi anche] !
Nella Chiesa cattolica sono dunque un laico e il suo gruppo di pressione a decidere, ad avere il potere di imporre alla Chiesa, dunque a noi cattolici, la secretazione di testi catechetici.
Ci troviamo ad avere nella Chiesa un gruppo che continua a poter "formare" delle persone, dunque delle coscienze, con dei testi mantenuti segreti, con dei metodi che non sono cattolici.
È una grave anomalia, una delle tante che fanno del cnc un qualcosa che cammina a lato della Chiesa, che sembra potere, ancora e sempre, sfuggire alle norme della Chiesa.
Fino a quando?

30 settembre 2011: Kiko, durante la Convivenza Catechisti inizio Corso a Madrid, si vanta di aver detto al cardinale Cañizares Llovera: «guardi come alla Comunione stiamo tutti seduti e riceviamo il Corpo del Signore». Secondo voi, i neocatecumenali lì presenti cosa avranno dedotto?

Volevano farsela approvare
"tutto all'insaputa del Papa"
20 gennaio 2012: il Cammino e i suoi "potenti appoggi" tentano il colpo di mano di una approvazione totale della liturgia neocatecumenale, tutto all'insaputa del Papa. I neocatecumenali sono talmente sicuri del fatto loro che hanno mandato perfino i bigliettini d'invito per la "approvazione della liturgia". Diversi facinorosi neocatecumenali passano su questo blog a commentare tronfi e minacciosi: "il 20 gennaio avverrà qualcosa che vi chiuderà la bocca una volta e per tutte".
Benedetto XVI, messo al corrente dell'astuzia dei kikos appena tre giorni prima, ordina immediatamente di riscrivere il decreto, togliendovi l'approvazione di ciò che "non è strettamente liturgico". La montagna neocatecumenale partorisce dunque il solito topolino, sebbene gli iniziatori del Cammino continuano a confondere i propri adepti affermando che la liturgia neocatecumenale sarebbe comunque tutta approvata.

Dicembre 2012: allarmato dalle imminenti decisioni della Santa Sede contro le liturgie neocatecumenali, il Tripode neocatecumenale aveva comandato d'urgenza di recitare il rosario nelle comunità. Il 17 dicembre notifica alle comunità che è tutto rinviato a gennaio.

La guerra del Cammino contro la Chiesa continua ancor oggi. Nel Cammino ancor oggi si continua a celebrare la liturgia kikista-carmenista, nonostante lo Statuto, nonostante le «decisioni del Santo Padre». Cari fratelli neocatecumenali:
- come mai Kiko e Carmen vi impongono di disubbidire al Papa?
- e perché mai voi ubbidite a quei due anziché al Papa?

venerdì 18 gennaio 2013

Giudaismo o Cristianesimo? Cosa significa "ritorno alle radici"?

L'utente che si firma "Kikos" ci scrive:
Prima comunione neocatecumenale
comprensiva di "ritorno alle radici"
ricominciamo con i messaggi che si perdono nella rete, per confermare la vostra "pseudo verità".
dicevo a Stefano78 che il mentitore non sono io, ma chi scrive che Cristo è venuto a sostituire l'AT. Cristo è venuto a dare compimento, non a sostituire. in tutte le catechesi del cammino si parla di Cristo come compimento delle scritture (vd. Catechesi di Pasqua, Pentecoste, i Salmi....). mi dite voi dove il cammino ha letto l'AT fine a se stesso? Cristo ci ha reso liberi, ma voi volete costringere il cammino a seguire una vostra verità (che ripeto non è quella ufficiale della Chiesa, ma la vostra). Da dove noi Cristiani abbiamo attinto per celebrare la Pasqua, la Pentecoste. Gli apostoli, Maria, Cristo stesso erano romani o ebrei? da dove sarà nato allora il cristianesimo. quello che voi chiamate giudaicizzare il cristianesimo, noi lo chiamiamo ritorno alle radici, cosa auspicata dal Vaticano II (un concilio i cui documenti a voi non sono ancora giunti). Invece di pretendere i mamotreti al più presto possibile, leggetevi i documenti del Vaticano II. là troverete tutto quello che cercate!spero questa volta questo messaggio non si perda
"Ritorno alle radici"? Gli iniziatori
del Cammino e la "comunione seduti"
E' veramente grave quanto leggiamo. Ma è grave, allo stesso modo, ciò che insegna Kiko Arguello. Non possiamo pretendere che dai Nc non siano ripetuti i suoi gravissimi insegnamenti.

Questo messaggio mostra una grave lacuna nel "riconoscere" l'Identità propria del Nostro Signore Gesù Cristo e della sua missione, così come LUI l'ha rivelata. Infatti Gesù Cristo Signore ha "portato a compimento". Questo "portare a compimento", come più volte ricordato dal Santo Padre (sia nelle sue Catechesi, che nel suo Magistero Ordinario, cfr..), non significa "aggiungere un significato" a quanto praticato dagli Ebrei e a quanto prescritto dall'Antico Testamento. Significa istituire una Nuova ed Eterna Alleanza, nella quale le Antiche FIGURE, e gli antichi Sacramenti, vengono compiuti, ovvero SOSTITUITI da quelli NUOVI (vedere Questo Articolo). I vecchi Sacramenti CEDONO IL POSTO ai nuovi ed ETERNI. Questi Sacramenti sono chiamati NUOVI, perchè sono DIVERSI dai precedenti. Altrimenti si chiamerebbero sempre allo stesso MODO! Invece non si chiamano più come quelli di prima! Si chiamano: Sacro Battesimo; Sacra Confessione; Santa Cresima; Santissimo Sacrificio Eucaristico; Sacra Unzione degli Infermi; Sacro Ordine; Santo Matrimonio! Questi sono i Sacramenti NUOVI, Istituiti da Gesù Cristo Signore nel Sangue della NUOVA ED ETERNA ALLEANZA! Non sono i Sacramenti antichi, cambiati di significato! Sono NUOVI. Ovviamente, siccome COMPIONO le figure antiche, nel nuovo Sacramento si possono scorgere i semi dell'Antico. Così vale per il Santo Sacrificio dell'Eucaristia, che compie le figure della Pasqua Ebraica (nella quale è compresa sia la cena SACRIFICALE che IL TEMPIO)!

"Ritorno alle radici"?
Aula liturgica neocatecumenale
Come ribadito dal Papa nella Sacramentum Caritatis (ma anche nella Redemptionis Sacramentum), noi non stiamo celebrando "semplicemente" la Pasqua Ebraica CAMBIATA DI SIGNIFICATO, come ha dichiarato pubblicamente Kiko Arguello! Noi partecipiamo al Sacrificio stesso del Signore Nostro Gesù Cristo, quando partecipiamo alla Santa Messa! Essa è il Memoriale della SUA Pasqua (il Sacrificio della Croce, e la sua gloriosa Resurrezione)! Ma non SOLO! Il Santo Padre ha insegnato più volte che nei Santi Sacramenti, in special modo nella Santa Messa, si rende presente TUTTO IL MISTERO DI NOSTRO SIGNORE! Tutto! Dall'Incarnazione alla Resurrezione. Quindi: è impossibile considerare i nuovi Sacramenti come riproposizione degli stessi antichi, ma cambiati di significato! Le figure antiche avevano un velo potente che oscurava la Verità di Gesù Cristo, il quale è venuto nel mondo proprio per "dare compimento"! Altrimenti non sarebbe venuto nel mondo, se nulla doveva cambiare, o se doveva solo cambiare di significato (questa è la "Transignificazione" condannata da Paolo VI).
Il Cammino pratica una "pastorale sacramentale" sincretica col Giudaismo. E celebra i Sacramenti in modo "velato". Infatti, la Cena Pasquale Ebraica celebrata da Kiko (ipse dixit!), ri-vela il Mistero di Cristo! Perchè si celebra la CENA, nella quale la realtà di Cristo che si Sacrifica viene di nuovo velata. Infatti Cristo, quando Istituì il Santissimo Sacramento dell'Eucaristia, non comandò di celebrare la CENA, ma solo quello che LUI HA ISTITUITO! E così l'unica sua Chiesa Cattolica, obbedendo, ha fatto nei secoli!

Il concilio Vaticano II, nonostante le criticità ricordate anche dal Santo Padre di recente, criticità determinate dal suo linguaggio e dalla ambiguità di certe asserzioni, NON HA MAI comandato di "ritornare alle radici", perchè i Cristiani devono attuare la volontà di Cristo, non quella di MOSE'! "Ritornare alle radici" sarebbe tradire lo stesso Signore Gesù, che ha comandato di credere SOLO IN LUI, e mettere in pratica ciò che ci ha comandato. Chi scrive questo messaggio non ha letto lui stesso i documenti del Vaticano II, che pure dice di conoscere.

Di seguito l'utente che si firma "Giona", scrive:
"Ritorno alle radici"?
Pubbliche pagliacciate con chitarrella,
coi canti di Kiko e le icone di Kiko
Oggi dovevano essere introdotte le modifiche alla liturgia del CN che voi state auspicando da tanto tempo, ma come sempre non è successo niente. Queste cose esistono solo nelle vostre menti Lefevbriane. Non avete ancora capito che tutta la liturgia del CN è stata approvata con il benestare di ben quattro Papi e che rappresenta una ricchezza per tutta la Chiesa ed è l'unica che possa attirare chi è lontano e non riesce più a capire un qualcosa che rappresenta solo una pastorale conservativa e non una missionaria. Lo scopo della Chiesa è portare a tutti la parola di Dio e il suo Messaggio di salvezza, mentre voi state propinando solo una serie di norme vuote forse siete un po' Pelagiani, non sapete che tutta la salvezza avviene per Grazia e non per una serie di riti vuoti. La domenica non è un tempo sacro ma un tempo santo cioè non qualcosa da dare al Signore ma un tempo che il Signore dà a noi, quindi la partecipazione all'Eucarestia diventa una cosa essenziale, perché è l'assemblea che fa l'Eucarestia e non il Sacerdote. Per questo la liturgia NC rappresenta qualcosa di nuovo e molto più alla portata di tutti i fedeli. Ma a voi non interessa che i lontani si convertano, a voi interessa solo la vostra celebrazione che nessuno più capisce. Ripensateci siete ancora in tempo.

"Ritorno alle radici"?
Balletto-girotondo neocatecumenale
E' un ritornello ormai ridondante e anche grave nella sua falsità. Molto ma molto preoccupante il neanche troppo velato ricorso al "sola fede" luterano. Molto triste leggere che la Sacra Liturgia, che ci viene direttamente da Gesù Cristo e dagli apostoli sia definita "vuoto rito"...
Non sarebbe nemmeno necessario confutare questo messaggio, alla luce del Magistero, tanto ne è distante. Giova rilevare la gravità di questi che ormai sono, pubblicamente, terribili colpi alla Fede Cattolica Apostolica Romana. Che la "Liturgia Nc" rappresenti qualcosa di "nuovo" è ormai assodato. Purtroppo questo "nuovo" è anche e soprattutto "altro" dalla Fede Cattolica, e non è stato approvato DA NESSUN PAPA, tanto meno 4!
La cosa grave è che questa propaganda si sia impiantata in modo assoluto.
Ma noi speriamo in Dio.. Solo Lui ci potrà aiutare, per mezzo della Madonna di Fatima.

giovedì 17 gennaio 2013

"San Francesco d’Assisi scrive al leader del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello"


Fratello Francisco, sono il tuo fratello Francesco.

Non so se ti ricordi di me. A volte sono quasi sicuro di no.

Eppure il mio cuore soffre per te. Non so dove vai né dove stai trascinando tutta quella gente che ti segue e corre dove tu le dici di andare. Non so nemmeno perché la dirigi, a quale scopo.

Noi due abbiamo cominciato in modi molto simili, ricordatelo. Io provenivo da una famiglia molto influente di Assisi. Anche tu, sebbene tu provenga da León, in Spagna. Da ragazzo sono stato uno scapestrato e un perdigiorno, come te. Non sapevo né dipingere né suonare la chitarra. Tu nemmeno, a quanto sembra. Un giorno, durante un viaggio a Spoleto, ho attraversato una crisi, mi sono reso conto che la mia vita non aveva senso e mi sono messo nelle mani di Dio e al servizio dei poveri. A te è successo qualcosa di simile. Hai preso in mano la chitarra (il che è stato un errore, fratello mio, è stato un errore), te ne sei andato da casa tua e ti sei stabilito in un quartiere di baracche per vedere se riuscivi a incontrare Dio.

Kiko all'ambone,
con crocifero e candelieri
Ma oggi credo che abbiamo trovato cose diverse. Ti ho appena visto recitare in quello spettacolo che monti ogni mese di dicembre in una grande piazza di Madrid, quella riunione che fai per gridare ai quattro venti accusando gli uni e gli altri col pretesto di salvare le famiglie, e non riconosco nelle tue parole niente di quel che io ho detto, di quel che ho pensato o di quel che ho sognato. Non capisco nulla, fratello Kiko.

Io ho sempre cercato l’umiltà, ho cercato di aiutare coloro che non avevano nulla, ho cercato la povertà e il sacrificio, come ci ha insegnato Gesù. Tu… guardati allo specchio: il tuo gran peccato, fratello Kiko, è la vanità, l’ambizione, il narcisismo. La superbia. Il desiderio che il prossimo ti riconosca, ti elogi, che le moltitudini si radunino ai tuoi piedi, che ti ammirino e soprattutto che ti obbediscano.

A un vescovo che mi chiedeva denaro ho dato tutto quel che avevo: persino i miei vestiti. Sono rimasto nudo di fronte a lui, che dovette coprirmi col suo mantello. Invece tu organizzi scenari giganteschi, ti diletti con gli ori e gli incensi e le icone, ti circondi dei potenti, ti alimenti dell’adulazione degli altri.

Quando l’ordine che ho fondato – che si chiamava ordine dei frati minori – ha cominciato a crescere, un cardinale, il potente Ugolino de’ Segni (che fu successivamente eletto Papa), si offrì di nominare cardinali alcuni dei miei poverelli. Gli dissi di no. Che se i miei fratelli frati si chiamavano minori era perché non volevano diventare maggiori, e gli chiesi che non permettesse mai e poi mai che nessuno di essi diventasse un prelato.

Attento, vescovo!
E tu, fratello Kiko? Tu comandi sui cardinali, sui vescovi e sullo stesso Papa, che censuri sui tuoi mezzi di comunicazione quando dice qualcosa che non ti piace o quando corregge la tua ambizione; quel Papa che tu disprezzi e di cui ti fai beffe, ricordando che una volta ti ha fatto da traduttore dal tedesco. Non c’è niente che ti faccia più felice del vedere i prelati e i porporati assentire sottomessi ai tuoi spettacoli e ascoltare le tue arringhe. Li porti in giro, da una parte all’altra… e ti seguono, perché sanno che gli riempi gli stadi e le piazze. Non ti ammirano: ti temono, perché sei molto potente, e affinché non ti scagli contro di loro fingono un affetto nei tuoi confronti che sono ben lungi dal provare realmente. A me era l’amore di Dio, che era poi l’amore per i più poveri, quello che trapassava il cuore. A te quel che fa impazzire è il potere.

Io mi preoccupavo della fortezza della fede di ciascuno. Quel che ti ossessiona, invece, è il numero di persone che ti seguono o che affluiscono ai tuoi spettacoli. Devono essere migliaia, centinaia di migliaia. E se non lo sono, dici ugualmente che lo sono. E costringi i tuoi a crederti.

Io ho predicato molto, ma il mio messaggio era sempre lo stesso: siate umili, amate i vostri simili, soccorrete quanti non hanno nulla e abbiate fiducia nella bontà dell’uomo. Tu, fratello Kiko, infarcisci i tuoi discorsi di paure, di minacce, d’invettive, di frasi incendiarie contro quanti non la pensano come te; all’interno dello stesso paragrafo, prima gridi che Cristo è resuscitato e subito dopo metti nello stesso calderone e flagelli chi divorzia, chi uccide, i campi di sterminio, quelli che bruciano le macchine, l’incesto e la televisione. Dici la prima cosa che ti passa per la testa. Le tue parole sono un riflesso delle tue paure, non del tuo amore e nemmeno della tua carità. Hai creato un discorso contorto e farraginoso che non ha alcun senso, per quanto sia adornato di parole relative alla salvezza e alla fede. E perdonami se te lo dico, fratello Kiko, ma sei estremamente noioso, sei pesante. Sei più pesante, pensa un po’, di Papa Innocenzo, quel Lotario di Segni che fu il mio tormento e che nessuno poteva sopportare. Ma nessuno ti dice di tacere.


Il santino di "san Kiko"
A me piaceva scrivere e, semplice com’ero, ho scritto cose semplici, come il Cantico delle creature, in cui chiamavo fratelli gli animali, il sole, la luna, i miei nemici e la stessa morte. Tu sei arrivato al punto di formare un’intera orchestra sinfonica perché porti in giro per il mondo uno degli esempi di superbia più tristi che io conosca: la tua Sofferenza degli innocenti, un’opera d’immensa tristezza che hai creato con i fondamenti basici di chitarra che possiedi e che qualcuno dei tuoi accoliti, un musicista, ha dovuto orchestrare perché sembrasse quel che non era. E non ti rendi conto che gli unici innocenti che soffrono lì sono quanti l’ascoltano, perché è un’opera brutta, pesante, goffa e disperante. Alcuni dicono che nemmeno Dio riesca a sopportare la tua “sinfonia”. Non si tratta di una bestemmia: mi risulta, perché Lo vedo frequentemente e te lo posso assicurare: Lo hai stancato con tanta vuota vanità. Lui e molti di quelli che ti adulano. Anche se nessuno te lo dice.

Questa è la cosa peggiore, fratello Kiko: che intorno a te non ci sia nessuno che ti dica la verità. Il più caro dei miei primi frati fu fratello Leone, che era il mio confessore e il mio flagello, che mi preveniva sempre contro il pericolo della falsa umiltà. Tu non hai nessuno così al tuo fianco. Non lo permetteresti. Dopo la superbia, il tuo peccato più grande è l’ira. Nessuno osa contraddirti perché tutti ti temono.

Io ho inventato una congregazione di frati umili. Tu hai creato una struttura di potere. Una setta all’interno della Chiesa. Una setta creata, come tutte le altre, non per la maggior gloria di Dio ma per la tua, per il culto della tua personalità; una setta che – anche in questo caso come tutte le altre – controlla le immense fortune economiche che ti consegnano, ingenuamente, i tuoi seguaci, e che nessuno sa dove vanno a finire, mentre io chiedevo l’elemosina. Una setta all’interno della quale insegni che fuori di essa esistono solo l’infelicità, la solitudine e, ovviamente, il demonio, anche se ciò non è assolutamente vero. Non una setta di credenti, ma una setta di persone che obbediscono alla tua volontà. Una setta come le altre.

Non so in che Dio credi tu, fratello Kiko. Nelle tue parole, nelle tue minacce, nella tua prepotenza non riconosco il mio Dio. Ma soprattutto non lo riconosco nelle tue musiche, che non infondono armonia e amore, ma sonnolenza.

Vorrei chiederti un favore: lascia tutto, Kiko Argüello. Se credi in quel che dici, se veramente credi in quel Gesù che tanto menzioni (a sproposito, io credo), quel Gesù che non aveva dove reclinare la testa, vai in un convento, o a una mensa sociale, o a una missione in Africa; rimboccati le maniche e mettiti a curare le ferite dei lebbrosi, come ho fatto io, o a pulire il culo dei bambini che muoiono di AIDS. Ma fallo da solo, senza la tua orchestra né i tuoi vescovi né la tua corte dei miracoli di adulatori e fans. È lì che troverai il vero Cammino. Lì perderai la fantasia di offendere e minacciare quanti la pensano in maniera diversa da te.

Se lo farai, che Dio ti benedica. Sono sicuro che lo farà.
LUIS ASTÚRIZ

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[Fonte: il Blog spagnolo Crux Santa]

sabato 12 gennaio 2013

HIC EST ENIM CALIX SÁNGUINIS MEI,NOVI ET ÆTÉRNI TESTAMÉNTI


Rattrista non poco venire a contatto con la realtà di questo tempo così amaro per l'Unica, Santa Chiesa di Cristo: la Chiesa Cattolica Romana.
Un tempo in cui, tornando sempre allo Gnosticismo e al Giudaismo, si è persa completamente la conoscenza della Fede così come ininterrottamente Tramandata.
"Sarai Sacerdote per sempre, nell'Ordine di Melchisedec"
photo © Geneva Kornbluth
 Nel  Cammino nC, ma purtroppo non solo, si crede che la "tradizione ebraica", e l'Antico Testamento, non siano stati sostituiti dalla Nuova ed Eterna Alleanza nel Sangue di Cristo.
Purtroppo costerebbe troppo tempo andare ad analizzare i motivi che stanno alla base di questo errore, e non è questo il luogo e il momento per farlo.
In ogni caso, l'Antico testamento è considerato ancora "valido" per molti (forse troppi) e la "tradizione ebraica" la "vera tradizione" a cui "tornare" o per lo meno a cui "ispirarsi".
Ebbene, questa pretesa è stata già combattuta nel Primo Concilio di Gerusalemme, ma ha accompagnato la Chiesa in tutta la sua storia. Ora però c'è un problema di non poco conto: nella Chiesa si sono levate voci "favorevoli" a questa falsa interpretazione (mai insegnata da nessuno: nemmeno dal Vaticano II!).

Giova, a questo proposito, farci istruire (tutti!) dal nostro Padre Sant'Agostino d'Ippona, che forse sarà considerato "pagano" in quanto vissuto dopo Costantino... Farò alcune citazioni del Trattato APOLOGETICO "Contro i Giudei", che non è un libello antisemita ma è una professione di fulgida fede e di carità PERFETTA nei confronti dei "figli di Abramo secondo la carne". Leggiamo:
I libri dell'Antico Testamento riguardano noi cristiani e i suoi precetti sono da noi realizzati più compiutamente.

2. 3. In primo luogo deve essere combattuto il loro errore [dei giudei], per cui ritengono che i libri dell'Antico Testamento non ci riguardino perché non osserviamo i sacramenti antichi, ma quelli nuovi. In effetti ci dicono: Perché leggete la Legge e i Profeti di cui non volete osservare i precetti? Noi in realtà non circoncidiamo la carne del prepuzio maschile e mangiamo la carne che la legge chiama immonda; non osserviamo in maniera carnale i sabati, i noviluni e i giorni festivi; non immoliamo a Dio degli animali in sacrificio, né, allo stesso modo, celebriamo la Pasqua con l'agnello e il pane azzimo. Inoltre l'Apostolo chiama questi e altri sacramenti antichi, con un vocabolo generale, ombre delle cose future, perché essi allora significavano ciò che si sarebbe rivelato e che noi recepiamo come già rivelato affinché, tolta l'ombra, fruiamo della loro pura luce. Sarebbe troppo lungo discutere di tutto ciò dettagliatamente: di come siamo circoncisi con lo spogliamento dell'uomo vecchio e non con lo svestirci del corpo carnale; di come ciò che loro evitano non cibandosi di certe carni animali, noi lo evitiamo nei costumi ed offriamo il nostro corpo come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio, al quale effondiamo con intelligenza le nostre anime con santi desideri anziché sangue; e di come siamo purificati da ogni iniquità per il sangue di Cristo come agnello immacolato. Il quale Cristo, per la somiglianza della carne del peccato , vediamo prefigurato in un caprone anche negli antichi sacrifici: e chi riconosce in lui la somma vittima sacrificale, lo riconosce quale toro nei corni della croce. Osserviamo veramente il sabato quando troviamo in lui riposo; e l'osservanza della luna nuova è la santificazione della vita nuova. E Cristo è la nostra Pasqua, e il nostro azzimo è la sincerità della verità che non ha il lievito vecchio , e se vi sono alcune altre cose su cui ora non vi è necessità di soffermarsi, prefigurate nei segni antichi, esse hanno il loro compimento in colui il regno del quale non avrà fine. Occorreva infatti che tutto giungesse a compimento in colui che non venne ad abolire la Legge e i Profeti, ma a portarli a compimento . 
Cristo non ha ricusato la legge, ma l'ha portata a compimento
3. 4. Così, poi, Cristo non ha rigettato quelle antiche prefigurazioni ricusandole, ma le ha tramutate conferendo loro pienezza, cosicché fosse possibile distinguere ciò che annunciava che Cristo era venuto da ciò che preannunciava che sarebbe venuto. Che cosa vuol dire la frase che alcuni salmi, che essi stessi conservano e ne riconoscono l'autorità di scritti sacri, portano scritto nel titolo: Per quelle cose che saranno mutate - in verità il testo di questi stessi salmi preannuncia Cristo -, se non che è preannunciata la loro stessa futura trasformazione per opera di colui, nel quale essa sarebbe giunta a compimento? In tal modo il popolo di Dio, che ora è il popolo cristiano, non è più obbligato ad osservare ciò che veniva osservato ai tempi dei Profeti, non perché quelle cose siano condannate, ma perché sono state trasformate, e ciò non perché andasse perduto ciò che in esse veniva significato, ma perché le prefigurazioni si realizzassero ognuna a suo tempo.
Il sacrificio dei cristiani si offre ovunque, in cielo e in terra.
Il Sacrificio della Nuova ed eterna Alleanza
9. 13. Non pensate però che non si offra alcun sacrificio a Dio perché voi [giudei] non ne offrite alcuno ed egli non ne accetta alcuno dalle vostre mani. In verità non ne ha bisogno colui che non ha necessità di nessuno dei nostri beni; tuttavia non rimane mai senza sacrificio, che è però utile non a lui ma a noi. Aggiunge e dice: perché il mio nome da oriente a occidente è diventato celebre tra le Genti e in ogni luogo si offre un sacrificio in mio nome, un sacrificio puro; perché il mio nome è grande tra i popoli, dice il Signore onnipotente . Cosa rispondete a ciò? Aprite gli occhi una buona volta e vedete come il sacrificio dei cristiani venga offerto da oriente a occidente in ogni luogo e non in uno solo, come fu stabilito per voi; e non ad un dio qualsiasi, ma a colui che ha predetto queste cose, al Dio d'Israele. Ragion per cui in un altro passo dice alla sua chiesa: e colui che ti ha abbattuto, lo stesso Dio d'Israele, sarà chiamato Dio di tutta la terra . Esaminate le Scritture nelle quali voi credete di possedere la vita eterna . In realtà la possedereste se riconosceste Cristo in esse e lo accettaste. Ma esaminatele: esse danno testimonianza di questo sacrificio puro che si offre al Dio d'Israele: non dalla sola vostra gente, dalle mani della quale è stato predetto che non l'accetterà, ma da tutti i popoli che dicono: venite, saliamo al monte del Signore . Né in un solo luogo, come fu imposto a voi, cioè nella Gerusalemme terrena, ma in ogni luogo, fin nella stessa Gerusalemme. Non secondo l'ordine di Aronne, ma secondo l'ordine di Melchisedech. Perché è stato detto a Cristo e su Cristo era già stato profetizzato da tanto: il Signore lo ha giurato e non se ne pentirà: tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedech . Che significa: il Signore ha giurato, se non che lo ha confermato con verità inconcussa? E che cosa: e non se ne pentirà, se non che questo sacerdozio non lo cambierà per nessun motivo? Infatti Dio non si pente come l'uomo, ma si parla in lui di pentimento quando vi è trasformazione di qualche cosa che era stata istituita da lui stesso e che si credeva fosse destinata a permanere. Pertanto, quando dice: non si pentirà: tu sei sacerdote per sempre secondo l'ordine di Melchisedech, dimostra sufficientemente in che senso si è pentito: ha voluto cioè mutare il sacerdozio che era stato costituito secondo l'ordine di Aronne. Lo vediamo realizzato di tutti e due. In effetti, da un lato non vi è più alcun sacerdozio di Aronne in nessun tempio, il sacerdozio di Cristo continua eternamente in cielo.
Con quale carità i Giudei devono essere invitati alla fede.
10. 15. Queste cose, carissimi, sia che i Giudei le ascoltino rallegrandosi sia indignandosi, noi però, dove possiamo, le diciamo con amore verso di loro. E non gloriamoci con superbia dinanzi ai rami spezzati, ma piuttosto riflettiamo per grazia di chi e con quale misericordia e in quale radice siamo stati innestati . Non aspiriamo a cose troppo alte, ma pieghiamoci a quelle umili . Non insultando presuntuosamente, ma esultando con tremore  diciamo: venite, camminiamo nella luce del Signore  perché il suo nome è grande tra i popoli . Se [ci] udranno e daranno ascolto, saranno tra coloro dei quali è stato detto: Avvicinatevi a lui e sarete illuminati e i vostri volti non si arrossiranno . Se poi dovessero udire ma non ascoltare, vedere e guardare di malocchio, saranno tra quelli di cui è stato detto: il peccatore vedrà e si irriterà, digrignerà i denti e si consumerà di odio . Io invece, dice la Chiesa a Cristo, come olivo fertile nella casa del Signore, ho sperato nella misericordia di Dio in eterno e nei secoli dei secoli .
Ora è chiaro cosa si intenda per "Antica Alleanza che cede il posto alla Nuova ed Eterna".  La Parola dell'Antica Alleanza, le profezie e le figure, hanno ancora un senso come ANNUNCIO DI GESU' per gli ebrei. Sono quindi ancora "valide" per Annunciare Lui, e per portare alla FEDE chi in lui non crede nel popolo degli Ebrei (la maggioranza). E' comunque chiaro che gli antichi "Sacramenti" NON SONO PIU' VALIDI, non hanno più nessuna valenza salvifica e non hanno più senso. Oggi c'è CRISTO SIGNORE, c'è Colui il quale è stato annunciato dall'Antica Alleanza. Per cui gli antichi sacramenti sono stati ABROGATI. Le figure hanno lasciato il posto alla NUOVA realtà. Ogni tentativo di tornare alle "figure", anche se mettendo al loro "fianco" i "SIGNIFICATI" Cristiani è, in ultima analisi, una profanazione. 

giovedì 10 gennaio 2013

Cambierà?

Scrive un utente che si firma Paolo:
ieri sera sono venuti in comunità i miei catechisti: da sabato durante l'eucarestia dovremo inginocchiarci al momento della consacrazione e fare la comunione sotto le due specie mettendoci in fila davanti all'altare.
Personalmente non mi cambierà niente e accetterò queste indicazioni dei miei catechisti perché al contarrio di quello che dite voi sono sempre stati nei miei confronti e nei confronti dei miei fratelli di comunità molto rispettosi e comprensivi.
A questo annuncio abbastanza "sensazionale" segue una critica che, a mio avviso, focalizza bene il problema serio riguardo la PRASSI del CnC (l'utente si firma FDF):
«...cosa che non avverrà mai!»
Quel che dice l'anonimo sul fare la comunione in processione è una boiata. Non è possibile in una sala addobbata alla maniera neocatecumenale, per ovvi motivi logistici. Passi l'inginocchiarsi (che già è un problema, visto che le sedie sono spesso molto vicine fra loro), ma la processione per prendere il Corpo sarebbe uno scempio, con l'altare al centro. File di persone dovrebbero aggirare il tavolo per poi tornarsene indietro, e poi come? Masticando il Corpo di Cristo? e le briciole? Sarebbe peggio di adesso. La processione è possibile solo se l'altare è in fondo alla sala e se si distribuiscono le particole invece del pane azzimo, cosa che non avverrà mai, dato che la mensa al centro e il pane azzimo sono parte (se non il cardine) di tutte le catechesi di Kiko (motivo per cui diceva "qua siamo persi, finisce tutto") le quali (volesse Iddio) dovrebbero essere riscritte da capo. E invece sono appena nate due comunità nella mia Parrocchia che sono certo celebrano allo stesso modo di sempre e hanno ricevuto (credo) la stessa catechesi di sempre sulla mensa al centro ecc. ecc. Quindi come è possibile fare diversamente?

«...motivi logistici...»
La risposta dell'utente FDF fissa giustamente tutti i termini della questione con rara capacità di sintesi. Quello che il primo utente, Paolo, ha testimoniato (ovviamente da prendere col beneficio del dubbio come TUTTE le testimonianze solamente PERSONALI) è certamente sia poco credibile che accada in modo generalizzato nelle CN, per disposizione dei fondatori e per regola, sia poco praticabile. Anzi direi per niente.

Tant'è vero che il Rito di Comunione presente nello Statuto (che quindi dovrebbe essere modificato in quell'aspetto... certamente modificabile) ha previsto la Comunione "al posto" proprio perchè Kiko adduceva problemi di spazi e di possibili (ulteriori) sacrilegi alle Sacre Specie.

Perchè? Proprio perchè la "nuova estetica" (e dunque la nuova teologia che la fonda!) non viene messa in discussione. Se la si mettesse in discussione (Dio lo voglia!), il CnC dovrebbe PERDERE la sua Identità in favore di quella della Chiesa (mamma mia: mi viene in mente un verso del Vangelo a riguardo!). E' difficile che questo avvenga in modo generalizzato e istantaneo. Se così fosse stato, la Lettera DEL PAPA sarebbe stata recepita senza battere ciglio, e soprattutto gli Orientamenti sarebbero stati pubblicati SUBITO. La "logica" e il "metodo" del CnC NON SONO ascrivibili nella Tradizione Cattolica. E per questo si ascoltano le giustificazioni più assurde (per noi) rispetto alla "approvazione" o "pubblicazione" degli Orientamenti, per questo si ascoltano le scuse dell' "arcano" scomodando malamente Padri della Chiesa che intendevano tutt'altro, per questo la "nuova estetica" non può essere modificata. Kiko ha definito la sua "estetica" (che, guarda caso, non chiama MAI "forma" liturgica) come NECESSARIA per portare i "fratelli dalla tristezza all'allegria". L'ha pubblicamente definita in modo "teologico", correggendo il Papa (nella risposta alla sua lettera) e dicendo che il CnC "fa presente il cielo" e che evidenzia la "cena escatologica" quando il Signore "li farà mettere seduti e passerà a servirli"! Questa è la "forma liturgica" del CnC! Per cui se deve rimanere così, è difficile che ci siano modifiche al Rito della Comunione, che infatti è la parte più importante della "Eucaristia NC". La parte che non è stata modificata da Kiko, a dispetto della reintroduzione delle rubriche (questa sì generica, anche se non è detto lo sia ovunque).

Perchè la "Nuova estetica" è il Cammino! Giustamente la Catechesi, come fa notare FDF, è "immanente" alla "nuova estetica", tanto che Kiko afferma pubblicamente essere un MEZZO di evangelizzazione. Una specie di "strumento" per l' "uomo nuovo". Il "neo-catecumenato", per Kiko, è la forma "normale" della Fede, all'interno della "Chiesa". Per questo la sua visione è totalizzante. E per questo ha senso tutto quello che ha fatto e fa per non modificare nulla. Anche a fronte delle "concessioni" che di volta in volta può fare.

Sarebbe dirompente l'annuncio di un cambiamento nel Rito di Comunione così sostanziale! Perchè a questo cambiamento dovrebbe seguire una nuova (anzi TRADIZIONALE) forma Liturgica, che è quella della Chiesa. Una simbologia differente, e una catechesi differente.
Noi lo speriamo, perchè "nulla è impossibile a Dio".

martedì 8 gennaio 2013

Testimonianza: stati d'animo neocatecumenali

Pubblichiamo un'altra delle tante testimonianze pervenute a questo blog.

I neocatecumenali sono nelle loro comunità "addestrati" a sentirsi delle m...., a farsi schifo, ad essere peggio di un verme, a sentirsi così inferiori e peccatori che dovrebbero essere in definitiva dei modelli di umiltà, in realtà vediamo che sono un modello di ORGOGLIO, un orgoglio senza limiti che non accetta critiche, che aggredisce, che schernisce chiunque si azzardi ad emettere dubbi sulla perfezione del cnc. Ma non possiamo biasimarli.

Quella falsa umiltà è ottenuta-pagata ad un prezzo così forte, sul cammino dello svuotamento dei falsi concetti di sè, che deve essere difesa con gli artigli.
Ogni esitazione, ogni cedimento, la più piccola concessione, segnerebbe l'inizio dei dubbi, aprirebbe una falla in quel muro di cemento armato costruito ad arte da chi ha agito per fare di quella persona un soldato sottomesso, obbediente, che non pone domande, che non ha dubbi perchè se li ha vuol dire che il diavolo gli sta tendendo un tranello, che accetta supinamente tutto ciò che gli viene detto da chi pretende sapere tutto, anche sulla sua persona, sulla sua storia.

Attento, vescovo!
Mettere in questione i metodi con cui è ottenuta quell'obbedienza potrebbe portare la persona a capire come è stata ottenuta quella che è un`obbedienza cieca, ad ammettere la sua debolezza nel lasciarsi manipolare, ma non è facile, anzi, è molto difficile, allora preferisce dire quanti benefici abbia avuto e accusare gli altri di non capire, di essere violenti, di ... avere il diavolo in sè.
Quando si mette la propria vita nelle mani di una persona, di un gruppo, di un guru, quando senza quella stampella diventa difficile se non impossibile vivere, quando viene creata ad arte quella dipendenza, diventano anche normali tutte le reazioni che leggiamo qui e altrove.

Comunque sappi che nel paragrafo sulla "gradualità", in un suo articolo, don Buioni afferma che il cammino nc è "un percorso a tappe (grazie lo sapevamo, ma evidentemente non menziona l'arcano) la cui meta è l`ingresso nella chiesa (chiesa scritto in minuscolo nel testo, Cammino in maiuscolo), menziona poi le tappe che porteranno progressivamente i neocat a inserirsi nella vita della chiesa, (sempre minuscolo). Ne avevamo parlato qui:
http://neocatecumenali.blogspot.com/2011/10/il-professore-neocatecumenale-censura.html

Se quel testo riflette la realtà neocatecumenale, gli aspiranti neocatecumenali dovrebbero sapere che per i neocatecumenali:


essere adulti nella fede significa essere sottomessi gli uni agli altri ritenendosi ciscuno inferiore all'altro, 

che nella comunità vivranno un intreccio di rapporti il cui esito sarà quello di formare una comunità di fratelli che prendono sempre più coscienza di essere dei peccatori che pensavano di essere buoni e che invece sono schiavi di tanti idoli,

 imparereranno che gli altri sono superiori a sè, impareranno a sottomettersi, 

nel loro cammino di conversione scopriranno di essere peccatori del tutto incapaci di riconciliarsi con la propria vita e tanto meno di amare il proprio prossimo e che per questo era necessario il cammino nc ( Arguello dixit).

"...sei debole, sei fragile, sei instabile...senza la comunità non ce la farai mai..."
Chi non è capace di star bene da solo (ovviamente non una solitudine assoluta, ma la capacità di rientrare in se stesso e di conoscere e gestire la propria interiorità davanti al Signore) non può esser capace di relazionarsi con gli altri in maniera sana e con tutta la pienezza possibile.

Musi lunghi,
facce da cane
bastonato:
ecco l'esito della
spiritualità
del Cammino
Anzi come la Parola autentica nasce dal Silenzio, così è dalla solitudine abitata da Dio (che è quella dei momenti in cui diamo a Lui spazio e tempo nella nostra vita: adorazione, meditazione, contemplazione, preghiera), che nasce la capacità di ascoltare comprendere e rapportarsi con gli altri...

E sono momenti a tu per Tu, perché Dio salva e ama le singole persone e sono loro che formano la comunità così come Dio la vuole (in comunione vera, in Lui, non come consorteria e come comune appartenenza. E non è la comunità che forma le persone, come nel Cnc... é Dio che opera attraverso i Sacramenti, in particolare l'Eucaristia. E' Lui il Datore delle Grazie che ci sono necessarie, non la comunità.

La comunità NC riesce a vincere solo il bisogno materiale di aggregazione di condivisione, che è sacrosanto e che è tanto più sentito nel momento di dispersione che attraversa la nostra società; ma non entriamo in contatto con la Trascendenza divina se perdiamo la consapevolezza che la Chiesa e i Sacramenti sono di istituzione divina e ci donano la Vita Soprannaturale attraverso la Persona del Signore, che SI FA REALMENTE PRESENTE PERSONALMENTE, cioè sostanzialmente e corporalmente (anzi in Corpo, Sangue, Anima e Divinità) non con la presenza spirituale che è propria di "quando due o tre si riuniscono nel suo Nome" o nella tanto enfatizzata Parola luteranamente equiparata alle Sacre Specie nei Tabernacoli "a due piazze", una delle tante anomalie da noi denunciate nella massima indifferenza e noncuranza dei cosiddetti Pastori.

Se non abbiamo consapevolezza e non viviamo questo, rimaniamo nell'orizzonte materiale e non 'entriamo' in quello trascendente nel quale solo il Figlio, il Verbo Incarnato ci introduce e ci rigenera davvero e secondo il Progetto del Padre, non secondo uno stereotipo prefabbricato da altri in una comunità blindata al resto della Chiesa e al mondo, di cui, in risposta e per effetto dell'Incarnazione di Cristo, ogni cristiano è "sale" e "lievito" che si confonde nella pasta, non si isola da essa neppure durante la 'formazione', che comunque è crescita nella Fede che non finisce mai perché dura tutta la vita e non secondo le tappe di un percorso iniziatico sui generis, spacciato per cattolico, qual è il cammino nc....

domenica 6 gennaio 2013

Catechesi segrete (nonostante il Papa)

Kiko illustra le sue immutabili dottrine
Le "catechesi segrete" di Kiko e Carmen ("Direttorio") sono state recentemente approvate da un dicastero vaticano ma misteriosamente restano ancora oggi "segrete", nonostante lo stesso Kiko Argüello avesse testimoniato, in un'intervista all'indomani dell'approvazione degli Statuti nel 2008, che «il Papa vuole che vengano pubblicate».

Il desiderio del Papa evidentemente vale meno del desiderio di Kiko, che afferma che «sarebbe un male» se venissero pubblicate. Il desiderio del Papa «sarebbe un male» per il Cammino: ce lo conferma proprio Kiko in persona.

Un collaboratore di questo blog ha scritto al Pontificio Consiglio chiedendo di visionare le "catechesi approvate": ebbene, anche a lui hanno risposto di rivolgersi direttamente al sito web del Cammino, poiché il Cammino «non ha approvato la pubblicazione» (ohibò).

Porto San Giorgio, Italia:
terrestri entrano nell'UFO di Kiko
Difficile dire se questa bizzarra anomalia sia più comica o più grottesca: un dicastero vaticano approva un "documento segreto" col quale andrebbero catechizzati i neocatecumenali, e il "segreto" resta nonostante il desiderio dello stesso Benedetto XVI che venga pubblicato.

Dunque mentre i neocatecumenali vanno vantando "l'approvazione", i dubbi sul contenuto del Direttorio restano intatti: l'approvazione con la "segretezza" era il modo migliore per suscitare legittimi sospetti. Proviamo a riepilogare la questione, a beneficio di coloro che si pongono onestamente delle domande.

Anzitutto ricordiamo che il Direttorio contiene le cosiddette "catechesi" di Kiko e Carmen, che dal 1968-1971 ad oggi non sono mai cambiate (né è mai cambiato alcunché di consistente nel Cammino: per esempio ancora nel 2011 Kiko vanta pubblicamente la prassi della "comunione seduti" nonostante i divieti espliciti e reiterati di Benedetto XVI e di Giovanni Paolo II).

Orte, Italia: lo striscione di reclutamento
non ti dice che sono neocatecumenali
(come mai tanta segretezza e astuzia?)
Tra i cosiddetti "catechisti" che hanno avuto accesso alle parti del Direttorio (da imparare a memoria per recitarle nelle comunità neocat fingendo ispirazione divina), c'è qualcuno che ha poi recentemente testimoniato - chi con superbia, chi con rammarico - che il testo segreto "approvato" sarebbe proprio quello originale (gli "Orientamenti" e tutto il resto), in uso per quarant'anni nel Cammino, rabberciato alla carlona aggiungendo rimandi al Catechismo senza correggere la sostanza, ossia senza correggere gli errori e le ambiguità.

Nella Convivenza per sacerdoti del Cammino a Porto San Giorgio di maggio 1999, Kiko affermò che la prima bozza dello Statuto era stata “bocciata” e ammise che le sue cosiddette "catechesi" presentate alla Congregazione per la Dottrina della Fede contenevano espressioni “imprecise o non proprio ortodosse”.

In oltre quarant'anni il testo è rimasto sempre lo stesso, «impreciso e non proprio ortodosso», altrimenti non ci sarebbe bisogno di nasconderlo, non ci sarebbe stata nemmeno bisogno della foglia di fico dei "rimandi al Catechismo" in nota a pié di pagina per dare almeno una parvenza di cattolicità senza cancellare in un sol colpo migliaia di pagine di fandonie e strafalcioni.

Reclutamento parrocchiani:
nel volantino non si dice
che si tratta del Cammino
Finché il testo rimane segreto, è lecito interrogarsi su quali strafalcioni dottrinali vengono ancor oggi propinati ai neocatecumenali.

Un indizio dell'imperitura permanenza degli strafalcioni ce lo hanno dato le recenti slide di presentazione della Storia dell'Eucarestia "secondo Kiko", in cui vengono presentate le solite stupide teorie più volte smentite nel passato e nel presente.

Ci auguriamo dunque che i parroci e i vescovi abbiano modo di riflettere su un'entità che va incistandosi nelle parrocchie, proclamando certe strane "catechesi" a memoria, il cui testo ufficialmente "approvato" non è pubblicato e quindi né i fedeli né i pastori della Chiesa possono verificare se ci siano ancora dottrine imprecise e non proprio ortodosse.

Domanda retorica: è lecito che nella Chiesa un'organizzazione con "dottrine segrete" (benché almeno formalmente "approvate") vada reclutando membri dalle parrocchie, celebrando i propri strafalcioni liturgici, in aperta disobbedienza al Papa?

mercoledì 2 gennaio 2013

Russia: figuraccia planetaria di Kiko

Ottobre 2006: figuraccia internazionale di Kiko. Il seguente articolo fu pubblicato dall'ineffabile Caredda sul sito web Korazym, assai favorevole al Cammino, per poi sparire misteriosamente qualche tempo dopo. Vale la pena riproporre la lettura visto che qualche panciuto neocatecumenale già va vantando l'imminente apertura di "centri in rito orientale" per il Cammino.

Lo rileggiamo anche alla luce delle recenti dichiarazioni di Kiko al quotidiano spagnolo La Razon: «con la presenza di questi pezzi della [mia] Sinfonia si prosegue la tradizione artistica del cristianesimo orientale»... Come, cosa? Kiko dice che sta "proseguendo" la tradizione "artistica" del cristianesimo "orientale"?


Kiko così tratta i vescovi
Da un lato il Patriarcato ortodosso di Mosca, dall’altro il Cammino Neocatecumenale di Kiko Arguello e Carmen Hernandez. Prove di dialogo ecumenico, con un viaggio a Mosca e una sorta di intervista che si rivela un vero boomerang, con precipitosa marcia indietro e inevitabile brutta figura. Planetaria. Tutta colpa dei giornalisti, dirà qualcuno: il solito comodissimo alibi, adatto a nascondere altrui ingenuità, se non peggio. Ad ogni modo una vicenda che merita di essere ricostruita, anche per le conseguenze che – nella situazione attuale – potrebbero derivarne nei rapporti fra la Chiesa di Roma e quella di Mosca. Mai sottovalutare casi come questi. Ecco i fatti.

IL VIAGGIO - Poco dopo la metà di ottobre i responsabili del Cammino Neocatecumenale, i già citati Kiko e Carmen, oltre a padre Mario Pezzi, si recano a Mosca per un incontro con i vertici della chiesa ortodossa. Il 19 ottobre 2006 incontrano Kirill, il metropolita di Smolensk e Kaliningrad, presidente del Dipartimento per i Rapporti Esterni del Patriarcato (DECR) della capitale russa. Lunedì 23 ottobre, quando i tre hanno ormai lasciato la Russia, l’agenzia cattolica Zenit getta luce su quell’incontro (qui il lancio integrale) rendendo noto che nell’occasione fra Cammino Neocatecumenale e Patriarcato di Mosca è stato raggiunto “un accordo” in base al quale il Cammino “mostrerà ai sacerdoti ortodossi il processo di evangelizzazione” comunemente utilizzato presso le realtà neocatecumenali.

Progetto di Kiko: servirà a proseguire
la "tradiziona artistica orientale"?
A “rivelarlo” sono – secondo il lancio di Zenit – lo stesso Kiko e padre Mario, e proprio ad Arguello è attribuita la precisazione secondo cui l’accordo include in una prima tappa l’insegnamento dei principi di evangelizzazione del Cammino Neocatecumenale e in una seconda l’abilitazione dei sacerdoti ortodossi: “Nel nostro incontro con il metropolita Kirill” – dice Kiko ‘virgolettato’ da Zenit – “gli abbiamo spiegato che il Cammino vuole che la fede della gente cresca affinché avvenga in lei un cambiamento e possa allora amare. Siamo venuti in Russia per mostrare il nostro amore”, mentre “in Europa gli uomini stanno abbandonando Cristo e la società è sempre più intrisa di individualismo”. “Nelle chiese rimane poca gente” – continua Kiko con argomentazioni a lui molto care – “e per questo Dio prepara una nuova evangelizzazione: la Chiesa ortodossa russa sa che bisogna lavorare ad un modo diverso di catechizzare. La Russia, come l’Europa, ha bisogno di Cristo: qui ci sono milioni di persone alcolizzate o che si suicidano perché non lo conoscono. Bisogna annunciare il Vangelo” – conclude dunque Kiko – “ed evangelizzare”.

“Nessun proselitismo”, garantiva dal canto suo padre Mario nella stessa circostanza, preoccupandosi di rimarcare il fatto che il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che cura le relazioni ufficiali e bilaterali della Santa Sede con Mosca, era stato messo al corrente della loro visita a Mosca.

Momento liturgico-tribale della nota
«organizzazione molto contraddittoria»
LA SMENTITA – Passa un giorno e da Mosca arriva una secca smentita a quanto sostenuto da Kiko e rilanciato da Zenit. A raccoglierla e renderla pubblica è l’agenzia di stampa indipendente Interfax (qui l’articolo originale), che ascolta il parere di Igor Vyzhanov, segretario del Dipartimento per i Rapporti Esterni del Patriarcato di Mosca (DECR): “Nessun accordo è stato raggiunto in quell’incontro, anche se abbiamo comunque riservato grande attenzione alle proposte del Cammino Neocatecumenale. Esso a mio parere resta però un’organizzazione molto contraddittoria”. Contenuti chiari, rafforzati da una ulteriore precisazione: “La posizione del Patriarcato di Mosca riguardo ai risultati della riunione del 19 ottobre era stata resa nota nel comunicato stampa DECR di quello stesso giorno, in cui è segnalato che Sua Eminenza Kirill, nel colloquio con il Cammino Neocatecumenale, ha puntato l’attenzione sulla necessità di uno sguardo ravvicinato alle differenti tradizioni spirituali, per valutare anzitutto se le idee degli odierni movimenti religiosi corrispondono alla tradizione teologale della Chiesa ortodossa. Nessuna proposta è stata presentata ai responsabili del Cammino Neocatecumenale”.

LA MARCIA INDIETRO – Passano altre 24 ore, il tempo di far arrivare le notizie a destinazione e riordinare le idee, ed ecco che i responsabili del Cammino Neocatecumenale concordano con Mosca: l’accordo non c’è e non c’è mai stato. In Russia l’agenzia Interfax registra e rilancia, comunicando così il dietro-front attuato dai responsabili del Cammino (qui il lancio integrale). La lettera di cui si parla in quel testo è un comunicato stampa emesso dal Cammino Neocatecumenale.

Kiko dunque proseguirebbe la...
...«tradizione artistica orientale»?!?
Questo comunicato stampa informa che nell’incontro avuto il 19 ottobre con Kirill gli iniziatori hanno spiegato “le origini del Cammino” e il percorso di “riscoperta della iniziazione cristiana e del catecumenato per adulti” che esso rappresenta, in "piena sintonia con lo spirito del Concilio Vaticano II". “Kiko ha assicurato” – continua il comunicato – “che non si vuole compiere alcuna azione di proselitismo verso i fedeli ortodossi, ma solamente offrire questo itinerario di formazione nella fede come servizio all’interno della Chiesa ortodossa russa”. Proseguendo nella ricostruzione dell’incontro, la nota neocatecumenale dopo aver confermato che “Kirill ha rilevato la necessità di un maggiore approfondimento delle rispettive tradizioni spirituali, per verificare se le idee dei moderni movimenti religiosi corrispondano alla tradizione teologica della Chiesa ortodossa”, annuncia di fatto che al “reverendo Igor Vyzhanov, segretario per le relazioni interreligiose del Patriarcato di Mosca” (è proprio il personaggio che aveva candidamente ammesso il giorno prima che ‘il Cammino Neocatecumenale resta un’organizzazione molto contradditoria’…), è stato affidato il compito di “continuare il dialogo per poter approfondire il tema”. E qui il passaggio decisivo: “In un secondo momento, se questa prima tappa avrà esito positivo, si esaminerà la possibilità di effettuare gli adattamenti necessari” per poter proficuamente lavorare sul sentiero ecumenico percorso tanto da Giovanni Paolo II che da Benedetto XVI. Dunque, quello che era un accordo già raggiunto in appena 48 ore degrada a semplice esame della possibilità che qualcosa accada in un secondo tempo: mica male. Davvero.

Ma c’è di più, perché il comunicato – come a prendere le distanze dall’agenzia che aveva riportato la prima notizia - conclude così: “Ci dispiace che sia potuto sorgere un fraintendimento circa le notizie rese note sull’incontro: concordiamo pienamente con il comunicato del Patriarcato di Mosca sul fatto che non sia stato raggiunto alcun accordo finale” e confidiamo nella possibilità di “continuare questo dialogo di approfondimento”.

A vederla da fuori, è una resa senza condizioni, inevitabile e obbligata, vista la reazione ferma e dura avuta dal patriarcato moscovita. Una precisazione sollecitata verosimilmente anche dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che con il cardinale Kasper ha più volte potuto constatare la cautela che è d'obbligo in campo ecumenico. Per quanto riguarda Kiko Arguello, invece, troppa gioia, o troppo entusiasmo, o scarsa capacità di valutare la realtà, o completo fraintendimento di quanto concordato, o semplice bonaria ingenuità, o voglia di ingigantire le proprie azioni: davvero tante le possibili spiegazioni. Ognuno, verosimilmente, ha già in mente la sua.

In conclusione: avevamo una notizia, la notizia di un accordo fra la chiesa ortodossa russa e il Cammino Neocatecumenale. Quella notizia non c’è più. Anzi, non c’è mai stata.


A margine della notizia vogliamo ricordare anche il comportamento di due siti web neocatecumenali chiusi nel 2008 (ogni tanto Kiko comanda di farla finita con internet e di colpo, da un giorno all'altro, chiudono anche siti grossi e ben gestiti):
  • il sito web neocatecumenale "Segnideitempi.net", nonostante il comunicato ufficiale con la smentita, ancora "virgolettava" Kiko Argüello: “L’incontro con il Metropolita Kirill è stato molto cordiale e positivo”, ha detto Kiko Arguello. “Abbiamo accordato di iniziare dei contatti che, sperando nella Provvidenza del Signore, siano di beneficio al gran compito della Nuova Evangelizzazione anche nella Chiesa Ortodossa.”
  • Foto di Catechumenium.it che aveva come
    didascalia: "i nuovi apostoli dell'unità"
  • il sito web neocatecumenale "Catechumenium.it",  pubblica un articolo dal titolo: "Apostoli di unità. Conosciamo meglio i primi evangelizzatori dei popoli slavi, i Santi Cirillo e Metodio". L'articolo è denso di riferimenti storici e, alla fine, era pubblicata la foto del 'tripode' del cammino (dopo pochi giorni sostituita con una immagine di Cirillo e Metodio) con la didascalia: «Nella foto, da sinistra : Padre Mario Pezzi, Carmen Hernandez e Kiko Arguello, i nuovi "apostoli dell'unità"»