LETTERA APERTA AL PAPA
A Sua Santità Benedetto XVI, Vescovo di Roma, padre della Chiesa,
pastore supremo, Pietro.
E’ scritto: “lo zelo per la tua casa mi divora”.
Lacerazioni, divisioni,
sofferenze sono state inflitte e continuano ad essere inflitte al popolo di
Dio, Corpo di Cristo. Migliaia di
testimonianze, documentate, circostanziate, firmate col sangue della sofferenza
di padri, madri e figli nell’ovile di Cristo.
Un ladro recidivo, un omicida
recidivo che viola la legge ripetutamente pur conoscendola e beffeggiandosi di
essa non merita credibilità. Egli non rispetta la legge poiché non ha rispetto
per l’uomo. Un vero pentimento porta con sé un frutto di vera conversione. Allora
per il bene della comunità questo ladro, questo omicida deve essere fermato
affinché non possa più nuocere e sia resa giustizia, per quanto è
possibile, a coloro che sono stati
oltraggiati e feriti. Non vendetta ma giustizia e se noi cristiani dobbiamo perdonare
settanta volte sette, è pur scritto: “se il tuo occhio ti è occasione di
scandalo, cavalo e gettalo via da te, conviene che perisca uno dei tuoi membri
piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella geenna”.
E’ da imprudenti non eliminare
una cellula impazzita, altrimenti tutto il corpo si ammala e và in metastasi.
Pur conoscendo il catechismo della Chiesa Cattolica, i documenti, le encicliche
e tra queste “Misericordia Dei”, “Ecclesia de Eucaristia”, ed essendo
stato chiamato più volte e conoscendo le migliaia di sofferenze causate dalla
sua dottrina con la complicità di preti e vescovi, Kiko insieme ad i suoi
imperterrito si beffeggia di Dio e della Sua Chiesa. Tutto è documentato, tutto
è scritto, basta cliccare il nome di don Elio Marighetto e don Gino Conti in
internet i quali insieme a tanti altri sacerdoti hanno gridato “al lupo” ma i
pastori dormono e nulla è cambiato. Molti sono prigionieri a causa delle
confessioni “pubbliche” dei fatti più scabrosi e intimi della loro vita e gli
stessi sacerdoti sono sottoposti a tale scempio e per questo ricattabili.
Gesù disse a Simon Pietro:“Simone
di Giovanni mi vuoi bene tu più di costoro?” Gli rispose: “Certo Signore tu lo sai che ti voglio bene”.
Gli disse:“Pasci i miei agnelli”. Gli
disse di nuovo: “Simone di Giovanni mi vuoi bene?”. Gli
rispose: “Certo Signore tu lo sai che ti
voglio bene”. Gli disse:“Pasci i miei
agnelli”. Gli disse per la terza volta:“Simone
di Giovanni mi vuoi bene?”.
Pietro soccorri i figli che Dio ti ha affidato, soccorri il popolo
della nuova alleanza, difendici dai lupi. E’ scritto: “Tu sei Pietro e su questa pietra le porte degl’ inferi non prevarranno
su di essa”.
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I due "iniziatori" del Cammino, e al centro una suggestiva ombra ispiratrice |
Una moltitudine di cristiani nel corso della storia hanno
dato la vita per non tradire la propria fede. La chiesa cattolica ha preferito
lacerazioni, divisioni, pur di non cambiare o togliere una sola virgola della
propria dottrina e noi invece costruiamo altari a coloro che la oltraggiano da quarant’anni.
Nostro
signore Gesù ha detto “voi siete figli di quei padri che costruivano altari ai
falsi profeti”. Elogiando Kiko vengo ferito
come uomo: poichè vedo
l’empio ergersi come cedro riorgoglioso a dispetto del povero;
come genitore cattolico: in quanto ho
trasmesso e insegnato ai miei figli l’amore
per nostro Signore Gesù, la fede
e la dottrina cattolica, invece essi
vedono colui che la oltraggia
magnificato;
come cattolico: poichè si conferma
colui che offende e calpesta, la sorgente il culmine della nostra fede, l’
EUCARISTIA.
Io sono testimone di tutto questo, e con me una moltitudine di
cattolici che dicono di no, nessun compromesso a discapito della nostra fede.
Si temono scissioni, divisioni? Ma noi viviamo già tutto questo. E il tumore
sta crescendo. Kiko è inneggiato da migliaia e migliaia di persone, ma per la
fede non significa nulla. Ogni epoca ha
i suoi idoli, il suo vitello d’ oro che lasciano dietro di loro solo
sofferenza, divisioni e morte.
Destati Pietro e fa in fretta il popolo della Nuova Alleanza grida e
grido al cospetto di Dio.
P.S.
Perché avere tanti figli, a tutti i costi?
Amore per la vita? Obbedire al comando di Dio di riempire tutta la terra? Essi
non comprendono e non concepiscono i metodi naturali (metodo Billings) alla
luce dell’enciclica “Umanae Vitae”, non comprendono l’amore coniugale come
libero, responsabile, rispettoso dei tempi di silenzio, dove l’amato incontra
l’amata in unità di libertà, di crescita e di ringraziamento , non solo per il
dono della vita ma per il dono dell’amato dove non c’è “chiasso”, ”fretta”, ”corsa”,
è la narcosi dello spirito non l’amore
per la vita, questo è lo spirito neocatecumenale.
Altrimenti perché tante divisioni, divorzi, disperazioni per migliaia e
migliaia di persone?
Sua Santità le riporto una copia di una lettera inviata nella quaresima
del 2001
Lettera aperta al Papa
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Un solo occhio e un buco sulla guancia, opera religiosa dell'iniziatore Kiko |
Ho più volte spedito per via fax
questa lettera alla casa apostolica sperando di trovare un anima illuminata e
che la consegnasse al Santo Padre, ma evidentemente colui che l’ha ricevuta
stava dormendo e allora la invierò per via internet in tutta l’Italia finché
Pietro non la riceverà e al suo giudizio mi rimetterò.
Voi vescovi e presbiteri siete
responsabili di tutto il male che ha fatto e che fa il movimento
neocatecumenale, noi dobbiamo pendere dalle vostre labbra per sentire il
profumo di Cristo e non voi dalle labbra di Kiko, costui prende ciò che è buono
di Madre Chiesa e lo usa per il proprio fine.
A SUA SANTITA’ GIOVANNI PAOLO II,
VICARIO DI CRISTO, PONTEFICE MAX, PIETRO, NOSTRO PADRE NELLA FEDE.
Il tuo pontificato è alto, ma c’è
un Ombra; mi domando e mi tormento come è stato possibile che un tale ciarpame,
questo fumo maligno sia potuto penetrare nei polmoni di “madre chiesa” con
tutto il suo patrimonio spirituale e culturale, come abbia potuto ingerire tale
immondizia, sto parlando del MOVIMENTO NEOCATECUMENALE. “Anziani che solo in
apparenza guidano il popolo” ma in realtà gretti, noiosi, perniciosi e pieni di
apostasia e di eresia, di una cultura degna solo del “Grande fratello”, un
abominio agli occhi di Dio, sono forse i segni dei tempi?
Sono un falegname, non un dotto e tutto ciò che scrivo viene dalla
mia esperienza (breve e dolorosa) avuta come responsabile di una delle comunità
NC e aver partecipato ai loro incontri, anche regionali e sono in possesso del
loro catechismo nel quale tutto ciò che viene insegnato, annunciato dal
catechismo dalla chiesa universale è contraddetto, rifiutato e manipolato
secondo il loro annuncio. Citerò alcuni punti riferendomi soprattutto al cap. 9
della penitenza e della seconda parte di tale “catechismo” sull’ Eucaristia.
Tale dattilo non è reperibile
nelle librerie, ne in biblioteca, custodito gelosamente nelle mani dei loro
catechisti, i quali (molti) inconsapevoli a causa dell’ignoranza delle Sacre
Scritture e della dottrina cattolica, sono strumenti nelle loro mani.
Il testo è “Orientamento alle equipes dei catechisti per la catechesi
dell’annuncio”.
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Solennità: ecco Kiko all'ambone, con crocifero e candelieri (foto © www.cammino.info) |
Secondo Carmen (la vera anima del
cammino) e del suo “discepolo” Kiko, la nostra madre chiesa è venuta meno alla
sua missione evangelizzatrice, in quanto responsabile fin dal terzo secolo di
aver coperto il tesoro della chiesa primitiva, ovvero il suo
Kerigma per mezzo di compromessi
e elucubrazioni filosofiche e teologiche e di riti pagani specialmente la santa
messa.
Loro affermano che tale
generazione sussiste ancora oggi. Un esempio di elucubrazione è la parola
transustanziazione dato che “Se il Signore voleva farsi adorare nei tabernacoli
(vera eresia per Kiko e i suoi) si sarebbe fatto pietra per non andare a male” (cfr. pag 349).
Questo linguaggio, per me
cattolico è scandalo. Ancora sempre secondo Carmen e Kiko il kerigma non
dipende nell’aver visto il Risorto
(poiché anche Lazzaro è risorto, non distinguendo le due risurrezioni) ma nel
credere che Egli è il Messia, mentre la chiesa insegna che la prima
evangelizzatrice è stata una donna la quale ha proclamato: “Ho visto il Signore”.Questa è la nostra
fede.
Ancora, il peccato ha solo una
dimensione sociale non individuale in quanto non c’è responsabilità a causa del
peccato originale.
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Per Kiko e Carmen il sostegno della fede non è il Sacramento, ma l'assemblea. Proprio come i protestanti |
La chiesa primitiva non ha
alcun’esplicitazione del sacramento della penitenza che non sia il battesimo,
solo quando la chiesa si è istituzionalizzata, appare la confessione
individuale che è una vera e propria degenerazione e invenzione dei monaci,
così anche i confessionali.
“Cristo non ha inventato la confessione”: parola di
Carmen e Kiko.
Tra sacerdozio ministeriale e
quello ordinario non c’è differenza, non a causa del presbitero o del vescovo che si ha l’eucaristia, ma si ha per
mezzo dell’assemblea (pag 337).
L’obbedienza in materia di fede e di guida pastorale va a Kiko e ai
catechisti poiché essi solo hanno il discernimento degli spiriti e chiunque osa
opporsi a questo cammino NC e schiavo di satana, poiché Dio ha mandato Kiko e
Carmen ha rinnovare la chiesa da tale oscurantismo durato per oltre un millennio.
Loro sono i veri interpreti del
concilio vaticano II. Ma arriviamo al cuore della nostra fede, l’Eucaristia.
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"...è principalmente un'esultanza..." |
Secondo Carmen e Kiko, l’Eucaristia è principalmente un esultanza, una risposta del’uomo
all’intervento di Dio e solo dopo e rendimento di grazie e non di Cristo ma
degli uomini (pag. 307-309). Ancora pag 325, “Gesù dice: Questo sarà il mio
memoriale. Questo che cos’è? Non sono solo parolette ma tutto quello che si sta
facendo durante la notte, la notte dell’Esodo”. Per sapere che cos’è
l’eucaristia non sono sufficienti i vangeli.(pag.329)
E’ la notte del sabato la vera
Pasqua, non la domenica, essa è solo un prolungamento (pag. 355)
E allora mi chiedo, che senso ha l’enciclica “Dies Domini”?
Bisogna eliminare l’Orate Frates “vero linguaggio pagano” sempre
secondo Carmen e Kiko. Il credo e il gloria inutili nella santa Messa.
La celebrazione eucaristica,
celebrata dai neocatecumenali, vieta l’accesso ai non appartenenti al movimento.
Nella stessa parrocchia vengono celebrate contemporaneamente più Eucaristie,
insinuando e seminando divisioni nel popolo di Dio.
Nella Santa Messa non c’è offerta, la Chiesa non offre nulla e
non c’è sacrificio (pag 342), non c’è Vittima Sacrificale, perché essa
è passaggio dalla morte alla Resurrezione.
La Chiesa dice invece: “Se non c’è Vittima Sacrificale né
Offerta, non c’è Espiazione e né Redenzione e noi rimaniamo nei nostri
peccati”.
Contro questo ciarpame (bisogna leggerlo questo
capolavoro di immondizia) si sono elevate voci fedeli alla Madre Chiesa, come
padre Enrico Zoffoli (Eresie del movimento Neocatecumenale) il quale ha
denunciato più volte e smascherato l’eresia
Neocatecumenale e non è stato ascoltato, così altri sacerdoti fedeli a
Madre Chiesa.
Ma adesso gridiamo noi laici: Voce di uno che grida nel deserto:
“Preparate le strade del Signore e raddrizzate i suoi sentieri”
“SE ANCHE UN ANGELO O NOI STESSI VI PREDICASSIMO UN VANGELO DIVERSO
DA QUELLO CHE VI ABBIAMO PREDICATO, SI ANATEMA – SIA MALEDETTO”
Il linguaggio di Kiko e Carmen è
ambiguo; essi prendono dalla nostra Madre Chiesa e vi iniettano il loro lievito
fatto di puro veleno a perdizione di anime.
Non si scende a compromessi con la belva, essa divora.
Noi invece benediciamo Dio di
Gesù Cristo Nostro signore, Padre Benedetto nei secoli che ci donato per mezzo
di Suo Figlio la nostra Madre Chiesa, dove tutti gli uomini, senza barriere,
possono abbeverarsi all’abbondanza di questa fonte di bellezza e di bontà,
perché in essa e solo in essa si celebra l’Eucaristia, interdetta solo a coloro
che vogliono vivere secondo la carne grazia su grazia e la vita eterna a coloro
che l’accolgono.
Leggendo attentamente il loro
“catechismo”, Kiko e Carmen dicono di no alla confessione individuale mirando
ad eliminarla. Noi invece, diciamo si e frequente, mirabile dono del Risorto
per mezzo della Croce.
Essi dicono di no al sacerdozio ministeriale, per noi è Cristo che
celebra.
Kiko e Carmen non conoscono
l’Eucaristia: “Osso dalle mie ossa e
carne dalla mia carne. “Le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa.”
Affido questa testimonianza sotto
la protezione di Maria Santissima Regina del Castello – Madre di Dio e Madre
nostra.
Nome Cognome di ....(Na)
PS: Dopo trent’anni e più di divulgazione
del loro “catechismo” i neocatecumenali hanno eliminato alcune pagine tra le
più perniciose sostituendole con lunghe citazioni del catechismo della Chiesa
cattolica. E solo una mascherata!
1) Non c’è abiura necessaria in questi casi.
2) Nel “catechismo” di Kiko e
Carmen l’eresia rimane, essi affermano che è la legge (il cammino) che salva
non la grazia.
3) La Santa Messa
è tutto un canto alla resurrezione. E il sacrificio di Nostro Signore dov’è? essi
negano in modo ambiguo la morte sacrificale – la
Vittima
Sacrificale. Il
loro programma è rimasto invariato.
4) Usano la parola di Dio come
strumento di ricatto per ottenere soldi a beneficio dei loro gruppi causando
dolore e divisione all’interno delle famiglie, la prova di quello che sto
dicendo la troverete nel loro manoscritto (orientamento alle equipes di
catechisti per la convivenza della rinnovazione del primo scrutinio
battesimale).
5) Tutto avviene in segreto nei
gruppi NC, ciò non avveniva dai tempi delle catacombe, allora giustificato. Questo
permette meglio controllare e plagiare le persone.
PER KIKO: MENE,
TEKEL, PERES. (Daniele Cap. 5,25-28)
A voi vescovi pastori del popolo di Dio
Gesù entrò poi nel tempio e
scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei
cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: "La
Scrittura dice: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera
ma voi ne fate una spelonca di ladri". (Mt. 21,12-13)
Vegliate su voi stessi e su tutto
il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a
pascere la Chiesa
di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue. Io so che dopo la mia partenza entreranno
fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino di mezzo a voi sorgeranno alcuni
a insegnare dottrine perverse per attirare discepoli dietro di sé. (Atti
degli Apostoli 20,28-30)
Io sono il buon
pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e
al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e
fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. (Gv 10,11-13)
I vescovi, infatti, sono gli
araldi della fede che portano a Cristo nuovi discepoli; sono dottori autentici,
cioè rivestiti dell'autorità di Cristo, che predicano al popolo loro affidato
la fede da credere e da applicare nella pratica della vita, la illustrano alla
luce dello Spirito Santo, traendo fuori dal tesoro della Rivelazione cose nuove
e vecchie (cfr. Mt 13,52), la fanno fruttificare e vegliano per tenere lontano
dal loro gregge gli errori che lo minacciano (cfr. 2 Tm 4,1-4) . Lumen Gentium Cap. III (25)
San Paolo non ha temuto le conseguenze quando rimproverava
apertamente Pietro a causa della sua ipocrisia. Cfr. Gal. 2,11-14
In un eccesso potremmo dire che
S. Paolo ha salvato Pietro e Pietro si è lasciato salvare. Il primo, grande nel
confidare in colui che è il suo conforto (Cristo) gridando la Verità e il secondo,
Pietro, grande nell’umile ascolto e accettazione della Verità. Altrimenti come
avrebbe potuto governare la Nave
di Cristo?
La carità non tollera l’ingiustizia occultandola e ne nega la Verità diventando complice
dell’ingiustizia. La carità si esprime, prende vitalità nel vero esercizio
della verità e “la verità vi farà liberi” dice N. Signore Gesù Cristo. La
carità non favorisce il carnefice a dispetto della vittima, ma soccorre
quest’ultima; non teme il giudizio degli uomini poiché uno è il Giudice, il Dio
vivente. La carità quella vera non falsifica la verità che salva, colui che
falsifica non solo non “può salvare” ma non si salva, così chi ne è complice.
Non sempre il silenzio è santo. “Quello che avete udito
nelle tenebre, gridatelo dai tetti”; “se non saranno questi a parlare, le
pietre grideranno” dice il Nostro Signore Gesù Cristo.
Il silenzio di Maria è il silenzio che salva è il “luogo” dove gli
uomini tacciono e gli spiriti immondi svaniscono e gli angeli adorano, è il
luogo dove il verbo si fa carne e l’uomo è redento, trasfigurato, salvato dal
vitello d’oro, principe di questo mondo.
Il “silenzio ” degli
uomini è quello degli israeliti nel deserto, non sopportando il silenzio di
Mosè si costruirono il loro Dio e gridarono “Questi, è quello che ci ha
salvati, ci ha liberati”, così uccidendo in se stessi la verità e la menzogna
prende dimora fra gli uomini. La follia e la degenerazione diventano carne e
storia. Pastori del popolo di Dio io sono testimone di tutto questo. Posso tacere ed essere vostro complice ?
LETTERA SCRITTA NEL MARZO 2001
LA MIA ESPERIENZA CON
I N.C. E NULLA È CAMBIATO.
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Nulla è cambiato |
Carissimo Don Luigi ….. , dovrà
avere il coraggio di mangiarlo tutto questo “mattone”, ( sono due i manoscritti in mio possesso
e in uno di questi si può dimostrare come
Kiko con la complicità dei suoi,
ottiene soldi nel “nome di Gesù” dai nostri fratelli a beneficio di pochi e del
M. N. C.), volume datomi da due
sacerdoti forzati e ricattati (parole loro di fronte a testimoni) dal loro
vescovo e costretti ad accettare gruppi N. C. nella loro parrocchia.
Uno di
questi sacerdoti mi raccontava di come i catechisti prendevano soldi con il
loro metodo, a un povero vecchio e come questi piangeva. La chiamavano decima,
così vengono sottratti ogni mese da pensione e stipendio. Oppure di come una
madre ha venduto due appartamenti (eredità della figlia) con “consenso e
lacrime”.
Di questi casi ce ne sono a migliaia, legga Padre Zoffoli se non
crede alle mie parole, è un suo confratello, se non si versava questa decima,
dopo alcuni anni, retrocedi di grado (la chiamano rinuncia a satana, altrimenti
sei schiavo di mammona di fronte alla comunità). Sono anni di cammino, capito!
Io stesso ho visto come ritirano i soldi con un sacco nero (e che pena).
Avvengono confessioni pubbliche nei gruppi, dal nord al sud dell’Italia. Come
dicevo dovrà mangiarlo questo mattone, alla fine vomitarlo, altrimenti si
troverà neocatecumenale e addio
discernimento proprio come i testimoni di Geova. Chiedo scusa se le parlo così,
in questi toni, ma
di sacerdoti allucinati per kiko ne ho visti abbastanza. So
per quale motivo vuole una copia del manoscritto, è per trovare qualcosa e
usarla contro di me e dimostrarmi quanta carità e verità c’è in me. Il signore
me l’ ha detto (anch’io prego, ci creda o non ci creda poco importa). La cosa
importante è lottare fino in fondo per la verità del vangelo (per mezzo della
grazia), così come insegna S. Madre Chiesa, perchè sempre sorgeranno lupi in
mezzo a noi (non l’ho detto io) pensi che una copia me l’ha chiesta il
presidente redattore del mensile “vita pastorale” ed era d’accordo su quello
che ho scritto ma il Signore non ha voluto. Sono un laico educato in collegio,
nell’ortodossia cattolica, poi ho lasciato tutto come “il figliol prodigo” e ho
vissuto nel fango, ho gridato al Signore ed egli ha avuto compassione di me e
sono tornato a
Casa dieci anni fa,
nella S. Madre chiesa e sette anni fa ho conosciuto i neocatecumenal. Sono
sposato, ho tre figli e suocero in casa. Ho quarantotto anni e
sono entrato nel
movimento neocatecumenale per “obbedienza” al mio parroco, che mi invitò a
seguire le loro catechesi e sin dal mio
primo incontro il mio animo s’incupì, non sono mai sceso a compromessi con loro,
non ho mai lasciato la messa domenicale e quella giornaliera come loro
auspicavano e accettai sapendo nel profondo del mio spirito che era una croce. Sono
stato eletto responsabile attraverso una votazione a sorpresa. Tutto avviene in
segreto ed è questa la loro forza, devi viverla questa esperienza per
comprendere con quanta diabolicità rendono schiavi gli uomini compresi
i
presbiteri inebetiti di fronte a Kiko e ai suoi catechisti. Non li conoscevo e
non sapevo nulla dell’accusa di eresia. La mia elezione fu una doccia fredda
per i catechisti perchè fin dall’inizio delle loro catechesi, espressi
attentamente il mio disappunto per
la loro evangelizzazione gretta, noiosa e soprattutto
lontana dal Gesù di Paolo, di Francesco d’Assisi, di Padre Pio, di Don Bosco,
di Giovanni Paolo secondo, insomma il Gesù annunciato da madre chiesa e per
loro sconosciuto, intendo non nella lettera ma nello spirito (non conoscevo
ancora le accuse di eresia nei loro confronti, ripeto).
Anche il nostro parroco
non li stimava (solo oggi ho capito che era “costretto”). I catechisti avrebbero
accettato la mia elezione solo se io avessi obbedito come un cane fa con il suo
padrone (parole testuali). Questo è quello che pensano di voi sacerdoti, voi
presbiteri dovete obbedire ai catechisti che non hanno nessuna formazione
teologica , biblica e non conoscono il
catechismo della chiesa cattolica. Risposi apertamente che avrei obbedito solo
al mio parroco e come una pecora col suo pastore (Gesù ce l’ha insegnato) e non
capii per quale accidenti accettarono (solo dopo compresi) così conobbi
la loro
tecnica ossessiva di come svilire un sacerdote fino all’esaurimento fisico e
nervoso per ottenere la cosiddetta obbedienza a discapito della parrocchia.
All’inizio ho fatto da cuscinetto sia per il presbitero che per la comunità
(perché tutto passa attraverso i responsabili) mi telefonavano fino alle ore
ventiquattro e mi volevano istruire su come ottenere la “piena collaborazione”
da parte del presbitero. Nell’intero anno che sono stato con loro ne ho viste
di cose e ho conosciuto altre comunità. Non si recitava il credo, battezzati,
cresimati, presbiteri, non erano né maturi né degni poiché senza fede, almeno
dieci anni di cammino neocatecumenale per far crescere quel poco di fede (e
addio sacerdote sia come maestro sia come modello). Però tutti ci possiamo
accostare all’eucarestia, bell’esempio di coerenza cristiana, e dissi
insinuando nel cuore dei nostri fratelli il poco
rispetto e l’incredulità verso l’eucarestia. Feci entrare nella comunità una
ventina di persone col consenso del parroco (naturalmente) poiché non potevo
chiudere la porta al cristiano che voleva partecipare all’eucarestia. Scoppiò
la guerra con i catechisti, mi fecero il processo e mi misero alla scelta:
essere responsabile alla loro maniera o lasciare; risposi di fronte alla
comunità (la quale mi voleva bene e mi stimava), e con un sacerdote
completamente in loro balia, muto, “se obbedire a voi significa tradire la mia
coscienza e la mia chiesa, no”. Tutta la comunità fu contraria ai catechisti,
del sacerdote, un uomo colto e
intelligente, stimato e autorevole, non ne era rimasto più nulla. I catechisti
minacciarono di sciogliere la comunità, io supplicai i fratelli di smetterla e
di rispettare la mia scelta e poi l’importante era il Signore, e tutti si
calmarono. In pochissimi giorni la comunità si trasformò da quella che piena di
gioia e apertura, si incupì. Alcune persone andarono via (non sopportavano i
catechisti che dopo il processo si facevano vedere più spesso), rimasi nella
chiesa dietro richiesta del presbitero come l’altra voce “una voce che grida
nel deserto”. Così lui mi definiva ed io risposi, ricordando che a Giovanni
Battista avevano tagliato la testa e dopo un paio di mesi “gridai” alla
comunità che non si mormora sul fratello caduto in disgrazia e non si confessano i peccati se non al presbitero,
non accettarono il mio rimprovero (quel fratello lo fecero a pezzi, questo è lo
spirito neocatecumenale) e mi urlarono di stare zitto. Non potevano sopportare
le mie parole, zittii e dopo due giorni, per essere fedele al mio presbitero,
tornai alla preghiera senza aprire bocca, mi sedetti per ascoltare la lettura.
Il nuovo responsabile insieme ad altri si alzarono gridandomi di uscire, e
subito alzarono le sedie, borse e strappandomi i vestiti, giuro che non vuole
essere un’accusa ma solo di capire e di aprire gli occhi. Questa è la realtà
N.C. Gridai la loro ipocrisia, il timore che avevo era diventato realtà, la
mentalità dei catechisti era entrata nella comunità. Sono passati anni da
allora, alcuni di loro che non alzarono le mani, assistettero impotenti alla
scena e scandalizzati se ne andarono. In tutti questi anni, ne sono venuto a
conoscenza di cose, attraverso altri ex neocatecumenali.
Ma io ora la sfido Don Luigi …..a
sottoscrivere e a giurare davanti a Dio che lei senza nessun problema con tutta
la carità e la verità che è capace il suo ministero sacerdotale, che
sostituirebbe e aderirebbe al catechismo di Kiko anziché quello di madre
chiesa, perché questo fanno all’interno dei gruppi. Non basta una fugace e
superficiale esperienza per conoscere questa realtà, è un
tumore, lo dico e lo ripeto ancora “guai a me se non
predicassi il vangelo”, dice S. Paolo, allora guai a ogni cristiano che non
manifesta e difende la propria fede dai lupi.
Lutero era chiaro e aveva il
coraggio della lotta, Kiko è ambiguo e bugiardo non c’è né conoscenza né
sincerità. La loro catechesi è inoculare nei cuori una “
sostanza” estranea alla tradizione della chiesa.
Non c’è culto né
per Maria né per i Santi (addio intercessione) sono come i testimoni di Geova non
potete giudicare perché non conoscete. Quando il Santo Padre deciderà di dare
lo statuto sarà proprio questo a dimostrare la verità, poiché la chiesa non può
dare regole diverse dall’insegnamento dei nostri padri. Allora voi direte “a
che serve la mia protesta?” subito vi rispondo “
il Signore mi ha detto “
grida a squarciagola i delitti del mio
popolo senza nessun riguardo”, ho
obbedito (ci creda o no poco importa). Lei Don Luigi … ha parlato di lasciare
agli altri la responsabilità del proprio dovere, è proprio questo che ho fatto,
ho gridato, che cosa può fare un laico, non vi scordate che Giovanni Battista
era un laico e il suo spirito non è morto.
Ci
sono centinaia di Giovanni Battista e ne sorgeranno migliaia se voi non fate il
vostro dovere.
Distinti saluti da un
granello di sabbia.
Firmato: Cristiano cattolico
(Vittorio R.)