mercoledì 31 ottobre 2012

Frammenti di Eucarestia abbandonati dai neocatecumenali

Invitiamo stasera tutti i lettori ad una (anche breve) adorazione eucaristica in riparazione dei sacrilegi che volontariamente o involontariamente avvengono nelle celebrazioni neocatecumenali.


Ci scrive un lettore del blog: queste foto le ho scattate alla prima occasione, ieri mattina. Risalgono quindi allo scorso sabato 27 ottobre. Accade quasi ogni volta e, di norma, finiscono nell'aspirapolvere della signora delle pulizie il mercoledì..... Personalmente l'ho fatto notare, in passato, ma sembra non sia un problema per nessuno.

Esse mostrano visibilmente frammenti di Eucarestia abbandonati dai neocatecumenali dopo la 'celebrazione' del sabato sera.


Purtroppo non risulta che neppure in questa occasione nessuno li abbia raccolti e consumati, come si dovrebbe, per rispetto al Signore...
In quel contesto, come fatto rilevare, non sembra un problema per nessuno; il che non può che dimostrare, nella pratica, insieme alla disattenzione anche la poca o nulla fede nei confronti della "Presenza reale" del Signore nell'Eucaristia.

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Rinviamo alla lettura di un articolo di p.Zoffoli sull'Eucarestia.
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E dunque, a questo proposito, ribadisco quanto risposto ad una domanda di Sebastian:

Caro Sebastian, ripeto per te e per chi non avesse ancora letto la differenza tra "presenza reale" di Gesù Cristo Signore nell'Eucaristia e Sua Presenza nella Parola delle Sacre Scritture:
  1. nelle Sacre Scritture questa "presenza" è mediata dal testo, che in qualche modo fa sia da 'porta' per entrare, che da 'schermo', perché occorre mettersi in sintonia e anche studiare quello che la Scrittura realmente 'dice' al nostro cuore e alla nostra mente sia come persone singole che come 'pietre vive' (per Grazia del Signore) della Chiesa.
  2. nel pane e nel vino "transustanziati" il Signore si dona a noi direttamente, in Corpo Sangue Anima e Divinità... non siamo in grado di percepirlo con i sensi ma sappiamo per Fede e per Promessa che Lui così ha voluto e così fa ad ogni Eucaristia e entra in noi e diventa tutt'uno con noi e ne vediamo anche gli effetti per come ci trasforma.
Se solo ci rendessimo pallidamente conto della grandezza di ciò che avviene, come non inginocchiarci e non adorare e stare ben attenti che le Sacre Specie (Corpo e Sangue e Anima e Divinità di Nostro Signore) non vengano frammentate, disperse, trattate come una cosa qualunque mentre aspettate tutti insieme di fare un gesto, come fate voi di comunicarvi tutti insieme (che non sta scritto in nessun libro liturgico e poi che senso ha?), e che invece ognuno di noi fa singolarmente davanti al Signore e cuore a cuore con Lui? Perché è Lui che ci rende comunità: un "noi" perché siamo uniti in Lui e non siamo noi che "facciamo" la comunità in base ai gesti, alle pratiche, ai segni inventati da un laico spagnolo. Perché questo è il vero senso del vostro gesto in simultanea.

Non a caso la Chiesa usa il termine 'venerazione' riferito alla Parola, mentre invece al Corpo e Sangue del Signore "realmente Presente" nell'Eucaristia, si deve l'Adorazione. Non si tratta di una questione giuridica ma reale, perché riferita a quel che è e sostanzialmente accade nell'Eucaristia -  che è Actio - Azione di Cristo - come frutto del Golgota e della Risurrezione...

E aggiungo che è del Golgota (non della Risurrezione, che comunque è un fatto irriproducibile ed è il Risorto che riceviamo nelle Sacre Specie, che tuttavia sono anche Carne e Sangue della Vittima, dell'Agnello immolato!) che noi "facciamo memoria": siamo memores - come dice l'antico rito - cioè 'i ricordanti, coloro che ricordano' e si fanno presenti a Cristo, che ad ogni Eucaristia ri-presenta ri-attualizza al Padre il suo Sacrificio... e ne ricevono i frutti, le Grazie... Lo Zikkaron, anche in ebraico non è semplice ricordo commemorazione memoriale, ma riattualizzazione... "ogni volta che farete questo lo fate in memoria di me"...

Meditiamo sul significato autentico e profondo di queste parole del Verbo della Vita che la Chiesa ci ha tramandate così come il Signore le ha pronunciate durante l'Ultima Cena, che era una Cena ebraica, ma che non va ripetuta come tale, perché Cristo in essa e a partire da essa, ha compiuto qualcosa d'altro, di completamento nuovo e diverso, la nuova Pasqua = passaggio dalla morte ( ingoiando la morte data dal peccato di disobbedienza sulla Croce: il momento dell'obbedienza, del "fiat" supremo!), alla Risurrezione avvenuta proprio in virtù di questa obbedienza, con la conseguenza della Redenzione, del Riscatto che essa ha operato e opera a nostro favore e in tutti coloro che lo accolgono: i molti. Una volta per tutte sulla Croce e ogni volta di nuovo ad ogni celebrazione del Santo Sacrificio, che non è un convivio fraterno ma è il vero culto reso a Dio, il suo ius divinum, prioritaria funzione della Chiesa; che diventa sì, anche "banchetto escatologico", (alla comunione) ma solo dopo il "passaggio" dalla Croce, nella quale, nell'Offerta del Figlio, è inserita anche la nostra offerta...

Secondo voi, perché il sacerdote "innalza" l'Ostia e il Calice? Perché offre (anche in ebraico il significato di offrire è "far salire") a Dio il Corpo e il Sangue dell'Agnello immolato!

Sapendo questo, come può essere tollerabile l'indegna parodia kikiana ?

lunedì 29 ottobre 2012

«Quel fratello lo fecero a pezzi: questo è lo spirito neocatecumenale»

  LETTERA APERTA AL PAPA

A Sua Santità Benedetto XVI, Vescovo di Roma, padre della Chiesa, pastore supremo, Pietro.
E’ scritto: “lo zelo per la tua casa mi divora”.

Lacerazioni, divisioni, sofferenze sono state inflitte e continuano ad essere inflitte al popolo di Dio, Corpo di Cristo. Migliaia di testimonianze, documentate, circostanziate, firmate col sangue della sofferenza di padri, madri e figli  nell’ovile di Cristo.

In ginocchio davanti a Kiko
Un ladro recidivo, un omicida recidivo che viola la legge ripetutamente pur conoscendola e beffeggiandosi di essa non merita credibilità. Egli non rispetta la legge poiché non ha rispetto per l’uomo. Un vero pentimento porta con sé un frutto di vera conversione. Allora per il bene della comunità questo ladro, questo omicida deve essere fermato affinché non possa più nuocere e sia resa giustizia, per quanto è possibile,  a coloro che sono stati oltraggiati e feriti. Non vendetta ma giustizia e se noi cristiani dobbiamo perdonare settanta volte sette, è pur scritto: “se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te, conviene che perisca uno dei tuoi membri piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella geenna”.

E’ da imprudenti non eliminare una cellula impazzita, altrimenti tutto il corpo si ammala e và in metastasi. Pur conoscendo il catechismo della Chiesa Cattolica, i documenti, le encicliche e tra queste “Misericordia Dei”, “Ecclesia de Eucaristia”, ed essendo stato chiamato più volte e conoscendo le migliaia di sofferenze causate dalla sua dottrina con la complicità di preti e vescovi, Kiko insieme ad i suoi imperterrito si beffeggia di Dio e della Sua Chiesa. Tutto è documentato, tutto è scritto, basta cliccare il nome di don Elio Marighetto e don Gino Conti in internet i quali insieme a tanti altri sacerdoti hanno gridato “al lupo” ma i pastori dormono e nulla è cambiato. Molti sono prigionieri a causa delle confessioni “pubbliche” dei fatti più scabrosi e intimi della loro vita e gli stessi sacerdoti sono sottoposti a tale scempio e per questo ricattabili.

Gesù disse a Simon Pietro:“Simone di Giovanni mi vuoi bene tu più di costoro?” Gli rispose: “Certo Signore tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse:“Pasci i miei agnelli”. Gli disse di nuovo: Simone di Giovanni mi vuoi bene?”. Gli rispose: “Certo Signore tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse:“Pasci i miei agnelli”. Gli disse per la terza volta:“Simone di Giovanni mi vuoi bene?”.
Pietro soccorri i figli che Dio ti ha affidato, soccorri il popolo della nuova alleanza, difendici dai lupi. E’ scritto: “Tu sei Pietro e su questa pietra le porte degl’ inferi non prevarranno su di essa”.

I due "iniziatori" del Cammino, e al
centro una suggestiva ombra ispiratrice
Una moltitudine di cristiani nel corso della storia hanno dato la vita per non tradire la propria fede. La chiesa cattolica ha preferito lacerazioni, divisioni, pur di non cambiare o togliere una sola virgola della propria dottrina e noi invece costruiamo altari a coloro che la oltraggiano da quarant’anni. Nostro signore Gesù ha detto “voi siete figli di quei padri che costruivano altari ai falsi profeti”.  Elogiando Kiko vengo ferito come uomo: poichè  vedo l’empio ergersi come cedro riorgoglioso a dispetto del povero; come genitore cattolico: in quanto ho trasmesso e insegnato ai miei figli l’amore  per nostro Signore Gesù,  la fede e la dottrina cattolica,  invece essi vedono colui che la oltraggia magnificato; come cattolico: poichè si conferma colui che offende e calpesta, la sorgente il culmine della nostra fede, l’EUCARISTIA. Io sono testimone di tutto questo, e con me una moltitudine di cattolici che dicono di no, nessun compromesso a discapito della nostra fede. Si  temono scissioni, divisioni?  Ma noi viviamo già tutto questo. E il tumore sta crescendo. Kiko è inneggiato da migliaia e migliaia di persone, ma per la fede non significa nulla. Ogni epoca ha i suoi idoli, il suo vitello d’ oro che lasciano dietro di loro solo sofferenza, divisioni e morte.

Destati Pietro e fa in fretta il popolo della Nuova Alleanza grida e grido  al cospetto di Dio.

                                                                         
P.S.                                                                                                                                                                                                                             Perché avere tanti figli, a tutti i costi? Amore per la vita? Obbedire al comando di Dio di riempire tutta la terra? Essi non comprendono e non concepiscono i metodi naturali (metodo Billings) alla luce dell’enciclica “Umanae Vitae”, non comprendono l’amore coniugale come libero, responsabile, rispettoso dei tempi di silenzio, dove l’amato incontra l’amata in unità di libertà, di crescita e di ringraziamento , non solo per il dono della vita ma per il dono dell’amato dove non c’è “chiasso”, ”fretta”, ”corsa”, è la narcosi dello spirito non l’amore per la vita, questo è lo spirito neocatecumenale. Altrimenti perché tante divisioni, divorzi, disperazioni per migliaia e migliaia di persone?

Sua Santità le riporto una copia di una lettera inviata nella quaresima del 2001

Lettera aperta al Papa

Un solo occhio e un buco sulla guancia,
opera religiosa dell'iniziatore Kiko
Ho più volte spedito per via fax questa lettera alla casa apostolica sperando di trovare un anima illuminata e che la consegnasse al Santo Padre, ma evidentemente colui che l’ha ricevuta stava dormendo e allora la invierò per via internet in tutta l’Italia finché Pietro non la riceverà e al suo giudizio mi rimetterò.
Voi vescovi e presbiteri siete responsabili di tutto il male che ha fatto e che fa il movimento neocatecumenale, noi dobbiamo pendere dalle vostre labbra per sentire il profumo di Cristo e non voi dalle labbra di Kiko, costui prende ciò che è buono di Madre Chiesa e lo usa per il proprio fine.


A SUA SANTITA’ GIOVANNI PAOLO II, VICARIO DI CRISTO, PONTEFICE MAX, PIETRO, NOSTRO PADRE NELLA FEDE.

Il tuo pontificato è alto, ma c’è un Ombra; mi domando e mi tormento come è stato possibile che un tale ciarpame, questo fumo maligno sia potuto penetrare nei polmoni di “madre chiesa” con tutto il suo patrimonio spirituale e culturale, come abbia potuto ingerire tale immondizia, sto parlando del MOVIMENTO NEOCATECUMENALE. “Anziani che solo in apparenza guidano il popolo” ma in realtà gretti, noiosi, perniciosi e pieni di apostasia e di eresia, di una cultura degna solo del “Grande fratello”, un abominio agli occhi di Dio, sono forse i segni dei tempi?

Sono un falegname, non un dotto e tutto ciò che scrivo viene dalla mia esperienza (breve e dolorosa) avuta come responsabile di una delle comunità NC e aver partecipato ai loro incontri, anche regionali e sono in possesso del loro catechismo nel quale tutto ciò che viene insegnato, annunciato dal catechismo dalla chiesa universale è contraddetto, rifiutato e manipolato secondo il loro annuncio. Citerò alcuni punti riferendomi soprattutto al cap. 9 della penitenza e della seconda parte di tale “catechismo” sull’ Eucaristia.
Tale dattilo non è reperibile nelle librerie, ne in biblioteca, custodito gelosamente nelle mani dei loro catechisti, i quali (molti) inconsapevoli a causa dell’ignoranza delle Sacre Scritture e della dottrina cattolica, sono strumenti nelle loro mani.

Il testo è “Orientamento alle equipes dei catechisti per la catechesi dell’annuncio”.

Solennità: ecco Kiko all'ambone,
con crocifero e candelieri
(foto © www.cammino.info)
Secondo Carmen (la vera anima del cammino) e del suo “discepolo” Kiko, la nostra madre chiesa è venuta meno alla sua missione evangelizzatrice, in quanto responsabile fin dal terzo secolo di aver coperto il tesoro della chiesa primitiva, ovvero il suo Kerigma per mezzo di compromessi e elucubrazioni filosofiche e teologiche e di riti pagani specialmente la santa messa.
Loro affermano che tale generazione sussiste ancora oggi. Un esempio di elucubrazione è la parola transustanziazione dato che “Se il Signore voleva farsi adorare nei tabernacoli (vera eresia per Kiko e i suoi) si sarebbe fatto pietra per non andare a  male” (cfr. pag 349).
Questo linguaggio, per me cattolico è scandalo. Ancora sempre secondo Carmen e Kiko il kerigma non dipende nell’aver visto il Risorto (poiché anche Lazzaro è risorto, non distinguendo le due risurrezioni) ma nel credere che Egli è il Messia, mentre la chiesa insegna che la prima evangelizzatrice è stata una donna la quale ha proclamato: “Ho visto il Signore”.Questa è la nostra fede.
Ancora, il peccato ha solo una dimensione sociale non individuale in quanto non c’è responsabilità a causa del peccato originale.

Per Kiko e Carmen il sostegno della fede
non è il Sacramento, ma l'assemblea.
Proprio come i protestanti
La chiesa primitiva non ha alcun’esplicitazione del sacramento della penitenza che non sia il battesimo, solo quando la chiesa si è istituzionalizzata, appare la confessione individuale che è una vera e propria degenerazione e invenzione dei monaci, così anche i confessionali. “Cristo non ha inventato la confessione”: parola di Carmen e Kiko.

Tra sacerdozio ministeriale e quello ordinario non c’è differenza, non a causa del presbitero o del  vescovo che si ha l’eucaristia, ma si ha per mezzo dell’assemblea (pag 337).

L’obbedienza in materia di fede e di guida pastorale va a Kiko e ai catechisti poiché essi solo hanno il discernimento degli spiriti e chiunque osa opporsi a questo cammino NC e schiavo di satana, poiché Dio ha mandato Kiko e Carmen ha rinnovare la chiesa da tale oscurantismo durato per oltre un millennio.
Loro sono i veri interpreti del concilio vaticano II. Ma arriviamo al cuore della nostra fede, l’Eucaristia.

"...è principalmente un'esultanza..."
Secondo Carmen e Kiko, l’Eucaristia è principalmente un esultanza, una risposta del’uomo all’intervento di Dio e solo dopo e rendimento di grazie e non di Cristo ma degli uomini (pag. 307-309). Ancora pag 325, “Gesù dice: Questo sarà il mio memoriale. Questo che cos’è? Non sono solo parolette ma tutto quello che si sta facendo durante la notte, la notte dell’Esodo”. Per sapere che cos’è l’eucaristia non sono sufficienti i vangeli.(pag.329)
E’ la notte del sabato la vera Pasqua, non la domenica, essa è solo un prolungamento (pag. 355)
E allora mi chiedo, che senso ha l’enciclica “Dies Domini”?

Bisogna eliminare l’Orate Frates “vero linguaggio pagano” sempre secondo Carmen e Kiko. Il credo e il gloria inutili nella santa Messa.

La celebrazione eucaristica, celebrata dai neocatecumenali, vieta l’accesso ai non appartenenti al movimento. Nella stessa parrocchia vengono celebrate contemporaneamente più Eucaristie, insinuando e seminando divisioni nel popolo di Dio.

Nella Santa Messa non c’è offerta, la Chiesa non offre nulla e non c’è sacrificio (pag 342), non c’è Vittima Sacrificale, perché essa è passaggio dalla morte alla Resurrezione.

La Chiesa dice invece: “Se non c’è Vittima Sacrificale né Offerta, non c’è Espiazione e né Redenzione e noi rimaniamo nei nostri peccati”.

Contro questo ciarpame (bisogna leggerlo questo capolavoro di immondizia) si sono elevate voci fedeli alla Madre Chiesa, come padre Enrico Zoffoli (Eresie del movimento Neocatecumenale) il quale ha denunciato più volte e smascherato l’eresia Neocatecumenale e non è stato ascoltato, così altri sacerdoti fedeli a Madre Chiesa.

Ma adesso gridiamo noi laici: Voce di uno che grida nel deserto: “Preparate le strade del Signore e raddrizzate i suoi sentieri”

“SE ANCHE UN ANGELO O NOI STESSI VI PREDICASSIMO UN VANGELO DIVERSO DA QUELLO CHE VI ABBIAMO PREDICATO, SI ANATEMA – SIA MALEDETTO”

Nei dipinti religiosi di Kiko,
il Redentore ha le fattezze di Kiko
Il linguaggio di Kiko e Carmen è ambiguo; essi prendono dalla nostra Madre Chiesa e vi iniettano il loro lievito fatto di puro veleno a perdizione di anime.
Non si scende a compromessi con la belva, essa divora.
Noi invece benediciamo Dio di Gesù Cristo Nostro signore, Padre Benedetto nei secoli che ci donato per mezzo di Suo Figlio la nostra Madre Chiesa, dove tutti gli uomini, senza barriere, possono abbeverarsi all’abbondanza di questa fonte di bellezza e di bontà, perché in essa e solo in essa si celebra l’Eucaristia, interdetta solo a coloro che vogliono vivere secondo la carne grazia su grazia e la vita eterna a coloro che l’accolgono.

Leggendo attentamente il loro “catechismo”, Kiko e Carmen dicono di no alla confessione individuale mirando ad eliminarla. Noi invece, diciamo si e frequente, mirabile dono del Risorto per mezzo della Croce.
Essi dicono di no al sacerdozio ministeriale, per noi è Cristo che celebra.
Kiko e Carmen non conoscono l’Eucaristia: “Osso dalle mie ossa e carne dalla mia carne. “Le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa.

Affido questa testimonianza sotto la protezione di Maria Santissima Regina del Castello – Madre di Dio e Madre nostra.

Nome Cognome di ....(Na)

PS: Dopo trent’anni e più di divulgazione del loro “catechismo” i neocatecumenali hanno eliminato alcune pagine tra le più perniciose sostituendole con lunghe citazioni del catechismo della Chiesa cattolica. E solo una mascherata!

1) Non c’è abiura necessaria in questi casi.

2) Nel “catechismo” di Kiko e Carmen l’eresia rimane, essi affermano che è la legge (il cammino) che salva non la grazia.

3) La Santa Messa è tutto un canto alla resurrezione. E il sacrificio di Nostro Signore dov’è? essi negano in modo ambiguo la morte sacrificalela Vittima Sacrificale. Il loro programma è rimasto invariato.

4) Usano la parola di Dio come strumento di ricatto per ottenere soldi a beneficio dei loro gruppi causando dolore e divisione all’interno delle famiglie, la prova di quello che sto dicendo la troverete nel loro manoscritto (orientamento alle equipes di catechisti per la convivenza della rinnovazione del primo scrutinio battesimale).

5) Tutto avviene in segreto nei gruppi NC, ciò non avveniva dai tempi delle catacombe, allora giustificato. Questo permette meglio controllare e plagiare le persone. 

PER KIKO: MENE, TEKEL, PERES. (Daniele Cap. 5,25-28)  

A voi vescovi pastori del popolo di Dio

Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: "La Scrittura dice: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca di ladri". (Mt. 21,12-13)

Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue. Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino di mezzo a voi sorgeranno alcuni a insegnare dottrine perverse per attirare discepoli dietro di sé. (Atti degli Apostoli 20,28-30)

Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. (Gv 10,11-13)

I vescovi, infatti, sono gli araldi della fede che portano a Cristo nuovi discepoli; sono dottori autentici, cioè rivestiti dell'autorità di Cristo, che predicano al popolo loro affidato la fede da credere e da applicare nella pratica della vita, la illustrano alla luce dello Spirito Santo, traendo fuori dal tesoro della Rivelazione cose nuove e vecchie (cfr. Mt 13,52), la fanno fruttificare e vegliano per tenere lontano dal loro gregge gli errori che lo minacciano (cfr. 2 Tm 4,1-4) . Lumen Gentium  Cap. III (25)

San Paolo non ha temuto le conseguenze quando rimproverava apertamente Pietro a causa della sua ipocrisia. Cfr. Gal. 2,11-14

In un eccesso potremmo dire che S. Paolo ha salvato Pietro e Pietro si è lasciato salvare. Il primo, grande nel confidare in colui che è il suo conforto (Cristo) gridando la Verità e il secondo, Pietro, grande nell’umile ascolto e accettazione della Verità. Altrimenti come avrebbe potuto governare la Nave di Cristo?

La carità non tollera l’ingiustizia occultandola e ne nega la Verità diventando complice dell’ingiustizia. La carità si esprime, prende vitalità nel vero esercizio della verità e “la verità vi farà liberi” dice N. Signore Gesù Cristo. La carità non favorisce il carnefice a dispetto della vittima, ma soccorre quest’ultima; non teme il giudizio degli uomini poiché uno è il Giudice, il Dio vivente. La carità quella vera non falsifica la verità che salva, colui che falsifica non solo non “può salvare” ma non si salva, così chi ne è complice.

Non sempre il silenzio è santo. “Quello che avete udito nelle tenebre, gridatelo dai tetti”; “se non saranno questi a parlare, le pietre grideranno” dice il Nostro Signore Gesù Cristo.
Il silenzio di Maria è il silenzio che salva è il “luogo” dove gli uomini tacciono e gli spiriti immondi svaniscono e gli angeli adorano, è il luogo dove il verbo si fa carne e l’uomo è redento, trasfigurato, salvato dal vitello d’oro, principe di questo mondo.
Il “silenzio ” degli uomini è quello degli israeliti nel deserto, non sopportando il silenzio di Mosè si costruirono il loro Dio e gridarono “Questi, è quello che ci ha salvati, ci ha liberati”, così uccidendo in se stessi la verità e la menzogna prende dimora fra gli uomini. La follia e la degenerazione diventano carne e storia. Pastori del popolo di Dio io sono testimone   di tutto questo. Posso tacere ed essere vostro complice ?                                                  


LETTERA SCRITTA NEL MARZO 2001

LA MIA ESPERIENZA CON I N.C. E NULLA È CAMBIATO.

Nulla è cambiato
Carissimo Don Luigi ….. , dovrà avere il coraggio di  mangiarlo tutto questo “mattone”, ( sono due i manoscritti in mio possesso e in uno di questi si può dimostrare come Kiko con la complicità dei suoi, ottiene soldi nel “nome di Gesù” dai nostri fratelli a beneficio di pochi e del M. N. C.), volume datomi da due sacerdoti forzati e ricattati  (parole loro di fronte a testimoni) dal loro vescovo e costretti ad accettare gruppi N. C. nella loro parrocchia.

Uno di questi sacerdoti mi raccontava di come i catechisti prendevano soldi con il loro metodo, a un povero vecchio e come questi piangeva. La chiamavano decima, così vengono sottratti ogni mese da pensione e stipendio. Oppure di come una madre ha venduto due appartamenti (eredità della figlia) con “consenso e lacrime”.

Di questi casi ce ne sono a migliaia, legga Padre Zoffoli se non crede alle mie parole, è un suo confratello, se non si versava questa decima, dopo alcuni anni, retrocedi di grado (la chiamano rinuncia a satana, altrimenti sei schiavo di mammona di fronte alla comunità). Sono anni di cammino, capito!

Io stesso ho visto come ritirano i soldi con un sacco nero (e che pena).

Avvengono confessioni pubbliche nei gruppi, dal nord al sud dell’Italia. Come dicevo dovrà mangiarlo questo mattone, alla fine vomitarlo, altrimenti si troverà neocatecumenale e addio discernimento proprio come i testimoni di Geova. Chiedo scusa se le parlo così, in questi toni, ma di sacerdoti allucinati per kiko ne ho visti abbastanza. So per quale motivo vuole una copia del manoscritto, è per trovare qualcosa e usarla contro di me e dimostrarmi quanta carità e verità c’è in me. Il signore me l’ ha detto (anch’io prego, ci creda o non ci creda poco importa). La cosa importante è lottare fino in fondo per la verità del vangelo (per mezzo della grazia), così come insegna S. Madre Chiesa, perchè sempre sorgeranno lupi in mezzo a noi (non l’ho detto io) pensi che una copia me l’ha chiesta il presidente redattore del mensile “vita pastorale” ed era d’accordo su quello che ho scritto ma il Signore non ha voluto. Sono un laico educato in collegio, nell’ortodossia cattolica, poi ho lasciato tutto come “il figliol prodigo” e ho vissuto nel fango, ho gridato al Signore ed egli ha avuto compassione di me e sono tornato a Casa dieci anni fa, nella S. Madre chiesa e sette anni fa ho conosciuto i neocatecumenal. Sono sposato, ho tre figli e suocero in casa. Ho quarantotto anni e sono entrato nel movimento neocatecumenale per “obbedienza” al mio parroco, che mi invitò a seguire le loro catechesi e sin dal mio primo incontro il mio animo s’incupì, non sono mai sceso a compromessi con loro, non ho mai lasciato la messa domenicale e quella giornaliera come loro auspicavano e accettai sapendo nel profondo del mio spirito che era una croce. Sono stato eletto responsabile attraverso una votazione a sorpresa. Tutto avviene in segreto ed è questa la loro forza, devi viverla questa esperienza per comprendere con quanta diabolicità rendono schiavi gli uomini compresi i presbiteri inebetiti di fronte a Kiko e ai suoi catechisti. Non li conoscevo e non sapevo nulla dell’accusa di eresia. La mia elezione fu una doccia fredda per i catechisti perchè fin dall’inizio delle loro catechesi, espressi attentamente il mio disappunto per la loro evangelizzazione gretta, noiosa e soprattutto lontana dal Gesù di Paolo, di Francesco d’Assisi, di Padre Pio, di Don Bosco, di Giovanni Paolo secondo, insomma il Gesù annunciato da madre chiesa e per loro sconosciuto, intendo non nella lettera ma nello spirito (non conoscevo ancora le accuse di eresia nei loro confronti, ripeto). Anche il nostro parroco non li stimava (solo oggi ho capito che era “costretto”). I catechisti avrebbero accettato la mia elezione solo se io avessi obbedito come un cane fa con il suo padrone (parole testuali). Questo è quello che pensano di voi sacerdoti, voi presbiteri dovete obbedire ai catechisti che non hanno nessuna formazione teologica , biblica  e non conoscono il catechismo della chiesa cattolica. Risposi apertamente che avrei obbedito solo al mio parroco e come una pecora col suo pastore (Gesù ce l’ha insegnato) e non capii per quale accidenti accettarono (solo dopo compresi) così conobbi la loro tecnica ossessiva di come svilire un sacerdote fino all’esaurimento fisico e nervoso per ottenere la cosiddetta obbedienza a discapito della parrocchia. All’inizio ho fatto da cuscinetto sia per il presbitero che per la comunità (perché tutto passa attraverso i responsabili) mi telefonavano fino alle ore ventiquattro e mi volevano istruire su come ottenere la “piena collaborazione” da parte del presbitero. Nell’intero anno che sono stato con loro ne ho viste di cose e ho conosciuto altre comunità. Non si recitava il credo, battezzati, cresimati, presbiteri, non erano né maturi né degni poiché senza fede, almeno dieci anni di cammino neocatecumenale per far crescere quel poco di fede (e addio sacerdote sia come maestro sia come modello). Però tutti ci possiamo accostare all’eucarestia, bell’esempio di coerenza cristiana, e dissi insinuando nel cuore dei nostri fratelli il poco rispetto e l’incredulità verso l’eucarestia. Feci entrare nella comunità una ventina di persone col consenso del parroco (naturalmente) poiché non potevo chiudere la porta al cristiano che voleva partecipare all’eucarestia. Scoppiò la guerra con i catechisti, mi fecero il processo e mi misero alla scelta: essere responsabile alla loro maniera o lasciare; risposi di fronte alla comunità (la quale mi voleva bene e mi stimava), e con un sacerdote completamente in loro balia, muto, “se obbedire a voi significa tradire la mia coscienza e la mia chiesa, no”. Tutta la comunità fu contraria ai catechisti, del sacerdote, un uomo  colto e intelligente, stimato e autorevole, non ne era rimasto più nulla. I catechisti minacciarono di sciogliere la comunità, io supplicai i fratelli di smetterla e di rispettare la mia scelta e poi l’importante era il Signore, e tutti si calmarono. In pochissimi giorni la comunità si trasformò da quella che piena di gioia e apertura, si incupì. Alcune persone andarono via (non sopportavano i catechisti che dopo il processo si facevano vedere più spesso), rimasi nella chiesa dietro richiesta del presbitero come l’altra voce “una voce che grida nel deserto”. Così lui mi definiva ed io risposi, ricordando che a Giovanni Battista avevano tagliato la testa e dopo un paio di mesi “gridai” alla comunità che non si mormora sul fratello caduto in disgrazia e non si confessano i peccati se non al presbitero, non accettarono il mio rimprovero (quel fratello lo fecero a pezzi, questo è lo spirito neocatecumenale) e mi urlarono di stare zitto. Non potevano sopportare le mie parole, zittii e dopo due giorni, per essere fedele al mio presbitero, tornai alla preghiera senza aprire bocca, mi sedetti per ascoltare la lettura. Il nuovo responsabile insieme ad altri si alzarono gridandomi di uscire, e subito alzarono le sedie, borse e strappandomi i vestiti, giuro che non vuole essere un’accusa ma solo di capire e di aprire gli occhi. Questa è la realtà N.C. Gridai la loro ipocrisia, il timore che avevo era diventato realtà, la mentalità dei catechisti era entrata nella comunità. Sono passati anni da allora, alcuni di loro che non alzarono le mani, assistettero impotenti alla scena e scandalizzati se ne andarono. In tutti questi anni, ne sono venuto a conoscenza di cose, attraverso altri ex neocatecumenali.
Ma io ora la sfido Don Luigi …..a sottoscrivere e a giurare davanti a Dio che lei senza nessun problema con tutta la carità e la verità che è capace il suo ministero sacerdotale, che sostituirebbe e aderirebbe al catechismo di Kiko anziché quello di madre chiesa, perché questo fanno all’interno dei gruppi. Non basta una fugace e superficiale esperienza per conoscere questa realtà, è un tumore, lo dico e lo ripeto ancora “guai a me se non predicassi il vangelo”, dice S. Paolo, allora guai a ogni cristiano che non manifesta e difende la propria fede dai lupi. Lutero era chiaro e aveva il coraggio della lotta, Kiko è ambiguo e bugiardo non c’è né conoscenza né sincerità. La loro catechesi è inoculare nei cuori una “sostanza” estranea alla tradizione della chiesa. Non c’è culto né per Maria né per i Santi (addio intercessione) sono come i testimoni di Geova non potete giudicare perché non conoscete. Quando il Santo Padre deciderà di dare lo statuto sarà proprio questo a dimostrare la verità, poiché la chiesa non può dare regole diverse dall’insegnamento dei nostri padri. Allora voi direte “a che serve la mia protesta?” subito vi rispondo “ il Signore mi ha dettogrida a squarciagola i delitti del mio popolo senza nessun riguardo”,  ho obbedito (ci creda o no poco importa). Lei Don Luigi … ha parlato di lasciare agli altri la responsabilità del proprio dovere, è proprio questo che ho fatto, ho gridato, che cosa può fare un laico, non vi scordate che Giovanni Battista era un laico e il suo spirito non è morto. Ci sono centinaia di Giovanni Battista e ne sorgeranno migliaia se voi non fate il vostro dovere.

Distinti saluti da un granello di sabbia.

                                                              Firmato: Cristiano cattolico (Vittorio R.)

sabato 27 ottobre 2012

Appello ad un fratello neocatecumenale

Oggi è sabato: stasera i "kikos" disubbidiranno ancora una volta alle «decisioni del Santo Padre». Faccio appello al buon cuore e alla retta ragione di un fratello delle comunità neocatecumenali intervenuto su questo blog.


"Momento della Comunione"
ad una celebrazione del sabato sera
Su questo blog abbiamo riflettuto insieme tante volte su come l'eresia si nasconda nelle ambiguità, su come Kiko inganna i suoi seguaci, su come il Cammino non segue le decisioni del Papa, ecc., articoli che prima di proseguire la discussione ti consiglio caldamente di leggere (con attenzione e con onestà intellettuale: non significa che devi darci automaticamente e preventivamente ragione, ma nemmeno significa che devi darci automaticamente e preventivamente torto).

Nella mentalità dei neocat, anche quando spara corbellerie, Kiko è sempre san Kiko, "il santo vivente".

Dato che le corbellerie di Kiko sono piuttosto frequenti, i neocatecumenali non hanno altra scelta: o evitano di interrogarsi oppure rischiano seriamente di intuire che il Cammino è zeppo di errori e che il "dono dello Spirito" riguarda solo la bontà di cuore dei più semplici, quelli che ancora non sospettano storture, eresie, disubbidienze (cose che non vengono certo dallo Spirito).

Baciando la "reliquia" che
il "profeta" ha "santificato"...
Kiko non vi dirà mai esplicitamente «dovete essere eretici», non vi dirà mai «disubbidiamo al Papa», non vi dirà mai «siate scismatici». Però voi nel seguirlo vi trovate a professare idee non proprio cattoliche, liturgie diverse da quelle della Chiesa, separatismi e rapacità contro il resto della Chiesa...

Quando il Papa comunicò al "tripode" le proprie decisioni, Kiko, Carmen e don Pezzi risposero per iscritto: «siamo contentissimi delle norme» e poi hanno disobbedito alle parti più importanti di quelle norme (e qualche anno dopo Kiko si è perfino fatto beffe delle norme del Santo Padre: «ora è il Papa a dover combattere con Arinze»).

Oggi è sabato: stasera, in tutte le comunità neocatecumenali si continuerà quella disobbedienza a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI (guarda il tizio cerchiato in questa foto seduto in attesa del "segnale").

«Quando si fu avvicinato all'accampamento,
vide il vitello e le danze...»
Tu hai ovviamente un terrore nero di riconoscere tale disobbedienza, perché poi corentemente ti toccherebbe ammettere che se tutte le comunità neocatecumenali disubbidiscono, allora è Kiko a guidarvi nella disubbidienza al Papa, è Kiko il vostro idolo intoccabile (nessuno osa ubbidire al Papa, nessuno osa fare qualcosa che Kiko non ha comandato!).

Tutto questo non cambia nemmeno di uno iota anche di fronte a persone che desiderano vivere la santità, la missione, la carità... anche di fronte a centinaia di "seminari RM", a centomila "alzate", a tanti "trionfi" del Cammino, poiché il buon cuore dei singoli non è in discussione: è invece in discussione ciò a cui affidi la tua anima. Una buona pecora affidata ad un lupo, che fine fa?

Oggi è sabato e tu, caro fratello "Kikos", scrivi che stasera non avresti disubbidito ad alcun Papa.

E Kiko disse al card. Cañizares Llovera:
«guardi come alla Comunione stiamo tutti seduti»
Ciò che tu tenti di nascondere perfino a te stesso è che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI vi hanno esplicitamente comandato di seguire il Messale in uso per tutta la Chiesa (dunque vietando tutti i vostri strafalcioni liturgici, a cominciare dalla comunione "seduti in attesa di consumarla, dopo averla ricevuta con una breve alzata in piedi").

E quindi, per dimostrare (a te stesso più che agli altri) che ti fidi del Cammino, ti arrampichi sugli specchi, dichiari (contro ogni evidenza) che non state disubbidendo, fai finta di non sentire le notizie che non ti garbano, avverti l'urgenza di cambiare discorso ogni volta, tenti in ogni modo di zittirci e di stancarci (per evitare che noi insistiamo a ricordarti ciò che vuoi ignorare e dimenticare)...

I neocatecumenali arrivano persino a mentire, pur di difendere il Cammino.

Cagliari: kikizzazione completa
della parrocchia al Poetto
Non solo: arrivano persino a mentire a sé stessi pur di giustificare la propria appartenenza al Cammino.

Ogni menzogna, per essere "coperta", ha bisogno di una menzogna ancora più grande. E così si entra in un circolo vizioso assurdo e diabolico.

Tanto per esempio, ti invito a riflettere onestamente sulle circostanze della lettera "Ogniqualvolta": sei costretto a costruire un castello di menzogne pur di poter continuare a dire che "il Papa vi approva". Hai un tragico bisogno di credere tu stesso a quella mistificazione, perché sarebbe per te doloroso scoprire che Kiko e Carmen ti hanno ingannato (e quindi che potrebbero averlo fatto in molte, moltissime altre occasioni).

Nello Statuto del Cammino
non c'è nessun obbligo della "decima",
tanto meno per realizzare le Domus...
Riflettici con calma: per esempio pensa a quante volte ti sei chiesto come mai certi cosiddetti "catechisti" (e ancor più gli "itineranti") fanno la bella vita, vanno alle convivenze con abiti eleganti e ricercati, sembrano esser capaci soltanto di comandare e di raccogliere soldi... E tu, invece, che per vivere il Cammino ti privi anche del centesimo pur di non fare brutta figura con la decima e con le continue raccolte fondi... Quella "casta neocatecumenale" usa il Cammino come uno strumento di lusso, come un copione da recitare per poter continuare a godere dei tanti privilegi; probabilmente loro stessi non ci credono più da molto tempo, ma hanno bisogno che i poveracci, dal basso, continuino a stare al gioco e a finanziare faraoniche opere e faraoniche mangiate...

È comprensibile (anche se non giustificabile) che tu abbia un terrore nero di scoprire che il tuo "cammino di fede" è costruito sulle ambiguità e sugli inganni, costruito sfruttando la tua buona fede e la tua capacità di negare l'evidenza, costruito sfruttando il tuo desiderio di convertirti e la tua propensione a mentire anche a te stesso pur di non uscire da tale "esercito di Pulcinella", sapendo bene che i tanto amati "fratelli di comunità", una volta che ti hanno etichettato come un "giuda", ti considerano un "non-persona" anche se per più di venti-trent'anni avevate condiviso tutte le cose importanti della vita.

Scoprire di essere stato ingannato dal Cammino non è la fine del mondo. La verità è come una medicina indigesta: ci vuole coraggio per accettarla, ma poi guarisce e libera.

"Tabernacolo a due piazze":
per i neocatecumenali la Bibbia merita
lo stesso culto del Santissimo Sacramento,
come se la Presenza Reale fosse solo... simbolica
Spero che tu, stasera, rientrando dalla celebrazione kikista-carmenista, abbia avuto anche un solo attimo per aprire gli occhi e chiederti: ma davvero queste pagliacciate servono alla salvezza della mia anima? davvero questa chiassosa messinscena sarebbe "liturgia"? davvero quei venti secoli di santità abituati al silenzio e all'inginocchiarsi e alla sacralità della liturgia, erano un errore a cui solo Kiko nei tempi odierni ha posto rimedio? Davvero il Concilio Vaticano II pretende che si promuovano strafalcioni liturgici e si insegnino corbellerie dottrinali? Davvero il Cammino Neocatecumenale è "frutto" del Vaticano II? Davvero stavamo obbedendo alle «decisioni del Santo Padre»?

Vedi, non è importante "chi" ti suggerisce di ragionare, non è importante "chi" ti indica i lati ambigui del Cammino che tu finora ti ostini a negare; non è importante il "dove" stanno scritte certe cose, ma solo se quelle cose sono vere.

Si fa presto a rifugiarsi negli slogan di Kiko e Carmen, comodissimo spegnere il cervello ed attivare il ripetitore automatico delle loro fandonie, facilissimo gridare furiosi «Kiko ha il carisma e parla sotto ispirazione divina, chi sei tu per giudicarlo?»

Aver paura della verità significa trasformare la propria fede in una recita sperando sotto sotto di ingannare non solo chi ci sta intorno, ma anche Nostro Signore.

Quando ci ritroveremo al giudizio universale, si sentiranno tanti neocatecumenali lamentarsi a gran voce: "Ma come, Signore? noi eravamo Approvati! noi eravamo Dono dello Spirito! noi avevamo lo Statuto! ma come ti permetti, Signore? Tu giudichi!"

mercoledì 24 ottobre 2012

Arrivano gli UFO a Gerusalemme


Ecco uno schizzo della Domus Jerusalem, la prossima mastodontica "opera" di Kiko (Francisco José Gòmez de Argüello y Wirtz), da realizzare a Mamre, in Israele, presso Gerusalemme (di cui nonostante la colossale segretezza ci era trapelata qualche notizia due anni fa). La prima cosa che salta all'occhio è il "disco volante" sulla destra (ossia l'aula liturgica circolare) identico a quello del Centro Neocatecumenale di Porto San Giorgio in Italia.

I Jetsons volano tra le Domus Kikiane
L'architettura futuristica, sebbene scimmiottante qua e là stili ebraici, richiama i cartoni animati dei Jetsons ("I pronipoti") e quella "sindrome del mattone" di tutti gli uomini di una certa età convinti di dover assolutamente lasciare ai posteri un monumento a sé stessi.

Ma non è solo questione di pessimo gusto. La chiesa-UFO è una vera e propria "piramide di cerchi concentrici", che per i cabalisti indica le ruote della Merkavah (cfr. Ez 1,21), e che simboleggia un'iniziazione "per gradi". Avrà forse qualcosa a che fare con i simboli massonici reperibili negli orrendi dipinti del fondatore dei neocatecumenali?

Ecco l'UFO di Porto San Giorgio
Il sottotitolo "The New Challenge", "la nuova sfida", sembra essere direttamente riferito ai portafogli dei neocatecumenali (le raccolte di denaro sono già iniziate). Chissà, magari come già avvenne per la Domus Galilaeae, anche stavolta vedremo Kiko comandare urgentemente dalla sera alla mattina che ogni comunità versi subito l'equivalente di una decina di stipendi a costo di fare una fideiussione, perché i lavori in corso per la nueva Domus kikiana non si possono mica fermare.

Alcuni fratelli ci confermano che il terreno è stato acquistato (per uno spropositato fiume di milioni) da una non meglio precisata "chiesa siriaca". Corre voce che la proprietà verrebbe intestata al Patriarca Latino di Gerusalemme che, benché ben disposto verso i neocatecumenali, si vede costruire davanti al naso un'altra Domus a immagine e somiglianza degli "iniziatori" del Cammino; per fare un paragone, provate a immaginare un cattolico un po' troppo appassionato di ippica che costruisce una chiesa a forma di cavallo proprio di fronte alla Basilica di San Pietro in Vaticano...

Chissà quanti neocatecumenali penseranno ironicamente che...
Ma la notizia suscita piuttosto un altro tipo di domande: il Cammino non era soltanto un "itinerario" per i "tempi odierni"? Non era un «insieme di beni spirituali» così come stabilito dall'articolo 3 dello Statuto? Cosa c'entra la fondazione Famiglia di Nazareth con l'articolo 4 dello Statuto? Come mai bisogna pagare profumatamente per realizzare ogni ideuzza del fondatore? Come mai bisogna pagare la "decima" quando lo Statuto non la prevede affatto?

Vedete, uno comincia il Cammino Neocatecumenale nella speranza di aumentare la propria fede, e si ritrova invece davanti a continue richieste di soldi, occasioni di sfruttamento, pratiche divinatorie, insegnamenti ambigui e distorti, spiritualità inquietanteliturgie stravaganti, infinite mistificazioni e disubbidienze ai Pontefici, l'«oliatura» degli ecclesiastici e la vera e propria guerra a quelli che non danno appoggio, e poi l'«orgoglio e l'arroganza» dei leader, il «culto della personalità» dei fondatori, financo il "santino di san Kiko"...

(ringrazio Markus, Lino e fratelli vari per le segnalazioni e gli spunti) 

domenica 21 ottobre 2012

"Desustanziazione": altra eresia anti-eucaristica

Dal blog ABC Apologetica riprendiamo e commentiamo alcune considerazioni su una delle tante eresie de facto professate anche da tanti neocatecumenali. Ricordiamoci che per essere eretici non c'è bisogno di dichiarare "sono eretico perché nego questa lista di dogmi". Uno può anche affermare di credere nelle verità eterne insegnate dalla Chiesa salvo poi, nella vita reale, comportarsi come se non ci credesse. L'eresia infatti si nasconde nelle ambiguità.

Allora, dopo aver fatto la Comunione cosa fai?
Ti pulisci le mani dai frammenti rimasti?


La dottrina eretica neomodernista della "desustanziazione"

Alcuni eventi recenti hanno riportato alla luce una delle perle della teologia modernista, che vale la pena esaminare in quanto è diventata oggi molto più comune di quanto la Chiesa possa immaginare. Si tratta della strana idea di una «desustanziazione» dell'Eucarestia dopo la Messa e la Comunione.

Abbiamo incontrato quell'aberrante termine per la prima volta in un articolo blasfemo pubblicato su internet a proposito della profanazione del Santissimo Sacramento, rubato da un ateo che simulava la "comunione sulla mano" (pratica che continuamente si dimostra facilitatrice di ogni tipo di offesa al Sacramento), per dissacrarlo e tentare di identificarvi coi suoi metodi la Presenza Reale di Cristo.

San Domenico
distrugge l'eresia,
rappresentata da un libro
da cui fuoriescono serpi
Un membro del forum online, indignato e preoccupato dalla notizia, ha contattato un seminarista (Dio ci aiuti!) per chiedere delle possibili conseguenze di quella perfida profanazione. Il seminarista ha detto che l'ostia non aveva più la Presenza Reale di Cristo poiché nel momento della profanazione la sostanza divina avrebbe abbandonato l'ostia lasciandola ridiventare semplice pane, e che questo evento avrebbe il nome di "desustanziazione": idea apparentemente e disgraziatamente insegnata dai suoi formatori del seminario, il che implica che avremo in futuro molti sacerdoti inclini a insegnare tale stupida dottrina.

Senza voler citare la moltitudine di testimonianze dei miracoli eucaristici (che smentiscono quel seminarista), notiamo che in giro si sta cominciando a perdere la consapevolezza della vera natura dell'Eucarestia e, con essa, anche quella degli altri sacramenti, contro ogni pronunciamento della Chiesa in materia.

Quella dottrina eretica della "desustanziazione" va discussa e contestata in tutto il mondo, pur sapendo che l'ignoranza è sempre ricolma di impertinenza. Per cui vi proponiamo due argomenti per assicurare un già difficile discorso apologetico intraecclesiale e per aumentare la fiducia nel sacramento.

Anzitutto il Concilio di Trento (sessione XIII) condanna come "eresia" tale idea tutt'altro che nuova:
«Se qualcuno dice che il Corpo e il Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo non sono nel mirabile sacramento dell’Eucaristia dopo la consacrazione, ma che vi sono solo quando ne usa, mentre sono ricevuti, ma non prima, né dopo, ovvero che nelle ostie o particole consacrate che si conservano o restano dopo la comunione non permane il vero Corpo del Signore, sia scomunicato».

«Se qualcuno dice che nel santo sacramento dell’Eucaristia non si deve adorare il Cristo, Figlio unigenito di Dio, con un culto anche esterno di latrìa, e che, di conseguenza, non lo si deve venerare con una particolarità solennità, né portarlo in processione secondo il lodevole ed universale costume della santa Chiesa, oppure non deve essere esposto pubblicamente all’adorazione del popolo e che coloro che lo adorano sono degli idolatri, sia scomunicato».

I cosiddetti "iniziatori" del Cammino
danno l'esempio: comunione "seduti"...
«Se qualcuno dice che nella Messa non si offre a Dio un Sacrificio vero e proprio o che questa offerta consiste solo nel fatto che Cristo ci è dato in cibo, sia scomunicato». «Se qualcuno dice che con le parole: “Fate questo in memoria di me” (Lc 22,19; 1 Cor 11,24) Cristo non ha costituito gli Apostoli sacerdoti, ovvero che non ha ordinato che essi ed altri sacerdoti offrano il suo Corpo e il suo Sangue, sia scomunicato».

«Se qualcuno dice che il Sacrificio della Messa è solo un sacrificio di lode e di ringraziamento o la semplice commemorazione del Sacrificio della Croce, ma non un sacrificio propiziatorio, oppure che giovi solo a chi lo riceve e non deve essere offerto per i vivi e per i defunti, per i peccati, le pene, le soddisfazioni o le altre necessità, sia scomunicato».

(citazioni dal Concilio di Trento, canoni sul Santissimo Sacramento dell’Eucaristia e sul Santissimo Sacrificio della Messa -- Denz.Sch. 886-887, 948-950).
Questi canoni del Concilio di Trento dichiarano solennemente e senza lasciare spazio ad alcun dubbio, l'insegnamento plurimillenario della Chiesa sull'Eucarestia. Non c'è bisogno di alcuna sfumatura o aggiustamento o ulteriore spiegazione.

I sacramenti sono "indissolubili"; un rispetto superficiale degli altri sei (duraturi e irreversibili una volta amministrati da un ministro della Chiesa) porta inevitabilmente ad una considerazione superficiale del più importante: l'Eucarestia. Che nella mentalità moderna, come denunciato sopra, parrebbe invece diventato "reversibile", "dissolubile", "desustanziabile": una vera e propria negazione del sacrificio di Cristo.

I Padri della Chiesa ci hanno insegnato che l'Eucarestia è intimamente legata alla creazione e all'incarnazione: per l'efficacia delle parole del sacerdote e per la grazia divina, accade la transustanziazione, vera ed efficacie, delle specie consacrate, in cui Gesù Cristo è "vittima, altare e sacerdote" per la redenzione dei peccati. Non è una "trasformazione reversibile", non si può tornare indietro: è un vero sacrificio, che può essere per la salvezza o può essere di condanna (cfr. 1Cor 11,28-31), non per una sorta di vendetta divina, ma per l'ostinazione nel peccato: «ciascuno esamini se stesso... chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna...» parole che evidentemente si applicano ancor più a chi profana il sacramento.

Contro le possibili critiche bisogna affermare che nella Chiesa oggi la testardaggine e l'ignoranza di alcuni gruppi persistono a causa della catechesi scarsa o "autodidatta". Ma mentre l'ignoranza incolpevole può trovare misericordia presso Dio, gli autoeletti promotori di simili errori sull'Eucarestia «mangiano e bevono la propria condanna», promuovendo (anche loro malgrado) le profanazioni del corpo di Cristo.

Banalizzazione della Comunione:
quel neocatecumeno è fermo lì ad aspettare,
seduto, il segnale convenuto per manducare
In modo particolare dobbiamo accusare la "comunione sulle mani", gesto che discende da quella stessa mentalità superficiale che finisce per banalizzare l'Eucarestia, non riconoscendovi veramente e totalmente la Presenza Reale di Nostro Signore. Mentre ci accusano di "tridentinismo arcaico" (proprio loro che pensano di essere "riscopritori" di certi usi dei "primi cristiani"), rifiutano qualsiasi occasione per recuperare la dignità e il rispetto per il Santissimo Sacramento. Anche se parlano di "profondo rispetto" dell'Eucarestia, nei fatti la trattano come se fosse una cosa "alquanto importante": la loro eresia non si vede tanto da ciò che affermano, ma da come trattano il Sacramento! E giustificano il loro comportamento facendosi scudo del Concilio Vaticano II (che, ricordiamolo, mai ha comandato la "comunione sulla mano", mai ha comandato di ridurre la Presenza Reale di Nostro Signore a qualcosa di "alquanto importante", mai ha anche solo vagamente accennato a qualcosa che potesse essere inteso dai fedeli come "desustanziazione" o "transfinalizzazione", mai ha comandato di abolire il genuflettersi e l'inginocchiarsi...).

Non stanchiamoci mai di identificare e condannare dottrine eretiche (riconoscibili più dai fatti concreti che dalle parole) facendoci scudo del sano e immutabile insegnamento della Chiesa.

giovedì 18 ottobre 2012

Fidanzato neocatecumenale? Guai in vista...

Una donna preoccupata per il fatto che il suo fidanzato, impelagato nel Cammino Neocatecumenale, sembra avere un'eccessiva considerazione per la propria comunità e dei "segreti" che non possono uscire dal chiuso di quelle stanzette, ci ha scritto una lunga email chiedendo conferme e informazioni. Qui sotto, la risposta che le ha inviato un nostro collaboratore.


Invitiamo anche a leggere altre testimonianze sullo stesso tema: l'interrogatorio al fidanzato e il Cammino prevale sugli affetti, «dov'è il Signore in tutto questo?», come "seppellire" la fidanzata non neocatecumenale.


Carissima,

la prima cosa importante (che già sai e che ti confermiamo anche noi con estrema franchezza), è che se il tuo fidanzato ci tiene veramente a te, allora sarà disposto a tutto, anche a lasciare il Cammino, pur di non perderti.

Viceversa, se ci tiene più al Cammino che a te, allora si sentirà in dovere di coinvolgere anche te nel Cammino (con le parole più dolci e ammalianti possibili) e ti diventerà ruvido e ostile proporzionalmente alla tua sfiducia verso il Cammino.

Dopo ventisette anni di Cammino,
finalmente l'onore della prestigiosa
vestina bianca...
Nel corso di molti anni qui ci siamo fatti un giudizio partendo da un punto di vista prettamente "teologico" perché siamo convinti che un qualsiasi gruppo religioso che professi dottrine ambigue e liturgie strampalate, finisce sempre inevitabilmente per coprirsi di segretezza (a costo di mentire a tutti, perfino ai propri cari), finisce per richiedere una fortissima obbedienza interna ai propri capi (a costo di disubbidire al Papa), per manifestare strani giri di soldi (a costo di far fare assurdi sacrifici agli adepti, sia personalmente che ai propri cari), e soprattutto mettere sempre al primissimo posto la propria comunità, al di sopra anche dei propri affetti. Queste cose che ti diciamo, proprio perché ti sembreranno dure da ascoltare e comprendere al volo, ti invitiamo a tenerle sempre presente e a non perdere mai occasione di verificarle di persona: è importante che tu cerchi di capire personalmente quanto queste accuse siano fondate, specialmente per il fatto che una persona a te cara è infognata in quella realtà.

Facce da cane bastonato
ed espressioni intristite:
i canti neocatecumenali
con quel tono cupo e calante
Il Cammino, come mentalità, come struttura, come percorso, dà l'idea di una vera e propria setta. Questo giudizio lo abbiamo maturato in tantissimi a causa di ciò che abbiamo visto e udito personalmente e a causa di ciò che ci hanno testimoniato persone che ne sono uscite e persone che stanno ancora dentro. Mentre nelle grandi occasioni può dare l'impressione di essere un gruppo come altri, solo più coeso, più strano e più chiassoso degli altri, al suo interno purtroppo le cose sono diverse: i neocatecumenali sono educati fin dal primo giorno ad un'obbedienza assoluta ai loro cosiddetti "catechisti" e ad una fortissima convinzione che ciò che si dice e si fa nelle comunità "non deve uscire" (in realtà, spesso e volentieri "esce", specialmente quando si tratta di confessioni pubbliche di particolari della vita intima o sessuale).

Tra le testimonianze che abbiamo ricevuto in queste ultimi mesi, per esempio, c'era chi aveva dovuto trascurare il funerale di suo padre pur di partecipare a una cosiddetta "convivenza" del Cammino, c'era chi aveva dovuto smettere di pregare pur di fare da balia ai figli di due cosiddetti "catechisti", c'era una studentessa che aveva rinunciato all'improvviso a tutte le sue amicizie non neocatecumenali per mostrare ai suoi cosiddetti "catechisti" la capacità di sacrificare una sua ricchezza spirituale, c'era una donna che su suggerimento dei suoi "catechisti" aveva versato alla comunità tutto il suo ultimo stipendio, col risultato che è dovuta correre di nascosto dal parroco per chiedere qualche euro per poter aver qualcosa da mangiare... Questi sintomi sono accompagnati dalle bizzarrie liturgiche e dottrinali (alla fine della messa fanno il balletto-girotondo attorno al tavolone-altare, fanno uso esagerato di citazioni dell'Antico Testamento reinterpretate a modo loro, manifestano un non troppo velato disprezzo per i "cristiani della domenica" che non vivono la bizzarra spiritualità dei loro fondatori spagnoli, cantano solo quelle canzoncine tristi e funeree in tono calante composte dal fondatore, eccetera).

A tenere in piedi il nostro blog che hai trovato per caso, è un gruppo di persone di diversissima estrazione (lo sottolineo: diversissima estrazione) che ha avuto a che fare direttamente col Cammino (quasi sempre frequentandolo per un lungo periodo). Siamo persone che inizialmente nutrivano una grande fiducia nel Cammino, prendendo sul serio i suoi slogan pubblicitari, credendo che dietro le tante presunte "approvazioni" della santa Chiesa ci fosse qualcosa di affidabile, nonostante le evidenti bizzarrie (e le vere e proprie iniquità) che vedevamo e sentivamo sempre più spesso, se non direttamente vissute. A un certo punto, a tutti, capita quella minuscola scintilla, quel piccolo evento, quella goccia che fa traboccare il vaso, quel piccolissimo dettaglio (anche secondario) che apre finalmente gli occhi e fa capire tutto. Può riguardare i soldi, oppure gli affetti, oppure la segretezza (quante persone hanno avuto esplicitamente l'ordine di non dire nulla ai propri cari!), o ancora le bizzarrie riguardanti le vocazioni (vantate come "innumerevoli"), gli inutili strafalcioni nella liturgia (con quei gesti bislacchi e quei fiumi di parole tra il noioso e l'imbarazzante), certe strane sottigliezze e ambiguità dottrinali...

Il fondatore del Cammino
ha fatto già distribuire il suo "santino"
Anche se lo dicono in modo molto suadente e paziente e apparentemente distaccato, in fin dei conti nel Cammino è obbligatorio coinvolgere il proprio partner (ai maschietti è comandato di sposarsi con donne già "camminanti", sposarsi con le "figlie di Israele"): magari dicono che non è obbligatorio, però... (e ti lanciano uno sguardino accusatore e imperativo). Salvo fortunate combinazioni, va sempre a finire così. E la fortuna deve anche durare molto a lungo: il Cammino, infatti, se tutto va bene dura una ventina d'anni e più (è normale fare ventisette anni di Cammino prima del cerimoniale finale nel fiume Giordano, che somiglia tanto a un "ri-battezzarsi"): questo significa che tocca sopportarne le conseguenze per gran parte della propria vita, con una abominevole quantità di impegni (tra celebrazioni parolaie, sabati sera, preparazioni varie, per almeno quattro sere alla settimana mariti e fidanzati spariscono).

Poi, tutte le volte che i cosiddetti "catechisti" ricominciano a chiedere soldi (poiché la gerarchia superiore, tra "super-catechisti" e "itineranti" e "responsabili" regionali, nazionali, eccetera, bussa sempre a denari), lo fanno ricordando agli adepti del Cammino che devono sempre dimostrare di non essere attaccati al denaro. E tra la paura di venire bocciati ad uno "scrutinio" e la necessità di apparire in comunità come capaci di fare qualche sacrificio, prima o poi finiscono per sacrificare qualcosa che spettava al partner (anche solo per un regalo di compleanno).

Tutte le volte che verrai rassicurata con dolci e altisonanti parole, tienile bene in mente e assicurati di verificarle una per una. Le menzogne, infatti, per essere coperte hanno bisogno di menzogne sempre più grandi, fino al punto assurdo in cui si accetta l'idea che per difendere il Cammino sia necessario mentire e credere fermamente alle menzogne, perfino quelle che contraddicono i propri occhi e le proprie orecchie. Un esempio lampante è nel rapporto con le «decisioni del Santo Padre» sulla liturgia del Cammino: per trent'anni Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno comandato di eliminare gli strafalcioni dalle liturgie neocatecumenali, e questi ultimi se ne sono altamente infischiati, giustificandosi con balle pazzesche come "quando ce lo vieteranno, allora se ne parlerà", "la lettera è scaduta", "il Papa non sta protestando", "noi stiamo già ubbidendo al Papa" e così via.

"Nueva evangelizzazione" dei neocat:
cioè pagliacciate per le strade
con chitarrella e tamburelli
Tutte le volte che diranno che nel Cammino c'è la salvezza, che c'è Cristo, che c'è l'esperienza dei primi cristiani, potrai sicuramente domandarti come mai ci sono anche moltissime cose che nell'insegnamento della Chiesa e nella prassi della Chiesa sono totalmente assenti (come la bislacca "menorà" a nove fuochi), come mai nel Cammino si cantano esclusivamente i canti del suo fondatore, come mai nel Cammino si usano esclusivamente i dipinti del suo fondatore (peraltro dei veri sgorbi, di una bruttezza preoccupante), come mai nel Cammino si usano solo le suppellettili progettate dal suo fondatore (arredi sacri, copribibbia, eccetera)...

Qui siamo convintissimi - per diretta esperienza personale - che la più genuina esperienza cattolica è liberante, non è un fardello come il Cammino; è rasserenante, non impone mentalità cupe e funeree come il Cammino; è semplice, non esige gesti strani o imbarazzanti come il Cammino; è ragionevole, non esige di spegnere la ragione come il Cammino; è trasparente, non ha niente da nascondere (come il Cammino) e invita senza sosta alla verifica (mentre il Cammino esige che uno "si fidi" e basta, senza domande); riconosce una gerarchia (formata dal Papa, dai vescovi e dai sacerdoti), ma non impone di credere ciecamente in persone (tanto più se laiche) dotate del diritto di fare il bello e il cattivo tempo (come nel Cammino)...

Nel mondo cattolico la dottrina è non solo pubblica e acquistabile in tutte le librerie (il "Catechismo della Chiesa Cattolica"), ma contiene tutte le risposte e le spiegazioni e le dimostrazioni (infatti non c'è bisogno della Bibbia per capire il Catechismo, ma c'è bisogno del Catechismo per capire la Bibbia). Nel mondo neocatecumenale le dottrine sono segrete, ci sono gli "arcani" che vengono rivelati a tappe successive (neppure i cosiddetti "catechisti" sanno quali saranno le cose che compariranno ai passaggi successivi), e il Direttorio che ufficialmente sarebbe approvato è segretissimo (guai ai neocatecumenali che osano curiosare su "cosa ci sarà dopo": gli viene gridato in faccia "non ti fidi? non hai fede!")

Bislacco sgorbio del Fondatore
con tanto di simboli massonici
Nel mondo cattolico la liturgia è chiaramente e pubblicamente definita: nei libri liturgici come il "Messale" e nei documenti liturgici della Santa Sede si dice tutto ciò che si "può" fare e ciò che si "potrebbe" fare: tutto il resto è da considerare abuso, vietato, vietatissimo. Tra i neocatecumenali c'è invece l'attitudine a inventarsi le liturgie come piacciono ai due fondatori spagnoli, con tanti abusi: per esempio quel bislacco aggeggio a nove fuochi sull'ipertrofico tavolone-altare posto curiosamente al centro della chiesa, con delle interminabili e ripetitive "testimonianze", "monizioni", "risonanze" personali di gente che spesso parla solo per farsi notare dal cosiddetto "catechista", con drappeggi neri funerei perfino sul Tabernacolo, con le celebrazioni formalmente a porte aperte ma praticamente con "sbarramento d'ingresso" per evitare che gente non invitata assista alla messinscena, senza contare il modo quantomeno farlocco di fare la comunione, con pagnotte sbriciolate (e guai a chi manduca la sua porzione senza sedersi o prima che scatti il segnale convenuto) e grosse insalatiere-abbeveratoi, l'impossibilità materiale di inginocchiarsi, l'assenza del silenzio...

Le presunte "approvazioni" sono in realtà solo degli incoraggiamenti paterni dal Papa (conditi però con raccomandazioni e decisioni tutt'altro che comode: essere uniti con la Chiesa, perché si separano; celebrare fedelmente secondo i libri liturgici, perché invece fanno abusi, eccetera), oppure sono documenti che stabiliscono un percorso da seguire (come il loro Statuto, che loro stessi non rispettano), oppure lodi ed elogi dei loro "potenti appoggi" (che per ingenuità o per motivi meno nobili hanno interesse a elogiare una realtà così discutibile).

Alla fine della messa, l'imbarazzante
(e anti-liturgico) balletto con girotondo
Ecco: dal punto di vista dei fedeli cattolici, così come dal punto di vista dei non credenti, il Cammino appare proprio come una setta, e ti invitiamo a verificarlo di persona, perché il maggior dolore ci viene dagli errori delle persone che ci sono più care. Quando ti dicono che solo nel Cammino hanno incontrato il Signore, ricordati che anche i protestanti possono dirlo del protestantesimo, anche i testimoni di geova possono dirlo del geovismo: l'unico criterio per capire un'esperienza religiosa è confrontarlo con la più genuina esperienza cattolica, quella dove la felicità e la santità coincidono, quella di padre Pio, quella di madre Teresa, quella di don Bosco, quella di santa Gemma, quella di Nennolina...

Quando ti diranno "se non lo vivi, non puoi capire", ricordati che per capire che la droga fa male non occorre drogarsi. Cercheranno di coinvolgerti o di staccarti dal tuo fidanzato, o peggio di convincerlo a coinvolgerti oppure a staccarsi da te. Sii pronta a tutto: solo chi è dalla parte del torto ha bisogno di inventare scuse per difendere il proprio partito. E soprattutto prega la Santissima Vergine che apra gli occhi a chi ti è caro.