sabato 30 novembre 2019

"Sono un artista e sono anche il vostro catechista": Autoannuncio dell'"Avvento di Kiko Arguello", anno domini 2019.

Inevitabilmente ci tocca commentare il solito autoannuncio di Kiko per l'Avvento 2019, che da stasera verrà inflitto (oh, scusate, riportato) alle comunità del Cammino Neocatecumenale neanche si trattasse del nuovo Vangelo.

Anzitutto ci chiediamo: vale ancora la pena di soffermarsi sulle predicazioni cicliche di Kiko? Tutte uguali, tutte autocelebrative.
Mi pongo seriamente una domanda: quale sarà il fondo?
Ogni anno è peggiore del precedente! Sembra incredibile.

Kiko è un esaltato.
«Sarò molto strano ma sono il vostro catechista,
io sono uno che Dio ha preparato per te!»

Noi siamo usciti dal Cammino - grazie a Dio - da diversi anni ormai.
Ma il pensiero di quanti ancora sono lì dentro ci lacera il cuore!
Dobbiamo constatare, una volta di più, che l’ubriacatura neocatecumenale cancella negli adepti il bene dell’intelletto.

Un interrogativo martellante ci assilla: MA COME FANNO AD ASCOLTARLO ANCORA? MA COME FANNO?

Kiko è un affabulatore, un serpente incantatore.
«Dio ha voluto che il vostro catechista fosse un pittore!»

Completamente assuefatto al mondo surreale del cammino, nel quale sguazza e impazza senza freni ignaro com'è della realtà vera e scollegato da ogni umano contesto, l'ottantenne Kiko ormai è del tutto e irreversibilmente fuori di senno.

Sono tentata di passare ad altro ma… vince il desiderio di denunciare ancora e ancora tale scempio, affinché altri fratelli del Cammino ricevano la grandissima grazia di abbandonarlo. Perciò desideriamo portare alla luce ciò che continua a proliferare nelle tenebre. Kiko, ebbro della sua pluridecennale impunità, ha passato oramai il segno e ogni limite dettato dalla decenza.
«Ho voluto darvi un disegno perché penso di morire prestissimo e così avete un ricordo tangibile, oltre alle mie catechesi».
L'autoproclamato "vostro catechista" che per tutta una vita ha insegnato errori ed eresie che vanno sotto il nome di Cammino Neocatecumenale lo ha detto perché coglie l'occasione per rifilarvi il suo solito autoritratto sotto mentite spoglie, oltre che le sue "catechesi" mai pubblicate.

L'autoproclamato "vostro catechista", inventore di canti talmente orrendi che vengono usati solo dai suoi adepti, a suo tempo aveva addirittura composto un "Inno di avvento" storpiando gli inni liturgici in uso nella Chiesa Cattolica cattolici per infilarvi qualcosa di sapore neocatecumenale:

  1. l'iniziale immagine oscura dell’«anima intorpidita» che «striscia lungo il suolo», inquietante perché è il serpente biblico [il demonio] a strisciare lungo il suolo;
  2. «Ecco che ci invia un Agnello» (ah, Kiko, Kiko! confessa dai! volevi scrivere ci invia un Argüello”)
  3. quell’Agnello «riempia il mondo di spavento» (ah, Kiko, Kiko! questo è il tempo dell'Avvento, non dell'Apocalisse), lui «ci protegga pietoso» (solo i kikos?)Kiko, come sempre, pone un destino diverso e privilegiato per sé e per i suoi rispetto a quello che tocca ai comuni mortali.E che il mondo vada pure in malora, con tutti quelli che mai sono entrati in comunità e con quelli che ne sono usciti, con tutti quelli che non ascoltano il suo Kerigma.
  4. Conclude con l’augurio:
    Per questo noi cantiamo questa lode
    al Padre, al Figlio e allo Spirito,
    che essi vivano.
    (Siamo arrivati che vivono per kikiana concessione!)
Capite? Questo inno stravolto e sconvolgente dà la cifra della kikiana teologia.

Si deduce che il Kiko vuol farsi promuovere, oltre che a santo, anche a dottore della Chiesa!

Riguardo al suo ultimo disegno a matita inflitto ai fratelli delle comunità. L’arte lo ha perso (parole sue inizio pagina 5) ma lo ha guadagnato la catechesi e l’evangelizzazione!

"Mo' te meno!" - Kiketto e Pecora.
Da notare che le crocette in fronte, nei cartoni animati,
sono simbolo di disappunto e di imbarazzo

Tenetevi forte. Kiko dice: «Ho scritto: “San Giovanni Battista e Nostro Signore Gesù vi augurano un felice Natale e un provvidenziale anno nuovo 2020”». Ossia mandano tramite Kiko – che bazzica abitualmente dalle loro parti - i più banali auguri da biglietto natalizio che si possano immaginare, ai camminanti beoti con l’orecchio aperto all’ascolto di cavolate mondiali.

Poi spiega il disegnino da bimbo delle elementari, perché troppo complesso da capire - mi pare giusto! - dopo essersi detto da solo: “È bello!” (sottinteso: guai ai kikos che non ripeteranno belando «è bello! è proprio bello! è bellissimo! bellissima convivenza! bellissimissimo!»), dice: "Qui in alto San Giovanni Battista con il Signore Gesù, l’Agnello; e in basso Nostro Signore Gesù con un agnellino che siete voi."

Ma vorrei chiedergli: E TU DOVE SEI, KIKO, IN QUESTO BEL QUADRETTO SIMBOLICO?

Dì la verità! Sei combattuto?

Giovanni Battista in mezzo a voi…?
Oppure, il vostro Messia?…
[per chi non lo sapesse: Kiko nelle sue "catechesi" amava dire: «io sono Giovanni Battista in mezzo a voi», definendosi il vostro Messia... E poi, ci avete fatto caso che le figure - tranne la pecora - rassomigliano un po' troppo a Kiko?]
Povero Kiko, che orribile lacerante dilemma!

Intanto continua ininterrottamente a ricoprire se stesso di elogi sperticati, in una maniera così esagerata da sembrare uno scherzo. No, scherzo non è!
Kiko non scherza, egli fa proprio sul serio. Crede come un matto in tutto quello che dice. È euforico, anzi, è delirante. Chi ha uno stomaco di ferro può verificarlo da sé.

Ci fermiamo qua, per ora.



Una cosa è certa: Kiko annuncia solo Kiko.
Egli parla solo di se stesso, sta solo cercando di costruire un monumento da consegnare ai posteri affinché lo adorino e lodino, davvero crede alle favolette che egli stesso inventa.

giovedì 28 novembre 2019

IL CAMMINO DISTORCE ALLA RADICE IL DISCORSO DI PAOLO VI DEL 1977

Cercando i discorsi dei Papi sul Cammino Neocatecumenale a partire da Paolo VI, che conosceva zero questo movimento, mi sono imbattuta in una cosa INAUDITA, per pura serendipità.

Sul sito web neocatecumenale neocatechumenaleiter.org, viene riportato come fatto da Paolo VI un discorso all’udienza generale del 12 gennaio 1977, totalmente falsificato, distorto e “neocatecumenalizzato”.
NULLA A CHE VEDERE, MA PROPRIO NULLA, COL DISCORSO RIPORTATO INVECE SUL SITO WEB UFFICIALE DEL VATICANO.
Se il titolo della pagina neocatecumenale fosse stato chiaro nel far intendere che il discorso riportato era da loro unilateralmente MODIFICATO, trasformato e “precisato”, non vi avrei proposto queste considerazioni.

Invece l'introduzione data dai kikos è proprio questa: “Il Papa Paolo VI alle Comunità Neocatecumenali 12-1-1977” - Durante l’Udienza generale di mercoledì 12 gennaio, il Santo Padre San Paolo VI ha pronunciato il seguente discorso...
E presenta un testo che sarebbe stato “pronunciato dal Santo Padre (San) Paolo VI durante quell’udienza generale”.

Sappiamo tutti che nelle udienze generali del mercoledì il Papa parla a tutta l’assemblea dei fedeli in modo generale e non si sognerebbe MAI di dedicare un’intera udienza ad elogiare o approfondire un movimento in particolare, dato che l’udienza generale è generale, per l’appunto, proprio perché si riferisce ad una “generalità” di fedeli, a tutta la Chiesa.

Vediamo come sul sito neocatecumenale è stato DISTORTO il discorso di Paolo VI.
Ma credevano davvero che prima o poi qualcuno non se ne accorgesse? Mentire è un conto, ma mentire su certe cose, mettendo in bocca ad un Papa cose che non ha mai detto, è INAUDITO.
Dannata impudenza!

Qui sotto il discorso riportato dal sito vaticano.
Evidenziazioni e grassetti sono nostri.
Facciamo anzitutto notare che «un gruppo» di neocatecumenali è stato solo l'occasione per parlare d'altro, di qualcosa che vale per tutti i cristiani (i neocat non hanno mica l'esclusiva dello Spirito).

Dopo il battesimo

La presenza a questa Udienza d’un gruppo, notevole per numero e per dignità di partecipanti [ndr. si riferisce alla dignità episcopale, cioè ai vescovi, naturalmente: segue poi una virgola e quindi anche la menzione delle comunità neocat], di appartenenti alle «Comunità neocatecumenali» ci offre l’occasione di richiamare l’attenzione dei nostri visitatori e di quanti si collegano all’ascoltazione di questa nostra familiare parola, su due avvenimenti della Chiesa cattolica...
[...] Siamo dunque in una fase apostolica, missionaria, didattica quanto mai accentuata nella vita della Chiesa; tutti vi dobbiamo essere impegnati: la edificazione del Corpo mistico di Cristo sulla terra, che è la nostra Chiesa presente, è dovere d’ogni credente (Cfr. Lumen Gentium, 33).

In questa visione è chiaro, è auspicabile che si vengano moltiplicando gli sforzi per attuare questo immenso e urgente programma: evangelizzare, catechizzare; e si assiste alla fioritura di opere e di mezzi per dare all’annuncio del messaggio evangelico la sua migliore diffusione [ndr. non del Cammino ma in generale]...


E poi diremo che coloro che con cuore semplice e generoso si mettono al servizio dell’evangelizzazione subiscono, certo per un segreto ma immancabile carisma dello Spirito Santo, una metamorfosi psicologica e morale caratteristica, quella che trasforma le difficoltà in stimoli, i pericoli in attrattive, le sconfitte stesse in titoli di merito e quindi di pace serena.

Adesso possiamo comprendere anche la testimonianza che i nostri odierni visitatori ci offrono: essa si svolge intorno al cardine della vita cristiana che è il battesimo, il sacramento della rigenerazione cristiana, il quale deve ritornare ad essere ciò che era nella coscienza e nel costume delle prime generazioni del cristianesimo [ndr. sta parlando in linea di principio, le stesse cose si possono dire a chiunque consideri sul serio il proprio battesimo]. La prassi e la norma della Chiesa hanno introdotto la santa abitudine di conferire il battesimo ai neonati, lasciando che il rito battesimale concentrasse liturgicamente la preparazione che, ai primi tempi, quando la società era profondamente pagana, precedeva il battesimo, e che era detto catecumenato. Ma nell’ambiente sociale di oggi questo metodo ha bisogno d’essere integrato da una istruzione, da una iniziazione allo stile di vita proprio del cristiano, successiva al battesimo, cioè da un’assistenza religiosa, da un allenamento pratico alla fedeltà cristiana, da un inserimento effettivo nella comunità dei credenti, che è la Chiesa.

Ecco la rinascita del nome «catecumenato», che certamente non vuole invalidare né sminuire l’importanza della disciplina battesimale vigente, ma la vuole applicare con un metodo di evangelizzazione graduale e intensivo, che ricorda e rinnova in certo modo il catecumenato d’altri tempi. (ndr. Il “catecumenato” non è proprio del Cammino Neocatecumenale, ma è una prassi di lunga tradizione descritto nel documento noto come OICA; il Santo Padre lo sa e quindi parla di catecumenato in senso generico).

Chi è stato battezzato ha bisogno di capire, di ripensare, di apprezzare, di assecondare l’inestimabile fortuna del sacramento ricevuto. E noi siamo lieti di vedere che questo bisogno oggi è compreso dalle strutture ecclesiastiche istituzionali e fondamentali, le Parrocchie. Si prospetta così una catechesi successiva a quella che il Battesimo non ha avuto; la «pastorale degli adulti», come oggi si dice, viene delineando, crea nuovi metodi e nuovi programmi; poi nuovi ministeri sussidiari sostengono la più esigente assistenza del Sacerdote e del Diacono nell’insegnamento e nella partecipazione alla liturgia; nuove forme di carità, di cultura e di solidarietà sociale accrescono la vitalità della comunità cristiana e ne fanno di fronte al mondo la difesa, l’apologia, l’attrattiva.(ndr. E qui è chiaro che non si riferisce al Cammino Neocatecumenale, dove “carità” e “solidarietà sociale” sono sempre state parole sconosciute).

Con la nostra Apostolica Benedizione. (ndr. A tutti i presenti, non solo al Cammino Neocatecumenale)

Confrontiamo ora quanto pubblicato su neocatechumenaleiter.org ed attribuito alle parole di Papa Paolo VI, con gli errori di scrittura lasciati come da testo.
Anche qui le evidenziazioni e i grassetti sono nostri.
In giallo le affermazioni contenute nell’originale della Santa Sede.
In verde tutte le aggiunte e le modificazioni neocatecumenali.
In celeste le nostre considerazioni.

(ndr. Se si chiama “San” Paolo VI, dà da pensare che questa pubblicazione non sia contestuale dell’epoca, quando Paolo VI era vivo e non era ancora Santo)

«Siate tutti salutati “in nomine Domini”. Nonostante che la stagione, siamo nel cuore dell’inverno, non sia propizia ai pellegrinaggi, alle escursioni, alle visite, alle riunioni, tuttavia Noi siamo lieti di salutare ancora la nostra sala che SI FA ONORE con la presenza così copiosa di visitatori che adesso nomineremo. (ndr. Il Papa, nella sua sala “si fa onore” della presenza dei visitatori che nominerà. Non sono i visitatori ad essere “onorati” della presenza del Papa).

Sappiate che vi salutiamo tutti veramente con la coscienza di essere relatori, di essere trasmettitori di una benedizione che ci trascende, cioè di essere dei rappresentanti, dei ministri di una grazia del Signore che vorremmo a tutti comunicare, e comunicare proprio con un senso di quella unione, di quella carità, di quella fusione di spirito, di quella unità che ci distingue per la nostra fede e per la fortuna che abbiamo tutti di appartenere al Corpo mistico di Cristo. (ndr. Questo mi sa che serve a “dimostrare” che anche il Cammino Neocatecumenale appartiene “al Corpo mistico di Cristo). A tutti il Nostro saluto benedicente. Accompagneremo poi con le nostre preghiere e con il ricordo spirituale il momento che voi, visitandoci, Ci procurate vera felicità di essere insieme e di essere con Cristo. 

I saluti: abbiamo, con il Nostro grande piacere e con Nostra commozione, un gruppo di Vescovi particolari, i quali saluteremo, per non prolungare troppo questa prefazione alla Nostra udienza, poi a parte nella sala attigua . . .(ndr. Un “gruppo di vescovi "particolari"? E davanti a loro il Papa si “commuove”? Un po’ come fece Morcillo quando andò nelle baracche… ma fanno proprio commuovere tutti, ‘sti neocatecumenali! Inoltre si capisce bene che nella sala attigua saranno salutati solo “i vescovi particolari”, non tutti i camminanti).

Perchè sappiate almeno l’origine di questi Vescovi e l’importanza di questo gruppo di altri nostri fratelli nell’episcopato, che abbiamo oggi l’onore di avere con Noi, leggeremo, come Ci è suggerito, la provenienza: abbiamo due Vescovi del Messico, abbiamo un Vescovo di EI Salvador, di Guatemala, dell’Honduras, della Repubblica Dominicana, poi due Vescovi del Brasile, dell’Ecuador, del Perù, dell’Uruguay, delle Filippine, abbiamo un Vescovo dell’Inghilterra, uno della Spagna e uno del Portogallo; e alcuni altri d’Italia, che sono l’Arcivescovo di Rossano, poi il Vescovo di Sarzana e Brugnato, Macerata e Tolentino, di Fabriano, di Rieti, di Teramo, Crotone, e finalmente di Piazza Armerina. (ndr. e qui mi sbellico dalle risate: l’impronta neocatecumenale è inconfondibile. Il Papa fa le presentazioni come Kiko!? Ad un’udienza generale nomina i “vescovi particolari” ad uno ad uno! Ma come si fa… Addirittura direbbe: “l’importanza di questo gruppo che abbiamo oggi l’onore di avere con noi!” Maddai… E chi glielo ha “suggerito” di leggere la provenienza? Kiko?).

E’ un’udienza che HA VERAMENTE UN CARATTERE CATTOLICO (ndr. Casomai qualcuno fosse in dubbio, meglio precisare… A proposito: le altre udienze generali del Papa non avevano carattere cattolico? Questa lo ha VERAMENTE, le altre per finta?) per non dire ecumenico, ma cattolico vuol dire di più perchè è una perfezione già completa e già consumata, e quindi Noi salutiamo tutti questi confratelli, cerchiamo di leggere nel loro cuore il motivo della loro venuta e di corrispondere con tutta la nostra simpatia, col nostro incoraggiamento anche a questo loro atto tanto significativo del loro ministero. (ndr. Quale sarebbe l’ “atto significativo del loro ministero? Essere in rappresentanza del Cammino Neocatecumenale o essere vescovi? Perché se fosse per essere vescovi, che significato ha “simpatia ed incoraggiamento”? Ad un vescovo ci si rivolge così? “Ciao, sono il Papa, ti mostro simpatia ed incoraggiamento”…)

Accompagnano il GRANDE GRUPPO che adesso nomineremo subito (ndr. il Papa freme per nominare “subito” questo “Grande Gruppo”, non vi preoccupate…), e per il quale ABBIAMO RISERVATO la piccola allocuzione che siamo soliti tenere nelle Udienze generali. (ndr. La “piccola allocuzione c’è, ma è veramente vaga e minuscola, non è questo pappardellone neocatecumenale. Anche da qui si evince che non può essere stato il Papa a parlare: non avrebbe mai tediato i presenti così a lungo, come di regola i Papi non hanno MAI fatto). RIPETO, (ndr. Il Papa “ripete”, casomai non si fosse capita l’importanza del Cammino Neocatecumenale nel 1977) questi Vescovi siano tutti da Noi salutati, E STAREI PER DIRE, ABBRACCIATI; SIAMO TANTO UNITI di più per la loro presenza nel dare omaggio alla nostra Santa Chiesa, nell’onorare Gesù Cristo, nell’avere l’ansia dell’apostolato, di attingere le anime quali sono oggi nel mondo, e nella loro speranza comune che dura nel tempo e trascende il tempo, per l’escatologia finale dell’incontro visibile e pieno con Nostro Signor Gesù Cristo. (ndr. tutti questi elogi per i vescovi neocatecumenali).

A loro, il Nostro RIVERENTE RINGRAZIAMENTO per la loro partecipazione a questa udienza, il Nostro aiuto e la Nostra benedizione che vuol arrivare anche, carissimi confratelli nell’Episcopato, alle vostre Diocesi rispettive, e sappiate davvero che la preghiera, l’augurio, la speranza comune in Cristo accompagna questi nostri voti. .

Adesso, dunque, salutiamo innanzi tutto il GRANDE GRUPPO che fa la parte principale di questa udienza – e ne diremo poi qualche cosa -: sono parroci e missionari laici della comunità neo-catecumenale. Sono provenienti da diversi Paesi e, come vedete, sono componenti una comunità molto varia – sacerdoti, religiosi, laici, ecc. – e a tutti diamo un cordiale benvenuto. Diremo poi alcune parole per questa occasione e per lo scopo che li riunisce e li fa professanti la loro fede NELLA CHIESA, e infine la Nostra particolare benedizione. RIPETIAMO, COMUNITÀ NEO-CATECUMENALI DI PAESI E DI DIVERSI CONTINENTI. (ndr. il Papa ripete ancora, si vede che vuol vendere bene il prodotto, fosse stato davvero il Papa. Ma chi è che mette parole in bocca al Papa per vendere bene il prodotto?).

Salutiamo adesso il GRUPPO PRINCIPALE, dando loro quel PICCOLO REGALO, diciamo, che Noi siamo soliti dare nella Nostra udienza generale, cioè una parola, una parola che vorrebbe essere poi soggetto di meditazione, di riflessione, se non altro di prova della nostra simpatia per chi la ascolta. (ndr. Quinta volta che il Papa “saluta” il “Gruppo Principale”… Seguite bene, poi alla fine dell’articolo viene la BATTUTA, poveri neocatecumenali, che miseria! Poi il Papa dà ai neocatecumenali un “piccolo regalo”, prassi assolutamente neocatecumenale, come quando danno i santini dei “santoni”, i libri (a pagamento)… Ed il regalo che il Papa dà ai neocatecumenali cos’è? UNA PAROLA, prova della “nostra” simpatia per chi ascolta, cioè anche per i non neocatecumenali presenti all’udienza generale).

“La presenza, diciamo, a questa udienza di un gruppo, notevole per numero - siete quasi tutti voi - 
e per dignità dei partecipanti  - i vostri DIRIGENTI e soprattutto il gruppo di Vescovi CHE AVETE PORTATO CON VOI - di appartenenti alle comunità neo-catecumenali,Ci offre l’occasione di richiamare l’attenzione dei nostri visitatori e di quanti si cOlleganoall’ascoltazione di questa nostra familiare parola, intanto su due avvenimenti della Chiesa Cattolica, e cioè sul Sinodo dell’Episcopato del 1974,che ebbe per tema allora l’evangelizzazionel’evangelizzazione nel nostro tempo, COME SI FA ADESSO A PROPAGARE IL VANGELO: questo fu il tema del Sinodo del ’74, (ndr. Ma ve lo immaginate il Papa che per spiegare l’evangelizzazione dice “come si fa adesso a propagare il Vangelo?” Nemmeno “ad annunziare”, proprio a “propagare, la fissa dei neocatecumenali) che diede materia alla Nostra successiva Esortazione apostolica “Evagelii Nuntiandi”, che fu pubblicata l’8 dicembre del ’75.

 “Se avessimo la VELLEITÀ DI FAR LA RÉCLAME ai Nostri documenti, vorremmo quasi raccomandarvelo, perchè è tanto denso, è tanto tributario a tutto quello che i Vescovi hanno detto nel Sinodo. Ho cercato di interpretare, di raccogliere tutte le loro idee, di ordinarle e di renderle accessibili in linguaggio il più semplice possibile, ma anche il più importante e chiaro possibile, che ci fa arditi, ripeto, a raccomandarlo a voi e specialmente che volete essere i neocatecumenali, che volete, cioè, DARE ISTRUZIONE, evangelizzazione a queste GRANDI SCHIERE DI POPOLI CHE RIUSCITE AD AVVICINARE.”(ndr. Ma come? La raccomandazione ad attenersi alle risultanze di un Sinodo il Papa la chiama “velleità di far la réclame”? Ma stiamo scherzando…)
Credo che sarebbe buono per voi e buono per i vostri allievi, PER I VOSTRI DISCEPOLI. Fra due Sinodi: quello della “Evangelizzazione”, come evangelizzare oggi; 

II secondo avvenimento, invece, è ancora futuro, e cioè avrà luogo quest’anno, a cominciare dal 30 settembre: l’altro Sinodo dell’Episcopato.Avremo qui circa duecento Vescovi che vengono da tutte la parti del mondo, nominati dalle rispettive Conferenze episcopali. Quale sarà il tema? II tema riprende quello della evangelizzazione sotto un altro aspetto, cioè quello del “catechismo”; come si insegna la religione specialmente ai fanciulli, ai ragazzi, alla gioventù e anche agli uomini maturi, in questa stagione della nostra civiltà; e come si diventa maestri di catechismo. Sono i Vescovi che hanno voluto questo tema, lo riprenderemo e lo svilupperemo; questo per dire come voi catecumenali siete d’attualità. quello della “Catechesi”: come catechizzare i giovani e gli adulti in questa epoca Attualità del neocatecumenato...

Quante volte, facendo l’esame della storia che ha passato e ha caratterizzato i periodi della storia della Chiesa, si dice: “Ma di che cosa si occupavano?” O c’era la guerra fra i tali stati o c’erano davvero le tali questioni dogmatiche ecc., che interessavano sé e no l’opinione pubblica e l’apostolato pastorale. (ndr. Può un Papa in un’udienza dire queste cose, con questo linguaggio diretto e semplificato?).

La Chiesa è ritornata sopra le sue funzioni e i suoi doveri pastorali, e il primo dovere pastorale è quello di annunciare il Vangelo e andare incontro al mondo e dire: `Guarda, io ti porto il messaggio, il messaggio che GLI ANGELI HANNO PORTATO ALLA TERRA’: `Gloria a Dio e pace in terra’, e poi il messaggio di Cristo, annunciare il Vangelo, cioè la parola buona insegnataci da Gesù Cristo. (ndr. Il Papa direbbe che la Chiesa, che aveva abbandonato le sue funzioni e i suoi doveri, oggi vi è ritornata sopra, possibile? Potrebbe anche pensarlo, ma non lo direbbe mai)

La Chiesa torna sopra le sue funzioni: annunciare il Vangelo al mondo Questa coscienza, RIPETO, è vigile e operante nella Chiesa di oggi, e la impegna tutta –quello che è anche tanto bello– i ministri, cioè Vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose, ecc. e fedeli! I fedeli stessi diventano voce che deve propagare questo messaggio; il messaggio dell’annuncio evangelico che oggi più che mai è degno di essere annunciato per due titoli CHE SEMBRANO CONTRADDITORI
Uno, dobbiamo annunciarlo PERCHÈ IL MONDO È SORDO, e allora BISOGNA ALZARE LA VOCE, e allora BISOGNA TROVARE LA MANIERA DI FAR CAPIRE, e allora bisogna insistere, BISOGNA CONVOCARE TUTTI AD UNA SCUOLA NUOVA, ecc. La difficoltà diventa provocante, diventa un incentivo per diventare MAESTRI DEL NOSTRO CATECHISMO, cioè della Verità del Vangelo da annunciare. Perchè il mondo è sordo E, secondo motivo, che è proprio l’opposto del primo e cioè per chi sa vedere, per chi sa leggere nel cuore delle folle, nel cuore del mondo vede che in fondo c’è un malcontento, c’è un’inquietudine, c’è un bisogno di una parola vera, di una parola buona, di una parola che dica il senso della vita! che il mondo non sa più quale sia, che non ha più la forza di definire; vive come miope e come cieco in mezzo alle tenebre. (ndr. Ma figurati se il Papa parla così…).

Noi abbiamo la lanterna, noi abbiamo la lampada, noi abbiamo la Parola del Vangelo che diventa la luce del mondo. II Signore ha detto ai suoi apostoli: voi siete la luce del mondo. Ecco, se siamo la luce del mondo dobbiamo andare incontro a questa gente smarrita, così arrabbiata, così crudele, diventata perfino così sbandata, così senza principi, senza linee di con dotta buona e umana, e andare incontro e dire: ecco, guarda, questo è il sentiero, questa è la via. E ripeto, per queste due ragioni, l’una la difficoltà e l’altra l’opportunità di annunciare il Vangelo, ecco che la Chie sa prende la parola. ed ha bisogno di una parola che dica il senso della vita.

Noi abbiamo la Parola del Vangelo Siamo dunque in una fase apostolica, missionaria, didattica, quanto mai accentuata nella vita della Chiesa; tutti vi dobbiamo essere impegnati. L’edificazione del Corpo mistico di Cristo sulla terra, che è la nostra Chiesa presente, è dovere, come dice il Concilio, non soltanto dei preti, dei Vescovi ecc., ma di ogni credente; ciascuno deve essere testimone, deve saper tradurre, se non altro con l’esempio e con il suo appoggio ecc., il messaggio di cui è depositario.
Non esiste un cristiano muto, non esiste un cristiano sterile, non esiste un cristiano che viva per sé; DEVE VIVERE PER LA COMUNITÀ, per il Corpo mistico che si chiama la Chiesa. 

Ci sono tante iniziative parallele e UN PO' SIMILI A QUELLA VOSTRA, che adesso ascolta (ndr. ma che vuol dire: "iniziative un po' simili a quella vostra che adesso ascolta?" Forse vuol dire che adesso li lascia dare una testimonianza), e si assiste così alla fioritura di opere e di mezzi per dare all’annuncio del messaggio evangelico la sua migliore diffusione e interpretazione, potremmo dire. Noi osserveremo come questo multiforme fenomeno della Santa Chiesa non riguarda soltanto l’aspetto scolastico, didattico delle sue attività, non è soltanto insegnamento da MAESTRO a scolaro, è piuttosto quello più ampio, più pedagogico e più vitale, che riguarda anche lo stile della vita, nel quale l’insegnamento della verità religiosa è parallelo a quello scolastico, anzi è unito alla professione della vita di cui l’insegnamento è norma e principio.


In secondo luogo noteremo come questo dovere non assume in chi lo compie e anche in chi ne è favorito, la qualifica di un peso grave e difficile, anche se in realtà esso lo è.
Una delle grandi difficoltà che i preti incontrano, qual è? Eh, non vengono! MA CHE NOIA, SENTIRE LA PREDICA, SENTIRE LA LEZIONE, IMPARARE IL CATECHISMO, ma MI STANCA, a me piace andare a spasso, andare al cinematografo, giocare, ecc., MA INSOMMA QUESTA CHIESA CHE INSEGNA DIVENTA TANTO NOIOSA. Non è così! Diciamolo a noi stessi e diciamolo anche al nostro popolo. (ndr. Qui si tocca veramente l’apice: il Papa dichiarerebbe che i preti e la Chiesa sono una NOIA!).

Chi ha capito il segreto della Verità che le nostre parole contengono diventa come fulminato da questa luce, da questa verità, e si trasforma tanto nell’apostolo, il prete o l’annunciatore, quanto nel discepolo che ascolta: “AH! NON CREDEVO CHE FOSSE COSÌ BELLO, AH, MA È VERO, MA GUARDA…”. Si apre, ripeto, un orizzonte di luce e di bellezza che era quasi insospettato...
lo vorrei chiedere se ci sono dei missionari tra voi: perchè fate i missionari? MA PERCHÈ SIETE ESALTATI DAL SENSO DEL VANGELO, che cosa è annunciare la Verità, annunciare il segreto della vita, i disegni di Dio, le speranze che non muoiono! Ma diventa una tale bellezza che non ci si può più sottrarre e si diventa chiamati ad essere anche noi apostoli e annunciatori di questa verità! Il compimento di questo dovere dell’annunciare non è più noioso, come il compimento dell’ascoltare non è più fastidioso
ha in se stesso la rifusione della fatica che esso comporta e rende felici i suoi testimoni, li rende sicuri, li rende partecipi in anticipo dei beni di quel Regno di Dio che essi vanno annunziando.

Nel Nostro posto, qui al centro della Chiesa, noi abbiamo da ricevere tanti che vengono da lontano, dalle missioni, e soprattutto questi CHE RICEVIAMO CON TANTO PIACERE, li lasciamo parlare per avere da loro la testimonianza. Hanno difficoltà enormi alcuni, NON SI SA COME POSSONO VIVERE, campare, vincere le malattie, LE INIMICIZIE, i pericoli, ecc., eppure ve lo dico perchè siate contenti anche voi, quando loro dicono e definiscono se stessi dicono una felicità che non ha confronti con le altre felicità del mondo. E se Noi osiamo dire: “Ma lei resterebbe qui o vuol tornare?” “Tornare, tornare!”. E VANNO IN MEZZO A DIFFICOLTÀ ENORMI MA PERCHÈ SON PRESI DALLA GIOIA DEL VANGELO. (nrd. Tutta questa sviolinata sui “missionari” neocatecumenali nel testo originario è completamente ASSENTE) Dunque, e poi diremo che coloro che con cuore semplice e generoso si mettono al servizio della evangelizzazione, subiscono, certo per un segreto ma immancabile carisma dello Spirito Santo, una metamorfosi psicologica e morale che è caratteristica; è quella metamorfosi, quel cambiamento, che trasformale difficoltà in stimoliRIPETO quello che dicevo prima, i missionari perchè ritornano? Ma perchè c’è tanto da fare, ma perchè c’è quella povera gente da consolare, ma perchè c’è il pericolo, “devo andare io a guarire i lebbrosi, devo andare io a scongiurare che questa povera gente sia sopraffatta da altri movimenti sociali e diventi schiava di situazioni intollerabili”La difficoltà, l’ostacolo, diventa attrattiva, che prima faceva paura, faceva noia, faceva fastidioinvece poi diventa la forza che attrae, che impegna, che lega, e che rende l’apostolo, diciamo la grande parola, ma detta in un senso generale, “martire” cioè testimone.

Ed è stupendo questo fenomeno, che chi sa vedere i fenomeni della Chiesa – Noi abbiamo questa responsabilità e questa fortuna – non può non dire: grazie, Dio, perchè hai dato a me questa visione, di vedere appunto tanti che sono gli entusiasti del Vangelo, del Vangelo difficile, del Vangelo penoso, del Vangelo che costa, del Vangelo che non rende, del Vangelo che URTA CONTRO TUTTE LE MENTALITÀ E TUTTI I VIZI E GLI OSTACOLI DEL MONDO. (ndr. Sono davvero “fenomeni” della Chiesa, ma da baraccone. Fortunatamente il Papa ha “la responsabilità e la FORTUNA di poterli vedere e ringraziare Dio perché gli ha dato la visione per vedere che gli ENTUSIASTI del Vangelo difficile sono tanti e sono neocatecumenali).

II Vangelo, ripeto, rende felici coloro che lo predicano (ndr. Il Papa ancora “ripete”…)e trasformale difficoltà in stimoli, i pericoli in attrattive, e le sconfitte stesse?sembra un paradosso ? le sconfitte stesse cioè il non riuscire, in titoli di merito (però ho fatto quel che potevo!) quindi anche di pace che discende serena in questi cuori che non hanno avuto neanche la soddisfazione dell’esito delle loro fatiche. (ndr. Apologia degli insuccessi) Adesso possiamo comprendere anche la testimonianza che i nostri odierni visitatori ci offrono: essa si svolge intorno al cardine della vita cristiana che è il Battesimo.

La parola “catecumenato” è riferita al Battesimo: catecumenato era il periodo di preparazione al Battesimo. Adesso il Battesimo non ha più, almeno diffusivamente e didatticamente, questo sviluppo. Assistiamo alla fioritura di nuove forme per l’annuncio del Vangelo E allora questi dicono: “Beh, lo faremo dopo il Battesimo”.
NON È BASTATA LA GRAZIA SANTIFICANTE, anzi la grazia santificante non ha fatto che accendere un fuoco che deve essere poi illuminante e propagantesi nella vita. S. Agostino ha un accenno a questo: “non possiamo anticipare? facciamo dopo il Catecumenato”, cioè l’istruzione, il completamento e l’educazione, tutta la parte educativa della Chiesa, dopo il Battesimo (ndr il Papa dice che “la grazia santificante non basta”. Maddaiiii. Magari non è la grazia che “NON BASTA”, ma l’uomo che volge le spalle a Dio).

ii sacramento della rigenerazione cristiana deve ritornare ad essere ciò che era nella coscienza e nel costume delle prime generazioni del cristianesimo, la preparazione che i primi tempi, quando la società era profondamente pagana, precedeva il Battesimo e che era detta catecumenato.
Dopo la Chiesa ha concentrato questo periodo; perchè? Ma perchè le famiglie erano tutte cattoliche, erano tutte buone, tutte cristiane, la società era in fondo orientata cristianamente; impareranno lungo la via. Ma adesso che la nostra società non è più uniforme, omogenea, è pluralista, anzi è tutta piena di contraddizioni e di ostacoli al Vangelo in se stessa, nell’ambiente sociale di oggi, questo metodo ha bisogno di essere, DICEVOintegrato da una istruzione, da una iniziazione postuma, allo stile di vita proprio del cristiano: questa deve essere successiva al Battesimo.Cioè da un’assistenza religiosa, da un allenamento pratico alla fedeltà cristiana, da un inserimento effettivo nella comunità dei credenti, che è la Chiesa. (ndr. Questa VERA frase del Papa è stata del tutto omessa).

Il Catecumenato: preparazione al Battesimo. Il. Neocatecumenato “dopo il Battesimo” QUESTO IL SEGRETO DELLA VOSTRA FORMULA, cioè: dà una assistenza religiosa, conferisce un allenamento pratico alla fedeltà cristiana e compie un inserimento effettivo nella comunità dei credenti che è la Chiesa, dopo che uno è già effettivamente, soprannaturalmente entrato nella Chiesa, ma è stato come un seme che non ha ancora avuto il bene di svolgersi Realizza un effettivo inserimento nella Chiesa Ecco la rinascita quindi del nome “catecumenato”, che certamente non vuole invalidare nè sminuire l’importanza della disciplina battesimale vigente, ma la vuole applicare con un metodo di evangelizzazione graduale e intensivo che ricorda e rinnova in certo modo il catecumenato d’altri tempi.
Chi è stato battezzato ha bisogno di capire, di ripensare, di apprezzare, di assecondare l’inestimabile fortuna del Sacramento ricevuto... Si prospetta così una catechesi successiva a quella che il battesimo non ha avuto: “la pastorale degli adulti”, come si dice oggi, viene delineando, crea nuovi metodi e nuovi programmi, poi nuovi ministeriquanto bisogno c’è di chi assista: ecco i catechisti, ecco le suore stesse, ecco le famiglie che diventano anche loro MAESTRE di questa evangelizzazione postuma al Battesimo – “la pastorale degli adulti”, come oggi si dice, viene delineando e crea nuovi metodi e nuovi programmi, poi nuovi ministeri sussidiari sostengono la più esigente assistenza del sacerdote e del diacono nell’insegnamento e nella partecipazione alla liturgia, nuove forme di carità, di cultura e di solidarietà sociale accrescono la vitalità della comunità cristiana e ne fanno di fronte al mondo la difesa, l’apologia e l’attrattiva.

Bisogno compreso dalle parrocchie Tanta gente si polarizza verso queste comunità neocatecumenali perchè vede che là c’è una sincerità, c’è una verità, c’è qualche cosa di vivo e di autentico: c’è Cristo che vive nel mondo. E questo avvenga con la

Nostra apostolica benedizione». (ndr. Pare che la benedizione finale sia indirizzata ai soli neocatecumenali: “questo avvenga con la nostra benedizione apostolica”).


Questi i due testi a confronto. Se in verde sono le aggiunte neocatecumenali…Mistificazione pura.

Ma la BATTUTA che vi avevo promesso, è ancora più spassosa.

Dopo tutte le filippiche e le sviolinature che i neocatecumenali attribuirebbero al Papa, avendole invece scritte loro, si legge su Zenit, in una rimembranza di quella lontana udienza del 1977, che il Papa “nell’incontro di saluto avuto con gli Iniziatori del Cammino, Kiko e Carmen, al termine di quell’Udienza" chiese: “Chi è Kiko?”. “Sono io”, rispose Kiko.”

Bella conoscenza del Cammino Neocatecumenale!

Il Papa, nel 1977, nemmeno sapeva chi era Kiko… Eppure, quando arrivò nel 1968, nove anni prima, Kiko ce lo trovò come pontefice.
Nove anni di anonimato…

martedì 26 novembre 2019

Alcune cose che è importante sapere per "pesare" le orride liturgie kikocarmeniane.

Mettiamo a confronto due predicazioni storiche di Kiko Arguello in evidente contrasto tra loro (non sarà nè la prima nè l'ultima volta!) poichè Kiko usa le Sacre Scritture e le strumentalizza, di volta in volta, ai suoi fini come infinite volte abbiamo dimostrato (e lo fa anche con i canti tratti dalla Parola, trasformandola  in "parola di kiko" per un più permeante indottrinamento degli adepti).

Il demonio, padre della menzogna, d'altra parte, ha anche la lingua biforcuta, perchè meravigliarsi?
Kiko è molto bravo a dire una cosa e il suo esatto contrario e lo fa con una disinvoltura disarmante; per nulla preoccupato delle contraddizioni in cui palesemente cade.

Tanto tutto lo risolve con "lo Spirito mi ha ispirato un'altra cosa".
Chi può contraddirlo?

Parafrasando il canto simbolo della tappa del "Secondo Passaggio" - quella per intenderci in cui i fratelli, uno alla volta, per due ore circa, davanti a tutta la comunità e ai catechisti schierati di fronte, vengono sottoposti allo scrutinio più scarnificante che si conosca - è questa una  "scienza troppo alta che io non comprendo" e così si tappa la bocca a tutti, per sempre:
"Sono ispirato""Lo Spirito ispira in libertà assoluta""Non fate confronti! Ad uno diciamo una cosa, a uno un'altra""Non fate paragoni!" (alias, mettete il cervello al macero)
Pietra tombale su tutto questo: "Obbedisci e SE obbedisci senza capire, E' MEGLIO!"
Ma torniamo alle due predicazioni, una datata 1972 - l'altra 1985, poichè in modo sorprendente e di certo al di là delle intenzioni dell'autoeletto profeta, offrono entrambe un prezioso spunto a Tripudio per stigmatizzare, con grande efficacia, le carnevalate liturgiche neocatecumenali.

Queste pseudoliturgie si consumano da sempre nell'isolamento delle salette ogni sabato sera e pretendono pure di essere considerate "Celebrazioni Eucaristiche" secondo il Messale Romano di Santa Madre Chiesa, quando fanno solo finta ma non lo seguono affatto, nè si attengono alle puntuali disposizioni in materia contenute nel loro stesso Statuto, mentre MAI hanno tenuto in alcun conto le correzioni e i richiami dei Papi e delle Congregazioni, sempre puntualmente disattesi e vanificati con un'abilità sconcertante e con una ostinata e pertinace "disobbedienza congenita".



Tomista ex NC ci fa notare questo:
"Io ricordo quando andavamo da piccoli alla Messa cantata e stavamo due ore e mezzo in piedi nel presbiterio, e di quelle Messe io non ho una brutta impressione, questo l'abbiamo vissuto tutti. E non eravamo neanche seduti; non aprivamo bocca, né cantavamo né partecipavamo, niente. E non credo che questo sia stato per me qualcosa di negativo."
Kiko Arguello, catechesi ai didascali, 1985
...e questo:
"Io ricordo le Messe che ascoltavo a Madrid nella Chiesa del Buon Successo. Tutto in latino; stavi lì dieci minuti, suonava un campanello e ci inginocchiavamo per la consacrazione; subito dopo suonava un'altra volta il campanello; poi sette minuti ancora e quello vicino a me si faceva il segno della croce, che voleva dire che la messa era finita. Pensate a quell'epoca in cui non avevamo Parola perché era in latino; non c'era omelia, né orazione dei fedeli, né bacio della pace, né anafora in volgare; il pane in forma di carta, nessuno
comunicava, il calice lo beveva solo il sacerdote, etc.."
Kiko Arguello, catechesi sull'Eucaristia, 1972
Che si decida!

Una considerazione da Tripudio:
A titolo di curiosità tecnica: la Messa non deve "durare". La sublimità della liturgia non si misura in ore e minuti. Sant'Alfonso diceva ai suoi sacerdoti che "25-30 minuti va bene, 20 significa she sei stato frettoloso, 35 significa che ti sei trascinato, sotto i 20 ti devi confessare". Parlava ovviamente di una Messa feriale in latino, disprezzando coloro che la "sbrigavano", ma comunque disprezzando anche coloro che la trascinavano. Quel totale di minuti non era una misura della qualità ma il fatto che il formulario è quello, i gesti sono quelli, la durata è sostanzialmente quella e perciò sbagliava sia chi "correva", sia chi "trascinava". 
Soprattutto, sant'Alfonso aveva ben chiaro che il valore di una Messa non è dato dallo spettacolarismo. La Messa è vero culto a Dio (anzi, «unico culto a Te gradito»), per cui ha sempre lo stesso valore (infinito). Celebrarla con pietà e devozione (così come il parteciparvi con pietà e devozione) massimizza i benefici che se ne ricevono (al punto che è possibile che un fedele guadagni più beneficio spirituale dello stesso sacerdote). 
Essendo vero culto a Dio, la Messa viene celebrata dal ministro sacramentalmente istituito a farlo (il sacerdote), mentre tutti gli altri vi assistono (termine ormai desueto e sostituito dal più aggiornato partecipano, nel senso di "prendervi parte"). 
Il Cammino è un guazzabuglio di eresie e le esprime anche nella liturgia, riducendola ad uno spettacolino. Che deve essere lungo, altrimenti sembrerà poco vissuto. Deve essere "partecipato", nel senso che tutti devono essere contemporaneamente attori e spettatori: dopotutto è uno spettacolino. Che bisogna infilarci dentro anche i bambini in modo che non possano dormicchiare o scappare (se la liturgia venisse celebrata senza trascinarsi, se durasse una mezz'ora anziché ore intere, non si porrebbe il problema dei bambini "che non vedono l'ora di andarsene"). 
L'esagerata scenetta inventata da Kiko per disprezzare la Messa tridentina di "10+7 minuti" (non poteva ammettere "20+7", altrimenti non sarebbe sembrata esagerata) ha il sottinteso che quella liturgia, essendo troppo "veloce" e in lingua latina, era malamente vissuta. Andateglielo a dire a innumerevoli generazioni di santi che l'hanno vissuta in quel modo: sobria, sublime, ben vissuta, proprio culto a Dio gradito.
Kiko che nel 1985 lamenta celebrazioni di "due ore e mezza" ha già dimenticato che quella è la lunghezza tipica delle kikocelebrazioni del sabato sera. La Messa tridentina cantata, anche tra quelle di Natale e Pasqua, non arriva a quella durata (e comunque all'epoca lo sapevano tutti che anche la "Messa bassa" di 25 minuti andava bene, non si era mica obbligati a partecipare alle celebrazioni solenni della stessa festività - ma la gente ci andava lo stesso per vivere di più il Mistero). E a stare "in piedi nel presbiterio" erano piuttosto i ministranti e i diaconi. Ma Kiko ha sempre qualcosa da nascondere.


Sul "nessuno comunicava" c'è da prenderlo a sberle, perché induce a credere che chi non fa la Comunione avrebbe vissuto male la Messa. Questa non è soltanto un'eresia, è proprio un indurre il prossimo a fare la Comunione "sempre", cioè anche quando in stato di peccato mortale, cioè indurlo dritto sulla via dell'inferno. Kiko avrebbe dovuto dire, in verità, che si comunicavano solo coloro che avevano la coscienza non macchiata da peccati mortali (statisticamente non tutti i partecipanti alla Messa hanno la coscienza linda). Ma se l'avesse detto, allora il Cammino non avrebbe potuto banalizzare la confessione e ridurla a "momento comunitario della penitenziale". Non avrebbe potuto consentire la scarnificazione delle coscienze da parte di laici arroganti come Kiko.

domenica 24 novembre 2019

Tu che credi nel Cammino ti devi chiedere: "Ma il Cammino crede in me?"

C'è da chiedersi una cosa. "Il Cammino crede in me?"

Mi spiego. 

Dio mi ha creato, e mi ha donato la vita, con tutte le cose belle ed anche brutte che si incontrano, purtroppo sappiamo che vi sono anche le situazioni non belle, di qualsiasi genere, e sappiamo che vi sono a causa del Peccato. 
Ma sappiamo che il Signore ci ha messo al mondo, e ci vuole bene, infatti ha donato se stesso per noi, a ci ha fatto capire che ci ama, e non poco, a tal punto da donare la vita. Se cadiamo Egli ci rialza, se siamo stanchi ci ridà forza, se siamo sconfortati ci ridà la gioia, e così via: pace, mitezza, fortezza, sapienza, accortezza, ecc, ecc, ecc.
Passiamo al Cammino.
Ci dovremmo chiedere, "il Cammino crede in me?"

Perchè se incontrate davanti a voi un Cammino, che è bene sapere che è fatto di persona, e per cui sono queste che dietro operano, che non crede in voi, ecco che sapete che non proviene da Dio.

Poi alcuni possono dire "per me non è così", ma molti altri potrebbero dire il contrario. 

Infatti non pochi di noi, e per cui ne abbiamo le testimonianze, hanno incontrato il contrario di ciò che è Dio. Infatti non pochi sono stati abusati, sia fisicamente e spiritualmente, non pochi hanno ricevuto umiliazioni, private, ma specialmente pubbliche, non pochi sono stati spogliati della dignità, non pochi sono stati frodati, in quanto si predicava povertà e privazioni, e poi si vedono persone, che si dichiaravano gitani e nulla tenenti, che nella vita fanno il contrario: pranzi, alloggi, appartamenti, macchine, viaggi in aereo, ecc, ecc.
Ma, se una persona vuole andare a pranzare, viaggiare in aereo, e fare altro, nulla da dire, perchè nessuno di noi può impedire ciò, anzi non si deve permettere. 

Ma il punto è altro, è che queste persone hanno usato, chiamiamola, immagine di povertà per ottenere consenso e altro.
Vi faccio un breve esempio, ma concreto.
Ho conosciuto una persona che ha partecipato alla GMG di Roma. Mentre era in Cammino. Bene! Si sentiva dire baracche, gitani, come girovaghi nulla tenenti, predichiamo il Vangelo come poveri ( se radunate i ricordi, sapete cosa voglio intendere).
Poi, quella persona veniva giudicata in ogni modo: sei attaccato al denaro, sei un superbo, fai questo, coomportati così, lascia i tuoi beni, gli idoli, ecc, ecc ( anche qui, se si radunano i ricorsi, sappiamo di cosa si tratta).
Bene! Ora, vorrei chiedere ai lor signori, cioè ai gitani, i baraccati, i senza tetto, i poveri del Vangelo: 
"Voi dove avete alloggiato e mangiato? Quella persona ha dormito all'aperto. Il grandi capi, a partire dal Supremo dove era?"

Se vogliamo far finta, non la sappiamo la risposta, se invece si vuole stare nella Verità, ecco che la si conosce. Gesù dormiva fuori insieme ai suoi Apostoli, non diceva mettetevi qui, e se ne andava in locanda.

Per cui, ritornando al Cammino, se avete incontrato un Cammino che non crede in voi, per via di quanto vi è accaduto, ecco che sapete da dove viene, senza nessun errore. 
Ricordiamoci tutti: Dio crede in me.
(da: IPG)

Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace

venerdì 22 novembre 2019

MARKETING NEOCATECUMENALE SECONDO LE REGOLE BASE DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA.

Immagine di prodotti da un "kiko-shop"
A parte i Testimoni di Geova, che però sono una setta che nulla ha a che fare con la Chiesa cattolica, non conosco nella Chiesa Movimenti che si auto propongono, che spargono volantini a destra e a manca, che in continuazione si vantano dei loro successi, che organizzano eventi auto referenziali nella spasmodica e costante ricerca di vendere le proprie invenzioni.

Nel leggere la lettera che Kiko ha ideato e scritto per invitare i vescovi alla SUA convivenza 2020 per far conoscere il Cammino, la prima impressione che se ne riceve è quella di un messaggio pubblicitario per attirare “clienti”.

La riporto per intero:
Carissimo Padre,
Il Cammino Neocatecumenale è un carisma che che Dio ha suscitato per portare avanti il Concilio Vaticano IIha detto Papa Francescoe per realizzare oggi una nuova evangelizzazione del mondo. 
Siamo lieti di invitarla ad un incontro che terremo sul Monte delle Beatitudini nell’Alta Galilea, in fronte alla bellezza del lago di Tiberiade...
Noi stessi siamo sorpresi dei doni che Dio ci che non avremmo mai potuto immaginaremigliaia di famiglie che si offrono disponibili per essere inviate in missione, tantissime vocazioni.
Pensiamo che sia importante trattare questo tema con gli iniziatori del Cammino.
La terra del Signore è il quinto Vangelo che ci dà sempre nuove grazie. Negli incontri precedenti i vescovi sono stati grati perché si son sentiti arricchiti e allo stesso tempo si sono riposati. S
Speriamo che la Santa Vergine Maria le permetta di assistere a questo incontro, utile per il suo ministero pastorale. 
Insieme a P. Mario e Maria Ascension chiediamo la sua benedizione 
Kiko Argüello
Roma 8 settembre 2019
Natività della Vergine Maria
Per evidenziare che si tratta di mera propaganda, proviamo a sostituire l’oggetto della propaganda, che è il Cammino Neocatecumenale, con un altro oggetto a caso, tipo un servizio finanziario di una banca inventata, la Nueva Banca.
Carissimo Dirigente bancario,
La Nueva Banca è una Holding che il presidente mondiale degli istituti di credito ha inventato per portare avanti il progetto di ripresa economica - ha detto il presidente della repubblica - e per realizare oggi una nuova forma di investimento mondiale. 
Siamo lieti di invitarla ad un incontro che terremo a Ibiza, di fronte alla bellezza del Mare Mediterraneo, dal martedì di Pasqua alla domenica "in albis": 14 (arrivo) 19 (partenza) di aprile 2020. 
Noi stessi siamo sorpresi dai risultati che il presidente ha prodotto che non avremmo mai potuto immaginare: migliaia di risparmiatori che si offrono disponibili per investire, tantissime nuove aperture di conti. 
Pensiamo che sia importante trattare questo tema con il team dirigenziale. 
La terra della finanza è il quinto potere che ci dà sempre nuove grazie. Negli incontri precedenti i dirigenti di settore ci sono stati grati perché si sono arricchiti e allo stesso tempo si sono riposati. 
Speriamo che suo interesse al mondo finanziario le permetta di assistere a questo incontro che può essere utile per il suo incarico dirigenziale. 
Insieme al garante e alla segretaria chiediamo la sua fiducia
Kiko Argüello
Roma 8 settembre 2019
Anniversario dell'indipendenza della repubblica di Macedonia
Vescovi radunati da Kiko nella "yeshivà"
della Domus di Kiko di fronte al lago di Tiberiade
Commentiamo proprio le “frasi pubblicitarie” che abbiamo ipoteticamente sostituito nel “nostro” invito pubblicitario rivisitato.

  • Il Cammino è un carisma che Dio ha suscitato
Già si parte con la credenziale più alta, lo stesso DIO. Migliore sponsor non c’è.

  • Lo ha detto Papa Francesco
Così si fornisce la garanzia del prodotto.

  • Per realizzare una nuova evangelizzazione nel mondo.
Si punta in alto, senza modestia, per far capire che il target dell'operazione non è minimo ma MASSIMO: il mondo intero.
  • In fronte alla bellezza del lago di Tiberiade.
Precisazione meramente turistica, del tutto non necessaria, ma accattivante per dare l'idea di un luogo magnifico in cui soggiornare.
  • Noi stessi siamo sorpresi dei doni che Dio ci dà.
Sorpresi per niente, perché come questo invito sono cose per la maggior parte "indotte" e mai spontanee. Pare poi che i doni Dio li dia solo a loro, o a loro in misura maggiore che agli altri. Non dice "i doni che Dio dà alla Chiesa", ma dice: "che Dio ci dà, a noi".

Vescovi in attesa del tour di Terrasanta,
motivo principale (e forse unico) per cui
fingono di essere attenti a quel che dice Kiko

  • Migliaia di famiglie che si offrono disponibili per essere inviate in missione, tantissime vocazioni.
Molto brutto e rasoterra elencare i "doni" ricevuti, per giunta gonfiati, quindi poco veritieri. Persone spesso poco preparate (ma in compenso molto esaltate) o addirittura in cerca di "carismi" che le pongano più in alto nella gerarchia neocatecumenale. Tutt'altro che l'atteggiamento dei santi di tutti i tempi.
  • Pensiamo che sia importante trattare questo tema con gli iniziatori del Cammino.
Importante è solo per Kiko, che vuole allargare il suo impero senza che l'impero debba abbassarsi a chiedere. Così Kiko si auto-propone ai vescovi, e non è una bella cosa: un laico che "pensa che sia importante" spiegare il suo progetto ai vescovi (i quali, in qualità di pastori, hanno già un'agenda stracarica di impegni verso il gregge loro affidato).
  • La terra del Signore è il quinto Vangelo.
Affermazione bizzarra e sibillina che non c'entra niente col contesto, se non come abuso del termine "Vangelo" a scopo turistico. Infatti ci chiediamo: "la terra del Signore", quale è? La terra su cui viviamo e che ha fatto Dio? O l'area geografica della Galilea dove visse e operò Gesù? Kiko non riesce proprio a fare a meno di esalare paroloni altisonanti, perfino quando scrive a dei vescovi, successori degli apostoli.
"Quinto Vangelo", poi, a cosa si riferisce? A qualche testo gnostico (cioè di favolette che la Chiesa non riconosce come fonti), a qualche romanzetto thriller, oppure al lapidario pamphlet ironico del cardinal Biffi? ([qui] il PDF per leggerlo)
  • Che ci dà sempre nuove grazie.
Chi o cosa? La terra del Signore? Il "quinto" Vangelo? E le dà solo (o almeno principalmente) a Kiko e al Cammino? E in qualsiasi caso, che motivo c'era di scriverlo nella lettera?
Vescovo-sponsor che testimonia come
si è fatto rinnovare il ministero da Kiko
  • I vescovi sono stati grati perché si son sentiti arricchiti e allo stesso tempo si sono riposati.
Questa è pura propaganda da villaggio vacanze. Come se un vescovo amasse arricchirsi e riposarsi. Oh, forse voleva intendere "arricchirsi spiritualmente", nevvero? E da quando in qua un vescovo, per arricchirsi spiritualmente, ha da fidarsi non dei santi ma di un santone? non del Magistero ma di un laico autoelettosi maestro dei vescovi? non della pienezza del sacerdozio ricevuta sacramentalmente, ma di una settimana turistica nei pressi del lago di Tiberiade, riposante e già tutto pagato (viaggio e permanenza)...?


  • Speriamo che la Santa Vergine Maria le permetta di assistere a quest'incontro.
Tendenzioso, viscido e blasfemo, perché intende dire che se un vescovo non può o non vuole andare, allora sarebbe stata la Vergine a impedirglielo.
  • Incontro che le può essere utile per il suo ministero pastorale.
E questa è la pubblicità più gretta possibile: "venga all'appuntamento, abbiamo un elettrodomestico formidabile che el può essere utilissimo per fare le pulizie in casa. Venga alla dimostrazione gratuita!". Lo fanno anche in certi alberghi e circoli...


Vescovo si genuflette per partecipare alla
parodia kikiana del "ribattezzarsi"
Se a tutto ciò si aggiunge che ogni vescovo è totalmente spesato e sovvenzionato nel suo “viaggio riposante di arricchimento del suo ministero pastorale in fronte al bellissimo Lago di Tiberiade”, bisogna proprio essere contrari al Cammino per non andarci. Che ci crediate o no, sono molti i vescovi che non possono pagarsi un pellegrinaggio in Terra Santa. Qualche vescovo piuttosto povero potrebbe aver pensato che è un'occasione più unica che rara, e che per quei pochi momenti di tour valgono bene il diluvio di omelie kikiane e le ridicole messinscene. È come vincere un viaggio-premio messo in palio dall’Azienda. Chi mai lo rifiuterebbe?

E allora, se si considera che a questi appuntamenti ci vanno per la maggiore sempre gli stessi vescovi, più qualcun altro irretito dal viaggio-premio e la cifra si aggira intorno ad una media di 200 vescovi (lo dice lui) su 5240 circa nel mondo che vorrebbero “evangelizzare”, che conclusioni se ne dovrebbero trarre? Che sono un po’ indietro, dopo 50 anni… Sono meno del 5% e mica tutti quei vescovi presenti sono neocatecumenali…

Affannati Kiko e sbracciati per propagandare la tua opera, millanta numeri gonfiati ed impossibili, organizza eventi su eventi, sinfonia, incontri vocazionali, convivenze di vescovi, invii di famiglie… Sei e resti uno dei tanti (nemmeno il migliore) ed il tuo prodotto non è nemmeno più in voga, è calata l’audience… Perché è un prodotto “chiuso” e deteriorato.
Anticipo, comunque, che secondo il racconto di un sacerdote del Kazakistan, alla Convivenza 2019 i vescovi erano soltanto 90. Ogni altro numero gonfiato in futuro, tenga memoria di questa dichiarazione. 
Il problema è un altro, al di là dei successi o degli insuccessi: è che dentro la Chiesa non dovrebbero esistere arraffatori “spirituali”, lavoratori per il “proprio regno” e non dovrebbero nemmeno trovare spazio manipolatori della dottrina e delle coscienze.

Vescovo si fa "ribattezzare" dagli adepti del laico Kiko
(immagini dalla Convivenza vescovi 2018 alla Domus di Kiko)
Se ti sedessi, caro Kiko, respirassi profondamente e cominciassi a pregare davvero, invece che insegnare a pregare agli altri, se ti facessi “scrutinare” da uno bravo, se trovassi una buona “guida spirituale”… forse troveresti anche tu il riposo che prometti a questi vescovi. Non solo fisico, ma proprio dell’anima.

mercoledì 20 novembre 2019

Il cammino neocatecumenale spiegato con le sue frasi “CHIAVE”

  • "Dio ti ama così come sei"
-Quindi nel cammino neocatecumenale non serve cambiare.
Perciò, se dopo 40 anni di cammino neocatecumenale non sono cambiato di una virgola, magari sono peggiorato e sempre più affogato nel “fango” dei mie peccati, nessuno può dirmi nulla, perché se Dio mi ama così come sono, chi sei tu per dirmi che dovrei essere diverso?
Nel Cammino sei sempre e solo tu che DEVI cambiare, non hai nessun diritto di cambiare l’altro, anche se ti massacra tutti i giorni e dimostra in tutti i modi possibili ed immaginabili che di te non gliene frega nulla.


  • "La Chiesa è moralismo."
-Quindi il cammino neocatecumenale non segue alcuna morale.


  • "Nel cammino neocatecumenale non si fanno sforzi per sentirsi migliori"
-Quindi nel cammino neocatecumenale l'esempio dei Santi e la ricerca della santità sono inutili ( fa eccezione l’emulo alla “futura” -speriamo mai- Santa Carmen del cammino perché è una santa di "categoria superiore" )


  • "Siamo tutti peccatori"
  • "L'uomo non può evitare di peccare"
-Quindi non serve, anzi è inutile anche solo tentare di combattere il peccato.


  • "Siamo figli del demonio"
-Ecco la madre delle menzogne, come dice S.Paolo, siamo figli di Dio, fratelli in Cristo e coeredi del suo regno.


  • "Nessuno deve giudicare"
-Tu non puoi “giudicare” mai, se “giudichi” il tuo prossimo poi DEVI chiedergli perdono.
Ma allora come la dico la verità al mio prossimo?
Ecco perché nel Cammino eliminare il giudizio coincide con il nascondere la verità oggettiva e considerare verità oggettiva, solo e solamente, quello che dicono i catechisti.
Lo stesso concetto di verità, rischia di diventare pericoloso giudizio, perciò tutti i neocatecumenali sono tenuti ad astenersi dal giudizio, perché non sono considerati possessori della verità che è esclusiva dei catechisti laici del cammino neocatecumenale.


  • "I catechisti neocatecumenali sono ispirati dallo Spirito Santo"
  • "Non c'è cammino neocatecumenale senza l'obbedienza ai catechisti"
  • "La fede nasce dall'obbedienza"
- Ecco da dove nasce la certezza, inculcata nella mente dei neocatecumenali, che solo i catechisti -NC hanno l’esclusiva della verità.
I catechisti hanno l’ispirazione DIVINA, che gli conferisce la VERITA’ assoluta, la verità assoluta è degna di obbedienza che a sua volta riporta alla LORO ispirazione divina che conduce alla FEDE.
Se accetti questo modo di vivere la fede, smetti di essere un essere pensante, con libero arbitrio e diventi succube di altri uomini che si ritengono ispirati da DIO e dal suo Santo Spirito.
L'obbedienza, come la fede, nascono dalla libertà, dalla fiducia, dalla verità, dalla relazione, dalla comunione, dalla esperienza e dalla consapevolezza.
Come afferma Papa Benedetto XVI: "La Chiesa cresce non per proselitismo ma per attrazione"
Che attrazione esercita un laico qualunque, magari di cui non sai nulla, che pretende di imporre la sua volontà, per portarti alla fede, spacciandola per ispirazione divina?


  • "Nelle penitenziali del cammino bisogna dire i peccati senza fronzoli inutili e senza direzione spirituale"
  • "Se hai necessità di una direzione spirituale devi rivolgerti ai tuoi catechisti"
-Quindi nel cammino neocatecumenale i presbiteri consacrati dalla Chiesa, partecipano ad una liturgia penitenziale che non prevede la direzione spirituale, perchè nel cammino neocatecumenale i sacerdoti della Chiesa non sono abilitati a fare direzione spirituale, mentre i TUOI ( e non altri) catechisti laici del cammino neocatecumenale sono abilitati da Kiko a fare “LA” direzione spirituale dei LORO catecumeni.


  • "Il Cammino non è per tutti"
-La verità è che non tutti sono "adatti" al cammino.
Non tutti sono ignoranti della VERA dottrina di Cristo.
Non tutti sono disposti a credere a tutto quello che afferma un laico ignorante auto-referenziale che si fa chiamare Kiko.
Non tutti sono disposti a “circoncidere la ragione”, a scollegare il cervello, ad accettare senza dubbi e acriticamente tutto quello che dicono Kiko ed i suoi "catechisti".


  • “Non dite alla gente quello che si dice nel Cammino perché non capirebbe”.
-Non è che non capirebbe, è che ti prendono per scemo se riveli tutte le stupidate a cui ti assoggetti pur di rimanere nel Cammino


  • "Il Cammino non manda via nessuno"
-In realtà se non accetti l'obbedienza ai catechisti, la decima obbligatoria ed altri piccoli e grandi precetti vari inventati da Kiko e non richiesti dalla Chiesa, sei talmente isolato in comunità, che in pratica sei già fuori dal cammino.
È vero, non ti ha mandato via nessuno, ma di fatto sei già fuori.
Una volta che hai capito come funziona REALMENTE il cammino, i catechisti non sanno più cosa fare, non sono progettati per convincere la gente.
Se gli chiedi di insultare, intimorire, spaventare, minacciare, snobbare, blandire, vezzeggiare, adulare, raccogliere soldi, sono dei veri maestri, ma se devono spiegare, convincere, rispondere alle domande, non sanno farlo perché nessuno gli ha mai insegnato come si fa, non è previsto dalle istruzioni di Kiko.
I catechisti te lo dicono in faccia: “Questo è un percorso di Fede, se tu non lo fai come diciamo noi stai perdendo tempo e stai rallentando il cammino della tua comunità”.
Quindi i tuoi catechisti con un atto di “AMORE” ti rimandano a camminare in una comunità più giovane dove hai altro tempo per cambiare idea e deciderti finalmente ad obbedire a loro.
Tutto questo è per il tuo bene, per la tua salvezza e per la salvezza della tua famiglia.
In fondo loro sono ispirati 24 ore su 24 dallo Spirito Santo.


  • "Se i catechisti neocatecumenali ti chiedono di fare alcune cose che ti sembrano sbagliate tu fidati e falle comunque"
  • "Se hai dei problemi di fede o personali e chiedi consiglio ai tuoi catechisti, fai esattamente quello che ti hanno detto i tuoi catechisti neocatecumenali, se non risolvi nulla, ci sono due possibilità, non hai fatto bene quello che ti hanno chiesto di fare oppure Dio ha deciso diversamente"
  • "I catechisti neocatecumenali non sbagliano mai ed anche quando sbagliano poi Dio interviene e trasforma il male in bene"
-Penso che non servono spiegazioni, queste sciocchezze si commentano da sole.


  • "Nel cammino neocatecumenale ognuno è libero di contribuire, liberamente, con offerte in denaro"
- È vero, fino al secondo passaggio le collette sono libere.
Dopo il secondo passaggio la decima è OBBLIGATORIA e rigorosamente in NERO.
Se non la fai, vieni bocciato al tuo prossimo “passaggio”, cioè vieni tolto dalla tua comunità e retrocesso in una comunità più "giovane" di cammino, se presente in parrocchia.
Si va avanti così con la nuova comunità, fino al secondo passaggio, se non ti adegui alla decima OBBLIGATORIA , vieni retrocesso ancora.
Quindi niente DECIMA niente CAMMINO.


  • “Io sto in cammino per Gesù Cristo”
-No, tu stai in cammino per adorare il tuo IDOLO, Kiko Argüello e per non rientrare nell’anonimato del mondo reale.
Lo sanno tutti che è tutto finto, ma cosa è meglio, tornare nel mondo reale, dove sei una persone qualunque o restare nel “perfetto” mondo neocatecumenale, dove qualcuno ti fa credere che sei “speciale”?
In fondo oggi la gente vuole essere protagonista della propria vita, nessuno accetta più di essere uno dei tanti.
Il Cammino di Kiko ha realizzato questa aspirazione delle persone, di questi NORMAL PEOPLE.
Un piccolo capolavoro, un cammino di fede verso una pseudo-salvezza, che ti garantisce una vita apparentemente fuori dalle righe, nella quale fai una delega in bianco a dei poveracci come te (i tuoi catechisti) per disporre a loro piacimento della tua piccola e miserevole esistenza.
In cambio, ti fanno credere di essere TU il protagonista, il PRIMO ATTORE di una farsa che va in scena fino alla tua morte.
Ti costa un occhio della testa, tanti sacrifici e tanto tempo della tua vita, ma vuoi mettere la TUA esperienza di FEDE all’interno del Cammino con la robetta pre-conciliare che fanno nelle “parrocchiette” i “cristianucci” della “domenica”?
Cosa pensi che la fede Dio te la regala senza nulla in cambio?
Quando hai cominciato ti hanno detto che non c'era nessun sforzo da fare per diventare Cristiano di serie "A" con la fede adulta, ora ti tocca tirare il "carrozzone" dei nani e delle ballerine, che diventa sempre più pesante.
In fondo devi o no "guadagnarti il tuo regno"?
Allora zitto e tira.


  • “I seminari Redemtoris Mater sono seminari diocesani missionari sotto l’autorità del Vescovo diocesano che ne autorizza l’erezione nella sua diocesi”.
-Questi seminari Redemtoris Mater (neocatecumenali), sulla carta sono seminari diocesani missionari, che vengono aperti con il benestare del Vescovo diocesano e sono ufficialmente sotto il suo controllo.
In verità questo controllo del Vescovo è effimero, perché questi semirari sono gestiti totalmente dal cammino neocatecumenale tramite le equipe dei catechisti responsabili di quella diocesi.
Il Cammino paga tutti i conti dei seminari e dei seminaristi RM, sceglie il rettore, provvede al corpo docente e formula i programmi di studio.
Tutto questo lo fa in piena autonomia, senza alcun obbligo o restrizione del Vescovo diocesano che ha acconsentito alla erezione del seminario all’interno della sua diocesi, che è responsabile dello stesso solo nominalmente.
La prova di questo che dico è che quando qualche Vescovo diocesano si rifiuta di consacrare dei seminaristi RM i stessi seminaristi sono spostati in un altro seminario RM dove vengono consacrati da un Vescovo diocesano, “più tollerante” o più sensibile ai “benefici” economici del Cammino
Spesso si contesta al cammino neocatecumenale di avere avuto il permesso, dalla Chiesa, di crearsi un clero a propria immagine e somiglianza, contestazione che è più che lecita visto che succede proprio cosi.
Il cammino si difende dicendo che è tutto in regola e che loro sono i rappresentanti di una NUOVA Chiesa in uscita cioè una Chiesa missionaria.
Quello che scardina questa teoria della nuova missione della Chiesa NC, è la chiusura “ideologica” dei semirari RM del cammino.
Per chiusura “ideologica” intendo la particolarità di accettare solo seminaristi che frequentano il Cammino
Un ragazzo cristiano che non è inserito nel Cammino non può entrare in un seminario Cammino perché come prima regola per essere accettati in un RM è far parte di una comunità neocatecumenale.
Ecco il paradosso di avere dei seminari diocesani dove vengono accettate tutte le realtà della Chiesa compresi i neocatecumenali e dei seminari RM “diocesani missionari”dove vengono accettati solo ed esclusivamente i neocatecumenali.
Quindi affermare che il Cammino “gestisce” dei seminari a sua immagine e somiglianza è la pura e semplice VERITA’.
Dire che c’è un patto tacito e un vincolo di circa 5 anni sulla destinazione, in diocesi, dei preti usciti dai seminari RM, dopodiché tornano di “proprietà” del Cammino e vengono “gestiti” dal Cammino per il Cammino è un’altra VERITA’.
Dire che questi nuovi “presbiteri” usciti dai seminari RM “obbediscono” più a Kiko che hai Vescovi , è un’altra VERITA’.
Mi domando come si stato possibile da parte della Chiesa accettare questo compromesso che và a minare il cuore della Chiesa nella persona dei suoi sacerdoti che vengono preparati, indottrinati e asserviti al bene esclusivo di un “movimento”.


  • “Nessuno è autorizzato a chiedere spiegazioni sull’uso della DECIMA !”
  • “Perché è scritto sul Vangelo: «Non sappia la mano destra cioè che fa la mano sinistra»”
-Qui non si tratta di chiedere spiegazioni sull’uso di una libera offerta, qui si tratta di OBBLIGARE il pagamento di una “tassa” rifiutando di sentirsi OBBLIGATI a dare una spiegazione dell’uso di questo denaro.
Vi risulta che la Chiesa chiede la DECIMA?
Vi diranno che la Chiesa ha l’8 per mille, che la Chiesa ha delle entrate da altre attività, mentre il Cammino ha solo l’offerta dei suoi adepti.
È vero, ma a cosa serve il denaro per fare un cammino di fede di un gruppo di laici che nella maggior parte hanno un lavoro?
Le normali attività del cammino neocatecumenale sono la Messa del sabato sera e la Parola infrasettimanale, che vengono svolte nei locali parrocchiali.
Le preparazioni alla “Eucaristia” ed alla “Parola” si fa nelle case private dei catecumeni.
Quando hai raccolto un po’ di offerte per coprire le spese dei fiori, del vino e di qualche suppellettile per fare la Messa ed una piccola offerta alla parrocchia per l’uso delle salette parrocchiali, cosa altro ti serve?
Come afferma Kiko, le comunità in tutto il mondo sono 21.000 con circa 630.000 adepti, di cui a spanne e per facilità di calcolo, il 50% ha superato il secondo passaggio e sono quindi soggetti alla DECIMA.
Abbiamo 315.000 pagatori teorici di DECIMA.
Mettiamo che siano tutte coppie, così copriamo i ragazzi e le persone che non hanno reddito
Abbiamo 157.000 pagatori reali di DECIMA.
Mettiamo una rendita mensile procapite media tra paesi ricchi e paesi poveri di 500 euro.
Il 10% di 500 euro è 50 euro mensili.
Quindi 50X12 mesi =600 euro l’anno a persona.
600X157.000= 94.200.000 modica cifra di circa 94 milioni di euro.
Ripeto stiamo parlando di circa 94 milioni di euro ogni ANNO.
E mi sono tenuto molto basso, se le persone in cammino sono come dice il nostro anonimo neocatecumenale , la cifra aumenta VORTICOSAMENTE.
Stiamo parlando di un IMPERO ECONOMICO immenso, impensabile in un momento di crisi economica mondiale.
Quindi parliamo di un POTERE di acquisto inimmaginabile, tutto rigorosamente in nero e senza alcuna traccia o rendicontazione pubblica.
Soldi che non esistono, usati senza alcun controllo o spiegazione del loro uso reale ed effettivo da parte di chi li versa.
Premetto che non ho considerato il SEGNO del secondo passaggio e le offerte raccolte dalla neocatecumenale Fondazione Famiglia di Nazareth per la Nuova Evangelizzazione, altra creatura di creazione Kikiana.
Non ho neanche considerato il 5 per mille in favore dei semirari RM del cammino.
D’altronde, la costruzione della Super Mega Galattica DOMUS GALILEA in terra Santa, non si improvvisa con le libere offerte per i mantenimento di base delle comunità neocatecumenali.
Tanto meno i 5 milioni di euro spesi da Kiko e compagni, per l’acquisto del terreno del Monte delle Beatitudini, per la nuova Domus Jerusalem.
Gli oltre 100 seminari RM del cammino, li considero e non li considero, la maggior parte di questi pseudo-seminari possono definirsi tali, solo nella sfrenata fantasia del fondatore, in quanto spesso sono case dove vengono alloggiati pochi seminaristi.
Diciamo che qui non ci interessa il numero dei seminari RM del cammino.
Qui ci interessa capire perché il cammino neocatecumenale si sobbarca di tutte le spese dei SUOI seminari e dei SUOI seminaristi, quando ci sono tanti seminari diocesani semivuoti, gestiti e pagati dalla Chiesa.
Quanto denaro, delle DECIME OBBLIGATORIE, potrebbe essere speso in maniera più proficua?
Si tratta di un problema di TRASPARENZA, se il mio parroco organizza un evento per raccogliere fondi per la parrocchia, per TRASPARENZA il mio parroco è tenuto a pubblicare un resoconto delle spese e dei ricavi.
Se il mio parroco vuole essere ancora più TRASPARENTE , dirà anche a tutta la parrocchia cosa vuole fare di quel denaro raccolto.
Comportarsi in questo modo, vi risulta che possa essere definito un comportamento cristiano ?
Il cammino non fa cosi, anzi, scoraggia in malo modo, la richiesta di spiegazioni, bilanci, entità ed uso reale di quel denaro OBBLIGATORIO e in NERO.
Vi siete mai chiesti perché?
Nel Medioevo alcuni uomini di Chiesa hanno ingannato il mondo con la vendita delle indulgenze, oggi il cammino neocatecumenale inganna la Chiesa e la gente con la promessa della vita eterna, vita eterna conquistata con la sola obbedienza a Kiko e soci ed alle loro invenzioni sempre più strampalate, in un falso e ipocrita percorso verso il nulla.

Conclusione :

Queste cose che ho evidenziato rappresentano la realtà del cammino neocatecumenale.
Ora, non pensate che i neocatecumenali siano stupidi.
No, sono persone come le altre, anzi, spesso molto più scaltre e sveglie degli altri.
Sono consapevoli delle sciocchezze che gli vengono propinate e spesso sono i primi a non crederci.
Allora perché continuano a restare nel Cammino
Perché sono dentro al suo ingranaggio da 10-20-30 anni o anche di più, hanno investito e sacrificato tutto per restare nel Cammino che rappresenta, nella buona e nella cattiva sorte, il loro mondo, la loro vita, la loro famiglia.
Quindi chiudono gli occhi, la bocca, le orecchie, il naso per non sentire la puzza delle bugie e vanno avanti nella loro confortevole e triste gabbietta dalla sbarre dorate.
Il Cammino non è un percorso di fede a tappe verso la salvezza dell’anima, la felicità terrena, la fede in Cristo e la vita eterna dopo la morte.

Il Cammino è una macchina da Guerra alimentata da fiumi di denaro rigorosamente in nero, per togliere i cristiani dalla Chiesa e portarli in una realtà settaria gnostico-ebraico-massonico-protestante, che di Cristiano non ha proprio nulla.