In questo blog si parla di una ormai evidente crisi epocale della chiesa, testimoniata anche da una approvazione strana del cammino neocatecumenale. Siamo arrivati al punto che questo concetto è il titolo di una discussione.Di crisi epocale della Chiesa - anzi nella Chiesa - non si parla solo qui e solo in una direzione. Come già spiegato nelle pagine precedenti di questo blog, mi preme sottolinare che le mancanze nella Chiesa in ogni epoca e anche oggi come non mai, sono appunto nella e non della Chiesa.
Ormai si palesa che la contestazione del cammino neocatecumenale non è una finalità ma uno strumento per contestare la chiesa; ma per cosa: lefevbre, s.piox, nostalgici...o forse peggio, sedevacantisti.
Quindi meglio lasciar perdere ogni apologia del cammino, anche perché diventano l'unica fonte, come dimostra proprio questo trhead, per continuare a scrivere qualcosa. E anche perché il cammino è riconosciuto come bene spirituale dalla chiesa cattolica, indipendentemente dagli eventuali difetti dei singoli uomini.
Inutile contribuire ad una discussione che porta a creare sfiducia, non tanto nel cammino, ma nella stessa chiesa e e nei suoi vescovi.
Esse dipendono dalla corruzione, dallo sviamento e dalla mancanza di fede di alcuni (oggi molti) suoi membri e di certo qui non si è mai detto che tali cause siano un'esclusiva del cammino NC.
E' necessario infatti evidenziare che la Chiesa-Mistero, Corpo Mistico di Cristo e Sua Sposa - prima ancora che Popolo di Dio (termine che non preferiamo perché oggi troppo abusato nonché di 'sapore' prettamente vetero-testamentario) - non è intaccata dalla corruzione, perché è già Una e Santa nel Suo Signore. Infatti non è formata solo da quella terrestre (cioè quella militante che siamo noi) ma da tutta la Comunione dei Santi: non si esaurisce riduttivamente alla comunità o al movimento di appartenenza, ma è costituita dalla Chiesa terrestre e celeste insieme, comprendendo, quest'ultima, la Chiesa Purgante in attesa della Gloria e quella Trionfante che già è nella pienezza della Gloria nel Signore.
Ebbene è da questa Chiesa che è nel tempo e già fuori del tempo contemporaneamente, che noi attingiamo.
Questa Chiesa ha anche un Papa non troppo felicemente regnante (poiché circondato da 'lupi') per il quale preghiamo ogni giorno e del quale, proprio in virtù del fatto che siamo credenti e battezzati, accogliamo ogni cosa secondo il suo giusto peso (soltanto gli ingenui possono scegliere come posizione di comodo l'essere acriticamente e banalmente "più papisti del Papa"), sapendo che non ogni sua parola è insegnamento dogmatico.
Inoltre, non siamo così ingenui da vedere come unica e urgente soluzione l'aderire alla Fraternità di San Pio X, che pure apprezziamo perché non si può non riconoscerle il merito di aver salvaguardato da pesanti contaminazioni la Tradizione e la Liturgia. L'accusa di Sedevacantismo, poi, è una pura e semplice calunnia che ci viene lanciata contro da coloro che quando fa comodo si travestono da "più papisti del Papa", pensando che il travestirsi da agnelli faccia diventare lupo l'interlocutore.
I neocatecumenali che intervengono su queste nostre pagine farebbero bene a meditare sui dogmi della Chiesa, che non sono gabbie ideologiche ma luminosi e liberanti pilastri della retta fede, e ripensare a come vengono di fatto negati, sminuiti, aggirati dal Cammino (per esempio: se nel Sacramento dell'Eucarestia è presente Nostro Signore, è più adeguata l'adorazione silenziosa o il chiassoso girotondo col balletto?)
Chi pensa di liquidare le questioni ripetendo lo slogan del "Cammino approvato" per poi pretendere di attribuirne i difetti ai singoli, viene contraddetto dalla realtà stessa, viene smentito -per esempio- dall'assoluta refratterietà del CN ad ogni cambiamento, viene contraddetto -per esempio- dalle obiezioni del Santo Padre (i suoi incoraggiamenti non possono essere considerati un dietrofront rispetto alle sue decisioni, per esempio quelle della disobbeditissima "lettera di Arinze"). Sinteticamente, con mons. Socrates Villegas, anche noi siamo convinti che occorre "salvaguardare il Cammino dall'arroganza dei suoi iniziatori".
Se la nostra analisi critica può dare l'impressione di ingenerare sfiducia nel Cammino, non per questo essa ingenera sfiducia nella Chiesa, intanto perché trae origine proprio dal Magistero Ecclesiale (si chieda ad esempio il nostro interlocutore quanto la liturgia che lo forgia ogni sabato sera corrisponde alla Ecclesia de Eucharistia o alla Sacramentum Caritatis: faccio notare che si tratta di documenti post-conciliari) ed inoltre perché il Cammino non può pretendere -come di fatto fa- né di identificarsi con la Chiesa né di agire a nome di essa. [vedi] Abbiamo ricordato, ma pare non abbia avuto alcun effetto, che il mistero della Chiesa non si esaurisce nei movimenti e nemmeno se ci sommiamo tutti gli ordini religiosi e tutti i singoli credenti, che sono credenti fedeli a pieno titolo anche se non "fanno" il Cammino; il mistero della Chiesa va ben oltre ed è "altro"...
Un altro messaggio che qui abbiamo ricevuto ultimamente:
il cammino è un buon mezzo per convertirsi, è ancora relativamente nuovo e quindi in via di formazione e modificazione, ma è indubbiamente "pesante" e penso non sia adatto a tutti (le persone fragili possono rimanere troppo oppresse).
- Si sostiene che il cammino è in via di formazione e modificazione.
Premesso che questo è un elemento noto, perché si riscontrano nel tempo aggiunte e modifiche apportate dall'iniziatore ad ogni convivenza di inizio anno o anche in altre occasioni, non si può non rilevare che si tratta sempre di sue "originalissime" sintesi e non di insegnamenti cattolici. Piuttosto, l'anomalia consiste nel fatto che fin dall'inizio (parlo di oltre 40 anni fa) non ci sia stata attenzione vigile su una "entità", che si propone come ecclesiale, tuttora in divenire.
Faccio notare che la Chiesa non è in divenire, ma lo sono i suoi fedeli, che sono essi ad essere trasformati nel Signore. Questo può avvenire solo perché la Chiesa è e resta se stessa così come il Signore l'ha voluta e non cambia, altrimenti diventa un'altra cosa: come un'"altra cosa" è il cammino nc...
Nel Cammino accade il contrario: il cammino cambia, ma solo in cose marginali che non incidono sulla sua struttura e natura, i camminanti restano sempre gli stessi inesorabili peccatori, graziati solo per fede fiduciale, alla Lutero per intenderci, nel cammino. - Dire che il cammino non è per tutti e soprattutto che non è le persone fragili, quando il Signore è venuto proprio per i malati e per gli oppressi, mi pare già un riconoscimento della 'estraneità' al Signore e della non cattolicità -proprio nel senso di universalità- del cammino. E pare addirittura avallare il fatto che solo le persone "predestinate" o quelle solidamente strutturate possano reggerlo. E questo, francamente, è un inganno ancora più subdolo e terribile. E' il Signore la 'forza' dei piccoli, non il cammino. Lui cura le pecore ferite e nutre quelle grasse, cioè in buona salute psicologica e spirituale.
E, invece, i camminanti convinti sembrano conoscere soltanto che loro sono gli eletti, i "forti" che possono reggere l'impatto di un "potentissimo Cammino" fatto per "eroi e titani" e per grandi virago come la "potentissima Carmen"... e non c'è posto per i piccoli, gli indifesi, i deboli, i bisognosi... loro sono tutti mediocri idolatri, che vogliono restare nella loro idolatria... e vanno schiacciati...