sabato 30 maggio 2020

Natale con i tuoi, Pasqua con i tuoi, Pentecoste con i tuoi...Kiko ancora una volta non vuole l'unità con la Chiesa


Pentecoste neocatecumenale: arriva il prontuario di Kiko

Da lunedì 18 maggio le Chiese sono state riaperte al culto e i fratelli neocatecumenali -di pronto- si stanno organizzando per riprendere “a fare l’eucarestia” nei tempi e nei modi che riusciranno a farsi concedere, perché tutto torni come prima. Eucarestie, le loro, rigorosamente separate. Non ci aspettavamo nulla di diverso: durante la quarantena i loro responsabili e catechisti hanno lavorato assiduamente perché le loro pecorelle fossero continuamente impegnate su Zoom, WhatsApp, YouTube e quindi non si riavvicinassero neppure per errore alla Chiesa fondata da Cristo e non da Kiko. La segregazione e conseguente ghettizzazione degli obnubilati adepti è condizione essenziale per continuare a manipolarli a dovere a proprio vantaggio.


Ma, purtroppo, con i neocatecumenali non c'è mai fine al peggio.
Infatti in occasione della Pentecoste, ecco arrivare la "parola di Kiko" con lettera di accompagnamento e lettera più estesa del fondatore più un paio di sussidi, come ha fatto per la Pasqua. 
Riportiamo il testo della lettera di accompagnamento:





San Filippo Neri si sarà rivoltato certamente nella tomba nell'essere messo in calce ad una missiva del genere!

In sintesi le disposizioni di Kiko sono le seguenti:
  • le comunità neocatecumenali devono fare la veglia separata per Pentecoste; ancor meglio se separata comunità per comunità.
In caso ciò non fosse possibile (udite udite) le alternative sono solo:
In ambedue i casi poi prescrive la comunione spirituale oppure, come viene auspicato esplicitamente nel sussidio, la "comunione per asporto".

Tertium non datur.

Messe separate neocatecumenali, a costo di continuare la quarantena

Abbiamo invano cercato almeno un piccolo accenno a seguire senz’altro la Solenne Messa di Pentecoste che la Chiesa celebra in ogni Parrocchia, in comunione con tutto il popolo di Dio.
Invano! Non è prevista neanche come ipotesi estrema.

Hanno difeso sempre con le unghie e coi denti la Pentecoste neocatecumenale così come la Kikocarmeniana Veglia Pasquale; prevedendo, in particolare per la Pentecoste, convivenze organizzate ad hoc perché lo spirito che Kiko evoca possa agevolmente invadere e stabilmente possedere per poi soggiogare tutti i neocatecumeni del mondo allo stesso modo, da ogni parte. Mai sia che scenda su di loro lo Spirito Santo, quello Vero, che apra loro gli occhi e li liberi da ogni schiavitù. Quello che conta è lo spirito di Kiko e di Carmen, il famoso ed esaltato “spirito del cammino” .


Ebbene, l'obbedientissimo Kiko non solo ripropone le sue Veglie opportunamente moltiplicate e quindi officiate in alberghi, palestre, sale per il bingo, ma addirittura ha messo nero su bianco che non esiste Messa valida alternativa alla propria e, decretando la continuazione della quarantena, obbliga i propri adepti a restare chiusi in casa e a collegarsi ad una Veglia neocatecumenale (pur di non farli assistere ad una Messa vera, celebrata con tutti i crismi e nel pieno rispetto del Messale Romano) costringendoli piuttosto ad inscenare una finta Messa, con la irrinunciabile manducazione, sincronizzata a modo loro, delle sacre specie eucaristiche, inviate direttamente a domicilio da qualche presbitero indegno del proprio sacerdozio e portate da un emissario ancor più indegno, “ministro straordinario” o responsabile o chiunque si presti. Importante che arrivi in tempo per la cena conviviale dei "fratelli di comunità" per famiglie riuniti.

Kiko, esperto nell’arte del riciclo, inventore di abusi liturgici

...della sua dottrina, nulla da salvare!

Un famoso proverbio popolare recita: del porco non si butta via nulla.

Ebbene, il signor Kiko Arguello deve aver scambiato la Chiesa Cattolica per il proverbiale porco.

Nella Chiesa si praticava il catecumenato per gli adulti prima del battesimo? Lui lo riesuma, facendo finta che il battesimo non esista e trasformando i cattolici in pagani da convertire a sè.

E si fregia d'essere l'inventore del catecumenato.

Nella Chiesa le comunità condividevano ogni cosa? Kiko inventa le piccole comunità perché queste, alla fine, condividano tutto con lui. Con la geniale trovata della “decima” addestra gli adescati a farsi capaci che di tutto ciò che possiedono la primizia è del sacro cammino a cui hanno aderito. Questo tormento mensile è il supporto psicologico, l'addestramento che li educa a mettere gioiosamente mano al portafogli ad ogni più assurda e sistematica richiesta di soldi.

Nella Chiesa c'era una cerimonia pubblica per la riammissione dei lapsi? Lui fa confessare all'ambone ai propri seguaci aborti, tradimenti, masturbazioni e tentati suicidi, poi si vanta di aver attirato i lontani e salvato vite e matrimoni. Mentre una gran parte sono rimasti distrutti dal cammino (vedi numerose testimonianze presenti in internet non solo su questo Blog) e tanti altri ancora snaturati.

Nella Chiesa, in alcuni paesi a maggioranza protestante, si comincia a dare la comunione sulle mani? Lui fa distribuire una pagnotta che sbriciola e bere al coppone ottagonale.

Nella Chiesa si rilancia la liturgia della Veglia Pasquale?

Lui la trasforma in un veglione con riti ebraici e si attribuisce il titolo di reinventore della Veglia Pasquale.

I solerti e occasionali "camerieri liturgici" del Cammino
La Chiesa permette ai ministri straordinari di dare la comunione o portarla ai malati? L'Arguello fa spezzare abitudinariamente il pane consacrato da laici arruolati al momento nelle eucarestie delle salette e saloni di Hotel.
E agli stessi dice, nell’attuale contingenza come fosse la cosa più normale del mondo, di portarselo a casa per "comunicare" i familiari e portarlo in tutte le case di fratelli riuniti nel nome di Kiko, di Carmen e del Cammino, questo il loro segno di croce. Segno di riconoscimento.

E così via: Kiko Arguello ha riscoperto i tavoloni al posto dell'altare, il banchetto, le icone bizantine, il tabernacolo a due piazze, la lavanda dei piedi tutti contro tutti, il latte e il miele, le tuniche bianche, le palme...

Come gli riconosceva Carmen, l'Arguello ha il dono dell'assimilazione (quando non del plagio, così come dimostra la sua produzione artistica). Kiko che disprezza ogni forma di arte sacra e afferma che senza di lui non c’è “opera d’arte” in nessuna Chiesa, neanche nella Cappella Sistina! (Piccola precisazione per chi non lo sappia: Kiko detesta le opere di Michelangelo che giudica inguardabili. Sentito personalmente, ma molti possono confermare questa cosa, per quanto appaia incredibile e inverosimile, negli anni ai piani alti ho raccolto diverse testimonianze!)

Di ciò che la Chiesa ha usato, magari per un periodo, poi accantonato perché non più attuale o superato o non opportuno, di ciò che ha introdotto ma per un tempo o un uso ben specifico o limitato, Kiko ha approfittato per appropriarsene e trasformarla in una propria conquista, una dimostrazione del proprio carisma.

Quindi, della Chiesa, sfrutta tutto, proprio tutto. Ne fa il suo animale da cortile.


Kiko inventore della messa senza Messa


L'ultima sua conquista? La Messa in famiglia...

Durante la quarantena non era possibile andare a Messa e la Chiesa ai fedeli ha detto di seguirla in tv o sui social facendo la comunione spirituale ed è stato consigliato a Pasqua, un rito familiare (non alternativo alla Messa)?

Kiko ha colto la palla al balzo e ne ha fatto l’ennesima conquista - troppo a lungo agognata: fidatevi! - del suo Cammino, arrivata finalmente dopo 50 anni di abitudine all'eresia, dovendo sopportare di stare in Parrocchia, come tutti e con tutti gli altri cristianucci della domenica.

Manducazione: modalità di comunicarsi invalsa nel cammino
Cosicché questa settimana, quando tutti i cattolici, reduci dalla quarantena, “con un cuor solo e un’anima sola” intendono andare a Messa per festeggiare la Pentecoste nella comunione ecclesiale, Kiko tira fuori le orecchie del porco e dice ai suoi adepti che, se non sarà loro possibile celebrare le Veglie di Pentecoste neocatecumenali, dovranno rimanere a casa e seguire la Veglia kikiana on-line, l’unica con allegria!!! Oppure dovranno fare un rito casalingo, con monizioni, risonanze e canti che è sempre meglio di ogni Messa celebrata in Chiesa e possibilmente manducare la "comunione per asporto", così non gli manca proprio più niente per essere quelli che sono sempre stati e che vogliono continuare ad essere, in barba a tutte le correzioni.

Insomma, Kiko è diventato l'inventore della Messa senza sacerdote e senza Chiesa e l'inventore del pic-nic eucaristico, del sacro snack (come lo chiama appropriatamente il nostro Tripudio). E se ne vanta pure! Ostenta! Tanto la Chiesa lo lascia fare. Questo ci uccide!


Kiko e la sua comunione dei santi nel peccato e non nella grazia

Se continuiamo a leggere la sua circolare "pentecostale" ammiriamo ancora una volta la sua arte del plagio e del riciclo.

Non possiamo ricopiare il penoso prosieguo. Qui il link.

Non si può proprio ascoltare Kiko che riduce la festa di Pentecoste alla commemorazione “della festa della Torà, la festa della legge”.

E’ necessario, però, evidenziare questo terribile passaggio:

“Quando gli Apostoli stavano celebrando nel Cenacolo, con la Madonna, la discesa del Signore sul Monte Sinai e la consegna della Torà, sapete che un vento impetuoso ...”.



Mr. Modesto Umiltà

E Kiko continua tutto così. Dov’è Gesù Cristo? Non appare affatto in tutto questo!
I neocatecumeni restano con Kiko al Monte Sinai e alla Torà!


In conclusione, infine, come ogni volta, Kiko li ammannisce sul “non resistete al male” perdonare al peccatore, al fratello che pecca contro di te… la solita pappardella per legittimare il primato dei prepotenti e violenti contro i deboli e indifesi, che non hanno alcun diritto nel cammino da rivendicare, mai!

E per raggiungere il suo scopo Kiko in questa occasione storpia perfino la comunione dei santi.

Ascoltate, o voi che siete in cerca della Sapienza:

“...lo Spirito Santo... ci dà questa lingua unica che è la comunione dei santi, che è meravigliosa e che ci permette di perdonarci. “Amatevi come io vi ho amato”, cioè accettando che l’altro abbia i suoi difetti, come Cristo ha accettato i nostri peccati e li ha perdonati. Il mondo non può perdonare, gli sembra una follia perdonare, perché se si perdona si continua a fare del male e non sopporta che esista il male, ne è scandalizzato.


“...perché se si perdona si continua a fare del male e il mondo non sopporta che esista il male, ne è scandalizzato.”


Ah Kiko, malefico e perverso! Questo è il tuo pensiero, fuori dai denti!


Dice Kiko, il gran maestro (le sue parole in maiuscolo):

... per il mondo è FOLLIA PERDONARE

PERCHE' SE SI PERDONA SI CONTINUA A FARE DEL MALE

che è quello che voi volete fare: commettere impunemente IL MALE.
Per questo pretendete il perdono SEMPRE, per salvare i peggiori tra voi!

E NON SOPPORTA CHE ESISTA IL MALE NE E' SCANDALIZZATO

Eh già! Perché secondo voi l’uomo giusto e saggio e santo sopporta di buon grado che il male esista e dilaghi indisturbato invece di esserne scandalizzato!

Certo, vi ho conosciuti bene! Siete gente che non si scandalizza di nulla! Solo del debole, della vittima inerme che osa contro di voi alzare la testa, mentre volete tenerla schiacciata sotto il vostro calcagno!

                                                               
                                                                                     (da: Valentina Giusti e Pax)

giovedì 28 maggio 2020

SAPIENTEMENTE TV2000 TAGLIA LE PAROLE IN BOCCA AL CONIGLIO KIKO

Da tre mesi, in concomitanza con le restrizioni mondiali causa Covid-19, il leader-coniglio del Movimento Neocatecumenale si è rintanato zitto zitto nella tana ed ha lasciato che altri parlassero per bocca sua. Segretarie, presbikikos d’alto bordo…

Solo recentissimamente, peraltro in concomitanza con l’allentamento delle restrizioni, è comparso in uno special registrato da Tv2000 sul centenario dalla nascita di Giovanni Paolo II, trasmesso lo scorso 18 maggio 2020.

Come avviene in simili eventi, sono stati invitati a parlare di lui coloro che l’hanno direttamente conosciuto, quindi anche i leaders dei Movimenti.

Tal cosa, normalissima per persone dotate di cervello, ai neocatecumenali è parsa una notiziona da divulgare tramite il solito tam tam interno, avvisando tutti i “fratelli” NON che sarebbe andato in onda uno special su Giovanni Paolo II con la comparsa di Kiko MA, secondo il loro fare inguaribilmente autoreferenziale, che “Kiko sarebbe comparso in televisione per parlare di Giovanni Paolo II”.

Il soggetto totalmente invertito, come sempre: laddove il protagonista doveva essere Giovanni Paolo II, i kikos hanno fatto diventare protagonista Kiko Argüello, nella loro fervida immaginazione mistificante.

Come volevasi dimostrare, infatti, la presenza di Kiko era assolutamente marginale, attraverso il suo video registrato a domicilio, relegato tra le ultime testimonianze e pesantemente “tagliato”.
Sì perché in realtà poi, tra i kikos è girato il video “completo”, quasi come un’ostentazione, senza vergognarsi neanche un poco per la falcidiazione operata dalla produzione televisiva.

Ma cosa credeva Kiko, nel fare il SUO video?
Ah già, quello che ha sempre creduto e noiosamente riversato sui suoi adepti: “IO SONO LA STAR. IL MIO FILM È DA OSCAR”.
Ci sono in grande quantità, infatti, anche immagini di momenti rappresentativi del Movimento Neocatecumenale e dei disegni dell'Argüello: non è solo un'intervista come quella di tutti gli altri, è un vero, noioso SPOT PUBBLICITARIO.
Tra l'altro, il quadretto di Kiko col Papa, nemmeno ritrae Giovanni Paolo II, come sarebbe stato opportuno, ma Paolo VI.
Visto che Kiko si è contornato di immagini "identificative" del suo Movimento, quindi apprestando uno scenario all'uopo, nella "scenografia" poteva anche mettere il Papa giusto…


Kiko in video su Giovanni Paolo II
La visione completa del video, infatti, mostra la vera natura di quest’uomo, concentrato sempre e solo su se stesso e sulla sua opera umana, nell’elencazione ormai stagnante dei suoi successi e dei suoi presunti onori.
Una pena infinita.

Veramente meritevole di falcidiazione pressoché totale, com’è avvenuto.

Gli altri testimoni intervenuti nello special, ben consci di cosa andavano a fare, hanno parlato di Giovanni Paolo II, della sua personalità, del suo pontificato, delle aperture e delle trasformazioni avvenute durante la sua guida al soglio di Pietro.

Ma non Kiko.
No, no, lui ha parlato di Giovanni Paolo II “in funzione” nemmeno della Chiesa, ma del suo rametto, il Movimento Neocatecumenale, ignaro o indifferente al fatto che Giovanni Paolo II amava tutti i Movimenti, come abbiamo ben sentito.

In prima linea, subito dietro l'"equipe internazionale",
Rossi e Pronzato, le prime "promesse" neocatecumenali
Vediamo allora come questo leader-coniglio spagnolo, condottiero di un piccolo esercito lasciato solo davanti ad un nemico microscopico ma letale, ha utilizzato Giovanni Paolo II per parlare di se stesso e della sua “creatura”.

Dopo aver “sperato” che San Giovanni Paolo II, lo vedesse dal cielo, cosa CERTA e non solo “sperabile” per i cattolici in relazione ai santi, ha iniziato l’elenco delle SUE GRATITUDINI:

  1. Di “tutto quanto hai aiutato il Cammino”
  2. Di “come sei stato vicino a noi”
  3. Di come sei stato “amico nostro”
  4. Di come “ci hai invitati a pranzo”
  5. Di come “sei venuto a Porto San Giorgio”
  6. Di come “hai inviato 150 famiglie in missione in tutto il mondo”
  7. Di come “sei sempre stato vicino ed ENTUSIASTA di quello che sta facendo il Cammino… (non quello che “faceva” ai suoi tempi)
  8. “hai visitato più di 70 parrocchie a Roma”
  9. ci hai dato una parola di consolazione, di sollievo, dicendo che è MERAVIGLIOSO QUELLO CHE STIAMO FACENDO" (NOI, non Giovanni Paolo II)
  10. “Ci hai invitato all’Eucarestia a Castel Gandolfo”
  11. “Finita la Messa ci hai detto: Battesimo, catecumenato, ateismo” [sic]
  12. “Giovanni Paolo II è stato per NOI qualcosa di ENORME, l’amicizia”
  13. Capiva bene la POTENZA della comunità cristiana oggi e un cammino di riscoperta del cristianesimo, VISSUTO IN PICCOLE COMUNITÀ
  14. Ci ha appoggiati sempre" (NOI, importa un tubo della Chiesa Universale)”

Giovanni Paolo II non sembra molto felice
di innalzare la pagnotta neocatecumenale
Poi Kiko ha tentato una catechizzazione stantia:
Il catecumenato è una scoperta ENORME, una iniziazione cristiana VERA…. Stiamo aprendo nelle parrocchie delle comunità cristiane
E qui emerge prepotente la nostalgia dei tempi che furono, infarcita del sempiterno aspro giudizio verso la Chiesa: sarebbero loro, infatti, che aprono “comunità CRISTIANE dentro le parrocchie”, che evidentemente “non sarebbero già cristiane” prima dell’apertura delle loro comunità.

Poi azzarda:
In modo che LA PARROCCHIA SI TRASFORMA IN UNA COMUNITÀ DI PICCOLE COMUNITÀ
Nella senilità, controlla meno sogni e aspirazioni e dichiara apertamente quella che è sempre stata la sua intenzione fin dall’inizio: TRASFORMARE le parrocchie.
Non arricchirle, sostenerle, animarle… proprio TRASFORMARLE. A kikiana immagine e somiglianza.

Pia illusione… LA “PARROCCHIA ATOMICA”:
La "parrocchia atomica".
Chissà come mai gli "omini" del cerchio centrale
siano PIÙ GRANDI degli altri.
Ma è la 1° comunità! Quella che conta.
Ah, poi c'è il logo aziendale di Kiko al centro...
Nella sua mania di grandezza, supportata di sicuro da qualcuno che contava, lo stolto Kiko credeva di poter TRASFORMARE LE PARROCCHIE, E QUINDI LA CHIESA, IN QUALCOSA DI “ATOMICO” di sua INVENZIONE, per nulla deputato dalla chiesa primitiva, che DIFFERENTEMENTE da quanto vaneggiato dall’Argüello, accoglieva i nuovi cristiani NELLA STESSA CHIESA LOCALE, senza distinzione di annate di formazione o “anzianità”.
Per questo la chiesa di Corinto, Efeso…, poi ampliatesi in parrocchie territoriali, ma mai in “comunità diverse dentro la stessa parrocchia, secondo il tempo di formazione”.

E poi rivela qual è il collante che tiene insieme le “comunità”, espressione di un sempiterno bisogno naturale e “umano” dell’uomo: l’aggregazione:
“Ciascun fratello non è solo, ha una comunità dietro CHE LO APPOGGIA, che prega per lui, e che lo aiuta nella sua testimonianza che Dio gli affida…”
Come se queste cose non accadessero nelle parrocchie.
Nella mia parrocchia, per esempio, il prete prega sempre per chi ha bisogno, alla fine delle preghiere universali. E l’assemblea con lui. Si prega quindi anche per gli sconosciuti.
In tempi difficili si possono chiedere preghiere ai singoli o alla comunità.

Dov’è la differenza?

Solo nello spirito aggregativo, che non è cosa cattiva, ma completamente umana.

Poi si riprende in extremis. Stava dicendo: “E allora NOI…”

Non finisce la frase e corregge col soggetto adeguato:
Il Papa è venuto, abbiamo avuto una tenda di 1500 fratelli, è venuto e ha inviato 150 famiglie
Sbaglio, o non lo aveva già detto prima, all’inizio?
Va beh, quando si tratta di fare propaganda alla sua “creatura”, Kiko si ripete…

Poi, rapito dai suoi stessi sogni, si dimentica totalmente del Papa e continua:
“(NOI) GLI ABBIAMO SPIEGATO [al Papa! Kiko spiega al Papa! Non chiede vaglio, non chiede approvazione: Kiko SPIEGA] che queste 150 famiglie partono, hanno accettato di andare dovunque a sorte e si sono offerte e allora il Papa è venuto a inviarle…”
Continuando, ne spara una delle sue, grossa come una casa e, mentre la dice, volge lo sguardo a lato, come se qualcuno lo stesse correggendo:
Gli abbiamo detto: “Padre, potrebbe farsi una foto con ogni famiglia perché mostrino dove vanno che sono stati inviati dal Papa?” E lui ha detto: “Senza dubbio!” e così HA FATTO 150 FOTOGRAFIE, CON TUTTE LE FAMIGLIE.
Qui volge lo sguardo e corregge, malamente, ma con nonchalance:
HA FATTO QUESTA FOTO GRANDE… nella sua casa dove vanno, dicono ecco, “Siamo qui inviati dal Papa, in nome della Chiesa, sicché siamo tanto contenti”.
Ma dico, alle persone che incontreranno in terra di missione, cosa gliene può importare se LORO sono “tanto contenti”?
La terra di missione è per la missione, non per fare contenti i “missionari” (a meno che per costoro la missione non sia una "vacanza tutto pagato", come usa nel Cammino...).

150 foto? Ma abbiamo idea di quanto tempo ci sarebbe voluto al Papa per fare 150 foto, una per famiglia?
Considerando il tempo per radunare ogni nucleo, anche con il massimo dell’organizzazione e della disciplina, il tempo per la posa e lo scatto, non possiamo ipotizzare un tempo inferiore a 5 minuti per famiglia.
Moltiplicato per 150 famiglie, fa 12 famiglie in un’ora, cioè a dire 12 ore e mezzo di fotografie per 150 famiglie!!

Poi scopriamo però, che a Porto San Giorgio nel 1988, le famiglie inviate erano
72, e non 150, intanto allora i tempi si dimezzano. Ma in compenso si allunga il naso di Pinocchio-Kiko.
Se inoltre fossero stati estremamente celeri, invece delle 6 ore ipotizzate per 72 foto, forse se la poteva cavare in 4-5 ore di posa…

Ci pare molto più plausibile la versione “corretta” della “foto grande”, comprensiva di tutte le famiglie contemporaneamente e non 150 (72) fotografie singole…
Se poi ci siamo sbagliati, ed il Papa ha davvero perso tutto quel tempo per farsi fotografare con ogni singola famiglia, ci vengano prodotte le 72 foto, o anche solo due terzi di esse e chiederemo venia… (uhm... quante di quelle 72 famiglie hanno poi fallito miseramente e sono tornate in Italia con la coda tra le gambe?)

Poi arriva la seconda “bomba”, nucleare quasi come la prima:

SOPRATTUTTO ABBIAMO PIÙ DI 2000 FAMIGLIE CHE HA INVIATO LUI (!?) perché abbiamo voluto che ogni famiglia che parte in missione, PARTA CON LA BENEDIZIONE DEL PAPA GIOVANNI PAOLO II.

Cioè, Giovanni Paolo II avrebbe inviato 2000 famiglie per il Movimento Neocatecumenale???
E LORO HANNO VOLUTO che ogni famiglia “parta con la benedizione di Giovanni Paolo II?”
Anche dopo il 2005?

Ma lo sa Kiko che dopo Giovanni Paolo II ha regnato Benedetto XVI per 8 anni e adesso sono già 7 anni che c’è Papa Francesco?

Ci risulta che Giovanni Paolo II abbia partecipato a due soli "invii": nel 1988 e nel 1991.
Nel 1988 "inviò" (virgolette d'obbligo) 72 famiglie (in siti diversi si dice 100 e Kiko nel video ne dichiara addirittura 150; fra poco diverranno 300) e nel 1991 ne inviò 100. Poi c’è chi annovera tra gli "invii" anche il 1994, ma quello invece fu un incontro con le famiglie già in missione.

Quindi, il loro “tanto amico” Giovanni Paolo II, dopo due primi "invii" ravvicinati, è stato ben 14 anni senza inviare nessuno…

Un po’ strano, no?

Si noti come nei racconti di Kiko, le famiglie inviate a Porto San Giorgio (1988), sono letteralmente più che raddoppiate: da 72 a 150…
Non si smentisce mai…

Nel 2020 si dice da fonte neocatecumenale, che le famiglie attualmente in missione sono 1600. Com'è che Kiko è arrivato a duemila?
In altro sito neocat si dice siano 800, ma magari però si riferisce solo alle "famiglie in missione", non conteggiando le "famiglie in missio ad gentes", che sarebbero quindi (in teoria) altre 800.

Stavolta Kiko ha superato se stesso!

Magicamente le famiglie in missione sono lievitate, nei suoi sogni…
Ne vaneggia 2000!!!
E tutte inviate da Giovanni Paolo II!!!

Senza parole…

Poi, Giovanni Paolo II avrebbe FATTO GLI STATUTI (quelli "temporanei" del 2002 non li fece il Papa, né li approvò il Papa, ma fu posto dinanzi al fatto compiuto), per uno scopo del tutto nuovo:
Ha fatto gli Statuti del Cammino, perché si capisca cosa sono queste famiglie…”
Ma senti te per cosa, Giovanni Paolo II, avrebbe FATTO GLI STATUTI: PERCHÉ SI CAPISCA COSA SONO LE FAMIGLIE IN MISSIONE… che:
“Sono veramente UN ITINERARIO DI FORMAZIONE CATTOLICA VALIDO PER LA CHIESA DI OGGI
Le famiglie in missione sarebbero il Cammino. Ohibò.

Lo scopo ci pare abbastanza riduttivo, se non fantasiosamente fuorviante.
Nessuno "fa" degli Statuti allo scopo di "far capire" la natura di un'attività secondaria.
Parole a vuoto: “le FAMIGLIE IN MISSIONE sono VERAMENTE… UN ITINERARIO DI FORMAZIONE CATTOLICA…”

Ma come fanno delle famiglie ad essere “un itinerario di formazione…”. Scambia la definizione relativa al Cammino con la natura delle missioni.
Eppure è roba sua, dovrebbe sapere bene come si dice che stiano le cose…

Inoltre gli Statuti sono norme, belle e buone, da doversi rispettare.

Ma il sognatore Kiko Argüello questo non l’ha mai saputo, tant’è che nessuno li rispetta, questi Statuti.
Sarà che è circolata voce che siano stati fatti solo “per spiegare il motivo e la natura delle famiglie in missione?…”
Amara ironia. In realtà ci sarebbe da piangere.

Alla fine, l’ennesima GRANDE GAFFE, che mostra come minimo un’ignoranza invincibile sulla “comunione dei santi”:
“Preghiamo per te, perché Dio ti tenga nella sua gloria e speriamo che tu sia col Signore…”
Kiko prega "PER" i santi
Ma lo sa Kiko che Giovanni Paolo II è già stato fatto santo?
Lo sa Kiko che i santi stanno già al cospetto di Dio?
Lo sa Kiko che semmai sono i santi a pregare e intercedere per noi e non viceversa, perché non ne hanno più bisogno?
Lo sa Kiko che se una persona è dichiarata SANTA sta SICURAMENTE col Signore, e non si può “sperare”, ma si deve esserne CERTI?

O magari Kiko dubita della santità di Giovanni Paolo II?

Non poteva mancare poi, come di prassi kikiana, la preghiera “per la propria roba” e non per la Chiesa Universale:
“Speriamo che…tu CI PROTEGGA, preghi per tutti noi, PER IL CAMMINO IN TUTTO IL MONDO, preghiamo che TU CI APPOGGI, CI AIUTI…”
Che dire?
Questione di senilità?
Certamente no!

Questo è il Kiko di sempre, con le stesse manie, con le stesse balle, con gli stessi sogni ad occhi aperti, con la stessa idolatrica auto referenzialità…
L’abbiamo conosciuto troppo bene: sappiamo chi è Kiko Argüello.

martedì 26 maggio 2020

IL VESCOVO NEOCATECUMENALE JOSE LUIS DEL PALACIO Y PEREZ-MEDEL DEL CALLAO HA DOVUTO DEPORRE LO SCETTRO. 4° PARTE E AUTOBIOGRAFIA COMMENTATA

Quarta parte dell'articolo sul vescovo neocatecumenale Del Palacio (la terza era [qui], la seconda era [qui], la prima era [qui]) in cui avevamo tradotto i commenti dei cattolici peruviani. Per una lista completa degli articoli sui pasticci fatti dal Cammino in Perù, cliccare [qui] e seguire i link.

Ricordiamo anche l'altra pagina Facebook contro il Movimento Neocatecumenale nel Callao, "Detengamos al "Camino Neocatecumenal":

"Fuori dal Callao!"
Vi leggiamo:
"Rendiamo virale tutti questa immagine, non solo al Callao ma tutti i cattolici in generale per far sentire la nostra indignazione riguardo a José Luis Del Palacio e tutta la sua combriccola neocatecumena per il danno così grande che stanno facendo alla fede da già 6 anni."
Nel nostro piccolo "viralizziamo" questa immagine, ma lasciamo all'interesse personale di ognuno il potersela andare a leggere.

Papa Francesco ha "fulminato" Del Palacio
Quello che ci interessa adesso, è conoscere l'autobiografia che Del Palacio, fotocopia dell'Argüello, racconta viva voce ad una rivista nel 2014, di cui facciamo un riassunto e commentiamo fra parentesi le sue affermazioni:

  • "Sono uno psicologo. (ma non abbiamo trovato alcuno scritto che provi la laurea in psicologia)
  • Uno psicologo di formazione, da giovane era un direttore di discoteca, lettore di Sartre e Camus e un rivoluzionario del maggio 1968. (aveva 18 anni all'epoca).
  • A quel tempo vide che il piacere non dava felicità e si poneva le grandi domande che l'avrebbero portato a Dio."Quando sono arrivato alla facoltà di Sociologia, in appena un mese e mezzo, la mia fede mi ha lasciato". (deve essere l’anno accademico 1968-69, perché all’università ci si iscrive non prima dei 18 anni e lui è nato nel marzo del 1950. E doveva avere una fede molto traballante, se all'Università in un mese e mezzo l'ha subito lasciata. Proprio come l'Argüello)
  • Nel rivoluzionario maggio '68 ha vissuto al centro degli eventi, a Parigi. (che ci faceva un diciottenne spagnolo a Parigi mesi prima dell'inizio dell'anno accademico?)"Nel maggio del '68, volevo risolvere il male, l'ingiustizia, la sofferenza …" . C'era una domanda filosofica fondamentale, con lo scandalo del male e del dolore... la sofferenza dei bambini ha sempre attirato la mia attenzione". (nel caso dell'Argüello era la sofferenza "gli innocenti", non dei bambini).
  • Al suo ritorno da Parigi, si rese conto che l'attivismo anticonformista non era abbastanza, la lotta sociale non era abbastanza. Qual era il significato della vita? Era qualcosa nella mente umana? Nel 1969 studiavo psicologia (ma deve avere smesso subito)… Ho capito che il dramma umano aveva a che fare con il "non poter amare", qualcosa di più tipico della psicologia e della sociologia. Nel frattempo, ha continuato a lavorare su varie cose. (appunto, a 19 anni ha già lasciato sociologia prima e psicologia poi, e ora "lavora su varie cose" non proprio universitarie, come vedremo adesso).
  • "Ho lavorato nelle costruzioni a Barcellona un'estate, dalle 7 del mattino alle 6 del pomeriggio. L'anno seguente andai a lavorare in un night club, a capo di Playa de Aro, sulla costa catalana. Ho visto quell'estate che droghe, alcol, sesso e prostituzione non hanno portato felicità ai giovani. Vidi che i giovani non potevano amare. Questo mi ha fatto pensare" (stessa “crisi” dell’Argüello).
  • "Avevo letto gli esistenzialisti, Camus, Sartre … Non avevano risposte alle assurdità personali e alla sofferenza sociale. Oggi so che poiché non erano stati toccati da Dio non potevano vedere nulla del significato della vita, prezioso e bello anche nella vecchiaia e nella morte. Il caso è che, per me, tutta quell'angoscia insensata ed esistenziale mi ha portato un'ulcera allo stomaco" (Camus, Sartre, proprio come l’Argüello).
  • Poco dopo è tornato a Madrid … e lì è cambiato tutto. (aveva almeno 21 anni ed era il 1971-72).
  • "A Madrid mi hanno invitato ad ascoltare in una parrocchia. Non mi aspettavo molto. Erano laici che parlavano dell'esistenzialismo che avevo studiato. Riguardava Kiko Argüello e Carmen Hernández. Attraverso la loro predicazione mi hanno fatto interiorizzare la radice del problema dell'uomo, il significato della vita di fronte al problema del male. Lì ho sperimentato Dio, nella parrocchia di La Paloma”.
    La fede di José Luis del Palacio rinacque, quindi, a seguito di quelle prime prediche e catechesi del Cammino Neocatecumenale all'inizio degli anni 70.
  • José Luis del Palacio si rivolse allo studio della teologia e della filosofia e decise di condividere ciò che aveva vissuto, l'esperienza di garantire la fede. (allora smise di studiare psicologia).
  • Anche la mia ulcera era sparita, la mia vita era stata trasformata. Non avevo più bisogno di scappare o rifugiarmi in alcol, droghe o feste (non mi pare avesse detto che "lui" faceva uso di droghe, ma che "aveva visto che le droghe non portavano felicità ai giovani").
  • A proposito, il mio dottorato in antropologia anni dopo lo feci della festa e della Nuova Evangelizzazione (anni dopo, significa nel 2012, alla UCAM dell'amico Mendoza, ma non lo dice. Esisteva anche una pagina dedicata all'evento sul sito dell'UCAM, ma ora è "inesistente"), ricorda questo ex direttore della discoteca, che ha visto da vicino che l'alcol e la baldoria non riempiono l'uomo, ma Dio lo fa. ("direttore" di discoteca a 19 anni…).


Del Palacio al dottorato alla UCAM nel 2012

  • "Mi sono offerto di condividere la mia esperienza. Prima mi hanno mandato in Spagna: Cuenca, Siviglia, Murcia, Alicante, Jerez … Erano i primi anni 1970. Poi, nel 1976, mi hanno già mandato in Perù". (quindi, se ha cominciato subito dal primo anno di Cammino, avrà fatto al massimo cinque anni di itineranza in Spagna, altrimenti anche meno. Un novellino…)
  • "Poi, nel 1976, mi hanno già mandato in Perù. Lì andai con un prete e una giovane laica... Era il tempo delle dittature militari. Abbiamo annunciato il Vangelo in una parrocchia di Chorrillo, chiamata Los 12 Apóstoles, vicino a Lima". (4-5 anni di Cammino Neocatecumenale e poi via… ad evangelizzare in Perù! Venendo dalla dissolutezza, nemmeno dalla Chiesa.).
  • "È stato un periodo difficile in Perù. Ad esempio, lo stato razionava la carne, veniva venduta solo una volta ogni 15 giorni" (cita questa come difficoltà, tra le tante peggiori che ce n'erano)."Ma stavamo annunciando il kerygma: che Cristo offre la salvezza eterna, anche per questa vita. E così tanti giovani sono entrati in piccole comunità per vivere l'iniziazione cristiana in più fasi. Abbiamo anche annunciato il kerygma agli imprenditori" (non ne dubitavamo che l’annunciavano agli imprenditori. Del Palacio aveva quindi 26-27 anni e 4-5 anni di formazione neocatecumenale. Studiare non poteva, se faceva l’itinerante).
  • "Nel 1984, dato che non avevamo spazio per ritiri nel fine settimana, abbiamo presentato a Papa Giovanni Paolo II un progetto per case di convivenza. Il Papa ci ha incoraggiato e ci ha fatto una donazione". (Giovanni Paolo II avrebbe donato soldi ai neocatecumenali per costruire una "casa di convivenze"? oppure ha regalato qualcos'altro?). "In quell'incontro che abbiamo avuto con lui a Roma abbiamo incontrato Madre Teresa. Il Papa ci ha anche regalato un'icona della Vergine di Częstochowa (aveva 34 anni. L’incontro a cui si riferisce, col regalo di tale icona, è quello con Rino Rossi e Giampaolo Pronzato per Medellín, Colombia. Ci sono pure le foto. Che c’entra lui col Perù?)

È a loro che fu consegnata la Madonna di Częstochowa,
per Medellin
Nel 1984 "ebbe la vocazione"...

    Nomina episcopale di Del Palacio
    VIDEO QUI su Youtube
  • Sono stato ordinato a Lima quando è arrivato Giovanni Paolo II nel 1988 (ordinato prete in soli 4 anni. Ma chi è quel disgraziato che ordina uno prete in 4 anni?). Kiko e Carmen erano alla mia ordinazione. Evangelizzatori itineranti provenivano da tutta l'America Latina. Hanno proclamato una chiamata vocazionale a Lima in cui 100 giovani hanno deciso di dare la vita al servizio del Signore. Circa 70 furono ordinati pochi anni dopo. Il seminario di Giovanni Paolo II fu avviato a Callao per formare questi futuri sacerdoti, supportati da famiglie in missione che furono le prime che il Papa mandò in America Latina. E già nel 2012 sono stato ordinato vescovo di El Callao. Sono in Perù dal 1976, cioè 38 anni (neanche 4 anni di formazione?!? E che… Poi, dopo appena 14 anni da prete, è stato nominato vescovo del Callao, diocesi di oltre 900mila fedeli... carriera fulminea...)
  • Successivamente è stato nominato consulente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione." (come si è visto, riposta in pessime mani).

Nel 2016 Del Palacio ha ricevuto l' onorificenza dell'Ordine Reale di Isabel la Católica, concesso dal re Felipe VI, per il suo lavoro a favore dei più poveri e bisognosi in Perù.

Premio a Del Palacio [PDF]

Intanto abbiamo già visto re Felipe VI, la UCAM di Mendoza… tutto tra loro potenti, mentre vengono angariati i poveri.
Così è come i potenti trasformano la cenere in oro, ad uso e consumo della loro immagine, credendo che il Signore non si prenda cura dei poveri che affliggono…
Ma la vicenda del Callao ci mostra che non è così…

domenica 24 maggio 2020

IL VESCOVO NEOCATECUMENALE JOSE LUIS DEL PALACIO Y PEREZ-MEDEL DEL CALLAO HA DOVUTO DEPORRE LO SCETTRO. 3°

Terza parte degli appunti sul vescovo neocatecumenale Del Palacio presi esaminando i media peruviani e i commenti dei cattolici del Callao su Facebook. Clicca [qui] per la seconda parte, e [qui] per la prima parte.


Siccome per poter parlare bisogna conoscere, questa serie di articoli sul Callao ed il relativo operato del silurato vescovo neocatecumenale Del Palacio, servono proprio a questo: per conoscere.
Altrimenti ci si fanno idee poco precise e "per riportato".
Questo è invece quanto è avvenuto REALMENTE al Callao.
C'è di che indignarsi, e neanche poco…

"La salvezza secondo il vescovo Del Palacio"
VIDEO QUI su Facebook
"Nei 45 minuti di discorso sulla quaresima si concentra su ciò che come cristiani dovremmo fare. Ripeteva il discorso del Papa ma ha travisato il messaggio con i suoi interventi su di lui il suo modo di essere cristiano.

❌ Per il vescovo, a proposito dell'essere cristiani, tra le molte cose che ha detto c'è incredibilmente il dare lal DECIMA perché questo ti dà la salvezza, tu vivi miseramente perché non dai la decima; rispetto agli altri argomenti - preghiera, digiuno ed elemosina -, gran parte del tempo il vescovo neocatecumenale l'ha passata a parlare della decima fino a che non ha dato la colpa della povertà dei sacerdoti.

❌ Poi ha iniziato a parlare del caricarsi ognuno con la propria croce, ma ci dà un'immagine di Cristiano (di cui siamo già abituati) basata sulla colpa e che molto di questa colpa consisterebbe nel non dare, nel tenerti tutto (Gli mancava di dire che dovevano uccidere i loro giganti)

❌ Ci dice di seguire Cristo ma che immagine di Cristo ha il vescovo? Moralista? Giudice che premia quelli che danno DECIMA e punisce quelli che non lo danno?

Il tema del caricare la croce è conseguenza della sequela a Cristo, non è la croce dei tuoi casini o delle tue debolezze o della malattia di qualche parente.

❌ In fondo il discorso omelia o come volete chiamarlo è una giustificazione dell'ideologia neoliberale ultra destra che ha un “Dio” che benedice colui che dà la decima e maledice colui che non la consegna “alla chiesa”.

Niente a che vedere con la solidarietà l'amore al prossimo, il servizio al povero che tanto il Papa ci insegna e che il Nunzio difende costantemente.
Questo vescovo è apertamente contro il Papa e anche queste le prove."

Commenti:

⦁ Se siamo minuziosi nell'osservare il video, mentre il nunzio fa il suo discorso e tutti applaudono, c'è qualcuno che sa che il discorso è per lui, che lo guardi con un volto inespressivo e che mentre tutti applaudono lui non applaude, e con un volto distaccato, L' avete visto? CHI È? Qualcuno ha detto CIPRIANI?

⦁ Pagare la decima non è obbligatorio…
Posso dare la decima al più bisognoso, all'orfano, alla vedova, allo straniero… non ho bisogno di dare “alla chiesa”…
non sono d'accordo con il vescovo [neocatecumenale] del Callao… non ha questo dono di grazia…
Parla come protestante, come i fratelli Evangelici

Molto male che il vescovo [neocatecumenale] abbia distorto gli insegnamenti di Cristo e il magistero della Chiesa.
Denunciamo con voce profetica questo signore che funge da vescovo e preghiamo che arrivi a coloro che hanno la capacità di decidere la sua pronta uscita dalla diocesi chalaca

⦁ Davvero non riesco a credere a quello che sento. [Quello di Del Palacio] è un peccato piuttosto grande.

abbiamo bisogno che facciano uscire quest'uomo malato che è un eretico!!!

sì povero questo vescovo, dovrà rendersi conto di quanto è brutto, ambizioso e tante cose… è un peccato ma non ha nemmeno un pizzico di umiltà.

Purtroppo non dovrebbe appartenere alla chiesa cattolica ma ad una setta perché è tanto disperato per i soldi che pena mi fa pover'uomo. Non dovresti nemmeno menzionare il Papa, scellerato demone.

Il Nunzio lo sa già, Dio va lento ma compie, non può permettere che la Chiesa vada a rotoli.

È UN DEMONIO VESTITO DA PASTORE. AL CALLAO DOBBIAMO ALZARCI E SENZA PAURA ANDARE IN NUNZIATURA e far arrivare il nostro disagio riguardo a questo demone.

Vescovo spazzatura, fogna della chiesa cattolica, vergogna!

Urgente che escano i kikkos Argüello del Callao e del Perù.

Poi il vescovo neocatecumenale se la prende anche con le suore…


"Nemmeno le suore si salvano dagli estorsori"
VIDEO QUI su Facebook
"Vogliamo raccontarvi una storia. Prima vediamo questo video che ha già diversi giorni e ha a che fare con le suore di Angamos Ventanilla che recentemente hanno denunciato alla Nunziatura che il vescovo le voleva espellere dall'asilo dei bambini che gestiscono."

Tra i commenti al video e i commenti al post successivo, leggiamo:

⦁ Per favore questo è più chiaro dell'acqua, è il vescovo che sta spaventando le sorelle perché desidera impossessarsi dell'istituzione educativa; come ha fatto con il Collegio Santa Cruz, dove anche quelli della porta e il chiosco sono del Cammino neocatecumenale; in più ha anche voluto prendere il Collegio Santa Angela de Meritati, a Carmen de la Legua. Quel vescovo è un ladro, com'è il vescovo Lino Panizza [vescovo di Carabayllo, suffraganea della diocesi di Lima, in Perù]

⦁ Quel vescovo del Callao fa e disfa. Appena arrivato ha chiuso l'Edicat: per riaprirlo lui con gente nuova.

⦁ Se lo capisco, la cosa peggiore è che non è viziato di carità o aiuto, ma di lucro.

Il Cammino neocatecumenale è una setta e deve essere sradicata dalla Chiesa-

Il Cammino è una setta, e come tale deve essere sradicata, sennò perché nella maggior parte delle diocesi dove vanno vengono rifiutati, sono settari e farisaici, ebrei travestiti da cristiani.

"Fratello [di comunità]" Irizar lo ha portato come fondatore e laico e alla seconda venuta di Giovanni Paolo II lo ordinò prete in meno di 5 anni e tutti si sono dimenticati che questo missionario è arrivato con la famiglia; non difendete il vescovo Irizar, che è stato il traditore e si è semplicemente preoccupato di mettere la sua azienda di carrozzerie Irizar e i suoi familiari la gestiscono... o chissà che tipo di famiglia è?

I Kikkos sono una setta ufficializzata ebraizzante e protestante senza tradizione verificata (al contrario, molto progremodernista), antropocentrista ed eretica semi-ariana (Gesù servo di Yahvé). Commette molti abusi liturgici e crea un clan socioeconomico proprio come i diavoletti (ebrei falsi).
"Abbiamo bisogno di un pastore, non di un conquistatore"
Nel marzo 2019 le suore di Angamos hanno protestato davanti alla Nunziatura:
"Ieri le religiose di Angamos - Callao, sono andate alla Nunziatura e hanno denunciato che il vescovo del Callao José Luis Del Palacio, vuole togliere l'asilo che da tempo gestiscono, danneggiando 198 famiglie e bambini, i piani del vescovo sono altri e le religiose dovrebbero abbandonare il loro asilo.
Il vescovo l'ha già fatto prima, ha tolto diverse scuole, complessi sportivi, ha buttato via diversi religiosi e laici per mettere persone di sua scelta, così come toglie insegnanti e mette persone che neanche hanno studiato educazione, molti di loro neocatecumeni.
Il nunzio Nicola Girasoli [nunzio apostolico in Perù da giugno 2017] le ha ricevute e ha preso la denuncia, le religiose cercano aiuto del Papa perché il vescovo [neocatecumenale] molestatore non capisce ragioni. Grazie a coloro che hanno condiviso le foto."

Commenti:

⦁ Sosteniamo la "Culla Matilde Tello", non è possibile che ci lasciamo togliere questa Comunità [di suore] che aiuta molte famiglie e i loro bambini. Li curano le monachelle, mi unirò alla lotta!!!!

⦁ Vorrei saperne di più su questo argomento. Da quello che percepisco si sta provocando un atto disumano.

⦁ Purtroppo il Callao non ha un buon vescovo, dai tempi di monsignor Ricardo Durand Flores [predecessore di Irizar]. Ci vuole urgentemente un nuovo vescovo che sia chalaco o almeno che conosca la realtà del nostro amato porto. Signore inviaci un vescovo che sia veramente un pastore e non che sembri un lupo che vuole solo dividere e danneggiare le sue pecore. Signor Nunzio Nicola [Girasoli] vi chiediamo di intercedere davanti a Papa Francesco.

Preghiamo che il Signore faccia giustizia e arrivi il momento che questo Signor vescovo si ritiri dal Callao. Ci sono già molte denunce e abusi che sta commettendo con molti sacerdoti e religiosi e i responsabili ancora non mettono soluzione.

Il lupo vestito da vescovo del Callao, tolte le monachelle dal Collegio Santa Cruz ha messo suoi uomini ovunque

Papa Francesco aiutaci per favore 🙏 il Callao del Perù ha bisogno di te

È da un po' che Satana deve andarsene.

⦁ E con l'Edicat, com'è andata? Ha fatto uscire un sacco di gente. Con molto affetto ricordo sorella Alba che era responsabile di quella casa di studio. Che ne sarà di lei? Anche lei fu tolta dal signor Vescovo

⦁ Deplorevole la storia che sta scrivendo questo male chiamato VESCOVO.

⦁ Conosco la situazione molto da vicino, sicuramente vi dico che ci sono prove sufficienti, sono vicina e conosco le sorelle e la "Culla" da 26 anni.

⦁ Mi dispiace leggere questo mi sento indignato e disgustato dall'agire del nostro vescovo nefasto e anti-pastore. Tratta i laici come se noi fossimo la cosa peggiore del Callao e non si rende conto che al Callao ci sono denunce di stupri e molestie da parte di alcuni sacerdoti, scandali coperti dal vescovo neocatecumenale José Luis del Palacio aiutato da Felix Moreno e dai giudici della magistratura del Callao, conosciuta come colletti bianchi per coprire e archiviare i casi denunciati. Capisco perfettamente il suo comportamento.

Sicuramente questo vescovo [neocatecumenale] non ha Cristo nel suo cuore è deludente... questo personaggio si è già dimenticato com'è che Cristo ha chiamato i suoi discepoli a seguirlo, lui lo ha fatto di cuore.

Signor Nunzio, ascolti il popolo chalaco: abbiamo bisogno di cambio di vescovo e della sua gente. Che la nostra petizione arrivi alle orecchie del papa Francesco. Il Callao ha bisogno di un nuovo vescovo

Questo è un figlio del male.. perché dire figlio di pt… non sarebbe la cosa giusta da fare


Le religiose di Angamos davanti alla Nunziatura

(fine terza parte. Continua...)