Pentecoste neocatecumenale: arriva il prontuario di Kiko
Da lunedì 18 maggio le Chiese sono state riaperte al culto e i fratelli neocatecumenali -di pronto- si stanno organizzando per riprendere “a fare l’eucarestia” nei tempi e nei modi che riusciranno a farsi concedere, perché tutto torni come prima. Eucarestie, le loro, rigorosamente separate. Non ci aspettavamo nulla di diverso: durante la quarantena i loro responsabili e catechisti hanno lavorato assiduamente perché le loro pecorelle fossero continuamente impegnate su Zoom, WhatsApp, YouTube e quindi non si riavvicinassero neppure per errore alla Chiesa fondata da Cristo e non da Kiko. La segregazione e conseguente ghettizzazione degli obnubilati adepti è condizione essenziale per continuare a manipolarli a dovere a proprio vantaggio.
Ma, purtroppo, con i neocatecumenali non c'è mai fine al peggio.
Infatti in occasione della Pentecoste, ecco arrivare la "parola di Kiko" con lettera di accompagnamento e lettera più estesa del fondatore più un paio di sussidi, come ha fatto per la Pasqua.
Riportiamo il testo della lettera di accompagnamento:
San Filippo Neri si sarà rivoltato certamente nella tomba nell'essere messo in calce ad una missiva del genere!
In sintesi le disposizioni di Kiko sono le seguenti:
- le comunità neocatecumenali devono fare la veglia separata per Pentecoste; ancor meglio se separata comunità per comunità.
In caso ciò non fosse possibile (udite udite) le alternative sono solo:
- assistere a una Veglia Neocatecumenale on-line
- oppure fare un rito a casa propria con letture, monizioni, risonanze, canti neocatecumenali;
In ambedue i casi poi prescrive la comunione spirituale oppure, come viene auspicato esplicitamente nel sussidio, la "comunione per asporto".
Tertium non datur.
Messe separate neocatecumenali, a costo di continuare la quarantena
Abbiamo invano cercato almeno un piccolo accenno a seguire senz’altro la Solenne Messa di Pentecoste che la Chiesa celebra in ogni Parrocchia, in comunione con tutto il popolo di Dio.
Invano! Non è prevista neanche come ipotesi estrema.
Hanno difeso sempre con le unghie e coi denti la Pentecoste neocatecumenale così come la Kikocarmeniana Veglia Pasquale; prevedendo, in particolare per la Pentecoste, convivenze organizzate ad hoc perché lo spirito che Kiko evoca possa agevolmente invadere e stabilmente possedere per poi soggiogare tutti i neocatecumeni del mondo allo stesso modo, da ogni parte. Mai sia che scenda su di loro lo Spirito Santo, quello Vero, che apra loro gli occhi e li liberi da ogni schiavitù. Quello che conta è lo spirito di Kiko e di Carmen, il famoso ed esaltato “spirito del cammino” .
Ricordate lo scorso anno e le disposizioni della Diocesi di Roma sulle Veglie unicamente parrocchiali, con il divieto alle comunità di celebrare separatamente?
Ebbene, l'obbedientissimo Kiko non solo ripropone le sue Veglie opportunamente moltiplicate e quindi officiate in alberghi, palestre, sale per il bingo, ma addirittura ha messo nero su bianco che non esiste Messa valida alternativa alla propria e, decretando la continuazione della quarantena, obbliga i propri adepti a restare chiusi in casa e a collegarsi ad una Veglia neocatecumenale (pur di non farli assistere ad una Messa vera, celebrata con tutti i crismi e nel pieno rispetto del Messale Romano) costringendoli piuttosto ad inscenare una finta Messa, con la irrinunciabile manducazione, sincronizzata a modo loro, delle sacre specie eucaristiche, inviate direttamente a domicilio da qualche presbitero indegno del proprio sacerdozio e portate da un emissario ancor più indegno, “ministro straordinario” o responsabile o chiunque si presti. Importante che arrivi in tempo per la cena conviviale dei "fratelli di comunità" per famiglie riuniti.
Kiko, esperto nell’arte del riciclo, inventore di abusi liturgici
Un famoso proverbio popolare recita: del porco non si butta via nulla.
Ebbene, il signor Kiko Arguello deve aver scambiato la Chiesa Cattolica per il proverbiale porco.
Nella Chiesa si praticava il catecumenato per gli adulti prima del battesimo? Lui lo riesuma, facendo finta che il battesimo non esista e trasformando i cattolici in pagani da convertire a sè.
E si fregia d'essere l'inventore del catecumenato.
Nella Chiesa le comunità condividevano ogni cosa? Kiko inventa le piccole comunità perché queste, alla fine, condividano tutto con lui. Con la geniale trovata della “decima” addestra gli adescati a farsi capaci che di tutto ciò che possiedono la primizia è del sacro cammino a cui hanno aderito. Questo tormento mensile è il supporto psicologico, l'addestramento che li educa a mettere gioiosamente mano al portafogli ad ogni più assurda e sistematica richiesta di soldi.
Nella Chiesa c'era una cerimonia pubblica per la riammissione dei lapsi? Lui fa confessare all'ambone ai propri seguaci aborti, tradimenti, masturbazioni e tentati suicidi, poi si vanta di aver attirato i lontani e salvato vite e matrimoni. Mentre una gran parte sono rimasti distrutti dal cammino (vedi numerose testimonianze presenti in internet non solo su questo Blog) e tanti altri ancora snaturati.
Nella Chiesa, in alcuni paesi a maggioranza protestante, si comincia a dare la comunione sulle mani? Lui fa distribuire una pagnotta che sbriciola e bere al coppone ottagonale.
Nella Chiesa si rilancia la liturgia della Veglia Pasquale?
Lui la trasforma in un veglione con riti ebraici e si attribuisce il titolo di reinventore della Veglia Pasquale.
I solerti e occasionali "camerieri liturgici" del Cammino |
E agli stessi dice, nell’attuale contingenza come fosse la cosa più normale del mondo, di portarselo a casa per "comunicare" i familiari e portarlo in tutte le case di fratelli riuniti nel nome di Kiko, di Carmen e del Cammino, questo il loro segno di croce. Segno di riconoscimento.
E così via: Kiko Arguello ha riscoperto i tavoloni al posto dell'altare, il banchetto, le icone bizantine, il tabernacolo a due piazze, la lavanda dei piedi tutti contro tutti, il latte e il miele, le tuniche bianche, le palme...
Come gli riconosceva Carmen, l'Arguello ha il dono dell'assimilazione (quando non del plagio, così come dimostra la sua produzione artistica). Kiko che disprezza ogni forma di arte sacra e afferma che senza di lui non c’è “opera d’arte” in nessuna Chiesa, neanche nella Cappella Sistina! (Piccola precisazione per chi non lo sappia: Kiko detesta le opere di Michelangelo che giudica inguardabili. Sentito personalmente, ma molti possono confermare questa cosa, per quanto appaia incredibile e inverosimile, negli anni ai piani alti ho raccolto diverse testimonianze!)
Di ciò che la Chiesa ha usato, magari per un periodo, poi accantonato perché non più attuale o superato o non opportuno, di ciò che ha introdotto ma per un tempo o un uso ben specifico o limitato, Kiko ha approfittato per appropriarsene e trasformarla in una propria conquista, una dimostrazione del proprio carisma.
Quindi, della Chiesa, sfrutta tutto, proprio tutto. Ne fa il suo animale da cortile.
Kiko inventore della messa senza Messa
L'ultima sua conquista? La Messa in famiglia...
Durante la quarantena non era possibile andare a Messa e la Chiesa ai fedeli ha detto di seguirla in tv o sui social facendo la comunione spirituale ed è stato consigliato a Pasqua, un rito familiare (non alternativo alla Messa)?
Kiko ha colto la palla al balzo e ne ha fatto l’ennesima conquista - troppo a lungo agognata: fidatevi! - del suo Cammino, arrivata finalmente dopo 50 anni di abitudine all'eresia, dovendo sopportare di stare in Parrocchia, come tutti e con tutti gli altri cristianucci della domenica.
Manducazione: modalità di comunicarsi invalsa nel cammino |
Insomma, Kiko è diventato l'inventore della Messa senza sacerdote e senza Chiesa e l'inventore del pic-nic eucaristico, del sacro snack (come lo chiama appropriatamente il nostro Tripudio). E se ne vanta pure! Ostenta! Tanto la Chiesa lo lascia fare. Questo ci uccide!
Kiko e la sua comunione dei santi nel peccato e non nella grazia
Se continuiamo a leggere la sua circolare "pentecostale" ammiriamo ancora una volta la sua arte del plagio e del riciclo.
Non possiamo ricopiare il penoso prosieguo. Qui il link.
Non si può proprio ascoltare Kiko che riduce la festa di Pentecoste alla commemorazione “della festa della Torà, la festa della legge”.
E’ necessario, però, evidenziare questo terribile passaggio:
“Quando gli Apostoli stavano celebrando nel Cenacolo, con la Madonna, la discesa del Signore sul Monte Sinai e la consegna della Torà, sapete che un vento impetuoso ...”.
E Kiko continua tutto così. Dov’è Gesù Cristo? Non appare affatto in tutto questo!
I neocatecumeni restano con Kiko al Monte Sinai e alla Torà!
In conclusione, infine, come ogni volta, Kiko li ammannisce sul “non resistete al male” perdonare al peccatore, al fratello che pecca contro di te… la solita pappardella per legittimare il primato dei prepotenti e violenti contro i deboli e indifesi, che non hanno alcun diritto nel cammino da rivendicare, mai!
E per raggiungere il suo scopo Kiko in questa occasione storpia perfino la comunione dei santi.
Ascoltate, o voi che siete in cerca della Sapienza:
“...lo Spirito Santo... ci dà questa lingua unica che è la comunione dei santi, che è meravigliosa e che ci permette di perdonarci. “Amatevi come io vi ho amato”, cioè accettando che l’altro abbia i suoi difetti, come Cristo ha accettato i nostri peccati e li ha perdonati. Il mondo non può perdonare, gli sembra una follia perdonare, perché se si perdona si continua a fare del male e non sopporta che esista il male, ne è scandalizzato.”
“...perché se si perdona si continua a fare del male e il mondo non sopporta che esista il male, ne è scandalizzato.”
Ah Kiko, malefico e perverso! Questo è il tuo pensiero, fuori dai denti!
Dice Kiko, il gran maestro (le sue parole in maiuscolo):
... per il mondo è FOLLIA PERDONARE
PERCHE' SE SI PERDONA SI CONTINUA A FARE DEL MALE
che è quello che voi volete fare: commettere impunemente IL MALE.
Per questo pretendete il perdono SEMPRE, per salvare i peggiori tra voi!
Per questo pretendete il perdono SEMPRE, per salvare i peggiori tra voi!
E NON SOPPORTA CHE ESISTA IL MALE NE E' SCANDALIZZATO
Eh già! Perché secondo voi l’uomo giusto e saggio e santo sopporta di buon grado che il male esista e dilaghi indisturbato invece di esserne scandalizzato!
Certo, vi ho conosciuti bene! Siete gente che non si scandalizza di nulla! Solo del debole, della vittima inerme che osa contro di voi alzare la testa, mentre volete tenerla schiacciata sotto il vostro calcagno!
(da: Valentina Giusti e Pax)