venerdì 30 novembre 2012

Le autocelebrazioni di Kiko cominciano a stufare persino i suoi sudditi

Questo libro di Kiko, El Kerigma, verrà acquistato "obbligatoriamente" da tutti i neocatecumenali. Essendo un'opera "uscita dalla mente di Kiko", nessun neocatecumenale oserà discuterla.

L'immagine di copertina mostra
come Kiko vorrebbe la Chiesa
Te lo dico per esperienza, un po' come le medagliette e i portachiavi o lo shemà kikiano (in maniera minore). Ogni NC sarà costretto (per non sentirsi meno NC degli altri fratelli) a comprare la biografia kikiana. E se ne incaricheranno, come è già successo per lo statuto e altre cose, i responsabili e poi lo distribuiranno in comunità. Dietro colletta, ovviamente, con il minimo del prezzo indicato in quarta copertina

A molti sfugge il potere persuasivo del Cammino sui tanti fratelli neocatecumenali. Rivedremo la stessa situazione del compact disc dell'opera "sinfonica" di Kiko: nella mia comunità ne sono state acquistate tante copie quante erano i fratelli... e sono state distribuite dopo che è stata fatta l'apposita colletta.

Per questa biografia di Kiko vedo che nella 'piattaforma sociale' Facebook c'è già un gran fermento. C'è già chi vuole regalare il libro a Natale (mai regalo fu piu' gradito... per le tasche della fondazione di Kiko).

Pero' c'è anche chi discretamente comincia (magari è da anni che riflette il problema, un po' come è successo a me) a mettere in discussione la "santità" del fondatore del CNC.

Riporto questo commento trovato su Facebook:
Ragazzi, sono una sorella più adulta, entrata in Cammino a 13 anni ed ora in attesa della prima chiamata all'Elezione (avremmo dovuto vivere la convivenza la prox settimana, ma è stata rimandata)... io credo nella potenza del mezzo che il Signore ci ha donato, il Cammino... ma che è, e resta, un "mezzo" di conoscenza e una strada che porta a Cristo, come ce ne sono tante, grazie all'azione dello Spirito Santo che vivifica e suscita carismi grandi in tutta la Chiesa...
«...alcune ultime cose non mi sono
piaciute, tipo il "santino"...»
Non dimenticate mai che noi adoriamo Cristo...
Pur rispettando e volendo un gran bene a Kiko, alcune ultime cose non mi sono piaciute... tipo il "santino" ed ora questo libro...
Kiko ha il merito immenso di averci fatto conoscere Cristo attraverso questo Cammino ed è bello e giusto che voi giovani conosciate la sua esperienza, che a noi più adulti viene ripetuta da anni e anni ad ogni annuncio di Avvento, Quaresima e Pasqua, ma accanto a questa biografia e alle pubblicazioni sul Cammino, ogni tanto fermatevi a leggere qualche Enciclica, qualche lettera del Papa, qualche documento della Chiesa ;) la pace :)
Ecco i consigli di una neocatecumenale "normale", quindi non "senza spina dorsale" o in preda ai "suggerimenti di satana".

Quello che penso, da NC di lunga data (un po' come questa signora) che Kiko si autodistruggerà con la sua megalomania.

I fratelli del Cammino vogliono semplicità e preghiera, non gliene importa nulla della Domus Galilaeae o un'altra Domus o dei concerti per finanziare le sue manie di grandezza.

(ringrazio DG per l'intervento)

lunedì 26 novembre 2012

Messaggini segreti di Kiko... oppure criptogiudaismo?

Ingresso della Domus Galilaeae: specchio del simbolo di Israele

Agli ebrei di oggi sembrerà di leggere "ISRAEL" in caratteri corsivi
in quello che da decenni è il "marchio aziendale" di Kiko
(cioè quell'eccentrico tondino "AK-D-M-aRla")
Nelle opere di Kiko, il "calice"
viene disegnato come un rotolo della Toràh


Segnaliamo sul blog CruxSanta (in lingua spagnola) uno studio in più puntate (link1 link2) su cosa si nasconde dietro gli sgorbi di Kiko.

Le brutture disegnate da Kiko sono dunque semplice confusione tra Vecchia Alleanza e Nuova Alleanza, oppure nascondono segnali di un vero e proprio "criptogiudaismo"?

giovedì 22 novembre 2012

Comunità, Eucaristia, svuotamento di sé. Esperienza di un'anima

In questa sentita e toccante testimonianza vengono esposti fatti sui quali nessuno potrebbe né dovrebbe restare indifferente. A maggior ragione chi ha la responsabilità di tante anime lasciate in balìa dei 'falsi profeti'. La estraggo, perché è un tema da riprendere e da sviluppare, con l'aiuto di chi questo processo di consapevolezza lo ha ormai maturato e può riuscire a parlarne. Cose già dette. Ma repetita iuvant, soprattutto per chi si affaccia ora alle nostre pagine.

Pongo qui, in apertura, la prima domanda che mi viene spontanea leggendo l'art. 19 dello Statuto indicato qui sotto: com'è possibile attribuire all'Eucaristia (Opera umano-divina di Cristo Signore), mettendola sullo stesso piano della Comunità, qualcosa di tanto riduttivo e di tanto poi arbitrariamente e scorrettamente affermato e perseguito? [precedente qui - e anche qui]

Statuto, art. 19.1.1- "l’Eucaristia e la comunità aiutano gradualmente i neocatecumeni a svuotarsi dei falsi concetti di sé e di Dio ed a scendere alla loro realtà di peccatori, bisognosi di conversione, riscoprendo la gratuità dell’amore di Cristo, che li perdona e li ama."

Quest'articolo è l'emblema dell'ambiguità del cnc. Potrebbe infatti, a un lettore distratto o solo ingenuo, sembrare cosa buona e giusta: scorgersi peccatori, bisognosi di conversione... Sembra richiamare quel 'rientrare in se stesso' del figliol prodigo, che poi è un'attitudine connaturale al cristiano il quale, guardando a Cristo, vuole imitarlo e conformare a Lui tutto di sé.

Lo "svuotarsi di sé" del Cnc è invece un'altra cosa, purtroppo. Significa che tu metti la tua vita nelle mani dei catechisti, col beneplacito e sotto gli occhi dei fratelli di comunità. Significa che tu lasci ai catechisti la libertà di prenderla la tua vita, e di guardarci dentro, in ogni angolo, senza pudore. Te la smontano la vita, e in essa il cuore, la mente, desideri, paure, ma anche interessi, competenze, cultura, e affetti, amicizie, amori. Tutto. Ti smontano la vita, ma non per cercarvi insieme a te la traccia di Dio, la bellezza speciale di Dio in te. Né per condurti verso orizzonti nuovi, più ampi e promettenti.

Ti smontano la vita per dirti che in essa non c'è nulla di buono, che è piena di demoni e idoli perversi. Che se vuoi 'l'alleanza con Cristo', devi fare il cammino. E cioè, devi resettare tutto e conformarti al cammino. Non esistono altre vocazioni. Tutto è finalizzato al cammino. Non a Cristo. Ma al cammino.

Passano gli anni. E ti accorgi che nel frattempo ti sei perso tutto. Amici, interessi, desideri, impegni. E ti sei perso soprattutto il senso di te, di quel che sei davanti a Dio e agli uomini. Senza aver neppure guadagnato un autentico senso del peccato. E' deserto di povertà.

Ecco dove porta lo svuotamento del Cnc. Leggendo l’articolo dello Statuto che parla dello “svuotamento del falso concetto di sé e di Dio”, risultano immediatamente comprensibili a chi ne conosce le modalità, i rischi potenziali che contiene, qui confermati una volta ancora.

È scioccante che la Chiesa lo abbia permesso: e così dunque tutti i membri della comunità, i catechisti, i responsabili sono degli psicologi? Posseggono essi gli strumenti indispensabili, la formazione necessaria per accompagnare una persona in quel cammino di "svuotamento di sé"?

Oltre che giusto, è indispensabile 'guardare' a questo aspetto del problema. È chiaro che quando si innescano meccanismi psicologici, si 'entra' anche nell'inconscio delle persone e si possono smuovere ricordi rimossi, ferite, energie, che poi, se non si hanno gli strumenti di una affinata e maturata competenza, non si riesce nemmeno a gestire. Quanti casi di grave disagio psichico indirizzati agli psicologi rigorosamente "interni" (perché nulla trapeli ad extra), e purtroppo casi molto seri testimoniati proprio per situazioni di squilibri gestiti con rigore e senza un metodo competente, ma improvvisato, che non può essere uguale per tutti, perché le persone non sono fatte con lo stampino, i tempi di maturazione e gli 'stati interiori' non sono gli stessi per tutti: c'è chi può aver bisogno di fermezza, ma c'è anche chi in quel particolare momento ha bisogno invece di tenerezza, di accoglienza non del dito puntato... Non che accoglienza nel cammino non ci sia, ma è limitata al love bombig iniziale, quando ti accettano come sei e non ti sembra vero... è dopo che cominciano i dolori .

In realtà si usano fini strumentali per rendere malleabili e dominabili le persone ad usum cammini; ma anche se il fine fosse buono, il metodo è inaccettabile comunque! È molto grave la responsabilità di chi dovrebbe avere a cuore, oltre alla salute spirituale, anche quella psicologica dei fedeli e il rispetto della loro sfera esistenziale, il cosiddetto 'foro interno', l'intimità della persona non violabile da nessuno!

È sconcertante che le numerose testimonianze che sono arrivate in Vaticano non abbiano suscitato nessuna reazione. E così oggi, come ieri e come domani, il foro intimo di molti cattolici continuerà ad essere aggredito, nell'indifferenza di chi dovrebbe vigilare e proteggere.
22 novembre, 2012 09:44

martedì 20 novembre 2012

Confessioni pubbliche in pubblica piazza

Non vivo in Italia, vivo in una terra di missione. Perchè sia definita "di missione" non l'ho ancora capito, dato che è un paese cattolico, secolarizzato come tanti altri.

Nella mia comunità la maggior parte dei fratelli non sono i famosi "lontani", o i pagani del luogo, ma semplici parrocchiani locali e qualche straniero che già faceva il Cammino a casa sua. Di lontani o convertiti neanche l'ombra.

Ho partecipato ad alcune missioni popolari, una su tutte mi rimase impressa. In occasione della processione per un santo locale, partecipammo anche noi del Cammino. Innanzitutto la nostra processione fu separata da quella dei parrocchiani: percorremmo un'altra strada, con striscioni e canti neocatecumenali in giro per il paese. In seguito ci riunimmo ai parrocchiani a Messa e, finita questa, cominciammo a cantare e ballare anche lì, fuori dalla chiesa. Per strada poi ci furono altri balli e "giri di esperienze" pubblici. C'erano persone che "davano la propria esperienza", ovvero raccontavano la storia della loro "conversione" grazie al Cammino, parlando al megafono di fatti molto intimi, anche peccati gravi, che non ripeto qui per rispetto. Poi ci spostammo a ballare e cantare all'uscita di un'altra chiesa, alla fine di un'altra Messa, per "annunciare" ai parrocchiani uscenti le nuove catechesi iniziali. Si doveva formare una nuova comunità in quella città.

I "giri di esperienze" (leggi confessione pubblica) turbarono molto sia me che alcuni di quelli che li davano. Alcuni di questi "giri" mi sembrarono privi di caritas cristiana, per una donna in particolare mi sembrò una violenza, anche se nessuno le puntò una pistola contro per parlare. Parlando al megafono, cominciò a descrivere la sua vita, arrivando poi a parlare di un peccato molto grave commesso in passato. A quel punto cominciò a singhiozzare e poi scoppiò in lacrime, e dovette fermarsi. Non capisco come si possa permettere uno spettacolo del genere, certi peccati dovrebbero restare nel segreto del confessionale, non andrebbero sbandierati ai quattro venti.
A che pro rinvangare il passato? Per convincere i passanti, che neanche si fermavano? Valgono così poco questa donna e il suo dolore? Avrà imparato poi che è libera nel Signore, o sarà rimasta schiacciata dal peso dei peccati passati?

Mi scandalizzò molto anche il tentativo di "convertire" i parrocchiani (leggi fare proselitismo). Che non abbiano sentito parlare di Cristo nella Messa appena finita?

Le persone in missione che ho conosciuto sono quasi tutte molto generose e coraggiose, affrontando situazioni anche di forte precarietà.

Scioccamente però, aggiungerei: perchè mandare famiglie numerose in un paese di cui ignorano lingua e cultura, con scarse prospettive di lavoro? A volte la nazione di origine di queste persone è essa stessa "terra di missione". Perchè non fare missione lì?
Mi si obietterà che così non si lascia agire la Provvidenza del Signore. Allora perchè non eleggere il Papa lanciando una monetina, o pescando un nome da un cesto? Neanche la conclave dei vescovi lascia agire così la Provvidenza Divina.

Per quanto riguarda l'invio di famiglie, secondo me lo stato di vita di un religioso si confà molto di più alla missione di evangelizzazione di quanto lo possa essere il matrimonio, sia per riguardo ai figli che per preparazione teologica. Penso che lasciare il proprio paese per dedicarsi al Signore sia una cosa molto nobile e generosa. Ma la missione neocatecumenale, per mia esperienza, ha lo scopo di far attecchire il Cammino in parrocchie già esistenti. Ha senso allora parlare di evangelizzazione, se si va ad evangelizzare una parrocchia cattolica?

Troverei più onesto dire che il Cammino vuole espandersi all'estero, più che parlare di missione. In quel caso non avrei nulla da ridire: si vuole dare ai parrocchiani una nuova opzione, chiamata "Cammino Neocatecumenale", riconosciuta dalla Chiesa, accanto ad altri opzioni già esistenti.
Certo, poi uno potrebbe chiedersi: ma non basterebbe dare al parroco il Direttorio e far aprire le comunità a lui, così da far riscoprire a più persone possibile nel mondo il dono del Battesimo, invece di far scomodare tutte queste persone? Eh, ma il Direttorio è segreto! Solo la gerarchia neocatecumenale "sa" e può aprire nuove comunità! E poi se il parroco apre una comunità, poi dove si aggancia il resto della gerarchia senza un qualche appiglio neocatecumenale, che sia un sacerdote o una famiglia?

Non so come vadano le cose in Cina, ma, conoscendo la quantità di balle che girano nel Cammino, sarà tutta fuffa. Spero che il Santo Padre riesca a riportare il Cammino sulla retta via. Il problema del Cammino secondo me è più la sua gerarchia e la sua struttura che i camminanti in sè, che spesso sono ottime persone e di buona fede.

(testimonianza ricevuta su questo blog il 19 novembre 2012)

venerdì 16 novembre 2012

Nuovi interrogativi. Cosa vanno a fare le ragazze due a due in Cina?


Certo non subito, ma questo modo
di comunicarsi rischia di cambiare
Un nostro lettore che ancora frequenta il Cammino si chiede e chiede di approfondir meglio il senso della più recente 'trovata' dell'iniziatore del cammino Nc. Questa la domanda, alla quale seguono ulteriori riflessioni:
"Vorrei sapere cosa pensate/sapete dell'invio a due a due delle RAGAZZE in Cina (il numero esatto non si conosce c'è chi dice 100 chi di più) e delle modalità assurde di questo invio imminente.
Dato che è stato un argomento affrontato nelle ultime catechesi, vorrei sapere se vi sembra avere logicità le modalità del loro invio e se avete capito il "motivo" e la finalità.
PS: per le modalità, per chi non ne fosse al corrente, abbiamo un nuovo tipo di itineranza delle ragazze, cioè non più in famiglia non più in missione con equipe catechisti ma da sole in 2."
Dice Michela: "L'invio di queste giovani somiglia a quello che si faceva nei primi tempi del cammino. quella volta venivano mandati a due a due, senza denaro, alle parrocchie europee dove potevano essere accettati o rifiutati".

È la prima volta che sento dire dell'invio a due a due nelle parrocchie Europee.
Io sapevo degli invii in parrocchie di quartiere o in quartieri limitrofi (provengo da una delle prime parrocchie catechizzate NC di una grande città) ma sinceramente non ho mai saputo di ragazze inviate (in massa) in altri Stati da SOLE senza equipe o riferimenti a "annunciare la parola di Kiko"

E poi mi domando come faranno a annunciare la "Parola di kiko" se non conoscono nemmeno una parola di Cinese? E poi a chi è rivolto questo annuncio "della buona novella"? È un'evangelizzazione per la cosiddetta 'Associazione patriottica cattolica cinese' cioè la Chiesa Ufficiale cinese (quella controllata e istituzionalizzata dal partito e che non riconosce il Papa) o alla Chiesa Clandestina che è soggetta a persecuzioni pesanti?

Questo non è chiaro, nessuno ne parla perché nessuno ha le idee chiare e le modalità sono semplici a mio avviso molto superficiali.

Certo si deve nascondere il tutto per via delle disposizioni del partito e per le gravi ripercussioni che si avrebbero se il partito venisse a scoprire questo invio di "giovani missionari" ma perché non dire almeno alle ragazze e tranquillizzare le famiglie [discorso che nessuno sembra prendere in considerazione] su qual è la loro vera missione?
Cosa in fondo debbono fare, quali sono le disposizioni di kiko, una volta arrivate lì?
Ma lo sa il signor kiko che ci sono in ballo VITE UMANE non persecuzioni all'europea o alla sbattuta di sandali, in Cina la persecuzione che rischierebbero queste ragazze è MOLTO differente!

Perchè kiko non lascia questo gravoso compito (di evangelizzazione in Cina) alla Chiesa, al Papa che in questi ultimi tempi sta agendo proprio in maniera che la Chiesa ufficiale (quella del partito) si avvicini a Lui lo riconosca e riconosca ed abbracci la Chiesa Vera?

Qui non si tratta di sacerdoti inviati in parrocchie o di seminaristi che vanno in seminario o di famiglie in missione che comunque hanno riferimenti di parrocchie, qui si tratta di ragazze giovani e sole che non sanno cosa vanno fare.

È un'ipotesi che potrebbe apparire azzardata; ma un altro lettore dice:
sul discorso delle ragazze nubili mandate allo sbaraglio in Cina mi è venuto in mente un possibile motivo. Sulla stampa non molto tempo fa sono state pubblicate a livello mondiale le statistiche della popolazione cinese, in particolare sugli effetti della politica del figlio unico obbligatorio. Con gli aborti selettivi moltissime coppie hanno scelto di avere un figlio maschio, e questo ha provocato uno sbilanciamento di decine di milioni di unità nel rapporto uomo/donna tra la popolazione. A ciò si è aggiunto il fattore invecchiamento della popolazione.
Negli articoli si diceva, un poco con ironia ma molto sul serio, che i maschi cinesi si troveranno costretti ad "importare" mogli, proprio loro che esportano merci in tutto il mondo. Vuoi vedere che nel delirio di grandezza del "santino" gli è venuta l'idea di neocatecumenalizzare la Cina tramite i matrimoni? Sicuramente sbaglierò, ma visto il tipo non si sa mai.
E così di rimando chi ha posto la domanda iniziale:
"Questo è esattamente quello che ho sentito io nelle ultime catechesi. Sono state dette queste parole con il sorriso sulla bocca, proprio tra l'ironico e il serio. Se fosse questo l'espediente di una "nuova evangelizzazione" in Cina mi ritrovo a pensare che kiko usa le ragazze giovani nubili NC come carne da macello.
E la famosa "vocazione" delle ragazze NC quale sarebbe di cercare marito in Cina in modo di convertirlo e popolare al Cina di numerosi piccoli neocatecumenali? Se fosse veramente questa la modalità dell'evangelizzazione ci troviamo di fronte ad un pazzo con una mente perversa assai." [espressione indubbiamente 'forte'; ma finché si è nel campo del dubbio, peraltro più che inquietante e motivato e conoscendo quel che si conosce del resto...]
E i Pastori, le guide del gregge e che dovrebbero tutelarlo - come le stelle - stanno a guardare...
Ma ce n'è uno che invece si muove. Trattandosi di Filoni, dovremmo chiederci che rapporto c'è... Certo a noi non è dato vederlo; ma non penso sia un caso.
Estraggo da Vatican insider del 25 ottobre scorso:
Tra la Cina popolare e la Santa Sede è giunto il momento di «pensare a un nuovo modo di dialogare», che potrebbe avvalersi anche di una Commissione bilaterale «di altissimo livello» per trattare «questioni di reciproco interesse». La proposta è di quelle che per provenienza e contenuti meritano attenzione e non possono essere sottovalutate: a formularla è il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per la evangelizzazione dei popoli, il dicastero della Santa Sede a cui è affidata la cura di tutte le circoscrizioni ecclesiastiche cinesi.
In un breve saggio, anticipato oggi da Hong Kong sul sito online del trimestrale cattolico Tripod (e rilanciato in Occidente dall’Agenzia Fides) il cardinale prende spunto dai cinque anni trascorsi dalla pubblicazione della Lettera di Benedetto XVI ai cattolici cinesi (giugno 2007) per provare a innescare un deciso cambio di marcia nei rapporti sempre tormentati  - e attualmente in fase di stallo - tra Pechino e le Stanze vaticane.[...]
A questo punto l'interrogativo più serio è: con quali Stanze vaticane, si troverà a dialogare Pechino e con quali risultati per la Chiesa romana?

giovedì 15 novembre 2012

A cosa serve questo blog. Sei essenziali punti fermi da non dimenticare

Il redentor Kiko spiega la propria opera
in una chiesa neocatecumenalizzata da lui stesso
Molti commenti recenti e tutto l'excurus del thread precedente, mi offrono l'opportunità di chiarire ancora una volta alcuni punti fermi di questo blog.

Primo punto fermo: ciò che conta è la verità. Essere aperti al dialogo non significa "ammorbidire" la verità. Portare avanti una discussione non significa "addomesticare" la verità. Se una cosa vera ti risulta offensiva (come ad esempio la dispersione dei frammenti del Santissimo Sacramento durante le liturgie kikiane del sabato sera), allora il problema non è la verità ma sei tu che hai bisogno di nasconderla.

Secondo punto fermo: qui pubblichiamo qualsiasi commento, pubblichiamo volentieri perfino gli insulti gratuiti, ma non siamo così tonti da pubblicare i tentativi di cambiare discorso.

Questa la finalità che ci siamo dati fin dall'inizio di questo nostro percorso ed impegno.

Lo scopo di questo blog non è quello di "avere tanti commenti", ma solo quello di stimolare la riflessione sui fatti e di gettare un po' di luce in più sulla verità.

Terzo punto fermo: la verità non passa di moda, la verità non è "cronaca" dimenticabile il giorno dopo. Comicamente gli attivisti neocatecumenali protestano quando ripetiamo "notizie" che loro reputano "vecchie" (cioè almeno del giorno prima), e però non si stancano mai di ripetere il solito mantra dell'elogio del kikismo-carmenismo.

Quarto punto fermo: qui nessuno si illude di convertire i neocatecumenali. Nostro Signore non risultava convincente ai farisei, figurarsi questo minuscolo blog agli attivisti neocatecumenali che nonostante ciò che vanno dicendo, considerano Kiko più importante del Papa, l'obbedienza a Kiko più importante dell'obbedienza al Papa. Nonostante quel che vanno dicendo in giro!

Al contrario, queste pagine sono dirette a coloro che vogliono saperne di più sul Cammino, neocatecumenali o no. La maggior parte delle visite viene da motori di ricerca, spesso anche senza attinenza ai neocatecumenali. Così, per esempio, qualcuno che chiede "crocifero e candelieri" si ritrova (sbigottito!) la foto di Kiko Argüello all'ambone attorniato da crocifero e candelieri neanche fosse un vescovo.

Quinto punto fermo: con noi non funziona il divide et impera. Ormai da anni dovrebbero averlo capito, ma ogni occasione è buona per riprovarci. Come ricorda la nostra lettrice Luisa, il metodo non è proprio ed esclusivo al cnc, ma di esso il cnc è un perfetto cultore.

Lo abbiamo visto all'opera in modo minore ma ben rivelatore nei giorni scorsi sul blog: diversi anonimi hanno tentato di destabilizzare aleCT, attaccando mic; lo vediamo in atto ( non solo un tentativo) in modo maggiore e eclatante nel modo in cui il cnc si installa nelle parrocchie, imponendo la sua struttura, dividendo la parrocchia, separando gli aderenti del cnc del resto dei parrocchiani e viceversa, lo osserviamo in modo scioccante negli inviti= convocazioni rivolti da Kiko Arguello ai vescovi del mondo intero, vescovi che arrivano in Galilea a centinaia accompagnati dai catechisti del cnc per essere catechizzati da un laico.

Da notare una macroscopica e inquietante differenza. Il Papa convoca per le visite ad limina un numero limitato di vescovi a gruppi sparsi per ogni singola Nazione, allo scopo evidente innanzitutto di ascoltarli per conoscere le luci e le ombre della loro esperienza e, poi, per indicare ad ognuno le soluzioni e dare l'orientamento e l'incoraggiamento necessari nelle specifiche situazioni.  Un laico come Kiko, invece, si arroga il diritto di convocare in Galilea centinaia di vescovi per volta, a spese delle sue comunità salassate in ogni circostanza, li catechizza sulla sua pretesa di "salvare la Chiesa del terzo millennio" enfatizzando il suo metodo e la sua struttura e conquistando la maggior parte alla sua costruzione solo umana infarcita di comprovate suggestioni giudeo-luterano-gnostiche, che hanno l'unico terribile vantaggio di andare di moda. E dunque oltre a permettersi - e la cosa più sconcertante è che gli venga consentito - di ammaestrare i vescovi con il suo verbo, che sappiamo quanto sia ai margini dell'ortodossia se non eterodosso, li fa oltretutto partecipare e celebrare la sua "liturgia" NON approvata.

Insomma mentre a Roma il Successore di Pietro non si stanca di richiamarci ed esortarci all'unità, alla comunione con la Chiesa, con il suo esempio e il suo Magistero ci ricorda i fondamenti della nostra Fede, in Galilea un laico spagnolo continua la sua opera di sovversione, di suggestione, di divisione.
Divide et impera. E, dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur.

Sesto punto fermo: noi non siamo "contro" nessuno e non rivolgiamo accuse alle persone. Denunciamo e condanniamo, non con nostre opinioni, ma con argomentazioni attinte dal Magistero, una pseudo-rivelazione che vorrebbe prendere il posto di quella Apostolica. Respingiamo qualunque tentativo di delegittimarci tirando in ballo le 'approvazioni' nonché il favore di tanti vescovi e sponsor illustri, e su questo accusandoci di essere fuori dalla Chiesa. Ma - giova ripeterlo fino all'estenuazione - quelle approvazioni non sono un dogma a cui un credente è costretto ad aderire de fide; e quindi è legittimo continuare a denunciare storture ed inganni sempre più confermati da testimonianze attuali.

Infine voglio ricordare che la piattaforma Blogspot ha un sistema di riconoscimento e cancellazione automatica dei commenti "spam" (per esempio quelli che contengono troppe lettere maiuscole).

lunedì 12 novembre 2012

Spiritualità a confronto



Spiritualità cattolica


Spiritualità neocatecumenale


Comunione cattolica

Comunione neocatecumenale


Offertorio cattolico

Offertorio neocatecumenale




Devozione cattolica

Devozione neocatecumenale



Progetto cattolico

Progetto neocatecumenale




Prima Comunione
cattolica

Prima Comunione
neocatecumenale



Raccoglimento cattolico

Raccoglimento neocatecumenale



Ringraziamento cattolico

Ringraziamento neocatecumenale



Altare cattolico

"Mensa" neocatecumenale



Catechesi cattolica


Catechesi neocatecumenale



Formazione cattolica


Formazione neocatecumenale



Santino cattolico


Santino neocatecumenale

sabato 10 novembre 2012

Allo sfascio liturgico il Cammino dà un grande contributo


"Esprimere i propri gusti e realizzare i propri desideri":
ecco il balletto neocatecumenale obbligatorio a fine liturgia
(notare anche l'espressione del suonatore di bongo)
Oggi è sabato: anche stasera i neocatecumenali disubbidiranno al Santo Padre celebrando la "liturgia di Kiko e Carmen" comprensiva di balletti e girotondi, menorà a nove fuochi, "comunione seduti", omelie dei laici ("monizioni" e "risonanze") spaventosamente più lunghe delle letture bibliche, eccetera. Sperando che non commettano altri sacrilegi, proviamo a riflettere sullo sfascio della liturgia oggi, notando i numerosi punti di contatto col Cammino Neocatecumenale.



C'è il grave problema della diffusa inosservanza del diritto liturgico, al punto che ormai si è persino smarrita l’idea che esista uno ius divinum, cioè un giusto rapporto tra Dio e l’uomo, che dà forma alla preghiera liturgica.

La liturgia, al contrario, è diventata una terra di saccheggio, dove ciascuno ritiene di poter esprimere i propri gusti e realizzare i propri desideri.

Creatività liturgica neocatecumenale:
la liturgia-cabaret di Kiko e Carmen
per "passare dalla tristezza all'allegria"
Se da un lato, occorre evitare di avere una concezione esclusivamente giuridica della liturgia, dall’altro non bisogna cadere nella trappola di considerare le leggi che regolano il culto come leggi meramente positive, cioè leggi “arbitrarie” e quindi eludibili.

Un equivoco molto diffuso è che il rispetto attento delle norme liturgiche soffochi la creatività dell’uomo e sia in definitiva un ostacolo alla preghiera autentica. “Il fatto che le opere di Giuseppe Verdi siano sempre le stesse e in definitiva debbano essere eseguite sempre le stesse partiture, non comporta che le esecuzioni siano tutte uguali, né ancor meno il loro ascolto diventi monotono. Al contrario è proprio l’ascolto ripetuto ed attento dello stesso identico brano a plasmare gli affetti, le emozioni, i desideri”.

Nell’applicazione della riforma liturgica è in atto una rivoluzione copernicana: la liturgia, di qualsiasi rito, è caratterizzata da un teocentrismo sostanziale; oggi però si deve purtroppo riscontrare che il baricentro è stato spostato: il centro della liturgia siamo diventati noi.

Nelle liturgie dei neocatecumenali
vige solo la sacra musica del sacro Kiko
Esempi? Forse il più eclatante è quello della musica sacra, che di sacra non ha più nulla non solo per la qualità della melodia ma anche per i testi, che pongono sempre più a tema i travagli umani, ma non Dio.

Si può dunque lecitamente parlare di un “arianesimo liturgico”, perché Dio è sparito dall’orizzonte della celebrazione. Per questo è stato fatto l’esempio dei funerali che sono divenuti la celebrazione dei defunti e dei loro cari e non più del Mistero pasquale di Cristo; oppure i matrimoni che mettano al centro gli sposi e la loro “sensibilità” e non la sponsalità di Cristo con la sua Chiesa, e così via.

Il culto a Kiko fa l'etica neocatecumenale:
Kiko all'ambone con crocifero e candelieri
La liturgia è essenzialmente “Dio al centro”. Per questo il discorso sul culto ha strettamente a che fare con il problema della “desertificazione”, termine recentemente coniato da Papa Benedetto XVI per descrivere l’attuale situazione dei paesi di antica tradizione cristiana. Infatti è la liturgia che insegna a mettere Dio al centro della vita, personale e comunitaria; il culto fa l’etica.

Ora, come debba essere la liturgia è già stato stabilito e siamo noi a dover entrare in essa e farci trasformare, giorno dopo giorno, e non il contrario.


Miscuglio neocatecumenale:
bimah ebraica, drappeggi di Kiko,
altare-tavolone con fiori...
In questa luce si comprende anche il falso problema della necessità di “comprendere” la Messa. Da decenni si va ripetendo che l’elemento centrale per la partecipazione liturgica sia la comprensione di ciò che si dice. In realtà, ha fatto notare don Bux, ciò che rende possibile una vera partecipazione è il poter percepire che nella liturgia è presente Dio; per questo, si può esser presenti alla liturgia bizantina o armena o celebrata in lingua latina e non “capire” nulla, eppure uscirne elevati ed arricchiti dall’incontro con Dio.

Don Nicola Bux ha concluso incoraggiando i presenti: si può davvero parlare di un nuovo movimento liturgico che ormai è una realtà sempre più diffusa ed attiva in ogni parte del mondo.

(fonte: "Liturgia Creativa")

mercoledì 7 novembre 2012

È la superbia il grosso problema del Cammino

Diamo la parola un fratello delle comunità neocatecumenali. Quanti, come lui, vorrebbero il Cammino ubbidiente alla Chiesa senza furbate, né strafalcioni, né superbia, né ipocrisie?


3 aprile 1997: ben 253 vescovi latinoamericani sono stati
radunati per ascoltare Kiko che se la canta e se la suona
Mi dispiace ma abbiamo un grosso problema: la superbia, con tutti i suoi figli (arroganza, protervia, orgoglio, ecc. ecc.)

Da sempre facciamo una fatica enorme per dire "abbiamo fatto una str... " e chiedere perdono.

Se potessi lo chiederei io per tutti, ma non sono Cristo e comunque non servirebbe. Pregherò, adorerò il Signore e alla prima occasione (oggi se faccio a tempo con il lavoro) farò una lunga confessione generale di tutti i miei peccati (povero il sacerdote che se la subirà!) e dopo una Santa Eucarestia, pregando che Dio conservi il Cammino e lo liberi dal peccato della superbia.

Cari fratelli neocatecumenali, dovremmo ammettere che sull'Eucarestia spesso si sono dette delle grosse stupidaggini, solo perché non si vuole ammettere di aver esagerato e di conseguenza di aver sbagliato. Ammetterlo non vuol dire affermare che il Cammino è una boiata e che per anni non siamo stati cristiani (il Signore discerne i pensieri e le intenzioni del cuore) ma che siamo fallaci e fragili, però Dio è perfetto e ci ama ugualmente e perdona i nostri errori.

"...superficialità che mettono paura..."
Nelle catechesi degli Orientamenti sono contenute delle superficialità sui Sacramenti di Eucarestia e Penitenza che mettono paura. Devo ringraziare i miei catechisti che forse hanno alleggerito il tono, o modificato le espressioni, dato che quando le ho lette è come se le avessi viste per la prima volta e le ho trovate del tutto contrarie a ciò che ho sempre pensato frequentando il Cammino.

Per Lino: per quanto mi sforzi, non riesco a trovare una giustificazione plausibile alla questione del "pane che va a male". E chi si è mai sognato di pensare una roba simile? La cosa mi scandalizza molto. Magari voleva dire che in alcuni contesti c'è uno sfarzo e un devozionismo eccessivo... voglio trovare il lato buono.
In ogni caso è piuttosto imbarazzante.

FDF

martedì 6 novembre 2012

Comunicazione neocatecumenale

[inizio citazione]
«W per favore passate questo commento a liusa.
Probabilmente hai abusato con il tavor e stai in condizioni pessime.
Se le SS di guardia alla discarica avessero publicato, giá sapresti che non sono presbitero, sono solo le vostre elucubrazioni mentali che vi spingono a inventare.
Sempre se quei mentecatti dei moderatori avessero pubblicato, avresti saputo che ho tre figli quindi potevi dedurre che io non sparo invenzioni.
Detto questo vi prego caldamente di lasciare fuori i figli, ho la possibilità e vi vengo a prendere a calci nel fondoschiena fin sotto le vostre case.» [fine citazione]

Caro fratello "W" delle comunità neocatecumenali,

questa volta non ti ho censurato, ma hai l'onore dell'apertura dell'articolo perché quel che dirò vale per te e vale per i 'molti' come te...Sono stati censurati - e continueranno ad esserlo - molti tuoi (nonché altri) post fatti di sterili battute, quando non di comunicazioni  pretestuose o di insulti, che ci avrebbero portati lontano dalla discussione di volta in volta in corso. Come fa testo questo tuo. Ora, se lo passo al setaccio è per dimostrarti - cosa che forse è inutile nei tuoi riguardi, ma può dare ad altri una maggiore capacità di valutazione - quanto sia sterile e violenta e aggressiva e insultante la vostra comunicazione, senza peraltro entrare nel merito delle cose serie e delle verità di fede che noi stiamo difendendo. Ed è su quelle che si dovrebbe discutere e confrontarsi seriamente non al "teatro dei pupi".

Dunque, ti rivolgi alla tua interlocutrice storpiandone il nome e scrivendolo minuscolo; il che è mancanza di rispetto confermata dalla comunicazione successiva, del tutto gratuita e, se  mi permetti, anche cretina, tipica di chi è privo di argomenti o di capacità di argomentare e la butta sulla battuta insultante.

Inoltre questa non è una discarica, ma un luogo che dovrebbe essere di seria serena e competente discussione motivata dall'amore per la verità, ma soprattutto per il Signore e la Sua Chiesa, che non comincia e non finisce dal cammino neocatecumenale, sia chiaro una volta per tutte!

Non sono le nostre "elucubrazioni mentali" a inventare nulla: sono stati stralciati brani da tue comunicazioni e su questi sono state fatte ipotesi attendibili. Se non sono vere, basta smentirle con educazione. Il problema è che a noi riesce difficile dar credito alle affermazioni di alcuni di voi, almeno fin quando non c'è una maggior conoscenza, come talvolta con qualcuno più ragionevole càpita. Che molti di voi non diano credito alle nostre, purtroppo dipende dall'assoluta impermeabilità e dall'incapacità di 'leggere' oggettivamente documenti e persino immagini che sono più eloquenti di molte parole.

Inoltre, nessuno di noi è né si comporta come le SS. Forse ci stai scambiando con i tuoi catechisti, se non sei uno di loro, visto che affermi di non essere un presbitero di kiko. Non ricordo messaggi che parlassero dei tuoi figli, mi congratulo con te se ne hai e che il Signore vi benedica e vi custodisca; ma non attribuire alla censura la mancanza di questa informazione, colmabile in qualunque momento quando la discussione è serena e fruttuosa, non quando diventa una battaglia senza esclusione di colpi e in maniera spesso grossolana e pedestre.

Se vuoi (volete) continuare a intervenire cambiate registro oppure tacete, che ci fate miglior figura!

lunedì 5 novembre 2012

Non credono nella Presenza Reale

Il tizio cerchiato, inebetito, aspetta
che scatti il segnale della Comunione,
comodamente seduto (come Kiko comanda)
Se si parte dall'ipotesi che i neocatecumenali non credono che Gesù Cristo è veramente presente nel Santissimo Sacramento, allora si spiegano molte cose, per esempio:

- si spiega perché si inginocchiano davanti a Kiko, ma alla consacrazione non si inginocchiano e per la Comunione stanno comodamente seduti

- si spiega perché lascino disperdere i frammenti del Santissimo Sacramento e addirittura li calpestino ballandoci sopra

- si spiega perché detestano la Comunione sotto la sola specie del pane e con le piccole ostie in uso in tutta la Chiesa in tutto il mondo

Ecco cosa succede a non usare
le ostie comuni in tutta la Chiesa:
briciole e frammenti ovunque
- si spiega anche la necessità di spettacolarizzare la Comunione con quegli ipertrofici boccali-beveroni-insalatiera

- si spiega perché il tabernacolo viene coperto da un conopeo nero (caso unico in venti secoli di storia della Chiesa) e addirittura si erige un "tabernacolo a due piazze" per metterci dentro anche il libro della Bibbia (altro caso unico in venti secoli di storia della Chiesa)

- si spiega perché i neocatecumenali sentono il bisogno di inventarsi nuovi simboli nella liturgia

- si spiega anche il motivo per cui praticamente tutti i fratelli delle comunità neocatecumenali sono refrattari all'adorazione eucaristica, specialmente se silenziosa (nelle chiese kikiane il tabernacolo, se c'è, è tutt'altro che centrale)

Prima Comunione neocatecumenale:
il Santissimo Sacramento
distribuito come se fosse uno snack
- si spiega come mai accade spesso e volentieri che tanti fratelli del Cammino, subito dopo la Comunione, si puliscano le mani sui pantaloni o sulla gonna in modo da cacciar via i frammenti del Santissimo Sacramento (senza contare quelli che accedono al sacramento senza confessarsi), per non parlare dei gesti scaramantici che fanno certuni dopo essersi abbeverati alle grosse "insalatiere"

- si spiega inoltre come mai alla notizia di un sacrilegio nessuno di loro ha accettato di fare anche una brevissima adorazione eucaristica riparatrice

- si spiega pure la faciloneria con cui i cosiddetti "ostiari" preparano le pagnotte, talvolta "insaporendole" con olio, olive o altro aroma (rendendo così invalida la consacrazione: almeno in questo caso c'è da gioire, perché così i frammenti calpestati saranno solo residui di comunissime pagnotte)

Frammenti del Santissimo Sacramento
dispersi dai neocatecumenali
in una loro "liturgia del sabato sera"
- si spiega come mai i fratelli neocatecumenali abbiano in uggia la Messa dei "cristiani della domenica"

- si spiega perché devono per forza "aspettare" il segnale convenuto per fare la Comunione "tutti insieme contemporaneamente" (mettendo Nostro Signore "in attesa" con la musichetta di Kiko in sottofondo)

- si spiega come mai Kiko e Carmen insistano così tanto sull'aspetto dell'allegra cenetta conviviale e vadano dicendo che l'Eucarestia serve loro a "significare" l'uscita dall'Egitto e altre loro bislacche parodie dell'ebraismo

- si spiega il motivo per cui quando si parla di offese all'Eucarestia, i neocatecumenali spostano sempre il discorso sui loro slogan (quanto si sentono felici di essere nel Cammino, quante comunità ci sono nel mondo, eccetera)

1992: padre Giovanni Garbolino denuncia
la "comunione" che i neocatecumenali fanno
"senza badare né a briciole né a gocce"!
- si spiega come mai si sentono così tanto a loro agio nel celebrare su un tavolone (anziché un altare) e in una saletta parrocchiale qualsiasi (e se proprio devono celebrare negli spazi della chiesa, mettono ugualmente il tavolone al centro)

- si spiega perché "la comunità" (anziché "il Santissimo Sacramento") sia il vero centro di tutto il Cammino.

Ora, quando un neocatecumenale afferma di credere veramente alla "Presenza Reale di Nostro Signore Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento anche dopo la fine della liturgia"... come si spiegano le poche cose elencate qui sopra?

sabato 3 novembre 2012

Frammenti di Eucarestia calpestati dai neocatecumenali

Se le foto di questa pagina ti colpiscono, ti invitiamo appena possibile ad una (anche brevissima) adorazione eucaristica silenziosa in riparazione dei sacrilegi che più o meno involontariamente avvengono nelle celebrazioni neocatecumenali.


Oggi è sabato, e come di consueto ogni sabato sera i neocatecumenali disubbidiscono alle «decisioni del Santo Padre» sulla liturgia, accuratamente evitando di seguire «fedelmente» i libri liturgici della Chiesa. Ma quel che è peggio, è che il loro modo di maneggiare il Santissimo Sacramento porta spesso a disperdere frammenti che vengono poi calpestati durante il "balletto con girotondo" che inscenano a fine liturgia.

«Accade quasi ogni volta e, di norma, finiscono nell'aspirapolvere della signora delle pulizie il mercoledì..... Personalmente l'ho fatto notare, in passato, ma sembra non sia un problema per nessuno».

Così cominciava l'agghiacciante testimonianza, corredata da queste due foto, sui frammenti di Eucarestia abbandonati dai neocatecumenali dopo la loro "celebrazione" del sabato sera (sono stati consegnati alle autorità ecclesiastiche, vi terremo aggiornati sugli sviluppi).

La "fractio panis" dà luogo a
briciole e frammenti già subito;
quando poi si passa alla Comunione...
È da interi decenni che il Cammino Neocatecumenale viene regolarmente e ovunque accusato come minimo di faciloneria nella preparazione e nella distribuzione dell'Eucarestia, con quelle pagnotte-focaccia sbriciolose e quei grossi boccali-insalatiera. Proprio ciò che la Chiesa Cattolica evita, sia per non correre il rischio di disperdere frammenti, sia per evitare gli "incidenti" tipici della Comunione sotto le due specie.

Lo stesso Kiko Argüello nel tentare di giustificarsi confermava le accuse dicendo: «La nostra paura era che si versasse il Vino per terra: se fosse successo per tre volte, saremmo stati denunciati e ce la avrebbero vietata».

La "paura" di Kiko dunque non era il timore reverenziale per il Santissimo Sacramento, ma era solo "paura" per il fatto che documentando almeno tre sacrilegi si poteva "denunciare" i neocatecumenali vietando al Cammino di celebrare quelle chiassate irrispettose dell'Eucarestia (uhm... vale così poco il Corpo e Sangue di Nostro Signore? ci vogliono almeno "tre" sacrilegi per vietare una pratica malsana?)

Viene perciò da chiedersi: ma i leader del Cammino insegnano a non credere "assoluta" la Presenza Reale di Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento?

Da oltre quarant'anni i cosiddetti "catechisti" neocatecumenali vanno dicendo, fedelissimi all'originale di Kiko, che la «presenza reale» sarebbe solo un «mezzo», qualcosa di temporaneo, non un «assoluto», per cui una volta celebrato il "mistero Pasquale" non c'è più da preoccuparsi (altrimenti il Signore «si sarebbe fatto presente in una pietra che non va a male»):
Io dico sempre ai Sacramentini che hanno costruito un tabernacolo immenso: se Gesù Cristo avesse voluto l’Eucaristia per stare lì, si sarebbe fatto presente in una pietra che non va a male. Il pane è per il banchetto, per condurci alla Pasqua. La presenza reale è sempre un mezzo per condurci ad un fine, che è la Pasqua. Non è assoluto. Gesù Cristo è presente in funzione del mistero pasquale (Kiko Argüello, Orientamenti fase di conv., pag. 329)
Coerenti con l'insegnamento di Kiko e Carmen, i cosiddetti "catechisti" del Cammino hanno praticamente sempre detto che «le briciole non si raccolgono» (i frammenti del Santissimo Sacramento "non si raccolgono"!?!), disprezzando come "religiosità naturale" il tentativo di quelle anziane donne che, col dito bagnato di saliva recuperavano le ultime bricioline perché nulla andasse perduto.

Nessuno dei neocatecumenali intervenuti nella precedente discussione ha almeno lontanamente accennato al problema della dispersione dei frammenti. Per esempio, ci si poteva aspettare reazioni come: «eh sì, per il modo in cui celebriamo noi può capitare... sì, è capitato anche qui, abbiamo preso provvedimenti seri... sono desolato, farò atti di riparazione, farò presente ai miei cosiddetti "catechisti"... me ne scuso a nome del Cammino...»

Come se i neocatecumenali credessero in una "desustanziazione"
Nulla di tutto questo, assolutamente nulla. Dai neocatecumenali è venuta solo una furiosa difesa a oltranza delle loro pratiche, negando l'evidenza e addirittura ergendosi a maestri di come ci si deve comportare con i frammenti di Eucarestia dispersi e calpestati proprio a causa delle loro "liturgie" del sabato sera.

Non una parola di sdegno per il modo in cui è trattato il Santissimo, non una parola di scuse, non una parola "possibilista", niente: solo la più brutale negazione dell'evidenza e i più accaniti tentativi di cambiare discorso. I neocatecumenali hanno infatti paura che il portare alla luce gli strafalcioni liturgici del Cammino (dove viene maltrattato anzitutto il Santissimo Sacramento) finisca per provocare il meritato divieto di quelle liturgie, oltre che sollevare ovunque serissime perplessità su "cosa credono".

E stasera in quante comunità neocatecumenali si ballerà calpestando frammenti del Santissimo Sacramento?