Scrive Stefano:
«Leggere queste cose mi fa un po ridere e un po innervosire.....perchè diciamoci la verità...se una persona si crede Gesù Cristo è fuori di testa....ma non per colpa del CN....ma perchè lo è e basta.»L'incipit farebbe presagire bene, se il commentatore si fosse fermato al punto. In effetti, non avremmo potuto che dargli ragione: se uno si crede Gesù Cristo, o anche solo di parlare a nome di Gesù Cristo è fuori di testa. Non siamo d'accordo sul fatto che non sia colpa del CN:
- se il tuo leader Kiko chiama se stesso "Giovanni Battista in mezzo a voi!";
- se i catechisti si autodefiniscono "angeli" e inducono i propri sottoposti a definirli così nei giri di esperienze e nelle risonanze;
- se Kiko straparla di "potere di aiuto, di esorcismo che Dio dà al catechista e che darà anche a voi"
non ci si può certo lamentare che il "catechista" ci creda davvero e si comporti di conseguenza! Quindi: sì, è fuori di testa e sì, è colpa del CN.
«Faccio parte della Chiesa attraverso il CN.....chechè ne pensiate voi.....il Cammino è riconosciuto dalla Chiesa Cattolica....ora che vi piaccia o meno.....è una cosa soggettiva.»E qui il fratello Stefano rovina tutto. Ci avevamo quasi creduto che avrebbe ammesso il grave errore di un catechista esaltato, e invece no, purtroppo il decoder neocatecumenale si è messo in funzione e ha imposto il kiko-pensiero, secondo il quale a ogni critica/testimonianza a sfavore del cammino bisogna gridare "siamo approvati! siamo riconosciuti!".
Lasciando da parte il come questi riconoscimenti sono stati ottenuti, e sottolineando che gli amorevoli discorsi dei Papi si rivolgevano principalmente al buon cuore dei singoli, ci preme sottolineare che in discussione qui non ci sono né il nostro "pensiero" - come se la verità fosse un'opinione! - né il nostro "piacere" - come se il Vangelo, il Magistero e la Fede fossero soggette al gusto personale!
Il Cammino non ci deve piacere, il Cammino deve seguire fedelmente le direttive della Chiesa se vuole appartenere ad essa. Se non lo fa, noi abbiamo il dovere di dirlo e continueremo a farlo, certi di fare il bene, perché sono più di dieci anni che il Cammino se ne infischia dei Pontefici, ignorando qualsiasi disposizione contraria ai desiderata di Kiko e Carmen, mistificando addirittura le parole dei pontefici a proprio uso e consumo, mentendo - chi è il primo mentitore della storia? - nascondendo - chi è che ama vivere nell'ombra? - ingannando i propri adepti - chi è ingannatore fin dal principio?
Qui non c'è niente di soggettivo, caro Stefano, niente di personale, ma fatti, documenti, discorsi, in particolare dei Papi, di Kiko e Carmen, e dei vostri supercatechisti. Ci sono i filmati, le registrazioni, i documenti; dovremmo forse tacere se F. Gennarini spara la colossale eresia del "cancro che Dio ti ha mandato"?
«Ma non riconosciamo che tutto ciò che sucede e per merito della Grazia, che noi uomini abbiamo il male dentro che ci induce a peccare e solo attraverso la grazie possiamo cambiare e fare esperienza dell'amore di Dio? Voi direte e questo cosa c'entra? C'entra e come......perchè tutto ciò che esiste è deviato dall'uomo e che se no n esistesse la Misericordia di Dio saremmo tutti condannati ad una vita d'inferno da subito. »Ed ecco qui il principale frutto dell'indottrinamento improvvisato di catechisti laici formati sui mamotreti del laico Kiko: il delirio catto-calvinista. E' proprio vero, come si è sempre detto su queste pagine, che per sparare un'eresia bastano tre righe e per confutarla ci vogliono pagine e pagine di spiegazioni. E infatti il Cammino funziona proprio così: affermazioni apodittiche ad effetto che servono solo a scuotere il sentimento e che a un ascolto superficiale sembrano corrette - basta mettere insieme parole come "male", "grazie", "amore", "misericordia" e sembra che tutto torna - ma in realtà celano gravissimi errori che hanno il potere di influenzare la vita di chi li accoglie;
Tanto per cominciare non succede tutto per merito della Grazia. Se così fosse, non avrebbe senso compiere le opere di bene di cui parla Gesù nel Vangelo di Matteo, non avrebbe senso sforzarsi di trovare la via della vita, passare per la porta stretta, pregare per ottenere, mantenersi puri cercando di non peccare più. A guidare le nostre azioni è la nostra volontà, che nella piena libertà dell'uomo può essere usata per compiere il male o il bene, indifferentemente. La Grazia che Dio elargisce in particolare attraverso i Sacramenti è un sostegno, un grande e specialissimo aiuto inviato dallo Spirito Santo, che però non è magia, non si sostituisce mai alla propria libertà: i Santi, che pure ricevevano immensi doni di Grazia divina, erano perfettamente coscienti di non essere al sicuro dal peccato e infatti mortificavano se stessi nella propria carne in ogni modo.
Specularmente non è vero, come dice Stefano, che il male abita dentro di noi: questo è puro kikianesimo ("il peccato che abbiamo nella carne", lo disse Kiko stesso, per giunta davanti al Papa); esiste una inclinazione al male che viene dalle conseguenze del peccato originale, ma il peccato non abita in noi: se così fosse non saremmo liberi di fare il bene, ma saremmo - come Stefano erroneamente afferma - condannati a "deviare" in ogni opera, incapaci di fare il bene salvo l'intervento divino. Ma questo è calvinismo! E invece, Stefano, l'uomo è capace di bene, capace di amore, capace di Dio. I tuoi catechisti in sostanza ti hanno ingannato, facendoti credere che tu non sei (e non sarai mai, nemmeno dopo trent'anni di cammino) in grado di fare qualcosa di buono, condannato a ripetere all'infinito la cretinata del "mi faccio schifo...se Dio mi toglie la mano dalla testa io...", come se non fossimo pienamente responsabili delle nostre azioni.
Il male è una scelta, il bene è una scelta. Quando si sceglie il male, ci si separa da Dio, ma si può tornare alla comunione con Lui mediante la Riconciliazione. Se il peccato abitasse in noi, come potremmo pentirci di cuore? Se fossimo "invasi" dal peccato, come potremmo esserne considerati responsabili da Dio?
«La domanda è.....vi piace solo condannare Kiko....il CN.....il catechista......? che sicuramente sbagliano come tutti e se pensano ciò che dite in queste pagine sono fuori strada?»Qui un celebre refrain neocat: il vittimismo. Intanto non stiamo condannando nessuno: se scopro un amico che tradisce la moglie ho il dovere, per amore, di dirgli che sta commettendo adulterio, e nel dirglielo non lo sto condannando, ma aiutando a salvarsi. Questa fissa della "condanna" viene dall'erroneo insegnamento di Kiko e Carmen secondo cui ogni volta che si apre bocca su ciò che un fratello ha fatto lo si "giudica" e "condanna", a causa della distorsione operata sul significato evangelico di queste due parole. In secondo luogo, assicuriamo Stefano e tutti i neocat che non ci piace affatto dover constatare di avere parenti e amici (e in alcuni casi anche noi stessi) vittime di un insegnamento errato che li porta sulla cattiva strada e allontana dalla vera Chiesa e dalla libertà.
«Io vi porto una mia esperienza personale: una famiglia distrutta....con 2 figlie....vicinissimi al divorzio....Dio attreverso l'ascolto delle catechesi ha ricostruito questo matrimonio, che oggi conta 10 figli (fatti per legge del CN? No....fatti con la Grazia che arriva nel matrimonio) e la bellezza di 10 nipoti! Non è il CN la centralità....è Dio che attraverso il Cammino ha sanato questo matrimonio..come sicuramente il SIgnore ne avrà sanati con i Focolarini....conCL....Rinnovamento..ma questo è solo un piccolo esempio a cui voi troverete sicuramente qualcosa da contraddire.»Secondo refrain neocat, implacabile come sempre: l'esperienza personale. Si potrebbe parlare per ore su queste esperienze e testimonianze. Siamo contenti che egli veda il proprio matrimonio ricostruito e abbia una famiglia numerosa e sia felice (almeno lo speriamo), ma vorremo che riflettesse su quest'altra testimonianza: "Un matrimonio ricostruito tutto opera di CRISTO!". Guardate bene: a conti fatti è indistinguibile da una esperienza raccontata dal pulpito in una qualsiasi "Cento Piazze" neocatecumenale, eppure si tratta dell'esperienza di una cristiana evangelica! L'esperienza personale non prova la bontà di un percorso di fede: per quanto possiamo provare rispetto per i nostri fratelli separati, non possiamo in coscienza dire che vivere nella Fede Cattolica sia lo stesso che vivere nella "fede" cristiana evangelica.
«E' Dio che ci salva....come vuole lui.....e con i mezzi che lui vuole....( CN? lo scoutismo? la messa domenicale?) State bene qui a disquisire del catechista, di Kiko....di tizio e di caio. E' naturale che tutti i movimenti, associazioni ecc ecc hanno una persona che è responsabile e che provvede a dirigere il tutto, sotto lo sguardo attento della Chiesa.»Dio può salvare chi vuole, come vuole, senza dubbio, dato che della Salvezza è l'unico Autore, ma di certo non è che Dio se ne infischia se siamo o no cattolici, se seguiamo o no l'insegnamento che Lui stesso ci ha dato, altrimenti per quale motivo avrebbe mandato il Figlio a incarnarsi per sacrificarsi e fondare la Chiesa? E' nell'unica Chiesa Cattolica Apostolica Romana che tutti i mezzi di Salvezza risiedono: i Sacramenti (prima di tutto il Battesimo, la Riconciliazione e l'Eucarestia), la trasmissione autentica della Fede, il Magistero, la Tradizione. Tutto il resto sono solo sentieri più o meno tortuosi, che possono (attenzione: possono, non è detto che lo facciano) condurre a Dio secondo la Sua multiforme Sapienza e Grazia. Non si può invece presumere di salvarsi se non si intende perseverare nella Chiesa - pur con tutti i nostri limiti umani - per esempio inventandosi un nuovo catechismo e una nuova liturgia! Dio non è il "correttore di bozze" della nostra vita, per cui anche se facciamo qualcosa di birichino, tipo insegnare una colossale eresia, Egli si incarica di correggerlo.
Sorvoliamo sullo "sguardo attento della Chiesa".
«La Verità più grande è che l'amore è ciò che deve vincere...quindi se solo avessimo la grazia ogni giorno di amare chi ci sta vicino come Cristo lo ha fatto con noi...bhe avremmo poco da dirci. Rilassatevi perchè il CN è nella Chiesa. La Pace. Stefano»Ed ecco il terzo refrain, cioè l'ammmooore! Il primo comandamento è "amare Dio", il secondo simile al primo "amare il prossimo tuo" e l'amore al prossimo si dimostra anche dicendo la Verità, se no è solo un "volemose bene", un buonismo ipocrita che non ha niente a che vedere con la Fede e il Vangelo; inoltre non è possibile amare il prossimo senza prima amare Dio, ovvero difendere i Suoi diritti.
Quindi, no, caro Stefano, non ci possiamo "rilassare", perché il CN è nella Chiesa solo giuridicamente, mentre spiritualmente è altro: se volete davvero augurarci la Pace (ma perché sempre con la maiuscola!?) finitela di insegnare un diverso catechismo e celebrare una diversa Liturgia, con diversi "significati"!