lunedì 30 aprile 2018

Figli del cammino, acrobati non per libera scelta

Questi ragazzi conoscono solo il "piccolo mondo neocatecumenale", non hanno relazioni esterne, sempre e solo amici del cammino, e questo è una gravissima lacuna, crescono ma non sono in grado di vivere nel mondo poiché cercano di vivere nel mondo aspettandosi le dinamiche del "piccolo mondo neocatecumenale" e sono fragilissimi, incapaci di decidere da soli.

Sono come quei figli iperprotetti, solo che invece di essere protetti dalla famiglia lo sono dalla comunità neocat ed il risultato è ancora più pericoloso. L'atteggiamento è talmente radicato che anche se si approcciassero ad un direttore spirituale lo assilerebbero per farsi dire cosa devono fare, sono deresponsabilizzati su qualsiasi ambito, sono in gravissimo pericolo. 
Ma questo è la logica conseguenza del fatto che i loro genitori chiamino i cosiddetti "catechisti" anche per il permesso di andare a pisciare (scusate l'enfasi ma quando ci vuole ci vuole) e siano i primi incapaci di decidere qualcosa in autonomia, di sbagliare in prima persona, che è il sale della vita, che, per quanto sia doloroso, è il modo normale di crescere.

Sono figli immaturi di genitori rimasti immaturi che hanno delegato la loro vita ad altri, ed anche i loro figli. Per dovere di cronaca dobbiamo far notare che qualcuno inizia a svegliarsi, ma è veramamente una mosca bianca.
(da: Mav)

Aggiungerei pure che sono immaturi anche da un punto di vista economico.
La comunità, secondo loro, gli dà "la Vita", in quanto se ne uscissero morirebbero di fame: dunque ne rimangono attaccati per necessità più che per volontà; chi ne esce si trova catapultato nel mondo e molti effettivamente "si perdono" ma non perché il cammino salva e fuori c'è solo morte e stridore di denti, ma perche è lo stesso cammino che ti mette in quella situazione in cui non puoi salvarti.

Ti mettono a camminare su un filo a 200 metri d'altezza e ti danno un'asta di equilibrio, se vuoi uscire ti tolgono l'unica cosa che ti fa cercare di stare in quell'equilibrio che è l'asta.
E quando cadi ti dicono: "hai visto che senza il cammino si cade?"
Peccato che su quel filo pericoloso è il cammino stesso che ti ci mette, basta camminare normalmente come tutti i Cristiani, e di un'asta lunga 5 metri tra le mani non ne ha bisogno nessuno.


Alla fine sei senza amici, senza soldi e senza affetti, la tua stessa famiglia d'origine (che ti vuole bene) te l'hanno fatta rinnegare, le uniche persone con cui parli sono nel cammino, dei soldi che dai ogni tanto qualcosa ti ritorna, una pizza dopo la celebrazione se sei nel turno delle 19:30 ogni tanto ci scappa, una domenica al mese ti fanno pure uscire a mangiare fuori (con la comunità), e che quelli che vedi in giro felici, con i propri figli, che in estate vanno in vacanza, la Domenica vanno a messa, investono per la fede e il futuro dei propri cari, quelli non sono felici, amano, giocano e vedono crescere i propri figli ma sono degli affettivi malati, passano la Pasqua insieme a pranzo alle 13 con i parenti e le persone care, mentre tu che hai fatto la veglia, quella "vera" (la loro), non la "veglietta del Papa", stai invece dormendo, quelli non devi frequentarli perché altrimenti "ti corrompono"...
Alla fine ti convincono che quella è la vita che Dio ha pensato per te: diventare un automa.
(da: Bruno)




Il Risiko delle comunità che il 5 Maggio
vorrebbero che il Papa inviasse in missione

sabato 28 aprile 2018

Cronaca da una delle 100 piazze, una qualunque!

Ci scrive un fratello di comunità:
Stanarci dai nostri nascondigli? Mi dispiace che abbiate sprecato tempo ed energie.
Le nostre trame occulte saranno ben visibili nelle piazze per le prossime 4 domeniche, alla luce del sole. Le nostre trame occulte si chiamano 'evangelizzazione' il nostro motto segreto? Cristo è risorto!
[D.M.]
Abbiamo l'abitudine di spiegare cosa ci siamo proposti e lo ribadiamo spesso: stanare dai nascondigli Kiko e i capibastone del cammino neocatecumenale, che continuano a dire una cosa e farne un'altra. Certo questo non è sprecare tempo e energie! Purtroppo essi giocano con la vita delle persone.

Per cui partiamo proprio dalla "cronaca" di una qualunque delle 100 piazze, da Roma, gentilmente fornitaci da Ruben, per mettere in luce le solite magagne neocatecumenali.


Se la cantano e se la suonano
Questa la cronaca:
Le 100 piazze cominciano ad essere un bluff.
Ovvero l'ennesima Araba Fenice kikiana.
Quest'anno, dopo l'ultima edizione dello scorso anno, a San Paolo, invio dell'ancora Vicario Vallini, non mi sembra ci sia stata analoga cerimonia, da parte dell'attuale Arcivescovo Vicario (no sempre suscettibile di smentita).
Si conoscono sicuramente le date ovvero le Domeniche di Pasqua, ma non i luoghi e gli orari (la suscettibilità di smentita a ciò che dico, sarà sempre e comunque gradita).

[Pochi giorni dopo] Non ci sono più avvisi od orari certi.
Oggi me la sono presa comoda;
mi sono recato a piazza Gimma a Roma, "near" Santa Maria Goretti, luogo da anni deputato all'evento intorno alle 17:00 abbondanti, valutando a priori, che i Neocatecumenali, spocchiosi e cafoni come sono, non sono mai stati gente puntuale.
È il primo anno che ho avvertito un certo loro nervosismo: stavo fotografando il gruppo dei katekisti che si affaccendavano intorno al presbitero di turno, ovvero un pretino ultrasettantenne mezzo rincoglionito, quando un cantore garibaldino, in maglione rosso e chitarra, comincia a questionare sul perché fotografavo.

Alla mia risposta che personalmente in città, fotografo ciò che mi pare e piace, ha cominciato a fare altrettanto nei miei confronti, nella speranza di intimorirmi; (chissà se è un'iniziativa personale o se glielo ha insegnato "Garibaldi" a reagire così... la reazione di contro-filmare è la stessa degli scagnozzi di Scientology): gli ho soltanto chiesto se in foto fossi venuto bene.

Per il resto, solito copione, almeno questa volta però, la mamma di cinque figli neanche trentenne(!), fortunatamente tutti figli in terra e nessuno "in cielo"! Era veramente una bellissima ragazza.
Primo anno con assenza di volantinaggio e quindi tentativi diretti di proselitismo.
Completa assenza di cartellonistica, in qualche modo motivante l'evento.

Praticamente chi passava, se non preventivamente informato, non sapeva quale setta protestante stesse predicando.
Manifestazione su pubblica piazza, neanche un agente di Polizia Giudiziaria!.
[Ruben]
Prima considerazione: impressiona l'atteggiamento diffidente, descritto da Ruben, tipico di chi teme di essere spiato e sorpreso con le mani nel sacco.
Davvero? Agite alla luce del sole? Come chi evangelizza e annunzia che Cristo è risorto?
Allora, perchè vedete nemici dappertutto? Non dovevate farvi "tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno" (1Cor. 9,22b)? Non siete voi, per antonomasia, come i condannati a morte? E questo è il vostro glorioso vessillo, sotto il quale siete stati addestrati (tanti e tanti anni!) per combattere la buona battaglia?
E ancora siete a questo punto?
Ma non vi sentivate orgogliosi di essere "posti come spettacolo per il mondo, per gli angeli, per gli uomini... come condannati a morte..."?  orgogliosi di "occupare l'ultimo posto"? (Canto del cammino tratto da 1Cor.4,9-13).
Perché essere fotografati vi infastidisce tanto? Kiko vi ha mandati nelle pubbliche piazze, disposti a tutto, anche a finire in pasto alla gente che interpellate, uno spettacolo per il mondo, appunto!

Ognuno che legge può trarre le sue conclusioni.

Seconda considerazione: qualche sospetto affiora per la totale assenza dei soliti volantini.
Ricordiamo, a tal proposito, quanto il Papa ha ribadito in ogni occasione (a riguardo della "dimensione ecclesiale", irrinunciabile per ogni carisma nella Chiesa) ed è possibile che proprio quest'anno - in cui non c'è stato, stranamente, il consueto invio con la presenza del Vicario di Roma - hanno ricevuto la raccomandazione puntuale di non fare proselitismo per il proprio gruppo chiuso, approfittando dell'annuncio nelle piazze.

A Kiko non piace ascoltare, ma solo comandare.

Anche perchè gridano ai quattro venti "il Papa ci ha inviati"... e affermano che loro vanno a nome della Chiesa e della Parrocchia, MAI a nome del Cammino (che neanche nominano).
È chiaro che devono stare molto attenti a non lasciare tracce (scripta manent) inconfutabili della loro perdurante disobbedienza, come possono essere cartelloni e volantini, che poi non potrebbero sconfessare!
Ma intanto sono sempre loro! Perfettamente e inequivocabilmente riconoscibili!
In alcune piazze hanno continuato a cantare, tutti gasati, la versione spagnola dei canti (chi dei passanti poteva capirci qualcosa?)... magari perché c'era lì un seminarista, rientrato dal Sudamerica, che canta in versione originale e si esibisce con la chitarra alla kikomaniera; poi, ovviamente, leggìo, croce, icone, tutto l'armamentario griffato da Kiko. (Altro che "rinunciare a vivere in tutti i dettagli ciò che il vostro itinerario esigerebbe". Nè nei dettagli e tanto meno nelle innumerevoli cose considerate "essenziali").

Riportiamo altri due commenti che stigmatizzano, plasticamente, l'irrinunciabile, inconfondibile "stile unico" che porta il marchio neocatecumenale doc:
Sono in una piazza dove si sta facendo una delle piazzate neocatecumenali. A parte che se non ci fosse il gruppo dei loro nessuno se li filerebbe, ma come si fa ad attirare alla Chiesa, ma anche solo al cammino, dicendo al microfono: "fai schifo!" Se la gente vedesse cosa c'è nel tuo cuore non ti guarderebbe neanche in faccia!? L'uomo è stato creato poco meno degli angeli, a Sua immagine e somiglianza, come si fa a dire che fa schifo?? Che tristezza...
[Elena]
Vi do una notizia interessante. Oggi alla fine della missione in piazza il responsabile ha letto alla comunità (a dire il vero con un certo imbarazzo) una lettera di Kiko alle comunità che hanno finito il cammino, lettera contenente un pressante invito a partecipare numerosi all'incontro con il Papa di maggio. La preoccupazione di una possibile bassa participazione fu particolarmente visibile nel punto in cui si invitava a far partecipare anche amici e conoscenti che non fanno il cammino, in modo da essere tanti. No comment.
[Anonimo]
Intanto qualcosina ancora in luce vorremmo metterla:

Partendo dalla considerazione di Ruben, che ci fa osservare come quest'anno è saltato l'invio consueto da San Paolo Fuori le Mura, con la benedizione del Cardinale Vicario di Roma, ho verificato anche io e, non trovando nulla, mi sono soffermata sull'invio dello scorso anno, fatto appunto dal Cardinale Agostino Vallini e riportato da un organo di informazione on-line della Santa Sede. [nota 1]

San Paolo Fuori le Mura,
cardinal Vallini - aprile 2017
Ho osservato che tutto corrisponde a quanto anche noi conosciamo delle 100 piazze e a quanto Kiko stesso afferma anche nell'ultimo annuncio di Pasqua.
Tutto corrisponde... fino ad un certo punto, però!...
...poi, come sempre, ecco apparire, puntuali, "le trame occulte".


Questo è proprio da mettere ben in evidenza:

Si legge (qui il link per l'intero articolo di Romasette):
"Al termine della missione le comunità inviteranno i presenti a partecipare alle attività delle parrocchie perchè «la gente deve constatare che la Chiesa è viva, piena di giovani e di amore» ha affermato Giampiero Donnini, responsabile della prima comunità neocatecumenale nata a Roma il 2 novembre 1968 nella parrocchia Nostra Signora del Santissimo Sacramento e santi Martiri Canadesi."
Lo stesso articolo riporta le affermazioni finali di G.Donnini:
«I veri frutti di questa missione li conosce solo il Signore però in questi anni abbiamo avvicinato tante persone che hanno partecipato agli incontri in piazza – ha concluso Donnini . Inizialmente sono stati attratti dai canti e dalle testimonianze ma poi hanno cominciato, o ripreso, a frequentare le parrocchie e a partecipare alla Messa».
Giampiero, vero prototipo neocatecumenale, è un esempio preclaro di discepolo kikiano, di quelli di cui si può dire, senza tema di smentite, che "Giotto superò Cimabue".

Le affermazioni limpide (a proposito di luce del sole) di Donnini, stridono con quanto, anche quest'anno, abbiamo letto nell'Annuncio di Pasqua a proposito, ossia con quanto Kiko chiede espressamente di fare con le persone che trovano attraente l'annuncio nelle100 piazze:

Kiko lancia le nuove catechesi iniziali in piazza per rimpolpare le comunità fondate altrove: dopo l'ultimo incontro in piazza «li radunate in una casa e fate le catechesi con la convivenza e possono entrare in una comunità» (pag. 13 del mamotreto dell'Annuncio di Kiko: L’ultimo incontro parla della Chiesa come comunità cristiana, invitando coloro che sono presenti – se vogliono – ad essere aiutati attraverso una comunità cristiana. «Coloro che dicono di sì li radunate in una casa e fate le catechesi con la convivenza e possono entrare in una comunità. Dio ci ha ispirato di fare questo»); per la serie, ci cacciano dalle parrocchie e noi proseguiamo in piazza... e se le comunità appena fondate si sfrondano rapidamente, le rimpolpiamo con gli adescati della piazza.

Questo Annuncio è lo stesso che Donnini riporta fedelmente nella sua zona di Roma, Annuncio che ricalca quello dello scorso anno e che indica espressamente agli adepti il "fine ultimo" della predicazione per le stradecoinvolgere le persone in una cosiddetta "catechesi" che consenta di inserirle in una comunità neocatecumenale, non nella Parrocchia, come Giampiero, sapendo di mentire, dice espressamente davanti ai Pastori della Chiesa.

Ecco servito chi parla di evangelizzazione alla luce del sole.

Voglio precisare che tutto ciò non ci rallegra. Solo ci spinge a perseverare nella nostra opera di risvegliare le coscienze intorpidite di tanti camminanti in buona fede.
Dice il Signore: "Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no" (Mt.5, 37). Nulla di buono viene da chi proferisce menzogne e questo del servirsi della menzogna, per raggiungere i propri scopi, non è una prassi occasionale nel Cammino, ma è modus operandi consolidato e ricorrente.

Fanno sempre così, camminano tra mezze verità e menzogne complete. Con bocca untuosa pronunciano parole false, adulano, mostrano un finto servilismo, per tenere buona la Chiesa, tranquillizzandola sulle loro intenzioni, per ingannarla, per approfittare del suo appoggio, per...
Non vale la fatica di fare un lungo elenco. Diciamo per ciascuna di queste ragioni e... anche di più.

Ma Dio c'è e guarda, Dio detesta chi ama la menzogna, il falso profeta sarà sbugiardato dalla storia. [nota 2]

Tutto nel cammino si trascina avanti, stancamente. Questa la verità. Kiko prova a tenere alto il morale delle truppe sfinite. Una volta li animava ad ardite imprese. Oggi minaccia l'inferno ai disertori affinché vadano tutti sul campo per lui. Se non per amore, per paura.

Lasciamo ad un nostro lettore la conclusione:
Ormai alle ardite imprese ci va sempre meno gente, ci sono ampi segnali di "disobbedienza" diffusa... il castello scricchiola vistosamente preannunciando la catastrofe ormai imminente... gli itineranti nervosi perché si inizia a controbattere in quanto oramai non è possibile non "criticare" certe posizioni... e diventano punitivi... pensando di ricavarne chissa che cosa... la verità è che la "seconda generazione" li sta mandando a cagare in massa.
[Mav]


[nota 1]

"Centopiazze" i neocatecumenali per le strade di Roma. (ROMA SETTE.it - l'informazione on-line della Diocesi di Roma)

Da domenica 30 aprile la quinta edizione. A San Paolo fuori le mura la benedizione del cardinale Vallini: «Grazie per questo servizio di amore e luce»
Sono pronte per la missione “Cento piazze” le cinquecento comunità neocatecumenali di Roma. La quinta edizione dell’iniziativa, voluta da Kiko Argüello, iniziatore del cammino neocatecumenale insieme a Carmen Hernández, partirà domenica prossima, 30 aprile, e proseguirà per tutte le domeniche di Pasqua fino a Pentecoste. Sabato 22 aprile, nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, il cardinale vicario, Agostino Vallini, ha conferito il mandato e impartito la benedizione alle comunità che annunceranno la resurrezione di Cristo nelle piazze. Dal centro alla periferia della Capitale cento gruppi, ognuno composto da cinque comunità di famiglie, giovani, anziani, bambini e presbiteri, accogliendo l’invito di Papa Francesco, usciranno dalle parrocchie per evangelizzare tra la gente.
Ogni incontro, animato da canti, durerà circa due ore. Inizierà con la recita delle lodi o dei vespri; seguirà la testimonianza di un membro della comunità che parlerà del suo incontro con il Signore e in chiusura una breve catechesi, ogni domenica su un tema diverso: “Chi è Dio per te?”, “Il senso della vita”, “L’annuncio del kerigma”, “Il kerigma nelle scritture” (durante questo quarto incontro nelle piazze ci saranno sacerdoti disponibili per le confessioni) e “La Chiesa: cosa è per te e cosa ti aspetti”. Al termine della missione le comunità inviteranno i presenti a partecipare alle attività delle parrocchie perchè «la gente deve constatare che la Chiesa è viva, piena di giovani e di amore» ha affermato Giampiero Donnini, responsabile della prima comunità neocatecumenale nata a Roma il 2 novembre 1968 nella parrocchia Nostra Signora del Santissimo Sacramento e santi Martiri Canadesi.
Dal cardinale Vallini il ringraziamento ai membri delle comunità per «questo servizio di amore e di luce», l’augurio di buona missione affinché annuncino la Buona notizia della risurrezione di Cristo «in questa città così bella ma allo stesso tempo tragica sotto molti aspetti» ma anche l’invito a fare di più: «le comunità neocatecumenali sono presenti in 100 parrocchie di Roma, ma nella Capitale le chiese sono oltre 340 questo significa che abbiamo un lungo cammino davanti a noi» ha detto il porporato. «La bellezza di questa iniziativa – ha proseguito – sta nell’avere il coraggio di andare a proclamare il Vangelo ad ogni creatura come chiesto da Gesù, nel raccontare le proprie esperienze, ascoltare i problemi della gente, farci prossimi a chi afferma di essere senza speranza. È a loro in primo luogo che dobbiamo testimoniare l’opera di Dio nelle nostre vite. Ma la nostra testimonianza deve essere credibile anche nel quotidiano e in questo mondo che divide e contrappone dobbiamo dimostrare che abbiamo gli anticorpi dello Spirito Santo».

«I veri frutti di questa missione
li conosce solo il Signore però in questi anni abbiamo avvicinato tante persone che hanno partecipato agli incontri in piazza – ha concluso Donnini -. Inizialmente sono stati attratti dai canti e dalle testimonianze ma poi hanno cominciato, o ripreso, a frequentare le parrocchie e a partecipare alla Messa».
24 aprile 2017


[nota 2]

Ci rifugiamo nei Salmi, per trovare conforto:

Salmi 11

11:1 Al maestro del coro. Sull'ottava. Salmo. Di Davide.
2 Salvami, Signore! Non c'è più un uomo fedele;
è scomparsa la fedeltà tra i figli dell'uomo.
3 Si dicono menzogne l'uno all'altro,
labbra bugiarde parlano con cuore doppio.
4 Recida il Signore le labbra bugiarde,
la lingua che dice parole arroganti,
5 quanti dicono: «Per la nostra lingua siamo forti,
ci difendiamo con le nostre labbra:
chi sarà nostro padrone?».
6 «Per l'oppressione dei miseri e il gemito dei poveri,
io sorgerò - dice il Signore -
metterò in salvo chi è disprezzato».
7 I detti del Signore sono puri,
argento raffinato nel crogiuolo,
purificato nel fuoco sette volte.
8 Tu, o Signore, ci custodirai,
ci guarderai da questa gente per sempre.
9 Mentre gli empi si aggirano intorno,
emergono i peggiori tra gli uomini.

Salmi 54

1 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil.
Di Davide
.

10 Disperdili, Signore,
confondi le loro lingue:
ho visto nella città violenza e contese.

22 Più untuosa del burro è la sua bocca,
ma nel cuore ha la guerra;
più fluide dell'olio le sue parole,
ma sono spade sguainate.

venerdì 27 aprile 2018

Il Cammino Neo-sadomasochista

Ho raccontato una volta di quel bambino disagiato in parrocchia, dispettoso e provocatore, che sembrava facesse di tutto per guadagnarsi la sua razione quotidiana di mazzate. Avevo scoperto che suo padre, alcolizzato, aveva come passatempo il suonargliele a volontà, e la madre era sostanzialmente assente.

Il risultato è che a undici-dodici anni questo soggetto aveva una certa rotella fuori posto: parlava e agiva come se fosse profondamente convinto che godere della considerazione di qualcuno coincidesse col buscarle senza sosta. Dato che l'«affetto» dei suoi genitori consisteva solo nelle «mazzate» ricevute senza motivo e quotidianamente da suo padre, aveva dedotto che chiunque gliele suonasse doveva essere per forza uno "affettuoso" e pertanto andava in giro a procacciarsi tale "affetto" facendo dispetti, insultando, aggredendo, e godendo - a suo modo - quando finalmente riusciva a ottenere un ricco cappotto di mazzate.

Se ci fate caso, è pressoché la stessa psicologia del tipico troll neocatecumenale che accorre su questo blog a collezionare figuracce da idiota. Dato che i cosiddetti "catechisti" lo trattano come un idiota, come uno che appena apre bocca dice idiozie da correggere con crudeltà infliggendogli umiliazione su umiliazione, corre qui a fare lo stesso nella speranza che noialtri lo umiliamo.

E se nei suoi commenti si lamenta degli insulti ricevuti (veri o presunti che siano), è perché ne desidera di maggiori, brama di essere insultato in maniera volgare, trae un insano piacere nell'esser trattato malissimo - proprio ciò che avviene per opera dei cosiddetti "catechisti" neocatecumenali, abituati a calpestare e scarnificare le coscienze con domande che neppure un confessore oserebbe fare, perfetti esecutori del metodo sadico dei signori Francisco "Kiko" Argüello e Carmen Hernández fin dal 1964.

Ciò è perfettamente coerente con la sua attitudine, in comunità, a proclamare "mi faccio schifo!" (nella speranza che i suoi "fratelli" pensino: perbacco, anche a noi fai tremendamente schifo), e per alzare la posta subito soggiunge: "il Cammino mi ha salvato, altrimenti adesso non sarei qui ma a compiere adultèri, aborti, droghe, divorzi, omicidi, discoteche, risse, pornografie, eccetera" [osservazione tecnica: chissà perché il Cammino non li salva mai dal vizio di mentire, di ingannare, di mormorare, di giudicare, di truffare, di "appropriarsi indebitamente", di fingersi più cristiani degli altri...]

Il povero cretino - che se è sposato lo è perché i cosiddetti "catechisti" neocatecumenali gli hanno approvato una sorella del Cammino magari peggiore di lui, non certo perché lui abbia mai saputo stabilire un minimo di relazione decente con una donna - non sarebbe mai stato capace di compiere tutta quella serqua di crimini e immoralità, nemmeno di striscio. Però ha bisogno di vantarla in modo che i fratelli ascoltatori lo immaginino a compiere almeno una di quelle cosacce: il suo obiettivo è farsi detestare, il suo desiderio è di farsi insultare (almeno mentalmente), il suo insano piacere è quello di essere maltrattato - poiché i cosiddetti "catechisti", gli autoproclamati «angeli inviati da Dio», lo hanno sempre trattato in quel modo.

Ovviamente tale trucchetto funziona solo in comunità neocatecumenale: fuori, e specialmente su questo blog, nessuno è così tonto da credere che i "camminanti" siano tutti contemporaneamente ex adultèri, ex esecutori di aborti, ex drogati, ex omicidi, eccetera. Così, nel suo autocompiaciuto autolesionismo, il soggettone neocatecumenale che interviene qui inizia subito identificando i punti di discussione su cui arde dal desiderio di venir preso per il sedere, e li sciorina ad uno ad uno: "ci manda il Papa! siamo approvati! chi non fa il Cammino non può capirlo!... vi prego, fatemi azzeccare un'altra figuraccia! senza la mia droga (la figuraccia quotidiana) sto male!".

Quelli che si salvano dalle grinfie della setta neocatecumenale hanno almeno una caratteristica comune: non odiano sé stessi. Cioè sono convinti di avere almeno un po' di dignità, sono convinti che nel vedere qualcosa di buono, dentro o fuori dal Cammino, devono promuoverlo, devono farlo fruttare. E perciò a poco a poco cominciano a rendersi conto che il Cammino glielo impedisce, poiché il Cammino contiene errori, il Cammino non ha veramente a cuore la gloria di Dio, altrimenti il Cammino promuoverebbe ciò che c'è di buono in ognuno, senza fare sottili distinzioni tra chi è "neocatecumeno" e chi è "cristiano della domenica".

Quando i cosiddetti "catechisti" ti impediscono gesti di carità fuori dal Cammino, hanno a cuore non la gloria di Dio ma solo l'utilità del Cammino e della sua gerarchia di laici approfittatori e parassiti. Quando gli stessi autonominati "iniziatori" deridono la medaglietta di Lourdes disprezzandola come "religiosità naturale", hanno a cuore solo il ricco mercato sommerso dei gadget kikiani. Quando ti "consigliano per il tuo bene", ti stanno brutalizzando. Quando ti accorgi che i cosiddetti "catechisti", per quanto immorali, la fanno sempre franca, quando i cosiddetti "presbìteri" se ne infischiano della tua salute spirituale, quando sei fatto bersaglio di accuse infamanti solo perché non ti sei allineato subito ai pagamenti obbligatori, quando ti rendi conto di essere solo un pollo da spennare, qualche dubbio sul Cammino ti viene. E cominci a renderti conto che se non sei autolesionista, "il Cammino non fa per te".

mercoledì 25 aprile 2018

Convivenza di Pentecoste: Spòsati (con il cammino) e sii sottomesso!

"Nel matrimonio un uomo e una donna saranno due in una sola carne, ma sono due e solo la carne è una. Ma qui Cristo dice «essere perfettamente uno», è una cosa sorprendente. Nella vostra comunità siete uno?"
È la domanda dell'ormai celebre ed ennesimo questionario di Kiko Argüello a cui i Neocatecumenali dovranno rispondere nella "Convivenza di Pentecoste", new entry nel Cammino e, come tutte gli adempimenti del Cammino, subito provvidenziale, necessaria ed imprescindibile.
Sì proprio così: durante questa ulteriore giornata sottratta alla famiglia, le coppie neocatecumenali si sforzeranno di pensare a cos'altro fare per poter ancor più deprivare la propria vita coniugale e personale in favore della comunità.
Ma la comunità è forse un Sacramento, come il matrimonio?
Da questa domanda nasce l'interessante riflessione che proponiamo, dedicata in special modo a chi, per avventura, si trovi a far parte del Cammino ed ancora non abbia pienamente realizzato che il legame con la comunità, non con Cristo, sia un vincolo per tutta la vita, come un cappio che, sembra impossibile, non finisce mai di stringersi.


"Kiko mentre cerca di capire perché la gente
odia il Cammino Neocatecumenale
senza aver mai camminato" (Memes Neocat)
E infatti, chi non può dedicare quei trenta
quarant'anni per provare a fare il Cammino?
"È forse un Sacramento, come invece lo è il matrimonio, la comunità neocatecumenale?"

La risposta è nell'invenzione postuma del "matrimonio spirituale", un vero e proprio "contratto sponsale" nel quale sei legato alla tua comunità per la vita.
E' la risposta di Kiko all'evidente fallimento delle comunità che avevano finito il cammino e si disperdevano.
Ha avuto il coraggio di dirlo anche davanti al Papa:
"Ma come? Adesso che finalmente la comunità si ama la sciogliamo?"

Riflettevo anche sul discorso dell'entusiasmo iniziale che abbiamo conosciuto quando il Cammino era ancora relativamente agli inizi.
Le comunità allora non erano più avanti del secondo scrutinio, al massimo si richiedeva loro la decima.

Non c'erano:
  • le Lodi ogni mattina (Iniziazione alla Preghiera)
  • le Uscite nelle case (Traditio)
  • le Lodi all'alba in comunità in Quaresima ed in Avvento (Prima convivenza del Padre Nostro)
  • l'Angelus ed il Rosario (dopo il pellegrinaggio a Loreto)
  • le Cene delle Alleanze (dopo la Prima Convivenza di Elezione)
  • la "famigerata" Cinquantina (Fine del Cammino)
  • la Veglia del Corpus Domini (dopo un anno dalla fine del Cammino)...
Provate a mettere insieme tutto questo e, per ovvi motivi di accorpamento, il tempo che diventa infinito per finire l'itinerario... con le celebrazioni due volte la settimana, le preparazioni, le convivenze e nel mentre vivere la vita di ogni giorno lavorando educando i figli etc.
Credo che si capisca bene adesso la "stanchezza" evidente in tutta la baracca, per poi sentirti dire, minimo due volte all'anno, che sei la stessa merda di 40 anni prima, che magari è pure vero, ma che è esattamente quello che fa il demonio, accusarci continuamente, mentre Dio non ha mandato Suo Figlio per questo...

..e non ho citato tutti i pellegrinaggi, missioni, scrutatio, post cresima, e chi più ne ha più ne metta...

Salgono? Scendono?
("Salita e discesa" - Escher - 1960)
Prima che il solito purista si stracci le vesti, tutto quello che ho citato sono cose intrisecamente buone, ma se fatte per mera osservanza non valgono assolutamente niente, peggio non producono frutti, alla faccia del tanto combattuto fariseismo, nel CN è pieno di farisei...

...poi ci sono le eccezioni (poche purtroppo) che invece si incontrano con il Signore sul serio..

Nel disegno iniziale della prima catechesi, ripropinato ad ogni occasione per "spiegare" il CN ai vescovi di turno, sono presenti anche i gradini in salita, peccato che il CN nella prassi quei gradini li ignori, niente catechesi mistagogiche (a parte una il giorno del rito finale, ma che nessuno ascolta perchè si è stravolti), niente di niente, si scende in eterno anche sl disotto del fonte....

Un altro fallimento clamoroso è rappresentato dalla Pastorale di Mediazione (dopo la Redditio) che nelle intenzioni iniziali (basta leggere il mamotreto) dovrebbe servire per aprirsi alle altre realtà mentre di fatto la si usa per "colonizzare" e "neocatecumenalizzare" tutta la pastorale della parrocchia.
Kiko stesso si dimentica quello dice e poi va per una strada che è l'esatto contrario, Pax ne è testimone diretta.

Sempre per evitare che qualcuno si stracci le vesti, porto solo l'esempio della preparazione al matrimonio, per la quale esce fuori quasi subito un mamotreto adhoc, che è la sintesi delle catechesi iniziali più le varie chatechesi dello Shemà e della Traditio sul matrimonio e sulla educazione dei figli. Altro che aprirsi.

(da: Mav)

lunedì 23 aprile 2018

Il Papa, lo gnosticismo e il Cammino neocatecumenale

IL PAPA, LO GNOSTICISMO E IL CAMMINO NEOCATECUMENALE
(di Lino Lista)

I neocatecumenali, naturalmente, non si riconosceranno nella parole riferite da papa Francesco nell'esortazione apostolica Gaudete et exsultate. Ne riporto alcuni passaggi, evidenziando in maiuscolo i periodi più interessanti e commentandoli di volta in volta. Sarebbe evidente a un cieco come essi calzano perfettamente al Cammino.
"Lo gnosticismo attuale
36. Lo gnosticismo suppone «una fede rinchiusa nel soggettivismo, DOVE INTERESSA UNICAMENTE UNA DETERMINATA ESPERIENZA O UNA SERIE DI RAGIONAMENTI E CONOSCENZE CHE SI RITIENE POSSANO CONFORTARE E ILLUMINARE, ma dove il soggetto in definitiva rimane chiuso nell’immanenza della sua propria ragione o dei suoi sentimenti»".
Riferimenti neocatecumenali:
- se non hai fatto il Cammino non puoi capire, non puoi diventare un eletto, un adulto nella fede; un illuminato, insomma
- un Cammino che dura trenta e più anni con l'impegno richiesto, con l'intimidazione secondo la quale l'uscirne è foriero di guai e che sicuramente conduce all'isolamento perché del fuoriuscito al meglio si dirà che è un giuda o un fico sterile  non permette altre esperienze.

"Una mente senza Dio e senza carne
37. Grazie a Dio, lungo la storia della Chiesa è risultato molto chiaro che ciò che misura la perfezione delle persone è il loro grado di carità, non la quantità di dati e conoscenze che possono accumulare. GLI “GNOSTICI” FANNO CONFUSIONE SU QUESTO PUNTO E GIUDICANO GLI ALTRI SULLA BASE DELLA VERIFICA DELLA LORO CAPACITÀ DI COMPRENDERE LA PROFONDITÀ DI DETERMINATE DOTTRINE. Concepiscono una mente senza incarnazione, incapace di toccare la carne sofferente di Cristo negli altri, ingessata in un’enciclopedia di astrazioni. Alla fine, disincarnando il mistero, preferiscono «un Dio senza Cristo, un Cristo senza Chiesa, una Chiesa senza popolo».

39. Facciamo però attenzione. Non mi riferisco ai razionalisti nemici della fede cristiana. Questo può accadere dentro la Chiesa, tanto tra i laici delle parrocchie quanto tra coloro che insegnano filosofia o teologia in centri di formazione. Perché è anche tipico degli gnostici credere che con le loro spiegazioni possono rendere perfettamente comprensibili tutta la fede e tutto il Vangelo. ASSOLUTIZZANO LE PROPRIE TEORIE E OBBLIGANO GLI ALTRI A SOTTOMETTERSI AI PROPRI RAGIONAMENTI. Una cosa è un sano e umile uso della ragione per riflettere sull’insegnamento teologico e morale del Vangelo; altra cosa è pretendere di ridurre l’insegnamento di Gesù a una logica fredda e dura che cerca di dominare tutto".
Riferimenti neocatecumenali:
- è la logica degli scrutini, dove il grado di perfezione è misurato dalla capacità di rispondere alle domande in accordo alla "dottrina" di Kiko, alla stregua di pappagalli
- è la logica dello status comunitario del neocatecumenale, tanto più perfetto quanto più egli è avanzato nelle tappe del CNC. Precedentemente al passaggio del Secondo Scrutinio non sei nessuno, solo una sorta di burbetta della fanteria di Kiko.
- è la dottrina del fango/sporcizia, il tempo e l'immagine del cammino secondo le parole di Kiko: l'insegnamento teologico e morale del Vangelo è ridotto alla conoscenza di se stessi, alla gnosi dei peccati, il primo assioma del CNC. Inutile tentare di dimostrare, con riferimenti a principi di autorità  tra i quali Benedetto XVI, che la catechesi di Arguello al pari di ogni altra non sta né in Cielo né in terra: l’insegnamento teologico e morale del Quarto Vengelo di Gv 9 è ridotto alla prassi di infangare i poveri malcapitati  nel Cammino, con lo scopo di mostrare a ciascuno quanto è sporco di passioni peccaminose.
 "Una dottrina senza mistero
40. Lo gnosticismo è una delle peggiori ideologie, poiché, MENTRE ESALTA INDEBITAMENTE LA CONOSCENZA O UNA DETERMINATA ESPERIENZA, CONSIDERA CHE LA PROPRIA VISIONE DELLA REALTÀ SIA LA PERFEZIONE. In tal modo, forse senza accorgersene, questa ideologia si autoalimenta e diventa ancora più cieca. A volte diventa particolarmente ingannevole quando si traveste da spiritualità disincarnata. Infatti, lo gnosticismo «per sua propria natura vuole addomesticare il mistero», sia il mistero di Dio e della sua grazia, sia il mistero della vita degli altri".
41. Quando qualcuno ha risposte per tutte le domande, dimostra di trovarsi su una strada non buona ED È POSSIBILE CHE SIA UN FALSO PROFETA, CHE USA LA RELIGIONE A PROPRIO VANTAGGIO, AL SERVIZIO DELLE PROPRIE ELUCUBRAZIONI PSICOLOGICHE E MENTALI. Dio ci supera infinitamente, è sempre una sorpresa e NON SIAMO NOI A DETERMINARE IN QUALE CIRCOSTANZA STORICA TROVARLO, DAL MOMENTO CHE NON DIPENDONO DA NOI IL TEMPO E IL LUOGO E LA MODALITÀ DELL’INCONTRO. Chi vuole tutto chiaro e sicuro pretende di dominare la trascendenza di Dio".
Riferimenti neocatecumenali:
- nel passo della "Gaudete et exsultate" si leggono le elucubrazioni psicologiche ed esistenzialiste dell'iniziatore del Cammino, come nel femminicidio secondo Kiko, come nella catechesi del subconscio assassino: "diveniamo ansiosi verso i nostri bambini perché costantemente stiamo pensando alla morte. Allora farei una domanda: perché si pensa alla morte del bambino? Io direi: PERCHÉ TU LA DESIDERI NEL SUBCONSCIO" 
- c'è il Dio che, secondo il Cammino, si incontra "qui e ora" nelle convivenze, nel Cammino Neocatecumenale, frequentando la comunità, altrimenti lo Sposo chiude la porta. Se non hai preso l'olio nel Primo Scrutinio, evita di assentarti nel Secondo per andare ad assistere una cognata ammalata, non perderti l'olio del Secondo, altrimenti è la fine. Finirai nei guai mentre chi ci è stato vivrà nella gioia
-   si pretende di dominare la trascendenza di Dio, le cui vie sono infinite e non si riducono a un cammino immobile da cinquant'anni sulla filosofia esistenzialista di Kiko
- si pretende di addomesticare il Mistero negli adepti con la promessa di rivelare arcani (falsi) e imponendo l'obbedienza ai catechisti.

domenica 22 aprile 2018

Come leggere questo blog - promemoria per chi si infuria senza informarsi

"Prima comunione" neocatecumenale
Caro fratello delle comunità del Cammino: se leggi e mediti questa pagina (e le pagine collegate da "link" come questo), ti garantiamo che riuscirai ad azzeccare molte meno figuracce.


Di cosa tratta questo blog?

Questo blog, attivato a maggio 2006, contiene documenti e testimonianze riguardanti il Cammino Neocatecumenale secondo verità - cioè non contiene propaganda neocatecumenale. Quello che conta davvero è solo la verità.

Un fratello di comunità del Cammino dovrebbe gioire all'idea di poter conoscere punti di vista "non allineati" alla propaganda kikiana, e documenti e attività di cui i cosiddetti "catechisti" neocatecumenali ossessivamente tacciono (o nascondono, minimizzano e banalizzano); dovrebbe gioire quantomeno per la possibilità di sapere cosa c'è che non va nel Cammino, cosa si potrebbe e dovrebbe correggere (allo scopo di piacere di più a Dio), e soprattutto per informarsi sui veri motivi per cui tantissimi fratelli abbandonano il Cammino e invece di trovare la perdizione, trovano la liberazione, la pace, la vera fede.

Un fratello stupido, invece, si adirerà e tenterà di "colpevolizzare" chiunque partecipi a questo blog e alle sue discussioni. È un atteggiamento infantile oltre che arrogante il mormorare contro, il giudicare, l'aggredire, il minacciare chi getta luce sugli errori del Cammino e della sua gerarchia. Chi davvero ama il Cammino ha tutti i motivi (e tutta l'urgenza) di considerare con serietà e umiltà ogni "critica", ogni "testimonianza sfavorevole", interrogandosi sul contenuto piuttosto che sul contenitore.


Il Cammino è eretico?

Risposta breve: sì.

Risposta lunga: «eresia» è la distorsione di qualche verità di fede e l'«eretico» è colui che continua a diffonderla pur essendo stato avvisato di essere nell'errore. Il Magistero e la Tradizione della Chiesa richiedono di essere studiati e conosciuti da qualsiasi fedele cattolico, secondo le sue proprie capacità. Il fedele cattolico ha tutto l'interesse a conoscere le verità di fede e a respingere gli insegnamenti sbagliati o anche soltanto ambigui poiché Nostro Signore, nell'insegnare e operare, non stava perdendo tempo.

Il Cammino Neocatecumenale è zeppo di errori liturgici e dottrinali (oltre che familiari, disciplinari, sociali, esegetici, ecc.), come ad esempio l'idea di un "dio" cattivo e sadico che «ti manda le disgrazie per convertirti». Ignorare deliberatamente quegli errori è come andare dal medico e pretendere che questi dica "va tutto bene" anche in presenza di gravi patologie.


Il "santino" di SanKiko
Ma il Cammino ha lo Statuto!

Lo Statuto è come la patente di guida: ti permette di guidare, ma non ti autorizza ad andare contro il Codice della Strada che resta valido per tutti.

Lo Statuto del Cammino non consente eresie, non prevede carnevalate liturgiche (anzi, alla nota 49 dell'articolo 13, le vieta espressamente, anzitutto facendo sua la lettera del 1° dicembre 2005), non prevede nemmeno la "Decima", che è uno dei pilastri fondamentali e obbligatori del Cammino a partire dal Secondo Passaggio!


Ma tutti gli ultimi Papi hanno elogiato il Cammino!

In realtà hanno sempre rimproverato il Cammino per i suoi atteggiamenti (cfr. ad esempio papa Francesco il 1° febbraio 2014) e per le sue liturgie (cfr. ad esempio papa Giovanni Paolo II il 10 febbraio 1983).

Gli "elogi" al Cammino sono stati in realtà un abbraccio paterno e un appello al buon cuore dei singoli fratelli, nella speranza che siano questi ultimi a darsi da fare per correggere il Cammino, ma non sono stati mai un invito a celebrare carnevalate liturgiche, a promuovere la mentalità settaria, a scarnificare le coscienze dei fratelli, a estrarre decime, collette e contribuzioni, ecc.


Tavolata "liturgica" neocatecumenale
Voi siete contro il Cammino!

È come quando un drogato grida "voi siete contro la droga": non vuole nemmeno cercare di capire gli argomenti degli interlocutori.

In realtà, se qui fossimo davvero contro il Cammino, faremmo di tutto per ignorarne gli errori e nasconderne i problemi, in modo che crescendo rovinino il Cammino.


Non è vero! Menzogna! Quella testimonianza sui mali del Cammino è stata inventata!

Ma chi credi di essere? Sei forse capace di scrutare nei cuori come Dio? C'è un estesissimo mare di testimonianze sfavorevoli al Cammino che dura da parecchi decenni: vorresti forse impegnarti a "scrutarle" una per una? Oppure hai solo il terrore che anche quella che hai appena letto sia vera?

Il guaio, infatti, è che c'è un vero e proprio popolo di ex-neocatecumenali (le comunità cominciano in cinquanta e finiscono il Cammino in dieci...) che si trova ogni volta in sintonia con le testimonianze negative: «è successa anche a me la stessa cosa, anzi, nel mio caso andò addirittura peggio...»

Se ami davvero il Cammino, dovresti interrogarti più sulle testimonianze "sfavorevoli" che sulla propaganda neocatecumenale "il Cammino mi ha salvato da divorzi-aborti-adulteri-ubriachezze-omicidi-droghe-rapine-discoteche".


"Noi facciamo evangelizzazione!"
Cioè chitarrelle ndrùng-ndrùng-ndrùng

e saltimanchi per costituire comunità kikiane
Voi avete censurato la mia risposta!

Sei sicuro di aver contribuito alla discussione oppure ti eri limitato a urlare "non è vero, non è così, non è come dite voi, da me mai successo"? Oppure ti eri limitato ad aggressioni personali (e giudizi, mormorazioni, illazioni, doxxing, minacce...) contro chi non lodava il Cammino? Oppure i tuoi erano tentativi di cambiar discorso tirando in ballo questioni lontanissime dai temi trattati nel blog?

Lo spazio commenti di questo blog non è il muro pulito da imbrattare a disposizione dei vandali di passaggio. È uno "spazio commenti": ci sta bene anche il parere contrario e talvolta pure un linguaggio forte, ma non il far perdere tempo al prossimo. E se davvero credi che qui ci sia esclusivamente un castello di menzogne non dovresti avere alcun interesse a leggere, ancor meno a commentare. Allora che cosa ci fai qui? Come mai hai perso tanto tempo fino ad oggi a sfogliare queste pagine?


Non siete affidabili perché non firmate coi vostri nomi!

Questo è un blog, non un tribunale, e nomi/luoghi/date vengono inseriti solo quando sono già stati resi pubblici altrove (documenti ufficiali reperibili in rete, libri, articoli di giornale, ecc.).

Ma a cosa diavolo ti serve "conoscere i nomi"? I nostri nomi ce li abbiamo messi solo quando erano davvero rilevanti, cioè solo nelle denunce delle malefatte neocatecumenali alle autorità competenti (ecclesiastiche o civili). Abbiamo già fatto esperienza di quante molestie, doxxing, mobbing, siete stati capaci.


Sacri autoritratti di don Kikolone
Voi criticate il nostro amato Papa!

Quello che conta è la verità, non la piaggeria. Credete che il Papa abbia bisogno di essere adulato? Bravissimi: andate avanti così e godetevi le conseguenze della vostra ipocrisia.

Nel frattempo tutti notano quando voi il sabato mattina applaudite al Papa esibendo lo striscione Tu es Petrus e poche ore dopo, il sabato sera, disubbidite al Papa celebrando gli strafalcioni liturgici che lo Statuto del Cammino vi proibisce, che più Papi hanno ripetutamente proibito, e che oltre a dimostrare una mentalità scismatica ("noi facciamo la liturgia come vuole Kiko, non come vuole la Chiesa") offendono Dio riducendolo a una specie di "sacro snack" da mangiare tutti insieme contemporanemaente, seduti, quando scatta il segnale.


Voi non avete fatto esperienza del Cammino, perciò non potete criticarlo!

Obiezione respinta, per due motivi:
  1. il Cammino non è Cristo;
  2. per parlare dei mali della droga non occorre drogarsi.


Quali sono i vostri titoli di studio e le vostre pubblicazioni?

Tentare di buttarla sull'accademico significa banalizzare e scansare.

Le discussioni sugli errori del Cammino Neocatecumenale sono per gran parte comprensibili anche ad un bambino del primo anno di Catechismo. Se il signor Kiko Argüello va insinuando che la confessione dei peccati mortali è facoltativa e rinviabile a piacere, anche un bambino del primo anno di Catechismo capisce che Kiko è eretico.

E comunque, veramente sareste disposti a credere a qualcuno che critica il Cammino sulla base di titoli accademici e pubblicazioni? Oppure la vostra domanda retorica era dettata solo dalla vostra maliziosa ipocrisia?


Totem kikiano, sgorbio assurdo
Mentre voi perdete tempo col blog, noi facciamo evangelizzazione!

Falso, per due motivi:

1) se questo blog ha sostenuto la fede di anche una sola anima, non è stato tempo perso;

2) evangelizzazione è quella che si fa ubbidendo alla Chiesa; invece voi neocatecumenali etichettate abusivamente "evangelizzazione" i vostri auto-organizzati spettacolini in piazza intesi a catturare proseliti per costituire nuove comunità del Cammino.


Il Papa dice il contrario di quello che voi pubblicate su questo blog!

Dimostralo, altrimenti hai azzeccato l'ennesima figuraccia da pirla.

Nel frattempo avrai notato che le pagine di questo blog sono zeppe di "link" ai documenti originali sul sito web del Vaticano e ad altri articoli e pagine in cui si chiariscono i termini usati. Per di più la maggioranza assoluta di foto e video provengono da fonti neocatecumenali: noi qui non ci inventiamo nulla.


Tabernacolo neocat "a due piazze"
Questo blog non interessa a nessuno!

Le statistiche del blog ci segnalano da parecchi anni una media di duemila-tremila visite al giorno.

Dato che a commentare sono poche decine di persone, deduciamo che ci sono molti lettori fedelissimi che non intervengono mai. E tra questi lettori ci siete anche voi, catechistoni neocat, presbiteri kikiani più o meno itineranti, seminaristi dei Redemkikos Mater, parroci "neocatecumenalizzati", responsabili di comunità NC, sorelle di comunità sposate e non, e soprattutto fedeli cattolici interessati a saperne di più sul Cammino perché stanno cominciando a capire che c'è del marcio e intendono difendere i propri familiari, amici e parrocchiani da tale setta eretica.


1° febbraio 2014: Kiko indiavolato mentre protesta
lamentandosi col Papa che ancora non esiste
in tutte le parrocchie l'iniziazione neocatecumenale

venerdì 20 aprile 2018

Scrutiamo Kiko Arguello col suo ultimo questionario: "Cosa devi fare, tu personalmente, per realizzare l'Amore e l'Unita' nella Chiesa? Di' fatti concreti!" [Seconda Parte]

(seconda parte -- la prima parte è qui)

Luca ci scrive:
Interessante novità: l'ulteriore convivenza che Kiko propone (ovviamente impone!) a tutte le comunità con la domanda: “Nella vostra comunità siete uno? Siete perfettamente uno?" “Siate uno e il mondo crederà”.

Siete uno? Allora dovete fare una convivenza e domandarvi: “Siamo uno?”, prima domanda.

Seconda domanda: “Che cosa dobbiamo fare per essere uno?”. E parlate.

Terza domanda: “Cosa dovremmo fare per arrivare ad essere perfettamente uno secondo il Vangelo?”.
Già nei primi anni del cammino Kiko si parava, mettendoci in guardia dal pensare che la "nascita della creatura nuova" fosse un fatto automatico e matematicamente certo.
Essendo tutto il cammino paragonato ad una gestazione, portò genialmente l'esempio della cosiddetta "gravidanza isterica". Ossia, puo' accadere che hai tutti i sintomi e le manifestazioni dell'essere incinta, ma non porti in grembo alcun bambino!

Cappella R.M. di Santo Domingo:
"nuova estetica" di Kiko.

Per spiegare che può succedere anche questo!
Tutti pero' siamo d'accordo sul fatto che parliamo di qualche eccezione, non certo della regola! ["se una o due macchine esce dalla fabbrica con un difetto può essere un errore umano, ma se il 99% hanno tutte lo stesso difetto allora non è errore umano ma di progettazione." (Lino)]

Trascorsi ormai 50 anni, è tempo di bilanci anche per voi! Giusto?

E dunque, finita la convivenza, un consiglio: potreste ribaltare il tavolo e invertire le parti
dettando voi a Kiko - per una volta - un bel questionario, modellato sul suo.

Poi proponete una "convivenza mondiale" perché venga a relazionarvi; può anche riunirsi col padre Mario e la Ascen.

Il questionario da dettare a Kiko potrebbe essere più o meno questo:
  • prima domanda:

Perché, dopo 50 anni, all'interno delle Comunità Neocatecumenali non si danno i Segni della Fede: l'Amore e l'Unità?
  • seconda domanda:
Come mai non si sono compiute le Promesse che hai fatto a chi ascoltava le tue Catechesi e che hai posto a fondamento di tutto il Cammino?
  • terza domanda:
Cosa devi fare, tu personalmente, in qualità di "iniziatore", per realizzare nella Chiesa Cattolica, attraverso il Cammino Neocatecumenale, la Parola di Gesù: "Amatevi e siate Uno, perchè il mondo creda?" [vedi nota 1]

Fai molto male, Kiko,
mettendoti dietro la Croce,
a non ascoltare mai nessuno!
Abbiamo profilato un'ipotesi irrealizzabile, lo sappiamo bene!

Kiko mai ha reso conto del suo operato alla Chiesa stessa, figuriamoci se si abbassa a rendere conto ai fratelli che hanno messo la loro vita nelle sue mani!

Unica cosa da fare: mandarlo a farsi benedire...

"Vai a farti benedire, caro Kiko Arguello, che ne hai bisogno!"

Sarebbe ora che i fratelli nostri - ancora camminanti nel melmoso pantano di fango in cui, piuttosto che camminare, si sprofonda, irrimediabilmente, sempre più in un baratro oscuro e senza via di uscita - ricevuto il questionario e dopo averlo letto attentamente, lo tirassero dietro a Kiko e compagni, insieme ad arredi, icone, libri, mamotreti, Hanukkah, Menorah, tavolini smontabili, piatti e insalatiere, chitarre e libri di canti, seppellendoli, una buona volta!...
...E ritornando, finalmente, in seno alla Santa Madre Chiesa.




[nota 1]
Cosa ne pensate? Quando Gesù parla, si riferisce all'Unità e all'Amore da realizzare - secondo il chiaro intento kikiano - nel chiuso mondo, segregato, delle comunità neocatecumenali?
O non, piuttosto, il Signore si rivolge a tutte le realtà ecclesiali, perchè possano risplendere nella Chiesa Una, Santa, Cattolica e Apostolica, i Segni della Fede: l'Amore e l'Unità?

Giovanni 13,34-35:
34Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. 35 Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri».

Giovanni 17,20-23:
20Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; 21perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
22E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. 23Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me.

mercoledì 18 aprile 2018

La dura esperienza di due giovani, "scampati" ai Seminari Redemptoris Mater del Cammino Neocatecumenale.

Due commenti che meritano qualche altra riflessione:

Prima esperienza. Salvo ci scrive:
Buonasera a tutti! Ho scoperto da poco questo blog e credo sia il posto giusto per raccontare la mia esperienza in merito al Cammino Neocatecumenale. Soprattutto per quanto concerne il libero arbitrio, di come si sia tentato di distruggere la mia volontà e di come il Signore, con amore infinito, mi abbia tratto dal profondo buio in cui ero finito nel corso della mia vita. Sono "figlio del cammino", i miei genitori sono stati catechisti per molti anni e io stesso ne ho fatto parte per 17 circa. Sono frutto dell'obbedienza a qualche passaggio. Credo che questo mi abbia fatto soffrire nella mia infanzia, poichè non mi sono mai sentito veramente voluto e amato.

Kiko incantatore alla conquista
di giovani per i suoi Seminari.
I miei genitori non erano a casa quasi mai: tutti i fine settimana in convivenza, le sere impegnate... In buona sostanza ho idea che la comunità mirasse a prenderne il posto, ma non si può sostituire l'affetto di una madre e così sono cresciuto in un vuoto affettivo devastante. Neanche l'amore di Dio poteva riempire il mio vuoto poichè esso veniva mascherato dall'immagine distorta che il cammino mi propinava. Nel cammino ho conosciuto un dio mostro, un dio che voleva cose da me (!): andare a tutte le celebrazioni, le convivenze, i canti, le missioni... Ma come potevo io soddisfare le esigenze di quello che credevo essere Dio? E così vivevo nei sensi di colpa e nella convinzione profonda di non valere niente, non sapevo che Dio mi ama esattamente per ciò che sono e non per ciò che faccio!

Il cammino mi aveva messo in una terribile legge farisaica di cose da fare. Sebbene provavo a parlare di questo ai miei catechisti e ai miei genitori, ricevevo come risposta soltanto fredde catechesi, con una disumanità e depersonalizzazione che mi ferivano ancor di più. Ho tentato di riempire il vuoto che avevo dentro attraverso l'affetto di altre persone. Ma la ragazza che frequentavo da qualche anno, a mia insaputa, cominciò a chiamare i maghi e dopo poco tempo dovette ricorrere ad un bravo esorcista. Per me iniziò un periodo che evito accuratamente di descrivere, ma si può immaginare quello che ho visto e dovuto passare.

In tutto questo due differenti equipe di "catechisti" mi sentenziarono che: "Il Signore mi faceva andare tutto male perchè VOLEVA che io entrassi in seminario". Da quel momento la mia vita poteva essere finita, c'erano momenti in cui io non volevo vivere più. Io desideravo sposarmi, ma "Dio" no, voleva altro da me! Per anni ogni mattina mi svegliavo con un'angoscia indescrivibile e spesso pensavo di farla finita.

Al secondo scrutinio il sacerdote mi disse che io ero nientemeno che... l'anticristo, poichè non volevo fare la volontà di Dio. Certo, a pensarlo ora fa ridere. Presi a frequentare un'altra ragazza, ma dopo poche settimane lei mi confessò che... c'era qualcosa con il suo "catechista", peraltro padre di famiglia numerosa. Due anni fa, esasperato, decisi di chiedere aiuto ad altri che non fossero del cammino. I miei fratelli me ne dissero di tutti i colori, ma finalmente il Signore mi mostrò la sua Chiesa e il suo amore. Oggi sono fidanzato con una ragazza fantastica e la mia vita è totalmente cambiata. Sento il bisogno di fare un percorso di fede vero, che mi aiuti a superare le ferite che ho addosso, e di recuperare il tempo perduto. Sento il bisogno di aiutare gli altri e di immergermi nell'amore di Dio, quello vero.
Seconda esperienza. Un lettore del blog ci scrive:
Proporrei di dedicare une pagina alla testimonianza di Salvo identica alla mia storia nel Cammino Neocatecumenale.
Ai katekistoni interessa arruolare quanti più giovani nelle brigate dei R.M. l'importante sono i numeroni alla Kiko anche nelle piccole comunità, ed ecco che i Kikokatekisti cambiano la tua vita, te la fanno vedere con i loro occhi a immagine e somiglianza del Cammino.

Presbiteri neocatecumenali:
tutti clonati su un "modello unico".
Nella mia esperienza da giovane promessa dell'esercito di Kiko, ricordo che smisi di chiedere consigli ai Kikatekisti, chiunque essi fossero e quali che fossero i problemi da portare a loro nella speranza di una buona parola, poiché essi avevano una sola medicina (come l'aspirina dataci sotto il servizio militare per qualsiasi malore tu accusassi):

  • "sono in crisi" = entra in seminario
  • "sono contento" = entra in seminario
  • "non mi accetto" = entra in seminario
  • "mi sono fidanzato" = entra in seminario
  • "la mia ragazza mi ha lasciato" = entra in seminario
  • "ho dolori di pancia" entra in seminario...

sempre la stessa medicina e quando vedi che la medicina è inefficiente e tu sei impotente e debole (questo è quello che vogliono i Kikatekisti per poterti manipolare e portarti per vie che tu mai immagineresti di percorrere, ad esempio il seminario), allora cadi nel vuoto più assoluto dove non c'è nessuno che ti aiuta a rialzarti (anzi i Kikatekisti ne godono a farti cuocere nel tuo brodo, sanno che se sei arrivato a quello stadio sei ormai nelle loro mani).
Loro pensano ad opprimerti con i loro mantra e tu pensi che non c'è via di scampo e come dice Salvo pensi anche al suicidio.
Coraggio, Salvo, io ce l'ho fatta: con tanti dolori ho combattuto quella voce che ogni mattina appena mi svegliavo mi diceva di farla finita.
Ti assicuro che è stata una dura lotta ma ce l'ho fatta.
Coraggio a tutti quelli che non hanno il coraggio di uscire di fuggire, coraggio siete ancora in tempo a ricostruire la vostra vita che questi pezzi di M...a hanno distrutto o giocato a Risiko.
Ci son voluti 10 anni ma ce l'ho fatta.

P.s.: Sono felicemente sposato con figli.

P.s. del p.s.:
Tutte le volte che mi opprimevano con l'offerta del seminario e io dovevo combatterli per dire loro che io mi volevo sposare e avere figli, era come parlare ad un sordo per loro l'unica medicina era ed è il seminario.
Ma andate a quel paese cari i miei Kikokatekisti, che poi nell'arco della loro vita si sono separati dalle mogli, hanno dato scandali sessuali (tradimenti, corna, all'interno della loro sacra comunità) e contemporaneamente erano sempre li a rompere: "Entra in seminario, entra in seminario".
Un abbraccio Salvo ti auguro di vivere fino in fondo la tua vocazione (Auguri e figli maschi).
Queste due testimonianze sono preziose perché portano alla luce  una realtà sommersa: quanto vivono tanti ragazzi finiti nella "tela di ragno" del cammino.
Ne abbiamo parlato già molte volte, ma non è mai abbastanza.

Nel cammino si ostenta un grande fiorire di vocazioni, le famose "alzate" alle chiamate di Kiko, nelle GMG, che si sono moltiplicate in tutti questi anni. Ma esiste un macabro laboratorio neocatecumenale in cui queste "numerose" vocazioni vengono "coltivate". È costituito dai c.d. "Centri Vocazionali", portati avanti nelle varie zone, rigorosamente, dalle equipe itineranti. Non solo, ma opera anche capillarmente attraverso le comunità di appartenenza, che esercitano la loro consistente dose di pressione psicologica, primariamente attraverso i catechisti dei "chiamati" e, per ultimo - ma non in ordine di importanza e cosa amarissima a dirsi! - attraverso i propri genitori, peggio se camminanti ultra-fedeli, magari con incarichi di responsabilità.

A fronte dei nostri due "scampati" ai seminari Redemkikos Mater - letteralmente graziati - tanti altri ne sono rimasti invischiati, senza riuscire a venirne fuori! E oggi diversi di loro sono preti frustrati, manipolati, tenuti sotto ricatto dai loro stessi sensi di colpa.
Che grande responsabilità portano sulle loro spalle e nella loro anima i Kikokatekisti, come Anonimo disgustato li chiama, questi mostri!
Anche perché, diventati "preti per caso", saranno a loro volta, pastori di anime, con quali devastanti conseguenze? Ci chiediamo sgomenti!

Poi ricordo che, tanto, per i Neocatecumeni i preti non devono fare NIENTE DI NIENTE, solo consacrare il Pane e il Vino e dare l'Assoluzione nella Confessione Sacramentale a chi, il giorno dopo l'ascolto del Kerigma, in forma assolutamente facoltativa, decida di accostarsi anche al Sacramento, per la remissione dei peccati, già "perdonati" con l'ascolto della kikopredicazione. Per completezza ricordiamo che la Confessione Sacramentale, da sempre, è vissuta nel Cammino frettolosamente: la Celebrazione Penitenziale delle comunità è fatta, come tutto il resto, di monizioni, catechesi, risonanze, canti in quantità, in essa la figura del presbitero è assolutamente marginale, ornamentale direi, anche se indispensabile.

Alcune famiglie di camminnanti di lungo corso hanno arricchito i seminari R.M. di tutto il mondo anche con due o tre vocazioni sacerdotali; figli che, messi tante volte alle strette, hanno ceduto, oppure figli che, non vedendo l'ora di affrancarsi dalla loro opprimente famiglia, sono finiti in una cattività più grande.
Incapaci di vivere, scegliere, decidere, hanno pagato il caro prezzo di una "finta libertà", alla fin fine, anche di buon grado!
Va detto, in conclusione, che alcuni di questi "figli del cammino" hanno superato in fanatismo i genitori e i loro stessi catechisti, essendo nati e cresciuti nel cammino, vittime da sempre di una "formazione deformante" ristretta al piccolo mondo neocatecumenale, l'unico che hanno mai conosciuto.
Potremmo esporre un intero campionario di questi talebani irriducibili "in erba", ma sveleremmo persone e luoghi, solo per dire che sappiamo bene di cosa parliamo.

Siamo certi, anche in questo caso, che tutto è uguale, dappertutto!
Non aspettiamo altro che le testimonianze si aggiungano alle testimonianze, perché luce sia fatta su questa ennesima orripilante devastazione di giovani vite ad opera del "Potente Cammino".

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Voglio aggiungere in coda a questo post e mettere in evidenza il commento di Rebel, perchè è una testimonianza diretta della "triste storia di una vocazione forzata".
Speriamo che serva a qualche giovane, che trovi finalmente il coraggio di difendere le sue libere scelte di vita:

"Accade sovente, nel dentro delle mura neocatecumenali, che qualche ragazzo subisca sollecitazioni forzate volte ad una fantomatica vocazione sacerdotale, che riempie di ego umano cammino e genitori.
Posso riportare un' esperienza che, ahimè, ho avuto occasione d' osservare, anche se indirettamente, poiché la persona coinvolta non ero io ma un mio carissimo amico di un frangente di vita passata.
Era figlio di due esponenti di rilievo della prima comunità della parrocchia di cui faceva parte, e non perché i genitori fossero dei catechisti rinomati, bensì perché erano considerati delle persone importanti dalle stesse comunità della chiesa in questione. Responsabili, lui anche capocantore, imitatore perfetto di kiko e amico intimo di alcuni catechisti regionali.
Probabilmente in virtù di tale circostanza, prepotenti e severi, avevano deciso che il primo dei loro 4 figli si dovesse dedicare al sacerdozio neocatecumenale. Era chiamato, una volta ogni 15 giorni se non erro, non ricordo bene, a dirigersi in una cittadina in cui avvenivano degli incontri preparatori per tale avvenimento, in cui erano presenti dei ragazzi su per giù della stessa età, 15, 16 anni. Ricordo una sera in particolare, in cui casualmente - e il caso non esiste, per ogni cosa chiamerei in causa la Provvidenza Divina - ci ritrovammo ad una celebrazione eucaristica assieme. Mi raccontò la sua amarezza, il suo disprezzo mai manifestato per i genitori e la sua ansia nel dover viaggiare la mattina dopo per ben due ore e perdere l' intera giornata domenicale per dedicarsi ad una vocazione che non gli apparteneva.
Solo una volta, preso da un coraggio generato dall' esasperazione, propose l' argomento, mi disse però che valse a nulla, essendo chiara ed esplicita la risposta dei due coniugi, di cui ricordo bene il significato, e che coincide all' incirca a questa dura e crudele esternazione: "tu non sai cosa è meglio per te. Vai e ubbidisci!"
Una discussione sintetica nel racconto e nella realtà.
In seguito andai via, ci sentivamo solo tramite telefono, i classici messaggini adolescenziali di un tempo, in cui si ci sorreggeva a vicenda. Mi raccontava che aveva conosciuto una ragazza, facente parte della stessa scuola da lui frequentata, che si era fidanzato con lei ma che per obbligo proseguiva nella strada sacerdotale. Lo colse una specie di depressione.
Nel tempo, a causa della lontananza, le nostre chiacchierate andarono via via scemando, non conosco l' epilogo di questa vicenda, ma avendo conosciuto la sofferenza di Dxxxxxxx mi sento sicura nell' affermare che il cammino intacca la psiche dei genitori che, seppur in buona fede, influiscono sulla serenità dei figli, quindi sul benessere dell' intera famiglia. E se tanto mi dà tanto il maligno è all' opera alla grande, poiché nel nucleo familiare sosta la più grande manifestazione d' amore di Dio!

Grazie Pax ♡"                                                                                              (da: Rebel)