Ci scrive un fratello di comunità:
Stanarci dai nostri nascondigli? Mi dispiace che abbiate sprecato tempo ed energie.
Le nostre trame occulte saranno ben visibili nelle piazze per le prossime 4 domeniche, alla luce del sole. Le nostre trame occulte si chiamano 'evangelizzazione' il nostro motto segreto? Cristo è risorto!
[D.M.]
Abbiamo l'abitudine di spiegare cosa ci siamo proposti e lo ribadiamo spesso: stanare dai nascondigli Kiko e i capibastone del cammino neocatecumenale, che continuano a dire una cosa e farne un'altra. Certo questo non è sprecare tempo e energie! Purtroppo essi giocano con la vita delle persone.
Per cui partiamo proprio dalla "cronaca" di una qualunque delle 100 piazze, da Roma, gentilmente fornitaci da Ruben, per mettere in luce le solite magagne neocatecumenali.
Questa la cronaca:
Le 100 piazze cominciano ad essere un bluff.
Ovvero l'ennesima Araba Fenice kikiana.
Quest'anno, dopo l'ultima edizione dello scorso anno, a San Paolo, invio dell'ancora Vicario Vallini, non mi sembra ci sia stata analoga cerimonia, da parte dell'attuale Arcivescovo Vicario (no sempre suscettibile di smentita).
Si conoscono sicuramente le date ovvero le Domeniche di Pasqua, ma non i luoghi e gli orari (la suscettibilità di smentita a ciò che dico, sarà sempre e comunque gradita).
[Pochi giorni dopo] Non ci sono più avvisi od orari certi.
Oggi me la sono presa comoda;
mi sono recato a piazza Gimma a Roma, "near" Santa Maria Goretti, luogo da anni deputato all'evento intorno alle 17:00 abbondanti, valutando a priori, che i Neocatecumenali, spocchiosi e cafoni come sono, non sono mai stati gente puntuale.
È il primo anno che ho avvertito un certo loro nervosismo: stavo fotografando il gruppo dei katekisti che si affaccendavano intorno al presbitero di turno, ovvero un pretino ultrasettantenne mezzo rincoglionito, quando un cantore garibaldino, in maglione rosso e chitarra, comincia a questionare sul perché fotografavo.
Alla mia risposta che personalmente in città, fotografo ciò che mi pare e piace, ha cominciato a fare altrettanto nei miei confronti, nella speranza di intimorirmi; (chissà se è un'iniziativa personale o se glielo ha insegnato "Garibaldi" a reagire così... la reazione di contro-filmare è la stessa degli scagnozzi di Scientology): gli ho soltanto chiesto se in foto fossi venuto bene.
Per il resto, solito copione, almeno questa volta però, la mamma di cinque figli neanche trentenne(!), fortunatamente tutti figli in terra e nessuno "in cielo"! Era veramente una bellissima ragazza.
Primo anno con assenza di volantinaggio e quindi tentativi diretti di proselitismo.
Completa assenza di cartellonistica, in qualche modo motivante l'evento.
Praticamente chi passava, se non preventivamente informato, non sapeva quale setta protestante stesse predicando.
Manifestazione su pubblica piazza, neanche un agente di Polizia Giudiziaria!.
[Ruben]
Prima considerazione: impressiona l'atteggiamento diffidente, descritto da Ruben, tipico di chi teme di essere spiato e sorpreso con le mani nel sacco.
Davvero? Agite alla luce del sole? Come chi evangelizza e annunzia che Cristo è risorto?
Allora, perchè vedete nemici dappertutto? Non dovevate farvi "tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno" (
1Cor. 9,22b)? Non siete voi, per antonomasia, come i condannati a morte? E questo è il vostro glorioso vessillo, sotto il quale siete stati addestrati (tanti e tanti anni!) per combattere la buona battaglia?
E ancora siete a questo punto?
Ma non vi sentivate orgogliosi di essere "posti come spettacolo per il mondo, per gli angeli, per gli uomini... come condannati a morte..."? orgogliosi di "occupare l'ultimo posto"? (Canto del cammino tratto da 1Cor.4,9-13).
Perché essere fotografati vi infastidisce tanto? Kiko vi ha mandati nelle pubbliche piazze, disposti a tutto, anche a finire in pasto alla gente che interpellate, uno spettacolo per il mondo, appunto!
Ognuno che legge può trarre le sue conclusioni.
Seconda considerazione: qualche sospetto affiora per
la totale assenza dei soliti volantini.
Ricordiamo, a tal proposito, quanto il Papa ha ribadito in ogni occasione (a riguardo della
"dimensione ecclesiale", irrinunciabile per ogni carisma nella Chiesa) ed è possibile che proprio quest'anno - in cui non c'è stato, stranamente, il consueto invio con la presenza del Vicario di Roma - hanno ricevuto
la raccomandazione puntuale di non fare proselitismo per il proprio gruppo chiuso, approfittando dell'annuncio nelle piazze.
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A Kiko non piace ascoltare, ma solo comandare. |
Anche perchè gridano ai quattro venti
"il Papa ci ha inviati"...
e affermano che loro vanno a nome della Chiesa e della Parrocchia, MAI a nome del Cammino (che neanche nominano).
È chiaro che devono stare molto attenti a non lasciare tracce (scripta manent) inconfutabili della loro perdurante disobbedienza, come possono essere cartelloni e volantini, che poi non potrebbero sconfessare!
Ma intanto sono sempre loro! Perfettamente e inequivocabilmente riconoscibili!
In alcune piazze hanno continuato a cantare, tutti gasati, la versione
spagnola dei canti (chi dei passanti poteva capirci qualcosa?)... magari perché c'era lì un seminarista, rientrato dal Sudamerica, che canta in versione originale e si esibisce con la chitarra alla
kikomaniera; poi, ovviamente, leggìo, croce, icone, tutto l'armamentario griffato da Kiko.
(Altro che
"rinunciare a vivere in tutti i dettagli ciò che il vostro itinerario esigerebbe". Nè nei dettagli e tanto meno nelle innumerevoli cose considerate
"essenziali").
Riportiamo
altri due commenti che stigmatizzano, plasticamente, l'irrinunciabile, inconfondibile
"stile unico" che porta il marchio neocatecumenale doc:
Sono in una piazza dove si sta facendo una delle piazzate neocatecumenali. A parte che se non ci fosse il gruppo dei loro nessuno se li filerebbe, ma come si fa ad attirare alla Chiesa, ma anche solo al cammino, dicendo al microfono: "fai schifo!" Se la gente vedesse cosa c'è nel tuo cuore non ti guarderebbe neanche in faccia!? L'uomo è stato creato poco meno degli angeli, a Sua immagine e somiglianza, come si fa a dire che fa schifo?? Che tristezza...
[Elena]
Vi do una notizia interessante. Oggi alla fine della missione in piazza il responsabile ha letto alla comunità (a dire il vero con un certo imbarazzo) una lettera di Kiko alle comunità che hanno finito il cammino, lettera contenente un pressante invito a partecipare numerosi all'incontro con il Papa di maggio. La preoccupazione di una possibile bassa participazione fu particolarmente visibile nel punto in cui si invitava a far partecipare anche amici e conoscenti che non fanno il cammino, in modo da essere tanti. No comment.
[Anonimo]
Intanto qualcosina ancora in luce vorremmo metterla:
Partendo dalla considerazione di Ruben, che ci fa osservare come quest'anno è
saltato l'invio consueto da San Paolo Fuori le Mura, con la benedizione del Cardinale Vicario di Roma, ho verificato anche io e, non trovando nulla, mi sono soffermata sull'invio dello scorso anno, fatto appunto dal Cardinale Agostino Vallini e
riportato da un organo di informazione on-line della Santa Sede.
[nota 1]
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San Paolo Fuori le Mura,
cardinal Vallini - aprile 2017 |
Ho osservato che tutto corrisponde a quanto anche noi conosciamo delle 100 piazze e a quanto Kiko stesso afferma anche nell'ultimo annuncio di Pasqua.
Tutto corrisponde... fino ad un certo punto, però!...
...poi, come sempre, ecco apparire, puntuali, "le trame occulte".
Questo è proprio da mettere ben in evidenza:
Si legge (
qui il link per l'intero articolo di Romasette):
"Al termine della missione le comunità inviteranno i presenti a partecipare alle attività delle parrocchie perchè «la gente deve constatare che la Chiesa è viva, piena di giovani e di amore» ha affermato Giampiero Donnini, responsabile della prima comunità neocatecumenale nata a Roma il 2 novembre 1968 nella parrocchia Nostra Signora del Santissimo Sacramento e santi Martiri Canadesi."
Lo stesso articolo riporta le affermazioni finali di G.Donnini:
«I veri frutti di questa missione li conosce solo il Signore però in questi anni abbiamo avvicinato tante persone che hanno partecipato agli incontri in piazza – ha concluso Donnini –. Inizialmente sono stati attratti dai canti e dalle testimonianze ma poi hanno cominciato, o ripreso, a frequentare le parrocchie e a partecipare alla Messa».
Giampiero, vero prototipo neocatecumenale, è un esempio preclaro di discepolo kikiano, di quelli di cui si può dire, senza tema di smentite, che
"Giotto superò Cimabue".
Le affermazioni limpide (
a proposito di luce del sole)
di Donnini, stridono con quanto, anche quest'anno, abbiamo letto nell'Annuncio di Pasqua a proposito, ossia con quanto Kiko chiede espressamente di fare con le persone che trovano attraente l'annuncio nelle100 piazze:
Kiko lancia le nuove catechesi iniziali in piazza per rimpolpare le comunità fondate altrove: dopo l'ultimo incontro in piazza «li radunate in una casa e fate le catechesi con la convivenza e possono entrare in una comunità» (pag. 13 del mamotreto dell'Annuncio di Kiko: L’ultimo incontro parla della Chiesa come comunità cristiana, invitando coloro che sono presenti – se vogliono – ad essere aiutati attraverso una comunità cristiana. «Coloro che dicono di sì li radunate in una casa e fate le catechesi con la convivenza e possono entrare in una comunità. Dio ci ha ispirato di fare questo»); per la serie, ci cacciano dalle parrocchie e noi proseguiamo in piazza... e se le comunità appena fondate si sfrondano rapidamente, le rimpolpiamo con gli adescati della piazza.
Questo Annuncio è lo stesso che Donnini riporta fedelmente nella sua zona di Roma, Annuncio che ricalca quello dello scorso anno e che indica espressamente agli adepti il "fine ultimo" della predicazione per le strade: coinvolgere le persone in una cosiddetta "catechesi" che consenta di inserirle in una comunità neocatecumenale, non nella Parrocchia, come Giampiero, sapendo di mentire, dice espressamente davanti ai Pastori della Chiesa.
Ecco servito chi parla di evangelizzazione alla luce del sole.
Voglio precisare che tutto ciò non ci rallegra. Solo ci spinge a perseverare nella nostra opera di risvegliare le coscienze intorpidite di tanti camminanti in buona fede.
Dice il Signore:
"Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no" (Mt.5, 37). Nulla di buono viene da chi proferisce menzogne e questo del servirsi della menzogna, per raggiungere i propri scopi, non è una prassi occasionale nel Cammino, ma è
modus operandi consolidato e ricorrente.
Fanno sempre così,
camminano tra mezze verità e menzogne complete. Con bocca untuosa pronunciano parole false, adulano, mostrano un finto servilismo, per tenere buona la Chiesa, tranquillizzandola sulle loro intenzioni, per ingannarla, per approfittare del suo appoggio, per...
Non vale la fatica di fare un lungo elenco. Diciamo per ciascuna di queste ragioni e... anche di più.
Ma Dio c'è e guarda, Dio detesta chi ama la menzogna, il falso profeta sarà sbugiardato dalla storia. [nota 2]
Tutto nel cammino si trascina avanti, stancamente. Questa la verità. Kiko prova a tenere alto il morale delle truppe sfinite. Una volta li animava ad ardite imprese. Oggi
minaccia l'inferno ai disertori affinché vadano tutti sul campo per lui. Se non per amore, per paura.
Lasciamo ad un nostro lettore la conclusione:
Ormai alle ardite imprese ci va sempre meno gente, ci sono ampi segnali di "disobbedienza" diffusa... il castello scricchiola vistosamente preannunciando la catastrofe ormai imminente... gli itineranti nervosi perché si inizia a controbattere in quanto oramai non è possibile non "criticare" certe posizioni... e diventano punitivi... pensando di ricavarne chissa che cosa... la verità è che la "seconda generazione" li sta mandando a cagare in massa.
[Mav]
[nota 1]
"Centopiazze" i neocatecumenali per le strade di Roma. (ROMA SETTE.it - l'informazione on-line della Diocesi di Roma)
Da domenica 30 aprile la quinta edizione. A San Paolo fuori le mura la benedizione del cardinale Vallini: «Grazie per questo servizio di amore e luce»
Sono pronte per la missione “Cento piazze” le cinquecento comunità neocatecumenali di Roma. La quinta edizione dell’iniziativa, voluta da Kiko Argüello, iniziatore del cammino neocatecumenale insieme a Carmen Hernández, partirà domenica prossima, 30 aprile, e proseguirà per tutte le domeniche di Pasqua fino a Pentecoste. Sabato 22 aprile, nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, il cardinale vicario, Agostino Vallini, ha conferito il mandato e impartito la benedizione alle comunità che annunceranno la resurrezione di Cristo nelle piazze. Dal centro alla periferia della Capitale cento gruppi, ognuno composto da cinque comunità di famiglie, giovani, anziani, bambini e presbiteri, accogliendo l’invito di Papa Francesco, usciranno dalle parrocchie per evangelizzare tra la gente.
Ogni incontro, animato da canti, durerà circa due ore. Inizierà con la recita delle lodi o dei vespri; seguirà la testimonianza di un membro della comunità che parlerà del suo incontro con il Signore e in chiusura una breve catechesi, ogni domenica su un tema diverso: “Chi è Dio per te?”, “Il senso della vita”, “L’annuncio del kerigma”, “Il kerigma nelle scritture” (durante questo quarto incontro nelle piazze ci saranno sacerdoti disponibili per le confessioni) e “La Chiesa: cosa è per te e cosa ti aspetti”. Al termine della missione le comunità inviteranno i presenti a partecipare alle attività delle parrocchie perchè «la gente deve constatare che la Chiesa è viva, piena di giovani e di amore» ha affermato Giampiero Donnini, responsabile della prima comunità neocatecumenale nata a Roma il 2 novembre 1968 nella parrocchia Nostra Signora del Santissimo Sacramento e santi Martiri Canadesi.
Dal cardinale Vallini il ringraziamento ai membri delle comunità per «questo servizio di amore e di luce», l’augurio di buona missione affinché annuncino la Buona notizia della risurrezione di Cristo «in questa città così bella ma allo stesso tempo tragica sotto molti aspetti» ma anche l’invito a fare di più: «le comunità neocatecumenali sono presenti in 100 parrocchie di Roma, ma nella Capitale le chiese sono oltre 340 questo significa che abbiamo un lungo cammino davanti a noi» ha detto il porporato. «La bellezza di questa iniziativa – ha proseguito – sta nell’avere il coraggio di andare a proclamare il Vangelo ad ogni creatura come chiesto da Gesù, nel raccontare le proprie esperienze, ascoltare i problemi della gente, farci prossimi a chi afferma di essere senza speranza. È a loro in primo luogo che dobbiamo testimoniare l’opera di Dio nelle nostre vite. Ma la nostra testimonianza deve essere credibile anche nel quotidiano e in questo mondo che divide e contrappone dobbiamo dimostrare che abbiamo gli anticorpi dello Spirito Santo».
«I veri frutti di questa missione li conosce solo il Signore però in questi anni abbiamo avvicinato tante persone che hanno partecipato agli incontri in piazza – ha concluso Donnini -. Inizialmente sono stati attratti dai canti e dalle testimonianze ma poi hanno cominciato, o ripreso, a frequentare le parrocchie e a partecipare alla Messa».
24 aprile 2017
[nota 2]
Ci rifugiamo nei Salmi, per trovare conforto:
Salmi 11
11:1 Al maestro del coro. Sull'ottava. Salmo. Di Davide.
2 Salvami, Signore! Non c'è più un uomo fedele;
è scomparsa la fedeltà tra i figli dell'uomo.
3 Si dicono menzogne l'uno all'altro,
labbra bugiarde parlano con cuore doppio.
4 Recida il Signore le labbra bugiarde,
la lingua che dice parole arroganti,
5 quanti dicono: «Per la nostra lingua siamo forti,
ci difendiamo con le nostre labbra:
chi sarà nostro padrone?».
6 «
Per l'oppressione dei miseri e il gemito dei poveri,
io sorgerò - dice il Signore -
metterò in salvo chi è disprezzato».
7 I detti del Signore sono puri,
argento raffinato nel crogiuolo,
purificato nel fuoco sette volte.
8 Tu, o Signore, ci custodirai,
ci guarderai da questa gente per sempre.
9 Mentre gli empi si aggirano intorno,
emergono i peggiori tra gli uomini.
Salmi 54
1 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil.
Di Davide.
10 Disperdili, Signore,
confondi le loro lingue:
ho visto nella città violenza e contese.
22 Più untuosa del burro è la sua bocca,
ma nel cuore ha la guerra;
più fluide dell'olio le sue parole,
ma sono spade sguainate.