"...In definitiva, Ireneo è il campione della lotta contro le eresie. La Chiesa del II secolo era minacciata dalla cosiddetta gnosi, una dottrina la quale affermava che la fede insegnata nella Chiesa sarebbe solo un simbolismo per i semplici, che non sono in grado di capire cose difficili; invece, gli iniziati, gli intellettuali — gnostici, si chiamavano — avrebbero capito quanto sta dietro questi simboli, e così avrebbero formato un cristianesimo elitario... Di fatto il Vangelo predicato da Ireneo è quello che egli ha ricevuto da Policarpo, Vescovo di Smirne, e il Vangelo di Policarpo risale all’apostolo Giovanni, di cui Policarpo era discepolo. E così il vero insegnamento non è quello inventato dagli intellettuali [traduzione del termine greco "gnostici" -ndR] al di là della fede semplice della Chiesa. Il vero Evangelo è quello impartito dai Vescovi che lo hanno ricevuto in una catena ininterrotta dagli Apostoli. Così — ci dice Ireneo — non c'è una dottrina segreta dietro il comune Credo della Chiesa. Non esiste un cristianesimo superiore per intellettuali (gnostici). La fede pubblicamente confessata dalla Chiesa è la fede comune di tutti. Solo questa fede è apostolica, viene dagli Apostoli, cioé da Gesù e da Dio. Aderendo a questa fede trasmessa pubblicamente dagli Apostoli ai loro successori, i cristiani devono osservare quanto i Vescovi dicono, devono considerare specialmente l'insegnamento della Chiesa di Roma, preminente e antichissima. Questa Chiesa, a causa della sua antichità, ha la maggiore apostolicità, infatti trae origine dalle colonne del Collegio apostolico, Pietro e Paolo. Con la Chiesa di Roma devono accordarsi tutte le Chiese, riconoscendo in essa la misura della vera tradizione apostolica, dell'unica fede comune della Chiesa. ...Stando al suo insegnamento, la fede della Chiesa va trasmessa in modo che appaia quale deve essere, cioè “pubblica”, “unica”, “spirituale”. A partire da ciascuna di queste caratteristiche si può condurre un fruttuoso discernimento circa l'autentica trasmissione della fede nell'oggi della Chiesa. Più in generale, nella dottrina di Ireneo la dignità dell'uomo, corpo e anima, è saldamente ancorata nella creazione divina, nell’immagine di Cristo e nell’opera permanente di santificazione dello Spirito."
Senza scendere nel dettaglio, che potremo affidare alla discussione, i punti di chiara divergenza con la realtà posta in essere dal Cammino neocatecumenale sono, riguardo agli insegnamenti: 1. segreti anziché pubblici; 2. elitarismo e chiusura iniziatici anziché universalità cioè cattolicità; 3. rivelazione mediata da un "iniziatore" che ha introdotto principi, metodi e simboli diversi da quelli presenti nella "successione apostolica"; 4. distanza dall'insegnamento della Chiesa di Roma, oltre che nei contenuti difformi, anche nella renitenza a seguirne le correzioni; 5. inesorabile e insanabile senso del peccato, in luogo dell'"opera permanente di santificazione dello Spirito"; 6. ruolo di guida di catechisti laici, cui si deve obbedienza cieca, che prevarica la missione e la responsabilità dei sacerdoti...
Immagini eloquenti riguardanti le stranezze liturgiche:L'ipertrofica "mensa", usata dai NC in luogo dell'"altare", abolito dalle loro chiese, la prima allestita per la Pasqua 2006 nella Parrocchia romana di S. Francesca Cabrini e la seconda è quella del Centro NC di Porto S. Giorgio