lunedì 29 aprile 2013

Omelia di Kiko "A sua immagine"

Kiko Argüello è stato intervistato nella trasmissione televisiva "A sua immagine" del canale Rai 1. Lo avremmo considerato di poca importanza per questo blog, se non fossero intervenuti i soliti kikos a urlare trionfanti (come al solito) accusandoci (come al solito) di voler ignorare le glorie del tronfio Kiko.


Commento di Sebastian:
Chitarrelle grattugiate
e bocche urlanti:
ecco i "primitivi" cristiani...
Sinceramente è imbarazzante... Ieri venivano qui a dirci che stiamo con la bava alla bocca, avvelenati perché Kiko ha fatto chissà che figurone su Rai 1... Mah, a me ispira una pena...
Dice sempre le stesse cose...
La stoltezza della predicazione...
"Caritas Christi urget nos"...
Il cammino non è un movimento...
Non è in grado di sostenere un dialogo. Vuole parlare solo lui! Non si adatta mica alla circostanza. No, ovunque va fa sempre il solito teatrino, dice le stesse cose: sia che si tratti di una convivenza coi vescovi, una convivenza con gli itineranti, un incontro vocazionale, un incontro coi frati, una trasmissione televisiva... Ci mancava solo che si portava la croce da casa e si metteva a predicare in piedi appoggiato alla croce.
Poi guarda come si scoccia ad essere interrotto. Non è in grado di fare un ragionamento compiuto. Spara parole a caso, come al solito.
"La stoltezza... Apri l'orecchio... Il peccato... Il cielo è chiuso... Dobbiamo annunciare..."
Altre perle usuali:
"La comunità cristiana come i primitivi cristiani"
"Non si può vivere la fede isolatamente"
"La dimensione della croce"
"Per arrivare a questo grado di fede... è molto difficile... bisogna fare un itinerario di iniziazione cristiana"
Fate largo! Dobbiamo annunciare!
Poi riparte con tante belle esperienze... saranno vere? Lecito dubitare, conoscendo il tipo di propagande che è abituato a fare...
E infatti poi ricomincia con la propaganda:
20000 sacerdoti per la Cina!
800 famiglie in missione!
3000 famiglie alzate!
100 seminari!
20000 giovani a Catanzaro (chissà se si alzano tutti per andare in Cina?)!
Insomma, sempre il solito discorso, o predicazione, trito e ritrito che riproponeva a tutti gli incontri vocazionali a cui ho partecipato. Ora mi rendo conto che non ero io strano a non capire i suoi discorsi... Ancora non capisco però come mai molti rimanevano estasiati! Come se ogni volta facesse chissà che rivelazione o che discorso sublime...
Perché dovremmo essere invidiosi, o addirittura arrabbiati, per questa "intervista" che tale non è, visto che lo stesso intervistatore ammette di non essere riuscito a fare più di due domande? Anzi, fossi in voi, cari anonimi vari, mi vergognerei veramente a seguire un tipo del genere (in effetti mi vergogno di averlo seguito per anni...).

Commento di DG:
Ho visto su youtube il filmato della trasmissione.
Quello che mi ha colpito, oltre l'espressione poco interessata di Kiko per il suo interlocutore e le sue domande e chi lo ascoltava, è stato il filmato della "missione in piazza" (quale piazza??) a Roma.
Precisamente a Villa Torlonia, cioè in uno dei quartieri piu' ricchi di Roma.Le comunità partecipanti alla missione/scampagnata erano chiaramente quelle dei Martiri Canadesi, cioè la Chiesa per eccellenza di questo quartiere altamente borghese.
Tanto per evangelizzare le periferie....
Poi mi ha colpito quella signora NC che a piazza Navona racconta la propria esperienza nel CNC dicendo che è stata "aiutata economicamente" dalla comunità NC
Ecco appunto, in tempo di crisi ..magari cè qualcuno che entra in comunità pensando che potrà essere aiutato economicamente.Insomma ho trovato strano l'unica testimonianza (oltre a quella del ragazzo di 21 anni "salvato dall'abisso del peccato ecc ecc" troppe volte ascoltata durante gli scrutini e le risonanze)fosse proprio questa dove si parla di aiuti economici ;-)

E poi cosa dire della casa della "famiglia NC"?
Con cucina costosissima, salotto enorme con caminetto (!) e tre divani...tanto per far capire che i poveri di Palomeras Altas sono un'altra dimensione.

Non scordiamoci che kiko proviene appunto da una famiglia borghese con tanto di soldi e camerieri...
Insomma le radici sono le stesse delle persone di quelle comunità dove è nato il cammino NC in Italia

Commento di Luisa:
Nulla di nuovo nella prestazione di Arguello, invasato e autoreferenziale come sempre,si direbbe che prima di lui nessuno nelle parrocchie si occupasse della formazione cattolica, apprezzeranno i catechisti diocesani, ma almeno è chiaro il programma kikiano: dove noi arriviamo trasformiamo le parrocchie, le parrocchie sono, per il cnc, luoghi di conquista e fagocitazione.
Battimani e girotondo:
i neocat celebrano sé stessi
Arguello che stigmatizza l`orgoglio mentre ne è lui stesso la prova vivente anche in quello studio televisivo quando non sopporta di essere interrotto.
E poi che visione desolante vedere quelle persone fare tutte gli stessi passetti di danza, dire le stesse parole, cantare gli stessi canti...definiti belli e attraenti, quando fanno scappare tanto( anche se non tutti) sono brutti e lugubri.
Quel che si vede in quelle immagini assomiglia, e molto, al modo degli evangelici e dei pentecostali di scendere nelle piazze.
Non può nemmeno lasciare indifferenti, se il cervello non è ancora "kikizzato", vedere i giovani di quella famiglia ripetere quelle frasi stereotipate che abbiamo spesso letto qui, sono giovani ma le hanno già registrate e le ripetono come dei bravi automati, che quella famiglia sia benestante non mi interessa, solo un ingenuo credulone può credere alla barzelletta del cnc povero, del Kiko povero, il cnc è immensamente ricco, non deve stupire che lo siano anche molti suoi seguaci.
Si ride, per non piangere, quando l`animatore dice che Arguello ha speso la sua vita per la Chiesa!Arguello ha speso, e sta spendendo, la sue vita per la sua creatura, il cammino neocatecumenale!Della Chiesa ha rifiutato, e rifiuta, la Tradizione, il Magistero, la Liturgia, disprezza la pastorale della Chiesa e l`organizzazione delle parrocchie, ha disobbedito al Papa, impone alla Chiesa lo scandalo dell`arcano, della sua formazione segreta.E questo sarebbe spendere la sua vita per la Chiesa?

Ma per favore!
I neocatecumenali «vengono ed applicano alla lettera un metodo nato e preparato in Europa, senza curarsi di adattarlo al mondo locale. Ho ritrovato tra loro qui in Giappone lo stesso stile che ho visto in Camerun: gli stessi canti (con la chitarra), le stesse espressioni, le stesse catechesi, il tutto trasmesso con uno stile più impositivo che propositivo...»

domenica 28 aprile 2013

Domandine indiscrete per il solito troll neocatecumenale

Questa secondo voi sarebbe la
"nueva evangelizzazione", frutto
del "Concilio Vaticano II"...?
Ancora una volta ti ripropongo le domandine che tanto vi fanno paura. Ti decidi a rispondere o continui a scappare?

1- Credi che Kiko sulla torre in Cina sia stato ispirato dallo Spirito Santo, e che questi si sia manifestato in forma di colomba?

2- Kiko ha commesso un gravissimo abuso nel fare lui -laico- un esorcismo a tutta la Cina?

3- Kiko ha mai interpellato i vescovi cinesi fedeli al Papa per chiedere loro l'autorizzazione? Secondo statuto, sta agendo al servizio dei vescovi cinesi?

4- Che pensi della doppia morale di Kiko che ordina in occidente ai giovani neocatecumenali di sposarsi solo fra di loro e vieta fidanzamenti con chi pur cattolico praticante non va in comunità, e invece manda in Cina ragazze perché sposino atei?

Urlare con la chitarrella per essere
"come i primi cristiani"...?
5- Che pensi di Kiko che prima ha negato per anni l'esistenza dei testi delle catechesi millantando l'ispirazione dello Spirito Santo, poi avuto l'ordine di presentarle ha rifiutato le correzioni. Dopo l'approvazione ha prima detto che era volontà del Papa che fossero pubblicate, quindi che la pubblicazione sarebbe una catastrofe, ed infine ha segretato tutto?

6- Che pensi di Kiko che da decenni insiste con l'eresia dell'uomo schiavo del demonio per tutta la vita, che non può non fare il male? Il vostro "Baccalà"  finge che non sia nel direttorio, ma quando ho indicato il link su Youtube di Budapest di pochi mesi fa è calato il silenzio. Sbaglia Kiko o sbaglia la Chiesa nell'affermare il libero arbitrio?

Accessorio kikiano obbligatorio
per chi suona la chitarrella
7- Sei fra quelli che distinguono tra comunione e manducazione o pensi che l'Eucaristia fatta contemporaneamente sia un abuso liturgico?

8- Delle apparizioni sbandierate al bar e di benedetta tu fra le donne che ne pensi?

9- Kiko per ogni cosa che fa dice che è stato Dio a ordinarglielo, che ne pensi?

10- E' giusto mantenere segreto il direttorio? Se è conforme al Catechismo che senso ha? E' l'unico testo non consultabile di tutta la Chiesa, perché?

"Attento, vescovo!"
11- Vaticano, Chiesa Cattolica italiana, Caritas, tutti gli enti religiosi pubblicano il loro bilancio. Perché solo quello della Fondazione Famiglia di Nazareth è segreto? Se è tutto in regola, perché tenerlo segreto?

12- Kiko ha ordinato di cancellarsi dai social network; il Papa ha un profilo su Twitter e nella giornata delle comunicazioni ha parlato in termini elogiativi delle nuove forme di socializzazione. Chi ha ragione?

13- Che pensi dell'obbligo di usare solo i costosi arredi griffati Kiko?

Il santino di san Kiko!
14- Nella vulgata kikiana si favoleggia di "persecuzioni" . Nell'agiografia che il santino fa di sé racconta invece altro. L'arcivescovo di Madrid Morcillo, lo encomia e lo appoggia. A Roma l'immediata concessione ad uno sconosciuto laico privo di qualunque approvazione dell'apertura di un seminario. L'appoggio di ben quattro (!) Papi; l'allora cardinal Ratzinger che avrebbe introdotto il cammino in Germania. I tanti cardinali "nostri amici" che sostengono il cammino.I tanti vescovi "nostri amici" sempre invitati. Il permesso di costruire la megagalattica domus in Israele. L'apertura di seminari in tutto il mondo, anche se con pochissimi seminaristi che vivono nelle famiglie. Il gigantesco drenaggio di denaro che finisce alla Fondazione senza che nessuno ne sappia niente. L'approvazione dello statuto strombazzata ai quattro venti. L'approvazione del direttorio fatta quasi di nascosto, e mai pubblicato nonostante il desiderio del Papa. Il seminario di Takamatsu mantenuto a Roma, anche se i vescovi giapponesi non lo volevano. Gli ostinati abusi liturgici che non vengono mai corretti, come pure le pubbliche eresie mai riprese. La dichiarata volontà di sbarcare in Cina, facendo carne da macello di ragazze indifese spedite alla ventura, indipendentemente dai vescovi cinesi. Eccetera, eccetera, eccetera. Il tutto condito da una serie di apparizioni e ordini espliciti dell'Altissimo. Allora, chi mai ha perseguitato Kiko?
Dì fatti concreti!

lunedì 22 aprile 2013

La carità secondo i cosiddetti "catechisti"

Un commento che ci è giunto qualche sera fa:
Fratelli e sorelle di comunità
in piena "nueva evangelizzazione"
Beh, ho impiegato 6 anni a capirlo, sarò tonto.... ma i tuoi atteggiamenti, trovati anche nei miei EX fratelli di comunità dopo che sono uscito, mi convincono sempre di più di aver fatto la scelta giusta.

I miei EX fratelli sono arrivati al punto di contattare, tramite i "catechisti" (una razza che definirei: PARASSITI INFAMI) tutti i responsabili delle comunità della mia città invitandoli a togliermi il saluto perché avevo "scelto il mondo"!
Ovviamente i fratelli delle altre comunità.... hanno obbedito e mi hanno tolto il saluto.

I loro figli hanno persino iniziato ad ignorare i miei bambini, loro compagni di scuola, perché così istruiti dai genitori.... e parliamo di bambini delle elementari!

Sono arrivati a denigrarmi con il Parroco, dicendo che parlavo male di lui. Hanno spiattellato ai quattro venti tutto quanto avevo condiviso in 6 anni di Cammino, sputtanandoni in tutto il paese!

Non la chiami SETTA una cosa cosi? Non lo chiami SATANA chi guida certe persone?

Ecco ancora un'altra testimonianza, ricevuta a marzo scorso:
Anni fa un mio carissimo amico di un'altra comunità acquistò una bellissima "Macchina", sfortunatamente per lui, dopo alcuni mesi fu scrutinato al secondo passaggio, qui avvenne il primo "miracolo", il mio amico tornò senza la "macchina".

Il Cammino è nato chiedendo soldi
I suoi catechisti lo aiutarono a capire chi era il suo faraone il suo mammona ecc ecc e lo aiutarono a disfarsi del suo nuovo dio.

Secondo miracolo: la macchina fu venduta ad un commerciante disonesto che lo pagò con un assegno"Cabriolett" cioè scoperto, quindi per la seconda volta il mio amico ebbe una forte esperienza con mammona e il dio denaro, e sotto consiglio dei catechisti il commerciante non fu denunciato non era cristiano farlo. Per alcuni mesi nelle diverse comunità cittadine non si parlava altro dei due miracoli, mentre la città non parlava che del grande imbroglio.

Ora tu mi potresti dire che ogni uno è libero di fare quello che si sente di fare, se toccati da una determinata"Parola",e sono d'accordo, ma non è questo il caso.

In quel periodo io passavo a prendere con la macchina e riportavo a casa il papà di questo amico in quanto fratello della mia comunità, era sempre nervoso, accennava sempre a delle crisi di pianto,e io molto giovane mi vergognavo a chiedergli quali fossero i suoi problemi. Una sera con un pò di coraggio gli chiesi cosa l'angustiava sbottò in un pianto dicendomi che il figlio era un "delinquente" e raccontò la sua versione.

La "Macchina" l'aveva acquistata lui a cambiali e avrebbe dovuto pagarla lui per il resto degli anni a venire.(un piccolo pensionato).

Alcuni mesi dopo uno dei catechisti della comunità che aveva aiutato il mio amico a liberarsi da mammona ebbe in regalo un'auto nuova dalla sua comunità perche era cresciuta la famiglia.

Ora tu non ci vedi "un metro due misure"? o no,le stesse persone prima fanno vendere la"Macchina" al mio amico e dopo ne acquistano una per un loro fratello.

L'anno prima questa fortuna era successa ad un "catechista regionale", una bella macchina nuova per famiglia numerosa donata dalla propria comunità.

Come vedi qualche volta ci esce anche la macchina...

Ed ancora, da c.:
Sgorbi disegnati di Kiko,
"crocifisso-sottiletta" di Kiko,
persino la grafia di Kiko!
Manca solo la precisazione che
è il Cammino Neocatecumenale
Anche a me accadde lo stesso. Dopo essere stato 15 anni nel Cammino ed esserne uscito (lo decisero i catechisti, il cammino "non era per me"), venni ignorato da tutti i miei ex fratelli (chiamiamoli così) della comunità.

Tengo a precisare che io non ho motivi di rancore o odio con loro, in più occasioni li cercai e provai a tenere viva, seppur sporadica, frequentazione.

Tale attitudine fu la stessa anche di tutti gli altri catecumeni della parrocchia che conoscevo nelle altre comunità: mentre prima avevo contatti frequenti, dopo essere uscito nessuno mi chiamò. Sono certo che una simile e repentina variazione non poteva che essere stata decisa da persone "in alto" e non dai singoli fratelli di comunità.

Ad ogni modo sono contento così, considero tale atteggiamento la controprova della natura che anima queste persone. Preghiamo per loro perché non sanno cosa fanno.

Ed ancora, da l'apostata:
Stessa esperienza.

Quando ho lasciato dopo venti anni, senza polemiche con nessuno, sono spariti tutti di colpo.

Considerate che nel tempo spesso e volentieri mi avevano chiesto aiuto per tante cose.

Ciò non ha impedito ad uno dei catechisti di cercarmi per domandarmi un favore.

E' una mentalità indotta, che porta alla chiusura e all'isolamento, con le tecniche che ben conosciamo.

Altro che diventare come la Sacra Famiglia, io ho visto solo l'interesse: se fai comodo esisti, se hai bisogno arrangiati.

Vorrei aggiungere una cosa.
Con il tempo, causa inquisizione degli scrutini, si viene a sapere tutto di tutti.

Quando vengono scelti i nuovi catechisti, chi li conosce qualche domanda se la fa.

Mi spiego meglio.
Si forma una nuova equipe, e tu sai che ci sono persone con disordini morali gravi, altri nevrotici che vanno avanti a psicofarmaci, altri ancora ignoranti come cucuzze, ma che siccome hanno ubbidito ad un ordine assurdo dei propri catechisti, rimanendone danneggiati, hanno avuto il "carisma" in premio.

Che faranno queste persone? Ripeteranno a pappagallo i mamotreti, perché di catechismo non sanno nulla.

Sentenzieranno su matrimonio, affetti, lavoro, figli, soldi, parenti, morale, senza averne la minima capacità, dato che sono loro per primi che dovrebbero essere guidati.

Quanta gente li ascolterà, credendo di affidarsi a maestri di vita?

Quante rovine lasceranno dietro di sé?

Questo è uno degli aspetti peggiori del cosiddetto cammino, l'assoluta mancanza di formazione religiosa e umana dei cosiddetti catechisti, che si autoproclamano discernenti e illuminati, che non sbagliano mai, che non danno spiegazioni ma solo ordini, che pretendono obbedienza assoluta.

Per il servizio di ministro straordinario dell'Eucaristia la Chiesa fa fare, giustamente, un piccolo corso di preparazione.

Nel cosiddetto cammino chi tiene in pugno la vita di tante persone basta che ascolti due volte un passaggio e impari a pappagallo il mamotreto.

Dopodiché avviene in automatico l'illuminazione discernente, e detterà legge a tutti su tutto!

sabato 20 aprile 2013

«Ham ham scusate me se seccata la gola»

Un'altra testimonianza sul canto neocatecumenale e sui cantori del Cammino.


Arrivano i neocatecumenali!
Sono d'accordo come hanno detto tanti altri che, non tutti i canti del cammino sono brutti,alzi alcuni li trovo belli almeno i primi del cammino, e come già detto non tutti erano di Kiko,non conosco i nuovi canti.
Il problema è che "sono urlati"questo è vero!" "PERCHE'"

1) Nel cammino si imita tutto, si è "pappagallo" di tutto

2) Si Parla l'Itagnolo e soprattutto il cantore canta l'Itagnolo (indovinate perchè?)

3) Il cantore urla perchè avendo kiko un'estensione vocale non indifferente,nell'imitarlo cerca di arrivare ad una tonalità a lui proibitiva, (infischiandosene dell'assemblea) di conseguenza urla e stona (gli accordi devono essere "fedeli", vedi "accordo di re minore nona di Davanti agli angeli: il saperlo usare è comparato nel Cammino Neocatecumenale ad un diploma di conservatorio"), quindi il barrè mobile (rigorosamente spagnolo) viene usato sulla tastiera della chitarra su note altissime...

4) I cantori imitano alla perfezione l'impostazione del canto con la stessa cadenza e aggettivi spagnoleggianti di Kiko. Vedi:"como leonessa" itagnolo, "Come leonessa" italiano.

5) I cantori sono invidiosi fra di loro, anche se si scambiano la pace in una celebrazione, un cantore avrà sempre qualcosa da mormorare su di un'altro (non fedele, stonato,....)

6) un cantore aspira sempre ad essere "capo cantore" scavalcando e prevaricando chiunque

7) Il cantore se la crede una frega (stà un gradino più in alto di te)

8) Per essere un buon cantore non devi essere intonato, basta avere una costosissima chitarra classica se spagnola ancora meglio

9) Nel Triduo Pasquale vi è una lotta fra cantori per chi canta Elì Elì, o il Preconio. Di conseguenza non vivi una Pasqua serena.

Tutto questo lo dico da ex cantore: forse oggi le cose saranno cambiate? ci credo poco.
Al riguardo ecco due mie esperienze, una "antica" ed una recente.

Il carisma delle bocche urlanti
- Esperienza antica

Tutti i cantori avevano per il Triduo Pasquale una cassetta musicale arancione da usare come traccia con i canti di Kiko.
Nel canto Isaia 35 ad un certo punto kiko ha uno stizzo di gola e mentre canta durante un acuto un pò alto anche per lui dice: «Ham ham scusate me se seccata la gola» e poi continua il canto.

Un fratello di comunità nell'eseguire durante una celebrazione Isaia 35, allo stesso punto del canto lo interruppe dicendo: "ham ham scusate mi si è seccata la gola" e poi concluse il canto.
Tipico clone Kikiano.

- Esperienza recente

Sono stato al funerale di un parente di mia moglie,appena entrato in chiesa da come era addobbata ho capito che si sarebbe celebrato un funerale c.n.(tutte cose kikiane)

L'equipe dei catechisti con il cantore ed alcuni fratelli in cerchio ai lati dell'altare hanno animato la funzione.

Al momento dei canti il cantore si è trasformato,(prima aveva letto pacatamente una lettura), Urlando -dico: urlando- i canti e violentando i timpani dei presenti,stesse parvenze attegiamenti sguardo verso l'alto,"pennate" alla Kiko,mi è bastato chiudere gli occhi per immaginarmi Kiko davanti.

Le figuracce che si vedono coi cantori a bocca aperta si potrebbero evitare,basterebbe riportare gli accordi a seconda della propria potenzialità canora e non urlare per essere "fedeli a Kiko".

ODG.


[Rispondendo ad Alessandra...]


Kiko, chitarra e bocche urlanti
...Sinceramente non lo so se il "Risuscitò" puoi acquistarlo in una libreria cattolica al pari di Giombini, Chieffo,Frisina,prima venivano acquistati con un alone di mistero e di segretezza dalla parrocchia dei Martiri Canadesi, anche i canti bianchi non potevi cantarli in chiesa nelle celebrazioni domenicali, c'era il divieto assoluto, oggi però vedo che molti canti n.c. si trovano facilmente sui libretti dei canti parrocchiali...
[...]

Vedo che anche tu sei stata contagiata dall'itagnolo "chitarra hecha in España". Figurati i cantori.

Bel gesto quello di aver regalato la chitarra a tuo marito, ci credo che non hai preso quella di Kiko, sai quanto costa una "Ramirez"? svariate migliaia euro (da 8.000 a 13.000€), tu questo non lo dici, sono sicuro che tu lo sapevi così come tuo marito.

Quando a suo tempo chiesi ai miei "catechisti" perchè Kiko usasse una così costosissima chitarra, mi risposero che quello era un regalo suo malgrado, fattogli della sua comunità (poverello) un regalo non si rifiuta mai.

Ho dimenticato nel mio precedente intervento che le corde devono essere rigorosamente "Savarez"...

ODG

mercoledì 17 aprile 2013

Lettera aperta da un lettore "quasi anonimo"

Ti allego una lettera che ho scritto dopo aver fatto parte alcuni anni del cnc, puoi pubblicarla se credi che possa aiutare i fedeli a capire di più il movimento. Io, invece, preferisco rimanere quasi anonimo, non è importante chi sono ma quello che è scritto.

LETTERA APERTA AGLI ADERENTI AL CNC

Mi permetto con molta umiltà (ma anche fermezza) di scrivere pochi concetti sul Cammino Neocatecumenale (d’ora in poi chiamato CNC per brevità), avendovi fatto parte per alcuni anni ed avendo visto gli effetti su altri miei parrocchiani. Mi limiterò a dire alcune note che spero possano essere lette non tanto come una critica velenosa, ma come uno spunto razionale di verifica da parte di chi è all’interno del movimento.

La prima è il concetto di “COMUNITÀ”: gli adepti del CNC si vantano costantemente di essere “comunità”, di aiutarsi vicendevolmente e di essere una grande famiglia. Premesso che tale situazione io personalmente non l’ho mai vista nella mia ex comunità dove le persone si frequentavano a gruppi in base alla propria simpatia, per il resto il gruppo era di semplici adepti e nulla più.

L'avanzata dei neocatecumenali
Ma tolto ciò, bisogna ricordare che le vere comunità di fedeli non hanno bisogno di “catechisti” (alias revisori e controllori esterni, nonché ripetitori di fotocopie già scritte) che “certifichino” la condotta della comunità dei fedeli: dovrebbero essere gli stessi membri del gruppo ad amministrare la comunità (dove sono due o tre riuniti nel mio nome...).

Essere o non essere valido per “passare una tappa” fa assomigliare il CNC ad un videogame dove vali se superi le varie schermate di gioco (livello 1, livello 2, etc.), non certamente ad un gruppo cattolico.

Nel CNC, poi, è assolutamente ininfluente il “contributo” che uno possa dare. Bisogna soltanto eseguire quanto detto e basta. Sei un semplice numero o pedina all’interno di questa “multinazionale della fede”: nessun canto, nessuna chiesa, nessun arredo, niente è stato realizzato nel cammino dall’intelletto di qualche “fratello”. Tutto è opera del sig. Arguello che ne è fondatore, compositore, pittore, architetto, amministrante e designer!

Tale pratica all’interno della chiesa non è mai esistita a livello storico! I Gesuiti, ad esempio, erano un gruppo che annoverava al suo interno fini menti che contribuirono alla sua espansione. Ignacio Di Loyola non era il padre –padrone del movimento, purtroppo molti aderenti al cnc ignorano la storia della Chiesa ed i risultati si vedono...

ORIGINE DEL NOME: un altro inganno consueto del CNC è sulla presunta sua origine che si
rifarebbe alle esperienze degli albori della Chiesa. In pratica chi fa il cammino farebbe lo stesso percorso dei primi cristiani, degli apostoli addirittura! Tale cosa è profondamente falsa a livello storico e dottrinale. Non esiste, nella storia della chiesa nessun “cammino” fatto nella misura rieditata dal sig. Kiko Arguello.

Il c.d. “catecumenato” era un corso finalizzato alla formazione di cristiani, in prevalenza ebrei che contraevano matrimonio con cattolici, originari dei ceti sociali medio – alti (c.d. neofiti, esiste ancora un edificio a Roma dei neofiti nel Rione Monti); non era altro che un corso di catechismo maggiormente elaborato di durata breve, due – tre anni. Ancora oggi esiste una tal cosa negli ebrei, dove per poterti convertire all’ebraismo devi passare una serie di esami e scrutini sulla tua formazione biblica.

Il discorso fatto da Arguello, però, è molto astuto. E’ analogo a quanto fece Dan Brown con il suo libro “Il codice Da Vinci”: se io invento una storiella essa non avrà particolare interesse, ma se io la collego a dei fatti realmente accaduti in un passato remoto essa assume subito un interesse per l’arcano e la mitologia! Se Kiko Arguello avesse detto di aver inventato tutto il suo merchandising avrebbe sicuramente avuto una presa limitata, se egli afferma che esso è il vero cammino dei primi cristiani ecco che il tutto è molto più “cool” ed assume un fascino unico per persone poco formate...

Il CNC ha origini, invece, moderne (addirittura contemporanee!), similari a quelle delle sette formatesi nell’ottocento in America dove si cercava di ricreare piccole comunità tra i nuovi emigranti che avevano tagliato le proprie radici con i paesi della madrepatria.

Non a caso il CNC inizia nelle baracche di Palomeras, dove non c’era assolutamente nessun diseredato, ma solo nuovi immigrati che provenivano dall’Andalusia o Extremadura, gente normale e semplice che non aveva sufficiente reddito per comperare una abitazione (ma che l’avrebbe avuto di li a pochi anni lavorando duramente). Ancora oggi il CNC si insedia nelle parrocchie periferiche delle grandi città dove trova terreno fertile dato da gente semplice e sradicamento sociale della popolazione...

RAPPORTO CON I SOLDI una pratica molto abusata all’interno del CNC è quella di “spremere“ quanti più soldi agli adepti del movimento. Le richieste sono numerose già a partire dal primo anno con continue “convivenze” dove i prezzi sono notoriamente più alti per coprire sedicenti “spese extra” fino a passare, dopo qualche anno ad una vera e propria tassazione indiretta del 10% sui tuoi guadagni netti.

Su tali incassi (un gruppo di adepti può far fatturare al movimento anche 2-3.000 euro in un mese) non esiste nessun rendiconto (alla faccia della sedicente “comunità”) i soldi, in genere, vengono incamerati dal responsabile che li gestisce in maniera autonoma e senza rendicontare nulla alla comunità. Solo i "catechisti" hanno accesso a tali informazioni.

Un tale giro di soldi dovrebbe interrogare più di una persona, ed alla luce di ciò uno dovrebbe
seriamente chiedersi perché tanta gente accetta di entrare in simili situazioni, le risposte sono molteplici (anche io entrai, ad esempio anche se poi ne uscii senza farmi abbindolare più di tanto) e sono dovute anche al fatto che spesso manca una seria e vera catechesi in molte realtà parrocchiali, là dove il pastore non vigila, i lupi entrano...

Concludo qui, altre cose sarebbero da dire (rapporto con i figli, effettiva felicità raggiunta dagli adepti, etc.), forse affronterò l’argomento in un successivo intervento.

lunedì 15 aprile 2013

Alcuni carismi del Cammino Neocatecumenale

Dalle pubbliche pagine Facebook di neocatecumenali urlanti, prendiamo in prestito alcune fotografie della recente iniziativa kikiana delle "100 piazzate" che si ripeteranno per diverse domeniche.

Qualche tempo fa pubblicavamo un piccolo quiz fotografico sull'indistinguibilità dei neocatecumenali dai protestanti.

Oggi cercheremo di capire alcuni dei carismi che distinguono il Cammino.


Il carisma delle bocche urlanti.

Nelle seguenti foto, osservate le bocche delle sorelle e dei fratelli di comunità del Cammino. Non stanno cantando, ma stanno urlando. Le canzonette di Kiko, tristi, sincopate, cupe, tutte uguali, con quel tono funereo e calante, non possono essere cantate ma solo urlate. Mariaaaaah! Galileaaaah! Andata viaaaaah! Ispira tristezza e solitudine persino il canto kikiano sulla Resurrezione (Risuscitòòò-alleluiààà), un desolante piagnisteo di rassegnazione (e meno male che parlava della Risurrezione).


Chi teme di scoprirsi insignificante avverte il bisogno di urlare la propria presenza. Chi vive tristezza e solitudine ha in orrore il silenzio, e tenta di coprirle col frastuono, con le grida, col rumore, con le grasse risate, coi battimani.


Per innumerevoli secoli il canto gregoriano (anche il suo solo ascolto) ha elevato le anime dei tiepidi, ha acceso i cuori dei deboli e dei pavidi. Quel canto che diventa grande e maestoso anche se eseguito a bassa voce, quel canto che ti "partecipa" anche se resti in silenzio e persino se non capisci nemmeno una parola, ovviamente non poteva essere di casa nel Cammino Neocatecumenale. Il Cammino è talmente kiko-centrico che vi sono ammessi solo i canti composti da Kiko. Che possono solo essere urlati.


Il carisma del girotondo.

Il fratelli del Cammino Neocatecumenale si riconoscono dai gesti bambineschi e imbarazzanti come quello del girotondo col "passetto". Attempate signore e anziani signori a cui magari è stato detto che si tratta di un gesto dei "primi cristiani con le radici cristiane delle origini cristiane dell'evangelizzazione cristiana", propongono ai lontani e agli atei questo patetico spettacolino infantile in piazza. Che sarebbe un'irrinunciabile parte della "nuova evangelizzazione" tanto voluta da Kiko.


Come tutti i protestanti fai-da-te, anche Kiko e Carmen, iniziatori del Cammino, hanno confuso la letizia cristiana con l'allegria mondana. Che sono due cose diversissime. Di fronte ad un grave dolore non si può essere allegri: l'allegria è qualcosa di rumoroso, passeggero, effimero. Ma si può invece essere lieti, poiché nella vera fede cattolica la vita non termina con la morte, e le sofferenze non sono mai vane: nella storia della Chiesa non si è ancora mai visto un santo "triste". Affaticati, provati, sconfitti dal mondo, i santi sono lieti persino nelle più indicibili sofferenze.


Una tipica affermazione dell'insegnamento Neocatecumenale è che «il Signore ti manda le disgrazie per svegliarti, per convertirti»: stanno insinuando che Nostro Signore sarebbe cattivello e vendicativo e che tutte le disgrazie e le sofferenze della nostra vita, lungi dall'essere dovute alle conseguenze del peccato originale (cioè i peccati e le incapacità degli uomini e l'ostilità della natura), sarebbero solo delle divine e tremende mazzate che il Signore ti manderebbe per "convertirti". Una visione così pessimistica è incapace di letizia ed ha bisogno di esprimersi col chiasso, ha bisogno di recitare la parte dell'allegria, come nella pubblicità dei detersivi in televisione.


La liturgia e la vita di fede sono inevitabilmente l'una specchio dell'altra. Il 17 gennaio 2006 il "tripode" neocatecumenale (Kiko, Carmen, don Pezzi) scrisse a Benedetto XVI che la liturgia neocatecumenale (che termina col "balletto con girotondo", proprio come in queste "liturgiche" foto) servirebbe per portare i fratelli «dalla tristezza all'allegria». Pertanto, per "evangelizzare" nelle piazze, i kikos sono costretti a fare chiassate in stile sagra della porchetta.



Il carisma delle chitarrelle

Secondo l'infallibile kerygma di Kiko, la chitarra sarebbe lo strumento che più si avvicina al salterio ebraico (per ulteriori delucidazioni chiedere a punk e metallari, che peraltro spesso usano il simbolo kikiano della croce rovesciata). Naturalmente va suonata come Kiko comanda, cantando solo le canzoni composte da Kiko (non sia mai che usino la chitarra per suonare i canti approvati dalla Conferenza Episcopale ma non da Kiko).


In ogni piazzata tutti i chitarristi delle comunità si sono adoperati per grattugiare la chitarra alla maniera di Kiko (Galileaaaah! ndrùng-ndrùng-ndrùng... ndrùng-ndrùng-ndrùng! ...andata viaaaah! ndrùng-ndrùng-ndrùng... ndrùng-ndrùng-ndrùng!). Infatti, come ben sa ogni neocatecumenale, è solo questo il modo in cui va fatta la nuova evangelizzazione (quella di Kiko): i santi e le autorità della Chiesa hanno sempre sbagliato a non fare pagliacciate.


Chitarrelle, tamburelli e sonagli, come nei rituali delle tribù centrafricane, sono parte integrante del carisma del Cammino. Sono strumenti musicali di "pancia", che si oppongono all'organo a canne, strumento di "cuore" e di "testa", utilizzato per innumerevoli secoli di tradizione della Chiesa.

L'avanzata dei neocatecumenali (notate le bocche urlanti)

sabato 13 aprile 2013

«Il Signore ti manda una disgrazia»: un "Dio cattivo" per i kikos

Quante volte abbiamo sentito tra i neocat espressioni come: «il Signore ti manda le disgrazie», «questa catastrofe che il Signore ti ha mandato», «il Signore ti manda una disgrazia per convertirti», «Dio ti manda una disgrazia affinché tu ti riconosca peccatore»...

Riprendiamo qui alcuni commenti dei giorni scorsi sul "narcisismo delle sofferenze" dei neocatecumenali che amano appuntarsi medaglie di "provato dal Signore".




Da Sebastian:
Questo è un punto cruciale delle catechesi neocatecumenali. E' una questione veramente centrale e fondante di tutto il Kiko-pensiero. Io personalmente non l'ho mai messa in discussione, credevo che fosse una verità di fede (forse anche perché sono nato in una famiglia neocatecumenale). Ancora adesso mi rendo conto che faccio fatica a discernere come stanno le cose.

Ad ogni modo, le disgrazie, grandi o piccole, sono sempre viste come un "segno" mandato da Dio per convertirci (1° passaggio)
Quante volte abbiamo sentito la frase "cosa vuole dirti il Signore con questo fatto?". Da qui, secondo me, nasce anche quel sentimento di ribellione nei confronti di Dio, di cui spesso soffrono i neocatecumenali.
Questa ribellione è paragonata alla lotta di Giacobbe con l'Angelo di Dio (2° passaggio).
La stessa lotta, la stessa ribellione, si ha nel pregare. I catechisti dicono proprio così: pregare è un combattimento (Passaggio della preghiera). Certo che diventa un combattimento, se viene imposto!

Scusate divago, ma mi accorgo che è tutto collegato.
Tornando alla croce.
La sofferenza è necessaria, dicono. E questo è giustificato dalla Parola di Gesù: "se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda la sua croce e mi segua".

Piccolo esperienza:
Ricordo che qualche tempo fa, ad una risonanza, una signora raccontò che un giovane amico della figlia aveva avuto un incidente con la moto ed era entrato in coma. Questa signora era convinta che c'era un motivo se Dio aveva permesso questa disgrazia, anche se al momento non lo vedeva, e che avrebbe voluto trovare il modo di farlo capire anche ai genitori del ragazzo.

Da Ruben:
In piazza, da qualche minuto ha preso la parola una signora non giovanissima vestita d'azzurro.

Parlando di sé, dice che in passato seguiva un tipo di vita piuttosto materialsta, si sentiva superiore al marito e ricercava le piacevolezze della vita, quando rimase incinta di un bambino che sarebbe nato senza arti superiori, quindi disperazione (giusta e sacrosanta a a mio vedere) e sconforto, fino a quando Dio non è entrato nella sua vita, dandogli con questa prova, una scossa alla sua vita precedente.

La signora concludeva che per lei, la sua creatura è stata un dono ed una benedizione del Signore.

Adesso, anteponendo il massimo ed umano rispetto personale, a questa vicenda , è d'obbligo un commento: premetto che sono un antiabortista ed il figlio va in ogni caso tenuto, conosciamo tra l'altro casi di persone mutilate negli arti, al limite del "genio".

Ciò che non condivido nella testimonianza della Signora, che ci informava tra l'altro, che il caso del suo ragazzo è un'anomalia genetica di uno/due casi su un milione, è il fatto di considerare il bambino come "scossa" alla sua vita sbagliata e come "dono di Dio".

In poche parole,mi sembra sproporzionato il rapporto tra una vita ritenuta sbagliata ed un "richiamo/dono" di quella portata.

Da l'apostata:
Due parole sulla sofferenza.

Nel cammino il discorso sofferenza è vissuto in maniera distorta.

Secondo la vulgata dei "catechisti" neocatecumenali, sembra l'unica forma con cui Dio parla all'uomo.

Tutto quel che c'è di positivo, un buon lavoro, affetti, amicizia, è un idolo.

C'è una specie di perversa gara nell'appuntarsi medaglie di "provato dal Signore".

Ho sentito tante volte affermazioni blasfeme del tipo "il Signore mi ha mandato questa sofferenza per...". E si trattava di persone che nei guai, anche gravissimi, ci si erano cacciate per fanatismo e stupidità, o anche per consigli assurdi dei catechisti discernenti. Parlo di fatti seri riguardanti salute, lavoro, casa. Poi attribuivano tutto a Dio, del quale ovviamente dimostravano di conoscere le intenzioni. Di queste cose sono testimone.

Nella mia vita ho purtroppo dovuto soffrire dolori grandi, sia personalmente che in chi mi era più vicino, perciò mi sono potuto permettere di dire certe cose ad ex fratelli.

Soprattutto che Dio il male non lo ha voluto, che ce lo siamo cercato noi quando l'umanità si è ribellata a Lui perdendo lo stato di grazia originale.
In quel momento è entrato il male nel mondo, la malattia, il dolore, la morte.
Ma questo nel piano di Dio per l'uomo NON c'era! Lo ha permesso perché ci vuole liberi figli suoi, e non schiavi eccetera come dice Kiko.

La realtà dell'uomo è questa purtroppo. Esiste la sofferenza, conseguenza del peccato originale commesso liberamente. Dio non ha abbandonato l'uomo, e utilizza, non vuole, il dolore, la malattia, la morte che fanno parte di questa vita, per fare il bene dell'uomo.

Questa è la realtà, questo è ciò che insegna la Chiesa.

Dio parla negli affetti, nel bene, nella gioia. Perché non lo dicono mai i catechisti? Per la cupa teologia luterana professata da Kiko. Per lui sono idoli.
Lo può essere anche il narcisismo delle sofferenze però!



Il Signore non è un "dio cattivo" che «ti manda le disgrazie» ma un Dio misericordioso che ti dà un'infinità di buone occasioni per convertirti.

Le "disgrazie" e le "catastrofi" sono semplicemente il risultato del peccato originale, che non solo ha prodotto inimicizia tra l'uomo e Dio, ma anche tra l'uomo e la natura.

Grazie al peccato originale abbiamo la morte, le malattie, le sofferenze, la fatica... E grazie al peccato originale abbiamo le maldicenze, i pensieri cattivi, e la pessima stampa, i pessimi esempi, elargiti anche agli innocenti...

E se i freni dell'auto si guastano e un innocente muore (o si ferisce gravemente) in un incidente d'auto, oppure se uno viene sbranato dagli squali, non puoi dire che è stato Dio a mandare la "disgrazia", perché i freni e l'auto sono opera di mani d'uomo, e i riflessi e l'intelligenza dell'uomo sono pure essi "rovinati" in qualche modo dal peccato originale, e la natura è ostile all'uomo a causa del peccato originale...

Nel linguaggio dell'Antico Testamento si leggono frasi come: "Dio indurì il cuore del faraone".

Ma è un Dio "crudele" che di proposito ha reso cattivo quell'uomo, oppure un Dio misericordioso dinanzi ai cui occhi il cuore del Faraone si è indurito?

Per noi cristiani, alla luce di quanto ci ha insegnato Nostro Signore, può essere buona solo la seconda ipotesi.

giovedì 11 aprile 2013

Quattro obiezioni agli attivisti neocatecumenali

Riceviamo quest'altra testimonianza da un "fuoriuscito" del Cammino Neocatecumenale: è una lettera aperta ai neocatecumenali, in particolare quelli che hanno aperto un blog per proibire di leggere questo blog [sic!]


Cari fratelli, vorrei scrivere anche io una lettera aperta, per rispondere l'appello di Pasquale-6x-quelchesia.

In svariate risposte avete definito noi "fuoriusciti" in molti modi.

Pochi sono stati quelli che sono riusciti ad entrare nella discussione senza usare insulti gratuiti (epiteti carini come infame,malato di mente,fatto-duevolte-fatto, furioso, perverso, cretino, poveraccio, ritardato, frustrato) o allocuzioni altrettanto gentili.

Nonostante gli interventi siano stati numerosi, le risposte fitte fitte, i post sul vostro blog più che mai intensi, non siete riusciti a dare nemmeno una risposta seria e concreta alle tante questioni poste.

Il massimo che siete riusciti a fare è stato citare il Magistero un po' a caso laddove vi ha fatto più comodo, gli scritti di qualche Santo, le attestazioni di stima dei Papi.

A mio parere (mi si può tranquillamente smentire) non basta questo a giustificare delle prassi, dei modi di fare che sono totalmente errati. Perfino dalla mafia si può ricavare qualcosa di buono (diversi amici siciliani mi hanno detto chiaro e tondo che quando la mafia era più presente almeno si lavorava e si mangiava), anche Mussolini ha costruito qualche ponte e qualche strada. Ma questo giustifica forse la prassi della mafia o di Mussolini? E’ un esempio per assurdo, prima che si cominci a strillarmi contro.

Kiko dice: il Papa ci dà ragione!
ma i fatti sbugiardano Kiko...
Cerco di riassumere, per quel che mi è possibile, quelli che secondo me NON SONO FRUTTI DELLO SPIRITO SANTO.

Prima obiezione: in molti insegnamenti il Cammino distorce l'insegnamento della Chiesa, gli attribuisce significati diversi e a volte diammetralmente opposti. Non siamo noi "fuoriusciti" ad aver capito male, cari miei. E’ proprio ciò che è scritto nelle sbobinature delle catechesi di Kiko e, se non fosse chiaro, ciò che lui stesso dice in diversi video recentissimi, ad attestare la sua mentalità e quella di tanti catechisti! (fico sterile, scendere da cavallo, fango sugli occhi, ecc.)

Dunque, i Papi potranno anche aver lodato l'impegno e lo zelo di chi ha intrapreso questa via, ma in che modo queste attestazioni di stima forniscono a Kiko carta bianca per fare e dire quello che gli pare? In che modo diventa obbligatorio usare gli oggetti disegnati da Kiko, ripetere a macchinetta le catechesi di Kiko, senza poterci mettere anche della propria cultura (qualcuno lo fa, ma si attira spesso critiche)? In che modo si ricava che uno deve obbedire a tutto quello che gli viene detto (anche quando sono palesemente errate) o altrimenti essere cacciato in malo modo?

Seconda obiezione: Kiko dice sempre che siamo al servizio dei vescovi e del Papa e in tutte le catechesi che ho sentito negli anni si è sempre ripetuto che se un giorno arriva un Parroco, oppure un Vescovo, oppure un Papa che non approva, il cammino si adegua e obbedisce prontamente, come sarebbe giusto per un movimento (pardon: itinerario) che sulla carta dice di essere in comunione con la Santa Chiesa Cattolica.

Ma quando i Vescovi del Giappone vogliono chiudere il seminario di Takamatsu e mettere sotto controllo il cammino, ed essendo i pastori delle Diocesi ne hanno tutto il diritto e il potere, in quanto pastori del gregge (ripeto ciò che i catechisti hanno SEMPRE detto: se un Vescovo vuole chiudere noi UBBIDIAMO), quando i Vescovi del Giappone decidono che la cosa non va più, si chiede aiuto al Papa! ALLA FACCIA DELL’OBBEDIENZA!

La qual cosa si è puntualmente ripetuta quest’anno negli USA: i Vescovi e Cardinali volevano chiudere il cammino in 70 parrocchie ma Kiko è stato salvato dalle dimissioni del Papa, non prima ovviamente di aver fatto resistenza tramite Gennarini (ripeto ciò che i catechisti hanno SEMPRE detto: se un Vescovo vuole chiudere noi UBBIDIAMO)

E se un Vescovo pure riesce a farsi rispettare, verrà additato come “contro il cammino”, come “nemico” (ALLA FACCIA DELL’OBBEDIENZA)!

Per inciso, cari fratelli, se la Fede di un uomo dipende in stretta misura da una certa prassi, senza la quale costui perde la Fede e si danna, forse bisogna domandarsi se questa Fede è davvero una Fede adulta e seria! Come è possibile che chi è in Cammino (e non dico ai primi anni) non riesca a pensare nemmeno lontanamente di poter vivere senza cammino? E’ senza Cristo che non si può vivere! Senza la Chiesa! Ma il Cammino… cos’è il cammino? Perché vi ritrovate a dire (non negate!) ho amore al cammino (e Cristo?), il cammino mi ha salvato (e Cristo?), che bella scelta seguire il cammino (e Cristo?), il cammino mi ha dato la Fede (e Cristo?)…sono tutti commenti di facebook nelle pagine NC.

Sono i Sacramenti a dare la Vita! La Preghiera! L’ascolto della Parola! Le opere di Misericordia! L’annuncio del Vangelo viene di conseguenza, perché è il frutto che viene dall’essere piantati come alberi lungo corsi d’acqua (le cui foglie non cadono mai). Se il cammino diventa la condizione essenziale per fare queste cose non è che forse si sta trasformando in un idolo?

Terza obiezione: La Liturgia! Perché essere così accaniti e attaccati alla Liturgia in forma NC? Ma soprattutto, cos’è che cambia nella Fede del singolo se la Comunione si prende subito (ok , si, anche in forma di pane spesso, in piedi al proprio posto, come Benedetto ha concesso), invece che tutti insieme? Non si sa… nessuno lo sa… il massimo che, Katartiko, è riuscito a rispondermi è un “perché sì”. Altri mi direbbero “eh.. è piu solenne”, “eh.. è più partecipata”, ma chi lo ha detto?
Ma perché Kiko, semplicemente, non ha obbedito? Non si sa… Ah si, giusto. Kiko ha una ispirazione, quindi può permettersi di contestare e lottare con Arinze, e perché no anche con Ratzinger, e perché no sempre con lui anche da Papa.

Ma Giovanni Battista (per usare un felicissimo paragone), davanti a Cristo avrebbe detto “nelle tue parole non mi riconosco! Questa non è la mia predicazione!”?. Non è che per caso invece di una risposta sincera Kiko ha semplicemente avuto uno scatto d’orgoglio? Come mai San Francesco andò a Roma vestito di sacco per farsi approvare la sua regola (ehi, attenzione, solo una regola di vita religiosa non 13 volumi di Direttorio, una Liturgia, otto paraliturgie, ecc. ecc.) e aspettò la decisione del Papa giorni e giorni a dormire per strada fuori dal Laterano, silenziosamente e umilmente? Vi risulta che San Francesco protestò quando invece di una Bolla si vide approvato a parole?

Quarta obiezione: A PAROLE ognuno è libero di andarsene quando vuole dal CN. Nei FATTI poi si viene accusati di essere dei giuda, si ricevono avvertimenti (Pasquale: “se qualcuno per questa battaglia anticammino si perde, ne dovrai rispondere a Dio”… ma quale battaglia anticammino??), o frasi del tipo “fai come ti pare, però stai voltando le spalle a Cristo”, “stai attento a te!”, “perderai la Fede”, “Non è detto che puoi salvarti una seconda volta”, “sei stato chiamato al CN, che fai, rifiuti la chiamata?”. E gli ex- ti trattano come un povero scemo, cercano di riportarti in comunità, di catechizzarti. Non è vero? Mi dispiace, ho cospicue esperienze personali in merito. Quindi è sicuramente vero. Perché mai un catechista non può sbagliare? Non vi rendete conto che dando tutta questa importanza a una persona non gli si fa che del male? (guardatevi “Il sole anche di notte”, per capire di che parlo)

E Kiko? E’ infallibile? Mi si risponderà che è un peccatore, ma lo siamo tutti. Sacrosanto! Ma quando mai il peccato di un altro scusa o diminuisce il proprio? Tipici botta e risposta:

  • La Liturgia nel CN spesso è abusiva e non rispetta il Messale! --- Sai quante Messe sciatte ho visto?
  • Se lasci il Cammino ti trattano come un Giuda --- Sai in quante realtà lo fanno?
  • Si parla di comunione, che le comunità sono l’esempio della comunione dei santi e poi scopri malefatte e sotterfugi --- Ehhhh! Perché nelle Parrocchie non ci sono gli stessi problemi?

A questo modo di rispondere non si può obiettare nulla, è un modo per chiuderti la bocca. Si fa così dappertutto, vuoi criticare il CN? Ok, ma allora il CN che esiste a fare? In che si distingue, benedetto Dio?

Potrei continuare ma si è fatto tardi. E sono anche stanco.

Concludo solo dicendo che non odio il CN. Ne ho un’esperienza diretta e non ho avuto catechisti negativi, sacerdoti negativi o altre brutte esperienze. C’è del buono, ci sono anche buoni frutti, che mi fanno pensare che la radice non sia malvagia. Ora però dopo tante cose che ho visto e che ho sempre attribuito a me stesso, alla mia incapacità di essere umile, al mio giudizio, comincio ad avere il dubbio di essere stato semplicemente fortunato.

Saluti a tutti
La Pace di Cristo Risorto sia con tutti.

martedì 9 aprile 2013

La tipica "piazzata" dei kikos: altre testimonianze


Da parte di neocat pentito:
Ieri [domenica 7 aprile 2013] c'è stata l'evangelizzazione nelle piazze.Posso darvi la mia esperienza.Ho partecipato più per spirito di corpo che per convinzione.Infatti ero sicuro che il tutto sarebbe stato una perdita di tempo finalizzata più a far vedere la bravura dei neocat. che a evangelizzare qualcuno.

IL tutto comincia con la solita testimonianza di un giovane (sempre uguale: mi pareva di sentire quelle fatte nel 1995) gli stessi canti urlacchiati le stesse danze a girotondi. Non si fermava nessuno. Venivano distribuiti manifestini che immancabilmente finivano nei cestini dei rifiuti.

Mi sorge spontanea una domanda,se questo sia il modo di fare una nuova evangelizzazione.Purtroppo i fondatori sono rimasti indietro di venti/trenta anni.

Oggi purtroppo dilaga l'indifferenza e certe manifestazioni credo che abbiano un effetto negativo sulla gente,ieri in un'ora non ho visto nessuno interessato alla cosa. 
Nonostante tutto, questa chiassata è stata vista all'interno del cammino come una grande vittoria,credo che sia servita solo come una autocelebrazione. Pensare che il tutto durerà altre quattro domeniche fa veramente venire i brividi.

Da parte di Ruben:
Chiassate neocat in piazza:
in tutto il mondo la stessa scena,
chitarrelle, tamburelli e voci urlate
(notate la bocca del tizio al centro)
Ieri [7 aprile], a Roma, piazza Palombara Sabina (viale Libia) ore 16:45.

Dopo le rettifiche in data di ieri, molte "piazze" missione la mattina, altre il pomeriggio, causa anche la non sufficienza del "personale", per molte comunità due piazze nella stessa giornata; decido di andare, la missione si trova in corrispondenza della metropolitana "linea B", stazione Libia, trenta minuti a piedi dalla mia abitazione.

Arrivo sul posto ad un quarto alle cinque, la piazza, riattata dopo i lavori metro, è accogliente, una "mini-agorà" dotata di molti e lunghi sedili di marmo, c'e posto per tutti.

Già sono presenti sulle 150-200 persone senza terer conto della gran copia di bambini da 0 anni in su, con molte carrozzine gemellari.

Come già fatto al mattino in piazza Mincio, mi metto in mezzo a loro, e mi trovo in un'atmosfera surreale ovvero: sono io che "non esisto" o sono loro il frutto di una mia allucinazione?

Provo a spostarmi da un gruppo ad una altro, anche con l'intenzione di farmi notare, li guardo con curiosità; tutti sfuggono prepotentemente lo sguardo e continuano a parlare tra loro, praticamente sono invisibile. Approfitto quindi del vantaggio che mi da l'«invisibilità» e posso ascoltare tranquillamente i loro discorsi, che vanno dal come trovare le baby-sitters, sul perchè un certo responsabile non era a San Paolo, sul perchè non ti ho vista alla veglia di Pasqua, lo sai che la tale della X comunità è incinta di due gemelli e pensa come c'è rimasta male la cognata che li voleva tanto...

Senza che nessuno si accorgesse degli estranei che in ogni caso cominciavano ad arrivare.

Finiti i preparativi, Ambone, Croce di Kiko e via dicendo, un responsabile con un giubbotto scamosciato prende la parola, il tono è anonimo, mi distraggo... poi i soliti canti, mi sento infastidito e così, tanto per spezzare, mi concedo una "pastarella" e compro un libro nella non lontana libreria.

Torno in piazza, da qualche minuto ha preso la parola una signora non giovanissima vestita d'azzurro.
Annuncio del Kiko,
la notizia del Cammino
Parlando di sé, dice che in passato seguiva un tipo di vita piuttosto materialsta, si sentiva superiore al marito e ricercava le piacevolezze della vita, quando rimase incinta di un bambino che sarebbe nato senza arti superiori, quindi disperazione (giusta e sacrosanta a a mio vedere) e sconforto, fino a quando Dio non è entrato nella sua vita, dandogli con questa prova, una scossa alla sua vita precedente.

La signora concludeva che per lei, la sua creatura è stata un dono ed una benedizione del Signore.

Adesso, anteponendo il massimo ed umano rispetto personale, a questa vicenda , è d'obbligo un commento: premetto che sono un antiabortista ed il figlio va in ogni caso tenuto, conosciamo tra l'altro casi di persone mutilate negli arti, al limite del "genio".

Ciò che non condivido nella testimonianza della Signora, che ci informava tra l'altro, che il caso del suo ragazzo è un'anomalia genetica di uno/due casi su un milione, è il fatto di considerare il bambino come "scossa" alla sua vita sbagliata e come "dono di Dio".

In poche parole,mi sembra sproporzionato il rapporto tra una vita ritenuta sbagliata ed un "richiamo/dono" di quella portata.

"Allora mia moglie,che sono 40 anni che si sente superiore a me, dovrebbe essere incenerita viva dal Padreterno? Certo che no!? Mi limito ad ignorarla e si va avanti."

Il "nostro",è un Dio d'amore,di perdono e di misericordia,i mali del mondo purtroppo, accadono e basta; non possiamo attribuire sempre e comunque, la responsabilità con annessa umana spiegazione, a Dio, come secondo me, in una Missione Evangelizzatrice una testimonianza simile, non è Vangelo bensì terrorismo propedeutico ad eventuali nuovi adepti.

Cari Fratelli del Cammino Neocatecumenale, per "ingraziarvi" ed imitare il Papa, non basta uscire dalle "salette", quando le mura ed i mattoni di quest'ultime, ce li avette attaccati sulla pelle!...

Chicca finale da parte di l'apostata:
Un mio amico ieri sera [7 aprile] mi ha telefonato per raccontarmi della sua visita a un gruppo neocat in piazza.

Si è divertito a stampare le domandine che tanto temete, e in una pausa dei canti urlati si è avvicinato, ha chiesto ad alta voce a quelli che guidavano il gruppo se erano cattolici.

Alla risposta affermativa gliele ha pubblicamente lette, sempre ad alta voce. Ha anche aggiunto che, se volevano, poteva indicare loro documenti e filmati.

Sconcerto e silenzio sono caduti sul gruppo.

Dopo qualche minuto di disorientamento, non sapendo come cavarsela, hanno ricominciato a strillare i loro canti, facendo finta di non vederlo più.

Lui in piedi con il foglio in mano davanti a loro, loro che guardavano da un'altra parte urlando a squarciagola.

Luogo e persona non li dico, ne ha passate anche lui tra i kikos.

lunedì 8 aprile 2013

Pappagalli che recitano a memoria «anche le "battute spiritose" e gli aneddoti»

Papa Francesco, dopo il Regina Coeli di ieri, ha detto:
Sono lieto poi di salutare i numerosi membri di Movimenti e Associazioni presenti a questo nostro momento di preghiera, in particolare le comunità neocatecumenali di Roma, che iniziano oggi una speciale missione nelle piazze della Città. Invito tutti a portare la Buona Notizia, in ogni ambiente di vita, «con dolcezza e rispetto» (1 Pt 3,16)! Andate nelle piazze e annunciate Gesù Cristo, il Nostro Salvatore.
Insomma, non ha affatto apposto il sigillo papale sulla "speciale missione" che i neocatecumenali si sono dati per ordine di Kiko.

Ma vediamo qualche testimonianza che non verrà data nelle piazze... Per esempio quella a firma DG:


La tristezza dei kikos imposta
con forza sul volto del Redentore
Una cosa che non riuscivo a capire durante tutti questi lunghissimi anni è il fatto che i "catechisti" per un problema (o un peccato) presentato durante gli scrutini di passaggio dai fratelli di comunità, rispondono sempre con le stesse frasi.

Ma ogni persona è differente dall'altra!!

Ogni persona (fratello di comunità) vive una realtà differente, una condizione differente.
C'è chi è sposato e chi no, chi ha figli e chi no, chi da piccolo è stato amato dai genitori (per carità anatema, per la loro mentalità l'amore dei genitori NON deve esistere!!!) e chi invece ha avuto un'infanzia problematica, chi vive una condizione materiale di peccato e chi invece riesce (anche sforsandosi, perchè no?!) a non vivere nel peccato...

Ebbene tutte queste "differenze" che rendono unico l'uomo non vengono prese in considerazione.

Insomma la risposta al peccato o al problema è sempre quella unica e uguale per tutti.

Ed ecco che la vita e l'esperienza di un fratello viene appiattita e diventa un tutt'uno con quella del fratello che hai vicino.

L'individualità umana, con la sua positività o negatività, è ignorata dai catechisti.

Sei solamente un pezzo di carne che deve essere plasmato.

Mi sono ritrovato personalmente ad avere la stesso "suggerimento" o imposizione, per poter passare un passaggio, data ad un mio fratello di 25 anni piu' piccolo, non sposato e in buona salute.

E' che non possono fare dei distinguo tra una persona e l'altra perchè non è contemplato nei mamotreti.

Esempio ed esperienza personale: la mia storia non è particolarissima ma comunque ha degli elementi che la distinguono da quella di un altro fratello di comunità, e allora perchè non tenerne conto?

L'ho già detto, quando in un momento particolare (convivenza passaggio) ho dovuto dare la mia esperienza davanti a piu' di 100 persone (che non conoscevano la mia vita e che non mi conoscevano, a parte i miei fratelli di comunità).

I "catechisti", rispondendomi hanno ignorato la mia storia personale e mi hanno risposto ...alla cavolo.
Non ho capito e ho chiesto, al microfono e davanti a tutti se si ricordavano di me e di chi ero (!) visto che mi conoscevano da 20 anni! E ho chiesto il perchè di quella risposta offensiva e umiliante, alla luce della mia storia.

«...Kiko ha il carisma!
come puoi criticarlo
Ci fu grande imbarazzo da parte dei "catechisti" perchè NON sono abituati al dibattito e alla presa di posizione (anche normale e leggittima degli "scrutinati") e ci furono momenti di silenzio...

Poi tranquillo il catechista mi rispose che usavano la mia "testimonianza" NON per me o per darmi una risposta personale, ma per "DARE una catechesi".

Insistetti e chiesi se in QUEL MOMENTO PRECISO QUELLA CATECHESI non fosse fuoriluogo, visto appunto i gravi problemi che c'erano stati nella mai vita.

Loro dissero "va bene va bene, cio' NON IMPORTA "e continuarono.

Io risposi invece che era molto importante per me visto il grave momento che stavo vivendo.
Poi uscii dalla sale e piansi molto. Non mi vergogno a dirlo.

A nessuno importo', nessuno mi venne vicino eppure tutti i miei fratelli e i catechisti conoscevano la mia vita e la mai realtà!
Questa la chiamano "la comunione dei santi" eppure QUELLA frase DOVEVA AVERE per noi, avanti nel cammino, una sua IMPORTANZA.
Parole vuote...

In piu' subito dopo ci fu il pranzo e i "catechisti" fecero esattamente come facevano sempre e cioè come ha descritto molto bene Aldo.

Isolati, sorridenti tra di loro, con il tavolo benservito dai camerieri (noi self service, chiaro) bottiglia di vino e bicchieri colmi.

Non mi rivolsero parola e erano coscienti che ero uscito sconvolto da quella esperienza di poco prima.

Nessuno dei miei fratelli si avvicino' tranne un fratello (sposato anche lui, ma piu' giovane) che mi disse che era rimasto scandalizzato dall'indifferenza e dalla superficialità dei catechisti.

Ebbene questo fratello usci dalla comunità prima di me.

[...]

Lo studiare la Parola di Dio implica un coinvolgimento personale intimo e dell'anima.

Cosa che NON è domandata ai "catechisti" neocatecumenali.

Io ho cambiato 3 gruppi di catechisti e mi sono ritrovato, per aver cambiato luogo di residenza, a dover rifare alcune catechesi e alcuni scrutuni; ebbene nonostante il cambio di età, di formazione anche intellettuale e culturale dei "catechisti" e nonostante le loro esperienze e le loro estrazioni sociali e modi di parlare differenti ...TUTTI RIPETEVANO esattamente le stesse parole, le stesse frasi con la stessa intonazione e i stessi gesti!
Anche le "battute spiritose" o gli aneddoti che servono a "rilassare l'ambiente" ..erano identici!

Come potrebbero studiare o prepararsi magari con un corso per catechisti o con l'aiuto e un controllo di un bravo sacerdote, magari biblista?!

Le catechesi NON sarebbero piu' di Kiko ma della Chiesa.

Ecco perchè le domande che faranno durante queste 5 domeniche sono sempre le stesse, con la stessa impostazione della frase e della domanda.

Perchè le risposte saranno sempre quelle!!!

E magari la gente che gli ascolta potranno anche pensare... come parlano bene loro, come sono ispirati!! Falsi e ipocriti...

Guarda caso Kiko spiega bene la "procedura" di questa evangelizzazione NC nelle piazze:
* canti neocatecumenali
* icone neocatecumenali
* slogan neocatecumenali

(il tutto senza una firma che possa ricondurre a questo movimento)

Ed in piu', l'esperienza di "una ragazza o di un ragazzo" (preparato prima su chi dovrà parlare e cosa dire, ah questo potrei ripeterlo a memoria...)

E poi, dulcis in fundo, catechesi di un "bravo" (a detta di kiko) catechista...
Uno che lo fa come "mestiere" insomma.

Io già so chi delle mie tre comunità parlerà... non me lo hanno detto me lo so di sicuro.

La cosa se non fosse tragica, perchè prendono in giro le persone, sarebbe anche divertente.

Di sicuro pero' non lo è...

***

Rispondo a quello che dice Alessandra:
"Chi pensa di togliersi la vita ha bisogno di un messaggio concreto, ha bisogno di scoprire che Dio può cambiare le nostre vite", perciò i neocatecumenali gli annunciano che è figlio del demonio, il maligno è il suo signore, è schiavo del demonio per tutta la vita e non puo' non fare il male...

Ma questa è una pazzia! ma si rendono conto Mons. Vallini e il Santo Padre cosa vanno farneticando questi neocatecumenali??? E vogliono annunciare il VANGELO E L'AMORE DI DIO con queste bruttissime parole che spezzano il cuore e la speranza?
Ed è questo che diranno le prossime domeniche!!!
Il mio cuore si stringe in una morsa nel leggere tali farneticazioni...

Scemenze pericolose...

Tanto è vero che se ad una persona che sta sull'orlo di un precipizio gli dici che l'unica soluzione per lui, visto che non po' fare altro è quella di buttarsi di sotto... di sicuro NON annunci il MESSAGGIO DI AMORE DI NOSTRO SIGNORE!

Per i NC siamo talmente figli del demonio che non si pensa nemmeno che suicidarsi sia un offesa a DIO e alla vita che ci ha donato... Ma è questo che gli si va ad annunciare domenica per l'ANno dell'evangelizzazione???

NOI tutti siamo FIGLI DI DIO e AMATI DA LUI!

Le persone si suicidano non perchè sono in ginocchio o vanno cantarellando per la strada, si suicidano perchè NON hanno scampo, perchè sentono di non avere alternativa né scampo, si sentono accerchiati dal nero, dal nulla, dall'incomprensibile realtà che vivono, si sentono schiacciati da questa visione che proprio il demonio gli fa vedere.

Il demonio fa vedere solo piccolezza e orrore intorno e non fa vedere che c'è invece un Dio che ti ama e che ti da SPERANZA (non sono forse parole del Santo Padre?)

E cosa fanno i neocatecumenali?
Dicono: "non ci puoi fare nulla perchè SEI e RESTERAI A VITA (guarda a fine cammino neocatecumenale cosa ancora ti dicono i "catechisti") figlio del demonio...

Vergognatevi di queste catechesi che andate diffondendo!!


Scusate ma lo sanno quanti figli di fratelli NC sono soggetti a disturbi di personalità, di anoressia e bulimia, di tentativi di suicidio (o richieste di aiuto tentando di fare un gesto folle?)

Lo sanno o vivono in un "mondo a parte" e per fare questo IGNORANO le persone, i tanti giovani soprattutto, che soffrono a causa degli errori dei propri "genitori neocatecumenali"???

DG