La Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, nel 2005 ha proposto una relazione a cura di Mons. Mauro Piacenza, sulla storia ed il significato del tabernacolo nelle Chiese cattoliche.
Senza dubbio, quello che si evince dal lungo scritto è che il tabernacolo è il luogo dove custodire il Corpo di Cristo presente nelle ostie consacrate:
“Lì c’è la PRESENZA “REALE” non perché le altre presenze non siano vere (“reali”) ma per antonomasia, perché è SOSTANZIALE e, in forza di essa, Cristo, Uomo-Dio, si fa presente TUTTO INTERO.”
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Esempio di tabernacolo cattolico
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Si rimprovera la tendenza, sviluppatasi negli ULTIMI 40 ANNI, ad appiattire l’assemblea, separandola dal Sacrificio e quindi dando meno importanza al Corpo di Cristo:
“Negli ultimi quarant’anni questa idea dell’assemblea si è appiattita in un ORIZZONTALISMO SQUILIBRATO, perché separato dall’idea fondamentale di sacrificio. Così l’Eucarestia per molti, per troppi, SI È RIDOTTA AD UN SEMPLICE SEGNO DI COMUNIONE FRATERNA E LA FOCALIZZAZIONE TOTALIZZANTE SULLA SOLA CELEBRAZIONE HA EROSO SPAZIO ALLA FEDE NEL SACRAMENTO…
L’Eucarestia si è ridotta ad un piccolo segmento temporale di una mezz’oretta nella quale la parte del leone viene fatta dalle letture o dallo scambio della pace. Così decentrata, l’Eucarestia non penetra più di sé un luogo e non scandisce più il tempo.”
Anche il Codice di Diritto Canonico afferma che il tabernacolo È LA CUSTODIA DELLA santissima Eucarestia:
“La santissima Eucaristia venga custodita abitualmente IN UN SOLO tabernacolo della chiesa o dell'oratorio.”
(Can. 938 - §1)
“Il tabernacolo nel quale si custodisce abitualmente la santissima Eucaristia sia inamovibile, costruito con materiale solido non trasparente e chiuso in modo tale che sia evitato il più possibile ogni pericolo di profanazione.”
(Can. 938 - §3)
“Davanti al tabernacolo nel quale si custodisce la santissima Eucaristia, brilli perennemente una speciale lampada, mediante la quale venga indicata e sia onorata la presenza di Cristo.”
(Can. 940)
Infatti:
“AUGUSTISSIMO SACRAMENTO È LA SANTISSIMA EUCARISTIA nella quale lo stesso Cristo Signore è presente, viene offerto ed è assunto, e mediante la quale continuamente vive e cresce la Chiesa”
(can. 897)
l’Eucarestia è un SACRAMENTO, AUGUSTISSIMO SACRAMENTO.
Nel 1999 il Pontificio Consiglio emanò un’INTERPRETATIO AUTHENTICA del canone 1367 del Codice di Diritto Canonico a proposito della traduzione in lingua volgare del testo latino che aveva ingenerato confusione quanto all’esatta definizione di sacrilegio.
Senza stare ad entrare specificatamente nel merito della questione, riportiamo l’interpretazione autentica del Pontificio Consiglio, confermata dal Santo Padre che ne ordinò la promulgazione:
“Il verbo abicit (in quesito dell’interpretazione) va inteso non solo nel senso stretto di gettare via e nemmeno genericamente nel senso di profanare, ma nel significato più ampio di disprezzare, spregiare, UMILIARE. Pertanto commette grave delitto di sacrilegio contro il Corpo e il Sangue di Cristo chi asporta e/o conserva le sacre Specie con fine sacrilego (osceno, superstizioso, empio) e chi, anche senza sottrarle dal tabernacolo, dall’ostensorio o dall’altare, ne fa oggetto di un qualsiasi atto esterno, volontario e grave di disprezzo. A colui che si fa colpevole di questo delitto è comminata, nella Chiesa latina, la pena della scomunica latae sententiae (cioè automatica) la cui assoluzione è riservata alla Santa Sede”
“La Chiesa, anche quando è, per così dire, costretta a comminare delle pene, è mossa sempre dalla necessità di salvaguardare l’integrità morale della comunità ecclesiastica e procurare il bene spirituale e la correzione dei delinquenti ma in questo caso lo fa anche, e primariamente, per tutelare il Bene più grande che ha ricevuto dalla divina misericordia, cioè lo stesso Cristo Signore, fatto «pane di vita eterna» (cf. Gv 6, 27) nella Santissima Eucaristia.”
Anche senza essere liturgisti, dalle disposizioni in esame si capisce bene che il tabernacolo è dove si custodisce il Santissimo Sacramento dell’Eucarestia, PRESENZA REALE di Nostro Signore Gesù Cristo. Niente altro.
Infatti sono comminate sanzioni, anche pesanti, a chi non solo compie sacrilegio verso quel Santo Corpo, ma in ugual misura anche a chi compie un atto esterno e volontario di disprezzo.
Allora tutto ruota intorno alla definizione di disprezzo e poi di disprezzo grave, quindi sacrilegio.
Dal Concilio di Trento, mai superato, oltre alla conferma dell’uso del tabernacolo per la conservazione della Santa Eucarestia, si hanno varie casistiche di “anàtema”, tra cui:
“SE QUALCUNO DIRÀ CHE NON È LECITO CONSERVARE LA SANTA EUCARESTIA NEL TABERNACOLO; ma che essa subito dopo la consacrazione debba distribuirsi agli astanti; o non esser lecita che essa venga portata solennemente agli ammalati, sia anatema.”
(can. 7)
Ora riascoltiamo ciò che Carmen Hernández Barrera, "iniziatrice" del Cammino, sosteneva:
“Io sempre dico ai Sacramentini, che hanno costruito un tabernacolo immenso: se Gesù Cristo avesse voluto l'Eucarestia per stare lì, si sarebbe fatto presente in una PIETRA che non va a male. Il pane è per il banchetto, per condurci alla Pasqua. La presenza reale è sempre un mezzo per condurci ad un fine, che é la Pasqua. NON E' UN ASSOLUTO, Gesù Cristo è presente IN FUNZIONE del Mistero pasquale”
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La pietra che non va a male. Scelta di "Gesù" per non stare nel tabernacolo. Secondo Carmen |
“Abbiamo trasformato l'Eucarestia che era un canto al Cristo glorioso, nel DIVINO PRIGIONIERO DEL TABERNACOLO.”
Come si intuisce, non è che questa “santa di categoria superiore” avesse una grande considerazione del tabernacolo: lo definisce come la “PRIGIONE” di Gesù, “divino prigioniero”, e sostiene che Gesù non volle l’Eucarestia per stare nel tabernacolo (luogo della custodia del Corpo di Cristo sacramento), altrimenti avrebbe deciso di farsi presente in una pietra. Sapeva lei, povera donna, cosa voleva Gesù, meglio della Chiesa.
Peggio ancora, però, Carmen sostiene che LA PRESENZA REALE NON È UN ASSOLUTO, ma è SOLO IL FINE PER LA PASQUA O PER L’EUCARESTIA, come a dire che quindi, quando QUESTO FINE È ASSOLTO, LA “RELATIVA” PRESENZA REALE FINISCE.
Non so voi, ma io in queste parole trovo un grande disprezzo per Gesù-Eucarestia che la Chiesa bimillenaria, e non Carmen Hernandez, ha stabilito come dogma che sia una PRESENZA ASSOLUTA, TOTALE E PERMANENTE, tanto da custodire le Sacre Specie consacrate nel rispetto del tabernacolo.
Checché ne dicano i nuovi teologi post-conciliari.
Carmen non ha detto che “non è lecito” conservare la Santa Eucarestia nel tabernacolo, ma ha detto che il tabernacolo È SBAGLIATO ED INUTILE, perché la presenza reale del Corpo di Cristo nelle sacre specie è RELATIVA e volta al solo fine dell’Eucarestia. Poi finisce.
Niente adorazione eucaristica davanti al Corpo di Gesù nel tabernacolo, quindi.
Niente adorazione eucaristica proprio.
Niente tabernacolo.
Ci viene dunque il sospetto che il “tabernacolo a due piazze” del Movimento Neocatecumenale derivi proprio da questo disprezzo, da questo dileggio del tabernacolo cristiano come repositorio del Corpo di Cristo, che esaurisce la sua presenza una volta ottemperata la FINALITÀ EUCARISTICA.
Sappiamo infatti che questi tabernacoli neocatecumenali, oltre alla pisside con le ostie (pane-focaccia?) consacrate, contengono anche la Bibbia.
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Tabernacolo neocatecumenale
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Già intanto ci sorge la prima, lecita domanda: ma se nel Movimento Neocatecumenale non si usano le ostie, bensì la focaccia artigianale, cucinata nelle cucine familiari o professionali degli alberghi, che cosa verrà conservato nella pisside?
Pezzi di focaccia avanzati?
Ma non sono loro che sostengono, secondo santa Carmen, che il Corpo di Cristo consacrato nell’Eucarestia deve essere consumato TUTTO perché è RELATIVO AL FINE?
Che ci tengono allora nella pisside nel tabernacolo?
Sta a vedere che è vuota o al massimo contiene le ostie per l’adorazione, che da un certo punto in poi hanno iniziato a fare, comportandosi come i religiosi naturali (secondo loro) …
Quando consacrano le ostie per l’adorazione, nei seminari Redemptoris Mater, per esempio, si utilizzano sempre le tipiche focacce neocatecumenali? Insieme alle focacce nelle Eucarestie, per poi riporle nel tabernacolo?
Assimilare la Bibbia che, pur essendo un testo sacro, non è un sacramento, al sacramento dell’Eucarestia, al Corpo REALE di nostro Signore Gesù Cristo, ci pare un certo atto di disprezzo, anche se certe nuove teologie ecumeniche ci hanno provato a dichiarare “presenza reale” di Gesù anche altri aspetti, ferma restando però l’«eccellenza» del sacramento eucaristico, in cui la presenza reale di Cristo PERMANE e non è limitata al solo atto liturgico.
Alloggiarli nello stesso tabernacolo non ha nessun senso.
Il Corpo di Cristo è SACRAMENTO, la Bibbia è TESTO SACRO, presenza nell’atto liturgico.
Non hanno pari dignità.
Ma allora, seconda domanda, perché hanno fatto questa scelta?
Intanto nei seminari neocatecumenali "Redemptoris Mater" il tabernacolo si trova nella yeshivà, definizione di un luogo di preghiera che per gli ebrei è l'istituzione educativa principalmente del Talmud e della Torah.
Normalmente, nelle yeshiva neocatecumenali, si trova davanti alla Bemà ebraica o greca, il luogo in cui si canta e si proclama la Parola, praticamente il pulpito dei cristiani.
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Bemà (bimah) nella Yeshivà del "Redemptoris Mater" di Perth
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Tutto ciò si trova molto ben descritto nella presentazione del Redemptoris Mater di Perth, Australia.
I neocatecumenali affermano che il “loro” tabernacolo si troverebbe oltre la “porta per l’aldilà”: “al di là” di due grandi porte fatte ad ANTE, ci sono infatti:
“DUE DELLE “PRESENZE” di nostro Signore Gesù Cristo: le specie eucaristiche nel tabernacolo e la Sua Parola, sotto forma di Scrittura, sulla MENSOLA SUPERIORE.”
Il tabernacolo sta SOTTO la Scrittura.
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Yeshiva ebraica
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Quindi c’è una grande porta ad ante oltre la quale sta “rinchiuso” il tabernacolo insieme neanche alla Bibbia, ma “alla Sua Parola”, dicono, in forma di (generica) Scrittura.
Se, secondo Carmen, Gesù è "prigioniero" nel tabernacolo, adesso è pure "prigioniero" dentro le "porte" della struttura "doppia piazza" che chiamano "tabernacolo", insieme alle Scritture.
Se un seminarista desidera passare del tempo in adorazione eucaristica, può andare nella cappella, dove si trova davanti a “Cristo che è perennemente presente nei segni sacramentali del Pane eucaristico (ndr. vero sacramento) e delle Sacre Scritture, ambedue DIETRO le porte del tabernacolo della Cappella.”
Ma il tabernacolo non doveva essere UNO SOLO nella stessa struttura?
(Can. 938 - §1)
E i "segni sacramentali" non sono quelli che enumera la chiesa, cioè benedizioni e consacrazioni, a imitazione dei sacramenti?
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Tabernacolo nella Yeshiva del Redemptoris Mater di Perth |
Ci si profonde ampiamente a descrivere la Scrittura: la Bibbia è rivestita in argento, oro e pietre preziose che si riferiscono alle dodici pietre dell’Apocalisse su cui si basa la nuova Gerusalemme, cioè i dodici Apostoli e, siccome HA GRANDE IMPORTANZA, NON DEVE ESSERE LASCIATA SCOPERTA E DOVREBBE AVERE UN POSTO D’ONORE (infatti sta SOPRA il tabernacolo).
Questo perché il TALMUD (????) dice:
“Se vedi la Scrittura cadere, un giorno di digiuno si impone.”
IL TALMUD…
E di certo, il Talmud non può dire "il crocifisso".
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Secondo tabernacolo nella cappella. Perth
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Si dice che il tabernacolo MOSTRA la PRESENZA SACRAMENTALE DI GESÙ NELLE SCRITTURE (BIBBIA D’ARGENTO) E LE SPECIE EUCARISTICHE (CORPO DI CRISTO).
Capito???
Secondo i neocatecumenali il tabernacolo NON contiene il Corpo di Gesù Eucarestia, ma MOSTRA LA PRESENZA SACRAMENTALE DI GESÙ NELLE SCRITTURE!!!
Ma NON "NELLE" specie eucaristiche.
NO.
La presenza sacramentale di Gesù è NELLE scritture, non si dice anche “NELLE” SPECIE EUCARISTICHE.
È una parolina mancante, una sola, MA STRAVOLGE TOTALMENTE IL SENSO:
Il tabernacolo, secondo loro, MOSTRA la Bibbia, che rappresenta la PRESENZA SACRAMENTALE di Gesù NELLE SCRITTURE, “E” “MOSTRA” LE SPECIE EUCARISTICHE.
MOSTRA LE SPECIE EUCARISTICHE???
Il tabernacolo CONTIENE il Corpo REALE di Cristo NELLE SPECIE EUCARISTICHE CONSACRATE, il Santissimo SACRAMENTO, non delle generiche “specie eucaristiche”.
No, non crediamo ad un errore di trascrizione.
Dietro c’è proprio la classica deformazione malvagiamente neocatecumenale: intanto il tabernacolo non MOSTRA ma CONTIENE, non le specie eucaristiche in senso generico, ma proprio IL CORPO DI CRISTO, reale e permanente, nel cattolicesimo.
Quell’ “e” non seguita da “nelle”, è tutto un programma negazionista della presenza reale del Corpo di Gesù nelle specie consacrate, almeno della sua “permanenza” oltre la Liturgia.
Non so se mi sono spiegata bene.
È una questione anche grammaticale:
Il tabernacolo = soggetto
mostra = predicato verbale
(cosa?) la presenza reale = complemento oggetto
(di chi?) di Gesù = complemento di specificazione
(dove?) nelle Scritture = complemento di luogo (figurato)
e (mostra) = predicato verbale
(cosa?) le specie eucaristiche = complemento oggetto
Quindi, NON MOSTRA la presenza reale di Gesù “NELLE” SPECIE EUCARISTICHE, ma MOSTRA “SOLO” LE SPECIE EUCARISTICHE, genericamente.
Come se non bastasse, si continua la descrizione spiegando che “nella parte superiore del Tabernacolo è inciso l’Albero della Vita (proprio come il significato della menorah nella kabbalah), che produce frutti. PREFIGURAZIONI DELLE SEFIROT.”
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Parte superiore del tabernacolo nel R.M. di Perth, con relativa "prefigurazione delle Sefirot" |
DELLE SEFIROT???
Cosa sono le Sefirot?
Ovunque si cerchi compare sempre la stessa spiegazione: sono le 10 essenze fondamentali della Kabbalah.
Sono le dieci modalità o gli “strumenti” di Dio attraverso cui l’Ein Sof (l’Infinito) si rivela e continuativamente crea sia il reame fisico che la Catena dei Reami metafisici superiori (Seder hishtalshelus).
Sono: Kèter, Chokhmàh, Binàh, Dàat, Chèssed, Ghevuràh, Tifèret, Nèzakh, Hod, Yessòd e Malkhùth.
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Le 10 sefirot emanazioni della Kabbalah |
È questo il credo cristiano?
Un tabernacolo rinchiuso dietro spesse e grandi porte che MOSTRA le specie eucaristiche e la PRESENZA SACRAMENTALE di Gesù NELLE SCRITTURE, su cui l’incisione dell’Albero della Vita produce dei frutti che prefigurano le Sefirot???
Detto questo, possiamo allora meglio comprendere perché il tabernacolo neocatecumenale è “a due piazze”, in considerazione anche del fatto che nelle sinagoghe ebraiche è sempre presente l’ARON.
Che cosa è l’Aron?
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Aron ebraico
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L'Aron è l’Armadio Sacro ed ha una grandissima importanza all'interno della sinagoga per la liturgia ebraica, perché è il mobile deputato a CONTENERE il Sefer Torah, i rotoli della legge. Ogni SABATO, durante le funzioni, vengono srotolati e letti. Poi vengono riposti all'interno dell'Aron.
Presenta sempre ANTE APRIBILI con all'interno i rotoli dei testi sacri.
Ed ecco svelato l’ennesimo arcano degli arcani!
Il “tabernacolo neocatecumenale a due piazze” altro non è che il sincretismo sacrilego tra l’Armadio Sacro ebraico, l’Aron, che contiene la Scrittura, e il tabernacolo cristiano che NON contiene il Corpo REALE di Cristo, ma MOSTRA le specie eucaristiche (come le potrebbe mostrare un negozio di arredi sacri).
La Scrittura sta SOPRA ed il tabernacolo sta SOTTO.
Il tabernacolo MOSTRA la presenza reale di Gesù NELLA Scrittura.
Il tabernacolo MOSTRA le (generiche) specie eucaristiche.
E così, Gesù in persona, Gesù REALE, si trova annoverato con pari dignità (senz’altro meno) alla Scrittura e sottostà (proprio come posizionamento) alle 10 Sefiroth kabbalistiche.
Da qui escono i “preti” neocatecumenali.
Non si può allora parlare di disprezzo e umiliazione, come recita il canone 1367 del Codice di Diritto Canonico?
Francesco, Papa Francesco, alzati!