mercoledì 31 luglio 2019

Sant'Antonio e la mula dell'eretico

In tutti i luoghi che attraversava, Sant’Antonio da Padova era il flagello degli eretici, in virtù del dono meraviglioso che possedeva di confutare le loro obiezioni e di smascherare le loro calunnie sulla fede cattolica. Un giorno si trovava a Tolosa (Francia) per combattere gli errori dei nemici della Santa Chiesa e si mise a discutere con uno degli albigesi più tenaci. La lunga discussione finì per vertere sul sacramento dell’Eucaristia. Dopo grandi difficoltà, il difensore dell’errore venne ridotto al silenzio. Alla fine, sconfitto ma non convertito, ricorse a un’argomentazione estrema, sfidando il santo:
“Basta con le parole, andiamo ai fatti. Se per qualche miracolo potete provare davanti a tutto il popolo che il corpo di Cristo è davvero presente nell’Ostia consacrata, abiurerò l’eresia e mi sottometterò al giogo della fede”.
“Accetto la sfida”, replicò subito Sant’Antonio, pieno di fiducia nell’onnipotenza e nella misericordia del Divin Maestro.
“Ecco cosa propongo: a casa ho una mula. Dopo averla lasciata chiusa tre giorni senza cibo la porterò in questa piazza. Alla presenza di tutti, le offrirò un’abbondante quantità di avena da mangiare. E voi le presenterete quello che dite essere il corpo di Gesù Cristo. Se l’animale affamato abbandonerà il cibo per correre verso quel Dio che secondo la vostra dottrina dev’essere adorato da tutte le creature, crederò con tutto il cuore all’insegnamento della Chiesa cattolica”.
Il giorno stabilito, accorse gente da ogni luogo, riempiendo la piazza in cui si sarebbe realizzata la grande prova. Tutti, cattolici ed eretici, erano pieni di aspettativa. Lì vicino, in una cappella, fra’ Antonio celebrava la Santa Messa con angelico fervore.

Arrivò l’albigese, spingendo la sua mula, mentre una persona portava il cibo preferito dall’animale. Una folla di eretici lo scortava, assaporando la vittoria che riteneva scontata.

Eucarestia neocatecumenale: vuota e "seduta"
In quel momento uscì dalla cappella Sant’Antonio, tenendo in mano il ciborio con il Santissimo Sacramento. Si fece un profondo silenzio. Rivolgendosi alla mula, disse a voce alta:

“In nome e per il potere del tuo Creatore, che nonostante la mia indegnità ho realmente presente nelle mie mani, ti ordino, povero animale: vieni senza indugio a inchinarti con umiltà davanti a Lui. Gli eretici devono riconoscere che ogni creatura presta sottomissione a Gesù Cristo, Dio creatore, che il sacerdote cattolico ha l’onore di far scendere sull’altare!”.

Allo stesso tempo, l’albigese mise l’avena sotto la bocca della mula affamata, incitandola a mangiare.

Oh, prodigio! Senza prestare alcuna attenzione al cibo che le veniva offerto, non ascoltando altro che la voce di fra’ Antonio, l’animale si chinò sentendo il nome di Gesù Cristo, e poi si inginocchiò davanti al Sacramento di Vita, come per adorarlo.

Vedendo questo, i cattolici esplosero in manifestazioni di entusiasmo, mentre gli albigesi rimasero stupiti e confusi.

Il padrone della mula, mantenendo la parola data a Sant’Antonio, abiurò l’eresia e divenne un fedele figlio della Chiesa.

(P. Eugène Couet, Miracles Historiques du Saint Sacrément, 3ª ed., pp. 170-172)

lunedì 29 luglio 2019

Quando i kikos ti chiamano "giuda" e "buffone"

Risposta di un sacerdote al fratello neocatecumenale Massimiliano.


Credenti della religione kikista-carmenista
L’arcivescovo mi affida una piccola parrocchia del centro vicina al nostro istituto di scienze religiose, sperando che come teologo riesca a mettere in riga i catechisti del Cammino Neocatecumenale che in quella sede avevano da 25 anni il loro stato maggiore. Li convocai per un ciclo di catechesi tenute da me, che non solo non accettarono, perché quando toccai gli aspetti dogmatici della fede, in maniera insolente e sfacciata finirono per ridermi in faccia.
Sapendo grazie a Dio di poter contare sull’appoggio del mio arcivescovo (cosa affatto scontata per un prete!) iniziai poco dopo con le proibizioni: 1) niente messa il sabato sera con esclusione dei fedeli, 2) niente messe private nei saloni parrocchiali, 3) niente messe in chiesa celebrate su un tavolo allestito anziché sull’altare consacrato, 4) niente “monizioni” e “risonanze” che erano poi di fatto vere omelie, soprattutto ripiene di gravi errori dottrinali.

Parte la loro protesta presso l’arcivescovo che nemmeno li riceve e che li demanda al vicario generale, il quale fu aggredito verbalmente quando gli disse che le disposizioni sono dettate dal parroco in accordo con l’ordinario diocesano.

Non potendo fare come gli pareva, i neocatecumenali abbandonano la parrocchia, ma senza trovare parroci di altre parrocchie disposti a dargli in uso le sale parrocchiali per catechesi e per messe private celebrate a porte chiuse tra di loro.

Sul conto mio iniziano a correre voci su presunti difetti morali e violazioni legate al VI° comandamento. Ebbi un gran daffare a convincere due preziose collaboratrici dell’istituto di scienze religiose a non dimettersi dai propri incarichi. Una riuscii a convincerla, grazie all’aiuto dato dal marito, l’altra non riuscii a convincerla. Per chi non l’avesse compreso … erano le mie amanti (!?).

Quando una rimase e l’altra se ne andò, fu diffusa voce che le mie due amanti avevano litigato tra di loro per gelosia (!?).

Ho collaborato per anni con queste collaboratrici, e mai, sino a prima, era stato emesso un solo sospiro, tutto si è scatenato dopo il mio attrito con i neocatecumenali. Diciamo che si tratti di pura coincidenza.

Queste persone dipinte come così zelanti e rispettose di tutte le regole dal Sig. Massimiliano, in completa disobbedienza al vescovo iniziarono a usare le sale di un hotel del posto, facendo venire a rotazione due preti neocatecumenali da fuori diocesi, usciti dai Redemtoris Mater, che senza prevista autorizzazione dell’ordinario diocesano celebravano messe private in luoghi non consacrati. Per chi non lo sapesse chiariamo che nessun prete di altra diocesi che non sia autorizzato può esercitare il ministero sacro nel territorio canonico di un altro vescovo, specie celebrando liturgie non conformi ai libri liturgici e in spazi non consacrati.

Facendo mia la risposta di padre Ariel e del lettore “Tomista ex NC”, devo dirle, Sig. Massimiliano, che le cose stanno in due termini, nei quali uno esclude l’altro: o lei, come le è stato detto, mente sapendo di mentire, oppure, come forse può essere, lei appartiene invece a un altro Cammino Neocatecumenale, che rispetta le disposizioni dei vescovi, quelle dei parroci, i libri liturgici ecc .. ecc …

Quando dopo alcuni mesi il cancelliere arcivescovile notificò ai due preti che non erano autorizzati a celebrare nel territorio diocesano senza l’autorizzazione prevista, loro cessarono le celebrazioni, e un mese dopo, quando l’arcivescovo si recò in una parrocchia ad amministrare le cresime, sul sagrato della chiesa un gruppo di persone, senza ragione e motivo, mentre entrava gli strillò “giuda” e “buffone”. Anche questa, però, è una coincidenza, perché come potrà spiegarci il Sig. Massimiliano, mai, dei neocatecumenali messi in riga, mancherebbero di rispetto a un vescovo.

Sappia che sono uno dei vari preti che con il proprio nome, cognome , indirizzo e persino codice fiscale, ha fornito a padre Ariel una relazione di 30 pagine dove riassumo tutta la vicenda in mia qualità di testimone oculare.

sabato 27 luglio 2019

Attenti al lupo? Attenti al portafoglio che va via, piuttosto!

Si è scritto: "O ti limiti a gridare «attenti al lupo» solo quando temi che qualcuno possa lasciare il Cammino?" 
Attenti al portafoglio che va via! Vorresti dire!
Quello conta, per questa gente.
Vi ripeto, che questi sono caduti come Esaù, in ambito mondano e carnale. Si sono giocati le carte, hanno disprezzato il Signore, per le opere materiali.
Esaù rientrando a casa sua ed affamato poteva attendere cinque minuti, cucinarsi, e poi avrebbe mangiato a crepapelle. Invece ha fatto prevalere il lato carnale, e per l'opera carnale si è venduto ciò di più caro che aveva. 
Costoro che fanno? Similmente le stesse cose.

Faccio un esempio, vissuto e visto con i miei occhi. Questo è solo un piccolo esempio in mezzo al mare.
Fatta la celebrazione, cioè la convivenza, arriva l'ora della busta. OK! (Seguite il discorso, così capirete come cadono nelle opere del mondo e nella carne).
Si fa il calcolo, e lo fanno loro, ovviamente, e si ripassa la busta. Ognuno mette i soldi propri (le proprie lenticchie, sempre in base all'esempio e alla similitudine), ma loro che fanno? Prendono, si vanno a nascondere (da qui capite che da questa azione già sono caduti nel peccato, in quanto si celano alla vista degli altri (non dico che rubano, attenzione, cioè prelevano i soldi, ma affermo che si muovono nascosti), e poi rientrano nella sala annunciando: fratelli! forza! Siate generosi! Mancano tot euro!
Ripassa la busta, e si ripete l'azione, e poi altri ripassi, fino ad ottenere il tutto. 
Ci sono diverse azioni che interagiscono, chi dice "forza fratelli mancano i soldi non siate attaccati al denaro" è il primo che in quel momento è attaccato al denaro, in quanto lavora, e se crede a ciò che fa, dovrebbe dare l'esempio proprio lui, per cui dovrebbe dire che non manca nulla e dovrebbe metterceli proprio lui di tasca propria. Gli altri, cioè quelli che non hanno messo la propria quota, stanno lì che hanno i soldi in casa, o in banca, ma che hanno deciso di non portarseli, facendosi i propri calcoli. E così via.

Ovviamente vi potrebbe essere colui che non ha nulla, ma questo ha il semaforo verde, e non stiamo parlando di lui, che sia chiaro a tutti. Ma quello che dobbiamo evidenziare di base, oltre tutto questo descritto, è il fatto di andarsi a nascondere per contare i soldi, non stiamo trattando chi non li porta ed è venuto a sbafo, questo atteggiamento è secondario, anche se non va bene, ma il peccato principale è nel fatto del conteggio dei soldi di nascosto. 
Perchè? Perchè è un atteggiamento instintivo di appropriazione, cioè una volta che il malcapitato dona dei soldi (le lenticchie, cioè il malcapitato lo fa per Dio, in quanto ci crede, per cui lui cerca di acquisire i favori di Dio facendo la carità) dall'altra parte vi è l'atteggiamento di diventarne i proprietari, ma che proprietari non si è ( perchè si è donato a Dio, non a lui o loro), per cui si è caduti ( Esaù che si vende per il piatto di lenticchie) perchè una volta acquisiti, e sfido chiunque a dire il contrario, se ne diventa i "PADRONI", in quanto il primo che osa non fare ciò che si pensa e si fa, ecco che viene cacciato, calunniato, giudicato, indicato come indemoniato, ecc, ecc. Dimenticandosi di tutto quanto il bene, cioè dimenticantosi che il fratello che stanno mettendosi sotto ha: fatto eucarestia con loro (per cui ha dentro Cristo ed è un altro Cristo, chi mangia del Signore ha dentro il Signore), ha donato soldi alle convivenze (per cui ha fatto la carità), è stato invitato proprio da loro stessi alle catechesi con striscioni e inviti (per cui sono loro che si adoperano nel tendere la rete al loro prossimo, per farlo cadere nel laccio, cioè spogliarlo di tutto e poi abbandonarlo morto lungo la strada: Parabola del Samaritano, vi ricorda qualcosa?); che lo chiamavano fratello, e poi lo hanno messo sotto con parole amare e calunnie, che lo hanno chiamato solamente per usarlo quando serviva un qualcosa, cioè fare numero nelle case, fare d'appoggio alle preparazioni varie, chamarlo quando serviva una persona per pulire le stanze e prepararle, poi lo si chiama, eventualmente dopo, solo perchè serve qualcosa, altrimenti non lo si conosce e lo si saluta e ecc, ecc ( è inutile che faccio l'elenco, ognuno sa di cosa si sta parlando: ovviamente parlo dei colpevoli, non di tutti).

Per cui ci troviamo davanti ad un cristiano che per le opere materiali si mette sotto i piedi suo fratello. Se andate a vedervi la Bibbia, e partite da Caino ed Abele, Esaù e Giacobbe, il Faraone con Mosè, Amalek con Israele, Saul e Davide, lo stesso Davide e Betsabea (il marito di questa, più precisamente), i Re decaduti con i Profeti, i Farisei con Gesù, i Giudei e Romani e Pagani verso gli Apostoli, ecc, ecc, fino ad arrivare ai giorni nostri, cioè con i fanatici Musulmani che perseguitano i Cristiani, e poi arriviamo, anche, dentro l'ambito cristiano, cioè con questi che si muovo in questo modo. Da tutto questo ne possiamo capire che il figlio della carne perseguita il figlio dello Spirito, perchè il primo è voluto svendersi per le opere mondane, per cui vedendosi lo spirituale che è in Santa Pace, ecco che inizia a perseguitarlo in ogni modo. E proprio questo accade in mezzo a costoro, ma in maniera subdola e mistificatoria.

Cioè, il fratello che hanno puntato, perchè si accorgono che non è in sintonia con loro, ecco che si inizia a fare in modo che sia messo sotto accusa, per poterlo condannare di colpe inesistenti. L'esempio palese lo abbiamo con il Signore nella Settimana Santa (cercate di capirmi nel senso spirituale: premetto che il Signore è il Signore, ma Lui è venuto ad illuminare, e nel nostro piccolo ci capitano delle cose simili):
vi è l'ingresso della Domenica delle Palme (quando ti invitano alle catechesi e ti conscono per la prima volta (saluti, sorrisi, baci della pace, scambi di numeri, inviti, donazioni, siamo una famiglia, siamo una comunità santa, cortesie, tutti affabili, tutti fratelli, tutti amici, l'altro è Cristo (per cui, sempre in similitudine, le palme messe davanti a te, e ti senti accolto dagli altri) fino ad arrivare al Venerdì Santo (calunnie, imposizioni, appropriazioni di tutto ciò che hai contribuito (leggio, coprileggio, tappeti, croce, sedie, lavori, pulizia, benzina, donazioni, collette, alcuni i mutui, ecc, ecc.) per cui c'è la spogliazione della "Tunica", se la giocano ai dadi li dentro, quello che era, anche, di proprietà del fratello, ecco che si spartisce tra i Romani.

Ma di tutto questo non ci dobbiamo preoccupare, perchè Dio lo permette, e se lo permette è per darci un bene maggiore: LA DOMENICA DELLA RESURREZIONE.
Carissimi, noi siamo risorti con Gesù, per cui non dobbiamo dispiacerci più di tanto, lo so, le ferite sono lì e sanguinano, ma è molto di più la Resurrezione, per cui il Dono è maggiore del peccato.
La Resurrezione è vita, la resurrezione è Pace, la resurrezione è Amore, il Fuoco brucia tutte le scorie, e ciò che era, ora non è più, fa parte del passato, perchè noi siamo protesi verso il nostro futuro che è Dio, infatti verso Dio tendiamo il nostro spirito e ci affidiamo nelle Sue Santissime Mani Benedette, sicuri che nelle Sue Mani siamo con Lui e per cui nulla ci può nuocere.

Pace ai figli della Pace. La Resurrezione è la Pace.

(da: Isaia Paolo Geremia)

giovedì 25 luglio 2019

Il Cammino di Kiko è la dittatura delle emozioni

Il kikianesimo è il ritratto perfetto della mancanza di fede.
Ti convince che è il vivere obbedendo a Kiko che ti fa diventare un cristiano, che è perché celebri "l'Eucaristia", la Pasqua, i passaggi, le Lodi "come Kiko comanda di fare", che diventi un vero cristiano.

Mentre invece Dio è il grande assente.

Rivendica il nome "Dio" invece di dire "Il Signore questo, il Signore l'altro"!

Lo Spirito Santo di ogni battezzato sta gridando dentro di te: credi davvero che Gesù Cristo, l'Unigenito Figlio di Dio, sia presente nell'ostia consacrata? Credi davvero che il Vangelo sia una parola "vivente e vivificante"?
Se davvero CREDI, non aver paura: cerca una cappella poco frequentata, mettiti in ginocchio e "perditi" per ore ai piedi del tuo Amato, di Gesù Cristo.
"Il male d'amore non può essere curato, se non con la presenza e la figura" (S. Giovanni della Croce).
È pura "Dio Terapia": esposizione del Santissimo Sacramento e tu esposto al Santissimo Sacramento.

Il Vangelo non è ciò che dicono i paralleli della Bibbia di Gerusalemme, né i mamotreti, né quei falchi dei tuoi kikatechisti.
Il Vangelo è ciò che in questo momento, Gesù Cristo ti sta dicendo (forse attraverso un versetto della Bibbia): ascoltalo! Prometti di essere sua sposa, poiché Lui dalla croce ti promette amore eterno.

Al contrario, il kikianesimo è la religione/dittatura delle emozioni, del rumore. È "Scaldarsi" con gli annunci, "reilludersi" con le Eucarestie e le convivenze annuali, è "sentire euforia" negli incontri estivi; è "sentire qualcosa di molto forte": "ho sentito"... "Ho vissuto" ...
È la dittatura delle emozioni.

Per non parlare dell'impossibilità di fare SILENZIO.

Il falso dio Kikiano è o "di testa" o "di pancia". Consiste nel ripetere dottrine inculcate: mantra di Kiko (come "chi obbedisce non sbaglia mai") o SENTIRE  lacrime, euforia, orgoglio, ESSERE PROTAGONISTA di una nuova fase della storia, CONQUISTARE il suo regno ...
mentre davanti al Santissimo Sacramento si sta in silenzio, in solitudine, lontano dagli sguardi degli altri, cuore a cuore.

La Chiesa cattolica non è una religione "per un intero popolo". Quanto sono consapevoli di questo le mie amate Chiese orientali! Il cattolicesimo è la religione del "ciascuno". Dio non ha fatto patti "collettivi", è un Tu al quale tu hai rubato il cuore.
Non c'è religione il cui primo e assoluto obiettivo non sia che l'individuo stesso personalizzi, e viva nel modo più intimo, il suo rapporto con la divinità. Ecco come nasce il bisogno di riti nella comunità: perché l'individuo si rafforzi nella sua esperienza personale, intima e quotidiana della sua relazione con Dio.

Sì, è vero, Gesù Cristo al Tabor ha dimostrato che la vera preghiera è fatta "in cordata". In comunione, in comunità. Anche l'eremita più ritirato deve essere in comunione con qualcuno in modo che la sua preghiera sia cristiana.

Però al satanico: "Guai a chi è solo!" che i kikiani usano per inculcare la paura ai fratelli e coloro che lasciano il loro gruppo-stufetta chiamato "La Comunità" (che esprime concretamente molto poco di ciò che è il vera comunione!),  Benedetto XVI risponde: "Chi prega, non è mai solo".

La preghiera è vita (la propria persona diventa -si converte- in preghiera).
Chi prega ha vinto la morte, è ritornato dall'inferno, perché l'inferno è (anche) la solitudine.
Grazie, papa Benedetto XVI.

(da Gänswein su Cruxsancta)

martedì 23 luglio 2019

Il Cammino Neocatecumenale? È un optional non richiesto

Risposta a D.M., lettore neocatecumenale -le cui osservazioni sono state riportate in corsivo-, scritta del nostro collaboratore LUCA.

Ecco cosa scriveva D.M.:
I Kikos infiorano solo il proprio idolo Cammino
“San Paolo, nella 1a lettera ai corinzi, dice: 'Anch'io, o fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.'
Penso che questa parola risponda in maniera sufficiententemente esaustiva alle osservazioni riguardanti le lacune dottrinali e all'infantile e menzognera didascalia della foto nell'articolo.”
Risposta di Luca:

Penso proprio che non hai risposto a nulla di quello che si dice nel post.
San Paolo non è Kiko e la Chiesa non è il cammino neocatecumenale.
Io personalmente ho partecipato a molte 100 piazze e quello che affermi sulla testimonianza data da alcuni con “debolezza e con molto timore e trepidazione” è vero per alcuni “piccoli” del cammino, ma non è vero assolutamente per i “catechisti neocatecumenali” che sono chiamati a parlare sempre alle 100 piazze e che sono un esempio di arroganza, prepotenza e presunzione, lontani anni luce da San Paolo.
L’unica cosa che è evidente a questi incontri sono le lacune dottrinali e spessissimo anche puramente umane dei vostri catechisti.
L’altra cosa evidente, ormai da anni, è che le vostre 100 piazze o 100 piazzate non funzionano, non attirano nessuno e quando attirano qualcuno lo portano inevitabilmente nelle vostre salette neocatecumenali, a rimpolpare le vostre “magre” comunità e non certamente alla Chiesa.
Papa Francesco definisce questa cosa non Evangelizzazione ma “Proselitismo” e nel caso del cnc dimostra di saperla lunga.
“Questa divisione tra chiesa-evangelizzatrice militante e chiesa-dottrinale….”
Questa divisione siete solo voi a evidenziarla, di fatto la Chiesa, per 2000 anni, non ha mai operato nessuna divisione, è sempre stata Chiesa Cristiana Cattolica e come tale Evangelizzatrice.
Si può Evangelizzare in tanti modi e la Chiesa non ha mai fatto separazioni al suo interno.
Siete voi neocatecumenali che vi sentite “chiesa-evangelizzatrice militante” e vi contrapponete ad una non precisata “chiesa-dottrinale”.
È come dire che la Chiesa che Evangelizza non usa la dottrina cristiana e la Chiesa che usa la dottrina cristiana non Evangelizza?

Ricordi dall'Album del Battesimo
di Kiko & Carmen
Non sarà che il cammino neocatecumenale pensa di sentirsi migliore solo perché si impegna maggiormente nella Evangelizzazione?
Ma come, cosa e chi Evangelizzi se non attingi alla dottrina cristiana?
Che tipo di Chiesa proponi se non sai nulla di cristianesimo?
Oppure vuoi venirmi a raccontare che i vostri catechisti sono migliori dei sacerdoti cristiani?
Vuoi venirmi a raccontare che i vostri catechisti conoscono meglio dei sacerdoti cristiani la dottrina della Chiesa?
Solo perché sono disposti ad andare per il mondo pensi che questo sia una garanzia di dottrina cristiana?
La buona volontà può supplire ad una adeguata formazione e preparazione?
Ma pensi veramente che sia sufficiente solo la vostra “stoltezza della predicazione”?
Quanti presbiteri neocatecumenali, seminaristi e famiglie in missione tornano a casa loro distrutti nel corpo, nella mente e nello spirito?
Io li ho visti con i miei occhi, li ho ascoltati con le mie orecchie, li ho sentiti con il mio cuore.
E tu hai il coraggio di parlare di “Spirito Santo” e di “chiesa-evangelizzatrice militante” ?
D.M. fatti un esame di coscienza, se ancora ne hai una, smetti di sparare balle, informati sulla “vera” realtà del tuo perfetto “cammino di fede”.

“In fondo fu la legge a condannare Cristo alla morte di croce, ed é curioso vedere come in questo articolo trapeli una chiesa statico/dottrinale che quasi si compiace nel sentenziare una morte prematura della chiesa militante”
D.M. ma cosa dici !!!!
La legge che ha condannato Cristo alla croce era la legge degli Ebrei !
Stai paragonando la Chiesa che non condivide il vostro “movimento”, alla legge degli Ebrei che sta uccidendo il Cristo/Kiko ed il suo cammino neocatecumenale?
La Chiesa vi sta accogliendo al suo interno e voi gli mordete la mano ?
Questa è il modo di mostrare la vostra appartenenza e la vostra riconoscenza alla Chiesa, paragonarla ai Farisei che hanno le mani sporche del sangue di Cristo?
Basterebbe questa cosa che hai detto per capire di quale pasta è fatto il vostro “movimento”.
“A quelli che invece hanno prima condotto una lunga battaglia per dimostrare che gli statuti non sono del tutto approvati, lasciando intendere che fosse un punto chiave nel percorso di riconoscimento della validitá del cammino, che sono gli stessi che adesso espongono in vetrina (ritengo dunque condividendolo) un articolo in cui si sostiene che pur essendo il cammino approvato non si debba peró dimenticare che molti papi santi hanno commesso gravi errori in passato,”
"Sono venuto a portare il fuoco sulla terra..."

Cosa c’entra l’approvazione di uno “statuto” con la validità del “cammino neocatecumenale”?
Lo statuto non rende valido un bel niente, è un modo di regolamentare qualcosa che non era regolamentato, è una semplice omologazione.
D.M. tu sai meglio di me che lo “Statuto neocatecumenale” non è messo in pratica proprio dal cammino neocatecumenale nella persona del suo fondatore Kiko Arguello e a cascata da tutti i suoi catechisti.
Lo statuto serve a dare delle direttive precise ai “movimenti” , ma se tali movimenti sono i primi a non rispettarlo, è il loro stesso comportamento a rendere vana qualsiasi validità di quel “movimento”.
Non sto qui a dirti cosa non rispettate del vostro statuto, perché su questo sito è stato spiegato nei dettagli fino allo sfinimento, se qualcuno ha voglia può cercarlo da solo, vi posso garantire che non dico bugie, sono stato nel cammino neocatecumenale 17 anni, conosco abbastanza bene questo “movimento”, il non rispetto dello statuto è stata la prima cosa che mi ha fatto venire dei dubbi sul Cammino.
“.. un articolo in cui si sostiene che pur essendo il cammino approvato non si debba peró dimenticare che molti papi santi hanno commesso gravi errori in passato,”
Ecco che D.M. salta ancora di palo in frasca.
Ma cosa c’entrano gli errori di molti Papi santi con l’approvazione dello “statuto”?
D.M. esattamente cosa AFFERMI?
Affermi che un Papa Santo non può avere fatto errori durante il suo Pontificato?
Affermi che un Papa, per di più Santo, durante il suo Pontificato non può avere sbagliato a permettere, per esempio, ad una sua Commissione di approvare lo “statuto” di un “movimento”?
Affermi che tutto quello che fanno o dicono i Papi sia infallibile?
Prima di parlare a casaccio informati sulla infallibilità del Papa.
Aspetta, scusami sono troppo dottrinale, dimenticavo che tu fai parte di una “chiesa-evangelizzatrice militante”, quindi sei esentato di diritto e magari anche dal tuo “statuto” a conoscere qualcosa sul funzionamento della Chiesa.
Che vuoi, dalle tue parti siete abituati ad obbedire ciecamente ad ogni sospiro del vostro Gurù, quindi è normale pensare che anche la Chiesa funzioni come il vostro perfetto cammino neocatecumenale.
Che vuoi, ogni tanto mi dimentico questa cosa, tutta colpa di questa benedetta “chiesa-dottrinale” che frequento da quando sono uscito dal cnc.
"...il cammino é approvato dallo Spirito Santo."
Si inginocchiano,
ma non davanti al Santissimo!
Caro D.M questa te la potevi risparmiare.
Il cammino neocatecumenale è un movimento all'interno della Chiesa Cristiana Cattolica, approvato con uno statuto di un Pontificio Consiglio.
Solo la Chiesa è approvata dallo Spirito Santo, il cnc ha, per ora, solo e solamente, il permesso di considerarsi parte della Chiesa.
Non ci sono obblighi per Vescovi o parroci di accettare il cnc nelle loro Diocesi e nelle loro parrocchie.
Tu sai sicuramente che molte Diocesi non permettono di fare entrare il cammino neocatecumenale.
Vi dovete rassegnare ad essere un semplice optional che, sempre più spesso non è richiesto, anzi è considerato nefasto nelle proprie Diocesi (vedi: Giappone, Filippine,Inghilterra,Guam, etc.).
Quindi smettete con questo disco rotto del siamo approvati.
Le approvazioni si danno e si levano facilmente, sono semplici atti burocratici.
L’ispirazione dello Spirito Santo e tutta un’altra musica che non è nelle vostre corde, perciò fate un atto di umiltà di quella vera e smettete di considerarvi "approvazione delle Spirito Santo".

(da: LUCA)

domenica 21 luglio 2019

L'ASSALTO (FALLITO...) ALLA MICRONESIA

E poi per caso si scoprono le cosucce e le cosacce...

È rivelatore questo articolo del Guam PDN sui movimenti del Cammino Neocatecumenale quando la sua situazione a Guam cominciava a mettersi male.

Un gruppo di cattolici di Guam si è messo in contatto con quelli di altre isole del Pacifico a proposito del Cammino, a proposito delle pratiche di tale movimento in contrasto con quelle della tradizionale comunità cattolica.

D. Sablan, presidente di Concerned Catholics of Guam, ha scritto ai leader della chiesa cattolica di Saipan, Chuuk, Palau e altre isole, dopo aver appreso che il Cammino voleva stabilire proprie comunità anche lì.


Si sentono conquistadores della Micronesia?
"Alla radice di tutti i nostri problemi nella nostra chiesa locale a Guam c'è un'organizzazione chiamata Cammino Neocatecumenale", ha detto Sablan nelle sue lettere, scritte a quei leader fra il 13 febbraio e il 16 marzo 2017.

Sablan ha citato come esempi la presunta mancanza di un valido mandato da parte del Papa, la celebrazione della Messa che non si conforma all'istruzione generale del messale romano e il suo presunto uso delle chiese e risorse parrocchiali mentre non è conforme alle leggi cattoliche.

Sablan ha scritto al vescovo Amando Samo (della diocesi di Caroline Islands a Chuuk) e ad altri cinque funzionari ecclesiastici, tre dei quali pastori in diverse parrocchie:
"Vi suggeriamo caldamente di non permettere a questa setta eretica di entrare nella vostra diocesi. Hanno causato così tanta divisione all'interno della nostra Arcidiocesi di Agaña, mettendo i membri della famiglia l'uno contro l'altro (succede quando alcuni membri di una famiglia aderiscono al Cammino mentre altri membri continuano a praticare la loro fede cattolica nel modo in cui i loro genitori e nonni li hanno allevati)".
Palau e gli stati federati di Micronesia Pohnpei, Chuuk, Yap e Kosrae sono parte della diocesi delle Isole Caroline.
Sablan ha inviato una lettera simile a febbraio ai funzionari della Chiesa a Palau. Uno di questi funzionari, in una prima risposta del 14 febbraio 2017 a Sablan, ha detto che una coppia e un sacerdote del Cammino Neocatecumenale erano a Palau già alla fine di dicembre 2016.

Sablan ha anche scritto al vescovo Ryan Jimenez della diocesi di Chalan Kanoa a Saipan, nel Commonwealth delle Isole Marianne settentrionali. Prima di inviare una lettera formale aveva avuto anche diverse conversazioni con il vescovo.
"Abbiamo anche saputo che stanno tentando di creare una comunità neocatecumenale nell'isola di Rota", ha detto Sablan in un'intervista.

Un altro funzionario della chiesa a Chuuk ha confermato in una lettera di risposta del 20 febbraio a Sablan che ha incontrato quattro membri del Cammino neocatecumenale a Chuuk nel 2016 "mentre cercavano un posto a Chuuk per svolgere UN QUALSIASI MINISTERO." Il funzionario della chiesa, nella sua lettera a Sablan, era anche preoccupato per il caso del vescovo Anthony S. Apuron, membro del Cammino neocatecumenale a Guam (la Santa Sede ha poi riconosciuto Apuron colpevole di abusi sessuali su minori, condannandolo in primo grado a marzo 2018 e in secondo grado con sentenza definitiva ad aprile 2019).


Mire espansionistiche del CNC in Micronesia:
Guam, Rota, Palau e Chuuk
Sablan ha anche ricordato che il Cammino Neocatecumenale è stato in grado di convincere Apuron a dare loro, gratuitamente, una proprietà di oltre 40 milioni di dollari, per stabilire il loro seminario e quartier generale su Guam. Sablan ha confermato che il trasferimento segreto della proprietà della chiesa è stato fatto in violazione del Diritto Canonico.

I cattolici interessati hanno quindi iniziato a scrivere ai fedeli delle altre isole; circa un mese dopo l'arcivescovo Michael Jude Byrnes ha pubblicato una lettera pastorale (15 marzo 2017) che chiedeva al Cammino neocatecumenale di mettere una pausa di un anno sulla formazione delle sue nuove comunità su Guam e di celebrare la messa in accordo con le istruzioni e le norme generali della Chiesa cattolica.

Ciò significa celebrare la Messa presso un altare consacrato e consumare l'Eucaristia nel momento in cui la si riceve. Byrnes ha detto che intende nominare un sacerdote delegato per rivedere i principi o insegnamenti fondamentali della teologia pastorale del Cammino Neocatecumenale, assicurare che i catechisti del gruppo siano sufficientemente formati e certificati e aiutare l'arcivescovo a discernere gli effetti di questi sforzi.

Sablan, nelle sue lettere, ha ricordato che Papa Benedetto XVI aveva emanato (fin dal 1° dicembre 2005) una direttiva che afferma che alcune delle pratiche del Cammino devono essere cambiate e conformate ai libri liturgici.
Ha ricordato che Papa Benedetto aveva concesso loro un periodo di transizione di due anni per conformarsi, che è scaduto 1° dicembre 2007.

"Non si sono conformati. Invece, hanno sfidato il papa. Diranno che stanno discutendo di questi problemi con il Vaticano e presto avranno l'approvazione per continuare. Bene, chiunque può confermarlo. È in queste bugie e in questi travisamenti il loro metodo di inganno", ha detto Sablan ai funzionari della chiesa dell'isola.

Ha detto che Apuron, negli anni '90, aveva permesso al Cammino Neocatecumenale di stabilirsi nell'Arcidiocesi di Agaña e di "evangelizzare presumibilmente i cattolici che si sono allontanati dalla chiesa".
"Invece, si sono infiltrati in molte delle nostre parrocchie e stanno letteralmente distruggendo la vita parrocchiale a causa della loro convinzione che piccoli gruppi di 30-40 persone all'interno dei villaggi qui a Guam sono l'unico modo in cui si potrebbe approfondire la fede - piuttosto che come una comunità parrocchiale tradizionale. E dove sono arrivati loro, ci sono rapporti su fondi parrocchiali che sono scomparsi e dispersi", ha aggiunto Sablan.

I Concerned Catholics of Guam, più il Laity Forward Movement e diverse persone hanno chiesto la rimozione e la laicizzazione di Apuron. Gli stessi gruppi e persone hanno anche aiutato le vittime (anzitutto gli ex chierichetti) a farsi avanti per condividere le loro storie di abuso sessuale infantile operato da Apuron e da altri sacerdoti che Apuron aveva protetto.

Ad oggi, nel 2019, sono centinaia le denunce di abusi sessuali che l'Arcidiocesi sta affrontando.

Sablan ha anche confermato che i seminaristi delle isole Samoa erano stati ritirati dai loro rispettivi vesovi dal seminario controllato dal Cammino a Guam fin dall'estate 2016.



Da evidenziare che:

I NEOCAT HANNO TENTATO IL COLPO GOBBO PRIMA CHE LO SCANDALO SI ALLARGASSE TROPPO.
Per stessa ammissione dei vescovi, i kikos si erano già presentati autonomamente nel 2016 (a scandalo già iniziato) a propagandare il loro prodotto, e poi mentendo dicono: "il vescovo tale ci ha chiamati...".
Qualcuno forse, ignaro o connivente, li avrà anche chiamati da qualche parte, ma la metodologia è un'altra: sono loro che vanno di loro iniziativa a proporre il Cammino Neocatecumenale ai vescovi, magari con qualche ricca regalìa per "convincerlo". In ogni parte del mondo. Poco importa che si tratti di isole di poche migliaia di abitanti: il gran Kikolone deve infilzare bandierine sul suo mappamondo. E se i kikos non vengono scacciati dal vescovo, dicono subito (mentendo) di essere stati invitati da lui e mandati da lui.
E questa truffa la chiamano "evangelizzazione".

I veri evangelizzatori però non si approfittavano di parrocchie già esistenti evangelizzate da altri, di una Chiesa già pronta (e da saccheggiare quanto ad anime e a soldi), ma andavano invece a portare la Chiesa dove non c'era, e a sostenere (laddove necessario) quella che c'è. Non erano parassiti.

BYRNES HA FATTO A GUAM CIÒ CHE DOVREBBE ESSERE FATTO OVUNQUE: CON UNA LETTERA PASTORALE HA DETTATO LE REGOLE.
Ha intimato che la Messa venga "celebrata in accordo con le istruzioni e le norme generali della Chiesa cattolica", su un altare consacrato (e non una tavola) e che l'Eucarestia venga consumata appena ricevuta (e non tutti insieme contemporaneamente al sacerdote).
Inoltre intende nominare un sacerdote delegato per rivedere i principi o insegnamenti fondamentali della teologia pastorale del Cammino Neocatecumenale, assicurare che i catechisti del gruppo siano sufficientemente formati e certificati e aiutare l'arcivescovo a discernere gli effetti di questi sforzi.

Come mai quello che ha fatto Byrnes a Guam non è mai stato fatto da parte della Santa Sede, valevole per tutte le diocesi del mondo?
Ci voleva così poco...

venerdì 19 luglio 2019

Guam: i neocat e il potere

Apuron camuffato e Apuron normale

Sono rimasta colpita da un articolo che ho letto su Neocatechumenal Blogspot (fra l’altro il loro stesso URL contiene uno svarione: Neocatechemunal, sarà per caso), diretto da un certo “Diana”, nome collettivo di diversi kikos che vi pubblicano articoli.

ECCO COSA LEGGONO E HANNO LETTO A GUAM A SOSTEGNO DEL CAMMINO E DEL SUO “VESCOVO”:

Nell’articolo succitato, di giugno 2019, ancora si tessono le lodi di Apuron (condannato per abusi sessuali su minori, anche dalla Santa Sede) e del seminario neocatecumenale Redemptoris Mater di Guam, in località Yona (soppresso definitivamente a dicembre 2017).


Vi presentiamo qui sotto alcune delle assurdità che vanno dicendo i neocatecumenali di Guam sul loro blog:

1. Apuron “NON CERCAVA DI BENEFICIARE SE STESSO, MA HA SEMPRE CERCATO IL BENE DELL’ISOLA”... Sì, approfittando sessualmente di chierichetti, e aggredendo sessualmente perfino suo nipote...

2. Il seminario R.M. DI GUAM È STATA UNA BENEDIZIONE”: ha sfornato 17 sacerdoti neocatecumenali (ma solo 4 seminaristi erano di Guam, tutti gli altri erano di importazione), alla faccia dei preti filippini presi a prestito per le parrocchie, che venivano invece considerati “esterni” e mai incardinati, nemmeno dopo decenni di onesto servizio.

3. “L’ISTITUZIONE DI QUESTO SEMINARIO ERA UNO SGUARDO AL FUTURO PER LA REGIONE DEL PACIFICO”, avendo accolto i seminaristi provenienti dalle isole Samoa. Sguardo al futuro del Cammino, diremmo.

4. “TUTTI GLI ORDINATI HANNO POI OPERATO IN GUAM, CON NOTEVOLE RISPARMIO DI SOLDI PER LA DIOCESI”. In realtà hanno operato per il Cammino, sono partiti in missione, sono stati coinvolti in scandali...


  • In un altro articolo, sempre del 2019, ancora elogi al Cammino e difesa della neocatecumenalizzazione dell'isola:
5.DUE SEMINARISTI SONO STATI ORDINATI DIACONI DOPO LA CHIUSURA DEL SEMINARIO NEL DICEMBRE 2017”, come se questo potesse costituire un “buon frutto”, dovuto alla dichiarata bravura degli “ottimi istruttori”. Si continua pateticamente a fare l’elenco di coloro che sono stati ordinati preti o diaconi ormai fuori da Guam, ma “formati” a Guam prima della chiusura del R.M. di Yona.

6. “LA MORTE DEL R.M. DI GUAM HA PRODOTTO MOLTI FRUTTI PER ALTRE DIOCESI DELLA CHIESA UNIVERSALE”. Ma a chi volete darla a bere?

PER CONVERSO, IN VARI ARTICOLI DEL 2018 SI CERCA DI SCREDITARE MONS. BYRNES, ARCIVESCOVO DI AGAÑA (GUAM):

1.A GUAM IL CATTOLICESIMO È DIMINUITO”, lasciando sottintendere che ciò è dovuto agli scandali del Seminario R.M.

2.  “ANCHE IN EUROPA I CATTOLICI SONO DIMINUITI, IL CAMMINO È STATO MANDATO IN EUROPA PERCHÉ AVEVA BISOGNO DI ESSERE RIEVANGELIZZATA”. Mandato? da chi? dallo "spirito" che dà la "natura divina" a Kiko? Stanno praticamente dicendo che Dio ha fallito in Europa perché si è scristianizzata, quindi in suo soccorso è stato mandato il Cammino. Roba da pazzi…

3 “IN DANIMARCA CI SONO 18 SEMINARISTI NC (NESSUNO DANESE) ED IN FINLANDIA CI SONO 15 SUORE!”. Così la scristianizzazione è vinta…


  • Tutta questa pazza premessa serve loro per dire un sacco di balle:
4 “SICCOME BYRNES, L’ATTUALE VESCOVO DI GUAM, DICHIARA CHE I CATTOLICI SONO MENO DEL 50%, ANCHE A GUAM, COME IN EUROPA, C’È BISOGNO DI RIEVANGELIZZARE E IL R.M. AVREBBE POTUTO SUPPLIRE AL DECLINO CATTOLICO DELL’OCEANIA ATTRAVERSO PIÙ SACERDOTI CATTOLICI”. Addirittura “I NEOCAT ANDAVANO PORTA A PORTA E CONVERTIVANO PROTESTANTI E CATTOLICI LONTANI!”

5 “BYRNES PERMETTE IL GIOCO D’AZZARDO PERCHÉ HA CONCESSO UNA LOTTERIA, MENTRE APURON LE AVEVA VIETATE CONSIDERANDOLE GIOCO D’AZZARDO…”.

6.   “I NUMEROSI FURTI CHE AVVENGONO SULL’ISOLA SONO DOVUTI A DROGA O DIPENDENZA DAL GIOCO D’AZZARDO, CHE BYRNES PERMETTE CON LE SUE LOTTERIE”.
Pazzesco. Ci si attacca a tutto pur di screditare il legittimo arcivescovo.

POTERE

E poi arriva la ciliegina sulla torta: in particolare in un articolo del 2015 in cui una certa M.F.L. Herrero spertica le lodi di Apuron per il seminario neocatecumenale R.M. di Guam, addirittura in un articolo del diffuso giornale Pacific Daily News. Infatti sono tanti gli interventi sulla stampa in cui questa signora nel 2015 difendeva pubblicamente Apuron e il Seminario R.M. di Yona. Vediamo cosa diceva:

1. “LUNGIMIRANTE ARCIVESCOVO DI GUAM PER 29 ANNI” (dal 1986), onore a chi lo tiene in alta considerazione. (in proposito, gradirei se chi ne è a conoscenza mi illuminasse su cosa ha fatto Apuron da quando è stato ordinato sacerdote nel 1972 fino a quando è stato ordinato vescovo ausiliario di Guam nel 1983, perché non ho trovato nessuna informazione su quel periodo).

2. “L’ARCIVESCOVO APURON, VISTO CHE LA NOSTRA ISOLA ERA AFFETTA DA UNA CRONICA MANCANZA DI SACERDOTI, HA PRESO L'INIZIATIVA CORAGGIOSA DI INIZIARE IL SEMINARIO, CHE NON È NEMMENO UN'IMPRESA FACILE, PER EVITARE LA CARENZA DI SACERDOTI LOCALI”... Ma quale "coraggiosa": è bastato lasciar fare a Kiko e ai suoi pretoriani (incluso il Gennarini)...

3. “DAL MOMENTO CHE GUAM NON AVEVA LE RISORSE NECESSARIE PER AVVIARE UN SEMINARIO, HA CHIESTO AIUTO AGLI INIZIATORI DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE”, nel 1999 Apuron ha deciso per il Seminario in povertà e lì nel Pacifico già sapeva delle magiche virtù del grattugia-chitarrella spagnolo…

4. “E così il primo seminario, iniziò a Guam - prima a Tai e due anni dopo, CON LA GRAZIA DI DIO E L'AIUTO DI MOLTI DONATORI LOCALI E BENEFATTORI, IL SEMINARIO STESSO SI TRASFERÌ A YONA, DOVE SI TROVA ORA. E IL NOSTRO ARCIVESCOVO HA FATTO IN MODO CHE SI TRATTI DI UN SEMINARIO ARCIVESCOVILE”. Vuole farci credere che il Cammino ha aiutato eroicamente i “poveri” guamaniani...

5. “IL NOSTRO ARCIVESCOVO HA LAVORATO DURAMENTE PER AFFILIARE QUESTO ISTITUTO ALLA PIÙ IMPORTANTE E ACCREDITATA UNIVERSITÀ CATTOLICA NEL MONDO, LA PONTIFICIA UNIVERSITÀ LATERANENSE DI ROMA. QUESTA ISTITUZIONE È COSÌ IMPORTANTE CHE È CONOSCIUTA COME “L'UNIVERSITÀ DEL PAPA.” LA PROBABILITÀ SEMBRAVA IMPOSSIBILE PER UNA PICCOLA ISOLA NEL PACIFICO, MA ANCORA UNA VOLTA LA PERSISTENZA DEL NOSTRO ARCIVESCOVO HA PAGATO. LA CREAZIONE DI QUESTA ISTITUZIONE TEOLOGICA HA INAUGURATO LA POSSIBILITÀ PER IL NOSTRO ARCIVESCOVO DI INIZIARE UN ALTRO SEMINARIO DIOCESANO, IL SEMINARIO ARCIVESCOVILE SAN GIOVANNI PAOLO II A MALOJLOJ”.
Cioè ne voleva aprire un altro, dall'altra parte dell'isola.

  • Capite? Vagheggiavano addirittura due seminari Redemptoris Mater su un'isola che conta nemmeno 162.000 abitanti!
6. “ALTRE ISOLE AVEVANO INIZIATO A MANDARE I LORO GIOVANI A GUAM PER ESSERE FORMATI COME SEMINARISTI. GUAM È DIVENTATO L'INVIDIA DI QUESTE ISOLE, PERCHÉ POSSIAMO MANTENERE NON UNO, MA DUE SEMINARI IN ESECUZIONE”.
Beati sogni…

7. “Ci sarà ancora qualcuno che si sente giustificato a criticare il nostro arcivescovo, nulla di sorprendente. Papa Francesco detto l'anno scorso: “TUTTE LE PERSONE CHE LO SPIRITO SANTO SCEGLIE DI DIRE LA VERITÀ AL POPOLO DI DIO SOFFRONO PERSECUZIONE”. In realtà sappiamo tutti che il Cammino è stato perseguitato proprio dal gettare luce sulle sue opere!

8. Caro Arcivescovo: Possa lo Spirito Santo continuare a guidarti e illuminarti, per ottenere il coraggio di resistere a qualsiasi cosa tu possa essere gettato”...

Su Jungle Watch ci sono molti articoli riguardanti la ricca e potente signora, autrice dell'articolo, titolare di un'industria vinicola (Lorea). La signora parla a ruota libera e racconta che è arrivata a Guam dalla Spagna alla fine degli anni ’70 (quindi quando era ragazza) e che ha ritrovato lì un certo spagnolo Padre Miguel in una parrocchia di Toto, che aveva già celebrato il suo matrimonio in Spagna nel 1978. Si conoscevano già, quindi, ma guarda che caso! Vai in un'isola dall'altra parte del mondo e per puro caso ci trovi il prete che ti aveva celebrato le nozze.

La signora, a ben vedere dal suo profilo Facebook zeppo di post riguardanti la sinfonia di Kiko e le attività del Cammino, evidentemente ne è parte. C'è da dire a suo favore che comunque, ha avuto la decenza di ripulire bene il suo profilo Facebook e di inserire post sul Cammino dopo il 2015, vista la mala parata.

Un testimone racconta:
Quando mons.Benavente è stato brutalmente espulso ero devastato e mi è capitato di trovarmi in un evento che includeva molti kikos. Mari Flor (che ancora non conoscevo) mi ha chiesto innocentemente come stavo. Di solito cerco di essere gentile con i kikos, ma ero così arrabbiato per quello che era successo a mons.Benavente che ho esclamato: "La via del neocatecumenismo sta distruggendo la Chiesa cattolica". QUESTA SIMPATICA SIGNORA È ESPLOSA IN PREDA ALLA RABBIA E AL DELIRIO SU COME IL CAMMINO LE AVREBBE SALVATO LA VITA E SU QUANTO FOSSE MERAVIGLIOSO, e ancora e ancora e ancora”.
L'esplosiva signora, però, non è una neocat qualunque: fa parte di una FAMIGLIA RICCHISSIMA E POTENTE, UNA FORTE ISTITUZIONE DI GUAM.

Sede della banca
ad Hagatna
Il marito, T.A. Leon Guerrero, deceduto a 53 anni nel 2005, era un importantissimo e ricchissimo personaggio di Guam: presidente della Banca di Guam, subentrato al padre che l’aveva fondata nel 1972, banca divenuta un piccolo impero economico. La sorella di costui, L.L.Guerrero, gli è succeduta alla presidenza della banca, ed è stata anche direttrice della Teleguam (compagnia telefonica), divenendo poi la prima donna eletta governatrice di Guam, alle elezioni del 2018: abortista e sostenuta dai neocatecumenali. Per non parlare della direttrice del Pacific Daily, anch'essa loro parente...

In conclusione...

Le famiglie Leon Guerrero ed Herrero, a capo di banche, di società e aziende, di quotidiani, ed ora anche politicamente al governo di Guam, sono direttamente e indirettamente legate al Cammino Neocatecumenale e hanno attivamente difeso il vescovo pedofilo neocatecumenale e l'enclave kikiana "Seminario R.M.".

E con quella di Mendoza siamo a due.
Cammino e potere, il connubio di sempre…

mercoledì 17 luglio 2019

«I Testimoni di Geova hanno qualcosa da insegnarci»

I testimoni di Geova nella bufera per casi di pedofilia non denunciati

Casi insabbiati ed espulsioni per chi non si allinea all'omertà. Le inchieste hanno travolto Australia, Stati Uniti, Olanda e Gran Bretagna. Casi di pedofilia registrati anche in Italia.

Lo scandalo degli abusi sessuali sui minori perpetrati dai testimoni di Geova in tutto il mondo sta riempiendo le pagine dei media internazionali. Dagli Stati Uniti all’Australia, passando per Gran Bretagna, Olanda, e poi via via in molti altri Paesi, sono spuntate storie di bambini abusati, di mancate denunce, e di vicende taciute alle autorità giudiziarie.

Nella sola Australia, per esempio, sono stati individuati 1060 episodi di abusi sui minori non denunciati alla magistratura nel corso degli ultimi 70 anni. Perfino Geoffrey Jackson, membro del Corpo Direttivo della Watch Tower, uno dei massimi capi dei testimoni di Geova, ha dovuto ammettere davanti alla Commissione d’inchiesta australiana che il problema nell’organizzazione esiste e che le procedure adottate fino ad allora non si sono rivelate efficaci.

Negli Stati Uniti la pedofilia tra i testimoni di Geova è stata particolarmente sentita e ha spinto la magistratura a emettere condanne pesantissime. La più significativa è avvenuta in California, dove un tribunale ha obbligato l’organizzazione a versare 28 milioni di dollari a Candace Conte, una testimone di Geova abusata da un “fratello” quando aveva 9 anni. Durante il processo, la giovane si era alzata più volte in piedi in aula per incoraggiare altre “sorelle” a denunciare gli abusi sessuali che subivano nelle congregazioni, senza temere di essere scomunicate dagli anziani per aver gettato discredito sull’organizzazione.

I testimoni di Geova adottano verso la pedofilia una politica di ispirazione biblica, che prevede una gestione privata dei casi di abuso. Le accuse vengono valutate da un comitato di anziani, e devono essere supportate da due testimoni che ne verifichino la veridicità o dalla confessione dello stesso colpevole. Ma non esiste l’obbligo di denunciare tutto alle autorità. Anzi, spesso sono gli stessi anziani a fare pressioni sulle vittime e sui loro familiari per impedire che questi denuncino l’accaduto.

Un ex anziano della comunità, infatti, racconta: “Ai testimoni viene insegnato ad aspettare Geova. Così anche se subiscono un torto devono rimanere in silenzio e sopportare finché il loro Geova non raddrizzerà i torti a tempo debito. Parlare e cercare giustizia prematuramente sarebbe una violazione della Sua volontà. In altre parole, devi tenere la bocca chiusa e proteggere la reputazione dell’organizzazione”. E questo non è proprio un “bene, dato che il loro Geova è notoriamente taciturno su tali questioni e, nel frattempo, vengono distrutte delle piccole vite”.

Se i tuoi vicini non ti scambiano
per un Testimone di Geova
per come vai vestito all'Eucarestia
non sei un buon neocatecumeno!

Sull’onda degli scandali venuti allo scoperto in varie parti del mondo, adesso si è scoperto che anche in Italia esiste questo problema. Molti testimoni di Geova, infatti, hanno raccontato ai giornali storie di abusi sessuali sui minori perpetrati dai confratelli e occultate dagli anziani. Le vicende riguardano soprattutto bambini e ragazzi di età compresa tra 10 e i 18 anni. Alcuni hanno raccolto numerose confidenze fatte da donne che in giovane età dicono di essere state abusate dai fratelli in alcune congregazioni italiane e che, per paura, per vergogna, e dietro pressioni degli anziani, non hanno avuto il coraggio di sporgere denuncia.

Recentemente, anche Le Iene hanno raccolto la testimonianza di un ex testimone di Geova che, venuto a conoscenza di un abuso sessuale ai danni di un bambino di 9 anni, ha cercato di convincere gli anziani della congregazione a presentare denuncia. Dinanzi al loro rifiuto, ha raccontato di essersi rivolto personalmente ai carabinieri per segnalare l’accaduto. Per tutta risposta, è stato dissociato con l’accusa di aver creato divisioni tra i fedeli.

Le cose, però, ultimamente sono cambiate. Dopo le pesanti critiche arrivate dall’opinione pubblica e le esemplari condanne inflitte dalla magistratura, l’organizzazione oggi “accetta” che la vittima di un abuso sessuale possa denunciarel’accaduto alle autorità senza ricevere pressioni dagli anziani a non farlo. Tuttavia, come dimostra il caso in Australia, i testimoni pedofili, pur essendo inizialmente scomunicati, con il tempo vengono riassociati nell’organizzazione. Dai dati della Commissione australiana, emergono infatti dati eloquenti: si parla di 28 pedofili che sono stati nominati anziani e di 230 riammessi nei ranghi. Di questi, 78 erano stati disassociati più di una volta per lo stesso reato.


Vi chiederete: "che c'entra col Cammino Neocatecumenale"?

Ebbene, parola di Kiko Argüello, convivenza Inizio Corso a Madrid, 29 settembre 2013:
«È quello che abbiamo detto noi tante volte, che Dio attraverso i Testimoni di Geova ci sta dicendo qualche cosa».
Ed ancora: parola di Kiko Argüello ai kikos di Guam, incontro "vocazionale" delle "alzate", a Cracovia, 1° agosto 2016, parlando del vescovo pedofilo neocatecumenale:
«Coraggio, preghiamo per vostro vescovo, preghiamo per voi e per tutta la persecuzione».

Se ancora aveste dei dubbi, consultate i link in blu nel thread: troverete altrettanti casi, già trattati nel nostro blog, di abusi non denunciati, di ritorsioni verso chi cerca giustizia, di processi nel corso dei quali le alte sfere del Cammino proteggono gli abusatori e non le vittime.

Al di là di ogni assonanza fra aspetti e comportamenti delle due organizzazioni religiose, quella dei Testimoni di Geova e quella del Cammino Neocatecumenale, fra le due vi è tratto comune molti importante: per ambedue il peccato maggiore che può essere commesso non è l'abuso nei confronti di un minore o di persona più debole e indifesa, ma è il mettere in pericolo la coesione dell'organizzazione al suo interno e la sua immagine all'esterno.

Per questo sia gli anziani dei Testimoni di Geova sia i catechisti del Cammino Neocatecumenale sono così indifferenti di fronte all'abuso, così solleciti invece a castigare chi lo denuncia, sia all'interno del gruppo, tanto più all'esterno.




  

Un'altra cosa che i Testimoni di Geova hanno insegnato ai neocatecumenali:

i pizzini con i "pagherò" da buttare nel sacco nero quando i soldi sono finiti.

lunedì 15 luglio 2019

La Storia Infinita del Cammino Neocatecumenale

Riportiamo, da un articolo di un neocatecumenale che tesse le già note lodi al Cammino, una  sezione dedicata invece ad una disamina di alcuni suoi aspetti ritenuti critici.



100 piazze neocat:
in tutti i modi, in tutti i luoghi, in tutti i laghi
(...) «Molte sono invece le critiche (al Cammino Neocatecumenale) che tenderei a dividere in due categorie:

(A) gli errori dovuti alle persone che ricoprono ruoli nel CNC ma che non hanno relazione coi principi fondanti previsti dallo statuto. Sono quindi critiche che dipendono da errori umani e non da come il CNC è strutturato.

(B) debolezze o incongruenze proprie del CNC.

Tra le (A) metterei:
  • la predilezione per un atteggiamento irrazionale nei confronti della vita;
  • l' esaltazione dell'inadeguatezza umana e della impreparazione nei servizi e nei lavori (perché si veda che "solo" Dio opera);
  • vedere il mondo fuori del CNC come "tana del demonio" e non come un luogo in cui vivere e da condividere con altri uomini;
  • nei giovani viene fiaccata l'ambizione al successo nella società civile e favorita la tendenza a avere tutti i propri orizzonti nel CNC favorendo, per esempio, matrimoni nel CNC;
  • la storia e la sua interpretazione (come "Parola di Dio") viene trattata in modo neopanteista vedendo indicazioni di Dio in fenomeni in cui Dio non c'entra o ritenere che Dio punisca per farti capire i tuoi errori;
  • esiste una tendenza a isolarsi e autocelebrarsi eccessiva e autolesionista negli scrutini (tappa battesimale nella quale davanti alla Comunità i catechisti stimolano un momento personale di verifica a ciascuno); 
  • esiste il rischio di trasformare il dialogo in pressioni psicologiche non consentite, in particolare dando indicazioni su scelte personali facenti parte del "foro interno".
Tra le (B) metterei:
Il CNC ha in sé il programma di riscoprire e rivivere in pienezza il Battesimo ponendo in questo il fine ultimo dell'intera azione pastorale del movimento.
Quindi, rinnovate le promesse battesimali, era prevista la fine delle Comunità del CNC a vantaggio di qualunque altra realtà parrocchiale o della Chiesa universale.
Dopo l'approvazione degli Statuti, invece, si è istituita la "formazione permanente alla fede" con la quale le comunità non finiscono mai ("la storia infinita del CNC").
Questa mi sembra una forzatura non in linea con le originarie ispirazioni dei fondatori e dettata forse dalla necessità di non perdere Comunità. Questo problema ha dato luogo all'introduzione di una nuova "tappa" del CNC chiamata "matrimonio spirituale" non presente nel rituale cattolico del catecumenato battesimale e che avviene dopo 10 anni dalla "fine del CNC".
In questo modo va interpretato anche il punto n. 7 "Communitates in Missionem" che assicura delle attività per le Comunità che hanno già finito il CNC e che abbiano anche fatto il "matrimonio spirituale". Questa decisione mi sembra debole e non logicamente coerente con gli altri 6 punti che sono, invece, tutti tra loro strettamente collegati.
Avvicinandoci alle conclusioni mi sento di poter dire che l'insieme delle critiche sia di tipo (A) che di tipo (B) sono assolutamente trascurabili rispetto alla preponderante positività che trabocca da questo movimento e del bene enorme che può produrre in migliaia di famiglie.

Le critiche di tipo (A) sono quelle che riempiono i blog dei critici e che sono spesso piene di acredine (se non di vero e proprio odio ingiustificato) e che sono frutto di un malinteso o di una reazione personale a un torto subito (vero o presunto). 
In ogni caso non possono essere dirette al CNC come tale ma sono, giustamente, dirette a chi ne dà una interpretazione personale e non prevista dagli Statuti (anche se a volte espressa con atteggiamenti anche del fondatore). 
Chi critica dovrebbe avere sempre chiara questa distinzione e chi è oggetto delle critiche, e commette errori ricoprendo una responsabilità nel CNC, dovrebbe sempre essere cosciente che sta danneggiando un bene della Chiesa, non suo.

Infine per quanto riguardano le critiche di tipo (B), cioè quelle "strutturali", mi sento di dire che le appoggio ma che, nonostante questo, il CNC non perde per questo la sua importanza e il suo valore.

Cerca Gesù: troverai il CNC.
Sono Neocatecumenali
MA NON LO SCRIVONO!
Mi sento personalmente di aggiungere tra le critiche di tipo (A) quella più grande e cioè quella rivolta a quelle persone (e sono tante) che interpretano il loro stare nel CNC come dei "funzionari di una organizzazione" che hanno un ufficio da compiere o dei soldati che devono difendere un territorio dai nemici. Così facendo esse perdono e fanno perdere memoria del fatto che il CNC è una risposta a dei problemi umani e una salvezza per tanti. 
Si inverte lo strumento con il fine e la vita di queste persone coincide con la organizzazione stessa che stanno servendo e così facendo contribuiscono a ridurre la capacità critica e l'autonomia personale lasciando tristemente il campo a un integralismo vuoto e alienato.

Ma questo, e bisogna dirlo chiaramente, è tipico di ogni organizzazione umana che supera in importanza e potere una certa massa critica per cui serve una struttura organizzativa e delle responsabilità. È un po' quello che è successo con l'imperatore Teodosio che ha introdotto nella Chiesa (oltre al problema di conservare e propagare il "depositum fidei") anche il problema di gestire un potere economico e politico. Questo fatalmente inquina e distrugge e potrebbe trasformare persone salvate o beneficate in funzionari di fazione che fanno della fedeltà all'organizzazione una clava per colpire (stessa cosa va detta per chi critica senza costrutto).

Ma non voglio stare qui stupidamente a vagheggiare una purezza che non può esistere e mi chiedo: come si può nel CNC, nella Chiesa Cattolica o in qualunque altra organizzazione umana tenere a bada questo istinto irrefrenabile a questo senso di appartenenza a una organizzazione che diventa una strumentalizzazione ad appropriarsi di tutto come fosse tuo? Come possiamo ricordarci che siamo servi inutili (Lc 17,10) di qualcosa che non è nostro e che non siamo noi?

Se questa domanda me l'avesse rivolta mio figlio risponderei cosi: intanto parliamone, facciamocelo presente a vicenda, ricordiamocelo sempre, diciamolo alla gente, ai colleghi, ai parenti, agli amici, scriviamolo su un blog. Teniamo sempre presente che qualunque cosa può essere strumentalizzata e stravolta per i nostri fini, anche le cose belle di Dio. Ma ricordiamo anche che questo è un problema di noi uomini e della nostra debolezza e non di quello che Dio di buono ha suscitato.»



Ci sarebbe molto da dire su questo brano, ci limiteremo a commentarlo per sommi capi.
Innanzitutto, bisogna ammettere che è più che apprezzabile lo sforzo di autocritica dell'autore neocatecumenale di questo contributo, motivo per il quale l'abbiamo ritenuto meritevole di attenzione e di pubblicazione sul nostro blog.

Non possono perdere le proprie pecorelle
Per quanto riguarda le critiche "strutturali" al Cammino (tipo B), le accogliamo con favore:
Il passaggio del Matrimonio Spirituale con secondo oneroso pellegrinaggio in Israele, cioè alla Domus Galileae, e lo sradicamento delle comunità che hanno finito il Cammino dalla propria parrocchia, sono «forzature non in linea con le originarie ispirazioni dei fondatori e dettate forse dalla necessità di non perdere Comunità» ... e sappiamo che "perdere comunità" equivale a perdere neocatecumeni paganti decima.
Puntualizziamo, rispetto a quanto riferito dall'autore dell'articolo, che per il Matrimonio Spirituale, tappa che interviene a "cammino finito", non si aspettano più dieci anni, ma la metà.
Rileviamo poi che non si fa menzione della durata trentennale degli altri passaggi nel loro insieme: trent'anni per la riscoperta del battesimo significa essere tenuti  in ostaggio per almeno metà della propria esistenza, anche se il cammino, secondo le promesse fallaci del suo iniziatore, finisse con l'Elezione e il secondo Battesimo nel Giordano.
Inoltre l'autore si è scordato di riferire che, oltre alle Communitates in Missionem, le comunità più anziane sono sempre soggiacenti al controllo ed alla verifica periodica di catechisti e garanti (ma forse questo fa parte dell'arcano e non si è azzardato a riferirlo...)

Per quanto riguarda i problemi di tipo A (i cosiddetti errori personali non in linea con le indicazioni degli Statuti), comprendiamo la necessità di giustificare in qualche modo gli errori denunciati, ma ricordiamo all'autore alcuni elementi di giudizio.
  • Negli Statuti del Cammino non viene specificato in cosa deve credere un cristiano e come debba comportarsi.
  • Coloro perciò che, all'interno del CNC, commettono gli errori denunciati dall'autore (e molti altri, ancor più gravi, che egli non conosce o non riporta) non contravvengono agli Statuti e non creano danno al Cammino, ma contravvengono al Catechismo della Chiesa Cattolica, al buon senso ed anche alle leggi umane e creano danno alla Chiesa, cioè al Corpo di Cristo.  
  • Non è vero che i malvezzi del Cammino derivano dal fatto che, avendo superato una certa massa critica, si sono dovute giocoforza assegnare delle responsabilità, stabilire delle gerarchie, all'interno delle quali si annida l'errore umano. Quando ancora il cammino era costituito da poche comunità della diocesi di Madrid, venivano nominati dei "capi" con responsabilità sul gruppo a loro affidato, e tali capi erano soggetti ai propri catechisti e fondatori; quindi la gerarchia del Cammino è nata insieme con esso, così come il concetto di obbedienza a tale gerarchia, spesso in contrapposizione alla gerarchia della Chiesa ed anche ai ruoli all'interno della famiglia stessa. 
  • L'esistenza poi di un livello gerarchico superiore dovrebbe assicurare sempre il controllo sulle eventuali devianze...invece in Cammino non è così...oppure semplicemente ciò che viene definito errore è precisamente voluto e stabilito dai livelli più alti della piramide. Quindi gli errori all'interno del Cammino Neocatecumenale non sono un incidente, come si vorrebbe credere e far credere, ma la norma, pianificata e confermata dai propri stessi fondatori.
  • Quando l'autore dice che il CNC, come la Chiesa, sono "organizzazioni umane", omette una realtà che un cristiano non può ignorare: la Chiesa ha una personalità divina, è la Sposa di Cristo, colonna e fondamento della fede, mentre è il CNC ad essere solamente una organizzazione umana, come tale destinata a perire ben presto.
  • Non ha senso quindi l'affermazione: "il CNC è una risposta ai problemi umani e una salvezza per tanti" (!!!), frase che l'autore pronuncia proprio prima di bacchettare chi, tra i suoi adepti, scambia il mezzo con il fine.
Gli irresistibili ritornelli del Cammino
La nostra riflessione finale è la seguente: 
non esisterebbero «blog dei critici e che sono spesso piene di acredine (se non di vero e proprio odio ingiustificato) e che sono frutto di un malinteso o di una reazione personale a un torto subito, vero o presunto» (così l'autore neocatecumenale ci descrive), se il CNC fosse consapevole dei propri errori e vi ponesse rimedio, invece che continuare a propugnarli.

Quindi, perché invece di dire, nella parte finale dell'articolo, parafrasando il canto dello Shemà (perché ogni Neocatecumenale, anche il più ben orientato, è schiavo dei ritornelli del Cammino, le risposte pronte ad ogni domanda scomoda)  «parliamone, facciamocelo presente a vicenda, ricordiamocelo sempre, diciamolo alla gente, ai colleghi, ai parenti, agli amici», non leggiamo un "diciamolo ai responsabili del Cammino, ai catechisti regionali, ai 72, ai 12?"  Perché non si propone "diciamolo a Kiko stesso, vediamo cosa ci risponde?".

Non servirebbe a nulla, fa capire l'autore, perché certe "interpretazioni personali" devianti e non in linea con gli Statuti  sono «a volte espresse con atteggiamenti anche del fondatore».

Di fronte a questa ammissione... non c'è altro da dire.