domenica 21 luglio 2019

L'ASSALTO (FALLITO...) ALLA MICRONESIA

E poi per caso si scoprono le cosucce e le cosacce...

È rivelatore questo articolo del Guam PDN sui movimenti del Cammino Neocatecumenale quando la sua situazione a Guam cominciava a mettersi male.

Un gruppo di cattolici di Guam si è messo in contatto con quelli di altre isole del Pacifico a proposito del Cammino, a proposito delle pratiche di tale movimento in contrasto con quelle della tradizionale comunità cattolica.

D. Sablan, presidente di Concerned Catholics of Guam, ha scritto ai leader della chiesa cattolica di Saipan, Chuuk, Palau e altre isole, dopo aver appreso che il Cammino voleva stabilire proprie comunità anche lì.


Si sentono conquistadores della Micronesia?
"Alla radice di tutti i nostri problemi nella nostra chiesa locale a Guam c'è un'organizzazione chiamata Cammino Neocatecumenale", ha detto Sablan nelle sue lettere, scritte a quei leader fra il 13 febbraio e il 16 marzo 2017.

Sablan ha citato come esempi la presunta mancanza di un valido mandato da parte del Papa, la celebrazione della Messa che non si conforma all'istruzione generale del messale romano e il suo presunto uso delle chiese e risorse parrocchiali mentre non è conforme alle leggi cattoliche.

Sablan ha scritto al vescovo Amando Samo (della diocesi di Caroline Islands a Chuuk) e ad altri cinque funzionari ecclesiastici, tre dei quali pastori in diverse parrocchie:
"Vi suggeriamo caldamente di non permettere a questa setta eretica di entrare nella vostra diocesi. Hanno causato così tanta divisione all'interno della nostra Arcidiocesi di Agaña, mettendo i membri della famiglia l'uno contro l'altro (succede quando alcuni membri di una famiglia aderiscono al Cammino mentre altri membri continuano a praticare la loro fede cattolica nel modo in cui i loro genitori e nonni li hanno allevati)".
Palau e gli stati federati di Micronesia Pohnpei, Chuuk, Yap e Kosrae sono parte della diocesi delle Isole Caroline.
Sablan ha inviato una lettera simile a febbraio ai funzionari della Chiesa a Palau. Uno di questi funzionari, in una prima risposta del 14 febbraio 2017 a Sablan, ha detto che una coppia e un sacerdote del Cammino Neocatecumenale erano a Palau già alla fine di dicembre 2016.

Sablan ha anche scritto al vescovo Ryan Jimenez della diocesi di Chalan Kanoa a Saipan, nel Commonwealth delle Isole Marianne settentrionali. Prima di inviare una lettera formale aveva avuto anche diverse conversazioni con il vescovo.
"Abbiamo anche saputo che stanno tentando di creare una comunità neocatecumenale nell'isola di Rota", ha detto Sablan in un'intervista.

Un altro funzionario della chiesa a Chuuk ha confermato in una lettera di risposta del 20 febbraio a Sablan che ha incontrato quattro membri del Cammino neocatecumenale a Chuuk nel 2016 "mentre cercavano un posto a Chuuk per svolgere UN QUALSIASI MINISTERO." Il funzionario della chiesa, nella sua lettera a Sablan, era anche preoccupato per il caso del vescovo Anthony S. Apuron, membro del Cammino neocatecumenale a Guam (la Santa Sede ha poi riconosciuto Apuron colpevole di abusi sessuali su minori, condannandolo in primo grado a marzo 2018 e in secondo grado con sentenza definitiva ad aprile 2019).


Mire espansionistiche del CNC in Micronesia:
Guam, Rota, Palau e Chuuk
Sablan ha anche ricordato che il Cammino Neocatecumenale è stato in grado di convincere Apuron a dare loro, gratuitamente, una proprietà di oltre 40 milioni di dollari, per stabilire il loro seminario e quartier generale su Guam. Sablan ha confermato che il trasferimento segreto della proprietà della chiesa è stato fatto in violazione del Diritto Canonico.

I cattolici interessati hanno quindi iniziato a scrivere ai fedeli delle altre isole; circa un mese dopo l'arcivescovo Michael Jude Byrnes ha pubblicato una lettera pastorale (15 marzo 2017) che chiedeva al Cammino neocatecumenale di mettere una pausa di un anno sulla formazione delle sue nuove comunità su Guam e di celebrare la messa in accordo con le istruzioni e le norme generali della Chiesa cattolica.

Ciò significa celebrare la Messa presso un altare consacrato e consumare l'Eucaristia nel momento in cui la si riceve. Byrnes ha detto che intende nominare un sacerdote delegato per rivedere i principi o insegnamenti fondamentali della teologia pastorale del Cammino Neocatecumenale, assicurare che i catechisti del gruppo siano sufficientemente formati e certificati e aiutare l'arcivescovo a discernere gli effetti di questi sforzi.

Sablan, nelle sue lettere, ha ricordato che Papa Benedetto XVI aveva emanato (fin dal 1° dicembre 2005) una direttiva che afferma che alcune delle pratiche del Cammino devono essere cambiate e conformate ai libri liturgici.
Ha ricordato che Papa Benedetto aveva concesso loro un periodo di transizione di due anni per conformarsi, che è scaduto 1° dicembre 2007.

"Non si sono conformati. Invece, hanno sfidato il papa. Diranno che stanno discutendo di questi problemi con il Vaticano e presto avranno l'approvazione per continuare. Bene, chiunque può confermarlo. È in queste bugie e in questi travisamenti il loro metodo di inganno", ha detto Sablan ai funzionari della chiesa dell'isola.

Ha detto che Apuron, negli anni '90, aveva permesso al Cammino Neocatecumenale di stabilirsi nell'Arcidiocesi di Agaña e di "evangelizzare presumibilmente i cattolici che si sono allontanati dalla chiesa".
"Invece, si sono infiltrati in molte delle nostre parrocchie e stanno letteralmente distruggendo la vita parrocchiale a causa della loro convinzione che piccoli gruppi di 30-40 persone all'interno dei villaggi qui a Guam sono l'unico modo in cui si potrebbe approfondire la fede - piuttosto che come una comunità parrocchiale tradizionale. E dove sono arrivati loro, ci sono rapporti su fondi parrocchiali che sono scomparsi e dispersi", ha aggiunto Sablan.

I Concerned Catholics of Guam, più il Laity Forward Movement e diverse persone hanno chiesto la rimozione e la laicizzazione di Apuron. Gli stessi gruppi e persone hanno anche aiutato le vittime (anzitutto gli ex chierichetti) a farsi avanti per condividere le loro storie di abuso sessuale infantile operato da Apuron e da altri sacerdoti che Apuron aveva protetto.

Ad oggi, nel 2019, sono centinaia le denunce di abusi sessuali che l'Arcidiocesi sta affrontando.

Sablan ha anche confermato che i seminaristi delle isole Samoa erano stati ritirati dai loro rispettivi vesovi dal seminario controllato dal Cammino a Guam fin dall'estate 2016.



Da evidenziare che:

I NEOCAT HANNO TENTATO IL COLPO GOBBO PRIMA CHE LO SCANDALO SI ALLARGASSE TROPPO.
Per stessa ammissione dei vescovi, i kikos si erano già presentati autonomamente nel 2016 (a scandalo già iniziato) a propagandare il loro prodotto, e poi mentendo dicono: "il vescovo tale ci ha chiamati...".
Qualcuno forse, ignaro o connivente, li avrà anche chiamati da qualche parte, ma la metodologia è un'altra: sono loro che vanno di loro iniziativa a proporre il Cammino Neocatecumenale ai vescovi, magari con qualche ricca regalìa per "convincerlo". In ogni parte del mondo. Poco importa che si tratti di isole di poche migliaia di abitanti: il gran Kikolone deve infilzare bandierine sul suo mappamondo. E se i kikos non vengono scacciati dal vescovo, dicono subito (mentendo) di essere stati invitati da lui e mandati da lui.
E questa truffa la chiamano "evangelizzazione".

I veri evangelizzatori però non si approfittavano di parrocchie già esistenti evangelizzate da altri, di una Chiesa già pronta (e da saccheggiare quanto ad anime e a soldi), ma andavano invece a portare la Chiesa dove non c'era, e a sostenere (laddove necessario) quella che c'è. Non erano parassiti.

BYRNES HA FATTO A GUAM CIÒ CHE DOVREBBE ESSERE FATTO OVUNQUE: CON UNA LETTERA PASTORALE HA DETTATO LE REGOLE.
Ha intimato che la Messa venga "celebrata in accordo con le istruzioni e le norme generali della Chiesa cattolica", su un altare consacrato (e non una tavola) e che l'Eucarestia venga consumata appena ricevuta (e non tutti insieme contemporaneamente al sacerdote).
Inoltre intende nominare un sacerdote delegato per rivedere i principi o insegnamenti fondamentali della teologia pastorale del Cammino Neocatecumenale, assicurare che i catechisti del gruppo siano sufficientemente formati e certificati e aiutare l'arcivescovo a discernere gli effetti di questi sforzi.

Come mai quello che ha fatto Byrnes a Guam non è mai stato fatto da parte della Santa Sede, valevole per tutte le diocesi del mondo?
Ci voleva così poco...

13 commenti:

  1. KIKO & COMPANY CERCANO NUOVI PARADISI FISCALI PER FARE SPARIRE I CAPITALI...

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    1. In realtà vogliono consentire a Kiko di infilzare nuove bandierine sul suo mappamondo.
      - repubblica di Palau: circa ventimila abitanti totali, di cui il 40% cattolici.
      - isola di Rota (parte dello stato delle Marianne settentrionali): tremila abitanti totali.
      - stato di Chuuk nella Micronesia: circa 53mila abitanti totali sparpagliati su decine di isole.
      - isole Marshall: circa 53mila abitanti, di cui il 40% cattolici.

      Insomma, Guam e l'intera Micronesia assommano insieme a meno della città di Genova (o di Lione, se vi piace la Francia).

      La sola Guam è meno popolosa dell'intera città di Perugia (o di Tolone, se vi piace la Francia).

      Allora, cos'è tutta questa foga kikiana di impiantare comunità neocatecumenali in Micronesia, addirittura in isole come Rota?

      E come mai tutta questa foga è immediatamente successiva agli scandali del vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron?

      A differenza delle isole Turks e Kikos (dove ci sono appena tremila cattolici e la risposta è soprattutto finanziaria in senso di "paradiso fiscale"), in questo caso la risposta non è teologica e nemmeno geografica ma solo idolatrica.

      Sì, perché il sommo Kiko Argüello ha un mappamondo su cui infilza bandierine per indicare la presenza neocatecumenale. Non è una barzelletta. Il sommo Kiko va su tutte le furie se non può infilzare una bandierina. Per cui, di fronte all'imminente perdita della bandierina "Seminario Kikiano a Guam" nel 2016 i suoi pretoriani hanno dovuto inventarsi di tutto pur di promettergli di infilzare bandierine in altri Stati della stessa zona - notate bene: "stati", poco importa che siano Stati di ventimila abitanti, importa solo poter infilzare nuove bandierine sul mappamondo. Importa solo proclamare che il Cammino è presente su cento-e-passa stati mondiali.

      p.s.: in Francia i kikos vantano di avere nientemeno che una comunità neocatecumenale ogni milione d'abitanti. La Francia, capite? proprio in mezzo a Spagna e Italia. La Francia è la bestia nera del Cammino: ma l'importante è tenere infilzata la bandierina su Parigi e continuare il conteggio delle bandierine ogni giorno.

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    2. Concordo che Kiko stia cercando di infilzare più bandierine possibile con la sua faccia nel mappamondo, ma secondo me, oltre a questa finalità, c'è un intento predatorio.
      E' abbastanza indicativo, secondo me, che si stiano affannando così tanto in degli isolotti dalla popolazione più limitata: potremmo sintetizzare il loro intento con un'equazione: (luoghi isolati) + (mancanza di contatti e controlli) = (porci comodi).
      Secondo me Kiko punta a questi luoghi sperduti perché sa che il CNC, se riesce a insediarsi e a farsi degli "amici" (tipo Apuron), può diventare una potenza assoluta in quei luoghi. La popolazione è poca, spesso il diritto non è sviluppato come in paesi più popolati, i controlli non sono così rigidi, le comunicazioni col mondo esterno (ad eccezione di internet) non sono semplici come ad esempio nei paesi europei. Tutti si conoscono, o sono imparentati: perciò, se ci si fa amico qualcuno in alto nella gerarchia ecclesiastica locale, è facile entrare nelle grazie anche di tutte le altre autorità civili. Sono i luoghi perfetti in cui insediarsi e fare i propri porci comodi.
      Anche la scomparsa di fondi parrocchiali successivamente all'insediamento di una comunità kikiana è indicativo in tal senso.

      Quelle popolazioni, per la loro distribuzione e collocazione geografica, sono più deboli rispetto ad altre: per questo sono vittime perfette per chi ha intenzioni predatorie. Alla faccia del CNC, che dice di essere dalla parte degli ultimi!

      (Per questo quella di Apuron è stata una stangata, per loro: non si aspettavano di ricevere una mazzata del genere in un luogo che consideravano un loro protettorato!)

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  3. Articolo estremamente interessante che la dice lunga sulla prassi vera del c.n.
    In particolare quando descrive il modo di impiantarsi in nuove realtà.
    Altro che seguire il soffio dello Spirito!
    Che ti porta dove vuole e tu non sai.
    Costoro seguono DA SEMPRE una precisa strategia di colonizzazione della Chiesa ben studiata.
    Il criterio seguito per la Micronesia è ben descritto nel post.
    Non ha nulla di "spirituale" ma segue le logiche della finanza che, insieme ad altre logiche squisitamente mondane, dettano il ritmo del c.n.
    Come quello di trovare accoliti dei più alti livelli sociali da mettere nei punti chiave ( altro che gli ultimi, poveri pescatori....."Erano poveri uomini come me, come te....- Canto di Pentecoste -) logica mondana da un lato, del tutto anticristiana!
    I segugi neocatecumenali vengono sguinzagliati ai quattro angoli della terra per devastare e instaurare il loro dominio. Sembrano un'orda di Mongoli. Lasciano la stessa scia di morte.
    Se fosse per loro non si verrebbe mai a conoscenza delle accorate lettere sopra riportate.
    La domanda finale è risolutiva:

    COME MAI QUANTO HA FATTO BYRNES A GUAM NON È STATO FATTO DALLA SANTA SEDE PER TUTTE LE DIOCESI DEL MONDO? Mica ci vuol tanto!

    Io sono testimone che da sempre nel cammino gli itineranti vengono mandati dai Vescovi per convincerli, in qualsiasi modo, a fare ciò che essi vogliono. Salvo poi dire che il tal Vescovo li ha chiamati...ha chiesto loro...un Seminario, famiglie in missione, ecc. Tutte menzogne. Sono loro che si procurano ogni cosa. Sono testimone del fatto che sono state inviate famiglie poi tenute segregate, in attesa di essere presentate al Vescovo "che le aveva richieste" per lungo tempo.
    Quando poi l'incontro è avvenuto, il Vescovo, che si capiva bene era all'oscuro addirittura del loro arrivo, diceva: " ah ecco, queste famiglie le avete portate qui...per...!"
    Alcune famiglie con gli occhi più aperti sono rimaste scandalizzate da questo andazzo, andate in crisi alcune sono rientrate, altre sono rimaste ma con gli psicofarmaci (fenomeno più frequente di quanto si possa immaginare, ve lo assicuro, è tenuto ben nascosto)


    Quanta amarezza in questa constatazione!

    Pax

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    1. Resta purtroppo da notare che sebbene mons.Byrnes abbia fatto tutti i passi giusti (il richiamare al rispetto dello Statuto - cioè alla lettera del 1° dicembre 2005, che è parte integrante dello Statuto, ed il richiedere ai responsabili del Cammino a Guam i testi dei "mamotreti" per poterli esaminare e vagliare, cosa che è suo dovere di pastore), dal Cammino non si muove foglia che Kiko non voglia. Ed essendo Kiko perennemente disubbidiente alla Chiesa, abbiamo il solito scenario: l'ordinario del luogo comanda e il Cammino disubbidisce.

      Ricordiamo anche che i nostri elogi a Byrnes non sono di circostanza: il solo fatto di esercitare normalmente la sua autorità episcopale è già qualcosa che dà fastidio al Cammino. Purtroppo conosciamo bene i nostri polli (e sappiamo benissimo che il Cammino gradisce vescovi pavidi, corruttibili, menefreghisti), e sappiamo pure che è necessario addirittura coraggio per poter proclamare in pubblico qualcosa di sgradito ai neocatecumenali, estremamente permalosi ed estremamente vendicativi, anche dopo decenni interi in cui siano stati costretti dalle circostanze a fare "buon viso a cattivo gioco", il loro odio verso chi "ostacola" il kikismo-carmenismo è inestinguibile.

      Ma al di là di quelle disubbidienze prevedibilissime, il solo fatto di gettar luce sull'attitudine e sulle opere del Cammino, a suo tempo produrrà frutto. Don Kikolone non è eterno, i suoi pretoriani sono sempre più imbizzarriti nel "riempirsi i granai" in modo da godersi una vecchiaia d'oro, poiché lo sanno benissimo che il Cammino è destinato a scomparire.

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  7. “Il Cammino mi ha salvato”, “Migliaia di vocazioni”, e via dicendo.
    Ma le vocazioni sono cattoliche? E la salvezza, è la stessa della vecchietta che prega il Rosario senza fare risonanze?
    Non nego che nel Cammino si possano vedere dei frutti, ma dipendono proprio dal Cammino?

    Il Cammino è una realtà complessa. In esso ci sono veri credenti ma inconsapevoli dei veri fini del Cammino; in esso si legge la Parola di Dio che, nonostante i tanti scandali che accadono nel Cammino, possiede pur sempre una grazia intrinseca per chi è in buona fede; i suoi componenti, come battezzati, possono operare attraverso i doni che hanno ricevuto da Dio anche fossero in peccato mortale, col pericolo, però, di sentirsi dire un giorno dal Gesù: “Non vi ho mai conosciuto”.
    Non c’è da meravigliarsi, perché perfino tra i pagani Dio può effondere semi di verità, basti pensare alle intuizioni di alcuni filosofi greci, che i primi cristiani hanno visto come una preparazione al Vangelo.

    Ma ciò che più conta è che il Cammino si dice nella Chiesa mentre sostanzialmente è una setta che induce all’errore e, conseguentemente, mina la carità dei camminanti.
    La visione completa sul Cammino l’ha solo Dio, ma se il Cammino insegna eresie, e le insegna come fosse una realtà cattolica, sostanzialmente NON viene da Dio, e, se mai all’origine vi fosse stata un’autentica ispirazione dello Spirito, era da sigillare attraverso un’ubbidienza quasi maniacale alle norme della Chiesa, in modo da purificarlo dagli errori ed evidenziare il carisma autentico. Invece è avvenuto l’esatto contrario.

    Il Cammino perciò è contro la Chiesa. Ciononostante Dio cerca di agire nei camminanti in buona fede che sono sempre più critici, credono sempre in meno alle ispirazioni di Kiko e in molti casi lasciano una barca che è destinata ad affondare. A meno che, morto Kiko, chieda alla Chiesa di essere commissariato, così come ha preteso il nuovo Vescovo di Guam nella sua diocesi.

    Il Vescovo Byrnes ha fatto quello che dovrebbe fare il Vaticano.
    Se sono stati commissariati i Francescani dell'Immacolata, forse con lo scopo di NON salvarli, perché non commissariare il Cammino proprio per salvarlo?

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  8. Sui carismi nella Chiesa io la penso in questo modo :
    Dio è il pittore che dipinge il quadro, la Chiesa è il quadro ed i carismi sono la cornice del quadro.
    Se capita , come nel cammino, che qualcuno cambia la cornice, toglie il quadro e si mette al posto del pittore che dipinge il "nuovo" quadro, allora è chiaro che c'è qualcosa che non va.
    LUCA

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    1. Ne approfitto per aggiungere una precisazione a beneficio dei fedeli cattolici che potrebbero lasciarsi turlupinare dagli autodichiarati detentori di "carismi".

      "Carisma", che in greco significa semplicemente "dono divino", è un termine oggi diventato troppo generico e troppo abusato, al punto che è divenuto sinonimo di: «quel che facciamo noi per distinguerci dagli altri», a volte persino nell'accezione di «quel che siamo stati programmati a fare per distinguerci dagli altri». Sottinteso: la Chiesa sbaglia, noi siamo meglio, la Chiesa vive poco la fede, noi la viviamo bene, la Chiesa non evangelizza, noi sì...

      La nascita di tanti movimenti e aggregazioni ecclesiali è una costante nella storia della Chiesa. Dal gruppo di donne che si riunisce per dire il rosario, al gruppo di volontari che si dà da fare per i poveri, ai vari terz'ordini, pie associazioni, ecc., c'è sempre stata una fioritura in risposta a qualche esigenza. Se in una parrocchia c'è ogni giorno il rosario e la popolazione della parrocchia abita al massimo a cinque minuti a piedi di distanza - come nei paesini - diventa più improbabile che nasca un "gruppo di preghiera" poiché l'attività della parrocchia già risponde all'esigenza.

      Altro esempio: nei primi anni '50 un prete della Bassa milanese, in treno, si accorge che alcuni ragazzi che viaggiavano con lui erano straordinariamente ignoranti del Catechismo (figuratevi la faccia che avrebbe oggi, nell'incontrare i giovani d'oggi espertissimi di bestemmie ma molto più ignoranti del Catechismo di quelli dell'epoca poiché sono stati "evangelizzati" solo da Youtube e da Instagram): decide così di darsi da fare di più nell'insegnare le cose della fede e suo malgrado nel giro di diversi anni nasce un movimento. Cioè, come detto sopra, un "movimento", un "carisma", sono una risposta genuina e inattesa alle esigenze di una porzione di Chiesa. È come il pittore che aggiunge una pennellata in più per abbellire il quadro, perché ciò che fa veramente bene alla Chiesa non può che provenire da Dio.

      L'arroganza di certi movimenti (non solo del Cammino) consiste nell'insinuare accanitamente che il loro movimento sarebbe in qualche modo "necessario" per la Chiesa, sarebbe una risposta "al di sopra delle critiche" e che la Chiesa stessa non deve osare correggerne le sbavature, sarebbe un assembramento di fedeli numericamente consistente che pertanto va assecondato anziché guidato (in gergo bancario: "too big to fail", come a dire che per evitare lo scisma neocatecumenale i papi per parecchi decenni sono sempre stati molto più paterni e benevoli del necessario).

      Per questo oggi va considerato con un po' di diffidenza chiunque maneggi l'espressione "il nostro carisma" (che prelude al sottinteso - talvolta persino enunciato così, a chiare lettere - del "la Chiesa ha riconosciuto il nostro carisma, pertanto tutto quel che noi facciamo è opera della Chiesa": immaginate la mia faccia quando ho udito queste parole dette senza neppure un filo di ironia). Deve essere la Chiesa a stabilire continuamente se e quanto la tua attività e il tuo stile sono utili alla Chiesa. Altrimenti è come il carismatico operatore telefonico che per incassare più soldi vuol farti cambiare "piano" dandoti "tanti giga e tanti minuti in più" mentre a te già servivano poco quelli che avevi prima.

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  9. Tempo fa, ho avuto occasione di entrare nelle salette neocatecumenali, sono stato impressionato dai dipinti di Kiko che imbrattano le pareti solo ed esclusivamente opere sue il tutto con dimensioni molto grandi. Kiko nel cammi no nc ha trovato l occasione per esprimere al massimo le sue capacità artistiche, mica scemo! Peccato che si impone in modo sfacciato e spesso senza gusto proponendo sempre solo se stesso come succede nel cammino. È un segno che dovrebbe far riflettere

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